COMITATO PARITETICO NAZIONALE
MPI-IRRSAE-BDP-CEDE
GRUPPO REGIONALE DI RICERCA DELLA TOSCANA
MONITORAGGIO
DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA
a.s. 2000/01
RAPPORTO REGIONALE DI SINTESI
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
INDICE
0. PRESENTAZIONE
p.
1. IL QUADRO DI CONTESTO E L’IMPIANTO ORGANIZZATIVO DEL
MONITORAGGIO
p.
2. LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE MONITORATE
p.
3. L’IMPIANTO DI INDAGINE E IL PERCORSO
p.
•
L’oggetto di osservazione
•
I tre macroindicatori
•
I punti di attenzione
•
Le prospettive di analisi
•
Le modalità di rilevazione
4. GLI ESITI DELLA RICERCA
•
Il dichiarato e l’agito
•
Il pensato e il percepito
•
La lettura dei macroindicatori
p.
5. CONCLUSIONE
6. ALCUNI ELEMENTI PER UNA LETTURA DELLE REALTA'
p.
PROVINCIALI
7. APPENDICI
•
•
•
p.
Il Gruppo Regionale di Ricerca
Le scuole monitorate
Protocollo d'intesa con le scuole
rapporto deftoscana 2001
2
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
Il presente documento è stato elaborato dal Gruppo Redazionale costituito da Gloria
Bernardi, Fabio De Michele, Giuseppe ItalianoGiuseppina Staderini, Marusca Viaggi
Sottoposto per la validazione al Gruppo Regionale di Ricerca, è stato discusso e
approvato nel corso della Riunione tenutasi presso l'Istituto Professionale di Stato
"Giacomo Matteotti" di Pisa il 1 Ottobre 2001.
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MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
PRESENTAZIONE
Il rapporto regionale sul monitoraggio dell’autonomia raggiunge la sua terza edizione ed
esplicita un’attività di collaborazione ed assistenza dell’ IRRE Toscana verso le azioni di
innovazione dell’offerta formativa, ampiamente presenti nella scuola italiana.
Le attività di monitoraggio sono state generalmente apprezzate dalle istituzioni
scolastiche, che in questo ultimo anno hanno aderito volontariamente, ed hanno
consentito a tutto il sistema di crescere: alle scuole di avere un momento di confronto con
“osservatori esterni” sul proprio processo di modificazione e di riflettere sulle azioni
formative future, all’ IRRE di poter meglio focalizzare sui bisogni evidenziati i propri
progetti di ricerca educativa.
Colgo l’occasione per ringraziare quanti, con professionalità, hanno collaborato e reso
possibile le azioni di monitoraggio: tecnici IRRE, ispettori scolastici e docenti, ed anche
tutto il personale dirigente e docente delle istituzioni scolastiche, oltre ai genitori ed agli
studenti che, con la loro interessata partecipazione, hanno consentito il buon andamento
dell’esperienza.
Mi auguro infine che l’esperienza del monitoraggio abbia una continuità per gli anni
prossimi, in modo da garantire a livello nazionale una percezione chiara dello sviluppo del
processo di riforma che possa guidare le successive decisioni, ed a livello locale confronto
tra le esperienze ed aiuto e confronto alle decisioni che pure ogni Istituzione dovrà
assumere nel senso della riforma in atto.
Giuseppe Italiano
Segretario generale IRRE Toscana
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1. IL QUADRO DI CONTESTO E L’IMPIANTO ORGANIZZATIVO DEL MONITORAGGIO
L’anno scolastico 2000/01, il primo di piena attuazione dell’autonomia scolastica, vede
la prosecuzione del progetto di monitoraggio avviato dal MPI già a partire dal biennio di
sperimentazione 1998/2000 con lo scopo di rilevare la capacità della scuola di strutturare
le proprie azioni nella logica complessiva del Piano dell’Offerta Formativa.
ll piano di fattibilità elaborato dal Comitato Paritetico per il Monitoraggio dell’Autonomia,
cui fanno capo soggetti titolari diversi (il MPI, gli Istituti Nazionali per la Documentazione,
ex BDP, e per la Valutazione, ex CEDE, il sistema nazionale dei rinnovati IRRE, ex
IRRSAE) ha affiancato alla necessità di cogliere le dinamiche in corso, i differenziali
qualitativi e gli eventuali problemi emergenti, l’esigenza di consolidare sul campo la pratica
del monitoraggio inteso come costante azione di ricerca e di supporto al sistema,
affidandogli una sempre più esplicita valenza di ricerca valutativa intesa come
monitoraggio di aiuto alle scuole per la propria autovalutazione.
Su queste premesse è stato quindi delineato l’impianto di indagine in riferimento agli
oggetti salienti, alle prospettive di analisi, alla tipologia degli strumenti e alla scansione di
massima delle operazioni, che hanno visto impegnata una rete nazionale di osservatori
articolata in Gruppi Regionali di Ricerca (GRR), a loro volta articolati in Team di Ricerca a
composizione plurima (tecnici IRRSAE, Ispettori, Nuclei di supporto all’autonomia, risorse
presenti nel territorio).
Il campione osservato sul territorio nazionale, inizialmente di 1000 scuole, ha assunto
sempre maggiore rilevanza attestandosi, quest’anno, su circa 1300 scuole che, a
differenza degli anni precedenti, hanno aderito al monitoraggio sulla base di
un’autosegnalazione.
Nella regione Toscana sono state monitorate nel corrente anno scolastico 101
istituzioni scolastiche, su un totale di 194 che ne avevano fatto richiesta.
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2. LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE MONITORATE
Alla lettera del Consigliere Ministeriale per l'Autonomia e del Presidente dell'IRRSAE in cui
si annunciava la prosecuzione anche per l'anno scolastico 2000 - 2001 della iniziativa di
monitoraggio dei Piani dell'offerta formativa, nel primo anno di autonomia scolastica a
regime, rispondevano positivamente 194 istituzioni scolastiche, un numero molto maggiore
rispetto al campione nazionale definito in 70.
L'IRRE decideva di aumentare il campione, attraverso un impegno finanziario diretto ed
anche attraverso la richiesta alle IS che volevano essere monitorate di un loro contributo
finanziario.
A questa seconda richiesta di partecipazione aderivano 122 scuole e quindi l'Istituto ha
operato una selezione assicurando la distribuzione più equilibrata possibile rispetto alle
adesioni pervenute su base provinciale, ed all'interno di questa la presenza dei vari ordini,
gradi e tipologie di scuola.
La seguente tabella riassume il campione di scuole monitorate :
Provincia DD IC Med Sup Tot
Arezzo
3 3
1
4 11
Firenze
3 3
5
7 18
Grosseto
2
5
7
Livorno
7 1
2
3 13
Lucca
2 4
1
4 11
Massa
3 1
3
4 11
Pisa
1 6
4 11
Pistoia
3 1
1
2
7
Prato
1
1
1
3
Siena
3 3
3
9
Totali 25 25
14
37 101
In questo modo nei tre anni di monitoraggio sono state coinvolte complessivamente 171
scuole su 583 presenti nella Regione.
L'azione nel presente anno scolastico ha dunque coinvolto direttamente oltre 2000 docenti
nelle attività di incontri, di osservazione diretta delle azioni nelle scuole e nei focus group,
ma anche poco meno di 1200 genitori e circa 400 studenti delle superiori sempre nelle
azioni di focus group.
Si deve inoltre considerare il numero di soggetti coinvolti indirettamente nella compilazione
delle scale di atteggiamento: 5000 docenti, 5000 genitori, 1200 studenti.
Le autosegnalazioni delle scuole sembrano sostanzialmente motivate nel modo seguente:
Desiderio di vedere riconosciuto il proprio impegno, quasi ad attestazione di una
situazione di eccellenza.
Desiderio di confrontarsi con “terzi”, per utilizzare eventuali suggerimenti e valutazioni
funzionali al miglioramento del servizio.
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In alcuni casi, numericamente non rilevanti, si può fare riferimento ad alcune dinamiche
interne alla scuola, sostanzialmente legate ad un rapporto dialetticamente conflittuale tra
Dirigente scolastico staff e collegio.
In generale il clima rilevato dai team è stato largamente collaborativo, con atteggiamento
accentuatamente professionale, ovvero teso ad utilizzare l’interazione per affrontare
meglio i problemi sul tappeto. In pochissimi casi i conflitti interni hanno portato la scuola a
ritirarsi dal monitoraggio, in accordo con il team stesso.
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3.
•
•
•
•
•
L'IMPIANTO DI INDAGINE E IL PERCORSO
L’oggetto di osservazione
I tre macroindicatori
I punti di attenzione
Le prospettive di analisi
Le modalità di rilevazione
Oggetto di osservazione sono state le condizioni di esercizio dell’autonomia attivate
dalle scuole e, in particolare, le tre categorie di lettura indicate dalla Lettera circolare n°
194/99, specificamente utilizzate come “macroindicatori” del processo di autonomia:
ƒ
ƒ
ƒ
la responsabilità, che “investe tutti i processi decisionali attivati da ciascuna scuola,
nell’ambito della propria discrezionalità e attraverso il coinvolgimento di tutte le
componenti”;
la flessibilità, che “riguarda le scelte innovative compiute da ciascuna scuola rispetto
alle attività didattiche, organizzative, curricolari ed extracurricolari”;
l’integrazione, che “riguarda la coerenza progettuale delle diverse iniziative, nonché gli
aspetti di relazione costruttiva e funzionale della scuola con le comunità locali”.
Questi macroindicatori, che concorrono a rappresentare la cultura professionale espressa
dalla singola istituzione scolastica, sono stati analizzati mettendo particolarmente a fuoco
tre punti di attenzione ritenuti prioritari in questa fase del processo di riforma, e
precisamente:
ƒ
ƒ
ƒ
per la flessibilità: la capacità e la disponibilità della scuola a rispondere alle “diversità”
dall’handicap all’eccellenza, sotto il profilo organizzativo, didattico, delle scelte e dello
stile educativo;
per la responsabilità: i caratteri e le tipologie della leadership;
per l’integrazione: il rapporto tra l’istituzione scolastica e gli Enti Locali.
La restituzione alle scuole di quanto osservato è avvenuta tramite una rappresentazione
grafica che ha fissato i risultati dell’osservazione, per ognuno dei tre macroindicatori e con
una scala di intensità a tre valori (Bassa, Media, Alta), sui quattro semiassi di un piano
cartesiano che identificano le seguenti prospettive di analisi:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
il dichiarato, cioè l’insieme degli orientamenti progettuali esplicitamente assunti dalla
scuola nel POF e nei documenti programmatori;
l’agito, cioè l’insieme dei comportamenti professionali messi in atto dagli operatori
della scuola per realizzare quanto programmato;
il pensato, cioè l’insieme delle elaborazioni individuali e collettive che caratterizzano la
cultura organizzativa dei docenti della scuola, in termini di percezione di sé e dei
significati del proprio lavoro;
il percepito, cioè l’insieme delle percezioni e degli apprezzamenti che sull’operato
della scuola hanno genitori e studenti.
Nella figura di seguito è riportata la rappresentazione grafica sulla base della quale,
inserendo i dati dell’Istituzione scolastica, ogni team ha proceduto ad una lettura
complessiva degli elementi monitorati e all’elaborazione di un ‘diamante’ per ogni singola
istituzione scolastica.
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PENSATO
Alta
AREA DELLA
ELABORAZIONE
PROGETTUALE
Media
AREA DELLA
REALIZZAZIONE
Bassa
AGITO
DICHIARATO
Bassa
AREA DELLE
RAPPRESENTAZIONI
AREA DELLA
Media
VALUTAZIONE
Alta
PERCEPITO
Le modalità di rilevazione utilizzate dal Team di Ricerca e che hanno concorso, per le
quattro prospettive considerate, all’elaborazione della morfologia restituita alle scuole sono
state:
ƒ
riguardo al dichiarato:
ƒ esame del Piano dell’Offerta Formativa elaborato dalla scuola;
ƒ seduta di discussione con il capo di istituto e lo staff dei collaboratori per la
presentazione del Piano dell'Offerta Formativa;
ƒ siglatura di scheda di rilevazione che, a seguito di trattamento tramite apposito
software, ha prodotto i valori riportati sul semiasse dichiarato per i tre
“macroindicatori” (flessibilità, integrazione, responsabilità);
ƒ
riguardo all’agito:
ƒ osservazione diretta, concordata con la scuola, di eventi didattici significativi,
analisi di documenti e prodotti rilevanti, incontri con studenti e genitori per
osservare le realizzazioni concrete operate per dare corso agli impegni delineati
nel POF;
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MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
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ƒ
siglatura di scheda di rilevazione che, a seguito di trattamento tramite apposito
software, ha prodotto i valori riportati sul semiasse agito per i tre “macroindicatori”
(flessibilità, integrazione, responsabilità);
ƒ
riguardo al pensato:
ƒ incontro con un gruppo-campione di docenti della scuola, preceduto dalla
somministrazione ed elaborazione di una scala di atteggiamento. Le osservazioni
del team sono state tradotte nei valori riportati sul semiasse pensato per i tre
“macroindicatori” (flessibilità, integrazione, responsabilità);
ƒ
riguardo al percepito:
ƒ incontro con un gruppo-campione di genitori e studenti (questi ultimi solo per la
scuola superiore), preceduto dalla somministrazione ed elaborazione di una scala
di atteggiamento. Le osservazioni del team sono state tradotte nei valori riportati
sul semiasse percepito per i tre “macroindicatori” (flessibilità, integrazione,
responsabilità).
4. GLI ESITI DELLA RICERCA
• Il dichiarato e l'agito
Premessa
L’analisi dei dati relativi alle schede di rilevazione del dichiarato e dell’agito riportate in
appendice evidenzia uno scarto significativo tra i due indicatori a favore dell’agito1. E’
ipotizzabile che le scuole spesso si sentano condizionate dalle difficoltà oggettive in cui si
trovano ad operare e, quindi, siano molto prudenti nel puntualizzare i loro programmi.
Inoltre non parrebbe ancora diffusa una forte coscienza organizzativa formalizzata, per
cui, molto spesso, il piano della realizzazione risulta molto più articolato di quanto si fosse
preventivato. Il dato è decisamente evidente in relazione alla flessibilità e responsabilità.
1. Responsabilità.
L’elaborazione del POF è generalmente affidata ai docenti, anche se non manca la
presenza delle altre categorie di personale. Da segnalare, e i dati presentano forte
omogeneità tra i semiassi del dichiarato e dell’agito, la quasi totale assenza di genitori ed
alunni: la scuola media in questo contesto rappresenta il fanalino di coda: la
partecipazione di tutti gli altri soggetti è pressoché assente. Il livello più alto di
coinvolgimento si riscontra negli Istituti comprensivi, che raggiungono percentualmente i
livelli più alti di collaborazione con genitori ed enti locali. L’incrocio di vari item è concorde
nel fornire questo quadro2. Va, invece, segnalata una buona articolazione strutturale,
legata specificamente soprattutto all’aspetto gestionale: il dirigente scolastico è presente
nei gruppi di progetto, e si serve della collaborazione delle funzioni obiettivo, affiancate
significativamente dai responsabili di dipartimento e delle commissioni del Collegio,
nonché dai membri dello staff. Quest’ultimo riveste un’importante funzione gestionale, e
1
2
Cfr. tabellle dei punteggi medi...
Cfr. dichiarato R01,R02,R03.
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10
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vede, per esempio, una significativa presenza del direttore amministrativo. L’analisi,
soprattutto del semiasse dell’agito, caratterizza l’azione dello staff come fortemente
collaborativa nei rapporti tra dirigente e membri, mentre l’atteggiamento del collegio è
prevalentemente caratterizzato dalla delega3.
Il dato sulle funzioni obiettivo è meritevole di segnalazione: esse sono presenti in tutte
le scuole, e si occupano molto dei problemi dell’accoglienza degli studenti, mentre non
sempre riescono a suscitare convinte collaborazioni all’interno della scuola4. Va segnalato,
tuttavia, come il semiasse dell’agito puntualizzi che la designazione e, generalmente,
l’azione delle funzioni obiettivo proceda con il consenso e la sostanziale condivisione
dell’intero Collegio5.
La struttura organizzativa della scuola s’impernia sull’articolazione del Collegio per
commissioni, che coinvolgono un buon numero di docenti, e svolgono un lavoro ritenuto
efficace, poiché aggredisce i problemi giudicati di maggior peso. Interessante, dal punto di
vista della funzionalità operativa, è la scelta prevalente delle scuole che ha privilegiato
strutture snelle sia dal punto di vista del numero dei componenti che del numero degli
organismi 6.
Qualche riserva può essere avanzata sul funzionamento dei dipartimenti disciplinari,
che sembrerebbero svolgere attività di routine, poco strutturata. Si potrebbe ipotizzare che
essi sovente si siano sostituiti a strutture già esistenti, anche se preposte ad altri compiti;
significativo, a questo proposito, il dato delle scuole superiori, ove i dipartimenti sono
esclusivamente monodisciplinari ( riunioni per materia?)7.
Un elemento debole è rappresentato dalla non attivazione di canali di comunicazione
istituzionalizzati con l’esterno, e dalla non significatività dei modelli di rilevazione e
monitoraggio conseguenti alla gestione del POF: solo in poco più di un terzo dei casi si
avverte l’esigenza di affrontare il problema, anche solo a livello di formazione8.
2. Flessibilità
Nella maggior parte dei casi l’incrocio dei dati rileva come la flessibilità venga
prevalentemente intesa come modifica dell’orario scolastico, non sempre collegata a
precise scelte curricolari ed organizzative. La programmazione modulare ha una diffusione
parziale, e si concretizza soprattutto mediante l’articolazione del gruppo classe in
orizzontale9.
Da rilevare come la programmazione modulare sia poco presente anche nelle superiori.
I dati dell’agito articolano questo elemento, evidenziando come le scuole abbiano apppena
affrontato il problema posto dall’obbligo scolastico e formativo, e dell’istruzione tecnica
superiore, ma senza raggiungere livelli di efficacia soddisfacenti.
La situazione è decisamente migliore soprattutto nei compresivi e, nell’ordine, nella
scuola elementare, nella scuola media e più problematica nelle scuole superiori. L’aspetto
maggiormente preso in considerazione continua ad essere quello dell’ampliamento
dell’offerta formativa, mediante, soprattutto, attività integrative aggiuntive e opzionali. Vi è
una scarsa presenza di modifiche curricolari che faccia uso della compensazione tra le
discipline.
3
Cfr. agito da R01 a R07, e dichiarato R04..
Cfr. dichiarato R05.
5
Cfr. agito da R08 a R12.
6
Cfr. agito da R13 a R16 e dichiarato R08..
7
Cfr. agito da R17 a R21.
8
Cfr. dichiarato R06,R07,R09.
9
Cfr. dichiarato F01 ed F02, agito F03.
4
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L’analisi dei dati del semiasse dell’agito precisa il quadro, articolandolo. Vi è una
significativa presenza di attività pluridisciplinari e di interazione scuola-lavoro e scuolaterritorio. Vi è anche un’importante fruizione delle attività di laboratorio e dei sussidi
informatici e multimediali, con punte alte negli istituti comprensivi e nelle scuole medie e,
sorprendentemente, più basse nelle superiori10.
La divaricazione si ripropone se esaminiamo alcune modalità di articolazione della
didattica. Copresenza e codocenza hanno rilevante incidenza soprattutto nei comprensivi,
e scarsa nelle superiori11. Lo stesso accade nella flessibilità dell’articolazione del gruppo
classe12. La maggior parte delle scuole, infine, si impegna nella certificazione di debiti e
crediti, ma in modo non uniformemente e proceduralmente strutturato, come indurrebbe a
credere il dato relativo alle scuole superiori, ove la certificazione risulterebbe meno
presente che negli altri ordini di scuola13.
Il problema della valutazione condivisa degli alunni,almeno a livello formale, è presente
in tutti gli ordini di scuola, anche se nelle superiori avviene ancora mediante i soli voti14.
Gli istituti comprensivi si caratterizzano positivamente anche per quanto riguarda
l’attenzione ai livelli di eccellenza: vi sono attività specifiche nella quasi totalità dei casi.
Nel complesso va segnalato come quasi nella metà delle scuole monitorate vi sia
attenzione per il problema15.
Positiva l’attenzione al problema dell’handicap (gli alunni disabili sono presenti in tutte le
scuole elementari, negli istituti comprensivi e scuole medie e nei due terzi delle scuole
superiori16), senza tuttavia che siano utilizzati tutti gli strumenti d’intervento a
disposizione17. Nella prassi, come segnala l’analisi dell’agito, il coinvolgimento del
consiglio di classe, e l’utilizzazione degli ausili didattici è decisamente presente.
L’integrazione, sia pure in maniera non sempre preventivamente formalizzata, si realizza
nei fatti18.
Meritano particolare attenzione i dati relativi agli alunni stranieri: essi sono presenti in
maniera diffusa (nella quasi totalità della scuola primaria), ma le tipologie d’intervento sono
piuttosto limitate19 Di fatto molto è affidato all’impegno di singoli consigli di classe: è
significativo il dato relativo al mediatore linguistico (pressoché assente) o all’attivazione di
interventi volti a tematizzare il senso delle differenze culturali e dell’”alterità”, in rapporto
alle possibilità d’integrazione, anche se l’analisi dei dati dell’agito rileva l’importanza
dell’uso didattico delle culture “altre”.
Ancora una volta va segnalato come questi problemi siano strutturalmente affrontati
negli I.C. e, sia pure in minore misura, nella scuola elementare, laddove gli istituti superiori
non offrono interventi operativamente sempre efficaci20.
3. Integrazione
Vi è una grande variabilità legata ai contesti di attività, con una costante rispetto alla
tipologia delle scuole: ancora una volta gli I.C. mostrano una maggiore attenzione, mentre
10
Cfr. dichiarato da F03 a F05, agito da F01 a F07.
Cfr. agito F10 ed F11.
12
Cfr. agito F12 ed F13.
13
Cfr. agito F15 ed F16.
14
Cfr. dichiarato F10 ed agito F14..
15
Cfr. agito F17 e dichiarato F11..
16
Cfr. agito F18
17
Cfr. dichiarato F12.
18
Cfr. agito da F19 a F25.
11
20
Cfr. dichiarato F14 e agito F26 ed F27.
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gli istituti superiori curano molto meno quest’aspetto. Da sottolineare come per questo
macroindicatore sia rilevabile una sostanziale omogeneità di dati tra dichiarato ed agito21.
Spesso le iniziative non sono formalizzate: non tutte le scuole utilizzano lo strumento delle
convenzioni e dell’accordo di programma.. In ogni caso le maggiori aperture si riscontrano
verso le associazioni culturali e sportive, le ASL e gli EE.LL. 22. Il ruolo delle scuole rispetto
agli EE.LL. non è solo quello di fruitori di servizi, ma anche quello di partner in azioni di
miglioramento ed ampliamento dell’offerta formativa23. Si registra una partecipazione
finanziaria della scuola dalle caratteristiche non univoche: di norma si va dal 25 al 50%,
ma talvolta la scuola si assume anche tutte le spese o fruisce di finanziamenti totali24. Un
dato significativo, in negativo, si rileva a proposito della collaborazione con associazioni
professionali del personale della scuola e, in positivo, soprattutto nel caso degli I.C., con
l’IRRE e i centri territoriali di servizi didattici e strumentali25.
A livello di dichiarato la collaborazione tra scuole è diffusa, ma paiono poco rilevanti
alcuni momenti caratterizzanti quali l’elaborazione di curricoli comuni o le forme di
monitoraggio ed analisi dei risultati e dei processi. L’incrocio dei dati dell’agito fornisce un
quadro più articolato. Le scuole aderiscono alle iniziative di rete, anche se non sempre in
modo propositivo e con un contributo specifico di competenze, con una differenziazione
tra scuole medie e superiori (con attività rivolte prevalentemente agli alunni) e direzioni
didattiche e I.C. (con attività rivolte prevalentemente ai docenti)26.
Non pare che la normativa sull’obbligo scolastico e formativo sia stata di forte impatto:
le iniziative di flessibilità per favorire il passaggio tra diversi ordini di scuola sono limitate.
Peraltro le scuole più interessate a questo tema sono le scuole superiori, che paiono le
meno attrezzate a recepire le sollecitazioni della normativa sull’autonomia27.
Circa un quarto delle scuole monitorate ha intrapreso iniziative di educazione degli
adulti. Nella quasi totalità delle scuole, con omogeneità tra gli ordini, sono presenti progetti
di accoglienza.
Molto diffuse sono, infine, quelle attività proiettate verso l’utilizzazione a fini didattici
dell’ambiente esterno. Tutti gli ambiti presi in considerazione presentano una buona
presenza, con un significativa prevalenza dell’uso didattico delle risorse naturalistiche28.
21
Cfr. le tabelle dei punteggi medi.
Cfr. dichiarato I01 e I02.
23
Cfr. agito da IO1 a I05 e I07.
24
Cfr. agito I06.
25
Cfr.agito I08.
26
Cfr. agito da I09 a I13.
27
Cfr. dichiarato I06.
28
Cfr. dichiarato I07 ed agito I15.
22
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• L’osservazione dell’agito
La tabella seguente raccoglie le azioni svolte dai team di monitoraggio per l’osservazione
dell’agito. Queste sono ordinate per valori percentuali decrescenti.
Denominazione
percentuale
Incontri con gruppi o singoli docenti
13,2
Incontri con docenti che ricoprono funzioni nella scuola
11,8
Esame di progetti
11,5
Analisi della documentazione formale
10,2
Visita ad attività svolte nelle classi in base ai piani di attività
9,6
Osservazione diretta di attività di gruppi
8,0
Analisi della programmazione curricolare della scuola
4,9
Analisi di eventuali materiali prodotti per la valutazione
4,9
Discussione con i responsabili dei dipartimenti aree disciplinari
4,7
Analisi degli strumenti eventualmente elaborati per la verifica del grado di soddisfazione
3,0
Analisi della programmazione di qualche consiglio di classe
2,7
Visita ai laboratori
2,7
Discussione con i responsabili dei consigli di classe
2,5
Incontro con gruppi o singoli docenti
1,9
Incontro con gruppi o singoli genitori
1,6
Analisi delle attività svolte in collaborazione con altre scuole
1,4
Incontro con gruppi o singoli studenti
1,4
Analisi degli schemi organizzativi orari
1,1
Altro
0,8
Analisi delle convenzioni e accordi di programma con altri enti
0,5
Analisi accordi di programma con altre scuole
0,3
Analisi dei bilancii
0,3
Incontri con rappresentanti di organismi che hanno collaborato all’elaborazione del POF
0,3
Osservazione diretta di attività di collaborazione con altre scuole
0,3
Partecipazione come osservatori a momenti di formazione
0,3
La tabella può essere scomposta in quattro fasce di lettura.
La prima riguarda le frequenze maggiori delle tipologie di incontri e quindi offre
interessanti informazioni rispetto alle modalità prevalenti non solo favorite dai team ma
anche proposte dalle scuole.
A questo proposito c’è da notare un cambiamento rispetto agli esiti dell’anno precedente in
cui le tipologie con maggiore frequenza riguardavano l’analisi di documenti e dei progetti.
Nel monitoraggio di questo anno è aumentata la rilevazione all’interno delle scuole di
pratiche operative e comunicativo - relazionali, forse perché gli osservatori hanno dedicato
un’attenzione maggiore alla dimensione dinamica dei loro interventi e nello stesso tempo i
processi attuati delle scuole si sono avviati verso ambiti di responsabilità più matura.
La seconda fascia ci presenta ancora frequenze significative relative però all’analisi della
documentazione che l’anno scorso, come abbiamo già osservato, era al primo punto nelle
frequenze registrate: un quadro quindi che denota un’evoluzione da una dimensione
statica ad una più operativa sia delle scuole sia dei osservatori.
La terza fascia comprende gli aspetti rilevati con frequenza scarsamente significativa
Che hanno riguardato soprattutto incontri, al di là dei focus group, con gruppi o singoli
genitori e studenti.
La quarta fascia infine presenta modalità di rilevazione dell’agito quasi assenti nel
monitoraggio. Fra queste spiccano ad esempio quelle degli incontri con organismi esterni
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alla scuola che abbiano collaborato all’elaborazione del POF e l’osservazione delle attività
di collaborazione con altre scuole. La spiegazione di una così rarefatta frequenza di
queste osservazioni può anche essere legata alla difficoltà concreta di far incontrare orari
e momenti di lavoro fra osservatori, docenti ed esterni alla scuola.
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•
Il pensato e il percepito
Nella rilevazione del pensato e del percepito appare più significativo rilevare in modo
generale le percezioni che studenti, genitori e docenti hanno espresso rispetto al servizio
offerto dalle singole istituzioni e come queste si differenziano tra scuola di base e scuola
superiore.
L’analisi dei rapporti dei team della Toscana ha evidenziato le elaborazioni individuali e
collettive che caratterizzano la cultura organizzativa dei docenti, in termini di percezione di
sé e del significato del proprio lavoro e ha messo in luce l’insieme delle percezioni e degli
apprezzamenti che sull’operato della scuola hanno i genitori e gli studenti (della scuola
secondaria).
Da questa analisi non è stato possibile differenziare i risultati a livello provinciale: le
percezioni di genitori e studenti sull’operato della scuola e la percezione dei docenti sul
proprio lavoro sono simili in tutto il territorio regionale,:
• i genitori che apprezzano generalmente la gestione complessiva della scuola , ma
vorrebbero essere maggiormente coinvolti nelle decisioni ("bisogna sviluppare il
processo di democratizzazione della scuola!")
• i docenti sono impegnati a migliorare la qualità del proprio lavoro, anche se avvertono
la necessità di perfezionare la comunicazione tra le diverse componenti della scuola ("il
POF non è un patrimonio di tutti")
• gli studenti generalmente riconoscono alla propria scuola capacità di offrire iniziative di
valore ma anche una certa tendenza da parte dei docenti di fare scelte
professionalmente isolate, senza attivare un confronto a livello di consiglio di classe o
di collegio dei docenti.("i prof. fanno ognuno come gli pare, alcuni fanno compiti fino a
quando non li superi, altri invece niente, neanche il recupero se il 75% non ha superato
il modulo, altri ancora, e questo è abbastanza diffuso, per aspettare chi non studia
restano indietro col programma, sono troppo accondiscendenti, dovrebbero aspettarli
un po’, ma non troppo” - "I libri in alcune materie non sono usati: si spendono i soldi a
vuoto” - e, per quanto riguarda i voti, “ognuno si aggiusta per dare i voti che gli pare”).
Una certa differenziazione si nota invece analizzando i pensieri e le percezioni di docenti e
genitori di scuola di base e di scuola superiore.
Dai focus dei genitori della scuola di base scaturiscono infatti giudizi positivi nei confronti
della scuola, all’interno della quale si nota un interesse generalizzato di docenti e dirigenti
per migliorarne la qualità ("veniamo a scuola e siamo sicuri di essere ascoltati").
A questo livello di scuola generalmente, secondo i genitori, la disposizione a
comprendersi, a negoziare ed a collaborare è buona, anche se si avverte l’esigenza di
perfezionare la comunicazione tra le diverse componenti (docenti e genitori). Difatti non
sempre risultano adeguatamente curate sia l’informazione e la circolazione delle idee e
dei livelli di progettualità, sia l’articolazione delle funzioni e dello svolgimento delle attività
da realizzare in maniera capillare e in un’ottica condivisa. Generalmente apprezzano gli
orientamenti assunti dalla scuola, ma soprattutto il senso di responsabilità e l’impegno
manifestato dai docenti. Di solito ci sono invece osservazioni critiche nei confronti dell’Ente
locale (Comune) che fatica a fornire servizi di routine, ad esempio servizio mensa e
manutenzione degli edifici scolastici (" questa scuola sarebbe tutta da rifare, altro che da
imbiancare").
I docenti della scuola di base pensano alla scuola come al punto centrale di riferimento del
sistema formativo. Un sistema ancora parzialmente integrato, fin troppo complicato,
attraversato da tensioni, sottoposto a stress, connotato da aspettative diversificate e
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mutevoli in cui lo staff professionale (dirigente e docenti) devono giocare loro malgrado un
ruolo di primi attori e di gruppo di progetto.
La situazione a livello di scuola superiore risulta più variegata e problematica.
I docenti sembrano percepire e rappresentano implicitamente il loro ambiente
lavorativo come un «alveare» in cui ogni cella - monade è di per sé significativa,
perfettamente organizzata al suo interno e dominata per lo più da forti personalità culturali
di docenti, nel quale è generalmente assente il senso del lavoro di gruppo, collegiale ("il
docente è squisitamente individualista" - "nella scuola chi fa è guardato male" - "è più
semplice non fare che fare sbagliando" - " che ognuno sappia con precisione cosa deve
fare" - "la contraddizione è data dal fatto che la scuola continua a vivere sul volontariato" "…non sono soddisfatta della flessibilità messa in atto in questa scuola, a dimostrazione di
ciò gli utenti in difficoltà abbandonano ").
C’è un certo autocompiacimento nella «rappresentazione» di tanti mondi perfetti anche se
si avverte che ci sono problemi di comunicazione e di armonizzazione generale della
struttura organizzativa (" una maggiore flessibilità sia didattica che organizzativa potrebbe
portare ad una certa "schizofrenia nell'offerta … a cui non corrisponde una verifica
attenta").
Infatti, anche se tenuta a distanza, si affaccia ormai l’intuizione scomoda che questo
modello crea problemi non indifferenti di coordinamento, di controllo e di efficacia
educativa.
Allo stato attuale il modello organizzativo non viene rappresentato come ben definito, e il
rapporto tra la struttura e il suo funzionamento sembra squilibrato, ma in evoluzione: la
ristrutturazione del livello professionale intermedio è ancora allo stato iniziale ma si stanno
articolando in modo diverso le competenze interne tra D.S. e docenti e si stanno
delineando ruoli e funzioni per la costruzione di nuovi rapporti col territorio.
Nel complesso viaggio verso le innovazioni e soprattutto verso una riflessione sul proprio
fare, che deve vedere la scuola superiore aperta ad altre organizzazioni, anche di tipo
diverso, il gruppo degli operatori scolastici non sembra, d’altra parte, spinto né dai genitori
né dagli studenti.
Gli studenti lamentano carenza di efficacia comunicativa, difformità sensibile nei criteri di
valutazione.("le attività di recupero per gli studenti in difficoltà vengono organizzate dai
docenti ma "ognuno per suo conto" - "non c'è un progetto unitario di recupero").
I genitori e il territorio rimangono abbastanza sullo sfondo, in posizione subalterna o al
massimo adattiva: la scuola lavora “per loro”. ma ritiene al momento poco realistico
lavorare “con loro”.
D’altro canto i genitori rinforzano questa rappresentazione rovesciandola: quello che i
docenti ritengono disinteresse, delega incontrollata è reazione a ciò che essi conoscono, o
meglio, che non conoscono della scuola ("io ho un solo figlio, ma quando vado a parlare
con i professori mi sembra di averne otto!" - “Gli insegnanti dovrebbero dare più compiti a
casa, non programmare sempre le interrogazioni, responsabilizzare i ragazzi, non
giustificarli sempre”)
Infatti i genitori si rapportano alla scuola rispondendo al “quadro” che essa fa di se stessa,
il solo che è loro permesso di vedere, a cui non possono attribuire un senso perché non è
chiaro, perché non è fatto di elementi noti, di valori e obiettivi esplicitati, spiegati e
condivisi (" possibile che non si mettano d’accordo: quattro compiti in un giorno!"), di
esplicitazione di ruoli e funzioni. Rispetto alla tipologia organizzativa, la scuola sembra
percepita più come una macchina (funziona?) che come organismo vitale (vive? impara?).
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•
La lettura dei macroindicatori
Dal confronto e dall'analisi accurata dei rapporti di ciascuna scuola monitorata, sono
emerse alcune tendenze che caratterizzano i singoli macroindicatori( responsabilità,
flessibilità ed integrazione ) a livello regionale.
Confronto tra i valori dei quattro semi-assi nelle aree relative ai diversi
macroindicatori.
• Responsabilità:
Le responsabilità sono piuttosto agite che formalizzate e specificamente attribuite . Questo
può denotare una fragilità sul piano della capacità di condivisione e di strutturazione
funzionale del Collegio, percepita sia dai docenti che dall’utenza.
Si registra una leggera preponderanza dei valori Medi, significativa presenza dei valori Alti,
pari al doppio dei valori Bassi.
•
•
L’area presenta una tendenza verso un valore più alto del semi - asse dell’Agito
rispetto a quello del Dichiarato (Ag=Di).
Appare significativa la tendenza alla concordanza tra i semi - assi del Pensato e del
Percepito (Pn=Pr).
I valori Bassi di polarizzano sui semi - assi del Dichiarato e del Percepito, sono meno
presenti nel Pensato e quasi assenti nell’Agito.
• Flessibilità
La flessibilità risulta diffusa senza significative punte di eccellenza, e senza costituire
elemento di particolare difformità tra i quattro ambiti di osservazione.
Si registra una netta preponderanza dei valori Medi, presenti quasi tre volte i valori Alti e
sette volte i Bassi.
•
Presenta una predominanza della concordanza tra i semi-assi del Dichiarato e Agito e
analogamente tra quelli del Pensato e Percepito (Ag=Di; Pn=Pr).
I valori Bassi sono quasi assenti nel semi - asse dell’Agito e si polarizzano sui semi assi del Pensato e Percepito.
• Integrazione
La cultura dell’integrazione, nelle sue diverse sfaccettature, risulta diffusamente presente
e caratterizza la fisionomia delle IS toscane, tuttavia senza significative forme di
eccellenza
Si registra una netta prevalenza dei valori Medi, presenti più di due volte e mezzo dei
valori Alti e otto volte quelli Bassi.
•
Appare dominante la tendenza verso la concordanza tra i valori dei semi - asse
dell’Agito e del Dichiarato (Ag=Di).
Nei casi di sbilanciamento il semi - asse dell’Agito ha valore più alto di quello del
Dichiarato (Ag>Di).
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•
Analoga tendenza verso la corrispondenza è presente tra il semi - asse del Pensato e
del Percepito (Pn=Pr).
Le situazioni di discordanza vedono leggermente prevalere un maggior valore del semi
- asse del Percepito (Pr>Pn), il contrario accade nelle province di Massa Carrara e di
Siena (Pn>Pr).
I pochi valori Bassi sono diffusi tra i diversi semi - assi
5. CONCLUSIONI
I punti di forza e le priorità da sviluppare
Dall’analisi dei rapporti presentati dai team provinciali si rileva che queste sono le
caratteristiche positive che connotano la scuola Toscana:
•
•
•
la qualità del corpo docente
l’integrazione dell’handicap
l’uso didattico del territorio
Questi sono, invece, gli elementi di fragilità:
•
•
•
l’individualismo e la debolezza della cultura organizzativa
la bassa qualità della comunicazione e della condivisione
la collaborazione con gli EE.LL.
Se forze e debolezze rilevate nella sintesi vengono incrociate si possono fare alcune
considerazioni.
La qualità del corpo docente unita all’individualismo e alla scarsa cultura organizzativa
potrebbero indicare che la scuola toscana trova uno dei suoi punti di forza nelle capacità
personali dei singoli docenti più che sulla cultura organizzativa delle istituzioni. Infatti il
monitoraggio evidenzia una tendenza diffusa a rispondere ai bisogni e ad attivare processi
di responsabilità più che a vederli come aspetti funzionali di una organizzazione
formalizzata. Questa è una caratteristica legata alla tradizione della scuola italiana che ha
la sua radice storica nell’idea di una istituzione fondata e funzionante sulla cultura e sulla
responsabilità del singolo docente.
Il problema da affrontare è quindi quello della costruzione di istituti organizzati in grado di
assumersi responsabilità collegiali ma che mantengono, anzi valorizzano la qualità dei
docenti che rappresentano un presidio consolidato della scuola toscana: un’operazione
non facile perché il rapporto fra lo spazio dell’individuo e il vincolo dell’istituzione presenta
problemi complessi di gestione e di impiego delle risorse umane. Questa riflessione è
strettamente collegata con un altro punto di debolezza: la bassa qualità della
comunicazione e della condivisione. Di nuovo questo sottolinea la tendenza
all’individualismo che, proprio perché così diffusa e generalizzata, non può essere
interpretata come un intento dei singoli docenti ma come l’idea che il sistema scuola ha
sempre avuto di sé.
Altri punti di forza sono l’integrazione dell’handicap e l’uso didattico dell’ambiente che
accanto al punto di debolezza rilevato nella collaborazione con gli EELL può essere
interpretato come un’altra faccia dello stesso problema.
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Infatti la progettazione con gli EE.LL è molto diffusa nella regione e presenta punte
interessanti di integrazione. Gli aspetti forti di integrazione con l’handicap e l’uso didattico
dell’ambiente ne sono testimonianza poiché spesso questi sono il risultato di
collaborazioni col territorio.
Perché allora fra i punti di debolezza si riscontra la collaborazione con gli EE.LL?
Questa collaborazione risulta scarsamente riconosciuta soprattutto dagli utenti, genitori e
studenti, forse perché le istituzioni, come abbiamo già visto, riescono poco a far conoscere
il loro lavoro: la comunicazione rimane la pratica più debole e sembra essere l’elemento
dal quale nascono le altre debolezze.
Lavorare sulla comunicazione, studiare le azioni, i modi, i tempi, i referenti per costruire
flussi di collegamento interni ed esterni alle istituzioni può essere il primo compito che il
monitoraggio consegna alla scuola e alle strutture di sostegno all’innovazione.
• Andamento degli incontri di restituzione
Gli incontri di restituzione si sono svolti tra il giugno ed il settembre 2001 ed hanno
concluso questa prima fase del monitoraggio ponendo le basi per una futura azione di
consulenza di aiuto alle scuole.In questi incontri il team presentava e discuteva il risultato
del percorso di monitoraggio.
Questi sono stati caratterizzati da un clima di collaborazione amichevole comune a tutta la
regione e senza distinzione di grado e di ordine scolastico.
Anche i punti di criticità rilevati nelle azioni di monitoraggio, non hanno generato nella
discussione atteggiamenti di difesa e di disillusione ma al contrario hanno sviluppato una
azione di autoriflessione e di autovalutazione da parte delle componenti scolastiche
presenti agli incontri.
In diverse situazioni questi momenti hanno anche rappresentato un primo positivo
momento di scambio tra le varie componenti della scuola che si riconoscevano nella
illustrazione del diamante fatta dal team e vissuta come una rappresentazione morfologica
oggettiva della IS.
Nella maggior parte degli incontri le scuole hanno esplicitamente richiesto la prosecuzione
della collaborazione con i team e l’Istituto per avviare le azioni di miglioramento suggerite
dalla restituzione e dal dibattito comune.
Vi è da sottolineare come questi incontri abbiano visto una partecipazione molto
diversificata, sia per numero che per composizione.
In alcuni casi, per esplicita richiesta della scuola, la restituzione è avvenuta all’intero
collegio dei docenti.
In molti casi l’incontro è avvenuto con le componenti coinvolte nelle precedenti azioni di
monitoraggio (docenti, genitori, studenti, dirigente scolastico).
In pochi casi la restituzione è avvenuta di fronte ad un piccolo numero di docenti, lo staff
della scuola, e spesso senza la partecipazione del dirigente scolastico: ma anche in questi
casi la discussione ha favorito l’assunzione della consapevolezza del livello di
responsabilità evidenziato nelle precedenti azioni del monitoraggio.
Il clima e la partecipazione agli incontri di restituzione che abbiamo prima descritto sono
stati sostanzialmente analoghi a quelli vissuti nel monitoraggio dell’anno scorso.
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Un elemento di novità incontrato nella restituzione e in genere in tutte le azioni di
monitoraggio di quest’anno è stato l’atteggiamento maggiormente ‘professionale’ mostrato
dalle Istituzioni scolastiche.
VI è da ricordare che le scuole del monitoraggio 1998-1999 e 1999-2000 erano state
segnalate dai Provveditorati e in larga misura tra le realtà provinciali migliori. La tendenza
di queste IS era stata spesso quella di mostrare il meglio di sé e in alcuni casi ad oscurare
i punti di fragilità.
Le scuole che hanno partecipato al monitoraggio 2000-2001 lo hanno fatto invece per loro
libera adesione e partecipando anche con un contributo economico: da questo richieste
più precise ed esplicite per individuare le vere caratteristiche della scuola e discutere gli
aspetti di miglioramento da mettere in atto.
Lo stesso protocollo del monitoraggio di quest’anno richiedeva alle scuole una
partecipazione ed un coinvolgimento maggiore nella organizzazione di vari momenti, con
una responsabilizzazione precisa delle funzioni obiettivo su azioni specifiche.
Questo ha ulteriormente rafforzato il carattere di ricerca azione con una maggiore
interazione tra osservati ed osservatori.
•
Parte 6 Alcuni elementi per una lettura delle realtà provinciali
Il monitoraggio dell’Autonomia scolastica si è caratterizzato nei primi 2 anni di attività,
come una restituzione alle scuole di notizie sullo ”stato di salute” della scuola toscana,
vista nella sua globalità territoriale a livello regionale
Infatti i protocolli di osservazione utilizzati non consentivano di individuare, se e dove
possibile, gli aspetti che caratterizzavano la realizzazione del POF a livello di singola
provincia, sia pure inteso come linea generale di tendenza, visto il basso numero di scuole
monitorate in ogni provincia.
Quest’anno, al terzo anno di esperienza di monitoraggio, le osservazioni raccolte dai team
provinciali ci hanno consentito di restituire alle scuole delle 10 province della Toscana, una
prima analisi delle osservazioni svolte sia rispetto alla lettura dei macroindicatori che
relative ai punti di forza e alle priorità proprie delle realtà scolastiche di ciascuna provincia.
Rispetto ai tre macroindicatori sono state indicate le loro dominanze attraverso il numero
dei diversi valori (alo – medio – basso) attribuiti ai semi-assi.
Sono stati estrapolati dalle relazioni di sintesi relative a ciascuna scuola commenti relativi
ai contrapposti valori Alti e Bassi: abbiamo ritenuto di non considerare i valori medi, in
quanto ovviamente i più frequenti ed osservare invece le eventuali discordanze di
distribuzione tra i valori alti e Bassi.
E’ ricorrente la presenza di affermazioni di segno opposto nella stessa provincia , proprio
perché esse sono riferite a scuole diverse.
E’ inoltre opportuno sottolineare, per una corretta lettura delle notazioni provinciali, che le
osservazioni riportate a esplicitazione dei valori considerati non intendono disegnare
caratteristiche delle aree geografiche ma solo dare una traccia delle considerazioni
emerse in riferimento ai singoli macroindicatori .
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L’analisi svolta dei rapporti tra i diversi semi - assi deve tenere conto della esigua
numerosità delle IS monitorate per ciascuna provincia. I dati non appaiono rilevanti
statisticamente, ma può ugualmente essere di qualche interesse riferire le tendenze.
Sono state segnalate le prevalenze dei valori in relazione ai gradi scolastici, laddove
risultano di interesse. Nella lettura, è tuttavia opportuno tenere conto della maggiore
numerosità delle scuole di base rispetto alle scuole superiori.
AREZZO
Responsabilità
E’ un’area ampiamente rappresentata, soprattutto nella scuola di base, che non tocca mai
valori Bassi. I valori Alti e Medi appaiono ben equilibrati.
I valori alti riguardano:
• la capacità di prendere decisioni
• i sistemi di delega
• la valorizzazione delle risorse
• la sistematicità e la coerenza dell’organizzazione
Tutte le scuole, tranne una, presentano la concordanza tra i valori ( alti) dei semi - asse
dell’Agito e del Dichiarato (Ag=Di). Analoga concordanza ( valori medi) è presente tra i
semi - assi del Pensato e del Percepito (Pn=Pr).
La responsabilità presenta uno scarto tra il dichiarato/agito (valori in prevalenza alti) e il
pensato/ percepito ( valori in prevalenza medi) che può segnalare un insieme di problemi
quali per esempio la necessità di:
- migliorare la comunicazione interna e esterna della scuola
- favorire a livelli diversificati forme di coinvolgimento e di partecipazione delle differenti
componenti della scuola
- sensibilizzare maggiormente alle scelte dichiarate e conseguentemente realizzate
(corrispondenza tra dichiarato e agito).
Flessibilità
Area di ampio respiro che si profila con una maggioranza di valori Medi e una significativa
presenza di valori Alti. Non sono presenti valori Bassi. Nella scuola di base è più ampia
che nella scuola superiore.
I valori alti riguardano:
• la valorizzazione delle esperienze e attitudini individuali degli alunni
• l’attività di laboratorio
• la valorizzazione delle risorse
• l’articolazione del curricolo
• la flessibilità dell’orario
• l’attenzione ai ragazzi disabili
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Si rileva una corrispondenza diffusa tra i valori dei semi - assi del Dichiarato e dell’Agito
(Ag=Di). Analogamente è presente una netta tendenza verso la corrispondenza tra i valori
dei semi - assi del Pensato e del Percepito (Pn=Pr).
La flessibilità ripropone una prevalenza dei valori medi soprattutto per il pensato/ percepito
che richiede una riflessione nel senso precedentemente indicato.
Integrazione
E’ un’area ampia con prevalenza di valori Medi, un buon numero di valori Alti e assenza di
valori Bassi. I valori Alti sono riferiti con più frequenza alla scuola di base.
I valori Alti riguardano:
• la presenza di progetti accoglienza
• la presenza di offerte per l’educazione degli adulti
• l’uso didattico dell’ambiente
• la partecipazione ad iniziative promosse dal territorio
• la presenza di rapporti di rete
E’ leggermente dominante la tendenza verso la concordanza tra i valori dei semi - asse
dell’Agito e del Dichiarato (Ag=Di); nei casi di sbilanciamento sono significativamente più
numerosi quelli in cui il semi - asse dell’Agito ha valore più alto di quello del
Dichiarato(Ag>Di).
Quasi la metà delle IS vede la concordanza tra il semi - asse del Pensato e quello del
Percepito(Pn=Pr); le situazioni di discordanza vedono leggermente prevalere un maggior
valore del semi - asse della percezione dell’utenza (Pr>Pn).
L’integrazione si attesta su valori equilibrati nei due semi - assi, con una preponderanza di
valore alto nel percepito e medio nel pensato dei docenti. I genitori colgono nella scuola
una diffusa sensibilità a problemi di integrazione quali per esempio l’handicap e alunni
provenienti da altri paesi, mentre i docenti avvertono l’esigenza di sfruttare al meglio le
potenzialità del territorio, piegando le offerte formative alle peculiarità della scuola e ai
bisogni, sociali, cognitivi e culturali degli alunni.
I punti di forza:
•
•
•
I rapporti con il territorio e la tendenza dell’I.S. ad avvalersi e ad interagire con le
risorse del territorio
L'apertura alle esigenze economiche e artistiche dell’area aretina
La ricerca di forme di collaborazione con gli E.E.L.L.
Le priorità da sviluppare: prospettive future
•
•
La costituzione di luoghi specifici di elaborazione progettuale e di realizzazione con
una maggiore articolazione organizzativa, in cui le differenti responsabilità (attribuzione
di ruoli definiti / ruoli intermedi), siano coordinate in vista della costruzione di codici e
linguaggi generalmente condivisi.
La sollecitazione di forme diffuse di partecipazione e condivisione anche a livelli esterni
(genitori).
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•
•
•
•
La cura dell’informazione e della comunicazione (interna ed esterna) per rendere
visibile ciò che la scuola dichiara e realizza.
Il superamento della logica della proliferazione dei progetti (ampliamento dell’offerta
formativa).
La ricerca di una concertazione più produttiva (per la scuola) con i partner progettuali
esterni.
Lo sviluppo di maggiori interazioni con il contesto sociale, intensificando rapporti con
scuole, all’interno di una struttura a rete.
I risultati presentano in parte aspetti di omogeneità con quelli elaborati a livello regionale,
con una tendenza a valori più alti rispetto alla media.
FIRENZE
Le rappresentazioni grafiche relative alle scuole monitorate nella provincia di Firenze
mostrano una netta prevalenza di valori Medi. I valori Bassi sono preponderanti rispetto ai
valori Alti.
Responsabilità
Il macroindicatore vede una netta prevalenza di valori Medi. I valori Bassi sono
preponderanti rispetto ai valori Alti.
La gamma dei valori alti, nei singoli casi, si riferisce a:
•
•
•
•
la qualità individuale dei protagonisti
la capacità organizzativa dello staff
una leadership riconosciuta e condivisa
il forte senso di appartenenza
La gamma dei valori Bassi, nei singoli casi, si riferisce a:
•
•
•
la crisi della leadership e il limitato coinvolgimento dei docenti
la tendenza alla delega da parte del Collegio dei Docenti che non riesce a organizzarsi
in modo funzionale
la necessità di una maggiore trasparenza rispetto all’utenza e la comunicazione interna
Appare dominante la tendenza verso la concordanza tra i valori dei semi - asse dell’Agito
e del Dichiarato (Ag=Di); nei casi di sbilanciamento il semi - asse dell’Agito ha valore più
alto di quello del Dichiarato (Ag>Di).
Analoga tendenza verso la concordanza è presente tra i semi - assi del Pensato e del
Percepito (Pn=Pr).
Le situazioni di discordanza vedono leggermente prevalere un maggior valore del semi asse del Pensato (Pn>Pr).
Flessibilità
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Prevalgono i valori Medi. I valori Bassi sono più numerosi rispetto ai valori Alti , e si
collocano prevalentemente nella scuola superiore
La gamma dei valori alti, nei singoli casi, si riferisce a:
•
•
•
•
la ricchezza delle proposte e dell’operato didattico
la continuità verticale
la ricerca sui nuovi curricoli
l’autonomia di riflessione per il potenziamento della flessibilità organizzativa e
metodologica
La gamma dei valori Bassi, nei singoli casi, si riferisce a:
•
•
•
la flessibilità oraria
la flessibilità progettuale (mirante al coordinamento e alla condivisione)
i modelli organizzativi
In quasi un terzo delle scuole si registra una differenziazione in entrambi i sensi tra i valori
dei semiassi del Dichiarato e dell’Agito
C’è un sostanziale equilibrio tra le scuole in cui vi è corrispondenza tra i valori dei semi assi del Pensato e del Percepito (Pn=Pr) e quelle in cui il semi - asse del Pensato ha un
valore maggiore di quello del Percepito (Pn>Pr).
Integrazione
L’area è caratterizzata dalla prevalenza di valori Medi e da valori Alti e Bassi distribuiti in
parti uguali, riferiti sia alla scuola di base che alla scuola superiore.
La gamma dei valori alti, nei singoli casi, si riferisce a:
•
•
•
•
l’apprezzamento dell’utenza della interazione tra scuola e territorio
l’apertura all’innovazione
la coesione interna in gruppi specifici di progettazione
il contesto territoriale e ambientale favorevole
La gamma dei valori Bassi, nei singoli casi, si riferisce a:
•
•
•
•
•
la comunicazione interna
la comunicazione con la prima utenza
la difficoltà di cooprogettazione con il territorio
la debole coerenza progettuale che incide negativamente sull’apprezzamento
dell’utenza
la tendenza alla autoreferenzialità nella gestione della scuola
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In due terzi delle scuole il Dichiarato corrisponde all’Agito, nelle scuole rimanenti vi è una
netta prevalenza del Dichiarato sull’Agito.
Nella maggioranza delle scuole non vi è corrispondenza tra i semiassi del Pensato e
quello del Percepito ; nella maggioranza di questi casi il percepito prevale sul pensato
Punti di forza
•
•
•
•
•
•
l’autonomia di riflessione per il potenziamento della flessibilità organizzativa e
metodologica
l’elevato livello di risorse umane e buon livello di risorse strutturali
il senso di appartenenza degli operatori e degli utenti
ricchezza di proposte formative
la ricerca sui nuovi curriculi
la personalizzazione degli interventi nella scuola di base
Le priorità da sviluppare : prospettive future
•
•
•
•
•
•
•
la leadership
l’eccessiva delega da parte del Collegio che non riesce a organizzarsi in modo
funzionale
la trasparenza rispetto all’utenza (gestionale, decisionale, valutativa …)
i flussi comunicativi, in particolare con l’utenza
la partecipazione attiva dei docenti nei processi decisionali
la comunicazione interna
le metodologie e gli strumenti condivisi di valutazione
I risultati del monitoraggio nella provincia di Firenze appaiono in sostanza coerenti rispetto
alle riflessioni derivanti dal rapporto regionale.
Si ritiene tuttavia interessante individuare alcuni punti di scostamento, soprattutto dove
essi mettono in evidenza possibili aree di miglioramento.
Per quanto riguarda la responsabilità si osserva che nella elaborazione del POF oltre ai
genitori e agli alunni sono quasi completamente assenti anche il personale amministrativo
e i rappresentanti degli Enti Locali , così come dallo staff di Istituto risulta quasi sempre
assente il Direttore Amministrativo. La buona articolazione strutturale legata all’aspetto
gestionale, così come evidenziata nel rapporto regionale, potrebbe in alcuni casi indicare ,
in base alle osservazioni provinciali, una carenza del principio di delega e di definizione
precisa di responsabilità . Circa il ruolo dei docenti F.O. in alcuni casi la designazione su
compito appare generica, non individua precise responsabilità delegate, né ambiti di
autonomia riconosciuta, i compiti e i tempi non sono selezionati in funzione di una analisi
collegiale condivisa . Infine le Commissioni del Collegio dei Docenti non sembrano sempre
funzionali ma composte spesso per scelte personali anziché per competenze individuate e
formalizzate.
Nell’ambito della flessibilità l’uso del territorio come risorsa formativa appare nella
maggioranza dei casi ancora poco esplorato; così come l’uso dei laboratori e dei sussidi
didattici non tradizionali: le attività multimediali, per esempio, sono strettamente legate alla
presenza nella classe di insegnanti sensibili, che però limitano la loro azione a piccoli
gruppi. Area particolarmente critica appare quella della valutazione degli alunni:
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soprattutto nella scuola superiore; pur se riconosciuto a livello formale l’obiettivo di una
valutazione trasparente e condivisa e autenticamente formativa appare ancora assai
lontano.
Nell’ambito dell’integrazione con il territorio si osserva tra gli Istituti superiori una marcata
differenza tra Licei e Istituti professionali e tecnici. Le reti di scuole rilevate sul piano
regionale, nell’ambito delle nostre osservazioni risultano essere ancora deboli.
Si nota infine in molte situazioni una difficoltà nella comunicazione interna ed esterna, e la
percezione abbastanza diffusa da parte dell’utenza di non disporre di adeguati spazi di
confronto e condivisione delle scelte che la riguardano.
GROSSETO
Responsabilità
E’ presente una leggera prevalenza dei valori Medi. I valori Alti riguardano in modo netto la
scuola di base.
I valori Alti riguardano:
•
•
•
•
la capacità di assunzione di responsabilità
il clima organizzativo vitale e coinvolgente
l’ampio spazio all’autonomia dei docenti
la buona immagine della scuola
I valori Bassi riguardano:
•
•
•
•
la carenza di sistemi di delega riconosciuti
la separatezza tra gruppi di docenti
la mancanza di identità definita dell’IS
la discontinuità dei livelli di condivisione e di comunicazione
Si registra un uguale numero di scuole con concordanza tra I valori dei semi - assi del
Dichiarato e dell’Agito e di scuole in cui il semi - asse dell’Agito ha valore più alto di quello
del Dichiarato (Ag>Di).
Tutte le scuole tranne una presentano concordanza tra i semi - assi del Pensato e del
Percepito (Pn=Pr).
Flessibilità
Presenta una sensibile prevalenza dei valori Medi. I valori Alti sono rappresentati e sono
riferiti sia alla scuola di base che alla scuola superiore.
I valori Alti riguardano:
•
•
•
la capacità di realizzare strategie didattiche diversificate
la capacità di progettazione per le attività di recupero
la capacità di rendere visibili le iniziative per la flessibilità
rapporto deftoscana 2001
27
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
•
•
presenza di spazi in cui ciascuno può agire al meglio
presenza di spunti e idee molto innovativi
I valori Bassi riguardano:
•
•
la presenza di attenzione all’handicap e all’eccellenza, che risulta però non
adeguatamente efficace
la sopravvalutazione del “programma da finire”
E’ leggermente preponderante a tendenza verso un maggior valore del semi - asse
dell’Agito rispetto a quello del Dichiarato (Ag>Di).
E’ presente una predominanza di scuole in cui i semi - assi del Pensato e del Percepito
hanno valori concordanti (Pn=Pr).
Integrazione
Il macroindicatore è caratterizzato dalla netta prevalenza di valori Medi e da valori Alti e
Bassi distribuiti in parti uguali.
I valori Alti riguardano:
•
•
la presenza di accordi e convenzioni con Enti Locali, associazioni e aziende
la capacità di comunicare con l’esterno e con il territorio
I valori Bassi riguardano:
•
•
•
le difficoltà incontrate nel rapporto con gli Enti Locali
la scarsa condivisione progettuale con gli Enti Locali
i rapporti con le altre istituzioni scolastiche
E’ presente una tendenza alla corrispondenza tra il semi - asse del Dichiarato e quello
dell’Agito (Ag=Di).
Analoga tendenza è presente tra il semi - asse del Pensato e quello del Percepito (Pn=Pr).
I punti di forza:
•
•
•
La buona capacità realizzativa dell'offerta formativa.
La professionalità e competenza del corpo docente.
L'utenza percepisce l'istituzione scolastica abbastanza flessibile e integrata con il
territorio.
Le priorità da sviluppare: prospettive future
•
•
•
Il miglioramento della capacità progettuale, che deve essere indirizzata verso forme di
attività collegiale condivise tra i docenti.
Il miglioramento della comunicazione interna ed esterna.
Il miglioramento dei processi decisionali, anche nel loro nel loro aspetto di
condivisione.
rapporto deftoscana 2001
28
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
Il quadro provinciale non si differenzia in maniera significativa da quello regionale,se non
per la dimensione della responsabilità che potrebbe essere assai più agita e diffusa, anche
di fronte alle forti potenzialità professionali che sono presenti tra i collegi docenti delle
scuole monitorate. Le istituzioni scolastiche vengono percepite come abbastanza flessibili
ed integrate con il territorio."
LIVORNO
Responsabilità
I valori Alti riguardano:
•
L’impegno professionale di alcuni gruppi di progetto, che hanno difficoltà a coinvolgere
l’intero collegio
I valori Bassi riguardano
•
•
•
•
la fragilità in alcuni casi della leadership
la carenza dicapacità di negoziare e stabilire “patti”
la scarsa cultura dell’organizzazione
la progettazione non sempre adeguata allo sviluppo organizzativo e alle scarse risorse
disponibili
E’ dominante la tendenza verso un maggior valore del semi-asse dell’Agito rispetto a
quello del Dichiarato (Ag>Di).
Si registra un equilibrio tra le scuole in cui il valore del semi-asse del Pensato è
corrispondente a quello del Percepito (Pn=Pr) e le scuole in cui il semi-asse del Pensato
ha un valore più alto di quello del Percepito (Pn>Pr).
Flessibilità
E’ presente una netta prevalenza dei valori Medi. Scarsamente rappresentati i valori Alti e
Bassi.
I valori Bassi riguardano:
•
•
l’adesione a standard organizzativi abituali
l’organizzazione scarsamente funzionale
E’ nettamente preponderante a tendenza verso un maggior valore del semi-asse dell’Agito
rispetto a quello del Dichiarato (Ag>Di).
In tutte le scuole vi è concordanza tra i valori dei semi-assi del Pensato e del Percepito
(Pn=Pr).
rapporto deftoscana 2001
29
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
Integrazione
Il macroindicatore presenta una netta prevalenza dei valori Medi. I valori Alti e Bassi sono
equilibrati tra loro e scarsamente rappresentati.
I valori Alti riguardano:
•
spirito di intraprendenza dei singoli “attori”
I valori Bassi riguardano:
•
•
scarsa dinamica innovativa enterodiretta
assunzione di formule e di standard eterodefiniti
E’ leggermente dominante la tendenza verso la concordanza tra i valori dei semi-asse
dell’Agito e del Dichiarato (Ag=Di); nei casi di sbilanciamento il semi-asse dell’Agito ha
valore più alto di quello del Dichiarato (Ag>Di).
Analoga tendenza verso la concordanza è presente tra i semi-assi del Pensato e del
Percepito (Pn=Pr).
I punti di forza
•
•
•
Una buona e diffusa sensibilità e disponibilità a lavorare per gli alunni.
Forte ampliamento dell’offerta formativa
Forte attenzione ai processi di integrazione
Le priorità da sviluppare: prospettive future
•
•
•
•
•
Il miglioramento dei processi decisionali interni in grado di coinvolgere tutti gli operatori.
La progettazione di curricoli unitari e non ripetitivi sui saperi e sui progetti
pluridisciplinari .
La definizione dei profili formativi unitari.
La condivisione dei criteri e degli strumenti di misurazione dei livelli formativi.
L' avvio di una concreta prassi di autoanalisi e di auto valutazione.
La provincia rappresenta un’area con necessità di una forte azione di miglioramento: sono
presenti pochi valori Alti e valori Bassi superiore alla media regionale
LUCCA
Responsabilità
E' presente tutta la gamma dei valori, con una prevalenza del valore Alto.
I valori Alti riguardano:
rapporto deftoscana 2001
30
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
•
•
•
•
•
•
l’aver posto la responsabilità sia al centro del lavoro docente che della formazione degli
allievi
la professionalità e le competenze tecniche del gruppo di progettazione
la cultura diffusa dell’organizzazione e gestione scolastica
la capacità di interpretare ruoli e funzioni
l’efficacia dei flussi comunicativi
la significativa condivisione del lavoro della scuola da parte dei genitori
I valori Bassi riguardano:
•
•
•
la "distanza" dei genitori dalla cultura scolastica
le difficoltà nella comunicazione
una qualche separazione fra gruppo di progetto e docenti
Flessibilità
Il macroindicatore si attesta sui valori Medi; sono pressochè assenti i valori Bassi, non
significativa è la presenza dei valori Alti.
I valori Alti riguardano:
•
l’attenzione all’handicap e allo svantaggio che connotano il POF
E’ preponderante a tendenza verso un maggior valore del semi-asse dell’Agito rispetto a
quello del Dichiarato (Ag>Di).
In tutte le scuole vi è concordanza tra i valori dei semi-assi del Pensato e del Percepito
(Pn=Pr).
Si registra una situazione variegata rispetto ai rapporti tra i semi-assi del Dichiarato e
dell’Agito.
Tutte le scuole, tranne una, presentano concordanza tra i valori dei semi-assi del Pensato
e del Percepito (Pn=Pr).
Integrazione
L’area presenta una netta prevalenza di valori Medi, sono poco rappresentati i valori Alti e
è presente un solo valore Basso.
I valori alti riguardano:
•
•
il rapporto con le strutture produttive del territorio, considerate unico strumento di
inserimento nel mondo del lavoro
l'abitudine delle Istituzioni Scolastiche ad interagire con tali strutture
I valori Bassi riguardano
•
le difficoltà di avviare e sostenere il processo d'integrazione fra i docenti all'interno
delle istituzioni scolastiche; e fra i docenti e l'extrascuola
E’ leggermente dominante la tendenza verso la concordanza tra i valori dei semi - asse
dell’Agito e del Dichiarato (Ag=Di); nei casi di sbilanciamento il semi - asse dell’Agito ha
valore più alto di quello del Dichiarato (Ag>Di).
Analoga tendenza verso la concordanza è presente tra il semi - asse del Pensato e quello
del Percepito (Pn=Pr).
rapporto deftoscana 2001
31
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
I punti di forza:
•
•
•
•
La consapevolezza dell’urgenza che l’istituzione scolastica raccolga le risorse del
territorio in un processo formativo che tenga conto dell’innovazione e dell’evoluzione,
anche del modello di cultura e del lavoro.
Le attività di collaborazione con Enti ed Istituzioni per quanto concerne l’ampliamento
dell’offerta formativa e l’utilizzo didattico dell’ambiente.
La cura ad una formazione degli studenti con handicap, che ne consente l’integrazione
sul territorio.
- la disponibilità`, dimostrata da alcuni docenti di ogni istituzione, a porsi in discussione.
Le priorità da sviluppare: prospettive future
•
•
•
•
•
La necessità di uno sforzo comunicativo, presupposto essenziale per il più ampio
coinvolgimento di tutta la comunità nel percorso di innovazione, che, già avviato, non è
ancora percepito in tutta la sua qualità.
La spinta verso un processo di autovalutazione e quindi di chiarificazione di vincoli, di
risorse e di potenzialita’ sarebbe di aiuto per superare una certa remora verso
l’innovazione.
La necessità di una rete di comunicazione interna i cui nodi devono costituire gli snodi
della gestione e dell’organizzazione.
Il rafforzamento dei già validi rapporti con Enti pubblici e privati deve farsi volano per la
conquista condivisa di una forte identità da spendere sul territorio.
il coinvolgimento diretto dei genitori nelle scelte educative/formative.
Il quadro d'insieme di Lucca è "analogo" a quello che emerge dall'insieme regionale sia
negli aspetti di criticità che nei punti di forza.
La responsabilità nelle sue diverse dimensioni è sufficientemente "frequentata" e
determina un processo culturale che si va sempre più diffondendo.
La flessibilità - quale indicatore più complesso da definire e da sviluppare - si propone in
alcuni casi come ambito di studio e di ricerca sul versante didattico, in altri stenta a
sviluppare percorsi innovativi per esigenza di ricerca di consenso nel territorio.
L'integrazione con le componenti esterne alla scuola e le iniziative promosse da Enti e
Associazioni costituiscono una pratica abbastanza diffusa; resta tuttavia il difficile compito
di sviluppare - a partire dalle specifiche competenze - una cultura della progettazione
condivisa.
MASSA
Responsabilità
Il valore Alto è quello prevalente, tuttavia sono presenti in misura quasi equivalente anche
i valori Medio e Basso.
I valori Alti riguardano:
rapporto deftoscana 2001
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MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
•
•
•
•
•
la condivisione dei processi decisionali fortemente sentita e agita, soprattutto con
riferimento all’interazione tra Dirigente scolastico e staff di progetto.
Il riconoscimento della necessità di sviluppare adeguatamente nei fatti una cultura
organizzativa e autovalutativa.
l’impegno operativo
Il tentativo, non sempre riuscito, di coinvolgere le componenti “esterne” alla scuola.
la realizzazione di molte iniziative condivise di fatto
I valori Bassi riguardano:
•
•
•
•
la difficoltà ad esplicitare compiti e responsabilità
la difficoltà ad acquisire sicurezza del proprio operato
la difficoltà nel consolidare il senso di appartenenza all’IS
la carenza di una organizzazione progettuale strutturata e accuratamente programmata
Tutte le scuole, tranne una, presentano un valore del semi - asse dell’Agito maggiore di
quello del Dichiarato (Ag>Di)
Si registra una leggera tendenza verso un maggior valore del semi - asse del Pensato
rispetto a quello del Percepito (Pn>Pr).
Flessibilità
Il valore Medio è quello prevalente; sono presenti in misura significativa anche i valori Alti,
mentre è presente un solo valore Basso.
I valori alti riguardano:
•
•
•
la sensibilità dei docenti all’innovazione didattica, vista come risorsa
l’attenzione ai bisogni dei singoli alunni, rilevata anche dai genitori
la presenza di esperienze significative consolidate.
Sono presenti quasi in eguale numero le tre diverse possibilità di rapporto tra i valori dei
semi - assi dell’Agito e del Dichiarato.
E’ nettamente preponderante la tendenza verso una corrispondenza tra i semi - assi del
Pensato e del Percepito (Pn=Pr).
Integrazione
Il valore Medio è nettamente prevalente, è presente un numero significativo di valori Alti; i
valori Bassi sono scarsamente rappresentati.
I valori Alti riguardano:
•
•
•
la vocazione della scuola verso un rapporto costante e significativo con il mondo del
lavoro e le aziende
la capacità di rapporto con il territorio
forte condivisione dell’operato in questo ambito da parte di docenti, genitori e studenti
rapporto deftoscana 2001
33
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
•
•
marcatura degli aspetti propositivi in questo ambito, condivisi e riconosciuti dalla scuola
e dall’utenza, rispetto alle effettive realizzazioni
capacità progettuale in questo ambito pienamente riconosciuta dall’utenza
E’ leggermente dominante la tendenza verso la concordanza tra i valori dei semi - asse
dell’Agito e del Dichiarato (Ag=Di); nei casi di sbilanciamento il semi - asse dell’Agito ha
valore più alto di quello del Dichiarato (Ag>Di).
Analoga tendenza verso la concordanza è presente tra i semi-assi del Pensato e del
Percepito (Pn=Pr).
Le situazioni di discordanza vedono leggermente prevalere un maggior valore del semiasse del Pensato (Pr>Pn).
I punti di forza:
•
•
•
L’attenzione al recupero ed all’integrazione dell’handicap, sia attraverso la cura
dell’aspetto relazionale, sia attraverso lo sviluppo di programmazioni individualizzate.
I significativi rapporti con il territorio e l’utilizzo didattico dell’ambiente nei suoi molteplici
aspetti.
La condivisione degli obiettivi è diffusa all’interno di gruppi significativi di docenti;
Le priorità da sviluppare: prospettive future
•
•
•
•
L’esigenza di un maggiore coinvolgimento dei genitori sia nelle scelte educativo didattiche presenti nel P.O.F. che nella conoscenza delle stesse e delle potenzialità
presenti in regime di autonomia scolastica.
E’ auspicabile una maggiore interazione tra i vari organismi decisionali della scuola e
fra questi e l’intero corpo docente.
I rapporti con il territorio possono essere potenziati e sviluppati anche nell’area
disciplinare oltre che in quella extracurricolare.
Appare carente, in generale, l’aspetto della documentazione e la conseguente
archiviazione dei materiali utilizzati e prodotti.
La provincia di Massa presenta una situazione analoga a quella regionale sia nei punti di
forza che nei punti di criticità. La responsabilità risulta fortemente agita e sentita, anche se
non sempre si riesce ad attivare canali di comunicazione adeguati con le componenti
esterne; la flessibilità si esprime come sensibilità ed attenzione dei docenti per
l’innovazione didattica alle quali non sempre corrisponde una ricaduta incisiva
nell’organizzazione e nelle scelte curricolari; l’integrazione col territorio è profondamente
sentita e radicata, con forte riconoscimento e condivisione da parte di tutte le componenti
della scuola.
PISA
Responsabilità
Vi è una netta prevalenza dei valori Medi, una significativa presenza di valori Alti e
pochissimi valori Bassi, riferiti in massima parte alla scuola superiore.
rapporto deftoscana 2001
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MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
I valori Alti riguardano:
•
•
•
•
•
l’efficacia dei processi decisionali
la condivisione complessiva delle scelte
il coinvolgimento di più soggetti nell’elaborazione del Piano dell’offerta formativa
l’efficacia realizzativa dello staff
i rapporti collaborativi con il DS
I valori Bassi riguardano:
•
•
•
la difficoltà a percepire la leadership da parte dei docenti
lo scarso coinvolgimento dell’intero Collegio nella elaborazione del POF
l’eccesso di delega da parte dei docenti
Si rileva una leggera tendenza verso un valore più alto del semi - asse dell’Agito rispetto a
quello del Dichiarato (Ag>Di).
Si rileva inoltre una netta predominanza di scuole in cui i semi - assi del Pensato e del
Percepito hanno valori concordanti (Pn=Pr).
Flessibilità
Il macroindicatore presenta una netta prevalenza dei valori Medi, pur con significativa
presenza di valori Alti, riferiti alla scuola di base e di valori Bassi, riferiti prevalentemente
alla scuola superiore.
I valori Alti riguardano:
•
•
•
•
l’articolazione del gruppo classe
gli insegnamenti integrativi e le attività aggiuntive
il lavoro sulla diversità (alunni disabili e stranieri)
la capacità di risposta alle necessità individuali
I valori Bassi riguardano:
•
•
•
•
•
la difficoltà nella valorizzazione delle eccellenze
l’attestazione sul “programma”
la tendenza a ricalcare schemi già consolidati
la difficoltà ad individuare percorsi didattici modulari
la “freddezza” verso le sollecitazioni didattiche innovative
E’ preponderante la tendenza verso un maggior valore del semi - asse dell’Agito rispetto a
quello del Dichiarato (Ag>Di).
Analogamente è preponderante la concordanza tra i valori dei semi - assi del Pensato e
del Percepito (Pn=Pr).
Integrazione
rapporto deftoscana 2001
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MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
VI è una netta prevalenza di valori Medi, qualche valore Alto e un solo valore Basso.
I valori Alti riguardano:
•
•
•
•
•
•
il positivo rapporto con gli EE.LL. suffragato da protocolli d’intesa e convenzioni
l’alto livello di elaborazione progettuale in questo ambito percepito positivamente
dall’utenza
la cultura organizzativa della scuola che si focalizza sull’integrazione
la coerenza tra attività integrate e livello curricolare
la capacità dell’IS di assumere ruolo di partner nella progettazione di iniziative per
l’integrazione
l’ampia collaborazione con EE.LL. per strutture e servizi
Appare dominante la tendenza verso la concordanza tra i valore dei semi - asse dell’Agito
e del Dichiarato (Ag=Di); nei casi di sbilanciamento il semi - asse dell’Agito ha valore più
alto di quello del Dichiarato (Ag>Di).
Analoga tendenza verso la concordanza è presente tra i semi - assi del Pensato e del
Percepito (Pn=Pr).
Le situazioni di discordanza vedono prevalere un maggior valore del semi - asse del
Percepito (Pn<Pr).
I punti di forza:
•
•
•
•
•
La presenza di competenze tecnico - professionali di elevato livello.
La presenza di un gruppo di docenti disponibili all’innovazione, che raggiunge la
“massa critica” in molti istituti comprensivi.
Lo schieramento per l’innovazione dello staff delle scuole.
La diffusione delle responsabilità.
Il processo di integrazione col territorio.
Le priorità da sviluppare: prospettive future
•
•
•
•
•
L’approfondimento della cultura organizzativa, per superare una certa “artigianalità”
nell’affrontare i processi decisionali.
La maggiore cura della comunicazione interna ed esterna.
La ricerca di metodologie efficaci in grado di personalizzare gli interventi formativi
adeguandoli alle diverse esigenze (anche a quelle degli allievi “non in difficoltà”).
Una maggiore attenzione ai genitori, i quali, pur ascoltati e consultati, esprimono la
percezione che le loro istanze non siano valorizzate.
Difficoltà di realizzazione di iniziative di partenariato con gli enti presenti sul territorio.
Il quadro provinciale, dunque, non si differenzia significativamente da quello regionale, del
quale conferma la tendenza ad una responsabilità assai agita e diffusa; ad una flessibilità
praticata più come risposta alle sollecitazioni della domanda che come offerta organica; ad
una integrazione profonda col territorio, tale da costruire, in talune aree periferiche,
rapporti effettivi di partenariato con gli EE LL.
rapporto deftoscana 2001
36
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
PISTOIA
Responsabilità
E’ un’area estesa, con prevalenza di valori Alti e un consistente numero di valori Medi.
I valori Alti riguardano:
•
•
•
•
•
•
•
senso di appartenenza e identità da parte delle diverse componenti dell’IS
responsabilità attiva e generalizzata che investe tutti i processi decisionali
riconoscimento dei ruoli e delle funzioni
articolazione del Collegio in gruppi funzionali ed efficaci
ampio dibattito interno,disponibilità al confronto
solido equilibrio tra intenzioni, azioni, uso delle risorse e organizzazione didattica
abitudine ai processi sistematici di comunicazione e di condivisione
Presenta una corrispondenza diffusa tra i valori dei semi - assi del Dichiarato e dell’Agito
(Ag=Di).
Analogamente è presente una tendenza verso la corrispondenza tra i valori dei semi - assi
del Pensato e del Percepito (Pn=Pr).
Flessibilità
E’ un’area estesa, con prevalenza di valori Medi e un consistente numero di valori Alti.
I valori Alti riguardano:
•
•
•
•
impegno a realizzare le intenzioni progettuali
uso coerente e funzionale delle risorse
coerenza tra elaborazione progettuale e organizzazione didattica
positiva percezione dell’utenza riguardo alla capacità progettuale della scuola
I valori Bassi riguardano
•
•
non visibilità all’esterno delle scelte innovative e delle proposte extracurricolari
scarso apprezzamento di una parte dei docenti nei confronti delle iniziative innovative
Presenta qualche corrispondenza tra i semi - assi del Dichiarato e dell’Agito (Ag=Di).
Laddove c’è difformità la tendenza è verso un valore maggiore per il semi - asse dell’Agito
(Ag>Di).
Presenta una netta preponderanza della corrispondenza tra i semi - assi del Pensato e del
Percepito (Pn=Pr).
Integrazione
L’area presenta una distribuzione piuttosto equilibrata di valori Alti e Medi, con una leggera
preponderanza di questi ultimi.
rapporto deftoscana 2001
37
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
I valori Alti riguardano:
•
•
•
capacità di progettazione, di cui i docenti hanno consapevolezza
coerenza tra progettualità e realizzazione
impegno della scuola al collegamento con il territorio nella progettazione, impegno di
cui i docenti sono consapevoli
Appare dominante la tendenza verso la concordanza tra i valori dei semi - asse dell’Agito
e del Dichiarato (Ag=Di); nei casi di sbilanciamento il semi - asse dell’Agito ha valore più
alto di quello del Dichiarato (Ag>Di).
Analoga tendenza verso la concordanza è presente, anche se in misura minore, tra i semi
- assi del Pensato e del Percepito (Pn=Pr).
Le situazioni di discordanza vedono prevalere un maggior valore del semi - asse del
Pensato (Pn>Pr).
I punti di forza:
•
•
•
forte carica e l’impegno a costituire un’organizzazione unica.
dinamicità e vitalità dell’organizzazione.
ricerca di equilibri e di repertori condivisi e negoziati.
Le priorità da sviluppare
•
comunicazione interna ed esterna: mettere in comunione, negoziare, condividere, far
emergere, mettere in evidenza ciò che la scuola elabora e produce.
Il quadro provinciale risulta coerente con quello regionale ma con aspetti di maggior
consapevolezza da parte delle scuole.
La responsabilità è presente sia nei livelli formalizzati che nelle azioni delle scuole, la
flessibilità e l’integrazione mostrano punte di ricerca significativa soprattutto legate alla
riflessione in corso nell’ambito delle singole istituzioni; ne sono prova le motivazioni che
più diffusamente hanno spinto le scuole a chiedere il monitoraggio, legate
prevalentemente al bisogno riconosciuto di qualificare e migliorare il P.O.F. ed i processi
interni che lo sottendono.
PRATO
Responsabilità
L’area presenta una prevalenza dei valori Medi.
I valori Alti riguardano:
•
coerenza fra le relazioni interne ed esterne, fra le attività e le risorse
Rispetto ai valori dei diversi semi - assi sono presenti difformità
Flessibilità
rapporto deftoscana 2001
38
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
I valori Alti e Medi sono equamente distribuiti. Non sono presenti valori Bassi. I valori Alti
sono accentrati sulla scuola di base.
I valori Alti riguardano:
•
•
la specifica attenzione rivolta alla flessibilità in tutte le sue componenti
coerenza tra il piano della progettazione e le risorse disponibili
L’area presenta una piena corrispondenza tra i diversi semi - assi (Ag=Di; Ps=Pr).
Intergrazione
L’area presenta una equilibrata presenza di valori Alti e Medi e nessun valore Basso.
I valori Alti riguardano:
•
•
•
•
la coerenza tra attività e risorse
la cultura dell’organizzazione, della relazione e dell’interazione
la percezione della scuola come organizzazione attiva e visibile da parte dell’utenza
la capacità progettuale nel raccordo con il territorio
I punti di forza:
•
•
•
La capacità di elaborazione progettuale diffusa.
Il collegamento dell’istituzione col territorio, connotato da zone socialmente
problematiche;
Un livello di responsabilità agita più che dichiarata, forse come risposta a bisogni
emergenti
Le priorità da sviluppare: prospettive future
•
•
La capacità di decidere e di assumere responsabilità.
Lo sviluppo dei diversi livelli di comunicazione, interna ed esterna.
Risulta più facile e più fedele parlare delle scuole monitorate nella provincia di Prato che
azzardare una lettura del quadro provinciale, infatti sono solo tre le istituzioni che hanno
svolto il monitoraggio. Tuttavia si può osservare che queste scuole non si scostano in
modo significativo dalla tendenza regionale sui tre macroindicatori anche se alcune
sfumature possono essere segnalate. La responsabilità risulta un tema di dibattito interno
molto vivace con ricerca di migliori sbocchi operativi, anche la flessibilità e l’integrazione
sono presenti come ambiti di ricerca con alcuni esempi di buone pratiche che indicano
come il dibattito su questi temi sia aperto da tempo nelle istituzioni visitate.
SIENA
Responsabilità
Il macroindicatore presenta tutta la gamma dei valori, con una leggera prevalenza dei
valori Alti e una consistente presenza di valori Bassi.
I valori Alti si riscontrano prevalentemente negli IC e nelle scuole medie.
rapporto deftoscana 2001
39
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
I valori Alti riguardano:
•
•
•
•
•
•
•
la competenza professionale dei docenti
la disponibilità dei docenti al confronto e all’autovalutazione
la capacità realizzativa di singoli docenti e di gruppi
l’ampiezza della motivazione
l’apertura all’innovazione
la coesione interna allo staff
il ruolo propulsivo del DS
I valori Bassi riguardano:
•
•
•
•
•
•
•
la tendenza all’individualismo e alla scarsa condivisione
la fragilità della leadership
la scarsa identità dell’IS
la scarsa capacità di articolazione funzionale del Collegio
la carenza di momenti di confronto e significativa interazione tra le diverse componenti
la carenza di flussi comunicativi efficaci
l’eccessiva tendenza alla delega da parte dei docenti
E’ dominante la tendenza verso un maggior valore del semi - asse dell’Agito rispetto a
quello del Dichiarato (Ag>Di).
E’ presente una netta predominanza di scuole in cui i semi - assi del Pensato e del
Percepito hanno valori concordanti (Pn=Pr).
Flessibilità
Il macroindicatore è caratterizzato dalla prevalenza dei valori Medi e una da forte presenza
di valori Alti. Non significativa la presenza dei valori Bassi.
I valori Alti si riscontrano prevalentemente nella scuola di base.
I valori alti riguardano:
•
•
•
•
•
•
l’utilizzo dell’organico funzionale
le iniziative per l’ampliamento dell’offerta formativa e le attività extra curricolari
l’attenzione alle problematiche del disagio
l’attenzione ai diversi codici comunicativi
la disponibilità dei docenti alla ricerca e alla sperimentazione
l’attenzione ai bisogni dell’utenza
I valori Bassi riguardano:
•
•
la difficoltà di innovare il curricolo
la difficoltà ad individuare modalità per attuare la modularità
Si rileva una leggera tendenza verso un valore più alto del semi - asse dell’Agito rispetto a
quello del Dichiarato (Ag>D).
rapporto deftoscana 2001
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MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
In tutte le scuole tranne una i semi - assi del Pensato e del Percepito hanno valori
concordanti (Pn=Pr).
Integrazione
E' presente una netta prevalenza di valori Medi, una significativa presenza di valori Alti; i
valori Bassi sono scarsamente rappresentati.
Le situazioni di discordanza vedono prevalere un maggior valore del semi - asse del
Pensato (Pn>Pr).
I valori Alti riguardano:
•
•
•
•
•
la presenza di accordi e convenzioni con Enti Locali e altre istituzioni
la condivisione tra IS e Enti Locali di progetti significativi
la consuetudine della IS ad avvalersi e a interagire con le risorse del territorio
l’uso didattico del territorio
la percezione dell’utenza dell’identità dell’IS
I valori Bassi riguardano:
•
•
•
•
la scarsa coerenza nella progettazione
la separatezza tra l’insegnamento disciplinare e le attività per progetti
le difficoltà comunicative tra IS e utenza
la non piena corrispondenza dell’Ente Locale alle richieste di intervento dell’IS
Appare dominante la tendenza verso la concordanza tra i valori dei semi - asse dell’Agito
e del Dichiarato (Ag=Di); nei casi di sbilanciamento il semi - asse dell’Agito ha valore più
alto di quello del Dichiarato (Ag>Di).
Analoga tendenza verso la concordanza è presente, anche se in misura leggermente
minore, il semi - asse del Pensato e quello del Percepito (Pn=Pr).
I punti di forza:
•
•
•
L’impegno e il lavoro degli insegnanti.
Il forte senso di appartenenza dei docenti.
La consolidata collaborazione con gli EE.LL.
Le priorità da sviluppare: prospettive future
•
•
•
L’avvio di una più puntuale riflessione su modalità comunicative più efficaci ed
efficienti per migliorare innanzitutto la comunicazione e la consapevolezza interna.
Il miglioramento della comunicazione con l’esterno per realizzare una maggiore e più
reale condivisione con l’ utenza.
La realizzazione di una maggiore articolazione degli Organi collegiali che sia funzionale
a migliorare i processi decisionali e al contempo a realizzare una maggiore
integrazione interna.
rapporto deftoscana 2001
41
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
Il confronto tra le conclusioni presenti nel livello regionale del Rapporto di sintesi e le
osservazioni riguardanti la provincia di Siena fa emergere una sostanziale concordanza
per quanto riguarda i punti di forza (la qualità del corpo docente, l'integrazione
dell'handicap, l'uso didattico del territorio) e anche in relazione ad alcuni degli aspetti di
fragilità (difficoltà di comunicazione e di condivisione dei processi decisionali). Sul piano
provinciale questi aspetti ci sembra possano trarre origine anche da difficoltosi
accorpamenti tra istituti scolastici di tipologie profondamente differenti e talvolta situati in
territori altrettanto diversi.
APPENDICI
•
Il Gruppo Regionale di Ricerca
Composizione GRR ed elenco nominativo con qualifiche e sedi di servizio.
AGOSTINI Anna Provveditorato Prato
ARMANINI Giulio LS Vill. Lunigiana (MS)
BALDASSARRI Paolo ITC "Pacini" Pistoia
BERNARDI Gloria IRRSAE Toscana
BERTELLI Diva ITC "Pacinotti" Pisa
BERTUCCI Sergio SMS "Bertagnini" MS
BERTUSI Valeria Provveditorato SIENA
BIONDI Giovanni Comit. Paritet. NazionaleDirett. BDP Firenze
BORGNA Andrea ITC "Bandini" Siena
CIRI Giuseppe LS "Vallisneri" Lucca
DECARIA Luigi Provv. Studi Pistoia
DE MICHELE Fabio IRRSAE Toscana
DEL BONO Secondo I.C. Castelfranco (PI)
DELL’OSSO Piera SMS Montecarlo (LU)
DI GRAZIA Mauro IP "Pertini" Lucca
DI PIETRO Luigi IP "Polo-Cattaneo"
DOGLIANI Stefano D.D. I Bagno a Ripoli
DRAGHI Bernardo IRRSAE Toscana
FASSORRA M. Grazia ITC "Fermi" Pontedera
GADDUCCI Angela MPI Div. III-SC. ELEM
GAGLIARDI Ettore Provveditorato Livorno
GATTINI Franca IRRSAE Toscana
GAVAZZI Sandra Lic- Ist. Arte Lucca
GENTILINI Marzia Provv. Studi Firenze
GIUDIZI Gloria IT "Morante-G.Conti"FI
GORI Romano IP "Matteotti" Pisa
IANNI Giuseppe IRRSAE Toscana
ITALIANO Giuseppe Comit. Paritet. Nazionale Segretario IRRSAE
LICCIOLI Renzo Provveditorato Firenze
LODOVICHI A. Maria Ispettorato Scolastico
MARCHINI Diana Prov. Studi Massa
MASSARO Domenico L.S. "Galilei" Poppi (AR)
MAZZONCINI Massimo ITC "Pacinotti" Pisa
MORENI Alberto IRRSAE Toscana
NUTI Laura IRRSAE Toscana
PALMARA Anita Ispettorato Scolastico
PANATTONI Sergio ITI"Marconi" Pontedera
rapporto deftoscana 2001
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MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
PELLEGRINI Ernestina D.D. Livorno
PELLI Alfio L.S. "Vallisneri" Lucca
PELLITI Giorgio IC "Fucini" Pisa
PERI Velia
PICCHI Sergio Ispettorato scolastico
PISCITELLI Maria IRRSAE Toscana
PUCCINI Luigi Un. Fi - Sc. Formaz.
ROSSI Francesco ITC"Keynes-Gramsci" PO
RUSSO Gabriella I.P. "Datini" Prato
SCAGLIOSO Cosimo Comit. Parit. Nazionale Presidente IRRSAE
SBRANA Roberta Provveditorato Pisa
SPADA Gian Luigi Ispettorato scolastico
STADERINI Giuseppina IRRSAE Toscana
SUCCI Valeria IRRSAE Toscana
VANNUCCI Paolo ITI "Galilei" Livorno
VELLA Carmelo Ispettorato scolastico
VIAGGI Marusca IRRSAE Toscana
ZUCCARO Antonella I.P. "Einaudi" GR
rapporto deftoscana 2001
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MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
•
Le scuole monitorate
A R E Z Z O:
D.D. IV Arezzo
D.D. I Cortona
D.D. I Montevarchi
I.C. VASARI-DELLA FRANCESCA" Arezzo
I.C. Civitella Val di Chiana- Badia al Pino
I.C. "PETRARCA-MAGIOTTI" Montevarchi
SMS "BERRETTINI" Camucia-Cortona
IST. ISTR. SUP. "SIGNORELLI-LAPARELLI-SEVERINI" Cortona
IST. ISTR. SUP. "P. della FRANCESCA" Arezzo
ITA "VEGNI" Capezzine-Cortona
L.C. "PETRARCA" Arezzo
FIRENZE:
D.D. II Bagno a Ripoli
D.D. II Empoli
D.D. IV Firenze
D.D. Pontassieve
D.D. II Sesto Fiorentino
I.C. Barberino
I.C. Fiesole
I.C. Greve in Chianti
I.C. Tavarnuzze
SMS "G. DELLA CASA" Borgo San Lorenzo
SMS "BACCI-RIDOLFI" Castelfiorentino
SMS "MASACCIO-CALVINO-DON MILANI" Firenze
SMS "Da VINCI" Figline (sede) - "Papini" Rignano
SMS "DA VINCI-GHIBERTI" Rufina
Ist. Istr. Sup. "Enriquez" Castelfiorentino
ITCG "PEANO" Firenze
ITCG "GALILEI" Firenze
L.C. "GALILEO" Firenze
L.C. "MICHELANGIOLO" Firenze
L.S. "AGNOLETTI" Sesto Fiorentino
L.S. "RODOLICO" Firenze
GROSSETO:
I.C. Gavorrano
I.C. Orbetello
I.C. "MAZZINI" Porto Santo Stefano
Ist. Istr. Sup. Cittadella Studente Grosseto
IST. SUP. Orbetello
ITC "FOSSOMBRONI" Grosseto
IST. ISTR. SUP. "G. DA VERRAZZANO" Porto S. Stefano
Ist. Istr. Sup. "ZUCCARELLI" Pitigliano
L I V O R N O:
D.D. I "MICHELI" Livorno
D.D. III "COLLODI" Livorno
D.D. V "DE AMICIS" Livorno
D.D. VI "THOUR" Livorno
D.D. VIII "BRIN" Livorno
D.D. I Rosignano Solvay
I.C. Marina di Campo nell'Elba
SMS "VIA DEI PENSIERI" Livorno
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MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
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SMS "FATTORI" Rosignano Solvay
I.P. "COLOMBO" Livorno
Ist. Istr. Sup. "EINAUDI-CECCHERELLI" Piombino
IP "BUONTALENTI" LI
D.D. VII "CARDUCCI" Livorno
LUCCA:
D..D. III Capannori
D.D. VII Lucca
I.C. Camaiore I
I.C. Forte dei Marmi
I.C. Massarosa II
I.C. "POLO-VIANI" Viareggio
SMS "NOTTOLINI" Lammari-Camigliano-Lucca
IST. ISTR. SUP. "PASCOLI" - "MAGRI" Barga
IST. ISTR. SUP. "MICHELANGELO" Forte dei Marmi-Seravezza
IST. Sup. ARTISTICO "PASSAGLIA" Lucca
IT Nautico "ARTIGLIO" Viareggio
MASSA:
D.D. Aulla
D.D. I Carrara (in sostit. II MASSA rinunciataria))
D.D. III Carrara
I.C. "TIFONI" Pontremoli
SMS "CARDUCCI-TENERANI" Carrara
SMS "BERTAGNINI" Massa
SMS "Don Milani" Ronchi di Massa
ISA "PALMA" Massa
IST. SUP. "MONTESSORI" - "REPETTI" Marina di Carrara
ITIS "MEUCCI-GALILEI" Massa
L.S. "L. DA VINCI" Villafranca Lunigiana
PISA:
D.D. II Pisa
I.C. "L. DA VINCI" Castelfranco Sotto
I.C. Fauglia - Crespina
I.C. "N. PISANO" Marina di Pisa
I.C. "GALILEI" Montopoli
I.C. Peccioli-Palaia
I.C. "PACINOTTI" Pontedera
I.M. e LING "MONTALE"Pontedera
IPIA "FASCETTI" Pisa
IST. ISTRUZ. SUP. "SANTONI-GAMGACORTI" Pisa
L.C. "GALILEI" Pisa
PISTOIA:
D.D. Agliana
D.D. I Monsummano
D.D. I Pescia
I.C. "M. L. King" Pistoia-Bottegone
SMS CHINI" Montecatini Terme
I.P. "EINAUDI" Pistoia
ITI "FEDI" Pistoia
PRATO:
I.C. di Vernio
SMS "MAZZONI-CIRONI" Prato
rapporto deftoscana 2001
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MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
L.S. "COPERNICO" Prato
L.S. "LIVI" Prato
SIENA:
I.C. Asciano
I.C. Piancastagnaio
I.C. Castelnuovo Berardenga, Radda, Gaiole in Chianti
SMS TOZZI" Chianciano - "GALILEI" Chiusi
SMS "PASCOLI" Montepulciano
SMS "San Bernardino" Siena
IST. ISTR. SUP. "CASELLI" "MARCONI" "MONNA AGNESE" Siena
ITC "EINAUDI", "MARCONI" Chiusi "ARTUSI" Chianciano
L.S. "GALILEI" Siena
•
Protocollo d'intesa con le scuole
CONVENZIONE
MONITORAGGIO DELL'AUTONOMIA 2000-2001
L'IRRSAE della Toscana (CF 94001620486) rappresentata dal Presidente, prof. Cosimo Scaglioso,
NEL SEGUITO DENOMINATO ISTITUTO
E
(CF
) NEL SEGUITO DENOMINATO "ISTITUZIONE
SCOLASTICA" (IS)
PREMESSO
che con lettera del 16/X/2000, prot. 306, il dott. Giuseppe Cosentino, Direttore Generale,
Coordinatore del Comitato Paritetico Nazionale per il monitoraggio, diramava a tutti gli uffici
periferici del MPI ed agli IRRSAE le indicazioni per la realizzazione del monitoraggio
dell'Autonomia per l'a.s. 2000/2001, ed allegava il piano di fattibilità approvato dal Comitato
Paritetico Nazionale. In tale piano, all'Istituto veniva assegnato un contingente di 70 IS da
monitorare ed i relativi finanziamenti;
che con lettera del 19/X/2000, Prot. n. 2546/V, il Prof. Cosimo Scaglioso, Presidente dell'Istituto,
informava tutte le scuole della regione dell'avvio delle operazioni di monitoraggio 2000-2001, ed
invitava le scuole della regione che intendevano partecipare al monitoraggio dell'autonomia 2002001 a darne comunicazione all'Istituto;
che il Dirigente Scolastico dell'IS sopraindicata segnalava l'interesse a partecipare al monitoraggio
dell'autonomia 2000-2001;
che le richieste di partecipazione al monitoraggio dell'autonomia 2000-2001 sono risultate
complessivamente 168, numero di gran lunga superiore al contingente prima richiamato;
che con lettera del 29/XII/2000, Prot. n. 3283/V, il Prof. Cosimo Scaglioso, Presidente dell'Istituto,
comunicava ai Dirigenti delle IS che avevano segnalato la loro disponibilità alla partecipazione al
rapporto deftoscana 2001
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MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
monitoraggio dell'autonomia 2000-2001, di estendere il contingente delle scuole a 110,
intervenendo con finanziamenti propri e richiedendo alle IS un contributo di Lire 500.000 a parziale
copertura delle spese di missione dei componenti del team di monitoraggio, e chiedeva conferma
della partecipazione alle attività di monitoraggio e delle disponibilità a erogare il contributo
richiesto;
che il Prof.
Dirigente della IS confermava la disponibilità a partecipare alle attività di
monitoraggio e a versare il contributo richiesto;
che l'IS è rientrata nel contingente di IS da monitorare nella provincia di
scelta definiti nel piano di fattibilità
rapporto deftoscana 2001
47
in base ai criteri di
MONIPOF – Monitoraggio dell’autonomia scolastica a.s. 2000/01
Gruppo Regionale di Ricerca della Toscana
SI CONVIENE QUANTO SEGUE
1) L'IS accetta di partecipare alle attività monitoraggio dell'autonomia 2000-2001 secondo quanto
indicato nel Piano di fattibilità richiamato in premessa e secondo il protocollo definito
nazionalmente dal Gruppo Tecnico Nazionale di Progettazione del Comitato Paritetico
Nazionale, le cui linee generali vengono allegate alla presente convenzione;
2) Le attività di monitoraggio verranno svolte da
facenti parte del Team di
monitoraggio operante nella provincia di ______
3) Le attività di monitoraggio si configurano come momenti di una comune ricerca-azione tra
l'IS ed il team di monitoraggio, finalizzato all'avvio all'interno della IS di un sistema di
autovalutazione. Per questo l'articolazione delle attività previste dal piano di fattibilità e dal
protocollo nazionale verranno concordate su un piano paritario tra IS e team di monitoraggio;
4) L'IS si impegna a mettere a disposizione tutta la documentazione utile per la realizzazione delle
attività di monitoraggio concordate con il team;
5) L'Istituto garantisce la professionalità e la preparazione dei componenti il team di monitoraggio,
che hanno partecipato alle attività di formazione organizzate nazionalmente e regionalmente;
6) L'Istituto garantisce la riservatezza su tutti gli elementi di informazione acquisiti dagli operatori
del team nel corso delle azioni di monitoraggio e si impegna a utilizzarli esclusivamente per i
fini indicati nel Piano di fattibilità e nel Protocollo nazionale;
7) L'IS accetta la pubblicità della relazione finale elaborata dal team di monitoraggio;
8) Le attività di monitoraggio avranno inizio nel mese di Febbraio 2001 e termineranno entro
Giugno 2001;
9) Dopo la restituzione della relazione finale l'IS e l'Istituto potranno convenire la prosecuzione o
meno della collaborazione nell'anno scolastico successivo nella direzione di attività di
consulenza specifiche in base ai bisogni emersi durante il monitoraggio 2000-2001;
10) A fronte della collaborazione l'IS si impegna a versare entro 30 gg. dalla data dfi sottoscrizione
della presente convenzione la somma di Lire 500.000 sul c/c bancario n. come integrazione ai
fondi per il monitoraggio assegnati nazionalmente e stanziati dall'Istituto;
11) La presente convenzione può essere modificata, in forma scritta, in qualunque momento di
comune accordo tra le parti.
Il Dirigente della IS
Il Presidente dell'IRRSAE
______________________
________________________
Il Segretario Generale dell'IRRSAE Toscana
_____________________
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