Condotta da Elena Bagnaschi a Daniela Marchese Presentazione Daniela Marchese è un’insegnante della classe prima di una Scuola Primaria in provincia di Milano. Ha avuto per molti anni incarichi del provveditorato e da quindici anni è insegnante di ruolo. Lei insegna attualmente matematica nella scuola elementare? Ci può dire da quanto tempo? Oppure per quanto tempo complessivamente lo ha fatto? Sì, insegno matematica nella scuola primaria da 15 anni consecutivi ( ho avuto un anno di interruzione in cui ho insegnato italiano). Prima di entrare in ruolo ho fatto anni con incarico annuale e prevalentemente ho insegnato matematica. Ha una laurea in matematica o in una materia scientifica? Se si, dove e quando l' ha conseguita? Con chi ha svolto la tesi? Non ho la laurea Ha seguito corsi di specializzazione sull' insegnamento della matematica? Se si, può dirci quali? In quale ambiente o organizzazione? Condotti da chi? Ho seguito corsi sulla matematica (direi molti corsi) organizzati dall’ Università di Pavia che secondo me hanno una buona preparazione. L’ultimo è stato 5 anni fa a Rozzano. Fa parte di associazioni o di reti di docenti che coltivano l' interesse per la matematica e per il suo apprendimento insegnamento? Non faccio parte di una rete di associazioni, fino all’anno scorso ho partecipato ai giochi matematici con l’ Università Statale di Milano nel 2^ ciclo ( da 10 anni, quest’ anno no perché ho la prima). Solitamente si tratta di quesiti a livello logico, dopo c’è un feedback, vengono dati diplomi ai bambini, vengono accettate risposte, non c’è giudizio. Serve solo conoscenza pregressa. In quali classi insegna attualmente? Attualmente insegno per venti ore settimanali nella classe prima A le seguenti discipline: Matematica, Scienze, Educazione motoria, Educazione al suono e alla musica; nella classe prima C per due ore settimanali Scienze. Ha svolto, svolge o conta di svolgere corsi di formazione per insegnanti della scuola primaria? Dove? Come? Con chi? Con quale organizzazione? Ho sempre svolto corsi con l’ Università di Pavia, a scuola non ne arrivano specifici sulla matematica, vengono organizzati corsi riguardanti soprattutto il comportamento ( dinamiche sull’iperattività, dislessia …) Le piace la matematica? La trova utile? Piacevole? O altro? Mi è sempre piaciuta la matematica, sin da bambina, la trovo utile, piacevole e anche creativa. Con il termine creativa che in base a ciò che dicono i bambini è possibile creare dei nuovi lavori, delle nuove metodologie; ti rendi conto che i bambini non arrivano allo stesso modo alle stesse competenze. Supponiamo che i suoi rapporti con la matematica oggi siano buoni. Lo sono stati sin da quando era bambina? O da quando era adolescente? O da quando ha cominciato ad insegnarla? Sì diciamo che i miei rapporti con la matematica sono buoni da quando ero bambina e non si sono interrotti. Chi sono i suoi "modelli" tra i grandi matematici? Non c’è un particolare modello a cui mi riferisco, tengo comunque conto dei principali modelli di utilizzati frequentemente. Credo che tutto il lavoro svolto dai matematici abbia contribuito all’approfondimento e al miglioramento nello studio di tale disciplina. Chi sono i suoi maestri nel campo della didattica della matematica? Non ho particolari maestri nel campo della didattica della matematica, seguo molto i consigli che mi vengono dati dall’ Università di Pavia, mi è molto utile l’esperienza pregressa. Alcuni ricercatori (Dehaene, Butterworth, Girelli, Wynn) sostengono che alcune competenze matematiche siano innate ed il campo delle competenze matematiche innate si estende continuamente. Lei ritiene che le competenze matematiche siano in parte innate? Sì, credo che le competenze siano innate, c’è chi nasce con un intuito matematico e chi invece arriva ai concetti ma ha bisogno di rifarsi ai procedimenti con ragionamento. Seymour Papert, uno degli "apostoli del linguaggio Logo" asseriva che tutti i bambini dovrebbero, nel loro piccolo, poter in qualche fare i matematici. Lei concorda o meno? Ritiene che ognuno di noi possa, nel suo piccolo, essere un piccolo matematico? Sì, sono d’accordo, basta pensare che i matematici nell’antichità sono riusciti a creare delle teorie senza avere delle basi; si sono destreggiati a livello pratico (peso merci, misura dei campi….) Gli psicologi ci dicono che molti bambini maturano un atteggiamento di paura, se non addirittura di terrore verso la matematica. Lo conferma? Ne ha avuto una esperienza diretta? Sì, è vero! Ne ho avuto l’esperienza diretta ma penso che utilizzando strategie magari creative o di gioco si cerca di renderla piacevole. Quali possono essere, secondo lei, le cause della paura della matematica? Secondo me, molti bambini hanno paura della matematica soprattutto perché è trasmessa dai genitori. I bambini, infatti, rispecchiano i genitori. Il metodo adottato dall' insegnante può influire in senso positivo o negativo? Anche le insegnanti possono trasmetterlo, devono stare attente ed utilizzare metodologie diverse in base alle potenzialità di ogni bambino. La personalità dell' insegnante può influenzare la paura della matematica? Sì, la personalità può influire notevolmente, in quanto dopo i genitori l’insegnante rappresenta il modello a cui ispirarsi e il carattere dello stesso e le sue modalità di relazione fanno si che il bambino possa maturare eventuali paure di fronte allo studio di tale disciplina. Quali esperienze formative possono avvicinare in modo sereno il bambino alla matematica? Bisogna valorizzare e gratificare i bambini, bisogna lasciarli fare, proporre esperienze anche di tipo pratico. Il bambino fino agli otto anni non ha il concetto di astrazione, si passa dal concetto ludico per arrivare all’astrazione. Le esperienze soprattutto di gioco aiutano il bambino ad avvicinarsi in modo gioioso alla matematica. Ritiene che il mondo dei giochi e il mondo della matematica possano avere dei punti in comune? Sì, ritengo che il mondo dei giochi possa avere dei punti in comune con la matematica; attraverso il gioco, l’esempio pratico e la manipolazione di oggetti come esperienza concreta del lavoro svolto, permette all’ allievo di sviluppare quelle curiosità necessarie per i nuovi apprendimenti e per la comprensione della matematica. Ad esempio, negli Stati Uniti c' è un intero curriculum di avviamento alla matematica che poggia sul gioco degli scacchi. Lo ritiene interessante? Utile? Applicabile anche in Italia? Certamente, il gioco degli scacchi ingloba una serie di concetti vicini alla matematica e può aiutare a sviluppare la logica. Alcuni anni fa avevamo fatto un torneo a scacchi con tutte le classi quarte del paese i bambini erano diventati bravi, forse più di me! Ritengo che in Italia non sia applicabile un intero curriculum di avviamento alla matematica. Lei ha mai provato i videogiochi? Sì, anni fa ho provato dei videogiochi specie quelli che prevedono il consolidamento delle strumentalità del calcolo e lo studio delle tabelline. Ho potuto notare che i bambini manifestano gradimento per tali attività specie per quei giochi che prevedono un rinforzo in caso di risposta corretta. Inoltre il videogioco rappresenta un momento di apprendimento “easy” adatto a tutti i livelli. Ha dei figli o dei nipoti che usano i videogiochi? I miei figli non li usano più, li hanno usati a loro tempo! Ma continuano ad essere patiti della tecnologia tra tablet, smartphone e altri oggetti supertecnologici se vogliamo gli eredi dei videogiochi. Moltissimi bambini usano i videogiochi: lo ritiene un fatto positivo? Ritiene che questa esperienza possa favorire o meno un sano rapporto con la matematica? Penso che i videogiochi possano essere utili, ma dipende dal videogioco e dalla quantità di tempo utilizzata. Alcuni sono utili, ma non bisogna abusarne, deve andare di pari passo con l’esperienza pratica. Non deve essere solo quello, nel senso che non si può imparare dai videogiochi, non è assolutamente sostitutivo con tutto il resto. Quale ruolo può avere il computer nell' apprendimento insegnamento della matematica? Il P. C. occupa un buon ruolo per l’apprendimento della matematica, in quanto anche per i bambini con difficoltà , il computer diventa il facilitatore per eccellenza. Credo che ai giorni d’oggi non si possa più fare a meno del personal computer sia a casa che a scuola . Lei usa il computer per insegnare la matematica? Se non lo usa, per quale motivo? Attrezzature insufficienti? Difficoltà organizzative? O contrarietà nei confronti del mezzo? Non lo uso mai nei primi anni di scuola, ma bensì nel secondo ciclo per difficoltà organizzative. Lo utilizzo soprattutto per costruzioni geometriche o statistica (grafici, aerogrammi….). Conosce programmi per il computer orientati a favorire o facilitare l' apprendimento della matematica? Considera il computer come un semplice supporto per materiali didattici multimediali o qualcosa di più profondo? Utilizzo i CD della Ericsson oppure CD inseriti nelle guide didattiche; soprattutto per chi è in difficoltà, per i discalculici può essere utile, ci sono infatti programmi appositi per tabelline, operazioni, incolonnamenti, schemi….. Lo considero un supporto associato ad altri. Si è mai imbattuta in soggetti che presentavano disturbi specifici nell' apprendimento legati in modo particolare alla matematica (tipo discalculia)? Sì, mi è capitato di avere in classe bambini che possedevano più disturbi. Solo un bambino presentava esclusivamente la discalculia ( tra l’altro la diagnosi è arrivata solo in quarta perché i genitori stentavano a riconoscerla). Ha avuto modo di collaborare con degli psicologi? Quali figure di psicologi in particolare? Ha trovato proficua la collaborazione con gli psicologi? Sì,ho avuto una collaborazione positiva con gli psicologi, nella nostra scuola è presente il Dott. Carboni che fa osservazioni nelle classi. Questa collaborazione rappresenta un elemento valido per poter confrontare il proprio lavoro con una supervisione psicologica che permette di sperimentare e consolidare molteplici nuove strategie. Ha avuto modo di conoscere ed apprezzare dei test per la diagnosi precoce della discalculia? Non ho avuto mai modo di vedere il test per la diagnosi precoce, ho visto sempre i risultati dopo! Ultimamente, grazie ad una legge approvata sui DSA lo scorso anno e alle attività di informazione formazione attuate da AID (associazione italiana dislessia ) stiamo conoscendo approfonditamente tale universo cercando di attuare tutte quelle strategie necessarie ad una prevenzione. Nella vostra scuola è presente un curricolo da seguire? Come vi organizzate in merito? Sì, è presente un curricolo con tutte le materie e gli obiettivi da raggiungere al termine di ogni anno scolastico, 1 volta alla settimana abbiamo due ore di programmazione con la collega di classe e ogni 15 giorni ci troviamo tra colleghe della stessa materia per stendere i programmi futuri e verificare quanto svolto. E’ possibile vedere una programmazione? Sì, vi mostro il curricolo di classe prima di matematica informatica e scienze che sono le mie materie di insegnamento , in modo che possiate comprendere quanto lavoro c’è dietro la professione docente e come ogni insegnante sia manager del proprio successo. Esiste secondo lei una giornata tipo? No, non è proprio possibile; esiste però una routine settimanale, si cerca sempre di stimolare la fantasia e l’innata capacità dei bambini di apprendere elementi nuovi , magari prendendo spunto da un avvenimento o da un fattore scatenante il loro interesse. Nel corso della settimana si predilige un maggior carico di lavoro nelle ore del mattino e attività più rilassanti il pomeriggio. Che materiali utilizza? Quaderno, libro di testo: “ Nel Giardino dei saperi” (scopro) e schede didattiche tratte da alcuni libri, blog o siti internet di docenti multi tecnologici. Amo molto anche materiali strutturati come abaco, regoli, materiale multi – base …. E’ possibile vedere alcuni suoi lavori? Certamente , se permettete ho qui con me una serie di schede operative ed esercizi che preparo sapientemente per i mie allievi. Credo che le immagini possano essere superiori a tante parole. Vi mostro subito alcune schede ah hoc ….… Schede e lavori di classe prima… Inizialmente parto da alcune schede sui prerequisiti che solitamente chi arriva alla Scuola dell’Infanzia ha sicuramente consolidato; il lavoro inizia cosi con un semplice ma fondamentale ripasso…… Successivamente si passa all’insiemistica con alcune schede che facciano comprendere ai bambini tale concetto Cerchiamo anche di capire la quantità presente in un insieme …. Dagli insiemi ai numeri da 0 a 9 Dopo gli insiemi, si arriva alla conoscenza dei numeri da 0 a 9, quindi esercizi di scrittura anche in lettera, associare quantità … metto il numero 1 (UNO)come esempio. Poi passo al concetto di addizione e sottrazione e propongo alcuni esempi. Si continua dunque con i numeri fino al 20 utilizzando la stessa procedura, prendendo in considerazione un numero per volta. Poi si comincia con dei semplici problemi, viene utilizzato da subito il disegno per familiarizzare con la domanda richiesta. Dopo tanto lavoro , mi piace rendere la matematica gioiosa quindi utilizzo spesso, soprattutto nei primi anni di scuola primaria, filastrocche ed indovinelli . La ringrazio di cuore per aver accettato di raccontarci di Lei e della sua esperienza scolastica e del funzionamento della sua scuola, del suo metodo di lavoro e del suo prezioso materiale; è stata sicuramente un’ esperienza arricchente! Si figuri, è stato un piacere anche per me! Spero che la mia esperienza vi possa essere utile per il vostro futuro ingresso nella scuola come docenti. Conclusioni E’ stato davvero piacevole conversare amorevolmente con la maestra Daniela, attraverso questa lunga intervista, abbiamo ripercorso le tappe della sua carriera e “curiosato” sul suo metodo di lavoro. Ho voluto inserire delle schede operative che la stessa mi ha mostrato orgogliosa durante l’intervista, per far comprendere come la matematica sia operatività e come attraverso le schede operative i bambini possano essere facilitati nell’ apprendimento della matematica. E’ bello sapere che nella scuola italiana esistano tante maestre come la nostra Daniela.