n° slide: 13 BARRIERE CORALLINE Guerri Leonardo 2° AM INDICE: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Principali barriere coralline Formazione Il polipo Morfologia Fattori ambientali Rischio Estinzione PIATTAFORMA CONTINENTALE: UBICAZIONE: Le parti sommerse dei continenti sono dette piattaforme continentali. Le barriere coralline (REEF) sono formazioni costituite da generazioni successive di coralli e madrepore (animali marini: Gruppo CELENTERATI o CNIDARI) PRINCIPALI BARRIERE: UBICAZIONE: La Grande barriera corallina (Great Barrier Reef), occupa una superficie di 344.400 km², nella costa Australia, è formata da 2900 barriere coralline ed offre il più alto numero di diversità di esseri viventi vegetali e animale. FORMAZIONE: 1° Circa 350 milioni di anni fa (Siluriano), tutti i litorali presentavano imponenti barriere coralline costituite principalmente da Tetracoralli (Cnidari solitamente non coloniali). Successivamente, durante il Mesozoico, apparvero i primi Madreporari, Antozoi prevalentemente coloniali. FORMAZIONE: 2° Tali formazioni sono imponenti depositi di carbonato di calcio, prodotti dalle madrepore e in minor misura, da alghe, polipi e qualsiasi altro organismo in grado di deporre carbonati. Gli ambienti che si formano diventano a loro volta habitat e rifugio per gli organismi che partecipano alla strutturazione di un equilibrio ecologico tra i più complessi e affascinanti del mondo. IL POLIPO: 1° ANATOMIA DEL POLIPO: Un polipo ha una struttura a raggiera formata da vari tentacoli al centro dei quale si apre una bocca che immette in una gola seguita dall’apparato digerente il gastroderma. La struttura portante di questo animale è un endoscheletro calcareo o siliceo. IL POLIPO: 2° Una lamina di tessuto (cenosarco) connette i polipi gli uni agli altri, rivestendo così l’intera colonia: è questa l’unica parte vivente della madrepora, giacente interamente sopra lo scheletro e contenente le indispensabili zooxanthelle. (alghe simbiotiche ) MORFOLOGIA: 1° Le scogliere in base alla loro forma vengono classificate in 3 categorie: Frangenti o scogliere marginali: riproducono parallelamente la linea della costa, rappresentando la naturale progressione della linea di riva. Le Bahamas hanno tale struttura. MORFOLOGIA: 2° Barriere o scogliere a vallo: sono separate dalla vicina terra emersa da una laguna, talvolta profonda anche alcune decine di metri. Esempi tipici sono la Great Barrier Reef che si estende per oltre 2000 km lungo la costa nord-orientale australiana. MORFOLOGIA: 3° Atolli: si sviluppano su un vulcano sommerso e formano un anello di isole attorno a una laguna centrale. Le isole Marshall del Pacifico e le isole Maldive dell’Oceano indiano sono solo alcuni delle migliaia di atolli presenti nei mari tropicali. FATTORI ANBIENTALI: La distribuzione delle scogliere coralline è limitata da fattori ambientali quali: Temperatura - lo sviluppo avviene solo in aree dove la temperatura media annua non scende mai al di sotto dei 20° C. Luce - la simbiosi con organismi autotrofi determina una distribuzione verticale di questi organismi limitata ai 60 m di profondità: al di sotto, la scarsa luce non permette sufficiente attività fotosintetica ed i polipi non sopravvivono. RISCHIO ESTINZIONE: L’aumento del livello di anidride carbonica (CO2) nel mare, che comporta una maggiore acidificazione delle acque degli oceani, secondo gli studiosi, porterà all’estinzione degli organismi, che come la barriera corallina.