Nekrosius apre la stagione lirica del Petruzzelli Scritto da Nicola Delnero Giovedì 24 Gennaio 2013 17:31 Nekrosius è tornato in Puglia. Il regista lituano, dopo aver aperto l’anno scorso la stagione di prosa del Petruzzelli con Idiotas e aver presentato in anteprima mondiale al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi la sua Divina Commedia, torna al Petruzzelli con Ote llo , opera d’apertura della stagione lirica 2013, la prima curata da Carlo Fuortes, commissario in carica dal marzo 2012 con il difficile compito di risanare la Fondazione lirica. Per i meno esperti Eimuntas Nekrosius è uno dei registi più importanti in attività. Formatosi all’Istituto d’Arte Teatrale Lunačarskij, il regista lituano acquisisce fama mondiale già negli anni Ottanta, quando Arthur Miller, dopo averne visto a Vilnius Pirosmani Pirosmani (1981), lo definisce esplicitamente geniale. Di qui in poi la sua ascesa internazionale diverrà incontenibile. Il 28 gennaio 1998 il regista fonda il teatro-studio Meno Fortas. Già pluripremiato nella sua patria, il regista ottiene numerosi riconoscimenti internazionali come quattro Premi ABU, il Premio Europa Nuove Realtà Teatrali e il Premio Stanislavskij. 1/2 Nekrosius apre la stagione lirica del Petruzzelli Scritto da Nicola Delnero Giovedì 24 Gennaio 2013 17:31 Un pubblico estasiato ma allo stesso tempo sorpreso assiste alla rivisitazione di Nekrosius dell’opera musicata dal genio di Giuseppe Verdi su libretto di Arrigo Boito tratto dall’omonima opera shakespeariana. Chi si aspetta scenografie mastodontiche o d’impianto naturalista alla Zeffirelli (tanto per citarne uno a caso), è presto deluso. Chi si aspetta una recitazione tipica dell’opera lirica piena zeppa di cliché, anche. Il teatro di Nekrosius, soprattutto quello dell’ultimo periodo è essenziale e minimalista. Non c’è il porto, non c’è la città di Cipro, non ci sono le navi, non c’è il castello, ma un fondo nero e grigio davanti al quale si muovono gli attori con la loro gestualità minimalista, breve, ma di un’intensità disarmante. Il nero e il grigio saranno i colori dominanti, nero sarà anche il celeberrimo fazzoletto oggetto di discordia della tragedia. Gli eventi naturali saranno riprodotti con piccoli fasci di luce e con la musica. Il suono, da sempre autentico protagonista del teatro di Nekrosius, diventa in quest’opera il protagonista assoluto. L’opera si apre con Otello, generale dell’esercito veneziano, festeggiato dai suoi uomini per la conquista di Cipro. Otello è al culmine della sua vita militare e amorosa, essendosi da poco sposato con la nobile veneziana Desdemona. Una vita perfetta che farà, però, amplificare l’odio e l’invidia del suo alfiere Jago, già adirato nei confronti del suo generale per aver preferito Cassio a lui per ricoprire il ruolo di capo di squadra. Di qui partiranno i famelici piani di Jago che porteranno prima a mettere in cattiva luce Cassio, poi a far credere a Otello di una fasulla relazione tra il suo ex pupillo e la sua amata Desdemona. Solo Emilia nel finale riesce a smascherare Jago, ma a quel punto, come be noto, la tragedia si è già consumata. In questa rivisitazione di Nekrosius ottima è stata la direzione dell’orchestra della Fondazione Petruzzelli da parte della canadese Keri-Lynn Wilson. Ottimi anche gli interpreti, in particolare gli applauditissimi Clifton Forbis (Otello), Julianna De Giacomo (Desdemona), Claudio Sgura (Jago) e Francisco Corujo (Cassio), affiancati dal Coro della Fondazione Petruzzelli diretto da Franco Sebastiani e dal coro di voci bianche diretto da Emanuela Aymone. Il 22, 24, 27 e 29 gennaio si replica. Da non perdere assolutamente. 2/2