Mauro Cibin DIPARTIMENTO PER LE DIPENDENZE Az. U.L.S.S. 13 – Regione del Veneto Dolo – Mirano Sostanze, Emozioni, Neuroscienze Mira, 15 settembre 2011 Ciò che accomuna tutte le sostanze è la capacità di alterare la emotività, non facendo sentire ciò che non si vuole sentire. Nell’ eroina questa capacità è totale e si traduce in un perfetto “nirvana” farmacologico. La cocaina provoca una dissociazione tra percezione emotiva (aumentata) e capacità operative . Gli allucinogeni diminuiscono la percezione emotiva ed aumentano la percezione sensoriale. Le altre sostanze sono intermedie tra questi modelli Tra coloro che “assaggiano” una sostanza, i più a rischio di continuare l’uso sono: • chi si trova in un ambiente che ne promuove l’uso • chi ha una predisposizione genetica • chi ha una maggior sofferenza emotiva • chi ha meno fattori protettivi emotivi ed ambientali Una parte di chi continua ad usare una sostanze sviluppa una Dipendenza, cioè perde la libertà di usare o non usare. Caratteristiche che accomunano tutte le persone con Dipendenza sono: - Il CRAVING ( Desiderio, Voglia, Compulsione) -Il CONGELAMENTO EMOTIVO - La DISSOCIAZIONE tra capacità emotive ed operative Queste caratteristiche sono state molto studiate nelle persone che usano COCAINA. CRAVING desiderio irresistibile le sostanze • sintomatologia somatica neurovegetativa (tremori, sudorazione, tachicardia, cefalea, disturbi visivi); • ansia, insonnia, irritazione, aggressività, depressione; • • • ideazione polarizzata; ipersensibilità agli stimoli associabili alle sostanze tendenza a collocarsi in posizione passiva e non collaborante; ritorno a luoghi, situazioni, stili di vita e pensieri propri della fase attiva; comportamento di ricerca. E N M E C R O G Z A A I T V O I I N V N E A G CRAVING • Origina dalle zone profonde del cervello , le stesse che funzioni emotive e motivazionali (sistema limbico). • Una “cascata” di neurotrasmettitori (endorfine, serotonina, gaba) attivano Dopamina. • Funziona come una sorta di “via finale” di stimoli di tutti i tipi (emotivi, ambientali…) • E’ pervasivo e scarsamente mentalizzato, quasi un sintomo corporeo • E’ contrastabile con strumenti corporei CONGELAMENTO EMOTIVO • fare senza sentire • mancanza di empatia • Situazione presente sia nei Disturbi da Uso di Sostanze che nei Disturbi posttraumatici Strutture “superiori”: corteccia, talamo Rappresentazioni percettive ed astratte, processi associativi, esperienze coscienti Sistema limbico: Amigdata, corteccia orbitofrontale, cingolo anteriore, lobo temporale, ippocampo ed ipotalamo Emozioni, motivazioni, memoria “emotiva” Strutture “inferiori”: Ipotalamo ed ipofisi, tronco cerebrale Omeostasi fisiologica, ormoni, immunità, respirazione. Temperatura, arousal e vigilanza Specializzazione interemisferica Emisfero destro: empatia, intuizione, emozione, arte, memoria “emotiva”, – Coordinamento della comunicazione emotiva con volto, voce, corpo Emisfero sinistro: Logica, analisi, matematica, memoria operativa - Produzione di parole e simboli che traducono esperienze proprie in significati condivisi con l’ambiente - Pensiero operazionale e analitico - Categorizzazione e pensiero astratto -Il funzionamento ottimale è dato dal costante scambio tra emisferi Effect of Cocaine Abuse on Dopamine D2 Receptors normal subject cocaine abuser (1 month post) cocaine abuser (4 months post) 20mg cocaine, 20mg MP and 10mg MP Signal Increases in LEFT ventromedial orbitofrontal cortex prefrontal cortex anterior cingulate caudate: head/body dorsomedial thalamus Insula Signal Decreases in LEFT nucleus accumbens subcallosal gyrus Saline No significant changes (small LEFT NAc increase in 20MP saline condition) - iperattività delle strutture che traducono la motivazione in azione - inibizione delle strutture sede del controllo delle emozioni e del senso morale -compromissione nel controllo volontario del comportamento - risposta sproporzionata alle situazioni contigenti, agli stimoli ed ai comportamenti automatici e abituali. Terapie postraumatiche: Terapie postraumatiche : ristabilire lala funzionalità interemisferica Ristabilire funzionalità • Sblocco del materiale “congelato” – Terapie corporee ( bioenergetica, Gestalt, psicodramma, Yoga, rebirthing…) – Terapie emotive (Crasriel, gruppi emotivi…) – EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) – Ambiente terapeutico (caldo, validante, pochi stimoli, empatico, autentico, non giudicante…) – Farmaci come “modulatore emotivo” • Elaborazione del materiale – Terapie cognitive – Terapie psicodinamiche/ psicoanalitiche Neuroplasticità (M. Spitzer) • La torre della TV Neuroplasticità • …. Dipendenza: Tipo I di Cloninger Inizio tardivo, reattivo a eventi di vita (traumi, lutti, situazioni “di passaggio”) Deficit Serotonina/GABA Effetto ricercato: ansiolitico/ antidepressivo, rilassamento psicofisico Craving: relief craving (desiderio di ridurre la tensione) Comportamento prevalente : evitamento (harm avoidance) Capacità di gratificazione: Buona Capacità di contatto con gli altri: Buona Storia di vita: “vita vissuta” in cui la Dipendenza appare come un incidente una complicanza Più frequente in alcolisti e cocainomani, meno in eroinomani Traumi, lutti, eventi vitali + Disponibiltà della sostanza Pressioni sociali = Dipendenza tipo I - Modello postraumatico Dipendenza: Tipo II di Cloninger Inizio precoce, evoluzione rapida, associato a componente genetica Utilizzo di altre sostanze. Associazione con Disturbi di Personalità. Comportamento prevalente: ricerca sensazioni intense ( Novelty Seeking) Effetto ricercato: gratificazione, “sballo” Craving: reward craving (desiderio di ricompensa) Capacità di gratificazione: Scarsa (csd. Reward Deficiency Sindrome) Capacità di contatto con gli altri: Scarsa e problematica Storia di vita: Vita improntata dal rapporto con le sostanze Più frequente in eroinomani. -Ambiente invalidante e traumi ripetuti in età infantile + - Predisposizione genetica + - Disponibilità della sostanza = Dipendenza tipo II - modello “costituzionale” -la tipologia di Cloninger non riguarda la gravità del comportamento alcolico o tossicomanico : in entrambi tipi l’uso di alcol e sostanze può essere molto grave e portare a fenomeni di cronicizzazione - Cambiamento stile di vita e di pensiero - anestesia emotiva - perdita interesse - deresponsabilizzazione Problemi fisici Isolamento sociale = Cronicizzazione • Intervento ambulatoriale: - Trattamento farmacologico dell’Astinenza e del Craving - Motivazione al cambiamento e Prevenzione della ricaduta - Interventi educativi sui familiari • Intervento residenziale breve (1-4 mesi) • Tecniche postraumatiche • Aftercare scarsamente medicalizzato ed in rete con gruppi di autoaiuto Intervento ambulatoriale: con - Trattamento farmacologico dell’Astinenza e del Craving - Motivazione al cambiamento e Prevenzione della ricaduta Interventi mirati alla gestione i vissuti emotivi disfunzionali: - Psicofarmaci - Psicoterapie mirata al controllo emotivo e comportamentale ( es. Linehan) - Programmi residenziali medio-lunghi Interventi educativi e supporto sociale Gli interventi miranti allo “sblocco” vanno effettuati in pazienti astinenti da sostanze ed hanno il massimo dell’efficacia nei soggetti di Tipo I di Cloninger. Il principale “effetto collaterale” è legato all’emersione di vissuti traumatici troppo forti ed ingestibili, con conseguenti problemi comportamentali e/o forte craving e ricaduta. Questa evenienza è più frequente nei pazienti di Tipo II. Per questo è opportuno vengano effettuati, almeno all’inizio, in setting residenziale e da personale specificamente preparato. Conclusioni • Le sostanze provocano una “dissociazione emisferica” simile a quella che si riscontra nei disturbo postraumatici. • In questa situazione le funzioni dell’emisfero destro (emotive) risultano lese e dissociate rispetto a quelle dell’emisfero sinistro (cognitive). • L’utilizzo di interventi miranti allo “sblocco emotivo” (tra i quali arteterapia ed approcci corporei) risultano assai utili, specie in pazienti di tipo I. • Queste tecniche devono sempre comprendere elaborazioni “cognitive” che permettano di ordinare e gestire le emozioni sbloccate. Conclusioni • Nei soggetti con Disturbi da Uso di Sostanze vanno sempre associati interventi di Prevenzione della Ricaduta e di gestione del Craving. • L’emersione di vissuti traumatici troppo forti ed ingestibili può portare a problemi comportamentali e/o forte craving e ricaduta. Questa evenienza è più frequente nei pazienti di Tipo II. • Per questo è opportuno vengano effettuati in setting residenziale e da personale specificamente preparato. - Mauro Cibin, 2011