MALATTIE METABOLICHE EREDITARIE MAURIZIO SCARPA DIPARTIMENTO DI PEDIATRIA CENTRO REGIONALE MALATTIE RARE IDENTIFICAZIONE DEI NEONATI E DEI LATTANTI A RISCHIO DI PATOLOGIA METABOLICA EREDITARIA Le malattie metaboliche sono patologie rare, con una frequenza complessiva di 1:5000 nati vivi, generalmente ereditate come malattie autosomiche recessive. La malattia metabolica più frequente la Fenilchetonuria con una frequenza di 1:12.000. Generalmente queste malattie esitano con gravi quadri di compromissione neurologica, ritardo mentale e morte. Fortunatamente, per alcune patologie, molti effetti gravi possono essere prevenuti con una diagnosi precoce ed un adeguato e tempestivo trattamento dietetico. IDENTIFICAZIONE DEI NEONATI E DEI LATTANTI A RISCHIO DI PATOLOGIA METABOLICA EREDITARIA Le malattie metaboliche sono causate da difetti enzimatici che causano un alterato processamento di molecole semplici, aminoacidi, o complesse, carboidrati e lipidi. Il deficit enzimatico previene il metabolismo normale di un nutriente o di un suo metabolita fino a raggiungere livelli tossici. Inoltre, alcuni pazienti possono sviluppare delle carenze nutrizionali perché incapaci di produrre il prodotto metabolico finale. IDENTIFICAZIONE DEI NEONATI E DEI LATTANTI A RISCHIO DI PATOLOGIA METABOLICA EREDITARIA L’anormale metabolismo causa effetti importanti nell’organismo. Carenze energetiche o nutrizionali comportano un blocco dello sviluppo dell’individuo con potenziali danni permanenti cerebrali in caso di raggiungimento di livelli tossici del metabolita alterato. Le alterazioni dovute ad accumulo tossico possono variare a seconda del tipo di molecola accumulata nell’unità di tempo. IDENTIFICAZIONE DEI NEONATI E DEI LATTANTI A RISCHIO DI PATOLOGIA METABOLICA EREDITARIA Benchè gli effetti potenziali di un difetto metabolico possano essere estremamente gravi, gli stessi possono essere ridotti mediante un attento regime dietetico. Molti bambini con malattie metaboliche si sviluppano e vivono in maniera normale. Se non trattati o trattati inappropriatamente i piccoli pazienti sviluppano, nella maggior parte dei casi, ritardo mentale, deficit neurologico, coma e morte. IDENTIFICAZIONE DEI NEONATI E DEI LATTANTI A RISCHIO DI PATOLOGIA METABOLICA EREDITARIA Il primo trattamento dietietico di una malattia metabolica è stato descritto nel 1954 dal Dr. Horst Bickel, il quale riportò i benefici neurologici in pazienti affetti da fenilchetonuria (PKU) dopo dieta senza fenilalanina. Sfortunatamente questi pazienti avevano già sviluppato un grave ritardo mentale. Dopo questa comunicazione, l’applicazione di una dieta adeguata in caso di PKU ha permesso di prevenire il ritardo mentale adottando una dieta a basso regime di fenilalanina già in epoca neonatale.. Metabolic Disorders Taken as a whole are common There are over 500 Defined and the number is growing As is our understanding and ability to diagnose and treat Metabolic Disorders Diagnosis is difficult due to : The nonspecific nature of clinical presentation (poor feeding, altered mental status, developmental delay) Lack of family history, being autosomal recessive Diagnosis is critical as early treatment significantly improves outcome for many. IDENTIFICAZIONE DEI NEONATI E DEI LATTANTI A RISCHIO DI PATOLOGIA METABOLICA EREDITARIA SINTOMI NON SPECIFICI IN UN CONTESTO CLINICO EVOCATIVO -Neonato a termine da gravidanza normale -Intervallo senza sintomi -Deterioramento progressivo , senza causa apparente -Esami di routine nella norma (compresi Rx torace, esame del liquor, indagini microbiologiche, neuroimaging) Il peggioramento clinico, inaspettato e inspiegabile di un neonato, dopo un iniziale periodo senza sintomi è il segnale più importante della presenza di una patologia metabolica ereditaria di tipo "intossicazione". IDENTIFICAZIONE DEI NEONATI E DEI LATTANTI A RISCHIO DI PATOLOGIA METABOLICA EREDITARIA PRIMO IMPATTO: SINTOMI NON SPECIFICI -Problemi respiratori, distress respiratorio -Ipotonia -Suzione scarsa -Vomito -Disidratazione -Letargia -Convulsioni FONDAMENTALE: -Attivare Indagini eziologiche rivolte a documentare le cause più frequenti (infezioni) VALORIZZARE: -Consanguineità -Precedenti decessi in epoca neonatale, di nascita a termine di gravidanza regolare, di intervallo libero dalla nascita alla comparsa dei sintomi IDENTIFICAZIONE DEI NEONATI E DEI LATTANTI A RISCHIO DI PATOLOGIA METABOLICA EREDITARIA Rivalutazione del neonato - Il sospetto clinico è cruciale per l'identificazione del neonato a rischio di patologia metabolica ereditaria. - I segni e i sintomi interpretati come esito di ipossia , infezione o altre cause comuni diventano evocativi soprattutto in assenza di chiare cause eziologiche. Comune alla maggior parte degli errori congeniti del metabolismo ad esordio neonatale è la sintomatologia neurologica (alterazioni del tono muscolare, della reattività, convulsioni) ATTENZIONE: l'encefalopatia metabolica può accompagnarsi a sintomi respiratori (alcalosi o acidosi respiratoria), apnea, bradicardia e ipotermia. Spesso è presente ipocalcemia, ipo- iper glicemia. A volte leucopenia e piastrinopenia. L'errore diagnostico più comune è porre diagnosi di sepsi. INBORN ERRORS OF METABOLISM Can be roughly divided into two groups based on cellular localization and clinical presentation. Group 1-Predominantly Cytoplasm Catabolism of Amino Acids, Fatty Acids and Carbohydrates. Present acutely after a brief asymptotic period Presentation may include reduced level of consciousness, respiratory distress, hypertonia, seizures, order Group 2-Predominantly Organellar Lysosomal storage and mitochondrial Have a more chronic course Often do not present until late childhood or adult hood IDENTIFICAZIONE DEI NEONATI E DEI LATTANTI A RISCHIO DI PATOLOGIA METABOLICA EREDITARIA DIAGNOSI DIFFERENZIALE Cardiomiopatia restrittiva Insufficienza cardiaca congestizia Edema polmonare Meningiti ed Encefaliti REYE Syndrome Apnee Gastroenterite Urinarie e Sepsi Pielonefriti Epatiti Ipoglicemia Stenosi pilorica SIDS Infezioni Vie Screening Early Diagnosis = Early treatment Children • Urine • Blood • Blood or urine on fllter paper (spots) Newborns • Dried blood spots PATOLOGIE METABOLICHE EREDITARIE SCREENABILI MEDIANTE TANDEN MASSA Difetti legati all'ossidazione degli acidi grassi Deficit di acil-CoA deidrogenasi per acidi grassi a corta catena (SCAD) Deficit di acil-CoA deidrogenasi per acidi grassi a media catena (MCAD) Deficit di acil-CoA deidrogenasi per acidi grassi a corta catena (LCAD) Deficit multiplo di acil-CoA deidrogenasi (MADD) Deficit di 3-OHacil-CoA deidrogenasi (LCHAD) Deficit di carnitina palmitoil transferasi (CPT-II) Deficit di 2,4-dienoil-CoA reduttasiDeficit di traslocasi Difetti legati al catabolismo degli amminoacidi ramificati Deficit di propionil-CoA carbossilasi (PA) Acidemia metilmalonica (tutti i tipi) (MMA) Deficit di isovaleril-CoA deidrogenasi (IVA) Deficit di metilcrotonil-CoA carbossilasi (3-MCC) Deficit di beta-chetotiolasi (beta-KT) Deficit di glutaril-CoA deidrogenasi (GA-I) Deficit di 3OH-3metilglutaril-CoA liasi (HMG) UREA CYCLE DISORDERS UREA CYCLE DEFECTS Clinical Synopsis METABOLIC : Episodic ammonia intoxication Respiratory alkalosis NEUROLOGIC : Irritability Lethargy Ataxia Coma Seizures Cerebral edema Developmental delay Mental retardation GASTROINTESTINAL : Protein avoidance Vomiting GROWTH : Failure to thrive DIAGNOSTIC LABORATORY : Hyperammonemia High plasma citrulline (1000-5000 micromolar) High plasma glutamine Hepatic argininosuccinate synthetase deficiency MOLECULAR : Mutations in argininosuccinate synthetase INHERITANCE : Autosomal recessive MAPLE SYRUP URINE DISEASE MAPLE SYRUP URINE DISEASE Clinical Synopsis INHERITANCE : Autosomal recessive GROWTH : Other Feeding problems ABDOMEN : Pancreas Pancreatitis Gastrointestinal Vomiting NEUROLOGIC : Central nervous system, Letharg,Seizures, Coma Mental retardation Hypertonia, Hypotonia, Cerebral edema METABOLIC FEATURES : Ketosis, Hypoglycemia, Lactic acidosis in E3-deficiency LABORATORY ABNORMALITIES : Elevated plasma branched chain amino acids (leucine, isoleucine, valine) Maple syrup urine odor Branched chain ketoaciduria (alpha-keto isocaproate, alpha-keto-beta methylisovalerate, alpha-keto isovalerate) Elevated plasma alloisoleucine Positive urine DNPH screening test MISCELLANEOUS : Five clinical variants of MSUD: (1) Classic severe form, (2) Intermittent form, (3) Intermediate form, (4) Thiamine-responsive form, (5) Dihydrolipoyl dehydrogenase (E3)-deficient In inbred Old Order Mennonite population of Lancaster County, MSUD prevalence is 1/176 newborns Onset of symptoms 4-7 days of age in classical severe form Death in untreated children MOLECULAR BASIS : Caused by mutations in the catalytic subunit genes of the branched-chain alpha-keto acid dehydrogenase complex, including E1 alpha subunit gene, E1 beta subunit gene E2 subunit gene E3 subunit gene Glucocerebroside-laden Gaucher Cells Gaucher Disease Type 1 Young Severe Initially, patient had severe liver and spleen involvement • Patient shown postsplenectomy. Liver fills abdominal cavity. Note bowing of legs due to long bone involvement. Rapid progressive disease signs are more commonly seen in children. Gaucher Disease Type 2 Visceromegaly Strabismus Cortical thumbs Retroflexion of the neck Failure to thrive Cachexia Gaucher Disease Type 3 Typical presentation of severe early onset Massive visceral enlargement Progressive developmental delay Skeletal Complications of Gaucher Disease Skeletal Pathology of Gaucher Disease Haemorrhagic infarction Necrosis Osteosclerosis Severe osteoporosis Loss of cortical bone Gaucher Cells in Bone Marrow T1-weighted MR Image Erlenmeyer Flask Deformity Mineral Bone Damage Platyspondyly Thickened Interlobular Septa T1 MRI of Splenic Nodules in Gaucher’s Hepatosplenomegaly in Gaucher’s Femur Before and After 48 Months of Ceredase Treatment Before After Gaucher Disease Before and After 3 1/2 Years of Ceredase Treatment Before After Gaucher Disease Before and After 33 Months of Ceredase Treatment Before After MUCOPOLYSACCHARIDOSES LSD ARE DUE TO GAG STORAGE Lysosomal Storage of GAG (Buchino et al., 1997) Photo reproduced by permission of Arnold Publishers. Multisystemic Manifestations Neurologic Skeletal Respiratory Auditory Ocular Cardiovascular Gastrointestinal Disease Progression - Severe MPS I 12 months 10 months 22 months 34 months 39 months Disease Progression - Attenuated MPS I 3 years 6 years 4 years 8 years 11 years MPS IH MPS IHS HurlerScheie Hurler MPS IS MPS II MPS II MPS IIIA MPS IIIB Scheie Hunter Hunter Sanfilippo Sanfilippo LE MUCOPOLISACCARIDOSI MPS IV MPS IV MPS VI MPS VII Morquio Morquio Maroteaux-Lamy Sly Current Disease Management Symptomatic management • supportive care • treatment of complications • can improve quality of life Bone marrow transplantation • more severe cases Enzyme Replacement Therapy Clinical Studies Phase 1/2 Study (N=10) Phase 3 Study (N=45) Phase 3 Extension Study (N=45) Compassionate Use Program (N=18) Phase 3 Study: Aldurazyme Reduced Hepatomegaly Double-blind 26 wk Open-label Extension 24 wk 50 wk 5 Mean % Change in Liver Volume 1.3 0 Placebo/ Aldurazyme -5 -10 Aldurazyme/ Aldurazyme -12.6 -15 -20 -18.9* -21.7 -25 *P=0.001 compared to placebo. Shift from abnormal to normal liver volume with Aldurazyme: 64% after 6 months, 80% after 12 months. Phase 3 Study: Aldurazyme Reduced Urinary GAG Levels Double-blind Open-label Extension 300 Mean Urinary GAG Levels (μg/mg Creatinine) Placebo patients begin Aldurazyme Placebo/Aldurazyme Aldurazyme/Aldurazyme +47% P<0.001 150 -69% -54% -65% Upper limit of normal for 13–18 yo age range (38.5 μg/mg creatinine) 0 Baseline Week 26 Week 50 Phase 3 Study: Aldurazyme Improved FVC Levels Mean Change in FVC, Percentage Points Double-blind 6 Open-label Extension Placebo/Aldurazyme Aldurazyme/Aldurazyme P=0.001* 4 2 P=0.009* (between group) P=0.065† 0 -2 Placebo patients begin Aldurazyme -4 Baseline * Change from Baseline Week 26 † Change from Week 26 Week 62 Phase 3 Study: Aldurazyme Increases 6MWT Distance Double-blind Open-label Extension 50 40 Placebo/Aldurazyme Mean Change, Meters Aldurazyme/Aldurazyme P=0.005* 30 20 10 P=0.066* (between group) 0 P=0.023† -10 -20 -30 Placebo patients begin Aldurazyme -40 -50 Baseline Week 26 *Change from Baseline. †Change from Week 26. Week 62 Phase 3 Study: Aldurazyme Increases Shoulder Flexion Shoulder Flexion Median (90.5 o) at Baseline Double-blind 26 wk Open-label Extension 24 wk 50 wk 20 15.2 15 Degrees 9.6 10 8.7 5 Aldurazyme/ Aldurazyme 0 -5 Placebo/ Aldurazyme -4.8 -10 n=12 n=7 n=12 n=9 The End