LEZIONE 4 L’IMPRESA L'IMPRESA LE SCELTE DELL'IMPRESA - COSA PRODURRE - QUANTO PRODURRE - COME PRODURRE L'OBIETTIVO DELL'IMPRESA: LA MASSIMIZZAZIONE DEI PROFITTI ECONOMICI IL PROFITTO ECONOMICO: LA DIFFERENZA FRA RICAVI TOTALI E COSTI TOTALI I RICAVI TOTALI SONO LA SOMMA DI DENARO CHE LE IMPRESE RICEVONO PER LA VENDITA DEI LORO PRODOTTI. I RICAVI SONO EQUIVALENTI ALLA SPESA DEI CONSUMATORI I COSTI SONO LE SOMME CHE LE IMPRESE DEVONO SPENDERE PER L'ACQUISTO DEI FATTORI PRODUTTIVI COME SI CALCOLANO I COSTI? I COSTI DEI FATTORI SI CALCOLANO SEMPRE IN TERMINI DI COSTO OPPORTUNITA' CIOE' IN TERMINI DEL VALORE MASSIMO DI UN LORO USO ALTERNATIVO COSTO OPPORTUNITA' RETRIBUZIONE DIPENDENTI 73.000 AFFITTO LOCALI 24.000 MATERIE PRIME 47.000 TOTALE 144.000 COSTO CONTABILE LAVORO PROPRIETARIO 30.000 COSTO IMPUTATO ( COSTO OPPORTUNITA’ DEL LAVORO DEL PROPRIETARIO) TOTALE 174.000 COSTO ECONOMICO COSTO OPPORTUNITA' RETRIBUZIONE DIPENDENTI USO LOCALI PROPRI 73.000 10.000 COSTO IMPUTATO (COSTO OPPORTUNITA’ DEI LOCALI MATERIE PRIME 47.000 LAVORO DEL PROPRIETARIO 30.000 COSTO IMPUTATO TOTALE 154.000 COSTO ECONOMICO SPESA IRREDIMIBILE SPESA CHE UNA VOLTA SOSTENUTA NON PUO’ ESSERE RECUPERATA (costo opportunità zero) RICAVO 1.000 MATERIE PRIME 500 RETRIBUZIONI 300 AFFITTO 300 Il contratto di locazione non è ancora stato stipulato. PROFITTI = RICAVI - COSTI 1.000 - 1.100 = -100 L'investimento presenta un profitto economico negativo pari a 100 SPESA IRREDIMIBILE RICAVO MATERIE PRIME RETRIBUZIONE AFFITTO 1.000 500 300 0 Il contratto di locazione è già stato stipulato. I 300 d'affitto sono una spesa irredimibile e non va calcolata nei costi economici (il subaffitto non è previsto e dunque il costo opportunità è zero) L'investimento presenta un profitto economico (non contabile) positivo pari a 1.000- 500 - 300 =200 PERCHE' ? Se l'investimento viene fatto i profitti sono -100 Se l'investimento non viene fatto i profitti sono - 300 La differenza è + 200. Questo significa ragionare in termini di costo opportunità COME SI CALCOLA IL VALORE D'USO DEL CAPITALE IPOTESI 1: LA MACCHINA NON E' STATA ANCORA ACQUISTATA COSTO MACCHINA 8.000 VALORE ROTTAME 1.500 DEPREZZAMENTO 6.500 INTERESSI PERDUTI 560 (7% DI 8.000) CONFRONTO FRA DUE UTILIZZI ALTERNATIVI DI 8.000 A)NON SI ACQUISTA LA MACCHINA: 8.000 (7% DI 8.000) = 8.560 B) SI ACQUISTA E SI USA LA MACCHINA: 1.500 VALORE D'USO DEL CAPITALE: 8.560 - 1.500 = 7.060 COSTO OPPORTUNITA’ DELL’UTILIZZO DI UN FATTORE FISSO (QUANTO MI COSTA ACQUISTARE LA MACCHINA ED USARLA IN TERMINI DI C.O.) COME SI CALCOLA IL VALORE D'USO DEL CAPITALE IPOTESI 2: LA MACCHINA E' GIA' STATA ACQUISTATA ED IL SUO VALORE E’ SCESO A 1500 CONFRONTO FRA DUE UTILIZZI ALTERNATIVI A) NON LA UTILIZZO: 1.500 ( 7% DI 1.500) = 1.605 B) LA UTILIZZO: 1.500 VALORE D'USO DEL CAPITALE: = 1.605 - 1.500 = 105 QUANTO PRODURRE LA SCELTA OTTIMA DEL VOLUME DI PRODUZIONE SCHEDA DI DOMANDA DELL’IMPRESA Quantità 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Prezzo 6 5,67 5,33 5,00 4,67 4,33 4,00 3,67 3,33 Ricavo 6000 11340 15990 20000 23350 25980 28000 29360 29970 NON CONFONDERE DOMANDA DELL’IMPRESA E DOMANDA DI MERCATO Prezzo (al gallone) CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA 7 6 5 4 3 2 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Quantità (in migliaia di galloni al mese) Dollari al mese (in migliaia) CURVA DI RICAVO TOTALE 30 R 28 20 10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Galloni di gelato al mese (in migliaia) SCHEDA DI COSTO TOTALE QUANTITA’ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 COSTO TOTALE 5000 8000 10000 11000 12500 14500 17500 22500 30000 Dollari al mese (in migliaia) CURVA DI COSTO TOTALE 30 20 C 10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Galloni di gelato al mese (in migliaia) Dollari al mese (in migliaia) A 30 20 R p C 10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Galloni di gelato al mese (in migliaia) Dollari al mese (in migliaia) B 30 20 p (funzione di profitto) 10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Galloni di gelato al mese (in migliaia) MASSIMIZZAZIONE DEI PROFITTI (INIDIVIDUARE LA QUANTITA' CHE MASSIMIZZA IL PROFITTO) A) SI INDIVIDUA LA CURVA DI DOMANDA DELL'IMPRESA B) DALLA CURVA DI DOMANDA DELL'IMPRESA SI COSTRUISCE LA CURVA DI RICAVO TOTALE C) SI COSTRUISCE LA CURVA DI COSTO TOTALE D) SI INDIVIDUA LA QUANTITA' CHE GARANTISCE IL MASSIMO PROFITTO NEL PUNTO DOVE LA DISTANZA VERTICALE FRA LE DUE CURVE E' MASSIMO E) SI DERIVA LA FUNZIONE DEL PROFITTO IL METODO MARGINALISTA PER INDIVIDUARE LA QUANTITA’ OTTIMA PER UN’IMPRESA GIA’ IN ATTIVITA’ IL RICAVO MARGINALE (1) (2) (3) Quantità (in migliaia di galloni al mese) Ricavo totale (mensile) in $ Ricavo Marginale (per un incremento di 1000 galloni) in $ 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 6,000 11,340 15,990 20,000 23,350 25,980 28,000 29,360 29,970 6,000 5,340 4,650 4,010 3,350 2,630 2,020 1,360 610 IL COSTO MARGINALE (1) (2) (3) Quantità (in migliaia di galloni al mese) Costo totale (mensile) in $ Costo Marginale (per un incremento di 1000 galloni) in $ 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 5,000 8,000 10,000 11,000 12,500 14,500 17,500 22,500 30,000 5,000 3,000 2,000 1,000 1,500 (fill in) 3,000 5,000 7,500 Dollari ogni 1000 galloni (in migliaia) CONDIZIONE DI MASSIMO PROFITTO: MR=MC MC MR X1 Galloni di gelato al mese (in migliaia) MASSIMIZZAZIONE DEI PROFITTI PER UN'IMPRESA GIA' IN ATTIVITA' A) SI DERIVA UNA SCHEDA DI RICAVO MARGINALE B) SI DERIVA UNA SCHEDA DI COSTO MARGINALE C) SI INDIVIDUA LA QUANTITA' IN CORRISPONDENZA DELLA QUALE COSTO MARGINALE E RICAVO MARGINALE SONO EGUALI Dollari al gallone L’IMPRESA RESTA NEL MERCATO pa AC ca D 0 Xa Xa Galloni di gelato al mese (in migliaia) Dollari al gallone L’IMPRESA ESCE DAL MERCATO 7 6 AC 5 4 3 D 2 1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Galloni di gelato al mese (in migliaia) CONDIZIONE D'USCITA A) SI INDIVIDUA LA CURVA DI COSTO MEDIO B) SI INDIVIDUA LA CURVA DI DOMANDA DELL'IMPRESA (CURVA DI RICAVO MEDIO) C) SI CONTROLLA SE LA CURVA DI COSTO MEDIO GIACE INTERAMENTE AL DI SOPRA DELLA CURVA DI DOMANDA O SE LE DUE CURVE SI INTERSECANO D) SE GIACE AL DI SOPRA, L'IMPRESA DEVE USCIRE DAL MERCATO SE SI INTERSECANO DEVE CONTINUARE A PRODURRE LEZIONE 5 LA TECNOLOGIA L’OBIETTIVO DELL’IMPRESA: MASSIMIZZAZIONE DEI PROFITTI PROBLEMA DI SCELTA DELL’IMPRESA: COME PRODURRE? E’ POSSIBILE PRODURRE CON DIVERSE COMBINAZIONI DI FATTORI PRODUTTIVI MA QUALE DI QUESTE E’ PER L’IMPRESA ECONOMICAMENTE CONVENIENTE? L’ANALISI PROCEDERA’ IN DUE FASI. NELLA PRIMA ESAMINEREMO LE COMBINAZIONI DI FATTORI PRODUTTIVI CHE CONSENTONO TECNICAMENTE DI REALIZZARE UN DETERMINATO VOLUME DI PRODOTTO. NELLA SECONDA FASE ESAMINEREMO QUALE DELLE COMBINAZIONI TECNICAMENTE POSSIBILI PER REALIZZARE UN DETERMINATO VOLUME DI PRODOTTO E’ QUELLA ECONOMICAMENTE CONVENIENTE LAVOREREMO CON DUE FATTORI PRODUTTIVI:CAPITALE E LAVORO PRIMA FASE DELL’ANALISI: LA TECNOLOGIA LA RELAZIONE CHE LEGA I FATTORI PRODUTTIVI CON IL VOLUME DI PRODUZIONE E’ DETTA FUNZIONE DI PRODUZIONE “LA FUNZIONE DI PRODUZIONE INDICA IL MASSIMO LIVELLO DI PRODUZIONE OTTENIBILE CON UNA DATA COMBINAZIONE DI FATTORI PRODUTTIVI” – LA FUNZIONE DI PRODUZIONE E’ UNA RELAZIONE ESCLUSIVAMENTE TECNICA LA FUNZIONE DI PRODUZIONE PUO' ESSERE RIPORTATA IN FORMA TABELLARE, IN FORMA ALGEBRICA ED IN FORMA GRAFICA Q=F(K,L)=2KL LAVORO (ORE-UOMO/SETTIMANA CAPITALE (ORE-ATTREZZATURA /SETTIMANA) 1 2 3 4 5 1 2 4 6 8 10 2 4 8 12 16 20 3 6 12 18 24 30 4 8 16 24 32 40 5 10 20 30 40 50 Costruzione degli isoquanti Q=F(K,L)=2KL Cerchiamo le combinazioni di K e L che assicurano Q=16 Risolviamo per K in termini di L e sostituiamo Q con 16 K=Q/2L = 8/L per L=1 K=8 L=2 K=4 L=3 K=2.66 L=4 K=2 L=5 K=1.6 L=8 K=1 L=12 K=0.66 Per Q=32 avremo K= Q/2L=32/2L=16/L L=1 K=16 L=2 K=8 L=3 K=5.33 CAPITALE (K) 12 Output crescente C D 4 A Q=64 Q=32 1 B Q=16 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 LAVORO (L) GLI ISOQUANTI UNA MAPPA DI ISOQUANTI E ’ LA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DI UNA FUNZIONE DI PRODUZIONE CON DUE FATTORI PRODUTTIVI UN ISOQUANTO INDIVIDUA TUTTE COMBINAZIONI DI FATTORI PRODUTTIVI CHE RENDONO POSSIBILE LA REALIZZAZIONE DI UNO STESSO VOLUME DI PRODOTTO GLI ISOQUANTI HANNO UN’INCLINAZIONE NEGATIVA BREVE E LUNGO PERIODO: FATTORI FISSI E FATTORI VARIABILI LE COMBINAZIONI TECNICAMENTE POSSIBILI PER REALIZZARE UN DETERMINATO VOLUME DI PRODOTTO SONO DIVERSE NEL BREVE E NEL LUNGO PERIODO DEFINIAMO BREVE PERIODO UN PERIODO DI PROGRAMMAZIONE AL CUI INTERNO ALCUNI DEI FATTORI PRODUTTIVI SONO FISSI DEFINIAMO LUNGO PERIODO UN PERIODO DI PROGRAMMAZIONE AL CUI INTERNO TUTTI I FATTORI PRODUTTIVI SONO VARIABILI NEL BREVE PERIODO ALCUNE DELLE COMBINAZIONI TECNICAMENTE POSSIBILI NEL LUNGO PERIODO NON SONO ACCESSIBILI PER LA PRESENZA DI FATTORI PRODUTTIVI FISSI LA FUNZIONE DI PRODUZIONE HA TRE CARATTERISTICHE IMPORTANTI: 1) IL PRODOTTO MARGINALE 2) LA SOSTITUIBILITA’ DEI FATTORI 3) I RENDIMENTI DI SCALA 1) IL PRODOTTO MARGINALE IL PRODOTTO MARGINALE E’ L’INCREMENTO NEL VOLUME DI PRODUZIONE CHE SI OTTIENE AUMENTANDO MARGINALMENTE L’UTILIZZO DI UNO DEI FATTORI PRODUTTIVI E MANTENENDO COSTANTE L’UTILIZZO DI TUTTI GLI ALTRI FATTORI PRODUTTIVI L’ANDAMENTO DEL PRODOTTO MARGINALE PUO’ ESSERE CRESCENTE, COSTANTE, DECRESCENTE O VARIABILE L’ANDAMENTO DEL PRODOTTO MARGINALE DETERMINA L’INCLINAZIONE DELLA CURVA DEL PRODOTTO TOTALE Numero Quantità complessivo complessiva di lavoratori di capitale 0 60 1 60 2 60 3 60 4 60 5 60 6 60 7 60 Prodotto totale 0 0 8 32 70 147 238 430 Prodotto marginale del lavoro 0 8 24 38 (fill in) 91 192 QUANDO IL PRODOTTO MARGINALE E' CRESCENTE, LA CURVA DI PRODOTTO TOTALE CRESCE A TASSI CRESCENTI A F(L,Kf) 17 13 7 5 4 5 7 8 Numero di lavoratori Prodotto marginale Unità prodotte per unità di lavoro B MPL 4 2 5 8 Numero di lavoratori QUANDO IL PRODOTTO MARGINALE E' DECRESCENTE, LA CURVA DI PRODOTTO TOTALE CRESCE A TASSI DECRESCENTI A Quantità di pomodoro Prodotto totale Numero di lavoratori Prodotto marginale Quantità di pomodori all’anno per lavoratore B MPL Numero di lavoratori QUANDO IL PRODOTTO MARGINALE E' COSTANTE, LA CURVA DI PRODOTTO TOTALE CRESCE A TASSI COSTANTI A Prodotto totale Numero di clienti Numero di avvocati Prodotto marginale Numero di clienti ricevuti per avvocato 20 B MPL Numero di avvocati LA LEGGE DEI RENDIMENTI DECRESCENTI LA LEGGE DEI RENDIMENTI MARGINALI DECRESCENTI AFFERMA CHE IN PRESENZA DI FATTORI FISSI, IL PRODOTTO MARGINALE DEI FATTORI VARIABILI FINIRA' PER ESSERE DECRESCENTE Automobili al giorno A Prodotto totale Prodotto marginale Automobili per lavoratore Lavoratori al giorno B Prodotto marginale Lavoratori al giorno 2) LA SOSTITUIBILITA’ DEI FATTORI PRODUTTIVI UNO STESSO VOLUME DI PRODUZIONE PUO’ ESSERE REALIZZATO CON DIVERSE COMBINAZIONI DI FATTORI PRODUTTIVI. IL GRADO DI SOSTITUIBILITA’ FRA FATTORI VARIA DA PRODOTTO A PRODOTTO (DA FUNZIONE DI PRODUZIONE A FUNZIONE DI PRODUZIONE) UN INDICATORE DEL GRADO DI SOSTITUIBILITA’ DEI FATTORI PRODUTTIVI E’ IL SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE TECNICA Robot al giorno i Kg g DK h Kh j Isoquanto - X180 Lg Lh DL Lavoratori al giorno SMST=|dK/dL| Saggio Marginale di Sostituzione Tecnica = valore assoluto della pendenza dell’isoquanto in un punto K A B 0 Q0 L Numero di lavoratori LA SOSTITUIBILITA’ DEI FATTORI PRODUTTIVI CON DUE SOLI FATTORI PRODUTTIVI, IL SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE TECNICA MISURA IL RAPPORTO CON CUI E’ POSSIBILE SCAMBIARE UN FATTORE PRODUTTIVO CON UN ALTRO MANTENENDO LO STESSO VOLUME DI PRODUZIONE IL SMST E’EGUALE AL VALORE ASSOLUTO DELLA PENDENZA DELL’ISOQUANTO IN UN PUNTO. IL SMST NEGLI ISOQUANTI CONVESSI CAMBIA LUNGO LA CURVA 3) I RENDIMENTI DI SCALA I RENDIMENTI DI SCALA SI RIFERISCONO AL TASSO A CUI IL VOLUME DI PRODUZIONE AUMENTA ALL’AUMENTARE NELLA STESSA PROPORZIONE DI TUTTI I FATTORI PRODUTTIVI IL CONCETTO DEI RENDIMENTI DI SCALA E’ APPLICABILE SOLO AL LUNGO PERIODO QUANDO TUTTI I FATTORI SONO VARIABILI I RENDIMENTI DI SCALA POSSONO ESSERE CRESCENTI, COSTANTI O DECRESCENTI COMPETENZE CAPIRE IL CONCETTO DI FUNZIONE DI PRODUZIONE CAPIRE IL CONCETTO DI SOSTITUIBILITA' FRA FATTORI CAPIRE IL CONCETTO DI RENDIMENTI DI SCALA E LE SUE IMPLICAZIONI