Spizzica..
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SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale
di Siracusa n.2/2003
diretto da Salvo Benanti
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Anno 27
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FONDATO NEL 1988
N° 7/2015
Domenica 22 febbraio 2015
Calafatari
disaster
Bugiardi
disinvolti
Nella foto le pericolose file davanti al Talete.
Landieri: Sui consulenti s’allungano i nasi.
La demolizione del ponte è repentina e
immotivata, e non c’è un’alternativa
La demolizione del Ponte dei Calafatari voluta in fretta e furia dall‟Amministrazione Garozzo lo scorso mese di dicembre e la riduzione delle vie di fuga da Ortigia, motivata sulla
base dei residenti del centro storico e non in considerazione del flusso veicolare che caratterizza la stessa isola nei mesi estivi e durante le festività, convince sempre meno. Il Sindaco appare come quello struzzo che per non guardare le cose come stanno mette la testa sotto la sabbia e vede solo ciò che appare attraverso quel punto di vista. Anzitutto, non si comprende per quale ragione l‟Amministrazione guidata dal Partito Democratico non abbia
voluto accompagnare la demolizione del Ponte dei Calafatari dalla contestuale approvazione di una variante che mettesse i siracusani in condizione di avere comunque un terzo Ponte, possibilmente anche con un accesso più armonico al quartiere umbertino, permettendo
così alle migliaia di auto che in determinate occasioni stazionano tra il parcheggio Talete,
Riva Nazario Sauro e le vie limitrofe, ivi comprese le aree sterrate prossime alle mura spagnole di godere di un‟indispensabile via di fuga da quella parte di Ortigia, stante la pervicace intenzione di eliminare il Ponte dei Calafatari: evidentemente l‟intendimento era esattamente quello opposto, cioè di non lasciare alcuna continuità da quella parte dell‟isola tra
il centro storico e la zona umbertina. In secondo luogo, è apparsa in questi giorni di difficile rintracciabilità una relazione su un argomento così delicato all‟interno del Comune da
parte di un tecnico esterno all‟ente: strano, in considerazione del fatto che, con la motivazione dell‟eccessivo carico di lavoro, l‟Amministrazione ha in tanti altri casi usufruito di
incarichi esterni all‟ente. In questa delicata circostanza, invece, le uniche relazioni rintracciate al Comune da parte del nostro giornale sono quelle dei tecnici interni, ing. Dell‟Aira e
geom. Russo. Infine, ad avvalorare l‟ipotesi che non ci fosse tutta questa urgenza nel demolire il Ponte dei Calafatari sopraggiungono le tesi opposte di alcuni tecnici intervenuti
sull‟argomento, come nel caso del geometra Alfio Cottone che ha dichiarato: “Il ponte dei
Calafatari non sarebbe mai caduto per crollo immediato né sulla campata né sugli appoggi.
La perfezione delle armature (ferri ancora senza ossidazione) dopo cinquanta anni e la
consistenza perfetta del calcestruzzo realizzato con inerti di silicio e basaltici porta alla
supposizione che non sarebbe mai crollato”. La consigliere comunale Cetty Vinci ha presentato al Sindaco – in occasione dell‟ultima finestra offerta all‟attività ispettiva del Consiglio comunale – un‟interrogazione sull‟argomento: “Vogliamo vederci chiaro su questa
iniziativa eccessivamente repentina e priva di una variante alternativa per la realizzazione
di un collegamento in sostituzione di quello demolito”.
il grillino scrivente
Pronto soccorso e suore? Non ci posso
credere. Italia? Campagna elettorale
Maurizio Landieri, il segretario generale
del Comune mette nero su bianco e denuncia le irregolarità amministrative del
2014
Avevamo già assistito alla richiesta di Pippo Zappulla e della consigliera Princiotta di
ritirare le determine di fine anno, adesso
questa notizia. Mi verrebbe da dire che è il
renzismo, bellezza. Pare si sia smarrito il
senso delle Istituzioni, del decoro e di molto altro ancora. La cosa brutta è che il peggio, probabilmente, deve ancora
venire.
Che ne pensi del progetto di
nuovo pronto soccorso che
sembra non decollare perché
quattro suore non si possono
spostare da dove sono?
Non ci posso e non ci voglio credere. Le suorine che non possono attraversare la strada, è una
cosa che non si può sentire. Se
veramente Sua Eccellenza il Vescovo ha chiesto questo, beh, lo
invito a rivedere qualcosa. Abbiamo un Papa apparentemente
rivoluzionario, si ispiri un po‟
più a lui.
Proliferano i bandi, ma non
aumenta un solo posto di lavoro. Aumentano invece i costi a carico dei cittadini
Già, i consulenti gratuiti lasciano il posto a
quelli a titolo oneroso (onere a carico dei
siracusani, ovviamente), i nasi si allungano
ed il pudore deve essere emigrato. Dobbiamo anche sorbirci la risposta piccata alle
legittime critiche. Tra poco che faranno?
Sanzioneranno i siracusani per lesa maestà?
Isolamento ferroviario. Il silenzio di sindaco, deputati e consiglio comunale è assordante.
L‟ho detto e lo ripeto: mai avrei immaginato di rimpiangere la Vecchia DC. Una volta
don Concetto Lo Bello, a cui rimprovero
solo l‟espulsione a Gianni Rivera in un famoso Lazio-Milan, li avrebbe fatti nuovi.
Oggi chi ha il carisma, la personalità per
alzare la voce? Abbiamo gente con la statura dei nani.
Ogni due mesi l’assessore
Italia interviene e dice tutte
le cose che sta facendo. Ma
cosa sta facendo? Cosa vedi?
Vedo che è già in campagna
elettorale. Pura propaganda
per la prossima tornata. La
cosa grave è che i Siracusani
lo voteranno, immemori
dell‟errore del 2013. Mi verrebbe da dire che chi è causa
del suo male pianga se stesso,
se non fosse che a piangere
siamo tutti.
Top secret il bando di igiene
urbana, la revisione del Prg,
la costruzione del nuovo
ospedale su qualche nuovo
terreno, in arrivo la gestione del teatro
comunale se e quando aprirà…
Lo abbiamo detto mesi fa: il Teatro Comunale è qualcosa di così prestigioso che sarebbe il caso di evitare di usarlo come mezzo per accontentare qualche fulminato
dell‟ultima ora sulla via di Damasco, per il
bene della città, ma penso che non ci ascolteranno, anche se noi continueremo ad essere vox clamantis in deserto, in mezzo ad
una stampa prona ai desideri del vincitore.
tanto per dirne una
Mariscià, intanto sottolineiamo il “se” Le determine, i consulenti e la satira
“Tuppe tuppe, Marescià!”, capitolo finale cinematografico del ciclo iniziato con “Pane,
amore e fantasia”. Giovanna Ralli vestiva i panni, neanche troppo succinti, che furono di
Gina Lollobrigida, insieme a Pietro Roberto Strub, in arte Roberto Risso, il quale interpretava il ruolo in uniforme che, nelle pellicole antecedenti, era stato del suo “superiore”,
in ogni senso, Vittorio de Sica. Trattasi di maresciallo dei carabinieri, e non della guardia
di finanza, è vero, ma in fondo sono dettagli, questioni di lana caprina, insomma pane e
amore –e fantasia!- e non pane e acqua. Quindi, con i versi composti da Ettore de Mura
per il simpatico motivetto di Domenico Aracri e Marcello Gigante, mi cimento anch‟io nel
“tuppuliare”, senza accettare suggerimenti interessati: «Tuppe tuppe mariscià, arapite,
so‟ n‟amico. Mo ve conto, mo ve dico pecché so‟ venuto ccà. Tuppe tuppe mariscià, arapite mariscià». Mariscià, io vorrei parlarti di questo servizio idrico integrà (pardon!), c‟era
stato un bando, vinto da un‟associazione temporanea d‟imprese; mariscià adesso pare che
un‟impresa delle tre, per motivi che “lasciamo perdere”, si sia ritirata; mariscià pare che
l‟avvocatura comunale abbia stabilito che “se” la società mandataria, che è una delle due
“superstiti”, avesse i requisiti richiesti, l‟appalto resterebbe valido; mariscià ma questo
“se” che mi pare grande quanto una casa qualcuno l‟ha accertato, prendendosi la responsabilità di trasformare il “se” in “sì”? Mariscià al cittadino viene il dubbio che, essendo tre le società dell‟associazione temporanea, ciascuna delle tre concorresse a soddisfare i requisiti “specifici” richiesti nero su bianco sul bando, o forse che la terza
“ritirata” concorreva così, tanto per, a far numero, per bellezza? Mariscià su questo punto ci vuole chiarezza, non crede, dal momento che la decantata trasparenza a me risulta
un po‟ opaca, o talmente trasparente da essere invisibile, come acqua evaporata. A proposito, mariscià, buona domenica!
Francesco Vinci
Al Comune di Siracusa – secondo l‟Amministrazione Garozzo – i carichi di lavoro sono
eccessivi. Se fate un giro ufficio per ufficio, sembrano dire le determine dirigenziali delle
figure apicali scelte dal primo cittadino, vi renderete conto che ogni dipendente lavora così
tanto che è necessario ricorrere ad incarichi esterni, di ogni tipo. Voglio sgombrare il campo
sulla mia stima per i tanti professionisti presenti all‟interno del Comune di Siracusa e sul
fatto che l‟ultimo dei miei pensieri sia puntare il dito contro i lavoratori del Comune lasciando intendere che siano dei lavativi. Al contrario. Ci sono tanti bravi professionisti che
vorrebbero fare la propria parte messi ai margini da parte dell‟Amministrazione comunale,
spesso privi di importanti carichi di lavoro. Non si comprende perché di punto in bianco, da
una stagione all‟altra della politica, prima siano troppo bravi al punto di occuparsi delle cose più difficili e poi improvvisamente che non siano buoni proprio a nulla. Ma è un problema pensare di affidare a questi ingegneri o a questi architetti, tanto per fare un esempio, la
progettazione dei lavori di adeguamento alle norme anti-incendio di una scuola o la capacità
di intercettare fondi comunitari? Correremmo il rischio di stimolare eccessivamente il senso
di appartenenza alla macchina amministrativa comunale di qualche dipendente, il suo amore
per la città, il suo desiderio di vedere valorizzate le proprie attitudini o le proprie competenze, l‟orgoglio di far parte di una squadra che voglia migliorare Siracusa, senza trovarsi necessariamente a portare acqua al mulino di qualche partito o colore politico? Purtroppo,
fioccano sempre più spesso, tra le determine dirigenziali comunali, espressioni del tipo
“vista la carenza di personale tecnico in relazione ai carichi di lavoro e i tempi brevi per approntare le pratiche”. Veramente?
Michele Mangiafico
Comunale a +3655 TeatroVerga +3551
L’inaugurazione è stata già annunciata almeno sei volte
Fateci un salto, l’abbandono aiuta un costante degrado
Via Crispi +3005
Una strada abbandonata, come anche la stessa stazione
2
Domenica 22 febbraio 2015
I bandi e il gioco delle tre carte
Al via anche quello del verde pubblico per due milioni e mezzo di euro
che sarebbero il risparmio millantato (sic!) sul bando di igiene urbana
Dopo il bando sui rifiuti, è stato
il turno di quello per il verde
pubblico. L'amministrazione ha
scorporato la gestione del servizio, fino a oggi gestito dalla
stessa ditta che cura la raccolta
rifiuti in città. Il nuovo bando
vede la suddivisione del servizio
in 5 micro-aree. Le ditte interessate potranno partecipare per
tutte e 5 le zone (Nord, Sud, Cimitero, Parchi e Scuole) ma potranno averne assegnata soltanto una. Il bando prevede una
spesa di due milioni e mezzo di
euro e il verde dovrebbe essere
gestito dagli otto dipendenti
dell‟Igm che se ne occupano
oggi (almeno così ha detto Garozzo all’atto di presentare questa nuova trovata, vedi foto accanto con l‟assessore Gasbarro e il funzionario Fazio).
Continua con questo scorporo il gioco delle
tre carte della Giunta Garozzo. Come si ricorderà quando è stato presentato il bando
per la raccolta dei rifiuti – bando preparato
nelle segrete stanze di cui quasi tutti i consiglieri sconoscevano i contenuti -, è stato en-
fatizzato il fatto che era previsto un risparmio di due milioni rispetto ai precedenti
costi. Una balla! I due milioni e mezzo non
sono stati per nulla risparmiati visto che
erano i soldi per il verde pubblico che erano prima previsti nel bando di igiene urbana, anzi esattamente c‟è stato un ulteriore
aumento di mezzo milione di euro.
Lo scorporo poi fa intuire una strategia
precisa che in ogni caso creerà un altro
affidamento ai privati e una nuova interlocuzione che lascia intravedere notevoli
possibilità clientelari con il costo iniziale
che andrà via via lievitando quando i riflettori non saranno più accesi su questo
bando del verde pubblico. Riesce difficile
anche capire chi sono gli
otto dipendenti Igm, (ri)
assunti con questo bando
visto che questa ditta non
ha certo brillato per la cura del verde pubblico,
ignorato per anni e quando
è ricomparso è stato per
eventi ad hoc ed ha comunque avuto frequenza trimestrale, giusto per non dire
semestrale. In ogni caso
continua la filosofia dei
bandi a pioggia – ormai
una decina – che lasciano
ampio spazio alla discrezionalità di chi amministra
che a vista d‟occhio si
muove con evidenti motivi
clientelari e che conta in
questo modo di intraprendere una campagna
elettorale giorno per giorno, a favore della
componente Foti-Garozzo del Pd locale. Ci
sembra un fatto di tutta evidenza, ma non
siamo molti a pensarla in questo modo se si
va avanti su una strada già condannata con
tanto di lettera agli atti dallo stesso segretario generale del Comune, Costa.
Vinci:
Spazzatura
e
Prg
“fai
da
te”
La consigliere contesta al sindaco Garozzo il mancato confronto con il
Consiglio comunale su due problemi sensibili che decidono le sorti della
città a livello di sviluppo, come anche la costruzione del nuovo ospedale
Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Signor Sindaco, appare deprecabile da parte della Sua Amministrazione la mancanza di volontà di confronto con il Consiglio comunale, unica
assemblea elettiva che rappresenta la
città nella sua interezza, su provvedimenti di grande importanza per la nostra Siracusa, com‟è accaduto di recente
– con grande sorpresa da parte mia per
quello che questi atteggiamenti rappresentano – sul nuovo avviso pubblico
per la gestione dell‟igiene urbana in
città, dove l‟Amministrazione non ha
ritenuto di raccogliere dal Consiglio
comunale proposte, suggerimenti, indirizzi. E, in ugual maniera, è quello che
sta accadendo per un‟altra questione
principe per lo sviluppo e il futuro di
Siracusa, ovvero la redazione di una
revisione dell‟attuale Piano regolatore
cittadino, sia per quanto riguarda indirizzi di carattere generale che il Consiglio comunale può dare sul futuro della città e su come
orientarsi per la redazione del Piano, occasione nella quale
avverto la paura che per l‟ennesima volta Lei ricorrerà a
consulenze esterne in barba agli impegni assunti in campagna elettorale e dopo le migliaia e migliaia di euro già spese
in consulenze esterne in altri ambiti della Sua Amministrazione, sia perché al nuovo Piano Regolatore Generale è col-
legato pure il futuro del nuovo ospedale di Siracusa, che in base all‟ultimo Piano approvato doveva sorgere
in contrada Pizzuta, ma che ha visto
proprio sulla questione dell‟individuazione del terreno dove farlo sorgere la nascita di una discussione in
città legata – pare e non si capisce il
perché – alla volontà della Sua Amministrazione di individuare un altro
terreno dove far sorgere il nuovo nosocomio di Siracusa, argomento peraltro che da tempo ormai è avvolto
da parte della Sua Amministrazione
nel porto delle nebbie, con grande
sofferenza per la collettività siracusana, che come ho detto più volte
lamenta in tema di sanità grandissimi
disagi. Ecco: Le chiedo di rispondere
a tutti questi quesiti per fare chiarezza agli occhi della città: quale percorso intende intraprendere per la
revisione del Prg? Ha previsto altre
consulenze esterne anche su questo argomento? Prevede il
coinvolgimento del Consiglio comunale oppure anche in
questo caso ritiene di fare tutto da solo? Che intenzioni ha
sul nuovo ospedale? Vuole individuare un altro terreno e
perché? A che punto si trova la sua realizzazione?
Cetty Vinci,
Consigliere comunale di Siracusa
3
Domenica 22 febbraio 2015
Renzismo
significa
dire
e
non
fare
Spieghiamo la logica nullista dell‟attuale amministrazione anche alla luce
dell‟intervista fatta a Roberto Cafiso nel marzo 2014. Garozzo per ora è
impegnato a far fuori il direttore Asp, Brugaletta, i problemi vengono dopo
L‟intervista qui a lato è del marzo 2014, quindi di un anno
fa. A parlare è Roberto Cafiso, un siracusano che conosce
bene la nostra città e che non è certo colpito da faziosità di
alcuna natura. Infatti Cafiso, pur avendo fatto parte della
squadra che sosteneva Ezechia Paolo Reale come sindaco,
punta molto su Garozzo e sulla sua Giunta, evidenzia la
volontà del nuovo sindaco di captare finanziamenti europei,
insomma si dice certo del suo impegno appassionato, anzi
difende il nuovo sindaco e punta il dito sulla burocrazia
comunale “che può far ben figurare o, al contrario, far sfigurare un sindaco e la sua giunta”.
Il buonismo, o l‟ottimismo, di Cafiso, alla prova dei fatti e
dell‟anno trascorso, è servito a poco. Qualcosa per la verità da allora ad oggi Garozzo l‟ha fatta, ha cambiato quasi
per intero la sua giunta, ha cacciato assessori e ne ha promossi altri. Ancora, ha litigato con mezzo Pd e poi ha fatto
finta di fare la pace, insomma Garozzo ha avuto altri impegni e i problemi della città li ha
dovuti mettere da parte. Succede.
Alla fine sono solo due anni che è
sindaco, mica poteva cambiare tutto in appena due anni.
Veniamo ai meriti. L‟acqua è diventata pubblica, anzi quasi pubblica, a dire il vero per il momento
ce l‟hanno i privati, ma fra qualche
tempo diventerà pubblica, mica è
colpa sua.
L‟appalto per l‟igiene urbana è
stato fatto. In contumacia ma è stato fatto pur due anni dopo l‟insediamento. Per scriverlo è
stato chiamato e pagato con svariate migliaia di euro un
consulente, ma l‟appalto c‟è. Non lo conosce nessuno? E‟
scritto sbagliato? Quello pubblicato sul sito è stato modificato? Il litorale è stato dimenticato? Non c‟è certezza di
posto di lavoro per i 250 igm?...Ma allora non vi va mai
bene niente. Dopo due anni l‟appalto c‟è e questo basta. Ci
sono i solarium e ci sono anche le navette elettriche. Cosa
volete di più?
Il nuovo ospedale? Garozzo ci sta lavorando anche se al
momento è più impegnato a cacciare via il direttore generale dell‟Asp, Brugaletta. Ci sono le priorità e questo Brugaletta ancora non ha capito chi comanda a Siracusa, in
Sicilia e in Italia. Comanda Matteo! E quindi qui da noi
comanda Giancarlo! Ma come si fa a non capire, è automatico. Chiude la stazione ferroviaria? Sta per crollare il ponte di Targia? Per quale motivo abbiamo demolito il ponte
dei calafatari che era buono? Perché facciamo solo bandi
poco trasparenti? Vabbè, allora ditelo che siete di parte,
che non avete capito niente del renzismo! Noi le cose le diciamo, certamente non le facciamo. E‟ la nuova politica,
prima c‟era quella democristiana del rinvio, ora ci siamo
noi rottamatori, noi non rinviamo, non facciamo e basta.
Abbiamo i nostri fans e qualche prezzo politico da pagare,
la casa degli elfi, la gestione del sito comunale, il sostanziale nulla osta oneroso per qualche centro di accoglienza e
diverse altre cose ancora. Noi sappiamo vivere, oggi si
(dis)amministra così e chi non l’ha capito è tagliato fuori.
Tanti servitori per bisogno
Roberto Cafiso, eri stato indicato come assessore dal
candidato sindaco Reale. Ha vinto invece Garozzo dopo un incredibile ballottaggio che ha visto l’astensione
del 65 per cento dei siracusani. Siracusa è come o peggio di prima?
Bhè, Siracusa, buone intenzioni a parte, mi pare pressoché
analoga a quella di un anno fa, forse più impoverita, ma
non credo che Garozzo con questo c‟entri molto. Questa
giunta è la migliore espressione della città per gli elettori e
va per questo apprezzata per ciò che sta cercando di fare.
Quanto al passato non amo girarmi indietro e poi controprove tra bravi e meno bravi non ce ne sono. Guardiamo
alla città e basta.
Qualche cestino per i rifiuti, un trenino elettrico, qualche cassonetto nuovo. E’ la crisi o è questa l’amministrazione che dobbiamo aspettarci?
Il problema è quello
delle risorse, ma non
deve essere un jolly.
Se non ricordo male
il sindaco si è impegnato a captare quanti più fondi europei
(che sempre ci sono
sfuggiti ) possibile.
Non so a che punto
sia, ma so che la
macchina amministrativa è un dedalo
di insidie, una palude
dove i burocrati ed i
funzionari si muovono a loro agio come i
vietcong e dove l‟assessore più motivato
ma non altrettanto
esperto è destinato a
soccombere. In pratica l‟apparato amministrativo è in grado di far ben figurare
o, al contrario, far sfigurare un sindaco e la sua giunta, per
questo i cittadini si augurano che politici e tecnici procedano in sintonia.
Siamo una città di disoccupati che in qualche strano
modo sopravvive. Andrà così nel 2014. E nel 2015?
I livelli di disoccupazione e precariato sono da record a
Siracusa. Il commercio è in ginocchio e l‟industria è un
ectoplasma senza prospettive di sbocchi lavorativi ( se non
inquinanti ). Il turismo non è organizzato e spesso affidato
a dilettanti, dunque col fiato corto. Gli eventi da sempre
sono stati gestiti non bene e quindi è sotto gli occhi di tutti, da ogni semaforo in poi, la disperazione di tanti che non
hanno mezzi di sussistenza. Andate a guardare chi mangia
nelle mense parrocchiali per i derelitti e ci troverete insospettabili, concittadini senza soldi in tasca, col mutuo che
li tiene sospesi e senza prospettive. Gente che sino a qual-
che anno fa andava al ristorante non alla mensa.
Tutti i deputati nazionali e regionali come anche l’assessore regionale cosa hanno fatto nel 2013 per Siracusa?
Non so cosa potessero fare e non so cosa siano in grado di
fare. Ricordo cosa si poteva fare per un territorio e, pur senza alcuna nostalgia per il passato, penso a Nicita. Per il resto
forse appesantirei i lettori di pensieri che già fanno per i fatti
loro. Ciò che si fa per un territorio si vede ma se non si vede
vuol dire che si potrebbe fare di più….
Da psicoterapeuta, quali sono le patologie legate alla crisi che sono aumentate a livello esponenziale nella nostra
città?
Depressione, incremento di alcol, gioco d‟azzardo. I siracusani impattano con la crisi attraverso queste tre direttrici
principali e con i rivoli di esse. Si chiama disagio ed è una
reazione ad stimoli socio – ambientali diventati intollerabili.
Di disagio ci si
ammala anche
in modo irreversibile, alcuni ne
muoiono. Chi si
drogava si droga di più e pur
senza soldi
commette furti,
scippi, che sembravano scomparsi sino a 3, 4
anni fa. La gente di cui si parla
è invisibile se
non fa un reato,
è invisibile in
vita, lo è quando muore. Gli
operatori dei
servizi dove
operano, a mò
di Caritas, continuano a fare rimesse di denaro per fare la spesa a chi non
sa come “ mettere a sedere la pentola”. E‟ una situazione
incresciosa dove i nostri ultimi ormai sotto il profilo assistenziale sono meno garantiti degli extracomunitari.
Non so come la pensi, ma io la balla sul nuovo ospedale
non la posso proprio sentire. Roberto, dicci qualcosa di
ottimistico che ne abbiamo un gran bisogno, tutti.
Sull‟ospedale ne sento parlare da 30 anni. Chissà che sia la
volta buona … Non lo so. Sull‟ottimismo, bhè Salvo io lo
sono. Dopo la picchiata c‟è solo la risalita, dovremo risalire,
con le ossa rotte, forse più consapevoli e meno scialacquoni.
Il denaro ha un valore, ma anche la dignità ne ha uno ancor
più prezioso: che è quello di non farci abbassare gli occhi
mentre ci guardiamo allo specchio. Potrà andare solo meglio, io ci credo. Ma non voglio scordarmi di come l‟uomo
può genuflettersi alle circostanze. Quello sì fa molto male.
4
Domenica 22 febbraio 2015
Opinioni
e repliche
Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci
legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su
quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo repliche stringate, o comunque compatibili
con la necessità di dare visibilità a tutti.
cittadinisulwebcittadinisulwebcitt
Le Province
restano,
ma sotto
falso nome
... avevano voluto far fuori le Province, attribuendo tutto ai Comuni, sia pure sotto
forma di (libero..?!) Consorzio di Comuni e
ora si scopre che il ddl in esame all'ARS
prevede un vero e proprio Ente Intermedio,
con addirittura nuove competenze trasferite
dalla Regione.. Il tutto mentre non si sa a
che titolo il demanio e patrimonio provinciale possa passare ai Comuni, per non
parlare del destino del personale.
Lo avevamo detto (28 giugno 2013 Camera
di Commercio) e scritto già due anni fa che
di un Ente Intermedio non si poteva fare a
meno, ma oggi questo mostro in cantiere
non appare nè regionale nè comunale, mentre non vogliono neppure farne uno di natura appunto provinciale o, se si preferisce,
"sovracomunale autonomo" (visto che il termine "provinciale"è bandito da Crocetta e
Giletti). Un mostro col corpaccione grosso
di competenze vecchie e nuove, ma senza
braccia, senza gambe e con una piccola testa che non viene neppure eletta dalle popolazioni amministrate le quali, però, allo
stesso Soggetto dovranno pagare le imposte. Veramente un bel lavoro, complimenti
ai consulenti e parlamentari.
Salvo Salerno
Bicicletta, la soluzione
Venerdì scorso due biciclette hanno garantito l‟illuminazione di una parte di Piazza Duomo come iniziativa di adesione a„M‟illumino di meno‟, la campagna di comunicazione
ideata dalla trasmissione di Radio2 “Caterpillar” e giunta alla sua undicesima edizione.
L‟intento degli organizzatori è quello di promuovere il risparmio energetico e la sostenibilità e di raccontare le best practice in ambito di risparmio energetico da parte di istituzioni,
comuni, associazioni, scuole, aziende e singoli cittadini, promuovendo la riflessione
sul tema dello spreco di energia. Per l‟occasione il sindaco Garozzo e gli assessori Troia,
Grasso e Italia si sono succeduti a pedalare in sella a due biciclette allestite con un sistema di rulli collegati a una dinamo che ha garantito l‟illuminazione della facciata di Palazzo
Vermexio per circa un‟ora. Questa encomiabile iniziativa a cui l‟amministrazione comunale ha giustamente deciso di aderire mi fornisce però lo spunto per fare una riflessione più
ampia partendo dallo strumento utilizzato per comunicare il messaggio di sostenibilità
dell‟iniziativa. La bicicletta appunto rappresenta infatti per
molte realtà più „virtuose‟ dal punto di vista della mobilità
rispetto alla nostra, uno degli strumenti principe dell‟idea
di città nuova e sostenibile dove le amministrazioni sono
impegnate da anni nella riduzione del traffico motorizzato
privato a favore di metodologie do trasporto alternative e
meno inquinanti. Mi pare invece che a Siracusa ci si ricordi
della bicicletta e della mobilità sostenibile solo in occasioni
di facciata, come appunto questa della giornata del risparmio energetico e allo scopo di farsi una bella foto per i
giornali utile solo a fare vedere quanto siamo bravi a fare
gli spot. Infatti la realtà del nostro indice di mobilità sostenibile è ben altra però, secondo i dati contenuti nel rapporto
di Euromobility 2014 (http://www.euromobility.org/ppt_osservatorio2014.pdf), Siracusa
finisce in fondo alla classifica della mobilità sostenibile insieme a Reggio Calabria e Potenza. Siamo inoltre fra le 18 città italiane senza un mobility manager d‟area nominato dal
comune. 9 volte l‟anno è la media pro capite in cui un cittadino siracusano utilizza i mezzi
pubblici per gli spostamenti e siamo invece leader fra le città con il minor numero di parcheggi a pagamento. Inoltre nessun servizio di car sharing e con un bike sharing (il famigerato GoBike) mai decollato. Per far fronte a questa triste situazione si potrebbe ad esempio
iniziare con l‟istituire una cabina di regia presso l'Ufficio tecnico del traffico e nominare
un mobility manager d‟area capace, considerate le funzioni fondamentali che gli sono assegnate dalla normativa di riferimento. Per citarne alcune: promuovere azioni di divulgazione, formazione e di indirizzo presso l‟amministrazione e favorire l‟integrazione tra i piani
di spostamento casa lavoro (PSCL) e le politiche dell‟amministrazione comunale in una
logica di rete e di interconnessione modale il supporto delle aziende che gestiscono i servizi di trasporto locale per garantire l‟intermodalità e l‟utilizzo anche della bicicletta e di servizi a basso impatto ambientale. E ancora favorire la diffusione e sperimentazione di servizi di car-pooling e di car-sharing, fornire supporto tecnico ai progetti di mobilità sostenibile e promuovere gli spostamenti in bicicletta anche per recarsi al lavoro oltre al monitoraggio degli effetti delle misure attuate in termini di impatto ambientale e decongestione del
traffico veicolare.
Giancarlo Lo Monaco
Miano allagato
I grillini siracusani intervengono sullo
scandalo di villaggio Miano. “Era il 10
ottobre del 2013 – dicono in una nota quando segnalammo pubblicamente l‟incresciosa situazione nella quale si trovano
a vivere, puntualmente, ad ogni scroscio di
pioggia, gli abitanti di Villaggio Miano.
Scrivevamo allora, e lo sottoscriviamo oggi, della consapevolezza, nostra e dei malcapitati cittadini residenti, che il problema
degli allagamenti non fosse di semplice ed
immediata risoluzione. Era proprio questo
il vero problema; spiegare ai residenti che
da anni vivono questo stato di disagio, che
i lavori per la messa in sicurezza dell‟intero Villaggio Miano implicassero un lungo
periodo e non alcuni mesi come qualcuno
ha voluto far credere, giusto per racimolare voti in cambio di bugie”.
Invece tutti lì ad attribuirsi meriti per qualcosa che nessuno ha fatto. “ Villaggio Miano – dicono ancora quelli di M5S - attualmente è come una grande vasca da bagno
senza scarico ed è così che ad ogni scroscio di pioggia questa vasca si riempie. Le
adduzioni che dovrebbero servire a far defluire la massa di acqua sul canale di
gronda non sono state mai realizzate ed è
così che puntualmente si finisce sott‟acqua. Oggi come ieri e come domani. Sfortunatamente, la politica in questa città si è
occupata di tutt‟altro e di venditori di sogni ( o di fumo) ne sono passati e ne continuano a passare tanti. Non fa differenza
l‟attuale Amministrazione che con il suo
Sindaco in testa è, peraltro, assoluto maestro nell‟arte del fare tutto il contrario di
ciò che ha promesso in campagna elettorale. Rimaniamo quindi ancora una volta, in
attesa di sviluppi, affinchè possa essere
dato seguito a promesse che, in caso contrario, rimarrebbero come una grave offesa alla dignità politica di chi queste promesse le ha fatte proprie”.
Claudio Benanti
Vitadacani E i randagi microchippati?
E‟ necessaria un‟approfondita verifica del reale numero dei
„cani di quartiere‟ ancora in vita, del loro benessere, del
luogo dove si trovano attualmente e di chi effettivamente li
sfama giornalmente. Le norme da rispettare che si richiedono ai canili sono certamente diverse da quelle che regolano
l‟istituto temporaneo del „cane di quartiere‟ ma alla regola
fondamentale della sicurezza e del benessere dell‟animale
nessuno deve fare eccezione. In primis il Comune che ne è
proprietario e quindi responsabile. Non possono sottrarsi a
tali regole neanche le associazioni animaliste che si occupano volontariamente della tutela degli animali e dei cani liberi sul territorio! Per poter conoscere l‟effettiva realtà delle
centinaia di cani randagi microchippati a nome del Comune
di Siracusa (ben 805 nel luglio 2014) come „cani di quartiere‟ o altre diciture, è necessaria la collaborazione delle associazioni che se ne sono occupate in questi anni e dei volontari ai quali sono stati affidati materialmente i randagi
liberi sul territorio. Come dicevamo, nonostante la nostra
documentazione in possesso non sia aggiornatissima
(risale a circa 7 mesi addietro), dobbiamo dire che il numero
dei cani sparsi sul territorio del Comune di Siracusa è eccessivamente alto, altissimo! Non riusciamo pertanto a comprendere come possa una sola associazione, SFAMARE,
CURARE E MONITORARE GIORNALMENTE SUL
TERRITORIO CENTINAIA DI CANI LIBERI DI
MUOVERSI, DI ALLONTANARSI, DI PERDERSI E
MORIRE A CAUSA DI INCIDENTI O AVVELENATI
PER MANO DELL‟UOMO! Siamo curiosi di conoscere
questo esercito di volontari che giornalmente si muove per
poter tenere in vita e garantire il benessere che la legge sancisce per questi animali. Sono 182 i „cani di quartiere‟ che,
nel luglio 2014, risultano affidati all‟Associazione Amici per
la Coda, la stessa che in questi giorni, in una intervista, chiede al Comune di Siracusa di avere un supporto per continuare
a svolgere il monitoraggio dei „cani di quartiere‟. Non riusciamo a comprendere quale tipo di supporto venga richiesto
al Comune. Si spera sia lo stesso tipo di supporto che tutti
i cittadini che amano e rispettano gli animali chiedono, cioè
la massima collaborazione da parte dell‟Amministrazione
Comunale attraverso la Polizia Municipale, il servizio cattura
e ricovero e dell‟Asp in caso di un cane randagio incidentato,
malato o in difficoltà trovato per strada per potergli dare un
ricovero sicuro in attesa di una sistemazione adeguata o di
adozione. E chi verifica le centinaia di randagi microchippati
a nome del Comune che risultano avere come tutor un privato? E i randagi liberi sul territorio, microchippati sempre a
nome del Comune e definiti “senza padrone”? Concludiamo
augurando un proficuo lavoro al neo Assessore, avvocato
Giancarlo Coppa e, considerato che l’informazione è un diritto garantito dalla Costituzione, gli chiediamo formalmente
di invitare a future riunioni sul fenomeno randagismo i rappresentanti di tutta la stampa che si occupa di questo argomento.
Elena Caligiore
5
Domenica 22 febbraio 2015
Le “tragedie” fuori dal Parco
Cetty Vinci interroga il sindaco sul via all’istituzione perimetrata che
preveda l’introito diretto nelle casse di Siracusa dello sbigliettamento
Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Signor Sindaco, è‟ noto al
mondo che la città di Siracusa è sede delle tragedie greche, ma non
tutti sanno che ci sono tragedie che
vengono rappresentate nel corso degli anni anche fuori dal Parco della
Neapolis. Si tratta proprio della
“tragedia” del Parco della Neapolis,
ovvero di quella questione riguardante l‟istituzione a Siracusa del
Parco che preveda l‟ingresso diretto
nelle casse della città di tutti gli introiti dello sbigliettamento per vedere le tante bellezze monumentali
della nostra Siracusa e non solo una
residua percentuale (quando avviene) di quanto va a Palermo come
accade finora. Su questo argomento, che vale per i siracusani oltre tre
milioni di euro l‟anno, vi siete tutti
battuti il petto – intendo tutti coloro che a
vario titolo e in tempi diversi vi siete ascritti
al pensiero renziano da Palermo a Siracusa –
promettendo la realizzazione di questo istituto per la città di Siracusa invece ad oggi
non si è visto nulla. Non solo. La stessa
percentuale dello sbigliettamento per godere delle bellezze del Parco della Neapolis non è neanche stata girata al Comune di
Siracusa. Ed è inverosimile che sventolan-
Riceviamo e pubblichiamo:
Il Consiglio comunale sul nuovo bando di igiene urbana, la
discussione è stata introdotta da Castagnino, il quale ha
evidenziato l‟assenza del sindaco e del vice sindaco
(impegnati a Milano) e dell’assessore all’Ambiente, Pietro
Coppa, che però è arrivato durante il dibattito. Castagnino ha
criticato la decisione dell‟Amministrazione di inviare gli atti
all‟Urega per la gara d‟appalto
senza avere cercato il confronto
in Consiglio, “che non è stato
messo in condizione di capire
quale tipo di servizio si voglia
effettuare, con quali costi e con
quali prospettive per i lavoratori”.
Più dettagliato è stato Milazzo,
per il quale il servizio di igiene
urbana rischia di non essere sostenibile in termini di costi.
Altre critiche sono state mosse per l‟esclusione dal capitolato della cura del verde pubblico e per i rischi che i lavoratori
subiscano un demansionamento. Infine, il consigliere si è
chiesto se siano stati fatti dei raffronti con città simili a Siracusa per popolazione e territorio. Per Fortunato Minimo,
l‟opposizione usa il tema del lavoratori in maniera strumen-
do la bandiera dell‟amore per le
bellezze cittadine, voi renziani
abbiate anche sostenuto la riconferma di alcuni assessori regionali
(poi defenestrati), che hanno istituito parchi a Segesta, Selinunte,
Solunto e non sono riusciti “solo”
ad istituire il Parco a casa propria.
Adesso Le chiedo: come mai ancora oggi non sono stati versati
nel bilancio comunale dalla Regione Sicilia i soldi corrispondenti
alla percentuale dovuta per lo sbigliettamento legato alle visite al
Parco archeologico? Come mai ad
oggi non si parla più dell‟istituzione del Parco della Neapolis o
parco di Siracusa nella nostra città? Lei è interessato al fatto che la
città di Siracusa possa beneficiare
per intero degli oltre tre milioni di
euro degli incassi dei biglietti oppure non
sta facendo nulla per il raggiungimento di
questo obiettivo?
Cetty Vinci
Consigliere comunale di Siracusa
Al Consigliere Cetty Vinci la veste di consigliere di opposizione fa bene. Il tema che
pone è antico, se ne è scritto in abbondanza, con risultati pari a zero. I vari Granata,
Bufardeci,Visentin etc l'hanno praticamente ignorato, dopo averne parlato con promesse varie regolarmente disattese. Sorprende la notizia che scrive la Vinci e cioè
che “ non sono stati versati nel bilancio
comunale dalla Regione Sicilia i soldi corrispondenti alla percentuale dovuta per lo
sbigliettamento legato alle visite al Parco
archeologico”. Su questo aspetto il Comune potrebbe reagire e credo che lo farà viste le ristrettezza di bilancio. Quanto al
Parco da istituire è stato praticamente
ignorato da tutti i politici siracusani che si
sono alternati ai beni culturali in diversi
ruoli, impegnati soltanto a farsi le piscine,
a tentare di costruire una rete di clientele
elettorali. Sorprende? No, nessuna sorpresa. Conoscendo lo squallore (per non dire
d'altro...) di certi personaggi, questi comportamenti erano prevedibili come è prevedibile che l'opinione pubblica siracusana
dimentichi tutto, ingoi tutto, come hanno
sempre fatto nel passato e come se questa
squallore o mascalzonaggine non riguardi
il futuro di questa città e provincia.
Igiene urbana?
No in Consiglio
sciranno a fare. Palestro, riprendendo l’intervento fatto il
giorno precedente, si è detto pronto ad approfondire l‟argomento. Poi ha preso la parola Firenze che prima di denunciare il caso delle copie del bando difformi rispetto a quelle
pubblicate nel sito Internet, ha accusato l‟Amministrazione
di fare bandi dotati di “ampi margini di discrezionalità”.
tale, mentre “è chiaro che la sorte dei dipendenti Igm sta a cuore
a tutti i consiglieri”.
Carmen Castelluccio ha evidenziato che l‟Amministrazione
“era presente in aula giovedì per
discutere dell‟argomento mentre
l‟opposizione ha fatto mancare il
numero legale”. Il tema, secondo
la consigliera, è che il servizio
sarà ammodernato e ciò risponde
anche all‟interesse dei lavoratori, negando poi che non ci
siano nelle commissioni momenti di confronto con l‟Amministrazione. Gianluca Romeo, presidente della commissione Ambiente, ha spiegato che sta cambiando la filosofia
del servizio, basato sulla raccolta porta a porta e sulla raccolta di prossimità, per cui è normale che cambieranno anche le mansioni dei lavoratori. I costi per i cittadini dipenderanno dalla quantità di differenziata che le famiglie riu-
Primo non esaustivo dibattito del Consiglio Comunale in
materia di Bando di Igiene Urbana, del destino di 300 occupati IGM nel prossimo appalto,sulle nuove modalità di
esecuzione del servizio. Sembra incredibile che il Bando
sia già in gara senza che il Consiglio Comunale abbia potuto esprimere un parere sulle modalità di espletamento
del servizio. L'Amministrazione ha “saltato” il Consiglio
Comunale come fosse un orpello inutile e fastidioso. Hanno una maggioranza strabocchevole ma a Garozzo
“disturba” che molti consiglieri comunali si interessino di
igiene urbana, dicano la loro sulle modalità di espletamento del servizio (cioè sul capitolato). Anche la vertenza
dei lavoratori IGM deve restare circoscritta ai pochi addetti. Questo dibattito consiliare continuerà sul capitolato? Il Consiglio potrà confrontarsi con il Sindaco e/o l'assessore all'Igiene Urbana? O siamo alla serie “parlatevi
addosso e sentitevi tra di voi”??.
Quando Lydia Alfonsi alla Cripta del Collegio
Da anni ormai la Cripta del Collegio è chiusa
ed abbandonata al degrado. Non si sa a chi
compete il restauro anche in funzione della
chiesa sovrastante. E dire che la Cripta ha conosciuto un periodo di splendore culturale fino
a qualche anno addietro, ospitando Mostre importanti, spettacoli teatrali, concerti, richiamando sempre migliaia di spettatori.
Come quando, alla vigilia del 90° anniversario
della scomparsa della insigne attrice Eleonora
Duse, si registrò la testimonianza siracusana di
omaggio ad un nome famoso in tutto il mondo,
realizzando d'intesa con l'Ente Festival di Asolo e ad opera del "Teatro di Sicilia» di Siracusa,
una manifestazione di risonanza nazionale, per
iniziativa di Maria Luisa Palermo.
Nel libretto celebrativo Maria Luisa Palermo
scriveva tra l'altro: È
" stata allestita una Mostra che potesse
illustrare la vicenda umana e artistica della Duse presentata in modo speciale, vivo, estremamente coinvolgente per il
pubblico". Da sottolineare anche che la Mostra itinerante fu ospitata a Siracusa superando le accese candidature di Catania e Palermo, ed inserendo così il nome della nostra
città nel circuito internazionale della Mostra
che sarebbe poi andata anche a Tokio, Parigi, New York, Roma, Mosca.
Il pubblico siracusano, durante i 10 giorni
della Mostra, rispose in modo superiore al
previsto, con una sorta di quotidiano e devoto pellegrinaggio, un pubblico composto anche di turisti italiani e stra-nieri, e alla fine
valutabile nella media di 1000 visitatori al
giorno. L'idea iniziale nacque a seguito dello
spettacolo che Lydia Alfonsi (considerata
una delle massime interpreti dusiane) tenne
ad Asolo con altri attori. Maria Luisa Palermo, al naturale dinamismo, associò una entusiastica determinazione senza arrendersi alle lungaggini burocratiche
locali, avendola vinta alla fine anche sui tanti problemi
amministrativi.
Nello stesso libretto celebrativo il "Teatro di Sicilia"testimoniò che si trattava di una occasione giusta per favorire ancora un incontro virtuale tra Eleonora Duse e Lydia Alfonsi
la quale con la Duse da anni intrattiene misteriose sororali
intese, per cui la compresenza di Alfonsi nella Manifestazione era un punto cospicuo che garantiva splendore alla
teatralità e alla eccezionalità dell'Evento storico. Con la
regia di Aldo Formosa così, come Manifestazione collaterale della Mostra, la sera del 23 giugno, dopo la recita delle Rappresentazioni Classiche al Teatro greco, andò in scena uno spettacolo di prosa che Formosa intitolò "Eleonora
dopo", in cui Lydia Alfonsi fornì una ennesima valenza della
propria arte interpretando brani poetici e di prosa riguardanti Eleonora Duse e i suoi rapporti teatrali e umani con
importanti personaggi dell'epoca, tra i quali Gabriele
D'Annunzio. Fu uno spettacolo realizzato d'intesa con l'Istituto Nazionale Dramma Antico ed ebbe una risonanza
nazionale.
Lucia Russo
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Domenica 22 febbraio 2015
Fs,
non
c‟è
nessuna
mobilitazione
I Sindaci del passato convocavano sedute straordinarie del Consiglio, alla
presenza di tutti i deputati nazionali e regionali, per la difesa e la tutela degli
interessi economici e sociali di Siracusa. Oggi c‟è un silenzio complice
Mi piacerebbe fare lo scemo del villaggio e passare per
uno che non capisce niente. Lo scrivo perché sulla questione ferrovie c‟è tanta, troppa gente, che fa finta di stare lavorando per tutelare gli interessi dei siracusani, mentre
sanno benissimo che Siracusa perderà a breve il poco traffico ferroviario che ancora rimane. I beni informati, sono
certamente i politici, Deputazione Nazionale e Regionale in
testa, fino ad arrivare a livello del Sindaco e di tutti quelli
che sanno leggere e scrivere e masticano un po‟ di politica.
Il fatto che ci coinvolge è l‟eliminazione di molti treni a
lunga percorrenza dal prossimo orario estivo di FS, cioè
Giugno 2015. La conseguenza sarà la declassificazione
della Stazione di Siracusa a livello di quella di Rosolini,
per restare vicini o di Caltanissetta per dare un po‟ di respiro regionale all‟intera vicenda. Per altro, quello che fa
più rumore in questo momento è la decisione di FS di fermare i treni a lunga percorrenza in Sicilia e non imbarcarli
più nei traghetti per attraversare lo Stretto di Messina.
E qui apriti cielo! Non si può fare! Mezza Sicilia protesta
perché tutto rimanga com‟è adesso. L‟altra mezza Sicilia
protesta perché voleva il ponte. Il comune denominatore
per i siciliani è che se abbassano i prezzi degli aerei, il treno FS, se lo può tenere a Reggio Calabria. Dietro questa
facile ironia c‟è la valutazione d‟inaffidabilità di una classe politica che, pur alla presenza di crisi mondiale o no,
non riesce a produrre risultati a favore dei siciliani. Per i
Siracusani c‟è anche di più, perché quotidianamente leggiamo di notizie gravissime che riguardano la sottrazione
di beni come: Acqua, Sanità, Trasporti, Commercio, Industria, Ambiente, Infrastrutture, Sicurezza, Lavoro e tanto
altro ma, tutto è avvolto nella nebbia dell‟indifferenza e
nell‟arco di qualche settimana, non si ritrova più traccia di
quella notizia che sembrava essere la fine del mondo. Fare
l‟elenco delle cose che negli ultimi anni sono passate da
Siracusa a Catania, è ormai diventato un esercizio di masochismo e la Stazione di Siracusa, ovvero le attività che in
essa si esercitano, è sempre più una Platea Lavaggio Treni
e non la Stazione di Testa che in teoria dovrebbe essere
Il problema dei collegamenti ferroviari della
nostra regione al suo interno e con il resto di
Italia è divenuto attuale a seguito della notizia che a partire dal prossimo mese di giugno sarebbero stati aboliti i treni di lunga
percorrenza con formazione del convoglio
nelle stazioni di testa di Palermo e di Siracusa. La motivazione è quella dell'inadeguatezza delle navi traghetto, da Messina alla
Calabria, al trasporto dei moderni treni ora
utilizzati dalle nostre ferrovie. Quella notizia ha giustamente prodotto tanto scompiglio in molti campi a cominciare da quello
della politica. Da qui l'organizzazione di un
incontro a tre tra Stato Regione e Treni Italia a Roma dove il nostro (siciliano) assessore ai trasporti, andandovi col treno in partenza da Palermo, è giunto in ritardo; per cui
è andato a finire che a dialogare con il ministro Lupi c'era solo il nostro ( siracusano)
on. Enzo Vinciullo in qualità di presidente
della Commissione Assembleare competente per materia.
E nei fatti l'appartenenza dei due amministratori alla stessa formazione politica del
Nuovo Centro Destra ha prodotto di sicuro
qualcosa di utile per i siciliani. E per Siracusa in particolare, se si considera che la nostra Stazione di contrada Regina resterà come stazione di testa per la Sicilia orientale e
non verrà sostituta da quella di Catania. Vale a che i treni di lunga percorrenza che garantiscono la continuità territoriale tra l'
Isola e il Continente, per quanto riguarda la
zona orientale continueranno a formarsi a
Siracusa.
Continuare a far garantire da parte dello Stato la continuità territoriale significa che sarà ancora lo Stato nazionale ad assumerne i
relativi costi. Tale servizio verrà mantenuto
però per un ridotto numero di treni che viaggeranno nelle ore serali e notturne, con cuccette e posti letto. In fondo, sostengono le
Ferrovie, verranno mantenuti i servizi che
maggiormente vengono richiesti dall'utenza
siciliana, con particolare attenzione per i
pendolari. Buona parte dei passeggeri, da e
per il continente, è noto a tutti, si è da tempo indirizzata all'uso dell'areo o del mezzo
(ma Vinciullo qui sotto dice cosa diversa ndr). I treni, anche quelli attuali, si formano a Catania e già oggi, i viaggiatori in treno siracusani, devono cambiare vagone notte
a Catania.
Se l‟intera deputazione siracusana, di governo e di opposizione, ha votato la Legge di Stabilità 2015, non possono
non sapere che alcune cose in essa contenute, ci avrebbero fatto male. Molto male. Quando in quella Legge si stabilisce la cessione della Rete Alta Tensione da FS a Terna
(comma 193), non si fa altro che dire che le FS avranno
meno soldi trasferiti dallo Stato e quindi meno soldi da
spendere in servizi. Che fa FS? Dove ci sono meno utenti
rimodula meno servizi (tutto il Sud e la Sicilia in particolare). Con il Decreto Mille Proroghe (comma 12 art.10),
si è stabilito un Dividendo forzoso di 100 milioni di euro
da dare allo Stato nel biennio 2014/2015. Per FS vuol dire
ulteriori tagli. Quello che potrebbe essere il capitolo finale per il trasporto ferroviario in Sicilia è che nell‟avviato
processo di privatizzazione delle Società a partecipazione
statale, per le FS è prevista entro il 2016 la perdita della
proprietà dei binari che Rfi dovrebbe restituire allo Stato,
tranne quelli dell‟Alta Velocità interessati da altri processi
e che per altro, al Sud non ci sono. Solo questo provvedimento per FS vale meno 30-35 miliardi di euro che non
potrà non avere incidenza sul cosiddetto Trasporto Universale che, sostanzialmente, è la modalità che costituzionalmente garantisce la mobilità dei cittadini ovviamente più
necessaria al Sud dove le infrastrutture ferroviarie sono
spesso a binario unico e in molti casi, a binario morto.
Non si può quindi non pensare che i nostri politici non siano a conoscenza del destino che attende il trasporto ferroviario di Siracusa e non si può non immaginare che il nostro beneamato Sindaco Renziano, cioè l‟attuale Presidente
del Governo che fa queste Leggi, non sia anch‟esso a conoscenza dei percorsi che porteranno alla minimalizzazione
della Stazione di Siracusa e alla conseguente perdita di posti di lavoro. Tutti sono quindi a conoscenza di tutto. Devo
dire che trovo i comportamenti della citata classe politica
molto coerenti. C‟è chi non dice nulla, neanche sotto tortura (non gliene frega nulla). C‟è chi, dopo avere votato la
Legge di Stabilità, rilascia dichiarazioni di personale impegno perché nulla sia toccato (mente sapendo di mentire).
C‟è chi ha già presentato interrogazione al Presidente della
Regione Sicilia (che non ha nessuna competenza e se per
caso l‟avesse, non ha i soldi).
Mi viene da pensare che i Sindaci del passato avessero la
buona abitudine di intestarsi delle convocazioni straordinarie del Consiglio Comunale o Provinciale (quest‟ultimo non
c‟è più) dove, alla presenza della deputazione Nazionale e
Regionale, si assumevano impegni, ognuno per le proprie
competenze, che caratterizzavano la volontà dell‟intera popolazione, senza divisioni partitiche, per la difesa e la tutela degli interessi economici e sociali di Siracusa. Spesse
volte, da questa pratica politica, qualche buon risultato si
riusciva ad ottenere. Per favore Sindaco, va bene cambiare
tutto, ma almeno le buone abitudini, cerchiamo di mantenerle.
Enrico Caruso
Treni, Siracusa resta
una stazione di testa
proprio. "Si otterranno cosi due tipi di risparmio " ci sottolinea l'on. Enzo Vinciullo : " Uno di danaro che servirà a incrementare e rendere più efficienti i servizi
sulle tratte restanti e uno di tempo calcolato in almeno un'ora nella tratta Siracusa
Messina, con l'utilizzo di mezzi tipo intercity e di altre 3 ore da Villa San Giovanni
e Roma con i locomotori di moderna concezione. Per quanto riguarda, invece, le
percorrenze i cui convogli si formeranno
in Calabria R.T.I. si impegna a spendere
buona parte di
quanto verrà risparmiato, per il
noleggio di traghetti che verrà
meno, nella costruzione di un terminale a tunnel coperto che consentirà ai viaggiatori di
raggiungere aliscafo e treno senza
bagnarsi in caso di
pioggia e in modo
protetto. Un po‟
come avviene per l'imbarco negli aeroporti più importanti. " Il tempo di traversata dello Stretto si ridurrà dalle attuali due
ore ad appena 30 minuti. Al personale attualmente in servizio nelle navi traghetto
verrà garantito il posto di lavoro, venendo
utilizzato per i servizi all'utenza nell'accoglienza e nel trasporto dei bagagli; in particolar modo per gli anziani e i disabili".
Due milioni e 500 mila euro il costo del
tunnel di imbarco. Il servizio passeggeri
verrà poi esteso anche nelle giornate di
Sabato e Domenica con un incremento da
5 a 12 dei passaggi per aliscafo. Il tutto
con un risparmio sui costi di gestione dei
servizi ferroviari sullo Stretto di Messina
di ben 46 milioni di euro. "A fronte di tale
risparmio " è sempre Vinciullo a precisare
"abbiamo chiesto ed ottenuto la velocizzazione della tratta Augusta- Bicocca ( con
firma del contratto di servizio nella prossima riunione del 3 Febbraio)". " Un ulteriore risparmio si otterrà inoltre nei costi a
carico del bilancio regionale per le tratte
interne dell'Isola che attualmente ammontano a 111
milioni." La
promessa che
Vinciullo ha
strappato al
ministro Lupi
è stata quella
di "Non solo
mantenere in
Sicilia l'impegno delle Ferrovie Italiane
ma di ottimizzarne i risultati" . E qui ora
veniamo al punto che non è stato evidenziato fino ad ora nella vicenda ferrovie.
Oltre al problema del trasporto passeggeri
e quindi dei pendolari nelle tratte locali si è
voluto guardare allo sviluppo economico
dell' area geografica che orbita attorno alla
nostra città e che va attualmente da Pozzallo ad Augusta e quindi a Catania. Per
estendersi poi fino a Gela dal momento del
completamento dell'autostrada Sr-Gela.
"81 milioni di euro" aggiunge Vinciullo "
verranno spesi per la tratta Augusta Bicocca che collegherà il Porto commerciale di
Augusta all'Aeroporto . E in tal senso andrà
fatto un discorso che dovrà coinvolgere
l'Autorità Portuale che, secondo l'on. Vinciullo, dovrà risiedere ad Augusta e comprendere Siracusa e Pozzallo ". "Col risparmio del ribasso che si otterrà sicuramente
nell'appalto degli 81 milioni della Augusta
-Bicocca, " è sempre Vinciullo ad argomentare, " potremo pensare a potenziare la tratta
Siracusa - Augusta e quindi a riabilitare la
Stazione di Priolo". "In Sicilia non potranno
esserci 24 Autorità Portuali" è la filosofia
del ministro Lupi. Se ne potranno avere di
sicuro 3, relative ai tre poli portuali nazionali e internazionali dell'Isola . Trapani Palermo -Termini Imerese; Catania, Messina e Milazzo; Augusta, Siracusa, Pozzallo e
Gela. Per l'autonomia del Porto di Augusta
e per la sua destinazione ad Autorità Portuale Enzo Vinciullo promette battaglia: " A
fronte dei 5 mt, in media, dei fondali del
Porto di Catania, quello di Augusta presenta
profondità che vanno dai 14 ai 27 metri di
pescaggio, per cui meglio si presta a qualsiasi tipo di traffico marittimo, dal commerciale a quello industriale. Per non dire che
ad Augusta e a Targia sono in gioco i benefit derivanti dal passaggio del petrolio." Insomma Polo industriale e Attività Portuale
nella nostra realtà economica risultano sempre più connesse fra di loro e cercano nel
servizio ferroviario lo strumento principe
per i loro collegamenti via terra.
L'on. Vinciullo conferma che Angelino Alfano, leader del Nuovo Centro Destra, di
recente ha intensificato le sue venute settimanali in Sicilia e ad Agrigento particolarmente. L'on. Bersani l‟altra sera a di Martedì è tornato ad attaccare Renzi e il Patto del
Nazareno rimettendo in discussione la legge
elettorale già approvata in Senato. Torna
quindi a farsi strada la probabilità che tra
Maggio e Giugno torneremo alle urne per
eleggere proporzionalmente, col sistema
uscito fuori dal ritaglio costituzionale del
Porcellum, un Parlamento costituente che
finalmente farà omogeneamente le riforme
costituzionali.
Pepè Genovese
7
Domenica 22 febbraio 2015
Rimborsi, il Consiglio fa lo snob
Ad Agrigento nuovo blitz della finanza in Comune. A Siracusa nessun segno
di ravvedimento, anzi la proposta irridente di fare un gruppo di lavoro
Il 13 febbraio sul caso delle Commissioni consiliari, la
Guardia di finanza è tornata nel Comune di Agrigento. Ufficialmente i militari avrebbero per così dire completato il
"blitz"compiuto lo scorso 3 febbraio, quando, su delega della
Procura della repubblica di Agrigento, hanno acquisito copia e/o i verbali di tutte
le commissioni consiliari
degli ultimi anni. Per
quanto riguarda la vicenda del Prg, intanto, il
“Centro servizi al cittadino” ha già avviato
un'azione risarcitoria
contro il Comune
"colpevole dei ritardi
nell'adozione delle prescrizioni esecutive del
piano regolatore". Significativa quindi l‟attenzione sulla cosa pubblica e
sulla mala politica di
Agrigento di migliaia di
cittadini che hanno di
fatto determinato lo scioglimento del Consiglio
comunale. “Ribadiamo – scrive in una nota AgrigentoManifesta, che ha portato in piazza oltre duemila agrigentini - il nostro scopo di attivismo extra-consiliare e sociale, soprattutto indicando un percorso delineato e chiaro a tutti
coloro i quali, negli ultimi giorni, hanno maturato delle naturali perplessità. Sentiamo l'obbligo di questa presa di posizione dopo una serie di attacchi, spesso mirati e strumentali, soprattutto sui social network, volti a screditare l'immagine di un movimento spontaneo e propositivo che è riuscito a raccogliere più di duemila agrigentini in piazza, contribuendo sensibilmente alle dimissioni di massa dell'assise
consiliare. Chiunque crede di indebolirci, ci rafforza. Non
siamo interessati a scopi elettorali, lasciando fugare tutti i
dubbi in tal senso. Siamo sicuri di possedere un requisito
unico, nel panorama sociale agrigentino, rappresentato da
un sentimento di protesta e trasformazione culturale che
irrompe tra i cittadini, e che non intende spegnersi. Il nostro
progetto è ben più ambizioso rispetto alla creazione di una
lista civica o qualsiasi partecipazione politica: vogliamo
trasformare l'indifferenza cittadina in attività, costringendo
Si fanno pagare lo stipendio da noi
Il Presidente del Consiglio
comunale di Siracusa – Antonio Sullo – dichiara di
voler assumere un atteggiamento di rigore, in merito
alle eccessive (e costose)
riunioni delle commissioni
consiliari, solo dopo che la
TV nazionale ha portato alla
ribalta, nei giorni scorsi, lo
scandalo del Comune di
Agrigento, dove i consiglieri
comunali di tutti i partiti
erano soliti convocare riunioni delle commissioni,
una dopo l‟altra – anche se
poi le stesse andavano a
vuoto o erano inutili –, al
solo fine di trasformare le
indennità in un lauto stipendio.
Davvero singolare questo “moralismo di risulta” del Presidente Sullo. Strano che questa volontà di verifica e controllo, Sullo non l‟abbia esercitata sin dal suo insediamento, reclamando da tutto il Consiglio comunale la condivisione di una linea di rigore: anzi, ci si sarebbe aspettato
che già alcuni mesi dopo l‟insediamento del Cons. comunale, un eventuale andazzo “scialacquatore” venisse de-
nunciato dal gruppo consiliare del PD che sostiene la maggioranza. In ogni caso, lo stesso Sindaco Garozzo, pur non
avendo un potere diretto sul Consiglio comunale, in virtù
del suo ruolo di primo cittadino, avrebbe dovuto e potuto
esercitare un‟attenzione immediata, offrendo messaggi di
rigore e di sobrietà, di fronte ad un‟opinione pubblica, altamente sfiduciata oramai da gran tempo per i comportamenti
di quella che incarna, a tutti i livelli, una “casta” - per di più
con un ceto politico scadente e improduttivo.
Ma la vera vergogna che dura da decenni è l‟esistenza di
una legge regionale che ha consentito (e consente), da molti
anni, non già il legittimo diritto per i cons. comunali di ottenere un giusto compenso per questo impegno politico – con
il diritto di assentarsi dal posto di lavoro per seguire riunioni
di Commissioni o del Cons. comunale –, bensì l‟assurdo privilegio di mettersi “in aspettativa” dal proprio posto di lavoro, trasferendo sulle spalle del Comune (quindi, su tutti noi)
l‟onere dello stipendio.
Ed è pure accaduto (vi sono inchieste della magistratura in
corso) che alcuni furbastri, dapprima – con la complicità di
società o Enti di comodo –, si sono fatti collocare in alti livelli dirigenziali (con aumenti consistenti di stipendio) per
poi ottenere il trasferimento di questo "onere" stipendiale
sulle casse del Comune. Cioè sui cittadini. Una vergogna.
Nessuno, all‟ARS, che abbia nel frattempo mosso un dito
per abrogare questa norma indegna.
Roberto Fai
l'indifferenza politica, di conseguenza, a dissolversi nel
cambiamento”.
Questo in sintesi il sentimento diffuso che stanno vivendo
altri siciliani, non lontano da Siracusa che, come tutti sappiamo, versa sulla questione in condizioni decisamente
peggiori, con spese astronomiche per pagare consiglieri
comunali, sindaco e giunta, tutte a carico delle famiglie
siracusane. Qui da noi insomma il Consiglio comunale si
conferma arrogante e distratto. La lezione di Agrigento
non è stata recepita, non c‟è traccia di ravvedimento, forse
la magistratura non fa paura, non si temono blitz con mili-
tari che prelevino i verbali di Consigli comunali e commissioni consiliari di questi due anni. Non si temono pagamenti
in solido per rimborsi economici percepiti indebitamente.
L‟unico segnale che arriva dal Vermexio è un atteggiamento
snob. C‟è stata una riunione, qualcuno ha proposto un gruppo di lavoro per studiare la vicenda rimborsi e…ciccia! Nulla di nulla, tutto come prima. Maggioranza e opposizione
fra loro sostanzialmente solidali. E‟ una cosa che va detta e
la diciamo, convinti come siamo che qualcosa cambierà,
dovrà cambiare. Non si può andare avanti così.
Primarie ad Augusta, Prg: Rossitto parla,
esce dal silenzio
ma primarie vere
o primarie col trucco? e fa le sue promesse
Riceviamo e pubblichiamo:
“Le primarie oltre a essere un grande strumento di partecipazione popolare sono anche un
modo per confrontarsi su idee e programmi. Ad Augusta sono fortemente convinto che non
bastino le primarie di partito ma si debbano organizzare quelle di coalizione sulla scia
dell‟esperienza che nel 2013 ha visto il Centrosinistra conquistare un'esaltante vittoria tornando ad amministrare la città di Siracusa dopo 15 anni di Centrodestra”.
Lo dichiara il sindaco di Siracusa e dirigente regionale del Partito democratico Giancarlo
Garozzo. “La strada è dunque segnata e ritengo che anche ad Augusta, se si vogliono vincere le elezioni, il Centrosinistra sulla base di un programma chiaro e sottoscritto dai candidati debba partire proprio dalle primarie di coalizione – ha aggiunto Garozzo -. Ho avuto
modo in più occasioni di confronto con il segretario regionale del Partito Fausto Raciti che
ha ribadito ancora una volta come nei comuni dove non ci sono sindaci uscenti la scelta del
candidato debba passare dalle primarie. E sotto questo punto di vista il Partito democratico
deve aprirsi al contributo di chi, come Marcello Guagliardo, vuole lavorare per portare
avanti un progetto di rilancio di Augusta. Spiace invece dover constatare che qualcuno sembra non aver imparato la lezione e che in alcune zone della provincia si continui a preferire
un partito chiuso e con la sindrome del “meglio perdere ma comandiamo noi”. Questo non è
solo autolesionismo ma anche il modo migliore per consegnare la città di Augusta ai nostri
avversari politici”.
Garozzo in versione “Leader”: si occupa di Augusta, offre consigli illuminati. Difende le
primarie per la scelta del candidato sindaco, dimenticando che le più recenti primarie si
sono rivelate un grandissimo fallimento per il PD. Votavano le celebri truppe cammellate
non soltanto nel sud ma anche a Genova, nel Veneto, in Emilia. E chi erano? I dipendenti
di cooperative di servizi legate ai politici, gente legate da rapporti di lavoro e di sudditanza
con ras locali. A Siracusa, infatti, come erano andate le primarie? Chi aveva preferito Garozzo nel 2013? La manona dell'on.le Foti c'era o non c'era? Ad Augusta, dice Garozzo, è
bene fare le primarie nella scelta del sindaco. Chi voterà? Gli iscritti al PD o chi quel giorno deciderà “spontaneamente” di andare a votare? Ci sarà una selezione preventiva come
avvenne nelle primarie vinte da Bersani contro Renzi?
Scrive l‟assessore all‟ Urbanistica, Gianluca Rossitto:
L‟invito del consigliere Massimo Milazzo a coinvolgere il locale Dipartimento Universitario di Architettura, nell‟ambito della revisione del Piano Regolatore della Città, è personalmente ben accetto. Anche perché, mi legano al professor La Greca (direttore dello stesso)
ed al professor Gravagno (docente fra i più attivi) pregressi rapporti di natura professionale,
in occasione dei quali ne ho apprezzato qualità e concretezza. Nell‟attuale fase di elaborazione delle direttive di massima è però la Città, opportunamente sollecitata, a dover prioritariamente contribuire ed è per tale motivo che la commissione Urbanistica ha già diffuso il testo
della proposta, raccogliendo numerose osservazioni. Consumata detta fase, la comunità
scientifica sarà certamente coinvolta, consentendo in tal modo al progettista del Piano di tradurre, nella successiva fase di elaborazione, le direttive di massima nel documento definitivo
di piano regolatore. Penso, come già detto, che l‟ambiente, il paesaggio, l‟Archeologia, la
Cultura e l‟innovazione siano i segni distintivi ed al tempo stesso attrattori della Siracusa che
dovremmo promuovere e realizzare, perché su di essi si fonda il benessere e lo sviluppo della nostra comunità. Vi è un‟innegabile gerarchia di valori, ben inscritta negli atti fondativi
dell‟Europa, ai quali l‟Amministrazione intende dare concreta attuazione, puntando in primo
luogo alla qualità dell‟ambiente urbano nell‟accezione più ampia possibile. Saluto con favore ogni intervento (anche critico), specie se affidato ai contenuti e non agli appellativi.
Trovo lodevoli le aperture che l'assessore Rossitto (finalmente parlante; ad oggi è stato come i pesciolini sordi e muti !!) manifesta sulla variante al PRG verso la comunità scientifica, a personalità di indubbio valore scientifico etc. Speriamo non dia veste di interlocutori a
soggetti screditati ed affaristi in proprio, come certi nostri celebri”ambientalisti dei loro
affari privati”. Quello che mi risulta ancora non chiarito è il “vero” atteggiamento
dell'amministrazione in questa fase c.d. transitoria ma che transitoria non è in alcuni rilevantissimi ambiti urbanistici: il porto turistico, la balza dell'Epipoli (Open Land), le zone
balneari ex abusive, ormai integrate nella città, alcune zone cittadine sulle quali si è recentemente esercitata con accanimento la speculazione edilizia come la Balza di Acradina....
Nella fase transitoria quanti “palazzi” vedremo sorgere ancora in aree di grandissimo pregio ambientale, come le balze di Acradina, dove sono sorti palazzoni indecenti con motivazioni diverse e dove sembra che l'accanimento non sia finito?. E ad Ortigia? Nella zona del
parcheggio Talete e ponte sulla Darsena “momentaneamente” dismesso, quale sarà la scelta del Comune? Quale assetto? Potremmo conoscerlo qualche giorno prima che le ruspe
inizino a sventrare?
8
Domenica 22 febbraio 2015
contromano
Talete, ovvero la supercazzola di Superpippo
Che poi, diciamolo, Bruno Vespa non s’è inventato niente.
Lui „sta fissa dei plastici l‟ha presa dai tempi di Cogne, e
l‟ha fatto, non lo confesserà mai, copiando noi, noi siracusani che per minchiate, modestia a parte, non siamo secondi a nessuno.
Se fra chi legge queste cose inutili che scrivo c‟è qualche
giovanotto o qualche giovanotto con meno di 40 anni, a lui
e a lei devo rivelare un segreto, il plastico l‟abbiamo fatto
prima noi ed era quello del “collegamento di protezione
civile fra Ortigia e la terraferma”, cioè il famigerato tunnel, cioè quel che ne resta, cioè il “Talete”.
Era bello il plastico, era grande, è rimasto per mesi e mesi,
all‟inizio degli anni „90 posizionato sul tavolone che all‟epoca, non so ora, stava al centro dell‟emiciclo del consiglio comunale e dove abitualmente stazionavamo noi giornalisti a far finta di lavorare. Era grande il plastico, mica
come quelli micragnosi di porta a porta, c‟erano le macchinette, i pedoni, gli alberi. Oddio tutte queste cose piano
piano sparirono, ci giocavamo durante i consigli comunali,
ma la mappazza centrale rimase e secondo me sta ancora
in qualche scantinato del Vermexio. Scommetto che
nell‟archivio del cavaliere Pippo Saraceno qualche foto di
noi cronisti che cazzeggiavamo col plastico del tunnel ci
dev‟essere.
Erano tempi che oggi sembrano lontanissimi (in effetti sono passati almeno 20 anni) e molti dei protagonisti di quei
consigli comunali non ci sono più, ex sindaci come Salvo
Barberi e Enzo Di Raimondo con cui ho condiviso giornate e serate in Comune, amici indimenticabili come Aldo
Gilistro ed Ettore Di Giovanni di cui non smetterò mai di
sentire la mancanza. Ma tutti noi superstiti ce lo ricordiamo bene quel catafalco in mezzo all‟aula del consiglio.
E tutti ricordiamo la storia di cui oggi resta a immemore
memoria quel catafalco di cemento intitolato al filosofomatematico di Mileto, davanti all‟altro catafalco abbandonato del carcere.
Era tanto tempo fa, e l‟alzheimer la fa da padrone, così
non ricordo esattamente chi me lo disse. Ma una sera durante un consiglio, a me che continuavo a questionare sul
tunnel che sembrava molto complicato da fare e che sem-
Il Consiglio Comunale di Siracusa è ammalato. Una malattia gravissima che ne degrada
financo l‟aspetto esteriore. Negli ultimi tempi
anche coloro che non capiscono molto di politica avevano cominciato a notare che qualunque argomento trattato dai consiglieri comunali non trovava convergenza serena ed
equità. Le prove muscolari del Vermexio tra
minoranza e maggioranza mettono spesso a
rischio il semplice buonsenso e la normale
dialettica che dovrebbe esistere tra persone
delegate dai cittadini a decidere sulle cose
della città e dei suoi abitanti. Si capisce così
che l‟aula del quarto piano del palazzo di Città è divenuta trincea e non un luogo di confronto per decidere obiettivamente sulle cose utili ai cittadini. In ogni occasione prevale
nei consiglieri della maggioranza il far valere l‟appartenenza e della fedeltà alla linea
politica di chi è alla guida dell‟amministrazione. Conta solamente fare bella figura con
il Sindaco o l‟amico assessore. I pochi oppositori si dimenano spesso al solo fine di dimostrare appena di esistere, quindi, ritengono di non poter far altro che denunciare i paradossi amministrativi che ormai si rilevano
a iosa. Dagli interventi d‟aula si ricava che
normalmente le parti sulle barricate non riescono a comprendersi neanche nel semplice
chiedere l‟orario, perché parlano lingue
semplicemente diverse come fossero nella
torre di Babele. Si spiegherebbe così che mesi addietro qualcuno abbia proposto l‟assunzione di un traduttore simultaneo che attraverso il linguaggio dei segni potesse comunicare anche ai non udenti ciò che avviene in
aula. Evidentemente, i sordi non c‟entrano
visto che l‟esigenza appartiene agli stessi
consiglieri che non riescono a comprendersi
attraverso il linguaggio verbale. La maggioranza, giusto per far notare che l‟aula del
consiglio comunale decide sempre in maniera
logica e conseguenziale alle problematiche
care al sindaco, ha deciso di porre fine al servizio di trasmissione televisiva delle sedute.
Anche perché ormai, considerati i fatti, non ci
sarebbe più nulla da mostrare ai cittadini e
della serie: se non riusciamo a comprenderci
tra addetti ai lavori come potrebbero capire i
siracusani? La soppressione della diretta voluta dalla maggioranza del sindaco Garozzo,
potrebbe avere la più seria motivazione dello
brava il vero obiettivo del progetto, un consigliere/assessore/
sindaco mi disse papale papale: “Toi, ma guarda che lo sappiamo tutti che il tunnel non si farà mai, l‟affare sono i parcheggi”. E infatti il tunnel passò rapidamente in cavalleria
con buona pace delle esigenze di protezione civile (eravamo
freschi del terremoto di Santa Lucia del 13 dicembre 1990) e
si costruì il megaparcheggio con relative inchieste, controversie, timori che qualcuno si “buttasse pentito”, e casini vari
che attraversarono, andando via via scemando, una serie di
giunte comunali per arrivare fino ad oggi come una controversia estetico-ambientale.
Per carità si tratta di controversia degnissima. In effetti il manufatto del parcheggio Talete è una vera schifezza, un‟onta al
tessuto barocco di Ortigia, uno sputo in faccia alla Graziella
e alla Mastrarua. Non l‟unico sputo a dire il vero (i palazzi
“moderni” a piazza San Giuseppe e di fronte al mio amato ex
Gargallo non sono da meno) ma certamente lo sputo più grosso, incatarrato, nauseabondo.
Mi pare di capire che paladina della vendetta dell‟estetica s‟è
fatta la consigliera Simona Princiotta che ovviamente non
conosco ma che virilmente (leggo dal sito) afferma “Un ecomostro, un errore ereditato dal passato, un problema che non
può essere affrontato solo dal punto di vista patrimoniale”.
Brava Simy, non è che possiamo essere sempre venali!!!
E comunque Princy indica anche la soluzione indicando
una “diversa destinazione dei fondi, circa 700 mila euro,
previsti dalla convenzione che impegna una ditta privata
ad una riqualificazione complessiva dell‟area”. Niente, le
donne sono sempre meglio di noi uomini che abbiamo un
neurone solo e spesso avariato. Loro sono multitasking:
posto il problema, trovata la soluzione.
La questione patrimoniale la spiega l‟assessore Scrofani
perché in sostanza abbiamo fatto una truffa alla Regione
che stanziò 20 miliardi dell‟epoca per la protezione civile
(cioè il tunnel) e noi ne abbiamo spesi 10 per il parcheggio
che non protegge ed è incivile e il tunnel sticazzi (come dicono qui nella cittadina dove risiedo). Ergo rivogliono indietro i soldi questi screanzati, privi di gusto e tatto.
E l‟ass. Gianlù non sa dove prenderli.
A metter pace fra l‟ottimismo della volontà di Simy e il pessimismo della ragione di Scrofy ci pensa il vate Pippomio
Zappulla, un uomo, una bandiera della sinistra, grafomane
che su facebook informa il suo popolo di devoti (fra i quali
orgogliosamente mi annovero) su come si alza la mattina,
se è raffreddato, se ha mangiato bene, se ha fatto il ruttino.
Comunque l‟onorevole Pippomio che è politico di razza ha
trovato la soluzione evidenziando “la necessità della creazione di un gruppo tecnico-politico che individui un percorso condiviso da portare successivamente all‟attenzione
di chi dovrà decidere”.
Cazzu cazzu iu iu, m‟inchino, soggiaccio alla sagacia, e
non è che uno diventa onorevole per niente!!! La classe
non è acqua!!!
C‟è un ecomostro che stupra l‟immagine di Ortigia, abbiamo 10 milioni di euri di debiti che non sappiamo come pagare. Ragione (sim) e sentimento (gian) sono in lotta? Arriva Superpippo e dice: facciamo un gruppo antani che trovi
un percorso che porti a chi poi deve decidere il percorso
prematurato con virtuoso scappellamento a destra, in prefettura però.
Niente, per un muro grande ci vuole un grande pennello.
Hasta la supercazzola siempre
Joe Strummer
Consiglio comunale?
Molto antidemocratico
spegnere il canale più efficace usato dai
cittadini per vogliono capire ciò il palazzo
riserva loro. Era stato Garozzo da oppositore
a strappare la “diretta tv” al sindaco Visentin, ed è stato sempre lui a dire stop perché
conosce bene che l‟opposizione anche se
debole poteva trarne vantaggi. Nove consiglieri avevano richiesto la seduta dedicata
alla problematica della comunicazione istituzionale: visti i risultati sarebbe stato meglio per loro non averlo fatto. Credevano di
poter potenziare i canali della comunicazione a spese del Palazzo – cosa che a Siracusa avviene già con altissimi costi economici
- e hanno ottenuto la dispettosa reazione
dei consiglieri filo amministrativi, che per
scacciare le telecamere dall‟aula hanno dovuto inventare improbabili trasmissioni in
streaming. La diretta televisiva avrebbe
avuto un costo inferiore al servizio di rassegna stampa affidato in appalto a una impresa esterna, inoltre, la somma intorno ai 20
euro è irrisoria paragonata alla spesa di un
solo patrocinio oneroso offerto a una manifestazione fantasma diretta a dei bambini.
Le trasmissioni televisive del Consiglio comunale hanno avuto l‟alt da una maggioranza che seppure a ranghi ridotti ha letteralmente sopraffatto i quattro gatti dell‟opposizione che pretendevano una comunicazione più efficace. E‟ stata l‟ultima occasione per offrire un pietoso spettacolo televisivo, infarcito con dabbenaggine da una parte
e arroganza dall‟altra, a coloro che seguivano la seduta ad aula semideserta. Nessuno dell‟amministrazione aveva ritenuto di
dovere partecipare, ciò doveva valere come
segnale di allerta per Salvatore Castagnino e Salvo Sorbello. Le competenze
sull‟argomento proposto appartenevano
alla presidenza del Consesso, eppure, in
aula quella sera mancavano il Presidente
Leone Sullo e il suo vice Pippo Impallomeni. Secondo segnale di allarme non percepito dall‟opposizione che ha “prestato”
ingenuamente il consigliere anziano,
Massimo Milazzo, salito sullo scranno
più alto (inopportunamente) come da regolamento. Falliva così la possibilità dei 9
oppositori che avevano chiesto la seduta
di “ fare il mazzo al presidente e ai suoi
amici dell‟amministrazione “. Contro ogni
strategia si sono ritrovati sulla graticola
uno dei loro che nulla poteva dare (il Milazzo) e che aveva avuto la sola colpa di
accettare il ruolo che il regolamento gli
offriva, in vista di un dibattito senza un
vero uditorio e qualitativamente povero.
In aula nessuno capiva un tubo di comunicazione o di giornalismo, ma i contributi
giungevano con pretese di scientificità, al
punto che il più esperto in comunicazione
della serata risultava essere il consigliere
Alessandro Acquaviva, impiegato della
Telecom, che spiegava ai colleghi come “
la televisione è stata superata ormai da internet e non ha senso continuare con le
dirette tv”. Come avviene in casi simili,
la maggioranza ha respinto la proposta dei
proponenti e ha scelto di approvare una
propria mozione d‟indirizzo in spregio ai
colleghi di minoranza che si beccavano la
solita figuraccia della serie, rendendo palese, oltre ogni dubbio, ai cittadini che
www.ifattidelladomenica.it
hanno visto in tv la seduta, quanto scarsi
sono tutti gli inquilini del quarto piano del
Vermexio. Ormai è chiaro, anche ai polli
arrosto, che il Consiglio comunale e le sue
commissioni permanenti servono come bancomat per prelevare 65 euro a seduta anche
se in realtà non concludono nulla di serio. Se
la minoranza volesse rispetto avrebbe da fare
la sola scelta obbligata di salire sull‟Aventino
come hanno fatto ( il 26 giugno del 1924) i
parlamentari antifascisti che abbandonarono
la Camera in segno di protesta per la scomparsa del loro collega Giacomo Matteotti e
per il fatto che ormai la loro presenza in Parlamento serviva solo a fornire l‟alibi dell‟esistenza di uno Stato democratico che in realtà
Benito Mussolini aveva assorbito. All’interno del consesso civico aretuseo è ormai difficile trovare la voglia di far politica per la
città, perché gli interessi personali, quasi
sempre piccoli e inconsistenti, prevalgono su
quelli della cosa pubblica. Ogni seduta d‟aula
si avvale di un copione che i consiglieri stantiamente recitano: la prima seduta (quando
viene validata), si scioglie per mancanza del
numero legale. La sera successiva i ranghi
sono di solito serrati, anche se i consiglieri
non realizzano nulla di concreto che l‟amministrazione attiva non avesse predisposto. A
ogni livello, nazionale, regionale o locale,
sembra prevalere la visione del renzismo
dilagante nelle istituzioni rappresentative.
Nel Parlamento nazionale tutti i gruppi di opposizione hanno scelto la strada dell‟Aventino, per dire che non si può amministrare
sempre a colpi di maggioranza. Eccezionalmente, sono riusciti a mettere in evidenza la
soppressione del confronto democratico
operato con la forza dei numeri. A Siracusa,
il problema è ancora più grave, ma, l‟opposizione si ostina a frequentare l‟aula ufficiale
sperando nel quasi terno all‟otto di prendere
qualche schiaffo in meno. Ora che in Consiglio non ci sono più neanche le telecamere,
per gli oppositori dell‟ amministrazione Garozzo, l‟unica scelta politica possibile sarà
trasferire fuori dal Vermexio la loro azione.
Non ci sarà il gettone di presenza, ma la città
potrebbe ricavare più benefici e capire meglio la situazione che si è creata. I consiglieri
che dicono di non appartenere alla corte di
chi occupa la sala del trono di spade, non
avrebbero da esserne contenti.
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Calafatari disaster - I fatti della domenica