CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY E STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE E DI COMUNICAZIONE Il BILANCIO SOCIALE LABORATORIO SULLA RESPONSABILITA’ SOCIALE DELLE IMPRESE: 5a edizione AA 2010-2011 CONCORSO CONFINDUSTRIA PU DAL VALORE DEL SINGOLO ALLA SQUADRA DI VALORE Seminario per l’attribuzione di 2 crediti formativi Prof. Mara Del Baldo [email protected] IL BILANCIO SOCIALE È una relazione volontaria che pone in risalto la missione d’impresa, il criterio di gestione, l’impegno nei confronti delle risorse umane e quello nei confronti della comunità allargata; l’impegno nei confronti dell’ambiente, della sicurezza, dell’innovazione È uno strumento in grado di provare che il fine dell’impresa non è solo quello di conseguire per sé un vantaggio economico, ma anche quello della creazione e della ripartizione di valore aggiunto per la comunità nel rispetto delle norme e dei valori che la caratterizzano. È un investimento che crea valore per l’impresa, uno strumento che testimonia la responsabilità e l’affidabilità di un soggetto economico in sintonia con il contesto sociale. a.a. 2010 2011 2 È uno strumento in grado di provare che il fine dell’impresa non è solo quello di conseguire per sé un vantaggio economico, ma anche quello della creazione e della ripartizione di valore aggiunto per la comunità nel rispetto delle norme e dei valori che la caratterizzano. E’ un documento da affiancare a quelli già esistenti, che fornisce agli interlocutori informazioni sugli effetti sociali derivanti dalle scelte aziendali E’ uno strumento che rende disponibili al management i dati necessari per la valutazione ed il controllo dei risultati prodotti e utili per la definizione delle strategie da attuare in campo sociale a.a. 2010 2011 3 FINALITA’ DEL BILANCIO SOCIALE strumento di misurazione delle perfomance non monetarie Va oltre il monitoraggio sull’efficienza dell’uso dei mezzi a disposizione garantita dal bilancio economico Strumento relazionale e strategico Consente di monitorare e migliorare le relazioni tra impresa e suoi interlocutori. Attiva forme di ascolto (focus group, interviste, forum) e consente di arrivare a una circolarità che fornisce indicazioni strategiche all’organizzazione coinvolgendo il tessuto circostante. Veicolo di reciprocità Non filantropia (azione unidirezionale). I soggetti coinvolti si aspettano di entrare in relazione. La reciprocità (logica del primo passo) è offerta dall’impresa dichiarando i propri impegni verso i soggetti coinvolti e i risultati raggiunti nel tempo. La reciprocità viene chiesta ai medesimi soggetti per garantire il raggiungimento di obiettivi che non dipendono solo dall’impresa. Strumento per attivare e gestire il social capital E’ una modalità di comunicazione che consente di impegnare chi lo redige e di far conoscere ciò che si sta realizzando. In questo modo concorre ad incrementare la fiducia e la reputazione dell’organizzazione. Il dare forma strutturata alimenta il capitale relazionale oltre la cerchia della comunicazione verbale; consente di raggiungere pubblici variegati e di alimentare in loro un interesse nel senso di essere in mezzo, di partecipazione. a.a. 2010 2011 4 SCOPI DI FONDO (Rusconi, 1988, 2000) •Strategie sociali verso gli stakeholder •Pubbliche relazioni •Difesa documentata e anti-regulation •Valutazione della ricchezza prodotta e distribuita •Miglioramento delle relazioni industriali •Valutazione complessiva del contributo dell’impresa al benessere collettivo •dell’area di influenza a.a. 2010 2011 5 Bilancio sociale come Strumento di comunicazione Leva organizzativa e gestionale Strumento di verifica istituzionale Base elaborativa della strategia sociale Strumento di governance interna Insieme di bilanci a.a. 2010 2011 6 Le tematiche dei bilanci sociali Workplace climate 100% Environment 100% Marketplace 100% Mission, vision, values 98% Economic development 93% Community involvment 91% Ethics 67% Social dialogue 53% Human Rights 44% CSR Europe, 2001 a.a. 2010 2011 7 Gli elementi del Bilancio Sociale FORMA DELLA RENDICONTAZIONE Documento che definisce l’impatto economico, sociale ed ambientale secondo indicatori e modelli OGGETTO Ambientale, etico, sociale, etico-sociale, socio-ambientale, di sostenibilità SOGGETTO Bilancio sociale, Bilancio di Missione, Bilancio di Mandato DESTINATARI Stakeholder (portatori di interessi) COMUNICAZIONE Comunicazione bi-direzionale tra il soggetto e gli stakeholder a.a. 2010 2011 8 Il bilancio sociale + • • • • • • • Strumento per valutare e rendere conto periodicamente dei risultati dell’attività aziendale nella loro dimensione sociale, ambientale ed etica. Completamento delle informazioni del bilancio d’esercizio. Strumento di comunicazione sia interna che esterna Potenziale strumento gestionale, in grado di migliorare l’organizzazione interna e portare ad una conduzione d’impresa meno spontaneista. Strumento utile per rafforzare la legittimazione sociale dell’impresa sia al proprio interno, sia verso gli interlocutori esterni (costruzione di relazioni fiduciarie) Strumento di comunicazione in grado di rendere possibile la formazione di cultura condivisa. Strumento dotato di notevole efficacia dal punto di vista RELAZIONALE e STRATEGICO (individuazione degli stakeholders rilevanti e ottimizzazione dei rapporti con essi). a.a. 2010 2011 • • • • • • - Documento ancora in fase dinamica, in via di formazione (“cantiere aperto”). Redazione non vincolata a regole o norme particolari. Pluralità di dottrine attinenti alla disciplina della rendicontazione che porta ad un disorientamento delle imprese. Sviluppo non omogeneo nei diversi paesi. Autoreferenzialità e rischio di utilizzo opportunistico del documento (self serving) e sottomissione a logiche di immagine. Difficoltà di determinare i soggetti coinvolti. Indeterminatezza nella quantificazione dei comportamenti sociali di un’impresa Costo in termini di risorse organizzative e finanziarie. 9 CLASSIFICAZIONE DELLE METODOLOGIE PER LA PREDISPOSIZIONE DEL BILANCIO SOCIALE (Hinna, 2002) FAMIGLIE DI COMPORTAMENTO AREA DI ORIGINE CARATTERISTICHE PRINCIPALI Approccio contabile Imprese profit oriented ed economisti aziendali Classificazione del valore creato per categorie di stakeholder Approccio ambientale Aziende ad alto rischio di inquinamento e società di consulenza Enfasi sulla rendicontazione Approccio sociale comunicativo Grandi aziende, società di consulenza, studiosi di sociologia di impresa Attenzione al linguaggio e alla sensibilità degli stakeholder Approccio Cooperativistico Cooperative e società di consulenza dedicate Enfasi sul processo e sul piano dei conti Approccio non profit Mondo del non profit, società di consulenza, economisti di azienda Enfasi sui lavori etici e sulla matrice di attività stakeholder a.a. 2010 2011 10 GLI ATTORI CHE ANIMANO IL CONTESTO ITALIANO Attori che generano conoscenza: Università e mondo accademico Autorità di regolamentazione: norme, direttive BILANCIO SOCIALE Società di consulenza e di revisione Lobby delle famiglie professionali interne ed esterne alle imprese Livello di pressione; molto alto alto debole assente a.a. 2010 2011 11 Standard di riferimento 1. Principi di redazione statuiti dal GBS (Gruppo di studio per il bilancio sociale, 1998) 2. GRI Reporting Framework (Global reporting initiative) – standard internazionale 3. Il social statement del progetto CSR-SC (Ministero del lavoro e delle politiche sociali) a.a. 2010 2011 12 1. GBS Gruppo di studio per la statuizione dei principi di redazione del bilancio sociale (unificazione, confrontabilità). Costituito nel 1998 e formato da gruppo interdisciplinare di professionisti, accademici, revisori, comunicatori, commercialisti. Ha emanato nel 2001 uno standard di contenuto per l’elaborazione del bilancio sociale nelle imprese; nel 2004 lo stesso modello con alcune varianti per la PA; nel 2007 il documento di ricerca n. 5 – Gli indicatori di performance nella rendicontazione sociale Assunto di partenza: individuare criteri che diano uniformità al bilancio sociale. I modelli di rendicontazione sociale negli ultimi anni sono stati oggetto di un’ampia riflessione che ha consentito di individuare nuovi schemi di rappresentazione dei risultati raggiunti I principi e le indicazioni procedurali che il GBS ritiene essenziali per la redazione del Bilancio sociale sono in parte desunti dall’esperienza e dalla dottrina e in parte messi a punto tramite il confronto con i modelli di accountability accreditati a livello internazionale a.a. 2010 2011 13 Il bilancio sociale secondo il GBS Documento autonomo: informazioni qualitative e quantitative sugli effetti dell’attività aziendale. Redatto periodicamente: alla fine di ogni esercizio Consuntivo: linee programmatiche per il futuro e confronto tra risultati raggiunti e obiettivi Pubblico: rivolto agli interlocutori sociali Obiettivi del bilancio sociale 1. 2. Fornire agli stakeholder un quadro complessivo delle performance aziendali, aprendo un processo interattivo di comunicazione sociale Fornire informazioni sulla qualità dell’attività aziendale per migliorare, anche sotto il profilo etico-sociale, le conoscenze degli stakeholder Ciò significa Dare conto dell’identità e del sistema di valori di riferimento assunti dall’azienda e della loro declinazione nelle scelte imprenditoriali, nei comportamenti gestionali, nei loro risultati ed effetti; Esporre gli obiettivi di miglioramento che l’azienda si impegna a perseguire Fornire indicazioni sulle interazioni fra l’azienda e l’ambiente nel quale essa opera Rappresentare il valore aggiunto e la sua ripartizione PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE Responsabilità Identificazione Trasparenza Inclusione Prudenza Coerenza Neutralità Competenza di periodo Comparabilità Chiarezza Periodicità Utilità Significatività Verificabilit à Omogeneità Attendibilità Autonomia delle terze parti a.a. 2010 2011 16 1. 2. 5. Responsabilità: identificabilità degli stakeholder Identificazione: completa informazione sulla proprietà e sul governo dell’impresa 3. Trasparenza: del procedimento logico di rilevazione, riclassificazione, formazione 4. Inclusione: dar voce a tutti gli stakeholder identificati Coerenza: delle politiche e delle scelte del management ai valori dichiarati 6. Neutralità: imparziale e indipendente da interessi di parte 7. Competenza di periodo: gli effetti sociali si rilevano nel momento in cui si manifestano 8. Prudenza: non sopravvalutare gli effetti sociali 9. Comparabilità: possibile confronto dei bilanci 10. Comprensibilità, chiarezza ed intelligibilità: informazioni chiare e comprensibili 11. Periodicità e ricorrenza: periodo amministrativo 12. Omogeneità: unica moneta di conto per le espressioni monetarie 13. Utilità: informazioni utili, attendibili e complete 14. Significatività e rilevanza: impatto effettivo degli accadimenti, economici e non, sulla realtà circostante I principi di redazione del bilancio sociale 15. Verificabilità dell’informazione: possibile ricostruzione del procedimento di raccolta e rendicontazione dei dati e delle informazioni 16. Attendibilità e fedele rappresentazione: informazioni prive di errori e pregiudizi, prevalenza degli aspetti sostanziali 17. Autonomia delle terzi parti: indipendenza di terze parti che valutano o realizzano specifiche sezioni del bilancio LA STRUTTURA DEL BILANCIO SOCIALE VALORI 1. IDENTITA’ AZIENDALE MISSIONE Soci Finanziatori STRATEGIE E POLITICHE Collaboratori Clienti e fornitori 4. RILEVAZIONE DEL GRADO DI CONSENSO Ambiente P.A. Collettività 2. RENDICONTO 3. RELAZIONE SOCIALE 5. PROPOSTA DI MIGLIORAMENTO a.a. 2010 2011 20 Struttura e contenuti • L’identità aziendale • La produzione e distribuzione del valore aggiunto • La relazione sociale Identità aziendale -Assetto istituzionale: proprietà, evoluzione della governance, la storia, la dimensione, la collocazione sul mercato, l’assetto organizzativo -* Valori di riferimento: orientamenti valoriali, principi etici, codici deontologici - * *Missione: finalità in campo economico e sociale -Strategie: obiettivi di medio-lungo periodo -Politiche: obiettivi a breve, scelte di intervento nella gestione delle risorse •GENERALITA’ •PRESCRITTIVITA’ IMPARZIALITA’ OSSERVANZA UNIVERSALIZZABILITA’ STABILITA’ ** MISSIONE (Viviani, 1999) 1. PREMESSA: presentazione equilibrata dei principali caratteri dell’or ganizzazione 2. INTERESSE PREVALENTE O COSTITUTIVO: ragione essenziale per cui l’organizzazione esiste 3. “STILE” O MODALITA’: modalità tipica con cui si esprime un’organi zzazione 4. MERCATO-IMPRESA: finalità politico-sociali generali; come l’organi zzazione si concepisce nel mercato; eccellenze 5. AMBIENTE: (fisico e sociale) impegni che intende assumere verso i Pubblici con cui realizza gli scambi 6. OPZIONE FINALE: quid irrepetibile che l’impresa possiede e vuole manifestare Missione di ACOSEA: Consorzio tra Comuni (FE) per distribuzione Acqua potabile, gestione sistemi fognari, depurazione 2. Produrre e distribuire acqua da bere; eliminazione/riutilizzo acque usate 3. Realizzare il servizio in riferimento ai bisogni specifici degli utenti e ricercando la loro collabora zione. Concorrere all’educazione dei cittadini nell’uso delle risorse idriche. Garantire agli utenti Diritto di accesso alle informazioni (semplicità procedure e di linguaggio). 4. Sviluppare le capacità professionali e propositive dei dipendenti (rendendoli partecipi e autono mi). Garantire la massima efficienza imprenditoriale e la remunerazione del capitale investito. Impiegare i capitali nella ricerca, innovazione, a vantaggio di utenti ed Enti consorziati. 5. Essere il partner dei cittadini, delle imprese, della comunità sociale per la soluzione di problemi di uso delle acque. Ricerca di collaborazione delle altre organizzazioni attive. 6. Dotare il territorio di una rete completa, efficiente, sicura, controllabile per il ciclo dell’acqua. Essere un soggetto sociale e imprenditoriale attivo per lo sviluppo di benessere e salute dei cittadini. a.a. 2010 2011 23 Produzione e distribuzione del valore aggiunto Valore aggiunto: misura la ricchezza prodotta dall’azienda con riferimento agli interlocutori che partecipano alla sua distribuzione Due prospetti per il valore aggiunto: 1. 2. Determinazione V.A. con contrapposizione di ricavi e costi intermedi Riparto V.A. come somma delle remunerazioni percepite dagli stakeholder “… Il Bilancio ordinario osserva la realtà dal solo punto di vista dell’impresa e ci fa sapere se essa È riuscita o no a mantenere al suo interno un surplus di risorse. Il bilancio ordinario non ci parla Di aria, di fatica, di tempo, di luce, di dolore, di piacere, di malattia, di equità, di futuro, di soli Darietà. Non ci parla di tutto ciò che l’impresa non vede o finge di non vedere” (M. Viviani, Lo Specchio Magico, 1999) Il Valore Aggiunto Globale: prospetto di determinazione del valore aggiunto A. 1. 2. 3. 4. Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni Rettifiche di ricavo Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati, finiti Variazione dei lavori in corso su ordinazione Altri ricavi e proventi RICAVI DELLA PRODUZIONE TIPICA RICAVI PER PRODUZIONI ATIPICHE (produzioni in economia) B. COSTI INTERMEDI DELLA PRODUZIONE 5. Consumi di materie prime, sussidiarie, di consumo, acquisto merci, costi per servizi, per godimento di beni di terzi, accantonamento per rischi, altri accantonamenti, oneri diversi di gestione VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO LORDO C. Componenti accessori e straordinari VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO Ammortamenti della gestione per gruppi omogenei di beni VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO Prospetto di riparto del Valore Aggiunto a. Remunerazione del personale - personale non dipendente - personale dipendente 1. remunerazioni dirette: retribuzioni dirette, tfr, provvidenze aziendali 2. remunerazioni indirette: contributi sociali a carico dell’azienda 3. eventuali quote di riparto del reddito Riparto del Valore Aggiunto b. Remunerazione della pubblica amministrazione • c. • • • • imposizione diretta imposizione indiretta (-) sovvenzioni in c/esercizio Remunerazione del capitale di credito oneri finanziari su capitale di credito a breve oneri finanziari su capitale di credito a lungo Riparto del Valore Aggiunto d. • Remunerazione del capitale di rischio dividendi o utili distribuiti alla proprietà e. • • Remunerazione dell’azienda accantonamenti a riserva ammortamenti nell’ipotesi di Valore Aggiunto Lordo Riparto del Valore Aggiunto f. Liberalità esterne - vere e proprie distribuzioni - esprimono la sensibilità sociale esterna dell’azienda Ogni aggregato rappresenta il beneficio acquisito da quella categoria di stakeholder Relazione sociale Descrizione quali-quantitativa dei risultati raggiunti e degli effetti prodotti sugli stakeholder Elementi essenziali: • identificazione degli impegni assunti, degli obiettivi, delle norme di comportamento • identificazione degli stakeholder • esplicitazione delle politiche relative ad ogni categoria di stakeholder, dei risultati attesi, e della coerenza ai valori dichiarati • processo di formazione del bilancio sociale Oltre ai risultati economici l’impresa produce per gli stakeholder altre utilità che vengono identificate e descritte attraverso una SERIE ORDINATA DI INFORMAZIONI: RESOCONTI NARRATIVI MISURAZIONI E COMPARAZIONI QUADRI DESCRITTIVI TESTIMONIANZE E PARERI Relazione sociale Elementi essenziali: • esposizione dei fatti, delle informazioni quali-quantitative, delle comparazioni, dei giudizi • opinioni e giudizi degli stakeholder • eventuali comparazioni (benchmarking) per valutare meglio le performance aziendali • obiettivi di miglioramento per l’esercizio successivo • eventuali pareri delle parti terze, incaricate di verificare la qualità del processo PRINCIPALI ASSUNTI PER CATEGORIA DI STAKEHOLDER Contenuti comuni alle relazioni con tutti gli stakeholder Linee politiche e risultati attesi coerenti ai valori di riferimento e alla missione Processo di rilevazione: aspettative legittime e grado di soddisfazione Informazione e comunicazione Contenzioso e litigiosità a.a. 2010 2011 32 Principali assunti per categoria di stakeholder • Personale - composizione del personale - consistenza per età, sesso, livello d’istruzione, qualifica, funzione, anzianità, proven.territoriale, nazionalità, tipologia contrattuale - organizzazione del lavoro - turnover - attività sociali - politica delle assunzioni -politiche di pari opportunità - formazione e valorizzazione - sistema di remunerazione ed incentivazione - attività sanitaria e sicurezza sul lavoro - relazioni industriali Principali assunti per categoria di stakeholder • Soci - ripartizione % del capitale tra soci - agevolazioni riservate ai soci - remunerazione del capitale investito - partecipazione dei soci al governo dell’azienda e tutela delle minoranze - investor relations • Finanziatori - composizione, tipologia e caratteristiche di finanziatori e finanziamenti - rapporti con istituti di credito - investor relations Principali assunti per categoria di stakeholder • Clienti/Utenti - analisi della clientela e dei mercati serviti - sistemi di qualità - valutazione della soddisfazione dei clienti - condizioni negoziali • Fornitori - caratteristiche ed analisi dei fornitori - sistemi di qualità - condizioni negoziali - ricaduta sul territorio - rispetto degli standard omogenei nella catena di fornitura Principali assunti per categoria di stakeholder • Pubblica Amministrazione - imposte sul reddito, tasse e contributi versati - contributi, agevolaz.fiscali e finanz.agevolati ricevuti - tariffe differenziate - rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione - norme interne e sistemi di controllo volte a garantire l’osservanza della legge • Collettività 1) interessi di natura sociale apporti diretti al sociale (istruzione, sport, sanità, cultura, ricerca, solidarietà sociale) 2) Rapporti con associazioni e istituzioni 3) Interessi di natura ambientale (sistemi di gestione ambientale; formazione ed educazione; indicatori di perfomance ambientale; utilizzo/consumo di energia e materiali riciclabili) GIUDIZI E OPINIONI DEGLI STAKEHOLDER - Coinvolgimento graduale almeno dei pubblici ritenuti fondamentali - Non esistono criteri predefiniti, ma i criteri devono essere esposti - Gli Stakeholder sono consultati direttamente o tramite campionamenti o tramite rappresentazione (occorre specificare il criterio) - La voce degli stakeholder riguarda sia assunti valoriali che esiti gestionali che performance sociali COMMENTI, DICHIARAZIONI, GIUDIZI Possono essere illustrati in modo differenti ma va chiarita la responsabilità dell’impresa circa gli esiti e il giudizio su di essi OBIETTIVI PER L’ESERCIZIO SUCCESSIVO L’azienda deve valutare la relazione tra: Esiti descritti Enunciati valoriali di partenza Opinioni degli stakeholder MIGLIORAMENTO DEL BILANCIO SOCIALE L’impresa deve chiarire come aumentare: Completezza Trasparenza a.a.Inclusione Proattività 2010 2011 37 GBS: documento n. 5 GLI INDICATORI DI PERFORMANCE NELLA RENDICONTAZIONE SOCIALE MOTIVAZIONI CHE SPINGONO LE AZIENDE VERSO LA RENDICONTAZIONE SOCIALE 1) Rispondere ad istanze provenienti dall’ambiente che chiede una sempre maggiore trasparenza enllo svolgimento dell’attività aziendale (preventivo e costante coinvolgimento degli stakeholders) 2) Monitorare costantemente le perfomance aziendali, non solo nei tradizionali termini economico-finanziari, ma anche in termini di obiettivi e risultati di carattere sociale e ambientale Approfondimento delle tecniche di rendicontazione sociale a.a. 2010 2011 38 1. Aumentare la chiarezza e la trasparenza della rendicontazione sociale 2. Stimolare la creazione a monte di un sistema informativo in grado di guidare la gestione delle aziende attraverso la loro specifica visione di responsabilità sociale Misurare laperformance sociale attraverso l’utilizzo di indicatori per rendere effettivo il monitoraggio delle variabili di sostenibilità Suggerire un approccio metodologico che stimoli la ricerca dell’efficacia nella rendicontazione sociale Proporre un livello minimo di standardizzazione nella misurazione delle performance sociali Processo di revisione e ampliamento dei principi di redazione del bilancio sociale proposti dal GBS iniziato con il documento di Ricerca n. 2 (Indicatori di performance per reporting e rating di sostenibilità) frutto di un’analisi comparativa dei principali STANDARD SETTER (GRI –G3, 20006-; Ministero del Welfare) a.a. 2010 2011 39 Stakeholder di riferimento: 1. Risorse umane 2. Azionisti/soci 3. Finanziatori 4. Fornitori 5. Clienti 6. Collettività 7. Amministrazioni Pubbliche 8. Sistema azienda *** Elementi core nella relazione azienda-stakeholder: 1. Fondamento 2. Composizione e caratteristiche *** Istituto cui fanno capo tutte le relazioni con le differenti categorie di stakeholder: 3. Consolidamento Indicatori di performance che 4. Apertura a nuove relaizoni riguardano l’andamento economico-finanziario che costituiscono vincolo e funzione obiettivo della 5. Soddisfazione gestione aziendale 6. Condivisione di valori Tutti quegli aspetti dell’attività che interesano più di una categoria, funzionali alla sopravvivenza e al successo dell’impresa: •Ricerca, sviluppo e innovazione •Corporate governance (sistema di governo aperto e allargamento del soggetto economico-aziendale) •Qualità (non solo dei prodotti/servizi/processi, ma come filosofia aziendale Indicatori a.a. 2010 2011 40 ELEMENTI FONDAMENTO Si intende l’ambito del sistema di misurazione delle perfomance volto ad inquadrare l’oggetto tipico delle transazioni tra impresa e stakeholder Individua la soglia minima di attese che lo stakeholder esige dall’azienda COMPOSIZIONE E CARATTERISTICHE Descrizione delle peculiarità di ogni specifica categoria di stakeholder. Funzione descrittiva CONSOLIDAMENTO Racchiude ciò che l’impresa pone in essere per mantenere e sviluppare la relazione APERTURA A NUOVE RELAZIONI Si intende l’ampliamento della platea di soggetti interessati e ai quali l’impresa deve saper rispondere SODDISFAZIONE Si intende la misurazione della percezione qualitativa che gli stakeholder hanno della relazione con l’azienda, sia diretta (giudizi) che indiretta (lamentele, reclami, contenziosi) CONDIVISONE DEI VALORI Racchiude un insieme di informazioni sulla RSI relative ad azioni ed iniziative congiunte o di interesse comune tra gli stakeholder e l’impresa Cfr.tabelle allegate (cartaceo) a.a. 2010 2011 41 2. GRI – Sustainaibility Reporting (bilancio di sostenibilità) GRI – GLOBAL REPORTING INITIATIVE Standard di contenuto creato nel 1997 a Boston nell’ambito di istituzioni europee, ONG e coalizioni imprenditoriali per definire linee guida di rendicontazione delle performance economiche, sociali, ambientali in ambito internazionale. E’ emanazione del CERES (The Coalition for Environmentally Responsible Economies) che, su richiesta dell’UNEP (United Nations Environment Program – Organismo costitutivo interno all’ONU). Standard revisionato nel 2002: Global Reporting Initiative, diffusa attraverso le Sustainability Reporting Guidelines 2002); Terza versione nel 2006. Adozione raccomandata in Italia dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti (CNDC, 2004). • Scopo dello sviluppo sostenibile: soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la capacità di quelle future di soddisfare i propri bisogni • Il Global Reporting Framework: modello universalmente accettato per il reporting della performance economica, ambientale e sociale di un’organizzazione a.a. 2010 2011 42 PRINCIPI DI DEFINIZIONE DEL CONTENUTO DEL REPORT Materialità: le informazioni devono riferirsi ad argomenti e indicatori che riflettono gli impatti significativi economici, ambientali e sociali o che potrebbero influenzare le decisioni e le valutazioni degli stakeholder Inclusività degli stakeholder: l’organizzazione deve identificare i propri stakeholder e rispondere in che modo ha risposto alle loro ragionevoli aspettative/interessi Contesto di sostenibilità: il report deve illustrare la performance dell’organizzazione con riferimento al più ampio tema della sostenibilità Completezza: gli argomenti e gli indicatori devono riflettere gli impatti economici, ambientali e sociali significativi e permetter agli stakeholder di valutare la performance dell’organizzazione nel periodo di rendicontazIone a.a. 2010 2011 43 PRINCIPI DI GARANZIA DELLA QUALITA’ DEL REPORT EQUILIBRIO: il report deve riflettere gli aspetti negativi e positiva della perfomance (valutazione ragionata) COMPARABILITA’: analisi comparativa nel tempo e rispetto ad altre organizzazioni ACCURATEZZA: informazioni accurate e dettagliate TEMPESTIVITA’: cadenza regolare CHIAREZZA: informazioni presentate in modo comprensibile e accessibile AFFIDABILITA’: le informazioni e i processi utilizzati per redigere il report devono potere essere oggetto di esame PERIMETRO DEL REPORT Occorre stabilire le entità (ad esempio, controllate, joint venture) per le quali è necessario includere la performance nel report, a valle e a monte. Occorre incledere le entità che generano impatti significativi effettitivi e potenziali sulla sostenibilità (controllo; influenza dominante) a.a. 2010 2011 44 INFORMATIVA STANDARD report di sostenibilità focalizzato CONTENUTO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Strategia e analisi (descrizione strategica del rapporto dell’organizzazione con la sostenibilità) 1.1 -1.2 Profilo dell’organizzazione 2.1-2.10 Parametri del report (periodo di rendicontazione, contenuto del report) 3.1-3.13 Governance, impegni, coinvolgimento degli stakeholder4.1-4.17 Modalità di gestione (informativa per categoria) Indicatori Core di performance Eventuali Indicatori Additional inclusi nel report Eventuali indicatori Supplementari di settore inclusi nel report RISULTATI 1. 2. 3. 4. 5. 6. Economici Ambientali Pratiche e condizioni di lavoro adeguate Diritti umani Società responsabilità di prodotto a.a. 2010 2011 OUTPUT Profilo Modalità di gestione Indicatori di performance 45 aspetto Indicatori di performance economica EC1-EC9 Indicatori di performance ambientale EN1-EN30 Indicatori di performance sociale Performance economica Materie prime Energia Acqua Biodiversità Pratiche di lavoro e condizioni di lavoro adeguate: LA1-LA14 Occupazione Relazioni industriali Salute e sicurezza Formazione e istruzione Diversità e pari opportunità Presenza sul mercato Emissioni, scarichi, rifiuti Prodotti e servizi Conformità (compliance) Diritti Umani HR1-HR9 Trasporti generale Società S01-S08 -Collettività -Corruzione -Contributi politici (approccio verso PA) -Comportamenti anti-collusivi -Conformità (compliance) Impatti economici indiretti -Pratiche di investimento e approvvigionamento -Non discriminazione -Libertà di associazione e contrattazione collettiva -Lavoro minorile -Lavoro forzato -Pratiche di sicurezza -Diritti delle popolazioni indigene Responsabilità di prodotto PR1-PR9 -Salute e Sicurezza dei consumatori -Etichettatura di prodotti/servizi (labelling) -Marketing e communication -Rispetto della privacy -Conformità (compliance) a.a. 2010 2011 46 3. Social statement del Progetto CSR-SC Avviato nel 2002 dal Governo italiano su invito Commissione Europea Contribuisce al dibattito per definire un “framework europeo” per la CSR OBIETTIVI Diffondere uno standard semplice e modulare da applicare su base volontaria Per identificare comportamenti socialmente responsabili Predisporre opportuni strumenti di misurazione per comprendere e valutare le Performance sociali delle imprese Garantire al cittadino che l’impegno sia concreto • Scheda anagrafica: descrizione delle caratteristiche generali dell’impresa • Set di indicatori: monitorare l’impegno e le attività realizzate dall’impresa in tema di CSR, supportando i processi decisionali e attuativi LIVELLI DEL PROGETTO 1. LIVELLO CSR Approccio volontario e minimo 2. LIVELLO SC Coinvolgimento sociale e interventi proattivi, anche grazie ad incentivi economici a.a. 2010 2011 47 STRUTTURA DEL PROGETTO CSR-SC Il progetto si basa su un set di CSR performance indicatori volti a guidare le imprese: -nell’autovalutazione delle loro performance di RSI -nella rendicontazione attraverso il Social Statement Il Set di performance indicator è progettato secondo un approccio Flessibile e modulare Gli indicatori di dividono in: -indicatori comuni (C): devono essere utilizzati da tutte le imprese, anche Le piccole (meno di 50 dipendenti) -indicatori addizionali (A): si applicano solo alle imprese con 50 e più dipendenti Sono strutturati secondo uno schema generale a tre livelli: Categorie: gruppi di stakeholder cui sono rivolte specifiche famiglie (cluster) di indicatori Aspetti: aree tematiche monitorate da gruppi di performance indicator afferenti a una data categoria di stakeholder Indicatori: misure che forniscono informazioni quali/quantitative relative ad uno specifico aspetto La struttura del set di indicatori si articola in: risorse umane; soci/azionisti e comunità finanziaria; clienti; fornitori; partner finanziari; Stato, Enti locali e Pubblica Amministra zione; Comunità, ambiente a.a. 2010 2011 48 EFFETTI DEL SOCIAL COMMITMENT § AUMENTA IL GRADO DI COESIONE SOCIALE § CREA NUOVE PARTNERSHIP TRA ISTITUZIONI, IMPRESE, ASSOCIAZIONI NO PROFIT NELLA GESTIONE DEGLI INTERVENTI NELLE POLITICHE SOCIALI § LIBERA RISORSE PER OBIETTIVI PERSEGUIBILI A LIVELLO PUBBLICO § FAVORISCE LA NASCITA NEL NOSTRO PAESE DEI FONDI PENSIONE ETICI § PROMUOVE LA DIFFUSIONE DI BEST PRACTICES § INNESCA UN MECCANISMO EMULATIVO LUNGO LA FILIERA PRODUTTIVA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE PMI Cfr. Slide CSR-SC a.a. 2010 2011 49 ALTRI STANDARD DI RENDICONTAZIONE E MODELLI DI ACCOUNTABILITY ACCOUNTABILITY 1000 – AA1000 Standard internazionale (di processo) per implementazione in azienda del processo di account, auditing, reporting orientato alla CSR e basato sul confronto/dialogo con gli stakeholder. Comprende principi e set di standard di processo (planning, accounting, auditing, reporting) svolto da organizzazione soprattutto anglosassoni. Lanciato nel 1999 dall’Institute of Social and Ethical Accounting per sviluppare un processo teso a migliorare le performance aziendali grazie all’apprendimento tramite lo stakeholder engagement. Lo standard è stato sviluppato in accordo con le linee guida GRI; i due sistemi sono integrati fra loro. SOCIAL ACCOUNTABILITY SA 8000 Standard di certificazione internazionale in tema dei diritti dei lavoratori. Emesso dal SAI (Social Accountability International, www.sa-intl.org) nell’ottobre 1997. primo standard ufficiale in materia di RS, per la costruzione di un sistema di gestione della RSI auditabile e certificabile (organismo di terza parte indipendente). In linea con convenzioni ILO (dichiarazione universale diritti umani, convenzione sui diritti del bambino e contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne) Q-RES Linee guida per gestione etico-sociale elaborate a livello nazionale da gruppo lavoro formato da imprese società consulenza e revisione coordinate da CELE (Univ. Castellanza) MODELLO SEAN –IBS Modello di orientamento strategico elaborato dall’istituto per il bilancio sociale (1989) e dal Consorzio SEAN (Social, Ethical, Auditing & Accounting Network) finalizzato a migliorare la cultura d’impresa e il quadro etico-valoriale di riferimento a.a. 2010 2011 50 Veltri, Nardo, 2008 Bilancio del capitale intellettuale Modello proposto dalle linee guida danesi (DATI, 2000; DMSTI, 2003) Recepisce la nozione di capitale intellettuale come sistema dinamico di risorse intangibili basate sulla conoscenza. Presupposto logico alla base del modello del bilancio dell’intangibile: se si crea la conoscenza si incrementa il capitale intellettuale e, di conseguenza, si genera valore. Punto di partenza è la strategia basata sulla conoscenza Il bilancio dell’intangibile è uno strumento di misurazione del capitale intellettuale il cui output è un report che contiene indicatori quantitativi (monetari) e qualitativi. Ha sia finalità informativa esterna che gestionale interna perché è il risultato di un processo di reporting che crea e diffonde conoscenza e fa parte del management aziendale E’ uno strumento creato su misura per una realtà unica Tra i più noti:; Brembo, Intercos, Agrileasing, Plastal, Finalità: ricercare ed evidenziare nessi causali tra indicatori diversi e tra gli indicatori e la strategia aziendale, per mettere in luce le dinamiche del processo creativo valore. a.a.di 2010 2011 51 RELAZIONI TRA BILANCIO SOCIALE E BILANCIO DEL CAPITALE INTELLETTUALE Bilancio sociale Bilancio del capitale intettuale Differenze Fini: le informazioni riguardano il modo con cui l’azienda opera e i contenuti sono espressi con un forte accento valoriale ed etico. Per rendere noto il rispetto di comportamenti socialmente corretti nello svolgimento delle proprie attività Utilizzatori: interlocutore privilegiato è la collettività nel senso più ampio Differenze Fini: evidenziare il ruolo degli asset intangibili dell’azienda nelle dinamiche di generazione di valore. Per visualizzare le fonti che assicurano continuità e coerenza a tale processo. Utilizzatori: pubblico più ristretto e selezionato (azionisti, potenziali investitori, analisti finanziari) Punti di contatto Valenza Sia esterna all’impresa (quali strumenti di comunicazione verso gli stakeholder) che interna all’organizzazione Ruolo di supporto alla gestione Il corretto utilizzo da parte del management delle informazioni riguardanti gli asset intangibili o l’impatto socio-ambientale dell’azienda può accrescere la competitività Contenuti similari Alcune delle informazioni contenute nel bilancio del capitale intellettuale compaiono con diversa enfasi e chiave interpretativa nel bilancio sociale Focus sulla responsabilità Entrambi sono il prodotto di un’evoluzione dell’informativa aziendale e di un nuovo modo di intendere l’impresa fondato sulla CSR e la sostenibilità a.a. 2010 2011 52 Aree Bilancio ambientale Variabili Aree Bilancio Sociale Variabili a. Risorse umane 1. 2. a. Risorse umane 1.Att. Di socializzazione 2.Formazione 3.Assenza sul lavoro 4.Anzianità 5.Numero di impiegati 6.Sicurezza e salute sul lavoro 7.Qualifica, età, educazione 8.Salari 9.Relazioni con le comunità sociali ed istituzionali 10.Origine geografica 11.Cambi di lavoro 12.Azioni sociali b. Audit e inf. supplementari Audit sul report ambientale b. Audit e inf. supplementari Audit sul bilancio sociale c. Rispetto ambientale 1. 2. c. consumatori 1.Fornitori 2. Customer satisfaction d. Tecnologia Fonti energetiche d. Processi 1.Uso risorse naturali 2.Servizi forniti 3.Standard di qualità 4.Certificazione di qualità e.Processi 1.Sistma monitoraggio per l’inquinamento 2.Consumo 3.Descrizione del processo 4.certificaz. Ambientali (ISO14000) e. Variabili finanziarie Produzione e distribuzione del valore aggiunto f. Variabili finanziarie 1.Spese ambientali 2.Sicurezza sul lavoro, spese salute Sicurezza sul lavoro formazione Protezione ambientale Redazione dei principi ambientali a.a. 2010 2011 53 Limiti dell’informativa del bilancio di esercizio (Pedrini, 2007) Perdita di fiducia delle informazioni presentate nel bilancio d’esercizio Dichiarata focalizzazione sulle performance economiche Miopia riguardo all’eterogeneità delle risorse Un’insufficiente considerazione dei rischi (rischio strategico e reputazionale) Incapacità degli standard internazionali nell’assicurare l’attendibilità delle informazioni contenute nei bilanci d’esercizio Limitatezza informazioni per esprimere un giudizio sulle risorse che determinano prospettive di performance future Vantaggi dei sistemi di reporting complementari al bilancio d’esercizio Disponibilità di informazioni utili a valutare l’efficacia/l’efficienza dell’azienda per categorie di performance non considerate nel bilancio d’esercizio Possibilità di aggiungere uno strumento di comunicazione volontaria alle pratiche di disclosure dell’azienda a.a. 2010 2011 54 I SISTEMI INFORMATIVI COMPLEMENTARI AL BILANCIO D’ESERCIZIO SISTEMI DELLA SOSTENIBILITA’ Orientati a rendicontare la sostenibilità dell’azienda nel tempo e a rappresentare in modo congiunto le performance economiche, sociali e ambientali. Sistemi di misurazione e valutazione della capacità dell’azienda di contemperare gli interessi degli stakeholder. Sistemi per rendicontare la capacità di: generare ricchezza (risultati economici), di rispettare le esigenze degli stakeholder (risultati sociali), di attenzione alla sostenibilità economica dell’attività aziendale (risultati ambientali). SISTEMI DELLE RISORSE INTANGIBILI Orientati a offrire una rappresentazione delle risorse intangibili a disposizione dell’azienda, dei risultati ottenuti con la loro gestione e della loro coerenza con la strategia aziendale. I sistemi sviluppati sono orientati ad attribuire un valore monetario alle risorse intangibili dell’azienda (filone di studio dei metodi finanziari); ad utilizzare metodi quantitativi non finanziari (Value Chain Scoreboard, Danich Guidelines). a.a. 2010 2011 55 Gli elementi di convergenza Redazione di un unico bilancio integrato? Osservazione delle performance in termini di risorse intangibili e di stakeholder management (paradigma stakeholder management-risorse intangibili-performance economiche) 1) Entrambi prevedono l’utilizzo di indicatori quantitativi non finanziari 2) Entrambi condividono una metodologia fondata sull’osservazione di un oggetto tramite un insieme di indicatori strutturati per comprendere le componenti delle risorse intangibili e le pratiche di assunzione della responsabilità d’impresa 3) Esistenza di una condivisa attenzione attorno alla gestione del capitale umano e del capitale relazionale entrambi contemplati dai due bilanci - Il bilancio di sostenibilità è orientato alla comprensione dell’attenzione dell’azienda a soddisfare le attese dei lavoratori in modo superiore alla legge (sviluppo del capitale umano e tutela diritti dell’uomo) - Il bilancio delle risorse intangibili vuole comprendere lo sviluppo del capitale umano (informazioni su formazione, capacità, motivazione del personale, pratiche di condivisione della conoscenza) Integrazione a livello descrittivo-strategico: formalizzazione e comunicazione nei bil. di sostenibilità della strategia per orientare lo stakeholder management allo sviluppo di risorse intangibili o alla reputazione (includere nel bilancio di sostenibilità una descrizione della strategia, ossia delle modalità con cui orientare le pratiche di stakeholder management tese a ottenere effetti positivi sulle risorse intangibili) Integrazione a livello di valutazione: integrazione di parte dei risultati del sistema di monitoraggio delle risorse intangibili nel bilancio sociale o di sostenibilità (introdurre nei bilanci di sostenibilità una sezione dedicata alle rendicontazione delle performance della gestione delle risorse intangibili) a.a. 2010 2011 56 1: produzione di informazione interna per l’interno. No rilevanza esterna 2: Coinvolgimento di esperti esterni, senza consenso dell’azienda, costretta a fornire il processo anche senza sentirne l’esigenza 3: SOCIAL ACCOUNTING propriamente detto. Le verifiche e i report redatti da soggetti esterni sono destinati all’ambiente esterno con cui l’azienda interagisce 4: impegno continuo dell’azienda ad una comunicazione esterna sistematica delle risultanze prodotte internamente. Presa di coscienza seria dell’azienda. Differenza tra bilancio sociale e social accounting 1. 2. 3. In Italia si ritiene che bilancio d’esercizio e sociale siano collegati e di pari livello: unitarietà dell’azienda (scienza dell’economia aziendale) Evitare modello di massima (GRI) individuando principi di redazione e revisione per definire confini (GBS): principi di social, ethical accountability, auditing and reporting Sono presenti aspetti qualitativi e quantitativi. La materia è affrontata da account (contabili) a.a. 2010 2011 57 Sitografia www.gruppobilanciosociale.org/documentistandard.asp www.globalreporting.org/ReportingFramework/G3Guidelines/. www.isvi.org [email protected] www.welfare.gov.it/csr www.accountability.org.uk a.a. 2010 2011 58