Quando controllare la radiografia del torace in caso di buona risposta clinica e in assenza di altre complicanze? 1. Dopo 4-6 settimane 2. Dopo 2 settimane 3. Alla scomparsa della febbre 6 CAP - STORIA NATURALE Le CAP normalmente evolvono verso la risoluzione , con risposta clinica che in genere si manifesta in 3-5 gg. - decorso della febbre - modificazioni della tosse - andamento della conta leucocitaria, della PCR, della ipossiemia La risposta radiologica è molto più lenta, fino a 4 settimane : persistenza di alterazioni radiografiche > 4 sett. POLMONITE A LENTA RISOLUZIONE CAP: controllo radiologico • 4-6 settimane. In assenza di coesistenti patologie o altre complicanze • In presenza di stabilità clinica la ripetizione più precoce della radiografia del torace contribuisce esclusivamente all’incremento dei costi Le infezioni delle basse vie respiratorie LRTIs LOW RESPIRATORY TRACT INFECTIONS AECB CAP Acute Exacerbation of Chronic Bronchitis Community Acquired Pneumonia Vale la pena di parlarne? Quante AECB vede e tratta un MMG in un anno ?? Prevalenza • Il 4-6% degli adulti europei soffre di BPCO clinicamente rilevante. • La “pooled” prevalenza di BPCO, sulla base dei valori spirometrici è del 8.9%. • La prevalenza dei sintomi aumenta con l’età ed interessa più del 50% di maschi fumatori di età superiore ai 60 anni. Un MMG dovrebbe avere circa 50-70 BPCO in ogni stadio GOLD almeno 15-30 BPCO in GOLD III-IV Ogni GOLD III-IV riacutizza 1-3 volte anno Ogno MMG dovrebbe trattare da 30 a 90 riacutizzazioni di BPCO © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 6 IL MMG E LA GESTIONE DELLE RIACUTIZZAZIONI DI BPCO Fare la diagnosi Dove trattare Come trattare Terapia ragionata Prevenzione Le 4 fasi del trattamento della BPCO Progetto Mondiale BPCO 2010 1. Valutazione e monitoraggio 2. Riduzione dei fattori di rischio 3. Trattamento della BPCO stabile: • educazionale • farmacologico • non farmacologico 4. Trattamento delle riacutizzazioni e della insufficienza respiratoria © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 8 Riacutizzazioni • Le riacutizzazioni sono eventi clinici importanti nella storia della BPCO. • La loro frequenza aumenta con la gravità dell’ostruzione bronchiale. • Frequenti riacutizzazioni possono comportare il peggioramento dello stato di salute ed un aumento della mortalità. • Costi: oltre il 50% dei costi diretti della BPCO sono riferibili alle riacutizzazioni. © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 9 Principali comorbidità • • • • • • • • • • Insufficienza cardiaca cronica Coronaropatia e Infarto miocardico Vasculopatia periferica Neoplasia polmonare Sindrome metabolica/Diabete mellito Osteoporosi Depressione Insufficienza renale cronica Embolia polmonare Aritmie © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 10 Cause di riacutizzazione di BPCO Primitive: • Infezioni delle vie respiratorie (virali e/o batteriche) Secondarie: • • • • • • • • • • • • Polmonite Scompenso cardiaco Dx o Sn o aritmie Embolia polmonare Pneumotorace spontaneo Somministrazione di O2 inappropriata Farmaci (ipnoinduttori, tranquillanti, diuretici, ecc.) Malattie del metabolismo (diabete mellito, alteraz. idroelettrolitiche) Condizioni di scarsa nutrizione Miopatia e/o fatica dei muscoli respiratori Altre pat. (emorragia digestiva, ecc.) Pat respiratorie terminali (fatica dei muscoli respiratori ecc.) Malattia in fase terminale (Da Siafakas et al, Eur Respir J, 1995) Riacutizzazioni Definizione La riacutizzazione è definita come un peggioramento della sintomatologia tale da comportare una modificazione della terapia Peggioramento dei sintomi • tosse • dispnea • variazioni qualitative e/o quantitative dell’espettorato Criteri accessori • variazione es. obiettivo polmonare • febbre • edemi declivi © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 12 Riacutizzazioni Caratteristiche • Aumento dell’infiammazione delle vie aeree Eziologia I pazienti affetti da BPCO che presentano riacutizzazioni possono trarre beneficio da una terapia antibiotica (B) • Parte delle riacutizzazioni della BPCO ha eziologia sconosciuta. • Le infezioni sembrano tuttavia avere un ruolo significativo. • Virus respiratori: fino al 50% dei casi nelle riacutizzazioni gravi. • I batteri più frequentemente riscontrati sono: H. influenzae, S. pneumoniae, M.catarrhalis. • Nuovi ceppi dello stesso batterio aumentano il rischio di riacutizzazioni. • L’ inquinamento atmosferico (biossido di azoto, particolato (PM10), biossido di zolfo, ozono) può essere causa di riacutizzazione. © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 13 ESAME ESPETTORATO PRESSOCHE' COSTANTE L' INQUINAMENTO DIFFICILE OTTENERE CAMPIONI VALIDI ABITUALE ISOLAMENTO DI SAPROFITI SENZA RUOLO PATOGENETICO UTILIZZABILE PER LA RICERCA DI PATOGENI NON ABITUALI SOPRATTUTTO NEL PAZIENTE CRONICO RECIDIVANTE ( BRONCHIECTASIE , FIBROSI CISTICA, bpco ). NON UTILIZZABILE PER ANAEROBI NON VI È ACCORDO SULLA EFFETTIVA UTILITÀ DELL’ ES. DELL’ ESPETTORATO NELLE IBVR: - non è consigliato nel trattamento iniziale della riacutizzazione della BPCO - non è consigliato nelle CAP ( ATS ) ; le linee guida della IDSA lo raccomandano nelle CAP che vengono ospedalizzate - sempre nelle HPA - l’ espettorato indotto si è affermato come tecnica diagnostica della polmonite da Pneumocystis Carinii nei pazienti HIV Riacutizzazioni e reperti L’elevata temperatura corporea non è un parametro predittivo di riacutizzazione grave : pazienti ospedalizzati per grave AECB : T.C. all’ammissione 36.4° C. •Radiografia del torace non aiuta a diagnosticare una AECB •Esame batteriologico e colturale ruolo limitato : frequenti riacutizzazioni escreato purulento (ceppi resistenti) • La misurazione del FEV1 non serve in corso di AECB Gold standard predittivo di gravità in fase stabile Can Respir J 2003 ;10 (suppl.B) :3B -32B PATOGENI ISOLATI IN SOGGETTI CON RIACUTIZZAZIONE DI BPCO Stratificazione per valori spirometrici S. pneumoniae e cocchi Gram-pos. Haemophilus i./ Moraxella c. Enterobacteriaceae/ Pseudomonas spp. 70 60 % 50 40 Gruppo I: VEMS >50% del predetto Gruppo II: VEMS <50%>35 del predetto Gruppo III: VEMS <35% del predetto 30 20 10 0 J Eller, Chest 1998 Gruppo I VEMS Gruppo II Gruppo III IL MMG E LA GESTIONE DELLE RIACUTIZZAZIONI DI BPCO Fare la diagnosi Dove trattare Come trattare Terapia ragionata Prevenzione Introduzione • La Ospedalizzazione di un paziente affetto da BPCO pone problemi di ordine clinico, organizzativo ed economico • Necessario è pertanto un percorso integrato tra pneumologi e medici di medicina generale nella gestione della BPCO per evitare ricoveri impropri • Motivo di ospedalizzazione è la riacutizzazione della BPCO •FC >110 bpm •FR >25 atti/min • SaO2% ? 90-94% CRITERI DI OSPEDALIZZAZIONE •Alterazioni neuro psichiche (sonnolenza, agitazione, perdita di coscienza) •Frequenza respiratoria > 25 atti/ min •Frequenza cardiaca > 110 batt/min •Eventuale cianosi : SaO2% < 90% ** •Aumento delle dispnea •Febbre 38,5° C •Età avanzata •Comorbilità ad alto rischio (es. polmonite, miopatia da steroidi) •Impossibilità a deambulare o ad alimentarsi •Comparsa o peggioramento di cuore polmonare •Assenza di risorse disponibili a domicilio per l’assistenza al paziente Il primo criterio, presente da solo, indica necessità di ospedalizzazione. La presenza di due tra i criteri evidenziati in giallo indica la necessità di ospedalizzazione RIACUTIZZAZIONE LIEVE: TRATTAMENTO A DOMICILIO •Non edemi di insorgenza recente •Temperatura < 38,5 °C •FR<25 atti al minuto •FC<110 battiti al minuto •Assenza di aggravamento della cianosi •Assenza di alterazioni neuropsichiche •Sa O2 % > 90-92% ** •Età< 75 anni •Assenza di comorbilità Rivalutare il paziente entro 48 ore Algoritmo per la gestione della riacutizzazione della BPCO a domicilio Inizio o aumento dei broncodilatatori 146 eventuale antibioticoterapia Rivalutare entro poche ore Risoluzione o miglioramento dei segni e dei sintomi Nessun miglioramento Corticosteroidi per via orale Continuare il trattamento riducendolo quando è possibile Rivalutare il trattamento a lungo termine Rivalutare entro poche ore Peggioramento dei sintomi Ospedalizzazione © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 23 Considerazioni sulla gestione ambulatoriale/domiciliare della BPCO Il trattamento domiciliare delle riacutizzazioni delle BPCO si basa sulla intensificazione della terapia di base con broncodilatatori per via inalatoria e l’associazione eventuale di steroidi per via generale (A) e/o antibiotici (B) Riacutizzazione della BPCO Prassi ordinaria è prescrivere una terapia antibiotica e Nel 70% dei casi la terapia antibiotica viene utilizzata su base empirica in quanto: L’urgenza del quadro clinico impone una terapia antibatterica ( prima dell’esame dell’espettorato ) Il paziente non riesce ad espettorare Il paziente non intende sottoporsi a manovre invasive TERAPIA ANTIBIOTICA Uno studio di metanalisi che ha preso in considerazione i più rigorosi studi caso-controllo degli ultimi 30 anni, ha concluso per una lieve ma significativa differenza a favore della terapia antibiotica, maggiore soprattutto nei soggetti con marcata ostruzione delle vie aeree. Jama 1995; 273(12): 957-960 Nei pazienti bronchitici cronici senza o con lieve deficit ventilatorio è nella maggior parte dei casi giustificato un atteggiamento di astensione o di attesa. Lancet 1995; 345: 665-666 Riacutizzazioni Terapia antibiotica 149 a Fattori di rischio per esito infausto in pazienti con riacutizzazione di BPCO: presenza di comorbidità, BPCO grave, frequenti riacutizzazioni (>3/anno) e terapia antibiotica negli ultimi tre mesi Stratificazione dei pazienti con BPCO riacutizzata per il trattamento antibiotico ed il microrganismo potenzialmente coinvolto in ciascun gruppo Gruppo Definizionea Microrganismi Gruppo A Riacutizzazione lieve: nessun fattore di rischio per esito infausto H. influenzae S. pneumoniae M. catarrhalis Chlamydia pneumoniae Virus Gruppo B Riacutizzazione moderata con uno o più fattori di rischio per esito infausto Gruppo A più microrganismi resistenti (produttori di -lattamasi, S. pneumoniae penicillina resistenti), Enterobacteriaceae (K. pneumoniae, E. coli, Proteus, Enterobacter, ecc.) Gruppo C Riacutizzazione grave con fattori di rischio per infezione da P. aeruginosa Gruppo B più P. aeruginosa © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 27 Riacutizzazioni Terapia antibiotica 149 a Fattori di rischio per esito infausto in pazienti con riacutizzazione di BPCO: presenza di comorbidità, BPCO grave, frequenti riacutizzazioni (>3/anno) e terapia antibiotica negli ultimi tre mesi Stratificazione dei pazienti con BPCO riacutizzata per il trattamento antibiotico ed il microrganismo potenzialmente coinvolto in ciascun gruppo Gruppo Definizionea Microrganismi Gruppo A Riacutizzazione lieve: nessun fattore di rischio per esito infausto H. influenzae S. pneumoniae M. catarrhalis Chlamydia pneumoniae Virus Gruppo B Riacutizzazione moderata con uno o più fattori di rischio per esito infausto Gruppo A più microrganismi resistenti (produttori di -lattamasi, S. pneumoniae penicillina resistenti), Enterobacteriaceae (K. pneumoniae, E. coli, Proteus, Enterobacter, ecc.) Gruppo C Riacutizzazione grave con fattori di rischio per infezione da P. aeruginosa Gruppo B più P. aeruginosa © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 28 RESISTENZE BATTERICHE IN ITALIA Moraxella catarrhalis OLTRE L’ 80% DEI CEPPI E’ PRODUTTORE DI - LATTAMASI RESISTENZE BATTERICHE IN ITALIA Haemophilus influenzae CIRCA IL 15% PRODUCE LATTAMASI. I MACROLIDI, AD ECCEZIONE DI AZITROMICINA E DI CLARITROMICINA NON DIMOSTRANO UNA BUONA ATTIVITA’. Trattamento antibiotico nella riacutizzazioni di BPCO a Trattamento orale (senza particolare ordine) Gruppo A I pazienti con un unico sintomo non dovrebbero essere trattati con Antibiotici Se vi è indicazione: b-lattamici (Penicillina, Ampicillina/Amoxicillinab) Tetracicline Trimetoprim/ Sulfametossazolo Trattamento orale alternativo (senza particolare ordine) Gruppo B b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi (Amoxicillina/Ac. Clavulanico) Trattamento parenterale (senza particolare ordine) b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi (Amoxicillina/Ac. Clavulanico) Macrolidi • • • Azitromicina Claritromicina Roxitromicina Cefalosporine di 2° o 3° generazione Ketolidi (telitromicina) Fluorochinolonici • • • Gemifloxacina Levofloxacina Moxifloxacina Gruppo C In pazienti a rischio per infezioni da Pseudomonas: Fluorochinolonici (Ciprofloxacina Levofloxacina ad alte dosic) b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi (Amoxicillina/Ac. Clavulanico, Ampicillina/Sulbactam) Cefalosporine di 2° o 3° generazione Fluorochinolonicie (Levofloxacina, Moxifloxacina) Fluorochinolonici (Ciprofloxacina Levofloxacina ad alte dosic) o b-lattamici con attività su P.aeruginosa a. Nei paesi con alta incidenza di S. pneumoniae resistente alla penicillina si raccomandano alti dosaggi di Amoxicillina o Amoxicillina/Ac. Clavulanico. b. L’uso di questo antibiotico non è appropriato nelle aree dove è alta la prevalenza di H.infuenzae produttori di b-lattamasi e di M.catarrhalis e/o S. pneumoniae resistenti alla penicillina.c. La dose efficace contro lo P.aeruginosa è 750 mg. © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 31 Considerazioniper il trattamento ambulatoriale/domiciliare della BPCO • Continuare il trattamento antibiotico per almeno 7-10 giorni, fino alla completa scomparsa dei sintomi e segni clinici • Impiegare lo stesso antibiotico, se l’intervallo di tempo intercorso 1) RESTRIZIONE tra i due episodi è stato lungo 2) ROTAZIONE • In caso contrario, scegliere un altro antimicrobico