Protezione e valorizzazione della proprietà intellettuale
di impresa per la competitività e la crescita
IL RUOLO DEL CREDITO
Luca Manzoni, Responsabile Mercato Lombardia
Verona, 16 giugno 2010
AGENDA
 INTANGIBLES E MERITO CREDITIZIO
 PRINCIPALI STRUMENTI AGEVOLATIVI A SOSTEGNO DI
PROGETTI DI RICERCA E INNOVAZIONE
 IL VALORE DEL BRAND: CASE STUDY
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INTANGIBLES E MERITO CREDITIZIO
 Intangibles e merito creditizio
 Principali strumenti agevolativi a sostegno di progetti di ricerca e
innovazione
 Il valore del brand: case study
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INTANGIBLES E MERITO CREDITIZIO
CLASSIFICAZIONE UE DEI BENI INTANGIBILI
BENI
INTANGIBILI
CAPITALE UMANO
Conoscenze che i
lavoratori portano con
sé quando la sera
vanno via
CAPITALE RELAZIONALE
CAPITALE STRUTTURALE
Risorse che derivano dai
rapporti con clienti, fornitori,
partners,…
Conoscenze che i lavoratori
lasciano in azienda quando la
sera vanno via
- Conoscenze tecniche.
- Management
- Competenze sociali,motivazioni
- Brevetti, copyrights
- Conoscenze sulla clientela
- Struttura organizzativa
- Network partners e clienti
- Processi
- Reclutamento e assunzioni
- Software
- Cultura interna
- Brevetti, copyrights
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INTANGIBLES E MERITO CREDITIZIO
L’IMPATTO DEGLI INTANGIBLES SULLA CRESCITA E PRODUTTIVITA’
A livello macroeconomico si rileva una correlazione positiva robusta tra crescita e intensità
della spesa in R&S. Stessa relazione con gli investimenti in ICT e la qualità del capitale umano
Figura 2 – Intensità della spesa in R&S delle imprese e PIL
Business enterprise expenditure on R&D
(% of GDP)
4,00
3,50
3,00
Sweden
2,50
Finland
Switzerland
2,00
United States
Austria
Denmark
France
BelgiumUnited Kingdom
Canada
Netherlands
Norway
Germany
1,50
1,00
Spain
New Zealand Hungary
Poland
Greece
Italy
0,50
Portugal
0,00
0,0
1,0
2,0
3,0
GDP Growth 1997-2007
Fonte: Nostra elaborazione su dati OCSE
Note: elaborazione UniCredit su dati OCSE
5
Korea
Japan
4,0
5,0
INTANGIBLES E MERITO CREDITIZIO
UNICREDIT E LA VALUTAZIONE DEGLI INTANGIBLES




6
Le aziende che riescono a dimostrare alle banche di avere sotto controllo la filiera
produttiva,monte i fornitori e a valle i clienti, di avere un ciclo produttivo senza sprechi e di disporre
di un buon piano di investimenti in R&D, anche in difficoltà economica, riescono ad esibire alle
Banche un sano capitale intangibile e ad alleggerire un rating negativo dettato dal bilancio.
Gli intangibili sono un valore se (i) esiste un rapporto banca-impresa trasparente (ii) l’impresa è
in grado di comunicare con chiarezza su cosa si baserà il suo sviluppo futuro; altrimenti si
traducono in un dis-valore.
Basilea 2 prescrive che nei sistemi di rating interno, per stimare il rischio, occorre
affiancar ai parametri quantitativi anche variabili qualitative.
 Informazioni relative all’attività innovativa
 Contesto concorrenziale – posizionamento competitivo – fattori di successo
 Prospettive di settore – analisi di mercato – prospettive della domanda e dell’offerta
 Profilo gestionale – organizzazione gestionale – gestione delle risorse umane
 Appartenenza ai gruppi – relationships – patrimonio relazionale con mercato e clienti
 Knowledge – qualità del management – reputazione
Quanto incide il bilancio nella valutazione delle aziende per UniCredit:
 Piccole imprese => 20%
 Medie e grandi aziende: giudizio sintetico espresso da un “Rating Integrato Corporate”
suddiviso in 9 classi che considera variabili quantitative e qualitative:
Bilancio + Questionario qualitativo + Variabili geo-settoriali => 25%
Area Andamentale (lavoro commerciale, Centrale Rischi, eventi discriminanti) => 75%
INTANGIBLES E MERITO CREDITIZIO
 Intangibles e merito creditizio
 Principali strumenti agevolativi a sostegno di progetti di ricerca e innovazione
 Il valore del brand: case study
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PRINCIPALI STRUMENTI AGEVOLATIVI A SOSTEGNO DI
PROGETTI DI RICERCA E INNOVAZIONE
STRUMENTI CHE FAVORISCONO LO SFRUTTAMENTO DELLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE
FONDO NAZIONALE PER L’INNOVAZIONE (decreto MISE del 30/09/2009)
Istituito presso il MiSE e destinato alle PMI, promuove progetti innovativi basati sull’utilizzo economico
dei titoli della proprietà industriale.
Ripartisce le risorse (€ 60 Mln) su due strumenti:
 costruzione di portafogli di finanziamenti da parte di banche => il Fondo agisce mitigando il rischio di
credito in capo alla Banca che eroga il finanziamento tramite cash collateral infruttiferi dati in pegno al
soggetto erogante.
costituzione di fondi comuni di investimento di private equity => il Fondo compartecipa al capitale di
rischio in favore delle PMI nella misura del 50% dell’investimento complessivo.
UniCredit Mediocredito Centrale offre la propria expertise per gli aspetti connessi alla valutazione della
valenza innovativa dei progetti.
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PRINCIPALI STRUMENTI AGEVOLATIVI A SOSTEGNO DI
PROGETTI DI RICERCA E INNOVAZIONE
STRUMENTI CHE FAVORISCONO LO SFRUTTAMENTO DELLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE
FONDO PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA (L. 46/82)
Finalità
&
Beneficiari
Istituito dal MiSE, agevola iniziative di sviluppo sperimentale presentate da soggetti
industriali anche congiuntamente con Università o Enti Pubblici di Ricerca (EPR);
comprende quelle attività destinate alla concretizzazione di nuove conoscenze per
la realizzazione di processi, prodotti o servizi innovativi o migliorati.
Costi &
Ammissibilità
Sono agevolabili i costi sostenuti per il personale interno, per l’acquisto di beni
(strumentazioni, attrezzature, brevetti, ecc.) utilizzati nell’ambito del progetto e
l’acquisizione di servizi di consulenza e, infine, le spese generali (a forfait).
Caratteristiche
e
misure
dell’intervento
Modalità
procedurali
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L’agevolazione è erogata nella forma del contributo a fondo perduto e/o del
contributo in conto interessi e/o del finanziamento agevolato. Varia a seconda del
verificarsi di specifiche condizioni (dimensioni del soggetto proponente, svolgimento
dell’iniziativa in aree depresse, cooperazione con Università/EPR, ecc.). E’
subordinata all’esito positivo dell’istruttoria svolta dalla Banca, segnalato dal
soggetto proponente e convenzionato con il Ministero.
Le modalità di attuazione dell’intervento possono articolarsi secondo procedure a
sportello o a bando; in quest’ultimo caso è frequente la limitazione delle iniziative
agevolabili a quelle rientranti in specifici settori industriali (bandi tematici).
PRINCIPALI STRUMENTI AGEVOLATIVI A SOSTEGNO DI
PROGETTI DI RICERCA E INNOVAZIONE
STRUMENTI CHE FAVORISCONO LO SFRUTTAMENTO DELLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE
FONDO AGEVOLAZIONI PER LA RICERCA (L. 297/99)
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Finalità
&
Beneficiari
Istituito dal MIUR, agevola iniziative di ricerca industriale presentate da imprese
industriali anche congiuntamente con Università ed Enti Pubblici di Ricerca (EPR);
include le attività di acquisizione di nuove conoscenze, da utilizzare per la messa a
punto di nuovi prodotti, processi o servizi o per il significativo miglioramento di
prodotti, processi o servizi esistenti.
Costi &
Ammissibilità
Sono agevolabili i costi sostenuti per il personale interno, per l’acquisto di beni
(strumentazioni, attrezzature, brevetti, ecc.) utilizzati nell’ambito del progetto,
l’acquisizione di servizi di consulenza e le spese generali.
Caratteristiche
e
misure
dell’intervento
L’agevolazione è concedibile attraverso forme miste di contributo in conto capitale e
di credito agevolato, con possibilità di eventuali maggiorazioni in relazione alle
dimensioni del soggetto proponente, collaborazioni con università o enti di ricerca.
La concessione dell’agevolazione è subordinata all’esito della valutazione istruttoria
condotta dalla Banca convenzionata con il Ministero, scelta dal soggetto proponente
in fase di presentazione di domanda.
Modalità
procedurali
L’accessibilità è regolata attraverso procedure di presentazione “a sportello” o a
bando; in quest’ultimo caso l’ammissibilità dei soggetti e/o progetti è vincolata a
particolari requisiti (dimensioni o tipologia del proponente, settore tecnologico, ecc).
Note: sono state stanziate risorse per il 2010 pari a ca. € 2 Mld. In corso apertura di un Bando destinato ai Distretti
tecnologici dotato di uno stanziamento di € 1 Mld e di uno sportello dedicato ai progetti di ricerca per le PMI dotato di
uno staziamento di € 450 Mln.
PRINCIPALI STRUMENTI AGEVOLATIVI A SOSTEGNO DI
PROGETTI DI RICERCA E INNOVAZIONE
STRUMENTI CHE
STRUMENTI
FAVORISCONO
CHE FAVORISCONO
INVESTIMENTI
LOINSFRUTTAMENTO
RICERCA INDUSTRIALE
DELLA PROPRIETA’
E SVILUPPOINTELLETTUALE
SPERIMENTALE
FONDI REGIONALI PER RICERCA SVILUPPO E INNOVAZIONE (L. 598/98)
Finalità
&
Beneficiari
Costi &
Ammissibilità
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Destinato esclusivamente alle PMI per il sostegno di investimenti in ricerca
industriale, sviluppo sperimentale e trasferimento tecnologico. Sono agevolabili
progetti di importo non inferiore ai 100.000 euro e non superiori ai 2 milioni di euro e
di durata massima pari a tre anni.
Sono agevolabili i costi per il personale impiegato nelle attività di ricerca, le
consulenze, i materiali, le attrezzature e le spese generali.
Caratteristiche
e
misure
dell’intervento
Le agevolazioni possono essere concesse nella forma del contributo a fondo
perduto e del finanziamento agevolato o del contributo in conto interessi. Forma e
misura dell’agevolazione variano in funzione delle disposizioni emanate da ciascuna
amministrazione regionale.
Tipologia degli
investimenti
Innovazione tecnologica, di strutture e processi, la tutela ambientale, la sicurezza
sui luoghi di lavoro, e il consolidamento di passività onerose.
PRINCIPALI STRUMENTI AGEVOLATIVI A SOSTEGNO DI
PROGETTI DI RICERCA E INNOVAZIONE
STRUMENTI CHE FAVORISCONO INVESTIMENTI
STRUMENTI
IN RICERCA
CHE FAVORISCONO
INDUSTRIALE EPROGETTI
SVILUPPODI
SPERIMENTALE
INNOVAZIONE
ANTICIPAZIONI FINANZIARIE PER LA CAPITALIZZAZIONE DI NUOVE IMPRESE (L. 388/2000)
Finalità
&
Beneficiari
Lo strumento, che fa capo al MiSE, intende favorire l’accesso al capitale di rischio di
nuove imprese (costituite non oltre 3 anni prima della data di presentazione della
richiesta di intervento) mediante la concessione di anticipazioni finanziarie
pubbliche a banche e intermediari finanziari.
Iniziative
ammissibili
Sono ammesse partecipazioni in nuove imprese impegnate:
- in progetti di sviluppo innovativi e ad elevato impatto tecnologico;
- in progetti di sviluppo di prodotti e servizi nel settore dell’ICT.
Caratteristiche
e
misure
dell’intervento
Le agevolazioni consistono nell’anticipazione a soggetti accreditati (banche e
intermediari finanziari) di risorse finanziarie destinate all’acquisizione di quote o
azioni di nuova emissione pari almeno al 20% del capitale sociale. L’anticipazione
ammonta al 50% della partecipazione fino ad un massimo di € 2,06 Mln per
iniziativa.
Remunerazione
degli
intermediari
La remunerazione degli investitori è costituita da:
una management fee a copertura dei costi di selezione e gestione delle partecipazioni;
una success fee calcolata sulla quota del capital gain eccedente il rendimento minimo
prefissato.
Intervento
Fondo
Nazionale
di Garanzia
Per la quota non coperta dall’anticipazione, le partecipazioni nel capitale di PMI
possono essere assistite dalla garanzia del fondo centrale di cui alla L. 662/96
Note: strumento gestito per conto del MiSE da UMCC che è altresì gestore unico del Fondo Nazionale di Garanzia.
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PRINCIPALI STRUMENTI AGEVOLATIVI A SOSTEGNO DI
PROGETTI DI RICERCA E INNOVAZIONE
FINANZIAMENTO UMCC – RATING TECNOLOGICO 1/2
FINANZIAMENTO RICERCA & INNOVAZIONE
Finanziamento a medio-lungo termine per investimenti in R&D finalizzati (1) alla messa a punto di
nuovi prodotti, processi produttivi e servizi tecnologicamente innovativi (2) al miglioramento
tecnologico di prodotti, processi produttivi e servizi esistenti.
VANTAGGI
FLESSIBILITA’: la durata dell’operazione può
essere estesa fino ad un massimo di 10 anni; il
periodo di pre-ammortamento è legato alla
durata del progetto, fino ad un massimo di 30
mesi
SPREAD: parametrizza il tasso di interesse
applicato in funzione della valenza innovativa
del progetto e del suo impatto sulla
competitività aziendale, attraverso l’emissione
di un giudizio, il Rating Tecnologico.
Approccio nuovo rispetto agli altri operatori
finanziari,
che
propongono
condizioni
economiche basate esclusivamente sull’analisi
del merito di credito.
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SEMPLICE e RAPIDA VALUTAZIONE:
l’azienda è guidata nella stesura dell’idea
progettuale attraverso la compilazione on-line
di un form articolato in tre sezioni (“L’azienda”,
“Il progetto”, “Le ricadute economiche”).
RATING TECNOLOGICO
L’assegnazione del RATING è conseguita
attraverso 2 fasi distinte:
(1) RACCOLTA DATI su impresa proponente e
progetto proposto attraverso un form;
(2) ANALISI DATI: le informazioni inserite nel
form vengono elaborate dalla struttura di
specialist di UMCC, che si compone di un team
di ingegneri in stretta collaborazione con
esperti universitari di settore.
Percorso d’analisi strutturato in 3 macroaree:
(A) AZIENDA: valutazione della struttura
organizzativa e del business, con riguardo agli
aspetti che incidono sulla capacità dell’impresa di
fare innovazione.
(B) PROGETTO: valutazione della valenza
innovativa dell’iniziativa,
(C) MERCATO: valutazione delle potenzialità del
mercato di riferimento, esame prospettico del
valore e della sostenibilità delle strategie
imprenditoriali di medio/lungo termine.
INTANGIBLES E MERITO CREDITIZIO
 Intangibles e merito creditizio
 Principali strumenti agevolativi a sostegno di progetti di ricerca e
innovazione
 Il valore del brand: case study
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UN CASO DI VALUTAZIONE DEL BRAND
IL CASO GURU 1/2
1999: Matteo Cambi fonda la società Jam Session e registra il marchio GURU
Commercializza le prime maglie ad un prezzo contenuto ispirandosi al mondo del surf style americano.
Chiude con un utile netto di euro 90 mila.
2001: lancio delle t-shirt con la margherita
Con un simbolo semplice, diretto e tenero, ideato per i giovani e pubblicizzato con la tecnica del viral
marketing, un modello comunicativo utilizzato all’interno di ambienti affini alle caratteristiche di marca e
del word of mouth, nell’estate del 2001 la prima collezione di t-shirt con la margherite vende 200.000
unità. Le magliette indossate da personaggi famosi dello spettacolo e dello sport diventano un’icona
mondana, un fenomeno di costume.
2002-2003: il brand vola
Nel 2002 la Jam Session chiude con un fatturato di oltre € 10 Mln e la distribuzione di oltre 3 milioni di
capi diventando un marchio internazionale. Nel 2003 viene creato il marchio Guru Gang per i ragazzi
dai 4 ai 16 anni e per la fascia fino a tre anni. Si apre la strada al total look (uomo-donna-bambino)
indirizzato alla street couture: il fatturato cresce a € 35 Mln.
2004: cambia la struttura
Si investe in capacità manageriale, struttura aziendale, sviluppo del prodotto, internazionalizzazione.
Entra in società la famiglia di Cambi; la direzione generale è affidata ad un manager esterno, Patrick
Nebiolo. L’anno si chiude con un fatturato di € 70 Mln.
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UN CASO DI VALUTAZIONE DEL BRAND
IL CASO GURU - 2/2
2005: riconoscimenti
La Guru diventa sponsor della Renault Corse e acquista il marchio olandese Blue Blood. Cambi riceve il
premio Giovani Imprenditori della Moda, organizzato da Sda Bocconi, Camera Nazionale della Moda.
L’azienda consolida un fatturato pari a € 90 Mln.
2006: inizia il declino
Con un fatturato pari a ca € 100 Mln, 120 dipendenti, 3000 negozi multibrand in 17 paesi, il Gruppo è
oggetto di verifica fiscale a seguito di segnalazione di fatturazioni su operazioni inesistenti. A fine 2006
Nebiolo lascia il Gruppo.
2008: vendita del Marchio e bancarotta.
In aprile Cambi vende il marchio alla Bombay Rayon Fashions, società tessile indiana, per € 33 Mln. A
luglio la Procura di Parma, dopo aver riscontrato una perdita di € 62 Mln e debiti per oltre € 100 Mln,
chiede a Cambi di consegnare i libri contabili. Cambi viene arrestato dalla Guardia di Finanza con
l’accusa di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali, indebita restituzione dei conferimenti,
utilizzo di fatture su operazioni inesistenti. La società tessile indiana che aveva annunciato
l’acquisizione del marchio Guru è vincolata ad affittare il ramo d’azienda non solo in caso di concordato
ma anche di fallimento, mantenendo aperta l’ipotesi di continuità aziendale.
CONCLUSIONI:
 L’elevato potenziale del marchio ha consentito ad una start-up di raccogliere 100 Mln dalle banche
 Pur in presenza di perdite consistenti, importanti debiti e di un background reso complicato dalla
bancarotta fraudolenta, il marchio è sopravvissuto con un elevato valore (€ 33 Mln) determinato
dall’ipotesi di futura commerciabilità.
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VALUTAZIONE DEL BRAND
IL CASO DONDUP 1/2
Background:
Un gruppo di imprenditori e stilisti lanciano nel 2000 il marchio Dondup, che identifica una realtà operante
nel panorama moda italiano, posizionato nel segmento “premium sportwear” con un fatturato consolidato
al 30/04/2009 pari a € 60 Mln e ebitda margin del 34%. Produzione localizzata in un distretto importante
dell’abbigliamento italiano come la Regione delle Marche.
Struttura del Gruppo Dondup:
Le attività sono organizzate in 3 realtà giuridiche:
- Arcadia Srl: ideazione collezioni e distribuzione uomo-donna
- Accademia Srl: produzione, campionatura e taglio di tutte le linee
- Atmosfera Srl: distribuzione della linea bambino.
Il Gruppo detiene una serie di partecipazioni in società di gestione degli showroom.
Operazione:
Classico LBO con la cessione del 100% del Gruppo ad un veicolo nel quale gli Imprenditori e i Managers
deterranno una partecipazione del 60% e il fondo Sponsor LCapital (appartenente al Gruppo LVMH) una
quota del 40%. La vendita del 100% di Dondup (euro 116 Mln) consente il re-investimento di ca euro 100
Mln dei proventi realizzati principalmente per il rafforzamento del marchio e lo sviluppo del Gruppo in
nuovi mercati geografici.
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VALUTAZIONE DEL BRAND
IL CASO DONDUP 2/2
CONCLUSIONI:
 L’enterprise value del Gruppo Dondup è pari a € 145 Mln corrispondente ad un multiplo sull’ebitda proforma di 7,1x. Il valore del brand è pari a circa la metà del EV
 LCapital (financial sponsor): fondo appartenente a multinazionale del luxury, di fatto partner industriale
per lo sviluppo del brand.
 Il finanziamento strutturato è dedicato per il 67% al sostegno dell’acquisizione e per il 33% per il
capitale circolante.
 Security package standard per le operazioni di LBO (pegno sulle azioni di BidCo e Target; pegno su
finanziamento soci e cessione dei diritti di credito derivanti dal vendor loan; pegno sui marchi di
proprietà del gruppo).
 Rafforzamento del brand identity finalizzato alla creazione di marchio globale.
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 Sostegno allo sviluppo del marchio Dondup attraverso:
- definizione del piano di marketing e comunicazione;
- miglioramento della percezione del marchio e definizione dei valori chiave del marchio;
- partecipazione a fiere di settore;
- sforzo di comunicazione a livello di punto vendita: materiale di supporto alla vendita, eventi;
- impegno da parte del marchio Dondup di costruire un’immagine “propria” sul punto vendita
multimarca (corner, soft corner);
- apertura nel 2012 di un punto vendita di proprietà a Milano da usare come supporto alle vendite sui
mercati esteri e come piattaforma per eventi durante la “settimana della moda”.
- le vendite Dondup sul mercato domestico rappresentano mediamente il 93% del totale vendite della
collezione primavera/estate 2009. La strategia del Gruppo è orientata a (i) rafforzare la posizione in
Germania e in Benelux (ii) entrare nel mercato francese. Nel 2012 le vendite all’estero dovrebbero
rappresentare il 16% del totale.
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slides n. 4 (vnd.ms-powerpoint, it, 250 KB, 6/16/10)