“Bambini di ieri, genitori di oggi!”
imparare a leggere ed a riconoscere i condizionamenti educativi
ricevuti in qualità di figli, per riuscire ad essere genitori,
sufficientemente autorevoli.
Dott.ssa Claudia Mazzoni
Quando noi adulti entriamo nel ruolo di genitori il
modello che ci viene automaticamente in mente
(anche per contestarlo) è inevitabilmente quello dei
nostri genitori.
A.Marcoli
Ciò che ci viene in mente della relazione vissuta in
qualità di figli, sono le cose che non sono andate
bene, i nostri desideri inappagati, che non potendo
più soddisfare finiamo per proiettare sui figli.
Quali sono le conseguenze?
Se una relazione è fortemente impostata intorno al
proprio desiderio di riparazione, prima o poi i nostri
figli segnaleranno attraverso la comparsa di un
disagio il bisogno che il “fantasma”delle ferite
infantili del genitore, lasci il posto all'ascolto dei loro
bisogni reali!
E allora come fare?
L'unica maniera per chiudere i “conti in sospeso”è
quella di farcene carico e di accettare il dolore che c'è
stato.Questo aiuta anche i nostri figli a sentirsi liberi
dal doversi prendere carico della sofferenza dei
propri genitori.
Vuol dire aiutare un bambino a crescere!
Dal punto di vista pedagogico, la proiezione dei
propri conflitti irrisolti sui figli, provoca l'irriducibile
velleità di crescere i bambini nel benessere, nella
felicità armonica secondo il concetto perfezionistico
“quello che non ho avuto io devi averlo almeno tu”.
D. Novara 2009
E ancora....
Il rischio è che un figlio debba essere riconoscente
degli sforzi dei suoi genitori di comportarsi
diversamente dai suoi suoi nonni e che, qualora
questo non avvenga debba sentire su di sé il giudizio
di ingratitudine.!
Ma allora................
DI CHI E' IL PROBLEMA?
(ad ognuno la risposta!!!!!!!)
Come fare a leggere i nostri conflitti
interiori e a trasformarli in occasioni
pedagogicamente creative?
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Accettare la difficoltà della situazione evitando
ogni forma di perfezionismo ( il mito del genitore
ideale!)
Cercare di analizzare l'educazione ricevuta per
capire meglio quale educazione dare ai propri figli
Vivere il conflitto come luogo della relazione con i
figli (favorisce l'utilizzo dello strumento della
negoziazione)
Rielaborare l'educazione ricevuta permette di
“predicare bene e razzolare bene!”, ossia permette di
raggiungere il più possibile la coerenza tra pensato e
agito, tra idee e modi concreti di operare.
Senza questo passaggio, nulla serve “documentarsi
tanto”, in quanto si rischia di applicare” il metodo”
appreso dai libri che risulta del tutto arido se non si
parte dal lavoro su noi stessi.
E' importante sapere che .....
I figli recepiscono ciò che come genitori siamo, non
quello che come genitori diciamo!
Questo risulta particolarmente
evidente nei conflitti!
Ossia la natura primaria che la gestione del conflitto
ha avuto nella nostra infanzia ad opera dei nostri
genitori, ha una evidente ripercussione nel modo
usato per gestire la conflittualità con i propri figli.
Uno sguardo all'”autobiografia
educativa”
Si tratta di provare ad esplorare con l'aiuto di alcuni
strumenti come le fotografia o la scrittura
autobiografica le modalità dell'educazione ricevuta;
questo aiuta a trovare i nessi che possono collegare i
problemi e le difficoltà che viviamo a specifiche
esperienze che rigurdano il nostro passato di
“educati”
Alcune domande in merito...
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Di che umore ero , di solito da bambino?
Ricordo quando e come venivo castigato quando
facevo i capricci e come cercavo di conquistare
lodi e approvazione dai miei genitori?
Riuscivo ad arrabbiarmi, me ne era data la
possibilità?
E le paure, quali erano? Quali sono?
E i miei genitori...?
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Come erano con me? Erano indulgenti
Uno era più severo dell'altro, o tutti e due allo
stesso modo?
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Che cosa li faceva arrabbiare con me?
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Cosa li faceva ridere?
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Mi dicevano che ero bello o brutto?
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Contro che cosa mi mettevano in guardia?
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Si preoccupavano sempre della mia salute?
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Litigavano? Per che cosa?
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Come si comportavano con i miei fratelli?
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Quando i miei genitori mi sgridavano, come
facevo a riconquistare il loro consenso?
Come esprimevano la disapprovazione? Che cosa
disapprovavano?
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Con quali bambini volevano che giocassi?
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Che cosa mi hanno trasmesso riguardo al denaro?
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Quali erano gli argomenti tabù?.......ecc.ecc.
Queste domande aiutano a definire il “bambino che
sono stato “ e successivamente a provare ad essere “il
genitore indulgente di me stesso !”
Questo aiuta a spezzare la catena che si tramanda di
generazione in generazione!
L'aiuto della analisi transazionale
di Eric Berne
E' un metodo, che ha il suo fondatore in E. Berne ,
per comprendere il comportamento delle persone e il
nostro, in primo luogo. Secondo l'A.T. Ogni persona,
nella sua struttura di personalità è composta da tre
parti inscindibili , chiamate
STATI DELL'IO:
GENITORE
ADULTO
BAMBINO
L'analisi degli stati dell'io permette di rispondere a
domande come: CHI SONO? PERCHE'AGISCO
COSI'? COME SONO ARRIVATO A QUESTO
PUNTO?
Uno sguardo agli stati dell'io.....
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GENITORE:comprende atteggiamenti,percezioni e
comportamenti che derivano dall'ambiente e dalla
cultura in cui siamo cresciuti e soprattutto dalle
nostre figure genitoriali ( PRINCIPI
MORALI,NORME, GIUDIZI SU VALORI e
CURA, PROTEZIONE, SOSTEGNO)
ADULTO: è l'aspetto della razionalità.L'adulto
raccoglie registra ed utilizza le
informazioni,espone fatti o valuta delle
probabilità. (Cos'è questo?quanto costa quella
borsa? Sono le 10 del mattino ecc. ecc.)
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BAMBINO: contiene tutti gli istinti che in un
bambino sono naturali e tutte le esperienze di vita
che abbiamo avuto fin dalla prima infanzia.
(EMOZIONI,SPONTANEITA',GIOCO,BISOGNI,
SENTIMENTI,CREATIVITA' e TUTTI I
COMPORTAMENTI ADOTTATI IN RISPOSTA
ALLE RICHIESTE GENITORIALI RICEVUTE
QUANDO ERAVAMO PICCOLI )
E il copione?
Berne definisce il copione “un piano di vita inconscio
che si basa su una decisione presa durante l'infanzia,
rinforzata dai genitori , giustificata dagli avvenimenti
successivi che culmina in una scelta definitiva”Il
bambino redige un piano specifico della propria vita
che ha un inizio, un punto di mezzo e una fine”
È comunque importante sapere che......
Anche Berne sostiene che il copione di vita può
essere cambiato!
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E i miei genitori...?