BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ ‘06
COOP ADRIATICA BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2006
Coop Adriatica
è tra i soci fondatori di Impronta Etica,
associazione per la promozione della
responsabilità sociale d’impresa
Consiglio di amministrazione
Gilberto Coffari, presidente
Tiziana Primori, vicepresidente
Ermanno Alberghini
Roberta Ballotta
Giorgio Bassanese
Luciano Calanchi
Angelo Caselli
Stefano Cavalli
Lucio Cavazzoni
Valter Colonesi
Stefano Dall’Agata
Tiziano Dal Pont
Giorgio Dal Prato
Paola Davani
Luigi Giampaoletti
Luca Lorenzini
Massimo Montanari
Emma Montesi
Morena Morelli
Domenico Morozzi
Corrado Pirazzini
Enrico Quarello
Rino Ruggeri
Massimo Seri
Marcello Strada
Alvaro Sebastiano Valmori
Remo Veronesi
Collegio sindacale
Gianfranco Santilli, presidente
Pierluigi Brandolini
Lorenzo Zambotto
Commissione etica
Giorgio Riccioni, presidente
Nerio Cocchi
Franco Petruio
Elisabetta Righini
Lucio Terrin
SOMMARIO
Lettera del presidente pagina 5
Metodologia pagina 6
Chi siamo pagina 10
La nostra sostenibilità pagina 20
I nostri risultati pagina 28
Cosa pensano di noi pagina 102
I nostri impegni pagina 110
I documenti pagina 116
Glossario pagina 121
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 1 - premessa
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Lettera del presidente
Dalla parte dei soci e dei cittadini
I
l 2006 è stato un anno impegnativo per buona parte delle
famiglie italiane. Mentre l’economia ha ricominciato in
parte a crescere, i consumi non hanno avuto la ripresa
sperata. Tuttavia, le scelte di risanamento del bilancio
dello Stato, le liberalizzazioni e le riforme di alcuni mercati
sembrano cominciare a dare buoni frutti, anche a vantaggio
dei consumatori.
Coop Adriatica, insieme al sistema Coop, si è mossa nel
2006 e in questi primi mesi del 2007 per rafforzare il potere
d’acquisto dei consumatori; per continuare a garantire
convenienza e qualità; per offrire risposte concrete ai nuovi
bisogni delle persone; per sostenere la crescita economica ma
anche sociale e civile dei territori dove opera; per assecondare
a beneficio dei cittadini le spinte positive e le riforme in corso
nel Paese. A partire dalle fasce più deboli della popolazione e
per quei consumi - come la salute, la cultura, i libri scolastici
- che devono essere accessibili per tutti.
Questo sforzo è stato premiato dalla fiducia che i soci e i
consumatori ci hanno dimostrato, ed è alla base del bilancio
2006: un bilancio positivo, nonostante che il livello delle
vendite sia rimasto sostanzialmente stabile. Ma di questa
fiducia ci danno atto anche altri risultati importanti, come
la crescita del numero dei soci – ormai quasi un milione - e
dei soci prestatori, le vendite a soci, la forte partecipazione
alle attività sociali e sul territorio, i buoni esiti delle società
controllate.
L’impegno per assicurare il contenimento dei prezzi della spesa
di tutti i giorni, sostenendo la sfida di un mercato sempre più
competitivo, si è coniugato a quello per assicurare la qualità e
la sicurezza, la difesa del patrimonio agro-alimentare italiano,
l’eticità dei prodotti, l’attenzione alle persone e all’ambiente.
Tuttavia, i cambiamenti dell’economia del Paese e degli stili di
vita ci impongono di rinnovarci ancora, e di fare di più e meglio
per svolgere il nostro compito in maniera efficace.
Già nel 2006, Coop Adriatica ha esteso i vantaggi e i valori della
mutualità cooperativa a settori nuovi, come ha già fatto con i
farmaci senza obbligo di ricetta – dall’anno scorso disponibili
negli angoli Coop Salute degli ipercoop – e con la nuova catena
di librerie.coop. Nel 2007, puntiamo a estendere i vantaggi e i
valori della cooperazione anche ad un altro capitolo importante
della spesa delle famiglie: la telefonia mobile.
Questo sforzo di innovazione è stato possibile grazie ad una
gestione attenta e sobria, realizzata con il sostegno dei soci
e il contributo fondamentale di tutti i lavoratori, e restando
fedeli al percorso per la sostenibilità avviato da alcuni anni
dalla Cooperativa. Cioè per essere un’impresa che, mentre
fa quadrare i conti, si impegna concretamente anche a dare
buoni risultati di natura sociale e ambientale, e a darne conto
ai suoi interlocutori: i soci, i lavoratori, le comunità nelle
quali operiamo. Vogliamo continuare in questa direzione, con
l’obiettivo di essere una grande organizzazione di cittadini,
capace di rappresentarne e promuoverne gli interessi, di
difendere i diritti dei consumatori e i valori delle persone,
alimentando coesione sociale, benessere, fiducia.
Per questo, dovremo saper unire capacità di rappresentanza e quindi di valorizzazione dei soci nella vita della Cooperativa
- ed efficienza, impresa e solidarietà, democrazia e agilità
delle scelte. È questa, crediamo, la strada per essere una
Cooperativa di consumatori capace di tradurre in azione
imprenditoriale le energie e le risorse di migliaia di persone,
trasformandole in crescita economica, sociale e ambientale a
beneficio non solo dei soci Coop, ma di tutti.
Il presidente
Gilberto Coffari
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Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 1 - premessa
Metodologia
Coop Adriatica realizza il Bilancio di sostenibilità nell’ambito di un più articolato percorso strategico Verso la
sostenibilità intrapreso dalla fine del 2001. Tale strategia si concretizza in un sistema di gestione fondato su tre
pilastri:
• Bilancio di sostenibilità preventivo
• Bilancio di sostenibilità a consuntivo
• Progetti Archimede
Mentre il “preventivo” ha lo scopo di individuare gli obiettivi di sostenibilità su cui, sia tramite i progetti Archimede sia tramite altri progetti trasversali a tutte le direzioni aziendali, costruire azioni concrete di gestione sostenibile all’interno della Cooperativa, il “consuntivo” si conferma uno strumento di verifica del raggiungimento degli
obiettivi e dell’efficacia delle azioni poste in essere.
G
li elementi di metodologia che hanno caratterizzato il processo di gestione della sostenibilità fino alla redazione del
presente bilancio confermano l’impianto impostato nel
corso di questi anni, con alcuni elementi di innovazione e
miglioramento che hanno riguardato:
• La scelta di un confronto ancora più strutturato con i portatori
di interesse, coerentemente con l’adozione del modello internazionale Accountability 1000 (AA1000), focalizzato su valutazione,
attestazione e miglioramento della qualità e capacità di inclusione del punto di vista degli stakeholder nei processi di rendicontazione. In particolare, il processo di stakeholder engagement
(coinvolgimento dei portatori di interesse) ha fatto riferimento alle
linee guida della serie AA1000 (AA1000 Stakeholder Engagement
Standard) che prevedono modalità strutturate di identificazione
dei temi chiave rispetto ai quali realizzare il coinvolgimento e di
selezione dei portatori di interesse.
• La contestualizzazione rispetto al riposizionamento strategico
del sistema Coop (che ha definito gli orientamenti su cui lavorare, nell’ambito dell’identità cooperativa e sul piano commerciale,
che affida alla responsabilità sociale un ruolo centrale nelle azioni delle cooperative) e rispetto alle aree d’intervento considerate
prioritarie dalla Cooperativa - in particolare quelle individuate per
la prossima definizione del Piano strategico 2008-2010 - e dal Distretto Adriatico.
• Il miglioramento del processo di raccolta dei dati e la graduale
implementazione di alcuni progetti per giungere a un sistema
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informativo per la raccolta dei dati. Entrambe le scelte sono
finalizzate alla produzione di dati più precisi e consentono di
allineare gli indicatori di “preventivo” a quelli di “consuntivo”,
inoltre rendono più facile il confronto con i principali indicatori
dell’andamento aziendale del rapporto sociale distrettuale e
di quello nazionale.
• La valutazione puntuale del consiglio di amministrazione sulle
scelte di sostenibilità intraprese, integrata con la valutazione
della gestione aziendale: i principali indicatori di questo Bilancio sono stati evidenziati, monitorati e valutati in più occasioni
dalla direzione aziendale e dal consiglio di amministrazione,
unitamente ai dati economici. Nello specifico, una selezione di
indicatori è stata sottoposta all’attenzione e all’approvazione
del consiglio di amministrazione sia in fase di definizione del
Bilancio preventivo sia in fase di valutazione dei Bilanci preconsuntivo (a fine anno) e consuntivo (ad aprile-maggio). Tali
indicatori sono poi stati proposti e discussi con i soci nelle assemblee di Preventivo di sostenibilità e nelle assemblee separate di Bilancio.
• Il rafforzamento della condivisione del processo con i lavoratori grazie all’attività di formazione sul tema della sostenibilità, che ha riguardato tutto il personale della Cooperativa.
Particolare attenzione è stata poi riservata alle sezioni relative
alle società controllate e collegate, nell’ottica di porre le basi per
la redazione di un bilancio consolidato di Gruppo.
La struttura del documento fa riferimento alle linee guida della
Global Reporting Iniziative (GRI) per quello che riguarda i contenuti, in particolare della sezione sociale ed ambientale; il prospetto di determinazione e riclassificazione del valore aggiunto
prodotto si rifà, invece, al modello Gruppo Bilancio Sociale (GBS)
ed è contenuto nella sezione economica del Bilancio.
Coop Adriatica, già dal 2003, sottopone il Bilancio di sostenibilità alla verifica indipendente dell’ente di certificazione Bureau
Veritas. Si tratta di un organismo di ispezione e verifica nato nel
1828, che eroga servizi specialistici ad elevato contenuto tecnico
per la gestione della qualità, della salute, della sicurezza, dell’ambiente e della responsabilità sociale di impresa, operando
in 140 Paesi, con oltre 24 mila dipendenti. All’interno del bilancio di sostenibilità sono quindi evidenziati gli aspetti verificati e il
livello di verifica applicato, attraverso i seguenti simboli:
Verifica di processo: il testo e le informazioni sono state
verificate per accuratezza e il processo per ottenerle è stato
verificato secondo i requisiti dello standard AA1000AS.
Verifica del testo: i fatti descritti o richiamati sono stati
verificati attraverso interviste o altre tecniche di auditing.
Verifica numerica: i dati sono verificati nella loro accuratezza.
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Nel 2006 la Cooperativa ha recepito i suggerimenti di miglioramento contenuti nella verifica elaborata dall’ente di certificazione Bureau Veritas relativamente al Bilancio di sostenibilità 2005.
In particolare, questo ha significato:
• Proseguire nell’aggiornamento della lista degli indicatori capaci di rendicontare con completezza e significatività le azioni
condotte nell’ambito della gestione aziendale.
• Individuare indicatori efficaci anche nelle attività non ancora
monitorate puntualmente. Ad esempio, per quanto riguarda
gli aspetti sociali, è ora possibile un quadro più completo sulle
attività di solidarietà, con l’archiviazione di tutti i dati di Brutti
ma buoni (finora in parte stimati) anche con il supporto delle procedure informatiche utilizzate per la registrazione delle
vendite.
• Procedere con il percorso volto a uniformare e rendere più
precise le fonti dei dati prodotti in azienda anche ai fini del
Bilancio di sostenibilità e la loro consistenza, anche tramite
l’adozione di procedure informatizzate. Alcuni di questi processi richiedono tempi lunghi e non sono quindi giunti ancora a termine, mentre altri sono già operativi. In particolare si
è completamente rinnovata la modalità di rilevazione delle
presenze alle assemblee di Bilancio, grazie alla rapida realizzazione di un nuovo software realizzato per le assemblee sul
Bilancio 2006.
• Identificare in modo più specifico e coinvolgere ulteriormente
i portatori di interesse (stakeholder), procedendo anche con
procedure documentate.
Nel corso degli anni Coop Adriatica ha proseguito nello sforzo di giungere ad una maggiore inclusività e rappresentatività
dei portatori di interesse coinvolti. Questa politica ha permesso
che i Bilanci di sostenibilità (tanto a consuntivo che a preventivo)
contenessero indicazioni sempre più adeguate e precise da parte delle persone e delle organizzazioni coinvolte (tanto in termini
di contenuto che di processo) a cui sono seguiti impegni precisi
per rispondere alle esigenze raccolte, in un’ottica di miglioramento continuo.
Pertanto, l’ascolto dei diversi portatori di interesse, vissuto dalla Cooperativa come elemento intrinseco di gestione della propria attività quotidiana, ha visto un ulteriore approfondimento
attraverso la conduzione di gruppi di analisi e approfondimento
(focus group) specifici, con l’obiettivo di affrontare particolari te-
matiche sulle quali la Cooperativa si è spesa in maniera sostanziale. Gli incontri organizzati sono stati tre e hanno riguardato:
• Coop e l’attività di educazione al consumo consapevole nelle
scuole: confronto con gli insegnati coinvolti.
• La formazione sulla sostenibilità: confronto con i lavoratori.
• L’ottenimento della registrazione Emas per il sistema di gestione ambientale dell’ipercoop di Ascoli Piceno: confronto
con i lavoratori del punto vendita.
Per gli approfondimenti si rimanda alla lettura del documento.
Infine, si è conferma l’attività di comunicazione sul Bilancio di sostenibilità. Il fascicolo completo è stato distribuito in
modo diffuso ai rappresentanti dei portatori di interesse, delle
istituzioni, nonché a esperti di responsabilità sociale d’impresa ed esponenti dell’economia e della società civile. È stata
realizzata una sintesi, diffusa in modo capillare attraverso gli
strumenti di comunicazione interna alla base sociale (la rivista
Consumatori), ai dipendenti (l’house organ Noi Coop), presso
i consumatori, attraverso i punti vendita e ad altri soggetti del
settore distributivo (rivista GDO week). In più, la sintesi è stata
veicolata tramite il settimanale Vita dedicato al mondo del noprofit.
Oltre a quest’attività, la Cooperativa ha partecipato a diverse
manifestazioni sul tema della responsabilità sociale (fiere, dibattiti, incontri nelle Università) talvolta anche in veste di promotore. L’obiettivo di Coop Adriatica è quello di proseguire in
questo impegno per la sostenibilità, coinvolgendo sempre più
gli stakeholder su questa strada, perché crede che la responsabilità sociale non possa essere limitata alla singola impresa
ma debba essere massimamente diffusa, praticata da tutti i
soggetti del territorio, per produrre una comunità responsabile e quindi per migliorare la vita delle persone.
I riconoscimenti all’impegno profuso nelle politiche di sostenibilità da parte dalla Cooperativa sono stati numerosi e
sono citati all’interno di questo Bilancio. Lo stesso Bilancio
di sostenibilità del 2005, realizzato e diffuso nel 2006, nelle
sue modalità di rendicontazione e comunicazione ai portatori
di interesse, è stato valutato come il miglior Bilancio sociale
del 2005 dall’Associazione Italiana Revisori Contabili dell’Economia Sociale (Airces) che gli ha quindi assegnato il premio
Quadro Fedele.
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CHI
SIAMO
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Bilancio di sostenibilità 2006
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 2 - chi siamo
Missione e valori
C
oop Adriatica si ispira ai valori fondanti della cooperazione, che risalgono ai “Probi
pionieri di Rochdale”, i quali,
nell’Inghilterra del 1844, diedero vita
alla prima cooperativa di consumatori.
Libertà, democrazia, giustizia sociale e
solidarietà, costituiscono oggi i moderni
valori della cooperazione di consumatori, che li concretizza attraverso l’attività
imprenditoriale, impegnandosi per dare
risposte alle domande e ai bisogni delle
persone, sviluppando la mutualità interna verso i soci e la mutualità esterna nei
confronti delle comunità.
I 5 punti della missione
1
Fornire ai soci i prodotti e i servizi più
CONVENIENTI, SICURI e adatti al loro benessere,
favorire L’EDUCAZIONE ai consumi
Continuare a garantire il miglior rapporto
qualità-prezzo ai consumatori
Essere i garanti della sicurezza dei prodotti acquistati
a punto vendita
Impegnarsi a rendere i consumatori più consapevoli
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Realizzare lo sviluppo e L’INNOVAZIONE dell’impresa
Ispirare ogni rapporto di mercato ai principi
di TRASPARENZA ed equità
Offrire ai consumatori servizi innovativi
e sempre più efficaci
Comportarsi in conformità al codice etico aziendale
2
Sviluppare la DEMOCRAZIA COOPERATIVA
e incrementare il patrimonio sociale
Un posto dove spendere un’idea
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Valorizzare il LAVORO e l’impegno dei dipendenti
Offrire alle proprie risorse un luogo dove crescere
5
Contribuire a migliorare gli AMBIENTI fisici ed umani
in cui la Cooperativa opera. Rafforzare il ruolo del
movimento cooperativo
Operare per la sicurezza dei propri dipendenti,
dei consumatori e dei cittadini
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I portatori di interesse
C
oop Adriatica considera quali
suoi interlocutori privilegiati
(stakeholder), cioè portatori di
interessi rilevanti ai fini della
realizzazione della propria missione, i
seguenti soggetti, collettivi e istituzionali: soci, lavoratori, cittadini/consumatori, fornitori, sistema Coop, movimento cooperativo, comunità, sindacati,
Pubblica amministrazione.
I soci, in quanto titolari della proprietà
sociale della cooperativa e principali fruitori dei servizi da essa erogati,
costituiscono il principale punto di riferimento.
La mappa dei portatori di interesse
SINDACATI
SOCI
LAVORATORI
COMUNITA’
MOVIMENTO
COOPERATIVO
CITTADINI/CONSUMATORI
SISTEMA COOP
PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
FORNITORI
Bilancio di sostenibilità 2006
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Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 2 - chi siamo
Assetto istituzionale
C
oop Adriatica è una cooperativa di soci consumatori,
risultato dell’integrazione tra
Coop Emilia-Veneto e Coop
Romagna-Marche le quali, a partire
dal 1995, hanno unito le loro forze per
meglio affrontare la crescente competizione nel settore e realizzare importanti iniziative di sviluppo.
Dall’11 marzo 2005, Coop Adriatica
è iscritta all’albo delle cooperative
(numero A108794) nella sezione cooperative a mutualità prevalente (di cui agli
articoli 2512, 2513 e 2514 del Codice
Civile) nella categoria cooperative di
consumo.
Sulla base del principio della porta
aperta, il numero dei soci ammissibili
è illimitato e comprende sia le persone
fisiche che le persone giuridiche.
L’ammissione dei soci è disciplinata
dallo Statuto della Cooperativa.
Per diventare soci è sufficiente essere
maggiorenni, recarsi al Punto d’ascolto
o all’Ufficio soci di un punto vendita e
versare la quota associativa.
Essere socio vuol dire rispettare lo
Statuto, il Codice etico e il Regolamento
interno, ma soprattutto partecipare
all’attività sociale e frequentare abitualmente la Cooperativa.
A fine 2006 Coop Adriatica contava 934.096 soci, 8.921 dipendenti che
lavorano in 138 punti vendita, tra i quali
14 ipermercati. È presente in 77 comuni di quattro regioni: Emilia-Romagna,
Veneto, Marche e Abruzzo.
Le funzioni dell’Assemblea
Approva
lo Statuto, il
Codice etico e
i regolamenti
ASSEMBLEA
DEI SOCI
Approva
il Bilancio di
esercizio
Elegge il consiglio
di amministrazione,
il collegio sindacale
la commissione
etica e quella
elettorale
Chi decide
I soci costituiscono la proprietà sociale
della Cooperativa e, allo stesso tempo,
i fondamentali portatori di interesse, in
quanto principali destinatari e fruitori dei servizi erogati dalla Cooperativa
stessa. L’esercizio della proprietà sociale viene esercitato dai soci attraverso le
regole e gli strumenti della partecipazione democratica in funzione del principio “una testa un voto”. I soci approvano lo Statuto sociale, il Codice etico e
il Regolamento interno e, sulla base di
quanto ivi previsto, eleggono il consiglio
di amministrazione, la commissione
etica e quella elettorale, nonché i loro
rappresentanti nei 14 consigli di Zona e
il collegio sindacale. Il consiglio di amministrazione, che ha compiti di indirizzo strategico e di controllo, elegge il
presidente e il vicepresidente; nomina i
dirigenti e una direzione operativa che
ha la responsabilità della gestione della
Cooperativa.
Sulla base di quanto previsto da Statuto e Regolamento, tutti i soci in possesso
di determinati requisiti si possono candidare alle cariche sociali. La modalità
è quella dell’autocandidatura, che viene
valutata, per la verifica del possesso dei
requisiti, dalla commissione elettorale,
a sua volta eletta ogni tre anni dall’Assemblea dei soci. Le Assemblee possono essere ordinarie e straordinarie;
generali e separate. Sono disciplinate
dallo Statuto agli articoli 21 e seguenti.
Il consiglio di amministrazione è composto da 27 soci, con un mandato triennale. Dal 2001, lo Statuto stabilisce che
i consiglieri di amministrazione possono essere eletti per un massimo di tre
mandati consecutivi.
Il consiglio di amministrazione è eletto dai soci secondo due modalità. Una
parte (14 consiglieri) è eletta attraverso
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La struttura di governo
Ha la rappresentanza
e la firma sociale;
ha la facoltà di nominare
avvocati e procuratori;
può delegare poteri
ad amministratori
o al vicepresidente
I soci
partecipano
alle assemblee
per approvare il Bilancio;
eleggono consiglio di
amministrazione, collegio
sindacale, commissione
etica e commissione
elettorale.
PRESIDENTE
E DIRETTORE
GENERALE
L’ASSEMBLEA
DEI SOCI
CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE
Nomina il
presidente,
il vicepresidente
e il comitato consultivo.
Esercita i poteri di
indirizzo strategico
della Cooperativa
e il controllo
sulla gestione.
CONSIGLIO
DI ZONA
Realizza i principi
della Cooperativa;
mantiene vivo il vincolo
associativo; consolida i
rapporti tra Cda e soci;
sollecita i soci alla vita della
Cooperativa; promuove
le attività sociali
nel territorio
16
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 2 - chi siamo
il voto diretto e segreto su scheda, durante la consultazione indetta ogni tre
anni per rinnovare i consigli di Zona soci
e i relativi presidenti. Il meccanismo è
quello della autocandidatura: ogni socio, purché aderisca alla Cooperativa da
almeno tre esercizi sociali e possieda i
requisiti previsti dallo Statuto e dal Regolamento, può candidarsi a presidente
del consiglio di Zona soci e sottoporsi
così al voto. Una volta eletto, egli entra di diritto nella lista dei 27 candidati consiglieri di amministrazione, che
un’apposita commissione elettorale
(eletta ogni tre anni dall’Assemblea dei
soci sulla base dell’art. 28 dello Statuto
e secondo i criteri definiti negli artt. 13,
14, 15, 16 del Regolamento interno) ha
il compito di stilare e sottoporre al voto
dei soci durante le Assemblee separate,
che si svolgono in occasione dell’approvazione del Bilancio.
Gli altri componenti (13), sono selezionati, anche questi in base ad autocandidature, dalla commissione elettorale
che così compone la lista definitiva da
sottoporre alle assemblee.
Il Cda nomina poi al proprio interno
presidente e vicepresidente, nonché un
Comitato consultivo, composto da sette
consiglieri con il compito di preparare le
sedute del Consiglio stesso. Il Cda organizza inoltre alcune commissioni di
lavoro (politiche sociali, sviluppo, risorse umane, politiche commerciali), con
funzioni di approfondimento di singoli
temi.
Il presidente è anche direttore generale della Cooperativa. Egli ha la rappresentanza e la firma sociale; ha il potere
di riscuotere pagamenti di ogni natura e
a qualsiasi titolo; ha la facoltà di nominare avvocati e procuratori nelle liti; può
delegare poteri ad amministratori o al
vicepresidente. In caso di impedimento
tutte le mansioni spettano al vicepresidente.
Il collegio sindacale è costituito da tre
membri effettivi e due supplenti e controlla la corretta amministrazione della
società.
I soci eleggono i loro rappresentanti
territoriali che siedono nei consigli di
Zona, con il compito di sviluppare relazioni e attività nelle comunità nelle quali la Cooperativa è presente. I consigli
di Zona hanno lo scopo di perseguire i
principi e di realizzare gli obiettivi della
Cooperativa; mantenere vivo il vincolo
associativo proprio dell’organizzazione
cooperativa; instaurare e consolidare i
rapporti organici tra il consiglio di amministrazione e la collettività dei soci,
raccogliendone e rappresentandone le
istanze, esprimendo pareri obbligatori
e consultivi da sottoporre al Cda; sollecitare i soci a partecipare alla vita della
Cooperativa, contribuire alla divulgazione della mutualità cooperativa e facilitare la convocazione e lo svolgimento
delle assemblee separate (Artt. 29-34
Reg.interno).
Come si decide
In Coop Adriatica la responsabilità di
presidente coincide con quella di direttore generale. Ciò consente di integrare
compiutamente la struttura di gestione
e di rappresentanza, indirizzo strategico e controllo. La direzione operativa
assicura una guida sinergica riunendosi a cadenza settimanale, mentre il
consiglio d’amministrazione si riunisce
a cadenza mensile.
Le scelte strategico-imprenditoriali
vengono proposte dalla direzione operativa al consiglio di amministrazione,
il quale esercita in primo luogo un ruolo di indirizzo e di controllo dell’azienda,
essendo peraltro garante della tutela
degli interessi dei soci, oltre che dei valori e dell’identità della Cooperativa.
Funzioni e modalità del governo della Cooperativa
ASSEMBLEA
DEI SOCI
RENDICONTA
DELEGA
CONTROLLA
DELEGA
INDIRIZZA
CONTROLLA
CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE
RENDICONTA
DIREZIONE
OPERATIVA
DELEGA
CONTROLLA
PRESIDENTE
E DIRETTORE
GENERALE
DELEGA
INDIRIZZA
CONTROLLA
STRUTTURA
GESTIONALE
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Nel corso del 2006 è stata realizzata
una modifica dell’assetto direzionale
che ha portato alla seguente struttura:
• direzione commerciale (alla quale fanno capo le due divisioni commerciali,
supermercati e ipermercati, e la direzione marketing);
• direzione amministrazione e società
controllate;
• direzione controllo di gestione e sistemi informativi;
• direzione personale e organizzazione;
• direzione politiche sociali;
• direzione sviluppo e patrimonio;
• direzione finanza.
Dal 20 ottobre 2006 il presidente è
Gilberto Coffari, che succede a Pierluigi Stefanini chiamato alla presidenza
di Unipol, il gruppo bancario e assicurativo controllato dal sistema Coop. Il
presidente è anche direttore generale e
ha la delega dell’area finanza. Alla vicepresidenza, in seguito alla cooptazione
nella carica di membro del consiglio di
amministrazione, è stata nominata Tiziana Primori, che ha mantenuto anche
la carica di direttore commerciale. Sono
entrati nella direzione operativa Nicoletta Bencivenni, direttore personale e
organizzazione, Marco Gaiba, nuovo direttore delle politiche sociali (che succede a Walter Dondi, anch’egli impegnato
in nuovi progetti all’interno del Gruppo
Unipol), e Roberto Zamboni, con la carica di direttore sviluppo e patrimonio.
Completano il gruppo dirigente Francesca Bruschi, direttore amministrazione e
società controllate, e Stefano Dalla Casa,
direttore controllo di gestione e sistemi
informativi.
Codice etico
e Commissione etica
Il sistema di governo della Cooperativa,
oltre a basarsi sullo Statuto e sul
Regolamento interno, è contraddistinto
dal rispetto del Codice etico aziendale,
assunto come documento valoriale e procedurale di riferimento dal 1996 e poi
approvato dall’Assemblea generale dei
delegati, il 29 maggio 1999.
Nel corso del 2005 è stata avviata l’attività di revisione del Codice, che è stata
completata nel corso del 2006 con l’approvazione del nuovo testo da parte delle
Assemblee separate dei soci. Il percorso ha visto la commissione etica, con il
supporto di una società di consulenza
specializzata sui temi della responsabilità sociale d’impresa, definire prima di
tutto la struttura del Codice. Quindi la
commissione etica ha avviato il vero e
proprio lavoro di elaborazione dei contenuti, ricercando il confronto con varie
istanze della Cooperativa, nonché con le
Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie
dell’impresa). Si è trattato di una attività
intensa, che ha consentito di realizzare
un coinvolgimento ampio degli organismi
di governo e direzione della Cooperativa.
La nuova versione del Codice prevede
queste
principali
novità:
• I principi generali e i valori su cui Coop
Adriatica deve fondare il proprio modo
di operare sono definiti in modo più
stringente: mutualità, democrazia e partecipazione, porta aperta, imparzialità,
autonomia, onestà, sobrietà, trasparenza, riservatezza, concorrenza leale, integrità, correttezza e completezza nella
formulazione dei contratti.
• L’attuazione di questi principi è legata a precise norme di comportamento
nei confronti dei più importanti portatori
di interesse che hanno rapporti con la
Cooperativa: soci, lavoratori, cittadini,
consumatori, fornitori, sistema Coop,
comunità, sindacati, movimento cooperativo, Pubblica amministrazione.
• Il Codice etico disciplina le norme di
comportamento in maniera dettagliata
e puntuale, per assicurare che principi
e valori si traducano in prassi quotidiane
nella gestione dell’impresa.
• Gli organismi chiamati ad assicurare l’attuazione del Codice etico sono la commissione etica e il responsabile etico:
Commissione etica - assume un ruolo
più incisivo come “strumento” dei soci,
con l’obiettivo di garantire la coerenza tra
valori, principi etici e gestione quotidiana
dell’impresa cooperativa.
Responsabile etico - supporta la commissione nell’attività d’attuazione del Codice
e realizza il Rapporto etico annuale: la
relazione, ai soci e agli altri portatori di
interesse, sull’attività della commissione
e sulla coerenza tra valori etici e comportamenti dell’impresa.
In seguito all’approvazione del Codice, ci
si è posti l’obiettivo di diffonderne la massima conoscenza tra i soci, i lavoratori e
tutti gli stakeholder. A questo scopo sarà
attivato un percorso formativo e informativo per gli anni 2007 e 2008.
Per quanto riguarda l’attività di ordinaria amministrazione la commissione ha
esaminato le segnalazioni provenienti dal
Servizio sicurezza interno relative ai comportamenti di alcuni soci nei punti vendita.
E in particolare ha valutato le violazioni
a Statuto e Codice per ciò che riguarda
i danni al patrimonio della Cooperativa
(tentativi di furto, ecc).
In relazione alla gravità dei comportamenti dei soci la commissione ha definito
i provvedimenti da assumere nei confronti
dei soci interessati, che vanno dalla lettera
di censura (230 casi nel 2006) fino alla proposta al consiglio di amministrazione di
esclusione dalla Cooperativa (cosa avvenuta in un solo caso l’anno scorso).
La commissione è stata invitata a tutte le
sedute del consiglio di amministrazione,
svolgendo quindi il proprio ruolo di verifica
del rispetto delle procedure e delle modalità di gestione previste da Codice etico.
18
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 2 - chi siamo
Un nuovo Codice
a garanzia dell’etica cooperativa
L’Italia è uno dei pochi paesi in cui il ruolo della Cooperazione è
riconosciuto dalla Carta Costituzionale. Ciò comporta, come conseguenza, l’inserimento nel diritto societario di norme particolari che
regolano la vita dell’impresa cooperativa. È su queste norme che si
basa la definizione delle responsabilità, dei poteri e più in generale
della governance cooperativa. I valori di riferimento, codificati dall’Alleanza Cooperativa Internazionale, sono di norma recepiti dagli
statuti e completano il quadro normativo entro cui la Cooperativa
opera.
Non vi è dubbio che, anche nella cooperazione, la cultura imprenditoriale prevalente sia più condizionata dal diritto societario e dal
mercato che da qualsiasi altra normativa, e ciò comporta il rischio
di un appannamento dei valori fondanti e della loro capacità di regolare scelte e comportamenti dei gruppi dirigenti e dell’impresa cooperativa nel suo complesso. È per questa ragione che alcune cooperative e, fra queste Coop Adriatica, hanno deciso di dotarsi di uno
strumento di autogoverno in grado di tradurre in norme vincolanti i
principi su cui si fonda l’essenza cooperativa e la missione che essa
esprime nel mercato e nella società. Questo strumento è il Codice
etico. La sua nuova elaborazione contiene alcune importanti novità
che riguardano in particolare:
1. La definizione di un complesso di norme di comportamento in
grado di legare strettamente i principi etici e cooperativi con le
prassi gestionali.
2. Un ruolo più incisivo della commissione etica, nominata dall’assemblea dei soci. Alla commissione viene demandato il compito
di interpretare le norme, di diffonderle verso tutti i portatori di
interessi, di sorvegliarne l’applicazione, di rendicontarne la coerenza alla assemblea dei soci. Il responsabile etico interno alla
Cooperativa fornirà il supporto operativo ai lavori della commissione.
3. La pubblicità dei comportamenti e delle coerenze, con riferimento a tutti gli aspetti etico–cooperativi della vita aziendale, ed in
particolare del perseguimento degli obiettivi del Preventivo di sostenibilità.
Così come è concepito, il Codice etico di Coop Adriatica rappresenta
quindi una nuova importante fonte di legittimazione per la governance dell’azienda ed un passo significativo per consolidare una
cultura cooperativa più attenta alle aspettative della proprietà sociale dell’impresa.
Giorgio Riccioni
Presidente commissione etica di Coop Adriatica
19
L’organismo
di vigilanza
Il sistema Coop
Il gruppo Coop Adriatica adotta un
modello di organizzazione gestione e
controllo ai sensi del decreto legislativo
231/01. Tale modello ha come scopo
quello di creare un sistema strutturato
ed organico di procedure ed attività di
controllo preventivo dei comportamenti
non in linea con le prescrizioni di legge.
Le attività di controllo sono state attribuite ad un organismo appositamente
costituito, l’organismo di vigilanza, che
periodicamente riferisce al consiglio di
amministrazione.
In particolare, l’organismo di vigilanza
esamina i modelli organizzativi adottati
dalle varie direzioni delle società del
gruppo e in base alle attività svolte da
ciascuna direzione verifica la coerenza
rispetto ai principi e alle regole di comportamento stabiliti per la Cooperativa.
Inoltre, per i fatti salienti della gestione,
controlla l’effettivo rispetto delle procedure da adottare e, nel caso sia necessario, si rende promotore dell’aggiornamento delle procedure stesse.
Rispetto ai reati di “abuso di informazioni
privilegiate e manipolazione del mercato”
vengono fatte delle verifiche mirate sulle
cosiddette aree sensibili, con particolare
riferimento alle società che gestiscono il
patrimonio immobiliare e finanziario del
Gruppo. A tal proposito giova ricordare
che nel 2005 la partecipazione all’Opa
Unipol/Bnl e la contestuale nomina del
presidente di Coop Adriatica a presidente
di Unipol Assicurazioni S.p.A., avevano
portato il consiglio di amministrazione,
su sollecitazione dell’organismo di vigilanza, a deliberare il “congelamento”
dell’operatività sui titoli Unipol. Nel corso
del 2006, essendo venute meno tali condizioni, su proposta dell’organismo di vigilanza, il consiglio di amministrazione ha
fatto cessare gli effetti di quella delibera.
Coop Adriatica è parte integrante del
sistema Coop, aderisce cioè all’Ancc,
Associazione nazionale cooperative di
consumatori, che costituisce la più grande organizzazione di persone in Italia,
con oltre 6 milioni di soci, ed è, allo stesso tempo, il principale gruppo nazionale
della grande distribuzione.
Nel corso degli anni, il sistema Coop si è
dotato di strutture, associative e imprenditoriali, con l’obiettivo di realizzare una
crescente integrazione, perseguire politiche comuni, sinergie ed economie di
scala, allo scopo di garantire maggiore
tutela e vantaggi per i soci e i cittadini.
In particolare, all’Ancc spettano le funzioni di rappresentanza politico-associativa e di indirizzo strategico del sistema,
mentre alle società e ai consorzi nazionali - come Coop Italia, Inres, Scuolacoop
- sono affidati compiti di gestione e
sviluppo dell’attività commerciale, di
progettazione e innovazione tecnologica, di formazione dei dirigenti e quadri.
A livello territoriale il sistema Coop si
articola poi in diverse strutture associative ed imprenditoriali. In particolare, Coop Adriatica è parte dell’Accda,
Associazione cooperative di consumatori
del Distretto adriatico, che riunisce le
cooperative che operano in sette regioni (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia
Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche,
Abruzzo, Puglia). Queste cooperative,
che già da molti anni avevano in comune le funzioni logistiche, tramite il Cicc
(Consorzio interregionale cooperative di
consumatori), nel 2003 hanno dato vita
a Centrale Adriatica, società alla quale è
stata affidata la gestione delle politiche
commerciali e di marketing.
Coop Adriatica aderisce inoltre a
Legacoop, Lega nazionale delle cooperative e mutue, la maggiore centrale cooperativa italiana e, tramite essa,
è parte dell’Aci, Alleanza cooperativa
internazionale.
Articolazione del sistema Coop
ANCC-COOP
Distretto Tirrenico
Distretto Adriatico
COOP ADRIATICA
COOP ESTENSE
COOP CONSUMATORI
NORDEST
MEDIE E PICCOLE COOP
{
UNICOOP FIRENZE
UNICOOP TIRRENO
COOP CENTRO ITALIA
MEDIE E PICCOLE COOP
Coop Italia,
centrale nazionale
di acquisto
e di marketing
delle Cooperative
di consumatori
Scuola Coop
COOP LOMBARDIA
NOVACOOP
COOP LIGURIA
MEDIE E PICCOLE COOP
Distretto Nordovest
Inres
LA NOSTRA
SOSTENIBILITÀ
22
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 3 - la nostra sostenibilità
Strategie e politiche
N
egli ultimi anni Coop Adriatica
– che ha come missione quella di garantire convenienza,
sicurezza e qualità dei prodotti ai soci, e più in generale ai consumatori – ha puntato la propria strategia
sullo sviluppo in nuove aree territoriali
e sulla risposta ai nuovi bisogni dei cittadini. Tutto questo senza tralasciare
la propria identità di impresa sociale e
promuovendo iniziative di solidarietà,
di impegno civile e culturale, rese possibili anche grazie all’impegno e alla
passione di tanti soci volontari.
Da un punto di vista imprenditoriale e gestionale, la Cooperativa opera
per garantire a soci e consumatori un
ampio assortimento di prodotti sicuri
e di qualità. E si impegna per diffondere i prodotti dell’agricoltura e dell’agroindustria italiana – anche quelli
tipici e locali – allo scopo di sostenere
l’economia nazionale e dei territori nei
quali essa è presente, sviluppando collaborazioni con produttori e fornitori.
Per perseguire la sua missione Coop
Adriatica attua politiche che tendono
a coinvolgere, motivare e qualificare le
lavoratrici e i lavoratori: è questa una
leva fondamentale sia per migliorare la
performance aziendale sia per garantire la conciliazione dei tempi di vita e di
lavoro delle persone.
Queste strategie e politiche si devono
naturalmente confrontare con il contesto sociale ed economico di riferimento. Un contesto che condiziona le scelte
della Cooperativa e che, allo stesso
tempo, ne è influenzato.
Il contesto
economico e sociale
Dopo un primo semestre di bassa crescita – ma comunque migliore rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente
– l’economia italiana ha chiuso il 2006
con un bilancio positivo. Questi risultati
non si sono però tradotti in un forte
incremento dei consumi, che sono rimasti pressoché stabili per tutti i dodici
mesi dell’anno.
Anche il cambio del quadro politico, non
ha inciso – come era peraltro prevedibile
– in modo apprezzabile sui comportamenti dei consumatori. E questo perché
sui bilanci familiari ha pesato fortemente l’incremento dei costi e delle tariffe
di alcune voci “obbligatorie” di spesa
(quali, per esempio, la casa, i trasporti,
la salute e i servizi essenziali). Alla crescita dei consumi non ha giovato neppure l’aumento del livello di indebitamento
delle famiglie.
Questa situazione ha consolidato il
mutamento – sempre più strutturale e
quindi meno dipendente dalla congiuntura economica – dei comportamenti di
consumo e degli stili di vita di una parte
rilevante delle famiglie. Questo significa
che i consumatori e i cittadini hanno
orientato le proprie scelte di acquisto in
maniera diversa rispetto al passato, pur
continuando a cercare la massima convenienza. Peraltro, queste scelte, oltre
che al reddito disponibile, sono sempre
più legate al sistema di valori proprio
di ciascun individuo. Da questo punto di
vista, i modelli di consumo dei cittadini si
fanno sempre più articolati e dipendenti
da una molteplicità di fattori: non solo
economici, ma anche sociali, culturali,
relazionali.
Il secondo effetto prodotto dal contesto
economico-sociale di riferimento è l’accentuarsi della competizione nel settore
distributivo, che ha portato a cambiamenti significativi nelle politiche di prezzo e promozionalità. Oltre a questi – che
sono gli aspetti più evidenti e percepiti
– si deve tenere conto anche del rafforzamento della concentrazione della
grande distribuzione, peraltro sempre
più dominata dai gruppi stranieri.
Il ruolo e le scelte
del Sistema Coop
Il nuovo contesto economico e sociale,
con i mutamenti nei comportamenti e
negli stili di vita e di consumo, ha richiesto e richiede alla cooperazione di consumatori cambiamenti rapidi e profondi
con l’obiettivo di rispondere in modo
efficace ai nuovi bisogni delle famiglie.
Coop – pur risentendo della situazione
di difficoltà generale – ha mantenuto,
ed in alcune realtà aumentato, i volumi
delle vendite, in ragione della grande
fiducia riposta dai propri soci e da parte
di una quota rilevante di consumatori,
come testimonia l’incremento di adesione alle cooperative.
Il 2006 è stato caratterizzato dall’avvio
delle prime azioni previste dal Piano
operativo di “riposizionamento” del
sistema Coop, che si fonda sull’asse
23
identità–soci–convenienza. Questa strategia punta non solo
a creare le condizioni e a realizzare progetti e iniziative in
grado di dare ai soci e ai consumatori prodotti più convenienti, sicuri e di qualità, ma anche a riaffermare e rilanciare
il ruolo di Coop come grande organizzazione di persone, in
grado di impegnarsi da un punto di vista politico, sociale e
imprenditoriale per la tutela e la promozione dei diritti dei
cittadini/consumatori.
Il 2006 ha rappresentato un anno di svolta sul capitolo
delle iniziative consumeriste del sistema Coop. Si pensi, ad
esempio, alla promozione della proposta di legge di iniziativa
popolare per la liberalizzazione della vendita dei farmaci da
banco e senza obbligo di ricetta medica. Questa proposta
– sostenuta da circa 800 mila cittadini con una apposita
petizione – si proponeva di consentire la vendita dei farmaci
da automedicazione in canali diversi da quelli tradizionali,
ma sempre con l’assistenza di un farmacista professionista
iscritto all’albo. Grazie alle scelte politiche del nuovo Governo
in materia di liberalizzazioni, da fine estate sono stati aperti
in tutta Italia nei punti di vendita Coop circa 50 punti Coop
Salute. Tutto ciò ha consentito ai soci e a tutti i consumatori
di ottenere sensibili vantaggi economici: in media una riduzione di prezzo del 20% rispetto agli stessi articoli acquistati
nelle farmacie tradizionali. Più in generale, tutto il settore ha
avuto un grande sviluppo, con l’apertura di tanti punti vendita
e un apprezzabile incremento occupazionale a vantaggio dei
giovani farmacisti.
Per quello che concerne la cosiddetta “gestione caratteristica” (e cioè la gestione della rete commerciale) i positivi risultati ottenuti sono anche da ricondurre al ruolo – importante
per affrontare i cambiamenti necessari e realizzare economie
di scala – svolto da Coop Italia e da Centrale Adriatica.
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 3 - la nostra sostenibilità
24
Farmaci più liberi, prezzi più bassi
Nell’autunno 2005 Coop ha lanciato una campagna per una
legge di iniziativa popolare che tutelasse il potere di acquisto e
il diritto di accesso dei cittadini alla salute attraverso la liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco (Otc-Sop) a prezzo
libero. La spesa dei farmaci infatti, ha sempre inciso in maniera
considerevole sul bilancio delle famiglie e dei singoli cittadini,
con prezzi spesso superiori a quelli praticati negli altri Paesi
europei. Coop riteneva che in un settore delicato e fondamentale come quello della salute non dovessero sussistere licenze
di cartelli e di arbitrio sui prezzi, tanto meno barriere legislative
che impedissero il libero mercato. Nel dicembre 2005 è iniziata
quindi la campagna nazionale di comunicazione e nel gennaio
successivo si è avviata la raccolta delle firme nei supermercati
e negli ipermercati Coop. È stata una grande azione di informazione e di invito ai consumatori ad aderire, che ha visto il coinvolgimento attivo dei soci e dei dipendenti: in un mese sono state
raccolte 174.722 firme, di cui 19.254 in Coop Adriatica.
Tra febbraio e maggio 2006 è poi stata lanciata una petizione a
sostegno della campagna: i soci di Coop Adriatica hanno firmato
107 mila cartoline - a livello nazionale le adesioni sono state
oltre 800 mila - consegnate simbolicamente al presidente della
Camera dei Deputati, On. Fausto Bertinotti, che ha riconosciuto
che “dare la parola ai cittadini, raccogliere attraverso centinaia
di soci volontari 800 mila firme sul territorio nazionale e consegnarle al Parlamento rappresenta un avvenimento importante
per tutto il paese, per le sue istituzioni e per la sua vitalità democratica”. Agli inizi di luglio, con il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni, convertito in legge il 4 agosto 2006, è stato dato il via
libera alla vendita dei farmaci – se non soggetti a prescrizione
medica – nei supermercati e in tutti gli esercizi commerciali, con
l’unico vincolo della presenza di un farmacista professionista.
La proposta di Coop era volta ad aprire il mercato, garantendo
una sana concorrenza, a vantaggio di tutti i cittadini. Peraltro,
fin dall’inizio Coop ha pensato a una soluzione che evitasse di
incentivare i consumi dei prodotti farmaceutici, tanto che la
proposta presentata parlava espressamente della presenza del
farmacista iscritto all’albo e di uno spazio specifico per i farmaci
e i prodotti parafarmaceutici.
Da settembre a fine anno Coop Adriatica ha aperto 10 Coop
Salute in altrettanti ipermercati (e nel corso 2007 completerà la rete degli ipermercati, con altre 4 aperture). Inoltre, ha
accompagnato le nuove aperture con incontri sul corretto uso
dei farmaci, tenuti da farmacisti e medici, e con la diffusione
di materiali informativi in tema di salute e farmaci, anche con
approfondimenti specifici su terza età, gravidanza, infanzia e
mali di stagione.
Nei Coop Salute la vendita dei farmaci è integrata con quella
dei parafarmaci: vi si trovano così un migliaio di prodotti, di cui
300 farmaci. Inoltre nel 2007 sono state aggiunte 90 specialità
omeopatiche e 26 prodotti veterinari. Il gradimento del servizio
è confermato dal numero degli scontrini emessi, che sono circa
il 5% sul totale degli scontrini dei punti vendita interessati, e
dal risparmio conseguito dai clienti: da settembre a dicembre
il risparmio complessivo è stato pari a 414 mila euro, che corrispondono a uno sconto del 17,7% su quello che i clienti avrebbero speso con l’applicazione del prezzo di listino. In termini di
occupazione, infine, più di 30 giovani farmacisti iscritti all’albo
professionale hanno trovato in questa nuova attività un’occupazione corrispondente alle loro aspettative di lavoro.
25
L’impegno di Coop Adriatica
Coop Adriatica agisce per realizzare la propria missione, in
coerenza con le scelte e le politiche del sistema Coop.
Al riguardo si sottolineano:
• l’impegno nella raccolta delle firme e delle cartoline per
sostenere la presentazione della legge di iniziativa popolare
per la liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco
senza ricetta. E, successivamente all’entrata in vigore del
decreto Bersani, l’apertura di 10 Coop Salute in altrettanti
ipermercati;
• l’avvio, presso l’ipercoop del Centro d’Abruzzo di San
Giovanni Teatino (Chieti) della sperimentazione del Piano di
riposizionamento del formato degli ipermercati.
Coop Adriatica ha lavorato inoltre nel corso del 2006 per
individuare politiche e scelte in grado di anticipare quei cambiamenti richiesti dal contesto e dalle nuove domande dei
soci e dei cittadini. Questo è avvenuto con il consolidamento
della strategia della sostenibilità avviato nel 2003 per rafforzare l’identità e il profilo sociale della Coop Adriatica e per
consolidare e accrescere il rapporto di fiducia tra i soci e la
Cooperativa, e più in generale con i consumatori e le comunità di appartenenza. Questo obiettivo è stato in gran parte
raggiunto, dal momento che anche nel 2006 è aumentato il
numero delle adesioni a Coop Adriatica. Anche la quota degli
acquisti effettuati dai soci sul totale delle vendite si è confermata elevata: un risultato quest’ultimo che evidenzia bene
il carattere mutualistico della Cooperativa. Sono state fatte
delle scelte e messe in campo iniziative che hanno garantito
la massima convenienza ai soci e ai consumatori, senza per
questo ridurre la sicurezza e la qualità dei prodotti e dei servizi erogati. Ciò è stato possibile anche perché all’interno dell’impresa è stata sviluppata un’azione sistematica per conseguire risparmi nella gestione quotidiana, in tutte le strutture
e a tutti i livelli, in un’ottica di maggiore efficienza e sobrietà.
Un’azione sostenuta dalla positiva collaborazione e dall’impegno delle persone che lavorano in Cooperativa, ciascuno
nell’ambito dei propri ruoli e delle proprie responsabilità.
Coop Adriatica ha così potuto, insieme alle azioni prodotte dal sistema – e cioè con Coop Italia e Centrale Adriatica
– sviluppare politiche di forte convenienza per i propri soci
e per i consumatori. Nel 2006, nonostante il difficilissimo
contesto economico e competitivo, Coop Adriatica ha potuto
mantenere la propria posizione di leader nella competitività,
confermandosi come la catena di distribuzione con i prezzi
più bassi, in ciascuna area di presenza e in ciascun canale di
vendita.
26
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 3 - la nostra sostenibilità
Principali indicatori
economici, sociali, ambientali
Il Bilancio di sostenibilità 2006 di Coop Adriatica, che contiene
anche numerosi riferimenti al Gruppo che ad essa fa riferimento, evidenzia risultati complessivamente positivi rispetto
ai fondamentali indicatori economici, sociali e ambientali.
In un anno caratterizzato, come peraltro anche quello precedente, dalla stagnazione dei consumi, Coop Adriatica è riuscita a realizzare in buona misura gli obiettivi più importanti di
carattere mutualistico, in coerenza con la propria missione,
garantendo convenienza ai soci e ai consumatori, confermando politiche di sicurezza e salubrità dei prodotti. L’attenzione
posta a tutti fattori di costo, unita a una buona performance
della gestione finanziaria, ha consentito al Gruppo di ottenere
un utile di bilancio sensibilmente più elevato rispetto all’anno
precedente, che ha reso possibile l’erogazione di un ristorno
dello 0,50% sul totale degli acquisti effettuati dai soci. Peraltro si è proseguito a investire nello sviluppo e nell’acquisizione
di partecipazioni, seppure in misura minore rispetto all’anno
scorso, impiegando circa 175 milioni di euro.
Le persone che lavorano nel Gruppo sono circa 9 mila: l’occupazione è aumentata di oltre 200 unità. Circa la metà dei nuovi
assunti è impiegata nei punti vendita, dove è proseguita l’attività di consolidamento occupazionale con un’ulteriore crescita dei contratti a tempo indeterminato; inoltre tutti i lavoratori
hanno partecipato alle numerose giornate di formazione, che
hanno affrontato anche i temi della sostenibilità.
Già nei principali indicatori si trovano molti dei motivi che
hanno portato quasi 44 mila persone ad aderire alla Cooperativa: risultano infatti evidenti i vantaggi per i soci, con 56
milioni di euro garantiti con promozioni esclusive, a cui si aggiungono 80 milioni di risparmio per tutti i clienti, soci compresi. Altrettanto rilevante è l’impegno della Cooperativa volto
a favorire la partecipazione democratica e lo sviluppo del volontariato, anche a fronte di un contesto economico e sociale
che ha reso più difficile il coinvolgimento economico dei soci.
Si sono quindi consolidate ed estese iniziative come Brutti ma
buoni, cioè la destinazione dei prodotti alimentari invenduti a
persone bisognose, e Ausilio, che aiuta un numero crescente
di persone anziane o non autosufficienti, grazie ai soci volontari. Nell’ambito delle politiche sociali è proseguita l’intensa
attività di tipo culturale, a cui si è affiancata l’apertura della
catena Librerie.coop.
Infine, anche l’impegno sul fronte ambientale è stato intenso:
la Cooperativa ha messo in atto nuovi progetti che le hanno
consentito un contenimento dei consumi di risorse, malgrado
l’ampliamento della rete di vendita e l’arricchimento dell’offerta di prodotti preparati all’interno dei punti vendita. A questo impegno ha corrisposto l’ottenimento di un riconoscimento eccezionale nel panorama della grande distribuzione, che
è la registrazione Emas per il sistema di gestione ambientale
dell’ipercoop di Ascoli Piceno.
27
Principali indicatori economici, sociali, ambientali
2006
Ricavi vendite
Margine prima dei costi fissi
Utile di gruppo
Cash flow di gestione
Investimenti
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni materiali
Partecipazioni
Totale investimenti complessivi
Risultato finanziario
Valore aggiunto globale lordo
Punti vendita
Socio-consumatore
Soci
Partecipazione alle assemblee separate
Ristorno + Fedeltà premiata
Promozioni a soci
Promozioni per tutti i consumatori
Differenza media dei prezzi sui concorrenti
Personale
Lavoratori (gruppo)
Lavoratori (attività caratteristica)
Neoassunti
Passaggi da TD a TI
Crescita interna (% passaggi di livello)
Giornate di formazione
Comunità locale
Totale soci che hanno devoluto il ristorno
ad iniziative di solidarietà
Donazioni dal collezionamento ad iniziative di solidarietà
Persone aiutate da Ausilio
Valore prodotti donati tramite “Brutti ma buoni”
Risorse impiegate per le attività sociali
e la comunicazione istituzionale
L’impatto ambientale
Consumi totali di metano
Consumi totali di energia elettrica
Consumi totali di acqua
Punti vendita a norma Green Light
euro
euro
euro
euro
2005
Variazione %
1.850.401.205
138.007.519
46.089.161
146.071.678
1.821.808.065
127.298.620
21.687.199
117.931.099
1,57%
8,4%
112,5%
23,9%
euro
euro
euro
euro
euro
euro
numero
11.849.443
149.093.455
14.933.983
175.876.881
33.919.980
585.466.088
138
13.883.488
185.977.716
64.077.798
263.939.002
16.209.845
534.832.119
135
-14,7%
-19,8%
-76,7%
-33,4%
109,3%
9,5%
2,2%
numero
numero
euro
euro
euro
%
934.096
19.425
6.782.622
56.979.112
80.038.058
-0,64%
890.112
19.835
6.757.787
53.901.423
78.494.750
-0,39%
4,94%
-2,07%
0,37%
5,71%
2,0%
-0,25 p.p.
numero
numero
numero
numero
%
numero
9.367
8.921
1.210
264
8,3%
9.661
9.120
8.787
625
276
8,5%
9.326
2,7%
1,5%
93,60%
-4,35%
-0,20 p.p.
3,6%
numero
13.665
19.304
-29,21%
numero
numero
euro
28.355
1.569
1.333.000
48.199
1.444
584.000
-41,17%
8,66%
128,25%
euro
4.567.348
4.375.651
4,4%
3.805.608
163.030.932
684.897
23
3.943.836
154.686.108
629.926
16
-3,5%
5,4%
3,0%
43,8%
m3
Kwh
m3
numero
I NOSTRI
RISULTATI
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
30
Gli indicatori economici
I dati economici forniti in questa sezione sono relativi al gruppo Coop Adriatica, desunti dal bilancio consolidato per
assicurare l’informazione sulla solidità
patrimoniale e reddituale del Gruppo.
Si è assistito nel corso del 2006 ad un
aumento dell’utile netto consolidato, a
seguito del buon risultato ottenuto da
Coop Adriatica. Per quanto attiene la
gestione caratteristica, da segnalare
come, nonostante ci sia stata una crescita dei consumi quasi nulla nel corso
del 2006, l’accentramento dell’attività
di marketing, attraverso la società collegata Centrale Adriatica Scarl, abbia
consentito di ottenere dei buoni risultati nella contrattazione con i fornitori.
Di seguito si riportano i principali indici
economici e finanziari che esprimono, al
di là delle singole variazioni, la solidità
del Gruppo Coop Adriatica.
Rispetto al Bilancio di sostenibilità 2005
alcuni indici, in particolare quelli finanziari, sono stati ricalcolati per renderli
confrontabili con quelli del 2006.
Il R.O.E. esprime il rapporto tra il risultato netto ed il patrimonio netto del Gruppo ed analizza la redditività del capitale
“di rischio” investito nell’azienda (cioè
il patrimonio netto) al fine di confrontarla con i redditi attesi o per valutare
l’opportunità di investimenti alternativi.
In termini generali dovrebbe essere superiore al tasso di interesse su investimenti esenti da rischi. Questo obiettivo
è stato di fatto centrato nel 2006: l’indice
ha fatto registrare un incremento consistente rispetto all’esercizio precedente
determinato dalla crescita del risultato
economico.
Il R.O.I. esprime il rapporto tra il risultato operativo ed il totale dei mezzi in-
vestiti nell’azienda (mezzi propri, cioè
patrimonio netto, e mezzi di terzi, cioè
indebitamento) ed indica l’efficienza economica di tali mezzi investiti. In generale si può accettare, come soddisfacente,
una redditività equivalente al costo medio del denaro. Ancorché la redditività
del Gruppo non si attesti su livelli tali
da consentire il raggiungimento degli
obiettivi ritenuti standard, l’aumento del
risultato operativo registrato nel 2006
ha determinato un netto miglioramento
di tale indice rispetto al 2005.
In aggiunta al R.O.I. è stato inserito il
rapporto tra risultato operativo e debiti
a medio/lungo termine, che indica l’efficienza con la quale l’impresa impiega
nella sua attività tipica i mezzi raccolti
da terzi, ad esclusione del Prestito sociale. In generale si può accettare come
soddisfacente una redditività equivalente al costo medio ponderato del capitale correlato. Il netto miglioramento del
risultato operativo ha determinato l’aumento di tale indice rispetto all’esercizio
precedente.
Il R.O.S. rapporta il risultato operativo ai
ricavi netti per vendite e prestazioni. Nel
Gruppo Coop Adriatica il ROS nel 2006
è sensibilmente aumentato in relazione
alle buone performance commerciali,
ottenute attraverso una migliore contrattazione con i fornitori, ed al ridimensionamento della voce ammortamenti,
avvenuto in seguito al cambiamento di
stima contabile effettuato nel 2005 sulla
categoria terreni.
L’indice di copertura immobilizzazioni rapporta il patrimonio netto al totale delle Immobilizzazioni (materiali ed
immateriali) e segnala in che misura
le immobilizzazioni sono finanziate da
capitale proprio e da capitale di terzi.
Il valore dell’indice è 1 quando tutte le
immobilizzazioni sono finanziate da capitale di rischio proprio senza ricorso a
terzi. Nel 2006 l’indice ha avuto una lieve diminuzione in quanto la crescita del
patrimonio netto non è stata sufficiente
a bilanciare gli investimenti della società controllata Igd – Immobiliare Grande
Distribuzione S.p.A.
Il grado di ammortamento indica a che
punto del processo di ammortamento è
giunto il complesso produttivo aziendale
e quanto esso ha prodotto in termini di
autofinanziamento.
La percentuale di ammortamento è pari
al 35,22%, in leggero recupero, nonostante le politiche di sviluppo della rete,
che negli ultimi anni è cresciuta in modo
consistente.
L’indice di disponibilità esprime il grado
di copertura dei debiti in scadenza entro
l’esercizio successivo da parte delle attività realizzabili a breve. Una situazione
equilibrata deve segnalare un indice superiore a 1. È evidente che, data la natura a breve termine dei debiti verso soci
prestatori, difficilmente l’indice in parola può assumere livelli ritenuti applicabili nelle imprese private. Giova segnalare, comunque, che il risultato di tale
indicatore per il Gruppo Coop Adriatica
è prossimo a dimostrare una situazione
equilibrata.
L’indice di liquidità (cosiddetto Acid Test)
esprime la capacità di far fronte agli
impegni finanziari di breve periodo con
l’utilizzo delle liquidità immediate. Deve
fornire un valore tendenzialmente pari a
1. Nel corso del 2006 i forti investimenti
31
effettuati dal Gruppo hanno determinato una sostanziale stabilità di tale indice
rispetto all’esercizio precedente.
L’indice di solvibilità rappresenta un’ulteriore analisi della liquidità aziendale,
ponendo a confronto le attività liquidabili a breve termine con il totale delle
passività sia a breve che a medio/lungo
periodo. Quanto più l’indice è superiore
a 0, tanto più la solvibilità aziendale è
garantita da parte delle attività correnti.
La diminuzione che si registra rispetto
all’esercizio precedente è imputabile
agli investimenti già commentati in relazione all’indice di liquidità.
Il cash-flow indica il flusso di cassa generato nell’anno dalla gestione corrente
d’impresa, calcolato secondo il metodo indiretto: risultato dell’esercizio più
i costi non monetari (ammortamenti e
accantonamenti per oneri e spese future). Migliora il cash-flow a valore rispetto all’esercizio precedente, in conseguenza dell’aumento dell’utile netto,
e corrispondentemente migliora l’indice
di cash-flow che percentualizza il flusso
di cassa rispetto alle vendite lorde, indicando quante risorse monetarie a titolo
di autofinanziamento si producono.
Indici di redditività
ROE
ROI
R.O./debiti M.L. termine
ROS
Risultato prima delle imposte
Risultato netto
2006
5,5
0,68
5,77
1,32
2005
2,85
0,46
5,44
0,85
2004
1,83
0,16
1,66
0,27
71
46
21
46
24
11
U.M.
milioni di
euro
numero
%
2006
2005
2004
837,8
783,9
608,3
0,64
35,22
0,67
35,5
0,61
35,4
2006
2005
2004
1.850
1.822
1.812
0,95
0,91
0,62
0,93
0,90
0,62
0,96
0,92
0,84
146
118
100
7,9
6,5
6
2006
2005
2004
149,00
123,70
83,63
160,00
167,00
100,10
Elaborazione da Bilancio consolidato
Indici patrimoniali
Patrimonio netto
Indice di copertura immobilizzazioni
Grado di ammortamento
Elaborazione da Bilancio consolidato
Indici finanziari
Volume di vendite lorde
Indice di disponibilità
Indice di liquidità
Indice di solvibilità
Cash flow generato
I dati sugli investimenti evidenziano il
consistente e costante impegno dell’azienda per lo sviluppo e il rinnovamento della rete di vendita. Negli ultimi
tre anni essi hanno superato i 425 milioni di euro.
U.M.
%
%
%
%
milioni di
euro
milioni di
euro
Indice di cash flow
U.M.
milioni di
euro
numero
numero
numero
milioni di
euro
%
Elaborazione da Bilancio consolidato
Investimenti
Investimenti sviluppo rete*
Investimenti totali*
U.M.
milioni di
euro
milioni di
euro
Fonte: Bilancio consolidato
* si considerano gli investimenti di gruppo, esclusi quelli di Igd in aree non di pertinenza di Coop Adriatica
32
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Il Gruppo Coop Adriatica
e le partecipazioni strategiche
Le rilevanti dimensioni assunte da
Coop Adriatica hanno portato l’azienda a
dotarsi di una articolazione societaria e
di partecipazioni, necessarie a sostenere il proprio sviluppo e il progressivo radicamento nel territorio, nonché a contribuire alla più complessiva crescita del
sistema imprenditoriale cooperativo.
Delle principali società controllate,
una parte rilevante contribuisce all’attività caratteristica di Coop Adriatica.
Tra esse si trovano infatti le due società Sara e Sageco, che gestiscono alcuni
dei punti vendita presenti sul territorio.
Alcune altre società sono state costituite al fine di realizzare una migliore gestione dell’attività finanziaria (liquidità,
prestito sociale, ecc.): la tesoreria Tca
e la società finanziaria FinAd. Igd ha invece l’obiettivo di valorizzare il patrimonio immobiliare e la gestione dei centri
commerciali.
Il Gruppo Coop Adriatica, poi, con
l’obiettivo di accrescere la capacità di rispondere ai bisogni dei soci e dei consumatori, ha allargato il proprio intervento
ad altri ambiti. Opera quindi nel settore
del turismo, tramite Robintur, e nella
gestione di alcune farmacie comunali,
attraverso Pharmacoop Adriatica.
Complessivamente, nelle società del
Gruppo sono occupate oltre 9 mila persone, di cui 8.921 nell’attività caratteristica, per la maggior parte nella capogruppo.
Organici gruppo Coop Adriatica 31/12/2006
Coop Adriatica
Sageco
Finad
T.C.A.
Igd
Sara
Chiocciola
Gruppo Robintur
Gruppo Pharmacoop Adriatica
Totale
8.389
110
5
10
54
407
2
363
27
9.367
Partecipazioni (in euro)
Ammontare complessivo
Controllate
Ammontare complessivo
Collegate
Ammontare complessivo
Altre partecipazioni
2006
190.884.238
2005
196.303.958
2004
198.641.443
28.576.047
28.422.243
26.420.263
164.600.835
151.541.556
94.258.536
Fonte: Bilancio d’esercizio Coop Adriatica
Valori di partecipazione nelle principali società controllate direttamente (in euro)
10.335
94.387
64.965
94.387
quota di
proprietà
100,00
100,00
4.202.437
4.558.487
51,00
155.570.807
160.737.488
45,47
4.600.876
9.486.529
2.068.814
2.514.359
6.898.850
2.717.604
4.600.876
9.486.529
2.652.157
5.214.359
6.898.850
1.502.777
100,00
100,00
100,00
67,10
69,73
100,00
2006
Chiocciola S.r.l.
Tca S.r.l.
Faenza sviluppo
area Marcucci S.r.l.
Immobiliare grande
distribuzione S.p.A.
Fin.Ad Bologna S.p.A.
F.lli Falcone S.r.l.
Melograno S.r.l.
Pharmacoop Adriatica S.p.A.
Robintur S.p.A.
Sageco S.p.A.
Fonte: Bilancio d’esercizio Coop Adriatica
2005
33
Valori di partecipazione nelle principali società collegate (in euro)
Centrale Adriatica
società cooperativa
Forum S.r.l.
G. Massarenti S.p.A.
Giotto S.r.l.
Ipercoop Sicilia S.p.A.
Scs azioninnova S.p.A.
Librerie.coop S.p.A.
quota di
proprietà
2006
2005
1.000.000
1.000.000
28,41%
2.569.429
5.286.606
15.025.503
3.479.717
1.000.400
214.392
2.602.665
5.286.606
15.025.503
3.500.000
1.000.400
472.073
50,00%
20,34%
50,00%
22,88%
40,00%
30,00%
Fonte: Bilancio d’esercizio Coop Adriatica
Valori altre partecipazioni (in euro)
2006
Coop Reno
Corticella S.p.A.
Cicc Anzola Scarl
Factorcoop S.p.A.
Fibo S.r.l.
Ariete S.p.A. (Ex Finec Holding)
Holmo S.p.A.
Pharmacoop S.p.A.
Simgest S.p.A.
Soped S.p.A.
Unipol Merchant S.p.A.
Fonte: Bilancio d’esercizio Coop Adriatica
138.546
1.437.763
636.936
841.412
1.872.831
17.420.675
118.273.647
2.685.800
1.662.863
500.000
2.724.934
2005
136.236
1.328.896
636.936
841.412
1.872.831
17.420.675
118.273.647
2.685.800
1.662.863
500.000
2.724.934
quota di
proprietà
soc. coop.
19,35%
30,85%
10,00%
10,01%
9,29%
16,9%
17,04%
14,45%
8,44%
2,48%
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Immobiliare
Grande Distribuzione
Robintur
Il 2006 è stato un anno particolarmente positivo per Immobiliare Grande Distribuzione (Igd), la società controllata
quotata in Borsa che detiene una parte consistente degli immobili di Coop
Adriatica e Unicoop Tirreno. I buoni risultati della gestione, l’attuazione del
piano di sviluppo e la crescita del valore
del patrimonio della società hanno avuto riflessi molto positivi sul rendimento
del titolo e riscosso l’apprezzamento
del mercato. Tanto che, nelle prime settimane del 2007, Igd è stata promossa
nelle Blue Chip, il segmento di Borsa
che riunisce le aziende italiane più solide e capitalizzate.
Il patrimonio della società a fine 2006
ha raggiunto un valore di mercato di
circa 881 milioni di euro. Il Gruppo Igd
possiede infatti 8 gallerie commerciali, 14 ipermercati e supermercati, tre
terreni, e gestisce anche gallerie commerciali non di proprietà. Durante il
2006, ha continuato a investire: ha acquistato tre nuove gallerie commerciali
(a Ferrara, Milano e Rovereto) e messo
in cantiere la realizzazione di un’altra
galleria a Catania. Dunque, a fine 2006,
Igd aveva già realizzato circa l’80% degli
investimenti previsti dal piano di sviluppo 2005-2008. Ha inoltre ceduto a Eurocommercial Properties la galleria del
Centro Leonardo di Imola.
Sempre nell’ottica dello sviluppo, in
autunno Igd ha costituito con Beni Stabili “Riqualificazione grande distribuzione”, la nuova società che le consentirà di entrare nel settore del recupero
di edifici storici ad alto potenziale commerciale e che oggi possiede due centri
commerciali conferiti da Igd (Ferrara) e
Beni stabili (Nerviano).
Costituita nel 1989, la società di Coop
Adriatica e Coop Estense impegnata nel
settore turistico oggi conta una rete di oltre 150 agenzie di viaggio distribuite sul
territorio italiano e un tour operator (Firmatour).
Dopo un 2005 all’insegna della stabilità
– dovuta al calo di prenotazioni conseguente agli attentati di Londra e Sharm
el Sheikh, ed allo tsunami del Sud-est
Asiatico – la società ha chiuso il 2006 superando i 300 milioni di euro di fatturato,
166 dei quali derivanti dalle agenzie di
proprietà (+14% sul 2005) e con un utile
netto che oltrepassa quota 660 mila euro.
I soci Coop, per i quali le agenzie Robintur
34
prevedono pacchetti e offerte particolarmente vantaggiosi, rappresentano il 35%
del totale.
I buoni risultati di Robintur si spiegano
con la notorietà e la fiducia riposta dal
mercato nell’azienda, la ripresa delle
vendite di viaggi sulle destinazioni a lungo raggio e anche l’ampliamento della
rete di vendita. Nel 2006, infatti, sono salite a 53 le agenzie di proprietà – con la
nuova apertura di Ancona e le acquisizioni di Ferrara e Cesena – e sono raddoppiate (oggi sono un centinaio) le agenzie
in franchising. Uno sviluppo che sta proseguendo con forza nel 2007, anche in
territori nuovi, come la Campania.
35
Gruppo Unipol
Librerie.coop
Pharmacoop Adriatica
Librerie.coop è nata nel febbraio 2006
su iniziativa di Coop Adriatica, Coop Liguria, Coop Nord Est, Coop Piemonte e
Unicoop Tirreno. Nel 2006 la società ha
aperto le prime cinque librerie, a Bologna (Centro Nova, Officine Minganti e
Centro Leonardo di Imola) e in Romagna
(a Lugo e Ravenna). Lo sviluppo è proseguito nel 2007, con l’apertura a San
Donà di Piave e continuerà nei prossimi
mesi con le inaugurazioni di Piacenza,
Genova, Pescara e Mondovì. Nel primo
anno di vita, le librerie hanno offerto un
vasto assortimento di titoli e un servizio
di qualità: i soci Coop rappresentano il
70% dei clienti. Inoltre, hanno promosso la diffusione del libro e della lettura,
dando vita a decine di occasioni di incontro e approfondimento culturale in collaborazione con i soci Coop, con gli enti,
gli editori e gli scrittori locali, le scuole,
le associazioni del territorio. Da marzo
a dicembre 2006, hanno raggiunto un
fatturato di 3 milioni di euro e un totale
di 40 addetti, in gran parte giovani librai
che sono stati formati con un percorso
appositamente studiato per consentire
loro di avvicinarsi a questa attività con
una specifica preparazione che il sistema universitario non offre.
La società costituita da Coop Adriatica,
Banca Etica e Coopersviluppo insieme a
Pharmacoop (holding formata da quattro
cooperative di consumatori: Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest, Coop
Estense e Coop Lombardia) chiude il 2006
con risultati positivi, attraverso la sua
controllata Farmacie Comunali di Padova Spa. Infatti, nonostante la prolungata
contrazione della spesa farmaceutica in
Italia e il calo generalizzato dei prezzi dei
farmaci, nel corso dell’anno, per sostenere il potere d’acquisto e il diritto alla
salute dei cittadini, la Farmacie Comunali di Padova ha praticato sconti rilevanti
sui medicinali per l’automedicazione e
sui prodotti parafarmaceutici, consentendo ai cittadini risparmi per circa 130
mila euro. Il fatturato della Farmacie Comunali di Padova Spa ha raggiunto gli 8,6
milioni (+8,5% sul 2005) e l’utile ha superato i 186 mila euro (+37,5% sul 2005).
Farmacie Comunali di Padova ha inoltre
investito per offrire farmacie innovative
e di qualità: con investimenti per circa
500 mila euro sono state ammodernate
quattro delle sei strutture comunali gestite. Nei prossimi due anni il progetto di
riqualificazione dell’intera rete sarà terminato.
Coop Adriatica detiene una partecipazione di rilievo, circa il 17%, in Holmo, la
finanziaria delle cooperative che detiene
la maggioranza di Finsoe, la quale ha il
controllo di Unipol Assicurazioni. Si tratta di una partecipazione strategica, che
ha l’obiettivo di sviluppare politiche attive
in un settore, quello assicurativo, sempre
più importante per i soci e i cittadini.
I primi mesi dell’esercizio 2006 hanno
visto l’epilogo della vicenda legata alla
partecipazione detenuta in Bnl ed al lancio dell’Opa sull’istituto bancario. Anche
Coop Adriatica ha ceduto a Bnp Paribas,
mediante transazioni sul mercato dei
blocchi, tutte le azioni ordinarie Bnl detenute, (41.098.273 azioni, al prezzo unitario di 2,925 euro, per un controvalore
complessivo di 120.152.395 euro), realizzando una plusvalenza di 6.530.149 euro.
In tal modo, Coop Adriatica ha visto pienamente salvaguardato il proprio patrimonio e valorizzate le risorse impegnate
nell’operazione Bnl.
Il 9 gennaio 2006, a seguito delle dimissioni del presidente e amministratore delegato e del vicepresidente, Unipol
Assicurazioni ha proceduto alla nomina
dei nuovi vertici della Società nelle persone di Pierluigi Stefanini e Vanes Galanti. Successivamente – il 30 giugno - il
consiglio di amministrazione di Unipol
Assicurazioni ha nominato Carlo Salvatori amministratore delegato di Unipol
Assicurazioni. Stefanini e Galanti - che
avevano ricoperto nel semestre il ruolo
di amministratori delegati - hanno mantenuto, rispettivamente, la carica di presidente e vicepresidente del consiglio di
amministrazione.
In detto contesto, va rilevato – con riferimento a Coop Adriatica – che la nomina
di Pierluigi Stefanini a presidente di Unipol Assicurazioni ha determinato, in data
20 ottobre 2006, le dimissioni di quest’ultimo dalla carica di presidente della Cooperativa.
36
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Il valore aggiunto
Il valore aggiunto è l’aggregato contabile dato dalla differenza tra il valore della
produzione e i costi per l’acquisizione
di beni e servizi. Esso rappresenta l’aumento di ricchezza creato dall’impresa
attraverso la propria attività di produzione di beni o di erogazione di servizi.
L’analisi della composizione del valore
aggiunto consente di ottenere una valutazione “oggettiva” dell’impatto sociale
di un’impresa.
Nel 2006 il valore aggiunto globale lordo
è stato di oltre 585 milioni di euro, 50 milioni in più rispetto all’anno precedente
(+9,4%), mentre il valore aggiunto caratteristico lordo è cresciuto di 25 milioni,
principalmente in relazione alle ottime
prestazioni che Centrale Adriatica, Coop
Italia e Cicc hanno saputo esprimere
nella contrattazione con i fornitori, oltre
che alla politica di contenimento dei costi perseguita.
Per quanto riguarda la redistribuzione
del valore aggiunto, anche nel 2006 i lavoratori si aggiudicano la quota maggiore (41,6%), con un incremento in valore
assoluto di circa 6 milioni di euro, in funzione dell’aumento del numero medio
dei lavoratori impiegati nell’anno.
Cresce il valore dei vantaggi per i soci,
anche se la percentuale sul totale del
valore aggiunto è in leggera flessione.
In particolare, crescono la remunerazione complessiva del prestito sociale
e il risparmio generato dalle politiche
promozionali. Peraltro, per la totalità
dei consumatori (compresi quindi anche
i soci), le promozioni hanno generato un
risparmio di oltre 80 milioni di euro, 2
milioni in più del 2005.
Si conferma il rilievo dell’impegno in attività a favore della comunità locale; si
segnala la forte crescita del valore degli
Produzione del valore aggiunto
Valore della produzione
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Ricavi e proventi vari
Totale valore della produzione
Costi della produzione
Acquisti materie prime
Variazioni rimanenze
Costi per servizi
Costi per godimento di beni di terzi
Totale costi della produzione
2006
2005
2004
1.776.619.791 1.730.153.051 1.721.648.376
124.344.849
128.958.309
148.637.572
1.925.257.363 1.854.497.900 1.850.606.685
1.281.778.958 1.269.352.112 1.279.945.555
-5.600.377
-2.609.061
9.329.122
204.389.761
204.975.554
220.141.779
23.996.230
27.292.167
26.869.552
1.538.119.411 1.492.137.726 1.509.604.215
Valore aggiunto caratteristico lordo
Saldo Gestione accessoria
Saldo Gestione finanziaria
Saldo Gestione partecipazioni
Saldo Gestione straordinaria
Valore aggiunto globale lordo
387.137.952
128.152.553
53.183.662
4.554.651
12.437.271
585.466.089
362.360.174
118.186.849
36.147.109
3.881.069
14.346.557
534.921.758
341.002.470
129.193.993
34.467.370
2.533.946
1.837.128
509.034.907
Fonte: Bilancio consolidato
Redistribuzione del valore aggiunto
21,2%
41,6%
0,5%
0,6%
13,7%
18,3%
4,1%
41,6%
4,1%
18,3%
13,7%
0,6%
0,5%
21,2%
Personale
Pubblica amministrazione
Soci
Consumatori
Sistema cooperativo
Comunità locali
Sistema impresa
37
Redistribuzione del valore aggiunto
Personale
Costo del personale
- retribuzioni dirette
- retribuzioni indirette
Investimenti in formazione
Iniziative per i dipendenti
Pubblica amministrazione
Irap - Ires
Imposte anticipate/differite
Ici
Imposte di bollo e registro
Soci
Iniziative per i soci
- Rivista Consumatori
- Collezionamento
Promozioni per i soci
Ristorno + Fedeltà premiata
Aumento gratuito Capitale sociale
Remunerazione prestito sociale
Consumatori
Promozioni per i clienti
Comunità locali
Iniziative a favore delle comunità locali
- Educare ai consumi
- Budget delle zone
- Ausilio
- Brutti ma buoni
- Ad Alta voce
- Concorsi per le scuole
Liberalità esterne
- Elargizioni
- Sponsorizzazioni
Sistema cooperativo
Fondo mutualistico (Coopfond)
Contributi associativi
Fondo nazionale propaganda Ancc
Sistema impresa
Quota di utile portato a riserva
Ammortamenti e svalutazioni
Totale
2006
243.794.723
2005
237.410.144
2004
226.976.277
175.468.957
66.168.853
1.814.913
342.000
24.019.593
23.989.358
-3.669.484
3.318.855
380.864
107.344.221
169.406.703
66.085.831
1.672.525
245.085
25.844.330
19.056.143
3.054.658
3.263.424
470.105
100.904.464
162.385.757
62.424.462
1.918.000
248.058
13.618.934
11.580.581
-1.343.501
3.066.383
315.471
99.462.189
1.872.185
12.131.329
56.979.112
6.782.622
756.017
28.822.956
80.038.058
80.038.058
2.837.814
1.861.021
13.974.489
53.901.423
6.757.787
591.410
23.818.333
78.494.750
78.494.750
2.066.024
1.755.201
14.172.063
53.811.704
6.464.668
621.238
22.637.314
66.108.279
66.108.279
1.884.887
212.466
399.242
192.716
1.333.000
104.867
113.219
240.131
456.715
221.061
584.000
89.639
67.000
295.952
511.835
202.075
81.525
270.000
365.507
116.797
3.346.327
1.361.796
1.713.071
271.460
124.085.353
43.275.386
80.809.967
585.466.089
255.194
152.284
2.281.447
364.200
1.643.741
273.506
87.920.600
11.184.375
76.736.225
534.921.758
327.155
196.345
2.576.729
628.273
1.653.569
294.887
98.407.612
19.692.932
78.714.680
509.034.907
Riclassificazione elaborata dal Controllo di gestione
alimentari invenduti destinati a fini sociali.
Infine, il valore destinato al sistema cooperativo è cresciuto di oltre un milione
di euro, grazie ai maggiori contributi
al fondo per la promozione cooperativa
che variano in proporzione all’utile netto
realizzato, mentre cresce sostanzialmente la quota destinata all’impresa,
dovuta all’elevato utile realizzato e in
particolare alla quota destinata alle riserve ordinarie e straordinarie, che restano a disposizione per la crescita della Cooperativa nei prossimi decenni.
38
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
I soci per età
La relazione sociale
18/30
anni
7,2%
oltre 60
anni
31,8%
31/40
anni
19,7%
I soci
I soci costituiscono allo stesso tempo
la proprietà sociale della Cooperativa
e i principali destinatari dei benefici
diretti (vantaggi e sconti commerciali,
garanzia e sicurezza dei prodotti) e
indiretti (tutela dell’ambiente, miglioramento del territorio e delle comunità,
diffusione dei valori di giustizia e solidarietà propri della cooperazione). È
in questi elementi che si concretizza lo
scambio mutualistico tra la Cooperativa
e i propri soci.
L’andamento dell’adesione sociale,
indica quindi il grado di fiducia che un
consumatore - decidendo di passare
dallo status di semplice cliente a quello
di socio - esprime nei confronti della
Cooperativa.
L’andamento
della base sociale
Anche nel 2006 la Cooperativa ha registrato una significativa crescita della
base sociale, riconducibile in parte alle
adesioni che ci sono state nei punti ven-
dita di recente realizzazione.
I nuovi soci sono stati infatti quasi 50
mila, mentre i recessi sono stati 5.260:
complessivamente gli iscritti al libro
soci al 31 dicembre 2006 erano 934.096,
con un incremento del 5% rispetto
all’anno precedente. Anno dopo anno,
cresce sempre più la quota di donne sul
totale dei soci, che ora è pari al 58,2%.
Cresce anche il numero di soci di
origine straniera: a fine anno, in Coop
Adriatica si contavano 34.290 soci di origine esterna all’Unione Europea. I soci
stranieri sono soprattutto in EmiliaRomagna (19.095), ma sono presenti
in misura significativa anche in Veneto,
Marche e Abruzzo. Da notare che molti
di essi (4.955) sono anche soci prestatori. Si tratta di dati significativi,
che testimoniano come la cooperativa
sia capace di rispondere alle esigenze,
anche specifiche, legate a diversi stili
di vita e di consumo di questi cittadini. Per gli stranieri, Coop Adriatica
può rappresentare un’importante occasione di integrazione nella società.
I soci per sesso
uomini
41,80%
donne
58,20%
I nuovi soci per età
oltre 60
anni
13,8%
Confronto base sociale 2006 vs. 2005
Area
Veneto
Bologna
Romagna
Marche
Abruzzo
Totale
soci al
31 dicembre 2005
nuovi soci
recessi
trasferimenti
13.627
13.059
12.667
7.752
2.139
49.244
-1.085
-2.542
-989
-507
-137
-5.260
-27
-584
824
-168
-45
0
169.747
327.897
202.076
155.167
35.225
890.112
Fonte: Libro dei soci di Coop Adriatica
soci al
31 dicembre 2006
182.262
337.830
214.578
162.244
37.182
934.096
41/50
anni
22,3%
51/60
anni
18,9%
18/30
anni
19,9%
51/60
anni
14,0%
41/50
anni
21,8%
31/40
anni
30,5%
39
I soci di Coop Adriatica
900.000
800.000
2004
700.000
2005
600.000
2006
500.000
400.000
300.000
200.000
100.000
0
Soci totali
Soci Veneto Soci Bologna Soci Romagna Soci Marche Soci Abruzzo
Nota: l’area di Bologna comprende anche Imola, che rientra nella Zona Soci Romagna 1
Fonte: Libro dei soci di Coop Adriatica
40
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
La convenienza
Al primo posto nella missione sociale della Cooperativa c’è
la convenienza e la tutela del potere d’acquisto dei soci. E nel
2006 la Cooperativa ha nuovamente riservato ai soci vantaggi
esclusivi, che hanno loro consentito di risparmiare cifre notevoli sulla spesa.
Le politiche adottate in questo ambito sono orientate a premiare la fiducia dei soci verso la Cooperativa: a giugno è stata
introdotta una nuova promozione che prevede la possibilità di
ottenere uno sconto del 10% sullo scontrino di una spesa, per
tutti quei soci che nel corso del mese precedente hanno fatto
acquisti in modo preferenziale presso i punti vendita della Cooperativa. Questa iniziativa è stata molto apprezzata dai soci, che
hanno aderito in misura notevole (in media sono state oltre 200
mila le spese scontate in ciascuno dei quattro cicli di promozione), con un risparmio di circa 6,5 milioni di euro sul totale
delle loro spese.
Un’altra iniziativa tesa a supportare i bilanci familiari in un
periodo di difficoltà economiche è stata quella relativa agli articoli per la scuola: in primo luogo i testi scolastici, che sono
stati posti in vendita a un prezzo ridotto per tutta la clientela,
ma con uno sconto maggiore per i soci. Sono stati oltre 31 mila
i soci che hanno colto questa opportunità - resa possibile grazie
all’allestimento di un apposito spazio in 48 supermercati oltre
che in tutti gli ipermercati - che ha garantito un risparmio complessivo di 850 mila euro.
Nel complesso, le promozioni riservate ai soci sono passate
da 55 (totale 2005) a 101, grazie all’incremento di offerte monoprodotto e pacchetti riservati ai soci.
Se si considerano le principali fonti di risparmio per i soci, il
vantaggio economico ad essi riconosciuto ammonta complessivamente a 76 milioni di euro, di cui 57 milioni grazie ad offerte e promozioni, 12 milioni con il collezionamento (utilizzato in
maggioranza trasferendo i punti in sconti) e quasi 7 milioni con
il ristorno.
La convenienza spiega, da un lato, il continuo incremento di
adesioni alla Cooperativa e, dall’altro, l’elevata incidenza degli
acquisti effettuati dai soci sul totale delle vendite, che si conferma anche per il 2006 vicino al 75%. Il che significa che le
vendite sviluppate da Coop Adriatica sono realizzate per circa
tre quarti con gli acquisti dei soci. Peraltro, tale percentuale è
assai superiore alla quota minima, 50,1%, fissata dalla legge ai
fini dell’inserimento di Coop Adriatica nell’albo delle cooperative a mutualità prevalente.
Da sottolineare come il socio riconosca alla Cooperativa un
ruolo speciale, e in molti casi addirittura esclusivo, nella propria attività di spesa. Infatti il valore dello scontrino medio del
socio nel 2006 è praticamente il doppio rispetto allo scontrino
del cliente non socio.
Vendite ai soci
Vendite ai soci
su rete totale
% delle vendite ai soci
sul totale
% delle vendite ai soci
su rete omogenea
Differenza % tra
scontrino medio del socio
e del cliente non socio
2006
2005
variazione
milioni
di euro
1.372
1.353
+ 1,4%
%
74,2%
74,2%
0 p.p.
%
74,5%
75,5%
- 1 p.p.
%
96%
99%
- 3 p.p.
Fonte: Controllo di gestione
Promozioni ai soci
Promozioni
supermercati
Promozioni
ipermercati
Risparmio
per i soci
U.M.
2006
2005
2004
numero
55
25
45
numero
46
30
50
56.979.112 53.901.423 53.811.704
euro
Fonte: direzione Marketing
Ristorno
U.M.
Ammontare
ristorno inclusa
Fedeltà premiata
migliaia
di euro
2006
2005
2004
6.782
6.758
6.465
Fonte: Bilancio d’esercizio
Fruizione del ristorno
% di ristorno 2005
speso o devoluto
dai soci nel 2006
U.M.
2006
2005
2004
%
88,4%
78,6%
82,5%
Fonte: Amministrazione soci e prestito
41
Il ristorno
Oltre alle offerte riservate e al collezionamento, i soci usufruiscono del ristorno. In pratica è la restituzione di una quota di
quanto speso in relazione agli acquisti effettuati durante l’anno
presso la Cooperativa. L’entità del ristorno viene definita, secondo quanto stabilito della legge sul diritto societario per le
cooperative a mutualità prevalente, sulla base della dimensione dello scambio mutualistico tra la cooperativa e i soci. Dal
2005 Coop Adriatica si è dotata di un apposito Regolamento,
approvato dall’assemblea dei soci.
Per il 2007, a valere sugli acquisti effettuati nel 2006, la quota
del ristorno è dello 0,50% del totale delle vendite ai soci, per
un ammontare totale di 6,78 milioni di euro (in linea con l’anno precedente), di cui 6,54 milioni maturati dai soci dei punti
vendita Coop Adriatica, 90 mila euro dai soci dei punti vendita
Sageco e 150 mila euro dai soci dei punti vendita Sara.
Coop Adriatica, conferma quindi questo consistente riconoscimento ai soci, anche in un esercizio nel quale la Cooperativa ha investito molte risorse per ridurre i prezzi e mantenere
l’obiettivo di catena più conveniente. Coop Adriatica ritiene infatti che i soci meritino un vantaggio esclusivo rispetto ai clienti
non soci, ancor di più in un periodo in cui il Paese, e quindi le
singole persone e le famiglie, attraversano un periodo di difficoltà economica.
Nel 2006 è cambiata la modalità di consegna del ristorno: i soci
infatti hanno potuto fruire della propria quota direttamente alla
cassa o all’Ufficio soci di qualsiasi punto vendita, senza necessità
di ritirare preventivamente il tagliando cartaceo, come avveniva
in passato, azzerando così i tempi di attesa per l’effettiva disponibilità del ristorno rispetto alla sua erogazione. Per informare
i soci su questa novità, a tutti è stata inviata una lettera con le
informazioni sull’entità del proprio ristorno e sulle modalità di
fruizione. Rispetto agli anni scorsi, questa procedura ha portato
a una percentuale di utilizzo del ristorno molto maggiore, con
corrispondente riduzione del numero di soci che non ne hanno
fruito (il cui ristorno viene comunque accreditato sulla quota sociale). Anche nel 2006 al ristorno era associata la solidarietà, con
la possibilità per i soci di devolvere la quota di propria spettanza
a favore di progetti sociali nel territorio, selezionati con il bando
C’entro anch’io. Probabilmente, però, la spendibilità immediata
degli importi ha penalizzato la solidarietà: il ristorno donato dai
soci ammonta infatti a 95 mila euro, contro i 146 mila del 2005.
Per compensare questo calo, il consiglio di amministrazione ha
stanziato, per i 34 progetti proposti, 50 mila euro in aggiunta ai
140 mila previsti dal bando, lasciando così immutato l’impegno
complessivamente sostenuto dalla Cooperativa a favore della
solidarietà nel territorio.
42
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Informazione e partecipazione dei soci
Copie stampate rivista Consumatori
Costi rivista Consumatori (euro)
Assemblee separate sul Bilancio
Soci partecipanti alle assemblee separate
Assemblee sul Preventivo
Soci partecipanti alle assemblee
sul Preventivo
2006
6.669.042
1.810.367
90
16.579
36
2005
7.193.555
1.861.021
90
16.642
40
2004
6.372.280
1.806.480
84
17.193
27
2.700
4.654
2.727
Fonte: direzione Politiche sociali
L’informazione
La partecipazione
Coop Adriatica sollecita i soci a prendere parte alla definizione, alla gestione e alla valutazione delle politiche economiche, sociali e ambientali della Cooperativa, con modalità
di coinvolgimento orientate alla massima trasparenza e democrazia.
Per la presentazione del Preventivo di sostenibilità 2006, in
gennaio, si sono tenute 36 assemblee, alle quali hanno partecipato 2.700 persone. Nel mese di maggio, invece, si sono tenute 90 assemblee, distribuite su tutto il territorio di presenza
della Cooperativa, che hanno portato all’approvazione del Bilancio consuntivo 2005. I partecipanti sono stati 19.425, di cui
16.579 soci, che hanno nominato 251 delegati all’Assemblea
generale che si è tenuta a Pesaro il 10 giugno.
I 14 consigli di Zona soci si sono riuniti in media 7 volte ciascuno, per un totale di 103 incontri, e sono stati impegnati in
diversi appuntamenti formativi, volti a dare ai consiglieri gli
strumenti per svolgere al meglio il proprio ruolo di relazione
nel territorio. I temi affrontati nella formazione hanno spaziato dal commercio equo-solidale alla progettazione degli
interventi in ambito sociale e hanno incluso visite a fornitori e
al Salone del Gusto di Torino.
I soci impegnati in attività di volontariato all’interno della
Cooperativa sono oltre mille: ai 387 consiglieri di Zona si aggiungono, infatti, quasi 700 soci impegnati in Ausilio o in altre
forme di volontariato. Anch’essi sono stati coinvolti negli appuntamenti istituzionali, in particolare nella Consulta sociale
svoltasi a Cervia a inizio dicembre, che ha delineato gli interventi della Cooperativa in questo ambito per il 2007.
In una cooperativa a così vasta base sociale, l’informazione costituisce un elemento fondamentale per garantire il diritto alla
conoscenza e quindi alla reale partecipazione alle scelte di indirizzo dell’impresa. Coop Adriatica si è dotata di vari strumenti
di comunicazione con i propri soci
Il principale strumento è la rivista Consumatori che viene recapitata periodicamente (10 numeri l’anno) al domicilio dei soci di
Coop Adriatica e altre sei cooperative, del distretto Adriatico e
del distretto Nord-ovest, con una tiratura annuale che supera
i 27 milioni di copie. La rivista, interamente stampata su carta
riciclata con marchio Ecolabel, è composta da una parte comune di 40 pagine, cui fa seguito una parte che varia, dedicata
alle singole cooperative ed ai diversi territori, che è mediamente di 24 pagine. Coop Adriatica produce 4 edizioni distinte di
Consumatori (Bologna, Romagna, Marche-Abruzzo e Veneto).
L’impegno economico per la realizzazione della rivista è assai
rilevante, sia per l’elevato numero di copie stampate (per Coop
Adriatica, complessivamente quasi 7 milioni nel 2006), che per
l’alta incidenza delle spese postali.
Dopo le modifiche introdotte nel 2004, che hanno riguardato
la rivista in tutti i suoi aspetti - dal formato alla grafica, dalla
testata ai contenuti - sono anche state svolte indagini (con un
significativo coinvolgimento di soci di Coop Adriatica) per verificare il gradimento della nuova impostazione del mensile,
che hanno fatto fin qui emergere risultati positivi. Una nuova
indagine sarà ultimata entro l’estate 2007 e sarà la base per
aggiornare la riflessione sulla rivista.
Dall’inizio del 2006, il mensile è consultabile anche nella sua
versione on line, all’indirizzo www.consumatori.e-coop.it .
Oltre a Consumatori, non mancano però altri mezzi per tenere
informati i soci (e la generalità dei consumatori) sulle iniziative
e le attività della Cooperativa, come i depliant distribuiti a punto
vendita e a domicilio, il portale internet www.e-coop.it, la radio
interna ai negozi (Radiocoop) e il servizio Filo diretto.
In ogni negozio è attivo un Punto soci al quale ci si può rivolgere
per chiedere informazioni e presentare richieste.
43
La Consulta sociale.
Costruire insieme la nuova Coop dei cittadini
La partecipazione democratica è un percorso in continuo miglioramento; per questo per la Consulta sociale 2006 si è avviato
un nuovo iter per il coinvolgimento dei Consigli di Zona. Gli “Stati
generali” di Coop Adriatica si sono tenuti a Cervia il 2 e 3 dicembre. In quell’occasione, circa 200 tra consiglieri di Zona e volontari, in rappresentanza degli oltre 900 mila soci della Cooperativa,
si sono confrontati sulle attività sociali da mettere in campo nel
2007 e sul tema della responsabilità sociale, con il consiglio di
amministrazione e i dirigenti.
Per accrescere il coinvolgimento di tutta la Cooperativa, è stato
pensato un percorso che ha rinnovato lo svolgimento della Consulta: un’esigenza peraltro posta all’attenzione dai soci l’anno
scorso. A settembre, i 14 presidenti delle Zone soci hanno collaborato ad individuare le modalità di svolgimento della Consulta e
quattro principali tematiche da sviluppare e su cui confrontarsi:
“Partecipazione democratica dei soci alla vita e alle scelte della
Cooperativa”, “Nuova Coop dei cittadini e il ruolo dei rappresentanti sociali e dei soci volontari”, “Rapporto con il territorio, in
particolare con le organizzazioni sociali e le associazioni di volontariato” e, infine, “I giovani e la Coop, le attività culturali”.
Su ognuna di queste tematiche è stato impegnato un gruppo di
lavoro tecnico composto da alcuni responsabili di diversi settori
della Cooperativa e dai presidenti di Zona. I gruppi si sono incontrati in autunno per predisporre una prima serie di proposte.
Questi spunti, dapprima, sono stati discussi e arricchiti da tutti i
Consigli di Zona; quindi sono approdati alla Consulta di Cervia.
In questa sede, sono stati costituiti i quattro gruppi allargati ai
soci presenti per discutere degli spunti emersi e per individuare
le priorità tra tutte le proposte presentate durante il confronto
preliminare. Le conclusioni dei lavori di ciascun gruppo, infine,
sono state presentate all’assemblea plenaria per la loro approvazione.
Tra le priorità indicate dai soci, l’innovazione delle modalità di
convocazione e di svolgimento delle assemblee, così da aumentare la partecipazione e il coinvolgimento di tutte le componenti
della Cooperativa. Oltre a ciò, i soci hanno sottolineato l’importanza di trasmettere ai giovani i valori della cooperazione e di intensificare le iniziative culturali e i progetti a tutela dell’ambiente. Alcuni di questi risultati sono allo studio dei dirigenti della
Cooperativa, come possibili proposte in sede di elaborazione del
nuovo Piano strategico.
Altri piccoli suggerimenti sono già stati concretizzati: per esempio, una sintesi del Bilancio 2006, posto all’approvazione dei soci
alle assemblee separate di maggio 2007, è stata pubblicata su
Consumatori all’inizio di maggio, in modo da dare ai soci la possibilità di valutare più attentamente i risultati della Cooperativa
prima di esprimere il proprio voto.
44
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Soci prestatori
2005
4.025
3.762
3.708
11.035
50.000
10.242
Il Prestito sociale è un elemento che contraddistingue
da sempre la relazione tra il socio e la Cooperativa. Il
socio, infatti, con una parte delle proprie disponibilità
finanziarie può sostenere la Cooperativa e il suo sviluppo, tutelando al tempo stesso il proprio risparmio.
Coop Adriatica gestisce queste risorse in modo da
garantire la liquidazione del prestito in ogni momento,
investendole prevalentemente in titoli a breve e a tassi
variabili, quindi a basso rischio e facilmente liquidabili. Il prestito sociale viene remunerato con un tasso di
interesse che è in linea con il mercato dei titoli di Stato
a breve.
Nel corso del 2006 i tassi sul prestito sono stati rivisti
tre volte, sempre in aumento, al variare delle condizioni
di mercato; ai soci prestatori la cooperativa ha riconosciuto una remunerazione lorda complessiva di quasi
29 milioni di euro. Il socio non sostiene alcun costo di
tenuta del libretto né per le operazioni di versamento
o prelievo, inoltre il prestito è sottoposto a un’imposta
del 12,5%, contro il 27% di altri investimenti con caratteristiche analoghe (depositi a vista e certificati di investimento). Al contrario di un conto corrente, infatti, il
libretto di prestito sociale non prevede nessuna spesa.
A fine 2006, l’ammontare complessivo del prestito da
soci era di 1.757 milioni di euro, con un incremento di
16 milioni sull’anno precedente; i nuovi prestatori sono
stati oltre 11 mila, che portano il totale, al netto dei recessi, a 208.715 soci.
2004
10.830
Il Prestito sociale
201.700
100.000
195.220
150.000
208.715
200.000
2006
0
Soci prestatori
Nuovi
soci prestatori
Recessi tra i
soci prestatori
Ammontare prestito sociale
U.M.
Ammontare prestito
sociale al 31/12
Incremento del prestito
sull’anno precedente
2006
2005
2004
euro 1.757.590.336 1.741.768.259 1.697.723.185
euro
15.822.077
44.045.074
55.845.679
Fonte: Report direzione Finanza
Tassi lordi del prestito sociale al 31/12/2006
da 0 a 2.500 euro
1,25%
da 2.501 a 15.000 euro
oltre 15.000 euro
1,60%
2,60%
Fonte: Report direzione Finanza
Servizi finanziari
U.M.
Punti vendita coperti
Promotori
Prodotti raccolta
Ammontare prodotti raccolta
Mutui erogati
Ammontare mutui erogati
Fonte: Report direzione Finanza
numero
numero
numero
milioni di euro
numero
milioni di euro
2006
27
8
461
5,6
121
12,5
2005
20
8
387
4,4
209
16,4
2004
30
11
259
3,1
224
22,2
45
I servizi finanziari
Ai soci prestatori, la Cooperativa mette a disposizione una serie di altri servizi e vantaggi. Ad esempio, la Carta socioCoop,
di cui tutti i soci sono in possesso, può essere abilitata per il
pagamento della spesa (previa riconoscimento tramite codice
Pin), con addebito direttamente sul prestito, e per il prelievo di
contante direttamente alle casse dei punti vendita, durante tutto l’orario di apertura e per un massimo di 250 euro al giorno.
A fine 2006 le carte attivate per pagamento e prelievo erano
75.626, con un aumento di 4.255 sul 2005, Circa il 4,5% del totale degli acquisti effettuati nell’arco dell’anno è stato pagato
attraverso la Carta socioCoop.
Da tre anni, inoltre, il socio prestatore può farsi trasferire denaro sul proprio conto corrente bancario tramite bonifico dal
libretto di prestito. Anche questo è un servizio gratuito, sempre
più apprezzato dai soci: nel corso del 2006 sono stato effettuati
circa 3.077 bonifici, per un importo complessivo di 16 milioni di
euro.
Inoltre, tramite la società Simgest (controllata dalle cooperative di consumatori del sistema Coop), Coop Adriatica offre
ai soci la possibilità di accedere a prodotti di gestione del risparmio, assicurativi e mutui a condizioni particolarmente
vantaggiose. L’attività di Simgest in Coop Adriatica si svolge
grazie all’impegno di 8 promotori finanziari che hanno un proprio ufficio all’interno di 27 punti vendita. Nel corso del 2006 i
contratti sottoscritti sono stati 582, di cui 461 per prodotti di
raccolta quali fondi comuni, obbligazioni, polizze previdenziali,
con un ammontare totale di 5,5 milioni di euro, e 121 per mutui
per l’acquisto di abitazioni, per complessivi 12,5 milioni di euro.
Questi risultati testimoniano la crescente fiducia dei soci nelle
proposte di Coop in campo finanziario, considerata particolarmente affidabile all’interno di un contesto generale del mondo finanziario nel quale si registra una forte crisi di credibilità.
Gli impieghi finanziari di Coop Adriatica rispondono a criteri di
massima trasparenza ed escludono quei soggetti che operano
in contrasto con i valori di fondo della cooperativa. Nel 2006
peraltro Coop Adriatica ha investito, come da impegno assunto
nel preventivo di sostenibilità, una parte della propria liquidità
in fondi ad alto contenuto etico, che sostengono l’imprenditoria
sociale tramite la formula del microcredito e che favoriscono lo
sviluppo del commercio equo solidale: a fine anno l’investimento complessivo ammontava a 4 milioni di euro. È poi proseguita
la collaborazione con Banca Popolare Etica, della quale Coop
Adriatica è socia, con la promozione dei suoi prodotti finanziari
e con iniziative di carattere sociale, in particolare nei progetti di
solidarietà nel territorio C’entro anch’io.
Rigore e trasparenza:
la gestione del Prestito sociale
Il prestito sociale alle cooperative è regolamentato dalla legge 59 del ’92 e dalle disposizioni attuative di Banca d’Italia
e Cicr (Comitato interministeriale per il credito e risparmio),
che lo collocano nell’ambito più generale della disciplina
della raccolta del risparmio ad opera di soggetti diversi dalle banche. Coop Adriatica offre le migliori garanzie relativamente alla corretta e trasparente gestione delle somme che
le vengono affidate dai soci. La Cooperativa dispone infatti di
un Regolamento sul prestito e di un Regolamento finanziario interno che fissano i criteri e le modalità di utilizzo delle
risorse generate dall’attività economica, nonché del prestito
sociale. Nel 2006 inoltre ha recepito, tramite l’approvazione
nelle assemblee di Bilancio, il Regolamento nazionale proposto dall’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumo, che codifica alcune regole fondamentali per la raccolta e
la gestione del Prestito sociale, alle quali tutte le cooperative
di consumatori dovranno attenersi. Il testo vuole contribuire
ad assicurare ai soci la massima tutela, trasparenza e informazione sulle attività svolte.
Molte delle novità del Regolamento nazionale sono già da
tempo garantite in Coop Adriatica: ad esempio, per assicurare ai soci il rimborso del prestito entro 48 ore dalla richiesta,
le cooperative sono tenute a mantenere liquido, o in attività
prontamente liquidabili, almeno il 30% dei fondi derivati dalla raccolta del prestito da soci (articolo 13); in effetti Coop
Adriatica abitualmente investe oltre il 70% del prestito in titoli di questo tipo.
Inoltre, il prestito deve essere utilizzato per raggiungere gli
scopi sociali delle cooperative e l’articolo 20 prevede il divieto
di immobilizzare - con investimenti in immobili, attrezzature,
impianti, partecipazioni in società non quotate - più del 30%
del prestito raccolto dai soci (articolo 20). Anche in questo
caso, Coop Adriatica si è data da tempo un tetto, più restrittivo, massimo del 10%, in investimenti immobiliari e mobiliari.
Il Regolamento prevede anche che il collegio sindacale, almeno una volta ogni tre mesi, effettui verifiche sugli impieghi, cioè sul corretto utilizzo dei depositi dei soci risparmiatori, e ogni sei mesi riferisca al consiglio di amministrazione
sui risultati dei controlli effettuati (articolo 21). A sua volta,
il socio prestatore, almeno una volta all’anno dovrà ricevere
comunicazione sull’attività di vigilanza, oltre che di gestione
del libretto (articolo 22).
In caso di eventuale non ottemperanza al Regolamento da
parte della Cooperativa, è previsto che possa essere perfino
revocata l’autorizzazione all’utilizzo del marchio Coop.
46
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Altri servizi per i soci
Il Salvatempo
I soci di alcuni punti vendita possono effettuare la propria
spesa con l’aiuto del Salvatempo, un lettore portatile di codici
a barre che consente di fare da sé il conto della spesa man
mano che si riempie il carrello, per poi pagare in apposite casse riservate. Ciò porta a una riduzione significativa dei tempi
di attesa alle casse. Attualmente il servizio è disponibile nell’area di Bologna (nei supermercati San Ruffillo, Andrea Costa, San Vitale e negli ipercoop Centro Lame e Centro Nova), a
San Giovanni in Persiceto, Cento, Montebelluna, Castelfranco
Veneto, Ravenna (via Faentina), Forlì (supermercato I Portici),
Fabriano e all’ipercoop di Rimini. Il servizio è molto apprezzato dai soci, che lo utilizzano in misura assai elevata. Infatti,
i risultati ottenuti nei quattordici punti vendita in cui è stato installato sono molto positivi: i soci che si sono registrati
per utilizzare il Salvatempo sono sempre più numerosi, più di
100 mila, e il numero delle spese effettuate cresce di anno in
anno. In media, nei punti vendita in cui è attivo, il 12,5% delle spese del 2006 è stato effettuato utilizzando il Salvatempo,
con un’incidenza pari al 20% sul valore totale delle vendite di
quei punti vendita.
Il turismo
Attraverso Robintur, società controllata da Coop Adriatica,
i soci possono viaggiare in Italia e nel mondo in sicurezza e
a prezzi particolarmente vantaggiosi. Nel corso del 2006 le
proposte di viaggio formulate per i soci sono state 1.470, pubblicizzate attraverso i cataloghi Viaggiare da soci e sulla rivista Consumatori oppure promosse insieme ai tour operator in
occasioni particolari (Natale e Capodanno). I soci che hanno
aderito a queste promozioni sono stati numerosi: i pacchetti
venduti sono stati 7.292. Oltre a questa importante possibilità,
ai soci sono riconosciuti anche altri vantaggi, tra cui la possibilità di accumulare i punti del collezionamento Coop tramite
l’acquisto di pacchetti di viaggio.
Le convenzioni
Nel corso dell’anno è proseguita la proposta di convenzioni
per i soci. Si tratta di accordi con diversi soggetti, pubblici,
privati, associativi, che consentono ai soci della cooperativa di
accedere e partecipare ad attività e iniziative a condizioni particolarmente vantaggiose, in forza, appunto, dell’appartenen-
47
za a Coop Adriatica. Tra le 262 convenzioni attive a fine 2006,
ben 94 erano quelle di tipo culturale (teatri, cinema, rassegne
musicali, musei e mostre d’arte...), 57 relative a sport e benessere (dagli abbonamenti per piscine e palestre, alle cure
termali), 55 per corsi (di lingue e informatica, ma anche di cucina, musica e artigianato artistico), 34 per servizi (dall’adesione all’Aci ai servizi di spiaggia degli stabilimenti balneari) e
22 per l’accesso a parchi naturalistici e parchi divertimento.
Anche se non è possibile disporre di un numero preciso dei
soci che hanno usufruito dei vantaggi previsti dalle convenzioni, secondo una stima attendibile, basata su una rilevazione
campionaria, la quantità complessiva si avvicina alle 500 mila
unità. Di conseguenza il risparmio conseguito dai soci consiste in diverse centinaia di migliaia di euro.
I soci vengono informati delle opportunità di cui possono
usufruire, tramite una guida tascabile che raccoglie l’elenco delle convenzioni, distribuita a punto vendita in decine di
migliaia di copie. Delle nuove convenzioni viene inoltre data
notizia attraverso il giornale “Consumatori” e i depliant con
le offerte promozionali, consegnati a domicilio, tramite manifesti, locandine e con gli annunci di “Radiocoop”, nei punti
vendita.
Alla Coop il teatro a portata di tutti
Da diversi anni, gli accordi con i principali enti teatrali
consentono ai soci di Coop Adriatica di usufruire di sconti
e condizioni di acquisto favorevoli presso i principali teatri
della loro città. Dal 2004, inoltre, a Bologna è possibile acquistare i biglietti per le rappresentazioni non solo presso
le biglietterie dei teatri, ma anche presso i Punti d’ascolto degli ipercoop Centro Borgo, Lame e Nova. Il servizio
è realizzato grazie al Consorzio Bologna Multimediale e
sostenuto da Coop Adriatica e Charta, con l’obiettivo di
calmierare i prezzi dei biglietti, ottenendo un risultato importante per i soci Coop. Il biglietto dei teatri in convenzione comprato in prevendita nei Punti d’ascolto costa al
massimo come quello a prezzo intero, comprato alla biglietteria del teatro: in altri termini, i costi del servizio e
delle commissioni di prevendita sono di fatto “assorbiti” e
contenuti nella quota sconto prevista per i soci. L’iniziativa
- che semplifica la prenotazione e l’acquisto dei biglietti
per rappresentazioni e concerti - è stata molto apprezzata: nel 2006 i biglietti venduti nei tre ipercoop sono stati
9.307; pertanto si è esteso questo servizio anche presso
le Librerie.coop dei centri commerciali Officine Minganti,
Esp e Leonardo.
Convenzioni
13%
19%
8%
11%
8%
13%
5%
11%
10%
2%
48
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
I Consumatori
La convenienza
Coop Adriatica, a fronte di un mutamento del mercato dei consumi e di una
contrazione che ha riguardato soprattutto il settore alimentare, ha intensificato
le proprie azioni al fine di garantire la
massima convenienza. Questa missione
fondamentale, la Cooperativa la sviluppa
certamente nei confronti dei propri soci,
ma anche nei confronti di tutti i consumatori che frequentano i suoi punti vendita.
Peraltro, l’obiettivo di Coop Adriatica è
costantemente quello di essere l’impresa di distribuzione più conveniente, nella
media, rispetto ai “concorrenti orizzontali” (cioè per area territoriale omogenea
e per tipologia di punto vendita). Questo
obiettivo viene perseguito con diverse
modalità, senza mai rinunciare a sicurezza, qualità e servizio, che restano elementi fondamentali dell’offerta di Coop, e
senza compromettere un costante equilibrio economico. Anzitutto proponendo i
prezzi più vantaggiosi sui prodotti di prima necessità, ampliando l’assortimento
dei prodotti a marchio - che hanno un
differenziale di prezzo tra il 15 e il 25% rispetto a quelli della marca leader immediatamente confrontabile - e inserendo
nell’assortimento un crescente numero
di prodotti di cosiddetto primo prezzo. È
stato inoltre proseguito il percorso di interventi di ribasso permanente dei prezzi, con la formulazione di un “carrello
tipo” di prodotti scontati grazie al quale
la cooperativa è in grado di garantire al
consumatore “convenienza sicura tutti i
giorni”.
Inoltre, si è offerta una convenienza ulteriore sui prodotti base per la vita delle
persone: la diffusione nei punti vendita
del pane comune ad 1 euro al Kg, l’estensione della linea convenienza ortofrutta
e della linea convenienza carne. E tutti i
giorni dell’anno sono state presenti ini-
ziative promozionali per tutti i consumatori, soci e non, che hanno generato un
risparmio complessivo pari a 80 milioni
di euro.
Come si è illustrato nel paragrafo relativo ai soci, ha registrato un notevole
gradimento la promozione relativa ai testi
e materiali scolastici, che prevedeva uno
sconto del 10% per tutti i clienti, che saliva al 15% per i soci.
Con l’avvio dei punti Coop Salute si è
venuta a determinare una grande opportunità di risparmio per i soci e per tutti
i cittadini, che grazie allo sconto hanno
risparmiato in media il 17,75% sui loro
acquisti effettuati in questi reparti interni a 10 ipercoop, per un totale di 414 mila
euro.
La politica della convenienza ha sposato anche la scelta della sostenibilità
ambientale e sociale, promuovendo, con
iniziative dedicate, la vendita dei prodotti
a marchio Coop, biologici, certificati ambientalmente, equosolidali (Solidal Coop)
e dei prodotti Libera Terra. Anche per
questo motivo Coop Adriatica risulta la
Cooperativa con i più alti fatturati di tut-
to il sistema Coop sia dei prodotti Solidal
che di Libera Terra.
Una costante rilevazione dei prezzi
presso i concorrenti presenti sul territorio, sulla base di un “paniere” di prodotti
confrontabili, permette a Coop Adriatica
di stabilire in modo attendibile il grado di
convenienza dei propri punti vendita. Nel
2006, a fronte di una sostanziale stagnazione dei consumi, soprattutto alimentari,
e di un accentuarsi della concorrenza, con
una forte pressione delle politiche promozionali, Coop Adriatica ha mantenuto
fermo l’obiettivo di essere la catena più
conveniente nei territori in cui è presente,
con una convenienza dello 0,50% rispetto
ai concorrenti, garantendo comunque la
qualità dei prodotti, il livello del servizio
offerto e un continuo equilibrio economico. Addirittura il risultato medio ponderato è stato dello 0,64%. Come si rileva dagli indicatori che seguono si è registrata
un’area di sofferenza solo nel Veneto, in
particolare nei supermercati, dove alcuni operatori concorrenti hanno basato la
propria proposta commerciale esclusivamente sul piano dei prezzi.
La competitività di prezzo per area geografica
AREA
EMILIA
-0,62%
AREA
VENETO
+0,37%
COOP
ADRIATICA
- 0,64%
AREA
ROMAGNA
-1,09%
AREA
MARCHE
ABRUZZO
-1,19%
49
Inoltre Coop, attraverso il suo Osservatorio nazionale prezzi, calcola un
indice sintetico di inflazione alla vendita in Coop, direttamente raffrontabile
all’indice Istat alimentare per prodotti
alimentari e bevande analcoliche. Esso
indica quanta convenienza si trova in
Coop, confrontando l’andamento dei
suoi prezzi rispetto all’andamento medio nazionale. Nel 2006, l’inflazione in
Coop calcolata secondo il paniere Istat è
stata pari allo 0,7%, a fronte di un dato
Istat pari all’1,7%. Coop ha quindi limitato notevolmente gli aumenti di prezzo,
con un incremento nettamente inferiore
all’inflazione nazionale, a tutto vantaggio
dei consumatori.
In Coop Adriatica, peraltro, le politiche
orientate alla convenienza hanno determinato un risultato ancora migliore, con
un’inflazione negativa: dalle analisi svol-
te internamente, infatti, emerge che nel
2006 i prezzi dei prodotti in vendita presso la Cooperativa sono diminuiti mediamente dello 0,17% rispetto al 2005.
Confronto omogeneo inflazione alla vendita Coop vs. Istat
4,00%
3,00%
2,00%
1,00%
0,00%
-1,00%
-2,00%
Coop Alimentare
-3,00%
Pane a 1 euro al chilo
dic
‘05
gen
‘06
feb mar
‘06 ‘06
Alla Coop, con appena 1 euro si porta a casa un chilo di ottimo pane comune, semplice impasto di farina, sale, acqua e lievito. Insomma, il classico
buon pane “di una volta”. Il cibo più presente sulle tavole degli italiani, il
più denso anche di significati simbolici, viene proposto su tutta la rete di
vendita di Coop Adriatica a un prezzo estremamente contenuto, compreso
tra la metà e un terzo rispetto alla media. Formulata a fine 2005 insieme a
Centrale Adriatica, l’iniziativa è stata dapprima sperimentata in alcuni supermercati e poi estesa a tutta la rete di vendita. La Cooperativa vuole infatti che sui prodotti di prima necessità, e in particolare tra le numerosissime
offerte di pane, il consumatore abbia la possibilità di sceglierne anche di
qualità ma a prezzo molto vantaggioso.
Il risparmio complessivo che si riesce a realizzare sul suo costo (60%) è
ottenuto agendo su tre fronti: produzione e trasporti, grazie ad accordi con
i fornitori tutti selezionati tra le aziende maggiori e di più sicura affidabilità,
e infine sulla decisione di Coop di rinunciare a una quota dei propri margini
di guadagno.
Il pane “a buon mercato” si affianca ora negli scaffali alle consuete, infinite
varietà di quelli addizionati. Per rispecchiare tradizioni e abitudini locali si
presenta in forme diverse a seconda delle regioni e dei territori. Così in
Emilia è un classico filone allungato, in Veneto una pagnotta rotonda, mentre nelle Marche e in Abruzzo è il tipico toscano salato. Oltre che confezionato, viene offerto anche sfuso in modo da permettere, a chi lo desideri, di
acquistarne anche solo mezzo chilo per volta; proprio perché composto da
ingredienti semplicissimi, si può conservare a lungo, almeno tre giorni.
Nel 2006, le pagnotte venute sono state 538.287, per un fatturato di identico
importo.
apr mag giu
‘06 ‘06 ‘06
lug
‘06
Istat Alimentare
ago
‘06
set
‘06
ott
‘06
nov
‘06
dic
‘06
50
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Qualità e sicurezza
La convenienza è senza dubbio uno degli elementi caratterizzanti la missione
di Coop e di Coop Adriatica. Essa però
non può prescindere dalla qualità e dalla
sicurezza dei prodotti posti in vendita e,
più in generale, dal servizio reso a soci e
consumatori, che rappresentano obiettivi di primaria importanza.
Fondamentale, in questa direzione è il
ruolo svolto da Coop Italia, la centrale acquisti e marketing del sistema Coop, che
presidia anche la strategia e la gestione
del prodotto a marchio Coop. È opportuno, quindi, dare conto dell’attività che in
questi campi viene svolta da Coop Italia e
che Coop Adriatica trasferisce nella gestione della propria rete di vendita.
Tutte le attività svolte da Coop Italia
relativamente ai controlli di qualità e
sicurezza sono certificate. In particolare, fin dall’agosto 2000, Coop utilizza un
sistema di qualità certificato ISO 9001;
tale sistema è certificato secondo la
norma più recente ISO 9001:2000 (detta
anche Vision 2000) per quanto riguarda
la progettazione, il controllo e il miglioramento dei prodotti a marchio, nonché
la valutazione, la validazione e i controlli
dei fornitori. Nel 2006 questo sistema di
certificazione è stato rinnovato e in tale
occasione si è anche provveduto ad aggiungere agli scopi della certificazione
la definizione e il controllo delle regole a
presidio dei valori del prodotto Coop, che
devono quindi essere l’elemento cardine
attorno a cui si sviluppa l’offerta commerciale.
Inoltre, per razionalizzare l’insieme
delle certificazioni ottenute in vari ambiti sul prodotto a marchio, si è proceduto
alla certificazione di servizio di controllo:
in pratica, due enti di controllo accreditati - Bvqi e Csqa – hanno attestato, dopo
attente verifiche, che l’intero sistema di
controllo Coop è serio ed affidabile su
tutti i propri prodotti.
Ispezioni e analisi sul prodotto Coop confezionato
Totale ispezioni
Totale analisi
2006
2005
2004
318
267
248
3.715.000
2.900.000
2.800.000
Fonte: Bilancio sociale Coop Italia
Il laboratorio di Coop Italia
Coop Italia svolge un attento lavoro di
ricerca e analisi attraverso un proprio
laboratorio - sottoposto periodicamente
alle verifiche dell’ente di certificazione
Sinal - che opera in tre aree: biologia
molecolare, sensoriale e chimica. Nel
2006 numerose attività di ricerca si sono
affiancate alle tradizionali attività di analisi di routine.
Nell’ambito dell’area di biologia molecolare sono state effettuate oltre 3 mila
analisi di Ogm su mangimi; sono inoltre
state eseguite anche 50 analisi per la
ricerca di riso Ogm non autorizzato in
Europa. Le determinazioni di glutine per
il monitoraggio dei prodotti “senza glutine” compresi nel prontuario per i celiaci,
sono state oltre 300. Intensa è stata l’attività finalizzata a verificare l’autenticità
alimentare: tecniche analitiche avanzate permettono oggi di risalire all’origine
degli alimenti per determinarne l’autenticità. Ad esempio possono confermare,
o meno, che le mozzarelle di bufala siano state effettivamente prodotte a partire da latte interamente di bufala (più costoso) e non da una miscela contenente
anche latte vaccino. Su questo versante,
l’impegno del laboratorio si è concretizzato nell’identificazione di specie ittiche
attraverso tecniche di sequenziamento del Dna, per verificare se le specie
dichiarate sono effettivamente quelle
presenti nella confezione o nel banco.
Nell’area chimica, il laboratorio ha garantito un costante presidio sulle analisi
di micotossine. Le micotossine sono sostanze tossiche prodotte da muffe che si
sviluppano in particolari condizioni ambientali su derrate alimentari di origine
vegetale (mais, grano, cacao, etc.). Per
tutta la filiera agro-alimentare rappresentano attualmente uno dei problemi
più critici, con pericolosi effetti sulla
salute umana ed animale. L’impegno
di Coop, in fatto di prevenzione, è stato
avviato nel 1989 con una campagna di
sensibilizzazione nei confronti dei fornitori di materie prime critiche, sollecitando la messa a punto di sistemi di
autocontrollo atti ad evitare immissioni
sul mercato di prodotti potenzialmente non conformi. Nel 2004, Coop, con il
contributo di un comitato tecnico-scientifico, ha individuato le buone pratiche
relative alle diverse colture; quindi ha
definito le linee guida da seguire e le
ha diffuse a tutti i fornitori di prodotti a
marchio, con l’obiettivo di migliorare la
gestione di questa tematica a livello di
approvvigionamento delle materie prime e raggiungere quindi la produzione
primaria, dove più efficacemente si può
contrastare il rischio. Nel 2006 sono proseguiti i controlli, sia sui prodotti finiti
sia sulle filiere maggiormente coinvolte
dal fenomeno, verificando inoltre come
i fornitori abbiano applicato al proprio
interno l’applicazione delle linee guida.
Il laboratorio chimico ha inoltre rafforzato l’attenzione sui rischi chimici emergenti: da più fonti, ed in quantità sempre
più elevata, sono infatti confluiti allarmi
e segnalazioni che hanno dato luogo
all’elaborazione di pareri o report specifici. Molte di queste analisi hanno indagato sulla possibilità di trasferimento
51
di sostanze tossiche dalle confezioni agli
alimenti.
L’area sensoriale del laboratorio ha invece svolto oltre 100 test; il numero degli
assaggiatori coinvolti nei test è aumentato grazie all’accresciuto coinvolgimento delle associate nel progetto Il prodotto
Coop si prova nelle Coop, con il quale i
lavoratori di diverse cooperative (Novacoop, Coop Unione Trezzo, Unicoop Firenze, Coop Adriatica) sono stati coinvolti
nell’esecuzione dei test.
Inoltre il laboratorio è stato fortemente
coinvolto nelle attività legate all’apertura dei Coop Salute, con studi su alimenti
funzionali, farmaci, parafarmaci, cosmetici e altro, che ha portato a un corposo
documento suddiviso nei capitoli Nutrizione, Medicina e prevenzione, Igiene e
cura corpo e Linee Guida per le buone
pratiche di produzione. Per ogni “categoria”, sono state descritte le posizioni
scientifiche e gli aspetti legislativi, nazionali e comunitari, e si è arrivati alla formulazione di una prima bozza dei valori
che quella tipologia di prodotto dovrebbe
contenere per essere Coop.
Oltre a queste attività gestite direttamente, il laboratorio di Coop Italia ha
coordinato le analisi eseguite da laboratori esterni, su diverse tipologie di prodotti alimentari.
Ispezioni e analisi sul prodotto Coop
Prodotto Coop Alimentare
Ispezioni
Analisi
2006
2005
2004
147
217
141
1.070.000 1.050.000 1.500.000
Carni avicole
Carni bovine
2006
892
70.035
Pesce fresco
2005
2.123
76.456
Carni suino leggero
2004
1.867
68.700
Ortofrutta
produzione integrata
2006
51
2.606
2005
52
1.592
2004
56
1.867
Ortofrutta
biologica
Carni suino per salumi
2006
88
3.904
2005
66
2.502
2004
61
1.500
Verdure pronte produzione
integrata o biologica
2006 2005 2004 2006 2005 2004 2006 2005
2004 2006 2005 2004 2006
2005
2004
Ispezioni
15
19
50
39
191
223
62
72
35
24
15
44
217
63
44
Analisi
28.965 21.501 5.700 2.492 1.146 1.242 61.305 88.443 110.881 23.997 25.734 22.177 90.328 100.472 111.918
Fonte: Bilancio sociale Coop Italia
52
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Dopo gli accordi con gli allevatori italiani, da agosto 2006
si realizza il controllo dell’alimentazione anche per la parte
francese dell’allevamento di vitellone e scottona. Nel 2006 è
proseguito poi l’impegno sul fronte razze tipiche: in particolare, il fornitore di razza marchigiana si è dotato di un disciplinare che lo autorizza a dichiarare l’alimentazione non-Ogm.
Inoltre è stata ottenuta la certificazione per l’alimentazione
non-Ogm della filiera del latte microfiltrato e della filiera dei
suini destinati alla produzione di alcuni salumi Coop, mentre
per il settore industriale è proseguito il costante monitoraggio
sia sulle materie prime sia sul prodotto finito.
I prodotti certificati sono ad oggi 294; il piano della qualità è
formulato tenendo conto che, individuata la materia prima a
rischio, la rintracciabilità deve essere dimostrata fino al punto
in cui è rilevabile il Dna della specie oggetto di ricerca.
Prevenzione del rischio allergeni
Il prodotto Ogm free
Coop, di fronte alla divisione del mondo scientifico in merito ai
rischi potenziali per l’uomo e per l’ambiente, ha deciso per una
posizione di prudenza nei confronti delle applicazioni dell’ingegneria genetica in campo agro-alimentare. Da ciò la richiesta ai
fornitori del prodotto a marchio Coop di offrire garanzie e autocertificazioni relativamente al non utilizzo di materie prime derivanti da manipolazioni genetiche. Coop provvede a verificare il
rispetto di queste indicazioni attraverso rigorosi controlli analitici.
Inoltre ha definito con propri i fornitori accordi di filiera, al fine di
garantire la rintracciabilità e i controlli fin dalla fonte.
In particolare, sulle filiere animali si sta concretizzando il progetto volto a garantire un’alimentazione sempre più naturale. Il
percorso realizzato da Coop nasce nel 2000 con le certificazioni
ottenute sui prodotti Coop alimentari e sull’alimentazione del
pollo a marchio ed è proseguito con la certificazione relativa ad
altre specie di pollame, pesce, suino leggero, bovino piemontese, vitello, vitellone, scottona, fino alla produzione di uova biologiche a marchio.
Il tema delle allergie e delle intolleranze alimentari è diventato di interesse diffuso in questi ultimi anni. Da tempo Coop
sta lavorando su questo problema, sia sul fronte tecnicoscientifico sia verso una corretta informazione ai consumatori. Ciò anche in anticipo rispetto all’entrata in vigore della
direttiva europea n° 89 del 2003 che obbliga tutte le aziende
ad una maggiore chiarezza in etichetta per quanto riguarda la
presenza di ingredienti allergenici nei prodotti.
Un numero importante di consumatori ha infatti la necessità di informazioni sempre più precise in merito ai prodotti, al
fine di evitare tutti i cibi contenenti una o più sostanze allergeniche. Tuttavia esiste un problema complesso, rappresentato dal rischio delle contaminazioni incrociate, che possono
comportare nel prodotto l’occasionale presenza di tracce di
sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta. Coop ritiene doveroso applicare un sistema di gestione del rischio che
riduca il più possibile le contaminazioni. A questo scopo nel
2005 ha predisposto, in collaborazione con autorevoli esperti,
una linea guida per i fornitori da applicare all’interno degli
stabilimenti dove si realizzano i prodotti Coop; in questo documento sono considerati tutti gli aspetti da tenere in considerazione per la prevenzione del rischio allergeni, in particolare
viene chiesta attenzione per prevenire le contaminazioni fra
una produzione contenente allergeni ed un’altra che non li
prevede nella ricetta. Nel 2006 è continuato l’aggiornamento
sui temi scientifici e sugli aspetti legislativi ed è proseguita
l’attività di valutazione dei dossier scientifici trasmessi dai
fornitori del prodotto a marchio Coop, presso alcuni dei quali
sono state anche realizzate verifiche ispettive.
53
Il Progetto Qualità
per i prodotti non a marchio Coop
I controlli di Coop Adriatica
L’attività più rilevante di controllo viene realizzata verso il
prodotto a marchio, tuttavia è stato significativamente esteso
il numero delle analisi nell’ambito del Progetto Qualità, per
innalzare il livello di garanzie igieniche, sanitarie e legislative sui prodotti non a marchio, sia alimentari che non. Nel
2006, oltre ai controlli sui prodotti acquistati e alle ispezioni
presso i fornitori, Coop Italia ha proseguito le iniziative di controllo relative alle marcature CE dei prodotti non alimentari,
ha provveduto alla manutenzione e allo sviluppo dei controlli
sulle nuove merceologie, ha lavorato sulla qualità dei fornitori
locali, ha analizzato i problemi qualitativi segnalati dal servizio Assistenza clienti.
Prosegue l’attività di gestione dei rischi emergenti, prestando particolare attenzione alle segnalazioni inviate dagli organi
di controllo nazionali e dell’Unione Europea, relative a problemi sui prodotti alimentari, e alle notifiche sulle non conformità delle merci d’importazione respinte alle frontiere.
Coop Adriatica, insieme a Centrale Adriatica, svolge ulteriori verifiche sui propri fornitori: nel 2006 sono stati effettuati numerosi controlli di qualità sui fornitori diretti e 44 visite
ispettive. A ciò si aggiunge la quotidiana attenzione alla sicurezza e all’igiene all’interno dei punti vendita. Peraltro, grazie
alla definizione e all’attuazione di specifici piani di autocontrollo, tutti i supermercati e ipermercati di Coop Adriatica si
attengono scrupolosamente alle normative vigenti in ambito
igienico-sanitario, tanto che per 10 ipermercati è stata richiesta, e ottenuta, la certificazione della procedura Haccp: Csqa,
primario ente di certificazione del settore agroalimentare, ha
attestato che in questi punti vendita si utilizza un metodo di
autocontrollo (identificato con la sigla Haccp) che assicura la
sicurezza e l’igienicità di tutti gli alimenti, sia freschi che conservati, lungo l’intero processo che va dal ricevimento della
merce nel negozio fino alla vendita.
I piani di autocontrollo di Coop Adriatica definiscono le procedure nel trattamento della merce e nella gestione degli impianti (per esempio, indicano le modalità di rilevazione della
temperatura delle celle e dei banchi frigo), ma attribuiscono
anche un ruolo fondamentale alla formazione specifica per i
lavoratori che entrano in contatto con i prodotti alimentari.
Nel 2006 sono stati 3.390 gli addetti coinvolti in attività formative legate ai temi della qualità e delle procedure di tipo igienico-sanitario. A questi si sono aggiunti, con una formazione
ancor più mirata, 109 lavoratori dell’ipercoop di Rimini che ha
conseguito la certificazione Haccp nel 2007.
Gli standard di qualità e sicurezza alimentare, sia quelli richiesti dalla legge, sia quelli voluti da Coop Adriatica, vengono
verificati periodicamente in ogni punto vendita da laboratori
appositamente incaricati, con controlli non programmati: nel
2006 sono stati eseguiti oltre 8 mila “tamponi” sulle superfici
di lavoro. Inoltre ciascun punto vendita è stato sottoposto a
controlli più completi, in media 6 per gli ipermercati e 3 per
supermercati, per un totale di 450 visite che hanno verificato
la tenuta del punto vendita, le condizioni strutturali dei reparti, il rispetto delle normative e delle procedure igienico-sanitarie e l’attuazione dei piani di autocontrollo.
Per i controlli sanitari effettuati presso i punti vendita, nel
2006 la Cooperativa ha sostenuto un costo diretto di 128 mila
euro, a conferma dell’importanza che essa riconosce agli
aspetti della qualità e della sicurezza.
Progetto Qualità
Totale ispezioni
Totale analisi
Fornitori controllati
Referenze analizzate
2006
122
36.623
935
3.024
2005
79
34.150
845
2.748
2004
55
35.649
1.008
2.579
2005
2004
26
21
Fonte: Bilancio sociale Coop Italia
Controlli sui fornitori di Coop Adriatica
2006
Visite ispettive
44
sui fornitori locali Coop Adriatica
Fonte: Centrale Adriatica
Sicurezza e igiene presso i punti vendita
2006
2005
Tamponi su superfici lavoro
8.300 8.252
Punti vendita con certificazione
10
10
del processo Haccp
Fonte: Report servizio Qualità
2004
9.516
9
54
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Il prodotto a marchio Coop
Nel 2006 l’offerta del prodotto a marchio Coop è stata aggiornata e integrata da nuovi prodotti, al fine di soddisfare i diversi
bisogni del consumatore ed i diversi modi di effettuare gli acquisti.
I prodotti a marchio sono la testimonianza dei valori che contraddistinguono Coop, che ha infatti deciso di impegnarsi per
un prodotto a proprio marchio che sia sicuro, economico, rispettoso dell’ambiente, etico, buono e approvato dai soci.
Da sempre Coop Adriatica valorizza il prodotto a marchio e
ne promuove la conoscenza presso i soci e i consumatori: una
APPROVATO
DAI SOCI
I prodotti a marchio
Coop sono testati da
consumatori scelti tra
i soci delle maggiori
cooperative
ETICO
Il marchio Coop
è certificato SA8000
ed i suoi fornitori hanno
sottoscritto un codice
di condotta etico
scelta pienamente coerente con l’obiettivo di diffondere una
cultura del consumo sostenibile. I risultati conseguiti nel corso
del 2006 premiano l’impegno della Cooperativa: la quota del
prodotto a marchio Coop è cresciuta ulteriormente, raggiungendo il 18,2% del totale delle vendite di confezionato industriale. Se si calcola la quota includendo i prodotti di ortofrutta,
carne, pane e pasticceria a peso fisso, il dato raggiunge il 20%.
Come evidenziato nei paragrafi seguenti, sono poi fortemente
cresciute le vendite dei prodotti ad alto contenuto etico, sia a
marchio Coop che Libera Terra.
SICURO
Ogni anno vengono
condotte migliaia di analisi ed
ispezioni, nei laboratori
Coop e presso i fornitori, per
garantire elevati standard
qualitativi
OGM FREE
Coop ha scelto
la cautela e i suoi
prodotti a marchio
non contengono organismi
geneticamente
modificati
ECONOMICO
I grandi volumi
all’acquisto garantiscono
il mantenimento di un
elevatissimo rapporto
qualità/prezzo a tutela
dei consumatori
ECOLOGICO
La confezione dei
prodotti Coop cerca di
ridurre al minimo l’impatto
sull’ambiente e, quando
possibile, è costituito
da materiale
riciclato
55
Quota prodotto Coop
quota prodotto Coop
su totale largo consumo
confezionato
200.000.000
20,0%
19,4%
18,1%
15,0%
19,4%
20,0%
17,2%
199.960.767
100.000.000
183.071.347
168.717.484
150.000.000
quota prodotto Coop
su totale largo consumo
confezionato e freschi
18,2%
Vendite prodotti a marchio Coop
confezionato industriale (euro)
10,0%
50.000.000
5,0%
0
2004
2005
2006
0,0%
2004
2005
2006
L’assortimento
Al fine di aiutare il consumatore a scegliere i prodotti che maggiormente rispondono alle sue esigenze e alle sue attese, i
prodotti a marchio Coop sono raggruppati
in differenti “mondi”, ognuno connotato
da una confezione di diverso colore. Le
linee vanno al di là delle caratteristiche
merceologiche e sono trasversali a tutto
l’assortimento. Le scelte di fondo distintive della politica Coop (bontà, sicurezza,
convenienza, eticità, rispetto dell’ambiente) sono naturalmente presenti in tutte le
linee.
Tutto ciò che si riferisce ai consumi
consueti e costituisce il “corpo centrale”
dell’offerta è raggruppato nella linea Tutela, che è l’espressione del più elevato
rapporto tra qualità e prezzo ed è rivolta
a tutti i nuclei familiari per i loro consumi
quotidiani. Questa gamma rappresenta
Le referenze del prodotto a marchio Coop
Freschi
Generi vari
industriali
Bio-logici
54
15
Crescendo
43
0
Eco-logici
13
0
Essere
58
0
Fior fiore
62
17
Solidal
15
0
Soluzioni
36
69
Tutela
553
180
Totale
834
281
Fonte: Bilancio sociale Coop Italia
Extra
alimentare
55
103
1
86
0
8
0
400
653
circa il 74% del fatturato totale del prodotto Coop ed è costituita da carni, frutta
e verdura non lavorate, prodotti di base e
bevande per i pasti principali, prodotti per
la cura della casa, il tessile ed i prodotti
semidurevoli di uso quotidiano. I prodotti della linea Tutela sono 1.662; in totale i
prodotti a marchio Coop sono 2.633, di cui
circa un terzo nei comparti dei freschissimi (carne, pesce e ortofrutta).
Carni
Ortofrutta
8
0
0
0
94
0
19
80
201
173
0
0
0
15
5
19
427
639
Pesce
0
0
0
0
0
0
1
24
25
Totale
305
146
14
144
188
28
144
1.664
2.633
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Le carni
Il pesce
Per le carni bovine a marchio Coop, nel 2006 sono
stati coinvolti 908 allevamenti, con 370 mila capi di
bestiame macellati e 33 macelli fornitori o di servizio. Sono stati inoltre coinvolti 680 piccoli allevamenti per le razze locali (chianina, piemontese, marchigiana, romagnola). Il fatturato di vendita è stimato in
600 milioni di euro.
Nel corso dell’anno, accanto alla storica attività di
verifica sul non utilizzo di farmaci ed anabolizzanti,
un impegno significativo ha riguardato l’analisi istologica su organi e ghiandole bersaglio di 3.297 bovini, inoltre sono state effettuate 703 verifiche ispettive
sulla corretta etichettatura delle carni e sull’identificazione degli animali fin dagli allevamenti.
Inoltre è stato dato impulso alla certificazione, ottenuta nel 2004, del servizio di controllo per tutte la filiere del bovino. L’attività si svolge mediante verifiche
ispettive su tutti i soggetti della filiera (allevamenti,
macelli, mangimifici, punti vendita), controlli analitici
per verificare l’assenza di trattamenti nocivi per il consumatore su sangue, urina, alimenti ed organi bersaglio, controlli analitici sugli alimenti per verificare
l’assenza di farine e grassi animali, mais e soia Ogm,
il tutto utilizzando ispettori e laboratori qualificati.
Le filiere avicole hanno visto il coinvolgimento di
12 macelli fornitori, 9 mangimifici e circa 788 allevamenti. Dopo la crisi legata all’influenza aviaria, i
prodotti avicoli raggiungono un fatturato di vendita
di circa 94 milioni di euro e, a conferma della fiducia
dei soci e dei consumatori nella qualità garantita da
Coop, si osserva che l’incidenza dei prodotti a marchio in questo comparto è pari al 46%. Nel 2006, per
il mantenimento delle garanzie sui prodotti avicoli, si
è intervenuto con verifiche sull’alimentazione vegetale e non-Ogm, controllo della filiera e rintracciabilità della carne dalle vaschette in punto vendita agli
incubatoi di provenienza dei pulcini. A tal proposito
si segnala che da fine 2006 tutte le carni avicole a
marchio Coop hanno origine italiana.
Infine, il fatturato di vendita del comparto delle carni di “suino leggero” è di 16 milioni di euro circa. 37
mila i capi provenienti da 6 allevamenti nazionali e 3
macelli fornitori; rimane sempre prevalente l’attività di macellazione effettuata direttamente da Coop
Italia.
Le attività di controllo sulle carni Coop si sono concretizzate in oltre mille ispezioni e 100 mila determinazioni analitiche effettuate da Coop e dai macelli
fornitori.
Il pesce a marchio Coop ha raggiunto un fatturato
di vendita di circa 24 milioni di euro. Un buon risultato che premia le scelte orientate alla sicurezza e
la selezione di specie di qualità, come testimonia
il recente ingresso, nella gamma dei pesci a marchio Coop, della mazzancolla tropicale allevata in
Ecuador.
Attualmente si contano 12 impianti di acquacoltura, tutti italiani tranne l’impianto scozzese per
l’allevamento del salmone, l’impianto spagnolo per
il rombo e quello ecuadoriano per i gamberi.
L’ortofrutta
La gamma generale di ortofrutta a marchio Coop
(ortofrutta fresca da lotta integrata, ortofrutta biologica, verdure pronte per l’uso, frutta e legumi
secchi) è composta da 640 tipologie di prodotto ed
è realizzata con la collaborazione di 116 fornitori.
Nell’arco del 2006 il suo fatturato di vendita è stato
pari a 375 milioni di euro, che incide per il 35% circa
sul totale del comparto.
Anche per il 2006 Csqa, organismo terzo indipendente, ha certificato che l’ortofrutta fresca, la
frutta secca e la verdura pronta a marchio Coop
sono controllate dal campo alla vendita attraverso
verifiche ispettive e controlli analitici lungo tutta
la filiera. Tale tipo di certificazione viene comunicata, sulle confezioni, attraverso il quadrifoglio
Qualità sicura Coop. Nel 2006, le vendite di prodotti ortofrutticoli freschi del programma Qualità
sicura Coop (da produzione integrata) sono state
pari a 2 milioni di quintali, con un fatturato di vendita stimato di 294 milioni di euro. L’assortimento
è composto da 35 prodotti, 93 varietà e 431 referenze, per la cui produzione sono coinvolti 100 fornitori con 182 stabilimenti di confezionamento e
con 13.849 aziende agricole aderenti all’iniziativa.
Coop propone anche una gamma di frutta e verdura da agricoltura biologica, con 34 prodotti, 64
varietà e 156 referenze, alla cui produzione partecipano 17 fornitori e 2.390 aziende agricole. Nel
2006 le vendite di questi prodotti hanno sviluppato
un fatturato pari a 21 milioni di euro.
56
57
58
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Etica e ambiente
Coop Italia è stata la prima impresa italiana ad ottenere, nel 1998 (rinnovata nel
2002) la certificazione etica SA8000, che
testimonia il rispetto dei diritti umani e
del lavoro, soprattutto nei confronti dei
minori, lungo tutta la filiera del prodotto
a marchio.
Coop promuove l’impegno etico e di responsabilità sociale anche nei confronti di
tutti gli altri fornitori e di tutti i suoi portatori di interesse. Quest’attenzione ha avuto un forte impulso con la realizzazione di
una linea di prodotti equosolidali, Solidal
Coop, che ha visto una notevole affermazione a partire dal 2003.
Peraltro, già dal 2003, con l’approfondimento di un gruppo di progetto Archimede, Coop Adriatica ha scelto di dare
maggior risalto al prodotto sostenibile,
e in particolare a quelli biologici, equosolidali e con certificazioni ambientali, e
ai prodotti Libera Terra, provenienti cioè
da cooperative di giovani che coltivano
i terreni sequestrati alla mafia. È stato
elaborato un piano di attività specifica per
la promozione, con iniziative mirate soprattutto all’informazione, che prevedono
l’impegno di soci e lavoratori, anche con
la visita alle imprese di produzione.
Per quanto riguarda i prodotti Libera
Terra, nel 2006 Coop Adriatica ha proposto nei suoi punti vendita 16 referenze tra
pasta, olio, passata di pomodoro, farina,
vino e legumi, le cui vendite hanno raggiunto un fatturato di 422 mila euro, più
del triplo rispetto al 2005 (erano pari a
125 mila euro).
I prodotti del commercio
equosolidale
Fin dagli anni Novanta, Coop ha scelto di impegnarsi attivamente nella
promozione del commercio equo e solidale, attraverso un rapporto diretto
con le cooperative dei produttori del
Sud del mondo, in collaborazione con
Transfair, associazione senza scopo di
lucro che assicura la piena aderenza
alle norme del commercio equosolidale. Nel 2003 ha creato la linea Solidal Coop, che comprende solo prodotti
provenienti dal commercio equosolidale, e la gamma di questi prodotti va
crescendo di anno in anno. L’offerta include merceologie provenienti da tutto
il mondo: dal tè indiano, al cacao del
Centro America e ai prodotti derivati (tavolette di cioccolata, cioccolatini,
crema spalmabile e uovo di Pasqua
con sorpresa proveniente da Indonesia
e Sri-Lanka). Senza dimenticare il riso
Thai, lo zucchero di canna peruviano,
le banane dell’Ecuador, l’ananas fresco del Ghana e del Costarica, le noci
dell’Amazzonia, il succo d’arancia del
Brasile, a cui si aggiungono alcuni prodotti non alimentari, come i palloni del
Pakistan, le magliette polo e le camicie
in cotone biologico prodotte in India.
Coerentemente con le regole del commercio equosolidale, Coop paga un
prezzo maggiore di quello riconosciuto
dal mercato: il prezzo equo copre sia i
costi di produzione che un margine per
gli investimenti, a cui si aggiunge una
quota - Fair trade premium - destinata
a investimenti sociali, per il miglioramento delle condizioni di lavoro e di
vita delle comunità dei produttori. Il valore economico che Coop ha trasferito
ai piccoli produttori e alle loro comunità, nel 2006, è superiore di 1,4 milioni
di dollari rispetto a quanto i produttori avrebbero realizzato se avessero
venduto ai prezzi correnti di mercato.
Nel 2006, in tutta la rete Coop sono
stati venduti prodotti Solidal per 15,2
milioni di euro, con un incremento circa del 40% sul 2005. Una crescita che
riguarda anche Coop Adriatica, che ha
contribuito a questo risultato con vendite per 2,8 milioni di euro e un incremento di quasi 800 mila euro rispetto
al 2005. Coop ha anche preso parte a
rilevanti iniziative di promozione del
commercio equo e solidale, a partire da Fai la spesa giusta, in collaborazione con Fairtrade, che si è tenuta
a ottobre in una cinquantina di punti
vendita: una promozione dei prodotti
Solidal accompagnata dalla distribuzione di materiale informativo da parte
dei soci volontari. Inoltre Coop ha partecipato a fiere e manifestazioni quali
Civitas a Padova e il Salone del gusto
di Torino, proponendo la degustazione
dei prodotti e distribuendo depliant informativi.
La sostenibilità del prodotto a marchio Coop
Referenze prodotti equosolidali
Referenze biologiche
Referenze produzione integrata
Referenze Fsc
Referenze eco-label
Fonte: Bilancio sociale Coop Italia
2006
28
305
431
6
11
2005
24
304
426
5
12
2004
23
307
425
5
12
59
C’è una nuova linea che unisce il mondo
Oltre ai prodotti alimentari, tutti certificati da Fairtrade Transfair Italia, alla linea Solidal appartengono anche prodotti provenienti da specifici progetti di solidarietà e auto-sviluppo promossi da Coop, con il supporto di organizzazioni esterne che
verificano la correttezza del processo. In tale ambito, la novità
più significativa del 2006 è stata la camicia da uomo Solidal,
secondo prodotto di abbigliamento esterno dopo le polo lanciate nel 2005. All’origine c’è una storia di donne e di riscatto:
in India infatti uno dei problemi sociali più drammatici riguarda
la condizione della donna. Le ragazze, per unirsi in matrimonio, devono portare una propria dote, consistente in un’elevata
cifra in denaro. Le famiglie più povere incontrano numerose
difficoltà per mettere insieme questa somma, costringendo
perciò le figlie a lavori molto pesanti.
Grazie al progetto di Coop, realizzato in collaborazione con
le suore Francescane di Santa Elisabetta di Firenze (presenti da tempo in India e impegnate in azioni di aiuto verso
le famiglie più povere, le donne e i bambini di strada), nella
fabbrica di Madaplathuruth 125 donne indiane sono ora impegnate nella produzione delle camicie. Tutte le dipendenti
della fabbrica dispongono di un contratto di lavoro regola-
re che prevede numerose tutele, tra cui un salario sicuro e
sensibilmente superiore a quelli erogati nella regione per
attività analoghe, l’assistenza sanitaria gratuita e il diritto al
congedo per maternità, il diritto a ferie e al riposo settimanale, la formazione professionale, la libertà di associazione.
Parte degli utili serve per garantire alla loro cooperativa un’attività stabile e duratura, condotta secondo i principi del commercio equo solidale e nel rispetto dei diritti dei lavoratori, garantiti peraltro dall’applicazione dello standard SA8000.
Un’altra parte degli utili, costituita da un contributo aggiuntivo
inserito nel contratto, equivalente a 0,50 euro per ogni camicia
prodotta, va ad alimentare un fondo di solidarietà per le donne
e per le loro famiglie.
Inoltre, per non creare scompensi tra la comunità coinvolta
nell’attività della fabbrica e l’intero territorio, alcuni servizi
alimentati dal fondo di solidarietà (dispensario medico), sono
fruibili e a condizioni di favore da tutti i componenti la comunità
circostante.
Questo progetto è stato premiato con l’Ethic Award, assegnato dalla rivista Gdo Week per la capacità di produrre dignità e
vantaggi per le donne e la loro comunità.
60
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
I prodotti per celiaci
Coop collabora con l’Aic (Associazione italiana celiachia), che fornisce informazioni sui prodotti alimentari a coloro che devono seguire
una rigorosa dieta senza glutine.
Dal 2005 inoltre Coop propone una propria linea di prodotti senza
glutine, caratterizzata da un packaging che la rende immediatamente
riconoscibile ed individuabile dai consumatori celiaci grazie anche alla
presenza del simbolo della spiga barrata. Si tratta di una linea che
copre i più importanti segmenti del mercato dei senza glutine (pasta,
biscotti, pizza surgelata, preparati vari, ecc) e conta complessivamente
11 prodotti, di cui 3 di surgelati.
Nel corso del 2006, oltre ad aggiornare la gamma dei prodotti disponibili (sono ormai oltre 200 i prodotti Coop presenti nel prontuario
dei prodotti consentiti ai celiaci), sono state avviate trattative presso i
fornitori per verificare la possibilità di ulteriori estensioni in segmenti
di mercato ancora non coperti. Da ricordare infine che Coop ha sponsorizzato nel maggio 2006 la Giornata Mondiale della Celiachia.
Questo progetto costituisce una rinnovata testimonianza della sensibilità di Coop sui temi di più alta valenza sociale e del costante impegno nel proporsi ai cittadini come alternativa credibile ed economicamente accessibile anche in mercati storicamente presidiati dalle
farmacie tradizionali.
Certificazioni ambientali
Coop è l’unica catena in Italia ad aver ottenuto la certificazione per i
propri prodotti a base cellulosa nella linea Tutela: fazzoletti, tovaglioli
mono e doppio velo, tuttocasa e carta igienica. Il progetto, sollecitato da
Greenpeace e realizzato da Coop, è la naturale conseguenza dell’operazione per la salvaguardia della Great Bear Rainforest in Canada e, più in
generale, delle foreste primarie ad alto valore di conservazione. La certificazione attesta che per i prodotti Coop interessati sono stati definiti
e risultano applicati i criteri definiti dal Fsc per la gestione forestale sostenibile: tutela dei diritti delle popolazioni indigene e miglioramento del
benessere dei lavoratori e delle comunità locali, efficienza economica,
ambientale e sociale, attenzione alle bio-diversità, alle risorse idriche
e naturali, incluso il paesaggio. Un altro aspetto importante della certificazione Fsc è la Catena di custodia (Chain of custody) per cui devono
essere certificati tutti i passaggi dalla foresta al prodotto finito in modo
da rendere sempre rintracciabile la fonte del legname certificato.
Sulla base delle verifiche effettuate dagli enti preposti è stato poi adottato il marchio europeo Ecolabel, concesso ai prodotti che rispettano
severi criteri ecologici previsti da apposite direttive comunitarie. Tale
riconoscimento riguarda i prodotti in carta (carta igienica, carta casa,
fazzoletti, tovaglioli, carta per fotocopie, tutti derivanti da carta ottenuta
al 100% da fibre di cellulosa recuperata da carta da macero, selezionata rispettando i requisiti ambientali) e alcuni prodotti per la detergenza
(pastiglie per lavastoviglie, polvere per lavatrice, detersivo per pavimenti
e piastrelle, per piatti).
Dalla parte degli animali
Il benessere animale rappresenta un tema attuale
e di grande importanza nel settore agro-alimentare, di interesse prioritario per i consumatori, per il
legislatore e per tutti gli attori della filiera produttiva. Negli anni è cresciuto nell’opinione pubblica
l’interesse non solo verso temi quali la sicurezza e
la qualità degli alimenti, ma anche verso l’impatto ambientale e le condizioni di allevamento degli
animali. Coop, sensibile all’argomento, da tempo ha
sviluppato, insieme alle principali università ed enti
di ricerca, parametri e requisiti specifici in tema di
qualità e tipologia di allevamento: i capitolati Coop
prevedono requisiti specifici in tema di ambienti di
allevamento, densità, trasporto degli animali.
61
Le politiche sugli animali da pelliccia
Si stanno moltiplicando le testimonianze che mettono in evidenza le condizioni inaccettabili di allevamento degli animali da pelliccia, prevalentemente concentrati in Estremo Oriente, area in
cui la Cina è divenuta in pochi anni la più grande produttrice ed
esportatrice al mondo del settore. In questo paese non esistono
regole o norme che tutelino gli animali allevati o che regolino i
sistemi di uccisione e di scuoiatura. Una ricerca condotta dalla
Swiss Animal Protection e dall’East International ha reso ufficiali
i metodi impiegati dalle aziende cinesi per la produzione di pellicce, evidenziando le inutili sofferenze inflitte agli animali: gabbie
con spazi del tutto insufficienti, completamente spoglie e prive di
qualsiasi accessorio, in molti casi prive di tetto.
La prigionia in queste anguste gabbie provoca gravi effetti sul
comportamento degli animali: sono state documentate patologie comportamentali e completa passività acquisita, come pure
automutilazioni. Infine le operazioni di uccisione e scuoiamento
sono ancora più crudeli: gli animali vengono storditi con colpi
alla testa e, spesso, scuoiati quando sono ancora in vita. Coop
da tempo richiedeva ai propri fornitori prodotti rispettosi della
convenzione di Washington, che protegge tutti gli animali in via
di estinzione, estendendo tale impegno anche agli animali domestici. Oggi, a fronte della situazione produttiva documentata dalla
Lav, Lega Anti-Vivisezione, e da altre organizzazioni internazionali, Coop vuole mandare un segnale forte di non accettazione di
queste realtà. Il Consiglio d’Amministrazione di Coop Italia del 23
febbraio 2006 ha pertanto deciso:
• la completa esclusione delle pellicce naturali e il passaggio al
sintetico, già con la collezione autunno-inverno 2006/2007;
• l’inserimento di severe regole nei contratti commerciali, con richiesta di dichiarazioni specifiche di conformità e di provenienza delle pelli;
• l’impostazione di rigorosi piani di controllo del rispetto di questa esclusione.
Ancora una volta Coop - per prima fra le catene distributive – ha
risposto con fatti concreti alle richieste dei propri consumatori,
facendosi parte attiva anche verso le istituzioni ed il mondo della
produzione.
La certificazione Non testato su animali
Da dicembre 2005 i prodotti cosmetici Coop sono certificati secondo lo standard internazionale Non testato su animali, l’unico
disciplinare riconosciuto a livello internazionale in grado di indicare ai consumatori le aziende produttrici di cosmetici che hanno
deciso di non partecipare alla sperimentazione animale. Anche in
questo caso Coop è la prima catena distributiva in Italia a ottenere
questa certificazione.
Coop - che da sempre non testa i propri cosmetici su animali - aderendo a questo standard si impegna ad utilizzare solo le
materie prime già in commercio e ad impiegare nuove molecole
solo se verificate con test alternativi; in questo modo Coop contribuisce attivamente alla riduzione della sperimentazione animale
sulle nuove molecole.
Lo standard internazionale è un’iniziativa unitaria delle cinquanta più importanti associazioni antivivisezioniste ed animaliste nel
mondo; in Italia è gestito dalla Lav Lega Anti-Vivisezione e gli impegni sono controllati da una società indipendente di auditing.
Proprio in seguito all’esito positivo della visita ispettiva, la Lav ha
inserito Coop Italia nell’elenco ufficiale delle aziende conformi
allo standard, con le i cosmetici a marchio Coop, giunti nel 2006
a 39 unità e comprendenti deodoranti, dentifrici, shampoo, detergenti per l’igiene personale, creme solari e prodotti destinati
all’igiene del bambino.
I progetti Dolphin-Safe e Friend of the sea
Dal 2001 le confezioni di tonno a marchio Coop riportano il logo
dalla parte dei delfini. Il progetto Dolphin-Safe è nato a seguito
delle proteste degli ambientalisti in merito al sistema di pesca
del tonno. Nell’Oceano Pacifico Orientale, infatti, i tonni di grossa
pezzatura nuotano insieme ai delfini a pinna gialla, ben visibili anche in lontananza: per questo motivo le flotte di pesca iniziarono
a lanciare le reti sui branchi di delfini, sicuri di trovare mescolati
ad essi anche i tonni, causando però la morte della maggior parte
dei delfini catturati.
Fin da quando l’Earth Island Institute, organizzazione no-profit
con sede a San Francisco e filiali in tutto il mondo, ha portato il
problema all’attenzione di produttori e governanti, Coop si è impegnata nella salvaguardia dei delfini: è stato infatti messo a punto un controllo della filiera che permette una verifica puntuale
sull’origine dei tonni e la correttezza di tutto il sistema, mediante
osservatori sulle barche e ispezioni negli stabilimenti produttivi.
Coop è stata la prima catena distributiva italiana ad essere inserita nell’elenco ufficiale delle aziende Dolphin-Safe. Inoltre è
la prima azienda europea, distributiva e non, ad aver ottenuto la
validazione da parte dell’Earth Island Institute a partecipare al
progetto Friend of the sea, che intende promuovere politiche di
pesca ecologicamente e socialmente sostenibili: i prodotti ittici
devono essere pescati in aree dove la risorsa è gestita in maniera
sostenibile, con metodi selettivi e non dannosi per l’ecosistema,
nel rispetto del Codice di condotta per la pesca responsabile della
Fao. Coop ha aderito richiedendo alle aziende fornitrici di sottoscrivere una dichiarazione nella quale si afferma il rispetto degli
obiettivi del progetto e la disponibilità a sottoporsi alle necessarie
verifiche.
Nel 2006 sono state effettuate, tramite personale dell’Earth Island
Institute, verifiche ispettive su tutti gli impianti di acquacoltura
dove si allevano prodotti Coop, in Italia ed all’estero, nonché verifiche sulla maggior parte degli stabilimenti di trasformazione dei
prodotti della pesca.
62
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Innovazione sugli imballaggi
Anche nel 2006 Coop ha innovato il packaging dei prodotti attraverso soluzioni tali da ridurre l’impatto generato sull’ambiente; in
particolare, ha rivolto la sua attenzione alle plastiche che, come
noto, sono persistenti nell’ambiente, poiché impiegano centinaia
di anni a decomporsi.
Nel 2005 Coop ha lanciato sul mercato la linea monouso di piatti e di bicchieri in Pla, imballati con film dello stesso materiale
(acido polilattico derivante da una fonte rinnovabile quale l’amido
di mais, completamente biodegradabile). Nel 2006 si è sviluppata
l’applicazione del Pla sia nei prodotti a marchio monouso che nel
confezionamento delle insalate pronte da mangiare.
I volumi di impiego del Pla, dal 2004 al 2006, registrano un fortissimo incremento (circa 10 volte) nel settore dei freschissimi (gastronomia, formaggi, salumi ecc.) oltre che, progressivamente,
sui prodotti a marchio Coop.
Inoltre, già dal 2005, Coop, prima catena distributiva in Italia,
propone ai clienti uno shopper in plastica degradabile. Si tratta di
un sacco prodotto a partire da polimeri plastici convenzionali, con
l’aggiunta di uno speciale composto che ne accelera in modo controllato la degradazione completa senza alcun rilascio nell’ambiente di sostanze nocive per l’uomo e l’ecosistema. Il processo di
degradazione, che ha inizio ad un anno e mezzo dalla produzione
del manufatto e che si completa nell’arco di tre anni, garantisce
l’eliminazione sistematica dall’ambiente di diverse migliaia di
quintali di plastica all’anno, a parità di resistenza, di prezzo, di capacità di contenimento della spesa. In seguito a una serie di reazioni contrastanti, nel corso dell’anno 2006 Coop e Legambiente
si sono confrontate su questo tema e hanno concordato che la
realizzazione di questo shopper è un fatto positivo in quanto diminuisce la persistenza ambientale del manufatto, che si degrada
senza rilasciare nell’ambiente sostanze pericolose. Tuttavia si è
convenuto che il prodotto deve essere definito degradabile e che
deve presentare l’esplicita indicazione che lo shopper va smaltito
nei rifiuti indifferenziati e non nei rifiuti organici.
Dal 1996 Coop applica al prodotto a marchio interventi sul
packaging finalizzati alla riduzione di consumo di materiale, riassumibili nella formula delle “3R”:
• Risparmio, per interventi che vanno dalla sostituzione di involucri multiprodotto con nastro adesivo o strisce di carta, fino
all’eliminazione di sovra-imballi (ad esempio i dentifrici privi di
astuccio in cartone).
• Riutilizzo, per uso di ricariche.
• Riciclo, per impiego di materiale plastico e cellulosico proveniente dal riciclo fisico, in sostituzione di quello vergine.
Di seguito viene riportata una tabella che illustra i benefici relativi ad interventi specifici sul prodotto a marchio Coop, con i risultati del 2006 e del periodo 2000-2006.
Risparmio
INTERVENTO
INTERVENTO ALLA FONTE
RISPARMIO
NO OVERPACKAGING
RIUTILIZZO
RICICLO
USO DI RICARICHE
PLASTICA RICICLATA
in % variabile da 50 a 100
in funzione della tecnologia di produzione
del flacone e del tipo di polimero (pe, pet)
CELLULOSA RICICLATA 100%
Fonte: Bilancio sociale Coop Italia
PRODOTTO
Caffè in multipack
Sacchi nettezza
Petfood gatto monodose
Pellicola casa
Maionese in tubo
Dentifricio
Ammorbidenti
Vetri e superfici
Detergenza persona
Detersivi liquidi per bucato
Lana e delicati
Ammorbidenti
Candeggine
Detersivi pulizia casa
Detersivi pulizia bagno
Vetri e superfici
Detersivi piatti
Uova biologiche
Collezione letto
2006
(tonn)
2000-2006
(tonn)
118
670
48
311
225
1.445
802
5.160
115
514
63
Approvato dai soci
Totale prodotti approvati
Soci di Coop Adriatica
coinvolti in Approvato dai soci
Test autogestiti
da Coop Adriatica
2006
176
2005
121
2004
160
2.700
3.200
3.300
27
32
33
Fonte: direzione Politiche sociali
Approvato dai soci
Coop Italia ha deciso di far testare i prodotti a marchio ai soci
delle cooperative e, sulla base dei risultati, di procedere alla loro
produzione e vendita oppure di sottoporli a interventi di miglioramento. I test Approvato dai soci certificano il valore “Buono” del
prodotto Coop e rappresentano un momento di coinvolgimento
senza precedenti del sistema Coop, sia agendo dal basso, attraverso la partecipazione diretta dei soci, sia dall’alto con l’approvazione dei risultati da parte del consiglio di amministrazione di
Coop Italia.
Tale istituto si basa su una grande innovazione metodologica,
che ha consentito di misurare e quindi migliorare la qualità reale
dei prodotti a marchio Coop. Buona parte dei test viene effettuato
su nuovi prodotti; contestualmente si svolge un monitoraggio sui
prodotti già testati precedentemente, anche se hanno avuto già
esito positivo: tale attività ha interessato trasversalmente tutti i
“mondi” e tutte le merceologie.
Il numero totale dei soci coinvolti nel 2006 è di circa 33 mila,
mentre dall’inizio dell’attività, nel 2000, ha superato i 200 mila.
Nel corso dell’anno sono stati sottoposti al giudizio dei soci 223
prodotti, la gran parte dei quali ha ottenuto una valutazione positiva. Per i prodotti non approvati, invece, si è provveduto alla
sospensione dalla vendita e all’attuazione di modifiche che ne
hanno migliorato le caratteristiche, secondo le indicazioni rilevate nei test. In totale, i prodotti sottoposti all’approvazione dei
soci a partire dal lancio del progetto sono stati 1.026 e nell’84%
dei casi il test ha dato esito favorevole.
Per quanto riguarda Coop Adriatica, essa partecipa attivamente al programma dell’Approvato dai soci. Nel 2006 sono stati effettuati 27 test in 17 punti vendita distribuiti su 10 Zone soci: vi
hanno preso parte 2.700 soci, a conferma del grandissimo interesse per l’iniziativa, la più originale in assoluto nel mondo della
distribuzione.
Nella realizzazione dei test, l’apporto dei soci volontari è fondamentale sia in fase di preparazione che di somministrazione dei
prodotti a confronto; pertanto, nel corso dell’anno il progetto è
stato arricchito da una formazione specifica ai volontari. In collaborazione con Coop Italia, sono state realizzate cinque giornate
di aggiornamento e di formazione sul prodotto a marchio Coop
a Mestre, Bologna, Ravenna, Senigallia e Pescara, a cui hanno
partecipato 200 consiglieri di Zona e soci volontari. A ottobre, nel
piano di aggiornamento dei soci, una delegazione è andata in visita al Salone del Gusto a Torino e alla cooperativa Pausa Caffè
nel carcere delle Vallette di Torino.
Coop Adriatica ha inoltre aderito al progetto nazionale di ascolto da socio a socio che coinvolge ulteriormente i soci attivi nella
gestione delle segnalazioni sui prodotti a marchio. Il progetto,
che ha il nome di Voce ai soci, consiste in un’attività strutturata di
ascolto dei soci presso i punti vendita, con un rapporto più stretto
tra il servizio assistenza clienti di Coop Italia e le Zone soci delle
singole cooperative. Tra giugno e agosto, in preparazione della
campagna consumerista Alimenta il tuo benessere, i soci volontari hanno intervistato 150 soci a punto vendita sui temi dell’alimentazione e degli stili di vita.
64
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
L’ascolto dei consumatori
Garantire un servizio efficiente ed efficace alle centinaia di migliaia di soci e di consumatori che quotidianamente frequentano i propri punti vendita è una delle priorità della Cooperativa.
L’azienda ha così deciso di sviluppare un’attività strutturata di
ascolto, anche attraverso la creazione di un apposito servizio
che gestisce l’insieme di queste attività, al fine di dare ai soci
e ai clienti la possibilità di manifestare le proprie richieste e
di ricevere una risposta esaustiva, e inoltre per analizzare e
valutare in modo approfondito i bisogni emersi da questi contatti.
Da molti anni Coop Adriatica ha un “canale aperto” di ascolto
dei soci e consumatori: si tratta del servizio Filo Diretto, al
quale ci si può rivolgere per avere informazioni, effettuare segnalazioni e presentare reclami. Al servizio si accede telefonicamente, attraverso un numero verde gratuito (800 857084),
oppure via internet, tramite un apposito indirizzo di posta
elettronica o attraverso le pagine dedicate alla Cooperativa
nell’ambito del portale nazionale www.e-coop.it.
A ricorrere al Filo Diretto sono prevalentemente i soci, che
effettuano l’85% delle chiamate, a conferma del fatto che è
uno strumento che rinsalda il legame e il rapporto di fiducia
verso Coop.
Analizzando il motivo delle chiamate, emerge che il numero
verde è utilizzato prevalentemente per richiedere informazioni (74,1% delle chiamate), mentre solo nel 21,7% dei casi per
una richiesta o un reclamo.
Nel 2006 si nota un leggero calo di chiamate, a cui si contrappone un leggero incremento di richieste via e-mail.
A partire dal 2004 è stata inoltre attivata una nuova modalità di ascolto permanente di soci e consumatori. Si tratta del
progetto Antenna, che viene realizzato con il contributo di tutti
i lavoratori della Cooperativa che operano nella rete commerciale. È un progetto di ascolto quotidiano, nell’ambito del quale
gli addetti di punto vendita compilano apposite schede, nelle
quali riportano commenti, richieste e reclami della clientela
dei quali sono venuti a conoscenza nel corso del proprio lavoro. Agli addetti viene fornita una risposta, o direttamente dai
responsabili di punto vendita oppure da parte di varie funzioni
di Coop Adriatica, di Centrale Adriatica o di Coop Italia, che rimane esposta nella bacheca dedicata al progetto Antenna per
circa un mese. In questo modo, tutti i lavoratori sono messi in
condizione di acquisire l’informazione relativa al quesito o al
Motivi chiamate al Filo Diretto
0,8%
0,2%
3,2%
21,7%
74,1%
74,1%
21,7%
3,2%
0,8%
0,2%
Informazioni
Richieste e reclami
Comunicazioni operative
Suggerimenti
Complimenti
Filo Diretto: contatti
Chiamate
E-mail
Totale contatti
2006
7.910
1.699
9.609
2005
8.110
1.318
9.428
Variazione %
-2,5%
28,9%
1.9%
Fonte: direzione Marketing - ufficio Ricerche e ascolto
Reclami e segnalazioni pervenuti a Coop Italia
2006
2005
Variazione %
Numero verde
8.990
-11,0%
8.001
Altre fonti
3.861
5,8%
4.085
Totale
12.086
12.851
-6,0%
Fonte: Bilancio sociale Coop Italia
65
tema proposto e possono così rispondere in modo preciso alle
richieste dei consumatori.
Attivo ormai su tutta la rete di vendita (a fine 2006 erano ancora
esclusi due punti vendita acquisiti dalla catena Mar-Vip), Antenna ha raccolto nel corso dell’anno 2.294 schede, per circa
due terzi provenienti dai supermercati.
Tra gli argomenti maggiormente trattati, le domande relative all’assortimento sono in maggioranza; frequenti anche
le richieste relative ai servizi per l’acquisto e ad elementi di
struttura o di tenuta del punto vendita. Le risposte sono fornite
mediamente in poco più di un mese: quando provengono dal
punto vendita sono sufficienti alcuni giorni, mentre se si devono interpellare funzioni di sede o di centrale i tempi possono
essere più lunghi, ma con interventi anche concreti. Ad esempio, in seguito alle segnalazioni di Antenna, a Cento si è provveduto al potenziamento dell’illuminazione dell’area vendita, a
Faenza all’inserimento di alcune referenze di legumi sfusi, il
supermercato di Fano S. Orso è stato dotato di nuovi carrelli,
mentre al Coop & Coop Teodora di Ravenna sono state rimesse
in assortimento le caramelle Coop allo yogurt.
Si è poi consolidata l’attività di gestione di segnalazioni e
reclami da parte del servizio assistenza clienti di Coop Italia,
che vuole essere un riferimento diretto per i consumatori, sui
temi legati al prodotto a marchio. Il numero totale dei contatti
è leggermente diminuito rispetto al 2006, ma si conferma comunque elevato il ricorso a questo strumento da parte di soci
e consumatori anche indirettamente, tramite i punti vendita a
cui essi si rivolgono per questioni inerenti il prodotto a marchio
Coop.
Le richieste, i suggerimenti e le osservazioni più frequenti
riguardano: biologico, grassi vegetali, imballaggi ecocompatibili, celiachia, additivi, ma anche i temi affrontati di recente da
Coop, quali i farmaci, le farmacie, il benessere animale.
In significativa crescita gli accessi al portale www.e-coop.it
che nell’anno ha superato abbondantemente il milione di visitatori totali: in media sono circa 127 mila al mese gli utenti che
consultano il portale della Coop per avere informazioni sulle
varie iniziative delle cooperative, sui servizi per i soci e anche
su temi di attualità. La struttura del sito permette di acquisire
informazioni di interesse nazionale e a livello di singola cooperativa, anche tramite Neon, un notiziario prodotto in tre edizioni
al giorno che può essere ascoltato in streaming.
66
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Mistery shopper e Customer satisfaction
La verifica dei livelli di servizio offerto ai soci e ai consumatori,
viene effettuata utilizzando il Mistery shopper, cioè un “cliente
misterioso” che visita in incognito i punti vendita e rileva due volte all’anno la situazione dei negozi in relazione a igiene e pulizia,
nonché alla cortesia e competenza con cui gli addetti si rapportano ai consumatori. Questo tipo di attività di verifica e controllo
viene effettuata in tutti gli ipermercati e supermercati.
I dati del 2006 confermano sostanzialmente i risultati del 2005
sia come media che relativamente ai singoli parametri “igiene
e pulizia” e “cortesia e competenza”. Si tratta di risultati molto
positivi, che testimoniano l’impegno quotidiano dei lavoratori di
tutti i punti vendita nel garantire un adeguato livello di servizio
a soci e consumatori. Naturalmente, esistono situazioni diverse
tra i punti vendita e ci sono spazi di ulteriore miglioramento: per
valorizzare il ruolo dei lavoratori nella tenuta del punto vendita e
l’attenzione al cliente, la Cooperativa ha anche legato i risultati
dell’indagine a un premio per i lavoratori dei reparti che conseguono i migliori risultati.
Coop Adriatica prende parte anche a un’indagine di Customer
Satisfaction nell’ambito di una rilevazione di Coop a livello nazionale. Essa viene svolta su un campione rappresentativo di 14
punti vendita della Cooperativa, di cui 7 ipermercati e 7 supermercati.
Risultati Mistery shopper
Risultati media
2006
2005
2004
Mistery shopper - iper
8,46
8,51
8,50
Mistery shopper - super
8,38
8,36
8,29
Igiene e pulizia - iper
6,85
6,87
6,87
Igiene e pulizia - super
6,75
6,74
6,60
Cortesia e competenza - iper
6,71
6,70
6,71
Cortesia e competenza - super
6,68
6,66
6,65
Fonte: direzione Commerciale
I risultati dell’indagine del 2006 confermano il giudizio positivo
ottenuto nelle indagini svolte con il Mistery shopper e mettono
in evidenza come, in un contesto generale di bassa propensione
al consumo e di forte attenzione alla convenienza, entrambe le
tipologie di punto vendita esprimano, nella valutazione dei consumatori, un livello di “buona soddisfazione”, con un punteggio
di 75/100 per gli ipermercati e di 77,6/100 per il canale supermercati, in crescita di 1,7 punti rispetto al 2006, quando già aveva ottenuto un punto in più rispetto all’anno precedente.
67
Il punto vendita
Le nuove aperture
La rete di vendita di Coop Adriatica è
molto estesa, sia per numero di negozi,
peraltro di diversa tipologia e dimensione, che per la vastità del territorio di
riferimento. Coop Adriatica è presente in 77 comuni delle quattro regioni in
cui opera. La scelta della multicanalità
(superettes, supermercati, ipermercati)
intende rispondere alle diverse esigenze
del consumatore: spesa quotidiana nei
negozi di vicinato, spesa di rifornimento
nei supermercati di grandi dimensioni e
negli ipermercati.
Anno dopo anno, Coop Adriatica persegue la propria linea di sviluppo e di
ammodernamento della rete di vendita
esistente, con l’obiettivo di aumentare
qualità, assortimento e servizio per i soci
e i consumatori. Nel 2006 Coop Adriatica
ha investito 65 milioni di euro per ampliare e riqualificare la propria rete di
vendita, a cui si aggiungono 58 milioni
investiti da Igd nei centri commerciali.
Da segnalare, inoltre, la partecipazione
di Coop Adriatica alla società Ipercoop
Sicilia (partecipata in modo paritario da
altre tre cooperative, Coop Lombardia,
Coop Consumatori Nordest e Coop Liguria). La nuova società sta lavorando
per la realizzazione di grandi e moderne
strutture di vendita in una regione nella
quale la cooperazione di consumatori ha
una presenza limitata. Nel 2007 si prevede l’apertura del primo ipercoop nella
città di Ragusa.
A fine 2006 la rete di vendita si estendeva su 235.273 metri quadrati (+2,2%
rispetto al 2005). Complessivamente,
la rete del Gruppo Coop Adriatica era
composta da 138 punti vendita, di cui 14
ipermercati e 124 supermercati e superettes, tutti a insegna Coop.
Sviluppo MQ rete di vendita
240.000
220.000
200.000
180.000
160.000
140.000
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Sviluppo rete
Nuove aperture e rilocalizzazioni
Punti vendita ristrutturati
Variazione di area vendita
Totale area vendita
Fonte: direzione Sviluppo
U.M.
numero
numero
metri quadrati
metri quadrati
2006
6
7
5.116
235.273
2005
5
10
12.413
230.157
2004
1
12
15.489
217.743
Nel 2006 sono stati aperti tre nuovi supermercati: presso il nuovo centro commerciale Officine Minganti di Bologna e
a Selvazzano e Venezia Castello.
A Selvazzano Dentro, in provincia di
Padova, Coop Adriatica ha aperto un supermercato di 1.225 metri quadrati che
impiega una cinquantina di lavoratori,
tutti nuovi assunti. Per la Cooperativa si
tratta di una novità importante, perché
in provincia di Padova era presente solo
a Cadoneghe e Montagnana. Il supermercato, dunque, rappresenta anche un
nuovo punto di riferimento per le attività
sociali e culturali della Cooperativa.
Sul mare, di fronte l’isola di Murano,
ha aperto i battenti il 4 maggio l’inCoop
di Venezia Castello. Una festa per i tanti residenti della zona, che trovano qui
un fornitissimo punto di riferimento per
la spesa di tutti i giorni, caratterizzato
dalla convenienza e dalla qualità Coop.
Il supermercato recupera e valorizza un
vecchio deposito abbandonato, di cui ha
mantenuto alcuni piacevoli elementi architettonici, come le travature in legno
sul soffitto. Su una superficie di 250 metri quadrati (è tra i più spaziosi della Laguna), il supermercato offre a residenti
e turisti tanti prodotti alimentari, a partire da quelli freschi e freschissimi. Tra
l’altro, per chi si muove in barca, è consentito l’attracco proprio davanti al supermercato, che comunque è facilmente
raggiungibile con il battello che si ferma
a un centinaio di metri di distanza.
Tre sono invece le nuove strutture
realizzate in sostituzione di punti vendita più piccoli o difficilmente adattabili
agli standard di funzionalità e di servizio propri della Cooperativa e attesi dai
soci: sono quindi stati rilocalizzati i supermercati di Crespellano e Bazzano,
nel bolognese, e di Cesenatico.
La nuova struttura di Cesenatico, di
1.000 mq, raddoppia la superficie di ven-
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
dita rispetto al vecchio negozio ed è dotata di un ampio parcheggio distribuito
su tre piani. Tra le novità, l’introduzione
del banco della pescheria con friggitoria
e della gastronomia con cucina interna.
Inoltre nel supermercato si trova un vasto assortimento di salumi e formaggi
take away, una piccola cantinetta di vini
ed anche uno spazio dedicato a piante e
fiori. Grazie all’ampliamento, i servizi ai
soci sono erogati da due uffici separa-
ti e facilmente accessibili anche per le
persone disabili; inoltre i lavoratori sono
una quindicina in più rispetto a coloro
che erano impiegati nel vecchio punto
vendita.
I supermercati di Crespellano e Bazzano si sviluppano su una superficie di
vendita di circa 800 metri quadrati, contro i 200/300 metri delle vecchie strutture, e puntano anch’essi sull’offerta di
prodotti freschi e preparati al momento
68
e sul maggior servizio ai soci, con l’orario di apertura continuato e un comodo
parcheggio.
È in corso, invece, la realizzazione di
un nuovo supermercato ad Ancona, la
cui inaugurazione era inizialmente prevista per fine 2006 ma è poi slittata al
secondo semestre 2007, in attesa di tutte le autorizzazioni necessarie.
69
Officine Minganti, una nuova fabbrica dove vive la città
Le Officine Metalmeccaniche Minganti,
per mezzo secolo uno dei simboli dello sviluppo industriale di Bologna, ma
chiuse da oltre vent’anni, sono ora rinate a nuova vita. Il complesso di 18 mila
metri quadrati che dagli anni ‘50 accoglieva la fabbrica bolognese è infatti stato restaurato per ospitare non un
centro commerciale tradizionale, bensì
un polo di aggregazione e incontro che
punta ad esaltare la memoria di cui è
impregnato il luogo, mettendo in campo
un intervento di archeologia industriale
per il recupero di una zona che, dopo la
chiusura delle Officine all’inizio degli
anni ‘80, è stata oggetto di degrado.
Dal 26 marzo 2006, quel glorioso edificio è tornato ad essere un luogo produttivo: una fabbrica di incanti, come recita
il lancio del progetto, che punta a diventare il centro commerciale più innovativo della città, con un bacino d’utenza
di 142 mila persone che possono raggiungerlo in non più di 10 minuti. Coop
Adriatica è presente con un supermercato di 1.500 metri quadrati incentrato
sui prodotti freschi e con la prima libreria a insegna Coop sotto le Due Torri.
Situato alla Bolognina, vicino alla Fiera e alla confluenza di snodi nevralgici
quali la stazione centrale, l’Università
e il centro storico, nel cuore di una vasta zona in forte sviluppo residenziale e
direzionale, il Centro commerciale Officine Minganti è un brillante esempio
di riqualificazione e valorizzazione di
un’area industriale urbana.
Realizzato da Coop Costruzioni e Cogei,
il progetto di recupero è stato gestito su
incarico di Coop Adriatica dalla società
bolognese Open Project, che per questo lavoro ha vinto al Mapic di Cannes
(la maggiore fiera internazionale del
settore) il Plaza Retail Future Project
Award 2005, battendo la concorrenza di
un progetto analogo nella centralissima
Oxford Street a Londra.
L’edificio, di impianto razionalista, fu
costruito alla fine degli anni ‘50 su
un progetto dell’architetto bolognese
Francesco Santini. Della vecchia fabbrica rimangono la sagoma esterna,
il recupero di molti dei materiali, dei
particolari e delle strutture originarie,
i grandi finestroni da cui la luce piove
esaltata dalle grandi altezze. Si è quindi riportato in vita un contenitore stori-
co lasciandovi molti segni del passato,
conservando cementi levigati e pigmentati, dal rosato al verde, come pure
tanti particolari di arredo: pensiline di
metallo, carri ponte appesi al soffitto,
vecchie foto della fabbrica e macchine
utensili in esposizione, e quindi anche
la memoria di chi ha lavorato in questo
luogo e della tecnologia che qui si produceva. Per sottolineare il valore dell’opera e della “rinascita” delle Officine
Minganti, il progetto è stato presentato
alla città il 16 febbraio 2006 con un incontro pubblico a cui hanno partecipato
esponenti delle amministrazioni locali, architetti, urbanisti, storici e dove si
sono radunate tante delle persone la cui
vita è stata legata alle Officine, a partire
dagli ex lavoratori – operai, impiegati,
tecnici, dirigenti – da sempre considerati l’aristocrazia operaia e industriale
di Bologna.
Dal punto di vista commerciale, Igd, che
gestisce il centro, ha voluto mantenere
un equilibrio perfetto tra le grandi catene e le realtà produttive del territorio.
La nuova struttura, che si snoda attorno a una grande piazza coperta di 2.500
metri quadrati, si dipana su tre piani dove sono collocati in tutto 40 punti vendita, sette tra ristoranti e bar, un
supermercato di 1.500 mq, una libreria
di 360 mq e un villaggio del benessere
e del fitness di oltre 4.000 mq gestito da
uno dei colossi del settore, la Virgin Active, che qui ha trovato spazio anche per
una piscina semiolimpionica.
Le Officine Minganti sono dunque un
complesso integrato che risponde a diverse esigenze: da quelle dei più giovani a quelle della famiglia, delle donne
che lavorano e, magari, vogliono approfittare della pausa in palestra per fare
la spesa, o di chi cerca un’occasione di
approfondimento e di incontro culturale. Un luogo, insomma, da vivere in ogni
momento della giornata.
70
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Le ristrutturazioni
Anche nel 2006 l’attività di ristrutturazione della rete di vendita è proseguita intensamente con interventi di tipo strutturale, finalizzati a una proposta commerciale più completa e
vicina alle esigenze dei consumatori e che consentono l’introduzione di nuovi servizi (pane e pasticceria, reparti carni
e pesce serviti, ecc). Inoltre, i punti vendita ristrutturati, così
come quelli di nuova apertura, sono caratterizzati da una migliore accessibilità e fruibilità da parte delle persone anziane
o con difficoltà motorie. I risultati del progetto per un punto di
vendita socialmente sostenibile, messo a punto nel 2003 da
uno dei Gruppi Archimede costituto all’interno della Cooperativa nell’ambito del Percorso strategico verso la sostenibilità,
sono ormai parte integrante delle modalità di progettazione
e gestione dei punti vendita: alla fine del 2006 erano ben 58 i
negozi della Cooperativa realizzati o ristrutturati secondo tali
accorgimenti.
Le ristrutturazioni hanno riguardato i supermercati di Bellaria (via Ravenna), Rimini Celle, Spinea, Fermo e l’ipercoop di
Villanova di Castenaso (con la galleria di Igd in cui è inserito),
a cui si aggiungono i punti vendita da Viserba e Miramare, interessati da lavori di manutenzione straordinaria. Gli interventi più ricorrenti riguardano le attrezzature, con la sostituzione di vecchie scaffalature, frigoriferi, banchi delle carni o
della gastronomia, e anche l’illuminazione, con l’adozione di
soluzioni più efficienti e che rendano i punti vendita più accoglienti e gradevoli. Inoltre sono stati installati nuovi impianti
di climatizzazione per rendere più piacevole fare la spesa nei
mesi estivi. A fianco di questi rinnovamenti, si è provveduto
anche all’inserimento di nuovi servizi e produzioni interne.
Al Centro Nova, in particolare, l’intervento finalizzato all’ampliamento della galleria commerciale, che prosegue nel 2007,
ha già portato alla realizzazione di un parcheggio multipiano con circa 700 posti auto e al completamento delle opere
relative all’ipermercato. Ampliato di 540 metri, questo è organizzato secondo una tipologia espositiva innovativa, definita a livello nazionale dal sistema Coop, e integrato dal Coop
Caffè: un vero e proprio bar dove rilassarsi e stare in compagnia, gustando delizie dolci e salate preparate nel reparto
pane e pasticceria e nella gastronomia dell’ipercoop. Il Caffè
è grande e luminoso, offre 80 posti a sedere in un ambiente
colorato e persino un angolo con divano e poltroncine che all’occorrenza può essere trasformato anche in una accogliente
saletta, dove i soci Coop possono svolgere iniziative, incontri,
dibattiti. Un gruppo di dieci ragazze, tutte provenienti da altri
Investimenti (in migliaia di euro)
13.242
17.855
8.512
17.409
13.217
52.557
Nuove aperture
Rilocalizzazioni
Ristrutturazioni
Altri investimenti
Manutenzioni cespitate e
sistemi informativi
Acquisizioni/Progetto Sicilia
Totale investimenti
122,8 milioni di euro
71
A Ravenna i parcheggi rosa
per le future mamme
Una città cortese e gentile, accogliente e ospitale, generosa ed
educata. È forse questo il luogo in cui ogni cittadina e ogni cittadino vorrebbero vivere, in cui crescere i propri bambini. Infatti
a volte bastano piccoli gesti, piccoli accorgimenti per rendere
più armoniosa la vita quotidiana. Con questo obiettivo nascono
i parcheggi rosa al centro commerciale Esp di Ravenna: dodici
posti auto (sei davanti a ciascuna entrata) delimitati da strisce
rosa e riservati alle donne in dolce attesa che vanno a far compere. I posti contrassegnati invitano, senza obbligo, i cittadini ad
essere gentili ed educati, riducendo per le donne in gravidanza
il percorso con il carrello carico e la fatica. L’idea, finanziata dal
Centro commerciale e realizzata in occasione dell’8 Marzo, è
dei soci Coop e dell’associazione Letizia, che nella città romagnola assicura servizi utili alla città impiegando e valorizzando
la creatività e il lavoro dei disabili. Naturalmente non c’è alcun
obbligo per gli automobilisti, ma quegli insoliti spazi d’asfalto
così vivacemente ridisegnati suggeriscono a tutti un gesto gentile ed educato. A rafforzare la scelta di cedere il passo, ogni
“box” è corredato da un cartello sul quale campeggia un profilo
di donna incinta con un cuoricino rosa in pancia che invita in
modo garbato: Per una città cortese puoi scegliere di lasciare il
posto a chi sta aspettando.
Anche l’Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Ravenna ha voluto dare il patrocinio al progetto Una città cortese,
che si inserisce perfettamente nel progetto di legislatura Tempi e orari, che ha come obiettivo quello di migliorare la qualità
della vita, rimuovendo il più possibile gli elementi di affaticamento del vivere quotidiano, aumentando gli spazi di autogoverno del tempo di vita personale e sociale.
reparti, assicura un servizio di eccellente qualità accompagnato da prezzi convenienti: su paste e brioches di produzione
interna si risparmiano 10-20 centesimi, il caffè (anch’esso a
marchio Coop) costa 80 centesimi e ai soci solo 72 centesimi.
Tra i nuovi servizi inseriti nell’ipercoop, oltre al Salvatempo
è stato introdotto, sempre per ridurre i tempi di attesa alle
casse, il self check-out ovvero un’area di “casse fai da te”,
che consente, ai clienti con una spesa limitata a 15 articoli, di
effettuare in autonomia le operazioni di pagamento, in contanti o con carta SocioCoop o Bancomat, grazie a un sistema
informatico che guida l’acquirente in ogni passaggio e con la
possibilità, comunque, di richiedere assistenza al personale presente. Questa innovativa soluzione è molto apprezzata
dalla clientela con spese di volume ridotto, tanto che il 6,2%
degli scontrini dell’ipercoop Centro Nova viene ora battuto in
queste casse.
Completano questo quadro gli altri interventi effettuati da
Igd per la riqualificazione dei centri commerciali, in particolare l’ampliamento del Centro Leonardo di Imola e la realizzazione del parcheggio e del sottopasso dell’Esp di Ravenna.
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
72
I lavoratori
C
oop Adriatica, per la particolarità del settore in cui
opera, deve provvedere all’erogazione di un servizio
di qualità tutti i giorni, in ogni momento e in tutti i
punti vendita della rete, rapportandosi con migliaia
di clienti e soci dalle esigenze e abitudini di spesa anche molto diverse. Per garantire la continuità e la qualità del servizio offerto, un elemento fondamentale è rappresentato dalle persone impegnate in tale attività. La loro competenza e
professionalità, unitamente alla loro motivazione, sono infatti
condizione essenziale per il raggiungimento della missione
sociale: corrispondere in modo adeguato alle domande e ai
bisogni di servizi qualificati da parte dei soci e dei consumatori. Alle persone che lavorano in Cooperativa viene dedicata
un’attenzione particolare per quanto riguarda la crescita professionale, ma anche il riconoscimento in termini retributivi
e di condizione di lavoro. Peraltro, attraverso lo sviluppo realizzato in questi anni, Coop Adriatica ha offerto, anche in aree
nelle quali la disoccupazione è a livelli mediamente elevati,
nuove occasioni di lavoro per centinaia di persone, giovani e
donne in particolare.
La composizione e la consistenza
A fine 2006, le persone occupate nell’intero Gruppo Coop
Adriatica erano 9.367, ovvero 247 in più rispetto all’anno precedente.
Tra loro, 8.921 erano impegnate in Coop Adriatica e nelle società che operano nell’attività caratteristica, 54 nella società
Igd, le rimanenti 392 nel Gruppo Robintur, nel Gruppo Pharmacoop Adriatica e in Chiocciola.
Le analisi di dettaglio che riportiamo di seguito sono riferite
agli 8.921 occupati di Coop Adriatica, delle due società di gestione di alcuni punti vendita, Sageco e Sara, e delle due società funzionali all’attività caratteristica (Tca e Finad). Sono quindi
escluse Robintur, Igd, Pharmacoop Adriatica e Chiocciola.
Circa i tre quarti del totale dei lavoratori sono donne; la fascia
di età di gran lunga prevalente del personale è quella compresa tra 36 e 55 anni. Ciò si spiega in particolare con un ridotto
turn over e una elevata fedeltà all’azienda: l’anzianità media di
lavoro è di circa 10 anni. Non è certamente improprio ritenere
che una delle ragioni di questa elevata fedeltà risieda nelle più
favorevoli condizioni di lavoro esistenti nell’azienda cooperativa, rispetto alle altre imprese del settore distributivo.
Negli ultimi anni hanno trovato lavoro in Coop Adriatica parec-
chie persone straniere. A fine 2006 i lavoratori di nazionalità
extracomunitaria erano 75 e rappresentavano lo 0,83% dell’organico totale, leggermente in crescita rispetto all’anno
precedente. Oltre a testimoniare l’assoluta assenza di discriminazioni, la presenza di persone provenienti da altri paesi
pone l’esigenza di azioni che rendano più facile l’integrazione
di questi lavoratori nella vita aziendale.
Anche nel 2006 Coop Adriatica ha proseguito nel percorso
orientato alla stabilizzazione dell’occupazione, al fine di offrire alle persone che si impegnano nelle diverse attività, sia
di punto vendita sia di sede amministrativa, delle prospettive di sicurezza. Peraltro, Coop Adriatica, in coerenza con una
scelta politica assunta a livello del sistema nazionale Coop,
non utilizza alcune modalità di assunzione previste dalla
Legge 30, sulla flessibilità del lavoro, in quanto considerate
di eccessiva precarietà e troppo penalizzanti per il lavoratore. Questa scelta è stata codificata anche al momento della
sottoscrizione del contratto collettivo nazionale di lavoro per
i dipendenti delle aziende cooperative della distribuzione. Il
numero di contratti interinali e di collaborazione si mantiene
infatti limitato (solo 81 casi).
Relativamente alla condizione contrattuale degli occupati, si
evidenzia come, a fronte di un totale di 8.921 lavoratori, coloro che sono assunti a tempo indeterminato siano 7.675, pari
all’86%, mentre i contratti a tempo determinato sono 1.246,
pari al 14%. Rispetto al 2005 si registra quindi un ulteriore
incremento dei lavoratori occupati in modo stabile: la quota
degli assunti a tempo indeterminato è infatti salita di oltre un
punto (nel 2005 era pari all’84,6%), con un incremento complessivo di di più di 5 punti rispetto al 2004. Si tratta in effetti
di un valore elevatissimo, a cui corrisponde una quota di contratti a tempo determinato funzionale a conseguire quel grado di flessibilità necessario ad affrontare la sostituzione temporanea di lavoratori (malattie, maternità, ecc.) e le esigenze
di quei periodi particolari in cui l’attività di vendita registra
picchi eccezionali: avvio di nuovi negozi, ferie estive, festività
pasquali e natalizie. La crescita della quota dei dipendenti con
contratto a tempo indeterminato è dovuta soprattutto ai consolidamenti occupazionali realizzati nei punti vendita di più
recente apertura, con il passaggio a questo tipo di rapporto
di lavoro per 264 lavoratori già occupati nella cooperativa con
un contratto a termine.
Resta invece sostanzialmente stabile il rapporto tra lavoratori part-time e lavoratori a tempo pieno: questi ultimi rappresentano il 52,2% del totale.
73
Lavoratori per età
1,8%
6,8%
32,7%
18-25 anni
26-35 anni
36-55 anni
oltre 55 anni
58,7%
74
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
L’inquadramento
e le retribuzioni
Oltre a offrire stabilità dell’occupazione,
la Cooperativa promuove lo sviluppo e la
crescita professionale delle persone che
lavorano in azienda, tramite una politica
di avanzamento di carriera e promozioni
interne che nel 2006 si è concretizzata in
739 passaggi di livello e 201 percorsi di
carriera attivati. La Cooperativa da anni
ha scelto la valutazione del potenziale interno con autocandidatura come metodo
per l’individuazione delle risorse da destinare a percorsi di crescita. Tale scelta
risponde ai principi di trasparenza, pari
opportunità e valorizzazione delle persone cui si ispira la Cooperativa.
Per quanto riguarda i livelli retributivi,
essi si confermano i più elevati del settore
distributivo, nelle aree in cui opera Coop
Adriatica. In particolare, il differenziale
tra il livello salariale minimo previsto dal
Ccnl e il livello minimo del Contratto integrativo aziendale, è vicino all’8%.
Nel 2006 il costo del lavoro in Coop
Adriatica è stato pari a 237 milioni di
euro. È escluso da questa cifra l’importo complessivo della parte variabile delle
retribuzioni. Tale salario variabile viene
erogato agli addetti sulla base di parametri definiti in base ai contratti integrativi,
mentre per quanto riguarda impiegati direttivi, quadri e dirigenti, esso viene determinato sulla base degli obiettivi collettivi e individuali assegnati a ciascuno
e calcolato in funzione dei risultati conseguiti ed in relazione al Rog (Risultato
operativo gestionale), cioè alla redditività derivante dall’attività commerciale.
Il totale del salario variabile previsto per
il 2006 è pari a 7.539.250 euro. Si tratta
dell’importo più rilevante da quando, una
quindicina di anni, fa si diede vita a questo
strumento. Ciò è dovuto, in larga misura,
all’importante risultato fatto segnare dalla redditività aziendale nel 2006.
Inquadramento contrattuale
8.000
full time
7.000
part time
6.000
tempo
determinato
5.000
4.000
tempo
indeterminato
3.000
2.000
lavoratori
interinali
e collaboratori
1.000
0
2004
2005
2006
Composizione per qualifica
Dirigenti
Quadri e Impiegati Direttivi
Addetti e impiegati
Totale
2006
25
475
8.421
8.921
2005
29
505
8.253
8.787
variazione %
-13,8%
-5,9%
+2,0%
+1,5%
Fonte: direzione del Personale
Politiche retributive
U.M.
Differenza % min
%
CCNL/ min CIA
Rapporto stipendio
numero
max/min
TFR
euro
Oneri sociali
euro
Costo del lavoro medio euro/addetto
2006
7,84%
2005
8,02%
2004
8,87%
8,94
8,27
7,78
11.870.000
49.747.325
26.613
10.863.448
50.055.557
27.105
9.673.637
48.269.973
26.998
Fonte: direzione del Personale
Relazioni sindacali
Totale ore per permessi sindacali
Totale ore per assemblee
Fonte: direzione del Personale
2006
24.083
10.265
2005
14.895
7.532
Variazione %
+61,7%
+36,2%
75
Le relazioni sindacali
In Coop Adriatica il livello di sindacalizzazione è elevato. Basti pensare che quasi la
metà dei lavoratori, ben 4.112 persone, risulta iscritto alle organizzazioni sindacali.
La piena agibilità sindacale è considerata
dalla Cooperativa non solo come un diritto, ma come fattore di confronto e sviluppo
delle persone e del clima aziendale.
Ciò si traduce non solo nell’applicazione
integrale dei diritti contrattuali e di legge
ma nella previsione di istituti aggiuntivi
(per esempio, ore di permesso retribuito
per le rappresentanze dei lavoratori) e in
una articolata normativa che prevede più
livelli di informazione e confronto (nazionale, di area territoriale, di singola unità
produttiva).
A ciò si aggiunge una prassi consolidata
che fa del confronto su aspetti contrattuali e organizzativi una normale e costante
modalità di rapporto.
Coop Adriatica applica il contratto nazionale di lavoro della categorie del commercio, sottoscritto dalle associazioni
rappresentative delle cooperative che
operano nel settore distributivo e dalle
organizzazioni sindacali di categoria. A livello di Gruppo, esistono tre contratti integrativi aziendali che fanno riferimento
Informazione, partecipazione
e coinvolgimento
alle diverse aree territoriali di presenza
della cooperativa: area Emilia; area Romagna- Marche-Abruzzo; area Veneto.
Questi contratti tengono conto della storia che ha contrassegnato la nascita della
Cooperativa (le diverse e successive fusioni e integrazioni), ma anche degli specifici mercati di riferimento territoriali. A
fine 2005 è stato siglato l’accordo per lo
sviluppo che definisce i criteri generali in
base ai quali ai lavoratori assunti per nuove aperture o entrati in società del gruppo
a seguito di acquisizioni vengono applicate
progressivamente le condizioni contrattuali dell’area di riferimento. Nel 2006 si
sono svolte le trattative con le organizzazioni sindacali territoriali per il rinnovo del
contratto integrativo dell’area Romagna
– Marche – Abruzzo. L’accordo, firmato a
febbraio 2007 ed approvato dai lavoratori ad amplissima maggioranza, prevede
le modalità con le quali i lavoratori degli
ipermercati di Rimini, Cesano, San Benedetto del Tronto, Ascoli e Chieti e dei
Supermercati ex Marr potranno ottenere
gli stessi trattamenti degli altri loro colleghi dell’area. Nel corso dell’anno si sono
aperte le trattative anche per il rinnovo dei
contratti dell’area Emilia e dei quadri e impiegati direttivi.
La scelta di rendere protagonisti i lavoratori all’interno dell’azienda e nel rapporto con i soci e i consumatori, esige
di percorrere senza esitazione la strada
dell’informazione verso i dipendenti, così
come quella della loro formazione attraverso un’azione permanente e mirata.
L’informazione costante ai collaboratori
è uno degli obiettivi assegnati ai responsabili di reparto, capi negozio, manager ai
vari livelli dell’azienda, che devono impegnarsi a motivare le indicazioni di lavoro e
ad esprimere in modo trasparente le loro
valutazioni.
In tutti i reparti i responsabili devono prevedere 8/10 incontri l’anno da svolgere
in modo strutturato con gli addetti. Per
quanto quanti riguarda quadri e impiegati
direttivi, sono previsti incontri individuali
con i diretti responsabili per l’assegnazione degli obiettivi individuali e una loro
valutazione.
La Cooperativa ha istituzionalizzato ormai da tempo due incontri nell’anno con
tutti i lavoratori nei punti vendita per informarli e coinvolgerli nelle scelte strategiche dell’impresa. Gli incontri vengono
svolti fuori dell’orario di lavoro, la partecipazione quindi è volontaria.
Un primo incontro si svolge all’indomani delle assemblee di bilancio, generalmente nel mese di giugno, per discutere
il consuntivo della Cooperativa dell’anno precedente e l’andamento del punto
vendita; un secondo a novembre, in cui
vengono delineati gli obiettivi per l’anno
successivo, oltre a valutare i primi dati di
preconsuntivo dell’esercizio in corso. Nel
corso del 2006 gli incontri sono stati 263 e
la media di partecipazione è stata del 55%
dell’organico, quindi un po’ più elevata
dell’anno precedente.
Tra le modalità di coinvolgimento dei lavoratori, da alcuni anni viene effettuato un
76
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
concorso legato al Mistery shopper. Sulla base delle rilevazioni condotte in tutti i
punti vendita, ai lavoratori dei reparti che
realizzano i migliori risultati in termini di
igiene e pulizia e di competenza e cortesia verso la clientela, viene assegnato
un premio in buoni spesa: nel 2006 sono
stati erogati 2.140 buoni, circa 450 in più
dell’anno scorso, del valore di 52 euro ciascuno.
Per quanto riguarda gli strumenti di informazione diretta, dal 2003 è attivo un
portale interno che utilizza la tecnologia
web, denominato Sesamo. Esso offre, insieme agli strumenti di posta elettronica
per la comunicazione interna, anche la
possibilità di accedere ad informazioni di
servizio e di interesse comune, nonché ad
archivi contenenti regolamenti, documenti, database aziendali, la rassegna stampa, ecc. Si tratta di una vera e propria rete
di comunicazione interna, a disposizione
di circa millecinquecento persone che
lavorano in Cooperativa. A Sesamo accedono infatti gli impiegati delle sedi amministrative, i responsabili dei supermercati,
i direttori e i manager degli ipermercati e
il personale degli uffici di tutti i punti vendita.
La Cooperativa realizza poi un periodico
mensile, Noi Coop dedicato a tutti i dipendenti ed inviato anche ai soci volontari. La
rivista, che conta 10 numeri all’anno, in 16
pagine propone informazioni sull’attività e
i progetti dell’azienda o su temi di carattere generale che possono interessare le
persone che vi lavorano o che svolgono
attività volontaria.
Dà spazio alle voci e alle storie dei lavoratori, sia rispetto alla loro attività professionale che agli interessi individuali.
Su Noicoop non mancano poi le ricette,
le fotografie, le poesie e le lettere inviate
spontaneamente dai lavoratori.
In questo contesto trova spazio anche
l’impegno dell’azienda a sostenere momenti di socializzazione tra le persone
che ogni giorno svolgono la propria attività nei tanti reparti e uffici dei 138 punti
vendita o nelle sedi amministrative. Ogni
anno la Cooperativa riunisce tutti i lavoratori e le loro famiglie in una vera e propria
festa aziendale, con l’obiettivo di offrire
loro un’occasione per conoscere i propri
colleghi al di fuori dell’ambito lavorativo,
in un contesto ludico e ricreativo, nonché
per vivere insieme ad amici e familiari una
giornata in allegria e spensieratezza.
Anche nel 2006 questo grande evento si
è tenuto al parco naturalistico e di divertimenti Oltremare-Aquafan, a Riccione, con
la partecipazione di circa 10 mila persone.
È inoltre divenuta un appuntamento fisso
la Festa della mamma che lavora, ideata
dall’inserto specializzato di un quotidiano
nazionale con il patrocinio del Ministero
delle Pari opportunità.
In maggio, nella giornata prescelta, so-
litamente il pomeriggio, i bambini da 0 a
12 anni vengono accolti nei luoghi dove le
loro mamme lavorano, sedi, supermercati e ipermercati. Sono accompagnati in
visite guidate nei reparti e negli uffici per
conoscere da vicino i luoghi dove le loro
mamme trascorrono parte della giornata. Inoltre vengono organizzati momenti
di gioco e animazioni. Nel 2006, l’iniziativa
si è svolta il 26 maggio e ha riguardato 46
punti vendita e la sede amministrativa; vi
hanno preso parte oltre 800 bambini e più
di 500 mamme.
Da ricordare infine l’attività del circolo
dei dipendenti Cir.Ca che sviluppa attività
di carattere sportivo, culturale, di promozione del tempo libero e coinvolge un numero rilevante di lavoratori: gli iscritti nel
2006 erano 504.
Informazione sulle scelte strategiche al personale di punto vendita
2006
2005
Ipermercati Supermercati Totale Ipermercati Supermercati Totale
Incontri
26
228
254
28
235
263
Partecipanti
52,0%
56,5%
54,0%
57,0%
54,3%
55,5%
Fonte: Report Relazioni interne
77
La formazione
La Formazione
U.M.
2006
2005
Var. %
La competenza e la professionalità del personale
Totale giornate di formazione
numero 9.661
9.326
+3,6%
sono la base per offrire ai soci e ai clienti un servizio
formazione
professionale
numero
6.678
+11,2%
7.424
di qualità, capace di andare al di là delle aspettative
- formazione ordinaria sulla sicurezza numero
dei clienti. Inoltre sono un importante mezzo per fare
2.577
-13,1%
2.237
e sulle procedure igienico sanitarie
crescere le persone come individui e parte di un sogGiornate di formazione per dipendente numero
1
invariato
1
getto collettivo quale è la Cooperativa.
Anche nel 2006 quindi Coop Adriatica ha confermaCosto formazione diretto
euro 530.000 520.000
+1,9%
to la propria scelta di formare i propri lavoratori anCosto formazione indiretto
euro 1.284.913 1.152.525 +11,5%
dando ben oltre alle nozioni che la legge le richiede
Fonte: direzione del Personale
di diffondere. Seppur in un contesto generale di attenzione ai costi, la Cooperativa ha deciso di investire
in modo crescente sulla formazione, realizzando molte giornate sintesi del focus group dedicato a questo tema, allegata a queformative e coinvolgendo tutti i ruoli aziendali.
sto Bilancio), nel 2007 è in programma un nuovo intervento forPer quanto riguarda la formazione generale, cioè quella volta mativo rivolto a tutti i lavoratori, dal titolo Valori e vantaggi, che
ad arricchire le competenze professionali dei lavoratori e a quali- illustrerà i tratti distintivi della Cooperativa e le opportunità rificare la loro attività, le giornate sono state 7.424. A queste vanno servate ai soci.
aggiunte altre 1.027 giornate dedicate alla formazione mirata alla
Tra le tante attività di formazione, poi, si è avviato un progetto
sicurezza (legge 626) e 1.210 sul trattamento dei prodotti alimen- di formazione manageriale rivolta ai quadri e impiegati direttivi,
tari nel rispetto dell’igiene e della qualità, realizzate in collabora- che ha coinvolto più di 200 persone, mentre per 15 nuovi capi
zione con i servizi che si occupano di tali temi. Complessivamen- negozio e 20 capi reparto dei supermercati sono stati organizzati
te, quindi si sono tenute 9.661 giornate di formazione; in media, corsi specifici che li hanno supportati nell’assunzione del nuovo
più di una per ogni dipendente. Peraltro, si deve considerare che ruolo. Molti dirigenti e responsabili hanno invece partecipato ai
molti degli incontri del 2006 avevano una durata di mezza gior- corsi della Scuola Coop di Montelupo Fiorentino, per complessinata: le effettive occasioni formative sono state quindi un numero ve 273 giornate di formazione: in particolare al corso Identità di
molto più elevato.
sistema hanno partecipato 43 quadri di Coop Adriatica.
Tra i progetti più innovativi realizzati nel corso dell’anno si diInoltre, al di là dell’ormai consueto periodo di formazione per
stingue la formazione dedicata al tema della sostenibilità, volta a il personale assunto nei punti vendita di nuova realizzazione, è
illustrare, e quindi far conoscere e diffondere tra tutti i lavoratori, da segnalare anche l’importante impegno legato alla formazione
le buone pratiche messe in atto dalla cooperativa in tema di re- per i nuovi assunti nei 10 punti Coop Salute aperti nel seconsponsabilità sociale, in modo da orientare tutto il personale ad do semestre 2006, i cui contenuti erano la politica di Coop verso
essere protagonista nel conseguimento degli obiettivi. Come è questo nuovo servizio, il ruolo del farmacista, le procedure. Ai
noto, infatti, Coop Adriatica pone sempre più attenzione al coin- corsi hanno partecipato 30 farmacisti.
volgimento diffuso e responsabile di tutte le funzioni dell’impreInfine, nel 2006 si è anche sperimentata una nuova formazione:
sa sul tema della sostenibilità. Nel biennio 2005/2006 ha quindi in alcuni ipermercati e supermercati si sono tenuti degli inconprovveduto a un’attività formativa specifica che ha coinvolto tutti tri dal titolo Comunicare i servizi Coop rivolta agli operatori del
i lavoratori della Cooperativa, a partire dai dirigenti: con l’ausilio Punto d’ascolto e Ufficio soci, con l’obiettivo di promuovere i serdi due filmati (dal titolo Valori sostenibili e Piccoli gesti, grandi vizi offerti ai clienti e soci. L’attività è stata individuata insieme
azioni) e con la formula del “gioco dell’oca della sostenibilità” a alle direzioni finanza e marketing per dare maggiori opportunità
squadre, i 9 mila dipendenti della Cooperativa hanno potuto co- ai clienti e ai soci attraverso la professionalità sempre più qualinoscere/riconoscere i progressi fatti negli ultimi cinque anni e al ficata degli operatori.
tempo stesso sono stati sollecitati a individuare comportamenAnche i positivi risultati di questa formazione hanno contribuito
ti sostenibili nello svolgimento della propria attività quotidiana, a definire il nuovo progetto formativo Valori e vantaggi.
in particolare per un uso responsabile delle risorse, diventando
Per ridurre il distacco tra mondo scolastico/universitario e
così maggiormente partecipi di questo percorso. Il tema trattato, realtà lavorativa, nel corso dell’anno la Cooperativa ha dato a una
i contenuti e le innovative modalità di presentazione sono stati ventina di ragazzi delle scuole medie superiori la possibilità di
molto apprezzati dai lavoratori, che abitualmente compilano una effettuare una prima esperienza di lavoro all’interno di un’azienscheda di valutazione per ogni incontro di formazione a cui pren- da (con borse studio/lavoro che fanno maturare crediti formativi)
e ha accolto, tramite accordi con diverse Università e Centri di
dono parte.
Dopo questo positivo riscontro (si veda in proposito anche la formazione, un centinaio di giovani come stagisti e tirocinanti.
78
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
La salute e la sicurezza
La sicurezza e il benessere dei lavoratori sul luogo di lavoro rappresentano uno degli obiettivi più rilevanti per la Cooperativa. In
questi anni sono stati dedicati sforzi e risorse importanti in questa
direzione e sono stati conseguiti significativi risultati in termini di
riduzione dell’incidenza degli infortuni.
L’impegno della Cooperativa è rivolto a garantire, anche attraverso adeguamenti strutturali ove fosse necessario, che gli ambienti di lavoro siano in ogni momento in condizioni di massima
sicurezza, oltre che confortevoli. A ciò si aggiunge un’attività permanente di informazione e formazione sulla sicurezza e sulla
prevenzione, con interventi mirati. Negli anni passati si è diffusa
in modo notevole la cultura della prevenzione, al fine di ridurre gli
infortuni e le malattie professionali, anche tramite il progetto Archimede denominato Lavorare in sicurezza. Il progetto ha messo
in luce le principali criticità che caratterizzano le attività legate al
tema della sicurezza sul lavoro nei punti vendita di Coop Adriatica, e ha formulato una serie di proposte migliorative, molte delle
quali sono legate alla diffusione della sensibilità verso la prevenzione degli infortuni, specialmente nei lavoratori più giovani, per
la quale si continuerà a operare con sempre maggior intensità.
Tra le azioni conseguenti a questo progetto, rientrano la rilevazione delle corrette procedure in tema di sicurezza (in particolare
l’adozione dei dispositivi di protezione individuale) attraverso la
formula del Mistery shopper - da tempo utilizzata per valutare
il livello di servizio dei punti vendita - e la diffusione di una guida
a supporto dell’attività dei lavoratori “preposti alla sicurezza”. Il
gruppo di lavoro dedicato ha, infatti, individuato le buone prassi
attuate dai preposti alla sicurezza più esperti, facendo particolare attenzione a quelle modalità operative non formalizzate che
ciascuno di essi aveva imparato con il proprio agire quotidiano.
Successivamente, le informazioni sono state raccolte in una guida, sotto forma di consigli pratici per il preposto alla sicurezza,
che è poi stata presentata e distribuita ai lavoratori interessati,
che hanno così a disposizione delle indicazioni semplici, e talvolta
fondamentali, per lo svolgimento delle corrette procedure di prevenzione e riduzione degli infortuni.
Nel 2006, un migliaio di lavoratori ha partecipato ad un complesso di 1.027 giornate di formazione sulla sicurezza del lavoro. Nel
corso dell’anno, la Cooperativa ha sostenuto costi per la sicurezza
e la prevenzione (visite mediche, consulenze mediche, acquisto di
dispositivi individuali di protezione, ecc.) per circa 445 mila euro.
Sia le ore di formazione, sia i costi complessivamente sostenuti
sono in calo rispetto al 2005 in virtù dell’elevata sensibilità verso
la sicurezza raggiunta ormai in tutti i punti vendita, anche quelli di
più recente acquisizione, che ha comportato un generale miglioramento degli indici di infortunio. Il numero di infortuni avvenuti
nell’anno è stata inferiore al 2005, passando da 529 a 460 (con un
calo del 13%), e si riducono del 21% gli infortuni gravi, di durata
superiore a 40 giorni, che sono stati 26 in tutto. Le giornate di infortunio sono anch’esse in calo, passando da 7.569 a 6.817: il 10%
in meno. Si tratta quindi di dati confortanti, che premiano le scelte
e gli investimenti svolti negli ultimi anni. In più, se si rapportano
questi dati al numero complessivo delle giornate lavorate in Coop
Adriatica, che sono crescenti, si osserva una riduzione dell’incidenza delle giornate di infortunio anche rispetto al totale giornate
lavorate. L’indice di gravità (calcolato come giorni di infortunio sul
totale delle ore lavorate, per mille), nel 2006 è sceso a 0,66: un
risultato eccezionale, se si pensa che nel 2002 era pari a 0,89. Anche l’indice di frequenza (dato dal numero degli infortuni rispetto
alle ore lavorate, moltiplicato per 1 milione) è sceso notevolmente, mentre l’assenza media, calcolata come rapporto tra giorni di
infortunio e numero infortuni, si è leggermente allungata.
Investimenti in formazione sulla sicurezza
Giornate di formazione sulla
sicurezza (626)
Partecipanti
2006
1.027
2005
2.105
Variazione
-51,2%
996
3.458
-71,2%
Fonte: Relazione sugli infortuni, anno 2006
Indici di infortunio
Costi per la prevenzione
Indice di gravità
(gg. infortunio /ore lavorate,
x 1.000)
Indice di frequenza
(n. infortuni /ore lavorate,
x 1.000.000)
Assenza media
(giorni /n. infortuni)
2006
444.939
2005 Variazione
470.870
-5,5%
0,66
0,75
-12,0%
44,60
52,47
-15,0%
14,82
14,31
+3,6%
Fonte: Relazione sugli infortuni, anno 2006
79
Interventi per le Pari opportunità
Coop Adriatica ha, tradizionalmente, una maggioranza di personale femminile, che anche per il 2006 si attesta al 75% del
totale. Questa composizione dell’organico, peraltro, è sostenuta
da politiche attive in termini di conciliazione fra tempi di vita a e
di lavoro. Ad esempio, in Coop Adriatica oltre 500 lavoratori dei
reparti casse di 9 ipermercati regolano i propri turni secondo le
modalità previste dal Progetto Isole, che consente alle lavoratrici e ai lavoratori di autogestirsi gli orari in funzione delle esigenze personali e familiari, pur garantendo la qualità e l’efficienza
del servizio. Fin dal suo inizio il progetto è stato positivamente
apprezzato dal Ministero del Lavoro, che lo ha ammesso ad un
contributo ed ha consentito, tra l’altro, la realizzazione di un videofilmato che illustra le modalità di svolgimento delle Isole.
Nel 2005 il progetto ha ricevuto anche l’Ethic Award assegnato
dalla rivista GdoWeek. Nel 2007, altri due ipermercati adotteranno la modalità di gestione degli orari secondo le Isole.
Anche il Protocollo per le azioni positive, che è ora stato diffuso in tutte le aree contrattuali, prevede diverse iniziative per il
sostegno alle persone, ai loro diritti e alle loro esigenze, anche
al di fuori dell’ambito lavorativo. Le tre commissioni paritetiche
per la gestione degli interventi a favore dei lavoratori, una per
ogni area contrattuale, si sono riunite circa una volta al mese
(35 volte in tutto), per valutare le richieste presentate dai lavoratori in merito alle varie opportunità comprese nel Protocollo:
dal fondo di solidarietà per le situazioni di particolare disagio, al
monte ore straordinario per visite specialistiche e trattamenti
legati a patologie particolari, alle ore di permesso per lo svolgimento di attività di volontariato. Complessivamente ha concesso
ai lavoratori di fruire di 11.693 ore di permesso per situazioni di
grave difficoltà o per l’assistenza di familiari in gravi condizioni
di salute, ma anche 294 ore per svolgere attività di volontariato.
In 15 casi i lavoratori hanno anche potuto accedere a un contributo economico, per un totale di 33.200 euro; altri 8 mila euro
che erano a disposizione, e non sono stati utilizzati, sono stati
poi devoluti per iniziative di solidarietà.
Relativamente alla maternità, Coop Adriatica offre il proprio
sostegno alle lavoratrici, anche invitandole ad astenersi dal lavoro all’interno dei punti vendita per tutto il periodo della gestazione (nel 2006 le circa 300 neo-mamme hanno infatti fruito
mediamente di quasi 10 mesi di aspettativa) e concedendo turni
in orari particolari e permessi aggiuntivi nei primi anni di vita del
bambino; inoltre la Cooperativa ha donato premi di maternità
per complessivi 45 mila euro.
Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo di persone diversamente abili, Coop Adriatica è impegnata da tempo ad offrire
il massimo di opportunità in questo senso: alla fine del 2006
risultavano al lavoro 323 persone appartenenti alle cosiddette
categorie protette. Pur essendo questo numero ancora inferiore
di alcune unità rispetto a quanto previsto sulla base dell’applicazione della quota del sette per cento come da legislazione in
materia, la Cooperativa ha stipulato convenzioni di durata triennale con gli Uffici per l’impiego delle diverse province nelle quali
l’azienda si impegna ad accogliere le richieste di inserimento
lavorativo delle persone con diversa abilità, fino alla copertura
della quota complessiva ad essa assegnata. Peraltro le organizzazioni sindacali riconoscono all’azienda la “positività delle politiche in essere”, sia relativamente all’inserimento al lavoro delle
persone diversamente abili, alla loro collocazione in mansioni
compatibili e in grado di valorizzare il loro contributo, nonché
sul fronte della sensibilizzazione dei colleghi interessati all’inserimento. L’azienda inoltre offre la possibilità di accedere al
mondo del lavoro a persone in condizione di disagio sociale, pur
senza obbligo di assunzione: nel 2006 sono state 26 le persone
accolte nei punti vendita o nelle sedi di Coop Adriatica tramite
borse lavoro riabilitative.
Pari opportunità di genere
2006
2005 differenza
Percentuale donne sul totale della
75,0% 74,5% + 0,5 p.p.
base occupata
Percentuale donne nel management
35% 28,8% +6,2 p.p.
(dirigenti, quadri, impiegati direttivi)
Fonte: direzione del Personale
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
80
I fornitori
C
oop Adriatica considera i fornitori dei partner commerciali con i quali collaborare per realizzare il miglior soddisfacimento delle domande e dei bisogni di
soci e consumatori, sia per quel che riguarda la convenienza che la qualità e la sicurezza. Al di là, quindi, della
diversità dei ruoli e dei diversi interessi specifici, l’obiettivo è
quello di definire e realizzare rapporti positivi e di maggiore
coinvolgimento reciproco.
Peraltro, il sistema Coop, del quale Coop Adriatica è parte
attiva e integrante, è articolato in modo da concentrare la
maggior parte delle relazione con i fornitori in Coop Italia, la
centrale acquisti e marketing, e, dal 2003, in Centrale Adriatica Scarl, la società costituita tra le cooperativa del Distretto
adriatico. Coop Adriatica continuerà comunque a mantenere
i rapporti con i fornitori locali, con i quali anzi è impegnata a
definire progetti e iniziative di collaborazione, con l’obiettivo
di valorizzare le produzioni tipiche e locali e contribuire allo
sviluppo dell’economia nei territori nei quali è presente.
La salvaguardia e la crescita della produzione agricola e
agroalimentare italiana è infatti tra gli scopi della cooperazione di consumatori. Da un lato, i profondi mutamenti in atto
nella politica agricola comunitaria nell’ambito del più generale cambiamenti dei mercati mondiali e, dall’altro, il massiccio
ingresso della grande distribuzione straniera nel nostro paese
stanno condizionando pesantemente il settore agroalimentare
(ma anche quello industriale) italiano. Coop, che ha profonde
radici nel territorio nazionale e che vuole fornire ai propri soci
e ai consumatori prodotti sicuri, di qualità e di gusto buono e
piacevole, ha scelto perciò di lavorare con i produttori italiani
per tutelare le produzioni tipiche e nazionali. Dei circa 1.500
fornitori della Cooperativa, sono oltre 400 quelli che operano
a livello locale (regionale o provinciale) e sviluppano un valore
all’acquisto pari all’11% del totale. Tra questi, sono numerose
le piccole aziende che riforniscono i punti vendita con prodotti
freschi, come il pane e i latticini, ma anche quelle che operano nei comparti del confezionato industriale e del tessile.
Nel 2003, nell’ambito dei progetti Archimede per la strategia della sostenibilità, è stato realizzato un progetto per l’inserimento dei prodotti tipici e locali nei due ipercoop aperti in
provincia di Ascoli Piceno. I risultati sono stati molto positivi
e l’attività si è ulteriormente sviluppata, portando il totale dei
prodotti tipici e locali a circa 700. Nel 2005 questo progetto
è stato assunto da Centrale Adriatica che lo ha riproposto in
altre tre aree del Distretto (Bari, Pordenone e Rimini), mentre
nel 2007 il progetto sarà esteso a tutta la rete di vendita della
Cooperativa, anche se con modalità differenti.
Coop Adriatica ha rapporti con fornitori non solo di prodotti, ma anche di servizi. Una serie di attività, infatti, vengono
esternalizzate: la gestione della logistica fa capo all’organizzazione distrettuale, in particolare al Cicc, che gestisce i
centri di distribuzione. L’impiego del personale in queste attività avviene attraverso il rispetto dei contratti nazionali di
categoria.
Per quanto riguarda i rapporti economici con i fornitori, i
contratti vengono rispettati e i pagamenti effettuati regolarmente e nei tempi concordati.
81
La Centrale Adriatica
Le cooperative aderenti all’Accda (Associazione cooperativa
di consumatori del distretto adriatico) e in particolare Coop
Adriatica, Coop Estense, Coop Consumatori Nordest, Coop
Reno e Coop Eridana, hanno dato vita, nel corso del 2003, a
Centrale Adriatica. Alla società sono stati affidati compiti relativi agli acquisti, alle attività di gestione delle merci, delle linee
prezzi e del marketing, che prima venivano svolte in maniera
autonoma dalle singole cooperative.
In particolare per quanto riguarda i rapporti con i fornitori, con
Centrale Adriatica è stato ridotto il numero degli interlocutori ed
essi possono, potenzialmente, estendere la loro offerta a tutti
i punti vendita Coop delle regioni di presenza delle cooperative
che fanno parte della società: Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Bassa Lombardia, Emilia-Romagna, Marche,
Abruzzo e Puglia. In tal modo, il rapporto dei fornitori con il sistema Coop viene notevolmente semplificato. Infatti, fino alla
costituzione di Centrale Adriatica, essi dovevano gestire sia gli
ordinativi che le strategie di promozione con i competenti uffici
di ogni singola cooperativa o del Cicc (Consorzio interregionale
cooperative di consumatori). Obiettivo della Centrale è anche
quello di continuare a valorizzare le tradizioni e le culture dei
diversi territori, favorendo la diffusione di prodotti tipicamente
locali, anche al di fuori delle regioni di produzione. Nel corso
del 2005 era stato avviato a livello di Centrale un progetto per
l’inserimento, in modo strutturato e permanente, dei prodotti
tipici e locali nei punti vendita. In Coop Adriatica, il progetto
ha riguardato l’area di Rimini, dove ha portato all’inserimento
di oltre 400 prodotti caratterizzati dal logo Cose di qui presso
l’ipercoop I Malatesta e in 12 supermercati. Le vendite di questi
prodotti sono state pari a 2,5 milioni di euro, con un’incidenza del 3% nel comparto alimentare e con punte superiori al
10% nei reparti dei freschi (dove l’offerta di queste tipologie
di prodotto presenta una quota maggiore): un risultato che la
Cooperativa giudica in modo positivo.
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
82
Rimini: un premio al coinvolgimento
dei portatori di interesse
Coerentemente con le politiche di sostenibilità attuate negli
ultimi anni, Coop Adriatica ha rafforzato la propria rete di vendita nell’area riminese coinvolgendo tutti i portatori di interesse e accompagnando il proprio rapido sviluppo con azioni
di ascolto e valorizzazione del territorio.
Questo intenso percorso di stakeholder engagement a Rimini
è iniziato a fine 2004, è proseguito dopo l’apertura del centro
commerciale I Malatesta ed è tuttora in corso. Fino al 2004,
peraltro, era già forte il legame con i soci, anche grazie all’attività del locale consiglio di Zona soci, mentre, per gli altri interlocutori, non si era ancora posta attenzione in modo specifico alle peculiarità del territorio. Gli strumenti utilizzati sono
stati molteplici (incontri, conferenze, assemblee, interviste,
questionari, focus group) e hanno riguardato sostanzialmente tutti gli interlocutori locali: istituzioni, soci, consumatori,
consiglieri di Zona, lavoratori, Centrale Adriatica, fornitori di
prodotti locali, associazioni di volontariato, cooperative sociali, commercianti locali, associazioni di categoria, Camera di
commercio, Legacoop.
In particolare, per quanto riguarda la valorizzazione dei prodotti del territorio, Coop Adriatica ha realizzato un nuovo progetto, coordinato da Centrale Adriatica. L’obiettivo era quello
di far nascere dal territorio l’assortimento dei punti vendita.
Sono stati coinvolti 13 negozi dell’area di Rimini (il nuovo ipermercato e 12 supermercati). Il progetto si è sviluppato in tre
azioni:
• Ricerca sui prodotti tipici e locali, sulla base di interviste
individuali e di gruppo a soci e lavoratori dei supermercati
di Rimini, in collaborazione con l’Università di Parma. Per
identificare la domanda di prodotti tipici e locali da parte dei
consumatori, è stata svolta una capillare azione di ascolto
del territorio fino a definire un vero e proprio ritratto della
Romagna a tavola, con le specialità che rappresentano al
meglio la cucina tipica nel vissuto dei consumatori;
• Inserimento dei prodotti tipici e locali nell’assortimento,
partendo dai deati emersi dall’indagine: sono stati inseriti
circa 400 prodotti tipici e locali che comprendono anche prodotti freschi (con particolare attenzione alla stagionalità),
ingredienti per cuicnare i piatti della tradizione e preparare
prodotti legati alle ricorrenze, provenienti da un centinaio
di fornitori. In seguito, sono state condivise con i fornitori
politiche di prezzo, di esposizione, di promozione e di comunicazione;
• Conferenza sulla valorizzazione delle produzioni locali, mirata a coinvolgere i produttori, le istituzioni e le forze sociali
riminesi sul tema della tipicità dei prodotti agro-alimentari
del territorio, che rappresentano un patrimonio culturale
collettivo e, insieme, un elemento importante per i consumatori, sempre più attenti ai temi della qualità.
A maggio 2006, Coop ha chiesto alla società Scs Consulting di
raccogliere, presso un campione di portatori d’interesse già
coinvolti nelle azioni precedenti, spunti e riflessioni relativamente allo sviluppo di Coop sul territorio riminese e al processo che ha portato all’apertura del centro commerciale. Il sondaggio ha coinvolto: amministrazione pubblica, commercianti,
soci volontari, capi negozio, associazioni, rappresentanti di categoria, insegnanti. Nel complesso, la crescita della presenza
di Coop è stata valutata come un beneficio per il territorio di
Rimini, così come il percorso di coinvolgimento degli stakeholder locali impostato nel corso del 2005. In molti hanno evidenziato come il rapporto con Coop è stato sempre paritetico. Una
valutazione positiva viene data anche alla struttura e i criteri
costruttivi impostati su principi di sostenibilità ambientale.
Il rapporto attivato con i principali portatori di interesse può
essere ormai considerato come continuativo: il 5 ottobre 2006
Coop Adriatica ha organizzato il convegno Rimini responsabile: imprese e persone insieme a Camera di commercio e Legacoop e con il coinvolgimento di Comune e Provincia. L’incontro
è stato l’occasione per fare il punto sulla responsabilità sociale d’impresa nel territorio riminese, con l’apporto del prof.
Pierluigi Sacco dell’Università di Venezia e di Stefano Trasatti,
direttore di Redattore Sociale. All’incontro, in cui sono state
proposte alcune testimonianze dei portatori d’interesse e presentate alcune esperienze di responsabilità sociale d’impresa
oltre a quella di Coop Adriatica, hanno partecipato oltre un
centinaio di persone. L’obiettivo del convegno era quello di far
crescere la cultura della responsabilità sociale d’impresa, per
produrre una comunità responsabile e quindi per migliorare
la vita delle persone.
All’articolato processo di coinvolgimento dei portatori d’interesse, la rivista Gdo Week ha assegnato l’Ethic Award 2006
“per la capacità di mettere insieme esigenze e realtà diverse
in forte logica di responsabilità sociale nella gestione del proprio business”.
83
Il progetto etico SA8000
La nuova frontiera della qualità è rappresentata dalla responsabilità sociale dell’impresa verso i lavoratori impegnati
nelle produzioni delle merci, come dimostrano le recenti prese di posizione in materia dell’Ocse, del Wto, del Wef.
Coop ha deciso di prendere a riferimento la norma SA8000
emessa da un organismo internazionale: il Sai (Social Accountability International), che si basa sulle convenzioni dell’Ilo, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, e si rifà alla
Dichiarazione dei diritti umani ed alla Carta dei diritti del fanciullo per garantire i diritti attraverso un sistema di gestione
certificato da terzi. Lo standard prevede requisiti relativi al lavoro minorile, alla sicurezza e alla salubrità dell’ambiente di
lavoro, alle discriminazioni di qualsiasi tipo (razziali, sessuali,
di religione) e alle pratiche coercitive. Inoltre richiede che sia
fissato un orario di lavoro massimo settimanale e che stipendi
e salari siano sufficienti a garantire una vita dignitosa.
Coop è certificata dal 1998 e ha coinvolto nei processi di controllo i fornitori del prodotto a marchio e, da alcuni anni, ha
avviato il processo anche sui fornitori di prodotti non a marchio, partendo da quelli che hanno un rapporto più stretto con
Coop o dalle filiere più critiche, come i prodotti non alimentari
importati dall’Estremo Oriente, dalla Cina in particolare.
Nel 2006 è stata intensificata l’attività di sensibilizzazione e
responsabilizzazione dei fornitori di ortofrutta e di trasformazione, con particolare riferimento al trattamento della mano
d’opera destinata alla raccolta ed alla manutenzione delle
colture. A partire dalla filiera di trasformazione del pomodoro,
si è intensificata l’attività di selezione delle aziende agricole,
basata sulla capacità delle aziende stesse di effettuare prevalentemente raccolta meccanizzata. Sono stati inoltri inseriti
nei contratti e nei disciplinari di produzione precisi riferimenti
alle normative sul lavoro.
Nel corso dell’anno, Coop ha svolto delle verifiche di conformità rispetto agli standard SA8000 presso numerosi fornitori. Generalmente le non conformità fanno riferimento alla
mancata sicurezza degli impianti, soprattutto nel territorio
nazionale. In tal caso possono riguardare l’aggiornamento dei
piani di valutazione dei rischi, la formazione sulla sicurezza,
l’aggiornamento degli elenchi delle squadre anti-incendio e
sicurezza, le prove di evacuazione, la segnaletica interna e le
vie di fuga. Sono però in aumento le non conformità rilevate
su orario di lavoro e retribuzione, emerse grazie a un’attività di controllo più intensa in area extra-UE. Nei casi di non
conformità, al fornitore viene richiesto di attivare un piano di
miglioramento, che viene attentamente valutato e monitorato
nella sua attuazione; in questo modo, generalmente, le criticità vengono superate.
L’attività di controllo ha coinvolto 62 fornitori, 58 sub-fornitori, un’azienda associata e 5 stabilimenti, per un totale di 122
audit di cui 87 in Italia e 35 all’estero. Un numero rilevante,
dovuto anche a un’attività straordinaria legata alla riattivazione documentale del parco fornitori già coinvolti nel periodo
1998/2002. Inoltre, per il controllo dei fornitori dell’Estremo
Oriente, Coop ha lavorato in modo integrato con la Centrale
d’acquisto Intercoop Far East, che opera nella regione, e che
nell’anno ha qualificato come SA8000 58 nuovi fornitori.
84
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Le comunità
Educazione al consumo consapevole
La cooperazione di consumatori nasce sul territorio e stabiL’attenzione all’alimentazione e lo sviluppo di una coscienza
lisce quindi un rapporto stretto con le comunità locali. Questo critica a partire dall’infanzia sono per Coop Adriatica un tema
rapporto è forte anche ora che le piccole cooperative di paese fondamentale. Per questo la Cooperativa realizza un ricco proe di quartiere si sono unite e hanno dato vita a imprese di gramma di laboratori didattici nelle scuole, finalizzati all’ascolgrandi dimensioni, come nel caso di Coop Adriatica. La Coo- to e alla partecipazione degli studenti. Parte di questi percorsi
perativa è infatti presente sul territorio con le proprie strut- prevede anche visite ai negozi, dove vengono simulate espeture di vendita e con i soci, che individualmente e attraverso i rienze di spesa che sono poi analizzate e discusse in modo inloro rappresentanti nei consigli di Zona sviluppano una serie terattivo, per sviluppare nei bambini e nei ragazzi un approccio
di iniziative culturali, sociali, solidaristiche, di educazione al critico all’acquisto e al consumo dei prodotti.
consumo e alla tutela dell’ambiente. Coop Adriatica esprime
Nell’anno scolastico 2005-2006 sono stati coinvolti oltre 26
anche in questo modo, attraverso un impegno economica- mila studenti, di 1.259 classi, in 2.733 incontri. Si tratta di cifre
mente rilevante, la sua natura mutualistica. Una mutualità importanti, che corrispondono a un notevole impegno da parte
che, se è certamente rivolta in primo luogo ai soci, non tra- della Cooperativa. D’altronde, la scelta di fornire, in modo strutscura l’interesse generale della società. Anzi, si impegna a turato e con un coordinamento a livello nazionale, strumenti di
coniugare mutualità interna ed esterna, unendo sempre più scelta ai consumatori – e ancor di più a quelli futuri – risale a
strettamente la propria attività commerciale con quella più oltre 25 anni fa: si tratta di un’attività nata nella cooperazione
squisitamente sociale, orientata ad accrescere il benessere di consumo e sottoposta a un continuo aggiornamento e una
delle comunità nelle quali è inserita.
ricerca sempre all’avanguardia. Nel 2006 si è scelto di rinnoNel 2006 si sono sviluppate oltre 500 iniziative nell’ambi- vare fortemente questa attività, formulando e proponendo alle
to dei temi individuati come prioritari rispetto alla missione scuole un nuovo approccio educativo: prendendo in esame aldella Cooperativa: solidarietà, consumi, ambiente, cultura e cuni degli oggetti più cari ai ragazzi, come i telefoni cellulari o
tempo libero. Molte di queste attività sono state organizzate le scarpe sportive, se ne raccontano “le storie”, partendo dalle
in collaborazione con le istituzioni, gli enti e le associazioni materie prime con cui sono fatti e dal lavoro necessario per
espressione della società civile, rispetto ai quali la Cooperati- produrli, per arrivare alle diverse possibilità di utilizzo e di sucva si rapporta abitualmente per costruire progetti e relazioni cessivo recupero. Tutto ciò mettendo in evidenza sia gli aspetti
continuative con chi condivide le scelte di responsabilità so- positivi che quelli negativi legati al loro uso e consumo.
ciale da essa intraprese.
Tra le tante occasioni di incontro, si distinguono le
oltre 100 conferenze sui temi dell’alimentazione, del
Attività Zone soci
consumo critico, della storia dell’arte, e alcuni inconU.M.
2006
2005 variazione
tri informativi sul corretto uso dei farmaci, che hanno
%
registrato un interesse elevato da parte dei cittadini.
Totale iniziative
numero
579
-5,0%
550
Gli stessi punti vendita della cooperativa sono semSoci
attivi
coinvolti
numero
1015
8,4%
1100
pre più luoghi di aggregazione sociale e culturale: per
esempio, nello spazio Eureka!, all’interno dell’ipercoop
Risorse destinate
Centro Lame di Bologna, si sono svolte 117 iniziative,
alle attività delle zone
euro
399.242 456.715 -12,6%
tra cui conferenze, presentazioni di libri e spettacoli
Fonte: direzione Politiche sociali
teatrali. Ulteriore impulso è poi stato dato a Seminar
libri alla Coop: l’iniziativa di promozione della lettura
Attività di educazione nelle scuole
tramite lo scambio volontario di libri è ormai presente
in sette punti vendita della Romagna e del Veneto. Le
2006
2005
2004
Zone soci hanno inoltre contribuito a realizzare il ricIncontri svolti
3.421
3.200
2.733
co programma di eventi culturali promossi della nuova
Studenti partecipanti
41.541
26.633 33.249
catena Librerie.coop.
Costi per attività di educazione
212.466 240.132 295.953
ai consumi (euro)
Fonte: direzione Politiche sociali
85
Sempre rivolto agli studenti, nel 2006 si è svolto anche il concorso I Ri-belli organizzato dai Comuni del territorio in collaborazione con dieci centri commerciali gestiti da Igd. L’iniziativa ha
avuto per tema il riciclo e l’attenzione alle risorse e come obiettivo quello di promuovere comportamenti sostenibili nei bambini e
nei ragazzi delle scuole primarie. L’interesse delle scuole è stato
elevatissimo con una partecipazione di 5.500 studenti.
La scelta di realizzare questo progetto, sostenendone i relativi oneri pari a circa 113 mila euro, evidenzia come anche le altre società del Gruppo Coop Adriatica, in questo caso Igd, siano
pienamente in sintonia con la Cooperativa nel percorso Verso la
sostenibilità.
Numerose sono poi state le iniziative sul “consumo critico”
rivolte agli adulti, tra cui conferenze, convegni e momenti informativi organizzati nell’ambito delle attività delle Zone soci. In
particolare, nel 2006 ha preso il via, in forma sperimentale, Sai
quello che mangi?, un progetto di educazione al consumo per
gli adulti, condiviso con Coop Estense e Coop Nordest, che promuove il consumo di frutta e verdura di stagione, con animazioni
e incontri presso il reparto ortofrutta di alcuni punti vendita. All’iniziativa hanno collaborato gli addetti all’ortofrutta e i soci volontari dei punti vendita interessati. L’attività è stata inoltre arricchita da alcuni seminari gratuiti, tenuti da un esperto di fitness
e alimentazione, che per un centinaio di persone hanno rappresentato un’occasione per avvicinarsi a uno stile di vita migliore,
basato su alimentazione equilibrata e movimento.
Coop for words
un premio per la scrittura giovane
È una fucina per la creatività dei giovani, aperta a tutti i
linguaggi: dai più tradizionali, come poesia e racconti brevi, fino a sms e blog, figli dell’era digitale. Coop for words
– il concorso di Coop Adriatica che premia la vena letteraria dei ragazzi – nel 2006 ha avuto numeri da record,
con la partecipazione di 392 scrittori di Emilia-Romagna,
Marche, Abruzzo e Veneto e la presentazione di 560 elaborati, tutti di ottima qualità.
La finalità del concorso è quella di dare ai giovani autori la
possibilità di essere letti (tutte le opere sono infatti pubblicate sul sito internet www.coopforwords.it) e, per i migliori, di essere pubblicati. Le opere vincitrici (10 per ogni
categoria) sono infatti state raccolte in un’antologia, dal
titolo Bio-scritture, distribuita nei punti vendita di Coop
Adriatica e nelle Librerie.coop. I primi cinque classificati
di ogni categoria, inoltre, hanno potuto presentare i propri
lavori alla maratona di lettura Ad alta voce, che anche lo
scorso ottobre ha portato grandi poeti, scrittori ed attori a
leggere in luoghi insoliti di Bologna, Venezia e Cesena.
Il concorso si avvale ogni anno di una giuria composta da
critici letterari, docenti universitari, scrittori e operatori
culturali, suddivisi in un Comitato d’onore e un Comitato
scientifico. Nel 2006 del Comitato d’onore facevano parte Roberto Grandi, prorettore dell’Università di Bologna,
Gianmario Anselmi, direttore del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna e direttore dell’Istituto
Gramsci dell’Emilia-Romagna, Romano Montroni, ex
direttore delle librerie Feltrinelli e oggi consulente per
le Librerie.coop, e Carlo Lucarelli, scrittore e autore televisivo. Il Comitato scientifico era, invece, composto da
Stefano Semeraro, critico letterario, Niva Lorenzini, docente di letteratura all’Università di Bologna, e gli scrittori
Grazia Verasani ed Emidio Clementi.
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
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87
La solidarietà nel territorio
Ausilio per la spesa e Ausilio per la cultura
La consegna gratuita della spesa a persone anziane e di- eventi culturali e provvedono al reperimento di materiali dal
sabili, effettuata dai volontari della Cooperativa è nata nel Centro nazionale del libro parlato e abbonamenti gratuiti ad
1992 grazie all’impegno di un gruppo di soci di San Lazzaro alcune delle maggiori riviste in formato audio.
di Savena. Nel corso degli anni si è estesa notevolmente sul
Per promuovere Ausilio per la cultura ed affermare la senterritorio, assumendo dimensione di grande rilievo, sia per il sibilità sul tema del rapporto tra cultura e solidarietà, anche
numero di soci coinvolti sia per il numero di persone che ven- nell’ottobre del 2006 è stata svolta la manifestazione Ad alta
gono aiutate. Nel 2006 si è sviluppata ulteriormente: a fine voce, libri da condividere: a Bologna, Venezia e Cesena ciranno le persone aiutate erano 1.335, mentre i volontari erano ca ottanta scrittori, a titolo volontario, hanno letto i loro brani
872, organizzati in 37 gruppi su tutto il territorio, di cui 6 costi- preferiti in alcuni luoghi insoliti delle tre città, con l’obiettivo
tuiti nel corso dell’anno (a Ozzano Emilia e Castel Maggiore in di portare occasioni e opportunità culturali a persone che in
provincia di Bologna, a Mestre, a Faenza, a Pesaro e ad Ascoli gran parte ne sarebbero private. Complessivamente, si stima
Piceno). Ai volontari di questi nuovi gruppi è stato fornito un che oltre 10 mila persone abbiano seguito l’iniziativa.
supporto organizzativo iniziale per affrontare l’avvio dell’atInoltre, sempre sotto il nome di Ausilio si sono sviluppatività, mentre per i 140 volontari dei gruppi già consolidati è te differenti modalità di aiuto alle persone in difficoltà: per
proseguita l’attività formativa sul welfare e sulla salute nella esempio, a Jesi la consegna a domicilio dei farmaci, oppure
terza età.
l’accompagnamento alla spesa in alcuni punti vendita o, più
In ogni città in cui è presente, Ausilio presenta delle caratte- semplicemente, attività ricreative. Infatti, con Ausilio divertiristiche leggermente differenti, frutto della capacità dei volon- mento, una trentina di soci di varie località delle Marche si
tari di far proprio il progetto di base e adattarlo alle esigenze reca una volta al mese in alcune case di riposo per intrattedel territorio. Per esempio, la sensibilità dei soci di Imola ver- nerne gli ospiti.
so l’ambiente, coniugata alla particolarità dell’area urbana in
Ausilio si appresta quindi a celebrare il quindicesimo anno
cui operano, ha portato nel 2006 a una importante sperimen- di età con un numero di persone coinvolte elevatissimo, a tetazione, che rende più sostenibile la loro attività: il furgone stimonianza di come in Coop i soci abbiano la possibilità sviutilizzato per la consegna delle spese è stato sostituito con un luppare progetti sociali utili per le comunità di cui fanno parmezzo elettrico, altrettanto pratico, che può circolare per le te, e di cui anche la Cooperativa vuole essere parte attiva. È
strade del centro storico senza inquinare. Nel 2007 si valuterà da sottolineare come le molteplici formule di Ausilio, seppure
se estendere questa esperienza ad altre città.
sorte in modo spontaneo per rispondere ai bisogni e alle peDa alcuni anni, una cinquantina di soci volontari di Bolo- culiarità dei diversi territori, sono sempre svolte in collaboragna, Venezia e Cesena realizza anche l’attività di Ausilio per zione con associazioni di volontariato già impegnate in azioni
la cultura, cioè la consegna di libri e materiale multimediale di solidarietà a livello locale e con le istituzioni.
al domicilio di anziani e persone non
Ausilio
autosufficienti. L’iniziativa si avvale
della collaborazione delle biblioteche
2006
2005
Variazione %
pubbliche e di quelle universitarie delGruppi Ausilio Spesa
31
19,4%
37
le tre città, dei Centri del libro parlato
Volontari Ausilio Spesa
793
10,0%
872
di Modena e Feltre e di organizzazioni
Persone aiutate da Ausilio Spesa
1.276
4,6%
1.335
di aiuto alle persone non vedenti e ipoGruppi
Ausilio
Cultura
3
0,0%
3
vedenti, per la consegna di audiolibri.
I volontari del gruppo di Bologna sono
Volontari Ausilio Cultura
55
-1,8%
54
impegnati anche nel servizio informaPersone aiutate da Ausilio Cultura*
168
39,3%
234
tivo Ciao per disabili visivi, che ha sede
* per il 2006 sono comprese anche le persone che hanno ricevuto un aiuto tramite il servizio Ciao,
presso l’Urp della Provincia di Bologna,
che fino al 2005 non venivano rilevate.
con il quale forniscono informazioni su
Fonte: direzione Politiche sociali
88
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
C’entro anch’io
Anche nel 2006 Coop Adriatica ha proceduto alla selezione e al sostegno di
progetti sociali locali, tramite il bando
C’entro anch’io rivolto alle associazioni di
volontariato e cooperative sociali. Rispetto agli anni precedenti, il bando è stato
parzialmente rinnovato: il tema scelto
per questa edizione è stato quello dell’esclusione sociale. Sono stati affrontati,
cioè, i problemi delle persone che vivono
ai margini della società, che necessitano
di integrazione o anche solo di un aiuto a
uscire da realtà difficili. La commissione,
presieduta da don Luigi Ciotti, presidente
del Gruppo Abele e di Libera, ha selezionato 34 progetti, tra i 376 che erano stati
presentati da oltre mille associazioni,
cooperative sociali, enti e istituzioni.
Ai progetti così selezionati, il consiglio
di amministrazione di Coop Adriatica ha
destinato 190 mila euro, a cui si sono
aggiunti quelli del ristorno che quasi 14
mila soci hanno liberamente devoluto: in
totale 94.970 euro. Complessivamente,
quindi, alle iniziative di solidarietà sono
stati consegnati 285 mila euro, un importo in linea con quello del 2006. Si è
tuttavia registrato un calo di donazioni, e
del relativo valore complessivo. Le cause sono attribuibili a due fattori: da un
lato la situazione economica non florida,
che ha indotto più soci a spendere il proprio ristorno per gli acquisti, dall’altro la
nuova modalità di fruizione del ristorno
(erogato direttamente alla cassa e non
più legato a un supporto cartaceo), che
ha reso molto immediata la possibilità
di spesa dell’importo spettante al socio.
La Cooperativa peraltro ha provveduto
ad incrementare lo stanziamento da destinare ai progetti selezionati, che pertanto è salito complessivamente a 190
mila euro rispetto ai 140 mila previsti
dal bando e dichiarati nel Preventivo di
sostenibilità 2006.
C’entro anch’io
Progetti selezionati per
“C’entro anch’io”
Progetti presentati per
“C’entro anch’io”
Fondi stanziati dalla Cooperativa
per “C’entro anch’io”
Soci che destinano il ristorno ai progetti
Ammontare devoluto
col ristorno sociale (euro)
Fonte: direzione Politiche sociali
2006
2005
Variazione %
34
35
-2,9%
376
283
32,9%
190.000
140.000
35,7%
13.665
19.304
-29,2%
94.970
146.200
-35,0%
89
Un premio a C’entro anch’io e alla solidarietà dei soci Coop
Coop Adriatica ha ricevuto il Premio Consumabile alla distribuzione responsabile per il miglior progetto di solidarietà del
2006 tra quelli presentati dalle aziende della grande distribuzione. Il Premio è promosso da Pentapolis, organizzazione impegnata nella promozione della responsabilità sociale
d’impresa, dalla Scuola di direzione aziendale dell’Università
Bocconi, dall’Università di Catania e da Impronta Etica, ed è
stato consegnato nel mese di marzo 2007.
Quella che segue è una descrizione del progetto, al quale
ha dedicato un ampio approfondimento anche la rivista de Il
Mulino “Autonomie locali e servizi sociali” curata dall’Iress
(Istituto regionale emiliano-romagnolo per i servizi sociali e
sanitari), nel numero 2/2006.
Dal 2002 Coop Adriatica propone ogni anno un bando di selezione rivolto ad associazioni di volontariato e cooperative sociali,
al fine di individuare e sostenere, progetti di solidarietà
nel territorio a favore delle
persone svantaggiate.
In cinque anni l’iniziativa ha
consentito l’erogazione di
contributi per circa 1,5 milioni di euro, a sostegno di
148 progetti. A gennaio 2007
ha preso il via la sesta edizione, che si concluderà a
gennaio 2008.
C’entro anch’io è una delle
molteplici iniziative di mutualità esterna (nel senso
che va oltre la mutualità
interna rivolta ai soci della Cooperativa) che Coop
Adriatica svolge nei confronti delle comunità in cui
è inserita. Proprio dall’interazione con le organizzazioni del territorio, ma anche
dal desiderio di alcuni consiglieri di Zona già impegnati come volontari in altre
organizzazioni, alla fine degli anni ‘90 la Cooperativa
ha colto la necessità di un intervento strutturato a favore del
Terzo settore. Si pensò quindi di proporre ai soci la possibilità di sostenere, tramite gli importi assegnati in qualità di
ristorno sociale, alcune associazioni di volontariato. La novità
rispetto alle consuete raccolte fondi era duplice. Da un lato,
si chiedeva non tanto di “aprire il portafoglio”, bensì di cedere a chi ne aveva bisogno quel “di più” che i soci avrebbero
avuto in virtù del loro legame con la Cooperativa; dall’altro,
la destinazione dei fondi era “garantita” da Coop Adriatica,
che avrebbe scelto le organizzazioni e seguito fino in fondo
l’utilizzo delle risorse. I soci aderirono in modo consistente,
ma fu subito chiaro che si poteva fare di più: lo si percepiva
dall’entusiasmo con cui i consiglieri di Zona e i volontari si
erano fatti promotori di questa novità presso gli altri soci. Si
scelse quindi di far emergere quelle realtà dell’associazionismo e della cooperazione sociale meno note, che operano
ogni giorno nelle comunità di presenza della Cooperativa.
Coop Adriatica ritiene, infatti, che il sostegno al Terzo settore
non possa limitarsi a un contributo economico: è importante
dare una maggior visibilità alle piccole organizzazioni e coinvolgere un alto numero di persone sui temi del volontariato
e del sociale. L’obiettivo si è quindi allargato alla creazione
di una cultura della solidarietà, attraverso la costruzione di
relazioni collaborative in cui associazioni, cooperative sociali
e soci della Cooperativa possano essere parti attive di uno
stesso progetto: da qui il nome C’entro anch’io.
Al fine di agire sulle reali necessità delle comunità locali, e
quindi di non disperdere risorse, C’entro anch’io si propone
di individuare sul territorio in cui è presente alcuni progetti specifici e contribuisce alla loro realizzazione sostenendo
le organizzazioni che li propongono. La formula adottata è
quella del bando di selezione: ogni anno viene scelto un ambito d’intervento e di conseguenza si sollecitano associazioni
e cooperative sociali a presentare i propri progetti in linea
con quel tema, nel rispetto di una serie di requisiti, alcuni
vincolanti (relativi alla natura giuridica dell’organizzazione,
all’iscrizione agli albi di riferimento, nonché ai contenuti del
progetto), altri preferenziali (per esempio, il coinvolgimento
delle istituzioni e di altre organizzazioni). Tra gli elementi di
valutazione, uno dei più importanti è certamente la capacità di rispondere agli effettivi bisogni del territorio con delle
proposte innovative: sono infatti i progetti e le metodologie
meno tradizionali quelli che hanno più difficoltà a crescere e
ad accedere ai contributi pubblici. Coop Adriatica, in sostan-
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
za, vuol sostenere il coraggio di innovare in un settore in cui le
risorse pubbliche sono limitate e gli investimenti privati sono
scarsi in quanto non viene generato un sufficiente ritorno di
immagine e di reputazione.
Il bando prevede un processo di selezione che garantisce
equità e trasparenza: una prima valutazione dei progetti è
affidata alle 14 Zone soci e, sulla base di questa pre-selezione, la scelta dei progetti da sostenere viene effettuata da una
commissione costituita in maggioranza da esperti, docenti
universitari, rappresentanti dell’associazionismo e delle istituzioni, poi da alcuni dirigenti della Cooperativa, e presieduta
da don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera.
Ogni anno, ai progetti selezionati viene assegnato un contributo economico, in parte stanziato da Coop Adriatica, in parte
costituito dalle donazioni effettuate dai soci attraverso il ristorno sociale. Per incentivare la donazione del ristorno, viene effettuata una campagna di comunicazione, che affida un
ruolo chiave ai soci volontari della Cooperativa e ai responsabili dei progetti selezionati, impegnati presso i supermercati
e gli ipermercati per illustrare di persona i contenuti dei progetti stessi.
L’erogazione del contributo avviene per fasi di avanzamento.
Tramite incontri, verifiche e confronti tra i responsabili dei
progetti e i rappresentanti sociali di Coop Adriatica, si dà vita
a una collaborazione che va di là dell’aspetto economico e
che il più delle volte prosegue anche oltre il compimento dei
progetti, con un vero e proprio coinvolgimento reciproco nello
svolgimento delle proprie attività.
C’entro anch’io ha già portato alla realizzazione di 148 progetti su tutto il territorio di presenza della Cooperativa, alcuni dei
quali anche consistenti. Ad esempio, a Bologna ha sostenuto
la nascita della Casa dei Risvegli Luca de Nigris per la riabilitazione dei giovani in coma e la realizzazione di una ludoteca all’interno del carcere della Dozza per i bambini in visita
ai detenuti. Ha inoltre consentito lo svolgimento di giochi e
animazioni per i bambini ricoverati nei reparti di pediatria di
diversi ospedali (Gozzadini di Bologna, S. Maria delle Croci di
Ravenna, Infermi di Rimini). Ma molto numerosi sono stati gli
interventi a favore di piccole realtà, tra cui laboratori teatrali e
animazioni di strada per la prevenzione del disagio giovanile,
laboratori creativi e corsi di italiano per l’integrazione delle
persone straniere, azioni di supporto alle famiglie con figli
disabili, attivazione di servizi informativi e assistenziali per
donne e minori maltrattati, incontri per favorire il dialogo tra
anziani e bambini.
Al di là del concreto aiuto offerto alle associazioni e alle cooperative sociali (mediamente, sono stati consegnati circa 10
mila euro a ciascuna), vi sono altri risultati, di tipo qualitativo,
che la Cooperativa tiene in considerazione:
90
• Ogni anno circa 20 mila soci di Coop Adriatica sostengono i
progetti di C’entro anch’io: è un numero elevato di persone
che hanno la possibilità di conoscere e dare un aiuto alle
iniziative sociali del territorio in cui vivono;
• Il bando consente la nascita di relazioni stabili tra la Cooperativa e le organizzazioni del territorio: contatti che possono
essere utilizzati nel tempo per costruire progetti e attività
con una partecipazione ampia e qualificata di partner;
• Con C’entro anch’io la Cooperativa costruisce una mappa
sempre aggiornata dei bisogni delle singole comunità, anche se riferita ad ambiti specifici. Questo le consente di poter “avere il polso” delle esigenze e delle emergenze sociali
dei territori, e di disporre azioni coerenti con quei bisogni;
• Dal 2002 al 2006, sono stati 1.576 i progetti presentati: in
media, più di 300 progetti all’anno, proposti da altrettante
organizzazioni con una quantità notevole di partner pubblici
e privati. Questo, da un lato, testimonia la vivacità del mondo
associativo, dall’altro, però, è sintomo dei crescenti bisogni
sociali, in particolare a livello locale, per i quali le risorse
pubbliche non sono più sufficienti. Ecco che C’entro anch’io
può essere visto come integrazione rispetto all’intervento
pubblico, in un’ottica di sussidiarietà che può valorizzare
l’azione delle istituzioni, la cui presenza e il cui intervento
restano comunque insostituibili;
• La valenza del progetto è anche nella capacità di far dialogare tra loro varie parti della società: la struttura della
Cooperativa, le associazioni e le cooperative sociali che partecipano al bando, i soci volontari che selezionano, promuovono e seguono fino alla fine i progetti, i soci che effettuano
le donazioni e i cittadini: tutti parte di uno stesso sistema,
in cui ciascuno ha un ruolo collaborativo nei confronti degli
altri. In questo modo, non solo si contribuisce allo sviluppo
di una cultura della solidarietà, ma si va a stimolare la costruzione di vere e proprie reti di solidarietà;
• Da segnalare come C’entro anch’io, presentato annualmente a Civitas, il salone della solidarietà, abbia ricevuto molta
attenzione e consensi per l’innovativa modalità di collaborazione con le associazioni e le cooperative sociali che operano sul territorio. Tra l’altro, Banca Popolare Etica è partner
dell’iniziativa e mette a disposizione dei progetti selezionati
dei finanziamenti agevolati, sottolineandone così la forte valenza sociale.
Sulla base dei risultati ottenuti in questi anni, Coop Adriatica intende proseguire e far crescere ulteriormente il progetto C’entro anch’io, apportando graduali modifiche al fine di
conservarne l’effettiva utilità per le comunità di riferimento e
cogliendo gli spunti di miglioramento che emergono dal rapporto di stretta collaborazione con le varie realtà con cui entra
in contatto.
91
Brutti ma buoni
Da alcuni anni Coop Adriatica ha avviato in alcuni punti venditail progetto Brutti
ma buoni: l’attività di recupero a fini sociali dei prodotti alimentari vicini alla data
di scadenza o con la confezione danneggiata. Si tratta di prodotti non più vendibili,
ma ancora buoni e sicuri, che la Cooperativa raccoglie in modo strutturato dai vari
reparti per poi consegnarli ad associazioni che offrono accoglienza e sostegno alle
persone bisognose. Queste organizzazioni sono selezionate con la collaborazione
dei soci volontari che conoscono meglio
il territorio e in base a specifici requisiti,
tra cui la disponibilità a ritirare la merce
in giorni e orari predefiniti e a utilizzarla
entro i termini della scadenza. Il tutto avviene nel rigoroso rispetto delle normative igienico-sanitarie e fiscali, in modo
da offrire piena garanzia alle persone
destinatarie degli alimenti. Una parte dei
prodotti, sempre sani ma di qualità non
idonea all’alimentazione umana, viene
invece donata ad associazioni che si occupano di animali.
Nel 2006 l’attività si è estesa notevolmente: a fine anno erano coinvolti 24 punti vendita (ben 13 in più rispetto al 2005) e
63 organizzazioni non lucrative. In tutto si
sono recuperate 416 tonnellate di alimenti, che hanno consentito alle associazioni
coinvolte di servire ogni giorno i pasti alle
oltre 3.700 persone da loro assistite (si
stima che con la merce donata nel mese
di dicembre si siano realizzati 2.500 pasti
completi al giorno), nonché di sfamare alcune centinaia di animali ospiti di canili e
rifugi diversi. Per queste organizzazioni il
beneficio economico complessivo è stato
pari a 1.333 mila euro (calcolato in base
al valore di vendita delle merci donate). Si
tratta di un importo rilevante, che la Cooperativa è riuscita a trasformare in risorsa
grazie all’impegno dei soci volontari e dei
lavoratori dei punti vendita interessati.
A novembre 2006 Brutti ma buoni è stato
presentato dalle cooperative del Distretto
Adriatico a Rimini, nell’ambito di Ecomondo, fiera di rilievo internazionale dedicata
alle tematiche ambientali. In questa occasione Coop era invitata dalla Regione
Emilia-Romagna, che ha inserito l’inizia-
tiva tra le “buone pratiche” di responsabilità sociale effettuate sul territorio regionale (peraltro Coop Adriatica è stata una
delle prime aziende iscritte alla “Vetrina
della sostenibilità” della Regione stessa).
L’attività, infatti, produce anche un notevole beneficio ambientale, incidendo in
modo apprezzabile sulla produzione di
rifiuti (grandi quantitativi di prodotti vengono consumati anziché essere inviati al
macero) e riducendo le emissioni in aria
provocate dalla combustione dei rifiuti
o dai mezzi di trasporto, nel caso in cui
i prodotti tornassero al produttore o andassero in discarica. Inoltre con Brutti ma
buoni, attraverso il recupero di alimentari che altrimenti andrebbero buttati, si
evita di intaccare le risorse naturali per
produrne di nuovi, e di dover poi smaltire
ulteriori confezioni e imballaggi.
Brutti ma buoni
Punti vendita coinvolti
Tonnellate di merce recuperata
Valore merce recuperata (euro)
Pasti giornalieri realizzati per persone
in difficoltà
Fonte: direzione Politiche sociali
2006
24
416,4
1.333.000
2.500
2005
11
218,6
584.000
1.100
variazione %
118,2%
90,5%
128,3%
127,3%
92
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Banco alimentare
Da molti anni, Coop Adriatica collabora con la Fondazione del Banco alimentare che nell’ultimo sabato del mese
di novembre effettua la raccolta di prodotti alimentari dai
consumatori, da destinare a organizzazioni che assistono
persone bisognose. Oltre ad allestire uno spazio adeguato
in cui accogliere i volontari della Fondazione e di altre associazioni che collaborano all’iniziativa, i responsabili dei punti
vendita provvedono a preparare un’apposita area in cui si
propongono ai clienti alcuni prodotti rispondenti alle necessità del Banco alimentare (che fornisce una lista dei prodotti
desiderati). Per tale motivo le donazioni dei clienti di Coop
Adriatica sono risultate tra le più in linea con le esigenze
della Fondazione.
Nel 2006 la “Colletta alimentare” è stata effettuata in 110
punti vendita di Coop Adriatica (13 in più rispetto al 2005), e
ha raccolto 207 mila chili di alimenti per un valore stimato di
687.847 euro, cioè 31 mila euro in più rispetto all’anno precedente.
La solidarietà internazionale
Anche nel 2006 la raccolta punti della Cooperativa dava ai
soci la possibilità di convertire i punti accumulati in azioni
di solidarietà, oltre che di ottenere premi materiali o sconti
sulla spesa. Quasi 16 mila soci hanno quindi scelto di rinunciare al proprio premio per dare un contributo ai progetti
presentati nel catalogo di collezionamento Più valore al socio Coop. Grazie alle loro donazioni, 375 mila euro sono stati
devoluti a tredici progetti di solidarietà internazionale.
Le proposte presentate dalle diverse organizzazioni umanitarie riguardavano: lo sviluppo dell’assistenza sanitaria
essenziale a Monrovia (Liberia), tramite Medici senza frontiere; il sostegno a distanza dei bambini delle comunità indigene di Nicaragua e Honduras, realizzato da Gvc; le adozioni
a distanza in Africa, Asia e America Latina, grazie alla Caritas; lo sviluppo dei servizi educativi per i bambini e i ragazzi del Mozambico, tramite l’Arci; il supporto all’avvio di una
produzione agricola svolta da donne, in Madagascar, con la
Caritas; lo sviluppo della cooperativa di consumatori Nicacoop, in Nicaragua; l’aiuto alle popolazioni dello Sri Lanka
colpite dallo Tsunami nel 2004. Quest’ultimo progetto è stato
seguito direttamente da Ancc-Coop in collaborazione con le
organizzazioni non governative che operano sul territorio.
Nel catalogo erano inoltre presenti i progetti di cinque organizzazioni di volontariato internazionale meno note, con
sede nelle regioni dove è presente la Cooperativa e scelte
dai consiglieri di Zona. Per il Veneto l’associazione Cuamm
– Medici con l’Africa, con un intervento sanitario in Mozambico; per l’area di Bologna le organizzazioni Iscos, Nexus e
Gvc, che insieme realizzano una casa famiglia per adolescenti incinte della periferia di Rio de Janeiro; per la Romagna il Cospe, che supporta la popolazione senegalese nello
sviluppo dell’attività di coltivazione, trasformazione e vendita di prodotti ortofrutticoli; per le Marche l’Associazione
Italiana Carlo Urbani, che prosegue l’opera iniziata dal medico italiano nel centro sanitario a lui intitolato, in Vietnam;
per l’Abruzzo, infine, l’Opera don Orione, con un progetto di
tipo socio-sanitario a favore dei ragazzi disabili di Elbasan,
in Albania.
Confrontando i dati rispetto al 2005, si nota che le donazioni effettuate nel 2006 hanno un valore complessivo sempre
rilevante, ma inferiore rispetto a quello precedente: la causa
è attribuibile alla maggior propensione da parte dei soci alla
conversione dei punti in sconti sulla spesa, dovuta alle difficoltà economiche che hanno caratterizzato l’ultimo anno.
Coop Adriatica ha inoltre sostenuto altri importanti progetti di solidarietà internazionale attraverso un contributo
economico diretto: 5 mila euro sono stati devoluti all’Aicu
(Associazione Italiana Carlo Urbani) per il completamento
di un progetto sanitario illustrato a una delegazione della
Cooperativa durante un sopralluogo in Vietnam; inoltre, in
occasione della Festa della donna, invece della consegna
delle mimose alle lavoratrici, si è sostenuto, con una donazione di 20 mila euro, il progetto dell’associazione Aidos per
le donne del Nepal. In questo paese ogni donna ha in media
4,5 figli e solo l’8% dei parti è adeguatamente assistito: la
mortalità materna, dunque, è tra le più alte del mondo. Per
questo, per l’8 marzo, Coop Adriatica ha deciso di aderire
alla campagna promossa dall’Aidos, “adottando” circa 100
madri del Nepal.
Infine, anche nel corso del 2005 sono state realizzate due
raccolte di prodotti alimentari dai consumatori, effettuate
in 55 punti vendita da parte dei volontari dell’Associazione
don Bosco, a favore di missioni italiane in Centro America. In
particolare, i soci e clienti che frequentano i negozi di Coop
Adriatica hanno donato per il Mato Grosso circa 165 mila
chilogrammi di alimenti, per un valore stimato di 250 mila
euro, in linea con il 2005.
Considerando i vari interventi direttamente e indirettamente sostenuti dalla cooperativa, il contributo di Coop Adriatica
allo sviluppo dei paesi più poveri ha un valore di 650 mila
euro, a cui va aggiunto il contributo derivante altre attività
come la vendita dei prodotti Solidal e le azioni per lo sviluppo
dell’economia cooperativa.
93
Contributi ad iniziative di solidarietà internazionale
Donazioni tramite
il collezionamento
Soci che donano tramite
il collezionamento
Ammontare devoluto
tramite il collezionamento
2006
2005
28.355
48.199
-41,17%
15.899
27.962
-43,14%
374.625
627.383
-40,29%
Fonte: direzione Marketing - ufficio Collezionamento
variazione %
94
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Università
e ricerca
Coop Adriatica negli ultimi anni ha intensificato i propri rapporti di collaborazione
con Università e centri di ricerca, con
l’obiettivo di sviluppare iniziative innovative in diversi settori e campi di attività.
Coop Adriatica ha sostenuto per il quinto
anno consecutivo, il Master per Tecnici
di politiche territoriali, ospitando anche
alcuni giovani in stage. Il Master è realizzato dalla Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino, in particolare da LaPolis (Laboratorio di politica sociale), con il
quale Coop, a livello nazionale, collabora
all’Osservatorio sul Capitale sociale, realizzato trimestralmente sotto la guida
scientifica del professor Ilvo Diamanti.
Attraverso Inres (la società di progettazione e ricerca del sistema Coop) Coop
Adriatica collabora inoltre con l’Università di Pisa nel progetto relativo alla registrazione ambientale Emas e dal 2004
è partner nel Master in Storia e cultura
dell’alimentazione promosso dal Dipartimento di medievistica dell’Università di
Bologna, che ha assunto una dimensione
internazionale essendo realizzato con le
Università di Tours e Barcellona.
Più in generale, con l’Ateneo bolognese esiste un protocollo di collaborazione
sottoscritto da Legacoop Bologna, che
vede anche Coop Adriatica attivamente
impegnata. Particolarmente importanti
sono poi le relazioni sviluppate da Coop
Italia con Università e istituti di ricerca
accademici, in tema di attività innovative
in campo alimentare, sicurezza dei prodotti, riduzione degli imballaggi e utilizzo
di nuovi materiali.
Coop Adriatica è socia e sostiene l’attività del Centro italiano di documentazione
per la cooperazione e l’economia sociale,
che sviluppa attività di ricerca storica sul
movimento cooperativo.
Movimento cooperativo
Coop Adriatica è parte integrante del sistema Coop ed è impegnata a contribuire alla sua maggiore integrazione, nella
consapevolezza che la sfida della competizione si vince se aumentano la collaborazione e le sinergie tra le cooperative.
Tale impegno si sviluppa sia a livello della
cooperazione di consumatori sia nel sostegno alla diffusione della cooperazione
come modello imprenditoriale e sociale.
Per questa ragione Coop Adriatica aderisce a Legacoop nazionale e alle leghe territoriali. Oltre a ciò, Coop Adriatica è uno
dei maggiori contribuenti di Coopfond, il
fondo per la promozione cooperativa, al
quale viene destinato il 3% degli utili d’impresa (importo che nel 2006 è stato pari a
1.361.796 euro)
La Cooperativa aderisce inoltre all’Ancc
– l’associazione nazionale cui spettano le
funzioni di indirizzo strategico generale,
oltre a quelle di rappresentanza politico-sindacale – e all’Accda, che riunisce
le cooperative del Distretto adriatico. Con
queste associazioni, Coop Adriatica si è
impegnata a determinare crescenti sinergie e una maggiore integrazione delle politiche sociali e commerciali, anche grazie
al consorzio Coop Italia e a Centrale Adriatica scarl. In questo contesto, la Cooperativa ha indirizzato la sua politica verso un
aumento della coesione operativa e della
condivisione strategica nell’ambito di Ancc
e Accda, anche al fine di sviluppare iniziative per promuovere alleanze, acquisizioni,
crescita della mutualità interna ed esterna. Un panorama sulle iniziative sviluppate da Coop a livello nazionale e distrettuale
è offerto dai rispettivi Rapporti Sociali che,
oltre a rendicontare sulle attività svolti con
alcuni indicatori economici, sociali e ambientali, riferiscono in modo approfondito
sulle principali azioni di Responsabilità
Sociale condotte dalle singole cooperative
o dalla loro interazione.
Nel 2006 Coop Adriatica ha versato
1.713.071 euro di contributi associativi a
Legacoop e ai diversi livelli dell’Associazione di rappresentanza settoriale (Ancc e
Accda).
Pubblica amministrazione
Il rapporto di Coop Adriatica con la
Pubblica amministrazione si sviluppa su
più livelli. Da un lato ci sono gli adempimenti legislativi, normativi e fiscali. In
particolare i contratti e la legislazione
del personale, la sicurezza, sia dei prodotti che dei punti vendita che dei dipendenti. Ancora, i rapporti con Regioni ed
Enti locali competenti in materia urbanistica e di disciplina del commercio. In
generale si può dire che questi rapporti
sono positivi e improntati a rispetto e
disponibilità reciproca. Dall’altro lato,
Coop Adriatica collabora con un numero
assai elevato di enti e istituzioni pubbli-
che in relazione alle svariate iniziative di
tipo sociale che realizza. In particolare, i
protocolli di intesa con Amministrazioni
comunali e Quartieri per la realizzazione dell’attività di Ausilio; le partnership
per i progetti del C’entro anch’io, per le
attività di educazione al consumo consapevole, per Seminar libri e per altre
iniziative di solidarietà o di sostegno che
la Cooperativa assegna a manifestazioni
culturali, ricreative e sportive. Per quanto riguarda gli aspetti fiscali, nel corso
del 2006 l’intero gruppo Coop Adriatica
ha versato imposte e tasse per un totale
di 24.019.593 euro.
95
L’impatto ambientale
C
oop Adriatica si impegna sempre più per ridurre l’impatto della propria attività sull’ambiente, con iniziative in diversi ambiti: risparmio delle risorse energetiche e idriche, riduzione delle emissioni e attenta
gestione dei rifiuti, progettazione di strutture che valorizzino
il contesto urbanistico e paesaggistico. In questi campi, negli
ultimi anni ha adottato nuove soluzioni tecniche, anche all’avanguardia. Basti pensare al primo ipercoop a emissioni di
anidride carbonica pari a zero e con autoproduzione di energia elettrica (I Malatesta di Rimini, realizzato nel 2005), o al
primo ipermercato italiano che ha ottenuto la registrazione
europea Emas per il proprio sistema di gestione ambientale
(l’ipercoop Città delle stelle di Ascoli Piceno).
La Cooperativa si sta quindi dedicando alla questione ambientale con azioni strutturate, cercando anche di associare
le innovazioni tecniche alla diffusione di una specifica cultura
all’interno dell’azienda. Nel 2006 il tema dell’uso consapevole
delle risorse è stato elemento centrale della formazione sulla
sostenibilità, che ha coinvolto tutti i lavoratori.
Impieghi
Coop Adriatica impiega le seguenti risorse per lo svolgimento
delle sue attività:
• Energia elettrica: principalmente per illuminazione, climatizzazione, funzionamento delle attrezzature;
• Gas metano: per riscaldamento ambientale;
• Acqua: per utilizzo igienico-sanitario e pulizia dei punti vendita.
Sulla base delle fatture, è possibile ricavare le informazioni
sui consumi di queste tre risorse, ma poiché la rilevazione da
parte delle aziende fornitrici non è effettuata in modo uniforme e con le stesse cadenze temporali per tutti i punti vendita,
la loro sintesi non è ancora puntuale. Peraltro la Cooperativa
ritiene importante un monitoraggio continuo di queste informazioni, perciò si sta dotando di procedure più precise per la
rilevazione dei consumi.
Confrontando i dati disponibili con quelli del 2005, si osserva
una forte crescita della spesa legata a queste risorse, che in
totale passa da 18,3 a 22,9 milioni di euro. Una parte consistente di questi incrementi è da ricondurre all’aumento dei prezzi
dell’energia elettrica, che dal punto di vista economico rappresenta il costo più significativo, con un valore di quasi 20 milioni
di euro. La crescita dei consumi è del 5,4% , mentre la spesa è
cresciuta del 26,6%. Un altro fattore da considerare nella lettura dei dati è poi lo sviluppo della rete di vendita; ecco perché
per ciascuna risorsa vengono calcolati anche il consumo e la
spesa relativamente alla superficie di vendita di ogni anno.
La Cooperativa, come si illustra anche qui di seguito, sta affrontando la questione energetica con interventi concreti e
strutturali, che hanno un orizzonte di lungo periodo. Traducendo i consumi di metano ed energia elettrica in TEP (tonnellate
equivalenti di petrolio, la fonte primaria utilizzata come unità di
misura a livello scientifico per valutare il livello di inquinamento riconducibile al consumo delle risorse energetiche), risulta
che Coop Adriatica nel 2006 ha consumato circa 40 mila tep.La
Cooperativa ha nominato - già dal 2005 - un energy manager,
inserendo questo ruolo all’interno dell’organizzazione anziché
affidarlo a consulenti esterni. Si tratta di una scelta motivata
dall’obiettivo di monitorare attentamente i costi energetici, ma
soprattutto di realizzare politiche e interventi finalizzati al contenimento e alla riduzione degli impatti ambientali.
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
L’energia elettrica
Coop Adriatica, con il supporto di Inres,
la società di progettazione e ricerca del
sistema Coop, sta adottando sistemi e
procedure che consentano di razionalizzare il consumo di energia elettrica.
Nel 2005 ha dato il via a un percorso che
ha portato alla definizione di un più strutturato Progetto energia, che punta alla riduzione dei consumi energetici della Cooperativa. Inizialmente si sono monitorati i
consumi delle principali fonti di consumo
(illuminazione, catena del freddo, condizionamento, forni, ecc) di alcuni negozi
rappresentativi di tutta la rete di vendita.
Questo ha consentito di conoscere meglio
gli aspetti pratici che caratterizzano l’utilizzo quotidiano delle attrezzature e degli
impianti di cui sono dotati i punti vendita,
nonché di definire i principali ambiti su
cui concentrare l’attenzione. Gli interventi
messi in atto in seguito a tale attività sono
stati di due tipi: di supporto alla gestione
e conoscitivi.
Relativamente al primo aspetto, per
tutti i negozi dotati di sistema automatizzato di gestione degli impianti, sono
state ripristinate, condivise con il personale di punto vendita e trascritte su una
specifica scheda, le condizioni ottimali di
funzionamento per quanto riguarda: orari
di accensione (per illuminazione, ventilazione, riscaldamento e condizionamento),
copertura dei banchi, regolazione delle
temperature dell’impianto di condizionamento. Ai negozi non dotati di sistemi di
gestione, sono state fornite indicazioni e
regole comportamentali in termini di illuminazione e impianti meccanici.
96
Si è poi valutata la possibilità di attuare
modifiche all’attuale gestione del punto
vendita.
Sul piano conoscitivo sono stati invece
attivati interventi di audit energetico che
hanno riguardato le caratteristiche degli
impianti presenti, la presenza di anomalie
o malfunzionamenti, il corretto funzionamento del sistema di gestione (ove presente), i sistemi di spegnimento luci, la
possibilità di modifiche agli impianti per
migliorarne l’efficienza energetica, così
come la presenza di impianti non necessari. L’audit energetico è stato effettuato
con un sopralluogo in ciascun punto vendita da parte di tecnici, che contestualmente hanno svolto una verifica della
rispondenza normativa degli impianti
elettrici o meccanici, anche di quelli non
direttamente connessi allo scopo dell’audit. Sulla base dei risultati sono poi state
redatte le relazioni tecnico-descrittive,
con una valutazione dei costi dei possibili
interventi per migliorare l’efficienza energetica ed una stima dei risparmi ottenibili,
sia in termini economici che energetici.
Questi due tipi di intervento, quindi, hanno consentito di trovare alcune soluzioni
tecniche volte alla riduzione dei consumi,
agendo in particolare su condizionamento,
banchi frigo, illuminazione e attrezzature
dei reparti (forni, friggitrici, tritacarne,
celle di lievitazione etc.). Alcune iniziative
sono state già messe in atto (per esempio, il personale è stato sensibilizzato al
risparmio energetico nell’utilizzo delle
singole attrezzature), mentre altre saranno attuate gradualmente solo con opere
straordinarie, nelle prossime occasioni
di ristrutturazione e rinnovamento dei
punti vendita. Già in questo primo anno,
comunque, si è assistito a una riduzione
dei consumi dell’1,3% rispetto all’anno
precedente, a parità di punti vendita e impianti attivi: l’obiettivo era una riduzione
del 2% ma non è stato raggiunto a causa
del prolungamento della stagione mite e
un conseguente utilizzo dei condizionatori per più giornate rispetto al 2005.
97
Consumi
U.M
Energia elettrica
Consumi totali
Consumi /sup. area vendita
Costo
Costo /sup. area vendita
Acqua
Consumi totali di acqua
Consumi /sup. area vendita
Costo
Costo /sup. area vendita
Metano
Consumi
Consumi /sup. area vendita
Costo
Costo /sup. area vendita
2006
2005
variazione %
Kw 163.030.932 154.686.108
Kw
672,1
692,9
euro 19.543.774
15.441.760
67,10
euro/m2
83,06
5,4%
3,1%
26,6%
23,8%
m3
m3
euro
euro/m2
648.897
2,8
1.131.976
4,81
629.926
2,7
900.974
3,91
3,0%
0,8%
25,6%
23,0%
m3
m3
euro
euro/m2
3.805.608
16,2
2.228.351
9,47
3.943.836
17,1
1.971.918
8,57
-3,5%
-5,6%
13,0%
10,5%
L’acqua
Fonte: direzione Sviluppo
Oltre a questo importante progetto, già
da tempo la Cooperativa ha posto in essere azioni e interventi con l’obiettivo di
contenere i consumi elettrici.
Infatti, già dal 2001, Coop è stata la prima catena della grande distribuzione
europea ad aderire volontariamente al
programma comunitario Green Light in
qualità di partner. A livello nazionale Coop
ha investito fino ad ora oltre 5 milioni di
euro per l’adozione di sistemi illuminanti
a norma con tale programma. La scelta
fatta attraverso il consorzio Inres – Istituto
Nazionale Consulenza Progettazione Ingegneria - ha riguardato tecnologie innovative quali l’utilizzo di reattori elettronici
e l’installazione di lampade fluorescenti
compatte e a diametro ridotto (che consentono livelli di illuminazione superiori
e riducono del 20-30% l’assorbimento di
potenza), e la preferenza per sistemi di
controllo automatico di accensione e spegnimento delle luci. Nel 2006 Coop ha ottenuto il riconoscimento europeo “Green
Light Partner Award”, per l’adozione di
tecnologie di illuminazione più efficienti
dal punto di vista energetico. Questo grazie ai 135 interventi attuati nei cinque anni
di adesione al programma comunitario,
che hanno generato un risparmio di circa 20.400 megawattora all’anno. In Coop
Adriatica gli impianti a norma Green Light
a fine 2006 erano ben 23, di cui 6 relativi
ai supermercati inaugurati nel corso dell’anno.
La Cooperativa ha inoltre scelto di alimentare alcuni dei propri punti vendita
esclusivamente con energie rinnovabili.
Nel 2006 i negozi interessati erano l’ipercoop di Ascoli Piceno e quello Rimini. In
particolare entrambi ricevono energia
idroelettrica, ma il secondo può contare
anche su un proprio impianto fotovoltaico
e una pala eolica. Nel 2007 la fornitura di
energia pulita è raddoppiata, coinvolgendo altri due ipermercati.
Infine, Coop Adriatica ha celebrato l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto per
il risparmio delle risorse energetiche e
la riduzione dell’effetto serra, attraverso
un’iniziativa commerciale nata in collaborazione con il progetto “Agenda 21” della
Provincia di Bologna: per due settimane
ha applicato in tutti i punti vendita uno
sconto del 30% sulle lampade a basso
consumo energetico, dando anche informazione sulle loro caratteristiche e sul
Protocollo di Kyoto.
I consumi di acqua sono stimati in base
alle fatture. Tali stime, così come la loro
precisione, sono legate alla molteplicità
delle aziende fornitrici, cui corrispondono, a seconda dei regolamenti comunali e
delle disponibilità, tariffe anche molto diverse tra loro. Per quanto approssimative,
tali stime denotano un leggero incremento
dei consumi, dovuto all’ampliamento della rete di vendita e all’installazione di pescherie e nuovi servizi, che arricchiscono
l’offerta per la clientela ma comportano
un maggior uso di questa risorsa.
La Cooperativa sensibilizza poi i soci e i
cittadini al risparmio idrico, in più modalità: prima di tutto con l’attività di educazione al consumo consapevole rivolta ai
ragazzi, che a questo tema dedica un’animazione che è stata molto richiesta dalle
scuole e apprezzata anche nell’ambito di
Ecomondo a novembre; inoltre con le attività delle Zone soci, che spesso sostengono le campagne sviluppate a livello locale
dalle associazioni ambientaliste, dagli Enti
locali e dalle aziende di servizio e che nel
2006 hanno provveduto anche alla distribuzione gratuita di riduttori di flusso per le
utenze domestiche.
Il metano
Dalla lettura dei dati emerge che il consumo di questa risorsa è diminuito rispetto all’anno 2005. Le cause individuate sono
due: da un lato una maggior oculatezza
nella gestione degli impianti di riscaldamento, dall’altro le temperature miti dell’autunno scorso che hanno consentito di
ridurne le giornate di accensione e il calore prodotto.
98
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Impiantistica
In Coop Adriatica i punti vendita che sviluppano i consumi maggiori sono dotati
di un sistema di supervisione, ovvero un
sistema di gestione e regolazione degli
impianti che associa controlli precisi e
flessibili sulle regolazioni alla funzione di
ottimizzazione dei consumi energetici.
Le tre funzioni principali attraverso cui si
esplica la funzione del sistema sono:
• T.O.D. (Time of day) - Consente di
programmare gli orari giornalieri di
funzionamento delle principali utenze (ventilazione meccanica, caldaie,
pompe di circolazione acqua calda,
gruppi frigoriferi, pompe di circolazione acqua refrigerata, ventilatori di
estrazione aria, circuiti impianto di illuminazione, ecc);
• O.S.S. (Optimum start stop) - Gestisce
accensioni e spegnimenti degli impianti di climatizzazione. In particolare
il sistema, basandosi sulle condizioni
climatiche rilevate negli ambienti e
sulle climatiche esterne, determina
il più idoneo tempo di preaccensione
degli impianti e di prespegnimento
degli stessi cercando di ridurre il più
possibile il tempo di funzionamento.
In ogni fase di preaccensione o prespegnimento il programma calcola,
sulla base di un archivio statistico ad
autoapprendimento, il tempo minimo
necessario per portare gli ambienti al
livello di comfort richiesto;
• D.L.C. - È la funzione che consente di
tenere sotto controllo il prelievo di potenza fissandone il tetto massimo non
Emissioni
superabile. In pratica, il programma
calcola il valore di energia prelevata
e, sulla base del set-point di potenza
prestabilito, interviene sganciando le
utenze meno importanti, che rimangono così disattivate fino a quando la
potenza non rientra nei limiti prestabiliti.
I punti vendita in cui è installato il sistema sono 32: tutti i 14 ipermercati e 18 supermercati. Nel 2006, peraltro, si è scelto
di non utilizzare più alcuni impianti obsoleti, puntando invece a informare meglio
il personale sulle possibilità di risparmio
nell’utilizzo delle attrezzature.
Alcuni punti vendita sono poi dotati di un
sistema di recupero calore dal frigoalimentare per il riscaldamento delle acque;
nel 2006 si sono aggiunti anche i nuovi supermercati di Bologna Officine Minganti e
Selvazzano che dispongono di un impianto di riutilizzo del calore prodotto dalle attrezzature interne ai negozi.
La gestione dei rifiuti
A seconda delle attività specifiche di ogni
punto vendita, dei regolamenti comunali e
degli accordi con i consorzi e le organizzazioni che provvedono allo smaltimento dei
rifiuti, la raccolta differenziata viene svolta
in modalità diverse. Cartone e oli alimentari esausti sono smaltiti in modo differenziato per il 100% dei punti vendita con
reparto gastronomia, mentre si provvede
alla separazione degli imballaggi misti in
circa il 75% dei negozi. Inoltre, in alcuni
supermercati viene effettuata una raccolta degli oli alimentari esausti conferiti dai
consumatori, grazie all’attività volontaria
di alcuni soci. Tale attività è però limitata
a un numero ridotto di negozi in quanto le
attuali normative richiedono adempimenti troppo onerosi dal punto di vista organizzativo e amministrativo.
Dal 2005, la Cooperativa ha un quadro
puntuale dei rifiuti smaltiti in modo differenziato. I dati sono riferiti a 109 punti
vendita e non alla totalità, in quanto negli
altri negozi la raccolta di questi materiali è
effettuata da aziende municipalizzate, che
per legge non sono tenute a rilasciare una
dichiarazione relativa al peso degli stessi. Questi dati consentono di quantificare
l’impegno della Cooperativa per ridurre al
minimo l’impatto dell’attività commerciale sull’ambiente e, monitorati negli anni,
saranno in grado di definire la capacità di
miglioramento in tal senso.
La raccolta differenziata va a sommarsi
agli impegni di Coop per la riduzione degli
Impiantistica ed ecoefficienza
2006
2005
2004
Ipermercati Supermercati Ipermercati Supermercati Ipermercati Supermercati
Punti vendita dotati di
sistema di supervisione
Punti vendita con sistemi
di recupero calore dal frigoalimentare
per riscaldamento acque
Fonte: direzione Sviluppo
14
18
14
22
13
19
5
8
5
6
4
3
99
Riduzione dei rifiuti: raccolta differenziata
% punti vendita cartone*
% punti vendita oli vegetali e animali*
% punti vendita imballaggi misti e/o metallo*
Imballaggi in plastica
Imballaggi in cartone
Imballaggi in legno
Metallo
U.M.
2006
2005
variazione %
%
100,0%
inv.
100,0%
%
100,0%
inv.
100,0%
%
74,0%
inv.
74,0%
kg
851.175 -14,5%
727.806
kg 10.403.274 10.738.885
-3,1%
kg
kg
766.655
64.120
598.040
241.410
28,2%
-73,4%
* Dati parziali relativi a 108 punti vendita: per 30 punti vendita che fanno riferimento alle aziende municipalizzate non
sono disponibili i dati
Fonte: direzione Sviluppo
imballaggi e del packaging dei prodotti e
per la riduzione dei rifiuti tramite la destinazione a fini sociali degli alimentari
invenduti (Brutti ma buoni, vedi sezione
dedicata alle Comunità).
Sempre in tema di gestione dei rifiuti,
Coop Adriatica già da diversi anni provvede al trattamento differenziato delle apparecchiature elettriche ed elettroniche
dismesse. Nel 2006 ha sostituito un numero abbastanza rilevante di computer,
monitor, stampanti, telefoni e altre attrezzature. A fine anno ha quindi affidato oltre
10 mila kg di apparecchiature dismesse
ad una cooperativa sociale specializzata
nel recupero e nella rigenerazione delle
stesse, che provvederà al loro trattamento nel pieno rispetto dell’ambiente, oltre
che delle norme europee e nazionali. Per
il funzionamento delle stampanti, invece,
nelle sedi amministrative e negli ipermercati si utilizzano toner rigenerati, che, una
volta esauriti, vengono ricaricati con nuovo inchiostro anziché essere gettati.
La riduzione
dell’inquinamento atmosferico
Coop ha inserito in diversi punti vendita delle caldaie “a condensazione”, che
rispetto a quelle tradizionali riducono il
consumo di gas del 20% circa e produco-
no minori emissioni in atmosfera. Infatti
la caldaia tradizionale raggiunge un rendimento di circa il 90% riferito al potere
calorifico inferiore del gas bruciato con
una temperatura dei gas di scarico di circa
140°. Nei generatori di calore a condensazione i gas di combustione vengono invece raffreddati consentendo di recuperare,
attraverso la condensazione del vapore
acqueo contenuto nei fumi, quel calore
che altrimenti sarebbe disperso in atmosfera. In questo modo si può raggiungere
un rendimento anche del 105% riferito
al potere calorifico inferiore di cui sopra.
Questo significa, a parità di energia resa
disponibile, minor consumo di combustibile e, di conseguenza, minori emissioni
inquinanti in atmosfera.
Nel 2006 si è proseguito con l’adozione
di questo tipo di caldaia, installandola in
cinque nuovi punti vendita: Selvazzano,
Bazzano, Crespellano, Bologna Officine
Minganti e Cesenatico. Attualmente quindi sono 20 i punti vendita dotati di caldaie
a ridotte emissioni: 15 supermercati e 5
ipermercati.
Va inoltre segnalato che dal 2003 in tre
punti vendita viene utilizzato il sistema del
teleriscaldamento ovvero dell’impiego del
fluido caldo prodotto in maniera centralizzata dall’azienda municipalizzata e suc-
cessivamente distribuito agli utilizzatori
che quindi non hanno bisogno di installare
una propria centrale termica. Questo tipo
di utilizzo energetico comporta una consistente riduzione di emissioni di CO2 in
atmosfera.
I punti vendita che attualmente utilizzano tale sistema per il riscaldamento dei
locali sono gli ipercoop di Imola e Cesena e il supermercato di viale Carnacini, a
Bologna.
Per quanto riguarda gli impianti per la
refrigerazione alimentare, l’uso dei cosiddetti fluidi secondari (anidride carbonica
e/o acqua glicolata) in sostituzione dei gas
tipo freon o similari la situazione attuale è
la seguente:
• Impiego di Anidride Carbonica limitato
alla sezione refrigerante a bassa temperatura in 3 ipermercati: Imola, San Benedetto, Pescara;
• Impiego dell’Acqua Glicolata limitato alla
sezione refrigerante a temperatura normale in 3 ipermercati: Imola, San Benedetto, Pescara;
• Impiego dell’Acqua Glicolata sia per la
temperatura normale che per la bassa
temperatura in 6 ipermercati: Borgo,
Lame, Esp, San Donà, Cesena, Ascoli.
L’organizzazione
dei flussi logistici
Coop Adriatica, insieme alle altre cooperative del Distretto Adriatico, ha affidato la
gran parte delle funzioni logistiche al Cicc
(Consorzio interregionale cooperative di
consumatori), che gestisce centri di distribuzione e piattaforme di rifornimento
per i supermercati.
Per un più efficiente rifornimento, i supermercati ricevono la merce da:
• magazzino di Anzola Emilia per il rifornimento di generi vari e surgelati;
• magazzino di Forlì per il rifornimento di
ortofrutta, salumi, latticini, ittico e carni
100
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 4 - i nostri risultati
Impatto paesaggistico
bianche per l’area di Bologna e Romagna–Marche;
• magazzino di San Vito al Tagliamento per il rifornimento di ortofrutta, salumi, latticini, ittico e carni bianche per il Veneto.
Gli ipermercati ricevono la merce direttamente dai fornitori, dal
magazzino di Cesena per i generi vari e dagli stessi magazzini dei supermercati per i deperibili, ad eccezione dei tre iper di
Bologna che ricevono i deperibili dal Centro di distribuzione di
Reggio Emilia.
Rimangono escluse dalle consegne tramite Cicc poche categorie di prodotto, tra cui le carni bianche per l’area di Bologna,
il cui approvvigionamento avviene per tramite del fornitore Castelcarni di Modena, e le carni rosse, consegnate direttamente
dai fornitori.
Dal 2004, la Cooperativa Trasporti Alimentari (Cta), che con i
suoi mezzi rifornisce supermercati e ipermercati della grande
distribuzione cooperativa del Centro-Nord Italia, grazie a un accordo con Agip, fa viaggiare i suoi automezzi con advance fuel, il
gasolio senza zolfo, le cui caratteristiche anticipano le normative
europee sulle emissioni che saranno in vigore dal 2009. Questo
carburante assicura infatti una riduzione del 97% dell’anidride
solforosa e dell’acido solforico immessi nell’ambiente, del 15%
delle polveri sottili, e, grazie a una composizione chimica che
consente una migliore combustione, comporta anche una minor
emissione di anidride carbonica.
Coop Adriatica è attenta a preservare l’aspetto paesaggistico
e urbanistico dei siti in cui costruisce i nuovi punti vendita e cerca, anzi, di valorizzarne le qualità. Il centro commerciale Officine
Minganti di Bologna costituisce un esempio eccellente in fatto di
integrazione nel tessuto urbano: un intervento di recupero industriale con il quale un’ex fabbrica è stata trasformata in un polo
di attrazione che ha riqualificato un’intera area in stato di degrado, ma conservando e valorizzando gli elementi architettonici
originali (si legga in proposito la scheda specifica, nel capitolo
dedicato al punto vendita). A Ravenna, in prossimità del centro
commerciale Esp, sono invece stati realizzati, a carico di Igd, un
sottopasso per l’attraversamento della statale Adriatica, alcuni
tratti di viabilità comunale in prossimità di viale Alberti e uno
svincolo, che permetteranno di alleggerire i volumi di traffico intorno al centro commerciale. Massima attenzione è stata riservata anche alla viabilità ciclabile e alla realizzazione di barriere
verdi; parallelamente al percorso stradale è stata, infatti, realizzata una pista ciclabile che assicurerà una fruizione da parte dei
ciclisti all’insegna della sicurezza.
Anche per le altre strutture, comunque, la Cooperativa ha investito per ridurre l’impatto ambientale, andando ben oltre gli
aspetti esteriori o pratici: in particolare, nell’area dove è sorto
il nuovo supermercato di Selvazzano, ha effettuato, con tutte le
cautele necessarie, una bonifica da amianto.
101
Ad Ascoli Piceno l’ipermercato con il bollino verde Emas
L’ipercoop Città delle stelle di Ascoli Piceno è il primo ipermercato in Italia ad avere ottenuto la registrazione europea Emas,
che attesta il raggiungimento di risultati di eccellenza sotto il
profilo ambientale. Grazie all’adozione di interventi e tecnologie
“verdi” ed ad una politica ambientale mirata, l’ipercoop è infatti
riuscito ad abbattere di 140 tonnellate l’anno le sue emissioni
di anidride carbonica in atmosfera, assicurando inoltre una gestione efficiente dell’acqua, dell’energia, dei rifiuti, dell’inquinamento acustico e luminoso.
L’iter per la registrazione Emas dell’ipercoop ascolano ha preso
il via nel 2004, ed è terminato nel dicembre scorso con l’ottenimento di tale riconoscimento, successivamente alla definizione
ed adozione del sistema di gestione ambientale previsto dal regolamento Emas e al compimento di alcuni interventi migliorativi proposti dalla società di certificazione. La struttura, aperta
nel 2002, aveva già adottato in fase di progettazione soluzioni a
basso impatto ambientale, con investimenti complessivi per 2
milioni di euro. Ad esempio l’interramento di una linea elettrica
esistente e l’impiego di barriere acustiche, nell’area di carico e
scarico merci, e luminose, con appositi pannelli nei parcheggi.
Grazie all’analisi ambientale richiesta dalla certificazione, sono
inoltre stati individuati tutti i fattori che hanno un impatto diretto da tenere sotto controllo (dai consumi di energia, all’acqua, ai
rifiuti, alle emissioni in atmosfera, al rumore, all’elettrosmog,
all’inquinamento luminoso, del suolo e del sottosuolo), ed anche quelli indiretti (legati ad esempio alla qualità e alla eticità
dei prodotti venduti, o al comportamento dei consumatori nelle
scelte di acquisto).
Di conseguenza, l’ipermercato ha elaborato una politica ambientale che è intervenuta su numerosi versanti. Per quanto
riguarda i consumi di gas, ad esempio, si è datato di caldaie
a condensazione ad altissimo rendimento, di sistemi di recupero del calore prodotto dalle lavorazioni e dai frigoriferi e di
un sistema di controllo della qualità dell’aria che permettono
di risparmiare 33.700 metri cubi di metano all’anno. La bolletta energetica, invece, è stata tagliata di 148 mila kWh all’anno
grazie a un sistema di gestione computerizzata degli impianti ed altri accorgimenti come l’uso di frigoriferi condensati. In
questo modo, si stima che complessivamente l’ipercoop abbia
ridotto le proprie emissioni di anidride carbonica di 140 tonnellate l’anno. Inoltre, dal primo gennaio 2006 il negozio è alimentato al 100% da energia rinnovabile, e dunque ha ridotto le
proprie emissioni annue in atmosfera di oltre 3 milioni di chili
di anidride carbonica.
Nel programma di miglioramento ambientale, infine, sono stati
coinvolti anche i 150 lavoratori della struttura, che dall’inizio
del progetto hanno partecipato a 1.500 ore di corsi specifici per
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N. Registro IT-000570
migliorare la conoscenza degli aspetti ambientali dell’ipercoop
e per l’adozione delle contromisure più opportune. Come una
raccolta differenziata efficace: nel 2004 al Città delle stelle venivano raccolti in modo differenziato 11 kg di rifiuti ogni mille
euro di fatturato, nel 2005 il rapporto è salito a 21 chili.
L’Emas prevede un processo di miglioramento continuo, descritto insieme all’intero processo nella prima Dichiarazione
ambientale che ora è pubblica. Nel processo saranno coinvolti
anche i cittadini ascolani chiamati, con offerte, promozioni e
iniziative di informazione dedicate, a conoscere i prodotti etici
ed ambientalmente sostenibili come quelli a marchio Coop, ed
in particolare delle linee eco-logici e bio-logici.
Per valutare l’impatto della registrazione Emas sulle attività del
punto vendita e il grado coinvolgimento dei lavoratori, a maggio
2007 è stato condotto un focus group, la cui sintesi è allegata a
questo Bilancio.
COSA
PENSANO
DI NOI
DI NOI
104
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 5 - cosa pensano di noi
Il coinvolgimento dei portatori di interesse
Inclusione e partecipazione come modalità di gestione
I
l dialogo con i portatori di interesse (stakeholder), sia interni
che esterni all’azienda, è per Coop Adriatica una pratica abituale, integrata nella gestione dei processi. La Cooperativa
vuole infatti condividere le politiche di sostenibilità con tutti
coloro che concorrono al successo della Cooperativa, includendo
il loro punto di vista nella loro pianificazione. Questa modalità di
gestione, peraltro, è pienamente coerente con la scelta di Coop
Adriatica di adottare lo standard di processo AA1000, centrato
appunto sul coinvolgimento dei portatori di interesse nei processi di pianificazione, monitoraggio e rendicontazione delle attività.
Inoltre, rispondendo alle osservazioni della società Bureau Veritas in seguito alla verifica di Bilancio svolta lo scorso anno, la
Cooperativa sta implementando delle modalità di inclusione più
strutturate, prevedendo un’analisi più approfondita relativamente alla scelta dei temi su cui sollecitare la partecipazione dei portatori di interesse e all’individuazione degli stakeholder stessi.
In questo Bilancio si è dato rilievo ad alcune azioni di coinvolgimento degli stakeholder svolte in modo strutturato durante
tutto l’anno, tra cui incontri al punto vendita per i lavoratori, le
assemblee pubbliche sul Preventivo di sostenibilità, la consulta
sociale, i test sul prodotto Coop Approvato dai soci, le indagini di
customer satisfaction.
Da alcuni anni, poi, la Cooperativa conduce alcuni focus group
specifici sui principali temi affrontati nel Bilancio di sostenibilità,
ricevendo una serie di valutazioni e un contributo di idee per organizzare meglio le proprie attività.
Nel 2006, come riportato nel Bilancio di sostenibilità 2005, furono condotti quattro focus group, nel corso dei quali emersero osservazioni che sono state utili alla Cooperativa nella formulazione
delle proprie azioni nel corso dei mesi successivi. In sintesi:
• Relativamente all’impegno dei consiglieri di Zona e al loro ruolo nelle attività della Cooperativa, si è deciso di affrontare il
tema con uno dei gruppi di lavoro della consulta sociale, che
ha messo in evidenza le criticità contingenti e ha elaborato
alcune proposte per rinnovare tale ruolo. La stessa revisione
delle modalità di svolgimento della Consulta rappresenta un
elemento di innovazione finalizzato a coinvolgere in modo più
efficace i consiglieri di Zona nella pianificazione delle attività;
• Sul progetto Antenna, pur confermando l’interesse per questa modalità di circolazione delle informazioni all’interno dell’azienda, si sono condivise le critiche relative ai tempi di attesa
e alla possibile mancanza di riscontri concreti e pertanto si è
aperta una riflessione per individuare strumenti di miglioramento del progetto;
• Per quanto riguarda Brutti ma buoni, il desiderio delle associazioni partecipanti al focus group era quello di poter ricevere
anche prodotti non alimentari, come l’abbigliamento, mentre
i lavoratori dei punti vendita e i soci volontari facevano notare
una scarsa conoscenza del progetto. In risposta a tali osservazioni, nel 2007 la Cooperativa ha coinvolto i centri commerciali
di Igd e i relativi negozi, con un progetto molto simile a quello
svolto negli ipermercati, ma che comprende anche i prodotti
non alimentari. Inoltre nel corso del 2006 su Consumatori e
Noicoop sono stati pubblicati i risultati dell’attività di recupero,
informando e sensibilizzando maggiormente soci e lavoratori;
• Relativamente agli stakeholder nel territorio riminese, si sono
confermate le politiche di coinvolgimento come nelle altre
aree e inoltre si è dato seguito al dialogo aperto sul tema della
responsabilità sociale d’impresa, tramite l’organizzazione del
convegno “Rimini Responsabile” insieme a Camera di commercio e Legacoop, coinvolgendo tutti gli operatori economici
della provincia.
Nel 2007 sono state rinnovate le esperienze di ascolto, tramite
focus group, centrate su alcuni progetti di particolare rilievo nell’ultimo anno:
• la formazione sulla sostenibilità per tutti i lavoratori,
• l’educazione al consumo consapevole nelle scuole,
• la registrazione Emas del sistema di gestione dell’ipercoop di
Ascoli Piceno.
Nelle pagine seguenti se ne riporta una sintesi.
105
L’attività di educazione al consumo consapevole nelle scuole
Coerentemente con la propria missione,
Coop Adriatica svolge da sempre l’attività
di educazione al consumo nelle scuole,
coinvolgendo ogni anno migliaia di alunni e centinaia di insegnanti e sostenendo
anche investimenti economici consistenti.
Ha quindi necessità di conoscere in modo
più approfondito il giudizio dei docenti su
questo progetto e su Coop più in generale.
D’altra parte, ad oggi, il rapporto con questo gruppo di stakeholder è sempre stato
mediato dagli animatori professionisti che
svolgono in prima persona l’attività.
Il 16 Maggio 2007 a Santa Maria di Sala
(Venezia) si è quindi tenuto un focus group
con ventidue insegnanti provenienti dall’Istituto comprensivo locale, che unisce
sette diverse scuole fra materne, elementari e medie inferiori.
Obiettivo dell’incontro era quello di raccogliere spunti e riflessioni sui progetti
di educazione al consumo consapevole
che vengono svolti nelle scuole. Il focus
si poneva inoltre l’obiettivo di valutare la
percezione degli insegnanti in merito ai
comportamenti di Coop anche al di fuori
dell’educazione al consumo.
Punti di forza
e punti di debolezza
Il giudizio unanime dato dalle insegnanti è che le animazioni Coop sono sempre
state coinvolgenti, interessanti e divertenti
per gli alunni, che intraprendono percorsi
di conoscenza su tematiche collegate allo
sviluppo sostenibile.
In particolare, il fatto che i laboratori siano condotti da animatori professionisti,
bravi e competenti, li rende più attraenti e
divertenti per i bambini, che non li percepiscono come lezioni ma come momenti
di gioco. Sono molto apprezzate le simulazioni e le drammatizzazioni che coinvolgono i ragazzi in un percorso didattico,
sebbene con un’impostazione ludica.
Il parere delle insegnanti è che i ragazzi, grazie a questi laboratori, dimostrano
di aver fatto propri alcuni pilastri del consumo consapevole, quali, per esempio,
l’attenzione agli ingredienti dei prodotti o
l’uso moderato dell’acqua o la consapevolezza del lungo percorso che i prodotti,
non solo alimentari, fanno prima di arrivare nei punti vendita.
Per quel che concerne il comportamento
di Coop, le insegnanti affermano che questo intervento sui consumi poteva essere
frainteso come un’operazione di marketing, legata esclusivamente all’immagine;
proseguendo questi interventi, però, si
sono resi conto che, in realtà, Coop crede
nei valori che gli animatori insegnano.
Alcune criticità emergono nella concreta
attuazione del progetto, prevalentemente
in relazione alla gestione logistica degli
incontri. In particolare, le insegnanti hanno fatto presente che in alcuni casi non
è stato possibile organizzare un secondo
e conclusivo incontro oppure che il tempo trascorso tra due incontri era troppo
lungo: fatto che andava a discapito della
continuità e quindi dell’efficacia del laboratorio.
In secondo luogo, le insegnanti hanno
fatto presente che sarebbe opportuno che
il punto vendita che accoglie i bambini in
questi percorsi avesse uno spazio dedicato. Il rischio, altrimenti, è che l’attività in
loco sia caotica e dispersiva.
Per quanto riguardo il risultato di questi interventi, invece, per le insegnanti è
difficile capire quale sia il reale impatto di
questo tipo di progetto sulle scelte d’acquisto perché “alla fine sono i genitori che
fanno la spesa e non i figli”.
Spunti di miglioramento
Per quel che concerne il percorso di
educazione al consumo in aula, le insegnanti identificano possibili temi da
sviluppare in laboratori futuri, quali la
costruzione dei giocattoli per comprendere che anche un gioco realizzato con
materiali di riciclo e collaborando con i
compagni può essere divertente e avvincente. Oppure la sana alimentazione,
con una particolare attenzione all’obesità
infantile.
Per quanto, a lungo termine, il corpo
docente sia convinto che questi interventi aiutino il bambino a diventare un adulto
consapevole ed attento, nel breve periodo sarebbe opportuno un coinvolgimento
anche dei genitori: ciò consentirebbe di
intervenire, in modo più incisivo, anche
nei confronti di coloro che effettivamente
compiono le scelte d’acquisto.
Al fine di rafforzare la coerenza fra ciò
che viene insegnato in classe ed i comportamenti tenuti all’interno del punto
vendita da Coop, secondo le insegnanti
ritengono opportuno che l’esposizione
dei prodotti sia in linea con l’attenzione
all’educazione al consumo consapevole:
sarebbe quindi positivo evitare, almeno
alle casse, espositori che richiamano
l’attenzione del bambino verso prodotti
non corrispondenti con quanto appreso
a scuola.
In sintesi
Da un punto di vista formativo e didattico, la valutazione del progetto da parte
delle insegnanti è stata positiva.
I ragazzi hanno dimostrato di aver assorbito alcuni importanti concetti del
consumo consapevole, quali il risparmio
energetico e idrico o l’attenzione agli ingredienti dei prodotti.
In futuro si potrebbe pensare a possibili
modalità di coinvolgimento dei genitori,
oltre che dei bambini e degli insegnanti,
così da favorire una continuità tra quanto
appreso a scuola ed i comportamenti effettivi d’acquisto.
106
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 5 - cosa pensano di noi
La formazione sulla sostenibilità per i lavoratori della Cooperativa
Nel 2006 tutti i lavoratori della Cooperativa hanno preso parte a un incontro formativo di mezza giornata sui temi della
sostenibilità e dell’uso consapevole delle risorse. Sebbene i
partecipanti abbiano compilato un questionario di valutazione
al termine del corso, la Cooperativa ha ritenuto importante
incontrare un campione di lavoratori al fine di:
• Valutare le modalità formative al fine di organizzare al meglio i prossimi progetti formativi;
• Valutare l’efficacia della formazione stessa per quel che riguarda i comportamenti individuali e collettivi;
• Analizzare la necessità di approfondire alcuni aspetti del
percorso formativo.
Il 17 Maggio 2007 nell’Ipercoop del Centro Leonardo di Imola si è quindi tenuto un focus group con 16 lavoratori provenienti da alcuni punti vendita della Romagna e dalla sede di
Bologna. La scelta dei partecipanti a livello di punto vendita
ha coinvolto tutti i formati di negozio, dalla superette fino all’ipermercato.
Obiettivo dell’incontro era quello di raccogliere spunti e riflessioni sul corso di formazione sulla sostenibilità.
La percezione e i risultati della formazione
I lavoratori della Cooperativa hanno innanzi tutto confermato
ciò che era già emerso dai questionari, ovvero che la formazione è stata molto “scorrevole”, interessante oltre che divertente,
grazie anche a un gioco di squadra e video stimolanti. Tuttavia
non a tutti i lavoratori sono stati proposti tutti e tre i supporti
(due filmati e un gioco).
L’elemento di rilievo emerso in modo unanime è stato che, a
seguito della formazione, ognuno ha riflettuto sugli effetti che i
comportamenti del singolo hanno sulla comunità, con particolare enfasi sugli impatti ambientali delle azioni quotidiane.
È stato infatti rilevato come alcuni aspetti di questa formazione abbiano in realtà colpito la sensibilità personale, invitando
a riflettere sui possibili comportamenti da seguire anche nella
vita extralavorativa (“al di là del lavoro, ha lasciato qualcosa anche a noi”) e rendendo evidente come a volte bastano piccoli accorgimenti per non sprecare le risorse (spegnere fotocopiatrici
e stampanti, luci non necessarie etc.). Per quel che riguarda
l’efficacia dell’intervento formativo, per quanto alcuni avessero
già adottato da tempo pratiche di riciclo e risparmio energetico,
altri hanno iniziato a farlo a seguito degli incontri formativi. Viene inoltre sottolineato come i risultati e gli effetti di questa formazione siano stati comunque piuttosto diversificati a seconda
della dimensione del punto vendita: in alcune superette, dove
il numero di lavoratori talvolta non supera le dieci persone, i
cambiamenti sono stati assai più visibili che negli ipermercati.
Per quanto riguarda gli aspetti che contraddistinguono l’impegno sociale di Coop non legati all’ambiente è stato espresso
il desiderio di essere maggiormente informati sia sui singoli
progetti sociali, quali Brutti ma buoni, che sulle linee di prodotto quali Solidal oppure Libera terra, anche per poter fornire più
accurate informazioni alla clientela.
È stato sottolineato che la Cooperativa dimostra coerenza:
“mi sono sentita orgogliosa di ciò che ho imparato durante la
formazione riguardo alle politiche sociali e ambientali di Coop”
e mantiene gli impegni dando sia ai lavoratori che ai soci-consumatori gli strumenti per diminuire l’impatto negativo delle
proprie scelte o delle proprie azioni: “è la cosa che ci contraddistingue dagli altri”.
È stato inoltre rilevato che, nel vissuto quotidiano, la piena
soddisfazione del consumatore (che ad esempio vuole il prodotto appena sfornato) non sempre si concilia con un comportamento sostenibile: il raggiungimento di un punto di equilibrio
fra queste (talvolta) diverse esigenze dovrebbe rappresentare
un forte impegno da parte di Coop.
Idee e spunti di miglioramento
Il giudizio generale dei lavoratori è che sia assolutamente
fondamentale continuare con il percorso formativo intrapreso,
per quanto, in una seconda fase, potrebbe essere importante
suddividere le ore di formazione, creando una parte comune a
tutti i punti vendita ed una più focalizzata sulle tematiche più
specifiche per le diverse metrature (“le esigenze di una superette non possono essere uguali a quelle di un ipermercato”).
A seguito della visione dei filmati, poi, i lavoratori hanno la
possibilità di valutare le possibili implicazioni positive di alcuni
interventi da realizzare a livello di punto vendita. A tal proposito una proposta potrebbe essere quella di estendere Brutti
ma buoni alle realtà più piccole, anche creando dei punti di
raccolta nei punti vendita più grandi: così facendo verrebbero
garantiti tanto la riduzione degli sprechi quanto il perseguimento di finalità sociali.
Risulterebbe inoltre importante comunicare maggiormente i
risultati positivi raggiunti grazie agli sforzi di tutti i lavoratori,
aumentando così il livello di partecipazione del singolo. A tal
proposito potrebbe diventare una consuetudine quanto riferito da alcuni lavoratori presenti al focus: il loro capo negozio
107
che, dati alla mano, dimostra come una modifica nei comportamenti quotidiani porta ad un risparmio sia energetico che
economico.
Inoltre i comportamenti e le azioni di Coop presentate durante la formazione devono essere conosciuti anche dai lavoratori, che rappresentano il primo interfaccia della Cooperativa a
livello di punto vendita. Viene percepita la necessità di avere
una maggiore formazione in merito ai prodotti con impatto sociale che sono esposti negli scaffali dei punti vendita, in modo
da fornire informazioni più dettagliate ai consumatori che le
richiedono.
Ulteriore modalità per rendere operativo quanto raccontato
nella formazione potrebbe essere una promozione della linea
Solidal a livello di punto vendita attraverso due tipi di iniziative:
• far indossare per un giorno ad un gruppo di lavoratori abbigliamento a marchio Solidal così da poter essere portatori in
prima persona dei valori che questa linea di abbigliamento
porta con sé;
• ridisegnare le divise Coop e farle produrre con tessuti della
linea Solidal.
In sintesi
È stato confermato che la formazione sulla sostenibilità è
stata apprezzata e che tutti i lavoratori credono che sia fondamentale continuare questo percorso. Tutti i lavoratori hanno
registrato un cambiamento nei comportamenti, in particolare
quelli volti a diminuire l’impatto ambientale. È stato espresso
il desiderio di aumentare la diffusione dei progetti ad impatto
sociale e di strutturarne l’informazione in modo capillare.
108
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 5 - cosa pensano di noi
La registrazione Emas per l’ipercoop Città delle Stelle
L’ipercoop di Ascoli Piceno ha ottenuto nel dicembre 2006
primo in Italia, la registrazione Emas per il sistema di gestione ambientale. Nel percorso, durato alcuni anni, che ha portato alla registrazione, i lavoratori dell’ipercoop hanno ricevuto
un’adeguata formazione e si sono dovuti allineare alle regole
e ai processi previsti dal sistema di gestione adottato.
Il 21 Maggio 2007 ad Ascoli Piceno si è quindi tenuto un focus
group per un confronto con i lavoratori del punto vendita Città
delle Stelle.
Obiettivo dell’incontro era quello di verificare com’è stata
recepita la scelta di dotare l’ipermercato di un sistema di gestione ambientale che prevede un’attenzione elevata all’ambiente, quindi un elevato valore aggiunto per la collettività, ma
anche un forte impatto sulle attività quotidiane, soprattutto
in termini di maggiori oneri richiesti ai lavoratori. In secondo
luogo si è voluto verificare se effettivamente esiste un coinvolgimento e un’adesione dei lavoratori sul piano dei valori e
in termini più ampi una condivisione della politica adottata.
Erano presenti all’incontro nove lavoratori del punto vendita,
con diverse funzioni e livelli di responsabilità: manager merci,
addetti alle casse, alla manutenzione, alla decorazione, coordinatori dei reparti hobby e media, pescheria, pasticceria, gastronomia, macelleria.
La percezione della registrazione Emas
all’interno del punto vendita
I lavoratori della Cooperativa si sono dimostrati entusiasti
di aver raggiunto la registrazione ed hanno espresso in modo
unanime il loro supporto al progetto nonostante il notevole
dispendio di energie individuali che questo ha comportato.
Non solo è stata chiaramente percepita la rilevanza del progetto rispetto alla tutela dell’ambiente, ma i presenti hanno
anche sottolineato che l’obiettivo della registrazione ha avuto
una valenza di crescita professionale, sia a livello personale che collettivo, come azienda: “siamo diventati grandi con
l’Emas”; “abbiamo spezzato la monotonia del lavoro quotidiano”. Tutti hanno quindi accettato di buon grado gli oneri
aggiuntivi; un po’ meno coloro che sono stati direttamente responsabili della raccolta dei dati e che hanno lamentato processi troppo burocratici.
Per quanto riguarda i risultati raggiunti, ogni lavoratore ha
confermato di aver acquisito una maggior consapevolezza
dell’impatto ambientale di ogni singola azione e di aver con-
seguentemente cambiato molti comportamenti anche a livello individuale, ad esempio “non lasciare più scorrere l’acqua
inutilmente nel reparto pescheria”.
Anche per quanto riguarda la formazione sulla registrazione
Emas, i lavoratori si sono dimostrati soddisfatti, anche se è
importante sottolineare che il processo ha avuto impatti più o
meno rilevanti a seconda del reparto e che, per questo motivo,
sarebbe stato importante suddividere i gruppi di formazione
con questo criterio.
La principale criticità emersa è la difficoltà nel trasferire i
valori legati alla scelta della registrazione Emas alla clientela che comunque non vede e non percepisce nessun cambiamento a livello di punto vendita. Se, per esempio, Coop oggi
utilizza la pellicola senza PVC per impacchettare i prodotti
freschi, il cliente non nota la differenza. Il cliente medio di
questo punto vendita appartiene ad una fascia di età piuttosto
alta ed è più interessato alla convenienza, praticità e qualità
dei prodotti, rispetto alla loro eticità o sostenibilità. E comunque non sembra aver ancora maturato una sensibilità, una
109
cultura e una consapevolezza sufficienti sulle tematiche legate allo sviluppo sostenibile.
Un secondo aspetto critico espresso dai lavoratori è la difficoltà nel percepire un reale vantaggio competitivo sul territorio
nell’adottare queste politiche. Esiste anche la consapevolezza
che si tratta di un progetto “a lungo termine”, che porterà risultati maggiormente visibili in un prossimo futuro, ma i lavoratori
pensano che le politiche adottate siano “eccessive” rispetto a
ciò che effettivamente può essere percepito dai diversi gruppi di stakeholder: “siamo troppo avanti”, “il nostro negozio è
d’élite”.
Spunti di miglioramento e suggerimenti
Poiché la criticità più rilevante è la comunicazione ai clienti
- sia sulle motivazioni che sul processo che ha portato alla
registrazione – potrebbe essere importante condividere con
tali stakeholder i valori che hanno portato a questa scelta e
fornire loro una maggiore comunicazione sui risultati anche
economici che alcune nuove politiche hanno apportato.
Per migliorare la comunicazione rispetto agli impegni presi con la registrazione Emas, è stato proposto di istituire un
open day in cui viene presentato il punto vendita ad un gruppo
di soci e di clienti che, con una visita guidata in tutti i diversi
reparti, avranno modo di vedere quali sono le pratiche che
vengono adottate in questo contesto, ma anche sulla qualità e sul processo di trattamento degli alimenti. Un’altra iniziativa nell’ambito dell’educazione al consumo consapevole
potrebbe essere quella di coinvolgere direttamente gli allievi
delle scuole attraverso un open day che dia loro la possibilità
di diventare attori in prima persona delle nuove pratiche di
gestione ambientale.
Un’ulteriore idea suggerita è quella di un Mistery Emas che,
così come il Mistery shopper controlla la cordialità e l’efficienza dei lavoratori nel punto vendita, potrebbe verificare le
pratiche ambientali, assegnando poi un premio ai reparti che
rispettano maggiormente gli standard previsti.
È stato inoltre proposto di rendicontare in modo chiaro all’interno dell’ipermercato quali sono stati i risparmi energetici
legati alle politiche adottate.
Altri suggerimenti emersi per la sensibilizzazione dei clienti
ai temi ambientali sono:
• Organizzare la raccolta differenziata dell’olio esausto (che
però risulta molto difficile da realizzare);
• Incentivare l’uso della “scatola comoda” al posto dei sacchetti di plastica che, per quanto degradabili, sono comunque di maggior impatto ambientale rispetto alle scatole di
cartone.
In sintesi
La registrazione Emas è vissuta dai lavoratori come un progetto, il cui significato è stato non solo compreso, ma anche
condiviso. Esiste un maggior numero di regole che devono essere rispettate ma ogni lavoratore sembra aver fatto proprie
le ragioni di questa scelta, che assumerà, nella percezione
generale, un sempre maggior valore e significato nel lungo
periodo. È stato però sottolineato più volte come la comunicazione a clienti e soci dell’impegno preso e del percorso fatto
per ottenere la registrazione sia un aspetto su cui è ancora
necessario lavorare. Le proposte in questo senso, quali l’open
day, il Mistery Emas e la comunicazione a punto vendita, sono
state tutte rivolte alla direzione dell’ipermercato, che le ha ritenute tutte interessanti e ne valuterà quindi la fattibilità.
I NOSTRI
IMPEGNI
112
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 6 - i nostri impegni
Gli assi portanti del 2007
Nel 2007 Coop Adriatica vuole continuare
a valorizzare l’identità cooperativa, il ruolo dei soci e i vantaggi ad essi destinati,
la politica della convenienza, l’impegno
per la propria sostenibilità ambientale e
sociale. Il 2007, inoltre, conclude il Piano
strategico 2005-2007 e sarà l’anno di elaborazione del nuovo Piano 2008-2010: si
tratterà quindi di muoversi sia nel solco
del consolidamento, sia dell’innovazione. Anche per questo, assumerà grande
importanza il pieno coinvolgimento dei
diversi interlocutori della Cooperativa, a
partire dai soci e dai lavoratori.
L’identità Coop
e uno sviluppo sostenibile
Nel 2006 Coop Adriatica ha aggiornato il
proprio Codice etico. Nel nuovo anno, uno
degli impegni più importanti sarà l’attività di formazione e informazione, rivolta ai
soci e ai lavoratori, sul Codice, che sintetizza i valori della Cooperativa e indica le
norme di comportamento conseguenti. Si
completerà anche la ricerca storica sulla
cooperazione dei consumatori nei territori
in cui è presente Coop Adriatica e si promuoverà la diffusione della cultura della
sostenibilità, anche tramite la partecipazione a ricerche, progetti e manifestazioni
pubbliche.
Tutela del potere d’acquisto
Anche nel 2007 sarà prioritario l’impegno
per la convenienza. L’obiettivo è mantenere, in media, prezzi più bassi almeno dello
0,5% rispetto ai concorrenti in tutti i territori di presenza della Cooperativa. Verranno dunque confermati il carrello composto dai principali prodotti della spesa
quotidiana offerti a prezzi particolarmente
vantaggiosi; lo sconto del 10% a favore dei
soci che frequentano più assiduamente la
Cooperativa; la promozione dei prodotti a
marchio Coop, che coniugano qualità, eticità e risparmio. La massima convenienza
andrà garantita anche in ambiti rilevanti
per la spesa delle famiglie, come i libri e
gli accessori scolastici, e innovativi, come
i medicinali senza obbligo di ricetta e la
telefonia.
Coesione, solidarietà,
educazione ai consumi
Coesione e solidarietà restano gli assi
portanti delle politiche sociali. Si estenderanno ulteriormente il progetto Brutti
ma buoni e l’attività di Ausilio. Inoltre, nel
2007 Coop Adriatica sosterrà la nuova
campagna nazionale Alimenta il tuo benessere, che promuove tra soci e cittadini la corretta alimentazione e l’attività
fisica, e l’iniziativa Sai quello che mangi?,
per l’educazione al consumo degli adulti.
I prodotti Solidal Coop e Libera Terra saranno al centro di iniziative di informazione e promozione.
Le Librerie.coop
e l’impegno nella cultura
Ausilio per la cultura e Ad alta voce ad
esso collegata, lo spazio Eureka! all’interno dell’ipercoop Lame e l’attività di scambio librario Seminar libri testimoniano il
crescente impegno della Cooperativa in
campo culturale, che suscita forte interesse. Per questo è nata la catena di Librerie.
coop che, dopo l’avvio lo scorso anno in cinque gallerie commerciali, si estenderà sia
a livello nazionale sia nel territorio di Coop
Adriatica.
La Cooperativa inoltre si proporrà nuovamente come punto di riferimento per i giovani, attraverso progetti in grado di valorizzare la loro creatività.
Un ambiente più pulito
Il 2007 sarà un anno di forti investimenti
per la riduzione dell’impatto ambientale
della Cooperativa.
Raddoppieranno, da due a quattro, i punti
vendita alimentati da energia rinnovabile.
Continueranno, poi, le azioni per rendere
più efficienti dal punto di vi sta ambientale
gli impianti dei negozi.
113
Coop Adriatica
e la sostenibilità
I soci
La crescita della base sociale e la partecipazione attiva dei soci
restano un obiettivo fondamentale per la Cooperativa. Si lavorerà
quindi affinché i soci, a partire da quelli più giovani, conoscano i
valori e l’identità di Coop, le sue attività sociali e istituzionali. Essi,
inoltre, saranno i principali destinatari della politica della convenienza, con vantaggi e offerte dedicate. Si manterrà la politica di
massima trasparenza e sicurezza sul Prestito sociale, che genera
rendimenti allineati a quelli offerti dal mercato monetario.
Coop Adriatica rafforzerà ed estenderà la mutualità in altri ambiti
di interesse per i soci: dal turismo ai servizi finanziari, dalla cultura
alla telefonia mobile; integrerà l’attività dei punti Coop Salute con
iniziative di informazione sui farmaci da banco; valorizzerà le oltre
250 convenzioni con terzi per offrire servizi e prestazioni di qualità
a costi vantaggiosi per i soci.
Indicatori
Soci
Soci prestatori
Incidenza delle
vendite ai soci
Carte socio Coop
abilitate al pagamento
Indicatori
Vendite
Vendite a rete omogenea
Investimenti
Prestito sociale
Margine operativo
omogeneo
Andamento
rispetto al 2006
V
V
Obiettivi 2007
(in euro)
975.000
214.800
74%
V
Andamento
rispetto al 2006
V
W
V
V
V
81.000
Obiettivi 2007
(in euro)
1.858.611.000
1.833.592.000
128.895.000
1.798.000.000
128.503.000
Alla fine del 2001 Coop Adriatica ha intrapreso un percorso
strategico Verso la sostenibilità, che si è articolato in varie
tappe e ha definito una serie
di strumenti, tra cui il Bilancio preventivo di sostenibilità.
In un processo di miglioramento continuo, la Cooperativa ha rinnovato, anno dopo
anno, i propri strumenti per
la definizione delle strategie
di responsabilità sociale e la
successiva rendicontazione,
riservando particolare attenzione alle indicazioni scaturite
dal confronto con i suoi diversi interlocutori. Un contributo
importante è peraltro scaturito dalla decisione di sottoporre
il Bilancio di sostenibilità alla
verifica di una terza parte indipendente, affidata a Bureau
Veritas Quality International,
sulla base dello standard internazionale AA1000 che valuta anche la capacità delle
organizzazioni di coinvolgere
i portatori d’interesse nei processi aziendali.
114
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 6 - i nostri impegni
I lavoratori
La comunità
Coop Adriatica aumenterà ulteriormente l’occupazione, favorendone la stabilità e armonizzando i diritti dei lavoratori nelle
diverse aree contrattuali. Anche l’ingresso della Cooperativa
in settori innovativi genererà posti di lavoro: nel 2007 saranno
oltre 40 i farmacisti occupati nei punti Coop Salute, mentre la
società Librerie.coop giungerà a un organico di circa 60 persone.
La formazione sull’identità cooperativa, i vantaggi per i soci e
il Codice etico coinvolgerà tutti i lavoratori.
Due importanti progetti saranno finalizzati all’ascolto: un processo strutturato di rilevazione e valorizzazione dei suggerimenti e delle idee dei singoli lavoratori e la nuova indagine di
clima, volta a conoscere il grado di soddisfazione dei dipendenti.
In Coop Adriatica, la mutualità verso il territorio si concretizza in
numerose attività, articolate a livello locale grazie all’impegno
dei soci volontari. Tra le più rilevanti:
Indicatori
Lavoratori
Giornate di formazione
Costi totali per formazione (in euro)
Margine operativo omogeneo
Obiettivi 2007
V
9.050
V
8.640
V
1.718.000
V
11
C’entro anch’io
Con la sesta edizione del bando, la Cooperativa individuerà fino
a 34 progetti per ridurre o prevenire l’esclusione sociale e li sosterrà con un contributo diretto. Alle iniziative prescelte andranno inoltre le donazioni liberamente effettuate dai soci tramite
l’eventuale ristorno sociale. La selezione sarà effettuata da una
commissione presieduta da don Luigi Ciotti, che sarà supportata
dalle valutazioni effettuate nel territorio dai consiglieri di Zona.
Ausilio per la spesa e per la cultura
L’attività di consegna della spesa al domicilio di persone anziane o disabili, svolta da soci volontari, sarà estesa a nuovi territori. Per consolidare le esperienze in atto si attiveranno collaborazioni con associazioni e istituzioni, in una logica di rete.
Si conferma l’impegno per facilitare l’accesso alla cultura alle
persone disabili, anche con iniziative di lettura a domicilio o
in strutture di accoglienza, sviluppando così un rapporto più
stretto tra cultura e solidarietà.
Brutti ma buoni
Si attiverà in altri 18 punti vendita il progetto di recupero e destinazione a fini sociali degli alimentari invenduti: i prodotti vicini
alla scadenza o dalla confezione danneggiata, ma integri e sicuri, saranno distribuiti ad associazioni che si occupano di persone
bisognose o di animali. Si stima che nel 2007 saranno donate 700
tonnellate di prodotti a 130 organizzazioni.
Altri impegni
La Cooperativa proseguirà a innovare anche in ambiti consolidati,
come l’educazione al consumo consapevole, che verrà estesa agli
adulti; la solidarietà internazionale, con il nuovo collezionamento e con l’adesione alla campagna triennale “Stop alla povertà Cooperazione e solidarietà”; la finanza etica, tramite la sottoscrizione di prodotti finanziari che sostengano l’imprenditoria sociale
e favoriscano lo sviluppo del commercio equosolidale.
Indicatori
Progetti sostenuti da C’entro anch’io
Fondi stanziati da C’entro anch’io (in euro)
Gruppi di Ausilio spesa e cultura
Negozi coinvolti in Brutti ma buoni
Educazione ai consumi: ragazzi coinvolti
Progetti di solidarietà internazionale
Costi per attività sociali e comunicazione (in euro)
Obiettivi 2007
tra 28 e 34
140.000
V
43
V
43
V
28.000
tra 11 e 14
V
4.959.000
115
Il prodotto
Il punto vendita
Coop continuerà a perseguire l’obiettivo di praticare i prezzi più
bassi del mercato, indipendentemente da offerte e promozioni,
mantenendo elevati la qualità dei prodotti e il livello di servizio
offerto.
Prezzi particolarmente convenienti saranno poi applicati sui
farmaci in vendita nei punti Coop Salute, che genereranno un
risparmio complessivo di quasi 2 milioni di euro, per i soci e per
tutti i cittadini.
Una buona rete di vendita, con i migliori servizi, è la condizione per garantire la crescita della Cooperativa e la qualificazione del territorio in cui opera.
Eticità e prodotto Coop
Coop propone prodotti sani e sicuri, realizzati nel rispetto dei diritti umani, dei lavoratori e dell’ambiente: biologici, tipici e locali,
del commercio equosolidale, certificati ambientalmente. Per il
2007 è previsto un rinnovamento della gamma dei prodotti a marchio, per soddisfare bisogni diversificati. Particolare rilievo sarà
dato alla linea Solidal, con l’introduzione di nuovi capi di abbigliamento, dai jeans alle felpe di cotone. Inoltre, in collaborazione
con l’organizzazione non governativa italiana Cospe, torneranno
in commercio i manghi del Senegal certificati da TransFair.
Infine, il progetto di valorizzazione delle produzioni del territorio
Cose di qui, già realizzato nel riminese, sarà replicato in tutte
le aree geografiche, con un ampio coinvolgimento dei portatori
d’interesse.
Indicatori
Grado di convenienza
Obiettivi 2007
0,5%
(rispetto ai concorrenti)
Incidenza sulle vendite del prodotto Coop
Soci coinvolti nell’Approvato dai soci
Indicatori
Punti vendita
Punti vendita in ristrutturazione
Punti vendita alimentati da energie rinnovabili
Punti vendita a norma Green Light
Punti vendita dotati di Salvatempo
Punti vendita certificati Haccp
Punti vendita con spazio “Coop Salute”
Punti vendita con “Seminar libri”
V
18,6%
2.700
Obiettivi 2007
V
140
W
6
V
4
V
23
13
V
11
V
14
V
16
Lo sviluppo e il rinnovamento della rete
Coop Adriatica proseguirà a investire in modo rilevante nello
sviluppo e nel rinnovamento della rete di vendita. Tre i supermercati di nuova realizzazione: uno ad Ancona, uno nell’isola di
Pellestrina (Venezia) e uno a Mezzano (Ravenna), in sostituzione di quello esistente. Resta alta l’attenzione al trattamento dei
prodotti: saranno eseguiti oltre 8 mila controlli sanitari sulle
superfici di lavoro e negli ambienti in cui vengono preparati o
confezionati gli alimenti. La certificazione Haccp dell’ipercoop
di Rimini porterà a 11 i punti vendita con un piano di autocontrollo certificato sulla sicurezza dei cibi.
Coop Adriatica negli ultimi anni si è impegnata in modo innovativo sul terreno della cultura, avvicinandola anche ai tanti cittadini
che non frequentano i luoghi ad essa tradizionalmente deputati.
Nel 2007, Seminar libri, l’attività di prestito librario all’interno dei
centri commerciali con la formula del book crossing, sarà esteso ad altri 9 punti vendita, in collaborazione con le Amministrazioni locali. Eureka!, lo spazio culturale dell’ipercoop Lame di
Bologna, proporrà circa 150 appuntamenti, quali presentazioni
di libri, corsi, mostre d’arte e incontri con associazioni, confermandosi come una piccola piazza in cui tutti i cittadini possono
incontrarsi e arricchire le proprie conoscenze in vari ambiti.
Riduzione dell’impatto ambientale
Le strutture della Cooperativa sono sempre più orientate alla riduzione dell’impatto ambientale e, per alcune, si sono raggiunti livelli di eccellenza. È di dicembre 2006 la registrazione Emas
dell’ipercoop Città delle Stelle di Ascoli Piceno, avvenuta in seguito all’adozione e all’adeguamento del sistema di gestione ambientale: si tratta del primo punto vendita in Italia ad aver ottenuto questo riconoscimento europeo, che ne attesta la sostenibilità
ambientale.
Nel 2007 la Cooperativa incrementerà la quota di energia elettrica
proveniente da fonti rinnovabili: oltre agli ipermercati di Ascoli Piceno e Rimini, anche quelli di Pesaro e Pescara, saranno alimentati con energia pulita. Per quanto riguarda i rifiuti, si continuerà
a prediligere la raccolta differenziata e a diffondere questa buona
pratica anche tra i clienti, informandoli sulle modalità di smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, degli oli
per auto e di altri rifiuti speciali. Particolare attenzione sarà posta
al tema dell’eco-efficienza, con interventi nei punti vendita tra i
quali l’aggiornamento di tutti i sistemi di supervisione, che razionalizzano il consumo di energia e la zonizzazione degli impianti di
illuminazione in base alle effettive necessità dei reparti.
DOCUMENTI
118
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 7 - documenti
Bureau Veritas - Verifica indipendente del Bilancio di sostenibilità di Coop Adriatica
Rapporto di verifica di Bureau Veritas
Indirizzato alla Direzione di Coop Adriatica
a) Introduzione
Bureau Veritas Italia S.p.A., ha ricevuto, per il quarto anno
l’incarico da parte di Coop Adriatica di verificare il processo
di redazione del Bilancio di Sostenibilità e delle informazioni/dati ivi contenuti.
Il rapporto di verifica indipendente è relativo al Bilancio di
Sostenibilità del 2006
(Periodo di riferimento : gennaio 2006-dicembre 2006).
La verifica da parte di Bureau Veritas ha avuto luogo nel
periodo di Aprile – Maggio 2007.
b) Scopo della verifica
La verifica del Bilancio di Sostenibilità è stata condotta allo
scopo di:
• Attestare la credibilità delle informazioni sociali, ambientali, economiche e delle relative prestazioni associate;
• Verificare la conformità ai principi dello standard di processo AA1000AS , in termini di:
• Rilevanza
• Completezza
• Rispondenza
• Verificare le azioni intraprese a fronte delle aree di miglioramento evidenziate nel rapporto di verifica allegato
al bilancio di sostenibilità 2005.
L’attività è stata effettuato presso la sede di Coop Adriatica e
presso un campione rappresentativo di punti vendita.
• Interviste al personale;
• Verifica di registrazioni e di documenti;
• Osservazione diretta degli ambienti di lavoro;
• Raccolta delle informazioni da parti interessate esterne;
• Partecipazione a focus group organizzati con gli stakeholder, al fine di verificare la qualità del processo di dialogo,
secondo le linee guida di AA1000SES;
• Analisi degli aspetti emersi dal dialogo e conseguente correlazione con le risposte e gli impegni descritti nel Bilancio di sostenibilità;
• Verifica dei contenuti del Bilancio di sostenibilità.
L’attività di verifica è stata supportata dall’utilizzo dello strumento metodologico quantitativo e qualitativo VeriSEAAR©1 , che risulta modellato su una completa e letterale interpretazione dei
requisiti di AA1000 e che consente di valutare la conformità del
bilancio allo standard AA1000AS .
Pur riconoscendo che il processo di consultazione degli stakeholder deve essere, continuativo, per fornire un’immediata correlazione ai principi di rilevanza, completezza e rispondenza dello
standard AA1000AS, i requisiti sono stati raggruppati nelle tre
fasi che caratterizzano il processo di redazione del bilancio di
sostenibilità:
All’interno del bilancio di sostenibilità abbiamo inoltre evidenziato gli aspetti da noi verificati e il livello di verifica applicato
attraverso l’utilizzo della seguente simbologia:
Limitazioni
La nostra attività non ha comportato la verifica delle informazioni finanziarie poiché già verificate da altre terze parti
indipendenti e la verifica delle aspirazioni e delle opinioni
di Coop Adriatica riportate nel bilancio di sostenibilità.
c) Metodologia
Il bilancio si sostenibilità di Coop Adriatica copre tutte le sue
operazioni e attività.
La verifica del bilancio di sostenibilità e del processo è
avvenuta attraverso l’applicazione delle seguenti tecniche
di auditing:
• Analisi delle politiche, procedure, prassi e processi
aziendali;
1
Verifica di processo: il testo e le informazioni sono state
verificate per accuratezza e il processo per ottenerle è stato
verificato secondo i requisiti dello standard AA1000AS.
Verifica del testo: i fatti descritti o richiamati sono stati
verificati attraverso interviste o altre tecniche di auditing.
Verifica numerica: i dati sono verificati nella loro accuratezza.
Le metodologie sopra descritte ci hanno fornito le ragionevoli
evidenze su cui abbiamo fondato le nostre conclusioni.
VeriSEAAR© - Social and ethical accounting, auditing and reporting- particolare strumento di verifica, sviluppato da Bureau Veritas.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito: www.bureauveritas.com
119
d) Conclusioni
d) Conclusioni
d (I) Commenti sul bilancio di sostenibilità
• risponde in maniera trasparente, agli argomenti portati
all’attenzione dagli stakeholder.
Si confermano, le seguenti osservazioni.
Il Bilancio di Sostenibilità del 2006 di Coop Adriatica:
• fornisce una rappresentazione credibile dell’“approccio strategico verso la sostenibilità” adottato dall’Organizzazione;
• fornisce le informazioni in maniera chiara e comprensibile;
• fornisce una buona infrastruttura su cui consolidare
l’integrazione con gli altri processi aziendali;
85%
88,0%
84,5%
81,5%
Il punteggio assegnato attraverso la metodologia
VeriSEAAR©1 nel corso delle tre fasi del processo è di seguito illustrato.
Avanzato
90%
88%
d (II) Commenti sull’adeguamento ai requisiti
e principi dello standard AA1000AS
Buono
68%
56%
50%
Medio
40%
28%
23%
Scarso
Fase 2
Consultazione
Completezza
Fase 1
Pre-Consultazione
Rilevanza
Fase 3
Post-Consultazione
Rispondenza
90%
P2
69%
P3
90%
P4
90%
P5
87%
P6
77%
P7
78%
P8
90%
P9
85%
P10
86%
P11
83%
P12
80%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
FASE 2 - consultazione:
consiste nella verifica della qualità dei processi attraverso
cui l’organizzazione consulta gli stakeholder, identifica gli
indicatori correlati, con riferimento agli aspetti rilevanti e
alle performance associate. Fase che ci consente di verificare il principio di completezza.
FASE 3 - post-consultazione:
consiste nella verifica dell’attività di analisi delle informazioni raccolte e del processo di comunicazione delle risposte, attraverso la stesura del bilancio. Fase che ci consente di verificare il principio di rispondenza.
P1
10%
FASE 1 - pre-consultazione:
consiste nella verifica della pianificazione e implementazione di politiche, procedure e sistemi a supporto dei
requisiti dello standard di processo, inclusa l’identificazione degli stakeholder e delle loro aspettative; Fase che ci
consente di verificare il principio di rilevanza.
100%
P1
P2
Definizione di impegni e procedure di governance
Identificazione degli stakeholder, delle loro
aspettative e percezioni
P3 Definizione e riesame dei valori
P4 Identificazione dei temi rilevanti
P5 Determinazione degli ambiti del processo
P6 Identificazione di indicatori
P7 Raccolta delle informazioni
P8 Analisi delle informazioni, definizione degli obiettivi e
sviluppo di piani di miglioramento
P9 Preparazione del rapporto
P10 Audit Interno
P11 Comunicazione del rapporto, raccolta e analisi delle
informazioni di ritorno
P12 Definizione e implementazione di sistemi di gestione
dei processi
120
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 7 - documenti
La valutazione complessiva del processo di rendicontazione e
redazione in conformità ai requisiti dello standard AA1000AS
ha evidenziato anche quest’anno un processo che coinvolge,
ascolta e fornisce risposte agli stakeholder dell’Organizzazione, in termini di rilevanza degli argomenti trattati, completezza e rispondenza.
Nel corso del 2006, Coop Adriatica ha messo in atto efficaci
azioni in risposta alle richieste di miglioramento, agli impegni
presi nel Bilancio di Sostenibilità 2005, in linea con il piano
strategico 2005-2007 e ha “gettato” inoltre le basi per il nuovo piano strategico del 2008-2010, che vede la sostenibilità
entrare a far parte in maniera ancora più incisiva e inclusiva
nelle strategie di Coop Adriatica. In particolare si valutano positivamente i seguenti aspetti:
• L’impegno profuso da Coop Adriatica nell’attività formativa, in particolare per l’area della sostenibilità;
• Il buon livello di consapevolezza e condivisione raggiunta da tutte le direzioni in tale ambito;
• La pubblicazione del Codice etico;
• il miglioramento di alcuni indicatori, in particolare nelL’area Politiche sociali;
• L’avvio di un percorso che ha rinnovato lo svolgimento
della consulta;
• L’avvio dello studio di un nuovo modello di controllo
strategico;
• Le attività svolte e le buone performance raggiunte nell’ambito salute e sicurezza.
Global Reporting Initiative
Coop Adriatica ha utilizzato nel proprio bilancio di sostenibilità gli indicatori della Linea Guida del GRI per la misurazione e valutazione delle proprie prestazioni. La Cooperativa è
consapevole della necessità di perseguire il miglioramento di
alcuni indicatori e della possibilità di introdurne di nuovi.
d(III) Aree di miglioramento
• Consolidare la fase di predisposizione di procedure documentate per meglio descrivere:
• i processi messi in atto nell’ambito della raccolta, elaborazione, condivisione delle informazioni e dei dati relativi
al Bilancio di Sostenibilità;
• i processi di inclusione degli stakeholder, per la comprensione delle loro aspettative, bisogni e percezioni, al fine di
garantire l’adeguata rispondenza agli impegni presi;
• Implementare efficaci procedure di monitoraggio (audit interno) per verificare l’adeguatezza, l’efficienza ed efficacia
dei processi interni e la coerenza con i valori della cooperativa;
• Monitorare con maggiore efficacia le azioni messe in atto
dalla cooperativa per rispondere alle richieste dei propri
stakeholder;
• Proseguire nel rendere il processo di rendicontazione del
bilancio di sostenibilità integrato con gli altri strumenti di
rendicontazione e i processi esistenti.
Bureau Veritas Italia S.p.A.
28 Maggio 2007
121
Glossario
Accountability AA1000
Isitituto internazionale non profit, con una
rappresentanza multistakeholder. Pubblica standard per la rendicontazione - serie
AA1000 - progettati allo scopo di migliorare le prestazioni di rendicontazione delle organizzazioni attraverso un processo
di consultazione e coinvolgimento degli
stakeholder.
Tra questi:
> AA1000 AS (Assurance Standard): standard per la valutazione, la verifica ed il
rafforzamento della credibilità e della
qualità dei processi di rendicontazione
delle organizzazioni. Emesso da Accountability nel 2003, si fonda sui seguenti principi:
o Inclusività: l’organizzazione ha attivato nelle diverse fasi del processo un
coinvolgimento reale degli stakeholder, delle loro aspirazioni e dei loro
bisogni.
o Rilevanza: richiede che il report di
una organizzazione includa informazioni sulla performance di sostenibilità richiesta dai suoi stakeholder, che
mettono questi ultimi nella condizione di formulare giudizi e prendere decisioni e intraprendere azioni.
o Completezza: richiede che il report
di una organizzazione comprenda
gli aspetti rilevanti delle sue performance, gli impatti che ne derivano e
i punti di vista degli stakeholder sulle
tematiche rilevanti.
o Rispondenza: richiede che il valutatore valuti se l’organizzazione ha
risposto a specifiche preoccupazioni
ed interessi degli stakeholder e ha
adeguatamente comunicato queste
risposte nel suo report.
> AA 1000 SES: emesso nel 2006 dopo
che oltre 35 organizzazioni sono state
coinvolte nel processo di consultazione,
fornisce un quadro di riferimento generalmente applicabile, per la progetta-
zione, l’implementazione, la verifica di
qualità e la comunicazione del processo
di stakeholder engagement. È coerente
con la serie AA1000, in particolare con
lo standard AA1000AS, in quanto si fonda sui e si fonda sui seguenti principi:
o Rilevanza: richiede la conoscenza degli stakeholder e delle loro concrete
aspettative;
o Completezza: prevede la comprensione delle aspettative degli stakeholder,
dei loro punti di vista, bisogni e percezioni associate a tematiche concrete;
o Rispondenza: Richiede che si risponda coerentemente alle aspettative e
preoccupazioni concrete espresse
dagli stakeholder.
Per maggiori informazioni:
www.accountability.org
Certificazione Ecolabel
Il marchio europeo Ecolabel attesta che un
prodotto ha un ridotto impatto ambientale
lungo tutto il suo ciclo di vita: dalle materie
prime utilizzate alle modalità di distribuzione e di eliminazione dopo l’uso. Ecolabel assicura che in ogni stadio del processo di produzione e consumo vengano
presi in esame aspetti fondamentali come
l’inquinamento e il degrado del terreno, la
contaminazione idrica e atmosferica, il rumore, i consumi di energia e di altre risorse naturali, tramite certificazione da parte
di soggetto terzo. Il prodotto è riconoscibile grazie ad una margherita presente sulla
confezione.
Certificazione FSC
Il programma internazionale sviluppato
dal Forest Stewardship Council garantisce
che tutti i prodotti recanti il marchio FSC
provengano da una foresta gestita con criteri sostenibili. Il logo FSC su un prodotto
indica che il legno usato per fabbricarlo
proviene da foreste gestite in modo ecologicamente compatibile, socialmente utile
ed economicamente valido. La certificazione FSC non è l’unica certificazione nel
mondo forestale, ma è l’unica che prende
in considerazione aspetti economici e sociali oltre che ambientali e per questo ha
ottenuto il pieno sostegno delle associazioni ambientaliste (WWF e Greenpeace) e
sociali (Amnesty International).
Certificazione Green Light
Green Light è un progetto promosso e
sostenuto dalla Commissione Europea, a
cui aderiscono 14 paesi della Comunità. Si
chiama così, “luce verde”, perché è questo
il colore che richiama il principio di armonia con l’ambiente e con la natura. Si rivolge principalmente ai grandi utilizzatori di
energia elettrica (uffici, banche, aeroporti,
centri commerciali e Pubblica amministrazione) per promuovere l’uso di sistemi di illuminazione più efficienti di quelli
tradizionali, volti a contenere il consumo
energetico a parità di livello di illuminazione, riconoscendo a tali soggetti l’impegno
per il risparmio energetico e l’impiego di
tecnologie a basso consumo.
Certificazione HACCP
HACCP è un metodo di analisi che consente di identificare i pericoli per la salute del
consumatore e di individuare le più idonee
attività di controllo.
La certificazione attesta la conformità del
sistema di autocontrollo igienico aziendale, basato sul metodo HACCP, alla norma
UNI 10854: 1999. Il “bollino blu” di sicurezza che si ottiene (in un punto vendita)
assicura il rispetto della severa normativa per il trattamento degli alimenti della
FAO e dell’Organizzazione mondiale della
Sanità in tutti i passaggi di ricevimento,
stoccaggio, lavorazione, trasformazione e
vendita di prodotti alimentari destinati al
consumatore finale, comprese le lavorazioni interne dei reparti gastronomia, cucina, pasticceria, carni, pesce, ortofrutta. La
122
Bilancio di sostenibilità 2006 | capitolo 7 - documenti
certificazione è ottenuta in seguito a visita
ispettiva da parte di società di certificazione allo scopo accreditata dal SINCERT (Sistema Nazionale per l’Accreditamento dei
Laboratori di prova).
Certificazione SA8000
La norma SA8000 è uno standard internazionale elaborato nel 1997 dall’ente
americano SAI-Social Accountability International, che specifica i requisiti minimi
e i sistemi di gestione da adottare per rispettare alcuni diritti fondamentali dei lavoratori. I requisiti della normativa devono
essere applicati universalmente in relazione alla collocazione geografica, al settore
industriale e alla dimensioni dell’azienda.
I principi che ispirano la normativa - e che
rappresentano presupposto necessario
al concetto di responsabilità sociale di
impresa - si rifanno alle Convenzioni ILOInternational Labour Organisation (http://
www.ilo.org) sui diritti dei lavoratori, alla
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
e alla Convenzione delle Nazioni Unite sui
Diritti del Bambino. Le disposizioni principali riguardano il divieto ad utilizzare lavoro infantile o lavoro obbligato, la garanzia
di un luogo di lavoro sicuro e salubre e la
relativa adozione di misure adeguate per
prevenire incidenti e danni alla salute che
possono verificarsi durante lo svolgimento
del lavoro, il rispetto dei diritti sindacali ed
il divieto ad effettuare o sostenere qualsiasi tipo di discriminazione.
Commercio Equo e Solidale
Il Commercio Equo e Solidale (Fair Trade)
è una partnership commerciale, basata
sul dialogo, la trasparenza ed il rispetto,
che cerca una maggiore equità nel commercio internazionale. Contribuisce ad
uno sviluppo sostenibile offrendo migliori
condizioni di scambio ed assicurando i diritti dei produttori e dei lavoratori svantaggiati, specialmente nel Sud del Mondo. Le
organizzazioni di Fair Trade (in collaborazione con i consumatori) sono impegnate
attivamente nel sostegno ai produttori,
nelle campagne di sensibilizzazione per il
cambiamento nelle regole e nelle pratiche
del commercio internazionale convenzionale. In particolare, il Commercio Equo e
Solidale:
− Lavora con i produttori ed i lavoratori
messi ai margini dal mercato tradizionale allo scopo di aiutarli a passare da una
posizione di vulnerabilità alla sicurezza
ed all’autosufficienza economica.
− Permette ai produttori ed ai lavoratori di
contare nelle loro stesse organizzazioni.
− Gioca attivamente un ruolo più ampio
nell’arena globale per raggiungere una
maggiore equità nel commercio internazionale.
EMAS e ISO 14001
Esistono due standard di certificazione
riconosciuti per i sistemi di gestione ambientale: il regolamento EMAS (European
Eco-management and Audit Scheme) ed
ISO 14001 dell’International Organisation
for Standardisation).
Il sistema comunitario di eco-gestione ed
audit (EMAS), introdotto dal Regolamento
CE n° 761 del 2001, si propone l’obiettivo
di favorire, su base volontaria, una razionalizzazione delle capacità gestionali dal
punto di vista ambientale delle organizzazioni, basata non solo sul rispetto dei limiti
imposti dalle leggi - che rimane comunque un obbligo dovuto - ma sul miglioramento continuo delle proprie prestazioni
ambientali, sulla creazione di un rapporto
nuovo e di fiducia con le istituzioni e con
il pubblico e sulla partecipazione attiva dei
dipendenti. La logica dell’EMAS è infatti
quella dell’attivazione delle imprese verso
il miglioramento delle loro prestazioni ambientali secondo tempi e criteri adeguati
alle loro esigenze e disponibilità. L’azienda
ha, quindi, la possibilità di dimostrare che
presso un determinato sito produttivo (nel
caso della grande distribuzione si intende
come sito il singolo punto vendita) ha instaurato un sistema di gestione ambientale per tenere sotto controllo tutte quelle
attività che hanno un impatto sull’ambiente esterno (emissioni in atmosfera, gestioni rifiuti, rumori, ecc.) e successivamente
ciò le permetterà di essere iscritta in un
apposito Registro Europeo; alle parti interessate l’azienda comunica e rende pubbliche le proprie prestazioni ambientali
del sito produttivo tramite la Dichiarazione
Ambientale.
L’ISO 14001 si distingue dal regolamento
EMAS per alcuni elementi formali (non richiede un’analisi ambientale iniziale né la
pubblicazione della dichiarazione ambientale; si applica alle organizzazioni e non ai
siti; non ha limitazioni geografiche all’area
europea). La differenza fondamentale consiste nella maggior enfasi che EMAS attribuisce alla valutazione della performance
ambientale per la registrazione. In generale, quindi, lo standard europeo richiede
un impegno maggiore per l’ottenimento e
il mantenimento della certificazione.
FairTrade-TransFair
TransFair è il marchio di garanzia del mercato Equo e Solidale in Italia. È un’associazione senza scopo di lucro costituita da
organismi che operano nella cooperazione internazionale, nella solidarietà e nel
Commercio Equo e Solidale, nata nel 1996
per diffondere nella grande distribuzione i
prodotti del mercato equo.
TransFair fa parte di FLO (Fair Trade Labelling Organistions), il coordinamento internazionale dei marchi di garanzia, insieme
ad altri 16 marchi che operano in Europa,
Stati Uniti, Canada e Giappone. In pratica,
TransFair garantisce che i prodotti con il
suo simbolo siano stati lavorati senza causare sfruttamento e povertà nel Sud
123
del mondo e siano stati acquistati secondo
i criteri del Commercio Equo e Solidale.
Global Reporting Iniziative (GRI)
Le Linee Guida della Global Reporting
Initiative (GRI), organizzazione multistakeholder fondata nel 1997, sono riconosciute come lo standard di riferimento
per i contenuti della rendicontazione etico-sociale. Il loro obiettivo è promuovere
a livello internazionale l’armonizzazione
delle diverse modalità di rendicontazione
ambientale, sociale ed economica delle
organizzazioni (imprese, ma non solo) così
da rendere i bilanci confrontabili e verificabili al pari dei rendiconti economico-finanziari. Il cuore delle Sustainability Reporting
Guidelines (nella versione del giugno 2002)
si trova nella sezione dedicata ai contenuti
della rendicontazione, suddivisi in cinque
sezioni: visione (la strategia dell’organizzazione sui temi della sostenibilità, inclusa
la dichiarazione dell’Amministratore Delegato o del senior management), profilo
(una descrizione dell’organizzazione che
comprenda l’elenco degli stakeholder),
struttura di governance e management
systems (missione e valori, politiche e sistemi di governance della sostenibilità,
dialogo con gli stakeholder), indice dei
contenuti, indicatori di performance qualitativi/quantitativi per la misurazione.
Gruppo di Studio per il Bilancio
Sociale (GBS)
Il Gruppo di Studio per la statuizione dei
principi di redazione del Bilancio Sociale
(GBS), composto da studiosi e professionisti, ha pubblicato nel 2001 le linee guida
italiane per la stesura del bilancio sociale, che fanno riferimento ai più autorevoli
standard internazionali.
La struttura e i contenuti del Bilancio Sociale si dividono in 3 sezioni:
1. l’identità aziendale, in cui l’organizzazione enuncia la missione, i valori, l’assetto
istituzionale, in modo da rendere possibile e favorire il confronto tra i valori
enunciati e le performance realizzate;
2. la produzione e distribuzione del valore
aggiunto, in cui i dati rilevati nel conto economico vengono riorganizzati in
modo da evidenziare il processo di formazione del valore aggiunto e la sua distribuzione tra gli stakeholder. Il valore
aggiunto serve ad ancorare il bilancio
sociale ai dati contabili - i quali hanno
una loro autonoma valenza sociale che
non traspare direttamente dal bilancio d’esercizio - ma che va comunque
esplicitata;
3. la relazione sociale, che contiene la descrizione qualitativa e quantitativa dei
risultati conseguiti dall’azienda rispetto agli impegni assunti, le attività realizzate e gli impatti prodotti su tutti gli
stakeholder.
Al fine di valorizzare il Bilancio Sociale
come strumento di dialogo e coinvolgimento dei diversi portatori d’interesse, le
linee guida prevedono sezioni integrative,
in cui trovano spazio i giudizi e le opinioni
degli stakeholder, in un’ottica di miglioramento continuo.
ISO 9001/Vision 2000
ISO 9001 è un sistema di gestione della
qualità, recentemente rivisto e migliorato attraverso la Vision 2000, che contiene
una specifica sezione sull’impatto sociale
delle organizzazioni. Il termine Vision 2000
è il nome utilizzato da UNI per identificare
il filone delle proprie attività (formazione,
prodotti editoriali, servizi, ecc.) che riguardano la nuova famiglia di norme sulla qualità.
Prodotto Biologico
Si definisce prodotto biologico quello che è
prodotto senza l’uso di sostanze chimiche
e le cui tecniche di produzione includono
la valorizzazione della bio-diversità, il be-
nessere animale, la sicurezza alimentare,
la tutela ambientale. Tali prodotti vengono
certificati mediante visite ispettive da Enti
terzi indipendenti, allo scopo accreditati
secondo regolamento CEE 2092/91. Tra
questi i principali sono AIAB e CCCB.
Progetto Friend of the Sea
Il progetto “Friend of the Sea” ha l’obiettivo
di promuovere politiche di pesca ecologicamente e socialmente sostenibili, per cui
i prodotti ittici devono essere pescati secondo certi criteri: in aree dove la risorsa è
gestita in maniera sostenibile; con metodi
selettivi e non dannosi per l’ecosistema;
nel rispetto del codice di condotta per la
pesca responsabile della FAO.
Progetto Dolphin Safe
Il progetto “Dolphin Safe” (salvare i delfini) nacque a seguito delle proteste degli
ambientalisti in merito al sistema di pesca
del tonno utilizzato dalle flotte operanti nell’Oceano Pacifico Orientale e contro
l’elevato tasso di mortalità di delfini che
ne derivava. Alcune delle maggiori organizzazioni ambientaliste internazionali
portarono il problema all’attenzione di
produttori e governanti, mettendo a punto
un controllo di filiera che permettesse di
verificare il cammino dalla fase di pesca
sino al prodotto finito. La correttezza del
sistema viene garantita dalla presenza di
osservatori sulle barche e da ispezioni negli stabilimenti produttivi.
Stakeholder engagement
È l’impegno a far proprio il principio di
inclusività. Ciò significa riconoscere agli
stakeholder (tutti coloro che sono influenzano e/o sono influenzati dalle attività di
un’organizzazione, dai suoi prodotti o servizi e dai relativi risultati di performance)
il diritto di essere ascoltati ed accettare
l’impegno a dare loro conto della propria
attività e scelte.
Valutazioni, suggerimenti e proposte relative al Bilancio di sostenibilità
di Coop Adriatica sono gradite e possono essere inviate a:
[email protected]
oppure a:
Progetto Sostenibilità Coop Adriatica, via Villanova 29/7 - 40055 Villanova di Castenaso (BO)
Redazione a cura della direzione Politiche Sociali e del servizio comunicazione
con la collaborazione di tutte le direzioni di Coop Adriatica
con la consulenza di
Progetto grafico: Pablo comunicazione/Fabio Bolognini
Impaginazione: Pablo comunicazione
Questa pubblicazione è stata stampata su carta ecologica Cyclus Offset
Finito di stampare nel mese di giugno 2007
via Villanova 29/7, 40055 Villanova di Castenaso (Bo)
www.e-coop.it
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Bilancio di Sostenibilità 2006