ANNO XLVI - N. 11-12 - NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1. DCB Genova” MESSAGGIO DI FINE ANNO annunciati ti L’augurio di ritrov ritrovare Bollettino dei disastri annuncia un orgoglio smarritoo Impossibile is nothing . Mi rendo conto che iniziare un messaggio di augurio con le parole di Martin Luther King può sembrare inappropriato, ma io sono scontento o se preferite solo parzialmente contento dell’attività del Collegio appena trascorsa. E’ indubbio che abbiamo richiamato, con i dovuti modi, l’attenzione sulla nostra presenza. Siamo riusciti ad essere convincenti, abbiamo dato dimostrazione della nostra capacità di analisi, organizzando importanti convegni e partecipando ad altri apportando la nostra conoscenza ed esperienza “marinara”. Ma le energie spese per produrre credibilità non sono state sempre supportate dalla periferia del Collegio. Allora ci si deve chiedere dove e come stiamo sbagliando. Forse è scarsa la comunicazione tra il centro e la periferia, o forse le manchevolezze e le ombre sono da entrambe le parti, come quasi sempre accade. A Brindisi, dove mi trovavo per lavoro, il titolare di un’importante agenzia marittima mi sorprese piacevolmente dicendomi di essere anch’egli iscritto alla nostra associazione, precisando che lo “costrinse” il nostro capo Delegazione, comandante Cafaro. Da qui non è difficile arguire quale sia la ragione del grande successo che conta quella delegazione con i suoi 350 iscritti, meritati uno ad uno, dal com.te Cafaro che segue i giovani studenti prima e gli allievi poi, arrivando ad organizzare crociere studio a costo zero per gli studenti nautici e per la delegazione. Egli e pochi altri hanno capito quale è la ragione per cui ci si deve iscrivere al Collegio: vuol dire appartenere ad una associazione sana, con radici solide che fa della esperienza del suo glorioso passato il trampolino di lancio per un futuro dedicato alla valorizzazione della marineria italiana. Voglio aggiungere che egli ha intuito anche chi si deve iscrivere alla nostra prestigiosa associazione: gli ufficiali della marina mercantile, gli ufficiali del diporto, tutti coloro che hanno visto il mare almeno una sola volta nella loro vita, e se non questo almeno un lago o un fiume. E invece si scopre che si ha difficoltà ad associare anche chi per logica professionale dovrebbe essere parte del nostro ente. Il delegato del Collegio è chiamato a fare un sforzo: fare l’impossibile perché il pianeta mare entri a pieno titolo nel gergo della gente comune così come avviene in quei Paesi dove la cultura marinara è par- te integrante del quotidiano sapere. Per fare questo occorre avere il giusto approccio con le scuole ad indirizzo marinaro, farsi invitare, raccontare dei rumori del colore del mare, ma soprattutto essere onesti, dire a questi studenti che non è vero sia tanto facile imbarcare per la prima volta. Devono essere pazienti, darci fiducia, il Collegio è dalla loro parte. Il futuro della marineria italiana è il futuro del Collegio. Vogliamo lavorare con tutti quegli enti, associazioni e quant’altri che come noi condividono la necessità dell’obbligo da parte dell’armamento di imbarcare gli allievi ufficiali. Se questo deve passare attraverso la “tonnage tax”o altri tipi di agevolazioni per gli imprenditori, che ben venga. Cari colleghi, non perdete di vista la storia del nostro ente, che mi preme ricordare, è iniziata il 3 gennaio del 1946. Ci siamo, oggi, impegnati su vari fronti, dal diporto alla rivalutazione dell’onorabilità del titolo professionale. Abbiamo annunciato che il 2008 sarà l’anno dedicato a risolvere il problema del primo imbarco degli Allievi Ufficiali. Da qui all’anno 2013 è previsto il raddoppio della flotta battente bandiera italiana, così detto sembrerebbe che fin da adesso non dovrebbero esserci problemi di imbarco, ed allora, io mi chiedo, da dove vengono quelle richieste di imbarco da parte di allievi, mozzi, marinai e comuni in genere, che quotidianamente piovono sulla mia scrivania? Abbiamo aperto le frontiere imbarcando sulle navi di bandiera italiana anche gli extracomunitari, lo dovevamo fare, un Paese moderno e prosperoso deve pensare ed agire in questo modo. E’ sacrosanto giusto, però, solo dopo aver dato una dignitosa sistemazione a quelli che in questa nazione sono nati, cresciuti, hanno pagato le tasse e contribuito a renderla dignitosa agli occhi del mondo. Questo Natale vorrei trovare sotto l’albero un bellissimo regalo: la nostra associazione che gode finalmente della stessa rispettabilità di quella olandese o di quella greca se non di quella inglese, dove le loro donne e i loro uomini hanno la fierezza dell’appartenenza. Questo sentimento è così pregnante che contagia tutti coloro che si avvicinano e rendendoli ancora più consapevoli e numerosi. Impossible is nothing ! Auguri di buon anno, auguri di buona vita e di buon mare. GIORGIO BLANDINA presidente Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. Tragedia con disastro ambientale ‘annunciato’ nel Mar Nero: l’11 novembre scorso durante una violenta tempesta quattro navi sono affondate causando la morte di ventitre persone. La petroliera russa Volga-Neft mentre era ferma a Port Kavkaz, nello stretto di Kerch, tra il Mar d’Azov e il Mar Nero, che separa la Russia dall’Ucraina, si è spezzata in due riversando in quelle acque oltre 1.300 tonnellate di greggio. Salvi i tredici componenti dell’equipaggio. La nave era in servizio dal 1978; costruita per il trasporto fluviale, non per affrontare il mare. Il gravissimo incidente, avvenuto all’alba, ha anticipato di poche ore il naufragio di altre tre navi, due delle quali distan- ti appena poche miglia. La tempesta ha fatto affondare due navi cariche di zolfo: i nove i marinai della Volnogorsk, sono stati tratti in salvo; decimato invece l’equipaggio della seconda nave, la Nakhitchevan, con otto marinai dispersi. La quarta nave affondata è colata a picco di fronte all’Ucraina, nei pressi della penisola di Crimea: solo due marinai sono stati ritrovati sulla costa. Il Mar Nero è solcato da una flotta considerata a rischio da anni: alle petroliere russe, inserite nella black list della Ue, è vietato l’accesso ai porti europei. A pag. 2, articolo e intervista sul tema della sicurezza SEGNALE DI ATTENZIONE DEL GOVERNO VERSO LA GENTE DI MARE Appr prendista endistatto europeo europeo per gli allievi ufficiali La notizia che il mondo marittimo e della formazione attendeva giunge dopo sette anni di attesa: è stata apposta la firma del governo al decreto attuativo della Legge STCW ’95, recepita in Italia nel 2.000. In concreto significa che dopo 12 mesi di navigazione –non più 18– gli allievi possono presentarsi agli esami per il titolo di ufficiale. Come avviene nel resto d’Europa. L’annuncio del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi (nella foto), arriva il 3 dicembre scorso, alla fine di una mattinata intensa, durante la quale è stato inaugurato l’anno scolastico dell’Accademia della Marina mercantile. La sala messa a disposizione dalla Capitaneria di Porto di Genova è affollata di personalità: in prima fila siede il sindaco Marta Vincenzi, il comandante delle capitanerie di porto in Italia Raimondo Pollastrini; sul palco si alternano il presidente della Provincia, Alessandro Repetto, “San Giorgio” premia la tutela dei marittimi Antonio Parlato, presidente dell’Ipsema (Istituto di previdenza del settore marittimo), riceve la prestigiosa targa “San Giorgio” dalle mani del comandante Giorgio Blandina, presidente del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M., come riconoscimento della sua fattiva opera a favore della gente di mare. A pagina 4, ampio servizio fotografico. il comandante Ferdinando Lolli, Renato Causa della Fit Cisl, Stefano Messina di Confitarma. Tra il pubblico si scorgono tanti giovani, in divisa e non. L’annuncio del ministro Bianchi è accolto con un grande sospiro di sollievo. “E’ un segnale forte, finalmente -commenta Giorgio Blandina presidente del Collegio nazionale Capitani L.C. e M.- un governo si è accorto dell’importanza della gente di mare per lo sviluppo del nostro paese...” Si porta così definitivamente a 12 mesi il periodo di imbarco per poi tenere gli esami in capitaneria e diventare ufficiali. “Il decreto -ha detto il ministro Bianchi- affronta in maniera organica la materia, ridefinendo anche gli aspetti formativi e professionali di chi sceglie la vita in mare: il nostro scopo è quello di allargare la platea dei giovani che lavora sul mare.” Pollastrini lancia la sfida della formazione continua Nella sua prolusione in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico all’Accademia della Marina mercantile di Genova, l’ammiraglio Pollastrini, comandante generale delle Capitanerie di porto, ha messo l’accento sulla valorizzazione delle risorse umane, lanciando la sfida della formazione continua. A pag. 12 VITA E MARE 2 NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 IL PARLAMENTO EUROPEO STA PER VARARE UN PACCHETTO DI NORME RESTRITTIVE Navigazione più sicura con l’arrivo di “Erika III “ Il progetto si chiama “Erika III”, dal nome della petroliera naufragata nel 1999 al largo delle coste bretoni dopo essersi spezzata in due. Una marea nera aveva invaso le coste francesi: un disastro da cui l’Europa prese spunto per predisporre nuove misure di sicurezza per i trasporti marittimi. I primi provvedimenti a livello comunitario “Erika I”, “Erika II”, furono quelli che per primi stabilirono l’aumento dei controlli sulle navi nei porti e il divieto di navi a scafo semplice per il trasporto petroli. Fino all’attuale terzo pacchetto presentato dalla Commissione europea nel 2005 e che dopo un lungo iter di discussione è stato approvato in prima lettura dal Parlamento europeo. “Erika III” include sette proposte legislative distribuite in due filoni principali: una migliore prevenzione degli incidenti e dell’inquinamento ed una più efficiente gestione delle conseguenze degli incidenti. Dopo la prima lettura in Parlamento, l’iter legislativo comunitario proseguirà con l’esame della proposta di direttiva da parte del Consiglio e degli Stati membri. Con risoluzione del 25 aprile 2007 sono state accolte cinque delle sette proposte legislative, dopo che le altre due erano già passate e approvate all’unanimità. L’ultima vittoria da europarlamentare di Marta Vincenzi, prima che venisse eletta sindaco di Genova, è legata proprio alla storia di queste prime due relazioni accolte dall’europarlamento. Nel marzo scorso, quando faceva parte della commissione Trasporti, la Vincenzi fu l’unica relatrice delle proposte che interessano la responsabilità degli stati bandiera, volte a inasprire vincoli e disposizioni relative a immatricolazioni, ispezioni su navi e formazione degli ispettori. La proposta getta la basi anche per una profonda riforma dell’attuale normativa: il regime in vigore, che prescrive ispezioni, ad opera di ciascuno Stato membro, del 25 % delle navi che fanno scalo nei suoi porti, sarà sostituito. E’ infatti previsto che sia ispezionato il 100% delle navi che entrano in porti comunitari, alleggerendo peraltro gli obblighi di ispezione delle navi che possiedono alti standard di qualità. Per assicurarsi che le società di classificazione svolgano un lavoro qualitativamente migliore la Commissione ritiene indispensabile l’istituzione di un sistema di controllo indipendente e l’introduzione di sanzioni finanziarie. La responsabilizzazione delle amministrazioni marittime nazionali è il preludio al futuro sviluppo di una bandiera europea anche sul mare. Nella stessa seduta una collega francese della Vincenzi si è fatta relatrice circa un secondo testo legislativo a proposito del regime di responsabilità incombente sugli armatori per i danni causati in incidenti, altro provvedimento approvato all’unanimità. Per quanto riguarda le re- Tragedie umane e disastri ambientali La nave da crociera Explorer, che viaggiava nei dintorni delle Isole Shetland australi, 120 km. a nord della penisola antartica, poco prima di affondare a causa dell’urto con un icesberg. Salvi i 154 passeggeri, che hanno pagato 8.000 euro a testa per l’emozione di una crociera tra i ghiacci. stanti cinque proposte legislative previste da “Erika III”, esse riguardano la responsabilità dei vettori e il risarcimento dei danni, testo che si propone come obiettivo di incorporare nel diritto comunitario la Convenzione di Atene relativa al trasporto dei passeggeri e del loro bagaglio. E’ prevista l’assicurazione obbligatoria a copertura dei passeggeri che viaggiano in nave. La relazione di Paolo Costa precisa che nessun’altra convenzione che limita la responsabilità dei vettori potrà essere invocata contro le vittime, al fine di limitare il risarcimento loro dovuto. Un’altra proposta riguarda il sistema comunitario per aiutare le navi in pericolo. Questa andrebbe a modificare la direttiva sul monitoraggio del traffico, inasprendo la politica in materia di accoglienza di navi in pericolo. L’obbligo per i pescherecci di dotarsi di un sistema di identificazione automatica (AIS) da tenere sempre in funzione e per le navi che effettuano tratte internazionali di dotarsi di un sistema LRIT(di identificazione e tracciamento a lungo raggio), comporterebbe l’istituzione entro il 2008 di un centro europeo incaricato del trattamento dei dati forniti da questi sistemi. BLANDINA RICORDA Per quanto riguarda le inchieste di natura tecnica la Commissione propone che siano obbligatorie per gli stati membri, escludendo la possibilità di attribuire responsabilità civili o penali, creando organismi specializzati e dando agli inquirenti tecnici poteri d’inchiesta presso terzi e disposizioni relative alla cooperazione tra stati. BETTINA ARCURI “E’ giusta la svolta che il naufragio della petroliera Erika diede alla normativa sulla sicurezza in mare -commenta il presidente del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. Giorgio Blandina- ma negli occhi ho ancora il ricordo del comandante e del I ufficiale di macchina che venivano portati in prigione coi vestiti ancora inzuppati, perchè non gli concessero neanche il tempo di cambiarsi. Non scordiamoci nemmeno che oltre all’Erika in quello stesso giorno, quasi nelle stesse ore, non lontano dalle coste bretoni, affondò un’altra nave e che in quel frangente tutto l’equipaggio morì. Fu un incidente gravissimo, passato fin troppo sotto silenzio, perchè se è giusto allarmarci per un disastro ecologico è inconcepibile sottovalutare la tutela della vita umana in mare. Le mie non sono affermazioni gratuite dettate da spirito polemico, la realtà conclude il presidente nazionale dei Capitani- è che in tutti i successivi convegni a cui ho partecipato non ho mai sentito una volta nominare quel tragico evento.” INTERVISTA ALL’AMMIRAGLIO STEFANINI SULLE NUOVE NORME A TUTELA DELLA VITA UMANA E DELL’AMBIENTE MARINO Verso la flotta di bandiera europea “Siamo in un momento di passaggio: vecchio e nuovo in itinere dovranno fondersi in un unico sistema. Oggi lavoriamo su una serie di circolari che collegano il passato al futuro; un domani certamente ci sarà un riadeguamento dell’Istituto dei sinistri, lo stesso Codice della Navigazione dovrà essere rivisto.” L’ammiraglio Alberto Stefanini, comandante della direzione marittima di Napoli, commenta così la situazione attuale del diritto che regola le investigazioni sui sinistri marittimi, alla luce della futura approvazione del pacchetto Erika III. Il tema, affrontato a Genova in un convegno organizzato dall’Associazione italiana di diritto marittimo, è di grande attualità. Vale la pena affrontarlo dal punto di vista tecnico. Qual è lo stato dell’arte dal punto di vista operativo? La proposta di direttiva COM (2005) 589 nota anche come “Pacchetto Erika III” è nata con l’obiettivo di migliorare la sicurezza della navigazione marittima e prevenire i rischi di sinistri e di inquinamento marino. La sua approvazione è ancora in itinere. La normativa che regola le inchieste è un misto di vecchio e nuovo: l’istituto dei sinistri marittimi è regolato dagli articoli 578 e seguenti del Codice della navigazione e articoli 465 e seguenti del regolamento di esecuzione di tale codice, che istituiscono le modalità di inchiesta sommaria e di inchiesta formale in caso di sinistro marittimo. Quali sono le novità? Cominciamo dalla direttiva 99/35/CE del 29 aprile 1999 che regola un sistema di visite obbligatorie per i traghetti rollon/roll-off e di unità veloci da passeggeri e si ispira ai principi contenuti nel Codice delle inchieste sui sinistri adottato dall’I.M.O. nel 1997. Questo IMO Code non è ancora obbligatorio in campo internazionale, ma solo raccomandato. Cosa prevede l’IMO Code? Contiene notevoli innovazioni: gli stessi principi cui si ispira, quando si parla ad esempio di collaborazione tra stati nelle indagini per determinare i fattori che causano i sinistri marittimi, coinvolgendo la comunità internazionale. L’IMO Code annovera tra i sinistri marittimi anche il danno all’ambiente marino. Stabilisce quindi i criteri cui attenersi nelle indagini e raccomanda una certa trasparenza dei rapporti sui sinistri, in modo che pubblico e industria del trasporto marittimo possano fare opera di prevenzione. La direttiva dell’ aprile 1999 cui lei fa riferimento è stata recepita nel nostro ordinamento? Sì, con decreto legislativo del 2001. In materia di sinistri marittimi ha introdotto modifiche all’art. 579 codice navigazione, prevedendo sempre l’inchiesta formale per un sinistro su navi da carico o passeggeri “per la salvaguardia della vita umana in mare e dell’ambiente marino”. Un’altra importantissima novità è stata introdotta con l’articolo 466-bis del Regolamento del Codice della navigazione: il 4 settembre 2001 è nata la Commissione centrale di indagine sui sinistri marittimi, presso il comando generale del corpo delle Capitanerie di porto. Quali sono i compiti di questa Commissione centrale di indagine? Deve monitorare i sinistri, proporre interventi di modifica alle regole per migliorare le condizioni della sicurezza della navigazione, di salvaguardia della vita umana in mare e di tutela dell’ambiente marino. Cura i rapporti con l’IMO e l’ILO. La commissione infine procede a un’analisi completa delle circostanze delle cause di sinistro. Si va sempre più verso un sistema europeo: col passare del tempo l’IMO Code diverrà obbligatorio? La direttiva 2002/59/CE del 27 giugno 2002 relativa alla creazione di un sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale, è stata recepita dall’Italia nel 2005: essa già stabilisce l’obbligo dell’applicazione dell’IMO Code per tutte le navi di stazza lorda pari o superiore a 300 tonn. con esclusione delle navi da pesca e diporto di lunghezza inferiore a 45 metri. Tutto questo si traduce quindi nell’obbligo di Voyager Data Recorder a bordo. Per allinearsi ai criteri innovativi introdotti dall’IMO Code poi sono state emanate apposite circolari sui sinistri marittimi, da parte del Dipartimento per la Navigazione e del Comando generale della Capitaneria di Porto. In un prossimo futuro si potrà parlare di bandiera comunitaria anche sul mare? Si va rapidamente in questa direzione. La direttiva comunitaria che tra breve verrà approvata stabilirà criteri comuni cui gli stati dovranno attenersi nell’organizzare le proprie amministrazioni per le indagini sui sinistri marittimi. Dovrà essere istituito un organo permanente di investigazione completamente indipendente; gli investigatori saranno svincolati da funzioni di polizia giudiziaria. La responsabilizzazione delle amministrazioni marittime nazionali è il preludio al futuro sviluppo di una bandiera europea. B.A. VITA E MARE NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 3 VIAGGIO NEL PIANETA NAVE ATTRAVERSO ARCHITETTURE E PAESAGGIO ABITATIVO La container-art entra a Palazzo Reale Hanno trasportato 26 container forniti dalla ditta MSC all’interno del cortile d’onore e nel porticato di Palazzo Reale a Napoli, in piazza del Plebiscito. Li hanno trasformati in “camere oscure”, dove proiettare le immagini, così che i visitatori possano assistere a 26 proiezioni sistemate in modo continuativo. Al primo piano del Palazzo invece sono stati messi in mostra i modelli di alcuni fra i transatlantici che hanno fatto la storia navale italiana. Le foto di Pietro Savorelli ritraggono il contrasto tra le linee antiche ed eleganti del Palazzo e quelle moderne ed essenziali dei container. E’ un nuovo modo di esporre l’arte contemporanea cui si ispira un’avanguardia di artisti: la “Container art” porta le opere d’arte nelle piazze, nei parchi delle città, fuori dai musei o dalle gallerie, proprio all’interno dei container. Facili da spostare, questi scatoloni oscuri favoriscono la concentrazione del visitatore sull’opera esposta e riaccendono il dibattito culturale intorno all’arte. La Fondazione Annali dell’architettura e della città ha pensato al “Nomadismo mediterraneo” quale fulcro tematico di una serie di eventi organizzati tra ottobre e gennaio 2007-2008 a Napoli. L’emigrazione, osservatorio privilegiato attraverso il quale comprendere un profilo della nostra storia recente, è qui anche metafora della condizione umana, in cerca di sé. All’interno di questa concezione del viaggio, dell’approdo e delle conseguenti modalità dell’abitare, una sezione della mostra è dedicata a “L’architettura delle grandi navi”. Grafica, design, ingegneria e tecnologia: partendo dallo studio dell’architettura navale tra le due guerre, la mostra si intreccia col dibattito culturale che ha accompagnato la costruzione di navi, piroscafi, transatlantici. L’obiettivo è quello di mettere in evidenza come spesso l’immaginario della nuova città e del nuovo abitare si sia ispirato alle splendide abitazioni create per viaggiare e vivere sul mare: la progettazione architettonica legata alla cantieristica navale, metafora dell’edificio e della città. Tra le sezioni della mostra, una in particolare è dedicata al cinema, un tributo a quegli attori e registi che hanno fatto della nave la vera protagonista delle loro scenografie e dei loro film. Da La Contessa di Hong Kong (USA 1967) di Charlie Chaplin, con Marlon Brando e Sophia Loren ad Amore mio aiutami! (Italia 1969) di Alberto Sordi con Alberto Sordi e Monica Vitti, da Amarcord (Italia 1973), E la nave va (Italia 1983) entrambi di Federico Fellini, quest’ultimo con Michael Caine e Sally Fields, a Titanic (USA 1997) di James Cameron, con Leonardo di Caprio e Kate Winslet, lo spaccato della grande nave rappresenta il diagramma della società umana. L’immagine del transatlantico, anche se per pochi attimi, incanta incessantemente il pubblico con il fascino dei suoi dettagli e la magia delle sue luci. DUE INTERESSANTI VOLUMI SULL’ARTE DI ANDAR PER MARE: DALL’AVVENTURA ALLA SCIENZA SEGNALE PREOCCUPANTE DALL’ISTITUTO DI PROCIDA Una stor storia ia completa completa della navigazione navigazione Al Nautico nessuno ha meritato una “borsa” L’opera del professor Silvestro Sannino, che ha scritto una Storia della Navigazione in due volumi ben rilegati, riempie un vuoto che era stranamente presente nell’enorme repertorio della bibliografia nazionale e internazionale, nonostante la grande influenza che la navigazione ha avuto nella cultura della nostra nazione e all’estero. Il libro, che si presenta come un’opera d’arte, è un prodotto di cultura non indirizzato ai soli amanti del mare e cultori della navigazione, ma a tutte le persone che perseguono la virtù della conoscenza. L’opera realizzata da Silve- stro Sannino con passione e competenza, divulga con piacevole stesura il grande bagaglio di studi, ricerche e analisi dell’autore, costantemente attivo nel mondo della cultura «DITELO AD A.MA.DI.» (Associazione Marittimi Diporto) L’A.MA.DI. comunica ai suoi Soci ed a chiunque fosse interessato che le nuove caselle di posta elettronica dell’Associazione sono le seguenti: [email protected] [email protected] mentre sul sito www.amadi.org oltre alle consuete informazioni è attiva una nuova banca dati online che permetterà un migliore incontro fra la domanda e l’offerta di lavoro sulle unità da diporto. La Segreteria è aperta ed a disposizione dei Soci tutti i giorni feriali dalle 09:00 alle 12:00 e nei pomeriggi di Martedì e Giovedì dalle 15:00 alle 17:00. A.MA.DI. Molo Langano – Porto Turistico Carlo Riva 16035 Rapallo (Genova) tel/fax 0185 64620 marinara. Sebbene il tema principale è la navigazione, l’autore dilata l’articolato del suo lavoro all’influenza che l’attività marinara ha diffuso in ogni aspetto del progresso culturale, civile e sociale dell’umanità. Approfondisce l’evolversi della figura del comandante e dell’armatore, testimonia l’incidenza del commercio sul mare nella contaminazione delle civiltà rivierasche, sviluppa l’analisi del diritto marittimo precursore del diritto internazionale, illumina l’operato sinergico della scienza del navigare con tutte le scienze esatte, descrive lo sviluppo della nave attraverso i secoli alla luce del progresso tecnologico, riporta le connessioni tra l’espansione delle rotte e le politiche degli Stati, illustra l’influsso operato dal mondo marinaro sulle evoluzioni sociali. L’autore riporta l’interesse che i grandi letterati di tutti i tempi prestavano verso questa attività, citando espressioni del loro pensiero e inserendo deliziose citazioni classiche in tutti i capitoli, con precisi significati. La Storia è contenuta in due volumi di 528 pagine ciascuno ed è illustrata magistralmente con foto di pregevole gusto che riportano documenti, strumenti, quadri di avvenimenti, ritratti di personalità e testimonianze visive del mondo descritto. Il primo volume è diviso in tre parti ed undici capitoli, che espongono: la navigazione nel- l’antichità, la navigazione nel medio evo e dei popoli orientali e la navigazione nelle scoperte geografiche. Il secondo volume è diviso in due parti e nove capitoli in cui si legge: da Magellano a Cook e la navigazione scientifica e tecnologica. La Storia della Navigazione di Sannino è da considerarsi un’opera di sintesi e come tale aiuta a superare la visione analitica e riduttiva del mondo, spaziando dalla scienza e dalla tecnologia più avanzate, in ogni periodo del suo sviluppo, agli aspetti economici, giuridici e sociali in ogni tempo ed in ogni luogo. Il linguaggio è rigoroso ma lineare e accessibile alle persone di normale cultura. L’editore è la Tribuna, Società Editrice Isef s.r.l., via Nappi – Palazzo Boccia 31, 80040 Poggiomarino (Na). Il costo è di 100 euro. GENNARO MELILLO Ogni anno il Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. è invitato all’inaugurazione dell’anno scolastico dell’Istituto Superiore di Procida. Prima era intitolato solo Istituto Tecnico Nautico, ma i tempi cambiano e la passione per il mare si dissolve anche nei siti che erano le roccaforti della marineria. Altri tempi quando su ogni nave c’era, specie in macchina, almeno un procidano. E’ bello però, che la tradizione sia ancora rispettata, ed è veramente un piacere vedere affollata l’Aula Magna da tanti giovani e da tante personalità. E’ un giorno che Procida dedica ai suoi giovani per spronarli allo studio ed alla conoscenza. Quest’anno il posto d’onore era degnamente occupato, dal magnifico rettore dell’Università Parthenope, prof. Gennaro Ferrara, cui bisogna riconoscere che, tra i luminari Italiani, è l’unico che si attiva a promuovere innovazioni ed interessi per la formazione degli ufficiali. Il suo Ateneo è stato il primo nel mondo a comprendere l’Università Navale, e suo pregio è stato aver sempre curato la specificità della facoltà di scienze nautiche. Sono intervenuti anche il noto giornalista Antonio Lubrano, di cui la sua collega Foschini ha presentato un fresco e piacevole volumetto, “Falpalà”, che racconta le fantasticherie ispirate dall’isola. L’atmosfera dell’aula è sempre gioiosa ed allegra e non potrebbe essere diversa con tanta fresca gioventù presente. Le autorità isolane erano tutte rappresentate insieme al preside, al corpo docente dell’istituto, nonché il precedente preside prof. De Martinis e l’ispettore prof. Sannino, autore di una magnifica Storia della Navigazione. Consegnano le borse di studio agli allievi più meritevoli, l’ing. Cosulich, degli eredi Imbò, la signora Laura Parascandola e il cap. Scotto di Santillo, che promuovono, sovvenzionano l’iniziativa. Con un caloroso tifo sono stati premiati gli studenti meritevoli del liceo scientifico e del liceo linguistico, mentre con disappunto è stato rilevato che nessuna borsa di studio è andata agli allievi del Nautico. Perché gli aspiranti capitani siano così poco motivati è una questione che ci porterebbe troppo lontano. Risuonano spesso le lamentazioni dei professori dei nautici sullo scarso impegno dei loro giovani discenti e sullo scarso appeal che questo diploma presenta oggi. E’ tempo di farsene una ragione e rassegnarsi sulla sorte futura della marineria italiana? La cerimonia si è conclusa con doni e fiori per i finanziatori delle borse di studio. L’Ing. Cosulich, a nome della società che rappresenta, ha promesso un radar moderno per l’Istituto, dono generoso che speriamo sia di buon auspicio per migliorare la preparazione dei futuri capitani. G.M. VITA E MARE 4 NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 FOTOCRONACA DEL PREMIO S. GIORGIO EDIZIONE 2007, ORGANIZZATO DAL COLLEGIO NAZIONALE CAPITANI L. C. E M. Gli ufficiali di domani ecco i più studiosi L’affollata Sala dei Capitani a Palazzo S.Giorgio Il presidente della Provincia A. Repetto e il padre di Giulio Ferrara miglior allievo rep. coperta dell’Accademia Marina Mercantile L’ing. C. Baum del Rina e Marco Nataletti, miglior diplomato Nautico rep. conduttori Il cap. A.Stefani di Consilium Marine Italy e l’allievo Marco Danero Il dott. F.Caso e l’allievo Daniel Nappi L’assessore regionale G.B. Pittaluga e il diplomato Nautico rep. coperta Giacomo Marchese Il dott. P.A.Gemelli nipote del prof.Traversa e l’allievo Fabrizio Pinna L’assessore D.Puttini e l’allievo Davide Vagge Il dott. R.Causa e l’allievo Matteo Giannattasio Il capo pilota del porto di Genova G. Lettich e l’allievo Matteo Uggè Il com.te M.Gandolfi e il diplomato Nautico Danilo Pesci Il dott. Danilo Cabona dell’Autorità Portuale e l’allievo Matteo Ricci L’assessore C.Senesi e l’allievo Daniel Corrias Il C.F. L.Terranova ed Emanuela Raffaele miglior allieva Commissario di bordo Accademia D. Fara direttrice Accademia e Nunzio Caruso miglior allievo rep. Macchina Accademia La signora Giumarra e l’allievo Andrea Candia L’ing. F. Boero e il comandante Oreste Bozzo Il dott. C. Barbieri di Confitarma e Matteo Cagnolari miglior diplomato Nautico rep. Coperta Il dirigente scolastico dell’Istituto Nautico prof. V. Iozzi e Goffredo Baldelli miglior diplomato rep. Macchina VITA E MARE NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 5 L’IPSEMA CHIEDE UN RUOLO ALL’INTERNO DELLE AUTHORITY OPINIONE - COME RILANCIARE LA TRADIZIONE MARINARA DEL NOSTRO PAESE Troppi marittimi vittime di incidenti in porto Facilitazioni del Registro soltanto a chi le merita Entrare a far parte degli organi delle Autorità portuali per avere un ruolo consultivo nell’attività di prevenzione degli infortuni sul lavoro. L’obiettivo del presidente dell’Ipsema Antonio Parlato è di far riconoscere all’ente da lui presieduto questo ruolo istituzionale: la richiesta è stata presentata nel corso di un’audizione alla commissione lavori pubblici del Senato, svoltasi a proposito dello studio che la commissione parlamentare sta predisponendo sul la riforma del ruolo e della missione istituzionale delle Autorità portuali italiane. “Il ministero del Lavoro -ha spiegato Parlato- ha già chiamato l’Ipsema a far parte dei gruppi di lavoro per l’attuazione della legge delega sul tema della tutela e sicurezza sul lavoro. Sarebbe naturale coronamento della nostra funzione entrare anche nelle Autorità portuali con simili compiti...” Nel corso dell’audizione in Senato è stato affrontato anche il tema dell’autonomia finanziaria delle Autorità Portuali. “La legge finanziaria 2007 -ha detto Parlato- ha previsto di attribuire alle Autorità il gettito delle tasse erariali e di ancoraggio e successivamente anche la devoluzione di una quota di contributi diversa dalle tasse aeroportuali pagate dal traffico marittimo. Quota che però verrebbe limitata perché solo una parte dell’incremento delle entrate derivanti dal traffico (extragettito portuale) andrebbero alle Autorità Portuali”. “I porti italiani - ha spiegato Parlato - subiscono un notevole ritardo economico rispetto agli altri Paesi affacciati sul Mediterraneo. Prova ne sia che Grecia, Portogallo, Spagna e Francia sostengono fortemente le opere portuali, consentendo notevoli investimenti infrastrutturali per catturare più traffico internazionale. Al di là dell’incremento dei traffici –è la sua conclusione- i porti stanno assumendo anche altri ruoli. Precisamente ruoli sociali, per- mettendo assistenza ai marittimi “migranti” e di tutela della sicurezza sul lavoro; si pensi alla situazione dei terminalisti che operano sul fronte banchinanave e sui quali l’Ipsema rivendica un ruolo oggi escluso. Oltretutto va notato, sul piano della sicurezza, che ben il 36% degli infortuni che colpiscono i marittimi avviene in porto.” tendenza del declino della bandiera italiana, non si può dire la stessa cosa riguardo all’occupazione e all’addestramento di giovani allievi. E’ giunta l’ora che le facilitazioni di cui sopra siano collegate a certe condizioni. Benché ci siano segni positivi (gli allievi assorbiti dalla flotta sono leggermente aumentati), si deve ricordare che sarebbe necessario un numero doppio per compensare circa due decenni di mancato reclutamento e cercare così di sopperire alle future necessità di personale a bordo e negli uffici a terra. Il settore marittimo ha bisogno di un diverso approccio in conseguenza delle facilitazioni ottenute con le leggi citate: necessita la fattiva collaborazione dell’armamento nell’imbarco degli allievi e il rispetto di una certa territorialità nella gestione in Italia delle navi di bandiera italiana. Bisognerebbe conoscere i propositi del governo riguardo i problemi dell’occupazione e dell’istruzione, monitorati dal Collegio Nazionale Capitani L. C. e M.e da altri soggetti sensibili all’argomento. Le lodevoli iniziative prese sinora per faci- LE ATTESE MISURE PER APRIRE LE AUTOSTRADE DEL MARE LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI MARITTIMI UE Varato l’ecobonus per i bisonti che scelgono la nave Italia inadempiente insieme a 10 Stati L’export italiano viaggia sul mare per il 45,4%. Tra il 2001 e il 2006 il traffico container nei porti della penisola è aumentato del 35,7%. Questi i dati forniti a metà novembre scorso dall’analisi del Censis intitolata “Economia dei territori nella globalizzazione: reti e infrastrutture per competere”. Lo studio attribuisce ai trasporti marittimi e all’attività logistica portuale un valore sul Pil italiano pari all’1,5%. Per incoraggiare la tendenza positiva che vede, seppur lentamente, aprirsi le autostrade del mare nel trasporto merci, la legge finanziaria 2008 contempla un aumento del fondo di sostegno triennale per l’Ecobonus. L’incentivo verrà riconosciuto dal ministero dei Trasporti a quegli autotrasportatori che sceglieranno di avvalersi delle vie del mare sui lunghi percorsi e arriverà a coprire fino al 30% dei costi sostenuti. Il ministro Alessandro Bianchi ha presentato la nuova campagna di comunicazione dedicata alle autostrade del mare: sono previsti annunci ORGANO UFFICIALE DEL COLLEGIO NAZIONALE CAPITANI L.C. E M. ENTE RICONOSCIUTO CON D.M. 14-1-93 Vico dell’Agnello, 2 - 3° piano - 16124 GENOVA Telefono: 010.247.27.46 - Cell. 333.819.11.41 - Fax 010.247.26.30 C.C. postale N. 391169 E-mail: [email protected] Autorizzazione Tribunale di Genova del 17-12-1964 - N. 6/64 di Registro CENTRO STAMPA: GRAFICA L.P. - Via Pastorino, 200 r. - 16162 Genova E-mail: [email protected] Direttore responsabile: ALBERTO GHIARA La collaborazione è volontaria e gratuita. Le opinioni espresse negli articoli riflettono idee personali degli autori. Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1. DCB Genova” Associato all'Unione Stampa Periodica Italiana Alcuni oratori, intervenendo alla cerimonia del Premio San Giorgio lo scorso 27 ottobre, hanno avvertito della necessità di iniziative affinché il paese riconquisti la sua posizione di potenza marittima mondiale. Il cap. Franco D’Agnano ha sollevato analoga preoccupazione nel suo recente libro “L’Onorevole Oceano” dedicato alla figura di cap. Giuseppe Giulietti. Mentre non si può dubitare che la tonnage tax, il Registro Internazionale e lo storno degli oneri sociali abbiano largamente favorito l’inversione di “Vita e Mare” viene inviato oltre ai Soci a Parlamentari, Segreterie dei Partiti politici, Autorità, Uffici stampa, Ministeri, Enti, Associazioni, Stampa ordinaria e specializzata, Organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli imprenditori, Capitanerie di Porto, Enti portuali, Registri navali, Cantieristica, Marina Militare, Scuole Nautiche. alla radio, sulla carta stampata; lungo i percorsi autostradali e nelle aree di sosta frequentate dagli autotrasportatori saranno affissi grandi manifesti tre per sei metri. Obiettivo del governo: informare le categorie dell’autotrasporto sulle rotte marittime, soprattutto da e per la Sicilia, e illustrare i vantaggi che offre il trasporto merci via mare. Il ministro dei Trasporti ha sottolineato che il piano di mobilità “inserito in uno scenario di lungo periodo” punta su tre principali direttrici: “efficienza, sicurezza e sostenibilità”. Inoltre Bianchi ha parlato della possibilità di spostare la sede dell’accademia del mare internazionale italiana I.M.A. International Maritime Academy da Trieste a Genova, così da rafforzare e sottolineare il ruolo di Genova come unico polo formativo del mare in Italia. La Commissione europea alla fine di novembre scorso ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora a 11 Stati membri che non hanno comunicato le misure di attuazione della direttiva 2005/45/CE riguardante il reciproco riconoscimento dei titoli di studio e certificati rilasciati dagli Stati membri alla gente di mare. Il termine ultimo di attuazione della direttiva era il 20 ottobre 2007. Destinatari del provvedimento sono oltre all’Italia, la Bulgaria, Cipro, la Repubblica ceca, l’Estonia, la Spagna, la Finlandia, la Lituania, la Polonia, il Portogallo e il Regno Unito. Vista la crescente penuria di marittimi registrata in Europa fin dagli anni ’80, questa importante direttiva introduce per la prima volta il riconoscimento automatico dei certificati nazionali, allo scopo di agevolare la mobilità dei marittimi comuni- In memoria di Silvano Masini Il 27 novembre scorso ci ha lasciato l’amico Silvano Masini. La sua scomparsa ha destato profonda commozione e partecipazione tra i soci del Collegio Nazionale Capitani L.C.& M. e in tutto l’ambiente marittimo portuale. Il Direttore di Macchina Masini è stato nostro socio e in questi anni di collaborazione abbiamo potuto apprezzare la persona discreta e leale, la sua competenza ed il suo amore per la professione e per tutto ciò che “sapeva di mare”. Lo ricordano tanti colleghi ed amici della Rimorchiatori Riuniti (dove aveva lavorato per molti anni), il mondo dello shipping e quello della scuola, per il suo impegno nella valorizzazione delle professioni marittime e per averci lasciato i suoi racconti di mare, i suoi libri quali “Appunti di storia dell’automazione navale e dintorni”. Proprio in queste settimane avrebbe dovuto presentare, assieme all’amico Carlo Gatti, il suo ultimo lavoro “Il Rimorchiatore, ape operaia del mare”. Il Presidente del Collegio Nazionale Capitani L.C. & M. assieme ai consiglieri e ai soci tutti partecipa al dolore della famiglia con profonda commozione e vicinanza. tari da uno Stato membro all’altro. E’ prevista non solo questa procedura rapida ed efficace, ma anche un controllo regolare dei sistemi nazionali di formazione del personale marittimo e di rilascio dei certificati, per assicurarsi che siano rispettate pienamente le norme esistenti. E’ introdotto infine l’obbligo per gli Stati membri di adottare misure supplementari per prevenire e combattere le pratiche fraudolente relative all’ottenimento e al rilascio dei certificati. Nelle sue conclusioni del 5 giugno 2003 sul miglioramento dell’immagine del trasporto marittimo comunitario e sull’avvicinamento dei giovani alla professione marittima, il Consiglio aveva già sottolineato la necessità di promuovere la mobilità professionale dei marittimi all’interno dell’Unione, ponendo in particolare l’accento sulle procedure di riconoscimento dei certificati di abilitazione, sull’esigenza di garantire nel contempo la stretta osservanza dei requisiti previsti dalla convenzione sulle norme relative alla formazione della gente di mare, al rilascio di brevetti e ai servizi di guardia. Il trasporto marittimo è un settore in forte e rapida evoluzione, che presenta caratteristiche specificatamente internazionali: l’equilibrio fra domanda e offerta di personale può essere mantenuto più facilmente a livello comunitario che a livello nazionale. litare un percorso di eccellenza nella formazione degli ufficiali hanno bisogno di essere meglio finanziate dal Ministero dei Trasporti, che non può disinteressarsi del momento critico che la marineria sta attraversando. Il costo di queste misure, in grado di dare un senso all’attuale azione del governo nel campo dell’istruzione professionale marittima, ammonterebbe all’equivalente di pochi metri di autostrada ma darebbe enormi benefici economici sociali e strategici. Altrettanta responsabilità dev’essere percepita da tutti gli armatori e non soltanto da quelli che oggi già imbarcano gli allievi con regolarità. La crescente mancanza a livello globale di ufficiali competenti dà al nostro Paese un’occasione non trascurabile per rinverdire la sua lunga tradizione e la sua eccellente reputazione quale fonte di competenti marittimi professionisti. Il numero di navi in costruzione è in aumento. Le compagnie straniere sono pronte a sottrarre a suon di miglioramenti salariali gli ufficiali italiani alla stessa flotta italiana. La riserva di personale costituita dai paesi del Pacifico si è esaurita. Gli ufficiali stranieri costano quanto quelli italiani. Manca un quadro complessivo del futuro di chi in Italia intraprende questa carriera. Si tratta di formare una nuova generazione di professionisti in grado non solo di condurre oggi le navi, ma di riversare la loro esperienza domani nelle funzioni necessarie anche agli uffici a terra. Sono innumerevoli gli uffici che si avvantaggerebbero se potessero impiegare persone con esperienza di navigazione: uffici armatoriali, gestioni di navi, uffici tecnici, Capitanerie di Porto, cantieri, fornitori e manutentori di motori... Prospettive allettanti per i giovani che oggi frequentano gli Istituti Nautici e che potrebbero domani essere disposti a sobbarcarsi un supplemento d’istruzione all’università, oltre ad avere accumulato una certa esperienza a bordo. Oggi le loro prospettive sono nebulose e generiche. Le poche certezze sono: da allievi si guadagna meno che a lavorare a terra, si può prevedere una carriera in mare per tutta la vita ma non un passaggio ad altri compiti relativi al settore marittimo più sopra elencati. Altri paesi europei stanno correndo ai ripari in merito per non far somigliare il vessillo nazionale alle bandiere ombra e l’Italia non deve rimanere indietro. OSCAR LONGOBARDI L’ECO DELLA STAMPA® AGENZIA DI RITAGLI E INFORMAZIONI DA GIORNALI E RIVISTE Direttore I. Frugiuele ECOSTAMPA® MEDIA MONITOR S.P.A. VIA G. COMPAGNONI 28 - 20129 MILANO TEL. 02.7481131 R.A. - FAX 02.748113444 CAS. POST. 12094 L’ECO DELLA STAMPA REG. STAMPA TRIB. MILANO N. 6660 DEL 30.9.1964 VITA E MARE 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 E’ superveloce e produce energia dai baffi E’ stata nominata dal quotidiano inglese fra le “Times Best Inventions 2006”: le qualità tecniche di questa imbarcazione hanno sorpreso persino i militari del Pentagono. E’ leggerissimo e resistente, costruito in fibre di carbonio da una ditta americana specializzata nel settore navale commerciale e militare. Si presenta come una sorta di esamarano e richiama un po’ le linee dell’aereo invisibile. Si chiama “Stiletto” e con il suo scafo a “M” scivola a pelo d’acqua: non affonda più di tre piedi anche a pieno carico. Raggiunge i 60 nodi di velocità (111 chilometri all’ora), quasi il doppio di un traghetto veloce. Grazie alla tecnologia innovativa dello scafo, gli schizzi d’acqua sollevati a prua vengono catturati e riconvertiti in energia, così da dare l’impressione di scivolare letteralmente sull’acqua. Finora siamo ai prototipi; ma la produzione non tarderà per le sue applicazioni in campo militare. Di interesse generale non è tanto l’alta velocità raggiungibile, quanto il principio del riutilizzo dei “baffi” d’acqua sollevati, quale fonte di energia. INIZIATIVE DEI CAPITANI PER UNO SVILUPPO DEL DIPORTO NAUTICO SENZA PIÙ LAVORO NERO Imbarcare sulla “terza flotta” professionalità e trasparenza Una massa di norme e regolamentazioni contraddittorie facilita abusi. “Armatori della domenica” alle prese con navi sempre più grandi. Basta discriminazioni per portare ufficiali e personale specializzato alla crescita del turismo via mare L’ltalia, grazie ai suoi 8.400 chilometri di costa, ha un patrimonio marittimo senza pari. Tuttavia, nonostante la favorevole configurazione costiera, la capacità di costruire yachts riconosciuti in tutto il mondo per lo stile italiano, il nostro Paese, sottovalutando le enormi potenzialità della risorsa “Diporto”, è rimasto, per anni, immobile dinanzi al fiorire del turismo nautico mondiale. Da tempo il diporto è stato considerato un passatempo elitario, ignorando, in sostanza, la professionalità del personale che vi ha operato con dedizione, passione e sacrificio. Fortunatamente oggi assistiamo ad una sostanziale ridefinizione del concetto di diporto, in quanto lo Stato ha acquisito la necessaria consapevolezza sulle potenzialità del settore ed ha avviato da alcuni anni una forte fase di regolamentazione. Le novità legislative parzialmente applicate, in quanto non ancora completato l’iter normativo, hanno creato non poche difficoltà. E’ quasi trascorso un lustro dalla riforma attuata con la legge 8/7/2003, n. 172 che doveva dar vita al Codice della nautica, un vero e proprio “sistema” normativo del diporto, diverso rispetto a quello della navigazione in generale e in grado di razionalizzare la gran mole di leggi e circolari che rende la materia indecifrabile. Dopo due anni è stato emanato il decreto legislativo 18.07.2005, n. 171, il Codice della nautica da diporto. Tale strumento anticipa alcuni contenuti del Regolamento di attuazione del Codice stesso, ultimo tassello che purtroppo si è arenato nei meandri ministeriali. Nel frattempo, pochi mesi prima della nascita del D.L. 171, il decreto ministeriale n. 121 del 10 maggio 2005 istituiva i titoli professionali del Diporto, regolamento che applicato al perso- nale marittimo, ha fatto emergere problematiche inedite. Si è ottenuto così il risultato di complicare di nuovo la materia, con un’altra mole di circolari abbattutesi sul comparto. II Regolamento è un cardine fondamentale del processo innovativo intrapreso con la Legge n. 172, ma per quanto riguarda il lavoro a bordo di navi da diporto adibite al noleggio, discrimina in maniera evidente i marittimi imbarcati sul naviglio “privato”: basti dire che non consente loro di maturare i periodi di imbarco richiesti per conseguire il titolo superiore, e inoltre ammette che non tutti siano imbarcati con il titolo professionale; basta la patente tari, come convalidare le pronautica! prie esperienze su un libretto di navigazione, ottenere il paProp ost e cconc onc ret e Propost oste oncret rete gamento dei contributi o avedal C ollegio Collegio re un’assicurazione sul proprio Il Collegio nazionale Capita- titolo professionale sono spesni L.C.e M. è intervenuto pres- so una pura chimera perchè so il ministero, dipartimento nel quadro normativo generanavigazione, sottolineando le nulla induce l’armatore a l’esigenza di tracciare un pro- preferire la regolarizzazione getto complessivo e di ampio dell’imbarco. Sulle unità diporrespiro per indicare chiaramen- tistiche, non essendo obbligate gli itinerari formativi e i pro- torio un equipaggio titolato, si cessi di crescita dei marittimi comanda in virtù della patendel Diporto di cui il nostro Pae- te e molti sono costretti ad accettare imbarchi mascherati se ha sempre più bisogno. La recente introduzione dei da assunzioni in azienda o adnuovi titoli professionali per le dirittura in totale assenza di unità commerciali da diporto contratto. Per sconfiggere la piaga del non supportata da una visione politica di insieme e quindi da lavoro nero si è quindi parlato un quadro normativo comple- dell’opportunità di “premiare” to ha lasciato sul campo troppi le unità che imbarcano equipaggio a libretto o in alternatiproblemi irrisolti. Impressione del Collegio na- va “penalizzare in qualche zionale Capitani L.C. e M. è che modo” le unità che non lo fanse davvero, come lasciano intu- no. Di qui la scelta del Collegio ire i nuovi titoli professionali, si nazionale Capitani L.C. e M. di desidera lanciare una grande proporre le nuove tabelle mimarineria del Diporto, occorre nime di armamento per le uniprevedere percorsi formativi tà da Diporto, così da far divensemplici e snelli, semplificare la tare obbligatorio ciò che coburocrazia degli imbarchi, pre- munque, sotto gli occhi di tutmiare la regolarizzazione dei ti, è già normale prassi. Purtroppo la maggioranza contratti e penalizzare fortedelle unità da diporto che immente il sommerso. Nel comparto turistico-nau- barcano un comandante, non tico anche i diritti più elemen- necessita di alcun altro elemen- to di equipaggio, a meno che sia assolutamente conveniente (meglio se semi-gratuito). C’e poi da aggiungere che nel diporto gli imbarchi sono stagionali, 2-4 mesi l’anno, ciò significa che per ottenere 36 mesi a libretto servono, se va bene, 9 anni... Si è quindi discusso sull’opportunità di creare un titolo di Primo Livello inferiore a quello di Ufficiale del Diporto, di facile conseguimento e limitato ad una certa distanza dalla costa per consentire l’inizio trasparente dei giovani nel Diporto. II mercato ha necessità di reperire un numero sempre crescente di marittimi del Diporto per lo sviluppo del charter nautico e di una navigazione armatoriale che adotta unità sempre piu grandi. E’ molto cresciuta la lunghezza media delle imbarcazioni turistiche, negli ultimi dieci anni. Oggi gli approdi sono pieni di unità superiori ai 14 metri che sono decisamente troppo impegnative per “capitani della domenica” in gita con la famiglia. A queste unità servono comandanti, marinai, motoristi e personale di servizio e di camera in numero sempre maggiore, sia pure per un periodo limitato alla bella stagione. La pa rola parola ai prot agonisti protagonisti La grande palestra della nautica potrà formare direttamente “sul mare” il personale che nei prossimi decenni sarà il motore di un’industria turistica in espansione, a patto però di mettere fin d’ora le basi per riconoscere l’identità e le esigenze di questi lavoratori. Quale occasione migliore di un incontro proprio con le persone interessate a disegnare lo sviluppo della loro vita professionale? La non chiara individuazione delle competenze tra ministeri, enti e associazioni di categoria, tra istituzioni centrali e lo- cali; le diverse esigenze e tempi sempre più accelerati dei soggetti che operano nel e per il Diporto, tutto ciò si riflette nel rischio di disperdere le proposte e le relative iniziative intraprese, in materia di politiche formative e configurazione delle carriere professionali. Uno studio recente - realizzato da BIMCO/ISF (Baltic and International Maritime Council/ International Shipping Federation), un’associazione di imprese europee del settore marittimo - stima che nel 2015 nel mondo vi sarà una carenza di ufficiali marittimi di circa 27.000 unità, mentre saranno ben 160.000 i marinai semplici in esubero. In base a questo studio, i marinai italiani attualmente imbarcati sul naviglio mercantile potrebbero fra qualche anno essere impiegati, con un adeguato iter addestrativo, nel Diporto. Altri punti caldi: - incrementare l’ingresso di giovani nel comparto aumentando il numero e migliorando la professionalizzazione del settore; - incentivare il transito di sottufficiali e comuni verso posizioni di comando (Stato maggiore). PIETRO MARTUCCI Segretario Nazionale Diporto Collegio Capitani L.C. & M. TABELLE ARMAMENTO PER UNITA’ DA DIPORTO Ecco lo schema di tabella d’armamento avanzato dal Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. IMBARCAZIONI SOCIETA’ ARMATRICE 1 Comandante MToKW PRIVATO >18mto N.N. 1000 KW 18/22mt 1 Comandante o Armatore 22/24 1 Comandante o Armatore oppure 1 Ufficiale di Macchina 1 Comandante 1 Ufficiale di Macchina 1 Comandante 1 Ufficiale di Macchina 1 Uffic. di Navigazione o Allievo NAVI DA DIPORTO lunghezza PRIVATO >30mt 1 Comandante o Armatore conduttore 1 Ufficiale di Macchina 1 Ufficiale di Navigazione o Allievo ^40mt >60mt 1 Comandante o Armatore 1 Ufficiale di Macchina 1 Ufficiale di Navigazione 1 Servizi complementari 1 Allievo (Macchina o Coperta) 1 Comandante o Armatore 1 Ufficiale di Macchina 1 Ufficiale di Navigazione 1 Servizi complementari 1 Allievo (Macchina o Coperta) SOCIETA’ ARMATRICE 1 Comandante 1 Direttore di Macchina 1 Ufficiale di Navigazione 1 Servizi complementari 1 Allievo (Macchina o Coperta) 1 Comandante 1 Direttore di Macchina 2 Ufficiale di Navigazione 1 Servizi complementari 1 Allievo (Macchine o Coperta) 1 Comandante 1 Direttore di Macchina 2 Ufficiale di Navigazione 2 Servizi complementari 1 Allievo Coperta 1 Allievo Macchina NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 ABBONATI A La Redazione di «Vita e Mare», vista la notevole diffusione che il giornale del Collegio Capitani L.C. e M. va acquistando nell’ambito marittimo ma anche in spazi esterni alla Categoria, propone l’abbonamento per 20,00 aperto a tutti i Lettori Per i negozi convenzionati, le richieste d’Abbonamento, corredate da Cognome, Nome, Indirizzo e Codice d’Avviamento Postale possono essere fatte alla Redazione di «Vita e Mare» ovvero presso il Collegio Nazionale Capitani L.C. e M., Vico dell’Agnello, 2 - 3° piano, 16124 Genova, oppure direttamente sul C.C. Postale 391169, stesso indirizzo suindicato, con la chiara causale del versamento: ABBONAMENTO LETTORE ABBONAMENTO PER NEGOZIO CONVENZIONATO CORPO PILOTI DEL PORTO DI GENOVA AL SERVIZIO DELLO SHIPPING 24 ORE AL GIORNO CON QUALSIASI METEO SEDI MOLO GIANO TEL. 010.2461003-4-5 FAX 010.2461114 MULTEDO TEL. 010.6987542 VOLTRI-TERMINAL TEL. 010.6135601 In ascolto continuativo VHF sui canali 10 - 12 GENOVA 16124 (GE) - Vico dell’Agnello, 2 - 3° piano Telefono 010.247.27.46 -Fax 010.247.26.30 NAPOLI 80133 (NA) - Calata Vittorio Veneto - Molo 42 Palazzina 161 - (Porto di Napoli) Tel. 081.202.102 - Fax 081.563.60.18 ANCONA 60121 (AN) - Com.te Stefano Antinori - Lungomare L. Vanvitelli, 18 Tel. 071.227.04.91 - Cell. 335.644.21.03 AREA FLEGREA - C.S.M. Salvatore Massa - via Privata Fabi, 14 - 80070 Bacoli (NA) - Tel. 081.523.43.67 AUGUSTA 96011 (SR) - Cap. Bartolomeo Trovato c/o Stella Maris - via Principe Umberto, 129 - Tel. 0931.98.35.97 - 338.229.89.59 BARI 70126 (BA) - Prof. Gaetano Scattarelli - via Caldarola, 26/B - Tel. 080.553.13.89 - Cellulare: 338.326.74.65 BRINDISI 72100 (BR) - Cap. Freg. Cafaro Comm. Vincenzo c/o Stazione Marittima Tel. 0831.59.01.98 - 0347.487.71.76 CAGLIARI - Cap. Cossu Bruno - Coordinatore per la Sardegna - via Metella B 09016 Iglesias (CA) - Tel: ab.0781-33452 - cell. 338 8141342 Capo Delegazione C.A. (C.P.)a. Silenti Nicola, via Carbonazzi 10 - 09123 Cagliari - Tel. 0368.60.59.83 - e-mail: [email protected] CARLOFORTE 09014 (CA) - Com.te Cosimo Cesarale - via Aldo Moro, 3 - Tel. 0781.85.41.83 CATANIA 95131 (CA) - Com.te Alfredo Cucinotta - via Dusmet, 97 - Tel. 348.511.87.12 CIVITAVECCHIA - Dott. Arch. Costabile Michele - via del Fornetto, 51 - 00149 Roma (RM) - Tel. 06.55.30.05.65 - 338.633.77.22 FORIO 80075 (NA) - Prof . Vittorio Penniello - via Tironi, 19 - Tel. 081.99.80.12 FORLI’ 47100 (FO) - Cap. 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Pasquale Albo 333.339.51.98 - e-mail: [email protected] VITA E MARE 7 COME AVVIENE IL RILASCIO DEL CERTIFICATO DI CLASSE DA PARTE DEI REGISTRI Visite e controlli per accertare lo stato di salute della nave La “classe” rilasciata dai Registri è un titolo di merito che si esprime attraverso il certificato di classificazione: indica che la nave è idonea a svolgere un particolare servizio. L’idoneità della nave è evidenziata nel certificato di classe con alcune annotazioni: simboli, sigle, abbreviazioni, diversi per ogni Registro di classifica. Gli acronimi evidenziano che la nave può svolgere servizio internazionale o ha limiti operativi e che lo scafo, le macchine, l’automazione ed altri servizi o dotazioni applicabili sono state certificate. Recentemente sono state introdotte nuove sigle ecologiche per indicare che la nave ha sistemazioni che limitano 1’inquinamento ambientale. Poichè simboli e sigle sono numerosi e a volte poco leggibili, i Registri ne indicano il significato nei regolamenti. II certificato di classe conferma che la nave ha soddisfatto le regole del Registro di classifica scelto. Queste regole di classe sono pubblicate nei regolamenti che forniscono le norme per ottenere la classe e per mantenerla. I regolamenti dettano le linee guida per la robustezza strutturale, 1’integrità dello scafo, l’efficienza del sistema di generazione e distribuzione elettrica, del governo della nave e dei sistemi ausiliari per i servizi di bordo. Inoltre per la nave in esercizio indicano i tipi di visita e gli intervalli di tempo per eseguirle, in modo da verificare che la nave sia mantenuta nelle condizioni accettabili per la conferma della classe. I regolamenti, basati sui prin- cipi della scienza delle costruzioni navali, vengono aggiornati annualmente attraverso la verifica di comitati tecnici per inserire le innovazioni dello shipping, delle Convenzioni e delle ricerche specifiche condotte dai Registri. I regolamenti non sono manuali tecnici ma standards. Avanzati programmi informatici sono stati sviluppati e adottati dai Registri per la verifica del dimensionamento delle parti strutturali dello scafo. I Registri membri dello IACS hanno inserito nei propri regolamenti molte norme unificate comuni. Nei regolamenti vengono anche adottate, senza modifiche, quelle regole obbligatorie delle Convenzioni internazionali come Bordo Libero, Solas e Marpol, in relazione con gli aspetti specifici della classe. II processo di classificazione di una nave nuova inizia con la stipula di un contratto tra il cantiere di costruzione ed il Registro di classifica che è stato accettato dal proprietario/armatore con la Specifica della nave. La Specifica della nave è quel documento contrattuale in cui sono indicate tutte le caratteristiche e gli equipaggiamenti che la nave dovrà possedere al momento della consegna da parte del cantiere di costruzione al proprietario/armatore, incluso1’ottenimento del certificato di classe. I Registri agiscono per mezzo di personale molto qualificato ed esperto, in grado di verificare e approvare disegni di scafo, macchinari e servizi di bordo. Nei cantieri, nelle acciaierie, presso i costruttori e a bordo delle navi i Registri agiscono per mezzo dei periti ( sur- LIVORNO 57127 (LI) - Cap. M. Gargiulo Baldassarre - via G. da Verazzano, 14 - Tel. 0586.81.20.54 MANFREDONIA 71043 (FG)- Cap. Matteo Riccardi c/o INSIDE- S. S. 89 Garganica- Loc. MACCHIA- 71037 MONTE S.ANGELO (FG) - tel. 335 7421908- e-mail: [email protected] MESSINA 98122 (ME) - Cap. Edoardo Ardizzone - via Romagnosi, 14 - Tel. 090.43.688 - Cell. 328.208.21.54 META DI SORRENTO 80062 (NA) - C.S.L.C. Esposito Salvatore - via Lamma, 10 - Tel. 081.532.27.78 - Cell. 360.38.20.14 MONTE DI PROCIDA 80070 (NA) - CLC Giovanni Mazzella Di Regnella - via Pedecone, IVª Traversa, n. 80 - Tel. 081.868.33.08 - Cell. 338.731.46.20 NAPOLI 80133 (NA) - Capo delle Delegazioni del Compartimento di Napoli C.S.M. Antonio Strino - via Sedivola, 15 - 80059 Torre del Greco (Na) - Tel./ Fax 081.8829161 - Cell. 338.848.74.08 ORISTANO (OR) - Com.te Camedda Giovanni - Corso Vespucci, 51 - 09072 Solanas di Cabras (OR) - Tel. 0783.29.07.79 PALERMO 90133 (PA) - Capo delegazione “ad honorem” Com.te Giuseppe Caldarella - Capo delegazione operativo: Com.te Giuseppe Russo - via Sacco e Vanzetti, 13 - 90121 Palermo (PA) - ab. 091.47.74.72 PIANO DI SORRENTO e SANT’AGNELLO - CLC Antonino Migliaccio - via Bosco, 15 - 80063 Piano di Sorrento (NA) - Tel. 081.808.38.19 PIZZO 89812 (VV) - Com.te Giuseppe Tallo - via Nazionale contrada Mazzotta Tel. 339.3899961 PORTO EMPEDOCLE 92014 (AG) - C.M. Rosario Pizzati - via Firenze, 6 - Tel. 0922.635.335 / 338.189.20.57 PORTO ERCOLE MONTE ARGENTARIO - 58018 (GR) - C.S.L.C. Di Lorenzo Lucio - via Principe Umberto, 4 - Tel. 0564.833825 POZZALLO 97016 (RG) - Cap. Giuseppe Galifi - via Canada 13/3 - Tel. 0932.95.81.26 / 339.885.42.38 PROCIDA 80079 (NA) - CLC Antonio Lubrano Lavadera - via Centane, 9 - Tel. 081.896.79.49 - Cell. 333.633.59.51 RAVENNA 48100 (RA) - Com.te Romeo Fabbretti - via Garibaldi, 23 - 48023 Marina di Ravenna (RA) - Tel. 0544.53.17.83 - Cell. 338.954.44.20 - e-mail [email protected] RIPOSTO 95018 (CT) - Com.te Giuseppe Bellalba - via Archimede, 93 - Tel. 349.123.64.33 - Fax 095.934.010 ROMA - FIUMICINO - Cap. Enrico G. Giraudo c/o Studio Legale Avv. A. Lucchesi - via Puccini, 9 - 00187 Roma - Tel. 347.453.60.95 - E-mail: [email protected] SASSARI 07100 (SS) Cap. Melis Lino - Corso G. Pascoli, 12 - Tel. 079.26.79.000 veyors) che in aggiunta ai loro titoli e bagaglio professionale dovrebbero avere svolto funzioni a bordo come direttori di macchina. La crisi di questa figura professionale in Europa rende sempre più difficile reclutare periti con esperienza diretta. Le relazioni contrattuali per la classificazione di una nave e per il mantenimento della classe sono le seguenti: - nave nuova, i rapporti sono tra il cantiere di costruzione ed il Registro di classifica che verifica che il cantiere abbia applicato tutte le regole richieste per assegnare la classe. - nave in esercizio, i rapporti sono tra il proprietario/armatore ed il Registro di classifica che controlla che la nave sia mantenuta nei limiti accettabili per confermare la classe. II processo adottato dai Registri di classifica per rilasciare il certificato di classe al cantiere di costruzione si basa sulle seguenti funzioni: - approvazione dei disegni emessi dal cantiere e dai costruttori di macchinari; - certificazione dei materiali presso acciaierie, forgiature, tubifici... - certificazione dei principali macchinari e componenti come motori principali ed ausiliari, turbine, caldaie, macchinari ed apparecchiature elettriche, ancore e catene, timonerie, automazione ecc... presso gli stessi costruttori; - sorveglianza in cantiere durante la costruzione dello scafo e strutture, installazione macchinari, sistemi, impianti ed allestimento nave; - prove in banchina e a mare. Se la nave è costruita in accordo ai disegni approvati e tutto è risultato in conformità ai regolamenti, sarà emesso il certificato di classe. I periti compilano i rapporti di prima classifica che assieme ai disegni approvati, ai certificati dei materiali e dei macchinari e a tutta la corrispondenza inerente farà parte dello schedario nave. La nave in esercizio deve essere sottoposta a cicli quinquennali di visite speciali per tutta la durata della sua vita per riconfermare la classe ottenuta al momento della consegna al proprietario/armatore. Quest’ultimo deve permettere ai periti di eseguire le visite speciali e le altre visite previste nel ciclo dei cinque anni come annuali ed intermedie. Egli deve preparare la nave per le visite dovute, avvisare il Registro di classe quando sono in scadenza. II Registro di classifica mette a disposizione lo status della nave dove sono indicate le date delle visite di classe e altre informazioni. E’ anche responsabilità del proprietario/armatore avvisare il Registro di classifica per ispezionare la nave in concomitanza di danni, avarie, modifiche e difetti evidenti. L’estensione della visita speciale ed intermedia allo scafo dipende dal tipo di nave e dall’età. Per le navi petroliere e porta rinfuse, soggette a maggior usura e rischi, i Registri di classifica aderenti allo IACS adottano programmi di visite più severi. O.D.C. E M.G. (SEGUE NEL PROSSIMO NUMERO) SAN BENEDETTO DEL TRONTO - GIULIANOVA - MARTINSICURO - Com.te. Nicola Spina - via Elba, 3 - 63013 Grottamare (AP) - Tel. 0735.591236 Cell. 339.62.00.940 SAVONA 17100 (SV) - Cap. Mauro Cassaglia - Cell. 338.1450497 SIRACUSA 96100 (SR) - Cap. Rosario Reale, Coordinatore per la Sicilia e Capo Delegazione di Siracusa - Viale S. Panagia, 136 Pal. L - Tel. Cell. 339.785.57.93 SORRENTO 80067 (NA) - ACLC Gargiulo Silvano - via San Francesco, 22 - Tel. 081.878.21.03 TORRE DEL GRECO 80059 (NA) - C.S.M. Strino Antonio - via Sedivola, 15 Tel. 081.882.91.61 - Cell. 338.848.74.08 TRAPANI 91100 (TP) - Capo Delegazione “ad honorem” Cap. Vincenzo Marino - Capo Delegazione Operativo Com.te Andrea Allotta - via S. Anna 39 - Tel. 0923.592224 - Cell. 347.4225863 TRIESTE 34139 (TS) - Cap. Namer Gianfranco - via Forlanini, 137 - Tel. 040.91.25.17 USTICA - Cap. Dott. Di Bartolo Vincenzo - via Stresa, 14 - 90100 Palermo - Tel. 091.844.94.72 / 348.244.15.31 VENEZIA - Cap. Elio Todesca - via Malamocco, 51 - 30126 LIDO DI VENEZIA Tel. 041.77.00.43 VIAREGGIO 55049 (LU) - Cap. Prof. Luciano Ciomei - via Montramito 116/4 Tel. 0584.317.02 - Cell. 328.013.80.65 - Ist. Nautico 0584.390.282 VICO EQUENSE 80069 (NA) - C.M. Francesco de Gennaro - via Savarese, 16 Tel. 081.802.82.19 - Cell. 339.478.19.63 CESMA Confederation of European Shipmasters’ Associations Wassenaarseweg 2 - 2596 CH THE HAGUE - THE NETHERLANDS - Tel. 070.38.36.176 - Fax 070.38.35.911 - e-mail: [email protected] Associazione «Assistenza Mare Italia» (A.M.I.) - via della Giuliana, 37 - 00195 Roma - Tel. 06.39.72.59.13 - Tel.-Fax 06.39.73.30.77 A.MA.DI. - Molo Langano, Porto Carlo Riva - 16035 Rapallo (Ge) - Calata Andrea Doria, 1/e - Tel. 0185.64.620 ASSOCIAZIONI ADERENTI Associazione Capitani Navigazione Interna (ACNI) Via Piazzale Flaim, 1 - 28921 Verbania Intra (VB) Associazione Marittima di Mutuo Soccorso tra Capitani "Casina dei Capitani" Via Municipio, 11 - Meta (NA) Associazione Ufficiali Tirrenia Navigazione Via Municipio, 11 - 80062 Meta (NA) 8 VITA E MARE LEGGE FINANZIARIA 2008: PAESI EUROPEI IN RITARDO SGRAVI CONTRIBUTIVI PER IL CABOTAGGIO SULLA DIRETTIVA ANTI INQUINAMENTO La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) ha espresso soddisfazione per l’inserimento delle misure a favore delle imprese che operano nei collegamenti marittimi con le isole minori, nel testo del disegno di legge finanziaria 2008 approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. «L’auspicio - ha detto il portavoce di Confitarma- è che l’aula della Camera confermi tali misure per le imprese che svolgono servizi marittimi a carattere sociale, quali il trasporto passeggeri e i rifornimenti tra continente e isole minori, garantendo la continuità territoriale del Paese e la mobilità di cittadini che vivono in località disagiate». ARMATORI E SINDACATI UNITI NEL COMITATO NAZIONALE PARITETICO Le associazioni degli armatori italiani Confitarma, Fedarlinea e le organizzazioni sindacali del settore marittimo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, in attuazione di quanto previsto nell’ultimo accordo di rinnovo dei contratti di lavoro del 5 giugno scorso, hanno costituito il Comitato Nazionale Paritetico per il Lavoro Marittimo. L’obiettivo è quello di affrontare la grave carenza di marittimi italiani, che interessa in particolare lo stato maggiore, e di promuovere programmi di formazione utili a fronteggiare ilproblema. Il Comitato Nazionale Paritetico per il Lavoro Marittimo è composto di 12 membri: sei in rappresentanza dell’armamento (Stefano Messina, Giuseppe Ravera, Tommaso Pacchelli, Claudio Barbieri, Fabrizio Cirnigliaro e Lorenzo Paolizzi); altri sei in rappresentanza dei sindacati (Roberto Scotti, Roberto Luvini, Remo Di Fiore, Beniamino Leone, Angelo Patimo e Agostino Falanga). “Studi recenti -hanno detto a una voce armatori e sindacalisti - indicano che nei prossimi 3 anni si registrerà a livello mondiale una carenza di circa 35.000 ufficiali. Parimenti emerge l’esigenza di adeguare le conoscenze specifiche professionali dei marittimi alle innovazioni tecnologiche e normative in materia di safety e security. È necessario, pertanto, sviluppare condizioni per attrarre i giovani verso la vita sul mare promuovendo campagne di informazione indirizzate alla scolarizzazione di base, coinvolgendo tutte le istituzioni centrali e periferiche utili per la realizzazione dei progetti. Tutto questo attraverso un’organica regia nazionale che eviti spreco di risorse e consenta di realizzare tutte le iniziative attraverso un comune orientamento strategico per la formazione dei marittimi italiani.” VOLUME DEI TRAFFICI MONDIALI: MERCI E CONTAINER IN AUMENTO Lo scorso anno il volume mondiale di merci trasportate via mare è ammontato a 7,4 miliardi di tonnellate (+4,3%) I porti mondiali hanno registrato un traffico dei container pari a 440 milioni di teu (+13,4% sul 2005). Questi dati sono stati diffusi dall’Unctad (United Nations Conference on Trade and Development) nel rapporto “Review of Maritime Transport 2007” che illustra l’andamento del settore marittimo-portuale mondiale nel 2006. L’aumento dei traffici è stato accompagnato da un forte incremento della consistenza della flotta mercantile mondiale, che all’inizio del 2007 è risultata superiore dell’8% rispetto al 2005 attestandosi a 1,04 miliardi di tonnellate di portata lorda, superando per la prima volta la soglia di un miliardo di tpl. In pratica - secondo il gruppo CLG - Civitavecchia e Vado praticherebbero prezzi stracciati offrendo «la stragrande maggioranza dei servizi gratis». Una situazione analoga - ha detto Clerici «sta avvenendo nel settore dei container». Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Malta, Portogallo e Regno Unito, sono gli otto Paesi in ritardo. Entro lo scorso 1° aprile avrebbero dovuto trasporre nel proprio diritto nazionale la direttiva europea adottata nel 2005 sulle sanzioni applicate ai responsabili di inquinamento provocato dalle navi. Da qui la Se per l’intero 2007 nel porto di Olbia e Golfo Aranci è previsto decisione di Bruxelles di inviare pareri motivati per il mancato un traffico di oltre 100mila crocieristici, questa cifra è destinata a recepimento. raddoppiare nel 2008, salendo a circa 200mila passeggeri. Il calendario provvisorio per il 2008 prevede 89 accosti di navi da crociera rispetto ai 54 accosti (52 ad Olbia e due a Golfo Aranci) del 2007. Tali numeri - ha precisato l’Autorità Portuale locale sono destinati a crescere: il calendario, attualmente compreso Il gruppo genovese Clerici Logistics Group denunzia la Chi- tra il 27 marzo e il 30 ottobre, potrebbe estendersi fino alle priquita per «comportamento scorretto e rottura contrattuale». me due settimane di novembre quale primo passo per un allunL’azione si basa su tre iniziative legali. Una contro la multina- gamento della stagione. zionale, per la quale il gruppo genovese ha operato fin dagli anni ’60 come braccio logistico in Italia e per alcuni servizi nel Mediterraneo. La seconda presso il garante della concorrenza in Italia e l’antitrust in Europa «per turbativa del mercato» e la terza presso il Consiglio di Stato «per le scorrette procedure relative al rilaLo scalo olandese è il primo porto europeo ad aver raggiunto scio delle concessioni a Civitavecchia». Secondo il gruppo genovese infatti, non solo ci sono state azio- quota dieci milioni di container movimentati in un anno. Il reni non corrette da parte imprenditoriale, ma anche da parte del- cord è stato stabilito lo scorso novembre ed è stato festeggiato con una singolare cerimonia al terminal ECT Delta, presieduta l’Autorità Portuale di Civitavecchia e Vado Ligure. Nel porto laziale opera il nuovo Civitavecchia Fruit Forrest Ter- dall’amministratore delegato della Port of Rotterdam Authority, minal (CFFT), e a Vado il Reefer Terminal del gruppo Orsero, en- Hans Smits. Nell’occasione è stato movimentato un container con trambi in concorrenza con i terminal dei porti di Genova e Saler- la scritta “Where is this 10th mln container of Rotterdam going no gestiti dal gruppo genovese. L’accusa mossa a Civitavecchia to?”. Il container faceva parte di un lotto di merci destinate ai e Vado è di essersi inserite nella trattativa con proposte al ribas- progetti umanitari di “Right To Play” ed è stato movimentato graso ad ogni nuova offerta formulata dal Clerici Logistics Group. Di tuitamente dagli operatori del porto. L’era del traffico containerizzato è iniziata a Rotterdam nel 1968, qui la rottura del contratto, causata - secondo Clerici - da un «marketing della disperazione» attuato da Civitavecchia, che ha anno nel quale lo scalo ha movimentato 117.000 teu. Il porto olansottratto a Salerno il traffico delle banane Bonita, e da un alline- dese ha raggiunto quota un milione di teu nel 1970 e cinque milioamento di Vado «alle pretese fatte da Chiquita ed ottenute a Ci- ni di teu nel 1997. La Port Authority prevede che il porto arriverà a movimentare 25 milioni di teu nel 2020. vitavecchia». PORTO DI OLBIA - GOLFO ARANCI ROSEE PREVISIONI 2008 GUERRA ITALIANA PER IL TRAFFICO DELLE BANANE ROTTERDAM VOLA OLTRE I 10 MILIONI DI CONTAINER 1234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123 1234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123 1234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123 1234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123 1234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123 I testi editi dal Collegio Nazionale Capitani di L.C. e M. per i Corsi di preparazione del Personale marittimo e per il conseguimento della patente nautica SECONDA EDIZIONE DELLE 48 ORE DEL MARE: A GENOVA, I PRIMI DI MARZO La seconda edizione della 48 Ore del Mare si terrà il 4 e 5 marzo prossimi a Genova. Nell’ambito della manifestazione si terrà l’assemblea annuale della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), alla presenza del presidente del Consiglio Romano Prodi. Lo ha annunciato Nicola Coccia, che presiede la confederazione armatoriale, precisando che tale data è stata scelta per aderire alla proposta del presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. Intento comune sarà mettere in risalto l’importanza del Registro Internazionale Italiano, istituito con la legge n.30 del 1998, approvata nel corso dell’incarico di ministro dei Trasporti e della Navigazione che l’attuale governatore della Regione Liguria rivestiva nel governo di quell’anno. «Nel 2007, con la prima edizione della 48 Ore del Mare, svoltasi a Napoli nel maggio scorso - ha detto Coccia - abbiamo dato il via ad un progetto annuale che mira ad avvicinare il grande pubblico al mondo del mare. Il primo importante risultato è la maggiore e crescente attenzione del mondo finanziario nei confronti dell’industria armatoriale: l’armamento italiano ha saputo consolidare e rafforzare in modo decisivo la sua presenza sulla scena mondiale divenendo un comparto fortemente attrattivo per il mondo della finanza, dalle banche ai fondi di investimento». La flotta mercantile italiana continua a registrare una crescita costante e a fine 2007 il tonnellaggio si attesta sui 14 milioni di tsl; con oltre 230 navi ordinate e in costruzione è sempre più realistica la previsione di raggiungere i 20 milioni di tonnellate nel 2010. NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 IMO STANDARD MARINE COMMUNICATION PHRASES LA SICUREZZA PERSONALE E RESPONSABILITA’ SOCIALI (S.P.R.S.) PERSONAL SAFETY AND SOCIAL RESPONSIBILITIES (P.S.S.R.) Manuale preparato dal C.S.L.C. Comandante Italo DE ANGELIS 2005 Italo De Angelis IL MARITTIMO ABILITATO PER I MEZZI SALVATAGGIO «IL LUPO DI MARE» di BRUNO COSSU Nuovo manuale per il conseguimento delle patenti nautiche I libri si possono richiedere al Collegio Capitani, sede di Genova Convenzioni della Conferenza del 1995 e Codice STCW Aggiornati ai relativi emendamenti n.° 1 (1997) e n.° 2 (2001) Il Marittimo abilitato per i mezzi salvataggio CONFORME AL DECRETO P.R. N. 474 del 29-7-1996 DAL 1976 CCORSI ORSI PREP ARA GLI PREPARA ARATTORI AAGLI ESAMI PER TIT OLI TITOLI PROFESSIONALI MARIT TIMI MARITTIMI Ricordiamo ai nostri associati e ai lettori interessati che presso le SOTTONOTATE SEDI DEL COLLEGIO, AUTORIZZATE DALLA SEDE NAZIONALE, si svolgono corsi preparatori agli esami per titoli professionali di: Capitano di L.C. e Capitano di Macch. Aspirante Cap. L.C. e Aspirante Cap. di Macch. Padroni Marittimi Meccanici nav. Traduzione non ufficiale curata dal C.L.C. Comandante Italo DE ANGELIS 2001 Sede di: BARI - BRINDISI CAGLIARI - GENOVA SIRACUSA - VIAREGGIO VITA E MARE NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 9 UN GRANDE PROTAGONISTA NELLA RICERCA DELLE ROTTE FRA ORIENTE E OCCIDENTE AL SERVIZIO DI INGHILTERRA E SPAGNA Coraggio e tormento di Sebastiano Caboto esploratore veneziano rifiutato in patria Comandante di navi, ma figlio d’arte, pilota, cartografo in Inghilterra Francia e Spagna, non avendo trovato occupazione a Venezia, ancora giovanissimo Sebastiano Caboto partì per una spedizione alle Molucche, patrocinata da una compagnia di Siviglia. Rinunciò a passare lo stretto di Magellano e iniziò l’esplorazione del Rio de la Plata. Dopo altre avventure tornò in patria, al termine di una spedizione durata quattro anni, ma poi continuò a navigare fino alla morte, anche come corsaro, e per questo fu processato e carcerato. Un dolore espresso da Sebastiano fu di aver navigato sulla rotta dove era scomparso il padre, Giovanni, marinaio e maestro di marinai. Ma il disappunto e l’amarezza della sua vita furono di essersi sentito italiano – rara sensibilità nel XVI e nel XVII secolo, periodo in cui Caboto visse – e avere offerto due volte i propri servigi a Venezia, e due volte aver provato l’umiliazione del rifiuto. Il prodigio di cui fu protago- nista fu di aver guidato a distanza, dopo aver tracciato rotta e indicato meta, una delle spedizioni nautiche più arrischiate e fantastiche della storia, quella del passaggio di Nordest. E’ talvolta difficile distinguere fra gli episodi della vita del padre e quelli della vita del figlio. I principali dati per l’identificazione restano le date di morte di entrambi, oltre quelli inequivocabili di alcune battaglie. Giovanni nacque nella metà del Quattrocento, non si sa però dove. Alcuni storici sono incerti fra Genova e a Chioggia, altri addirittura fra Genova, Gaeta e Savona. Per il figlio Sebastiano i dati sono più certi: risulta che il padre si era stabilito a Venezia nel 1476, al servizio della Serenissima, e qui nacque Sebastiano, nel 1480-1482. Di lui a malapena esisterebbe un ritratto, ma si rileva un carattere di complessità quasi leonardesca. Ambiguo e indomabile, fiero e gentile, eccezionalmente intelligente, coraggioso oltre il credibile. Fu navigatore, cartografo, mercante, uomo d’arme, CENTRO DI ADDESTRAMENTO INTERNAZIONALE PER IL PERSONALE MARITTIMO (MARITIME TRAINING CENTER) Sede Legale - Direzone Comm.le Amministrativa - Centro Addestramento: 93012 GELA (CL) ITALY - C.da Poggio Alessi S.P. 8 per Butera C.P. 79 Tel. 0933.823557- Fax 0933.934742 - Cell. 349.6744703 www.dimarcagroup.it - e-mail: [email protected] Uffici distaccati di Roma: Via Pietro Giannone, 27 - 00192 ROMA - Tel./Fax 349.674.47.03 / 348.873.03.61 SI SVOLGONO CORSI SECONDO LA CONVENZIONE E CODICE STCW ’95 RICONOSCIUTI ED AUTORIZZATI DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI SI SVOLGONO I SEGUENTI CORSI: ➢ ➢ ➢ ➢ ➢ CORSO CORSO CORSO CORSO CORSO ANTINCENDIO BASE (FIRE FIGHTING COURSE BASIC) ANTINCENDIO AVANZATO (FIRE FIGHTING COURSE ADVANCED) DI SOPRAVVIVENZA E SALVATAGGIO (PERSONAL SURVIVAL) DI PRIMO SOCCORSO (FIRST AID) DI SICUREZZA PERSONALE E RESPONSABILITA’ SOCIALI (P.S.S.R.) SONO PREVISTI CORSI AGGIUNTIVI, FUORI CALENDARIO PER SODDISFARE LE RICHIESTE DEGLI ISTITUTI TECNICI NAUTICI E DELLE SOCIETA’ DI NAVIGAZIONE. Il calendario dei corsi è a cadenza settimanale, previa prenotazione presso la nostra segreteria: Tel. 0933.82.35.57 - Fax 0933.93.47.42 - Cell. 349.674.47.03 / 348.873.03.61 condottiero, corsaro (sia chiaro: non pirata), forse memorialista. Ebbe, però, una qualità prevalente: la passione per il movimento, l’amore per il rischio e la tranquillità nell’azione. Fu protagonista di avventurose traversate fra Bristol di Inghilterra e il Labrador, affrontate spesso con una sola nave con il tenace proposito di sbarcare in Asia: una specie di viaggio di Colombo, con rotta esasperata a nord. Sebastiano fu sul mare in una continua navigazione su nuove rotte da scoprire, tenacemente ideate o cercate, fino alla morte. Questa avvenne a Londra nel 1557, dopo avere intensamente trascorso due anni al servizio degli inglesi, a chiusura di un lungo quanto eccellente lavoro di scoperta sotto bandiera di Spagna. Il comandante Caboto soffrì il duplice gran rifiuto della Repubblica di Venezia dopo la morte del padre. Questi visse al servizio della Repubblica, allora impegnata sempre più da vicino contro l’espansione della Turchia, da non molto riordinatasi nella politica estera (che è anche guerra) dopo l’insediamento a Istanbul. Fu tentato e ammaliato dalla potenza di Spagna e dalla ricchezza dei suoi re e, sebbene immalinconito dalla rozzezza dei rapporti con l’Inghilterra marittima, trovava nella sua forza la convinzione che le sue capacità manifeste, erano indispensabili in quei primi anni del ‘500, per scoprire le terre d’oltremare e partecipare alla creazione di relazioni commerciali. Era già ricco, e sarebbe diventato anche più ricco, e certo famoso, con l’esercizio della professione di cartografo, ma fu affascinato, nonostante il dolore, dal racconto della morte del padre. Tentò anche una volta con due navi, armate ed equipaggiate di tasca propria, quel passaggio di Nordovest che sembrava miraggio e ossessione. Forse arrivò nella baia di Hudson, dove fu fermato fra gli iceberg dagli equipaggi impauriti e ammutinati. Allora passò in Spagna. Prima pilota, poi cartografo, poi consulente commerciale, infine remuneratissimo pilota major di Carlo V. Si battè in aspra polemica per l’adozione delle carte a doppia graduazione, per un nuovo metodo di calcolo della longitudine e per la valutazione della declinazione magnetica. Nella “Junta” dei piloti e dei cartografi portoghesi e spagnoli portò le sue valutazioni provate tutte sul mare. Fu allora, quando alcuni piloti spagnoli lo contestarono e lo trattarono da straniero che colse l’occasione per offrirsi a Venezia. Non fu solo spirito di rivalsa verso i colleghi invidiosi, ma fu lungimiranza e intuizione politica. “Venezia -pensavapotrebbe inserirsi tra Portogallo, Spagna, Inghilterra e Olanda rivali”, così da partecipare al gran bottino non ancora “coloniale” in Asia. Tuttavia seguì il rifiuto della Serenissima. Pochi anni dopo Caboto fu designato comandante della spedizione alle Molucche, patrocinata in modo semiufficiale da una compagnia di Siviglia. Era una specie di ripetizione, più precisa e agguerrita, della spedizione magellanea. Partì al comando di alcuni equipaggi inquadrati da ufficiali a lui ostili. Quattro navi di sessanta tonnellate mossero il 3 aprile 1526 e filarono lungo la costa africana fino alle isole del Capo Verde. Quindi, attraversato l’Oceano Atlantico, arrivarono a Pernambuco e, dopo una lunga sosta a causa di lavori e dopo alcuni tentativi di ammutinamento, fecero rotta lungo la costa brasiliana. Fu una spedizione sfortunata cui il comandante italiano reagì con l’abituale coraggio: rintuzzò le velleità di alcuni ufficiali spagnoli; ripristinò l’ordine anche dopo l’affondamento per sabotaggio della nave capitana. E continuò la missione lungo l’itinerario, sebbene si svolgesse in parte in acque già di sovranità portoghese, e perciò rivale. Pagò lo scotto a missione compiuta, quattro anni dopo, al ritorno in Spagna. Insieme al dubbio di essersi comportato in modo gradito al Portogallo, fatto che non fu provato, subì da alcuni ufficiali spagnoli l’accusa di aver comunicato notizie riservate alla Repubblica di Venezia. Fu condannato all’espulsione. Il re Carlo V intervenne e non con un provedimento di grazia, ma con un vero e proprio atto di imperio a favore del capitano, completamente riabilitato. Sebastiano Caboto restò in Spagna per altri quindici anni ben compensato, quanto rispettato e protetto. Infine si recò in Inghilterra dove lo aspettavano la casa reale e governo e ammiragli. Fu un trionfo fino alla morte, giunta a poco meno di ottant’anni. Un solo ma tristissimo cruccio: il rifiuto di Venezia, la sua patria. GIUSEPPE MARASCO VITA E MARE 10 NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 SIGNIFICATIVA CERIMONIA A VIAREGGIO Per i versamenti delle quote associative e assicurative servirsi del C/C P. 391169 intestato al COLLEGIO CAPITANI L.C. E M. - Vico dell’Agnello, 2 - 3° piano - 16124 Genova oppure contattare il Compartimento di Napoli e le Delegazioni. Ci pregiamo comunicarvi qui di seguito le quote associative per l'ANNO 2008 quote che sono state già concordate con i Compartimenti: • • • • • • • “Una tantum” Aspiranti e Capitani Allievi Allievi Nautici Pensionati Soci Aderenti Soci Sostenitori € € € € € € € 10,00 70,00 35,00 30,00 40,00 55,00 100,00 Il Nautico di Gaeta Pilotina della Capitaneria PilotinadellaCapitaneria artefice per gli allievi del Nautico di sbocchi lavorativi Assicurazione Licenza di Pilotaggio D.A.S. s.p.a. - COMPAGNIA ASSICURATRICE GENOVA II premio di assicurazione della licenza di pilotaggio per l’anno assicurativo 19 luglio 2008 - 18 luglio 2009 e di Euro 75,00. L’indennizzo per la perdita di proventi durante il periodo di disoccupazione causato dalla sospensione della Licenza di Pilotaggio, ordinata da una Autorità Competente, è stato portato a Euro 150,00 al giorno per un periodo non superiore a 365 giorni. Nel caso di perdita della licenza di pilotaggio, stabilita da una Autorità Competente, l’indennizzi e stato portato a Euro 54.000,00. Questa polizza copre anche le spese legali del pilota imputabile ad errori di navigazione e manovra a lui attribuibili durante il suo servizio di pilotaggio. II periodo di copertura risulta dalle ore 24.00 del 19.07.2008 fino alle 24.00 del 18.07.2009. Diportisti assicuratevi il titolo professionale II Collegio Nazionale Capitani L.C. & M. offre ai Comandanti Coperta/Macchina e Ufficiali del Diporto l’opportunità di assicurare il titolo professionale come i colleghi del traffico. Coloro che sono in possesso dei titoli previsti della normativa possono farlo alle medesime condizioni dei colleghi del traffico. I diportisti possono essere imbarcati su: imbarcazioni/navi a motore/navi a vela immatricolate in Italia e/o estero, pari o superiori a dieci metri di lunghezza, munite di Ruolo equipaggio. Gli interessati devono essere soci del Collegio Nazionale Capitani L.C. & M. Le quote sono: n iscrizione al Collegio Capitani Euro 70,00 annuali. o premi polizza Periodo Dal 19.11.2007 al 18.07.2008 Dal 19.032008 al 18.07.2008 Dal 19.07.2008 al 18.07.2009 Assic. Tit. It. 80,00 65,00 91,00 Assic.Tit It+Est 88,00 78,00 101,00 L’indennizzo per la sospensione del titolo professionale e di Euro 4.500 al mese per un massimo di dodici mesi. L’indennizzo per la revoca del titolo professionale e di Euro 54.000. Se sostenute sono rimborsabili le spese per la difesa sino a Euro 30.000. Per consultare la polizza e/o averne copia basta contattare una delle Delegazioni del Collegio sparse in tutti i porti d’Italia o telefonare nel giorni feriali dalle ore 09.00 -12.00 ad uno dei seguenti numeri: 010.2472746 Genova; 081.202102 Napoli; 06.55300565 Roma; cell. 333.8191141; cell. 338.6337722 CAPITANI ASSICURATEVI LA PATENTE ATTENZIONE Rammentiamo ai Colleghi Assicurati ed a tutti gli altri interessati che la validità della polizza scade il 18 luglio 2008. È opportuno e saggio assicurare il titolo professionale specialmente oggi. Il pagamento della quota annua può essere eseguito per Genova sul c/c postale n. 00391169 intestato al Collegio. Per Napoli e Delegazioni contattando per informazioni ai rispettivi numeri telefonici. Gli interessati possono ottenere copia della polizza presso i suddetti indirizzi/numeri telefonici. Il porto di Viareggio, in una splendida giornata di sole, è stato teatro lo scorso settembre di un cerimonia importante per l’Istituto Tecnico Nautico Artiglio. La Capitaneria di Porto ha deciso di donare la Motovedetta CP 2044 ai futuri ufficiali della Marina mercantile, perchè possano impiegarla per il loro addestramento in mare. Testimone del passaggio di mano anche il Collegio Nazionale Capitani L.C. e M., rappresentato nell’occasione dal vice presidente Roberto Penna.Il nostromo dell’associazione Marinai d’Italia ha fischiato l’ultimo ammaina bandiera militare e il primo alza bandiera mercantile. Il comandante della capitaneria di Viareggio C.F. Canu, che ha consegnato una targa col nuovo motto dell’unità: “Mare vigilando-Mare docendo”, ha sottolineato lo stretto legame che da sempre unisce le capitanerie agli Istituti nautici. Non solo perchè sono molti gli ufficiali del corpo che provengono da tali scuole, ma anche perchè c’è un diretto contatto tra chi tutela e amministra il mare e chi lo solca. Ancora una pregevole iniziativa di formazione nautica in grado di creare concreti posti di lavoro: l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Caboto” di Gaeta, come ente capofila del Polo regionale della Formazione Nautica, ha promosso un Corso post-diploma per la figura professionale di Tecnico Superiore per la Conduzione di navi mercantili - sezione Macchine. L’obiettivo del corso è quello di formare un professionista che abbia competenze nel governo e nella gestione degli apparati e impianti di bordo per lo spostamento delle navi. Le attività che caratterizzano tale figura riguardano gli apparati di propulsione e di energia, i mezzi per la movimentazione del carico e per l’ormeggio, l’organizzazione di risorse e di personale. Il percorso didattico è orientato all’ottenimento della preparazione necessaria per conseguire l’abilitazione professionale di Ufficiale di Macchine, previo superamento del relativo esame. Il Corso, la cui partecipazione è gratuita, prevede che i venti allievi, selezionati grazie ad un test e ad un colloquio motivazionale, effettuino ottocento ore di studio e quattrocento di stage a bordo di navi mercantili. La fase di Stage, sarà direttamente collegata ad un primo periodo di imbarco a bordo delle navi. FILIPPO DI CUFFA PREMIATO AL QUIRINALE Alfiere del lavoro un neo diplomato Il 24 ottobre scorso, nelle sale del Palazzo del Quirinale, il giovane Andrea Papa, diplomatosi con cento e lode presso l’Istituto Nautico “Caboto” di Gaeta, è stato premiato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Professori, compagni di scuola, amici si sono stretti orgogliosi attorno a lui, che ottenendo il massimo dei voti, ha meritato la prestigiosa onorificenza di “Alfiere del lavoro”, conferita per la brillante carriera scolastica. Il nominativo di Andrea Papa è stato selezionato tra moltissimi candidati segnalati dai presidi di tutta Italia. Il premio è stato organizzato dalla Fed. Naz. dei Cavalieri del Lavoro. ASSICURAZIONE DEL TITOLO PROFESSIONALE COMPAGNIA ASSICURATRICE D.A.S. s.p.a. - GENOVA Il Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. dal 1960 offre ai propri Soci l’opportunità di assicurare il titolo professionale dal rischio di sospensione e/o ritiro da parte dell’Autorità Marittima. Possono assicurarsi: “Tutti gli associati al Collegio nazionale Capitani di lungo corso e macchina, aventi titolo professionale in base al quale sono imbarcati su navi Italiane o Estere quali Comandanti, Direttori di Macchina, Ufficiali di Coperta e di Macchina, Ispettori Armatoriali o in base al quale prestano Servizio di Pilotaggio o di Rimorchio. Si precisa che possono essere associati al Collegio e quindi assicurati, anche i padroni Marittimi e i Meccanici navali e tutti gli associati al Collegio Nazionale Capitani di lungo corso e macchina in possesso della Patente nautica vela/motore senza limiti e della patente nautica per navi da diporto imbarcati quali Comandanti, Direttori di Macchina, Ufficiali di Coperta, Ufficiali di Macchina, su imbarcazioni/navi a motore/vela immatricolati in Italia o all’Estero, pari o superiori a dieci metri di lunghezza e munite di ruolo equipaggio”. n L'indennizzo per la sospensione della patente è di € 4.500,00 per un mese di sospensione per un massimo di dodici mesi. o L'indennizzo per il ritiro della patente è di € 54.000,00. Tutte le condizioni di polizza (inclusa l’assistenza legale, etc.) sono visibili presso le sedi di Genova e Napoli ed in tutte le 44 Delegazioni sparse su tutto il territorio nazionale. Vengono spedite a domicilio a semplice richiesta. Le quote dei premi da versare da parte dei nostri Soci che desiderano assicurarsi o rinnovare l'assicurazione per l'anno assicurativo 2007-2008 sono le seguenti: PERIODO Assic. pat. italiana Assic. pat.it + est. dal 19-11-2007 al 19-07-2008 dal 19-03-2008 al 18-07-2008 dal 19-07-2008 al 18-07-2009 80,00 65,00 91,00 88,00 78,00 101,00 Desideriamo ricordare ai Colleghi assicurati che: «L’assicurato è tenuto a comunicare tempestivamente al Collegio Capitani, per l’immediato inoltro alla Società assicuratrice, qualsiasi evento dal quale possa derivare un procedimento contemplato da questa polizza ...omissis...». Pertanto deve essere considerato essenziale, la notifica al Collegio per iscritto del sinistro, incluso l’invio dell’estratto del giornale nautico riguardante il fatto, dell’eventuale altro materiale pertinente, del nome del P&I ed eventualmente quello dell’avvocato che ha seguito la pratica sul nascere. Questo vale, ovviamente, in qualunque parte del mondo la nave si trovi. VITA E MARE NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 11 L’ONDATA DI MALTEMPO CHE HA INVESTITO LE COSTE DEL NORD EUROPA Chiusa per la prima volta la superdiga olandese Allarme maltempo in Nord Europa: il 9 novembre scorso la tempesta di vento e pioggia che ha investito Inghilterra, Belgio e Olanda, ha avuto ripercussioni anche sul porto di Rotterdam, il più grande d’Europa, che è rimasto chiuso per 24 ore. In Olanda la marea era salita fino a quasi tre metri sopra la norma e per la prima volta dalla sua costruzione, avvenuta nel 1997, la grande diga Maeslantkering è stata chiusa. Il sistema di sbaramento che chiude il canale Nieuwe Waterweg, collega Rotterdam al Mare del Nord ed è formato da due paratie in cemento semicircolari mobili, che in caso di pericolo ruotano chiudendosi, sorrette da bracci di acciaio. Le porte di questa maxi-diga sono lunghe 210 metri e alte 22, costruite con 15.000 tonnellate di acciaio, il doppio del peso della torre Eiffel. In caso di tempesta è stata progettata per resistere a un’onda d’urto fino a 30.00 tonnellate di spinta. MILITARI E CIVILI UNITI NEL RICORDO CONSEGNATO A CAGLIARI IL “CARLOTTA ONORATO” Brindisi rende onore ai marinai scomparsi Cresce la flotta dei rimorchiatori Il Codice della Navigazione, all’articolo 101, introduce l’istituzione del servizio di rimorchio marittimo richiamando, all’art. 107, i servizi per l’ordine e la sicurezza del porto: “oltre che nei casi previsti dall’art. 70 - Impiego di navi per il soccorso - i rimorchiatori devono essere messi a disposizione delle autorità marittime che lo chiedono per qualsiasi servizio necessario all’ordine ed alla sicurezza del porto.”. Se ne deduce che il rimorchio portuale è un servizio di rilevanza pubblica, di interesse generale, finalizzato a garantire la sicurezza della navigazione e dell’approdo nelle acque portuali e la protezione ed il rispetto dell’ambiente marino. Oggi la flotta dei rimorchiatori italiani vanta mezzi di recentissima costruzione, dotati di tutte le più sofisticate strumenta- Come ormai è consuetudine, il Collegio Capitani L.C. e M. era presente a Brindisi il 12 Novembre alla cerimonia di commemorazione dei marinai militari e civili scomparsi in mare. Nel palco delle autorità erano presenti il vicepresidente nazionale Roberto Penna, il capo delegazione del Collegio di Brindisi com.te Vincenzo Cafaro, l’alfiere del Collegio com.te Antonino Migliaccio. Il 12 novembre del lontano 1918 a Brindisi, l’allora Capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Thaon Di Revel emise il Bollettino della Vittoria sul mare terminando con le seguenti parole: “Onore sempre a voi tutti, onesti e prodi marinai d’Italia”. Oggi come allora, nella suggestiva cornice del piazzale inferiore del monumento al Marinaio d’Italia, voluto a suo tempo dalla Lega Navale Italiana, alla presenza di autorità militari civili e religiose, si è reso di nuovo omaggio solenne a tutti i marinai caduti in mare. Nella suggestiva piazza cittadina erano schierati i reparti di rappresentanza della Marina, del Battaglione S.Marco, cui facevano da cornice il gruppo bandiere dell’Associazione Marinai d’Italia, seguite dalla bandiera nazionale del Collegio Capitani della Marina Mercantile. Seguivano i labari e gli stendardi delle Associazioni combattentistiche e d’Arma. In un’atmosfera solenne e di contenuta emozione, dopo gli onori di rito alle due bandiere (della marina militare e marina mercantile) iniziava la cerimonia con l’accensione della fiamma all’ara votiva, seguita dalla deposizione di una corona di alloro al monumento e la Messa officiata dall’Arcivescovo. La cerimonia si è conclusa con le parole del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Paolo La Rosa. ANTONINO MIGLIACCIO zioni ed ha un’età media tra le più basse d’Europa. L’ultimo gioiello di questa flotta è rappresentato, senza dubbio, dal rimorchiatore “Carlotta Onorato”, presentato ufficialmente a Cagliari presso il Molo Capitaneria, classificato come FireFighting, Rec-oil ed Escort Tug, lungo 32 metri e largo 12, dotato di una potenza di 5.450 HP e di una spiccata attitudine all’anticendio, alla sicurezza dei porti ed all’antinquinamento per la protezione ambientale, è capace di sviluppare un tiro a punto fisso pari a 75 tonnellate. Come tutte le altre unità della flotta, sarà armato con equipaggio quasi totalmente sardo. Prosegue dunque felicemente la tradizionale attività della Moby nel settore del rimorchio, iniziata sotto la guida del fondatore, commendatore Achille PRESIDENZA NAZIONALE E COMPARTIMENTO DI GENOVA www.collegionazionalecapitani.it [email protected] COMPARTIMENTO DI NAPOLI www.collegiocapitani.it e-mail: [email protected] DELEGAZIONE DI SIRACUSA - AUGUSTA PORTO EMPEDOCLE www.collegiodeicapitani.3000.it e-mail: [email protected] DELEGAZIONE DI POZZALLO www.cncpozzallo.com e-mail: [email protected] «VITA E MARE» GENOVA INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA: [email protected] Onorato che, nel 1958, con una flotta di 6 rimorchiatori a vapore, costituì la Società Rimorchiatori Sardi operando a Cagliari nel settore del rimorchio portuale e nel settore del rimorchio d’altura. Sin dalla sua costituzione venne perseguita una politica di sviluppo coerente con l’aumento dei traffici portuali della Sardegna, riuscendo sempre a soddisfare tutte le esigenze di servizio di rimorchio che derivavano dalla diffusione degli insediamenti industriali nelle zone costiere sarde. Nel corso degli anni l’ammodernamento e l’incremento della flotta è continuato ricevendo un ulteriore impulso dal figlio del fondatore, Vincenzo Onorato. Attualmente sono in servizio ben 16 unità tra rimorchiatori e supply vassels che svolgono attività di rimorchio portuale a Cagliari, Sarroch, Olbia, Porto Torres, Oristano, Arbatax, Portoscuso, Portovesme, Manfredonia, Barletta e Gela, oltre ad attività in offshore, di altura, assistenza alle piattaforme petrolifere, con estensione dell’operatività anche nel settore del monitoraggio ambientale per la salvaguardia delle coste dall’inquinamento marino. In seguito alla fusione con la Moby S.p.A., nel 2005, la Rimorchiatori Sardi è diventata la Divisione rimorchiatori del Gruppo Moby, svolgendo a Cagliari anche attività nella cantieristica navale con bacino di carenaggio che può ospitare navi sino a 100 metri di lunghezza. Lo stesso titolare della Moby S.p.A., nel corso della presentazione ufficiale del rimorchiatore “Carlotta Onorato”, ha ricordato le grandi potenzialità del porto di Cagliari, piattaforma ideale per il traffico container nel Mediterraneo. In attesa del suo decollo, occorreranno sensibilità politica e grande coscienza, al fine di creare finalmente quei 1.500 posti di lavoro diretti e il doppio dell’indotto che la città attende ormai da 40 anni. NICOLA SILENTI CONVEGNO A S. MARGHERITA I borghi pescherecci al di là del folclore “Il borgo e il porto peschereccio oggi e nel futuro: immagini virtuali o risorsa economica, culturale e sociale a tutela del mare?” E’ la domanda che dà anche il titolo a un seminario di studi tenutosi il 25 e 26 ottobre scorsi a Santa Margherita, nella prestigiosa Villa Durazzo. Coordinatore e moderatore del convegno Elena Gaudio, funzionario del ministero sella Pubblica Istruzione, che nel suo intervento introduttivo ha sottolineato i problemi che affliggono i borghi marinari e i porti pescherecci, che spesso vivono un declino dovuto a molteplici fattori: inquinamento ambientale, impoverimento della fauna marittima mediterranea, inadeguatezza dei piani regolatori, allontanamento delle nuove generazioni dalle professioni legate alla pesca e alla cantieristica minore, considerate faticose ed economicamente poco gratificanti. Nel corso delle due giornate di studio si è cercato di affrontare queste tematiche, puntando alla tutela, allo sviluppo e valorizzazione dell’identità marittima e del settore della pesca. A questo fine sono intervenuti il presidente della commissione Agricoltura della Camera Marco Lion, il presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto, gli assessori regionali Cassini e Zunino, il presidente dell’Accademia della marina mercantile Eugenio Massolo, il preside dell’Istituto nautico “S.Giorgio” Vladimiro Iozzi, Remo Di Fiore della Fit Cisl Trasporti marittimi. Tutti gli intervenuti hanno concordato sulla necessità di sviluppare e rafforzare la cultura del mare, promuovendo presso i giovani valori antichi legati al genius loci e alle occupazioni marittime. Il sindaco di S. Margherita Claudio Marsano ha sottolineato l’importanza di tutelare la flotta di pescherecci locale, la più importante della Liguria, con i suoi 21 battelli. VITA E MARE 12 POLLASTRINI ALL’ACCADEMIA LANCIA TRE SFIDE SULLA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE Da marittimo a ufficiale con la formazione continua La “lectio magistralis” pronunciata dal comandante generale del corpo delle Capitanerie di porto, ammiraglio Raimondo Pollastrini, in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico dell’Accademia della Marina mercantile, si intitola “Gente di mare. Aspetti relativi alla formazione, alla sicurezza e alle condizioni di lavoro alla luce delle fonti normative convenzionali.” Per motivi di spazio non possiamo che riportare qui alcuni stralci del discorso che l’ammiraglio Pollastrini ha pronunciato a Genova, il 3 dicembre scorso. Al termine del suo intervento Pollastrini ha accennato alla possibilità di spostare l’Accademia del mare internazionale (I.M.A. – International Maritime Academy) da Trieste a Genova, così da rafforzare e sottolineare il ruolo di leadership della città nella formazione marittima. Una vola chiarita la funzione di alto profilo strategico del trasporto marittimo nel potenziale economico di un paese come il nostro, Pollastrini ha definito il settore come una delle nicchie di eccellenza in cui si concentrano investimenti, capitali finanziari; ma tutto questo non può minimamente sottovalutare il ruolo della componente lavorativa e cioè delle risorse umane. La stessa sicurezza della navigazione non può essere scissa dalla professionalità della gente di mare, ovvero dal suo grado di formazione. In quest’ottica è evidente l’importanza degli istituti tradizionali e nuovi come l’Accademia della marina mercantile. Fra i tanti strumenti normativi che regolano il settore – Pollastrini ha ricordato– quelli fondamentali riconoscono la centralità dell’elemento umano: a cominciare dalla Convenzione STCW 78, entrata in vigore nel 1984 e ratificata da 25 Stati, il cui obiettivo è di conferire ai marittimi un livello minimo di preparazione professionale, in relazione ai rischi connessi col trasporto di merci pericolose, per la sicurezza della nave e dell’ambiente marino. Questa prima normativa nacque in seguito ai gravi incidenti avvenuti tra il 1967 e 1971 che richiamarono l’attenzione pubblica su un assunto che oggi nessuno più negherebbe: il ruolo del fattore umano nella concatenazione di eventi che conduce all’incidente. Gli emendamenti adottati nel 1995 hanno innovato profondamente la convenzione: quella che oggi conosciamo è la STCW 78/95, modificata a sua volta in alcuni punti considerati “deboli”, tramite una procedura rapidissima, suggerita nell’occasione dal segretario generale dell’IMO. Tramite la strategia di “emendare soltanto l’annesso”, l’emendamento è entrato in vigore automaticamente, con la “tacita approvazione” da parte degli stati contraenti. Così la STCW 95 stabilisce per la prima volta precisi e uniformi standard di competenza per tutti i marittimi, standard che possono essere valutati in modo omogeneo e applicati facilmente in campo internazionale, in modo da eliminare ogni discrezionalità interpretativa delle norme. Tra l’altro essa contiene diversi richiami circa l’uso dell’inglese da parte dei marittimi. Per la prima volta viene, conferito all’IMO un potere diretto di controllo delle singole amministrazioni statali, che periodicamente devono fornirgli informazioni dettagliate sui metodi di addestramento e formazione adottati, sui criteri di rilascio dei certificati e sulle procedure di adempimento degli obblighi della convenzione. Si tratta di fonti convenzionali multilaterali finalizzate a introdurre strumenti di protezione negli ambiti lavorativi, incidendo in maniera preponderante anche nel settore della formazione. La materia disciplinata dalla nuova Convenzione —primo passo verso un codice universale delle norme sul lavoro marittimo — applicabile al personale che presta servizio a bordo di navi aventi stazza lorda minima di 500 tonnellate e che effettuano viaggi internazionali, disciplina organicamente materie fondamentali, riguardando numerosi aspetti concernenti le condizioni occupazionali e lavorative dei marittimi, la salute, sicurezza, età minima, modalità di assunzione, orari di lavoro, come pure la sistemazione a bordo e le tutele sociali, a garanzia di dignitose condizioni di lavoro e vita a bordo. “Tracciato -ha detto Pollastrini- il complesso quadro dei rapporti tra le esigenze del moderno mercato dei trasporti e le crescenti istanze di sicurezza e professionalità dei lavoratori marittimi, occorre infine sottolineare quale importante ruolo sono chiamati a svolgere gli Istituti di formazione ruolo di cuore pulsante della professionalità in un proficuo flusso circolare di rapporti con gli altri Istituti non solo nazionali, le Istituzioni, da una parte, ed il mondo armatoriale dall’altra...”. “Si tratta anche, - ha proseguito Pollastrini - di creare un sistema di formazione improntato a una cultura della partecipazione di enti e organismi che possono effettivamente contribuire, con un ricercato rapporto sinergico, ad eliminare ogni barriera tra istituti scolastici e mondo del lavoro. Penso che solo così possa realizzarsi una virtuosa continuità tra momento formativo e le successive fasi di specializzazione delle competenze e dei ruoli”. “E’ in questo senso che vanno letti i termini della “scommessa” italiana per la qualità della formazione, un’occasione che non possiamo lasciarci sfuggire per imporre a livello del Mediterraneo, e non solo, il modello formativo nazionale. In questo senso l’Accademia italiana della Marina mercantile sta ormai giocando un ruolo determinante...”. “I dati concernenti la grave carenza di ufficiali naviganti provenienti dai Paesi UE sono note già dagli inizi degli anni 2000. La chiave per migliorare le qualifiche della gente di mare dell’UE e accrescerne l’impiegabilità e la mobilità va cercata in una valida formazione professionale marittima”. Per concludere Pollastrini ha ricordato che la prima sfida per il sistema degli Istituti nautici è di formare (dotandosi ad esempio di sofisticati simulatori) gente di mare di qualità, capace di lavorare a bordo delle navi ad alta tecnologia. Non va comunque tralasciata la questione della formazione a bordo degli allievi ufficiali. Un periodo di servizio prestato a bordo con esito positivo costituisce un elemento obbligatorio riconosciuto a livello internazionale per la formazione della gente di mare ed è pertanto necessario che anche la disponibilità di un numero adeguato di posti per allievi/cadetti a bordo delle navi venga imposta a livello internazionale. La seconda sfida consiste nel fornire alla gente di mare le competenze necessarie per migliorare le proprie prospettive di mobilità. A tal fine è necessario che all’istruzione iniziale facciano seguito dei corsi di aggiornamento continui e di riqualificazione in grado di favorire la promozione dei marinai al grado di ufficiale. La terza sfida consiste nell’adattarsi ai cambiamenti che interessano la professione, cioè fornire alla gente di mare gli strumenti necessari per prendere servizio a terra dopo un certo numero di anni passati in mare, agevolando il prolungamento naturale dell’esperienza di bordo. In Italia la situazione è aggravata dalla mancanza di un’Istitu- zione in grado di raccordare la formazione scolastica e il mercato del lavoro marittimo e dalla mancanza di un percorso qualificato tra la scuola e l’inserimento professionale. La missione principale dell’Accademia si colloca, pertanto, nel “servire” il mercato del lavoro “esterno”, ossia di ingresso, delle compagnie di navigazione, associando a ciò anche un’attività di aggiornamento e di riqualificazione del personale in servizio, che costituisce, invece, il mercato del lavoro “interno” alle stesse compagnie. I punti di forza dell’offerta formativa dell’Accademia possono individuarsi nei seguenti aspetti: - rilancio delle professioni marittime presso i giovani; - qualificazione dei nuovi ufficiali secondo metodologie formative costantemente aggiornate, validate dal mondo armatoriale e con una peculiare attenzione agli aspetti di sicurezza; - inserimento lavorativo al termine di un periodo di tirocinio retribuito come allievi ufficiali a bordo delle navi. Sulla base di tali premesse, tenuto conto della missione cui l’istituzione è votata, non può trovare fondamento il rischio da qualcuno paventato di un tendenziale monopolio dell’offerta di lavoro da parte dell’Accademia. NOVEMBRE-DICEMBRE 2007 NORMA UE SULLE EMISSIONI IN ATMOSFERA ADOTTATA ANCHE IN ITALIA Bunker più pulito obbligatorio dal 2010 Entro il 1° gennaio 2010 i motori navali dovranno adeguarsi al nuovo standard comunitario che prevede il limite massimo di 0,1% in peso di zolfo dei combustibili per uso marittimo. Il Consiglio dei ministri infatti ha approvato lo schema del decreto legislativo per l’attuazione della direttiva europea 2005/33, relativa ai carburanti. Il trasporto via mare rappresenta una fonte importante tra gli inquinanti atmosferici: l’alto contenuto di zolfo nei combustibili dà luogo a emissioni di anidride solforosa e particolato (le cosiddette polveri sottili) che uniti a ossidi di azoto sono all’origine dei depositi acidi. Nei paesi dell’Europa settentrionale, in particolare nel Mare del Nord, nel Baltico, nel Canale della Manica e nel Mare d’Irlanda, il traffico marittimo contribuisce al superamento dei carichi critici di acidità dell’aria, oltre il 50%. Nell’UE le emissioni dei motori navali causano il 20-30% della concentrazione atmosferica di particelle secondarie inorganiche. Sono le polveri sottili soprattutto ad avere un effetto molto dannoso sulla salute umana. Anche negli Stati Uniti si corre ai ripari: l’Air Resources Board, un dipartimento della California Environmental Protection Agency, ha approvato un piano per ridurre drasticamente le emissioni inquinanti nei porti. Sulla base dei risultati di uno studio realizzato nel 2005 l’ARB ritiene che le cause di 61 decessi all’anno siano attribuibili all’esposizione agli inquinanti generati dal processo di combustione dei motori diesel delle navi all’ormeggio in porto. Il piano prevede che le navi portacontainer, quelle da crociera e le navi frigorifero spengano i motori ausiliari quando sono all’ormeggio negli scali e si connettano alla rete elettrica di terra. Le nuove misure consentiranno di ridurre le emissioni di particolato generate nei terminal dalle portacontainer e dalle navi da crociera di quasi due terzi nel 2010 e del 75% nel 2014. Complessivamente nel 2014 le emissioni caleranno di 1.800 tonnellate. Viene dall’Italia la notizia che l’Isotta Fraschini Motori di Bari, azienda del gruppo Fincantieri, leader nella produzione di motori marini e industriali, ha realizzato tre gruppi elettrogeni per impianti di co-generazione con motori ad olio vegetale. Sarebbe il primo esperimento in Italia di generazione elettrica e termica attraverso motori diesel alimentati ad olii vegetali grezzi. Grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili come i vegetable oils (“vegoils”) questi motori ecologici non inciderebbero sui gas serra. Inoltre le emissioni di anidride carbonica compenserebbero la stessa quantità di CO2 assorbita dai vegetali durante la crescita. Secondo l’azienda produttrice non saranno esclusi potenziali futuri utilizzi di motori alimentati a “vegoils” per i trasporti ferroviari e marittimi, forse sulle stesse navi Fincantieri. Il problema dei motori alimentati a “vegoils” sarebbe ancora la creazione di una rete logistica per distribuzione e l’approvvigionamento degli olii sul territorio.