Il LABEC, ovvero la Fisica Nucleare per i Beni Culturali Lorenzo Giuntini – Mirko Massi LABEC - Sezione INFN Firenze e Dipartimento di Fisica Università Firenze Incontri di Fisica 2008, Frascati 1-3 Ottobre 2008 1 Il LABEC, LAboratorio per i BEni Culturali • Nasce a maggio 2004, nel polo scientifico di Sesto Fiorentino, Firenze • Il cuore del laboratorio è l’acceleratore tendem da 3 MV • È l’erede del laboratorio del KN 3000, un acceleratore di più limitate capacità, col quale è iniziata l’attività di fisica nucleare per i beni culturali alla fine degli anni 80 • Il LABEC è il laboratorio di fisica nucleare applicata ai beni culturali dell’INFN Fisica Nucleare e Beni Culturali 1. Datazioni, ossia analisi radiocarbonio 14C 2. Analisi dei materiali con fasci di ioni o IBA (dall’acronimo inglese Ion Beam Analysis) 3 Cos’è il 14C - Gli isotopi del carbonio 12C ≈ 98.9 % 13C ≈ 1.1 % C’è anche l’isotopo 14C, radioattivo T1/2= 5730 a 0+ t = 8267 a 0 14C 100% Q- =156.5 keV 1+ 0 14N 4 Produzione del radiocarbonio • In atmosfera: produzione di neutroni per reazioni (p, n) dei protoni cosmici sui nuclei degli elementi dell’aria (O e N) • in atmosfera i neutroni si termalizzano • netroni termici → reazione 14N(n,p)14C [th 1 barn]; rate di produzione medio di 14C ≈ 2.2 cm-2 s-1 (massimo rate di produzione tra i 15 e i 18 Km) • concentrazione in atmosfera 14C: R(14C/12C)≈1.210-12 • in atmosfera il 14C forma tipicamente 14CO2 5 produzione distribuzione e morte del 14C 6 Assunzioni per le datazioni col 14C non necessariamente corrette... 1. R(14C/12C) = 1.18 10-12 in atmosfera ovunque 2. R(14C/12C) = 1.18 10-12 anche nelle acque terrestri, in cui la CO2 atmosferica entra in soluzione 3. R(14C/12C) = 1.18 10-12 anche nel passato (R in pMC o percent of modern carbon: 100 pMC → R = 1.18 10-12 ) 4. Ogni organismo nella biosfera, a causa degli scambi metabolici nell’ambito dei cicli vitali (sintesi clorofilliana, respirazione, cicli alimentari), ha nei suoi tessuti, finché vivente, R(14C/12C) = 1.18 10-12 7 Principio della datazione col 14C • Dopo la morte un organismo non “scambia” più con la biosfera e non esistono altri meccanismi di formazione, assunzione o cessione di 14C: per il 14C, il sistema è “chiuso” • Il n°totale di atomi non radioattivi C (12C + 13C) non varia • Il n°di atomi di 14C diminuisce secondo la legge del decadimento radioattivo 14 C 14 R C t 14 14 Rt R0 exp t 14 R0 t t ln 14 Rt • Dalla misura di 14R(t) è possibile determinare l’età di un reperto di origine organica, cioè il tempo t trascorso dalla8 morte dell’organismo da cui proviene Curva di decadimento del 14C · 10-12 14R(t) = 14R0 · e –t/t t = t · ln [14R0 / 14R(t)] t = t ·[ 14R(t) / 14R(t)] cioè : 1% errore in 14R(t) 80 y 9 tempo dalla morte (anni) Limiti delle assunzioni 1 - variazioni del rate di formazione al variare del luogo Osservazioni: • Il rate di produzione da raggi cosmici varia con la latitudine (campo magnetico terrestre), decrescendo di un fattore circa 5 dall’equatore ai poli • Variazioni rapidamente compensate dai flussi atmosferici che rimescolano l’aria intorno alla Terra in tempi brevi (ordine di qualche anno) rispetto alla t del 14C Quindi: • da questo punto di vista, l’assunzione di invarianza di R di 14C rispetto al luogo di origine è corretta! 10 Limiti delle assunzioni 2 - Variazioni di rate di formazione nel tempo • 20-30%, correlate ai cicli di attività solare che modulano il flusso di raggi cosmici che investono la Terra. Tuttavia: • periodi di questi cicli brevi rispetto a t del 14C • effetto “serbatoio” dovuto alla concentrazione preesistente Quindi: • modulazione temporale nella concentrazione in atmosfera prodotta da queste cause violentemente attenuata Però: • Variazioni del campo magnetico terrestre su tempi 8 ka, 11 Limiti delle assunzioni 3.1 – variazioni di 14R nel tempo Negli ultimi 150 anni: “effetto Suess”: a partire dalla rivoluzione industriale causa rilascio in atmosfera di quantità massicce di CO2 (combustione di carbone fossile, privo di 14C), con abbassamento considerevole e permanente di 14R in atmosfera e in tutti gli organismi in equilibrio a tempi brevi con l’atmosfera 12 Limiti delle assunzioni 3.2 – variazioni di R nel tempo Dal 1945 (primo test nucleare ad Alamogordo) al 1963 (anno dell’applicazione del PTBT): Test nucleari in atmosfera: enorme aumento dei flussi di neutroni in atmosfera, con aumento del rate di produzione di 14C; nonostante l’effetto serbatoio, influenza sensibile anche su R, con effetti locali fino al + 100% (effetto “Bomb Spike). Dal 1963 R diminuisce e si riavvicina ai valori pre-1950. 13 Effetto esplosioni nucleari su 14R 14 ma quanto vale 14R(t)? • Effetti di questi tipi (es. grandi eruzioni vulcaniche, che possono liberare ingenti quantità di carbonio fossile) possono aver avuto luogo nel passato ed avere alterato, temporaneamente, la concentrazione 14R di equilibrio. • Ne consegue che l’ipotesi di costanza nel passato della concentrazione 14R(t) nei viventi, con un valore sempre uguale a quello “convenzionale”, di 1.18·10-12, non è corretta. • Occorre perciò poter conoscere indipendentemente il valore 14R nel passato, con l’accuratezza e il dettaglio temporale migliori possibile. 15 Ricalibrazione • Dalla misura sugli anelli di accrescimento di tronchi di alberi datati in dendrocronologia si ottiene una curva di calibrazione accurata fino a circa 104 anni fa • Misure su reperti datati storicamente, o comunque in modo indipendente • Per le correzioni di date oltre i 104 anni, misure su coralli datati anche con altre metodiche, o estrapolazioni di fenomeni di ciclicità osservata in periodi più recenti, ma con maggiore incertezza 16 Ricalibrazione Atmospheric data from Reimer et al (2004);OxCal v3.10 Bronk Ramsey (2005); cub r:5 sd:12 prob usp[chron] 12000BP 10000BP 8000BP 6000BP 4000BP 2000BP 0BP 8000CalBC 6000CalBC 4000CalBC 2000CalBC CalBC/CalAD 2000CalAD 17 Calibrated date Ricalibrazione – ultimi 2000 anni Atmospheric data from Reimer et al (2004);OxCal v3.10 Bronk Ramsey (2005); cub r:5 sd:12 prob usp[chron] 2000BP 1500BP 1000BP 500BP 0BP CalBC/CalAD 500CalAD 1000CalAD 1500CalAD 2000CalAD 18 Calibrated date Atmospheric data from Reimer et al (2004);OxCal v3.10 Bronk Ramsey (2005); cub r:5 sd:12 prob usp[chron] 150±50BP 600BP Radiocarbondetermination Ricalibrazione dalla radiocarbon age all’età vera 400BP 200BP 0BP -200BP 1400CalAD 1800CalAD 2000CalAD Atmospheric data from Reimer et al (2004);OxCal v3.10 Bronk Ramsey (2005); cub r:5 sd:12 prob usp[chron] 200BP Radiocarbondetermination 1600CalAD Calibrated date 300BP la “Stradivarius gap” 68.2% probability 1660AD (11.3%) 1700 1720AD (23.1%) 1780 1790AD ( 6.6%) 1820A 1830AD (15.5%) 1880 1910AD (11.6%) 1950 95.4% probability 1660AD (95.4%) 1960 100BP 0BP -100BP 150±20BP 68.2% probability 1670AD (10.6%) 1700 1720AD (32.3%) 1780 1790AD ( 9.2%) 1820A 1910AD (16.1%) 1940 95.4% probability 1660AD (15.7%) 1700 1720AD (48.0%) 1820 1830AD (13.3%) 1880 1910AD (18.4%) 1950 -200BP 19 2000CalAD 1500CalAD 1600CalAD 1700CalAD 1800CalAD 1900CalAD Calibrated date Misura di 14 12 R( C/ C), ossia di 14 N( C) • Poiché |dN/dt| = N , per determinare il numero di atomi N di 14C in un reperto si può misurare → l’attività |dN/dt| → direttamente N • misura diretta di N impossibile in MS convenzionale: → bassissima concentrazione (6 ordini di grandezza troppo bassa per la MS convenzionale!!!) → interferenza isobarica di 14N, 12CH2 e 13CH • misura di |dN/dt| unica possibile e ancora utilizzata, ma delicata: → decadimento puro 20 → bassa energia 14C da misure di attività |dN/dt| = N T½ = 5730 ± 40 anni t = 8277 ± 58 anni = 1/t = (3.836 ± 0.027)·10-12 s-1 = (2.302 ± 0.016)·10-10 min-1 = (1.38 ± 0.01)·10-8 h-1 = (3.314 ± 0.023)·10-7 d-1 1 mg organico “contemporaneo”: 0.4 mg di carbonio (0.4·10-3 /12) 6·1023 = 2 1019 at di C 2.4 107 at 14C conteggio : |dN/dt| = N soltanto 0.33 decadimenti/ora! servono tecniche molto efficienti, molto materiale e soprattutto ... molta pazienza! 21 E allora come si risolve il problema? con l’Accelerator Mass Spectrometry! 22 Misura della concentrazione di 14C con AMS Lo stripping al terminale elimina le interferenze di 13CH e 12CH 2 Acceleratore Tandem Analisi in massa e sistemi di rivelazione Sorgente, dove si mettono i campioni da analizzare La sorgente di ioni negativi elimina l’interferenza del 14N L’analisi finale degli ioni ad alta energia consente di eliminare eventuali interferenze 23 residue Accelerator Mass Spectrometry (AMS) 14 per la misura del C • La sorgente (esterna) di ioni negativi elimina l’interferenza isobarica del 14N • Lo stripping al terminale elimina gli isobari molecolari 12CH , 13CH 2 • Tandem sensibilità selettiva straordinaria (10-15) (eliminazione delle interferenze isobariche) • L’elevata energia degli ioni nell’analisi finale consente di 24 eliminare interferenze residue Misura AMS della concentrazione di 14C 1 mg di reperto organico “contemporaneo”: 0.4 mg di carbonio 2.4 107 isotopi di 14C AMS (efficienza 1%): > 105 conteggi (T misura: 25 min, da confrontarsi con 0.33 decad./ora del conteggio Con 105 conteggi: (14C)/14C < 0.3% t 25 a sono sufficienti quantità minuscole di materiale: 1 mg! 25 Misura del 14C con AMS Sensibilità a concentrazioni fino a 10-15 Databili reperti fino a oltre 50000 anni fa Da “sacrificare” per la datazione m 1 mg 26 Prelievo di un frammento (generoso) 27 base acido ABA acido cellulosa 28 Combustione Il campione trattato viene bruciato (CO2) e poi ridotto a 29 grafite (CO2 + 2 H2 2 H2O + C) Catalizzatore (Fe) Portacampione con target di C + Fe 2 mm 30 Ruota portacampioni 31 LABEC 32 65°ESA e DE-E Rivelatore DE-E per il conteggio finale del 14C Analizzatore elettrostatico dopo l’analisi magnetica ad alta energia 33 Errori sistematici • Errori sistematici → misure sempre relative • In ogni batch sempre compresi: – Standard ottenuti da materiali a concentrazione di 14C nota – Blank ottenuti da materiali fossili, cioè a contenuto zero di 14C 34 san Francesco Alla fine del 2005 la provincia toscana dell’Ordine Francescano ha deciso di eseguire sulle reliquie uno studio: storico e stilistico scientifico La datazione al radiocarbonio con tecnica AMS della tonaca e del cuscino è stata fatta al LABEC di Firenze 35 Due campioni provenienti dalle due federe più interne del cuscino di Cortona Molti campioni da zone diverse, sia dal davanti che dal retro della tonaca di Cortona Molti campioni da zone diverse, sia dal davanti che dal retro, della tonaca di Santa Croce a Firenze Due campioni dal cordone della tonaca di Cortona Campionamento Molti campionamenti, quindi nessun dubbio sulla rappresentatività dei campioni Per tutti i campionamenti: minima invasività, circa 1 mg 36 Le tonache fronte Santa Croce, Firenze Cortona 37 Risultati Atmospheric data from Reimer et al (2004);OxCal v3.10 Bronk Ramsey (200 tonaca Cortona 857±18BP cuscino 1 915±40BP cuscino 3 885±30BP Tonaca S.Croce 666±18BP cingolo S.Croce 852±34BP 600CalAD 800CalAD 1000CalAD 1200CalAD 1400CalAD 1600Cal Calibrated date 38 L’AMS è una disciplina in forte sviluppo: nel 2008 pubblicati 24 articoli su Nuclear Instruments and Methods • 3 nuove facility • 5 misure “attese” (3 archeom. + 2 amb.) • 16 nuovi sviluppi strumentali! 39 Ion Beam Analysis (IBA) • Analisi di composizione di materiali tramite fasci prodotti da acceleratori, tipicamente protoni o alfa di qualche MeV di energia; come si fa? Rivelazione della radiazione e analisi spettrale 1000 Si Lapislazzuli 800 Conteggi 600 radiazioni di energie caratteristiche (X, , particelle…) A l 400 S 200 Ca N a K 0 fascio di particelle acceleratore di particelle oggetto da analizzare 40 Ion Beam Analysis (IBA) raggio X (PIXE) a particelle diffuse elasticamente (RBS) raggio gamma (PIGE) 41 Analisi PIXE quantitativa Il numero di X da un elemento che vengono rivelati (YZ) dipende da: • Concentrazione dell’elemento Z • Numero di particelle incidenti • Sezione d’urto di produzione X • Efficienza di rivelazione: – angolo solido W/4p (efficienza geometrica) – efficienza intrinseca del rivelatore edet – Coefficiente di trasmissione degli assorbitori az (aria…) Per un bersaglio sottile… Y Q Z Z Zt 42 Analisi quantitativa: target spessi In realtà quasi sempre il campione è spesso, cioè: • I protoni perdono energia nell’attraversare il campione: e la sezione d’urto dipende dall’energia dei protoni! • I raggi X sono sono in parte assorbiti nel campione stesso (autoassorbimento) T Riv. X p t La relazione fra YZ e la concentrazione si complica, ma si può tener conto dei “nuovi” fattori e a p 0 W Q N d A Z Nel caso di cos 43 Y E e Z det Z X 4 e A S ( E ) Z bersaglio spesso… E 0 E D E t E Esempi di spettri PIXE 1000 Si Lapislazzuli Conteggi 800 600 lazurite 3Na2O.3Al2O3.6SiO2.2Na2S Al 400 S 200 Ca Na K 0 4000 3000 Cu 2CuCO3.Cu(OH)2 2000 1000 Cu Si Cu Ca Energia (eV) 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 0 Conteggi Azzurrite RIASSUNTO PIXE: vantaggi… • grandi sezioni d’urto (→ nessun danno) – possibilità di usare basse correnti di fascio (10-500 pA) – misure molto veloci (da decine di s a qualche minuto) – elevata sensibilità (tracce fino a livello di ppm) • analisi qualitativa e quantitativa • possibilità di analisi in esterno • energia minima rivelabile ~ 1 keV: – tutti gli elementi dal Na in su quantificabili simultaneamente 45 …e limiti • nessuna informazione sulle componenti organiche • nessuna informazione diretta sui legami chimici (però…stechiometria) • nessuna informazione diretta sulla stratigrafia (però… PIXE differenziale) • compatibile e integrabile con: – PIGE (elementi leggeri) – BS (stratigrafia, elementi leggeri) – FS (idrogeno) – IBIL (legami chimici, misure con dose ultrabassa) 46 Una caratteristica essenziale per le analisi nel campo dei beni culturali • Il fascio fuori dal vuoto si allarga, quindi: il set-up di fascio esterno • Finestra di uscita il più sottile possibile • Gas a minor densità possibile (allargamento funzione crecente della densità del materiale attraversato, quindi elio e non aria; l’elio è usato anche per limitare assorbimento degli X) • Bersaglio più vicino possibile alla finestra 1 cm 47 PIXE nei BeniCulturali Tipiche condizioni di lavoro nel nostro attuale laboratorio: • Fascio esterno di protoni da 1 - 5 MeV • Corrente di fascio 10 – 500 pA, misura 1 – 10 minuti • Dimensioni del fascio: » 200 – 1000 m (collimazione) » 10 – 1000 m (focheggiamento forte) • due rivelatori X : BIG: maggiore angolo solido + assorbitore Z medio-alti SMALL: angolo solido limitato, finestra di Be ultrasottile + flusso 48 di He Z bassi Le tecniche IBA sono ideali per i beni culturali • Nessuna necessità di prelievi dalle opere • Bassissime intensità di fascio + tempi brevi – nessun danno – molte misure – statisticamente significative • Misure non invasive ripetibili con IBA o altre tecniche • Si possono variare facilmente e in tempo reale: – energia – intensità – dimensioni del fascio • Si possono integrare simultaneamente più tecniche IBA informazioni complementari 49 Con un fascio esterno si può determinare in modo completamente non-distruttivo la composizione quantitativa di qualunque materiale 50 Il fascio esterno collimato 51 Antichi manoscritti miniati, Analisi PIXE con fascio esterno del frontespizio del Pl.16,22 (XV secolo, Biblioteca Laurenziana) ... documenti storici, Inchiostri dei manoscritti di Galileo sul moto (Biblioteca Nazionale di Firenze) durante 52 l’analisi PIXE con fascio esterno …vetri antichi, Analisi PIXE-PIGE con fascio esterno di tessere vitree da Villa Adriana …terrecotte invetriate, Analisi PIXE con fascio esterno del “Ritratto di fanciullo” di Luca Della Robbia – prima del restauro all’Opificio delle Pietre Dure53 …antichi ricami, Analisi micro-PIXE e -PIGE dei fili dorati di un ricamo rinascimentale su disegno di Raffaellino del Garbo …stampe fotografiche, Analisi PIXE-PIGE di una “stampa” 54 su piastra metallica del XIX secolo ...disegni su carta, Analisi PIXE-PIGE di un disegno su carta preparata di Leonardo o scuola Analisi PIXE-PIGE di un disegno su carta 55 preparata di scuola veronese, XVI secolo ...pitture su tela o su tavola, Analisi con PIXE differenziale e PIGE della Madonna dei Fusi di Leonardo 56 Le analisi PIXE sul “Ritratto di uomo” Analisi PIXE a scansione degli strati pittorici La toga rossa In tutte le aree analizzate • Hg dominante cinabro – sulle zone rosse si rivelano quantità di Hg molto variabili – Hg sembra “addensarsi” attorno a 2 valori diversi – nessun motivo noto per tale comportamento… • presenti altri elementi (Al, Si, K, Fe), ma nessun marker specifico di un particolare pigmento inorganico… INOLTRE… grande variabilità fra le aree analizzate Ci vorrebbe un PIXE a scansione, perché: • Insolita superficie a macchie • spot scuri dell’ordine di qualche decimo di millimetro, ben visibili dopo l’assottigliamento delle vernici fotografia dopo l’assottigliamento della vecchia vernice risoluzione spaziale + imaging si associano gli elementi alle zone da cui originano prima analisi su un dipinto con un microfascio! 1 mm Il microfascio esterno setup integrato PIXE-PIGE-BS-IL al microfascio Misure: • sullo stesso punto • nello stesso tempo IBIL-PIXE-PIGE-BS: • analisi elementali qualitative/quantitative • ricostruzione profili distribuzione • dati diretti su legami chimici Focheggiamento forte e scansione Bobine di scansione Doppietto di quadrupoli IBA a scansione per i Beni Culturali: perché? • dettagli e disomogeneità < 100 micron non sempre facilmente riconoscibili a occhio • rischio di informazioni fuorvianti da misure puntuali Si mescolano materiali diversi si analizza un punto “anomalo” salto di qualità: le “mappe di composizione” Col microfascio esterno a scansione di Firenze: • scansioni su aree “grandi” (fino a ~ 10 mm2) • spot del fascio da 10 micron a centinaia di micron • informazione “pixel per pixel” per ogni posizione del campione si acquisiscono: • energia E del raggio X (evento) rivelato • posizione (x, y) del fascio Cu Si 10000 Cu Ti K Zn 250 m conteggi Counts 500 m 1000 100 10 1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 energia (keV) Energy (keV) Max. Si Cu Min. Condizioni di misura • protoni da 3 MeV • dimensioni del fascio Ø 80 μm Aree analizzate 1 mm • intensità di corrente ~ 50 pA • area analizzata in una singola scansione 2 x 2 mm2 • circa 15 minuti per singola area (~ 60 scansioni per area) Esempi di spettri PIXE Spettri dei raggi X da una singola area di 2x2 mm2 Ep = 3 MeV 14000 40000 Hg+S 12000 30000 Counts Counts 10000 8000 6000 Si Al 4000 2000 Ca Hg 20000 Fe Cu 10000 K 0 0 0 1 2 3 4 X-ray energy (keV) 5 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 X-ray energy (keV) La distribuzione spaziale può dare informazioni su struttura e composizione degli strati pittorici … Al, K e Hg… K Kα EX 3.3 keV Al Kα Hg M + S Kα EX 2.3 keV EX 1.5 keV 1 mm Max . Min. Hg: righe M e L Hg Lα Hg M + S Kα E 2.3 keV 1 mm E 10 keV Max . Min . X diverse) • diverso spessore sondato (E • strato superficiale molto sottile sopra il cinabro, nella regione a macchie Riassumendo: area “maculata” … 2 mm Hg M + S Kα • Al e K strato superficiale • strato sottostante composto da cinabro Max . Al Kα K Kα Min. Ipotesi: lacca rossa sopra il cinabro PIXE: non vede il colorante (organico) vede supportante (inorganico, allume) Effetto a macchie? Forse un effetto di restringimento della lacca... La preparazione... Nelle micro-fratture della pellicola pittorica: maggiori quantità di Ca ... Max. 1 mm ... e minori quantità di Hg Ca Kα Min. Hg Lα Ca dalla preparazione a Grazie per l’attenzione [email protected] labec.fi.infn.it Albrecht Dürer Studio di mani, 1508 pennello e inchiostro, dipinta in bianco su carta colorata in blu, 29 x 20 cm Graphische Sammlung Albertina, Vienna