Il mio rapporto con la Matematica Odio e amore (forse più odio) Io e la Matematica • La Matematica ha accompagnato la mia vita ogni giorno fin dall’inizio. • L’aspetto che mi ha sempre affascinato di più e che rende questa disciplina unica nel suo genere è che si basa su regole oggettive e non soggette ad interpretazioni arbitrarie. • D’altronde due persone che giudicano uno stesso tema, ad esempio, potrebbero giungere a conclusioni diverse o a giudizi differenti, mentre, se un problema svolto dà il risultato previsto non si può che convenire sull’esattezza del procedimento. • Il mio rapporto personale con la Matematica inizia già prima dei miei ricordi più lontani. • Mi raccontano infatti che più o meno a due anni d’età avevo maturato una vera e propria passione per il telefono: mi incuriosiva e mi stupiva l’idea che digitando una serie di tasti con disegni diversi, che poi avrei scoperto essere numeri, dall’altro capo del filo mi potesse rispondere un’altra persona. • Alla stessa età poi mi regalarono una confezione contenente lettere e numeri magnetici. • Da quel momento il mio passatempo preferito fu, per un lungo periodo, quello di copiare sul frigorifero i numeri telefonici presenti nell’agenda dei miei genitori. • Per arrivare fino ai miei primi ricordi sulla matematica bisogna andare avanti di qualche anno, più precisamente a quando frequentavo le scuole elementari. Già allora la matematica era la mia materia preferita e ricordo anche come il mio maestro Francesco, che ci mostrava come i numeri fossero profondamente presenti in ogni singola azione della vita quotidiana ed in ogni altra materia che studiavamo a cominciare dalle date storiche per finire con la metrica nella poesia. • Anche il mio insegnante aveva notato questa mia propensione. Scartabellando infatti tra vecchi documenti e quaderni che potevano essermi utili per questa mia ricerca, ho recentemente ritrovato una mia pagella di quegli anni nella quale, motivando la mia promozione dalla prima alla seconda elementare, venivano evidenziate le mie doti logiche e razionali e la facilità di astrazione dei concetti. • Col passare del tempo la matematica mi ha conquistata sempre di più, grazie anche agli insegnanti che ho avuto nel corso degli anni (e ne ho cambiati tanti!!!!), soprattutto grazie al professore del biennio del Liceo il quale, nonostante la austera severità, ha saputo coinvolgermi facendomi appassionare a questa materia, che per la maggior parte delle persone risulta fatta da geroglifici incomprensibili e formule “magiche”. • Il suo metodo di insegnamento infatti ci stimolava a ragionare prima con la nostra testa per poter poi comprendere ciò che ci avrebbe spiegato in un secondo momento. • Mi aspettavo di approfondire mio bagaglio culturale e di studiare anche qualche applicazione pratica di concetti astratti acquisiti nei corsi precedenti. • Invece non è stato così. • Non solo adesso la Matematica mi veniva presentata come un qualcosa lontano anni luce dal mondo reale, ma per di più non incontravo nessun professore veramente innamorato e appassionato per il proprio insegnamento. • Solo a questo punto di approfondire il ora che frequento dei corsi alla facoltà di Scienze della formazione sulla Matematica scopro nuove applicazioni. La Matematica ha a che fare con il quotidiano?? • Prenderò in considerazione una comune giornata. • Se i giornali ci hanno dato un'idea della presenza dei numeri e dei concetti matematici nella nostra vita, ora proverò a verificare se anche nelle mie giornate la matematica è così presente. • Ritrovo davanti all’università di un mercoledì mattina alle ore 8.45, perciò, facendo un breve calcolo, visto che il tragitto casa-scuola prevede un tempo di circa 25 minuti, parto alle 7.43, anzi, forse è meglio anticipare di 10 minuti , perchè si sa che tra le 7.00 e le 8.00 il treno è sempre pieno rispetto a quello negli altri orari. • Durante il percorso decido di accendere l’mp3 per ascoltare le notizie della giornata: quale stazione ascoltare? Quale frequenza? 106.7, 100.3 oppure 102.5? • Arrivo puntualissima all’università. Saremo tre ragazze e due ragazzi. • Ci siamo tutti? No, manca un’ amica, ma non possiamo aspettarlo, perché passerà la lezione inizierà alle 8.45 e dobbiamo ancora percorrere circa 100 metri per raggiungere l’aula,facendo la bellezza di più di 50 scalini. • Finalmente un paio di minuti prima riesce ad arrivare Francesca la solita ritardataria! • Ognuno prende posto. • Dopo circa un’ora e mezza la lezione di didattica generale termina ...ma mancano ancora 6 ore per rientrare a casa. • Finita anche la seconda lezione Letteratura d’infanzia(2ore)io e i miei amici decidiamo di fare un salto in mensa. • Bene, andiamo a fare i biglietti. • • Costo di ogni biglietto circa 3.5 euro. • L’attesa è lunga e richiede pazienza perché davanti a noi ci saranno una trentina di persone!!!uff che noia! • Dopo venticinque minuti raggiungiamo il bancone. • Tutti chiedono ciò che desiderano mangiare e bere e dopo aver consegnato il ticket ci incamminiamo al tavolo da quattro persone. • Quando usciamo notiamo subito che è una bellissima giornata, ci sono circa 20c,si sta davvero bene. • E' arrivato il momento di spostarci tutti verso l’ingresso per dirigerci verso le varie aule. • La lezione comincia precisamente alle 15.30 e tutti si accingono a sedersi. • Alla fine cerco di uscire 10 minuti prima per non perdere il treno. • Alla fine cerco di uscire 10 minuti prima per non perdere il treno. • Affannata arrivo sul treno che compie il suo solito tragitto (20minuti) fino ad arrivare a Novate Milanese. • Durante il tragitto posso riposarmi un pochino. • Dalla stazione a casa ci vogliono solo 5 minuti che spesso faccio in bicicletta. • Giunta al portone prendo l’ascensore per arrivare al sesto piano. • Una volta entrata “home sweet home” cerco di rilassarmi leggendo un libro,ascoltando un po’ di musica o magari facendo una lungo e piacevole bagno di almeno 45 minuti. • Scende la sera e verso le 20.00 si cena. • Dopo mangiato mi aspettano i miei amici con i aìquali ci vediamo per tre ore,alle 23.45 sono di ritorno,pronta per dormire e iniziare alla grande l’indomani.