Positivismo e neopositivismo
Contenuti della lezione
Il positivismo.
 Il neo-positivismo.

Parte II: il positivismo
Positivismo

La sociologia (con Comte, Spencer, Mill) nasce dal positivismo del
XIX secolo:
-
Ontologia: realismo ingenuo;
Epistemologia: dualista e oggettivista; nomotetica;
Metodologia: sperimentale e manipolativa (“quantofrenismo”).
-
Il positivismo sociologico nato in Francia e in Inghilterra, concepisce la
sociologia come scienza sintetica (uso confermativo della storia),
interessata alle istituzioni, alla dinamica della morale e delle idee, con
intenti, a tratti, tecnocratici.
Con Émile Durkheim (anch’egli positivista, uno dei padri
fondatoti della sociologia) questa disciplina si avvia ad essere
una Scienza Analitica.
Émile Durkheim (1857-1917): principali
opere




La divisione del lavoro sociale (1893)
Le regole del metodo sociologico (1895)
Il suicidio (1897)
Le forme elementari della vita religiosa
(1912)
Le regole del metodo sociologico
(1895)

1)
2)
-
Che cos’è il fatto sociale?
Il fatto sociale è: “qualsiasi modo di fare, stabilito
o no, che eserciti sull’individuo una costrizione
esterna” (= REGOLA COLLETTIVA);
Le caratteristiche del fatto sociale sono:
Esteriorità
Generalità
Coercitività
Le regole del metodo sociologico (1895)

1)
Come si studia il fatto sociale?
Il fatto sociale deve essere considerato come una “cosa”
indipendente dalla volontà degli attori sociali;
2)
Un fatto sociale ha sempre la sua causa in un fatto sociale
antecedente (la struttura della società è la causa dei fatti
sociali);
3)
Una volta affermatosi, il fatto sociale svolge una funzione per il
tutto (serve a qualcosa) che retroagisce sulla sua causa;
4)
Il metodo comparato è il metodo sociologico per eccellenza
(ma Durkheim utilizza anche l’esperimento crucis e l’analisi
della forma fondamentale di un fenomeno, per coglierne le
caratteristiche distintive).
Parte III: il neo-positivismo
Neo-positivismo
-
Ontologia: realismo critico;
-
Epistemologia: dualista ed oggettivista limitato
(criterio limite); leggi provvisorie e probabilistiche;
-
Metodologia: sperimentale e manipolativa
(“quantofrenismo”) con una maggior importanza
per il ruolo critico e di validazione della comunità
scientifica.
Neo-positivismo

Nasce negli anni ’20 e ’30 ad opera del “Circolo di
Vienna” (Hempel, Carnac, per un certo periodo Popper) i
cui principali esponenti (scienziati e filosofi ad un tempo)
saranno costretti ad emigrare negli USA con l’avvento del
Nazismo (sintonia con il pragmatismo americano);

esso da vita a quella prima corrente del neo-positivismo
detta positivismo logico che ha dominato la scienza
(in gran parte anche le scienze sociali, soprattutto in
area anglosassone) fino agli anni ’60.
Neo-positivismo

Il positivismo logico si fonda su:
a)
riduzione della riflessione filosofica
all’epistemologia e alla metodologia;
un’affermazione ha senso solo se può essere
verificata empiricamente;
matematica e statistica sono il fondamento del
linguaggio scientifico.
b)
c)
Neo-positivismo
-
Dopo gli anni ’30, l’evoluzione di questi principi fu guidata dai
cambiamenti ontologici provocati dal principio di indeterminazione
di Heisenberg e dalla teoria della relatività di Einstein: viene meno la
certezza assoluta della scienza ed il mondo naturale appare
maggiormente dominato dalla logica probabilistica;
-
Ciò getta le basi per l’adozione del criterio falsificazionista
(introdotto e studiato da Karl Popper) in luogo del vecchio criterio
verificazionista:
a)
Il sapere non è mai definitivo ed assoluto ma solo provvisorio
(nonostante la realtà “esista di per sé”);
un’ipotesi per essere scientifica deve essere falsificabile: il controllo
scientifico non avviene in positivo ma solo in “negativo”;
b)
Neo-positivismo
Paul Lazarsfeld (1901-1976), austriaco emigrato negli USA, è stato il
principale esponente del neo-positivismo in sociologia. Egli ha fornito il
supporto metodologico e tecnico al funzionalismo (in particolare quello
di R.K. Merton, con il quale ha dato vita alla c.d. Scuola della Columbia
University) – la corrente dominante in sociologia dagli anni ’30 agli anni
’60;
Per Lazarsfeld:
I fenomeni sociali (compreso l’individuo) vanno studiati attraverso il
linguaggio delle variabili, cioè ridotti alle loro proprietà ed attributi
statisticamente analizzabili;
Il compito principale della ricerca sociologica è studiare la relazione tra
variabili.
NB= Negli USA la nascita della sociologia, già all’inizio del XX secolo, è legata
ad un orientamento più empirista, positivista o pragmatico (che critico).
Neo-positivismo
-
Dopo gli anni ’60 il positivismo logico viene ulteriormente superato
in una nuova versione (da alcuni definita post-positivismo) per cui
l’osservazione della realtà empirica, la sua rilevazione e analisi
dipendete quasi totalmente dalla teoria adottata (Theory laden, “densa
teoricamente”);
-
Il positivismo logico prima e il post-positivismo dopo, mutano il
senso della ricerca scientifica, rendono più consapevole il ricercatore
, interpretativismo
che le fa proprie e tuttavia
mantengono forti linee di continuità con
il positivismo ottocentesco poiché:
a)
le tecniche statistiche, il modo di procedere operativo è del tutto
simile a quello del primo positivismo;
viene mantenuta la fede nella conoscibilità della realtà.
b)
Scarica

Neo-positivismo - Scienze Politiche