SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 8 ottobre Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio) Orario: lunedì 12-14 Sani magna Martedì 11-14 “ Mercoledì 9-11 “ E-mail: [email protected] Stanza 111 (ex B4) Via Salaria113, tel.: 06 49918375- ricevimento mercoledì 11.30-13 1 Lavoro di gruppo gli articoli verranno divisi in base 1. A. B. C. A quale tema fa riferimento? Finanza Politica (nazionale, Ue, internazionale) Economia (imprese - Tnc Pmi-, lavoro/disoccupazione- ambiente D. Società: disuguaglianze/welfare movimenti sociali E. Cultura (nazionale-cosmopolita) /ruolo mass media 2 2.Di quali paesi si parla? A. B. C. D. E. F. G. H. Mondo USA e Canada Centro-Sud America Asia Unione europea Centro-Nord Europa Europa mediterranea Italia 3 3.Prevale→A. l’analisi della crisi B. l’indicazione delle vie d’uscita? 4. L’autore è A. Giornalista B. Economista C. Sociologo D. Altro (specificare)…………….. 5. Fonte A. Rivista scientifica B. Giornale (cartaceo e/o on line) C. Sito internet 4 Formare i gruppi In base a 1 e/o 2, eventualmente 3. 4. e 5. servono a valutare Rilievo dell’articolo Diffusione vostre fonti di informazione 5 Che fare? I° una scheda dell’articolo in base alle 5 domande 1. Argomento e contenuto 2. Paese 3. Prevale analisi o vie d’uscita dalla crisi? 4. Autore chi è? E’ un liberista, un riformista o che altro? 5. Fonte? II° confronto con le altre schede del gruppo e con le analisi che vi ho presentato III° che cosa manca? 6 Il lavoro di gruppo si svolgerà soprattutto in aula Ogni studente fa una scheda di un articolo scelto nell’ambito di uno stesso tema Le schede si confrontano tra loro, oltre e con i libri sulla crisi presentati a lezione Si valuta se il materiale raccolto è sufficiente (opinioni e fonti diverse, indicazioni di vie d’uscita dalla crisi) Si elabora un breve power point per presentarlo a metà novembre 7 la settimana scorsa Diversi approcci sistemici alla crisi Hopkins e Wallerstein, L’era della transizione Joseph E. StiglitzBancarotta L’ECONOMIA GLOBALE IN CADUTA LIBERA Gallino È possibile incivilire il finanzcapitalismo? Necessario, ma non sufficiente ridurre il dominio della finanza Alla ricerca di un contro movimento (Polanyi) 8 Polanyi K., 1974 (ed. or. 1944), La grande trasformazione, Einaudi Testo interdisciplinare, tra la storia, l’economia la sociologia e antropologia Capovolge l’idea che la società di mercato sia il punto di approdo naturale della società umana→ estrema artificiosità di un’economia sottratta al controllo sociale e destinata a chiudersi con una crisi violenta Società di mercato innaturale (≈ eccezionale) rispetto alla storia precedente (occidentale e non), ma un mercato regolato è più utile della pianificazione socialista 9 Il mercato del lavoro, della terra e della moneta sono artificiali Non sono merci perché non sono stati prodotti per essere venduti la terra è solo un altro nome per natura lavoro = attività umana che si accompagna alla vita stessa → la sua trasformazione incide sulle relazioni di parentela e vicinato Moneta è un simbolo del potere d’acquisto Eppure questi 3 “mercati” artificiali sono ambiti necessari all’economia di mercato→ ma non possono essere lasciati a se stessi, pena la distruzione della società 10 I danni di una fede cieca nel progresso spontaneo Tale fede ha accompagnato l’industrializzazione, come emerge dalla storia della rivoluzione industriale inglese↓ Tra gli interventi in controtendenza →legge delle 10 ore di lavoro del 1847 in GB opera di reazionari illuminati Tale rivoluzione avviene nel contesto della pace dei 100 anni (1815-1914) ↓ 1. equilibrio di potere tra le grandi potenze→ cade con la guerra 2. Base aurea internazionale → finisce con la crisi del ‘29 3. Mercato autoregolato e stato liberale a livello nazionale → finisce col fascismo o socialismo e provoca la grande crisi 11 Il mercato autoregolato è un’utopia: la grande crisi ne è il frutto E’ impossibile autoregolare i mercati a livello internazionale → infatti i singoli stati tra il 1879 e il 1929 seguirono politiche protezionistiche + tentativi di guidare la moneta centralmente senza riuscire a controllare la finanza internazionale Durante e dopo la crisi vi furono governi popolari o reazionari fino alla guerra 12 La libertà in una società complessa “La debolezza congenita della società del XIX secolo non consisteva nel fatto che era una società industriale, ma che era una società di mercato” (Polanyi, 1944, p.313) Lavoro, terra e moneta vanno tolti dal mercato → la loro regolazione non mina la libertà ma spesso la estende↓ cambiamenti interni ai paesi, ma anche nelle relazioni tra paesi che possono essere di cooperazione, anziché essere egemonizzate da poche grandi potenze la scoperta della società è l’ancora della libertà → è il riconoscimento di un limite che come quello della morte ci fa più maturi e veramente liberi 13 Chi può cambiare le cose? Marx pensava alla classe operaia dei paesi più sviluppati Polanyi pensava al contro-movimento che cercava di proteggere la società dall’eccessiva espansione del mercato tra il sec.XIX e il XX: non era un soggetto politico unitario. → I migliori risultati si ottennero con la legislazione antitrust dal 1890 al 1920 e poi il New Deal tra il 1932 e 1939 negli usa 14 Chi può cambiare le cose oggi? Non c’è un contro-movimento unitario Ma diverse realtà: Le Ong I governi di sinistra dell’America latina La Federazione europea o mondiale dei sindacati Le associazioni contadine di resistenza in America latina, Africa e Asia 15 Il ruolo dell’Europa in un momento di grande cambiamento mondiale Europa: un’identità da rafforzare secondo la proposta di Castells del 2000 16 Una trilogia per comprendere la società come sistema complesso: economico, dei gruppi sociali e entità politiche Castells M, La nascita della società in rete, Egea, 2002 (ed or.1996) Castells M,Il potere delle identità, Egea, 2003(ed. or.1997 Castells M, Volgere di millennio, Egea, 2003 (ed or. 2000)→ Europa un’identità da rafforzare 17 Castells: un autore molto particolare Respinge la cultura postmoderna per il suo nichilismo intellettuale, scetticismo sociale e cinismo politico. Crede nella razionalità, nel potere liberatorio dell'identità che non deve essere ostaggio del fondamentalismo. 18 La nuova società (post-fordista) Per Castells è un cambiamento epocale: nasce la società in rete, che altri chiamano società della conoscenza ( o capitalismo cognitivo) Obiettivo→ conoscere il mondo partendo dalle tecnologie, ma sapendo che la ricerca dell'identità ha un potere pari al cambiamento tecnologico 19 Castells Europa: stato a rete identità e globalizzazione Guerre tra Europei fin dal 1000 con un picco con le 2 guerre mondiali con l'unificazione fine di tali guerre? 3 fasi critiche anni '50 CecaMercato comune Carbone e Acciaio + 1957 CEE di 6 paesi 1981 ammissione Grecia + Spagna e Portogallo 1986 + Atto unico per un mercato realmente unificato nel 1992 (nel frattempo fine guerra fredda e unificazione 2 Germanie) 1991 trattato di Maastrict moneta unica europea patto di stabilità e crescita ricalca criteri Fmi ( non + del 3% di debito pubblico) 20 L'integrazione europea è reazione al processo di globalizzazione ma anche la sua espressione più avanzata L'unificazione ha 2 problemi: globalizzaz. dell'economia Vi è già un intreccio inestricabile di ricerca produzione e distribuzione nella Triade Possibile accordo futuro tra dollaro, euro e yen contro movimenti finanziari destabilizzanti Identità etniche/culturali Multietnicità e multiculturalismo innescano xenofobia, specie se ci sono manipolazioni demagogiche, proprio quando l'universalismo europeo è al suo punto più alto 21 Cittadini ostili all'unificazione perché i politici la presentano come adeguamento alla globalizzazione economica (con i corollari della flessibilità del lavoro e riduzione stato sociale) Forti restrizioni ai movimenti di persone per desiderio della Ue di società culturalmente ed etnicamente omogenee, più che negli Usa 22 anni '90, relativa stabilità Anche se declino della competitività europea per - mercati di beni e servizi non completamente unificati - imprese europee producono in Asia e Usa e viceversa globalizzazione è fatta da tali movimenti più che da un mercato globale unificato + globalizzazione e interdipendenza dei mass media + crescita della criminalità globale coordinamento polizie e mandato di cattura europeo 23 identità europea Servono forme di identità - non basate sulla nazione (Francia) o - sull'unità linguistica (2 Germanie), ma sull'articolazione di questi principi con Internazionalizzazione economica e decentramento a livello di città e regioni o di reti di città e/o regioni -Difesa dello stato sociale più difficile per riduzione base occupazionale e contributiva, ma indispensabile la globalizzazione non è inesorabile la lotta tra potere dei flussi e delle identità è aperta ( anche un campionato europeo, anziché nazionale di calcio potrebbe essere utile) 24 Lo stato a rete L'Ue è organizzata come una rete che comprende la condivisione delle risorse e delle sovranità, più che il trasferimento di sovranità ad un'istanza superiore non soppianta gli stati, ma è strumento per la loro sopravvivenza. Vale il principio di sussidiarietà le istituzioni Ue prendono solo le decisioni che i livelli di governo più basso non sono in grado di intraprendere comitato di 222 governi regionali e locali di tutti i paesi Ue organo consultivo + espressioni culturali che collegano orizzontalmente tali regioni condivisione dell'autorità (uso legittimo della violenza in ultima istanza) lungo gli snodi di una rete dalla Germania, potenza economica egemonica alla Gran Bretagna e Francia potenze militari, etc. 25 Vi sentite cittadini europei? Come considerate l’unione europea? Manca identità? 26 Identità europea o progetto europeo? Identità indispensabile all'unificazione potrebbe essere costruita a complemento delle identità nazionali locali identità progettuale programma di obiettivi sociali e istituzionali condivisi Libertà, eguaglianza, fraternità, difesa del welfare, della solidarietà sociale, dell'occupazione e dei diritti dei lavoratori, attenzione ai diritti umani universali e alla condizione del 4° mondo a ciò che esprimono gli attori sociali che si oppongono alla globalizzazione economica, senza regredire nel comunitarismo identitario 27 Da Mahastrict alla strategia di Lisbona: sviluppo umano e investimento nella società della conoscenza Trattato di Mahastrict 1991 parla già di un Europa che punta ad investire nella società della conoscenza Strategia di Lisbona del 2000, rilanciata nel 2005, ritiene cruciale l’investimento in formazione e ricerca, per affrontare le sfide della globalizzazione economica, riuscire a mantenere il welfare tramite l’aumento dei tassi di occupazione, specie femminile. 28 Come l’Italia si è rapportata alla strategia di Lisbona 2006 primo rapporto sullo stato di attuazione della strategia (18/10/2006) ritiene l’istruzione elemento fondamentale per migliorare la qualità del lavoro e combattere l’esclusione sociale→ necessità di investire in capitale umano, migliorando la qualità dell’istruzione 2007 (30/10) necessità di rilanciare la ricerca notando che l’Italia è agli ultimi posti con 3 ricercatori per 1000 lavoratori mentre la media Ue e di 6 x1000→ piano straordinario di assunzioni di + 1600 ricercatori universitari + 600 negli Enti di Ricerca + FIRST fondo investimento ric. scientifica e tecnologica 29 2008 il piano italiano di attuazione di Lisbona è contraddittorio: da un lato nota che abbiamo un basso tasso di diplomati, in particolare nel sud, che da 75 dovrebbe arrivare all’85%, da l’altro lato dice che spendiamo troppo da un lato dice che c’è scarsa qualità e dall’altro pensa di ottenerla aumentando il numero di studenti per docente cerca di giustificare il basso numero di ricercatori dicendo che la nostra piccola industria non la fa 30 Ma a livello mondiale ciò che rende civile un paeseè il benessere della popolazione che non include solo la disponibilità di reddito, ma le condizioni di vita→ Indice di sviluppo umano dell’Onu. L’istruzione è un valore in sé: uno strumento per partecipare alla vita politica, sociale ed economica, accedere alla sanità, diminuire le discriminazioni di genere. Secondo Sen lo sviluppo richiede un incremento delle capacitazioni; in tale incremento l’istruzione gioca un ruolo centrale perché avvia un circolo virtuoso che permette di migliorare le condizioni di vita e contrastare il problema della sovrappopolazione 31 La nuova strategia Europa 2020 (del 2010): OBIETTIVI PRINCIPALI 1. tasso di occupazione popolazione 20 - 64 anni dal 69% al 75%; 2. investire il 3% del PIL in R&S, migliorando nel settore privato 3. definire un nuovo indicatore dei progressi in innovazione; 4. – ridurre tasso abbandono scolastico al 10% (è 15%) → 32 La nuova strategia Europa 2020 (del 2010): OBIETTIVI PRINCIPALI 2 5. portare la quota della popolazione 30-34 anni in possesso di un diploma universitario dal 31% ad almeno il 40%; 6. – ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 o del 30%, 7. portare al 20% la quota di energia rinnovabile nel nostro consumo finale di energia e migliorare del 20% l'efficienza energetica; 8. – ridurre del 25% il numero di europei che vivono al di sotto delle soglie di povertà nazionali, facendo uscire dalla povertà più di 20 milioni di persone 33 CRESCITA INTELLIGENTE SOSTENIBILE INCLUSIVA Intelligente→ innovazione, istruzione, società digitale sostenibile→"Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse” modernizzando il nostro settore dei trasporti. Una politica industriale per l'era della globalizzazione" inclusiva→OCCUPAZIONE E COMPETENZE LOTTA ALLA POVERTÀ 34 Buoni propositi, ormai spariti? Se ne tiene conto, quando si fanno proposte contro la crisi? 35