SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI
12 novembre 2012
 Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012
 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa
2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio)
Nuovo Orario: lunedì 12-14
Sani 9
Sani 9
Martedì 11-14
Mercoledì 9-11 Sani magna
 E-mail: [email protected]
 Stanza 111 (ex B4) Via Salaria113, tel.: 06
49918376- ricevimento mercoledì 11.30-13
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Mercato del lavoro: la divaricazione tra lavoro tipico ed atipico
 Mercato diverso
da quello delle
mele in cui l’offerta
di lavoro è più
debole della
domanda e lo
stato interviene
a regolamentarlo
 Dagli anni ’80 il
MdL si divarica ↗
Lavoro
standard
o tipico
Non
standard o
atipico
Full time
Part time
Tempo
determinat
indetermi o parasubordinato+ altre
nato
figure legge
30/2003
garantito Non
garantito
2
Tipologie di lavoro presenti nel
mercato del lavoro
lavoro autonomo tradizionale e libere professioni
chi intenzionalmente ha scelto di sfruttare le opportunità
date dal mercato e/o di autorealizzarsi nel lavoro
(auto-imprenditorialità)
chi è autonomo più per costrizione che per scelta (le/i
para-subordinati).
il lavoro dipendente tipico
dipendente atipico articolato in molte posizioni
contrattuali (legge 30/2003)
lavoro in nero.
.
3
un mercato del lavoro frammentato
vanno analizzate e non confuse le varie
situazioni in cui sono inseriti i soggetti,
soprattutto per quanto riguarda il lavoro
atipico
Il lavoro atipico è chiamato precario dal 2008
anche dall’Istat quando si vuole sottolineare
l’insicurezza e la scarsa protezione giuridica e
sociale, che offre rispetto al lavoro tipico
4
Sul tema della flessibilità e dei
cambiamenti del mercato del lavoro
Faremo riferimento a
 Gallino, Il lavoro non è una merce,
2007
 Cavarra, Rella (a dura di), Flessibilità
senza sicurezza
Prima di introdurre
 Uomini e donne nelle radio private a
Roma
5
L.Gallino, Il lavoro non è una merce. Contro
la flessibilità, Laterza 2007
OIL Dichiarazione di Filadelfia 1944: “il lavoro non è
una merce in quanto elemento dell’identità di un
soggetto e del suo posto nella società”
Il mercato da solo porta alla distruzione della società.
“La discussione in corso sulla flessibilità del lavoro …
ricorda … l’equipaggio di una barca che in mezzo
all’Oceano discuta animatamente del logo da
apportare alle vele, anziché far fronte alla
tempesta che si annuncia” (p. X)
La flessibilità è richiesta per competere senza porsi il
problema di un incontro verso l’alto della scala dei
salari e dei diritti, piuttosto che verso il basso
smantellando le protezioni legali dell’occupazione.
Il problema è aver messo deliberatamente in
concorrenza ½ mld di lavoratori del Nord, con 1.5
mld di nuovi salariati del Sud con bassi salari e
cattive condizioni
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Le molte facce della flessibilità
Alle molte tipologie di legge si aggiungono in Italia
quelle dell’economia sommersa:
5-6 mln “solo” senza contratto + 5.6 milioni in
condizioni irregolari = 10-11 mln (inclusi 3mln
doppio lavoristi- 1mln di Ula)
La richiesta di lavoro flessibile delle grandi
imprese (un obbligo per le medio-piccole)
serve per ridurre
-Il costo diretto e indiretto del lavoro
-Il rischio d’impresa
Ottenere profitti a breve più elevati, magari
richiesti dagli investitori istituzionali (ad es. i
fondi pensioni anglosassoni)↓
La flessibilità è un alibi per non fare ricerca.
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Il mercato del lavoro italiano è rigido?
 Ocse negli anni ’90 diceva che il mercato del lavoro
italiano era troppo rigido
 Contini e Trivellato (a cura di), Eppur si muove.
Dinamiche e persistenze nel mercato del lavoro italiano, Il mulino, 2005→ la rigidità è uno stereotipo↓
Alta mobilità dei lavoratori da un posto all’altro già negli
anni ’80, aumentata con le riforme anni ’90 e successivi che
hanno aggravato il dualismo del mercato del lavoro, più
mobile per giovani, donne, immigrati recenti, lavoratori
marginali →Il turnover elevato disincentiva gli
investimenti in capitale umano anche nelle grandi
imprese
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Dubbi rapporti tra flessibilità e occupazione
 Secondo Contini e Trivellato un modesto
incremento dell’occupazione è un prezzo
troppo alto da pagare a una flessibilità
che incentiva il dualismo tra lavori buoni
e cattivi, disuguaglianze retributive
crescenti, segmentazione sociale tra
gruppi che hanno o non hanno
prospettive di mobilità sociale
 Gallino nota che nel 2004 i numerosi
studi empirici sul rapporto flessibilitàoccupazione portano a risultati
contrastanti
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Passi verso la flessibilità
 nel sistema di piccola impresa italiano c’è
comunque flessibilità anche dopo l’approvazione dello Statuto dei lavoratori del
1970, il punto più alto del processo di demercificazione del lavoro dal dopoguerra
 Il Protocollo d’intesa tra governo, sindacati e imprenditori del 1993 “sulla politica
dei redditi e dell’occupazione, sugli assetti
contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul
sostegno al sistema produttivo”
è il primo passo verso la flessibilità attuale
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Le privatizzazioni dal 1993
In Italia Iri, nata nel 1933 per far fronte alla grande crisi,
svolge un ruolo importante dal 1945 al 1970 nel processo
di industrializzazione del paese: investe in settori cruciali
ma per lungo tempo poco profittevoli
Dal 1993 al 2000 sono state privatizzate + imprese che in
ogni altro paese UE. L’Iri è sciolta nel 2000.
L’Eni, nata nel 1953 come azienda a partecipazione
statale, dopo aver venduto il 63% del proprio capitale,
rimane la più grande azienda controllata dallo stato.
In America Latina le privatizzazioni imposte dalla Banca
Mondiale e dal Fmi→ politiche di aggiustamento
strutturale per ridurre il debito pubblico, ma negli ultimi
anni con governi di sinistra inversione di tendenza
Anche in India una grave crisi debitoria portò a ridurre le
molte partecipazioni statali
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Il ruolo della legislazione del lavoro
Dal 1944 agli anni ’70
demercificazione del lavoro,
poi direzione contraria specie dal
1993 in cui viene siglato il
protocollo sul lavoro fino alla legge
30 del 3003
12
1944 Istituzione del
collocamento pubblico
in un paese poco industrializzato e con gravi
problemi di occupazione solo lo stato può
fare intermediazione di manodopera e
assegna i lavori non qualificati in base
all’anzianità di disoccupazione
Sono previste chiamate dirette per
lavori qualificati e piccole imprese
+ collocamenti speciali per il lavoro
stagionale in agricoltura(settore in cui ci
sono lavoro nero, caporalato,lavoro
stagionale e precario, per lo spettacolo etc
→ sistema nel tempo sempre meno efficiente
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La ri-mercificazione del lavoro dal 1993
1995 istituzione gestione separata Inps per i co.co.co
 “pacchetto Treu” legge 196 del 1997 : lavoro
interinale, stage e tirocini, borse di lavoro,
innalzamento età apprendisti, nuove norme sul
lavoro a tempo parziale e a tempo determinato
 DL 368 del 2001 di liberalizzazione di fatto dei
contratti a termine: non serve più la mediazione
del contratto collettivo
 legge 30 del 3003: possibile aprire agenzie private
di collocamento, contratto d’inserimento da 9 a 18
mesi, part time verticale e possibilità straordinari
nel part time orizzontale, lavoro a progetto, a
chiamata, ripartito, nuova articolazione
apprendistato
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Dalla flessibilità del lavoro alla precarietà
della vita
Precarius = cosa che si fa solo per concessione,
non per diritto (secondo il diritto latino) ma per
preghiera
Precarietà va contro il “lavoro decente e
dignitoso” richiesto dall’Oil nel 1999, va
contro la sicurezza
↓
↓
↓
↓
Nel/del lavoro, previdenza, rappresentanza, stabile identità profes.
Anche se accettata senza drammi la flessibilità è fonte
di ansia man mano che la precarietà si allunga
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