Giornata di presentazione del 3° Rapporto Regionale sul monitoraggio dell’autonomia scolastica Firenze, 21 Gennaio 2002 Aula Magna dell’Università di Firenze Relazione di Fabio De Michele Irre della Toscana Gruppo Tecnico Nazionale di Progettazione I bisogni delle scuole monitorate Le scuole esprimono: il bisogno di “aiuto” la richiesta di “certificazione” “qualità media” del campione La metodologia di auditing, di ricerca-azione, di reciprocità sviluppa l’autovalutazione delle scuole. L'esperienza implica anche attività di counseling Sistema di monitoraggio “su domanda” Tav. 1 - 11 bilancio dèll’autonomia. Aspetti prevalenti nell’identità culturale e progettuale degli istituti scolastici, a.s. 2000-2001 MACRO INDICATORI DELL’INNOVAZIONE Aree di analjsi Responsabilità Elaborazione progettuale D/Pn Dichiarato Realizzazione R/Pn Realizzato Valutazione R/Pr Realizzato Rappresentazione D/pr Percepito Fonte: Flessibilità Dichiarato Realizzato Realizzato Dichiarato elaborazione Censis su dati Monipof, 2001 lntgrazione Pensato Realizzato Realizzato Dichiarato Tab. 2 - Monltoragglo qualltativo della scuola dell’autonomla — a.s. 2000-2001 (val. %) AREE Dl ANALISI Macro indicatori dell’innovazione Realizzato/dichiarato + = - Pensato/percepito + = - Responsabilità 54,0 42,0 4,0 13,0 64,0 23,0 Flessibilità 34,0 58,0 8,0 14,0 70,0 16,0 lntegrazione 9,0 52,0 39,0 16,0 62.0 22,0 Fonte elaborazione Censis su dati Monipof, 2001 Flessibilità: tante azioni, poco sistema Modifica orario scolastico Poco presente la programmazione modulare Valutazione condivisa degli alunni Positiva attenzione alle situazioni di H Alunni stranieri La flessibilità come sistema: un obiettivo che matura nel tempo Non proposte “chiavi in mano”, ma circolazione delle buone pratiche Una responsabilità opaca Elaborazione dei POF affidata ai docenti Buona articolazione della struttura gestionale Dirigente scolastico - staff - funzioni obiettivo - direttore amministrativo Dipartimenti disciplinari ? Canali di comunicazione Una migliore dimensione relazionale e di staff Maggiori competenze comunicative Una leadership più pedagogica Studenti e genitori restano sulla soglia Poco rappresentati dagli eletti negli organi collegiali Poco coinvolti nella costruzione del POF e spesso poco informati Giudizio positivo sulla flessibilità didattica Giudizio critico sulle eccessive difformità nelle valutazione degli alunni Opinione sulla qualità didattica e relazionale migliore di quella dei docenti e dei dirigenti scolastici. Modificare gli organi collegiali della scuola Considerare genitori e studenti come risorse e non controparti Migliorare stili e strumenti di comunicazione tra scuola e utenti Più integrazione ma ancora fragile Positivo aumento delle reti tra le scuole e con il territorio ma in una forma prevalentemente di utente Diffusa presenza di relazioni con il mondo del volontariato e dell’associazionismo territoriale Poco diffusa la relazione con l’associazionismo professionale della scuola Uso didattico dell’ambiente Reti come risorse che aumentano un’effettiva sussidiarietà Reti forti maggiore autonomia minore dipendenza da modelli burocratici e gerarchici Le strutture territoriali di servizio non devono sostituire le reti di scuole Una fotografia delle scuole monitorate 3 punti di forza: •la qualità del corpo docente •l’integrazione dell’H •l’uso didattico del territorio Una fotografia delle scuole monitorate 3 punti di fragilità: •l’individualismo e la debolezza della cultura organizzativa •la bassa qualità della comunicazione e della condivisione •la collaborazione con gli enti locali attenzione ai processi interni dell’organizzazione didattica e delle relazioni interpersonali. Lo strabismo delle scuole Vi è uno strabismo tra il dire e il fare, tra il sentirsi e l’agire, tra le opinioni dell’utenza e le azioni realizzate “La scuola autonoma toscana è sana” I suoi problemi di crescita deve risolverli in autonomia, in rete tra scuole non con interventi esterni di tipo direttivo autovalutazione e consulenza ai processi