CATEGORY MANAGEMENT Prof. Guido Cristini Dipartimento di Economia L’ORGANIZZAZIONE DI CATEGORY MANAGEMENT NELLA GDO Agenda Modello istituzionale e struttura organizzativa Organizzazione del business e logiche di accentramento decisionale I ruoli chiave nella funzione marketing Agenda Modello istituzionale e struttura organizzativa MODELLO ISTITUZIONALE E STRUTTURA ORGANIZZATIVA Per comprendere la relazione il modello organizzativo delle singole Insegne occorre considerare diversi fattori : Gruppo strategico di riferimento (GD, Coop o DO); Grado di copertura territoriale; Articolazione dei business in relazione ai target di clientela (es. famiglie, horeca, professionisti, grossisti); Canalizzazioni e formati. 4 GRUPPI STRATEGICI IMPRESE A SUCCURSALI 5 GRUPPI STRATEGICI INSEGNE DELLA DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA 6 GRUPPI STRATEGICI Coop Italia 7 CENTRALE ITALIANA Centrale Italiana è stata costituita ufficialmente nel gennaio 2006 per iniziativa di Coop, Sigma e Consorzio Despar Servizi. Quest’ultimo era stato creato a fine 2005 da nove soci del Consorzio Despar Italia, con copertura nel Centro-Sud Italia. Aspiag Service (Despar Nord-Est), che insieme a Sadas (Despar Nord-Ovest) aveva confermato la propria permanenza in Mecades, a fine 2006 ha aderito a sua volta al Consorzio Despar Servizi e, di conseguenza, anche a Centrale Italiana. Nel 2006 anche Il Gigante aderisce a Centrale Italiana, uscendo dalla Centrale Acquisti Carrefour (CWT). L’attività di Centrale Italiana si basa sulle seguenti aree: acquisiti di prodotti freschi e non food, assistenza alla rete, sviluppo canali (con particolare attenzione al discount ed esclusione degli ipermercati), supporto all’attività logistica. Quota di mercato al 1° gennaio 2010: 23,9% Associa nel 2010: Coop Italia, Sigma, Consorzio Despar Servizi, Il Gigante. IL G IG A NTE ; 5% S IG MA ; 14% Fatturato 2009: 21.114 milioni di euro (*) Coop Italia 12.800 Sigma 3.000 Consorzio Despar Servizi 4.214 Il Gigante 1.100 Previsione 2010: 22.000 milioni di euro (**) C O O P ; 61% DE S P A R ; 20% (*) Fatturato teorico, dato dalla somma dei fatturati 2009 degli aderenti alla Supercentrale. (**) Previsione fatturato 2010 degli aderenti alla Supercentrale. 8 Le dimensioni organizzative VARIABILI ORGANIZZATIVE OBIETTIVI/ STRATEGIE MACROSTRUTTURA RISORSE UMANE •ACCENTRAMENTO/DECENTRAMENTO •SKILLS PERSONALI •GRADO DI COORDINAMENTO (DA FUNZIONE A PROCESSO) •CONOSCENZE E CAPACITA’ PROFESSIONALI(ESPERIENZA) •LIVELLO DI MOTIVAZIONE RUOLI COMPORTAMENTI/RELAZIONI •CARATTERISTICHE •CULTURA INTERNA •RELAZIONI INTERNO-ESTERNO •PRESIDIO DEL CLIENTE •ATTIVITA’ •AREE DI RESPONSABILITA’ MECCANISMI OPERATIVI •STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE •SISTEMI GESTIONALI •SUPPORTI DI CONTROLLO SISTEMA PREMIANTE VARIABILI UMANE/SOCIALI MODELLO ISTITUZIONALE E STRUTTURA ORGANIZZATIVA DIMENSIONI ORG. INTERNE DIMENSIONI ORGANIZZATIVE INTRAGRUPPO • CONTROLLO PROPRIET. CENTRALE • DECISIONI SULLE MODALITA’ INCENTIVANTI DELLE IMPRESE SOCIE • VOLONTARISMO O MODELLI CONTRATTUALI • RAPPORTI LOGISTICI TRA PIATTAFORME E PUNTI VENDITA • DEFINIZIONE ACCENTRAM./ DECENTRAMENTO DELLE CONDIZIONI COMMERC. 1. RUOLO E STRUTTURA DELLA CENTRALE (DEFINIZIONE DELEGHE E MODELLO MACROSTRUTT.) 2. MODELLI MACROSTRUTTURALI DELLE SINGOLE IMPRESE 3. DEFINIZIONE DEI PRINCIPALI RUOLI (BUYER , CATEGORY,SI,RESP. CANALI, MERCHANDISER) 4. DEFINZIONE DEI MECCANISMI DI GESTIONE COMUNI/DIFFORMI SISTEMA DI BUDGETING SISTEMA DI VALUTAZIONE RU SISTEMA INCENTIVANTE SISTEMA DI CONTROLLO Agenda Organizzazione del business e logiche di accentramento decisionale (l’interfaccia acquisti, marketing, vendite) MODELLO ISTITUZIONALE E STRUTTURA ORGANIZZATIVA Nelle insegne della GDO il processo di natura organizzativa volto alla creazione del valore si articola in tre principali funzioni: MARKETING ACQUISTI VENDITE 12 ORGANIZZAZIONE DEL BUSINESS E LOGICHE DI ACCENTRAMENTO DECISIONALE ACCENTRAMENTO/DECENTRAMENTO NELLA GESTIONE DEL BUSINESS DISCOUNT IPERMERCATO SUPERMERCATO FORTE ACCENTRAMENTO FORTE DECENTRAMENTO SITUAZIONI INTERMEDIE LE VARIABILI: ASSORTIMENTO (varietà / ampiezza / profondità) PRICING GESTIONE SPAZIO ESPOSITIVO 13 ORGANIZZAZIONE DEL BUSINESS E LOGICHE DI ACCENTRAMENTO DECISIONALE • IL DECENTRAMENTO NELLA DISTRIBUZIONE E’, DI NORMA, IN FUNZIONE DI ALCUNI FENOMENI: DIMENSIONE DI BUSINESS DEL PUNTO VENDITA AUTONOMIA NELLA GESTIONE LOGISTICA (ECONOMIE DI SCALA NEI TRASPORTI) DIFFERENZIAZIONE DELL’OFFERTA IN RAGIONE ALLE ESIGENZE DELLA DOMANDA LOCALE RAPIDITA’ RICHIESTA NEI PROCESSI DI IMPLEMENTAZIONE/ RISPOSTA DELLE AZIONI DEI COMPETITORS 14 ORGANIZZAZIONE DEL BUSINESS E LE LOGICHE DI ACCENTRAMENTO DECISIONALE ACCENTRAMENTO ORGANIZZATIVO BASSO ELEVATO CANALIZZAZIONE/ STORE FORMAT AMPIA SELEX AUCHAN RIDOTTA CODIST ESSELUNGA 15 DAGLI ACQUISTI AL MARKETING IL MARKETING RISULTA AL CENTRO DEI PROCESSI VOLTI A CREARE VALORE DURATURO PER L’INSEGNA. NEL CORSO DEGLI ULTIMI 15 ANNI SI È PASSATI DA UN MARKETING CENTRATO SUGLI ACQUISTI (LA NEGOZIAZIONE) AD UNO FONDATO SULLE POLITICHE DI ATTRAZIONE E FIDELIZZAZIONE DELLA DOMANDA ATTRAVERSO: DEFINIZIONE DI UN’IDENTITA’ DI INSEGNA; COSTRUZIONE DI UN SISTEMA DI PROFILAZIONE DEI CONSUMATORI IN BASE AL COMPORTAMENTO DI ACQUISTO E DI CONSUMO; NECCESSITA’ DI DIFFERENZIARE L’OFFERTA; QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI ATTRAVERSO LA RIARTICOLAZIONE DEI FORMATI. ORGANIZZAZIONE DELLA FUNZIONE MARKETING NELLA GDO MODELLO STAFF MODELLO LINE AMBITI DI ATTIVITA’ RESPONSABILITA’ ASSEGNATE CONTRIBUTO AL BUSINESS GENERATO 17 MODELLO ISTITUZIONALE E STRUTTURA ORGANIZZATIVA • LA FUNZIONE MARKETING E’ RESPONSABILE, A SECONDA DEL MODELLO ORGANIZZATIVO, DELLE SEGUENTI ATTIVITA’: A. NELL’IPOTESI MINIMA: PREDISPOSIZIONE DI PIANI PROMOZIONALI DI CANALE/CATEGORIA PREPARAZIONE DI MATERIALE DI SUPPORTO PROMOZIONALE (FOLDER, VOLANTINI, LOCANDINE, ECC.) COORDINAMENTO DI PIANI DI COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE AZIONI DI PUBBLICHE RELAZIONI SUL TERRITORIO SVILUPPO DI RICERCHE SULLA CUSTOMER SATISFACTION ANALISI E VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO COMPETITIVO DELLE INSEGNE RIVALI NEI DIVERSI TERRITORI 18 MODELLO ISTITUZIONALE E STRUTTURA ORGANIZZATIVA B. NELL’IPOTESI MASSIMA, OLTRE ALLE FUNZIONI PRIMA ELENCATE,DEFINIZIONE DEI PIANI DI CANALE/ FORMATO/ CATEGORIA: RAFFORZAMENTO DELL’IDENTITA’ DÌ INSEGNA NEL MERCATO; PROGETTAZIONE DEI FORMATS (POSIZIONAMENTO, SERVIZI, PROCESSI, ETC.); DEFINIZIONE DELL’OFFERTA PER CANALE (A LIVELLO DÌ REPARTO,CATEGORIA E SEGMENTO); POSIZIONAMENTO DI PREZZO MEDIO DELLE REFERENZE E LA PRESSIONE PROMOZIONALE; COMUNICAZIONE DA SVILUPPARE A SOSTEGNO; SVILUPPO PLANOGRAMMI DI PUNTO VENDITA. 19 ORGANIZZAZIONE DEL BUSINESS E LE LOGICHE DI ACCENTRAMENTO DECISIONALE • IN TERMINI DI PROFILO DEL DISEGNO MACROSTRUTTURALE I MODELLI ORGANIZZATIVI DI MARKETING SONO DÌ DUE TIPI: • MODELLO A. • STRUTTURA INTEGRATA OGNI INSEGNA DISPONE DI CATEGORY MANAGERS DEDICATI A REALIZZARE PIANI DI MARKETING PER SINGOLO CANALE CHE, CON IL SUPPORTO DELLE ALTRE FUNZIONI AZIENDALI (LOGISTICA, ACQUISTI, VENDITE, CONTROLLO), VENGONO IMPLEMENTATI • MODELLO B STRUTTURA DI SISTEMA I CATEGORY MANAGERS DI CENTRALE DEFINISCONO IL QUADRO COMPLESSIVO DEI PIANI DI CATEGORIA E ISTRUISCONO I PROCESSI NEGOZIALI CON I FORNITORI. I LOCAL CATEGORY MANAGERS PREDISPONGONO I PIANI EFFETTIVI A LIVELLO DI SINGOLO ASSOCIATO, INTEGRANO CON PROPOSTE “LOCALI” E NEGOZIANO ALCUNE POSTE DI NATURA PERIFERICA (SPAZIO ESPOSITIVO, PROMOZIONI LOCALI ETC.) 20 Esempio di processo operativo di Category management in ambito cooperativo Direzione di Canale (Iper e Super) Direttivo di settore GV (Iper e Super) Definizione dei Ruoli dei settori e degli obiettivi economici di Canale e di Settore. Definizione del Lay-out del negozio Definizione dei Ruoli delle Categorie e dei loro obiettivi economici. Declinazione degli spazi per Categoria Category Team (Iper e Super) Analisi e definizione delle Azioni da implementare per il raggiungimento degli obiettivi. Centrale Marketing Nazionale Definizione dell’Assortimento Nazionale e del Piano Promozionale Nazionale Centrale Distrettuale Assortimento Periferico e completamento dei pacchetti promozionali. Definizione puntuale del Display e del Pricing (solo 1 Distretto) Cooperativa Definizione Puntuale del Display e del Pricing e implementazione di tutte le altre leve decise a livello Nazionale / Distrettuale 21 ORGANIZZAZIONE DEL BUSINESS E LOGICHE DI ACCENTRAMENTO DECISIONALE TRA I MAGGIORI ELEMENTI DI CRITICITA’ ORGANIZZATIVA SI POSSONO INDIVIDUARE: IL RUOLO AFFIDATO ALLE VENDITE ( IMPLEMENTAZIONE DEI PROCESSI DECISI O INTERVENTI VOLTI A MODIFICARE LA GESTIONE DÌ ALCUNE LEVE DI MARKETING ?); L’INTERFACCIA CON GLI ACQUISTI (BUYERS ESECUTORI O COINVOLTI NEL PROCESSO DI RIDEFINIZIONE DELLA STRUTTURA DELLE CATEGORIE?); IL GOVERNO DEL PROCESSO LOGISTICO (GLI OBIETTIVI PERSEGUITI DALLA FUNZIONE LOGISTICA PER ACCRESCERE L’EFFICIENZA COLLIMANO CON GLI OBIETTIVI DEL MARKETING ?) 22 Agenda I ruoli chiave nella funzione marketing ARTICOLAZIONE DEI RUOLI AFFERENTI ALLA DIREZIONE MARKETING/ACQUISTI RUOLI SPECIALISTICI (TRADE MARKETING MAN. CATEGORY MANAGER) SPECIAL IZZAZIO NE /gestion e comples sità RUOLI MANAGERIALI E DI COORDINAMENTO (DIREZIONE MARKETING) RUOLI OPERATIVI/ROUTINARI (FUNZIONARIO DÌ VENDITA JUNIOR ANALYST) RUOLI GESTIONALI (BUYER) PRESIDIO DELLE ATTIVITA’ / DEL PROCESSO 24 I RUOLI CHIAVE NELLA FUNZIONE MARKETING • OGNI CATEGORY MANAGER DEFINISCE PER SINGOLA CATEGORIA GLI OBIETTIVI DI TIPO ECONOMICO DA RAGGIUNGERE E FISSA LE CONDIZIONI CHE I BUYERS DEVONO NEGOZIARE CON L’INDUSTRIA (ASSORTIMENTI , MARGINI, PREZZI AL PUBBLICO, PROMOZIONI NAZIONALI, ETC.). • TRA LE AREE PRESIDIATE DIRETTAMENTE DAL CATEGORY MANAGER: REFERENZIAMENTO PRICING SPAZIO ASSEGNATO A MARCHE E REFERENZE 25 I RUOLI CHIAVE NELLA FUNZIONE MARKETING REFERENZIAMENTO • DECIDE GLI INSERIMENTI IN BASE ALLA COPERTURA VARIABILE DELLE FASCE PREZZO E DEL MIX DEI MARGINI LORDI, TENENDO CONTO DEI VINCOLI DI SPAZIO ESPOSITIVO E DEI COSTI LOGISTICI • DECIDE L’ESTROMISSIONE DALL’ASSORTIMENTO DEI PRODOTTI MARGINALI PER FAR POSTO A NUOVE REFERENZE • GESTISCE LA SOVRAPPOSIZIONE ASSORTIMENTALE • INDICA AL BUYER LA MARGINALITA’ DI MARCA OBIETTIVO • RICHIEDE ATTRAVERSO IL BUYER I CONTRIBUTI PROMOPUBBLICITARI NAZIONALI • COMUNICA LE RICHIESTE A LIVELLO DI SERVIZI LOGISTICI INTERAZIONE CON LA DIREZ. ACQUISTI I RUOLI CHIAVE NELLA FUNZIONE MARKETING PRICING • DEFINISCE IL LIVELLO NORMALE DEI PREZZI DIFFERENZIANDOLO PER FORMA DISTRIBUTIVA E MERCATO • TRATTA CON LA DIREZIONE DI CANALE E LA DIREZIONE ACQUISTI LA DIVISIONE DELLE RISORSE DI MARKETING TRA PROMOZIONE DI PREZZO E NON DI PREZZO • GARANTISCE IL MARGINE DI CATEGORIA AI CANALI IN RAPPORTO AGLI ALLINEAMENTI E ALLE PROMOZIONI DI PREZZO • DISCUTE CON LA DIREZIONE DI CANALE LA VARIANZA DEI MARGINI DELLA CATEGORIA TRA I DIVERSI PUNTI VENDITA SPACE ALLOCATION • GESTISCE LA QUANTITA’ E LA QUALITA’ ESPOSITIVA ASSEGNATA ALLE MARCHE • TRATTA CON LA DIREZ. DI CANALE GLI SPAZI ATTRIBUITI ALLA CATEGORIA E ALL’ATTIVITA’ PROM. I RUOLI CHIAVE NELLA FUNZIONE MARKETING FATTURATO GENERATO MARGINE LORDO OTTENUTO SPAZIOE ESPOSITIVO A DISPOSIZIONE 28 I RUOLI CHIAVE NELLA FUNZIONE MARKETING =MARGINE COMPLESSIVO PER UNITA’ DI SPAZIO 29