Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven Tesi 28 Haydn Mozart Beethoven Questi tre grandi compositori furono i protagonisti del periodo classico Lo stile classico Perfetto equilibrio tra forma e contenuto, unità nella molteplicità, universalità dell'espressione e compiutezza stilistica. Sono questi i termini con i quali il critico musicale Wendt (1783- 1836) definì il periodo del classicismo. Con il periodo classico, si designa il periodo della storia musicale che va dal 1750 al 1810 circa e vide la città di Vienna il centro di maggiore interesse e diffusione. Il terreno su cui si diffonde il Classicismo fu il periodo Galante, che era fondato sull'immediatezza comunicativa. I compositori alla fine del settecento, sperimentarono anche la libertà dai mecenati, i quali continuavano comunque ad esistere e finanziare le opere. Ma iniziò a formarsi anche il senso maggiore di libertà artistica, e il compositore fu quindi in balia del gioco alterno di domanda e di offerta, con la mediazione dell'editoria. In ogni caso però, mai al compositore avrebbe sfiorato l'idea di realizzare un opera fine a se stessa senza committenza o senza comunque un fine o un evento. La benestante e colta classe borghese, dimostrò un accresciuto interesse verso la musica creando quindi nuovi impulsi alla vita musicale. Vi erano le società musicali, che divennero istituzioni sempre più importanti, ed inoltre si diffusero sempre di più le copie stampate. Con l'aumento del numero degli intenditori, si fece strada anche, la tendenza a privilegiare un numero minore di opere strumentali, ma di maggiore originalità. Si passò anche in un certo qual modo, a privilegiare l'individualità del compositore con il concetto di genio. 1 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven La forma sonata Un procedimento compositivo, che fu molto adoperato nel periodo classico, è la cosiddetta forma sonata. La forma sonata, è di norma adoperata nei primi movimenti di una qualsiasi composizione strumentale, sia solistica come le sonate, che cameratistica, come i quartetti e i quintetti d'archi, oltre alle sinfonie e concerti solistici. Il primo ad esporre lo schema di questa forma, fu il boemo Antonin Recha (1770-1836). Con lui che fu attivo a Vienna e Parigi, studiarono anche Berlioz e Liszt. La teorizzazione della forma sonata, scritta da Recha, avvenne nel Traitè de Melodie dove espose una serie di norme da seguire per realizzarla. Si passava da un primo tema, sul grado di tonica, ad un secondo tema sul grado di dominante seguito da una parte definita sviluppo, e poi dalla ripresa della prima sezione. Queste regole furono poi ampliate da Adolf Bernard Marx (1795 -1866) nel suo trattato L'insegnamento della composizione musicale. Marx definì le seguenti parti della forma sonata: Esposizione, dove il tema veniva esposto, veniva poi modulato sul grado di dominante, attraverso una struttura direzionale definita ponte modulante, allontanandosi quindi dalla tonica, oppure si modulava in relativa maggiore o minore, prima della conclusione. Sviluppo, dove il tema viene elaborato e variato in tonalità diverse, e si crea dunque una sorta di movimento e tensione, che prepara alla fase successiva di ripresa. Talvolta vi si può inserire una sorta di falsa ripresa con un breve cenno del tema iniziale, sulla tonalità della tonica oppure in tonalità diversa da essa. Ripresa e coda, dove il tema iniziale viene riesposto nella tonalità di tonica e poi seguito da una coda che conclude l'esecuzione. Il compito della ripresa, è quello di risolvere creando stabilità, i temi dello sviluppo. La ripresa però, non era una ripetizione pura e semplice dei temi espressi nell'esposizione, ma va piuttosto considerata, come una reinterpretazione degli schemi dell'esposizione, sulla quale è ovviamente basata. La ripresa, viene inoltre estesa mediante una coda dove si riafferma il tema iniziale. Un altro tipo particolare di forma sonata, è il cosiddetto rondò-sonata. Nel rondò-sonata il ritornello viene riesposto tra l' esposizione e lo sviluppo, e poi nuovamente il ritornello viene esposto nella coda. Ne è un esempio, il finale della Sinfonia Concertante in Mi bemolle Maggiore di Mozart, o anche il finale del Quintetto d'archi in Sol minore K 516 di Mozart. 2 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven Haydn Franz Joseph Haydin (1732-1809), diede un contributo fondamentale per la formazione dello stile classico, e va classificato tra i massimi compositori di tutti i tempi. Nel corso del suo percorso creativo che durò oltre 50 anni Haydn, si dedicò contemporaneamente a diversi generi di composizioni, scrisse, infatti, opere serie, comiche, quartetti d'archi, sonate per pianoforte e cantate, sinfonie, concerti per un totale di quasi 1000 composizioni. La sua opera, può essere considerata come ultimo grande frutto del mecenatismo musicale. Haidyn, fu un supremo maestro del quartetto d'archi e portò il genere della sinfonia all'apice della perfezione quanto ad ampiezza e profondità di scrittura orchestrale. Il suo prestigio raggiune presto tutta l'Europa. La sua grande ascesa, coincide per altro con la fioritura dell'editoria musicale a partire dal 1780, sia a Vienna che nelle altre capitali europee. Haidyn Nasce a Rohrau, nell Austria sud orientale, da una famiglia di assai modeste condizioni sociali. La sua formazione musicale, avvenne nella scuola corale della cattedrale di Santo Stefano a Vienna sotto la guida di George Reutter fin dal 1739. Successivamente dopo aver compiuto i 18 anni, studiò e suonò in varie orchestrine da ballo e compose su commissione varie messe e pezzi strumentali. Nel 1750 conobbe il maestro napoletano Nicola Porpora, presentatogli dal poeta Pietro Metastasio, e da Nicola Porpora apprese le cognizioni musicali dello stile italiano. In seguito lavorò presso il conte von Morzin dove compose le prime sinfonie, e poi compose anche diversi divertimenti per vari strumenti. I divertimenti, erano delle composizioni non orchestrali per archi e fiati soli o insieme, articolati in 3 o 4 movimenti, caratterizzati da un ascolto facile e gradevole. Sono un esempio di ciò i Divertimeti a quattro Op.9, 17, e 20. Dal 1761 al 1790, fu assunto dal principe Anton Eszterhày, e poi alla sua morte dal figlio Nikolaus, prima come vice Kapellmaster e poi come Kapellmaster. Qui ebbè a disposizione di un gruppo di cantanti e abili strumentisti, e compose sinfonie quartetti d'archi e musica da camera. lavorò dunque al Palazzo di Hesterhazà, dove organizzò anche rappresentazioni di opere di altri autori come Cimarosa ,Paisiello, Sarti e Gluk, e questo gli permise di aggiornarsi costantemente. 3 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven I quartetti Il quartetto d'archi, veniva considerato come una sorta di conversazione seria, ed era un genere musicale adatto ad una elitè di intenditori. Hadyn, fu un esempio da seguire per tutti, nella composizione di questo genere strumentale. Hadyn, ha il merito di distribuire il materiale sonoro, su tutti gli strumenti e su tutte le parti, utilizzando ampiamente la struttura contrappuntistica. Questo non solamente sul primo violino, come facevano i compositori di quartetti d'archi a lui precedenti, (come i vari Sammartini, Boccherini, Sacchini ecc...) ma dunque su tutta l'orchestra. Una particolare importanza, inoltre, assume la sezione di sviluppo, che in alcuni casi è addirittura più estesa dell' esposizione, come il primo movimento del Quartetto n.5 dell'Op.17 dove una profonda emozione prevale sugli adagio dove riscontrano successioni armoniche. In questi quartetti Haydn si serve della complessa struttura della fuga, a due o tre soggetti, per dare rilievo ai movimenti finali. Dopo l'Opera 20, compose nel 1781 i quartetti dell Opera 33, caratterizzati principalmente dalla forma sonata per i primi movimenti, costituiti da minuetti sotto il nome di scherzi o scherzando, e da un tempo veloce, oltre che da una trasformzaione del finale, in un movimento orecchiabile quasi di sapore popolare. Le sinfonie Non meno importante, fu il contributo di Haydn nel portare lo stile sinfonico alla graduale definizione, ed una complessità assai elevata. Sono documentate ben 107 sinfonie, divise principalmente nei periodi di Eszterhàza, e quelle Londinesi. Nelle sinfonie di Hadyn c' è una ricerca costante di mutazioni dinamiche e sorprese improvvise, con pause insapettate e complesse mescolanze armoniche, insieme a repentini accenti. Fu l'unico compositore settecentesco a comporre una sinfonia in Fa diesis min. la n.45, chiamata Sinfonia degli Addii del 1772. Numerosi sono gli interventi concertanti e solistici come l'Adagio della Sinfonia n. 36 che è un movimento per violino e violoncello solo sotto l'influsso di Vivaldi. Alcune sinfonie furono composte come ouverture e intermezzo di commedie. Fu inoltre tra i primi compositori ad introdurre il corno inglese nella sinfonia n.22 Alcune sue sinfonie, sono caratterizzate da imprevedibili mutazioni e sorprese, con ad esempio motivi di fanfara. Ciò è riscontrabile soprattutto nell'Andante della Sinfonia in La maggiore n. 65 del 1773, con il cosiddetto stile Strum und Drang ovvero tempesta e impeto. A partire dagli anni '80 del Settecento, Haydn riuscì a promuovere in tutta Europa le sue sinfonie, e 4 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven proprio in questo periodo scrisse le sinfonie Parigine, che debbono la loro nascita alla committenza della Lage Olympique della massoneria di Parigi, a cui Haydn fu affiliato insieme anche a Mozart e Beethoven. Sono di questo periodo le Sinfonie dalla 82 alla 87 e sono caratterizzate da un tipo di orchestrazione più raffinata e dalla costente ricerca di effetti nuovi. Ebbe successivamente anche un periodo londinese, dove compose 12 Sinfonie dalla 93 alla 104, per le Hanover Square Rooms,e questi lavori rappresentano una magistrale orchestrazione del genere sinfonico classico, come in particolare la Sorpresa n.94, o la Militare n.100, o l'Orologio, n.101. Haydn aumenta inoltre l'orchestra fino a 60 elementi. I lavori più importanti della maturità creativa di Haydn sono i Due grandi Oratori della Creazione Die Schopfung, e le Stagioni Die Jahreszeite, ispirati agli oratori di Handel. Di particolare effetto, sono i passi strumentali degli oratori, che hanno un forte carattere illustrativo come quello della Creazione, nella scena del Caos, dove l'armonia stupisce per la sua modernità, e nei brevi preludi orchestrali, che introducono ciascuna delle Stagioni, come ad esempio gli accordi aumentati del preludio dell' Inverno. Haydn, scrisse anche opere serie come l'Armida del 1783 e opere buffe, come lo Speziale del 1768, le Pescatrici del 1769, il Mondo della luna del 1777, tutte su libretto di Goldoni. Mozart La carriera artistica di Wolfgang Amadeus Mozart, si svolse ininterrottamente nell'arco di poco meno di trent'anni, un periodo eccezionalmente lungo considerando chè è vissuto solamente 35 anni. Mozart, compose per tutti i generi, e il suo sviluppo artistico fu facilitato dalla straordinaria capacità che aveva, nell'apprendere e nell'assimilare ogni tipo di musica. Fin dalla prima infanzia fu dotato di una sensibilità e una prodigiosa memoria musicale, oltre ad un orecchio infallibile e grandi capacità improvvisative sia con il violino, sia per i strumenti a tastiera. La conoscenza dell'arte italiana, francese, tedesca e della musica di Hadyn, ed inoltre i viaggi nei maggiori centri europei, furono determinanti per la sua maturazione musicale. Mozart fu assai famoso in vita, ma più per le sue doti di esecutore, che di compositore. Raggiunse il successo come compositore solo poco tempo prima della morte. 5 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven La vita di Mozart, si articola in tre fasi fondamentali: dal 1762 al 1772, che è il decennio della formazione e di fama come fanciullo prodigio. Dal 1772 al 1781, è il periodo dei suoi primi capolavori fino al distacco da Salisburgo. Dal 1781 al 1791, è il periodo della maturità a Vienna. Wolfang Amadeus Mozart (1756-1791), nasce quindi a Salisburgo, centro particolarmente ricco di occasioni e di vita musicale. Leopold Mozart suo padre, era un abile violinista, ed anche il vicemaestro di Cappella della corte del principe di Salisburgo. Mozart debuttò in pubblico fin dalla età di 5 anni. La prima opera stampata è del 1764 e sono le Quattro sonate per violino e pianoforte K. 6 - 9 e le prime sinfonie K. 16,19 e 22, tutte articolate in tre movimenti. Nel 1769 scrisse poi il dramma giocoso La finta semplice, oltre alle sinfonie in quattro movimenti, la K. 43,45 e 48. Compì dunque i viaggi in Italia, tre in totale, dove conobbe tra gli altri anche N.Piccinni e Sammartini , e fece concerti nelle maggiori città Italiane. Fu inoltre poi Konzertmeister dell'orchestra di corte di Salisburgo. Nel 1773, sempre accompagnato dal padre, andò a Vienna dove conobbe la musica di Haydn, e scrisse poi i cinque concerti per violino e orchestra K. 207, 211, 216, 218, 219, e le prime sei sonate per pianoforte, K.279-284. Fece concerti e viaggi anche a Mannheim dove conobbe la disciplinata Orchestra di Mannheim paragonata ad un esercito di generali, per la grande abilità dei strumentisti, Mozart andò poi anche Londra e Parigi, dove in questo viaggio perse la madre. Gli ultimi dieci anni di vita li trascorse a Vienna, rompendo i rapporti con la corte arcivescovile di Salisburgo, per via dei forti contrasti, che aveva con il principe Arcivescovo Colloredo, il quale accusava Mozart di troppe libertà e troppi periodi di assenza. A Vienna si affermò come pianista nella Augarten -Saal, ma soprattutto anche, nelle riunioni private del barone von Swieten. Gli ultimi lavori di notevole entità contrappuntistica sono la Sonata per pianoforte in Re Maggiore K.576, e la Fuga per due pianoforti in DO maggiore K.426 e anche l'ultimo movimento della Sinfonia in DO maggiore K.551 cosiddetta Jupiter. Il contatto più prezioso lo ebbe con Haydn, che non solo gli concesse l'amicizia ma anche la sua stima e ammirazione. Mozart dedicò a Haydn i sei Quartetti per archi dell op.10. Grandissimo successo ebbe nel 1782, con il Singspel Il Ratto del Serraglio, oltre alle altre opere come l'Idiomeno, il Flauto Magico e il Don Giovanni. 6 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven Si sposò con Costanze Weber, e poi si legò alla massoneria, ma finì la sua vita con sporadici successi e morì ammalato di vaiolo nel 1791, e la sua ultima composizione fu Il requiem. La sua morte, fu anche da alcuni attribuita ad un avvelenamento presumibilmente causato dal musicista Salieri il quale sarebbe stato gelosamente invidioso di Mozart. Ma quest'ipotesi è da escludere, poichè i rapporti tra i due compositori erano invece buoni, inoltre a qual tempo Salieri godeva di un successso e di una fama superiore a Mozart, ed inoltre lo stesso Mozart, fu affascinato dalle composizioni di Salieri, ed anche influenzato da esse, come ad esempio l'opera buffa La grotta del Trofonio del 1785 di Salieri. Secondo l'uso viennese del tempo delle persone non ricche, il suo corpo fu sepolto in una fossa comune. Beethoven Sicuramente Ludwig van Beethoven, è il più ammirato compositore della storia della musica occidentale. Tra il largo pubblico, infatti, è sicuramente il musicista più famoso forse di tutti i tempi, e non a caso proprio da una sua sinfonia e precisamente la Nona, è stato tratto L'Inno alla Gioia come Inno dell Unione Europea. Persino l'aspetto fisico è familiare ai non esperti, e il Titano di Bonn cosi viene definito, è caratterizzato da una chioma leonina e un ampia fronte è dunque molto riconoscibile. L'immagine di Beethoven, era quella di un uomo conscio del proprio intimo valore, in lotta contro un crudele destino eppure combattivo. La sua figura si fa ricordare come il poeta dei suoni. La musica del suo tempo Nel periodo rivoluzionario francese, la musica ebbe un importanza per il costume e la fruizione di essa. La musica era un elemento essenziale di decorazione delle feste e delle cerimonie pubbliche, che si tenevano all'aperto nelle strade e nelle piazze di Parigi. Le feste servivano all'esaltazione dell'entusiasmo patriottico e suscitavano largo consenso delle masse. Era dunque un mezzo di propaganda. Tra i componimenti che vennero scritti per gli eventi rivoluzionari troviamo marce, musica militare e canti di ogni genere, inni e cantate funebri. Si crearono dunque grandi masse sonore destinati agli spazi esterni. 7 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven Le composizioni, erano costruite sui gradi di tonica e dominante, e poche erano le modulazioni. Il canto rivoluzionario più noto è sicuramente La Marsigliese scritto da Lisle. Inoltre si aprì a Parigi la Scuola di Musica della Guardia Nazionale. In opere come la Terza e la Quinta sinfonia, Beethoven adottò il tono monumentale della musica francese del tempo. La musica di Beethoven specie quella sinfonica, fu ritenuta capace di esprimere l'inesprimibile. Alla sua morte lasciò, una quantità enorme di materiale compositivo, sia manoscritti finiti che anche piccoli schizzi, dove annotava le idee, cioè degli abozzi preparatori su cui poi sviluppava la stesura definitiva, dopo un lungo procedimento di elaborazione e selezione, che lo portavano al compimento dell'opera. Ognuna delle nove sinfonie richiese un lungo periodo di gestazione, si parla di 10 anni circa ad esempio per la Nona Sinfonia. A differenza quindi di Haydn e Mozart, che componovano molto più rapidamente, Beethoven era molto più analitico e più lento nel comporre. La vita di Beethoven Beethoven (1770-1827) nacque a Bonn, dove vi trascorse la giovinezza. In quegli anni Bonn, era una città ricca di eventi con anche la rappresentazione di opere dei compositori italiani e francesi, come Sacchini, Paisiello, Cimarosa Gossec e Grètry, e circolavano chiaramente le opere di Mozart e soprattutto Haydn. Il nonno di Beethoven era maestro di cappella e suo padre invece era il tenore di corte di Bonn. Fece i suoi studi musicali con Christian Gottlob Neefe, che gli insegnò il Clavicembalo ben temoerato di J.S.Bach. Divenne poi maestro al cembalo e organista e violinista di corte. A 22 anni si trasferì a Vienna, dove proseguì gli studi di composizione e dove restò per il resto della sua vita. Quì ebbe come maestro Haydn, ed in seguito anche Antonio Salieri. Inizialmente, fu apprezzato più come esecutore virtuoso che come compositore, e comunque, riusci ad affermarsi grazie, anche alle composizioni dedicate ai vari principi come Waldstein, a cui dedicò la Sonata in Do maggiore per pianoforte, ed anche il principe Lichnowsky. Lentamente il suo prestigio aumentò e le sue composizioni furono edite e diffuse in tutta l'Europa permettendogli così una cospiqua rendita. Nel 1808 Girolamo Bonaparte, fratello di Napoleone, aveva offerto il posto di maestro di cappella a Kassel. Ma per evitare il suo trasferimento i tre piu altolocati protettori di Beethoven, l'arciduca Rodolfo d'Asburgo, il principe Lobkowitz e il principe Kinsky, decisero di garantire al compositore una rendita per farlo restare a Vienna. 8 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven Il periodo più critico della sua vita, lo ebbe tra il 1798 e 1804, quando oltre ad aver accumulato debiti, si ammalò all'orecchio fino a perdere l'udito completamente nel 1822 Durante questo periodo di angoscia e isolamento, sia sociale che chiaramente acustico, si dedicò completamente alla composizione. Non si sposò ed ebbe comunque una vita alquanto disordinata che lo portò alla morte nel 1827. La musica di Beethoven La sua musica è da considerare come parte ed estensione dello stile classico viennese, e quindi Mozart ed Haydn, ma permeò lo stile dei predecessori infondendogli maggiore fantasia e qualità espressiva. Spesso si trovano dualismi tematici con temi sulla tonica, messi in contraddizione con quelli sulla dominante, in una sorta di dualismo melodico, che poi si risolve nel finale. Le sue opere si possono classificare in tre periodi : - Il primo periodo dal 1782 al 1802 quando viveva a Bonn e fino ai primi anni di Vienna. Tra le opere più significative composte in questo periodo, figurano le prime due sinfonie, oltre alle Sonate per pianoforte dall' Op.2 fino all Op.31. Figurano poi i sei Quartetti d'archi Op.18 e i Trii per pianoforte violino e violoncello Op.1, le Sonate per violino e pianoforte Op.12-30, e i primi tre concerti per pianoforte e orchestra. - Il secondo periodo dal 1803 al 1815, comprende le sinfonie Terza, Quarta, Quinta, Sesta, Settima, e Ottava. Poi anche l'opera Fidelio. Sempre a questo periodo appartengono le sette Sonate per Pianoforte dall'Op.53 Waldstein, fino all'Op.90, oltre ai Quartetti per Archi Op.59, e Op. 74 e Op.95. Ci sono poi anche le Sonate per violino e pianoforte Op.47 e Op.96 e i Concerti per pianoforte e orchestra n.4 e 5 e il Concerto per violino e orchestra Op.61 - Il terzo periodo dal 1816-al 1826, comprende la Nona Sinfonia, poi le ultime cinque Sonate per Pianoforte, dall'Op.101 fino all'Op.111, i Quartetti per archi Op.127,130,131,132,135, le 33 Variazioni su un valzer di Diabelli Op.120, e la Grande fuga Op.133 9 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven primo periodo Il primo periodo, si contraddistingue dall'esplorazione delle strutture formali dei suoi predecessori, e le sue composizioni a quattro movimenti per violino e pianoforte sono caratterizzate da passaggi brillanti. Tra il gruppo di sonate di questo periodo spiccano la Sonata in Fa maggiore Op.24 definita La Primavera per la sua vena lirico-sentimentale, e la Sonata in DO minore Op.30 n.2 , che si caratterizza per un tono cupo ed eroico, dalle tonalità decisamente sinfoniche. Il pianoforte fu lo strumento principale per la composizione di Beethoven, e le sue forme – sonate, si accostano a quelle di Haydn Mozart e Clementi. Clementi, era assai apprezzato da Beethoven, e soprattutto le Variazioni su un Valzer di Diabelli n.16 e 17, sono assai influenzate dall opera di Muzio Clementi. Le prime quattro sonate Op.2 e Op.7, sono decisamente lunghe, con quattro movimenti. I primi movimenti di esse hanno una forma sonata di ampie dimensioni, ed esposizioni ritmiche con effetti sincopati e contrastanti e passi modulati inaspetteati. Tutti questi elementi sono presenti ad esempio, nella Sonata in La Magg. Op.2 n.2 Tipico della scrittura orchestrale di Beethoven, è lo stile spezzato, dove il filo della melodia corre tra uno strumento all'altro, sono un esempio di ciò l' Allegretto della Settima sinfonia e i primi movimenti della Terza e della Quinta sinfonia. Il secondo periodo Al secondo periodo appartiene la Quinta sinfonia, e il modo di comporre di Beethoven prevedeva un'enfasi speciale riservata allo sviluppo, che viene allungato decisamente superando anche la durata dell'esposizione. Ed anche la coda era assai lunga nelle sue forma-sonate. Nel secondo periodo inoltre, le sue opere, sono caratterizzate da una spinta enfatica di monumentale grandiosità, seguendo lo stile francese di fine Settecento, definito anche stile eroico. Vi quindi è un ampia dilatazione delle strutture compositive, con una estrema elaborazione logico tematica. C'è anche una forte tensione drammatica con accellerazioni e successive distensioni ritmiche. C'è inoltre spesso, un ricorso a procedimenti e tecniche modulanti poco ortodossi, con movimenti in tonalità distanti come l'Introduzione della Quarta Sinfonia e il Finale dell'Ottava Sinfonia. La Terza Sinfonia definita Eroica, è caratterizzata da un inizio di forma sonata di grandi proporzioni. Il primo movimento, inizia con una cellula melodica semplice, che poi viene trasformato, elaborato e modificato, in una forma di inesauribile creatività. 10 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven Al posto del movimento lento, in questa sinfonia utilizza una Marcia Funebre e ciò, è uno dei caratteri più innovativi di questa opera. La Quinta Sinfonia in Do minore acquistò la reputazione della Sinfonia Beethoveniana per eccellenza e fu questa una delle opere che maggiormente influenzò il periodo romantico. Il primo tempo vive in funzione della successione ritmica di pausa -croma-croma-croma- minima. La Sesta Sinfonia in FA magg. definita Pastorale prosegue sulla linea della tradizione settecentesca, che mirava a ritrarre scene pastorali o a suggerire i sentimenti nati dal simbolico idillio con la natura (come Vivaldi e i due Oratori di Haynd). Haydn, cerca però di non essere solamente descrittivo, ma vuole comunque esprimere un sentimento e non solo descrivere immagini in musica. Di questo periodo sono anche i Quartetti per archi Op.59 Razumovsky caratterizzati da vari effetti e procedimenti inediti e registri estremi di notevole difficoltà esecutiva. Il terzo periodo Riguarda l'ultimo decennio della sua vita, caratterizzato dal peggiorare della malattia all'udito, dove cercò di sperimentare nuovi modelli creativi. Le sue ultime composizioni, tendono più ad avviare il periodo successivo e non appartenere più quindi al periodo classico. Lo stile di queste opere, è caratterizzato da un'esplorazione quanto mai intensa della scrittura contrappuntistica ed anche da una maggiore attenzione per i procedimenti della variazione. La fusione di fuga, forma sonata e forma variazione, costituisce uno dei tratti fondamentali del tardo pensiero musicale di Beethoven. In questa fase, infatti, la cellula melodica utilizzata, è considerata più come una forma astratta di fondo, che un tema vero e proprio. Le sue ultime opere, sono dunque caratterizzate da una sorta di melodia molto estesa simile alla melodia infinita wagneriana, come ad esempio la Sonata per pianoforte in LA magg. Op.101. Utilizza, inoltre, ritmi sincopati e anticipazioni per donare maggiore espressività. Episodi di massima frenesia e tensione, sussuguiti immediatamente da passaggi di semplicità assoluta e massima distensione, come il Primo movimento della Sonata per pianoforte Op.109. Utilizza spesso registri estremi del pianoforte, senza suoni intermedi, con salti dall'uno all'altro per creare tensione, come il Primo tempo della Sonata per pianoforte Op.111. Fa ricorso anche a modulazioni verso tonalità distanti, con l'utilizzo di armonie di settima diminuita. C'è anche la Tendenza, a far eseguire senza nessuna interruzione, tutti i movimenti al fine di conferire un senso di maggiore continuità nel suo insieme, come il Quartetto d'archi Op.31. 11 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven La Nona Sinfonia in Re minore, è caratterizzata da un ritorno allo stile eroico monumentale. La Nona Sinfonia ebbe un grandissimo successo. I primi tre movimenti sembrano essere concepiti come preparazione al Finale trionfale. Il primo movimento, è costruito in forma sonata, con un motivo arpeggiato discendente creando un atmosfera indeterminata di attesa. Tutto il movimento compone poi di slanci maestosi, con ripetizioni di temi e relativi sviluppi di essi. Il secondo tempo, è caratterizzato dall'impetuoso ritmico dello scherzo. Il terzo tempo è caratterizzato dall' Adagio Andante, malinconico e nostalgico, in forma A - B - variazione di A - variazione di B La sinfonia si conclude con l'inconsueto finale, esaltato dall'Inno alla Gioia e l'introduzione delle voci umane. Esoterismo ed essoterismo Secondo il musicologo Dahlhaus, la Terza Sinfonia e la Sonata Op.31 n. 2, di Beethoven, furono significative per la cosiddetta Nuova Via, poichè tali opere, sfuggono a una griglia interpretativa della forma sonata rispettata in maniera stretta. Al contrario manca in tali opere un vero e proprio tema principale. La forma è quindi un processo di sviluppo continuo. Questa forma di sottigliezza compositiva viene definita da Dahlhaus esoterismo, cioè quasi nascosto e misterioso. Eppure le sue opere erano destinate ed avevano un grande successo del pubblico, quindi vi è una forma di essoterismo, nell'opera di Beethoven. Bibliografia: M.Carrozzo C.Cimagalli, Storia della Musica Occidentale Volume 2, Armando Roma 2008 pp. 356- 362, 379- 394, 395-407, 411-438 E.Surian, Manuale di Storia della Musica volume 2, Rugginenti Torino 2006 pp.289-297, 301-319, 337-370 E.Surian, Manuale di Storia della Musica volume 3, Rugginenti Torino 2006, pp., 6-45 12 Tesi 28 Haydn, Mozart, Beethoven 13