Modelli d’illuminazione locale radiometrici Maurizio Rossi, Daniele Marini, Davide Selmo 1 Limiti dei modelli di illuminazione locale • • • I modelli Flat, Gourad, Phong sono stati formulati empiricamente Una soluzione corretta del problema della interazione tra luce e materia, richiederebbe la soluzione delle equazioni di Maxwell per il campo elettromagnetico Tale approccio non è praticabile in forma analitica o numerica a causa della elevata complessità 2 Equazioni di Maxwell E è il campo elettrico, B il campo magnetico QuickTi me™ e un decomp resso re TIFF (Non co mpres so) son o ne ces sari per vis uali zzare que st'imma gine . ρ la densità di carica e il vettore densità di corrente. Le costanti ε0 e μ0 sono dette rispettivamente costante dielettrica del vuoto e permeabilità magnetica del vuoto, e sono legate dalla relazione: Qu i ck Ti me ™e un d ec omp res so re TIFF (N on c om pres so ) s on o ne ce ss ari pe rv is ua l iz za re qu es t'i mm ag in e. Dove c è la velocità della luce, da cui la 4° eq: QuickTime™ e un decompressore TIF F (Non compresso) sono necessari per visualizzare quest'immagine. Vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Equazioni_di_Maxwell 3 Indice di rifrazione A partire dalle equazioni di Maxwell, sfruttando il fatto che il campo elettrostatico è conservativo, è possibile dimostrare che passando da un mezzo ad un altro la componente del campo elettrico tangente all'interfaccia è continua. Se i due mezzi hanno un diverso indice di rifrazione (che chiameremo n1 e n2) la velocità della radiazione deve cambiare da c/ n1 a c/ n2 . La condizione di continuità implica: ovvero Questa relazione è nota come legge di Snell. QuickTi me™ e un decompressore TIFF (N on compresso) sono necessari per visual izzar e q uest' immag i ne. QuickTi me™ e un decompressore TIFF (N on compresso) sono necessari per visual izzar e q uest' immag i ne. 4 Indice di rifrazione n • È funzione della lunghezza d’onda n() • Nei conduttori è una funzione complessa: n() = n() + i k() k() è il coefficiente di estinzione • Nei dielettrici è una funzione reale: n() = n() k() è nullo 5 Riflettometria • • • La riflettometria descrive la riflessione delle onde e.m. su materiali reali in termini di grandezze radiometriche Le funzioni di Fresnel forniscono una soluzione al problema della riflessione delle onde e.m. in alcuni casi semplificati (riflessione speculare su un materiale liscio ideale) Anche l’utilizzo diretto delle funzioni di Fresnel complete non è praticabile a causa della loro elevata complessità 6 Funzioni di Fresnel per dielettrico • Indica il rapporto tra l'intensità della radiazione incidente e quella della radiazione trasmessa all'interno del materiale • È funzione della lunghezza d’onda (cromaticità) • Radiazione polarizzata trasmessa da un dielettrico, dipende dall’angolo di incidenza e di trasmissione: 2 1 sin 2 (i t ) cos ( ) i t F( ) 1 2 2 sin2 (i t ) cos ( ) i t 7 Funzione di Fresnel per dielettrico • L’intensità della radiazione trasmessa dipende sia dalla direzione della radiazione incidente sia dalla direzione della radiazione trasmessa; • Le due direzioni sono complanari con la normale alla superficie 8 Funzione di Fresnel per conduttore • n2 è l'indice di rifrazione del mezzo conduttore (quello dell'aria è pari a 1) e k2 è il coefficiente di estinzione del conduttore • L’intensità della luce trasmessa nel conduttore dipende solo dalla direzione della luce incidente: 2 2 2 2 1 (n cos 1) (k cos ) (n cos ) k 2 i 2 i 2 i 2 F( ) 2 (n2 cos i 1)2 (k 2 cos i )2 (n2 cos i )2 k22 9 Funzioni di Fresnel Le funzioni di Fresnel in un conduttore 10 Interazione luce materia • Modello superficiale a microfacce • Conduttori vs dielettrici 11 Riflessione: BRDF • La funzione di distribuzione della Riflettanza Bidirezionale (Bidirectional Reflectance Distribution Function) descrive la riflessione delle onde e.m.: 1. Su una superficie reale caratterizzata da una qualsiasi microrugosità superficiale 2. Rispetto a qualsiasi direzione (ovvero speculare e/o diffusa) 3. In funzione della radianza riflessa Lr e della irradianza incidente Ei 4. In funzione della lunghezza d’onda 12 BRDF Lr ( r , r , i , i , ) Lr ( r , r , i , i , ) ( r , r , i , i , ) Ei ( i , i , ) Li ( i , i , ) cos i d 13 BRDF Anisotropa • Non c’è simmetria rispetto alla normale • La superficie presenta una geometria fortemente orientata • Esempio: velluto, pelliccia, capelli Isotropic and Anisotropic Aluminum, Westin, Arvo, Torrance 14 Esempi destra: lo stesso tessuto dopo una rotazione di 90°. La luce viene dall’alto e di fronte (notare l’assenza di ombra sul tavolo). Le condizioni di illminazione sono identiche in tutte le immagini Un tessuto avvolto su un cilindro. sinistra: satin, destra: velluto. 15 BRDF • Purtroppo: 1. La BRDF non è nota analiticamente 2. È definita sperimentalmente e può essere misurata con estrema difficoltà dato che dipende da cinque variabili 3. In caso di superfici non omogenee (texture) la sua misurazione dovrebbe essere ripetuta su ogni punto campione della superficie • I modelli di illuminazione locali Gourad e Phong sono stati formulati empiricamente per cercare di approssimare la BRDF 16 Dimensionalità della BRDF f r ( p,i , i , r , r , ) • Funzione di – Posizione (3) – Direzioni di incidenza e riflessione (4) – Lunghezza d’onda (1) • Semplificazioni: • A volte non si considera la lunghezza d’onda • Si assume il matriale uniforme r • Si assume il materiale isotropo f r ( i , r ) i d 17 Come otteniamo le BRDF? • Sperimentalmente – goniospettrofotometro • Con modelli analitici Greg Ward – Basati sulla fisica – Modelli empirici • Strategia più utilizzata 18 Misurare la BRDF 19 BRDF: applicazione Test rendering: rendering di un tessuto di seta, di cotone e di lana Confronto tra una fotografia dell’agente Smith (sinistra) e di una iimagine di sintesi completa (destra) 20 Modelli di BRDF • Fisici – Cook-Torrance[81] – He et al.[91] • Empirici – Phong[75] • Phong-Blinn[77] – .... 21 Modello di Cook-Torrance • Si suppone che la superficie sia composta da piccoli elementi planari detti microfacce • Solo le microfacce che hanno la normale in direzione H contribuiscono alla riflessione tra V e V’ n l 22 Modello di Cook-Torrance • La BDRF dipende da 5 differenti angoli ed è espressa come combinazione lineare di un riflettore diffusivo e uno speculare d s (,,, ',) F ( )G(, ')D(, ) 4vv' • d è la componente diffusiva, s quella speculare, d + s =1 • D() ≥ 0 definisce la frazione delle microfacce che sono orientate in direzione H 23 Modello di Cook-Torrance d s (,,, ',) F ( )G(, ')D(, ) 4vv' • F() [0,1] è la funzione di Fresnel, definisce il colore della componente speculare • G [0,1] è il fattore geometrico che definisce la percentuale di luce che non è mascherata dalla superficie 24 Modello di Cook-Torrance • D si può anche considerare come funzione di rugosità, indica sempre la percentuale di microfacce orientate come H. • Un possibile modello per D: 2 / m D(m,c,) ce •con angolo tra V e H, c costante arbitraria, m indice di rugosità normalizzato, quando è prossimo a 0 la superficie è liscia, se è prossimo a 1 allora è molto scabra 25 • G parametro geometrico tiene conto dell'orientamento delle microfacce superficiali, che possono proiettare un'ombra su facce vicine (shadowing) o produrre una riflessione speculare verso la direzione di osservazione o infine la luce riflessa può essere parzialmente bloccata da altre faccette (masking). G( N, V, L) min 1, ( N V), ( N L) 2( N H) VH 26 27 Modello di Cook-Torrance • Limiti: – Arbitrarietà dei parametri d, s e m che devono essere determinati dall’operatore in base all’esperienza sull’aspetto dei materiali – Ignorata la diffusione della luce sotto la superficie del materiale (sub-surface scattering) 28 Modello di Cook-Torrance, riassumendo • La BRDF è quindi approssimata con: • • • d coefficiente di riflessione diffusa 0 d 1 s coefficiente di riflessione speculare 0 s 1 Ovviamente d + s 1 • • • • kd d ks s se il materiale è un dielettrico puro d=1 e s=0 se il materiale è un conduttore puro d=0 e s=1 d riflessione diffusa (lambertiana) s riflessione speculare non ideale, ovvero perturbata dalle microrugosità superficiali della materia, dipende da: 1. 2. 3. Angoli di incidenza e riflessione della luce Fattore di microrugosità m che descrive statisticamente la superficie (maggiore m … maggiore la microrugosità) Indice di rifrazione n() che è funzione della lunghezza d’onda e quindi determina lo spettro della radiazione riflessa, ovvero il colore del materiale 29 Modello locale di He-Torrance 1991 • Questo modello (1991) cerca di eliminare i limiti del modello di Cook-Torrance scomponendo la BRDF in tre componenti senza coefficienti arbitrari: sp dd ud 1. 2. 3. Speculare: dovuta ai raggi che riflettono una sola volta sulla superficie Diffusa direzionale: dovuta ai raggi che riflettono una sola volta sulla superficie ma sono deviati dalla direzione speculare ideale a causa delle microrugosità Diffusa uniforme: dovuta ai raggi che riflettono più volte sopra (conduttori e dielettrici) e sotto (solo nei dielettrici) la superficie del materiale 30 Limiti dei modelli di illuminazione locale • Limiti dei modelli descritti. Questi ignorano: 1. 2. 3. 4. 5. Fluorescenza dei materiali Fosforescenza dei materiali Anisotropia dei materiali Polarizzazione della luce Sub-surface scattering di alcuni materiali dielettrici (marmo, pelle umana,……) 31 Modelli di illuminazione locale • Regole generali per la scelta dei parametri 32 BSSRDF • La BRDF non considera il cammino della luce negli strati sotto-superficiali dei materiali (subsurface scattering) 33 BSSRDF • La BSSRDF dipende dalle direzioni di incidenza (xi,yi) e riflessione (xr,yr) della radiazione • i è il flusso radiante incidente in (xi,yi) dLr ( r , r , x r , y r ) S ( i , i , xi , yi , r , r , x r , y r ) d i ( i , i , xi , yi ) d i Li cos i di dAi dEi dAi 34 Modelli locali che simulano la BSSRDF • Hanrahan (1993): materiali a strati con BDRF e BTRF • Wolff (1994): modellato in 3 passi: rifrazione entrante, diffusione interna, rifrazione uscente • Pharr (2000): BSSRDF ottenuta tramite funzioni integrali 35 BSSRDF • Modello di Jensen (2001) – La BSSDRF viene approssimata con una BDRF (supponendo illuminazione uniforme) – Somma di due termini: riflettanza diffusa, scalata con Fresnel + termine di scattering (1) f r ( x, i , i , r , r ) F Rd f r ( x , i , i , r , r ) (1) 36 37 BRDF BSSRDF