CoViScO 2013/2014 Giuseppe A. Micheli LEZIONE 10 Ageing, cronicizzazione, spirito del tempo e sistemi di welfare: incongruenze e conflitti Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 1 QUESTIONE NUMERO 1 [1] Come varia la (perdita di) autonomia con l’età? Davvero allungamento della vita e della vita in buona salute stanno procedendo a braccetto? Covisco 2013 - 10 -2 Ageing e Welfare Come misurare l’autonomia? Intanto, che tipo di disabilità? Le batterie di misurazione in letteratura distinguono tre dimensioni: a) strumentale-funzionale b) cognitiva c) degli umori. Fermiamoci sulla prima Adl (Katz et al., 1983) Iadl (Lawton & Brody, 1969) Cura di sé Mangiare da solo Fare la spesa nei negozi Lavarsi viso e braccia Recarsi fuori casa coi mezzi Usare il gabinetto Prepararsi i pasti Fare bagno o doccia Fare i lavori di casa Vestirsi / spogliarsi Utilizzare il telefono Alzarsi / andare a letto Prendere medicine da solo Camminare Maneggiare il denaro Mobilità circoscritta Mobilità ampia Attività strumentali vita quotidiana Tagliarsi unghie piedi 0 1 2 3 4 5 6 Piena autonomia Auton.limitata Piena autonomia Auton.limitata Piena autonomia 7 8 9 10 N.A. parziale 11 12 13 N.A. totale Area della non autonomia allargata Area della ‘fragilità’ Tre scansioni possibili della scala Iadl Covisco 2013 - 10 -3 Ageing e Welfare 14 Come è fatta una curva di non autonomia severa per età e genere? 80 70 60 50 40 30 20 10 donne 0 uomini 65 70 75 80 85 90 95 100 Nb: la curva di non autonomia totale ha pendenza maggiore per gli uomini, sfiorando a 90 anni il 30%. Covisco 2013 - 10 -4 Ageing e Welfare La non autonomia è democratica o è socialmente marcata? A parità di età la perdita di autonomia declina anche al crescere di scolarità e condizione economica dell’individuo (specie TNA) 100 90 80 70 60 50 40 30 20 < 700mila 10 0 65 > 1 milione 70 75 80 85 90 95 100 A 80 anni i TNA e i PNA tra i benestanti sono il 5% e 7%, tra i disagiati il 10% e il 15%. A 85 anni le % salgono a 12%/15% per i più abbienti, 23% e 46% per i meno. Covisco 2013 - 10 -5 Ageing e Welfare Come evolve la non autonomia severa per genere ed età Confrontando survey sulle condizioni di salute anziana svolte nel 1996-98 e nel 2005 con protocolli di rilevazione comparabili, non risulta una chiara tendenza alla compressione della perdita di autonomia. Anzi. 70 60 50 Qui stanno meglio 40 60 30 Qui stanno peggio 10 0 65 68 71 Tassi non autonomia severa donne 20 74 50 Qui stanno peggio 40 1997 2005 77 80 83 86 89 92 Tra gli uomini la prevalenza al 2005 è in calo solo oltre gli 85 anni. Tra le donne l’opposto: dopo gli 85 la non autonomia severa morde di più. La compression of morbidity a ogni età è invece confermata nel segmento parzialm. non autonomo. 30 20 Qui stanno meglio 10 1997 0 71 2005 74 77 80 83 86 89 92 Covisco 2013 - 10 -6 Ageing e Welfare La compressione riguarda solo le disabilità lievi I “tassi di non autosufficienza totale” (ottenuta applicando i tassi age-specific nell’arco 70-89, comune a entrambe le indagini, alla struttura per età di una popolazione tipo, quella italiana al 2005) mostrano tre tendenze: La cerchia di disabilità severa mostra non una compression e, ma un lieve rialzo, sia per le donne che (soprattutto) per gli uomini 7,0 La cerchia della disabilità parziale mostra invece sia per uomini che per donne un deciso miglioramento 6,8 6,0 5,6 5,0 5,0 4,6 4,6 4,2 4,0 3,7 3,6 3,0 SEVERA PARZIALE F1997 F2005 M1997 M2005 Sommando le due tendenze, la cerchia della disabilità allargata (severa + parziale) è quindi stazionaria per le donne, in lieve crescita tra gli uomini Covisco 2013 - 10 -7 Ageing e Welfare Perché (in Italia) la compressione della disabilità resta in stand-by? Non c’è conferma di una tendenza alla compressione della disabilità. Semmai risulta una crescita della prevalenza di disabilità severa (quella che più conta per le politiche di welfare). Come spiegare questo risultato controtendenziale? Con lo stesso meccanismo usato per spiegare la compression of morbidity in altri paesi occidentali: essa sarebbe dovuta non alla diffusione di nuove conoscenze e pratiche mediche, ma all’entrata in età grande anziana di coorti che hanno vissuto l’intero arco della loro vita senza pesanti traumi e “insulti ambientali”, e con livelli di scolarizzazione elevati. Proprio la scolarizzazione di massa è da noi un processo tardivo, decollato solo con lo spostamento rurale-urbano degli anni Cinquanta. I boomers, prime coorti diffusamente scolarizzate in Italia, arriveranno ai 70 anni solo nel prossimo decennio, agli 80 ancora più in là. Oggi il prolungamento della longevità e l’entrata in massa nelle età estreme (>80) riguarda coorti non ancora scolarizzate, quindi senza un sufficiente abbattimento della disabilità di coorte. L’effetto complessivo, di non compressione della disabilità, si diraderà solo con le prossime coorti. Covisco 2013 - 10 -8 Ageing e Welfare QUESTIONE NUMERO 2 [2] Davvero manca una adeguata copertura di welfare per la non autosufficienza? Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 9 Poche risorse molti rivoli di spesa Assegni di Invalidità e Pensioni di Inabilità: prima forma di tutela, di natura previdenziale, copre lavoratori dipendenti o autonomi con almeno 5 anni di anzianità contributiva, cui una infermità provochi impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa. Voucher e Assegni di cura (2000), titoli “per l’acquisto di servizi sociali” o senza vincolo di destinazione o per servizi forniti da erogatori accreditati dai comuni. Prevedono non uno ma tre livelli di erogazione commisurati alla gravità della situazione. Indennità di Accompagnamento (1980) è erogata a favore di disabili gravi per favorirne l’inserimento sociale e finanziarne la cura continuativa, a prescindere dalle condizioni economiche dei beneficiari. Indennità di Invalidità Civile (1971) regola le prestazioni erogate a favore di cittadini con ridotta capacità lavorativa e impossibilitati a svolgere autonomamente alcune delle funzioni della vita quotidiana “proprie dell’età”. Ancora oggi in Italia lo sforzo per la non autosufficienza assorbe una quota minima della spesa pubblica: l’1,33% del Pil (Ragioneria generale d. Stato) è in linea - nell’Europa a 15 - solo con Grecia, Portogallo e Spagna. È vero che sono gli stessi paesi contrassegnati dalla vocazione sussidiaria della famiglia ‘forte’, ma non c’è alternativa a potenziare l’intervento pubblico. Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 10 Indennità di accompagnamento 175000 150000 125000 100000 75000 M >65 50000 F >65 25000 M <65 0 1980 F <65 1984 1982 1988 1986 1992 1990 1996 1994 2000 1998 2004 2002 L’IA è introdotta con l.18/1980. Dal 1982 al 2004 i nuovi beneficiari uomini passano da 25 a 286mila, moltiplicandosi circa 11 volte e mezzo (incremento annuo del 13%), riguardando sempre più, dagli anni Novanta, individui over65. Tra le donne, le nuove beneficiarie salgono da meno di 30 a più di 520mila, crescendo 17 volte, con tasso annuo del 15% (nello stesso periodo la popolazione italiana cresce solo dell’8,3 permille) Pur essendo lasca, arbitraria, priva di un’adeguata integrazione sul fronte delle prestazioni in servizi, l’IA (7 miliardi e mezzo di euro, 1,5 milioni di beneficiari) è l’unica forma universalistica di tutela nei confronti della non autosufficienza, né condizionata allo status di lavoratore né vincolata ad un test dei mezzi, agganciata solo alla attribuzione di uno status di inabile. Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 11 Cresce la fruizione a ogni età, e si estende ai più anziani Anche il tasso % di fruizione sui pari età, passati gli 80 anni, tende a crescere più rapidamente della popolazione dei potenziali candidati. Oltre gli 80 anni il tasso di fruizione sale toccando il 25% degli uomini e sfiorando il 45% delle donne. La diffusione dell’accesso all’IA degli 80enni aggrava l’onere finanziario. E più ancora inciderà su tale onere la rapida omologazione dei 90enni ai tassi di fruizione degli 80enni. Uomini 50-64 65-79 Fine 2004 9,2 36,9 175,0 Fine 2007 9,4 45,2 Fine 2010 9,1 Fine 2013 8,7 Donne 50-64 65-79 71,6 8,7 45,2 296,0 120,3 233,5 134,2 9,2 55,1 374,9 228,1 49,1 251,9 238,7 9,2 60,0 402,1 399,5 49,5 265,9 222,6 9,0 61,2 441,1 378,3 Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 80-89 90 e + 80-89 90 e + 12 Un conflitto di interesse cash Un primo conflitto di interesse tra età riguarda le erogazioni monetarie di welfare per non autofficienze. Apparentemente la bilancia D/O di erogazioni è in equilibrio L’ammontare di popolazione anziana non autonoma ‘allargata’ è infatti dello stesso ordine di grandezza dell’ammontare di percettori di contributi di welfare. Ma disaggregando i tassi di D/O per età emerge un chiaro mismatch: 4000 3000 2000 1000 0 65 Donne non autonome e fruitrici di welfare 8000 70 6000 fruitori non aut 75 80 85 90 95 100 Sotto gli 85 anni i fruitori (specie M) sono più degli anziani almeno parzialmente non autonomi. Sopra quella soglia la forbice si rovescia: emerge una domanda insoddisfatta Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 4000 2000 fruitrici 0 65 non aut 70 75 80 85 90 95 100 13 Il mismatch tra domanda e offerta La sfida alla sostenibilità fiscale del welfare si traduce così nella sfida a due incongruenze critiche del sistema speculari tra loro. Da una parte l’erogazione lasca si traduce in un marcato surplus di sostegni economici forse ‘impropri’, addensati soprattutto tra gli uomini ‘giovani anziani’. 2000 1000 0 -1000 uomini -2000 donne 65 70 Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 75 80 85 90 95 100 Dall’altra il cumulo di donne molto anziane portatrici di bisogni di care si traduce – e si tradurrà sempre più nell’esplosione di una domanda di assistenza, legittima e inevasa 14 In linea con le riforme europee ITALIA 1980 Indennità di accompagnamento Allocation personnalisée à l’autonomie GERMANIA 1005 Assicurazione di cura (PVB) Fiscalità Fiscalità Assic.Obbligatoria Limiti di età NO Over60 No Means test NO SI’ NO Valutaz. Bisogni Commissione medica territoriale Commissione medico-sociale terr. Commissione medico-sociale terr. Requisiti per accesso Bisogno assistenza continuativa Bisogno assistenza limitata Bisogno assistenza 6mesi per 90’/die Ammontare 450 euro fisse Da 972 a 356 Da 2000 a 600 Uso della misura Discrezionale Stesura piano ass. Acquisto servizi con docum.spese Acquisto servizi accreditato o discrezionale Tasso di copertura 980mila over60 Copertura 9% 970mila over60 Copertura 8% 1500mila over65 Copertura 10% Spesa pubblica pc 5000 euro/anno 4400 euro/anno 9150 euro/anno SI’ SI’ Fonte di finanziamento Integrazione in NO (programmi sistema socioass. paralleli Com/Asl) Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare FRANCIA 2001 15 Graduazione del livello di gravità L’assenza di graduazione del livello di gravità, nel caso italiano, è un elemento di debolezza del modello Livello di perdita di autonomia % Groupes Iso-Resources (Francia) Confinamento 10 GIR 1: confinamento a letto + grave alterazione funzioni cognitive + assistenza continuativa Livelli di assicurazione di cura (Germania) Livello 3: assistenza continuativa diurna e notturna (>5h) per le funzioni di cura della persona (ADL) Non autonomia totale 20 GIR 2: confinamento in camera + (gravi alterazioni cognitive oppure assistenza quasi continua) Non autonomia grave 30 GIR 3: perdita grave di autonomia nella mobilità e nelle funzioni di cura della persona (ADL) Livello 2: assistenza non continuativa (>3 volte/die) per funzioni di cura della persona (ADL) Non autonomia parziale 40 GIR 4: perdita non grave di mobilità e autonomia attività quotidiane (Iadl) Livello 1: assistenza limitata (una volta/die) (Iadl) Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 16 QUESTIONE NUMERO 3 [3] Passando dall’idea di carico sociale a quella di’carico di cura’, come conciliare homecare e obiettivi di Lisbona? E come muta lo spirito del tempo? Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 17 L’invecchiamento è sensibile ai mutamenti antropologici di fondo Come già Le Play cento anni prima Pagani inquadra la crisi della condizione anziana nel passaggio d’epoca da diversi modelli di famiglia “… (nel)la famiglia instabile nessuno aderisce a una casa, i figli lasciano uno per uno la casa paterna da quando possono essere autosufficienti, i genitori restano isolati in vecchiaia e muoiono nell’abbandono. Il padre, che si è creata un’esistenza al di fuori delle tradizioni degli avi, non inculca le sue pratiche ai figli, e d’altronde sa che non potrebbe ottenere alcun risultato duraturo. I giovani si ispirano allo spirito di indipendenza e nelle scelte di carriera cedono alle loro inclinazioni e agli impulsi fortuiti del loro ambiente sociale ” (Le Play, 1884) “Se la caratteristica dominante del sistema familiare nelle società industriali è data dalla rottura dell’unità del ceppo familiare e dalla sua riduzione a un sistema aperto di unità coniugali in cui si attua la separazione delle due unità familiari di cui il soggetto è contemporaneamente membro, la posizione familiare risulta inequivocabilmente determinata nel senso di una separazione dai figli sposati, sui quali non può essere esercitata l’autorità, e di un reciproco isolamento delle unità coniugali che elaborano, ciascuno in piena autonomia, la loro posizione sociale e il loro stile di vita. (Avviene così che) l’uscita (dei figli) dalla famiglia provoca l’isolamento della coppia anziana che rimane sola e accetta una posizione di dipendenza nella famiglia dei figli solo per la pressione di necessità economiche o di assistenza” (Pagani, 1960) Covisco 2013 - 0118Passaggi Un conflitto di interesse sul care Ma il lavoro di cura è appesantito da un conflitto di interesse tra età e generi. Uomini e donne anziani hanno reti di social support diverse. Lui si appoggia a Lei ma non assicura reciprocità. Il diradamento della presenza del partner con l’età è di regola compensato dalla cura di figli e figli-per-legge; e la minor propensione dell’uomo ad accudire la coniuge è riequilibrata da una plus-presenza di cura da parte dei figli. Sotto i 75 anni, le figlie femmine dedicano 14 ore alle madri (solo 2 ai padri); anche i figli maschi dedicano molte ore ai genitori (9 alle madri, 5 ai padri). Ore di cura anziano M non autonomo 20 19 Ma dopo i 75 anni il tempo di cura dei figli maschi tende a non crescere, anzi si flette, nonostante il bisogno di assistenza salga esponenzialmente. 16 14 12 12 Età 8 7 5 4 5 5 4 0 2 2 2 70-4 7 5 4 3 80-4 22 Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare badante figli 75-9 figlie parenti partner 85 + Il tempo dedicato dal figlio maschio è fondamentalmente un tempo di compagnia. La insufficiente intimità con le pratiche di cura del corpo fa sì che il ruolo del figlio maschio diventi via via 19 marginale (specie verso la madre). Quando il gioco si fa duro Il tempo di cura delle figlie femmine ha invece un andamento curvilinea. È alto quando la madre non autonoma è relativamente ‘giovane’ (e la figlia è nella piena maturità delle proprie relazioni sociali e di lavoro), ed è un tempo di compagnia, di sintonia e complicità tra figlia e madre (non tra figlia e padre) Ore di cura anziana F non autonoma Il tempo dedicato dalla figlia torna a impennarsi quando la madre supera gli 85 anni (e la figlia esce – se vi era entrata – dal mondo del lavoro). Ora il tempo dedicato è un tempo di assistenza e cura. 20 16 14 12 10 10 9 8 Quando il gioco si fa duro, i giocatori veri entrano in gioco. Età 7 7 70-4 6 5 4 44 5 5 5 75-9 4 3 2 0 1 Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare badante 80-4 2 figli figlie parenti 1 partner 85 + Analogamente, al crescere dell’età e della perdita di autonomia del genitore si divarica l’intensità di cura di generi e nuore. 20 Che indici per misurare il carico di cura Per misurare il carico sociale degli Anno P>64NA anziani, è regola spalmarlo su tutti 2005 895 gli adulti tra 15 e 65 anni. Ma ciò vale solo nell’importante ma ridut- 2010 1029 tivo senso di supporto economico. Costruiamo allora un più specifico indice di care, come rapporto tra gli anziani non autosufficienti e la po-polazione femminile nell’età critica (50-59) del doppio accudimento (figli più genitori). I trends di numeratore e denominatore sono opposti. Fino al 2020 le potenziali caregivers aumentano fino a 4,5 milioni, ma poi l’effetto baby-boom si esaurisce e inizia una sfrenata discesa che le fa tornare a poco più diCovisco tre milioni 2050. 2013 - 10nel - Ageing e Welfare P>80NA F50-59 ICARE>64 ICARE>80 620 3802 23,5 16,3 743 3852 26,7 19,3 2020 1361 1054 4595 29,6 22,9 2030 1698 1344 4225 40,2 31,8 2040 2050 1636 3283 62,4 49,5 2050 2349 1962 3115 75,4 63,0 Parallelamente gli anziani non autosufficienti esploderanno – anche per l’uscita di scena delle coorti del 1915-18. Così se fino al 2010 sulle spalle di 100 donne 50enni graveranno 27 anziani non autosufficienti (19 over80), essi diverranno 40 nel 2030 (32 over80), e ben 75 21 (quasi tutti over 80) nel 2050. Enea non porta Anchise a Lisbona Una crescente disabilità richiede un crescente accudimento. Ma a carico di chi? Non è Enea a portare sulle spalle Anchise. L’accudimento grava su spalle di caregiver donne, in genere (case di riposo e badanti a parte) figlie cinquantenni degli anziani stessi. Il che collide con gli obiettivi di Lisbona 2000 e Stoccolma 2001, sui tassi di occupazione al 2010. Donne al 60% (10 punti sotto gli uomini), adulti di 55-64 anni al 50%, di conseguenza donne 5564 intorno al 40%? Al 2005, l’Europa a 15 e anche quella a 25 non sono molto lontani dalla fettuccia del traguardo. Ma alcuni paesi sono ‘fuori tempo massimo’. Tra gli ultimi, l’Italia. Iceland Sweden Norway United States Denmark Finland United Portugal Germany Ireland EU-15 Netherlands France EU-25 Czech Spain Hungary Greece Austria Belgium Italy Poland Turkey Slovakia Donne 100.0 Uomini 75.0 50.0 25.0 0.0 25.0 50.0 75.0 100.0 Tassi occupazione in età 55-64 (Eurostat, Labour Force Survey) Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 22 Rapporto di mercato = rapporto mercificato? Settecentomila badanti straniere, metà irregolari, accudiscono a domicilio un over 65 su 15 a un prezzo competitivo con quello dei servizi pubblici (Pasquinelli, Rusmini, 2008). Nell’interpretare le dinamiche D/O di badanti prevale un sillogismo forzato da una sineddoche: Se il lavoro di cura è regolato dal mercato, esso è mercificato una semper In quanto mercificato il lavoro di cura è esposto al rischio di derive di sopraffazione Ergo il lavoro retribuito di cura è di norma (almeno tendenzialmente) rapporto di asservimento in sé Ma non può anche essere l’entry port di un rapporto di lavoro creato sul mercato ma non mercificato? “Ci siamo adottate l’un l’altra. Sento di essere nelle sue mani, lei nelle mie” (Hochschild, 2011) Ma rapporti paritetici e ‘intensi’ di cura tra badanti e datori sono solo una eccezione? [20%] Wisconsin Univ., 2011: in 1 caso su 5 «si crea una partnership equilibrata». [60%] «trattate come membro della famiglia» (mangiare stesso tavolo, sedere stesso salotto) Iref 2007. Una differenza significativa! C’è una ‘via europea’ (o Mediterranea’ al rapporto tra famiglia e lavoro di cura? Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 23 Legami forti «quindi di sangue»? Cosa può giustificare questa ‘via Mediterranea’ al rapporto tra famiglia e lavoro di cura? Giocano tre elementi: [I] Un processo di fondo. Da fine ‘700 un processo secolare di individualizzazione affettiva legittima, entro una famiglia, l’intercorrere di legami affettivi,non solo strumentali, con persone ‘non della famiglia’.Il che avviene in 3 passi incrociati: a) scorporo del lavoro domestico, ammesso en una mesa y compania, da quello di servitù; b) femminilizzazione del lavoro domestico nella classe media; c) emersione di ruoli di cura. [II] Un catalizzatore. Il setting del lavoro di cura è caratterizzato da alta intensità della contingenza relazionale messa in scena (cfr Watzlawick et al, 1971), che fa da catalizzatore, rendendo possibie una ridefinizione del legame tra badante e datore i legame forte, «quasi» di sangue. [II] Il genius loci. La famiglia ‘forte’ Mediterranea è segnata dalla cultura della ‘Asabiyyah, dove «non è la reciprocità che discende dal legame di sangue, ma è il legame di sangue a essere definito a partire da un legame di reciprocità». In tale contesto culturale è più facile che una contingenza relazionale «ad alta intensità» come quella del lavoro di cura possa generare legami «come di sangue», e quindi partnership equilibrate nel rapporto di cura, anche se nate nella logica di mercato. Covisco 2013 - 10 - Ageing e Welfare 24