#ffLe&fi.m
BERGEGOI
Una novella inedita d.ella saga liguronea
I
Un vulcano si è risvegliato I
e il tempo si è fermato a Liguronia
di Fabulator
Ero il oomeriooio di un nrimo Moooio di
sole- Ézoouirelì ouru di liouronio.iÉduto
s'0wi0v0 verso I'Aoenzio d'olforidi
su di uno" oorichino nei oiÉrdini dentroli.
cercovo diimoltire le libo-oionie olieccesi
del pronzo. Avevo foilotroldorio ron gli
omiti uolli: ouolche coro. discussronr su
uno nu'ovo mbrco diso«inti4i e quokhe
oiro di volzer ol suono di uno fisormoruco.
Voloe.
Eroho due orondi urofessionisti e. ouosi
due
suoiumiciche sichiomovono il Goflo e lo
semDre. riusrivono od offittorri. oi
booionii. uli innumerevoli e veiusti
r VÉZZ| PORTtO /
SptZtO GUIIURA1E
Ritrovomento sforico - militqre oYezzi
di Morio Morchisio
Nel
lenitorio
comunole di Vezzi Pofiio, in frozione Borghi, aistono i ruderi di quello che polrehhe
esserc stalo il "poslo di guordio" dello "Porto di Spogna". Lo "Porta di Spogno" ero l'ingresso
nord orienlule del lfrorthesolo di tinole, rcduto doi morchesi Del hnetlo allo Spogno nel XVll
secolo.
pet queslq ricere è slato h hellhsimo tonpo di un dipinto
la didascolio dke "Vue prke do lo porte d'kpogne prés Veai 21 ùclohre 1868". L'ocquerello fa porte del lihro "Dt Nizzo o Genovo, impressioni di vioggio"
edito doll'ktituto lnternuziontle di studi liguri nel 1992. ll comnento per il copitolo "ll Finoh'
Lo hihliogrofio che ho doto
di
lo
spunto
Anno De L'Epinois nel 1868;
rag.lxor Giuggiola del lluseo Archeologko del finolese. Dollo dettoglioto desuizione dei
riferimenti poesoggistid non è stuto diffidle risolhe ol posto nel quole è stoto reolizzoto il disegno;
è del
vìio
ooiorlom'enii di Ezoouire.
Dhvonti oll'Aoenzio" r'ero uno oronde
0nimozione: ùn'orche$rino. unE delle
lonle inooooiole dol (omuné nei oiorni
di festo. ito-vi suonondo un olleoro fiofivo
e lo oehle bollovo. Ad un lroilo il G0il0
e lo folpe solirono sul polco e cominciorono
o (oniore uno (otizone di Edoordo
è infafii hastslo stoltore uno folo del silo per confronlorlo con I'ocquerello di Anno De L'Epinois.
Skuro di lrovormi nel luogo giusto, mi sono guordolo altorno per vedere se fwse rimosto quokhe
reslo dell'imporlonte poslo mililore ed infalli poco distonle, sommerso dai rovi, ho lrovoto uno
slrullurs muroil in pielro, uke e sobhio, ome si può nolore nello foto puhbliuto sul giornale.
Le dimensioni del monufolto sono 4 metri di lughezzo, 2 metri di ahezzo e 50 centimelri di
spessore; in olto il muro s'inrurva e formo uns volts ed oll'ohezzo di un melro dol suolo e od
uno dislonzs di 2 melri tru loro di lprono due feriÌoie quodrole e sezione coniru.
I'immolinconivo. Il rumore di uno fonhno
lo distohe doi suoi oensieri e oli stimolò
Bennolo:
"Quonlo fretlo, mo dove roni, dove voi?
i mezzi a disposizione, sorehhe interessonte effelluore uno xovo per scoprire il perimelro
rlello slrulturo e sludiore gli evenluoli reperli che polrebbero essere celoti dol leneno. lli auguro
Poi s'ero rilrovolo su ouello oonrhino
senzo sooere (ome ci fos'e onivirlo. Forse
gli omici gutti, che ovevono in progr0mm0
uno punlotino in uno bolero. lo ovevono
sroritoto lì oerrhé ero divenlolo lroooo
noioso ed inoombronte.
ll
un bisoono uroenie. S'ovviò verso il
Diurno, ùno dellé meroviglie di Liguronio,
dove nioni ionole ovevono-diseonoio srené
erotiche in siile pompeiono. Glinossorono
dovonfi okuni verrhietti rhe correvono
verso lo Piozzo del Monumenlo oi (odufi.
vicino ollo uuole si lrovo il Diurno. "(osti
se ri 0s(0lli 0er un m0menlo (00ir0i.
Lui è il Goilo ed io lo Volpe, stiorho in
gioco delle bo«e rhe n'ellh inusirof, suonwo
le morocos.
Ezofluire cercò di forsi nolore ogilundo il
ll
Diurno sorù
chiuso
imnrbrooobilmenle olle ore diciosselle"
oli'fece in distinlo sionore. the oer for
lo mia segnolozione sio utile a questo xopo.
nello rontorio D0rro((hiole. re00evo il
r0nt0 menlre là Voloe. più'esoiilo nel
)e non (0rr0n0 non 0ffrver0nno
lempo.
che
socielù
di noi ti nuoi fidore ..."
ll Gofio. the vonlovo lroscorsi do borilono
ovronno dotonere?" pensò od oho voce.
rn
Avendo
som"brero m0 quelli ronlinu'ovuno
suon0re e 0 (0nl0re:
0
irimo ovevo inforc'oto lb birirletto.
Sembrovo uno (orso od ostocoli. Uno
cornoso molrono correvo sulle oiuole e
duri rooozini le stovono oi fionrhi urlondo:
"Pislo-oool!l Pistooool!! ()crhio rhe
ll muro del "corpo di guordio dello portc di Spogno" ritrovoto oYezzi Portio.
Rassegna letteraria
di
lnld'nlo il Goflo e lo Volpe, giunfi ol gron
finolo. bollovono e
isnloyo-no:
"Quonlir freilo m0 dove rorri. dove voi?
che fortuno che hoi uvulo od'inconlrore
n0i
iui.è il Goflo ed io l0 Volpe, stiomo in
s00eld
di noi li ouoi fidore ...".
Nonostohte quelle porole 0(rollivonli,
[zouuire si erà direflb decisomenle versd
il primo molo in romooonio dello moliordo.
Eiono oiunti dovoriti-ollo oelolerio "Do
Aldo" f,ove si vendevo il oelito niù buono
del mondo. [e ronsioliò il iusto ollo vooufl.
Lui nrese un bociol rhe Éro lo soériÉlitù
dell'o roso. Due rhoozzi, seduii su un
dondolo si slovono 6'orioido nel dehors.
I boci di Aldo erono squisiti m0 quelli dei
rooozzi... che invidiol'
Lo-moliordo (00i
rinundore
il oroorommo. offisso
su di uno horhero.
dilloioseonir leotole oroonizzolo
de
(oso stesse 00ss0nd0
ner l0 menle di Ezoouire e. soioirondo.
blistrinse forle lo màno. to niozo delki
dol
(omune. GIi sembrovo inl"eressonle. [o
Rosellq Gnqco
Siete oppossionoti di Fonfiction lcsofilo, conoscete il tedesco ed ovete
occessd àd lnternet? - Sì ossomiolio oiù od un oercorso di soprowivenzo
che od uno domondo- lo ommeEionio -. Se ovàte proseouito'nello lefuro
probobi mente so pete'cos'è Gossomer Archive. Prbvotre"o fruoo rci denko
àllo ricerco di Xìrek, si trotfo di un'outrice che si nosconde"nelle selve
del-Comune diYezzi Portio dol nome poco morziono e molto nostrono:
I
I
a
n paesaggio ligure tra metafora e sentimentiL
L'ultimo romanzo di Biamonti
di Giulia Beltrametti
Francesco Biamonti awebbe doluto partecipare, invitato dalla Bibfioteca di Spotomo,
alla presentazione del suo ultimo romanzo (Le parole la notte - Einaudi 1998). In
sua assenza, proviamo a rivolgerci direttamente al testo in questione.
Nella sua opera più recente Biamonti si dedica ad una ricercata descrizione
impressionistica del paesaggio ligure. E' ii motivo conduttore di tutti i romanzi (da
L'angelo cli Avrigue a Vento largo, 1991, ad Attesa sul mare, 1994): quasi sedotto
da un incantesimo narrativo, l'autore avvolge in un bozzolo intessuto di luci e
immagini le esili vicende di cui racconla.
GiàL dall'incipit ("Spesso alla sera, durante la degenza, aveva pensato al vento che
precede la notte, dopo che il giomo con un piccolo scarto di luce, più spogtia o più
velata, ha annunciato la fine."), il lettore si trova a seguire, in un rimando senza
tregua, il continuo ondeggiare del1o sguardo dei personaggi dall'interiore all'esteriore,
dal sentimento più oscuro alle pieghe scoperte de1la natura.
Gli stessi dialoghi, nel romanzo, non vanno oltre qualche scarna battuta, per
appoggiarsi poi subito al paesaggio, sostituendo alle parole la contemplazione: in
Biamonti la comunicazione, per essere significativa, deve farsi metafora della natura,
come se le uniche verità dicibili, e le uniche bellezze, risiedessero negli eventi
naturali. Leonardo, il protagonista, dialoga con i suoi amici, un guppo di cittadini
dispersisi per scelta tra le montagne liguri, quasi esclusivamente attraverso i colori
dei tramonti, o le mutazioni infinite del mare, o ancora le trasfigurazioni delle
stagioni.
Le parole la notte pecca di un lirismo a volte eccessivo (" Salivano due nuvole per
la rupe, staccatesi dal mare. Tingevano di rosa le ali dei falchi"), che a tratti
illanguidisce la sobrietà del1a scrittura, tanto apprezzabile nei romanzi precedenti.
Biamonti, pur evitando la tendenza irriducibilmente intimista del1a letteratura
contemporanea, si nasconde dietro un originale quanto insistito intimismo della
natura. I1 fascino della visioni nasconde una percezione panica del paesaggio: "Le
mimose sprigionavano un po'di luce quasi marina. Gli venne voglia di parlare agli
ulivi che le proteggevano. - La vostra anima coriacea non è la peggiore delle anime,"
Un linguaggio che ricorda, nella spontanea personificazione degli elementi naturali,
i poemi omerici: un sole che gioca con la rupe, unabrezza che rovista nelle tristezze
degli uomini.
Anche nella sua ultima opera, Biamonti ci propone una poetica del confine, del
vivere tra le frontiere, fisiche o immaginarie. Uno stare al margine che si scioglie
nel momento delf incontro: il territorio di cui si nutrono gli occhi del protagonista
si offre, da sempre, ai passi dei clandestini che cercano un valico attraverso le
montagne, un tempo contrabbandieri, partigiani, perseguitati politici, adesso neri,
arabi o curdi. Leonardo si imbatte in un anziano curdo: " - Se cercate il confine, è
più in 1à, nell'altra valle. - Non possiamo restare? Siamo stanchi. - Finché volete.
Gli ulivi sono fatti per proteggere. - Gli ulivi non sono Dio, - I'altro disse."
Un tocco noir segnalananazione: il giallo di un attentato mancato al protagonista,
e la ricerca quasi simbolica di una soluzione, de1 "nemico occulto" che ha sparato
nella notte. L'esistenza di Leonardo "gira intorno a un colpo di fucile", ma si realizza
solo nel coltivare, nello strappare, come un pittore, forme alia natura. Un estremo
tentativo di salvare, almeno, quella terra "verticale", a picco su1 mare,
La continua conversazione con un paesaggio luminoso e severo, diventa amara
quando si sofferma su ciò che awiene in Riviera: "Poi pensò, ma non 1o disse, che
a furia di essere dolce il Mediterraneo si lasciava massacrare" . La costa è il luogo
delle devas(azioni, che solo la fuga verso una valle in cui si indossa [il manto della
malinconia" può far dimenticare: 1o stesso autore vive da anni nell'entrotera di
Ventimiglia, coltivando mimose.
Stefionio Abote.
Siete oppossionoti di Fonfiction liek. conoscete l'itoliono ed ovete
occessò'od lnternet? Andote nel sito www.stic.it troverete tutte le
informozioni necessorie sullo Stor Trek ltolion Club. comorese ouelle
sullo fonfiction pubblicoto dol Club, che comprende méteriolè dell'oltrice
'
di cui sopro.
ll l9 Aprile u.s. l'inqlese The Sundov Teleqrof un orticolo di Bruce
Johnston "Riviero of Deoth" cloims'sith jrostitute interviene sulio
sconcertonte vicendo del seriol killer lioure. oàoi ossicuroto ollo oiustizio:
lo notizio ho ottiroto I'ottenzione deY mediàìnternozionoli e "n"l .oré
del quotidiono inqlese il letfore si trovo di fronte od uno roooresentozione
in siile Jock lò squortotore, non tonto distonte'dollo
reoltò.
Troverete in librerio uno interessonte collono di volumetti dedicoti ollo
Liqurio, dello coso editrice Sooeo. dol titolo "Collono Liourio Guide":
pÉcole quide che ci fonno coioiéere le corotteristiche Éeneroli dellé
Volli de[Io nostro Reqione, I'ombiente. le feste relioiose]fiere. soore.
posseqqiote ed escuriioni dell'entroterio oncoro sco"nosciuto. PérchÉ lci
Liquriò-non è solo more. le sue volli rocchiudono piccoli lembi di terre
dà scoprire, testimonionzo dello culturo contodin'o. del lento scorrere
del tempo, di come si può oncoro vivere di cose iemplici e noturoli.
PREBOGGION E PRESCINSEUA è un curioso libretto dello collono "ll
Golfo" che con oltri titoli Drooone lo riscooeric deoli ontichi sooori dello
Ligurio ed insegno o conbscère e od usole in cuciÉo le erbe sfiontonee.
Del genovese lvo Moroschino un nuovo libro di ricordi e poesie "Bosso
MoÈo - Spotorno lo Bello".
lniziomo un petrolso gortronomi(o nei risloronli del comprensorio
-
{a ricetta di Claudio E
Claudio Pasquarelli è il titolare del1'omonimo albergo ristorante di Bergeggi,
balzato al vertice della cucina italiana, da quando trasferitosi a Bergeggi
ha ideato una proposta gastronomica ligure elegante e pregiata, costruita
con materie prime semplici e solari: pesce, erbe, olio etra vergine, frutti
esclusivi della pietra e del mare.
Gli abbiamo chiesto di presentare ai lettori de IL SOLE la sua ricetta del
famoso Cappon Magro eccola;
Cappon Magro
Ingredienti per quattro persone
f
I chilogrammo;
50 grammi di mosciame di tonno; I aragosta; 8 gamberi; 4 scampi; 200
grammi di calamari; 4 ostriche; 2patate;2 carote;100 grammi di fagiolini;
1 scorzonera; 1 barbabietola rossa; 8 asparagi; 2 carciofr d'Albenga; 2
gallette di pane da marinaio; 2 uova sode tagliate a spicchi; Olio etra
vergirre; aceto; limone; tur".Oif,l..ro
pesce a came soda (pesce cappone, dentice, orata) di circa
rorro
l0 olive snocciolate; 40 grammi di pinoli; 4 cucchiai di pangrattato;
50 grammi di capperi; 2 tuorli d'uovo rassodati; 1 spicchio d'aglio;
2 acclltghe sotto sale ben lavate; prezzemolo; 110 grammi di olio extra
vergine.
Seqnoliomo lo terzo iniziolivo editoriole del Centro Storico Culturole
Civ-itos Nouli dedicoto ollo leggendorio figuro del Vescovo Euqenio,
Potrono dello cittò. Nello riceràà imorontotà su storio. fede. hodrzione
si sono cimentoti: Don Giuseooe Bàrtolotto oiò vice'oorroco di Noli.
Cloudio Monzino. Gionfr<iÀco Uccelli
Girliono Moooio. Lo
""
pubblicozione è disponibile nelle rivendite
specioìIzzote.
Di Morio Luiqio Pirovono Proto. ooetesso sootornese. seonoliomo e
pubblichiomo" uno poesio dol titàlb " L' introvérso" : i risvoltidell'onimo
i.rmono sono moheplici e soesso ionoroti. oer incooocitò di comorensione
o per indifferenzci. Questo poeiio ceràà di rilevorne uno in{uietonte,
nello segreto speronzo di dòre un possibile oiuto.
L'introverso
Tormentoto modo
di forzoti silenzi
e turbomenti inesoressi.
Silenzi timoròsi
d'imolorore oiuto
silen!i d'orooolio
o roffo.ont"oÉno
,"rr"ru?"fp"
Vio Mozzini - Te|.74.72.70
SPOTORNO
1AYAIIDERIA IGTIA
di Morinelli ilololio & Giustino
SPOIORN0 - Vio Goriboldl 76
silenzi slrozionti
che non trovono sfooo.
E silenzi, e silenzi'
e qncoro silenzi
corichi di ribellione
e insieme di obbondono.
Treni in corso
su binori tronchi.
M.L. Pirovono
Giornoli - Riviste
Articoli Regolo
SPOTORNO
Vio Goribqldi
Esecuzione
Lavare le verdure e lessarle separatamente.
Tagliare la scorzonera e le carote a forma cilindrica, Ia barbabietola
e Ie patate a fettine, i fagiolini apezzetti e condire con olio, aceto, sale e
pepe in recipienti singoli. Strofinare le gallette con aglio e ammollarle in
acqua, aceto e sale. Preparare la salsa al frullatore sino ad ottenere una
crema omogenea. Lessare i pesci separatamente dopo averli puliti, diliscati
e sgusciati (dorare i gamberi). Condirli con olio, limone, sale e pepe. Mettere
in un piatto di portata le gallette, porre sopra il mosciame e proseguire
altemando pesce, verdure e salsa completando con i crostacei e con la salsa.
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Pagina-8 - Archivio Storico Spotornese