C. botulinum è oggi la designazione usata per tutti i microrganismi in grado di produrre la tossina botulinica e, pertanto, in grado di causare il botulismo nell’uomo e negli animali. I ceppi sono tradizionalmente suddivisi in 7 tipi da A a G, sulla base della specificità sierologica della tossina prodotta. Microrganismi molto diversi da un punto di vista metabolico, ulteriore suddivisione in 4 gruppi metabolici: Gruppo I Proprietà metaboliche Proteolitici Tossine prodotte Patogenicità A,B,F,AB,AF,BF Uomo II III IV Non proteolitici Non proteolitici Proteolitici B,E,F C,D G Uomo Animali Uomo Proteolitici – formano spore estremamente termoresistenti tollerano valori di aw molto bassi (fino a 0,95, 8% di NaCl o 45% di saccarosio) Il deterioramento è caratterizzato dalla formazione di numerosi prodotti della putrefazione facilmente rivelabili all’olfatto (acido solfidrico, ammoniaca) Non proteolitici – provocano solo lievi processi di deterioramento; sono più sensibili al calore e ad abbassamenti di pH, ma producono tossine anche a T<10°C. La tassonomia si è ulteriormente complicata per il ritrovamento di alcuni ceppi di C. butyricum e di C. barati produttori di tossina di tipo E ed F, rispettivamente. Vie di contaminazione Terreno, polvere sedimenti idrici Contenuto intestinale di pesci e mammiferi Alimenti Moltiplicazione e produzione di tossine The types of foods involved in botulism vary according to food preservation and eating habits in different regions. Any food that is conducive to outgrowth and toxin production, that when processed allows spore survival, and is not subsequently heated before consumption can be associated with botulism. Almost any type of food that is not very acidic (pH above 4.6) can support growth and toxin production by C. botulinum. Botulinal toxin has been demonstrated in a considerable variety of foods, such as canned corn, peppers, green beans, soups, beets, asparagus, mushrooms, ripe olives, spinach, tuna fish, chicken and chicken livers and liver pate, and luncheon meats, ham, sausage, stuffed eggplant, lobster, and smoked and salted fish. U.S. Food & Drug Administration Center for Food Safety & Applied Nutrition Foodborne Pathogenic Microorganisms and Natural Toxins Handbook The"Bad Bug Book" http://vm.cfsan.fda.gov/~mow/intro.html Moltiplicazione negli alimenti La presenza di spore negli alimenti non ha nessuna conseguenza finché non germinano e le forme vegetative non cominciano a produrre tossine. Elevate concentrazioni di spore costituiscono un pericolo, invece, negli alimenti per l’infanzia, dal momento che le spore possono germinare nell’intestino dei lattanti e dei piccoli bambini e produrre tossine (assunzione di miele). Le spore germinano in alimenti adatti, in condizioni anaerobie. Queste condizioni possono trovarsi nelle scatole di conserva chiuse e negli alimenti confezionati sotto vuoto o in film plastici. Anche quando i prodotti non sono in confezioni a tenuta d’aria, la pressione parziale di ossigeno negli alimenti confezionati (in seguito allo sviluppo di microrganismi aerobi o ad opera di enzimi propri dell’alimento) si può abbassare fino a consentire lo sviluppo di C. botulinum. Nella carne e nei prodotti a base di carne già a pochi millimetri sotto la superficie possono crearsi condizioni sufficienti per la crescita. Elevate concentrazioni saline e/o abbassamenti del pH possono ridurre notevolmente le potenzialità di moltiplicazione. Alimento Fattore di rischio Tipo implicato Conserve vegetali preparate in casa pH >4,5 Riscaldamento <100°C Conservazione a TA Elevata contaminazione da spore = terra Tipo A Tipo B proteolitico Salsicce casalinghe cotte (sanguinaccio, salsiccia di fegato) Riscaldamento massimo 100°C Conservazione a TA Materia prima ricca di spore (sangue, cotenna) Aggiunta di nitrito insufficiente o inattiva Tipo B proteolitico Tipo A Alimenti sotto sale o essiccati (es. prosciutto crudo Diffusione troppo lenta del sale all’interno Tipo B proteolitico Tipo B non proteolitico Tipo E Pesci marinati o fermentati Contaminazione da spore Acidificazione lenta o scarsa Tipo E Tipo B non proteolitico Il botulismo è il risultato di una sequenza di eventi Presenza di spore Sopravvivenza Moltiplicazione Produzione di tossine Consumo dell’alimento senza ulteriore trattamento termico Alimenti acidi: pH < 4,6 Fattore di controllo pH + trattamento termico Frutta, pomodoro, prodotti acidificati e fermentati Pastorizzazione per inattivare eventuali microrganismi di deterioramento Alimenti a bassa acidità: pH > 4,6 Unico fattore di controllo trattamento termico Conserve classiche (carne, pesce, vegetali non acidi) Sterilizzazione Alimenti a bassa acidità: pH > 4,6 refrigerati Fattori di controllo trattamento termico + bassa temperatura Preparazioni gastronomiche, Prodotti sotto vuoto Trattamento minimo consigliato: 90° per 10 min Condizioni: Catena del freddo Shelf-life non troppo lunga Eurosurveillance Monthly 1999 Volume 4 Issue 1 Botulism in Europe European Journal of Epidemiology 1999; 15: 917-922 Botulism surveillance in Italy: 1992-1996