Anno XV ottobre dicembre 2015 Direzione e redazione: Via Lippo Memmi 7 – 53100 Siena Tel. 0577 46 515 - 0577 236 212 Fax 0577 217 162 E-mail: a.associazionepensionati @ tin.it n. 62 Auguri La nuova voce del pensıonato • ORGANO BIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI A RIPOSO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA Il Presidente ed il Comitato Direttivo di questa Associazione, in occasione delle prossime Festività, rivolgono un affettuoso augurio a tutti gli Associati ed alle loro famiglie. Un fervido augurio anche agli esponenti della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, della Fondazione, della Cassa di Previdenza, della Cassa di Mutua Assistenza e delle Organizzazioni Sindacali. Non dimenticare l’adesione al Programma Rimborso Spese Mediche (in quarta di copertina) Direttore: Alberto Cavalieri - Direttore Responsabile: Tullio Mori - Redazione: Flavio Egni - Progetto grafico/impaginazione: Bernard Chazine Reg. Tribunale di Siena n. 718 del 5 ottobre 2001 - Stampa: Arti Grafiche Ticci, Sovicille (SI). w w w . a s s o p e n s m p s . i t Comitato Comit Direttivo ottobre 29 del 2015 Il giorno 29 ottobre 2015 si è tenuta la riunione del Comitato Direttivo dell’Associazione, l’ultima del triennio. Si è ritenuto in questa occasione di comprendere in un unico documento – di seguito riportato – il consuntivo sull’attività svolta, aggiornando i vari argomenti alla situazione odierna. All’O.d.G figurava un punto di particolare rilevanza per tutti i pensionati (incostituzionalità del blocco della perequazione 2012-2013). Le conclusioni sono riportate in altra parte del notiziario, che vi invitiamo a consultare. Anche sul tema dell’Assistenza Sanitaria si è ritenuto necessario richiamare l’attenzione dei soci (vedi articolo sull’argomento). del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o 1 CONSIDERAZIONI A CONCLUSIONE 2 DEL TRIENNIO 2013 – 2015 All’inizio del triennio che sta per concludersi questo Comitato ritenne di non poter effettuare un vero e proprio ‘programma di legislatura’ come era accaduto nei trienni precedenti, in considerazione dell’estrema incertezza dell’ambiente di riferimento: la Banca si trovava nel punto più acuto della propria crisi e questo non poteva non avere riflessi per i pensionati: l’unica certezza, confermata dai fatti, era l’esistenza per gli integrativi di un patrimonio totalmente separato rispetto a quello della Banca e di solide barriere contro il potenziale rischio di contagio connesso al ruolo di Gestore della Banca stessa. Ed in effetti gli accadimenti succedutisi in questi tre anni, dopo il disastro subito dalla ‘nostra’ Banca, non consentivano alcuna programmazione, neppure per la modesta attività dell’associazione. A consuntivo possiamo solo ripercorrere quanto si è potuto fare, e tentare di dare una risposta ad un quesito fondamentale: è ancora utile ai pensionati la nostra Associazione? Gli argomenti sono quelli di sempre, e nelle relazioni annualmente rese all’Assemblea si è puntualmente riferito al riguardo. Seguiremo gli stessi titoli, facendo una breve sintesi vista in un arco di tre anni. La nostra Associazione: oggi e domani. Può essere esaminata sotto almeno due profili: I Dimensioni dell’Associazione (numero dei soci, numero delle sedi periferiche), I Ruolo ricoperto. Negli ultimi tre anni l’Associazione ha avuto la seguente evoluzione in termine di numero di Soci: Integrativi Altri Totale fine 2012 ultimo dato 2.039 2.401 4.440 1.774 3.196 4.970 Isola d’Elba – foto Fernando Santoni La platea dei potenziali soci si è arricchita nel triennio per le cessazioni conseguenti ai programmi di riduzione organici della Banca, attraverso sia collocamenti a riposo con diritto a pensione (pochi), sia e più in applicazione del fondo di solidarietà e per sfoltimento della categoria dei Dirigenti. La modifica apportata al nostro Statuto ha permesso di offrire l’iscrizione a questi ultimi colleghi. Gran parte di questi colleghi sta ora passando nella categoria dei pensionati. La risposta è stata però percentualmente inferiore al passato per comprensibili motivi; comunque un numero significativo di ‘giovani pensionati’ ha rinfoltito e soprattutto ringiovanito il corpo sociale. Anche nelle stanze dell’Associazione si è potuto registrare un apprezzato arricchimento di colleghi disposti a collaborare, tuttavia vorremmo che il piccolo gruppo di volonterosi che tengono in vita l’Associazione si allargasse, per non rischiare che le forze dei collaboratori storici, fisiologicamente in calo, non consentano di proseguire adeguatamente l’attività. Auspichiamo dunque che dai nuovi colleghi che andranno a comporre il comitato sia adeguatamente percepita questa vitale esigenza, offrendosi direttamente o suggerendo nomi di soci, conosciuti da ciascuno, volonterosi e portatori di esperienze fresche. È proseguito il processo per instaurare in altre piazze, oltre Siena, sedi specifiche presidiate da colleghi che si sono impegnati ad una presenza in alcuni giorni la settimana. Sono ora funzionanti le sedi di Firenze, Perugia, Bari, Napoli e Grosseto. In questo triennio si è definitivamente affermato il ruolo sviluppando a seguito delle fusioni bancarie, e per tutti per i rischi conseguenti agli attacchi alle nostre pensioni (considerate ‘ricche’ per definizione, anche quando non lo sono). 3 ASSISTENZA Abbiamo già detto sopra sul nostro ruolo di surroga. Abbiamo speso molte energie per ottenere che ci sia, da parte dei ruoli operativi dell’Azienda, anche a livello più elevato, una soddisfazione per il nostro operato: può essere un contributo per far sì che l’Azienda mantenga il proprio rilevante impegno economico per l’assistenza sanitaria ai pensionati. Le negative esperienze vissute dai colleghi in quiescenza delle banche confluite in Unicredito e Intesa per questo ed altri aspetti sono ben conosciute e dobbiamo fare ogni sforzo per evitarle. Il processo di miglioramento dell’assistenza ai pensionati anziani non autosufficienti gestito dalla Cassa Mutua, senza oneri per l’Azienda, è ormai completato. 2 RAPPORTO CON LE ALTRE ASSOCIAZIONI PENSIONATI Nell’ambito del Gruppo, ormai scomparso, non è stato significativo il ruolo della neonata Federazione. Di fatto il progetto iniziale non è stato caldeggiato dalle tre Associazioni presenti nel Gruppo e di conseguenza anche il nostro contributo è risultato scarso. Solo nell’ambito del PRSM è stata apprezzata la nostra attività da parte dell’Associazione pensionati esattoriali. In ottica più ampia, nel mondo cioè delle altre Associazioni Pensionati Bancari, l’adesione alla FAP, ha avuto, tutto sommato, una sua utilità, soprattutto in quest’ultima parte, per i soci: per gli integrativi vista l’esigenza di capire gli importanti processi di modifica degli assetti dei fondi che si sta 5 LA PREVIDENZA INTEGRATIVA. Terminata l’esposizione dei temi di interesse della generalità dei soci, passiamo a quello di maggiore rilevanza per la categoria degli Integrativi, tema che ha trovato anche in questo triennio l’Associazione fortemente coinvolta, anche attraverso la presenza di propri rappresentanti negli Organi Sociali della Cassa di Previdenza Aziendale. del La nuova voce dell’Associazione come erogatore di servizi ai soci con riferimento soprattutto al Programma Rimborso Spese Mediche: la surroga in questo lavoro dei colleghi già in servizio alla funzione personale e utilizzati altrove è divenuta, per il contatto con i pensionati, quasi totale ed impegna gran parte dei nostri collaboratori. Ci sentiamo inoltre di affermare che molto attivo e propositivo, al di là dei risultati, è stato il ruolo svolto dai pensionati nominati o eletti nel Consiglio della CPA. Analogamente l’Associazione ha finito per costituirsi punto di riferimento per superare le crescenti difficoltà di contatto con le strutture della Banca su altri temi, sentiti come problematici dagli associati, quali il fisco e la previdenza, dopo che la Banca ha perso il ruolo di erogatore delle pensioni passate all’INPS, riducendo conseguentemente gli organici. È questo un punto sul quale il triennio si è aperto positivamente, con ricerca di un avvicinamento da parte dell’Azienda, certamente suggerito dall’esigenza di ricevere ogni contributo utile per tamponare le conseguenze della gravissima perdita di reputazione del Monte. Ricordiamo che alla nostra Assemblea di due anni fa intervenne addirittura l’Amministratore delegato e fu presentato dalla Dott. Dalla Riva un progetto denominato provvisoriamente ‘Community’ pensionati del Gruppo Montepaschi, accompagnato anche da talune iniziative concrete. La spinta si è poi affievolita ed i continui tentativi dell’Associazione di rendersi parte attiva per conseguire rapporti proficui fra l’Azienda ed i pensionati intesi come clienti e, in qualche misura, promotori-sostenitori dell’attività commerciale della Banca, non hanno prodotto risultati. Ci auguriamo di sbagliare, ma anche in questo caso non ignoriamo il rischio di omologazione del Monte alle logiche di marketing dei due grandi gruppi bancari, che, ci dicono, non svolgono nessuna azione di ‘retemption’ verso il cliente dipendente ed, ancor meno, pensionato, delle Banche incorporate, sottovalutando il potenziale di marketing positivo, ma anche negativo, connesso alla credibilità dell’ex dipendente verso i clienti da lui conosciuti. pens•ıonat pensı ato o 4 IL RAPPORTO DELL’ASSOCIAZIONE CON IL MONTE 3 INCOSTITUZIONALITÀ DEL BLOCCO PEREQUAZIONE 2012 – 2013 del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o Isola d’Elba – foto Fernando Santoni 4 Questo periodo è stato, ed è tuttora connotato da elementi di fortissima incertezza sull’effettivo valore del patrimonio, sia mobiliare che immobiliare e sui relativi rendimenti. Sono note le determinanti di questa incertezza: I forte abbassamento dei tassi, con conseguente rilevante, ma per sua natura provvisorio, innalzamento del valore dei titoli già in portafoglio a più lunga scadenza; gran parte dei positivi andamenti del 2014 sono indotti da quest’ultimo fenomeno, il resto dalla crescita dell’azionario, che però da Agosto 2015 ha invertito la tendenza, I quasi nullo rendimento netto degli immobili (affitti meno manutenzioni e fiscalità) e riduzione a valori minimi delle vendite e quindi delle plusvalenze realizzate, I effetto di quanto sopra sulla determinazione della misura del tasso di attualizzazione, a cui si è aggiunto l’obbligo Covip di accantonamento prudenziale del 4 % della Riserva matematica (in dieci anni), I rischio di dover provvedere all’aggiornamento delle pensioni integrative, con corresponsione degli arretrati, per reintegrare la mancata perequazione 2012 e 2013, quasi certamente illegittima per i Fondi privati. In questa situazione nel triennio è stato possibile ottenere solo una contenuta erogazione degli ‘avanzi’ (4 mil. di euro); il bilancio 2015 dovrebbe fornire qualche elemento di maggiore chiarezza, che sarà valutato dal nuovo Comitato direttivo. 6 CONCLUSIONI Abbiamo aperto questa relazione con un dubbio esistenziale: lo vogliamo chiudere rispondendo sì, proprio ora è non solo utile, ma indispensabile un’Associazione che aiuti, rappresenti e tuteli i pensionati. Difatti in una situazione di incertezza, di avversione dell’opinione pubblica verso i ‘ricchi pensionati bancari’, che si riflette poi nei comportamenti della politica, di rischi spesso indeterminabili a priori, i pensionati del Monte di oggi e di domani (questi ultimi, fra l’altro, sempre meno ‘ricchi’) dovrebbero sentire il bisogno di questa entità, che, pur conscia della mancanza di un proprio specifico potere, cerchi momento per momento le soluzioni possibili ai problemi che sorgono e sorgeranno; per far questo però è indispensabile che fin da oggi si prepari un gruppo, ristretto ma competente e convinto, in grado di effettuare la fisiologica sostituzione. È questo è il messaggio che vogliamo lasciare in eredità al nuovo Comitato che si insedierà da gennaio! A seguito della riunione del comitato direttivo, è stato elaborato il documento dell’Associazione sul tema della Incostituzionalità del Blocco Perequazione 2012 – 2013 disponibile anche sul sito www.assopensmps.it L’argomento era stato trattato nel n. 60 (aprile-giugno 2015) del nostro Notiziario, nell’assoluta imminenza dell’uscita della sentenza della Corte Costituzionale, sulla base delle notizie allora disponibili (potete trovare a pag. 19 l’articolo e una bozza per l’interruzione della prescrizione). La stampa si è molto occupata dell’argomento, in particolare all’atto dell’emanazione del noto ‘decreto Poletti’, a nostro avviso con scarsa chiarezza e poca obiettività. Solo ora, risultando possibile fornire indicazioni basate su adeguati approfondimenti, alcuni di data recentissima, abbiamo ritenuto opportuno predisporre un documento nel quale riportare tutti gli elementi di valutazione disponibili per consentire ai Soci decisioni informate. 1 CHI SONO I COLLEGHI INTERESSATI Sono interessati tutti coloro che nel 2012 e 2013 hanno percepito cumulativamente (sola pensione INPS o Pensione INPS + integrativo) un trattamento superiore a € 1.405,05 lorde mensili. Non sono interessati i Soci che non erano ancora percettori di pensione (ad esempio quelli cessati dal servizio ma ancora inseriti nel Fondo di solidarietà). La perdita economica che la dichiarazione di incostituzionalità sembrava risarcire è rappresentata da: I Mancato adeguamento dal 1.1.2012 al 31.12.2015 I Mancato aggiornamento della pensione per tutti gli anni a venire per il pensionato e per l’eventuale coniuge superstite. Su diversi siti sono disponibili tabelle di calcolo attendibili; a titolo indicativo si riportano di seguito alcuni importi (approssimativi) ipotizzati dalle stesse fonti: Importo mensile lordo della pensione Danno subito nel periodo 01.01.2012 – 31.12.2015 2.000 3.600 3.000 5.700 4.000 7.200 5.000 9.000 6.000 Oltre 10.000 Il mancato aggiornamento sulle pensioni future ammonta a circa il 5 % per gli scaglioni più bassi ed è decrescente per quelli più alti. Gli importi che sono stati riconosciuti ai beneficiari del ‘Decreto Poletti’ sono verificabili nella pensione di Ottobre per chi li percepisce (pensione lorda complessiva non superiore a 3.000 € mensili); in ogni caso si tratta di importi ri- DI CIASCUNO Va anzitutto premesso che nessuna Associazione, neppure sindacale (e quindi a maggior ragione un’associazione come la nostra), può rappresentare in giudizio i propri Soci in casi come questo, trattandosi di diritto individuale da esercitare singolarmente. L’Associazione si fa dunque parte attiva nel fornire a tutti i soci, gli elementi di valutazione di cui siamo potuti venire in possesso, esimendosi sin d’ora da ogni possibile responsabilità al riguardo. La decisione di promuovere una causa collettiva con delega individuale ad un legale dovrà essere presa da ciascuno sulla base del suo esclusivo ed autonomo convincimento. Come meglio chiariremo nel prosieguo il tema risulta importante e urgente per le azioni da promuovere verso l’INPS, mentre non vi sono motivi di urgenza verso la CPA. 4 L’AZIONE VERSO L’INPS (PER TUTTO IL TRATTAMENTO DEGLI ZAINETTISTI E INPS DEGLI INTEGRATIVI). Il tema, con le motivazioni relative, è stato sviluppato da diversi Legali che si stanno organizzando per patrocinare cause PER LA QUOTA Capoliveri – foto Fernando Santoni pens•ıonat pensı ato o del collettive presso tutte le Sedi INPS a tutela degli interessi dei Pensionati che intendano ricorrere. Sui rispettivi siti sono pubblicate le offerte, comprensive dei dettagli economici. Su questi siti è possibile anche acquisire ulteriori elementi di valutazione prima di decidere se iniziare la vertenza, ed in particolare verificare la misura dei compensi fissi, comunque molto contenuti, ai quali si aggiunge una percentuale (solitamente il 10 %) dell’importo ricavato in caso di esito positivo. L’obiettivo primario di queste azioni è quello di ottenere un pronunciamento di incostituzionalità del Decreto Poletti. Non staremo qui a sviluppare tutte le motivazioni che sorreggono la richiesta ai Giudici di merito del rinvio alla Corte Costituzionale, né ci riteniamo in grado di formulare ipotesi sulle conclusioni di questo tentato giudizio di incostituzionalità, mentre segnaliamo che i legali che hanno esaminato il caso nutrono la quasi certezza sul rinvio dello stesso da parte di qualcuno fra i Giudici aditi con le cause che si stanno intentando. Viene anche ipotizzato il ricorso ad organismi internazionali contro il Governo Italiano. In ipotesi di ulteriore dichiarazione di incostituzionalità (del decreto) gli importi immediati e futuri sono rilevanti, specie per le pensioni più elevate (vedi sopra), e, sul piano tecnico-giuridico, saranno riconosciuti solo ai ricorrenti e, salvo quanto oltre precisato per la ‘decadenza’, a coloro che hanno interrotto la prescrizione, essendo probabile che all’atto del pronunciamento siano decorsi i relativi termini. Le spese legali sono contenute e certe; non si può escludere tuttavia il rischio, in caso venga rigettata la dichiarazione di incostituzionalità e si abbia quindi la soccombenza dei ricorrenti, di andare incontro ad ulteriori spese; rischio peraltro molto attenuato. La nuova voce sibili rispetto alla perdita subita. Per le pensioni superiori (quasi tutte quelle dirette) non abbiamo percepito niente. 2 LA VOLONTÀ POLITICA E L’OPINIONE PUBBLICA. Del tutto chiare ed univoche sono state le prese di posizione del Governo sulla pretesa capacità del Decreto Poletti di restituire legittimità costituzionale alla materia su cui era stata emessa la Sentenza della Corte Costituzionale. Queste prese di posizione sono state ovviamente nette, ed hanno riguardato insistentemente la pretesa inutilità dei ricorsi giudiziari. Anche alcuni componenti della stessa Corte Costituzionale si sono espressi sulle motivazioni della loro Sentenza, in qualche modo avallando la direzione percorsa dal Decreto. Il modo in cui si è formata la sentenza, assunta con una maggioranza minima (è passata 6 a 6 con il voto favorevole del Presidente) è fatto raro e comunque portatore di un elevato significato ‘politico’ per una sentenza di questa capitale importanza, che riguarda molti milioni di italiani. È stato altresì fatto divieto da parte dell’INPS ai Patronati di presentare richieste di riliquidazione delle pensioni a seguito del pronunciamento della Corte Costituzionale, con l’espresso invito agli stessi a non accoglierle, chiarendo comunque che INPS non avrebbe loro pagato per queste attività il contributo normalmente erogato per l’assistenza ai cittadini. In sostanza non c’è dubbio che il mondo politico, nella sua stragrande maggioranza (al di là degli schieramenti nel voto parlamentare di conversione) non ha inteso cavalcare il malcontento che la decisione di effettuare un risarcimento quasi insignificante ha certamente generato nel mondo dei pensionati in genere, e non solo di quelli bancari. 3 I POSSIBILI INTERVENTI A SALVAGUARDIA DEI DIRITTI 5 Isola d’Elba – foto Fernando Santoni 5 TUTTO CIÒ IMPONE DI ESAMINARE CON ATTENZIONE del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o IL TEMA DELLA DECADENZA. 6 Il primo elemento per decidere se, come e quando agire diviene infatti quello dei tempi di perdita del diritto in relazione al trascorrere del tempo. Con la nota del giugno scorso riportavamo le valutazioni allora svolte, indicando la possibilità che il normale termine quinquennale della prescrizione potesse essere qui più breve. Gli ulteriori approfondimenti operati consentono ora di fornire maggiori elementi: si paventa difatti che si possa ricadere nel rischio di decadenza triennale del diritto, che, invocata dall’INPS nella propria linea di difesa, potrebbe essere riconosciuta dal Giudice. È ovvio difatti che l’INPS (ed il Legislatore) porrà in essere ogni possibile azione, attraverso ulteriori norme o con l’utilizzo dei più sofisticati strumenti e cavilli giuridici, per opporsi, ridurre o almeno ritardare al massimo i pagamenti che potessero derivare dalle azioni intentate. L’ipotesi triennale deriva da una norma che fissa appunto la decadenza dal diritto di impugnare le decisioni dell’INPS in merito alla misura dei trattamenti in tre anni. Dopo trascorso tale termine non sarebbe possibile invocare il diritto ad un diverso, superiore trattamento, quale che sia la causa che ha determinato l’inesattezza della decisione, l’errore o l’illegittimità. Riguardo alla decadenza, la cui eventuale opponibilità da parte dell’INPS è comunque collegata a complesse ed incerte questioni giuridiche sulle quali non è possibile addentrarsi ulteriormente in questa sede, va detto che da tale istituto consegue il venir meno di un diritto ove lo stesso non venga esercitato entro il termine previsto dalla legge (nel nostro caso tre anni). A differenza della prescrizione l’uunico modo per evitare la decadenza del proprio diritto risiede quindi nel promovimento di un’azione giudiziaria, non applicandosi alla decadenza le norme relative all’interruzione della prescrizione (art. 2964 c.c.). In presenza di questo rischio, che è comunque indicato come ipotesi di massima prudenzialità, viene evidentemente a modificarsi quanto era alla base della comunicazione contenuta nel notiziario n. 60 e le scelte che si pongono ad ognuno di noi sono le seguenti: I Non prendere alcuna iniziativa, rinunciando in partenza alla speranza di ottenere un qualche risarcimento dall’ingiustizia subita, nella convinzione che la prossima decisione della Corte costituzionale potrebbe essere negativa, in quanto più influenzata dalla politica rispetto a quella precedente, che il credito relativo, ove si instaurasse, non sarà pagato bonariamente, ma potrà essere incassato solo attraverso decreti ingiuntivi, che potrebbero essere in numero elevatissimo o, più in generale, per il senso di sfiducia nella ‘certezza del diritto’ che pervade molti di noi, I Effettuare la sola lettera di interruzione dei termini (se non già fatta), pur consci che potrebbe non avere alcun effetto qualora, pur in presenza di una dichiarazione di incostituzionalità, nel corso dello sviluppo delle vertenze, l’INPS riuscisse ad opporre la decadenza ed a convincere il Giudice al riguardo. Per comodità si allega un nuovo testo della lettera, precisando comunque che gli invii già fatti non sono da ripetere. (all.1) I Iniziare la vertenza collettiva, con le modalità sotto illustrate, pur in presenza di una speranza tenue di un successo parziale e diluito nel tempo, in considerazione comunque che gli oneri e rischi connessi sono limitati e del fatto che in tal modo ci si metterebbe al riparo da eventuali future eccezioni di decadeza dal diritto. 6 SCELTA DEL LEGALE E DELLA PROCEDURA. Va anzitutto precisato che procedure così complesse ed articolate a cui corrispondono richieste di compensi unitari molto contenuti trovano giustificazione economica per i legali stessi solo nel rilevantissimo numero di cause iniziate da ciascun legale presso ciascun tribunale. Difatti ogni procedura deve essere radicata presso l’Organo giudicante competente per territorio (quello corrispondente alla residenza del pensionato e quindi alla sede INPS che eroga la pensione) pens•ıonat pensı ato o scrizione (al momento opportuno invieremo la bozza relativa). Se difatti qui è da tutti ritenuto pacifico che nella sostanza siamo in situazione di indubbia incostituzionalità, in quanto manca il presupposto fondamentale che sorregge il blocco (le necessità di finanza pubblica), è auspicabile che le cause già promosse possano portare ad un idoneo pronunciamento e per conseguenza, alla possibilità di modificare l’atteggiamento dei Fondi che al momento hanno fatto fronte comune per l’applicazione del decreto Poletti. L’Associazione si è già mossa in questo senso; nell’ambito del Consiglio CPA il rappresentante eletto dai pensionati ha già richiesto opportune informative. Nel prosieguo caldeggeremo soluzioni non vertenziali; eviteremmo così ai soci di promuovere azioni ed alla Cassa stessa di rischiare di subire una decisione giudiziaria avversa, con conseguenti oneri. La soluzione non sarà immediata e non appare facile perché CPA dovrebbe rompere il fronte degli altri Fondi, al momento interessati a resistere. del La nuova voce in forma collettiva, insieme a tutte quelle analoghe destinate allo stesso Tribunale, essendo in caso contrario immediatamente rigettata. Poiché i nostri soci sono dislocati in tutto il territorio nazionale ne derivano una molteplicità di iniziative, che lo Studio incaricato deve necessariamente gestire anche attraverso altri colleghi operanti nelle varie sedi di Tribunale, il cui costo pagherà con il ricavato dei molti, anche se modesti, compensi. Da qui la fissazione di un numero minimo di ricorsi per ogni sede, sotto il quale il compenso richiesto non sarebbe adeguato e forse l’incarico non sarà accettato dal professionista. Da qui anche la necessità di una gestione in forma massiva delle vertenze, che potranno partire di norma solo attraverso un preventivo scambio in via telematica, essendo antieconomica la gestione stessa attraverso collegamenti cartacei e/o telefonici. (L’Avv Iacoviello ha comunque ammesso l’invio cartaceo anche per il primo contatto). Lo Studio suddetto ha offerto alle Associazioni aderenti alla FAP il servizio a condizioni particolari. Nell’all. 2 trascriviamo le istruzioni operative ricevute, comprensive dell’indicazione degli oneri. L’Avv. Jacoviello (www.iacoviello.it), come sapete è il legale con il quale intratteniamo, attraverso la FAP e direttamente, apprezzati rapporti di consulenza, trattasi di professionista altamente specializzato in materia pensionistica, che indubbiamente rappresenta in questo campo uno dei principali attori in Italia nella difesa giudiziaria dei diritti dei pensionati. Ci è pervenuta un’offerta anche dallo Studio legale Frisani, con il quale non abbiamo avuto occasione di rapporti precedenti, data la diversa specializzazione. È difatti uno studio professionale che prevalentemente cura, attraverso la GCP (Gestione Crediti Pubblici) srl il recupero di crediti presso la Pubblica Amministrazione. Il sito da visitare, che contiene anche una vantaggiosa offerta economica, è il seguente: www.rimborsopensioni.it L’Associazione può prestarsi, presso la sede di Siena e presso le sedi periferiche nei confronti dei soci che non abbiano la possibilità di operare, direttamente o tramite l’aiuto di parenti o conoscenti, in via telematica, curando ad esempio la stampa dei moduli contenuti nei siti del professionista, nonché l’inoltro telematico al sito dell’adesione iniziale. Per gli invii cartacei ogni Socio provvederà invece a propria cura e spese (vedi oltre). 7 VALUTAZIONI PER LA PARTE INTEGRATIVA. Per questa parte del trattamento non è opportuno al momento instaurare vertenza giudiziaria. In questo senso si esprime anche l’Avv. Iacoviello, chiarendo che siamo in presenza di un diritto che sicuramente non è soggetto a decadenza, ma alla normale prescrizione quinquennale, per cui il consiglio fornito è al momento solo quello di inoltrare, prima del 31.12.2016, la lettera finalizzata all’interruzione della pre- 7 Capoliveri – foto Fernando Santoni L’Associazione precisa infine di dichiararsi del tutto estranea al rapporto fra i ricorrenti ed il Professionista scelto e conferma di declinare ogni responsabilità in merito alle vertenze dagli stessi iniziate ed all’adeguatezza delle informazioni ricevute. Si impegna però a mantenere un continuo livello di informazione ai soci su tutto l’argomento, sia attraverso il proprio sito, sia con invio di email, sia ovviamente attraverso questo notiziario. Con particolare riferimento alla quota integrativa, sarà cura dell’Associazione seguire gli sviluppi in ambito Consiglio CPA ed informare i soci qualora nel corso del 2016 non si verificassero eventi favorevoli. Allegato 1 Spett. INPS (sede del luogo di residenza) _______________________________________ _______________________________________ _______________________________________ L’ esponente è titolare di pensione a carico di codesto Istituto. Il trattamento pensionistico complessivo dell’ esponente era di importo superiore nel 2012 ad € 1.405,05 lordi (e nel 2013 ad € 1.443.00), e quindi ha subito il blocco della perequazione automatica in forza del D.L. 6 dicembre 2011 n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011 n. 214, art. 24, comma 25. del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o La suddetta norma è stata però dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale, con sentenza n. 70 del 30 aprile 2015. 8 A seguito della sentenza suddetta il Governo ha emanato il D.L. 21 maggio 2015 n. 65, che ha ridotto enormemente e spesso addirittura escluso gli aumenti e gli arretrati spettanti. Se non chè il suddetto Decreto Legge è in palese contrasto con la suddetta sentenza n. 70/2015 della Corte, e comunque in contrasto con i seguenti articoli della Costituzione: art. 136 (efficacia delle sentenze della Corte), art. 36 (diritto alla giusta retribuzione) e art. 38 (diritto alla adeguatezza della pensione). Si invita quindi formalmente codesto Istituto a: 1) Ripristinare sulla mia pensione mensile la perequazione illegittimamente bloccata per gli anni 2012 e 2013; 2) Restituire gli arretrati dalle singole scadenze, maggiorati degli interessi legali. In difetto di pagamento si dovrà provvedere nei modi di legge. Distinti saluti Cognome e nome ___________________________________________________________ Nato/a il: ____/____/______ a: ___________________________________ Prov: ________ Codice fiscale ______________________________________________________________ Indirizzo __________________________________________________________________ Comune di residenza ________________________________________________________ Tel._______________________________ e-mail __________________________________ Data ______________________________ Firma _________________________________________________ Allegato 2 ISTRUZIONI OPERATIVE INDICATE DALL’AVV. IACOVIELLO ED ADATTATE ALLA NOSTRA SITUAZIONE Null’altro sarà dovuto per onorari allo Studio Iacoviello, anche in caso di soccombenza giudiziale. Dopo la sentenza definitiva favorevole sarà effettuata anche la quantificazione degli arretrati pensionistici. In caso di esito favorevole – ma solo in questo caso – sarà poi dovuto allo Studio Iacoviello un compenso finale aggiuntivo pari al 10% (oltre Iva e Cpa), dell’importo netto effettivamente recuperato per i soli arretrati (con l’ovvia esclusione delle somme mensili da percepire in futuro). Come sopra indicato è possibile anche l’invio cartaceo del modulo di adesione, da utilizzare solo da chi non sia in condizioni di effettuare l’invio telematico. Alleghiamo al riguardo il modulo di adesione senza impegno (All. 3), che potrà essere compilato ed inviato allo Studio Legale Iacoviello – Via Vassalli Eandi, 28 – 10138 Torino. Si rimane a completa disposizione degli iscritti presso la sede per ogni chiarimento e collaborazione. Poiché sono emerse perplessità per il reperimento dei cedolini del 2012, che verranno successivamente richiesti dallo Studio Legale, precisiamo quanto segue: a) la quasi totalità dei pensionati riceveva dalla Banca il cedolino fino a tutto il 2012; se non l’ha smarrito può dunque produrlo: esso contiene i dati sia della pensione INPS che dell’integrativa, ove esistente; b) i pochi che già in precedenza ricevevano la pensione dall’INPS (es. il vecchio ‘ruolo agenzie’) dovrà accedere al sito INPS (servizi per il cittadino - cassetto previdenziale per il cittadino - prestazioni - pagamenti). Cliccando sulla rata del mese cercato si vede in dettaglio l’importo lordo, le ritenute e l’importo netto. La parte integrativa si rileva dal cedolino della CPA. Chi non avesse più quei cedolini dovrebbe scaricare dal sito dell’INPS un cedolino del 2013 o successivo allegando comunque un cedolino della Cassa (del 2013 o successivi), seguendo il percorso indicato al punto 2. Chi proprio non riuscisse a reperire questo può richiedere l’assistenza della nostra Associazione e, in via estremamente subordinata, può indicare l’importo netto della pensione accreditato in Banca nel mese scorso. del Per completezza vogliamo chiarire bene che cosa accadrebbe in caso di eventuale soccombenza: I lo Studio Iacoviello non chiederebbe nessun altro onorario o spesa, avendo già percepito la somma iniziale ‘onnicomprensiva’ già versata; I non si può escludere a priori il rischio di subire la condanna a rimborsare le spese legali dell’INPS. Su questo però vanno fatte due osservazioni: da un lato il Giudice può ‘compensare’ le spese di causa, cioè escludere la condanna alle spese per la obiettiva incertezza della questione e dall’altro l’eventuale costo andrebbe ripartito pro quota fra molti ricorrenti, per la natura collettiva dell’azione. pens•ıonat pensı ato o Il fondo spese iniziale per avviare l’azione collettiva potrà essere pagato mediante bonifico allo Studio Legale Iacoviello alle seguenti coordinate bancarie: Avv. Michele IACOVIELLO, Cariparma, IBAN: IT80 X062 3001 0220 0003 5241 866 La nuova voce Per avviare le cause occorre: A. Compilare il modulo di adesione senza impegno con i propri dati individuali (per un primo esame gratuito della posizione individuale); B. Inviare poi allo Studio Legale Iacoviello i documenti necessari (dopo che lo Studio Iacoviello avrà esaminato la posizione individuale, e comunicato le istruzioni necessarie); C. Versare poi allo Studio Legale Iacoviello la somma necessaria per la causa, al prezzo di favore onnicomprensivo concordato con l’Associazione Pensionati e riservato ai soli iscritti e ai loro congiunti. Vediamo nel dettaglio: A. Inviare il modulo di adesione Il modulo con i propri dati individuali può essere compilato sia in via telematica che cartacea. Per l’iinvio telematico (metodo consigliato) si deve andare al seguente link: http://www.iacoviello.it/Sub_pagine/Blocco_2012_13/Form_Azione_ collettiva.html e compilare il modulo, per poi ricevere tutte le istruzioni per posta elettronica. B. Attendere la conferma dello Studio Iacoviello e solo dopo inviare i documenti richiesti in forma cartacea Lo Studio Iacoviello difatti esaminerà gratuitamente la posizione individuale (verificando l’importo della pensione e la data di pensionamento), per poter confermare che l’interessato rientra fra gli aventi diritto. A quel punto lo Studio richiederà all’interessato i seguenti documenti: 1. Cedolino della pensione del febbraio 2012 (sia della pensione Inps che della pensione CPA); 2. Copia della raccomandate interruttive della prescrizione all’INPS con l’avviso di spedizione e di ricevimento; 3. Copia del proprio documento di identità 4. Copia del proprio codice fiscale oltre alla modulistica da compilare che riceverete dallo Studio. I documenti e i moduli dovranno essere consegnati mediante spedizione allo Studio Legale Iacoviello al seguente indirizzo: via Vassalli Eandi 28, 10138 Torino. C. Versamento delle spese legali La causa contro l’INPS costa € 200 + iva e cpa (in pratica € 253,76) a persona. Questo importo sarà ‘onnicomprensivo’, cioè coprirà tutte le spese e gli onorari fino all’appello compreso. In particolare l’importo coprirà: 1 i costi del domiciliatario; 2 il ‘contributo unificato’ da versare per legge per ogni grado di giudizio; 3 ogni spesa viva per trasferta, etc; 4 l’onorario dovuto allo Studio Iacoviello e ai suoi collaboratori per la seguente opera professionale: 4a studio della controversia; 4b redazione degli atti introduttivi e difensivi, secondo le modalità ritenute utili dallo Studio; 4c eventuale istruttoria; 4d discussione della causa; 4e l’eventuale giudizio davanti alla Corte Costituzionale; 4f il giudizio di appello (se ritenuto necessario dai difensori in base all’esito della eccezione di incostituzionalità). 4g Non comprenderà invece il giudizio di cassazione o altre attività o costi. Il giudizio di cassazione è improbabile, poiché la causa verrà già decisa in Corte Costituzionale. 9 Allegato 3 Blocco della perequazione 2012/13 (Azione collettiva promossa dallo studio Legale Iacoviello) Cognome e nome ___________________________________________________________ Nato/a il: ____/____/______ a: ___________________________________ Prov: ________ Codice fiscale ______________________________________________________________ Indirizzo __________________________________________________________________ Comune di residenza ________________________________________________________ Tel._______________________________ e-mail __________________________________ del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o Ultimo Datore di Lavoro : Monte dei Paschi di Siena 10 Dichiaro che la mia pensione è stata liquidata prima del 1° Gennaio 2012 e che percepisco i seguenti trattamenti : I Pensione Inps diretta I Pensione Inps di reversibilità I Pensione integrativa diretta I Pensione integrativa di reversibilità e che l’importo complessivo dei trattamenti superava al 1° Gennaio 2012 € 1.405 mensili. Compilando questo modulo il sottoscritto non contrae alcun impegno, né conferisce alcun incarico professionale, ma si limita a manifestare un interesse a partecipare all’azione collettiva. Lo Studio Iacoviello valuterà la posizione del sottoscritto in base ai dati qui forniti,e comunicherà poi la sua disponibilità ad accettare un eventuale mandato difensivo del sottoscritto nell’ambito dell’azione collettiva in preparazione, alle condizioni illustrate nella apposita pagina del sito. Autorizzo il trattamento dei miei dati ai sensi della legge sulla privacy (D.Lgs. 196/2003), per la valutazione dei miei diritti previdenziali con particolare riferimento alla perequazione automatica degli anni 2012/13 (sent. 70/15 della Corte Cost.). Data ______________________ Firma _________________________________________ ATTENZIONE Avanti di compilare il presente modulo leggere attentamente le istruzioni operative contenute nell’allegato 2. Modulo predisposto dallo Studio Legale Iacoviello – www.iacoviello.it E-mail: [email protected] – tel. 0114341372 Stefano Boccini LE NOVITÀ DALL’AGENZIA LAVORI CONDOMINIALI Con la risoluzione n. 74/E del 27.8.2015, l’Agenzia delle Entrate ha confermato che tutti i condomini, anche se composti da non più di otto proprietari e pertanto senza obbligo di amministratore e tenuta di un conto corrente, devono dotarsi di apposito codice fiscale per accedere alle agevolazioni previste in materia edilizia (detrazione delle spese sostenute per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e risanamento, di ristrutturazione nonché di riqualificazione energetica). Nel caso in cui, in assenza di codice fiscale del condominio, i singoli condòmini abbiano comunque effettuato pagamenti per ristrutturazione utilizzando le specifiche modalità di bonifico bancario o postale (a fronte di fatture emesse ai singoli nominativi), per accedere al beneficio della detrazione d’imposta devono mettersi in regola entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno di effettuazione dei bonifici medesimi, effettuando i seguenti adempimenti: I presentazione alla sede dell’Agenzia delle Entrate competente per territorio della domanda di attribuzione del codice fiscale al condominio, redatta sul modello AA5/6. La predetta richiesta deve essere presentata, in assenza dell’amministratore, da uno qualunque dei condòmini che assumerà in tal modo la veste di ‘facente funzione’; Isola di Gorgona – foto Fernando Santoni versamento, mediante mod. F24 ed utilizzando il codice tributo 8912, della sanzione prevista dall’art. 13, c. 1, lett. a), del D.P.R. n. 605/73 nella misura minima (attualmente € 103,29); I invio, sempre alla sede competente per territorio dell’Agenzia delle Entrate, di una comunicazione in carta libera, unica per tutti i condòmini, nella quale per ciascun condòmino dovranno essere indicate le generalità, il codice fiscale, gli estremi catastali delle rispettive unità immobiliari, i dati dei bonifici dei pagamenti effettuati per gli interventi oggetto di agevolazione, la richiesta di considerare il condominio quale soggetto che ha effettuato gli interventi e i dati delle fatture emesse dalle ditte nei confronti dei singoli nominativi, da intendersi riferite al condominio. Al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi, ciascun condòmino dovrà riportare il codice fiscale del condominio nell’apposito riquadro riservato all’indicazione degli oneri ammessi alla detrazione del 36/50/65%. RIFORMA FISCALE: MISSIONE (QUASI) COMPIUTA Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (supplemento n. 55 del 7.10.2015) degli ultimi decreti attuativi della delega fiscale, si completa il riordino del nostro sistema tributario, ad eccezione della riforma del catasto che è stata rimandata a tempi non precisati. Di seguito, cerchiamo di illustrare le principali novità, rinviando alla lettura degli interi provvedimenti per coloro che ne fossero interessati : I Dlgs. 24.9.2015 n. 156 ‘Misure per la revisione della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario’: la mediazione obbligatoria per le liti fino ad un valore di € 20.000,00 viene estesa, dal prossimo anno, anche ai tributi comunali e degli altri enti territoriali; nelle controversie in Commissione tributaria il contribuente può difendersi autonomamente per valori fino a € 3.000,00 (al netto di sanzioni ed interessi; attualmente, vigeva il limite di € 2.582,28) ed inoltre anche i dipendenti dei Caf potranno fornire assistenza tecnica in giudizi derivanti da divergenze sui mod. 730; in caso di sentenza a favore del contribuente con diritto al rimborso delle spese di giudizio, l’indennizzo dovrà includere tutti gli oneri sostenuti (contributo unificato, onorari, diritti e contributi a casse di previdenza del difensore, IVA); I Dlgs. 24.9.2015 n. 158 ‘Revisione del sistema sanzionatorio’: le nuove norme entrano in vigore dal 1°gennaio 2017 e prevedono una maggiore gradualità nell’applicazione delle sanzioni con ‘sconti’ per quelle meno gravi ed inasprimenti per condotte fraudolente. In particolare, risulteranno notevolmente ridotte le sanzioni amministrative da versare in sede di ‘ravvedimento operoso’; pens•ıonat pensı ato o a cura di I del selezionati per i nostri soci La nuova voce Fisco edaltro 11 già vigenti per i trasferimenti di proprietà; per contro, il cittadino non rischierà più di smarrire il documento ed il PRA dovrebbe avere un risparmio sui costi di gestione. (Da Il Sole 24 Ore del 12.10.2015) 2 DICHIARAZIONE PRECOMPILATA Isola di Gorgona – foro Fernando Santoni del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o I 12 Dlgs. 24.9.2015 n. 159 ‘Misure per la semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione’: in caso di dilazione scaduta per il mancato pagamento di rate pregresse, il debitore potrà sempre essere riammesso al piano di rientro versando le rate scadute; viene introdotta la ‘dilazione automatica’ per le imposte di successione di importo non inferiore a € 1.000,00, mentre in precedenza la dilazione doveva essere concessa dall’Agenzia delle Entrate prestando idonee garanzie. In pratica, gli eredi dovranno versare entro 60 giorni dalla richiesta il 20% dell’importo dovuto, mentre il debito residuo potrà essere dilazionato, senza necessità di autorizzazione, in 8 rate trimestrali (le rate salgono a 12 per importi superiori a € 20.000,00). Le nuove disposizioni operano dal 22.10.2015, data di entrata in vigore del decreto legislativo. Gli altri decreti legislativi emanati riguardano la revisione organizzativa delle agenzie fiscali (Dlgs. 24.9.2015 n. 157) e la stima e monitoraggio dell’evasione fiscale (Dlgs. 24.9.2015 n. 160). (Da Il Sole 24 Ore) NOTIZIE VARIE 1 RC AUTO Dal 18 ottobre non è più necessario esporre il contrassegno assicurativo sul parabrezza dell’auto. Resta comunque obbligatorio tenere a bordo il certificato di assicurazione rilasciato dalla compagnia al momento del pagamento del premio. Per i controlli, che in futuro potranno essere effettuati anche con sistemi automatici (telepass, telecamere ZTL, ecc.), le forze dell’ordine dovranno interrogare la banca dati delle polizze (Sita) gestita dalla Motorizzazione con dati forniti dall’associazione di categoria delle assicurazioni (Ania). Dal 5 ottobre, inoltre, il pubblico registro automobilistico (PRA) non emette più i certificati di proprietà dei veicoli ma si limita a memorizzare e gestire i dati in apposito archivio. Restano purtroppo invariate sia le tariffe che gli adempimenti 2015 L’Agenzia delle Entrate ha inviato una lettera ai circa 220.000 contribuenti nei confronti dei quali aveva predisposto il mod. 730/2015 e che non hanno, invece, presentato alcun tipo di dichiarazione relativamente ai redditi prodotti nell’anno 2014. Si tratta di un semplice avviso, al quale il cittadino non deve rispondere qualora ritenga ancora di non presentare la dichiarazione dei redditi. In caso contrario, potrà invece provvedere, avvalendosi del mod. UNICO, entro il 29 dicembre p.v. 3 F24: CORREZIONI ONLINE (Da Il Sole 24 Ore del 20.10.2015) 4 FINANZIARIA 2016 (Da Il Sole 24 Ore del 27.10.2015) Gli errori di compilazione dei mod. F24 come, ad esempio, l’errata indicazione di un codice tributo, di un codice regione o comune, dell’anno di riferimento, ecc., possono essere corretti ad iniziativa del contribuente, senza incorrere in sanzioni, inviando una comunicazione epistolare all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente per territorio. In questi giorni, l’agenzia ha messo a disposizione un nuovo strumento telematico, con relative istruzioni per l’utilizzo, destinato agli utenti abilitati ai servizi Fisconline o Entratel, con il quale i medesimi potranno effettuare direttamente la correzione e verificarne l’esito. Il nuovo servizio, denominato ‘Civis F24’, può essere utilizzato a condizione che la delega oggetto di correzione sia già stata acquisita nella banca dati dell’anagrafe tributaria, riguardi tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate (Irpef, addizionali, IMU, TASI, ecc.), sia stata presentata non oltre tre anni solari antecedenti la richiesta e presenti almeno un tributo non abbinato (cioè non compensato internamente). Il Parlamento sta esaminando la ‘Legge di stabilità finanziaria per l’anno 2016’ predisposta dall’Esecutivo. Tra le principali misure contenute nel provvedimento, segnaliamo l’abolizione della TASI per l’abitazione principale, il pagamento del canone RAI tramite bolletta elettrica e la proroga degli attuali benefici fiscali sulle ristrutturazioni edilizie, le riqualificazioni energetiche e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Sarà ns. cura parlarne in misura più completa sul prossimo numero della rivista, dopo l’approvazione della legge. R u b r i c h e dalla Così eravamo noi di Giuseppe Arrigucci Ancora dalla raccolta ‘Un pieno di luce ......... Cuculo li uccelli tacevano per riprendere Gquando rinfrescava; tutti tacevano, meno il cuculo; quando lo senti conta, saprai quanti anni durerà la vita, mi diceva Bruno che ripeteva meccanicamente i rintocchi: due, tre, otto, sette.. “A me questo gioco non piace... mi angoscia... come il battente richiamo delle campane a morto”, anche perché non sapevo contare oltre le dita della mano! “Che stupido gioco” protestavo! Dimenticai l’episodio dopo aver lasciato la campagna. Ieri sono tornato ai luoghi amati e ho risentito il verso e l’angoscia di averti perso cosi troppo presto! In questa avanzata sera della vita ritorna il tuo ricordo con assonanze astrali di stupite memorie per frescura di sogni! Bruno intendo ancora la tua voce me l’ha portata il vento di Catenaia col profumo di pane bianco odoroso di legna e di fame antica. Nel gran libro della vita ti ricordo vermiglio papavero forse punito dal peso della rugiada. di vent’anni appena! ’ uello che fu costruito e organizzato, Qquanto fu generato e accumulato, è caduto, si è perso, è svanito, colpevolmente devastato. Il nostro mondo aveva il colore del grano, i fiumi trascinavano copiosi i frammenti dell’oro, e le dure pietre che fortificavano la Rocca, impastavano la vita con le chiome d’amore che ci attesero. Ora, come la luce delle stelle morte tutto si è dissolto nel nulla, non ci sono più radici sotto la coltre senza vita della cenere. Guardate come è marcito il piffero sulla bocca assetata del guardiano, e le parole che tanto pontificarono ora sono sterminio e polvere; almeno evitiamo che sui marmi disfatti si consolidi il silenzio ed il muschio dell’oblio. Castello del Boccale (Livorno) - foto Fernando Santoni pens•ıonat pensı ato o di ......... Lamento intorno alle odierne rovine del La poesia Francesco Turreni La nuova voce Red@zione 13 La pittura di Rossana Moretti del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o Segnaliamo all’attenzione dei Soci altre opere della Moretti ancora sulla linea pittorica che la contraddistingue. 14 Cristo Pantocratore Battesimo La pittura di Andrea Bulli del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o Nel proporre altre opere di Andrea Bulli, segnaliamo l’esatto numero di telefono per chi volesse contattarlo 055 603375. 15 La sede storica [quarta parte] di Antonio Tasso del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o SAN DONATO E I CAPOLAVORI DELLA COLLEZIONE 16 Scesi un po’ di scalini e passati sotto la stretta apertura ricavata fra le possenti muraglie della Rocca, ci si lascia alle spalle il Castellare. Si attraversa la innovativa Sala di consultazione e studio dell’Archivio: uno spazio dominato dalle due convessità della copertura in cemento armato realizzata, con una genialità fuori dal suo tempo, dall’Architetto Pier Luigi Spadolini. Onde degli oceani, vele gonfiate dai venti o, molto più realisticamente, le chiglie di due barconi galleggianti osservate dal fondo marino. Gli arredi di una contemporaneità insolita per la Siena di quegli anni: armadi ‘alla marinara’, tavoli dalla versatilità infinita ed inattesa, sedie di una modernità ‘lecorbusieriana’, piantane elettriche che, come l’illuminazione dal soffitto, non vanno ad invadere i tagli di luce che trapassano il fumè delle vetrate. Il tutto partorito dalla fantasia, razionalmente geniale dell’Architetto o forse, come raccontano i ‘bene informati’, della di lui raffinatissima Consorte. Poi, nell’antichissima San Donato ai Montanini (parrocchia sin dall’alto medioevo, depredata, sconsacrata e trasformata in deposito di carrozze e stalla per cavalli dai Francesi di Napoleone ai primi dell’800) il cui titolo fu trasferito alla quasi contigua Abbadia di San Michele Arcangelo (da allora, per tutti, Abbadia di San Donato), ecco, sui filarini in pietra delle antiche mura perfettamente conservati e valorizzati, il notissimo, caratteristico Soffitto in legno di rovere sabbiato e patinato. Quasi la carena rovesciata di una barca la cui struttura a listone di legno sagomato dà l’impressione di uno spazio mobile e fluttuante unendola idealmente al disegno ‘marinaro’ delle chiglie della sala precedente. Le esperienze di design nautico dell’Architetto fiorentino (non scordatevi mai che dallo Studio Navale Spadolini diviso fra Firenze e Tirrenia –ed attualmente condotto dai figli di Pierluigi, scomparso nel 2000 a 78 anni- sono uscite le progettazioni delle più belle barche da diporto della marineria italiana quali quelle della serie Akhir) si saldano qui all’attento e costante studio del rapporto fra il nuovo e l’antico cheal Monte dei Paschi- ne ha connaturato l’opera. La Sala San Donato è un po’ lo scrigno di alcuni degli innumerevoli (sono oltre ventiseimila i ‘pezzi’ della Collezione) tesori artistici della Banca. Dai ‘fondi oro’ trecenteschi dei Lorenzetti e della loro Bottega, alla splendida minuscola Maestà di metà secolo del Maestro di Panzano in Chianti, alle tavole pregiate di Andrea di Bartolo, Benedetto di Bindo, Benvenuto di Giovanni, Priamo della Quercia, alle prime inaspettate ‘prospettive’ del maestoso Sant’Antonio Abate del Sassetta, alla splendida raffinatezza di quella Madonna dei Vetturini di Giovanni di Paolo (rimossa dall’originaria rimessa di vetture daccapo al Forcone in via delle Terme e sostituita in loco da una terracotta), ad una veduta incomparabile delle Crete nell’ultima opera conosciuta di Sano di Pietro, passando sbalorditi davanti alla magnificenza della Pietà Serristori del tuttora enigmatico Maestro dell’Osservanza ed alle testimonianze storiche di Martino di Bartolomeo è un tuffo che lascia senza respiro nell’Arte senese degli splendidi quattordicesimo e quindicesimo secolo. Quell’arte cui mai è stato estraneo il Monte con le sue committenze che, a partire dal 1481 con la Madonna della Misericordia di Benvenuto di Giovanni nello studio del Presidente al piano nobile di Palazzo Salimbeni fino a Valerio Adami e la sua modernissima Allegoria di fine novecento, ne hanno segnato il mecenatismo ed il particolare rapporto con la Città e la sua storia. Muti e discreti testimoni di tanta bellezza nella loro teca illuminata sono due Gesù Bambino devozionali, in legno dipinto, realizzati uno da Domenico di Niccolò dei Cori e l’altro da Francesco di Valdambrino all’avvio [...continua...] pens•ıonat pensı ato o del La nuova voce del ‘400 e quest’ultimo, tanto venerato, pregato, baciato e ‘toccato’ dalle donne dell’epoca – partorienti o sterili che fossero prediligevano sempre il contatto con le sue... ‘intimità” – sino a ritrovarsi ‘mutilato’ proprio della parte ‘preferita’ dalle devote! Gli splendori non sono finiti chè, basta passare nelle altre tre sale per accostarsi a capolavori stupefacenti: la Santa Lucia del Beccafumi, il cataletto funebre e le storie della Casta Susanna di Francesco Vanni e poi – per gradire – il Casolani, il Rustichino, Ventura Salimbeni, Pietro Sorri, Marco Pino, Andrea da Brescia, Antiveduto Gramatica, Rutilio e Domenico Manetti, Bernardino Mei (il cui ‘Ciarlatano’ suscita sempre, nelle scolaresche in visita, accostamenti con le televendite : una ‘Vanna Marchi del ‘600 in piazza del Campo!’…) E poi il Palio: nelle cinque tele della piccola saletta, attraverso le raffigurazioni del Rustici, dello Zocchi e del Nenci c’è l’evoluzione della Festa ma anche quella dell’architettura della Piazza del Campo: dalle decìne di torri che contornano la ‘caccia ai tori’ del 1546, alla magnificenza dell’appena ristrutturato Palazzo Chigi Zondadari del 1739 fino all’iconografia pressoché simile all’attuale della sbandierata del 1818. Chiudere senza una curiosità, in attesa di salire la Scala d’oro dello Spadolini, sbirciare i volti della Galleria Peruzzian a, affacciarsi alla Sala del Bilancio e godere della vista dalla terrazza in cima alla Torre dei Salimbeni? Non ci pare il caso: ed ecco allora non una ma due spigolature più o meno… ‘storiche’. La veduta diurna di Piazza del Campo col Palio straordinario corso in occasione della prima visita a Siena di Maria Teresa d’Austria e del marito-da cui avrà ben 16 figli- Francesco Stefano di Lorena (aprile 1739) è uno ‘sgarbo’ – involontario di certo – fatto al Bruco: la nobile Contrada di Barbicone vinse quel Palio ma il pittore (non ci dimentichiamo che Giuseppe Zocchi – bravissimo per altro – era fiorentino e conosceva il Palio ‘per sentito dire’), per sbrigarsi e soddisfare la committenza, copiò una ‘carriera’ di venti anni prima e la Contrada vittoriosa… finì per terra a San Martino. Si dice che fu consigliato allo Zocchi (il Canaletto fiorentino!) di restare alla larga da Siena e comunque dalle Coste di Ovile per un qualche tempo! Un piccolo olio su carta di Rutilio Manetti rappresenta invece – per così dire – un modo di estinguere le obbligazioni diverso da quelli canonizzati nella dottrina e nei codici: adempimento, novazione, remissione, compensazione, confusione, cessione del credito, delegazione, espromissione etc etc. sono unanimemente noti ai legulei ma ….l’autoritratto, per me, è una fattispecie giuridica totalmente innovativa. La carta che il pittore ha infatti utilizzato per ritrarsi è chiaramente una pagina di un libro dei conti del Monte del Seicento le cui scritturazioni sono abbastanza leggibili con le moderne tecniche spettrografiche e – ma sono malignità – il nome del debitore che la pittura avrebbe cercato di nascondere è proprio quello del nostro Rutilio Manetti, forse impegnato all’epoca nei locali del Monte per qualche committenza artistica. Un prestito o forse un avallo o semplicemente un pagamento dovuto? Mah!... a ben guardare il quadro, il Manetti se la ride sotto il pizzetto!! 17 vviaggio in Libia [seconda parte] di del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o Luciano Generani 18 Il mattino successivo partenza su potenti fuoristrada 4x4 guidate da autisti tuareg, abili guidatori sulla sabbia del deserto, scorrazziamo su e giù sull’oceano di dune nella regione dei laghi di Ubari. I laghi Gabroun, Mafu, Mandara sono splendidi laghetti salati in mezzo alle dune del deserto in cui si rispecchiano le palme; è quello spettacolo stupefacente da cartolina che ci ha fatto sognare fin da bambini. Sono talmente salati che lasciarsi galleggiare in queste acque con attorno il deserto è un’esperienza insolita quanto fare il bagno nel Mar Morto, la temperatura diurna è aumentata e la sensazione del caldo è forte anche se siamo solo a gennaio, ma non si suda perché l’aria è molto secca. Mangiamo al sacco e prima di sera rientriamo al campeggio, dobbiamo preparare tende e bagagli per una tre giorni di fuoristrada nel deserto dell’Akakus. Lo Jebel Akakus è un museo a cielo aperto, incisioni rupestri brillantemente realizzate su rocce di scuro basalto, contornate da alte dune, uno spettacolo unico dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, graffiti di rara bellezza che testimoniano il tempo, da 10000 a 4000 anni fa, in cui la regione era verde, rigogliosa e popolata; a poco a poco il cambiamento climatico ha asciugato fiumi e laghi e ha sommerso tutto con la sabbia. Oggi è uno dei punti più caldi della terra. Siamo entrati nell’Akakus da Al-Awenat dopo aver scorrazzato per circa 300 km. su dune altissime, altro che Gardaland. Attraversiamo le regioni dell’Addad, dell’Awiss, del Teschuinat fino al famoso grande arco di Fozzigiaren, la nostra carovana di fuoristrada è preceduta da un camion 4x4 con tutte le derrate alimentari, un cuoco e i suoi assistenti che ci preparano un ricco buffet a pranzo e una meravigliosa cena calda alla sera allestendo una tavolata su dune panoramiche. Per tre giorni siamo solo noi in una immensità di sabbia, su dune altissime, con davanti ai nostri occhi un panorama fatto di silenzi e di colori, il tramonto nel deserto è uno spettacolo indimenticabile di colori che dal giallo arrivano fino al rosso con tutte le sfumature intermedie. L’accensione di un fuoco e la visione delle stelle completano la serata, e la notte si riposa nelle piccole tende ad apertura rapida della Decathlon di cui ogni equipaggio è dotato, tempo di apertura due secondi, tempo di chiusura variabile di volta in volta con l’aiuto di tutti. Per le necessità fisiologiche abbiamo a disposizione l’intero deserto illuminato dalla luna, senza però allontanarsi troppo perchè le dune sembrano tutte uguali e possono confonderci nel trovare la giusta strada del ritorno alla tenda. Dopo tre giorni di questa esperienza randagia rientriamo al campeggio e lasciamo questo meraviglioso angolo di deserto che le testimonianze rupestri della presenza dell’uomo e delle foreste presenti fino a migliaia di anni fa e le dune altissime che il vento modella continuamente non possono lasciare indifferenti, anche se abbiamo viaggiato in tutta sicurezza su formidabili 4x4 guidate da autisti locali in grado di non perdersi nella magnificenza di un paesaggio splendido ma duro, impietoso e capace di farci sentire pure noi un granello di sabbia in quell’universo. Non abbiamo mai visto una nuvola in cielo, è come essere stati dentro un quadro futurista, noi i puntini in movimento nella staticità di due colori, quello azzurro del cielo e quello della sabbia. Nel Sahara ti rendi conto che tutte le comodità con cui viviamo tutti i giorni e che ci sembrano indispensabili, lì non contano niente; la grandezza di una esperienza simile è che ti confronti e capisci che si può vivere in modo completamente diverso senza essere meno felici o meno ricchi, il sedersi alla sera attorno ad un fuoco e cantare, suonare o raccontarsi qualcosa può essere più piacevole che guardare la televisione; e come dimenticare quel cielo, pieno di stelle che sembra si abbassino per farsi toccare. Se poi hai la fortuna di trovare una persona che ti descrive in modo appropriato ciò che vedi provi una sensazione diversa e straordinaria. Il mattino successivo lasciamo il cam- [...fine] pens•ıonat pensı ato o del fronte al mare, di notevoli dimensioni avendo un diametro di quasi 100 metri e 5000 posti a sedere. Interessantissimo il fondale costituito da una serie di nicchie e da un triplice ordine di più di cento colonne che si innalzano per oltre 20 metri sopra il palcoscenico. Viste le sue dimensioni è visibile anche da molto lontano ed il suo affacciarsi sul mare lo rende veramente spettacolare. La nostra visita in Libia è finita, affrontiamo il tratto che ci separa dalla frontiera tunisina, sbrighiamo le formalità di uscita, riconsegniamo le targhe provvisorie, salutiamo con affetto i nostri accompagnatori e torniamo a casa con il ricordo di un viaggio unico che ricorderemo per sempre. In questi trentacinque anni di viaggiatore itinerante ho girovagato per tutta Europa, spingendomi all’estremo est della Turchia, scorrazzando sugli altopiani anatolici, fino al lago Van, sulla montagna del Nemrut Dagi, alle pendici del Monte Ararat, fino ai confini con Iran, Siria, e poi Marocco, Tunisia, tutti paesi del Nord Europa, Capo Nord comprese alcune isole del Mare Artico per vedere le balene, ma il viaggio in Libia è quello che più mi è rimasto nel cuore, e a chi mi ha chiesto impressioni sul viaggio la mia risposta è sempre stata ‘è il viaggio di una vita’, una frase a testimonianza delle grandi emozioni che mi ha procurato. Il giudizio è chiaramente soggettivo, ed è forse anche condizionato da quello che è avvenuto in Libia dopo la nostra visita, il pensiero che non si possa più andare la rende ancora più desiderabile, e mantiene ancora più vivi i ricordi, ma è anche la dimostrazione che come diceva lo scrittore americano John Steinbeck “le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”. La nuova voce peggio di Takerkiba e iniziamo il lungo viaggio di circa 1000 Km. che ci riporta sulla costa mediterranea, è la parte più monotona del viaggio, ci fanno compagnia oltre al sole e alla sabbia i dromedari allo stato libero e i ciuffi di arbusti trasportati dal vento, copertoni abbandonati e animali morti e rinsecchiti. L‘asfalto è una striscia nera sempre dritta, l’unica attenzione è la mancanza a volte di alcuni tombini che potrebbero rappresentare un serio guaio. Purtroppo il camper di Salvatore comincia a fumare, il consumo di carburante aumenta enormemente, ma con questi motori a controllo elettronico non possiamo trovare una soluzione con i meccanici locali, sistemeremo tutto presso la Fiat di Tunisi. Prima tappa mediterranea è la città romana di Leptis Magna ed è una sorpresa mozzafiato. Dopo aver visto tutti i resti dell’impero romano presenti in Europa scopriamo la più vasta città romana costruita in Africa ed anche la meglio conservata al mondo; questo è dovuto alla tipologia del materiale utilizzato per la costruzione, un robusto calcare, che le ha consentito di resistere ai terremoti e all’usura inesorabile del tempo. Le sue rovine, l’arco dell’Imperatore Settimio Severo, i fori, le terme di Adriano, il teatro, si sono tutte straordinariamente conservate e sono rimaste tracce sufficienti per immaginare come doveva essere il centro urbano, un esempio da manuale di pianificazione urbanistica che incarna la sontuosità dell’antica Roma. Prossima tappa Tripoli, la capitale, classica città della costa africana del Mediterraneo, piena di colori, trafficata e con un interessante Medina e il suo Souk. Particolarmente interessante il Museo Jamahirya, contenente oggetti che ripercorrono la storia del paese e della rivoluzione fatta da Gheddafi; il libretto verde contenente i suoi scritti è in vendita ovunque. Particolare che ha colpito noi italiani è la presenza di due gigantografie all’ingresso del Museo, entrando sulla parete di sinistra Gheddafi con Berlusconi e su quella di destra Gheddafi con D’Alema, questo rapporto bipartisan è dovuto all’aiuto ricevuto da Gheddafi dai nostri due Capi di Stato per la realizzazione del Museo e per la consulenza archeologica italiana. Ci spostiamo a Sabratha altra perla romana che se fosse in qualche altro posto e non così vicino a Leptis Magna sarebbe considerata la più bella città romana del Mediterraneo, è comunque magnifica soprattutto per il teatro posto di 19 Napoli - Piazza del Plebiscito trasferta napoletana La del La nuova voce pensı•ıonat pens ato o di 20 Adrio Tenucci Molti anni orsono, per motivi di lavoro, dovetti trasferirmi a Napoli. Partii pieno di entusiasmo trattandosi di una bella Città, patria del grande Eduardo, culla della bella musica da me intensamente amata; convinto di potermi godere dal vivo tanta beltà. Un conto è la fantasia ed un altro conto e la realtà. Alloggiavo all’ albergo Torino e la mattina per recarmi sul posto di lavoro, transitai davanti ad un bar che attirò la mia curiosità e quindi entrai, andai alla cassa pagai per otenere un babà ed un caffè , la cassiera mi consegnò NUOVI SOCI Sono entrati a far parte della nostra Associazione i seguenti nuovi Soci: ORSINI GUISEPPE – Roma TALLUTO ROBERTO – Caltanissetta CONTRIBUTI VOLONTARI È pervenuto alla nostra Associazione, per le proprie attività organizzative e per il periodico “LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO”, un contributo volontario da parte di: GALARDI MARIA LUISA VED. GRANAI – Siena tono duro e reclamai; questi disse: ”scusate dotto’ mi sono distratto” e mi porse, in modo, oserei dire, sgarbato, una tazza di caffè, che invece del buon, famoso caffè napoletano era una ciofeca, che appena assaggiai e indignato me ne andai. Giunto sul posto di lavoro mi rivolsi ad un collega napoletano esponendo quanto mi era successo; il collega sorridendo mi disse: “ma Lei sulla contromarca ce l’ha messe le cento lire? Qua si usa così”. La mattina seguente, edotto sugli usi e costumi del luogo che non intendevo trascurare, mi adeguai. Appena posata la Contromarca adornata dalle cento lire , alla velocità della luce, mi venne servita la tazzuriella e’ caffè con una crema che lo zucchero faceva fatica a penetrare; soddisfatto mi gustai finalmente il famoso caffè napoletano ed andai al lavoro. La mattina seguente appena varcata la soglia, da lontano il barman mi appello: “Dotto’ o solito ?” ed io: “Grazie o solito”. Cari amici vi dò’ un consiglio, se andate a Napoli rispettate gli usi e costumi, vivrete bene e felici, altrimenti sarete miseramente sconfitti. una contromarca costituita da un cerchietto di ferro, simile ad una moneta che avrei dovuto consegnare al barman per ottenere il caffè. Mi diressi DALLA DELEGAZIONE DI BARI Il collega ROSSINI MICHELE che è stato nominaverso il settore della pato ‘Commendatore dell’Ordine Equestre del Santo sticceria e mi gustai un Sepolcro di Gerusalemme’, da buonissimo babà, quindi Sua Eminenza Reverendissima mi recai al bar, posai la Cardinale EDWIN FREDERICK contromarca ed ordinai il O’ Brien, Gran Maestro delcaffè, in attesa che questo l’Ordine Equestre del Santo arrivasse, vidi servire alSepolcro di Gerusalemme. cuni clienti arrivati dopo Al neo Commendatore i raldi me. Inquietato dal fatto, legramenti dell’Associazione. mi rivolsi al barman con I NOSTRI LUTTI Comunichiamo con vivo cordoglio la scomparsa dei Colleghi: ANGIOLINI LAURA – Firenze BACCI ATHOS – Ripa di Versilia BALDELLI MARCELLO – Orbetello BECATTELLI RENATO – Monteriggioni BERNARDINI GUIDO – Bologna BERRETTINI FABIO – Siena BICCHI GIORGIO – Foiano della Chiana BOILA GUGLIELMO – Perugia BUONAPROLE FERRUCCIO – Firenze CASINI LILIANA – Siena CASTELLANO GIUSEPPE – Chiusi CONTI GABRIELLA – San Felice Circeo GRAMIGNI VANNA – Firenze IMPERIALI MARIA LUISA – Roma LUCATTELLI SERGIO – Prato MELLANO RENATO – Torino MICHELI GIACOMO – Foligno MICHELI SERGIO – Siena NERI LEANDRO – Siena PURINI CARLO MARIO – Altopascio SIANI UGO – Cava dei Tirreni SIMONINI ENNIO – Arezzo SPRUGNOLI MARA – Siena TRONCI GIORGIO – Pistoia Quanto riportato nel testo che segue potrebbe sembrare un insieme di banalità da tutti conosciute, ma gli argomenti sono troppo seri per ignorarli, e pur trattandosi di verità lapalissiane, ultimamente si è voluto dar loro un’impronta di ufficialità, stabilendo perfino il grado di pericolosità a cui va incontro il genere umano in merito agli argomenti trattati. La ricerca e stata effettuata in Svezia lo scorso febbraio da una decina tra psicologi e scienziati del comportamento umano i quali, in base a ricerche e statistiche elaborate a livello mondiale, hanno stabilito che, se portati all’eccesso, questi comportamenti, cinque in tutto, risultano estremamente pericolosi per l’incolumità personale e soprattutto collettiva. Personalmente sono convinto che questi luminari non avessero altro da fare, stabilendo esattamente le priorità di tali catastrofi. Comunque vale la pena conoscerle, anche se in maniera ridotta a causa del poco spazio a disposizione. Esaminate in ordine decrescente, la pericolosità di rischio dimostra che, se accettate ciascuna in maniera moderata, risultano piuttosto piacevoli, ad esclusione della droga, perché traslato in gergo, chi comincia con una “canna”. .. poi finisce con una “pera”! Si tratta di calamità che affliggono quasi indistintamente tutti gli abitanti del pianeta, con priorità di pericolosità che stupirà chi non è troppo informato del problema. Infatti, i primi della lista non sono gli stupefacenti, come si è portati a credere, ma la dipendenza ludica: dal gratta e vinci al poker, passando dai Casinò ai cir- coli privati, dove da secoli sprovveduti giocatori continuano a lasciare fortune e beni di famiglia, fino ad arrivare ad oggi, con migliaia di padri di famiglia che sperperano i loro stipendi alle slot- machine, mentre massaie incoscienti buttano i soldi della spesa per grattare pezzetti di cartoncino, nella vana speranza di arrotondare le magre entrate. Secondo nella lista è l’alcol. Non il bicchiere di vino ai pasti, ma il vezzo malsano di certa gioventù che, nelle “serate alcoliche” organizzate da certi locali di tutto il mondo. Ubriacarsi è il solo modo per “apparire”, percorrendo cosi la strada per l’alcolismo irreversibile. In “primis” gli schianti notturni in auto, con vittime spesso innocenti, poi una vita miseranda in cui la bottiglia è il solo credo valido da perseguire. Leggere le statistiche in proposito è avvilente ed impressionante se non si è preparati. Terza disgrazia dell’umanità risulta essere il fumo di tabacco. C’è un detto che asserisce: “ In merito alle più gravi malattie mortali, tutto può accadere a chiunque, ma comunque accade a chi fuma! “ e nulla è più veritiero. Per fortuna oggi si è fatto molto per indurre i fumatori ad alimentare il loro vizio solo all’aria aperta. I giovani non possono ricordarlo, ma i lettori del nostro giornalino avranno vissuto senz’altro le serate asfissianti nei cinematografi, dove fumare era permesso.. . e tutti fumavano! Personalmente (io non fumo) ricordo di essere stato costretto ad uscire dal teatro Sistina di Roma durante la rappresentazione del Rugantino prima versione. Uscire o rimanere pens•ıonat pensı ato o Mario Masseti del di soffocato da una nebbia azzurrina che faceva lacrimare gli occhi e toglieva il respiro! Quarto: finalmente la droga! I commenti sono superflui. Non basterebbero le pagine di un dizionario per descrivere i danni indotti dagli stupefacenti, ed ognuno di noi ne sa abbastanza per rendersene conto. Riguardo all’ultimo argomento, debbo confessare che io stesso non me l’aspettavo. Si tratta del gioco del calcio! Ebbene sì. Proprio dello sport definito il più bello del mondo. Le partite di pallone tra le squadre nazionali del cuore; le sfide parrocchiali e di quando si giocava da ragazzi sui campetti di periferia! Il gioco del calcio viene definito fautore di drammi insospettabili, capaci di sfociare in violenze tardive dovute alla forza di entusiasmi o rabbia repressi, trattenuti a livello inconscio. È ancora aperta l’inchiesta che tutti conoscono per l’uccisione a Roma del tifoso napoletano. Risalendo indietro nel tempo, non possiamo mettere nel dimenticatoio la strage dello stadio di Heysel, avvenuta a Bruxelles il 29 maggio del 1985 nella finale tra Juventus e Liverpool, dove a causa delle intemperanze da parte degli hooligan del Chelsea, arrivati in Belgio proprio per creare disastri degni della loro nomea di “ distruttori”, morirono 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi ed 1 irlandese: 39 morti a causa dell’odio fomentato dal tifo degenerato! O le 66 vittime dello stadio Luzhniki di Mosca il 20 ottobre 1982, travolti dall’ira dei tifosi dopo la partita tra lo Spartak e gli olandesi dell’Harle. È ancora lo sport più bello del mondo? Gli scienziati svedesi forse non hanno torto nel definirlo uno dei drammi dell’umanità! Qui finisce la lista dei “cinque“, con la speranza che non ne venga mai trovata una “sesta”, ancora peggio delle altre. La nuova voce i 5dell’ dr drammi Umanità 21 Il cuoco aifornelli a cura di Flavio Egni del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o Sono ormai prossime le festività natalizie e come sempre la fantasia culinaria si mette in movimento alla ricerca di qualcosa di nuovo o di originale da presentare in tavola ai nostri commensali. Le nostre abitudini per vari motivi stanno cambiando, e quello che era il momento di incontro con tutta la famiglia allargata, cioè il pranzo di Natale, non sempre si presenta possibile, ed allora è ormai divenuto uso anche da noi anticipare il convivio alla sera della vigilia di Natale per consentire una più ampia partecipazione. Salvo ripetere con un altro pranzo, magari con diversi contenuti, il giorno di Natale. È divenuta consuetudine che quasi sempre la cena della “vigilia” sia principalmente a base di pesce, per questo presentiamo un menu’ adatto all’occasione. 22 Antipasti Acciughe marinate Ingredienti: per sei persone; 500 g di acciughe fresche, farina q.b., 2 bicchieri di aceto bianco, 3 cipolle rosse di media grandezza, 4/5 foglie di alloro, Olio evo, Olio per friggere, sale q.b., peperoncino a piacere. Pulite le acciughe privandole della testa e della lisca, asciugatele, infarinatele e friggetele in abbondante olio ben caldo. Ottenuta una bella doratura, toglietele dal fuoco e mettetele su un foglio di carta assorbente, salate leggermente. In una padella fate andare in olio evo le cipolle tagliate a fettine, mescolate e fate rosolare senza farle cuocere troppo. Aggiungete ora l’aceto (circa due bicchieri) e poco più di mezzo bicchiere di acqua, le foglie di alloro, sale e peperoncino spezzettato (se gradito). Fate cuocere a fuoco baso per circa 5 minuti. Mettete le acciughe fritte in un idoneo recipiente e versateci sopra il composto di cui sopra, coprite e fate marinare in frigo per 24 ore. Gamberi rosa e fagioli Cannellini Ingredienti: 500 g di gamberi rosa o in alternativa gamberoni, 400 g di fagioli cannellini o tondini, 3/4 arance, 1 limone, olio evo, timo o prezzemolo o erba cipollina, sale e pepe misto q.b. In un recipiente condite i fagioli già cotti con olio evo, il succo di limone, sale e pepe. Sgusciate i gamberi lasciando le code attaccate alla testa, poneteli in un capiente vassoio, salateli leggermente versateci sopra il succo delle arance q.b. e fate marinare per una mezz’ora. Sbattete il rimanente succo di arancia con sale, pepe, olio evo e foglie di timo o prezzemolo o erba cipollina. Condite i gamberi sgocciolati con il composto di cui sopra, metteteli in un vassoio di portata, con attorno i fagioli già pronti, decorate con foglie di timo o prezzemolo e erba cipollina e alcune fette di arancia. Primi piatti Risotto di pesce a modo mio Ingredienti: 500 g di riso, 1 o 2 calamari secondo grandezza, 1 o 2 seppie, 1 kg di cozze, 1 kg di vongole, 500 g di gamberi rossi o rosa, 1 cipolla media, 3 spicchi d’aglio, un ciuffo di prezzemolo, vino bianco, brodo di pesce, olio evo sale e pepe q.b. Pulite i calamari e tritateli finemente, tagliate le seppie a striscioline sottili, aprite le cozze e le vongole separatamente, eliminate poi i gusci e trattenendo, dopo averla filtrata, la loro acqua di cottura, sgusciate i g a m b e r i lasciandoli uniti alla testa. Nel frattempo fate cuocere la pasta, due minuti prima della cottura prevista scolatela e passatela nella padella del sugo con il prezzemolo tritato, un po’ di acqua della sua cottura e olio evo a crudo. Fate saltare a fuoco vivo fino a che non si sarà ristretto il condimento fino a formare una cremosità. Servite ben caldo. Ingredienti: 1 kg di pesce spada a fette alte circa un cm o meno, 1 cipolla, 3/4 spicchi d’aglio, 1 foglia di alloro, un ciuffo di prezzemolo, un cucchiaio di capperi, 2 pomodori maturi privati della pelle e dei semi, vino bianco secco, farina, olio evo, sale e pepe q.b. Togliete la pelle e tagliate a pezzi di media grandezza il pesce spada, infarinatelo e fatelo friggere in una padella con abbondante olio. Ponetelo su carta assorbente e salatelo. In un tegame con poco olio evo mettete la cipolla e gli spicchi d’aglio tritati, l’alloro a pezzettini, i pomodori spellati e senza semi tagliuzzati a piccoli dadini, sale e pepe. Cuocete a fuoco medio per circa quindici minuti, togliete dal fuoco ed aggiungete i pezzetti di spada fritti integrandoli nel sugo che si sarà formato, unite il prezzemolo tritato ed i capperi distribuiti uniformemente. Passate in forno a 180 gradi per 15/20 minuti e servite caldo. Anguilla alla griglia Terminate la cena della vigilia di Natale nel modo più tradizionale. Ingredienti: 1 kg e mezzo di anguille, alcune foglie di alloro, sale e pepe q.b. Pulite le anguille privandole delle interiora e della testa, tagliatele a pezzi di circa 10 cm, infilzatele negli spiedini alternando con pezzetti di foglie di alloro, salate e pepate a piacere. Cuocete sulla griglia girandole spesso. Servitele ben calde accompagnate con spicchi di limone. UâÉÇ tÑÑxà|àÉ xw âÇ vÉÜw|tÄx tâzâÜ|É w| UâÉÇ atàtÄx pens•ıonat pensı ato o Ingredienti: 500 g di spaghetti di qualità, 2 kg di cozze, 5/6 spicchi d’aglio, un ciuffo di prezzemolo, 500 g di pelati ben schiacciati o il corrispondente di pomodori datterini in scatola sempre ben schiacciati, olio evo, sale, pepe e peperoncino q.b. Fate aprire le cozze secondo consuetudine, separatele dal guscio e trattenete dopo averla filtrata la loro acqua di cottura. In una capiente padella dove poi farete saltare la pasta in olio evo abbondante fate andare l’aglio tritato finemente senza che cambi di colore, inserite le cozze parte tritate grossolanamente e parte intere, fate andare a fuoco vivace per qualche minuto, bagnate con vino bianco secco e fate evaporare. Aggiungete ora i pomodori che preferite con un po’ di acqua di cottura delle cozze e fate andare per pochi minuti. Attenzione al sale, vale quanto sopra detto! Pesce spada in guazzetto del Pasta con le cozze Secondi piatti La nuova voce In un tegame idoneo fate rosolare un trito di cipolla aglio e prezzemolo sale e pepe, aggiungete i calamari e le seppie fate ritirare il liquido che si è prodotto ed inserite parte delle cozze tritate grossolanamente e parte delle vongole. Fate insaporire a fuoco vivo ed irrorate con vino bianco secco. Evaporato il vino immettete il riso e sempre a fuoco vivo fate tostare. Portate a cottura a fuoco basso con il brodo di pesce ed il liquido delle cozze e vongole. Quasi alla fine inserite il resto delle cozze intere, delle vongole ed i gamberi. Attenzione all’uso del sale perché cozze e vongole ne portano in quantità. Fate riposare qualche minuti prima di servire. 23 Assistenza sanitaria ATTENZIONE NON È AUTOMATICA !!!! Siamo alla fine dell’anno. Hai ancora documenti di spesa? Ricordati di inviarli con la massima sollecitudine. Non aspettare la fine di gennaio (termine ultimo) per non incorrere nel rischio che ti vengano respinti, perché pervenuti alla Caspie oltre la data massima consentita, magari per semplici ritardi postali! Hai effettuato l’adesione per il 2015 in via telematica, o qualcuno lo ha fatto per te? Ricordati di ripeterla per il 2016 non appena riceverai la lettera poiché l’ adempimento deve essere rinnovato ogni anno per se stessi e per gli eventuali familiari a carico e non. del La nuova voce pens•ıonat pensı ato o Hai effettuato l’adesione per il 2015 in via cartacea a seguito del nostro sollecito? Noi non potremo 24 ripetere l’operazione! Se non vuoi perdere la copertura devi effettuare l’adesione per il 2016 solo con la modalità telematica, avvalendoti eventualmente, in caso di difficoltà, di ogni possibile intermediario di tua fiducia. L’Associazione cercherà di aiutarti per quanto possibile. Se non avrai ricevuto la lettera entro febbraio, contatta l’Associazione! In ogni caso effettua comunque l’adesione. Se non vuoi pagare il contributo richiesto per il ‘Disciplinare D (con prestazioni aggiuntive)’, scegli il ‘Disciplinare E (senza prestazioni aggiuntive)’ per il quale non è previsto al momento alcun contributo. Ti sarà comunque garantita la copertura per i ricoveri ed interventi effettuati al di fuori della sanità pubblica, per i quali altrimenti la spesa resta a tuo totale carico. Felice e Prospero Anno Nuovo Best Wishes for New Year Meilleurs voeux pour la nouvelle année с Новым годом Feliz año nuevo 新年好 ευτυχισµένο το νέο έτος ةديعس ةديدج ةنس Glückliches neues Jahr 明けましておめでとうございます