Giorgio Giraudi
Il rilancio dell’integrazione e l’AUE
Lezione n.
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A.A. 2012-2013
La situazione economica nei primi anni '80
Nel 1979 vedeva la luce il Sistema Monetario Europeo (SME).
Si trattava in sostanza di una versione migliorata del serpente monetario, un sistema di valute
nazionali collegate ad una divisa fittizia (l'ECU) data da un paniere composto in diversa misura
dalle stesse monete nazionali dello SME.
Erano previste due bande di oscillazione, una del 2,5% e una del 6%, quest'ultima scelta solo
dall'Italia a causa della debolezza economica del nostro paese.
Il Regno Unito questa volta non aderì all'iniziativa europea iniziando una tradizione di opt-out
che sarebbe proseguita in seguito con la creazione dell'eurozona.
Negli stessi anni si assisteva ad uno sviluppo sensibile del commercio intracomunitario e la
Francia, dopo la fallimentare politica economica socialista del primo governo Mitterand del
biennio 1981-83, si era convinta obtorto collo che l'unica possibilità per recuperare un certo
grado di controllo delle politiche monetarie e macroeconomiche era data dallo sviluppo di una
Comunità europea più integrata e funzionante.
Il versante economico mondiale
Sul versante del commercio mondiale la situazione era invece decisamente più complicata.
Gli Stati Uniti erano tornati ad essere altamente competitivi grazie a massicci investimenti
tecnologici e a un'ondata di fusioni e acquisizioni aziendali che aveva ristrutturato
dimensionalmente il capitalismo statunitense creando una nuova generazione di megacorporations.
Un'altro insidioso concorrente era dato dal Giappone, già da tempo una realtà economica
consolidata che basava il proprio successo su una straordinaria capacità di export dovuta
ad un mix di investimenti pubblici, capacità organizzative delle aziende, alta tecnologia e
favorevole costo del lavoro.
Nonostante le barriere fiscali e non-tariffarie messe in campo dal Vecchio Continente, molte
aziende europee segnavano il passo nel mercato mondiale e perdevano fette di mercato
nazionali a favore di questi nuovi concorrenti. Inoltre si profilava un nuovo round mondiale
di negoziazioni multilaterali che avrebbe dovuto rilanciare il commercio mondiale (cd.
Uruguay Round che dal 1986 al 1994 diede vita alla trasformazione del GATT nel WTO).
L'azione del Parlamento europeo
Nel 1979 si erano tenute le prime elezioni popolari a
suffragio universale per l'elezione dell'Assemblea
rappresentativa.
Sulla spinta della legittimazione democratica popolare
l'Assemblea, autonominatasi Parlamento europeo,
costituì un'apposita commissione parlamentare per gli
Affari istituzionali con il compito di elaborare una
proposta di trattato che portasse alla sostituzione della
Comunità con un'Unione europea.
La proposta di trattato fu adottata ufficialmente dal
Parlamento europeo il 14 febbraio 1984. In essa erano
previsti un incremento dei poteri della Commissione e
dello stesso Parlamento e l'abolizione del potere di veto
all'interno del Consiglio ma era l'impostazione
complessiva a segnare una forte discontinuità con il
passato.
Ispirandosi alle costituzioni nazionali il Parlamento
produsse infatti un testo che, partendo dai valori
fondanti e passando dai diritti fondamentali e dalla
cittadinanza arrivava a delineare una Unione europea.
Il 14 febbraio 1984 il Parlamento europeo approva a
larghissima maggioranza (237 voti favorevoli e 31
contrari), la bozza di Trattato che istituisce l'Unione
Europea. Il progetto di riforma costituzionale è nato
da una iniziativa di Altiero Spinelli (nella foto)
La svolta culturale e il ruolo di Jacques Delors
La sfida lanciata dall'America reaganiana, dal modello giapponese e da quello del Regno
Unito dell'epoca, neo-conservatore e thatcheriano, insieme alle già ricordate difficoltà della
politica economica keynesiana di Mitterand provocarono un profondo mutamento nel clima
economico e politico.
Le politiche keynesiane divennero oggetto di pesanti critiche e al loro posto si affermarono
il monetarismo, il neoliberismo e, in campo organizzativo, il New Public Management, e fu
all'interno di questo nuovo mood internazionale che il progetto per il rilancio
dell'integrazione economica trovò nuovo slancio ideale, politico e soprattutto una nuova
leadership: iniziava 'l'epoca Delors'.
Cattolico, sindacalista e già membro di gabinetto del gollista di Chaban Delmas, Jacques
Delors era stato l'uomo chiamato porre rimedio ai danni creati dalle nazionalizzazioni
messe in atto dal primo governo socialista francese.
Delors era intervenuto con successo inaugurando una serie di politiche liberiste e
spostando la prospettiva di crescita dal mercato nazionale francese a quello europeo.
Il Libro bianco sul completamento del mercato interno
Nel 1985 Jacques Delors era stato eletto Presidente della Commissione europea e nel
giugno del 1985 vedeva la luce il 'Libro bianco sul completamento del mercato interno'.
Il primo libro bianco nella storia dell'integrazione europea non era un pamphlet a favore del
mercato e del neoliberismo quanto invece un piano di intervento per completare l'opera di
costruzione del mercato europeo.
Venivano individuati ben 279 provvedimenti legislativi necessari per rimuovere i maggiori
ostacoli che impedivano che il processo di creazione del mercato interno si completasse.
Bisognava rimuovere i controlli doganali frontalieri che rallentavano la circolazione di merci
e persone nella Comunità. Inoltre il meccanismo di creazione di standard tecnici comuni
doveva essere riformato profondamente sulla base del 'principio di mutuo riconoscimento '
definito nel 1979 dalla Corte nella storica sentenza Cassis de Dijon.
Inoltre si trattava di porre le basi legislative per lo sviluppo di un mercato europeo dei
capitali e dei servizi finanziari.
Infine era prefigurato un percorso verso la creazione dell'Unione Economica e Monetaria
(UEM).
Atto Unico Europeo: FINALITA’, PROCEDURE,
ISTITUZIONI
FINALITA’: A) completamento del mercato unico (cfr. lezioni sull’integrazione economica);
B) espansione delle competenze di policy; C) sviluppo politiche di coesione connesse al
secondo allargamento (Grecia, Spagna e Portogallo); D) rafforzamento PE
PROCEDURE: A) Introduzione in Consiglio UE del voto a maggioranza qualificata per
alcune materie relativa al mercato comune; B) introduzione della procedure legislativa di
cooperazione
ISTITUZIONI
COMMISSIONE EUROPEA: Nuove funzioni dovute alla creazione di nuove aree di policy
comunitarie e allo sviluppo di quelle esistenti
CONSIGLIO DELL’UE: Introduzione voto a maggioranza qualificata
CONSIGLIO EUROPEO: Compare per la prima volta nei Trattati
PARLAMENTO EUROPEO: Rafforzamento dovuto all’introduzione della procedura legislativa
di cooperazione
CORTE DI GIUSTIZIA: Introduzione del Tribunale di primo grado
Oltre il mercato unico
Jacques Delors era socialista, cattolico e keynesiano ma
credeva anche nell'utilità del mercato.
Nell'Atto Unico Europeo troviamo così sia gli interventi
necessari a creare il mercato unico che altre politiche
complementari o addirittura di bilanciamento del
mercato.
Innanzitutto giova ricordare come l'AUE abbia
introdotto una vera politica comunitaria di coesione
economica e sociale grazie alla creazione del Fondo
agricolo europeo di orientamento e garanzia e il Fondo
europeo di sviluppo regionale.
Anche in tema di ricerca e sviluppo le novità erano
decisamente importanti grazie all'introduzione di
programmi quadro pluriennali co-finanziati dalla
Commissione.
Le innovazioni di policy introdotte dall'AUE si
estendevano anche alla politica ambientale e alla
politica sociale ove il Consiglio poteva adottare
prescrizioni minime volte a promuovere il
miglioramento dell'ambiente di lavoro, della sicurezza e
la tutela della salute dei lavoratori e la Commissione
sviluppare relazioni con le parti sociali grazie al dialogo
sociale europeo.
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