Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per l’istruzione
Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica
superiore
e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni
La riorganizzazione del sistema
di istruzione e formazione
tecnica superiore e la costituzione
degli istituti tecnici superiori
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Il sistema dell’Istruzione
e formazione tecnica superiore
istituito dall'articolo 69 della legge 17 maggio
1999, n. 144, per riqualificare e ampliare, a livello
post-secondario, l’offerta formativa destinata ai
giovani e agli adulti, occupati e non occupati, e
rispondere alla domanda di tecnici specializzati
proveniente dai settori produttivi maggiormente
interessati dall’innovazione tecnologica e dalla
internazionalizzazione dei mercati.
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Il sistema…
è caratterizzato dal concorso di una pluralità di
soggetti:
•scuola
•formazione professionale
•università
•impresa
che operano in modo integrato in tutte le fasi, dalla
progettazione alla realizzazione dei progetti
formativi
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Evoluzione del sistema sul piano
organizzativo e metodologico
– 2004-2006 - inizio della messa a regime attraverso
la
programmazione pluriennale dei piani regionali, la
costituzione dei Poli formativi di settore, l’integrazione
con le sedi della ricerca scientifica e tecnologica, il
rafforzamento del partenariato pubblico-privato (accordo
25 novembre 2004);
– dal 2007- ulteriore sviluppo della messa a regime del
sistema, nel quadro del rafforzamento della filiera tecnico
scientifica, con l’obiettivo di un forte raccordo con le
misure di sostegno allo sviluppo economico, attraverso la
sua riorganizzazione secondo le linee guida contenute
nel DPCM 25 gennaio 2008.
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Dati nazionali: la distribuzione dei Poli
Formativi
4
31
18
12
4
3
2
13
6
1
16
5
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I settori dei Poli
Poli afferenti ai Settori Standard IFTS
82
Poli trasversali a più settori
17
Totale
122
5
Il nuovo quadro di riferimento:
il decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri 25 gennaio 2008
• adottato su proposta dei ministri della pubblica
istruzione, del lavoro e dello sviluppo economico, previa
intesa in Conferenza Stato, Regioni e autonomie locali,
contiene le linee guida per la riorganizzazione del
sistema dell’IFTS e la costituzione degli istituti tecnici
superiori
• ha natura di atto di indirizzo e, nel rispetto delle
competenze dello Stato e delle Regioni, indica gli
obiettivi da perseguire, le tipologie di intervento, le
caratteristiche dei percorsi e gli standard organizzativi
delle strutture
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Le tipologie di intervento
• costituzione degli istituti tecnici superiori per la
realizzazione di percorsi finalizzati al conseguimento del
diploma di tecnico superiore, per rispondere a
fabbisogni formativi diffusi sul territorio nazionale, con
riferimento ad ampie aree tecnologiche;
• percorsi, finalizzati al conseguimento del certificato di
specializzazione tecnica superiore, progettati e gestiti
dai soggetti associati di cui all’articolo 69, legge n.
144/99, per rispondere a
fabbisogni formativi più
strettamente collegati alle esigenze locali;
• misure per favorire lo sviluppo dei Poli tecnicoprofessionali.
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Gli istituti tecnici superiori - ITS
• la costituzione degli istituti tecnici superiori rappresenta
la principale innovazione introdotta dal decreto del 25
gennaio 2008
• gli ITS possono essere costituiti se previsti dai piani
territoriali di intervento deliberati dalle regioni
nell’esercizio della loro esclusiva competenza in materia
di programmazione dell’offerta formativa
• operano sulla base di piani triennali e realizzano percorsi
della durata di quattro semestri per un totale di 1800/
2000 ore
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…gli ITS
• sono configurati secondo lo standard organizzativo della
fondazione di partecipazione
• acquistano la personalità giuridica mediante iscrizione
nel registro delle persone giuridiche istituito presso le
prefetture, a norma del d.p.r. 10 febbraio 2000, n. 361,
articolo 1
• trovano il loro ente di riferimento nell’istituto tecnico o
professionale, ferma restando la distinta ed autonoma
soggettività giuridica degli istituti tecnici superiori
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i soggetti fondatori degli ITS
lo standard minimo di organizzazione
 ente di riferimento: un istituto di istruzione secondaria superiore,
dell’ordine tecnico o professionale, ubicato nella provincia sede della
fondazione;
 un ente locale (comune, provincia, città metropolitana, comunità
montana);
 una struttura formativa accreditata per l’alta formazione, ubicata
nella provincia sede della fondazione;
 un’impresa del settore produttivo cui si riferisce l’istituto tecnico
superiore;
 un dipartimento universitario o altro organismo appartenente al
sistema della ricerca scientifica e tecnologica.
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gli organi della fondazione

il consiglio di indirizzo;
 la giunta esecutiva, di cui sono membri di diritto: il dirigente
scolastico dell’istituto tecnico o professionale fondatore e il
rappresentante dell’Ente locale fondatore;

il presidente;

il comitato tecnico-scientifico;

l’assemblea di partecipazione;

il revisore dei conti.
Il controllo sull’amministrazione della fondazione è esercitato dal Prefetto a
norma del Codice civile.
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Gli ITS fanno riferimento
ad ampie aree tecnologiche
L’individuazione delle aree tecnologiche di riferimento degli ITS tiene conto
degli ambiti di intervento dei progetti di innovazione industriale finanziati dal
Ministero dello sviluppo economico nel quadro del Piano “Industria 2015”.
• Efficienza energetica
• Mobilità sostenibile
• Nuove tecnologie per il made in Italy (sistema della Meccanica,
sistema Moda, sistema Casa, sistema Alimentare)
• Nuove tecnologie della vita
• Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali
• Tecnologie dell’informazione e della comunicazione
La legge 23 luglio 2009, n. 99, ha individuato - articolo 2, comma 13 ulteriori aree tecnologiche:
• Osservazione della terra e Ambiente
• Industria aerospaziale
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Le prossime tappe
• conferenza dei servizi, a livello nazionale, prevista
dall’art. 3 del DPCM per elaborare e concordare la
bozza di Accordo che sarà discussa in Conferenza
Unificata. Partecipano alla conferenza i rappresentanti
della Conferenza delle regioni e delle province autonome
di Trento e Bolzano, dell’UPI e dell’ANCI, del ministero
del lavoro, del ministero dello sviluppo economico, delle
altre amministrazioni di settore interessate e delle Parti
sociali.
• accordo in Conferenza Stato Regioni Autonomie locali
• adozione di uno o piu’ regolamenti per la definizione
delle figure nazionali di riferimento di tecnico superiore e
dei relativi standard delle competenze
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• Per la definizione delle nuove figure nazionali
sono in via di costituzione appositi Gruppi di
lavoro, composti da esperti nelle aree
tecnologiche indicate nell’art. 7, comma 1, del
DPCM 25 gennaio 2008, con priorità per quelle
scelte dalle Regioni nella programmazione 20072009.
• I Gruppi avranno il compito di elaborare le
proposte relative alle nuove figure, riferite ai
settori di intervento di ciascuna area.
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PROPOSTE DELLE REGIONI
Sono 11 le Regioni che hanno presentato
proposte per la costituzione di complessivi 29
Istituti tecnici superiori.
Di questi, 4 afferiscono all’Area tecnologica
Efficienza Energetica nelle Regioni Marche,
Sardegna, Sicilia e Toscana.
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PIANO INDUSTRIA 2015
Nel mese di marzo 2009 il Ministero dello
Sviluppo Economico ha ammesso ai
finanziamenti 30 progetti di innovazione
tecnologica, al termine della valutazione dei
Progetti di Innovazione Industriale sull’
“Efficienza Energetica”.
Nel partenariato di 3 dei quattro costituendi ITS
nelle Regioni Marche, Sardegna e Toscana sono
presenti soggetti (imprese – università)
partecipanti ai suddetti progetti.
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