Anno 3 N.11- Maggio, Giugno, Luglio 1999- HJK ED. lire 4000 Pubblicazione trimestrale Giornale autoprodotto senza scopo di lucro Tutte le foto ed articoli hanno puro valore documentativo e i relativi Copyrights appartengono alle persone, Case Editrici ed agenzie che ne detengono i diritti. Redazione: Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo e Willy Salveghi SOMMARIO NEWS FROM…ALAM BAID “NOTIZIE E CURIOSITA” P. 3 MUSICA HABIBI P. 5 ALFABETO ARABO P. 7 JAINISMO E SIKHISMO P. 8 I 99 NOMI DI ALLAH P. 9 TRACCE SULLA SABBIA “FRAMMENTI DI CINEMATOGRAFIA LONTANA” P. 12 BALLANDO IL TANGO AL CINEMA P. 15 VOCI DAL NILO “I LIBRI PIU’BELLI” P. 16 NAGHIB MAHFUZ SI RACCONTA P. 19 IL FASCINO DEL MISTERO-SPECIALE: L’ISOLA DI PASQUA P. 21 SITI LONTANI P. 23 La copertina è di: Willy Ringraziamo tutti gli amici Il nostro numero telefonico: 0339-2786478 Cari lettori, quello che vi trovate davanti è un numero davvero speciale, è l’11esimo ed ultimo in versione giornale. Si, perché “Mondi lontani”, andrà presto su Internet! A meno ché nel frattempo troviamo anche una Casa Editrice importante, (questo è anche un appello) visto che finanziariamente non possiamo continuare da soli. Il primo numero – per chi non lo sapesse- è stato pubblicato nell’Ottobre 1997, e Mondi Lontani si è rinnovato con il numero scorso. Troverete in questo numero anche L’ALFABETO ARABO, la storia del JAINISMO E SIKHISMO, i film sul TANGO ARGENTINO, I 99 NOMI DI ALLAH, la traduzione in italiano del testo premiato del cantante egiziano AMR DIAB “NOUR EL AIN” in MUSICA HABIBI, NAGHIB MAHFUZ SI RACCONTA in un’intervista, la storia sull’ ISOLA DI PASQUA in IL FASCINO DEL MISTERO, SITI LONTANI e tante altre notizie. Vi sembra poco? BUONA LETTURA! Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo 3 Il 25 Marzo si è concluso a Milano il nono Festival del Cinema Africano. La giuria, composta tra gli altri dalla regista Mira Nair “Salaam, Bombay”, da Jafar Panahi “Il palloncino bianco” e da Enrico Ghezzi, ha proclamato vincitore il film “La vie sur terre”, di Abderrahmane Sissako, dal Mali. Il secondo è andato a “Arake Balah” (Il vino dei datteri), di Radwan Al Kashif (Egitto), il terzo a Alger- Beyrouth pour Memoire, di Merzak Allouche (Algeria). il suono di uno strumento, in modo che il successivo si preparasse a partire subito. Al sovrano del Perù, che risiedeva a Cuzco, bastavano cinque giorni per sapere ciò che stava accadendo a Quito, a 1.300 miglia di distanza. La Cina è uno dei paesi in cui le leggi prevedono il maggior numero di reati punibili con la condanna a morte: circa 60. Sul patibolo, ad esempio, finisce non solo chi uccide, rapina o rapisce donne e bambini, ma anche chi si appropria di beni dello stato, pratica il contrabbando o evade il fisco. Sonia Gandhi, (nata in provincia di Torino) e vedova di Rajiv Gandhi, e ucciso nel ’91, formerà il nuovo governo. Il futuro dell’India è nelle sue mani. Anche Hayaram Jalarith, ex star del cinema, e leader del partito All India Anna Dravida, ha un ruolo importante nel paese. Per la prima volta non sarà un’ebrea a rappresentare il paese nel mondo, ma un’araba di 21 anni, Rana Raslan, residente ad Haifa: “Spero di rappresentare nel migliore dei modi l’Israele -ha dichiarato- non ha alcun’importanza se io sia araba o ebrea. Dobbiamo provare al mondo che siamo in grado di vivere bene insieme”. Dal 15 al 21 Aprile si è svolta presso Lorenzelli Arte a Milano, in Corso Buenos Aires 2, un’interessante mostra che ha visto come protagonista Il cantante Franco Battiato e il ceramista islamico Gabriele Mandel: Arte Sufi. Un’occasione per conoscere l’aspetto più mistico ed esoterico dell’Islam. Salma Slimane studentessa di 20 anni è stata eletta Miss Rabat, primo concorso di bellezza organizzato in Marocco. 36 le concorrenti, 1.500 gli spettatori. I Bangala, i fuochi d’artificio, si chiamano così perché un tempo, nell’omonima regione indiana, si usavano fuochi con fiamme di vari colori come segnali nella caccia alla tigre. Gli spagnoli rimasero sconcertati dall’ingegnoso servizio postale del Perù degli Inca. Solidi ponti permettevano di attraversare i fiumi in piena. I villaggi lungo la strada fornivano i “Chasqui”: messi scelti per l’agilità e la resistenza. Le loro capanne erano disposte a breve distanza l’una dall’altra, così ogni tragitto si poteva fare di corsa. Il Chasqui annunciava il suo arrivo con Da un’accurata indagine condotta in Israele su 150.000 giovani, è emerso che le persone miopi sarebbero dotate d’intelligenza superiore a quella di coloro che non hanno difetti della vista. 4 4 A Bhopal, in India, un certo Sunjay Kumar Mallick è riuscito ad infilare nella cruna d’un ago una gugliata di filo per quasi 12.000 volte nell’arco di due sole ore. Montezuma, l’ultimo imperatore degli Aztechi, l’antichissimo popolo dell’odierno Messico, riceveva dai sudditi tributi d’ogni genere. Uno di essi, annuale, consisteva di circa 500.000 fogli di carta per gli scrivani di corte. L’Ohashiatsu è una disciplina orientale rivolta alle donne in dolce attesa. Racchiude tecniche corporee che mirano ad assicurare una gravidanza sicura e confortevole, dal concepimento al parto. Carla Perrotti è la prima donna ad aver attraversato il deserto del Tènèrè in Sahara, il Salar de Uyuni, il più alto e vasto lago salato della terra e il Kalahari. Da queste esperienze che le hanno cambiato la vita, ha scritto un libro “Deserti”. Anche l’inglese Nicholas Bourne ha fatto qualcosa di simile, correndo due maratone al giorno, sotto un sole cocente di 60 gradi. Per fare tutto questo, il giovane si è allenato duramente in Inghilterra abbandonando le sfilate di Moda. Ha trovato gli sponsor e raccolto denaro per fare il tutto. Alla fine con la speranza di riuscire a mettere insieme più di un milione di sterline, oltre 3 miliardi di lire per due iniziative caritatevoli: “Salva i bambini”e “Nato libero”, entrambe di grande rilievo sociale in Africa. L’inizio della partenza era prevista da Alessandria e l’arrivo nell’estremo sud del continente nero, percorrendo l’Egitto e il Sudan, poi, per alcuni problemi dei 2 rispettivi paesi, ha cambiato qualcosa nella maratona. Art from Japan allo Studio Guenzani di Milano, Via Eustachi 10 e allo Studio Casoli di Corso Monforte 23 (orario 10/13 e 14/19,30, sabato 10/13, chiuso domenica), fino al 30 Giugno, sono in mostra opere di Nobuyoshi Araki, Yayoi Kusama, Tatsou Miyajima e Hiroshi Sugimoto. Medhat Shafik: La via della seta. A Como, al salone S. Francesco di Largo Spallino (orario 10/13 e 15/19 chiuso lunedì) dal 27 Maggio al 27 Giugno, nell’ambito di “Contemporanea Como”, una mostra dell’artista egiziano che concepisce l’arte come un viaggio e che per l’occasione ha progettato un’installazione nella quale il tessuto è protagonista di un lungo itinerario attraverso la storia. 5 HAKIM “Comosuena” (Sony Music Entertainment Spain). Da non confondere con l’Hakim egiziano di “Nar ya habibi nar”. Questo disco non è male, musiche e testi in spagnolo mescolati con quelli arabi, e in questo ricorda il gruppo dei Alabina. In più due cover dell’egiziano Amr Diab “Nour el ain” e “Min Rirak”. Ritmi accattivanti per una voce discreta. I MOLOTOV sono un gruppo di città del Messico, e si sono fatti apprezzare recentemente anche da noi con alcuni concerti. Sono il nuovo fenomeno del rock latino, ironici ed esplosivi come il nome che portano, i Molotov uniscono l’impegno politico ad un sarcasmo tutto messicano. Il nuovo album “Donde Jugaran las ninas?” ha venduto un milione di copie. ANGGUN è diventata una star internazionale. La bella cantane indonesiana, dopo 5 album rock usciti in patria pubblica un piacevole album etno-pop che sta avendo successo un po’ ovunque, anche da noi. Si intitola semplicemente “Anggun” (Columbia/Sony) ed è preceduto dal singolo (e relativo video) “Snow on the Sahara”. “E’ una miscela di tradizione orientale e occidentale –dice Anggun- ma nel mio disco non c’è solo l’Indonesia: ho usato strumenti di tutto il mondo, dall’Australia all’Irlanda”. KRISHNA BHATT/ ZAKIR HUSSAIN “Kirwani” (Amiata) è un bellissimo, affascinante gioiello di musica classica dell’India del nord, composta e suonata da Pandit Krishna Bhatt e Ustad Zakir Hussain, due tra i più straordinari e leggendari musicisti indiani contemporanei. Il disco, con il “Raag Kirwani”, un genere musicale della zona, propone il loro talento compositivo ed esecutivo ai massimi livelli. CHICO BUARQUE “As cidades” (BMG). Dopo 5 anni di silenzio, con il suo nuovo disco, ritorna il re della canzone brasiliana, che racconta del Brasile di oggi, delle città del mondo, di storie di varia umanità. E’ un viaggio elegante ricco di racconti, accompagnato da archi, fisarmoniche e violoncelli. SABRI BROTHERS “Qawwali” (Nonesuch). Musica pakistana per questo gruppo, tra i migliori interpreti dello stile sufi dopo la prematura scomparsa della stella Nusrat Fateh. Il Qawwali è una musica improvvisata dai cantori e musicisti sufi che cercano un incontro col Divino. SAINKHO “Naked spirit” (Amiata). Lavoro assai interessante di Sainkho Namchylak, il primo di un importante collaborazioni (tre dischi) con la casa discografica italiana. Profondi echi della tradizione sciamanica orientale appresa dal popolo dei Tuva, regione situata fra la Mongolia e la Siberia. Fra i musicisti che collaborano in questo progetto c’è il grande flautista armeno Djivan Gasparyan. ARTISTI VARI “China: time to listen” (Ellipsis arts). Se vi piace la musica da camera cinese, il folk, i suoni dei bambù, le danze ecc., è proprio “il tempo di ascoltare” – come suggerisce il titoloquesto box di tre dischi. Giusto per farsi un’idea sulla musica cinese tradizionale del passato, ma anche sull’elettronica e la New Age del grande paese d’oriente. 6 RADIODERVISH “Lingua contro lingua” (CPI). Il gruppo è composto da un italiano e un palestinese: Michele Lobaccaro e Nabil ben Salameh, già nei Al Darawish. Melodie arabeggianti mescolate con il rock, il tutto in lingua araba, italiana, inglese e francese. ANDY SHEPPARD “Learning to wave” (Provacateur). Può un sassofonista decidere di suonare la chitarra per comporre? Andy Sheppard l’ha fatto con questo album (dolce ma poco accattivante), complimenti per la voglia di provare cose mai fatte e per il coraggio. NOUR EL AIN LUCE DEI MIEI OCCHI Di Ahmed Shata e Nasser ElMazdawy cantata da Amr Diab (1996) AMORE MIO SEI LA LUCE DEI MIEI OCCHI SONO INNAMORATO DI TE DA ANNI OR SONO E SEI SOLO NEI MIEI PENSIERI AMORE, AMORE SEI LA LUCE DEI MIEI OCCHI… GLI OCCHI PIU’ BELLI DELL’UNIVERSO SONO I TUOI OH DIO DELLA LORO BELLEZZA I TUOI OCCHI BASTANO PER SPLENDERE LA NOTTE, IL TUO CUORE MI HA CHIAMATO TU MI AMI E MI HAI CALMATO CON TE LA MIA VITA DALL’INIZIO ALLA FINE. AMORE, AMORE SEI LA LUCE DEI MIEI OCCHI. 7 ALFABETO ARABO Zà Kàf Sìn Làm Shìn Mìm Sàd Nùn Dàd Hà Tà Waw Zà Yà Alif Bà Tà Thà Jim Hà Kha ‘ Ayn Dàl Ghayn Dhal Fà Rà Qàf 8 Torniamo a parlare di filosofie orientali, visto che nello scorso numero abbiamo pubblicato le prime pagine tratte dai testi sacri indù e musulmani: l’Upanisad e il Corano. La religione Jaina, dal sanscrito “Jina” che significa “conquistatore”, è la più esigente tra quelle indiane. Lo scopo non è quello di glorificare un Dio assoluto ma perfezionare il sé abbandonando il mondo materiale. Il gruppo ascetico dei Digambara “vestiti d’aria”, una delle due principali sette jaina, praticano la nudità come espressione di distacco totale, per imitare la rinuncia di Mahavira, fondatore dello jainismo moderno. Quindi rispetto assoluto per la vita, come per l’idea della nonviolenza. Gandhi è il più famoso esponente di questa scuola. Lo scisma fra i Digambara e gli Shvetambara “vestiti di bianco” avvenne il I secolo a. C. I primi sostengono che gli abiti stimolano il desiderio di possesso e aumentano la probabilità di schiacciare altre forme di vita, i secondi indossano abiti ammettendo così la possibilità di liberazione anche per le donne (più numerose degli uomini). I testi jaina descrivono cerimonie in cui i monaci nudi si strappano le ciocche dei capelli. Lo jaina giura che non ucciderà mai alcuna forma di vita, che respingerà ogni atto di violenza e se ne pentirà. Gli jaina riconoscono ventiquattro Tirthankara, o “facitori del guado” come loro maestri storici. Sikh significa “allievo” e un sikh crede in un unico Dio “Sat Guru” il vero maestro; seguono poi dieci capi della fede sikh, dal fondatore Guru Nanak (1469-1539) fino a Guru Gobind Singh (16661708). L’Adi Granth è il “libro originario” onorato come Guru Granth Sahib, sacra scrittura dei sikh, ultimo guru dopo la morte del Guru Granth Sahib. Guru Nanak adottò molti nomi per distinguere il Dio Sat Guru, molti sono nomi di divinità indù, soprattutto islamici. Lui era convinto che meditando su questi nomi si poteva conoscere la natura autentica e l’essenza del divino. Da giovane lavorò per i conquistatori Mogol a Saltanpur, ma ricevette una rivelazione e partì in pellegrinaggio per i luoghi sacri indù e musulmani (forse anche la Mecca). Gli insegnamenti di Nanak sono raccolti nei libri: Adi Granth (Libro primigenio), detto anche Granth Sahib (Libro nobile), scritto da Angad, secondo guru dei sikh. Dopo la morte violenta del quinto guru Arjun -non voleva pagare la multa, perché aveva finanziato il principe Khusru, figlio ribelle del nuovo imperatore Jahangir-, i sikh diventarono guerrieri, abbandonando il pacifismo. Furono perseguitati dall’impero dei Mogol. Ricordiamo che nei numeri scorsi abbiamo parlato delle seguenti religioni: EBRAISMO, CRISTIANESIMO, ISLAMISMO, INDUISMO, CONFUCIANESIMO, TAOISMO E SHINTOISMO. BUDDISMO, 9 ALLAH COLUI AL DI FUORI DEL QUALE NON C’E’ ALTRO DIO 1 AR-RAHMAN IL COMPASSIONEVOLE 2 AR-RAHIM IL MISERICORDIOSO 3 AL-MALIK IL RE 4 AL-QUDDUS IL SANTO 5 AS-SALAM LA PACE 6 AL-MU’MIN IL FEDELE 7 AL-MUHAYMIN IL CUSTODE 8 AL-AZIZ L’ECCELSO 9 AL-JABBAR COLUI CHE COSTRINGE IL SUO VOLERE 10 AL-MUTAKABBIR IL COSCIENTE DELLA SUA GRANDEZZA 11 AL-KHALIQ IL CREATORE 12 AL-BARI’ COLUI CHE DA INIZIO A TUTTE LE COSE 13 AL-MUSAWWIR COLUI CHE DA FORMA A TUTTE LE COSE 14 AL-GHAFFAR COLUI CHE TUTTO ASSOLVE 15 AL-QAHHAR IL DOMINATORE SUPREMO, COLUI CHE PREVALE 16 AL-WAHHAB IL MUNIFICO 17 AR-RAZZAQ COLUI CHE PROVVEDE, IL SOSTENTATORE 18 AL-FATTAH IL CONQUISTATORE 19 AL-ALIM IL SAPIENTE 20 AL-QABID COLUI CHE CHIUDE LA MANO 21 AL-BASIT COLUI CHE APRE LA MANO 22 AL-KHAFID COLUI CHE DIMINUISCE 23 AR-RAFI’ COLUI CHE ELEVA 24 AL-MUIZZ COLUI CHE DA LA POTENZA 25 AL-MUDHIL COLUI CHE UMILIA 26 AS-SAMI’ L’AUDIENTE, COLUI CHE TUTTO ASCOLTA 27 AL-BASIR COLUI CHE TUTTO OSSERVA 28 AL-HAKAM IL GIUDICE, L’ARBITRO 29 AL-ADEL IL GIUSTO 30 AL-LATIF IL SOTTILE, IL PERSPICACE, IL MITIGATORE 31 AL-KHABIR IL BEN INFORMATO 32 AL-HALIM IL PAZIENTE 33 AL-ADHIM IL SUBLIME, L’IMMENSO 34 AL-GHAFUR IL PERDONATORE 35 ASH-SHAKUR IL RICONOSCENTE 36 AL-ALIYY L’ALTISSIMO 10 37 AL-KABIR IL GRANDE 38 AL-HAFIDH IL CUSTODE 39 AL-MUQIT COLUI CHE VIGILA 40 AL-HASSIB COLUI CHE CHIEDE I CONTI 41 AL-JALIL IL MAESTOSO 42 AL-KARIM IL GENEROSO, IL NOBILE 43 AR-RAQIB COLUI CHE VEGLIA 44 AL-MUJIB COLUI CHE RISPONDE 45 AL-WASI’ IL LARGO (NEL DIRE) 46 AL-HAKIM IL SAGGIO 47 AL-WADUD L’AMOREVOLE 48 AL-MAJID L’ILLUSTRE 49 AL-BA ‘ITH COLUI CHE RESUSCITA 50 ASH-SHAHID IL TESTIMONE 51 AL HAQQ IL VERO, LA VERITA’ 52 AL-WAKIL IL GARANTE, COLUI CHE PROTEGGE 53 AL-QAWIYY IL FORTE 54 AL-MATIN L’IRREMOVIBILE 55 AL-WALIYY IL PATRONO 56 AL-HAMID IL DEGNO DI LODE 57 AL-MUHSI COLUI CHE TIENE IL CONTO DI TUTTE LE COSE 58 AL-MUBDI’ COLUI CHE PALESA 59 AL-MU’ID COLUI AL QUALE OGNI COSA RITORNA 60 AL-MUHYI COLUI CHE DA LA VITA 61 AL-MUMIT COLUI CHE DA LA MORTE 62 AL-HAYY IL VIVENTE 63 AL-QAYYUM COLUI CHE SUSSISTE PER SE STESSO E PER IL QUALE TUTTO SUSSISTE 64 AL-WAJID COLUI CHE TROVA TUTTO CIO’ CHE VUOLE 65 AL-MAJID IL GLORIOSO 66 AL-WAHID L’UNO 67 AL-AHAD’AL-FARD L’UNICO 68 AS-SAMAD L’ASSOLUTO, L’ETERNO, L’IMPENETRABILE, COLUI VERSO IL QUALE TENDONO TUTTE LE CREATURE 69 AL-QADIR IL POTENTE 70 AL-MUQTADIR L’ONNIPOTENTE 71 AL-MUQADDIM COLUI CHE FA AVANZARE 72 AL-MU’AKHIR COLUI CHE FA RITARDARE 73 AL-AWUAL IL PRIMO 74 AL-AKHIR L’ULTIMO 75 ADH-DHAHIR COLUI CHE APPARE 76 AL-BATIN COLUI CHE SI NASCONDE 77 AL-WALIY L’ALLEATO, IL PROTETTORE 78 AL-MUTA’ALIY COLUI CHE E’COSCIENTE DI ESSERE L’ALTISSIMO 79 AL-BARR IL CARITATEVOLE 80 AT-TAWWAB CHE RICEVE IL PENTIMENTO 81 AL-MUNTAQIM COLUI CHE SI VENDICA 82 AL-AFUWW COLUI CHE TUTTO CANCELLA 11 83 AR-RA’UF IL DOLCISSIMO 84 MILIKU’AL MULK IL PADRONE DEL REAME 85 DHU’AL JALALI WA’L’IKRAM COLUI CHE E’COLMO DI MAESTA’E DI MAGNIFICENZA 86 AL-MUQSIT COLUI CHE GIUDICA ALLA BILANCIA 87 AL-JAMI’ COLUI CHE RIUNISCE 88 AL-GHANIYY COLUI CHE ABBONDA IN OGNI COSA 89 AL-MUGHNI COLUI CHE PROCURA L’ABBONDANZA 90 AL-MANI’ COLUI CHE IMPEDISCE 91 AD-DARR COLUI CHE NUOCE 92 AN-NAFI’ COLUI CHE GUADAGNA (PROCURA GUADAGNO) 93 AN-NUR LA LUCE 94 AL-HADI COLUI CHE GUIDA 95 AL-BADI’ COLUI CHE CREA PERFETTAMENTE OGNI COSA 96 AL-BAQI L’ETERNO 97 AL-WARITH COLUI CHE E’L’EREDE DI TUTTO 98 AR-RASHID IL BEN GUIDATO (DA SE STESSO)E CHE GUIDA SULLA RETTA VIA 99 AS-SABUR IL PAZIENTE Abu Hurayra riferì che il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) disse: “Allah ha 99 nomi: 100 meno 1; tutti coloro che li riterranno nella memoria entreranno in Paradiso”. 12 C’è sembrato doveroso, in questo numero della nostra rubrica, concludere il discorso dei film sul tango iniziato da “Tango” sullo scorso numero, dedicando all’argomento un articolo speciale. Tra le nuove uscite segnaliamo i giapponesi “Tokyo eyes” (del quale però non abbiamo notizie precise, se non che vi ha partecipato come attore Takeshi Kitano, vista la fulminea apparizione nelle nostre sale) e “Dottor Akagi”. Altri film, invece, chiedono di essere riscoperti al più presto… Bashù, il piccolo straniero (Bashù gharibeh kuchak) di Bahram Beizai, con: Sussan Taslimi, Adnan Afravian, Parviz Purhosseini- Iran, 1989. Durante la guerra Iran-Irak, Bashù, un bambino iraniano di otto anni fugge dal sud in fiamme a bordo di un camion e si ritrova nel nord del paese. La sua pelle nera è mal tollerata, ma una giovane donna, già madre di due bambini, riuscirà a far accettare il piccolo straniero sia in famiglia che nel villaggio, la guerra all’esterno, il razzismo che divide il paese, l’autoritarismo maschile, la pazienza e ferma risposta femminile, la realtà islamica di oggi, rielaborata come puro racconto. Un piccolo gioiello, indimenticabile per chi ha potuto vederlo, penalizzato dalla solita, limitatissima circolazione italiana, uno di quei film –sempre più rari oggi- che conciliano la vita con la morte e riconciliano il cinema con la vita. Aparajito- L’invitto (Aparajito) di Satyajit Ray, con: Pinaki Sen Gupta, Smaran Ghosal, Kanu Banerjee, Karuna Banerjee- India, 1957. Storia del giovane Apu che riesce a frequentare l’università di Calcutta grazie ai sacrifici della madre vedova. Quando questa morirà (senza aver mai fatto capire al figlio il dolore per la sua lontananza) Apu non tornerà nemmeno in tempo dal villaggio per darle l’estremo saluto. Secondo episodio della trilogia tratta dal romanzo “Pather Panchali” dello scrittore bengalese Bibhutibhusan Banerjee (dopo “Il lamento del sentiero”, 1955, e prima del “Mondi di Apu”, 1959), rinnovò profondamente la tradizione del cinema indiano, fondendo l’insegnamento del neorealismo italiano con la cultura nazionale. Ne uscì un ritratto nuovo, credibile e non oleografico, dell’India degli anni 20 alle prese con i nodi del suo cambiamento. Al centro c’è l’educazione alla vita del giovane protagonista, il suo “istintivo egoismo”, il rapporto intensissimo con la madre e la sua sofferenza, raccontati con un’intensità straordinaria e uno stile controllatissimo. Grande attenzione ai paesaggi, filmati con la sensibilità di chi, come Ray, veniva dalla pittura. Leone d’oro a Venezia. Tarahumara- La vergine perduta (Tarahumara) di Luis Alcoriza, con: Ignacio Lopez Tarso, Kaime Fernandez, Aurora Clavel- Messico, 1966. Un etnologo si reca a studiare la tribù india dei Tarahumara e rimane conquistato dai suoi semplici costumi, tanto che ne sposa la causa contro alcuni biechi commercianti, ma finirà ucciso. 13 Dottor Akagi di Shohei Imamura, con: Akira Emoto, Kumiko Aso, Jyuro Kara- Giappone, 1998. Imamura, uno dei più importanti registi giapponesi, racconta il Giappone poco prima che sia devastato dall’esplosione di Hiroshima: estate 1945, alla vigilia della sconfitta giapponese, in un clima di tensione bellica, il 50enne Dr. Fuu Akagi, è un medico generico della cittadina di Tamano. Sempre pronto a prendersi cura dei tanti malati del villaggio, a causa del suo Zelo è diventato lo zimbello della città. La gente lo ha soprannominato “Dottor Fegato” perché lui teme una epidemia di epatite scatenata dalla guerra. Gli ingannati (Al-makhdu’un) di Tawfiq Selih-Siria, 1972. Film apolide, come il suo autore, di origine egiziana, più volte censurato, emigrato in Siria nel 1969, e in Iraq nel 1973, dove ha diretto l’istituto del cinema. Ha esordito nel 1955 con il lungometraggio “Vicolo dei pazzi” (Darb Al-mahaqbil), tratto dall’omonimo romanzo di Naghib Mahfuz. Il film si svolge sul confine tra Iraq e Kuwait, e segue il disperato tentativo di tre palestinesi di età diverse di entrare clandestinamente in Kuwait alla ricerca di un lavoro migliore: dovranno nascondersi nella cisterna vuota e incandescente di un automezzo. Lo sguardo del regista è moderno, e i personaggi e le situazioni sociali sono raccontate con lucidità in un mondo arabo diffuso tra il nordafrica e il medioriente. Di produzione siriana, il film è un capolavoro di straziante attualità, crudo e visionario quanto il romanzo da cui è tratto. Il fiume (Heliu) di Tsa Ming-Liang, con: Ling Kangsheng, Miao Tien, Lu Xiaolin-Taiwan, 1997. Orso D’argento e Premio Speciale della Giuria a Berlino, film quindi piuttosto noto anche in Italia, dov’è stato edito anche in videocassetta. Girato con lunghe sequenze, pochi dialoghi e una ricerca stilistica rigorosa con cui l’autore analizza il caotico sviluppo del suo paese. Protagonista è un giovane disoccupato, costretto ad accettare lavori impossibili, che frequenta locali e saune gay dove finirà per incontrare il padre pensionato, anch’egli in fuga perenne dalla solitudine. La cineasta di Hong Kong Ann Hui interpreta la regista del film in cui il protagonista lavora come comparsa nel ruolo di un cadavere che galleggia nel fiume. TGV di Moussa Tourè, con: Makena Diop, Bernard Giraudeau, Philippine Leroy-Beaulieu, Al Hamdou Traorè-Senegal, 1998. Film premiato dal pubblico per la rassegna del cinema africano. Il conduttore del veloce TGV, decide di affrontare il viaggio da Dakar a Conacry con un gruppo assai strano di passeggeri: un ministro con la moglie, due antropologi stranieri, un marabutto, uomini e donne. Dopo molte peripezie il TGV viene catturato dai selvaggi Bassori, che rivogliono il loro Totem della nascita conservato in un museo europeo. Il film che non vedremo mai nelle grandi sale cinematografiche. Rue Bleue di Chad Chenouga, con Nassim Chouari, Lysiane Meis, Rania Meziani, Chaterine Eckerlè-Algeria/Francia, 1998. È un cortometraggio triste ma che vale la pena di 14 vedere, anche questo presente al nono festival del cinema africano. Una donna tossicodipendente si affida alle cure del piccolo figlio Ali, che provvede a comprarle le medicine in farmacia, a pettinarla, a nutrirla. Il bambino è costretto a crescere in fretta e a dimostrare la sua maturità. Lo straniero venuto dall’Africa (Feizhou laowai) di Joseph Kumbela-Congo RD/Cina, 1998. Questo cortometraggio è stato presentato alla rassegna dell’anno scorso. Una giovane cinese è fidanzata con uno studente africano. Le differenze culturali non sono differenti e i problemi fra i due si fanno sentire, oltre allo sguardo curioso degli altri. Donne del Sahel (femmes du Sahel) di Paolo Quaregna e Souleymane MahamaneItalia/Niger, 1994. Mentre i loro uomini partono alla ricerca di un lavoro stagionale nei paesi vicini, loro, le donne del Sahel, organizzano e garantiscono la sopravvivenza della famiglia. Film presentato al festival del 1995. Layla, ma raison di Taieb Louhichi, con: Tarik Akan, Safy Boutella, Anca Nicola-Tunisia 1989. Qays è un giovane poeta innamoratissimo, e contraccambiato da Layla. Vuole urlare al mondo il suo amore per Layla, lo fa scrivendo versi per lei. Il padre di Layla è contrario al loro amore e fa di tutto per ostacolarlo. Qays diventa pazzo e scompare nel deserto. Suo padre tenta di aiutarlo. Lupin III di Soji Yoshikawa-Giappone, 1980. Un film d’animazione incentrato sulle avventure del celebre ladro gentiluomo creato da Monkey Punch. Il nipote di Arsenio Lupin s’impossessa di una portentosa pietra nonostante gli sforzi che l’ispettore Zenigata fa per impedirglielo. Reperibile in videocassetta nei negozi specializzati, come anche gli altri episodi del cartoon tuttora trasmessi in televisione. 15 BALLANDO IL TANGO AL CINEMA Di Willy Come vi avevamo promesso nel numero scorso, parlando del nuovo film “Tango” di Carlos Saura, dove proprio la realizzazione di un film sul tango porta a drammatiche conseguenze, approfondiamo qui l’argomento scoprendo alcune pellicole recenti incentrate su questa danza di sala di origine africana, in tempo binario (2/4) e movimento lento, che fu importata in Europa dall’America Latina, e, specificamente, dall’Argentina. Cominciamo da “Tangos- L’esilio di Gardel” (Tangos-El Exilio de Gardel) di Fernando Ezequiel Solanes, distribuito nelle sale con discreto successo, quando uscì, nel 1985, e reperibile anche in videocassetta, una produzione franco-argentina di buona fattura. La trama: un gruppo di esiliati argentini a Parigi decide di organizzare uno spettacolo per combattere la nostalgia di casa e l’apatia. La rappresentazione, sulle note struggenti del tango, non andrà mai in scena, ma permetterà ai profughi di ritrovare un certo equilibrio, esorcizzando i fantasmi della dittatura e dei desaparecidos. Tra gli interpreti: Marie Laforet e Philippe Leotard. “Tango bar” di Marcos Zurinaga, è un film del 1989 dalla Spagna, in cui, con una trama abbastanza esile, viene proposta la storia e l’evoluzione del tango grazie anche a spezzoni di repertorio e celebri brani musicali. I protagonisti, Valeria Lynch e Ruben Juarez, sono tra i cantanti più noti in America Latina. Sicuramente più interessante è “Tango nudo” (Naked Tango) di Leonard Schrader, con Mathilda May e Vincent D’Onofrio, in cui colori forti, caldi, toni marcati in sintonia con un’atmosfera un po’ kitch, un po’ squallida, ma densa di passione, fanno da cornice a questo film argentino del 1990, in cui tutto è lontano da noi, è oltreoceano e lo si avverte, nonostante che il film riesca ugualmente a catturarci e a trascinarci in un tango appassionato, come accade alla protagonista Stephanie, giovane donna dalla vita disordinata. “Lezioni di tango” (The Tango lesson), infine, è più recente del (1997) ed è uscito anche da noi con discreto successo l’anno scorso, è un film insolito e “galeotto”, sceneggiato e interpretato dalla stessa regista, Sally Potter, e diviso in 12 lezioni (tutto in bianco e nero, ad eccezione delle parti che riguardano il possibile film che la protagonista sta scrivendo sul mondo della moda, poi persuasa dal ballerinoinsegnante Pablo). Un altro film che ci coinvolge con questo ballo d’amore e di passione estrema. 16 IL POPOLO DEI PELLEROSSA di George Catlin, Rusconi, è il frutto delle peregrinazioni nell’estremo ovest americano che l’autore effettuò nei primi anni 30 del secolo scorso, visitando quasi 50 tribù, soffermandosi su alcune con meticolosa attenzione: Sioux, Piedi neri, Corvi, Mandan, Comanche, Sauk, Fox e Choctaw, tra le altre. Le sue pagine illustrano con minuzia abiti, attrezzi, usanze, cerimonie, danze, abitazioni, armi e anche la natura in cui quella gente viveva e gli animali con cui erano a contatto. IL CORANO SENZA SEGRETI di Gabriele Mandel, Rusconi. Scritto da un musulmano per i non musulmani, ci aiuta a addentrarci sino infondo nel mondo affascinante e complesso dell’Islam. Lettura moderna e completa del Libro Sacro, lo studio di Gabriele Mandel danno, una risposta a quesiti d’estrema attualità e, in modo ortodosso ma obiettivo, ripercorre le tappe della composizione, del destino storico e dell’affidabilità dei testi tramandati. BUDDA VOL.1 di Osamu Tezuka, Hazard Edizioni, 210 pag. £ 15.000. Un’opera a fumetti ambiziosa e monumentale: 14 volumi per raccontare la vita del Budda Sakyamuni, sullo sfondo di un India misteriosa. Scritta e disegnata da Osamu Tezuka, l’inventore dello story manga scomparso nell’89, la storia di Siddharta esce dagli schemi della biografia per abbracciare il tema del buddismo con il ritmo del Giappone moderno. GENTE DEL DESERTO di Robyn Davidson, Zelig Editore, £ 30.000. In bilico tra un romanzo, saggio e diario di viaggio, l’autrice recupera una condizione esistenziale, quella del nomadismo attraverso un viaggio difficile e crudele per un occidentale, in un India non proprio romantica quale noi ci figuriamo. Una piccola bibliografia per chi è interessato allo judo, sport di origine giapponese molto diffuso anche in Italia: LE PRESE di Neil Adams, Mediterranee, £ 25.000 (1993), JUDO IN AZIONE, VOL. 1- VOL. II di Kazuzo Kudo, Mediterranee, £ 15.000 (1987), NE WAZA di Alfredo Vismara, Mediterranee, £ 25.000 (1994), IL LIBRO DELLO JUDO di Cesare Barioli, De Vecchi, £ 28.000 (1988), JUDO KODOKAN, Mondadori, £ 24.000 (1993), JUDO (JUJITSU) di Jogoro Kan, Mediterranee, £ 25.000 (1995), JUDO VITALE, TECNICHE DI PROIEZIONE di Isao Okano, Mediterranee, £ 25.000 (1994), BIOMECCANICA DELLO JUDO di Attilio Sacripanti, Mediterranee, £ 25.000 (1988), JUDO-TECNICHE DI CONTROLLO di A.E.G. Vismara, Longanesi, £ 30.000 (1996), ASHIWAZA di Neboyuki Sato, Mediterranee, £ 25.000 (1992). SCHERZANDO CON IL FUOCO di Wang Shuo, Mondadori, 299 pag., £ 26.000. dopo aver scritto una ventina di romanzi con circa dieci milioni di copie vendute nonostante feroce 17 censura che l’ha colpito in patria, Wang Shuo è finalmente tradotto anche da noi con un suo romanzo. Noir che ci fa entrare in una Pechino oscura, piena di vicoli puzzolenti e di squallide costruzioni. Un romanzo sulla condizione della gente di Pechino fra il passato comunista e le nuove opportunità offerte dall’apertura all’economia di mercato. SCIAMANI DELLE DUE AMERICHE di Autori vari, Stampa Alternativa, 91 pag., £ 12.000. un interessante libretto della collana “eretica” con quattro storie di vita reale ambientata nel mondo magico degli amerindi: Arizona, Messico, Perù, Texas. I protagonisti sono gli sciamani, o stregoni, e gli avventurosi antropologici che li hanno messi in contatto, addentrandosi nel mondo misterioso della magia precolombiana. Ci troviamo di fronte a una lettura ironica e drammatica tra cure miracolose, spiriti e scorci di vita indiana di una cultura segreta e antica. L’ANTICO EGITTO a cura di Edda Bresciani, DeAgostini, £ 69.000. Una piccola enciclopedia che ci fa viaggiare nell’antica civiltà egiziana. Tutti gli aspetti sono trattati con gran rigore scientifico e tre cronologie (dei Faraoni, delle dinastie e dei periodi storici). MAOMETTO PER COMINCIARE di Ziauddin Sardar e Zafar Abbas Malik, Universale Economica Feltrinelli, £ 12.000. E’ un libro interessante che spiega in chiave semplice, non solo la vita di Maometto, ma anche i vari aspetti dell’Islam: la medicina, le scienze sociali, la tecnologia, la scienza, la letteratura, l’architettura e l’urbanistica, l’arte, la musica ecc. Un libo utile per tutti. STORIA DEL TIBET di Laurent Deshayed, Newton e Compton, £ 22.900. Dalla caduta dell’impero mille anni fa alla diffusione del buddismo, dalla dinastia dei Guelug-Pa all’invasione cinese, la storia di quest’affascinante civiltà. SOGNAVO L’AFRICA di Kuki Gallmann, Oscar Mondadori, £ 14.000 è ormai un best-seller. Una storia vera, quella dell’autrice che lascia alle spalle l’infanzia trascorsa a Venezia per inseguire il suo sogno (L’Africa). Con il secondo marito costruisce una famiglia e una casa a Nairobi, ma la vita è piena d’imprevisti e il destino riserba alla bella Kuki anche disgrazie. Dopo di questo romanzo sono stati pubblicati altri, da non perdere. INIZIAZIONE AL MONDO DELLO YOGA di Mario Scaffidi Abbate, Mediterranee, 158 pagg., £ 15.000. Tutto quello che avreste voluto sapere sullo Yoga è qui, suddiviso in nove capitoli, una conclusione e un glossario dei principali termini sanscriti. RIO DE JANEIRO di Fausto Bolzani, Gremese, £ 19.500 è una guida sulla civiltà brasiliana più amata dagli italiani. Di facile consultazione, propone luoghi ed argomenti elencati in ordine alfabetico. Da abbinare in valigia con una guida classica. TIBET, IL FUOCO SOTTO LA NEVE di Palden Gyatso con Tsering Shakya, Sperling e Kupfer, £ 29.900. perseguitato e serviziato per 33 anni nei lager cinesi, un monaco tibetano racconta la sua drammatica esperienza. Con una prefazione del Dalai Lama. 18 LA MORTE DI ARTEMIO CRUZ di Carlos Fuentes, Il Saggiatore, 264 pagg., £ 20.000. Le ultime ore di un uomo che sta per morire e che non ha più voglia di mentire. Il capolavoro dello scrittore messicano oggi più amato. SENTIERI DI CUBA di Alex Fleites e Leonardo Padura Fuentes, £ 33.000. “Scoprite l’assenza di un paese contraddittorio e sorprendente quale è Cuba”. Ecco l’intento dei due autori di questo “viaggio nella cultura, nelle tradizioni, nei personaggi”. Spiega “dall’interno”, la nascita e lo sviluppo della nazionalità cubana, “dai primi abitanti all’esuberante umanità che affolla campagne e città”. LA RAGAZZA DELLA CASA DI WU di Catherine Lin, Sperling e Kupfer, 345 pagg., £ 28.900. Il romanzo che ha rivelato in tutto il mondo la 50enne scrittrice di Singapore Catherine Lin, è una magica storia di passione e morte dove la protagonista, Han, è una ribelle che percorre il difficile cammino dell’emancipazione combattendo i pregiudizi millenari che, negli anni 50, limitavano la libertà della donna. LA MIA NUOVA VITA SUGLI ALBERI di Kirn Desai, Mondadori, 202 pagg., £ 28.000. E’ la versione indiana, divertentissima, del “Barone rampante” di Italo Calvino. Kiran Desai, 28enne figlia d’arte, scrive in inglese, scelta osteggiata in patria dalla critica: l’accusa –cedimento al mercato e agli ex colonizzatori- dimentica però che agli scrittori anglo-indiani dobbiamo i più straordinari romanzi letti in questi anni. L’IMMAGINE DELL’INVISIBILEFIGURE E MASCHERE DELL’AFRICA SUB-SAHARIANA a cura di Leonardo Vigorelli, foto di F. Zaina, Silvana Editoriale, 232 pagg., £ 80.000. Un libro sull’arte africana con sculture, maschere, suppellettili quotidiane e rituali da conoscere attraverso i saggi, le foto e le schede dei singoli manufatti. 19 L’Egitto per me è il mondo. Ho viaggiato pochissimo nella mia vita, ma nessun posto è più bello del Cairo, città dove sono nato, e della romantica Alessandria. Il traffico del Cairo non mi disturba, sono le voci umane che mi danno fastidio. Contro il traffico non si può fare niente, per questo ho rinunciato alla lotta fin dall’inizio. Semplicemente ho deciso di ignorarlo. L’Egitto vanta più di cinque millenni di interrotta vita, molti dei quali segnati dalla potenza e dallo splendore. Dopo millenni faraonici, furono il cristianesimo e l’Islam poi ad interpretare e perfezionare lo spirito religioso dell’Egitto. Il nostro paese è dolce e ospitale, allegro e pacifico. Il Cairo sfiora 15 milioni di abitanti, ed è cambiata rispetto alla città che io ho descritto nei miei romanzi, da quelli della “Trilogia del Cairo” ad altri come “I ragazzi del nostro quartiere” e allo stesso “Vicolo del Mortaio”. Non è più la città ingenua e sentimentale dell’epoca di Oum Kalthoum. Il mio lavoro oggi continuo a farlo, anche se scrivo ormai solo racconti brevi pubblicati a puntate su “Al Ahram”, principale quotidiano del Cairo. Ho il diabete e una fastidiosa malattia agli occhi che non mi permette di concentrarmi sui fogli per più di due ore al giorno, ho più di 80 anni. Mentre scrivo ascolto le cassette di Beniamino Gigli e Luciano Tajoli. Vivo al piano terra di un palazzo che si affaccia su Shari El Nil, il lungonilo. Il mio appartamento l’ho acquistato alla fine degli anni 50, quando mi sono sposato con Atiat Allah. Ecco la storia dello scrittore egiziano, tratta da “Mondi Lontani” n.4- Febbraio 1998 Il più noto scrittore egiziano è nato al Cairo nel 1912 (o 1911) e iniziò pubblicando racconti e novelle diventando noto con due romanzi, “Khal al-Khalili” (1941) e soprattutto “Vicolo del Mortaio” (1947), storia corale degli abitanti di un quartiere del Cairo durante la guerra. Dopo la trilogia “Il palazzo del desiderio”, nei romanzi successivi (ne ha scritti più di 40 o 60) racconta storie della gente egiziana: “Il ladro dei cani” (1962). Nella sua famosa trilogia ripercorre la storia di una famiglia musulmana egiziana della borghesia dal 1917 al 1952. La trilogia letteraria è caratterizzata dalla rappresentazione realistica della vita sociale e politica, con particolare riferimento alle questioni legate alla condizione delle donne e dei prigionieri. Considerato il miglior romanziere della sua generazione, nel 1988 Mahfuz è stato insignito del premio Nobel per la letteratura, per aver dato forma ad una narrativa araba di portata universale, primo arabo ad aver questo riconoscimento. A lui si deve la rinascita della letteratura nel mondo arabo, cui l’autore fece guadagnare numerosi lettori sia in patria che all’estero. 20 Naghib Mahfuz è nato l’11 Dicembre del 1912 ed il 1957 ebbe origine la famosa trilogia: Palazzo dei desideri, Tra i due palazzi e Vicolo dello zucchero. Ognuno intitolato con il nome di una strada o di una piazza del centro storico del Cairo. Alcuni Libri di Naghib Mahfuz: Il nostro quartiere Miramar Vicolo del mortaio Tra i due palazzi Il ladro dei cani Il tempo dell’amore Il Palazzo del desiderio Il Rione dei ragazzi La Via dello zucchero Notti delle mille e una notte Chiacchere sul Nilo 21 SPECIALE L’ISOLA DI PASQUA Introduzione di Willy Quella mattina il Capitano Jakob Roggeveen, olandese, non credeva ai propri occhi. Da una piccola isola non segnata sulle carte, decine di enormi teste di pietra sembravano osservarlo dalle loro orbite vuote. Era il giorno di Pasqua 1722: almeno non ci sarebbe stato da arrovellarsi per trovare un nome alla terra appena scoperta. Sperduta nell’Oceano Pacifico a 3700 Km dalla costa del Cile, l’Isola di Pasqua nasconde, nei suoi 400 chilometri quadrati di superficie, un gran numero di misteri e forse molti non sarebbero tali se, nel 1862, trafficanti di schiavi peruviani non avessero deportato gran parte dei suoi già scarsissimi abitanti. Quando, infatti, si cominciò a studiare l’isola da un punto di vista antropologico e storico, la sua struttura sociale era completamente distrutta, e l’origine della sua scrittura dimenticata insieme con quella del Moai , i grandi volti di pietra. Tutte le (poche) informazioni che ora possediamo sull’isola giungono da una tradizione ormai confusa e contraddittoria. Secondo gli isolani superstiti, nell’isola abitavano due differenti razze: le Orecchie Lunghe, che provenivano dall’est, e le Orecchie Corte, che venivano dall’ovest. Le Orecchie Corte erano sottoposte alle Orecchie Lunghe, finchè, in una data situabile tra il 1680 e il 1774 (anche dopo la sua scoperta i visitatori dell’isola furono pochissimi e non esistono notizie certe sulla cronologia degli avvenimenti) le Orecchie Corte si ribellarono, massacrarono le Orecchie Lunghe e abbatterono gran parte dei Moai. E passiamo ai misteri. Chi erano queste due fazioni? Con ogni probabilità provenivano da aree diverse del Pacifico e appartenevano a ceppi etnici differenti; ma perché si erano rifugiati proprio in quella piccola isola, e come mai erano rimasti così in pochi? Chi aveva edificato i Moai, a che scopo e con che mezzi? La scultura dell’Isola di Pasqua può essere divisa in tre periodi di cui il primo, forse, inizia intorno al 300 d. C. Allora l’architettura assomigliava a quella di Tiahuanaco, ed era caratterizzata da statue di media grandezza e osservatori solari. I “testoni” (secondo periodo) cominciarono ad apparire intorno al 1100; erano e sono tutt' ora appoggiati su piattaforme chiamate Ahus, spesso costruite con pietre ottenute abbattendo gli osservatori (il terzo periodo è associato con il culto di un Diouccello, rappresentato in diverse piccole sculture di legno e di pietra). Il Moai più grande è alto venti metri e pesa circa 82 tonnellate. Come poteva un popolo assai poco sviluppato tecnologicamente costruire simili colossi? Per quanto riguarda la scrittura (chiamata Rogo Rogo , costituita da simboli e mai decifrati), perché presenta sconcertanti analogie con i segni che compaiono su certi antichi sigilli ritrovati nella Valle dell’Indo in Pakistan? 22 Inutile dire che questi misteri hanno scatenato la fantasia di molti: Per alcuni l’Isola di Pasqua avrebbe fatto parte del continente Mu (vedi “Mondi lontani”n. 9). Dopo la distruzione i sopravvissuti (appartenenti, appunto, a vari ceppi etnici) vi sarebbero rimasti isolati. E la scrittura proprio la stessa usata nella valle dell’ Indo, in quanto Mu costituiva una specie di ponte sul Pacifico come Atlantide lo costituiva sull’Atlantico. In realtà qualche mistero dell’Isola di Pasqua è stato svelato. Nel 1955 l’esploratore Thor Heyerdahl (quello del Kon Tiki) riuscì a mettere in piedi un Moai in diciotto giorni, con l’aiuto di dodici nativi e, come unici strumenti, tronchi e pietre. E’ dimostrato, dunque (ma non è detto che sia successo realmente), che anche la modesta tecnologia locale avrebbe potuto realizzare quelle opere imponenti. E’ recentissima, invece, la scoperta della causa della scarsità della popolazione dell’Isola. Studiando pollini fossili, alcuni ricercatori hanno rilevato che, secoli addietro, essa offriva tutti i necessari mezzi di sussistenza; successivamente l’eccessivo sfruttamento dei campi, l’uso indiscriminato del legno delle foreste, i numerosi incendi appiccati durante le guerre locali ne hanno distrutto completamente l’equilibrio ecologico, riducendo alla fame i suoi abitanti. Un importante monito che ci viene da una piccola isola sperduta del pacifico. Per saperne di più sull’Isola di Pasqua, vi rimandiamo alla visione del Film “Rapa Nui” (che è il vero nome dato dai nativi alla loro isola), disponibile in videocassetta, e del quale abbiamo parlato su “Mondi lontani”, e alla lettura dei seguenti libri: -“Aku Aku” di Thor Heyerdahl (Sugar) -“L’Isola di Pasqua” di Giovanna Salvioni (Xenia) -“La misteriosa Isola di Pasqua” di Alfred Metraux (Sugar) Esiste anche un sito internet ove sono raccolte le informazioni per conoscere “L’ombelico del mondo”, uno dei posti più affascinanti del mondo: www.netaxs.com/ trance/rapanui.html 23 Nel numero scorso abbiamo pubblicato alcuni Siti sul Marocco, eccone il seguito. SAVORING MAROCCO (http: //www.bpe. com/travel/africa/index. html) Per meglio assaporare la cucina marocchina un bell’articolo con consigli sui cibi da gustare, su alcuni ristoranti a una ricetta per il couscous Beidaoui da provare subito per cominciare ad ambientarsi. MARRAKESH EXPRESS (http: //uslink. net/ddavis/) Un’introduzione agli spendidi tessuti marocchini. Questo sito è anche un negozio, non ve lo segnalo per comprare ma per rendervi conto della varietà e dei prezzi. CITY NET (http: //city. net/countries/marocco/) L’Excite ci offre oltre al meteo e alle informazioni generali, links con il World Fact Book e con quasi tutti gli altri siti menzionati, badate il virtual tour è deludente. ARAB NET (http: //www. arab. net/tunisia/tunisia contents. html) Il sito offre molte notizie interessanti sia sulla storia che sui costumi, soprattutto perché provengono da un punto di vista diverso dal nostro. Buona la sezione gastronomica e le informazioni sui luoghi da visitare. Queste pagine rappresentano la più grande risorsa in rete dedicata all’universo arabo. Per saperne di più usate i collegamenti del tappeto magico. ARAB IT (http: //www. arab. it) Questo sito italiano è molto utile per conoscere gli aspetti culturali, economici e sociali del mondo arabo. MAGHREB NET (http: //www. maghreb. net) Questo sito offre tanti servizi, tra cui una guida alle risorse online relative all’Africa e al Medio Oriente. TUNISIAONLINE COM (http: //www. tunisiaonline. com) “Tunisia online” è una grande risorsa soprattutto (ma non solo) per il turismo in Tunisia. 24 SAUDINFO COM SA (http: //www. saudinfo. com. sa) L’Arabia Saudita vi viene presentata in tutto il suo splendore in questo sito; non perdetevelo! LEBANON ONLINE COM (http: //www. lebanon-online. com) Venite a conoscere il Libano, il paese che sta cercando di risorgere dopo anni terribili di guerra. I-CIAS COM (http: //i-cias.com/e.o/leslex htm) Per sapere tutto sull’Oriente. Caribmusic com (http: //www. caribmusic.com) Per gli appassionati di musica brasiliana, caraibica e cubana, con le indicazioni delle feste e dei migliori gruppi in azione. PROGRAMATIC IT (http: //www.programatic.it/websurf/dojo) ARTI MARZIALI PER PRINCIPIANTI GLOBALSERVE NET (http: //www.globalserve.net/inks/MAIN.htm) SCUOLE E ALTRO