Università degli Studi di Roma “Tor vergata”
Dipartimento di Ingegneria Civile
Corso di
Gestione ed esercizio dei sistemi di trasporto
Docente: Ing. Pierluigi Coppola
Lucidi proiettati a lezione
La programmazione dei turni-macchina:
Il metodo della “deficit function” di Ceder
Università degli Studi di Roma “Tor vergata”
Dipartimento di Ingegneria Civile
Corso di
Gestione ed esercizio dei sistemi di trasporto
Docente: Prof. Ing. Agostino Nuzzolo
Lucidi proiettati a lezione
La programmazione dei turni-macchina turni-uomo
ANNO ACCADEMICO 2002-2003
LA TURNAZIONE DEI VEICOLI
IL METODO DELLA FUNZIONE DI DEFICIT (Ceder, 1981)
DEFINIZIONE: dato l’orario di partenza/arrivo delle corse (S), la funzione di
deficit, d(t, k, S) ad un generico capolinea k fornisce ad ogni istante t la differenza
tra la cumulata dei mezzi partiti (P) da k fino all’istante t e la cumulata dei mezzi
arrivati (A) in k fino all’istante t:
d (t , k , S )  P(t , k , S )  A(t , k , S )
LA TURNAZIONE DEI VEICOLI E DEL PERSONALE
IL METODO DELLA FUNZIONE DI DEFICIT (Ceder, 1981)
DEFINIZIONE: il massimo di d(t, k, S) prende il nome di “deficit” al capolinea
k:
D(k , S )  Max[d (t , k , S )]
FORMULA DELLA DIMENSIONE DELLA FLOTTA
N ( S )  k D(k , S )
Variando l’organizzazione delle partenze e/o introducendo corse “a vuoto”
(deadhead trips) nel rispetto dei vincoli si determina la configurazione che
minimizza la dimensione della flotta
ESEMPI
Esempio:
il numero di veicoli necessario (il deficit) si riduce da 5 a 4
mediante l’introduzione di tre corse a vuoto
tempi delle corse a vuoto (DH, “Dead-Headings” trip)= 2
Esercizio: calcolare il deficit e cercare di ridurlo mediante
l’introduzione di corse a vuoto
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