UNIVERSITA’ DI PISA
CORSO DI LAUREA
IN TERAPIA OCCUPAZIONALE
METODOLOGIA DELLA RIABILITAZIONE
Prof. Dr. Tito Filippo RASTELLI
La riabilitazione nella pratica clinica: concetto di
menomazione, disabilità, lavoro multisciplinare in
riabilitazione, la stesura di un piano di trattamento:
contenuti (gli strumenti del riabilitatore) ed obiettivi
Prof. Dr. Tito Filippo RASTELLI
PROGRAMMA DELLE LEZIONI
Introduzione: concetti generali di riabilitazione
Tecniche di riabilitazione; Ortesi ed Ausili
Riabilitazione in traumatologia ortopedica
Riabilitazione in Ortopedia
Riabilitazione in Neurologia
Riabilitazione in Chirurgia generale
Amputazioni e riabilitazione
BIBLIOGRAFIA PER INDICAZIONI
ALLO STUDIO DELLA MATERIA
• Complementi
anatomici in elettromiografia clinica J.Goodgold;
Verduci Editore.Medicina Fisica e Riabilitazione Megna G., Achille P.;
Edizioni del Grifo.
• Medicina Fisica e Riabilitazione Randall L. Braddom; Curatore ed.
italiana: Prof. Carlo Bertolini; Antonio Delfino Editore.
• Riabilitazione in ortopedia e traumatologia: protocolli terapeutici S.
Brent BROTZMAN; Curatori ed. italiana: P. Clerico e S. Megaterio (I
Clin. Ortop. Univ. Torino); U.T.E.T.
• Riabilitazione nelle malattie neurologiche R. Greenwood; Curatori ed.
italiana: B. Bergamasco (Professore ordinario di Neurologia - Direttore
Clinica Neurologica, Università di Torino), G. Valobra (già Professore
incaricato di Medicina Fisica e Riabilitazione - Università di Torino)
BIBLIOGRAFIA PER INDICAZIONI
ALLO STUDIO DELLA MATERIA
Medicina Riabilitativa Rosini Editrice Firenze.
Alessandro Battaglia, Aldo Morelli
•
• Medicina Fisica e della Riabilitazione, UTET Torino,
Enciclopedia in 4 Volumi, G. Valobra et autori vari
• Esame obbiettivo dell’apparato muscoloscheletrico,
UTET Torino, J. Gross, J. Fetto, E. Rosen
• Cinesiologia applicata e cinesiterapia, Ed. Idelson
Napoli, Giuseppe Villani
BIBLIOGRAFIA PER INDICAZIONI
ALLO STUDIO DELLA MATERIA
MEDLINE
LINK SEDI
UNIVERSITARIE DEL MONDO
Academic Services
Millbrook House
Occupational Therapy:
Organisation
Occupational Therapy & Disability
Web Site Links
Occupational Therapy : General
Resources
Occupational Therapy & Related
Journals
Disability : International Resources
Disability : ICT & assistive
technology
s
Disability : UK Resources
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COSA E’ RIABILITAZIONE
PROCESSO DI SOLUZIONE DI PROBLEMI, DI
EDUCAZIONE
APPRENDIMENTO IN
CONDIZIONI PATOLOGICHE, NEL CORSO DEL QUALE,
SI PORTA UNA PERSONA CHE HA AVUTO UNA
MENOMAZIONE CHE PUO’ CAUSARE DISABILITA’
A RAGGIUNGERE IL MIGLIORE LIVELLO DI VITA
POSSIBILE SUL PIANO FISICO, FUNZIONALE,
SOCIALE ED EMOZIONALE, CON LA MINORE
RESTRIZIONE POSSIBILE DELLE SUE SCELTE
OPERATIVE, PUR NELL’AMBITO DELLA LIMITAZIONE
CAUSATA DALLA SUA MENOMAZIONE E DALLA
QUANTITA’ DELLE RISORSE DISPONIBILI
CLASSIFICAZIONI INTERNAZIONALI DELLE MALATTIE
DELLE DISABILITA’ DEGLI HANDICAP E DELLA SALUTE
ICD-10 DSM-IV ICIDH ICF
•
ICD-10 (ultima versione dell’ICD): International
Classification of Diseases dell’ OMS( Organizzazione
Mondiale della Sanità): riguarda tutte le malattie.
• DSM-IV (ultima versione del DSM) (Diagnostic and
Statistical Manual of Mental Disorders) dell’ APA
(Associazione Psichiatrica Americana): riguarda solo i
disturbi mentali (malattie psichiatriche).
• ICIDH (International Classification of
Impairement,Disabilities and Handicaps)dell’OMS:
riguarda le conseguenze delle malattie.
• ICF(International Classification of Functioning Disability
and Health) dell’OMS: riguarda il livello di
funzionamento, di abilità e di salute.
9
ICIDH (1980) OMS
INTERNATIONAL CLASSIFICATION OF IMPAIREMENTS
DISABILITIES AND HANDICAPS (CLASSIFICAZIONE
INTERNAZIONALE DELLE MENOMAZIONI DELLE DISABILITA’
E DEGLI HANDICAPS)
L’ICD si occupa solo della
classificazione delle malattie,
ma non delle conseguenze.
Considera la seguente
sequenza di eventi:
• EZIOLOGIA
• PATOLOGIA
• MANIFESTAZIONE
CLINICA della MALATTIA
•
•
•
•
10
L’ICIDH analizza le
conseguenze della malattia
MALATTIA/INFORTUNIO/
MALFORMAZIONE
MENOMAZIONE
DISABILITA’
HANDICAP
DEFINIZIONE
MENOMAZIONE DISABILITA’ HANDICAP
• MENOMAZIONE: Perdita o anomalia a carico di strutture
o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche. Può
essere permanente o transitoria.
• DISABILITA’:Riduzione parziale o totale della capacità
di svolgere un’attività nei tempi e nei modi considerati
come normali. Può essere permanente o transitoria,
reversibile o irreversibile, progressiva o regressiva. Può
essere una conseguenza diretta di una menomazione o
una reazione psicologica ad essa.
• HANDICAP: Condizione di svantaggio risultante da una
menomazione o da una disabilità, che limita o
impedisce lo svolgimento di un ruolo normale in
rapporto all’età, al sesso, ai fattori sociali e culturali. E’
una condizione soggetta a cambiamenti migliorativi o
peggiorativi.
11
ICF (2001) OMS INTERNATIONAL CLASSIFICATION
OF FUNCTIONING DISABILITY AND HEALTH
CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO
DELLA DISABILITA’ E DELLA SALUTE
• FUNZIONI CORPOREE: sono le funzioni fisiologiche dei
sistemi corporei, incluse le funzioni psicologiche.
• STRUTTURE CORPOREE: sono le parti anatomiche del
corpo (organi, sistemi, apparati).
• ATTIVITA’ e PARTECIPAZIONE: esecuzione di un compito
o di un’azione;coinvolgimento in una situazione di vita.
• FATTORI AMBIENTALI e CONTESTUALI: caratteristiche
del mondo fisico, sociale e degli atteggiamenti cha possono
avere impatto sulle prestazioni di un individuo in un
determinato contesto.
12
ICF
• RIGUARDA TUTTE LE
PERSONE
• INTRODUCE IL
CONCETTO DI PERSONA
“DIVERSAMENTE ABILE”
• SPIEGA IL
FUNZIONAMENTO
DELLA PERSONA
SECONDO 4
DIMENSIONI:
19
1. CORPO: Funzioni
corporee e Strutture
corporee
2. ATTIVITA’ :semplici e
complesse
3. PARTECIPAZIONE: nei
vari ambiti di vita
4. FATTORI CONTESTUALI:
caratteristiche
dell’ambiente fisico e
sociale; atteggiamenti;
valori.
TIPI DI DISABILITA’
o DIVERSE ABILITA’
• DISABILITA’ FISICHE
menomazioni motorie, per es.: p.c.i., distrofia
muscolare, ecc.
• DISABILITA’ PSICHICHE
menomazioni dell’apparato psichico: Ritardo
Mentale, Disturbi del funzionamento psichico.
• DISABILITA’ SENSORIALI
menomazioni sensoriali visive e uditive.
• DISABILITA’ MISTE
menomazioni complesse.
20
International Classification of Functioning,
Disability and Health
.
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ICF Children and Youth version is available in the online browser. (Choose the ICF-Children from the list)
WHO Collaborating Centre Meeting for the Family of the International Classifications,
19th to 25th October 2003, Cologne , Germany. - Meeting papers
Winners of the WHO Photo Contest "Images of Health and Disability" 2003
WHO Collaborating Centre Meeting for the Family of the International Classifications, 14th to 19th October 2002, Brisbane
Australia
Meeting home page - Meeting papers
WHO Conference on Health and Disability, 17-20 April 2002 Trieste, Italy
Director General's Speech - Meeting home page
WHO Press Release on ICF.
[English] [French] [Spanish]
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Available languages: English, French, Spanish, Chinese and Russian.
World Health Assembly Resolution for ICF
Executive Board resolution on ICIDH-2
Translator's Tool for ICF
Literature review on environmental factors and their role as facilitators or barriers in functioning and disability
International Classification of Functioning,
Disability and Health
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As a new member of WHO Family of International Classifications, ICF describes how people live with their health condition. ICF is
a classification of health and health related domains that describe body functions and structures, activities and participation. The
domains are classified from body, individual and societal perspectives. Since an individual's functioning and disability occurs in a
context, ICF also includes a list of environmental factors.
ICF is useful to understand and measure health outcomes. It can be used in clinical settings, health services or surveys at the
individual or population level. Thus ICF complements ICD-10 , The International Statistical Classification of Diseases and Related
Health Problems and therefore is looking beyond mortality and disease.
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RIABILITAZIONE
•
•
1.
2.
DEFINIZIONE: “Processo di soluzione dei
problemi e di educazione e rieducazione,
attraverso cui la persona disabile raggiunge il
miglior livello di vita possibile sul piano fisico,
psichico, funzionale, sociale ed
emozionale.”(SIMFER e AA. VV., Manifesto della
Riabilitazione).
SCOPI:
Favorire la partecipazione attiva della persona
diversamente abile alla vita di tutti, secondo le
sue capacità.
Migliorare la qualità di vita globale della
persona diversamente abile .
23
FASI DEL PROCESSO RIABILITATIVO
• DIAGNOSI CLINICA della menomazione conseguente
ad un evento patologico.
• DIAGNOSI FUNZIONALE nelle varie aree: motorioprassica, cognitiva, affettivo-relazionale, linguistica,
comunicazionale, sensoriale, neuropsicologica,
dell’autonomia.
• PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE (PRI):
formulazione degli Obiettivi da raggiungere e delle
strategie (Interventi) da attuare.
• PROGRAMMI RIABILITATIVI: specifici per singole
aree.
• VERIFICHE PERIODICHE (con riformulazione del PRI)
• VERIFICA FINALE.
24
ELEMENTI INDISPENSABILI
DEL PROGETTO RIABILITATIVO
• STORICITA’: Ogni intervento deve essere strettamente collegato
alla Diagnosi e tener conto di eventuali percorsi riabilitativi,
educativi o terapeutici precedenti.
• GLOBALITA’: La presa in carico coinvolge sempre la persona
nella sua globalità, sia sul versante affettivo, che su quello
cognitivo.
• PARTECIPAZIONE ATTIVA: Il soggetto e la sua famiglia
debbono contribuire attivamente alla formulazione ed attuazione
del PRI.
• QUALITA’ DI VITA: Per migliorare la QV bisogna valutare i
bisogni della persona e le risorse umane e materiali presenti nel
contesto.
• PROGRAMMAZIONE PUNTUALE DEGLI INTERVENTI: Gli
interventi programmati debbono fondarsi su modelli teorici
scientifici,sulla base dei quali stabilire: Obiettivi; Metodologie e
Strumenti di lavoro; Modalità di Verifica dei risultati.
25
Ruolo dell’equipe
FISIATRA
INFERMIERE DI
RIABILITAZIONE
LOGOTERAPISTA
PSICOLOGO
FISIOTERAPISTA
SPECIALISTA
D’ORGANO
ASSISTENTE
SOCIALE
TECNICO
ORTOPEDICO
TERAPISTA
OCCUPAZIONALE
EQUIPE MULTIDISCIPLINARE
•
•
•
•
•
MEDICI SPECIALISTI della branca considerata:
neurologo, neuropsichiatra infantile, oculista,
otorinolaringoiatra,ecc.
PSICOLOGI: psicologo clinico, neuropsicologo,
psicoterapeuta.
ASSISTENTI SOCIALI
TERAPISTI DELLA RIABILITAZIONE:
fisiochinesiterapista (FKT), terapista
occupazionale (OT), logopedista (LT),
neuropsicomotricista dell’età evolutiva (NPM)
INFERMIERI SPECIALIZZATI.
27
INTERVENTO MULTIDISCIPLINARE ed
INTERDISCIPLINARE
•
1.
2.
3.
•
1.
2.
3.
•
1.
2.
3.
L’INTERVENTO MEDICO è prevalentemente finalizzato a:
Effettuare la diagnosi clinica
Prevenire l’estensione del danno iniziale e la formazione di
danni secondari
Curare le forme morbose croniche.
L’INTERVENTO PSICOLOGICO è prevalentemente finalizzato
a:
Valutare i livelli di sviluppo psicologico e neuropsicologici
Valutare ed affrontare le problematiche relazionali e
comportamentali (psicoterapia)
Supportare i familiari del disabile ed il lavoro di gruppo.
L’INTERVENTO SOCIALE è prevalentemente finalizzato a:
Contribuire a rimuovere le condizioni di handicap
Supportare le famiglie dei diversamente abili
Valutare i bisogni reali dei diversamente abili e delle loro
famiglie.
28
L’ INTERVENTO TERAPEUTICO-RIABILITATIVO è prevalentemente
finalizzato a:
Attivare e migliorare le funzioni e/o le competenze del
soggetto, affinchè egli possa utilizzare al meglio le proprie
potenzialità.
In particolare:
•
LA NEURO e PSICOMOTRICITA’ DELL’ETA’ EVOLUTIVA:
riguarda il processo abilitativo-riabilitativo della prima infanzia
ed è finalizzato alla rieducazione funzionale dei deficit
neuropsicomotori.
•
LA FISIOKINESITERAPIA: è finalizzata alla rieducazione
funzionale dei deficit neuromotori.
•
LA TERAPIA OCCUPAZIONALE: è finalizzata alla rieducazione
funzionale delle abilità fini-motorie ed all’autonomia nella vita
quotidiana.
•
LA LOGOPEDIA: è finalizzata alla rieducazione funzionale del
linguaggio ed all’acquisizione delle abilità comunicative.
29
STRUMENTI PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
(DPR 24/febbraio 1994)
DIAGNOSI FUNZIONALE (DF)
• E’ uno strumento interdisciplinare e non solo medico
• E’ redatta dalla Unità Multidisciplinare delle ASL
• Esula da definizioni generali; descrive una situazione
in un contesto, ossia considera l’individuo per come
funziona in un certo ambiente
• E’ dinamica, soggetta per sua natura a modifiche
periodiche
• Parte dall’esigenza di dare risposte ai bisogni
• Mette in luce le aree di potenzialità e non solo i danni
• Suggerisce modalità e tecniche di intervento.
30
AREE DI VALUTAZIONE DELLA
DIAGNOSI FUNZIONALE
• AREA COGNITIVA
• AREA AFFETTIVORELAZIONALE
• AREA LINGUISTICA
• AREA SENSORIALE
• AREA MOTORIOPRASSICA
• AREA
NEUROPSICOLOGICA
• AREA DELL’
AUTONOMIA
SINTESI FINALE
DF redatta in forma
sintetica e conclusiva
31
La medicina riabilitativa è quella parte della
metodologia clinica
che tratta le alterazioni
del comportamento indotte da:
1)
malattie che interessano specificamente
(traumi o malattie d'organo) il complesso
osteo-mio-articolare e/o il complesso neuromuscolare: sono quelle che influiscono
direttamente sulla possibilità del soggetto di
avere un rapporto motorio normale con
l'ambiente che lo circonda;
La medicina riabilitativa è quella parte della
metodologia clinica
che tratta le alterazioni
del comportamento indotte da:
2) malattie d'organo o di sistema che siano in
grado di interferire con i meccanismi di
controllo metabolico, in particolar modo con
quelli coinvolti nel trasporto d'ossigeno (ad
es: malattie polmonari, ematologiche o
vascolari), nella produzione di ormoni attivi
sul metabolismo energetico (ad es.: diabete)
o nei processi di eliminazione di sostanze
tossiche (ad es.: epato e nefropatie).
La medicina riabilitativa è quella parte della
metodologia clinica
che tratta le alterazioni
del comportamento indotte da:
3)
malattie in grado di alterare i processi di
apprendimento, o di gestione del significato
o motivazionali dell'individuo, in grado di
agire cioè sulla sfera cognitiva.
L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’
IN MEDICINA RIABILITATIVA
STRUTTURA
CIO’ CHE E’ DATO
PROCESSO
CIO’ CHE SI FA
•RISORSE
DISPONIBILI
•ORGANIZZAZIONE
•AZIONI RELATIVE
ALL’ASSISTENZA
SANITARIA
•VOLUME DELLE
PRESTAZIONI
•APPROPRIATEZZA
DELLE PRESTAZIONI
ESITO
CIO’ CHE SI
OTTIENE
•MODIFICAZIONI
DELLA
ENTITA’ DI
MENOMAZIONE
DISABILITA’
ED HANDICAP
•OTTIMIZZAZIONE
DEL
RAPPORTO
COSTO/BENEFICIO
Attività sanitarie di riabilitazione
Si rivolgono
Comprendono
alla MENOMAZIONE
per contenere o minimizzare la disabilità
alla ABILITÀ
per migliorare la performance ADL o IADL
interventi valutativi
interventi diagnostici
interventi terapeutici
procedure operative
Operano attraverso:
il PROGETTO RIABILITATIVO
individuale e di struttura
i PROGRAMMI RIABILITATIVI
che lo compongono
PROGETTO RIABILITATIVO
Insieme delle proposizioni elaborate dall’equipe
multiprofessionale riabilitativa, attraverso l’utilizzo
di specifici strumenti e metodologie
di osservazione e valutazione
Coordinate per la sua individuazione
• paradigma teorico di riferimento
• organizzazione delle risorse e del processo
in riferimento al paradigma definito
Il Progetto Riabilitativo
INDIVIDUALE
1- è responsabilità del FISIATRA nell’ambito
del team (è un atto medico specialistico)
2- definisce le abilità residue e recuperabili in
rapporto alla menomazione ed alla disabilità del
Paziente
3- definisce gli esiti desiderati
4- definisce gli OBIETTIVI a breve, medio e lungo
termine, i TEMPI previsti, le AZIONI e le CONDIZIONI
necessarie alle altre UO dello stesso dipartimento e
degli altri dipartimenti o strutture
Il Progetto Riabilitativo
DI STRUTTURA
1- disponibilità ed organizzazione degli
spazi
2- organizzazione degli interventi dei vari
componenti il TEAM riabilitativo
3- stesura ed applicazione delle procedure
operative standard in rapporto con
le altre UO dello stesso dipartimento e degli
altri dipartimenti o strutture
Il Programma Riabilitativo
Definisce:
1- le modalità della presa in carico
2- gli interventi specifici durante il periodo
di presa in carico
3- gli obiettivi immediati (a pochi giorni)
4- gli obiettivi a breve termine (poche settimane)
5- modalità e tempi di erogazione
6- le misure di esito degli interventi
7- il ruolo dei singoli operatori e strumenti terapeutici
Costituisce elemento di verifica del progetto riabilitati
CONSIDERAZIONI METODOLOGICHE INTRODUTTIVE
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
A BREVE, MEDIO E LUNGO
TERMINE
CRITERIO TEMPORALE:
LE MODIFICAZIONI BIOLOGICHE E
COMPORTAMENTALI
CHE
SI
VOGLIONO
OTTENERE
CON
INTERVENTI RISPETTIVAMENTE DI
BREVE, MEDIA E LUNGA DURATA
(RISPETTO AGLI STANDARD MEDI
NORMALIZZATI PER PATOLOGIA,
COMORBILITA’, ETA’, SESSO)
EQUIPE RIABILITATIVA
•CONVERGENZA DI PIU’ PROFESSIONALITA’
•VALORIZZAZIONE DEL PROPRIO SPECIFICO
AMBITO OPERATIVO
•BACKGROUND CULTURALE E LINGUAGGIO COMUNE
•SUBORDINAZIONE DELLE PROPRIE STRATEGIE
AL RAGGIUNGIMENTO DI UN OBIETTIVO CONDIVISO,
COERENTE AL PROGETTO
Il Team
Per “team” o gruppo di lavoro, intendiamo :
• un
insieme
configurazione
individuato
da
una
propria
•una ripartizione operata in base a caratteristiche
qualitative, strutturali e professionali in ambito
organizzativo e scientifico.
In esso i rapporti tra i membri sono interdipendenti,
cioè il comportamento di ciascun membro influisce
su quello di ciascun altro; inoltre credenze, norme,
valori, cultura, professionalità, regolano la reciproca
condotta per il conseguimento di un determinato
obiettivo.
Il Team
Prerequisito intrinseco per l’appartenenza
alla filosofia operativa del team, è non essere
un operatore chiuso nella torre del proprio
specifico, ma entrare in una logica di
programmazione, attuazione, verifica delle
attività, attraverso circolarità e livelli successivi
di consapevolezza,
non immaginati come il progressivo avvicinamento
ad una verità, ma come la costruzione
di un sapere ricco, ma provvisorio ed aperto
ad infiniti auspicabili sviluppi successivi.
Scarica

Lezione introduzione alla Riabilitazione