Borsista: Giuseppina Zacchia Docente: Chiara Zarra Tutor LNGS: Izabela Kochanek Tutor aziendale: Luca Scarcia Che cos’è la criogenia? Settore della fisica che studia la produzione e le applicazioni delle bassissime temperature (sotto i – 150 °C o 123 K); per raggiungere tali temperature, la criogenia si serve dei cosiddetti fluidi criogenici, (azoto, elio, ossigeno, idrogeno) ideali per questo impiego a causa del loro basso punto di ebollizione. 2 Applicazione delle basse temperature: • campo medico; • campo astrofisico; • campo aerospaziale; • campo alimentare; • liquefazione idrocarburi leggeri. 3 Attività svolta: procedure di sicurezza per l’utilizzo di liquidi criogenici/trasferimenti in dewar di azoto; procedura di raffreddamento di un criostato a diluizione/realizzazione del sistema wiring; utilizzo di pacchetti software : Office e CAD per la modellazione del criostato. 4 Procedure di sicurezza Utilizzo di guanti diatermici, visiera o occhiali, grembiule protettivo per scongiurare eventuali pericoli da contatto (ustioni, abrasioni, congelamenti, lesioni oculari, lacerazioni della cute, asfissia); accertarsi che il locale sia ben aerato per evitare un’eventuale sottossigenazione; uso di ossimetri in grado di rivelare la scarsità di ossigeno (criticità al di sotto del 19 %). 5 Raffreddamento criostato a diluizione 3He/4He • Un criostato a diluizione = dispositivo criogenico che isotopi 3He/4He; usa una miscela di due • sotto i 0.7 K si forma una fase ricca di 3He e una povera di 4He; • fase di preparazione/raffreddamento/fase di circolazione e condensazione miscela; • la diluizione refrigerante segue un ciclo continuo. 6 Attività di stage: gestione impianti criogenici ed ultracriogenici e relativa applicazione conoscenze acquisite; dossier tecnico sulle varie fasi di costruzione e smantellamento dell’esperimento ICARUS. 7 Punti di forza Punti di debolezza Esperienza diretta Introduzione di corsi nell’uso di impianti criogenici. formativi sulla materia. 8 9