L’informazione statistica per la
conoscenza del territorio e il
supporto alle decisioni
Carmela Pascucci
Le esportazioni per sistema locale del lavoro
Roma, 16 giugno 2010
L’informazione statistica
per la conoscenza del
territorio e il supporto alle
decisioni
Indice
 Obiettivi
 Le informazioni territoriali disponibili
 Cenni metodologici
 Classificazioni
 Principali risultati – Anno 2007
 Principali risultati- Dinamiche 2007-2009
 Conclusioni
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L’informazione statistica
per la conoscenza del
territorio e il supporto alle
decisioni
Obiettivi
Si presentano i risultati dell’implementazione della metodologia
attualmente utilizzata per la territorializzazione delle esportazioni
nazionali di beni per Sistema Locale del Lavoro (SLL).
La metodologia si basa sull’integrazione di diverse basi di dati già
disponibili in Istat (Commercio estero, Archivio Statistico delle
Imprese Attive e Archivio delle Unità Locali).
La scelta di utilizzare i SLL come unità di analisi per le elaborazioni di
informazioni territoriali permette di superare i limiti delle ripartizioni di
tipo amministrativo propri delle statistiche di commercio con l’estero,
aventi come unità territoriale di analisi più disaggregata la provincia.
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Le informazioni territoriali disponibili
 Esportazioni di beni per provincia di origine della merce (Anni
2007-2009)
Il Regolamento (CE) N°638/2004 del Parlamento europeo definisce la
regione di origine alla spedizione come: “la regione dello stato
membro di spedizione in cui le merci sono state prodotte oppure
hanno costituito l’oggetto di operazioni di montaggio, assemblaggio,
trasformazione, riparazione o manutenzione; diversamente la regione
d’origine è la regione da cui le merci sono state spedite, oppure in cui
si è svolta l’attività di commercializzazione.”
Circa il 98% dei flussi commerciali con l’estero è attribuito a livello
provinciale.
 ASIA 2007
E’ l’Archivio Statistico delle Imprese Attive aggiornato al 2007.
 ASIA-Unità Locali 2007
A partire dal 2004 l’Istat produce, a cadenza annuale, dati sulle unità
locali delle imprese e sui relativi addetti.
L’ultimo aggiornamento disponibile sulla localizzazione delle unità
locali è riferito al 2007.
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La metodologia - Introduzione
La metodologia implementata riprende e aggiorna quella sviluppata in
Istat nel 2002, elaborata in base ai Sistemi Locali definiti sul Censimento
del 1991.
Vengono presi in considerazione diversi criteri riconducibili a due differenti
approcci:
1) Attribuzione deterministica dei valori delle esportazioni: le
esportazioni degli operatori sono attribuite alla singola unità locale in
modo diretto (in caso di imprese unilocalizzate, o in caso di imprese
con più unità locali tutte localizzate in comuni appartenenti allo
stesso SLL), oppure indirettamente attraverso una opportuna
combinazione delle informazioni territoriali disponibili nell’archivio
delle unità locali e nella base dati di commercio con l’estero
2) Stima dei flussi di export: questo approccio è impiegato
residualmente al primo ed utilizza come variabile ausiliaria il numero
di addetti per unità locale. La stima è realizzata in relazione all’intero
territorio nazionale o vincolata ai valori delle esportazioni a livello
provinciale.
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La metodologia – Criteri di classificazione delle imprese
1. Unilocalizzate perché assenti in ASIA Unita locali – 0,1%
2. Unilocalizzate in ASIA Unità locali – 39,3%
3. Plurilocalizzate ma considerate come unilocalizzate nel SLL -12,7%
4. Plurilocalizzate ma considerate unilocalizzate in un unico SLL
all’interno della provincia di export - 35,4%
5. Plurilocalizzate in più SLL inclusi nelle province di export -9,5%
6. Plurilocalizzate in più SLL non inclusi nelle province di export -1,9%
7. Attribuzione indiretta di unità locali partendo da Asia gruppi – 1,1%
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La metodologia - Imprese unilocalizzate
1. Unilocalizzate perché assenti in ASIA Unita locali
[Attrib. – % val.exp. 0,1]
2. Unilocalizzate in ASIA Unità locali
[Attrib. – % val.exp. 39,3]
Exp SLL=1.000 €
Exp SLL=1.000 €
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La metodologia – Imprese pluri to uni nel SLL
3. Plurilocalizzate ma considerate come unilocalizzate nel SLL
[Attrib. – % val.exp. 12,7]
Exp prov.=1.000 €
Exp SLL=1.000 €
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La metodologia – Imprese pluri to uni nel SLL della provincia
4. Plurilocalizzate ma considerate unilocalizzate in un unico SLL
all’interno della provincia di export
[Attrib. – % val.exp. 35,4]
Exp prov.=1.000 €
Exp SLL=1.000 €
Exp SLL=0 €
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La metodologia – Imprese plurilocalizzate nella provincia
5. Plurilocalizzate in più SLL inclusi nelle province di export
[Stima. – % val.exp. 9,5]
Exp prov.=1.000 €
Add=10
Add=20
Exp SLL=300 €
Add=70
Exp SLL=700 €
Add=30
Exp SLL=0 €
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La metodologia – Imprese plurilocalizzate non nella provincia
6. Plurilocalizzate in più SLL non inclusi nelle province di export
[Stima. – % val.exp. 1,9]
Exp prov.=1.000 €
Add=70
Add=30
Exp SLL=700 €
Exp SLL=300 €
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Classificazioni
I dati di commercio con l’estero sono territorializzati in base ai 686 sistemi
locali del lavoro definiti dall’Istat per il 2001.
La natura merceologica dei prodotti scambiati con l’estero è definita, a
livello europeo, sulla base della nomenclatura combinata ad otto posizioni
(poco meno di 10.000 prodotti), ma per sintetizzare i risultati ottenuti è
utilizzata la classificazione dei prodotti associati alle attività economiche
(Ateco adattata alle statistiche di commercio con l’estero) che permette il
confronto con le altre statistiche economiche prodotte dall’Istat.
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Principali risultati – Anno 2007
Concentrazione
La territorializzazione delle esportazioni per sistema locale del lavoro
mostra una notevole concentrazione delle vendite all’estero: il primo 10
per cento dei SLL attiva circa il 71 per cento delle esportazioni, il 92 per
cento se si considera il primo 25 per cento dei SLL.
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Principali risultati – Anno 2007
Analisi delle esportazioni nazionali secondo la specializzazione
prevalente dei SLL – (valori in milioni di euro e composizioni percentuali)
Sistemi locali del lavoro
Esportazioni
GRUPPI DI SPECIALIZZAZIONE
N.ro
Comp. %
Valori
Comp. %
SISTEMI SENZA SPECIALIZZAZIONE
220
32,1
5.506
1,5
SISTEMI NON MANIFATTURIERI
178
25,9
128.904
35,3
72
10,5
125.326
34,4
Altri sistemi non manifatturieri
106
15,5
3.578
1,0
SISTEMI DEL MADE IN ITALY
232
33,8
160.659
44,1
Sistemi del tessile, delle pelli e dell'abbigliamento
100
14,6
49.893
13,7
Altri sistemi del made in Italy
132
19,2
110.767
30,4
56
8,2
55.507
15,2
686
100,0
350.576
96,1
14.168
3,9
364.744
100,0
Sistemi urbani
SISTEMI DELLA MANIFATTURA PESANTE
Totale attributo ai SLL
Non riattributo ai SLL
Totale
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Principali risultati – Anno 2007
Sistemi locali del lavoro secondo i quartili delle esportazioni
Nord-ovest
55 su 114
Primo SLL:
Milano
Primo Distretto:
Bergamo
Centro
35 su 128
Primo SLL:
Roma
Primo Distretto:
Prato
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Nord-est
58 su 119
Primo SLL:
Bologna
Primo Distretto:
Vicenza
Sud e isole
24 su 325
Primo
SLL:Siracusa
Primo
Distretto:
Barletta
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Principali risultati – Anno 2007
Sistemi locali del lavoro secondo la propensione all’export (a)
66 su 119
68 su 114
7 su 325
31 su 128
(a) Calcolata come rapporto fra gli addetti delle imprese attive all’export e gli addetti totali
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Principali risultati – Anno 2007
Esportazioni di prodotti manufatturieri dei sistemi del made in Italy per
prodotto e area geografica di destinazione (valori in milioni di euro e
composizioni percentuali)
Sottosezioni CPAteco 2007
Valori
Contributi settoriali
Sistemi
Totale del made
nazionale
in Italy
Contributo dei sistemi del
made in Italy alle
esportazioni nazionali
Totale
nazionale
Sistemi del
made in
Italy
Mondo
Ue
Extra Ue
Prodotti alimentari
19.166
7.204
5,5
4,6
37,6
39,8
33,1
Prodotti tessili, abbigliamento, pelli
42.308
27.514
12,1
17,7
65,0
68,8
60,4
7.341
4.414
2,1
2,8
60,1
60,1
60,1
Prodotti petroliferi raffinati
13.142
49
3,8
0,0
0,4
0,6
0,2
Sostanze e prodotti chimici
22.341
7.288
6,4
4,7
32,6
32,9
32,1
Articoli farmaceutici
Articoli in gomma, altri prodotti della
lavorazione di minerali non metalliferi
11.986
2.442
3,4
1,6
20,4
28,6
5,9
23.279
10.024
6,7
6,4
43,1
44,8
39,3
Metalli di base e prodotti in metallo
44.465
22.099
12,8
14,2
49,7
51,3
46,1
Computer, apparecchi elettronici e ottici
12.396
3.063
3,6
2,0
24,7
27,8
20,7
Apparecchi elettrici
21.780
12.835
6,3
8,2
58,9
63,9
49,3
Macchinari ed apparecchi n.c.a.
68.776
32.893
19,7
21,1
47,8
52,3
43,4
Mezzi di trasporto
39.962
11.441
11,5
7,3
28,6
29,7
26,3
Prodotti delle altre attività manifatturiere
21.441
14.615
6,2
9,4
68,2
70,2
65,8
Totale prodotti trasformati e manufatti
348.383
155.882
100,0
100,0
44,7
47,2
41,0
Legno e prodotti in legno; carta e stampa
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Principali risultati – Anno 2007
Per macchinari e apparecchi n.c.a. i primi 5 SLL (Milano, Bologna, Torino,
Bergamo e Reggio Emilia) attivano poco più del 25 per cento delle
esportazioni totali del settore.
Per i metalli di base e prodotti in metallo, il 22 per cento delle esportazioni è
spiegato dai primi cinque SLL (Milano, Brescia, Lecco, Bergamo e Taranto).
Per i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori i primi 5 SLL (Milano,
Firenze, Prato, Arzignano e Busto Arsizio) attivano il 24,4 per cento delle
esportazioni del settore.
Per i prodotti delle altre attività manifatturiere Milano, Seregno, Bassano del
Grappa, Arezzo e Pordenone sono quelli che maggiormente contribuiscono
(poco più del 25 per cento) alle esportazioni del settore (a parte Milano, gli
altri quattro sono sistemi caratterizzati da un’elevata presenza di piccole e
medie imprese manifatturiere)
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Creazione del panel di imprese
Partendo dalla base elaborata per il 2007, al fine di fornire elementi sulla
dinamica delle esportazioni fino agli anni più recenti si è creato un “panel”
di imprese permanentemente attive sui mercati esteri nel periodo 20072009.
Le imprese appartenenti al “panel” sono 107.305 e rappresentano un
insieme ampiamente rappresentativo del totale degli esportatori nazionali.
La copertura delle esportazioni attivate da tali imprese sul totale delle
vendite all’estero risulta molto elevata e pari mediamente al 90 per cento
per tutti gli anni considerati, rispetto al 96,1 per cento della base di dati
completa riferita al 2007.
Questa riduzione di copertura deriva dall’esclusione delle imprese presenti
sui mercati internazionali in modo saltuario nel triennio e da quelle attive
per la prima volta all’export nel 2008 o nel 2009.
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Analisi panel – Anni 2007-2009
Esportazioni per gruppo di specializzazione dei Sistemi locali
del lavoro (variazioni percentuali)
GRUPPI DI SPECIALIZZAZIONE
Sistemi locali del lavoro
N.ro
Comp. %
Variazione dei valori
08/07
09/08
09/07
SISTEMI SENZA SPECIALIZZAZIONE
220
32,1
6,8
-11,8
-5,8
SISTEMI NON MANIFATTURIERI
178
25,9
1,3
-20,6
-19,6
72
10,5
1,3
-20,8
-19,7
Altri sistemi non manifatturieri
106
15,5
0,3
-14,7
-14,4
SISTEMI DEL MADE IN ITALY
Sistemi del tessile, delle pelli e
dell'abbigliamento
232
33,8
0,0
-24,1
-24,1
100
14,6
-2,3
-22,8
-24,5
Altri sistemi del made in Italy
132
19,2
1,0
-24,7
-23,9
56
8,2
0,9
-31,2
-30,6
686
100,0
0,7
-23,8
-23,2
Sistemi urbani
SISTEMI DELLA MANIFATTURA PESANTE
Totale attributo ai SLL
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territorio e il supporto alle
decisioni
Analisi panel - Anni 2007-2009
Sistemi locali del lavoro per classi di variazioni 2007-2009 delle esportazioni
42,9% in diminuzione
più della media
nazionale
33,3% in diminuzione
meno della media
nazionale
23,8% in aumento
rispetto alla media
nazionale, ma sono SLL
con poca propensione
all’export (contribuiscono
solo per il 7,7% alle
esportazioni nazionali)
solo 13 sono fra i più
esportativi (Fossano,
Pavia, Genova, La
Spezia, Trento, Trieste,
Massa, Arezzo, Siena,
Nola, Torre del Greco,
Nocera Inferiore e Bari)
Roma, 16 giugno 2010
L’informazione statistica per la conoscenza del territorio e
il supporto alle decisioni
Conclusioni
Vantaggi della metodologia:
– aumenta il potenziale informativo delle fonti statistiche già disponibili
minimizzando il ricorso a nuove indagini
– consente di ottenere stime più aggiornate sulla base di un insieme
rappresentativo di imprese esportatrici
Futuri sviluppi:
– Aggiornamento annuale della base dati (a pochi mesi di distanza dal
rilascio di ASIA unità locali);
– analisi e soluzione dei casi problematici tra le diverse fonti utilizzate;
– gestione delle imprese unilocalizzate che esportano da province diverse
rispetto a quelle dove risiedono;
– analisi per area geografica di sbocco delle esportazioni;
– analisi di coerenza fra il codice dell’attività dell’unità locale e il codice
merceologico dei prodotti esportati;
– gestione delle imprese che appartengono ad un gruppo e che dichiarano
di esportare da una provincia in cui non hanno unità locali.
– gestione delle imprese che non si linkano nelle 3 basi dati.
– analisi sui livelli medi di qualità dei prodotti esportati a livello di sistema
locale.
Roma, 16 giugno 2010
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