Corso di Laurea in Economia Aziendale CORSO DI RAGIONERIA GENERALE (A-D) I concetti basilari: reddito, patrimonio e capitale Prof. Giuseppe Davide Caruso La logica temporale La logica di utilizzo o di deterioramento delle risorse non conosce intertemporalità significante in quanto tale, ma l’attività cognitiva e l’esigenza di comprendere come sono variati i valori interni all’azienda possono essere valutabili solo in chiave statica quindi nel caso in cui si supponga arrestato lo scorrere del tempo. I concetti di periodo ed esercizio amministrativo • Periodo amministrativo: è l’arco temporale a cui si riferisce la determinazione del risultato economico; • Esercizio amministrativo: considera l’insieme delle operazioni aziendali che si svolgono nell’intervallo di tempo considerato; Convenzionalmente l’arco temporale preso a riferimento è di durata annuale. I concetti di periodo ed esercizio amministrativo Il concetto di esercizio e di periodo amministrativo sono dunque “finzioni” utili alla lettura contabile degli accadimenti aziendali e alla loro collocazione e considerazione all’interno di un periodo di significatività per la conoscenza delle mutazioni di valori intervenute nello stesso. Il concetto di costo I costi sono fenomeni economici negativi generalmente derivanti dall’acquisizione di beni e servizi, e possono essere definiti come i sacrifici sostenuti per l’approvvigionamento di tutti i fattori necessari allo svolgimento dell’attività d’impresa, indipendentemente dall’effettivo pagamento degli stessi. Il concetto di costo Il sacrificio che l’azienda sostiene può consistere: - o nell’immediato pagamento del prezzo pattuito (in tal caso, al costo corrisponde un’uscita di denaro); - o nella promessa di pagare, in un momento successivo, il prezzo pattuito (in tal caso, al costo corrisponde un debito). Il concetto di ricavo I ricavi sono fenomeni economici positivi generalmente derivanti dalla concessione di beni e servizi prodotti dall’impresa e collocati sul mercato, e possono essere definiti come i benefici ottenuti dalle vendite, indipendentemente dall’effettivo incasso di denaro ad esse correlato. Il concetto di ricavo Il beneficio consiste dunque: - o nell’incasso della somma pattuita con il cliente quale corrispettivo del bene o servizio ceduto (in tal caso al ricavo corrisponde un’entrata di denaro); - o nel diritto a riscuotere questa somma in un momento successivo (in tal caso, al ricavo corrisponde un credito). Un primo cenno agli aspetti della gestione Da quanto detto emerge allora che ogni evento che si verifica in azienda (in questo caso l’acquisizione o la cessione di un bene o di un servizio) può essere osservato sotto un duplice aspetto: 1- rilevazione del sacrificio/beneficio generato dall’evento (aspetto economico); 2- misurazione di tale sacrificio/beneficio in termini monetari (aspetto finanziario). Il concetto di reddito Dal raffronto tra ricavi e costi emerge una differente grandezza aziendale che viene definita come “reddito” o, in modo più generale, “risultato economico di periodo”. Tale risultato può pertanto essere positivo (se i ricavi superano i costi) ma anche negativo (se i costi superano i ricavi): nel primo caso esso viene denominato “utile”, nel secondo caso viene denominato “perdita”. Il concetto di reddito Il concetto di reddito, che è quindi determinato da due componenti essenziali (costi e ricavi), ha natura economica, esattamente come le grandezze da cui scaturisce. Ai fini del computo del reddito d’esercizio, occorre prendere in considerazione soltanto i costi e i ricavi generati dalle operazioni riferibili a tale periodo. La determinazione del reddito Il reddito d’esercizio si determina: - attraverso la misurazione dell’incremento o del decremento che il capitale subisce per effetto della gestione (metodo di determinazione sintetico); - attraverso la differenza tra il totale dei costi ed il totale dei ricavi dell’esercizio (metodo di determinazione analitico). Il reddito: diverse accezioni Il Reddito d’impresa è l’incremento o il decremento che subisce il capitale per effetto della gestione Il Reddito di esercizio si riferisce ad un periodo di tempo coincidente con l’anno Il Reddito totale si riferisce all’intera vita dell’impresa Le caratteristiche del reddito A) Il reddito è una variazione B) Il reddito deve poter essere individuato nel tempo C) Il reddito presuppone la presenza di un capitale D) Il reddito è la relazione di causa-effetto con la gestione Il concetto di patrimonio L’insieme di tutte le risorse (attive e passive) che l’azienda possiede e che può utilizzare, in modo coordinato e sinergico, per lo svolgimento della propria attività d’impresa viene definito “patrimonio”. Il patrimonio è allora un coacervo composto da elementi del tutto eterogenei (denaro, beni materiali, beni immateriali, crediti, debiti, ecc.), la cui rappresentazione non appare agevole, dato che ciascuno degli elementi che lo compongono può essere espresso secondo parametri rappresentativi differenti. Le modifiche al patrimonio iniziale Il patrimonio iniziale per il normale svolgimento delle operazioni aziendali, subirà delle modificazioni, sia di natura qualitativa che di natura quantitativa. Tali modificazioni devono essere rilevate contabilmente. Le componenti del patrimonio Le componenti del patrimonio si distinguono in: Componenti positivi (Attività) Componenti negativi (Passività) Le componenti positive e negative del patrimonio hanno principalmente natura finanziaria ma in parte hanno anche natura economica (cioè di costi e ricavi da attribuire a futuri esercizi) Le componenti positive del patrimonio Attività finanziarie (denaro in attesa di essere investito – crediti in attesa di realizzo) Attività economiche (costi sospesi – costi per beni pluriennali) (beni materiali ed immateriali utili all’attività d’impresa) Le componenti negative del patrimonio Passività finanziarie (debiti di varia natura e durata, verso terzi) Passività economiche (ricavi sospesi) Le componenti del patrimonio: una sintesi ATTIVITÀ Valori finanziari Crediti di funzionamento Crediti di finanziamento Denaro Valori economici Fattori a fecondità ripetuta (costi pluriennali) Rimanenze (costi sospesi) PASSIVITÀ Valori finanziari Debiti di funzionamento Debiti di finanziamento Passività presunte Valori economici Ricavi sospesi Il concetto di capitale La definizione del concetto di capitale parte dalla considerazione che esso è l’espressione del patrimonio aziendale secondo un parametro monetario La scelta del parametro monetario è una scelta di omogeneità, dato che le essenze che lo compongono sono diverse (materiali, immateriali…) e potrebbero essere espresse ciascuna secondo parametri rappresentativi diversi. Le caratteristiche del capitale È un valore: esso è espressione unitaria di tutte le forme di ricchezza-risorse presenti e disponibili per l’attività aziendale. È astratto: Il capitale viene concepito astraendo dall’identità specifica dei suoi componenti e quindi è il risultato di un processo di complessiva integrazione tra le parti È indeterminato: L’indeterminatezza del capitale è dovuta alla problematica dell’attribuzione del valore alle singole componenti. Al variare della valutazione degli elementi varia anche l’entità del capitale Ha un relativo grado di disponibilità: il capitale, in quanto ricchezza dell’azienda, oltre ad esistere, deve essere disponibile per l’utilizzo nelle attività aziendali (fruibilità) Il concetto di capitale di funzionamento Il capitale impiegato nell’esercizio si chiama Capitale di Funzionamento Nell’ambito del concetto di capitale di funzionamento possiamo individuare il concetto di Capitale Netto di funzionamento dato da Attività – Passività CN = A - P Il capitale di funzionamento Il capitale di funzionamento (o Patrimonio di funzionamento) è l’insieme dei valori attribuiti attraverso un opportuno processo di valutazione ai suoi elementi - determinato alla fine del periodo amministrativo misurare quale incremento è stato realizzato dalle operazioni di gestione in un tale periodo. La relazione Capitale /Reddito CAPITALE GESTIONE REDDITO Può a tal fine essere utilizzata la seguente eguaglianza: P1 = P0 +/- x dove P1 = patrimonio al tempo 1 (fine esercizio) P0 = patrimonio al tempo 0 (inizio esercizio) x = risultato d’esercizio da cui deriva che │ x │ = P1 - P0 e cioè che il Risultato di periodo (o reddito d’esercizio), in valore assoluto, è pari alla differenza tra il patrimonio finale e il patrimonio iniziale. La determinazione del reddito e il raccordo con il documento di sintesi Contabilmente, il metodo utilizzato è quello sintetico, in quanto la rilevazione quotidiana di costi e ricavi - e i successivi assestamenti di fine esercizio al fine di determinare la competenza di ciascuno di essi consentono di registrare i valori economici in differenti conti (strumenti di rilevazione contabile analizzati in modo analitico più avanti), i quali vengono epilogati in un unico conto riepilogativo, denominato “Conto Economico”. Esso può essere concepito come un “contenitore contabile”, deputato ad accogliere solo ed esclusivamente i costi e i ricavi attribuibili all’esercizio. La determinazione del capitale di funzionamento e il raccordo con il documento di sintesi Il capitale di funzionamento può essere rappresentato riepilogando i valori degli elementi che costituiscono il patrimonio in un conto denominato “Stato Patrimoniale”. Anche tale conto può essere immaginato come un “contenitore contabile” che accoglie appunto i valori relativi ad ogni singolo bene facente parte del patrimonio.