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CRS, modelli generali
Prof. Renato Ruffini
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Gli orientamenti della dottrina in tema di CSR
2010
2000
1990
1980
1970
1960
1950
Stakeholder Theory,
Business Ethics,
Corporate Social
Performance
Responsabilità
dei dirigenti
Comportamento
socialmente
responsabile
Sviluppi della
Stakeholder Theory,
Business Ethics,
Corporate Social
Citizenship
LA RESPONSABILITA’ SOCIALE
DELL’IMPRESA
1
Rilevanza strategica di comportamenti socialmente
responsabili
legittimazione, consenso, relazioni fiduciarie
2 Sostenibilità:
3
4
Triple bottom line:
economico, ambientale e sociale
Social audit.
Moral management: thinking and acting ethically.
(Carroll, 2001)
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Creazione di valore e Responsabilità di impresa
a confronto
Finalismo di
impresa
RESPONSABILITA’
DI IMPRESA
Orientamenti
CREAZIONE DI VALORE
Stakeholder
Shareholder
value
value
Csr
Legge
(norme)
Giustizia
MAX VALORE
AZIONISTA
OTTIMIZZAZIONE
VALORE IMPRESA
FILANTROPIA
ACCOUNTABILITY/
RESPONSABILITA’
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Massimizzazione del valore azionista
il modello “self-interest”
Max valore
azionista
• L’impresa ha solo scopi economici, tesi a conseguire il profitto
(anche con azioni scorrette)
• M.Friedman: “Vi è una sola responsabilità sociale dell’impresa:
aumentare i suoi profitti”
• L’unica legittimazione etica (sociale) dell’agire d’impresa è la
massimizzazione del profitto.
• Solo le intenzioni dell’agente e non le conseguenze delle sue
azioni sono rilevanti ai fini del comportamento etico
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Un autorevole esponente dell’approccio
tradizionale
“There is one and only one social responsibility of business – to
use its resources and engage in activities designed to increase its
profits so long as it stays within the rules of the game, which is to
say, engages in open and free competition, without deception or
fraud”.
[M. Friedman, 1983]
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Critica alla Posizione di Friedman
• Non realistico il paradigma ‘lone ranger’ {‘imposizione’}
– Un paradigma più realistico : l’agire d’impresa come
attività collaborativa e instituzione sociale
• Le azioni socially responsible sono incorporate nella
funzione obiettivo dell’impresa
• Valutazione delle conseguenze future:
– azioni in assenza di certezza
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Ottimizzazione valore impresa
il modello “good ethic is good business”
“max valore
impresa”
• “Good ethic is good business”:
– coincidenza tra operato morale e ottenimento di vantaggio
competitivo;
– il comportamento etico contribuisce in modo strumentale alla
realizzazione della performance d’impresa: l’etica “paga”.
• “Autointeresse illuminato” da parte dei soggetti economici:
l’obiettivo è la massimizzazione del profitto di lungo periodo.
• I “fondamentali” per la creazione di valore di lungo periodo sono:
la correttezza e la trasparenza dei comportamenti del management
e del gruppo di controllo, il rigore amministrativo, la qualità del
disegno strategico perseguito
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Un autorevole esponente di questo approccio
Questa opzione è per sua natura generatrice di strategie e
comportamenti imprenditoriali lungimiranti, aperti anche ad
innovazioni in grado di coniugare le esigenze di competitività e
redditività con istanze umanistiche, fortemente coesivi nei riguardi
di tutti gli interlocutori, a cominciare dai dipendenti, per cui,
l’ancoraggio all’etica diventa non solo garanzia di comportamenti
corretti e trasparenti (che è già molto di questi tempi), ma anche la
solida base su cui costruire un contesto organizzativo coinvolgente
e motivante e un vantaggio competitivo sostenibile.
[ Vittorio Coda ]
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il modello “filantropia”
filantropia
Il soggetto che, riuscendo ad armonizzare la coscienza alla legge, si
comporta di conseguenza, è un soggetto che compie un atto
moralmente buono. Solo le intenzioni dell’agente e non anche le
conseguenze delle sue azioni sono rilevanti ai fini della definizione di
comportamento etico.
 il limite insuperabile dell’etica delle intenzioni? Quello di non
saper tener conto degli effetti delle azioni individuali. Se la mia
attività, pur sostenuta da retta intenzione, genera esternalità, cioè
conseguenze che ricadono su altri soggetti, può accadere che un atto
morale soggettivamente lecito sia oggettivamente illecito
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Un autorevole esponente di questo approccio
“La ricchezza concentrata nelle mani di un solo uomo è il risultato del
lavoro di tutta una comunità e deve ritornare a quest’ultima in un modo o
nell’altro. Il ricco è il depositario di una fortuna che deve avere a
disposizione per il bene comune e la sua carriera va divisa in due tempi:
l’acquisizione e la distribuzione”
[Andrew Carnegie, 1889] (The Gospel of Wealth )
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Il modello “impresa responsabile”
responsabilit
à
• Etica del bene comune: l’impresa è una unità sistemica sia in
rapporto ai fini sia ai mezzi; il suo bene è “bene comune” di un
insieme di attori diversi
• Comportamento altruistico: la reciprocità come tratto
caratteristico della propria identità. Criterio della razionalità
economica allargata che massimizza il bene comune degli
stakeholder
• “The leadership challenge for CEO and boards”.
– L’impegno è quello di porre al centro dell’attività di uomini
d’affari non più (solo) la crescita del profitto ma anche
l’attenzione al sociale e alla minimizzazione di ogni impatto
negativo sulla popolazione e sull’ambiente.
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Gli estremi a confronto ...
Modello Self-Interest
Impresa responsabile
 Spirito del XX secolo
 Le norme etiche sono
esterne alle decisioni
dell’agire d’impresa
 Atteggiamento rivolto al
Sè
 Enfasi sulla razionalità
mezzi-fini e sull’efficienza
 Spirito del XXI secolo?
 Le norme Etiche sono
interne alle decisioni
dell’agire d’impresa
 Atteggiamento orientato
verso l’Altro
(responsiveness)
 Enfasi sulla razionalità dei
valori e sul customer
service
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Patologia della creazione di valore
Origine delle principali forme di patologie:
•
Comportamenti opportunistici:
fraudolenti o short-sighted o dominati dall’ambizione
o dal tentativo di trarre vantaggio da un vuoto di potere
Regime di accountability per il gruppo di vertice attenuato
• valori del management che perseguono il tornaconto personale
e sistemi di regole che consentono che tale comportamento
non venga sanzionato
• Condizionati dal contesto ambientale
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“The fact is that we have a corporate system that gives large
incentives for bad behavior”
Paul Krugman, the New YorkTimes,
23 August 2002
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DALLA RESPOSABILITÀ SOCIALE DELL’IMPRESA AL
L’INVESTIMENTO SOCIALMENTE RESPONSABILE
• In termini pratici possiamo spostare il
problema sui soggetti che hanno o meno
interesse ad effettuare investimenti
socialmente responsabili perché
comunque l’impresa opera sulla base delle
sollecitazioni del mercato e degli azionisti
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L’INVESTIMENTO SOCIALMENTE
RESPONSABILE
• In proposito è evidente che l’aumento
degli investitori istituzionali ha
incrementato l’attenzione verso gli
investimenti socialmente responsabili sia
in termini di domanda dei clienti, che di
corporate citizenship che di potenziali
benefici economici
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Motivi di sensibilità agli ISR da
parte degli investitori istituzionali
• Hanno la pressione dei clienti
• Sono più orientate al lungo periodo e nel
lungo termine “acting as a responsible
corporate citizen si consisten with this
economic objective”
• Vi sono interessi governativi attraverso la
legislazione ad incentivare ISR
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Strategie per gli ISR
• Ci sono tra strategie di base per lo sviluppo di
ISR:
– impegno – si identificano le aree di migliormento
etico, sociale ed ambientale della impresa in cui si è
investito e si incoraggia a fare miglioramenti
– Preferenze – si investe sulle imprese in cui il
management segue le linee guida previste dal fondo
per effettuare investimenti.
– Screening – il fondo investe limitatamente alle
compagnie selezionate sulla base del loro
comportamento etico. La selezione può essere
negativa o positiva.
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Regolazioni internazionali
• Ci sono ormai numerosi soggetti che intervengono a
livello internazionale per sollecitare investimenti
responsabili:
– Global sullivan principles (1977)
– Mac Bride Priciples (1984)
– Ceres (coalition for environmentally responsible economies)
(1989)
– UN golbal compact (1999)
– Oecd guidelines for multinationa entreprises (2000)
– Global reporting initiative (GRI) sustainability guidelines (2002) –
che associa le diverse organizzazioni non governative e
raccoglie un vasto consenso
– EC CRS – che costituisce il framework europeo per lo sviluppo
della ISR e della CSR.
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L’impatto sul valore per l’azionista
• Nonostante si ritenga che gli investimenti
socialmente responsabili nel lungo periodo siano
più redditizi, i numerosi studi effettuati non
hanno fornito alcuna evidenza empirica del fatto
che gli investitori etici abbiano performance
migliori degli altri (ma neppure peggiori)
• In ogni caso lo sviluppo di investimenti
socialmente responsabili è percepito come un
elemento essenziale di una buona corporate
governance
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• Per contro appare logicamente evidente
che la IRRESPONSABILITA’ SOCIALE
può considerarsi una delle cause facilitanti
comportamenti opportunistici e l’aumento
dei rischi.
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“ Se dovessi indicare una differenza, una rottura con la storia del
capitalismo recente, sceglierei forse, ancora una volta, un dato
quantitativo. Nelle crisi precedenti, anche gravissime, il conflitto
aveva intaccato soltanto l'attività di qualche protagonista del
mercato, come le banche, che finanziavano le imprese per
nasconderne i dissesti e ne acquistavano le azioni per tenerne alto il
valore. Oggi, qualunque lettore di quotidiani è in grado di notare che
comportamenti come questi caratterizzano tutti gli attori dei nostri
mercati"
G.Rossi, Il conflitto epidemico. Adelphi, 2003
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la responsabilita` sociale dell`impresa