Cesar Borbor e Vincenzo
Criscuolo 1°A
La barriera corallina è una formazione tipica dei mari e oceani
tropicali, composta da formazioni rocciose sottomarine
biogeniche costituite e accresciute dalla sedimentazione degli
scheletri calcarei dei coralli, animali polipoidi facenti parte della
classe antozoa, phylum Cnidaria. Questo tipo di ambiente è
unico in quanto le barriere hanno creato delle isole e delle
lagune in mari profondi, modificando sia il fondo sia le coste.
Le barriere sono minacciate, direttamente o indirettamente,
dall'attività umana. Pesca a strascico e ancore possono
danneggiarle significativamente, mentre l'uso indiscriminato
del veleno per stordire i pesci e il commercio in acquariofilia
ha causato in alcune zone una morìa a macchia di leopardo
dei polipi che si trovavano nella zona. È recente l'allarme degli
scienziati riguardo alle barriere coralline presenti nell'Oceano
Indiano.
Per tutta la storia della Terra, poche migliaia di anni
dopo il primo sviluppo di scheletri o gusci mineralizzati,
e quindi solidi, da parte di organismi marini, si sono
quasi sempre costituite delle biocostruzioni tipo barriere
coralline oggi rinvenibili fossilizzate nei sedimenti che si
depositavano negli antichi mari, sempre in condizioni di
acque calde temperate, senza apporti di sedimenti
terrigeni.
La caratteristica più importante delle madrepore ematiniche è la
presenza di alghe simbionti,le cosiddette Zooxantelle che vivono
nei loro tessuti: i processi fotosintetici permettono il fissaggio di
anidride carbonica aumentando la capacità delle madrepore di
depositare carbonato di calcio e forniscono molecole organiche
indispensabili ai loro ospiti riciclando i composti inorganici di
rifiuto a base di fosforo e azoto che sarebbero altrimenti eliminati.
L'associazione tra polipi e alghe è così stretta che, durante la
riproduzione sessuale, le uova vengono liberate ognuna già col
proprio corredo di zooxanthelle.
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LA BARRIERA CORALLINA