STRATEGIE MULTIPLE NELLA CATENA DI FORNITURA (Herrigel) Tra le relazioni cooperative (pragmatiche o istituzionali) e i rapporti di forza esiste un’area di mezzo di strategie che rispecchiano gli interessi degli Oem a coltivare differenti tipi di rapporti con i loro fornitori, a seconda degli obiettivi di: • acquisizione delle conoscenze (capacità di sviluppo e progetto); • miglioramento della qualità nel processo produttivo; • riduzione dei costi; che non sono concepiti in modo “aggregato” rispetto agli specifici prodotti. s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 1 STRATEGIE MULTIPLE NELLA CATENA DI FORNITURA I processi multipli e contraddittori della disintegrazione verticale degli Oem stanno producendo quattro grandi modelli di strategie possibili nel settore della componentistica, nelle regioni ad alto costo del lavoro, praticati da: s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 2 STRATEGIE MULTIPLE NELLA CATENA DI FORNITURA 1. Grandi fornitori multinazionali, molto diversificati e integrati, capaci di e interessati allo sviluppo e alla produzione di moduli e subassemblaggi elaborati, ma in grado di competere anche come piccoli produttori di subassemblaggi, in possesso di capacità di sviluppo s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 3 STRATEGIE MULTIPLE NELLA CATENA DI FORNITURA 2. Produttori sofisticati, prevalentemente di dimensioni medie e piccole, capaci di sviluppare e produrre sia componenti specializzati sia un più modesto insieme componenti integrati, in qualità di subassemblatori, e di consegnarli direttamente agli Oem o ad altri fornitori. s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 4 STRATEGIE MULTIPLE NELLA CATENA DI FORNITURA 3. Produttori di dimensioni medie e piccole, di qualità, con poche o non significative risorse di sviluppo. 4. Produttori con prezzi determinati dal basso costo del lavoro, che non fanno progettazione e sviluppo e che sono in rapporti di forza instabili con gli Oem. s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 5 Tipo 1 Strategie dei grandi fornitori globali Mega Fornitore Produttore di subassemblaggi complessi Fornitore auto diversificato Produttore orizzontalmente diversificato con stabilimenti in uno specifico settore rischio diffuso tra diversi settori prodotti complessi obiettivo modularità produzione subassemblaggi produttore specializzato di componenti integrazione verticale interfacce standardizzate competenze core outsourcing di componenti compentenze core rilevante outsourcing di componenti control lo sulla produzione di subcomponenti controllo Oem sulla produzione di subcomponenti s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 6 1. STRATEGIA DEI MEGAFORNITORI • Riunire in una sola impresa la capacità di sviluppare, produrre e consegnare moduli completi agli Oem (es. industria auto); • strategie di fusione e di rafforzamento dell’industria componentistica; • ottenere guadagni nelle aree sia della progettazione e sviluppo che della riduzione dei costi (economie di scala); • grandi fornitori verticalmente diversificati di primo livello industria auto (Valeo, Magna, Bosch, ZF, Delphi, Visteon, Arvin Meritor, Johnson Controls, Lear, ecc.); • strategie di diversificazione orizzontale (Usa: Emerson Electric e Danaher; Benteler e Thyssen Krupp in Germania; Gkn in GB); • problemi di sovraproduzione e sprechi. s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 7 Tipo 2 Fornitori piccoli e medi con capacità di progettazione e sviluppo Produttori di subassemblaggi e di componenti di qualità con capacità di progettazione e sviluppo Specializzati Processo s. negrelli Prodotto Verticalmente diversificati Prodotto Processo strategie multiple (Herrigel) Orizzontalmente diversificati Prodotto Processo 8 Tipo 3 Fornitori piccoli e medi senza capacità di progettazione e sviluppo Fornitori di componenti di qualità senza capacità di progettazione e sviluppo Lavori standard Aziende Specializzate Prodotto s. negrelli Processo Orizzontalmente diversificati Prodotto Processo strategie multiple (Herrigel) Verticalmente diversificati Prodotto Processo 9 2-3. STRATEGIE DEI PRODUTTORI DI QUALITA’: PMI, CON O SENZA CAPACITA’ DI SVILUPPO Le aziende specializzate, di piccola e media dimensione, possono competere su lavori per i quali le grandi imprese non sono interessate sia perché non implicano capacità di sviluppo sia perché lo sviluppo richiesto è troppo specializzato o il mercato è troppo ristretto per giustificare l’espansione di quelle capacità, come nel caso dei settori di bassi volumi produttivi (impiantistica e macchine agricole). A volte, gli Oem ricercano produttori specializzati più piccoli con il know how e la professionalità richiesti, ma senza il potere di mercato dei megafornitori! s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 10 2-3. STRATEGIE DEI PRODUTTORI DI QUALITA’: PMI, CON O SENZA CAPACITA’ DI SVILUPPO • Tentativi di competere con capacità di sviluppo più o meno rilevanti (quelle senza possono competere solo su qualità e bassi costi); • diversificazione verticale (logica di prodotto integrato settoriale) o diversificazione orizzontale (tra i settori clienti); • specializzazione nei processi produttivi o produzione di componenti specifiche relative ad una serie di processi: vivere con il rischio della specializzazione costituisce l’incentivo al miglioramento continuo e alla ricerca di innovazione tecnologica. s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 11 Tipo 4 Fornitori piccoli e medi con orientamenti di bassi costi e rapidi aggiustamenti Tempi brevi di attraversamento Bassi costi Lavori standard s. negrelli Prodotti a norma strategie multiple (Herrigel) Autosfruttamento 12 4. STRATEGIA DI BASSI COSTI E RAPIDI AGGIUSTAMENTI • “Buy business”; • “produciamo qualsiasi cosa pur di tenere le macchine in funzione e il personale occupato”; • crescita dell’immigrazione messicana, caraibica e dell’Europa dell’Est negli Usa: le imprese (spesso guidate da immigrati) possono inserirsi nel mercato come produttori a bassi costi, con salari bassi; • strategie “generaliste”: produrre una grande serie di prodotti su un set di macchine universali; • strategie “ibride”: azienda di qualità che deve mantenere occupato il personale specializzato; guadagnare esperienza con una nuova tecnologia; entrare in un mercato in cui non è conosciuta dai clienti. s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 13 5. STRATEGIA IBRIDE DI PROTEZIONE DAI RISCHI (HEDGING) • I clienti cercano di evitare di definire le loro strategie secondo le drastiche alternative di rapporti o tutti cooperativi o tutti aggressivi; • i fornitori a loro volta tendono a proteggersi sistematicamente contro i rischi, perseguendo più strategie contemporaneamente: – costruire la capacità interna di produrre subassemblaggi o moduli e continuare ancora a vendere singoli componenti; – partecipare allo sviluppo con un cliente e lavorare secondo standard con un altro; – produrre sia prodotti ad alto valore aggiunto che quelli meno complessi di basso costo e con rapidi aggiustamenti. s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 14 Problemi di governance Problema di accesso alla capacità di sviluppo Problema di apprendimento Problema di benchmarking Modello centralizzato intraaziendale: ITW, Emerson, Danaher. Università aziendali Qualità della produzione. Flessibilità, riduzione costi, protezione dai rischi (hedging) e offerta servizi. Soluzioni di mercato: produttori di beni capitale, consulenze & non profit Modello decentrato extraaziendale: modello tedesco di distretto industriale Wisconsin/Pennsylvania - a guida imprenditoriale Illinois-- cooperazione associativa e di imprese con governo locale Joint ventures Wuppertal-- sindacato per la ristrutturazione Collaborazione Consorzio Consaf Torino -tra imprese e Politecnico Reti formali e informali s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 15 Il problema dell’accesso alle capacità di sviluppo Due varianti organizzative: • Modello centralizzato (Itw, Emerson Electric): un organismo centrale di ricerca a sostegno delle unità locali, fondato su generose quote annue più che su basi contrattuali; • Modello decentrato (Baden Wurttenberg, sede dei 10 più grandi fornitori di primo livello del settore auto tedesco quali Zf e Bosch): le aziende sono capaci di replicare le risorse interne delle aziende centralizzate grazie ai loro legami con i laboratori di ricerca delle scuole tecniche locali (università, istituti, Fachhochschulen, ma anche Porsche) s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 16 Apprendimento per acquisire obiettivi di qualità, offerta di servizi avanzati e riduzione dei costi • CONSORZI A GUIDA IMPRENDITORIALE: Wisconsin (Wmdc), Fiat Consaf; • CONSORZI A LEADERSCHIP ASSOCIATIVA: – Industrial Training Program (ITP) dello stato dell’Illinois: assegna i fondi alle associazioni e le aziende iscritte avanzano richieste per sussidi di formazione (risparmio del 50%); – IG Metall Wuppertal: obiettivo sindacale di proteggere il lavoro e migliorare la competitività delle aziende locali; i funzionari sindacali agiscono direttamente come consulenti sulla ristrutturazione o più spesso come intermediari tra aziende e consulenti esterni (informazioni dai Consigli di supervisione dei megafornitori); • CONSORZI AZIENDALI: dall’unità di consulenza interna aziendale alle unità produttrici di componenti (Emerson Electric, Danaher, Gnk, Itw); dagli Oem ai fornitori (Itp). s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 17 Il problema del benchmarking Capacità dell’azienda di mantenersi aggiornata e di comparare le proprie capacità nei nuovi sviluppi della progettazione del prodotto e della tecnologia, nella fornitura dei servizi e nella tecnologia di produzione esistente nei settori in cui sono attivi i produttori di componenti: • • • • MEP (sussidiati dal Nist federale): es. Chicago Manufacturing Center (www.cmcusa.org) Costruttori di macchine utensili: interessati a trasferire know how tecnico ai loro clienti, anche per la manutenzione; Joint venture con aziende specializzate; Relazioni cooperative tra Oem e fornitori (con “indagini sul campo”); Reti formali (associazioni di categori) e informali ( tra pmi); • Mercato: consulenti indipendenti (costosi). • s. negrelli strategie multiple (Herrigel) 18