Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” - Firenze www.ifac.cnr.it CONTROLLO AMBIENTALE TRAMITE LIDAR A FLUORESCENZA Linea di Ricerca: TELERILEVAMENTO LIDAR DEL MARE E DEL TERRITORIO Giovanna Cecchi, Valentina Raimondi, David Lognoli, Iacopo Mochi Principio di funzionamento Specchio per la selezione della sorgente ® Modulo ottico FLIDAR -3 VIS LASER LASE VIS R UV LASER Laser UV Segnale retrodiffuso BERSAGLIO TELESCOPIO Fascio laser Ruota portafiltri ALIMENTAZIONE HV 24 V DC BATTERIE SPECTROMETER SPETTROMETRO DETECTOR RIVELATORE OMA INVERTER He Ne Xe HCl 24 V DC BATTERIA OM A FIBRE OTTICHE Modulo Elettronico Gas Handling Nella sua forma più schematica un LIDAR è costituito da una sorgente laser, un telescopio ed un sistema per la rivelazione ed acquisizione del segnale retrodiffuso dal bersaglio. Il FLIDAR-3, progettato e sviluppato presso l’IFAC-CNR, ha due sorgenti laser impulsate una nell’UV (XeCl@308 nm) ed una nel visibile (Cumarina@480 nm). Il fascio laser è inviato sul bersaglio da un sistema di ottiche ed il segnale retrodiffuso è raccolto da un telescopio newtoniano ed inviato, tramite un mazzo di fibre ottiche, alla fenditura d’ingresso di uno spettrometro accoppiato ad un rivelatore ottico multicanale (OMA). Lo spettro ottenuto nel visibile (300-800 nm) consente di ottenere informazioni sul materiale di cui è composto il bersaglio tramite l’analisi del segnale dovuto a processi anelastici (fluorescenza, Raman). Ciò che si può “vedere”: Il controllo della vegetazione F740/F690 PPFD PPFD (umol m-2 s-1 x200) A (umol CO2 m-2 s-1 Cichorium Intybus L. 0.8 1.500 A (fotosintesi netta) Riflettanza 0.7 Fluorescenza 0.6 (l exc = 308 nm) 0.5 0.3 0.2 0.1 400 450 500 550 1,5 1,4 1.000 0.4 0 350 1,6 600 650 700 750 1,3 500 F740/F690 0.9 Ambiente marino Temperatura di colonna d’acqua Inquinamento da petrolio (identificazione e spessore) Sostanze organiche sospese e/o disciolte Fitoplancton e vegetazione acquatica 1,7 2.000 1 1,1 0 6 Lunghezza d’onda (nm) 8 1 12 10 Il FLIDAR su piattaforme aeree Elicottero AB-212 - Base MARISTAELI, Catania Territorio Fotosintesi della vegetazione Stati di stress nelle piante 1,2 4 Una richiesta comune a quasi tutti gli studi inerenti l’ambiente è quella di poter disporre di un metodo di indagine non distruttivo, che dia informazioni, possibilmente in tempo reale, sullo stato di salute dell’ambiente in cui viviamo. Per rispondere a questa domanda, l’IFAC-CNR ha sviluppato un sensore ad alta risoluzione spettrale (FLIDAR®) che, attraverso la spettroscopia indotta da laser, fornisce in tempo quasi reale dati per il controllo delle acque, della vegetazione e di monumenti lapidei e inoltre apre la strada allo sviluppo di sensori dedicati, sia locali che di telerilevamento. Questa ricerca riguarda lo sviluppo di nuovi sensori, coinvolgendo problemi di optoelettronica e di spettroscopia, lo studio di sorgenti laser e delle caratteristiche ottiche di mezzi naturali. I risultati ottenuti hanno dimostrato l’utilità dell’impiego in campo della spettroscopia ad alta risoluzione in situazioni ambientali molto diverse dal punto di vista chimico, fisico e biologico. La fluorescenza è infatti un processo fisico su scala molecolare e consente perciò di acquisire informazioni sulla struttura materiale del campione esaminato; ciò si rivela utile nello studio delle sostanze di interesse ambientale, costituite da molecole complesse e che si modificano in relazione all’ambiente circostante. Un esempio è lo spettro di fluorescenza della vegetazione, che contiene informazioni sul processo di fotosintesi e su stati di stress, che possono essere osservati anche a livello precoce. E’ stato possibile rivelare a distanza la sostanza organica e l’inquinamento da oli in mare e misurare parametri ottici inerenti la colonna d’acqua. Ciò ha permesso di evidenziare, tramite l’integrazione con dati da satellite, la correlazione esistente tra la temperatura delle acque e la concentrazione di sostanza organica in aree geografiche diverse, relative al mare Adriatico (Progetto PRISMA2) e al mare Mediterraneo occidentale (Campagna oceanografica “Marine Fronts”, con CNR-ISAC, CNR-ISMAR, Università di Firenze, NASA-GSFC). Attraverso l’analisi della fluorescenza, e per mezzo di un algoritmo appositamente sviluppato, è stato inoltre possibile studiare la contaminazione da metalli pesanti nelle piante acquatiche. Questo risultato apre nuove prospettive per il controllo dell’ambiente marino ed è stato ottenuto sia in laboratorio che in campo, collaborando con il GSFC/NASA e ARS/USDA. Nell’ambito del controllo di monumenti lapidei, sono state acquisite a distanza immagini di fluorescenza, la cui elaborazione ha permesso di determinare la mappa dei biodeteriogeni e di differenziare le specie lapidee (con il Lund Institute of Technology - Svezia, su finanziamento UE). Ora del giorno Monumenti lapidei Biodeteriogeni Trattamenti protettivi sulle superfici Identificazione dei litotipi Lo spettro di fluorescenza della vegetazione mostra due bande: una nel rosso (con due massimi a 680 e 740 nm) dovuta alla clorofilla, ed una nel blu. L’analisi del loro profilo spettrale è utile per riconoscere stati di stress e per valutare la fotosintesi netta. Aereo CASA-212 - Progetto CNR-LARA Il controllo dell’ambiente marino L’indagine sui monumenti 38N 4 10 20 20 30 30 0 0 40 -100 50 50 -200 60 60 -300 Pixel Pixel 1 40 38 37 200 10 Ship route 2 36N Biodeteriogeni 100 Intensity (a.u.) DOM Coastline 3 DOM-Chlorophyll 37N Chl 36 35 35N 9W 8W 6W 7W 34 5W 9 10 8 7 6 5 4 10 20 30 40 Pixel 50 60 10 20 30 40 Pixel 50 60 * in collaborazione con ISAC-CNR 15000 10000 10 20 20 30 30 Trattamenti protettivi 8 40 5 50 50 4 60 60 70 70 3 2 1 10 Profondità (m) Lunghezza d’onda (nm) 15 700 10 600 5 500 0 Spettri di fluorescenza indotta da laser su foglie di Posidonia sp. Ratio Pixel Pixel 40 6 5000 0 800 9 7 Intensità (u.a.) Immagine da satellite NOAA elaborata per la misura della temperatura superficiale del mare e profili tematici ottenuti in tempo reale con il FLIDAR per la clorofilla (Chl) e la sostanza organica disciolta (DOM). 10 Un nuovo prototipo di lidar (FLIDAR-N) con risoluzione sia spaziale che spettrale installato a bordo della N/O Urania per ottenere profili di colonna d’acqua. 20 30 40 Pixel 50 60 10 20 30 40 Pixel 50 60 70 Mappe tematiche relative alla presenza di biodeteriogeni e di trattamenti protettivi ottenute sul Battistero e Duomo di Parma con tecnica lidar a fluorescenza in collaborazione con il Lund Institute of Technology. Per ottenere le mappe sono state utilizzate tecniche di Pricipal Component Analysis. Per informazioni: [email protected], [email protected]