Spizzica.. Spizzica.. SETTIMANALE DI POLITICA E COSTUME Autorizzazione del tribunale di Siracusa n.2/2003 diretto da Salvo Benanti Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 70 % € 0,50 Anno 27 Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia LegoPrint srl FONDATO NEL 1988 N° 7/2015 Domenica 22 febbraio 2015 Calafatari disaster Bugiardi disinvolti Nella foto le pericolose file davanti al Talete. Landieri: Sui consulenti s’allungano i nasi. La demolizione del ponte è repentina e immotivata, e non c’è un’alternativa La demolizione del Ponte dei Calafatari voluta in fretta e furia dall‟Amministrazione Garozzo lo scorso mese di dicembre e la riduzione delle vie di fuga da Ortigia, motivata sulla base dei residenti del centro storico e non in considerazione del flusso veicolare che caratterizza la stessa isola nei mesi estivi e durante le festività, convince sempre meno. Il Sindaco appare come quello struzzo che per non guardare le cose come stanno mette la testa sotto la sabbia e vede solo ciò che appare attraverso quel punto di vista. Anzitutto, non si comprende per quale ragione l‟Amministrazione guidata dal Partito Democratico non abbia voluto accompagnare la demolizione del Ponte dei Calafatari dalla contestuale approvazione di una variante che mettesse i siracusani in condizione di avere comunque un terzo Ponte, possibilmente anche con un accesso più armonico al quartiere umbertino, permettendo così alle migliaia di auto che in determinate occasioni stazionano tra il parcheggio Talete, Riva Nazario Sauro e le vie limitrofe, ivi comprese le aree sterrate prossime alle mura spagnole di godere di un‟indispensabile via di fuga da quella parte di Ortigia, stante la pervicace intenzione di eliminare il Ponte dei Calafatari: evidentemente l‟intendimento era esattamente quello opposto, cioè di non lasciare alcuna continuità da quella parte dell‟isola tra il centro storico e la zona umbertina. In secondo luogo, è apparsa in questi giorni di difficile rintracciabilità una relazione su un argomento così delicato all‟interno del Comune da parte di un tecnico esterno all‟ente: strano, in considerazione del fatto che, con la motivazione dell‟eccessivo carico di lavoro, l‟Amministrazione ha in tanti altri casi usufruito di incarichi esterni all‟ente. In questa delicata circostanza, invece, le uniche relazioni rintracciate al Comune da parte del nostro giornale sono quelle dei tecnici interni, ing. Dell‟Aira e geom. Russo. Infine, ad avvalorare l‟ipotesi che non ci fosse tutta questa urgenza nel demolire il Ponte dei Calafatari sopraggiungono le tesi opposte di alcuni tecnici intervenuti sull‟argomento, come nel caso del geometra Alfio Cottone che ha dichiarato: “Il ponte dei Calafatari non sarebbe mai caduto per crollo immediato né sulla campata né sugli appoggi. La perfezione delle armature (ferri ancora senza ossidazione) dopo cinquanta anni e la consistenza perfetta del calcestruzzo realizzato con inerti di silicio e basaltici porta alla supposizione che non sarebbe mai crollato”. La consigliere comunale Cetty Vinci ha presentato al Sindaco – in occasione dell‟ultima finestra offerta all‟attività ispettiva del Consiglio comunale – un‟interrogazione sull‟argomento: “Vogliamo vederci chiaro su questa iniziativa eccessivamente repentina e priva di una variante alternativa per la realizzazione di un collegamento in sostituzione di quello demolito”. il grillino scrivente Pronto soccorso e suore? Non ci posso credere. Italia? Campagna elettorale Maurizio Landieri, il segretario generale del Comune mette nero su bianco e denuncia le irregolarità amministrative del 2014 Avevamo già assistito alla richiesta di Pippo Zappulla e della consigliera Princiotta di ritirare le determine di fine anno, adesso questa notizia. Mi verrebbe da dire che è il renzismo, bellezza. Pare si sia smarrito il senso delle Istituzioni, del decoro e di molto altro ancora. La cosa brutta è che il peggio, probabilmente, deve ancora venire. Che ne pensi del progetto di nuovo pronto soccorso che sembra non decollare perché quattro suore non si possono spostare da dove sono? Non ci posso e non ci voglio credere. Le suorine che non possono attraversare la strada, è una cosa che non si può sentire. Se veramente Sua Eccellenza il Vescovo ha chiesto questo, beh, lo invito a rivedere qualcosa. Abbiamo un Papa apparentemente rivoluzionario, si ispiri un po‟ più a lui. Proliferano i bandi, ma non aumenta un solo posto di lavoro. Aumentano invece i costi a carico dei cittadini Già, i consulenti gratuiti lasciano il posto a quelli a titolo oneroso (onere a carico dei siracusani, ovviamente), i nasi si allungano ed il pudore deve essere emigrato. Dobbiamo anche sorbirci la risposta piccata alle legittime critiche. Tra poco che faranno? Sanzioneranno i siracusani per lesa maestà? Isolamento ferroviario. Il silenzio di sindaco, deputati e consiglio comunale è assordante. L‟ho detto e lo ripeto: mai avrei immaginato di rimpiangere la Vecchia DC. Una volta don Concetto Lo Bello, a cui rimprovero solo l‟espulsione a Gianni Rivera in un famoso Lazio-Milan, li avrebbe fatti nuovi. Oggi chi ha il carisma, la personalità per alzare la voce? Abbiamo gente con la statura dei nani. Ogni due mesi l’assessore Italia interviene e dice tutte le cose che sta facendo. Ma cosa sta facendo? Cosa vedi? Vedo che è già in campagna elettorale. Pura propaganda per la prossima tornata. La cosa grave è che i Siracusani lo voteranno, immemori dell‟errore del 2013. Mi verrebbe da dire che chi è causa del suo male pianga se stesso, se non fosse che a piangere siamo tutti. Top secret il bando di igiene urbana, la revisione del Prg, la costruzione del nuovo ospedale su qualche nuovo terreno, in arrivo la gestione del teatro comunale se e quando aprirà… Lo abbiamo detto mesi fa: il Teatro Comunale è qualcosa di così prestigioso che sarebbe il caso di evitare di usarlo come mezzo per accontentare qualche fulminato dell‟ultima ora sulla via di Damasco, per il bene della città, ma penso che non ci ascolteranno, anche se noi continueremo ad essere vox clamantis in deserto, in mezzo ad una stampa prona ai desideri del vincitore. tanto per dirne una Mariscià, intanto sottolineiamo il “se” Le determine, i consulenti e la satira “Tuppe tuppe, Marescià!”, capitolo finale cinematografico del ciclo iniziato con “Pane, amore e fantasia”. Giovanna Ralli vestiva i panni, neanche troppo succinti, che furono di Gina Lollobrigida, insieme a Pietro Roberto Strub, in arte Roberto Risso, il quale interpretava il ruolo in uniforme che, nelle pellicole antecedenti, era stato del suo “superiore”, in ogni senso, Vittorio de Sica. Trattasi di maresciallo dei carabinieri, e non della guardia di finanza, è vero, ma in fondo sono dettagli, questioni di lana caprina, insomma pane e amore –e fantasia!- e non pane e acqua. Quindi, con i versi composti da Ettore de Mura per il simpatico motivetto di Domenico Aracri e Marcello Gigante, mi cimento anch‟io nel “tuppuliare”, senza accettare suggerimenti interessati: «Tuppe tuppe mariscià, arapite, so‟ n‟amico. Mo ve conto, mo ve dico pecché so‟ venuto ccà. Tuppe tuppe mariscià, arapite mariscià». Mariscià, io vorrei parlarti di questo servizio idrico integrà (pardon!), c‟era stato un bando, vinto da un‟associazione temporanea d‟imprese; mariscià adesso pare che un‟impresa delle tre, per motivi che “lasciamo perdere”, si sia ritirata; mariscià pare che l‟avvocatura comunale abbia stabilito che “se” la società mandataria, che è una delle due “superstiti”, avesse i requisiti richiesti, l‟appalto resterebbe valido; mariscià ma questo “se” che mi pare grande quanto una casa qualcuno l‟ha accertato, prendendosi la responsabilità di trasformare il “se” in “sì”? Mariscià al cittadino viene il dubbio che, essendo tre le società dell‟associazione temporanea, ciascuna delle tre concorresse a soddisfare i requisiti “specifici” richiesti nero su bianco sul bando, o forse che la terza “ritirata” concorreva così, tanto per, a far numero, per bellezza? Mariscià su questo punto ci vuole chiarezza, non crede, dal momento che la decantata trasparenza a me risulta un po‟ opaca, o talmente trasparente da essere invisibile, come acqua evaporata. A proposito, mariscià, buona domenica! Francesco Vinci Al Comune di Siracusa – secondo l‟Amministrazione Garozzo – i carichi di lavoro sono eccessivi. Se fate un giro ufficio per ufficio, sembrano dire le determine dirigenziali delle figure apicali scelte dal primo cittadino, vi renderete conto che ogni dipendente lavora così tanto che è necessario ricorrere ad incarichi esterni, di ogni tipo. Voglio sgombrare il campo sulla mia stima per i tanti professionisti presenti all‟interno del Comune di Siracusa e sul fatto che l‟ultimo dei miei pensieri sia puntare il dito contro i lavoratori del Comune lasciando intendere che siano dei lavativi. Al contrario. Ci sono tanti bravi professionisti che vorrebbero fare la propria parte messi ai margini da parte dell‟Amministrazione comunale, spesso privi di importanti carichi di lavoro. Non si comprende perché di punto in bianco, da una stagione all‟altra della politica, prima siano troppo bravi al punto di occuparsi delle cose più difficili e poi improvvisamente che non siano buoni proprio a nulla. Ma è un problema pensare di affidare a questi ingegneri o a questi architetti, tanto per fare un esempio, la progettazione dei lavori di adeguamento alle norme anti-incendio di una scuola o la capacità di intercettare fondi comunitari? Correremmo il rischio di stimolare eccessivamente il senso di appartenenza alla macchina amministrativa comunale di qualche dipendente, il suo amore per la città, il suo desiderio di vedere valorizzate le proprie attitudini o le proprie competenze, l‟orgoglio di far parte di una squadra che voglia migliorare Siracusa, senza trovarsi necessariamente a portare acqua al mulino di qualche partito o colore politico? Purtroppo, fioccano sempre più spesso, tra le determine dirigenziali comunali, espressioni del tipo “vista la carenza di personale tecnico in relazione ai carichi di lavoro e i tempi brevi per approntare le pratiche”. Veramente? Michele Mangiafico Comunale a +3655 TeatroVerga +3551 L’inaugurazione è stata già annunciata almeno sei volte Fateci un salto, l’abbandono aiuta un costante degrado Via Crispi +3005 Una strada abbandonata, come anche la stessa stazione 2 Domenica 22 febbraio 2015 I bandi e il gioco delle tre carte Al via anche quello del verde pubblico per due milioni e mezzo di euro che sarebbero il risparmio millantato (sic!) sul bando di igiene urbana Dopo il bando sui rifiuti, è stato il turno di quello per il verde pubblico. L'amministrazione ha scorporato la gestione del servizio, fino a oggi gestito dalla stessa ditta che cura la raccolta rifiuti in città. Il nuovo bando vede la suddivisione del servizio in 5 micro-aree. Le ditte interessate potranno partecipare per tutte e 5 le zone (Nord, Sud, Cimitero, Parchi e Scuole) ma potranno averne assegnata soltanto una. Il bando prevede una spesa di due milioni e mezzo di euro e il verde dovrebbe essere gestito dagli otto dipendenti dell‟Igm che se ne occupano oggi (almeno così ha detto Garozzo all’atto di presentare questa nuova trovata, vedi foto accanto con l‟assessore Gasbarro e il funzionario Fazio). Continua con questo scorporo il gioco delle tre carte della Giunta Garozzo. Come si ricorderà quando è stato presentato il bando per la raccolta dei rifiuti – bando preparato nelle segrete stanze di cui quasi tutti i consiglieri sconoscevano i contenuti -, è stato en- fatizzato il fatto che era previsto un risparmio di due milioni rispetto ai precedenti costi. Una balla! I due milioni e mezzo non sono stati per nulla risparmiati visto che erano i soldi per il verde pubblico che erano prima previsti nel bando di igiene urbana, anzi esattamente c‟è stato un ulteriore aumento di mezzo milione di euro. Lo scorporo poi fa intuire una strategia precisa che in ogni caso creerà un altro affidamento ai privati e una nuova interlocuzione che lascia intravedere notevoli possibilità clientelari con il costo iniziale che andrà via via lievitando quando i riflettori non saranno più accesi su questo bando del verde pubblico. Riesce difficile anche capire chi sono gli otto dipendenti Igm, (ri) assunti con questo bando visto che questa ditta non ha certo brillato per la cura del verde pubblico, ignorato per anni e quando è ricomparso è stato per eventi ad hoc ed ha comunque avuto frequenza trimestrale, giusto per non dire semestrale. In ogni caso continua la filosofia dei bandi a pioggia – ormai una decina – che lasciano ampio spazio alla discrezionalità di chi amministra che a vista d‟occhio si muove con evidenti motivi clientelari e che conta in questo modo di intraprendere una campagna elettorale giorno per giorno, a favore della componente Foti-Garozzo del Pd locale. Ci sembra un fatto di tutta evidenza, ma non siamo molti a pensarla in questo modo se si va avanti su una strada già condannata con tanto di lettera agli atti dallo stesso segretario generale del Comune, Costa. Vinci: Spazzatura e Prg “fai da te” La consigliere contesta al sindaco Garozzo il mancato confronto con il Consiglio comunale su due problemi sensibili che decidono le sorti della città a livello di sviluppo, come anche la costruzione del nuovo ospedale Riceviamo e pubblichiamo: Egregio Signor Sindaco, appare deprecabile da parte della Sua Amministrazione la mancanza di volontà di confronto con il Consiglio comunale, unica assemblea elettiva che rappresenta la città nella sua interezza, su provvedimenti di grande importanza per la nostra Siracusa, com‟è accaduto di recente – con grande sorpresa da parte mia per quello che questi atteggiamenti rappresentano – sul nuovo avviso pubblico per la gestione dell‟igiene urbana in città, dove l‟Amministrazione non ha ritenuto di raccogliere dal Consiglio comunale proposte, suggerimenti, indirizzi. E, in ugual maniera, è quello che sta accadendo per un‟altra questione principe per lo sviluppo e il futuro di Siracusa, ovvero la redazione di una revisione dell‟attuale Piano regolatore cittadino, sia per quanto riguarda indirizzi di carattere generale che il Consiglio comunale può dare sul futuro della città e su come orientarsi per la redazione del Piano, occasione nella quale avverto la paura che per l‟ennesima volta Lei ricorrerà a consulenze esterne in barba agli impegni assunti in campagna elettorale e dopo le migliaia e migliaia di euro già spese in consulenze esterne in altri ambiti della Sua Amministrazione, sia perché al nuovo Piano Regolatore Generale è col- legato pure il futuro del nuovo ospedale di Siracusa, che in base all‟ultimo Piano approvato doveva sorgere in contrada Pizzuta, ma che ha visto proprio sulla questione dell‟individuazione del terreno dove farlo sorgere la nascita di una discussione in città legata – pare e non si capisce il perché – alla volontà della Sua Amministrazione di individuare un altro terreno dove far sorgere il nuovo nosocomio di Siracusa, argomento peraltro che da tempo ormai è avvolto da parte della Sua Amministrazione nel porto delle nebbie, con grande sofferenza per la collettività siracusana, che come ho detto più volte lamenta in tema di sanità grandissimi disagi. Ecco: Le chiedo di rispondere a tutti questi quesiti per fare chiarezza agli occhi della città: quale percorso intende intraprendere per la revisione del Prg? Ha previsto altre consulenze esterne anche su questo argomento? Prevede il coinvolgimento del Consiglio comunale oppure anche in questo caso ritiene di fare tutto da solo? Che intenzioni ha sul nuovo ospedale? Vuole individuare un altro terreno e perché? A che punto si trova la sua realizzazione? Cetty Vinci, Consigliere comunale di Siracusa 3 Domenica 22 febbraio 2015 Renzismo significa dire e non fare Spieghiamo la logica nullista dell‟attuale amministrazione anche alla luce dell‟intervista fatta a Roberto Cafiso nel marzo 2014. Garozzo per ora è impegnato a far fuori il direttore Asp, Brugaletta, i problemi vengono dopo L‟intervista qui a lato è del marzo 2014, quindi di un anno fa. A parlare è Roberto Cafiso, un siracusano che conosce bene la nostra città e che non è certo colpito da faziosità di alcuna natura. Infatti Cafiso, pur avendo fatto parte della squadra che sosteneva Ezechia Paolo Reale come sindaco, punta molto su Garozzo e sulla sua Giunta, evidenzia la volontà del nuovo sindaco di captare finanziamenti europei, insomma si dice certo del suo impegno appassionato, anzi difende il nuovo sindaco e punta il dito sulla burocrazia comunale “che può far ben figurare o, al contrario, far sfigurare un sindaco e la sua giunta”. Il buonismo, o l‟ottimismo, di Cafiso, alla prova dei fatti e dell‟anno trascorso, è servito a poco. Qualcosa per la verità da allora ad oggi Garozzo l‟ha fatta, ha cambiato quasi per intero la sua giunta, ha cacciato assessori e ne ha promossi altri. Ancora, ha litigato con mezzo Pd e poi ha fatto finta di fare la pace, insomma Garozzo ha avuto altri impegni e i problemi della città li ha dovuti mettere da parte. Succede. Alla fine sono solo due anni che è sindaco, mica poteva cambiare tutto in appena due anni. Veniamo ai meriti. L‟acqua è diventata pubblica, anzi quasi pubblica, a dire il vero per il momento ce l‟hanno i privati, ma fra qualche tempo diventerà pubblica, mica è colpa sua. L‟appalto per l‟igiene urbana è stato fatto. In contumacia ma è stato fatto pur due anni dopo l‟insediamento. Per scriverlo è stato chiamato e pagato con svariate migliaia di euro un consulente, ma l‟appalto c‟è. Non lo conosce nessuno? E‟ scritto sbagliato? Quello pubblicato sul sito è stato modificato? Il litorale è stato dimenticato? Non c‟è certezza di posto di lavoro per i 250 igm?...Ma allora non vi va mai bene niente. Dopo due anni l‟appalto c‟è e questo basta. Ci sono i solarium e ci sono anche le navette elettriche. Cosa volete di più? Il nuovo ospedale? Garozzo ci sta lavorando anche se al momento è più impegnato a cacciare via il direttore generale dell‟Asp, Brugaletta. Ci sono le priorità e questo Brugaletta ancora non ha capito chi comanda a Siracusa, in Sicilia e in Italia. Comanda Matteo! E quindi qui da noi comanda Giancarlo! Ma come si fa a non capire, è automatico. Chiude la stazione ferroviaria? Sta per crollare il ponte di Targia? Per quale motivo abbiamo demolito il ponte dei calafatari che era buono? Perché facciamo solo bandi poco trasparenti? Vabbè, allora ditelo che siete di parte, che non avete capito niente del renzismo! Noi le cose le diciamo, certamente non le facciamo. E‟ la nuova politica, prima c‟era quella democristiana del rinvio, ora ci siamo noi rottamatori, noi non rinviamo, non facciamo e basta. Abbiamo i nostri fans e qualche prezzo politico da pagare, la casa degli elfi, la gestione del sito comunale, il sostanziale nulla osta oneroso per qualche centro di accoglienza e diverse altre cose ancora. Noi sappiamo vivere, oggi si (dis)amministra così e chi non l’ha capito è tagliato fuori. Tanti servitori per bisogno Roberto Cafiso, eri stato indicato come assessore dal candidato sindaco Reale. Ha vinto invece Garozzo dopo un incredibile ballottaggio che ha visto l’astensione del 65 per cento dei siracusani. Siracusa è come o peggio di prima? Bhè, Siracusa, buone intenzioni a parte, mi pare pressoché analoga a quella di un anno fa, forse più impoverita, ma non credo che Garozzo con questo c‟entri molto. Questa giunta è la migliore espressione della città per gli elettori e va per questo apprezzata per ciò che sta cercando di fare. Quanto al passato non amo girarmi indietro e poi controprove tra bravi e meno bravi non ce ne sono. Guardiamo alla città e basta. Qualche cestino per i rifiuti, un trenino elettrico, qualche cassonetto nuovo. E’ la crisi o è questa l’amministrazione che dobbiamo aspettarci? Il problema è quello delle risorse, ma non deve essere un jolly. Se non ricordo male il sindaco si è impegnato a captare quanti più fondi europei (che sempre ci sono sfuggiti ) possibile. Non so a che punto sia, ma so che la macchina amministrativa è un dedalo di insidie, una palude dove i burocrati ed i funzionari si muovono a loro agio come i vietcong e dove l‟assessore più motivato ma non altrettanto esperto è destinato a soccombere. In pratica l‟apparato amministrativo è in grado di far ben figurare o, al contrario, far sfigurare un sindaco e la sua giunta, per questo i cittadini si augurano che politici e tecnici procedano in sintonia. Siamo una città di disoccupati che in qualche strano modo sopravvive. Andrà così nel 2014. E nel 2015? I livelli di disoccupazione e precariato sono da record a Siracusa. Il commercio è in ginocchio e l‟industria è un ectoplasma senza prospettive di sbocchi lavorativi ( se non inquinanti ). Il turismo non è organizzato e spesso affidato a dilettanti, dunque col fiato corto. Gli eventi da sempre sono stati gestiti non bene e quindi è sotto gli occhi di tutti, da ogni semaforo in poi, la disperazione di tanti che non hanno mezzi di sussistenza. Andate a guardare chi mangia nelle mense parrocchiali per i derelitti e ci troverete insospettabili, concittadini senza soldi in tasca, col mutuo che li tiene sospesi e senza prospettive. Gente che sino a qual- che anno fa andava al ristorante non alla mensa. Tutti i deputati nazionali e regionali come anche l’assessore regionale cosa hanno fatto nel 2013 per Siracusa? Non so cosa potessero fare e non so cosa siano in grado di fare. Ricordo cosa si poteva fare per un territorio e, pur senza alcuna nostalgia per il passato, penso a Nicita. Per il resto forse appesantirei i lettori di pensieri che già fanno per i fatti loro. Ciò che si fa per un territorio si vede ma se non si vede vuol dire che si potrebbe fare di più…. Da psicoterapeuta, quali sono le patologie legate alla crisi che sono aumentate a livello esponenziale nella nostra città? Depressione, incremento di alcol, gioco d‟azzardo. I siracusani impattano con la crisi attraverso queste tre direttrici principali e con i rivoli di esse. Si chiama disagio ed è una reazione ad stimoli socio – ambientali diventati intollerabili. Di disagio ci si ammala anche in modo irreversibile, alcuni ne muoiono. Chi si drogava si droga di più e pur senza soldi commette furti, scippi, che sembravano scomparsi sino a 3, 4 anni fa. La gente di cui si parla è invisibile se non fa un reato, è invisibile in vita, lo è quando muore. Gli operatori dei servizi dove operano, a mò di Caritas, continuano a fare rimesse di denaro per fare la spesa a chi non sa come “ mettere a sedere la pentola”. E‟ una situazione incresciosa dove i nostri ultimi ormai sotto il profilo assistenziale sono meno garantiti degli extracomunitari. Non so come la pensi, ma io la balla sul nuovo ospedale non la posso proprio sentire. Roberto, dicci qualcosa di ottimistico che ne abbiamo un gran bisogno, tutti. Sull‟ospedale ne sento parlare da 30 anni. Chissà che sia la volta buona … Non lo so. Sull‟ottimismo, bhè Salvo io lo sono. Dopo la picchiata c‟è solo la risalita, dovremo risalire, con le ossa rotte, forse più consapevoli e meno scialacquoni. Il denaro ha un valore, ma anche la dignità ne ha uno ancor più prezioso: che è quello di non farci abbassare gli occhi mentre ci guardiamo allo specchio. Potrà andare solo meglio, io ci credo. Ma non voglio scordarmi di come l‟uomo può genuflettersi alle circostanze. Quello sì fa molto male. 4 Domenica 22 febbraio 2015 Opinioni e repliche Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo repliche stringate, o comunque compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti. cittadinisulwebcittadinisulwebcitt Le Province restano, ma sotto falso nome ... avevano voluto far fuori le Province, attribuendo tutto ai Comuni, sia pure sotto forma di (libero..?!) Consorzio di Comuni e ora si scopre che il ddl in esame all'ARS prevede un vero e proprio Ente Intermedio, con addirittura nuove competenze trasferite dalla Regione.. Il tutto mentre non si sa a che titolo il demanio e patrimonio provinciale possa passare ai Comuni, per non parlare del destino del personale. Lo avevamo detto (28 giugno 2013 Camera di Commercio) e scritto già due anni fa che di un Ente Intermedio non si poteva fare a meno, ma oggi questo mostro in cantiere non appare nè regionale nè comunale, mentre non vogliono neppure farne uno di natura appunto provinciale o, se si preferisce, "sovracomunale autonomo" (visto che il termine "provinciale"è bandito da Crocetta e Giletti). Un mostro col corpaccione grosso di competenze vecchie e nuove, ma senza braccia, senza gambe e con una piccola testa che non viene neppure eletta dalle popolazioni amministrate le quali, però, allo stesso Soggetto dovranno pagare le imposte. Veramente un bel lavoro, complimenti ai consulenti e parlamentari. Salvo Salerno Bicicletta, la soluzione Venerdì scorso due biciclette hanno garantito l‟illuminazione di una parte di Piazza Duomo come iniziativa di adesione a„M‟illumino di meno‟, la campagna di comunicazione ideata dalla trasmissione di Radio2 “Caterpillar” e giunta alla sua undicesima edizione. L‟intento degli organizzatori è quello di promuovere il risparmio energetico e la sostenibilità e di raccontare le best practice in ambito di risparmio energetico da parte di istituzioni, comuni, associazioni, scuole, aziende e singoli cittadini, promuovendo la riflessione sul tema dello spreco di energia. Per l‟occasione il sindaco Garozzo e gli assessori Troia, Grasso e Italia si sono succeduti a pedalare in sella a due biciclette allestite con un sistema di rulli collegati a una dinamo che ha garantito l‟illuminazione della facciata di Palazzo Vermexio per circa un‟ora. Questa encomiabile iniziativa a cui l‟amministrazione comunale ha giustamente deciso di aderire mi fornisce però lo spunto per fare una riflessione più ampia partendo dallo strumento utilizzato per comunicare il messaggio di sostenibilità dell‟iniziativa. La bicicletta appunto rappresenta infatti per molte realtà più „virtuose‟ dal punto di vista della mobilità rispetto alla nostra, uno degli strumenti principe dell‟idea di città nuova e sostenibile dove le amministrazioni sono impegnate da anni nella riduzione del traffico motorizzato privato a favore di metodologie do trasporto alternative e meno inquinanti. Mi pare invece che a Siracusa ci si ricordi della bicicletta e della mobilità sostenibile solo in occasioni di facciata, come appunto questa della giornata del risparmio energetico e allo scopo di farsi una bella foto per i giornali utile solo a fare vedere quanto siamo bravi a fare gli spot. Infatti la realtà del nostro indice di mobilità sostenibile è ben altra però, secondo i dati contenuti nel rapporto di Euromobility 2014 (http://www.euromobility.org/ppt_osservatorio2014.pdf), Siracusa finisce in fondo alla classifica della mobilità sostenibile insieme a Reggio Calabria e Potenza. Siamo inoltre fra le 18 città italiane senza un mobility manager d‟area nominato dal comune. 9 volte l‟anno è la media pro capite in cui un cittadino siracusano utilizza i mezzi pubblici per gli spostamenti e siamo invece leader fra le città con il minor numero di parcheggi a pagamento. Inoltre nessun servizio di car sharing e con un bike sharing (il famigerato GoBike) mai decollato. Per far fronte a questa triste situazione si potrebbe ad esempio iniziare con l‟istituire una cabina di regia presso l'Ufficio tecnico del traffico e nominare un mobility manager d‟area capace, considerate le funzioni fondamentali che gli sono assegnate dalla normativa di riferimento. Per citarne alcune: promuovere azioni di divulgazione, formazione e di indirizzo presso l‟amministrazione e favorire l‟integrazione tra i piani di spostamento casa lavoro (PSCL) e le politiche dell‟amministrazione comunale in una logica di rete e di interconnessione modale il supporto delle aziende che gestiscono i servizi di trasporto locale per garantire l‟intermodalità e l‟utilizzo anche della bicicletta e di servizi a basso impatto ambientale. E ancora favorire la diffusione e sperimentazione di servizi di car-pooling e di car-sharing, fornire supporto tecnico ai progetti di mobilità sostenibile e promuovere gli spostamenti in bicicletta anche per recarsi al lavoro oltre al monitoraggio degli effetti delle misure attuate in termini di impatto ambientale e decongestione del traffico veicolare. Giancarlo Lo Monaco Miano allagato I grillini siracusani intervengono sullo scandalo di villaggio Miano. “Era il 10 ottobre del 2013 – dicono in una nota quando segnalammo pubblicamente l‟incresciosa situazione nella quale si trovano a vivere, puntualmente, ad ogni scroscio di pioggia, gli abitanti di Villaggio Miano. Scrivevamo allora, e lo sottoscriviamo oggi, della consapevolezza, nostra e dei malcapitati cittadini residenti, che il problema degli allagamenti non fosse di semplice ed immediata risoluzione. Era proprio questo il vero problema; spiegare ai residenti che da anni vivono questo stato di disagio, che i lavori per la messa in sicurezza dell‟intero Villaggio Miano implicassero un lungo periodo e non alcuni mesi come qualcuno ha voluto far credere, giusto per racimolare voti in cambio di bugie”. Invece tutti lì ad attribuirsi meriti per qualcosa che nessuno ha fatto. “ Villaggio Miano – dicono ancora quelli di M5S - attualmente è come una grande vasca da bagno senza scarico ed è così che ad ogni scroscio di pioggia questa vasca si riempie. Le adduzioni che dovrebbero servire a far defluire la massa di acqua sul canale di gronda non sono state mai realizzate ed è così che puntualmente si finisce sott‟acqua. Oggi come ieri e come domani. Sfortunatamente, la politica in questa città si è occupata di tutt‟altro e di venditori di sogni ( o di fumo) ne sono passati e ne continuano a passare tanti. Non fa differenza l‟attuale Amministrazione che con il suo Sindaco in testa è, peraltro, assoluto maestro nell‟arte del fare tutto il contrario di ciò che ha promesso in campagna elettorale. Rimaniamo quindi ancora una volta, in attesa di sviluppi, affinchè possa essere dato seguito a promesse che, in caso contrario, rimarrebbero come una grave offesa alla dignità politica di chi queste promesse le ha fatte proprie”. Claudio Benanti Vitadacani E i randagi microchippati? E‟ necessaria un‟approfondita verifica del reale numero dei „cani di quartiere‟ ancora in vita, del loro benessere, del luogo dove si trovano attualmente e di chi effettivamente li sfama giornalmente. Le norme da rispettare che si richiedono ai canili sono certamente diverse da quelle che regolano l‟istituto temporaneo del „cane di quartiere‟ ma alla regola fondamentale della sicurezza e del benessere dell‟animale nessuno deve fare eccezione. In primis il Comune che ne è proprietario e quindi responsabile. Non possono sottrarsi a tali regole neanche le associazioni animaliste che si occupano volontariamente della tutela degli animali e dei cani liberi sul territorio! Per poter conoscere l‟effettiva realtà delle centinaia di cani randagi microchippati a nome del Comune di Siracusa (ben 805 nel luglio 2014) come „cani di quartiere‟ o altre diciture, è necessaria la collaborazione delle associazioni che se ne sono occupate in questi anni e dei volontari ai quali sono stati affidati materialmente i randagi liberi sul territorio. Come dicevamo, nonostante la nostra documentazione in possesso non sia aggiornatissima (risale a circa 7 mesi addietro), dobbiamo dire che il numero dei cani sparsi sul territorio del Comune di Siracusa è eccessivamente alto, altissimo! Non riusciamo pertanto a comprendere come possa una sola associazione, SFAMARE, CURARE E MONITORARE GIORNALMENTE SUL TERRITORIO CENTINAIA DI CANI LIBERI DI MUOVERSI, DI ALLONTANARSI, DI PERDERSI E MORIRE A CAUSA DI INCIDENTI O AVVELENATI PER MANO DELL‟UOMO! Siamo curiosi di conoscere questo esercito di volontari che giornalmente si muove per poter tenere in vita e garantire il benessere che la legge sancisce per questi animali. Sono 182 i „cani di quartiere‟ che, nel luglio 2014, risultano affidati all‟Associazione Amici per la Coda, la stessa che in questi giorni, in una intervista, chiede al Comune di Siracusa di avere un supporto per continuare a svolgere il monitoraggio dei „cani di quartiere‟. Non riusciamo a comprendere quale tipo di supporto venga richiesto al Comune. Si spera sia lo stesso tipo di supporto che tutti i cittadini che amano e rispettano gli animali chiedono, cioè la massima collaborazione da parte dell‟Amministrazione Comunale attraverso la Polizia Municipale, il servizio cattura e ricovero e dell‟Asp in caso di un cane randagio incidentato, malato o in difficoltà trovato per strada per potergli dare un ricovero sicuro in attesa di una sistemazione adeguata o di adozione. E chi verifica le centinaia di randagi microchippati a nome del Comune che risultano avere come tutor un privato? E i randagi liberi sul territorio, microchippati sempre a nome del Comune e definiti “senza padrone”? Concludiamo augurando un proficuo lavoro al neo Assessore, avvocato Giancarlo Coppa e, considerato che l’informazione è un diritto garantito dalla Costituzione, gli chiediamo formalmente di invitare a future riunioni sul fenomeno randagismo i rappresentanti di tutta la stampa che si occupa di questo argomento. Elena Caligiore 5 Domenica 22 febbraio 2015 Le “tragedie” fuori dal Parco Cetty Vinci interroga il sindaco sul via all’istituzione perimetrata che preveda l’introito diretto nelle casse di Siracusa dello sbigliettamento Riceviamo e pubblichiamo: Egregio Signor Sindaco, è‟ noto al mondo che la città di Siracusa è sede delle tragedie greche, ma non tutti sanno che ci sono tragedie che vengono rappresentate nel corso degli anni anche fuori dal Parco della Neapolis. Si tratta proprio della “tragedia” del Parco della Neapolis, ovvero di quella questione riguardante l‟istituzione a Siracusa del Parco che preveda l‟ingresso diretto nelle casse della città di tutti gli introiti dello sbigliettamento per vedere le tante bellezze monumentali della nostra Siracusa e non solo una residua percentuale (quando avviene) di quanto va a Palermo come accade finora. Su questo argomento, che vale per i siracusani oltre tre milioni di euro l‟anno, vi siete tutti battuti il petto – intendo tutti coloro che a vario titolo e in tempi diversi vi siete ascritti al pensiero renziano da Palermo a Siracusa – promettendo la realizzazione di questo istituto per la città di Siracusa invece ad oggi non si è visto nulla. Non solo. La stessa percentuale dello sbigliettamento per godere delle bellezze del Parco della Neapolis non è neanche stata girata al Comune di Siracusa. Ed è inverosimile che sventolan- Riceviamo e pubblichiamo: Il Consiglio comunale sul nuovo bando di igiene urbana, la discussione è stata introdotta da Castagnino, il quale ha evidenziato l‟assenza del sindaco e del vice sindaco (impegnati a Milano) e dell’assessore all’Ambiente, Pietro Coppa, che però è arrivato durante il dibattito. Castagnino ha criticato la decisione dell‟Amministrazione di inviare gli atti all‟Urega per la gara d‟appalto senza avere cercato il confronto in Consiglio, “che non è stato messo in condizione di capire quale tipo di servizio si voglia effettuare, con quali costi e con quali prospettive per i lavoratori”. Più dettagliato è stato Milazzo, per il quale il servizio di igiene urbana rischia di non essere sostenibile in termini di costi. Altre critiche sono state mosse per l‟esclusione dal capitolato della cura del verde pubblico e per i rischi che i lavoratori subiscano un demansionamento. Infine, il consigliere si è chiesto se siano stati fatti dei raffronti con città simili a Siracusa per popolazione e territorio. Per Fortunato Minimo, l‟opposizione usa il tema del lavoratori in maniera strumen- do la bandiera dell‟amore per le bellezze cittadine, voi renziani abbiate anche sostenuto la riconferma di alcuni assessori regionali (poi defenestrati), che hanno istituito parchi a Segesta, Selinunte, Solunto e non sono riusciti “solo” ad istituire il Parco a casa propria. Adesso Le chiedo: come mai ancora oggi non sono stati versati nel bilancio comunale dalla Regione Sicilia i soldi corrispondenti alla percentuale dovuta per lo sbigliettamento legato alle visite al Parco archeologico? Come mai ad oggi non si parla più dell‟istituzione del Parco della Neapolis o parco di Siracusa nella nostra città? Lei è interessato al fatto che la città di Siracusa possa beneficiare per intero degli oltre tre milioni di euro degli incassi dei biglietti oppure non sta facendo nulla per il raggiungimento di questo obiettivo? Cetty Vinci Consigliere comunale di Siracusa Al Consigliere Cetty Vinci la veste di consigliere di opposizione fa bene. Il tema che pone è antico, se ne è scritto in abbondanza, con risultati pari a zero. I vari Granata, Bufardeci,Visentin etc l'hanno praticamente ignorato, dopo averne parlato con promesse varie regolarmente disattese. Sorprende la notizia che scrive la Vinci e cioè che “ non sono stati versati nel bilancio comunale dalla Regione Sicilia i soldi corrispondenti alla percentuale dovuta per lo sbigliettamento legato alle visite al Parco archeologico”. Su questo aspetto il Comune potrebbe reagire e credo che lo farà viste le ristrettezza di bilancio. Quanto al Parco da istituire è stato praticamente ignorato da tutti i politici siracusani che si sono alternati ai beni culturali in diversi ruoli, impegnati soltanto a farsi le piscine, a tentare di costruire una rete di clientele elettorali. Sorprende? No, nessuna sorpresa. Conoscendo lo squallore (per non dire d'altro...) di certi personaggi, questi comportamenti erano prevedibili come è prevedibile che l'opinione pubblica siracusana dimentichi tutto, ingoi tutto, come hanno sempre fatto nel passato e come se questa squallore o mascalzonaggine non riguardi il futuro di questa città e provincia. Igiene urbana? No in Consiglio sciranno a fare. Palestro, riprendendo l’intervento fatto il giorno precedente, si è detto pronto ad approfondire l‟argomento. Poi ha preso la parola Firenze che prima di denunciare il caso delle copie del bando difformi rispetto a quelle pubblicate nel sito Internet, ha accusato l‟Amministrazione di fare bandi dotati di “ampi margini di discrezionalità”. tale, mentre “è chiaro che la sorte dei dipendenti Igm sta a cuore a tutti i consiglieri”. Carmen Castelluccio ha evidenziato che l‟Amministrazione “era presente in aula giovedì per discutere dell‟argomento mentre l‟opposizione ha fatto mancare il numero legale”. Il tema, secondo la consigliera, è che il servizio sarà ammodernato e ciò risponde anche all‟interesse dei lavoratori, negando poi che non ci siano nelle commissioni momenti di confronto con l‟Amministrazione. Gianluca Romeo, presidente della commissione Ambiente, ha spiegato che sta cambiando la filosofia del servizio, basato sulla raccolta porta a porta e sulla raccolta di prossimità, per cui è normale che cambieranno anche le mansioni dei lavoratori. I costi per i cittadini dipenderanno dalla quantità di differenziata che le famiglie riu- Primo non esaustivo dibattito del Consiglio Comunale in materia di Bando di Igiene Urbana, del destino di 300 occupati IGM nel prossimo appalto,sulle nuove modalità di esecuzione del servizio. Sembra incredibile che il Bando sia già in gara senza che il Consiglio Comunale abbia potuto esprimere un parere sulle modalità di espletamento del servizio. L'Amministrazione ha “saltato” il Consiglio Comunale come fosse un orpello inutile e fastidioso. Hanno una maggioranza strabocchevole ma a Garozzo “disturba” che molti consiglieri comunali si interessino di igiene urbana, dicano la loro sulle modalità di espletamento del servizio (cioè sul capitolato). Anche la vertenza dei lavoratori IGM deve restare circoscritta ai pochi addetti. Questo dibattito consiliare continuerà sul capitolato? Il Consiglio potrà confrontarsi con il Sindaco e/o l'assessore all'Igiene Urbana? O siamo alla serie “parlatevi addosso e sentitevi tra di voi”??. Quando Lydia Alfonsi alla Cripta del Collegio Da anni ormai la Cripta del Collegio è chiusa ed abbandonata al degrado. Non si sa a chi compete il restauro anche in funzione della chiesa sovrastante. E dire che la Cripta ha conosciuto un periodo di splendore culturale fino a qualche anno addietro, ospitando Mostre importanti, spettacoli teatrali, concerti, richiamando sempre migliaia di spettatori. Come quando, alla vigilia del 90° anniversario della scomparsa della insigne attrice Eleonora Duse, si registrò la testimonianza siracusana di omaggio ad un nome famoso in tutto il mondo, realizzando d'intesa con l'Ente Festival di Asolo e ad opera del "Teatro di Sicilia» di Siracusa, una manifestazione di risonanza nazionale, per iniziativa di Maria Luisa Palermo. Nel libretto celebrativo Maria Luisa Palermo scriveva tra l'altro: È " stata allestita una Mostra che potesse illustrare la vicenda umana e artistica della Duse presentata in modo speciale, vivo, estremamente coinvolgente per il pubblico". Da sottolineare anche che la Mostra itinerante fu ospitata a Siracusa superando le accese candidature di Catania e Palermo, ed inserendo così il nome della nostra città nel circuito internazionale della Mostra che sarebbe poi andata anche a Tokio, Parigi, New York, Roma, Mosca. Il pubblico siracusano, durante i 10 giorni della Mostra, rispose in modo superiore al previsto, con una sorta di quotidiano e devoto pellegrinaggio, un pubblico composto anche di turisti italiani e stra-nieri, e alla fine valutabile nella media di 1000 visitatori al giorno. L'idea iniziale nacque a seguito dello spettacolo che Lydia Alfonsi (considerata una delle massime interpreti dusiane) tenne ad Asolo con altri attori. Maria Luisa Palermo, al naturale dinamismo, associò una entusiastica determinazione senza arrendersi alle lungaggini burocratiche locali, avendola vinta alla fine anche sui tanti problemi amministrativi. Nello stesso libretto celebrativo il "Teatro di Sicilia"testimoniò che si trattava di una occasione giusta per favorire ancora un incontro virtuale tra Eleonora Duse e Lydia Alfonsi la quale con la Duse da anni intrattiene misteriose sororali intese, per cui la compresenza di Alfonsi nella Manifestazione era un punto cospicuo che garantiva splendore alla teatralità e alla eccezionalità dell'Evento storico. Con la regia di Aldo Formosa così, come Manifestazione collaterale della Mostra, la sera del 23 giugno, dopo la recita delle Rappresentazioni Classiche al Teatro greco, andò in scena uno spettacolo di prosa che Formosa intitolò "Eleonora dopo", in cui Lydia Alfonsi fornì una ennesima valenza della propria arte interpretando brani poetici e di prosa riguardanti Eleonora Duse e i suoi rapporti teatrali e umani con importanti personaggi dell'epoca, tra i quali Gabriele D'Annunzio. Fu uno spettacolo realizzato d'intesa con l'Istituto Nazionale Dramma Antico ed ebbe una risonanza nazionale. Lucia Russo 6 Domenica 22 febbraio 2015 Fs, non c‟è nessuna mobilitazione I Sindaci del passato convocavano sedute straordinarie del Consiglio, alla presenza di tutti i deputati nazionali e regionali, per la difesa e la tutela degli interessi economici e sociali di Siracusa. Oggi c‟è un silenzio complice Mi piacerebbe fare lo scemo del villaggio e passare per uno che non capisce niente. Lo scrivo perché sulla questione ferrovie c‟è tanta, troppa gente, che fa finta di stare lavorando per tutelare gli interessi dei siracusani, mentre sanno benissimo che Siracusa perderà a breve il poco traffico ferroviario che ancora rimane. I beni informati, sono certamente i politici, Deputazione Nazionale e Regionale in testa, fino ad arrivare a livello del Sindaco e di tutti quelli che sanno leggere e scrivere e masticano un po‟ di politica. Il fatto che ci coinvolge è l‟eliminazione di molti treni a lunga percorrenza dal prossimo orario estivo di FS, cioè Giugno 2015. La conseguenza sarà la declassificazione della Stazione di Siracusa a livello di quella di Rosolini, per restare vicini o di Caltanissetta per dare un po‟ di respiro regionale all‟intera vicenda. Per altro, quello che fa più rumore in questo momento è la decisione di FS di fermare i treni a lunga percorrenza in Sicilia e non imbarcarli più nei traghetti per attraversare lo Stretto di Messina. E qui apriti cielo! Non si può fare! Mezza Sicilia protesta perché tutto rimanga com‟è adesso. L‟altra mezza Sicilia protesta perché voleva il ponte. Il comune denominatore per i siciliani è che se abbassano i prezzi degli aerei, il treno FS, se lo può tenere a Reggio Calabria. Dietro questa facile ironia c‟è la valutazione d‟inaffidabilità di una classe politica che, pur alla presenza di crisi mondiale o no, non riesce a produrre risultati a favore dei siciliani. Per i Siracusani c‟è anche di più, perché quotidianamente leggiamo di notizie gravissime che riguardano la sottrazione di beni come: Acqua, Sanità, Trasporti, Commercio, Industria, Ambiente, Infrastrutture, Sicurezza, Lavoro e tanto altro ma, tutto è avvolto nella nebbia dell‟indifferenza e nell‟arco di qualche settimana, non si ritrova più traccia di quella notizia che sembrava essere la fine del mondo. Fare l‟elenco delle cose che negli ultimi anni sono passate da Siracusa a Catania, è ormai diventato un esercizio di masochismo e la Stazione di Siracusa, ovvero le attività che in essa si esercitano, è sempre più una Platea Lavaggio Treni e non la Stazione di Testa che in teoria dovrebbe essere Il problema dei collegamenti ferroviari della nostra regione al suo interno e con il resto di Italia è divenuto attuale a seguito della notizia che a partire dal prossimo mese di giugno sarebbero stati aboliti i treni di lunga percorrenza con formazione del convoglio nelle stazioni di testa di Palermo e di Siracusa. La motivazione è quella dell'inadeguatezza delle navi traghetto, da Messina alla Calabria, al trasporto dei moderni treni ora utilizzati dalle nostre ferrovie. Quella notizia ha giustamente prodotto tanto scompiglio in molti campi a cominciare da quello della politica. Da qui l'organizzazione di un incontro a tre tra Stato Regione e Treni Italia a Roma dove il nostro (siciliano) assessore ai trasporti, andandovi col treno in partenza da Palermo, è giunto in ritardo; per cui è andato a finire che a dialogare con il ministro Lupi c'era solo il nostro ( siracusano) on. Enzo Vinciullo in qualità di presidente della Commissione Assembleare competente per materia. E nei fatti l'appartenenza dei due amministratori alla stessa formazione politica del Nuovo Centro Destra ha prodotto di sicuro qualcosa di utile per i siciliani. E per Siracusa in particolare, se si considera che la nostra Stazione di contrada Regina resterà come stazione di testa per la Sicilia orientale e non verrà sostituta da quella di Catania. Vale a che i treni di lunga percorrenza che garantiscono la continuità territoriale tra l' Isola e il Continente, per quanto riguarda la zona orientale continueranno a formarsi a Siracusa. Continuare a far garantire da parte dello Stato la continuità territoriale significa che sarà ancora lo Stato nazionale ad assumerne i relativi costi. Tale servizio verrà mantenuto però per un ridotto numero di treni che viaggeranno nelle ore serali e notturne, con cuccette e posti letto. In fondo, sostengono le Ferrovie, verranno mantenuti i servizi che maggiormente vengono richiesti dall'utenza siciliana, con particolare attenzione per i pendolari. Buona parte dei passeggeri, da e per il continente, è noto a tutti, si è da tempo indirizzata all'uso dell'areo o del mezzo (ma Vinciullo qui sotto dice cosa diversa ndr). I treni, anche quelli attuali, si formano a Catania e già oggi, i viaggiatori in treno siracusani, devono cambiare vagone notte a Catania. Se l‟intera deputazione siracusana, di governo e di opposizione, ha votato la Legge di Stabilità 2015, non possono non sapere che alcune cose in essa contenute, ci avrebbero fatto male. Molto male. Quando in quella Legge si stabilisce la cessione della Rete Alta Tensione da FS a Terna (comma 193), non si fa altro che dire che le FS avranno meno soldi trasferiti dallo Stato e quindi meno soldi da spendere in servizi. Che fa FS? Dove ci sono meno utenti rimodula meno servizi (tutto il Sud e la Sicilia in particolare). Con il Decreto Mille Proroghe (comma 12 art.10), si è stabilito un Dividendo forzoso di 100 milioni di euro da dare allo Stato nel biennio 2014/2015. Per FS vuol dire ulteriori tagli. Quello che potrebbe essere il capitolo finale per il trasporto ferroviario in Sicilia è che nell‟avviato processo di privatizzazione delle Società a partecipazione statale, per le FS è prevista entro il 2016 la perdita della proprietà dei binari che Rfi dovrebbe restituire allo Stato, tranne quelli dell‟Alta Velocità interessati da altri processi e che per altro, al Sud non ci sono. Solo questo provvedimento per FS vale meno 30-35 miliardi di euro che non potrà non avere incidenza sul cosiddetto Trasporto Universale che, sostanzialmente, è la modalità che costituzionalmente garantisce la mobilità dei cittadini ovviamente più necessaria al Sud dove le infrastrutture ferroviarie sono spesso a binario unico e in molti casi, a binario morto. Non si può quindi non pensare che i nostri politici non siano a conoscenza del destino che attende il trasporto ferroviario di Siracusa e non si può non immaginare che il nostro beneamato Sindaco Renziano, cioè l‟attuale Presidente del Governo che fa queste Leggi, non sia anch‟esso a conoscenza dei percorsi che porteranno alla minimalizzazione della Stazione di Siracusa e alla conseguente perdita di posti di lavoro. Tutti sono quindi a conoscenza di tutto. Devo dire che trovo i comportamenti della citata classe politica molto coerenti. C‟è chi non dice nulla, neanche sotto tortura (non gliene frega nulla). C‟è chi, dopo avere votato la Legge di Stabilità, rilascia dichiarazioni di personale impegno perché nulla sia toccato (mente sapendo di mentire). C‟è chi ha già presentato interrogazione al Presidente della Regione Sicilia (che non ha nessuna competenza e se per caso l‟avesse, non ha i soldi). Mi viene da pensare che i Sindaci del passato avessero la buona abitudine di intestarsi delle convocazioni straordinarie del Consiglio Comunale o Provinciale (quest‟ultimo non c‟è più) dove, alla presenza della deputazione Nazionale e Regionale, si assumevano impegni, ognuno per le proprie competenze, che caratterizzavano la volontà dell‟intera popolazione, senza divisioni partitiche, per la difesa e la tutela degli interessi economici e sociali di Siracusa. Spesse volte, da questa pratica politica, qualche buon risultato si riusciva ad ottenere. Per favore Sindaco, va bene cambiare tutto, ma almeno le buone abitudini, cerchiamo di mantenerle. Enrico Caruso Treni, Siracusa resta una stazione di testa proprio. "Si otterranno cosi due tipi di risparmio " ci sottolinea l'on. Enzo Vinciullo : " Uno di danaro che servirà a incrementare e rendere più efficienti i servizi sulle tratte restanti e uno di tempo calcolato in almeno un'ora nella tratta Siracusa Messina, con l'utilizzo di mezzi tipo intercity e di altre 3 ore da Villa San Giovanni e Roma con i locomotori di moderna concezione. Per quanto riguarda, invece, le percorrenze i cui convogli si formeranno in Calabria R.T.I. si impegna a spendere buona parte di quanto verrà risparmiato, per il noleggio di traghetti che verrà meno, nella costruzione di un terminale a tunnel coperto che consentirà ai viaggiatori di raggiungere aliscafo e treno senza bagnarsi in caso di pioggia e in modo protetto. Un po‟ come avviene per l'imbarco negli aeroporti più importanti. " Il tempo di traversata dello Stretto si ridurrà dalle attuali due ore ad appena 30 minuti. Al personale attualmente in servizio nelle navi traghetto verrà garantito il posto di lavoro, venendo utilizzato per i servizi all'utenza nell'accoglienza e nel trasporto dei bagagli; in particolar modo per gli anziani e i disabili". Due milioni e 500 mila euro il costo del tunnel di imbarco. Il servizio passeggeri verrà poi esteso anche nelle giornate di Sabato e Domenica con un incremento da 5 a 12 dei passaggi per aliscafo. Il tutto con un risparmio sui costi di gestione dei servizi ferroviari sullo Stretto di Messina di ben 46 milioni di euro. "A fronte di tale risparmio " è sempre Vinciullo a precisare "abbiamo chiesto ed ottenuto la velocizzazione della tratta Augusta- Bicocca ( con firma del contratto di servizio nella prossima riunione del 3 Febbraio)". " Un ulteriore risparmio si otterrà inoltre nei costi a carico del bilancio regionale per le tratte interne dell'Isola che attualmente ammontano a 111 milioni." La promessa che Vinciullo ha strappato al ministro Lupi è stata quella di "Non solo mantenere in Sicilia l'impegno delle Ferrovie Italiane ma di ottimizzarne i risultati" . E qui ora veniamo al punto che non è stato evidenziato fino ad ora nella vicenda ferrovie. Oltre al problema del trasporto passeggeri e quindi dei pendolari nelle tratte locali si è voluto guardare allo sviluppo economico dell' area geografica che orbita attorno alla nostra città e che va attualmente da Pozzallo ad Augusta e quindi a Catania. Per estendersi poi fino a Gela dal momento del completamento dell'autostrada Sr-Gela. "81 milioni di euro" aggiunge Vinciullo " verranno spesi per la tratta Augusta Bicocca che collegherà il Porto commerciale di Augusta all'Aeroporto . E in tal senso andrà fatto un discorso che dovrà coinvolgere l'Autorità Portuale che, secondo l'on. Vinciullo, dovrà risiedere ad Augusta e comprendere Siracusa e Pozzallo ". "Col risparmio del ribasso che si otterrà sicuramente nell'appalto degli 81 milioni della Augusta -Bicocca, " è sempre Vinciullo ad argomentare, " potremo pensare a potenziare la tratta Siracusa - Augusta e quindi a riabilitare la Stazione di Priolo". "In Sicilia non potranno esserci 24 Autorità Portuali" è la filosofia del ministro Lupi. Se ne potranno avere di sicuro 3, relative ai tre poli portuali nazionali e internazionali dell'Isola . Trapani Palermo -Termini Imerese; Catania, Messina e Milazzo; Augusta, Siracusa, Pozzallo e Gela. Per l'autonomia del Porto di Augusta e per la sua destinazione ad Autorità Portuale Enzo Vinciullo promette battaglia: " A fronte dei 5 mt, in media, dei fondali del Porto di Catania, quello di Augusta presenta profondità che vanno dai 14 ai 27 metri di pescaggio, per cui meglio si presta a qualsiasi tipo di traffico marittimo, dal commerciale a quello industriale. Per non dire che ad Augusta e a Targia sono in gioco i benefit derivanti dal passaggio del petrolio." Insomma Polo industriale e Attività Portuale nella nostra realtà economica risultano sempre più connesse fra di loro e cercano nel servizio ferroviario lo strumento principe per i loro collegamenti via terra. L'on. Vinciullo conferma che Angelino Alfano, leader del Nuovo Centro Destra, di recente ha intensificato le sue venute settimanali in Sicilia e ad Agrigento particolarmente. L'on. Bersani l‟altra sera a di Martedì è tornato ad attaccare Renzi e il Patto del Nazareno rimettendo in discussione la legge elettorale già approvata in Senato. Torna quindi a farsi strada la probabilità che tra Maggio e Giugno torneremo alle urne per eleggere proporzionalmente, col sistema uscito fuori dal ritaglio costituzionale del Porcellum, un Parlamento costituente che finalmente farà omogeneamente le riforme costituzionali. Pepè Genovese 7 Domenica 22 febbraio 2015 Rimborsi, il Consiglio fa lo snob Ad Agrigento nuovo blitz della finanza in Comune. A Siracusa nessun segno di ravvedimento, anzi la proposta irridente di fare un gruppo di lavoro Il 13 febbraio sul caso delle Commissioni consiliari, la Guardia di finanza è tornata nel Comune di Agrigento. Ufficialmente i militari avrebbero per così dire completato il "blitz"compiuto lo scorso 3 febbraio, quando, su delega della Procura della repubblica di Agrigento, hanno acquisito copia e/o i verbali di tutte le commissioni consiliari degli ultimi anni. Per quanto riguarda la vicenda del Prg, intanto, il “Centro servizi al cittadino” ha già avviato un'azione risarcitoria contro il Comune "colpevole dei ritardi nell'adozione delle prescrizioni esecutive del piano regolatore". Significativa quindi l‟attenzione sulla cosa pubblica e sulla mala politica di Agrigento di migliaia di cittadini che hanno di fatto determinato lo scioglimento del Consiglio comunale. “Ribadiamo – scrive in una nota AgrigentoManifesta, che ha portato in piazza oltre duemila agrigentini - il nostro scopo di attivismo extra-consiliare e sociale, soprattutto indicando un percorso delineato e chiaro a tutti coloro i quali, negli ultimi giorni, hanno maturato delle naturali perplessità. Sentiamo l'obbligo di questa presa di posizione dopo una serie di attacchi, spesso mirati e strumentali, soprattutto sui social network, volti a screditare l'immagine di un movimento spontaneo e propositivo che è riuscito a raccogliere più di duemila agrigentini in piazza, contribuendo sensibilmente alle dimissioni di massa dell'assise consiliare. Chiunque crede di indebolirci, ci rafforza. Non siamo interessati a scopi elettorali, lasciando fugare tutti i dubbi in tal senso. Siamo sicuri di possedere un requisito unico, nel panorama sociale agrigentino, rappresentato da un sentimento di protesta e trasformazione culturale che irrompe tra i cittadini, e che non intende spegnersi. Il nostro progetto è ben più ambizioso rispetto alla creazione di una lista civica o qualsiasi partecipazione politica: vogliamo trasformare l'indifferenza cittadina in attività, costringendo Si fanno pagare lo stipendio da noi Il Presidente del Consiglio comunale di Siracusa – Antonio Sullo – dichiara di voler assumere un atteggiamento di rigore, in merito alle eccessive (e costose) riunioni delle commissioni consiliari, solo dopo che la TV nazionale ha portato alla ribalta, nei giorni scorsi, lo scandalo del Comune di Agrigento, dove i consiglieri comunali di tutti i partiti erano soliti convocare riunioni delle commissioni, una dopo l‟altra – anche se poi le stesse andavano a vuoto o erano inutili –, al solo fine di trasformare le indennità in un lauto stipendio. Davvero singolare questo “moralismo di risulta” del Presidente Sullo. Strano che questa volontà di verifica e controllo, Sullo non l‟abbia esercitata sin dal suo insediamento, reclamando da tutto il Consiglio comunale la condivisione di una linea di rigore: anzi, ci si sarebbe aspettato che già alcuni mesi dopo l‟insediamento del Cons. comunale, un eventuale andazzo “scialacquatore” venisse de- nunciato dal gruppo consiliare del PD che sostiene la maggioranza. In ogni caso, lo stesso Sindaco Garozzo, pur non avendo un potere diretto sul Consiglio comunale, in virtù del suo ruolo di primo cittadino, avrebbe dovuto e potuto esercitare un‟attenzione immediata, offrendo messaggi di rigore e di sobrietà, di fronte ad un‟opinione pubblica, altamente sfiduciata oramai da gran tempo per i comportamenti di quella che incarna, a tutti i livelli, una “casta” - per di più con un ceto politico scadente e improduttivo. Ma la vera vergogna che dura da decenni è l‟esistenza di una legge regionale che ha consentito (e consente), da molti anni, non già il legittimo diritto per i cons. comunali di ottenere un giusto compenso per questo impegno politico – con il diritto di assentarsi dal posto di lavoro per seguire riunioni di Commissioni o del Cons. comunale –, bensì l‟assurdo privilegio di mettersi “in aspettativa” dal proprio posto di lavoro, trasferendo sulle spalle del Comune (quindi, su tutti noi) l‟onere dello stipendio. Ed è pure accaduto (vi sono inchieste della magistratura in corso) che alcuni furbastri, dapprima – con la complicità di società o Enti di comodo –, si sono fatti collocare in alti livelli dirigenziali (con aumenti consistenti di stipendio) per poi ottenere il trasferimento di questo "onere" stipendiale sulle casse del Comune. Cioè sui cittadini. Una vergogna. Nessuno, all‟ARS, che abbia nel frattempo mosso un dito per abrogare questa norma indegna. Roberto Fai l'indifferenza politica, di conseguenza, a dissolversi nel cambiamento”. Questo in sintesi il sentimento diffuso che stanno vivendo altri siciliani, non lontano da Siracusa che, come tutti sappiamo, versa sulla questione in condizioni decisamente peggiori, con spese astronomiche per pagare consiglieri comunali, sindaco e giunta, tutte a carico delle famiglie siracusane. Qui da noi insomma il Consiglio comunale si conferma arrogante e distratto. La lezione di Agrigento non è stata recepita, non c‟è traccia di ravvedimento, forse la magistratura non fa paura, non si temono blitz con mili- tari che prelevino i verbali di Consigli comunali e commissioni consiliari di questi due anni. Non si temono pagamenti in solido per rimborsi economici percepiti indebitamente. L‟unico segnale che arriva dal Vermexio è un atteggiamento snob. C‟è stata una riunione, qualcuno ha proposto un gruppo di lavoro per studiare la vicenda rimborsi e…ciccia! Nulla di nulla, tutto come prima. Maggioranza e opposizione fra loro sostanzialmente solidali. E‟ una cosa che va detta e la diciamo, convinti come siamo che qualcosa cambierà, dovrà cambiare. Non si può andare avanti così. Primarie ad Augusta, Prg: Rossitto parla, esce dal silenzio ma primarie vere o primarie col trucco? e fa le sue promesse Riceviamo e pubblichiamo: “Le primarie oltre a essere un grande strumento di partecipazione popolare sono anche un modo per confrontarsi su idee e programmi. Ad Augusta sono fortemente convinto che non bastino le primarie di partito ma si debbano organizzare quelle di coalizione sulla scia dell‟esperienza che nel 2013 ha visto il Centrosinistra conquistare un'esaltante vittoria tornando ad amministrare la città di Siracusa dopo 15 anni di Centrodestra”. Lo dichiara il sindaco di Siracusa e dirigente regionale del Partito democratico Giancarlo Garozzo. “La strada è dunque segnata e ritengo che anche ad Augusta, se si vogliono vincere le elezioni, il Centrosinistra sulla base di un programma chiaro e sottoscritto dai candidati debba partire proprio dalle primarie di coalizione – ha aggiunto Garozzo -. Ho avuto modo in più occasioni di confronto con il segretario regionale del Partito Fausto Raciti che ha ribadito ancora una volta come nei comuni dove non ci sono sindaci uscenti la scelta del candidato debba passare dalle primarie. E sotto questo punto di vista il Partito democratico deve aprirsi al contributo di chi, come Marcello Guagliardo, vuole lavorare per portare avanti un progetto di rilancio di Augusta. Spiace invece dover constatare che qualcuno sembra non aver imparato la lezione e che in alcune zone della provincia si continui a preferire un partito chiuso e con la sindrome del “meglio perdere ma comandiamo noi”. Questo non è solo autolesionismo ma anche il modo migliore per consegnare la città di Augusta ai nostri avversari politici”. Garozzo in versione “Leader”: si occupa di Augusta, offre consigli illuminati. Difende le primarie per la scelta del candidato sindaco, dimenticando che le più recenti primarie si sono rivelate un grandissimo fallimento per il PD. Votavano le celebri truppe cammellate non soltanto nel sud ma anche a Genova, nel Veneto, in Emilia. E chi erano? I dipendenti di cooperative di servizi legate ai politici, gente legate da rapporti di lavoro e di sudditanza con ras locali. A Siracusa, infatti, come erano andate le primarie? Chi aveva preferito Garozzo nel 2013? La manona dell'on.le Foti c'era o non c'era? Ad Augusta, dice Garozzo, è bene fare le primarie nella scelta del sindaco. Chi voterà? Gli iscritti al PD o chi quel giorno deciderà “spontaneamente” di andare a votare? Ci sarà una selezione preventiva come avvenne nelle primarie vinte da Bersani contro Renzi? Scrive l‟assessore all‟ Urbanistica, Gianluca Rossitto: L‟invito del consigliere Massimo Milazzo a coinvolgere il locale Dipartimento Universitario di Architettura, nell‟ambito della revisione del Piano Regolatore della Città, è personalmente ben accetto. Anche perché, mi legano al professor La Greca (direttore dello stesso) ed al professor Gravagno (docente fra i più attivi) pregressi rapporti di natura professionale, in occasione dei quali ne ho apprezzato qualità e concretezza. Nell‟attuale fase di elaborazione delle direttive di massima è però la Città, opportunamente sollecitata, a dover prioritariamente contribuire ed è per tale motivo che la commissione Urbanistica ha già diffuso il testo della proposta, raccogliendo numerose osservazioni. Consumata detta fase, la comunità scientifica sarà certamente coinvolta, consentendo in tal modo al progettista del Piano di tradurre, nella successiva fase di elaborazione, le direttive di massima nel documento definitivo di piano regolatore. Penso, come già detto, che l‟ambiente, il paesaggio, l‟Archeologia, la Cultura e l‟innovazione siano i segni distintivi ed al tempo stesso attrattori della Siracusa che dovremmo promuovere e realizzare, perché su di essi si fonda il benessere e lo sviluppo della nostra comunità. Vi è un‟innegabile gerarchia di valori, ben inscritta negli atti fondativi dell‟Europa, ai quali l‟Amministrazione intende dare concreta attuazione, puntando in primo luogo alla qualità dell‟ambiente urbano nell‟accezione più ampia possibile. Saluto con favore ogni intervento (anche critico), specie se affidato ai contenuti e non agli appellativi. Trovo lodevoli le aperture che l'assessore Rossitto (finalmente parlante; ad oggi è stato come i pesciolini sordi e muti !!) manifesta sulla variante al PRG verso la comunità scientifica, a personalità di indubbio valore scientifico etc. Speriamo non dia veste di interlocutori a soggetti screditati ed affaristi in proprio, come certi nostri celebri”ambientalisti dei loro affari privati”. Quello che mi risulta ancora non chiarito è il “vero” atteggiamento dell'amministrazione in questa fase c.d. transitoria ma che transitoria non è in alcuni rilevantissimi ambiti urbanistici: il porto turistico, la balza dell'Epipoli (Open Land), le zone balneari ex abusive, ormai integrate nella città, alcune zone cittadine sulle quali si è recentemente esercitata con accanimento la speculazione edilizia come la Balza di Acradina.... Nella fase transitoria quanti “palazzi” vedremo sorgere ancora in aree di grandissimo pregio ambientale, come le balze di Acradina, dove sono sorti palazzoni indecenti con motivazioni diverse e dove sembra che l'accanimento non sia finito?. E ad Ortigia? Nella zona del parcheggio Talete e ponte sulla Darsena “momentaneamente” dismesso, quale sarà la scelta del Comune? Quale assetto? Potremmo conoscerlo qualche giorno prima che le ruspe inizino a sventrare? 8 Domenica 22 febbraio 2015 contromano Talete, ovvero la supercazzola di Superpippo Che poi, diciamolo, Bruno Vespa non s’è inventato niente. Lui „sta fissa dei plastici l‟ha presa dai tempi di Cogne, e l‟ha fatto, non lo confesserà mai, copiando noi, noi siracusani che per minchiate, modestia a parte, non siamo secondi a nessuno. Se fra chi legge queste cose inutili che scrivo c‟è qualche giovanotto o qualche giovanotto con meno di 40 anni, a lui e a lei devo rivelare un segreto, il plastico l‟abbiamo fatto prima noi ed era quello del “collegamento di protezione civile fra Ortigia e la terraferma”, cioè il famigerato tunnel, cioè quel che ne resta, cioè il “Talete”. Era bello il plastico, era grande, è rimasto per mesi e mesi, all‟inizio degli anni „90 posizionato sul tavolone che all‟epoca, non so ora, stava al centro dell‟emiciclo del consiglio comunale e dove abitualmente stazionavamo noi giornalisti a far finta di lavorare. Era grande il plastico, mica come quelli micragnosi di porta a porta, c‟erano le macchinette, i pedoni, gli alberi. Oddio tutte queste cose piano piano sparirono, ci giocavamo durante i consigli comunali, ma la mappazza centrale rimase e secondo me sta ancora in qualche scantinato del Vermexio. Scommetto che nell‟archivio del cavaliere Pippo Saraceno qualche foto di noi cronisti che cazzeggiavamo col plastico del tunnel ci dev‟essere. Erano tempi che oggi sembrano lontanissimi (in effetti sono passati almeno 20 anni) e molti dei protagonisti di quei consigli comunali non ci sono più, ex sindaci come Salvo Barberi e Enzo Di Raimondo con cui ho condiviso giornate e serate in Comune, amici indimenticabili come Aldo Gilistro ed Ettore Di Giovanni di cui non smetterò mai di sentire la mancanza. Ma tutti noi superstiti ce lo ricordiamo bene quel catafalco in mezzo all‟aula del consiglio. E tutti ricordiamo la storia di cui oggi resta a immemore memoria quel catafalco di cemento intitolato al filosofomatematico di Mileto, davanti all‟altro catafalco abbandonato del carcere. Era tanto tempo fa, e l‟alzheimer la fa da padrone, così non ricordo esattamente chi me lo disse. Ma una sera durante un consiglio, a me che continuavo a questionare sul tunnel che sembrava molto complicato da fare e che sem- Il Consiglio Comunale di Siracusa è ammalato. Una malattia gravissima che ne degrada financo l‟aspetto esteriore. Negli ultimi tempi anche coloro che non capiscono molto di politica avevano cominciato a notare che qualunque argomento trattato dai consiglieri comunali non trovava convergenza serena ed equità. Le prove muscolari del Vermexio tra minoranza e maggioranza mettono spesso a rischio il semplice buonsenso e la normale dialettica che dovrebbe esistere tra persone delegate dai cittadini a decidere sulle cose della città e dei suoi abitanti. Si capisce così che l‟aula del quarto piano del palazzo di Città è divenuta trincea e non un luogo di confronto per decidere obiettivamente sulle cose utili ai cittadini. In ogni occasione prevale nei consiglieri della maggioranza il far valere l‟appartenenza e della fedeltà alla linea politica di chi è alla guida dell‟amministrazione. Conta solamente fare bella figura con il Sindaco o l‟amico assessore. I pochi oppositori si dimenano spesso al solo fine di dimostrare appena di esistere, quindi, ritengono di non poter far altro che denunciare i paradossi amministrativi che ormai si rilevano a iosa. Dagli interventi d‟aula si ricava che normalmente le parti sulle barricate non riescono a comprendersi neanche nel semplice chiedere l‟orario, perché parlano lingue semplicemente diverse come fossero nella torre di Babele. Si spiegherebbe così che mesi addietro qualcuno abbia proposto l‟assunzione di un traduttore simultaneo che attraverso il linguaggio dei segni potesse comunicare anche ai non udenti ciò che avviene in aula. Evidentemente, i sordi non c‟entrano visto che l‟esigenza appartiene agli stessi consiglieri che non riescono a comprendersi attraverso il linguaggio verbale. La maggioranza, giusto per far notare che l‟aula del consiglio comunale decide sempre in maniera logica e conseguenziale alle problematiche care al sindaco, ha deciso di porre fine al servizio di trasmissione televisiva delle sedute. Anche perché ormai, considerati i fatti, non ci sarebbe più nulla da mostrare ai cittadini e della serie: se non riusciamo a comprenderci tra addetti ai lavori come potrebbero capire i siracusani? La soppressione della diretta voluta dalla maggioranza del sindaco Garozzo, potrebbe avere la più seria motivazione dello brava il vero obiettivo del progetto, un consigliere/assessore/ sindaco mi disse papale papale: “Toi, ma guarda che lo sappiamo tutti che il tunnel non si farà mai, l‟affare sono i parcheggi”. E infatti il tunnel passò rapidamente in cavalleria con buona pace delle esigenze di protezione civile (eravamo freschi del terremoto di Santa Lucia del 13 dicembre 1990) e si costruì il megaparcheggio con relative inchieste, controversie, timori che qualcuno si “buttasse pentito”, e casini vari che attraversarono, andando via via scemando, una serie di giunte comunali per arrivare fino ad oggi come una controversia estetico-ambientale. Per carità si tratta di controversia degnissima. In effetti il manufatto del parcheggio Talete è una vera schifezza, un‟onta al tessuto barocco di Ortigia, uno sputo in faccia alla Graziella e alla Mastrarua. Non l‟unico sputo a dire il vero (i palazzi “moderni” a piazza San Giuseppe e di fronte al mio amato ex Gargallo non sono da meno) ma certamente lo sputo più grosso, incatarrato, nauseabondo. Mi pare di capire che paladina della vendetta dell‟estetica s‟è fatta la consigliera Simona Princiotta che ovviamente non conosco ma che virilmente (leggo dal sito) afferma “Un ecomostro, un errore ereditato dal passato, un problema che non può essere affrontato solo dal punto di vista patrimoniale”. Brava Simy, non è che possiamo essere sempre venali!!! E comunque Princy indica anche la soluzione indicando una “diversa destinazione dei fondi, circa 700 mila euro, previsti dalla convenzione che impegna una ditta privata ad una riqualificazione complessiva dell‟area”. Niente, le donne sono sempre meglio di noi uomini che abbiamo un neurone solo e spesso avariato. Loro sono multitasking: posto il problema, trovata la soluzione. La questione patrimoniale la spiega l‟assessore Scrofani perché in sostanza abbiamo fatto una truffa alla Regione che stanziò 20 miliardi dell‟epoca per la protezione civile (cioè il tunnel) e noi ne abbiamo spesi 10 per il parcheggio che non protegge ed è incivile e il tunnel sticazzi (come dicono qui nella cittadina dove risiedo). Ergo rivogliono indietro i soldi questi screanzati, privi di gusto e tatto. E l‟ass. Gianlù non sa dove prenderli. A metter pace fra l‟ottimismo della volontà di Simy e il pessimismo della ragione di Scrofy ci pensa il vate Pippomio Zappulla, un uomo, una bandiera della sinistra, grafomane che su facebook informa il suo popolo di devoti (fra i quali orgogliosamente mi annovero) su come si alza la mattina, se è raffreddato, se ha mangiato bene, se ha fatto il ruttino. Comunque l‟onorevole Pippomio che è politico di razza ha trovato la soluzione evidenziando “la necessità della creazione di un gruppo tecnico-politico che individui un percorso condiviso da portare successivamente all‟attenzione di chi dovrà decidere”. Cazzu cazzu iu iu, m‟inchino, soggiaccio alla sagacia, e non è che uno diventa onorevole per niente!!! La classe non è acqua!!! C‟è un ecomostro che stupra l‟immagine di Ortigia, abbiamo 10 milioni di euri di debiti che non sappiamo come pagare. Ragione (sim) e sentimento (gian) sono in lotta? Arriva Superpippo e dice: facciamo un gruppo antani che trovi un percorso che porti a chi poi deve decidere il percorso prematurato con virtuoso scappellamento a destra, in prefettura però. Niente, per un muro grande ci vuole un grande pennello. Hasta la supercazzola siempre Joe Strummer Consiglio comunale? Molto antidemocratico spegnere il canale più efficace usato dai cittadini per vogliono capire ciò il palazzo riserva loro. Era stato Garozzo da oppositore a strappare la “diretta tv” al sindaco Visentin, ed è stato sempre lui a dire stop perché conosce bene che l‟opposizione anche se debole poteva trarne vantaggi. Nove consiglieri avevano richiesto la seduta dedicata alla problematica della comunicazione istituzionale: visti i risultati sarebbe stato meglio per loro non averlo fatto. Credevano di poter potenziare i canali della comunicazione a spese del Palazzo – cosa che a Siracusa avviene già con altissimi costi economici - e hanno ottenuto la dispettosa reazione dei consiglieri filo amministrativi, che per scacciare le telecamere dall‟aula hanno dovuto inventare improbabili trasmissioni in streaming. La diretta televisiva avrebbe avuto un costo inferiore al servizio di rassegna stampa affidato in appalto a una impresa esterna, inoltre, la somma intorno ai 20 euro è irrisoria paragonata alla spesa di un solo patrocinio oneroso offerto a una manifestazione fantasma diretta a dei bambini. Le trasmissioni televisive del Consiglio comunale hanno avuto l‟alt da una maggioranza che seppure a ranghi ridotti ha letteralmente sopraffatto i quattro gatti dell‟opposizione che pretendevano una comunicazione più efficace. E‟ stata l‟ultima occasione per offrire un pietoso spettacolo televisivo, infarcito con dabbenaggine da una parte e arroganza dall‟altra, a coloro che seguivano la seduta ad aula semideserta. Nessuno dell‟amministrazione aveva ritenuto di dovere partecipare, ciò doveva valere come segnale di allerta per Salvatore Castagnino e Salvo Sorbello. Le competenze sull‟argomento proposto appartenevano alla presidenza del Consesso, eppure, in aula quella sera mancavano il Presidente Leone Sullo e il suo vice Pippo Impallomeni. Secondo segnale di allarme non percepito dall‟opposizione che ha “prestato” ingenuamente il consigliere anziano, Massimo Milazzo, salito sullo scranno più alto (inopportunamente) come da regolamento. Falliva così la possibilità dei 9 oppositori che avevano chiesto la seduta di “ fare il mazzo al presidente e ai suoi amici dell‟amministrazione “. Contro ogni strategia si sono ritrovati sulla graticola uno dei loro che nulla poteva dare (il Milazzo) e che aveva avuto la sola colpa di accettare il ruolo che il regolamento gli offriva, in vista di un dibattito senza un vero uditorio e qualitativamente povero. In aula nessuno capiva un tubo di comunicazione o di giornalismo, ma i contributi giungevano con pretese di scientificità, al punto che il più esperto in comunicazione della serata risultava essere il consigliere Alessandro Acquaviva, impiegato della Telecom, che spiegava ai colleghi come “ la televisione è stata superata ormai da internet e non ha senso continuare con le dirette tv”. Come avviene in casi simili, la maggioranza ha respinto la proposta dei proponenti e ha scelto di approvare una propria mozione d‟indirizzo in spregio ai colleghi di minoranza che si beccavano la solita figuraccia della serie, rendendo palese, oltre ogni dubbio, ai cittadini che www.ifattidelladomenica.it hanno visto in tv la seduta, quanto scarsi sono tutti gli inquilini del quarto piano del Vermexio. Ormai è chiaro, anche ai polli arrosto, che il Consiglio comunale e le sue commissioni permanenti servono come bancomat per prelevare 65 euro a seduta anche se in realtà non concludono nulla di serio. Se la minoranza volesse rispetto avrebbe da fare la sola scelta obbligata di salire sull‟Aventino come hanno fatto ( il 26 giugno del 1924) i parlamentari antifascisti che abbandonarono la Camera in segno di protesta per la scomparsa del loro collega Giacomo Matteotti e per il fatto che ormai la loro presenza in Parlamento serviva solo a fornire l‟alibi dell‟esistenza di uno Stato democratico che in realtà Benito Mussolini aveva assorbito. All’interno del consesso civico aretuseo è ormai difficile trovare la voglia di far politica per la città, perché gli interessi personali, quasi sempre piccoli e inconsistenti, prevalgono su quelli della cosa pubblica. Ogni seduta d‟aula si avvale di un copione che i consiglieri stantiamente recitano: la prima seduta (quando viene validata), si scioglie per mancanza del numero legale. La sera successiva i ranghi sono di solito serrati, anche se i consiglieri non realizzano nulla di concreto che l‟amministrazione attiva non avesse predisposto. A ogni livello, nazionale, regionale o locale, sembra prevalere la visione del renzismo dilagante nelle istituzioni rappresentative. Nel Parlamento nazionale tutti i gruppi di opposizione hanno scelto la strada dell‟Aventino, per dire che non si può amministrare sempre a colpi di maggioranza. Eccezionalmente, sono riusciti a mettere in evidenza la soppressione del confronto democratico operato con la forza dei numeri. A Siracusa, il problema è ancora più grave, ma, l‟opposizione si ostina a frequentare l‟aula ufficiale sperando nel quasi terno all‟otto di prendere qualche schiaffo in meno. Ora che in Consiglio non ci sono più neanche le telecamere, per gli oppositori dell‟ amministrazione Garozzo, l‟unica scelta politica possibile sarà trasferire fuori dal Vermexio la loro azione. Non ci sarà il gettone di presenza, ma la città potrebbe ricavare più benefici e capire meglio la situazione che si è creata. I consiglieri che dicono di non appartenere alla corte di chi occupa la sala del trono di spade, non avrebbero da esserne contenti.