I TRE LIVELLI DI DECISIONE • STRATEGICO • TATTICO • OPERATIVO DEFINIZIONE (Alfred Chandler) Determinazione degli obiettivi di lungo periodo, attuazione delle linee di condotta e allocazione delle risorse necessarie alla loro realizzazione IL CONCETTO DI STRATEGIA STRATEGIA COMPETITIVA (BUSINESS STRATEGY) STRATEGIA AZIENDALE (CORPORATE STRATEGY) PERSEGUE IL RAGGIUNGIMENTO DI UN VANTAGGIO SOSTENIBILE NEL TEMPO IN UN MERCATO CIRCOSCRITTO PERSEGUE LA CREAZIONE DI VALORE ATTRAVERSO LA CONFIGURAZIONE ED IL COORDINAMENTO DELLE SUE ATTIVITA’ MULTIMERCATO KARL VON KLAUSEWITZ: LA STRATEGIA E’ L’ARTE DI IMPIEGARE I COMBATTIMENTI PER RAGGIUNGERE GLI SCOPI DELLA GUERRA. NELLA STRATEGIA NON ESISTE IL CONCETTO DI VITTORIA (RIGUARDA LA TATTICA). MAO: LA STRATEGIA STUDIA LE LEGGI DI INSIEME DELLA GUERRA. L’IDEA CHE UN SUCCESSO STRATEGICO SIA DETERMINATO DALLA SEMPLICE SOMMATORIA DI SUCCESSI TATTICI E’ ERRATA…… ANALISI STRATEGICA • NON ESISTE IN ASSOLUTO UNA STRATEGIA OTTIMALE • IMPORTANTE E’ IL METODO • CONTRIBUTO FONDAMENTALE DI MICHAEL E. PORTER (COMPETITIVE ADVANTAGE, 1985) LE CINQUE FORZE COMPETITIVE MINACCIA CONCORRENTI MINACCIA SOSTITUTI POTERE CONTRATTUALE FORNITORI POTERE CONTRATTUALE ENTRANTI POTENZIALI ACQUIRENTI Elasticità di prezzo incrociata yx ΔQ y /Q y ΔPx /Px Se cambiano i prezzi relativi delle motociclette, come cambiano le quantità di automobili vendute? I prodotti tendono ad essere sostituti quando si osservano… • Caratteristiche di prestazione identiche o simili • Identiche o simili occasioni d’uso • Identico mercato geografico DEFINIZIONE DEI MERCATI E DEI COMPETITORI • UN MERCATO E’ UN INSIEME DI VENDITORI E COMPRATORI I CUI COMPORTAMENTI DI SCAMBIO STABILISCONO IL PREZZO DI UN BENE. • IN UN MERCATO LE AZIENDE LIMITANO RECIPROCAMENTE LA POSSIBILITA’ DI MANOVRARE I PREZZI • QUATTRO APPROCCI: ELASTICITA’, CURVE DI DOMANDA RESIDUA, CORRELAZIONE DI PREZZO, FLUSSI ELASTICITA’ PROPRIA ΔQ x /Q x x ΔPx /Px (P-MC)/P=1/ x COSTO unitario marginale p medio variabile prezzo effettivo p1 prezzo minimo di entrata p2 prezzo di uscita q rendita: p-p1 quasi-rendita: p-p2 ALTRI APPROCCI • Domanda residua: – Se le aziende si coalizzano, riescono a comportarsi come un monopolista? • Correlazione di prezzo: – I movimenti dei prezzi sono correlati? • Analisi dei flussi commerciali Il mercato della Coca-Cola • Il mercato della Coca-Cola è quello delle bevande gasate o quello generale di tutti i liquidi potabili? • La Coca-Cola avrebbe certamente preferito la definizione più ampia possibile. • Nel 1986 l’anti-trust americano impedì l’acquisizione della Dr Pepper Company, perseguita dalla Coca-Cola in risposta al tentativo della Pepsi di acquisire la Seven-UP Misura della struttura di mercato • Una misura tradizionale è il rapporto di concentrazione, ovvero il market share congiunto delle prime N imprese. • L’indice di Herfindahl misura la concentrazione come la somma dei quadrati delle quote di mercato. • Un’altra possibile misura potrebbe essere basata sul concetto di entropia. Herfindahl Index Detta Si la quota di mercato dell' impresa i, si ha : H iSi2 1 In un mercato con N imprese uguali, H . N 1 Per questo viene spesso utilizzato per indicare il " numero equivalent e H di imprese". Structure Perfect Competition Monopolistic Competition Oligopoly Monopoly Herfindahl Index Usually < 0.2 Usually < 0.2 0.2 to 0.6 > 0.6 Intensity of Price Competition Fierce Depends on the degree of product differentiation Depends on inter-firm rivalry Light unless there is threat of entry Strutture di mercato • Concorrenza pura • Concorrenza monopolistica • Oligopolio • Monopolio COMPORTAMENTO STRATEGICO E COMPETIZIONE IMPEGNO STRATEGICO (COMMITMENT) Decisione con impatto di lungo periodo ed irreversibile - e.g. investimento in capacità DECISIONI TATTICHE Impatto di breve periodo e facilmente reversebili – e.g. prezzi ed output. IMPORTANZA DELL’IMPEGNO CREDIBILE ESEMPIO FIRM 1 Aggressiva Soft FIRM 2 Aggressiva Soft 12.5, 4.5 16.5, 5 15, 6.5 18, 6 Decisioni simultanee Equilibrio di Nash: Firm 1 – “soft” Firm 2 – “aggressiva” Se l’azienda 1 si impegna con una strategia aggressiva espandendo rapidamente la propria capacità (decisione pre-emptiva) gioco sequenziale la migliore risposta dell’azienda 2 è “soft”. FIRM 2 12.5, 4.5 16.5, 5 FIRM 1 FIRM 2 15, 6.5 18, 6 L’inflessibilità può avere un valore. ENTRATA-RAPPRESAGLIA 1 e 2 r 1=10 2=10 nr 1=10 2=20 ne 1=0 2=50 MINACCIA CREDIBILE 2 c nc 1 ne e 1=10 2=10 nr 1=10 2=20 ne e 1=0 2=50 2 r 1 1=0 2=50 2 r 1=10 2=10 nr 1=10 2=20 Bertrand versus Cournot • Se capacità e livello di output possono essere variate “facilmente”, allora le imprese scelgono prima il livello del prezzo (Bertrand). • Se capacità e livello di output possono essere variate solo nel lungo periodo, allora le imprese scelgono prima il livello di output (Cournot). Curve di “risposta ottima” nello schema di Cournot GIOCO A DUE STADI STADIO 2: Duopolio di Cournot STADIO 1: Investimento per ridurre MC Due effetti sui profitti: Diretto: a risposta costante (A B) Strategico: guadagno dalla riduzione di output del competitore (B C) q2 0 R1 “STRATEGIA TOP DOG” L’impegno rende “tough” l’impresa 1 q2o R1f A B C q2f R2 q1o q1f q1 L’IMPEGNO RENDE L’AZIENDA 1 “SOFT” IN COURNOT ESEMPIO – L’azienda 1 ha l’opzione di entrare in un altro mercato I costi marginali aumentano a causa di ritorni di scala decrescenti Supponiamo effetto diretto ancora positivo L’effetto strategico nel mercato originale diventa negativo q2 R1f q2f R10 SOSTITUTI STRATEGICI C B q2o A R2 q1f q1o q1 Se l’effetto strategico è abbastanza grande può convenire rinunciare all’ingresso “lean and hungry look” STADIO 2: COMPETIZIONE ALLA BERTRAND L’impegno rende l’azienda 1 “TOUGH” Investimento per ridurre MC Effetto diretto positivo (i.e. aumento profitti) Effetto strategico negativo P2 f R1 COMPLEMENTI STRATEGICI R1o R2 P2o P2f B C A P1f P1o L’azienda 2 riduce il prezzo Se l’effetto strategico è abbastanza grande può essere conveniente non investire “puppy dog ploy” P1 L’impegno rende l’azienda 1 “SOFT” Esempio: “riposizionamento” del prodotto su un segmento di mercato più ristretto P2 Meno clienti, meno competizione Effetto diretto negativo Effetto strategico positivo (i.e. prezzo più alto) R1o R1f R2 P2f P2o C A P1o B P1f P1 Se l’effetto strategico è abbastanza grande può essere conveniente evitare la competizione con le aziende rivali facendo un appropriato targeting dei clienti “fat cat effect” L’impegno rende l’azienda… VARIABILI TATTICHE NELLO STADIO 2… Tough Soft Complementi strategici (prezzi) “Puppy Dog Ploy” “Fat Cat Effect” Sostituti strategici (quantità) “Top Dog Strategy” “Lean and Hungry Look” Implicazioni 1. Le decisioni relative ad impegni strategici (e.g. investimenti) devono tener conto della risposta di mercato model of industry behaviour. 2. Diversi modelli di competizione influenzano in modo diverso la profittabilità di investimenti, fusioni, etc. 3. Il comportamento influenza il contesto competitivo. I BENEFICI DELLA FLESSIBILITA’ Nei precedenti esempi abbiamo assunto certezza. Esempio: Investire 100 milioni subito in condizioni di incertezza o ritardare (con 10% di interesse). Ritorno = 300 con probabilità ½ 50 con probabilità ½ VAN dell’investimento VAN dopo la risoluzionedell’incertezza (½)(300) + (½)(50) – 100 = 75 (½)(300 - 100) + (½)(0) = 91 1.10 Valore dell’opzione “ritardo” = 91 – 75 =16 milioni STRATEGIE COMPETITIVE DI BASE • E’ FONDAMENTALE LA SCELTA TRA TRE STRATEGIE DI BASE: – LEADERSHIP DI COSTO – DIFFERENZIAZIONE – FOCALIZZAZIONE • IL PERSEGUIMENTO DI STRATEGIE MULTIPLE RICHIEDE: – CONCORRENZA BLOCCATA – COSTI CONDIZIONATI DALLA QUOTA DI MERCATO O DALLE INTERRELAZIONI – INNOVAZIONE LE DETERMINANTI • EVOLUZIONE DEL SETTORE • STRUTTURA ORGANIZZATIVA • PIANIFICAZIONE STRATEGICA • QUOTA DI MERCATO GLI ELEMENTI DEL VANTAGGIO COMPETITIVO STRUTTURA DEL SETTORE PROFITTABILITA’ DIFFERENZIAZIONE CREAZIONE DI VALORE RISPETTO AI COMPETITORI COSTO RELATIVO SURPLUS DEL CONSUMATORE B = BENEFICIO D’USO – COSTO OPERATIVO – COSTI DI TRANSAZIONE (BENEFICIO PERCEPITO) S = BENEFICIO PERCEPITO - PREZZO V = BENEFICIO PERCEPITO – COSTO = S + PROFITTO LA MAPPA DEL VALORE P S<0 S>0 Q PER CONSEGUIRE UN VANTAGGIO COMPETITIVO OCCORRE • CREARE PIU’ VALORE DEI COMPETITORI • OFFRIRE UN SURPLUS PIU’ ELEVATO AI CONSUMATORI • MANTENERE QUESTE CAPACITA’ NEL TEMPO CATENA DEL VALORE, RISORSE, CAPACITA’ • FATTORI CHIAVE DI SUCCESSO • IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ CHE CREANO VALORE • IDENTIFICAZIONE DI RISORSE STRATEGICHE • CAPACITA’ (COMPETENZE DISTINTIVE) RISORSE E COMPETENZE • LA STRATEGIA NON PUO’ ESSERE INDIPENDENTE DALLE RISORSE • IMPORTANTE UNA CONOSCENZA ACCURATA • PROBLEMI: – SCELTA DI UNA STRATEGIA BASATA SULLE RISORSE – PIENO UTILIZZO – SVILUPPO DELLE RISORSE LE COMPETENZE DISTINTIVE Le risorse strategiche sono competenze distintive se fonti di vantaggio competitivo sostenibile: • Hanno valenza nel business • Sono superiori a quelle dei concorrenti • Sono difficili da imitare • Sono difficili da trasferire • Sono difficili da sostituire RICAPITOLANDO… Risorse Risorse Strategiche Competenze Distintive COMPETENZE DISTINTIVE E DIVERSIFICAZIONE La diversificazione aziendale ha, tra gli altri, due scopi fondamentali: Sfruttare una competenza distintiva in altri business Rafforzare una competenza distintiva nel business originale IL VALORE DELLE RISORSE • COSTO SUL MERCATO • COSTO OPPORTUNITA’ • RELAZIONI DI COMPLEMENTARITA’ • BENCHMARKING COSTANTE • VALUTAZIONE OBIETTIVA • ANTICIPAZIONE VALUTAZIONE RENDIMENTO STRATEGICO VALORE DI RISORSE E COMPETENZE SOSTENIBILITA’ DEL VANTAGGIO COMPETITIVO CRITERI DI VALUTAZIONE • ACQUISIBILITA’ – CONCETTO DI PROPRIETA’ MENO DEFINITO PER LE RISORSE INTANGIBILI – IL CAPITALE UMANO NON APPARTIENE ALL’IMPRESA • DURATA – SI STA RIDUCENDO LA DURATA UTILE DI TECNOLOGIA E BREVETTI – REPUTAZIONE E MARCHIO IN GENERE DI LUNGA DURATA • TRASFERIBILITA’ – DETERMINA LE BARRIERE – LE RISORSE FACILMENTE TRASFERIBILI NON SONO IMPORTANTI • RIPRODUCIBILITA’ – DIFFICILE PER LE ROUTINE ORGANIZZATIVE SCHEMA PER L’ANALISI DELLE RISORSE IDENTIFICAZIONE RISORSE E COMPETENZE VALUTAZIONE DELLE POTENZIALITA’ IN TERMINI DI VANTAGGIO COMPETITIVO SOSTENIBILE INVESTIMENTI STRATEGICI STRATEGIA LOGICA ECONOMICA DEL VANTAGGIO DI COSTO P E E’ F C Q Q IL VANTAGGIO DI DIFFERENZIAZIONE P F E C E’ Q Q DIFFERENZIAZIONE ORIZZONTALE • PIU’ FORTE QUANDO GLI ATTRIBUTI DEL PRODOTTO SONO NUMEROSI • ELASTICITA’ PIU’ BASSA • RIDURRE I COSTI O AUMENTARE LA QUALITA’ HA MINORE EFFICACIA • MARGINI GENERALMENTE PIU’ ELEVATI • CONVIENE SFRUTTARE UN EVENTUALE VANTAGGIO DI COSTO IN TERMINI DI PROFITTO CONFRONTO TRA STRATEGIE • • • • • • LIVELLO DI DIFFERENZIAZIONE RUOLO DELLE ECONOMIE DI SCALA POSIZIONE DI MERCATO ELASTICITA’ TENDENZE DELLA DOMANDA RISORSE/CAPACITA’ PERSEGUIRE IL VANTAGGIO DI COSTO QUANDO : • NON SONO PRESENTI SIGNIFICATIVE ECONOMIE DI SCALA • LA NATURA DEL PRODOTTO IMPEDISCE DI INCREMENTARE B • CURVE DI INDIFFERENZA PIATTE • IL PRODOTTO E’ UN “SEARCH GOOD” PERSEGUIRE IL VANTAGGIO DI DIFFERENZIAZIONE QUANDO : • LA CURVA DI INDIFFERENZA E’ RIPIDA • SIGNIFICATIVE ECONOMIE DI SCALA O DI APPRENDIMENTO • IL PRODOTTO E’ UN “EXPERIENCE GOOD” TRADE-OFF TRA STRATEGIE DI COSTO E STRATEGIE DI DIFFERENZIAZIONE • “STUCK IN THE MIDDLE” • COSTI DELLA QUALITA’ • IN PRATICA IL VANTAGGIO E’ QUASI SEMPRE MISTO • ANALISI EMPIRICHE HANNO DIMOSTRATO CHE LE DUE STRATEGIE NON SONO INCOMPATIBILI P, AC P1 P0 D1 AC1 D0 AC0 Q