NORMATIVA SULLA PREVENZIONE DEGLI INCENDI Corso RSPP ASPP – Modulo A 1 Norme a carattere generale Competenze dei V.V.F. • • • • Esame preventivo dei progetti. Visite di controllo delle prescrizioni impartite Visite di controllo periodico (ex DM 16 febbraio 1982). Visite di collaudo a impianto o a costruzione ultimata (ex DPR 689/59 allegati A e B) 2 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. Legge 26 luglio 1965 n° 966 – Disciplina delle tariffe, delle modalità di pagamento e dei compensi al personale del C.N.VV.F. per i servizi a pagamento •Art. 1 - …. le visite di prevenzione incendi sono effettuate a pagamento …… •Art. 2 – Gli enti ed i privati sono tenuti a richiedere: a)le visite ed i controlli di prevenzione incendi ai locali adibiti a depositi ed industrie determinati in conformità a quanto stabilito al successivo art. 4, nonché l’esame dei progetti di nuovi impianti delle aziende e lavorazioni di cui agli articoli 36 e 37 del D.P.R. n° 547 del 27/4/1955, ed alle tabelle A e B annesse al D.P.R. n° 689 del 26/5/1959. 3 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. Legge 26 luglio 1965 n° 966 – Disciplina delle tariffe, delle modalità di pagamento e dei compensi al personale del C.N.VV.F. per i servizi a pagamento • Art. 4 – I depositi e le industrie pericolose soggetti alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi, nonché la periodicità delle visite, sono determinati con decreto del Ministro per l’interno, di concerto con il Ministro per l’industria e commercio, …. Il Comando provinciale dei VV.F., eseguiti i controlli ed accertata la rispondenza degli impianti alle prescrizioni di sicurezza, rilascia un “certificato di prevenzione” che ha validità pari alla periodicità delle visite. 4 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.M. 16 febbraio 1982 – Modificazioni del decreto ministeriale 27/9/1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi. Articolo unico È l’elenco dei “locali, attività, depositi e industrie pericolose (97 punti) i cui progetti sono soggetti all’esame e parere preventivo dei comandi provinciali dei VV.F. ed il cui esercizio è soggetto a visita e controllo ai fini del rilascio del “Certificato di Prevenzione Incendi” (C.P.I.)”. 5 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 29 luglio 1982, n° 577 – Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e vigilanza antincendi. • Art. 1 – La prevenzione incendi costituisce servizio di interesse pubblico per il conseguimento di obiettivi di sicurezza della vita umana e incolumità delle persone e di tutela dei beni e dell’ambiente secondo criteri applicativi uniformi nel territorio nazionale. • Art. 2 – Per prevenzione incendi si intende la materia di rilevanza interdisciplinare, nel cui ambito vengono promossi, studiati, predisposti e sperimentati misure, provvedimenti, accorgimenti e modi di azione intesi ad evitare, ….. , l’insorgenza di un incendio e a limitarne le conseguenze. 6 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 29 luglio 1982, n° 577 – Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e vigilanza antincendi. • Art. 3 – Per il conseguimento delle finalità perseguite, ….., si provvede, oltre che mediante controlli, anche mediante norme tecniche adottate dal M.I. che dovranno specificare: a) misure, provvedimenti e accorgimenti operativi intesi a ridurre la probabilità di insorgenza dell’incendio; b) misure, provvedimenti e accorgimenti operativi atti a limitare le conseguenze dell’incendio; c) misure di esercizio a cura dei titolari delle attività. 7 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 29 luglio 1982, n° 577 – Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e vigilanza antincendi. • Art. 15 – Gli enti ed i privati sono tenuti a richiedere ai VV.F.: a) l’esame dei progetti di nuove attività soggette al controllo di prevenzione incendi o le modiche o ampliamenti di quelle esistenti; b) le visite per il controllo delle prescrizioni impartite; c) le visite periodiche previste dalla Legge 966/65; d) i collaudi per le attività elencate nelle tabelle A e B del D.P.R. 689/59 ai sensi dell’art. 37 del D.P.R. 547/55. 8 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 29 luglio 1982, n° 577 – Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e vigilanza antincendi. • Art. 17 – Il Certificato di Prevenzione Incendi (C.P.I.) attesta che l’attività sottoposta a controllo è conforme alle disposizioni vigenti in materia e alle prescrizioni dell’autorità competente. 9 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.M. 30 novembre 1983 – Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi. Articolo unico È l’elenco dei “termini e delle definizioni generali di prevenzione incendi, .. nonché dei fondamentali simboli grafici da adottarsi nella esecuzione di elaborati tecnici relativi ad attività soggette ai controlli da parte del C.N.VV.F..” 10 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. Legge 7 dicembre 1984, n° 818 – Nullaosta provvisorio (N.O.P.) per le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. • Art. 2 – I comandi provinciali VV.F., in deroga a quanto previsto al terzo comma dell’art. 4 della Legge 966/65, a richiesta dei titolari, rilasciano un nullaosta provvisorio (N.O.P.) che consenta l’esercizio dell’attività, previo accertamento della rispondenza alle …… direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi emanate con decreto dal M.I.. (D.M. 8 marzo 1985). Per le attività alberghiere le misure sono quelle della tabella A ìdella Legge n° 406 del 18 luglio 1980. In pratica coloro che ancora non lo avevano alla data di entrata in vigore della legge n. 818/1984 il CPI 11 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D. Lgs. 19 settembre 1994, n° 626 (modif. ed integr. dal D. Lgs. 19 marzo 1996, n° 242) – Attuazione delle direttive ....... riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Art. 4 – Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto 1.Il datore di lavoro effettua la valutazione dei rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori, compreso anche il rischio incendio. 2.Il datore di lavoro, a seguito della valutazione dei rischi, elabora il documento della sicurezza. 3.Il documento è custodito in azienda. 12 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D. Lgs. 19 settembre 1994, n° 626 (modif. ed integr. dal D. Lgs. 19 marzo 1996, n° 242) – Attuazione delle direttive ....... riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Art. 4 – Obblighi del datore di lavoro, 5.Il datore di lavoro ….. in particolare: a) designa i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione dell’emergenza. ………. q) adotta le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e della evacuazione dei lavoratori. 13 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D. Lgs. 19 settembre 1994, n° 626 (modif. ed integr. dal D. Lgs. 19 marzo 1996, n° 242) – Attuazione delle direttive ....... riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Capo III Prevenzione incendi, evacuazione dei lavoratori e pronto soccorso Art. 12 – Disposizioni generali 1.Ai fini degli adempimenti di cui all’art. 4, comma 5, lettera q), il datore di lavoro: a) organizza i rapporti con i servizi pubblici competenti in materia pronto soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell’emergenza; 14 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D. Lgs. 19 settembre 1994, n° 626 (modif. ed integr. dal D. Lgs. 19 marzo 1996, n° 242) – Attuazione delle direttive ....... riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Art. 13 – Prevenzione incendi 1.Fermo restando quanto previsto dal D.P.R. 577/82, i Ministri dell’interno e del lavoro adotteranno uno o più decreti al fine di consentire ai datori di lavoro di effettuare la valutazione del rischio di incendio (D.M. 10/3/98) 15 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 12 gennaio 1998, n° 37 – Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’articolo 20, comma 8, della Legge 15 marzo 1997, n° 59. Art. 1 – Oggetto del regolamento I procedimenti di controllo delle condizioni di sicurezza per la prevenzione incendi, di competenza dei comandi provinciali VV.F., si esplicano attraverso l’esame dei progetti, gli accertamenti sopralluoghi ed all’approvazione delle deroghe, relativamente alle attività soggette alle visite e controlli di prevenzione incendi di cui al D.M. 16/2/82. 16 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 12 gennaio 1998, n° 37 – Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’articolo 20, comma 8, della Legge 15 marzo 1997, n° 59. Art. 2 – Parere di conformità Gli enti e i privati responsabili delle attività soggette, sono tenuti a richiedere al comando l’esame dei progetti di nuovi impianti o costruzioni o modifiche di quelle esistenti. Il comando esamina i progetti e si pronuncia sulla conformità degli stessi entro 45 giorni. Decorso tale termine il progetto di intende respinto (c.d. silenzio-diniego). 17 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 12 gennaio 1998, n° 37 – Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’articolo 20, comma 8, della Legge 15 marzo 1997, n° 59. Art. 3 – Rilascio del certificato di prevenzione incendi Completate le opere di cui al progetto approvato, gli enti e i privati sono tenuti a presentare al comando domanda di sopralluogo. Entro 90 gg. il comando effettua il sopralluogo al fine di accertare il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione incendi, e nei successivi 15 gg., viene rilasciato il C.P.I. che costituisce, ai soli fini antincendio, nulla osta all’esercizio dell’attività. 18 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 12 gennaio 1998, n° 37 – Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’articolo 20, comma 8, della Legge 15 marzo 1997, n° 59. Art. 3 – Rilascio del certificato di prevenzione incendi Qualora venga riscontrata la mancanza dei requisiti di sicurezza richiesti, il comando ne da immediata comunicazione all’interessato ed alle autorità competenti ai fini dell’adozione dei provvedimenti di competenza. L’interessato, in attesa che sia effettuato il sopralluogo, può presentare al comando una dichiarazione, corredata da certificazioni di conformità dei lavori eseguiti al progetto approvato, con la quale attesta che sono state rispettate le prescrizioni vigenti in materia antincendio. Il comando rilascia un’autorizzazione provvisoria (D.I.A.) all’esercizio dell’attività. 19 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 12 gennaio 1998, n° 37 – Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’articolo 20, comma 8, della Legge 15 marzo 1997, n° 59. Art. 4 – Rinnovo del certificato di prevenzione incendi Ai fini del rinnovo del C.P.I., gli interessati presentano al comando apposita domanda, corredata da una dichiarazione del responsabile dell’attività attestante che non è mutata la situazione riscontrata alla data di rilascio del C.P.I. stesso, e da una perizia giurata comprovante l’efficienza dei dispositivi e dei sistemi di protezione attiva. Il comando, sulla base della documentazione prodotta, rinnova il C.P.I. entro 15 gg. 20 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 12 gennaio 1998, n° 37 – Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’articolo 20, comma 8, della Legge 15 marzo 1997, n° 59. Art. 5 – Obblighi connessi con l’esercizio dell’attività Gli enti ed i privati responsabili di attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, hanno l’obbligo di mantenere in efficienza i sistemi, le attrezzature e le misure di sicurezza antincendio adottate, e di effettuare interventi di controllo e di manutenzione secondo le cadenze temporali previste dalle norme o prescritte dal comando. Devono altresì assicurare l’informazione e la formazione del personale sui rischi di incendio presenti. 21 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 12 gennaio 1998, n° 37 – Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’articolo 20, comma 8, della Legge 15 marzo 1997, n° 59. Art. 5 – Obblighi connessi con l’esercizio dell’attività I controlli, le verifiche, le manutenzioni, l’informazione e la formazione devono essere annotati su un apposito registro, che deve essere sempre aggiornato e tenuto a disposizione degli organi di controllo. Ogni modifica alle strutture o agli impianti che comportano un’alterazione delle preesistenti condizioni di sicurezza, obbligano l’interessato a riavviare le procedure previste per il parere di conformità. 22 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 12 gennaio 1998, n° 37 – Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’articolo 20, comma 8, della Legge 15 marzo 1997, n° 59. Art. 6 – Procedimento di deroga Qualora le attività presentino caratteristiche tali da non consentire l’osservanza della normativa vigente, gli interessati possono presentare al comando domanda motivata di deroga al rispetto delle condizioni prescritte. Il comando esamina la domanda e la trasmette, con proprio motivato parere, alla Direzione Regionale competente ove il CTR la esamina e si pronuncia entro 60 gg. 23 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.P.R. 12 gennaio 1998, n° 37 – Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’articolo 20, comma 8, della Legge 15 marzo 1997, n° 59. Art. 7 – Nulla osta provvisorio I soggetti che hanno ottenuto il N.O.P. sono tenuti all’osservanza delle misure più urgenti ed essenziali di cui al D.M. 8/3/1985 nonché agli obblighi di esercizio di cui al precedente art. 5. Il N.O.P. consente l’esercizio dell’attività ai soli fini antincendio, salvo l’adempimento agli obblighi previsti dalla normativa in materia di p.i., nei termini stabiliti dalle specifiche direttive emanate dal M.I. per singole attività. 24 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.M. 10 marzo 1998 – Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro. Sono stabiliti, in attuazione al disposto dell’art. 13 del D. Lgs. 626/94 e successive modifiche ed integrazioni, i criteri per la valutazione del rischio di incendio in tutti i luoghi di lavoro - così come definiti dal citato D. Lgs. 626/94 – e le misure di prevenzione e di protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l’insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze qualora si verifichi. La valutazione del rischio di incendio conduce ad una classificazione dello stesso in tre categorie: rischio elevato, rischio medio, rischio basso. 25 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.M. 10 marzo 1998 – Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro. All’esito della valutazione del rischio il datore di lavoro adotta: •le misure preventive, protettive e precauzionali di esercizio; •un piano di emergenza. All’esito della valutazione del rischio e sulla base del piano di emergenza il datore di lavoro designa i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione dell’emergenza, ai sensi dell’art. 4, comma 5, lettera a) del D.Lgs. 626/94. 26 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.M. 10 marzo 1998 – Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro. I lavoratori designati devono frequentare un apposito corso di formazione. In particolare i lavoratori designati nei luoghi di lavoro classificati a rischio di incendio elevato, devono conseguire l’attestato di idoneità tecnica di cui all’art. 3 della Legge 28 novembre 1996, n° 609. 27 Fonti normative Principali fonti normative attraverso cui si esplica l’attività di prevenzione incendi del C.N.VV.F. D.M. 4 maggio 1998 – Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l’avvio dei procedimenti di prevenzione incendi …. Il decreto chiarisce le modalità di redazione della: •domanda di parere di conformità sui progetti; •domanda di sopralluogo ai fini del rilascio del C.P.I.; •dichiarazione di inizio attività, •domanda di rinnovo del C.P.I.; •domanda di deroga, nonché illustra la documentazione tecnica da allegare alle varie istanze. 28 Norme a carattere generale Parere di conformità del progetto • Gli enti e i privati responsabili delle attività soggette alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi sono tenuti a richiedere al comando l'esame dei progetti di nuovi impianti o costruzioni o di modifiche di quelli esistenti (art. 2 DPR 37/98). 29 Norme a carattere generale Parere di conformità del progetto • Il comando esamina i progetti e si pronuncia sulla conformità degli stessi alla normativa antincendio entro quarantacinque giorni (termine differibile fino a 90 giorni). • Ove il comando non si esprima nei termini prescritti, il progetto si intende respinto. 30 Procedimenti autorizzativi Richiesta del parere di conformità del progetto ai V.V.F. 31 Norme a carattere generale Competenze dei V.V.F. A seguito delle visite di controllo i VVF rilasciano: • C.P.I. (per le aziende di cui all’elenco allegato al DM 16 febbraio 1982 – es. alberghi con più di 25 posti letto, scuole con oltre 100 persone presenti, uffici con oltre 500 addetti, autorimesse con più di 9 veicoli, ecc). • Verbale di collaudo (per le aziende di cui agli elenchi degli allegati A e B del DPR 689/59 ) 32 Norme a carattere generale Certificato di Prevenzione Incendi • Completate le opere di cui al progetto approvato, gli enti e privati sono tenuti a presentare al comando domanda di sopralluogo in conformità a quanto previsto nel decreto di cui all'articolo 1, comma 5. • Entro novanta giorni dalla data di presentazione della domanda il comando effettua il sopralluogo per accertare il rispetto delle prescrizioni. 33 Norme a carattere generale Certificato di Prevenzione Incendi • Qualora venga riscontrata la mancanza dei requisiti di sicurezza richiesti, il comando ne dà immediata comunicazione all'interessato ed alle autorità competenti ai fini dell'adozione dei relativi provvedimenti. • Entro quindici giorni dalla data di effettuazione del sopralluogo viene rilasciato all'interessato, in caso di esito positivo, il certificato di prevenzione incendi che costituisce, ai soli fini antincendio, il nulla osta all'esercizio dell'attività. 34 Procedimenti autorizzativi Richiesta Certificato di Prevenzione Incendi ai V.V.F. 35 Procedimenti autorizzativi Dichiarazione di Inizio Attività ai V.V.F. L’azienda, in attesa del sopralluogo, può presentare al comando una dichiarazione, corredata da certificazioni di conformità dei lavori eseguiti al progetto approvato. Il comando rilascia all'interessato ricevuta che costituisce autorizzazione provvisoria all'esercizio dell'attività. (Art. 3 DPR 37/98) 36 Procedimenti autorizzativi Richiesta rinnovo CPI ai V.V.F. Ai fini del rinnovo del certificato di prevenzione incendi, gli interessati presentano al comando, in tempo utile e comunque prima della scadenza del certificato, apposita domanda 37 Procedimenti autorizzativi Richiesta deroga a disposizioni normative ai V.V.F. (Art. 6 DPR 37/98) 38 Norme a carattere generale Nulla Osta Provvisorio (Art. 7 DPR 37/98) • I soggetti che hanno ottenuto il nulla osta provvisorio per le attività sottoposte ai controlli di prevenzione incendi ai sensi dell'articolo 2 della legge 7 dicembre 1984, n. 818, sono tenuti all'osservanza delle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi indicate nel decreto 8 marzo 1985 del Ministro dell'interno, nonché all'osservanza degli obblighi di cui all'articolo 5 del presente regolamento. • Il nulla osta provvisorio consente l'esercizio dell'attività ai soli fini antincendio, salvo l'adempimento agli obblighi previsti dalla normativa in materia di prevenzione incendi. 39