Notiziario della Federazione Mandolinistica Italiana Periodico Trimestrale - Anno XIX - n. 4 - Dicembre 2008 pagina 3 4-5 6 -7-8 9 - 10 - 11 11 SOMMARIO EDITORIALE “CARO PLECTRUM” ci hanno scritto: Liutai in Brescia Il giornalino dell’orchestra giovanile “Il Plettro” di Gardone Val Trompia CONCORSO RAFFAELE CALACE - 5° EDIZIONE GIUSEPPE MANENTE di Tiziano Palladino SIMONE SALVETTI, INCONTRI DI STUDIO 12 - 13 LIUTI, CHITARRE E MANDOLINI A BERGAMO 14 - 15 IL MANDOLINO DI STRADIVARI A PIADENA Testimonianze mandolinistiche cremonesi 16 - 17 - 18 - 19 - 20 21 MANDOLINI DI PACE - Vittorio Veneto 18-19 Ottobre 2008 in occasione del 90° Anniversario della fine della “Grande Guerra “ L’INSEGNAMENTO DEL MANDOLINO PRESSO LE SCUOLE ELEMENTARI DEL FIULI-VENEZIA GIULIA di Christine Teulon 22 - 23 SONATE ITALIANE DEL SEI E SETTECENTO PER MANDOLINI E STRUMENTI A PIZZICO NEGLETTI 24 - 25 LA CHITARRA IN ITALIA NELLA PRIMA META’ DEL NOVECENTO di Simona Boni 26 UN COMPOSITORE ITALIANO VINCE IL PRIMO PREMIO AL CONCORSO INTERNAZIONALE “CIUDAD DE LOGRONO” 27 DEDICATO A DIMITRI NICOLAU di Cristina Caldarola 28 9° MEETING DI EGMYO In copertina: dipinto di Maryam Baktiari (Iran) realizzato in occasione delle giornate vittoriesi dedicate al 90° Anniversario della “Grande Guerra”. Plectrum - Notiziario trimestrale della FMI Autorizzazione del Tribunale di Treviso del 09.05.2005 - Reg. n. 13 ANNO XIX - n. 4 - Dicembre 2008 Direttore responsabile: Michele De Luca Redazione: 31029 Vittorio Veneto /TV - Via S. Mor, 28 tel. 0438.560860 - e-mail: [email protected] Realizzazione grafica: Paola Checchi 2 Dicembre 2008 Plectrum viene inviata ai soci FMI in regola con il pagamento delle quote di iscrizione annuale. Soci individuali euro 15,00 Soci collettivi euro 100,00 Versamento su ccp 37243722 intestato a: FMI - Via S. Mor, 28 - 31029 Vittorio Veneto /TV EDITORIALE C ari lettori, su segnalazione del presidente dell’Orchestra “Il Plettro” di Gardone V.T. apprendo che “Il Ministro per i beni e le attività culturali Sen. Bondi ha dato incarico all’Ufficio legislativo di predisporre uno schema di disegno di legge al fine di tutelare e valorizzare le bande musicali, i cori non professionistici ed i gruppi folklorici, che rappresentano un valore molto importante e genuino della tradizione culturale musicale italiana e sono presenti ovunque sul territorio nazionale, anche nei paesi più piccoli e lontani dalle grandi città”. Ed inoltre: “Tali forme d’espressione artistica non rappresentano semplicemente un momento musicale; in esse appaiono tratti che appartengono alla sfera affettiva e culturale della comunità nazionale, che contribuiscono alla costruzione di un’identità umana in simbiosi con il proprio territorio di riferimento. I complessi bandistici, i cori non professionistici e i gruppi folklorici fungono anche da mezzo fondamentale nell’opera di ricerca e di elaborazione di strumenti e linguaggi musicali, che oggi rischiano di essere dimenticati e superati dall’utilizzo di strumentazioni moderne”. Nella bozza di disegno di legge (n.1081) si legge inoltre: Il presente disegno di legge si propone, quindi, di porre rimedio al persistere di una negligenza da parte dello Stato che dura da oltre trent’anni nei confronti della musica popolare amatoriale, secondo una filosofia che prevede, in sintesi: − la definizione delle peculiarità dell’«associazione musicale popolare» e i conseguenti incentivi e agevolazioni statali; − la promozione dell’insegnamento della musica popolare nelle scuole statali e paritarie; l’istituzione della «giornata nazionale della musica popolare» e l’incentivazione degli scambi con analoghi complessi musicali stranieri − la salvaguardia delle competenze regionali e delle province autonome in materia, in ossequio al dettato costituzionale. Tutto bene eccetto un particolare: si parla di complessi bandistici, di cori non professionistici, di gruppi folklorici ma non vi è alcun riferimento alla musica per strumenti a plettro ed alle orchestre e gruppi di mandolini, mandole e chitarre che pur rappresentano un valore molto importante e genuino della tradizione culturale musicale italiana. Quale può essere la ragione di questa clamorosa dimenticanza? Non siamo sufficientemente visibili? Non sappiamo proporci specialmente ai giovani? Non sappiamo rinnovarci nei nostri repertori musicali? Non facciamo alcuna manifestazione che abbia una rilevanza nazionale? Siamo poco uniti? Si resta in attesa delle vostre osservazioni e proposte. Da parte della FMI tengo ad informarvi che abbiamo raggiunto l’ufficio legislativo con una email, rimasta per ora senza riscontro, per richiedere che nell’Art. 1, capoverso 2, ove si parla di “musica popolare e amatoriale bandistica, corale non professionistica e folklorica”, si aggiunga anche la “musica per strumenti a plettro, mandolini, mandole e chitarre”. Artemisio Gavioli 3 Dicembre 2008 Caro Plectrum Caro Plectrum Liutai in Brescia Eric Blot Edizioni” è lieta di annunciare l’uscita del volume “Liutai in Brescia 1520-1724”. Il giornalino dell’Orchestra giovanile “Il Plettro di Gardone Val Trompia L’Orchestra giovanile “Il Plettro” di Gardone Val Trompia (presidente il Sig. Giovanni Ora) ha deciso di scrivere un giornalino, un periodico trimestrale, uno spazio nel quale ogni componente dell’orchestra può far sentire la sua voce... Riportiamo qui di seguito una rubrica, tratta dal primo numero, ancora sprovvisto del titolo che dà un’idea del clima di quest’orchestra che non è soltanto un gruppo che suona insieme ma che vive insieme con una certa spensieratezza propria di quell’età. La realizzazione di questo importante libro è il risultato delle ricerche scientifiche intensive condotte in occasione della mostra “Gio: Paolo Maggini in Brescia. Secoli di dettagli”, tenutasi a “Palazzo Martinengo” dal 9 giugno all’8 luglio 2007 a Brescia, Italia. Il periodo che ci separa dalla chiusura della mostra e la pubblicazione della stesura definitiva del libro è stato maggiormente dedicato alla stesura dei saggi (Charles Beare, Carlo Chiesa, Marco Bizzarini e Ugo Orlandi, John Dilworth, Ugo Ravasio, Duane Rosengard) alle descrizioni e alle fotografie degli strumenti, al lavoro di coordinazione (Eric Blot, Filippo Fasser, Christopher Reuning) e nondimeno gli approfondimenti delle ricerche storiche e scientifiche a cura del comitato. I liutai qui presentati sono: la famiglia De Micheli (Pellegrino e Zanetto), Gasparo Bertolotti da Salò, Francesco Bertolotti da Salò, Gio: Paolo Maggini, Giovanni Battista Rogeri e Pietro Giacomo Rogeri, e gli strumenti che siamo molto onorati di mostrarvi in questo volume sono più di quarantacinque, trenta dei quali esposti nella mostra di Brescia. 4 Dicembre 2008 C Nella speranza che “Liutai in Brescia 1520-1724” diverrà parte della vostra libreria personale, vi salutiamo cordialmente. Rimaniamo a disposizione per ulteriori informazioni. Per ordini mandare una e-mail. Il pagamento può essere effettuato con carta di credito o tramite bonifico bancario. Il costo del volume è di € 300,00. Spedizioni: - Europa: omaggio; - U.S.A: € 50,00; - Altri Paesi: preventivo su richiesta. aro lettore... mi é stata data l’opportunità di tenere una rubrica periodica sul nuovissimo giornalino dell’orchestra e volentieri voglio collaborare a questa faustissima idea della nostra redazione (ispirata dal caro Presidente Giovanni Ora). Sentivamo veramente un desiderio intimo di potere avere un giornalino, un libello, un foglio, un ritaglio o almeno un pezzo di carta igienica dove leggere qualcosa nei momenti di sconforto, dove stiamo aspettando l’ultimo arrivato alle prove, sono già le 21.15 e il Bugo urla ai tabacconi di entrare ..... Ebbene il problema che si é posto alle mie meningi era: di cosa discorrere? Di che scrivere? Tra le ipotesi vi erano nell’ordine: 1) Rubrica culinaria, ma di cose in aria ve ne sono già tante. 2) Storie fantastiche (tipo le fate delle grotte della valle di Inzino, ma poi qualcuno magari ci crede davvero e di tipi strani ce ne abbiamo già tanti anche in orchestra, a partire da me) 3) Riflessioni serie sull’orchestra ma mi dicono che le cose serie del giornalino verranno demandate a Fabio Larovere. Ebbene la rubrica sarà intitolata “Varietà” perché parlerà di varie amenità per tutte le età. Di preciso non so cosa conterrà, praticamente parlerà di tutto quello che mi verrà in mente. Varieetà – anno I – numero I Benvenuti al primo numero di Varietà, la rubrica di varie amenità per tutte le età. In questo numero vi viene proposto, per partire dalla base stessa della nostra associazione, una breve divagazione sui nostri strumenti. Mandolino Il mandolino é uno strumento fatto di legno di mandorlo (infatti lo si chiama anche mandorlino), con delle corde ricavate dai nervi dei condannati a morte. Sollecitando opportunatamente le corde, lo strumento emette dei gemiti di tonalità proporzionale al dolore provato al momento dell’estrazione del nervo dalla cavia. Questo strumento é usato per allietare le occasioni festose, come i battesimi, i matrimoni e i processi per abigeato (***) (***) L’abigeato é un tipo di furto che si configura come il reato di sottrazione di bestiame, caratteristicamente quello oggetto di allevamento. Contrabbasso Creato dagli gnomi parecchi anni fa per suonare tristi lamentele ai funerali, molto frequenti perché siccome agli gnomi non crede nessuno, tutti se ne fregano se li pestano o meno. Il basso non si sa cosa serva. Per questo i chitarristi mancati (oppure quelli con le dita troppo tozze per suonarla) o gli sprovveduti cominciano a suonare il basso. In alcuni casi il contrabassista é l’individuo che ha meno da fare, e può permettersi di fare lo stupido con il pubblico, mettersi le dita nel naso o magari fumarsi una sigaretta durante il solo dei mandolini. Questo porta la gente comune ad aver a volte stima dei contrabassisti. Se chiederete ad un contrabassista a che serve il basso vi dirà: “Il basso supporta la sezione ritmica di una orchestra, oltre ad avere parte nell’acustica seguendo la chitarra e il mandolino in alcuni giri melodici”. La spiegazione é ovviamente poco convincente. In realtà il basso é lo strumento che fa “bom bom bo-bom”, e per capire a cosa serva REALMENTE il bom bom bo-bom bisogna ascoltare Jaco Pastorius. Comunque sia suonare il basso fa sentire fighi, e il bassista é spesso il musicista che ha un ego lungo almeno quanto il manico dello strumento. In un’orchestra, mai suonare il basso! Rischi di essere ricordato solo come “quello che suona il basso” mentre gli altri membri si beccano tutta la fama. GRRRRRRRRRRRRRRR! Per questo motivo non dedicherò che due righe allo strumento seguente. Chitarra “Cos’é?” - Carlos Santana: “ La chitarra é il miglior amico dell’uomo” Curiosità: E’ l’antenato dell’odierno tostapane. 5 Dicembre 2008 Olga Sudakova, mentre riceve il Mandolino “Annamaria da Raffaele Calace Concorso Raffaele Calace 1° premio: Mandolino “Annamaria” della liuteria Calace + 300 euro 2° premio: 400 euro 3° premio: 300 euro 5a edizione A lle ore 21.00 di Domenica 24 Agosto 2008, nella Chiesa Madre di Pignola (PZ) si é svolta la parte finale del Concorso Internazionale “Raffaele Calace”, organizzato dall’Associazione Culturale “Il Focolare” in collaborazione con la Federazione Mandolinistica Italiana. Nato a Pignola nel 1794, il farmacista Nicola Calace, confinato per questioni politiche nel carcere di Procida, una volta libero, si distinse nell’arte di liutaio. Tramandò questa passione ai figli ed ai nipoti fino a Raffaele Calace, geniale compositore, definito “Il Paganini del mandolino” che perfezionò il mandolino e lo rese lo strumento evoluto di oggi. . Un’arte che continua ancor oggi con Raffaele Calace jr, nipote del grande maestro Raffaele Calace al quale è intitolato il concorso e che presiederà la giuria. Nella Chiesa Madre si sono esibiti per il pubblico i dieci partecipanti che erano già stati ascoltati e valutati nel pomeriggio dalla giuria così composta: Raffaele Calace jr., presidente onorario Artemisio Gavioli, presidente della Federazione Mandolinistica Italiana Juan Carlos Muñoz, docente di mandolino presso il conservatorio di Saarbruken Fabio Gallucci, professore di mandolino, laureato presso il conservatorio di Napoli, Angelo La Rotonda, musicologo, docente presso l’Università della Basilicata. Notaio: Gianni Rumma. Vincitrice della quinta edizione la russa Olga Sudakova. Per lei un mandolino offerto dalla liuteria Calace. Da sottolineare la preziosa collaborazione del Maestro Saverio Sangregorio, docente presso il Conservatorio di Pavia e pianista ufficiale del concorso che, con grande perizia e sensibilità musicale ha accompagnato al pianoforte tre concorrenti fra i quali anche la vincitrice Olga Sudakova. Hanno partecipato: Duo Vincent Beer Demander - Miren Adouani, Grenoble (Francia) Duo Alessandro Cavallucci - Daniela D’Angelo (Pescara) Duo Sebastiaan De Grebber - Eva van den Dool, Zwolle (Olanda) Duo Annalisa Desiata - Elisabetta Petrone (Campobasso) Ilya Dragunov (Bielorussia) Duo Stela Ivanisevic - Nikola Maretic, Split (Croatia) Olena Kurkina (Roma) Duo Sviatlana Plackina - Alena Luzan (Bielorussia) Duo Ekaterina Solovey - Liudmila Terent’eva, Ekaterinburg (Russia) Olga Sudakova, Samara (Russia) 1° premio: Olga Sudakova 2° premio: Duo Ekaterina Solovey - Liudmila Terent’eva 3° premio: Duo Vincent Beer Demander - Miren Adouani 4° clasificato: Duo Sebastiaan De Grebber - Eva van den Dool Duo Annalisa Desiata - Elisabetta Petrone (Campobasso) Duo Ekaterina Solovey - Liudmila Terent’eva Ekaterinburg (Russia) Olga Sudakova Duo Sebastiaan De Grebber - Eva van den Dool Zwolle (Olanda) 6 Dicembre 2008 7 Dicembre 2008 Duo Sviatlana Plackina - Alena Luzan (Bielorussia) Concorso Raffaele Calace 5° edizione Duo Alessandro Cavallucci Daniela D’Angelo (Pescara) Giuseppe Manente Giuseppe Manente: un prolifico compositore ed un grande direttore… con il “pallino” del mandolino di Tiziano Palladino. I Duo Stela Ivanisevic - Nikola Maretic Split (Croatia) Ilya Dragunov (Bielorussia) Duo Vincent Beer Demander Miren Adouani Grenoble (Francia) Olena Kurkina (Roma) 8 Dicembre 2008 n pochi sanno che il Molise, piccola regione del centro Italia, è una terra che ha contribuito in maniera determinante alla diffusione e alla conoscenza del mandolino in ambito nazionale ed internazionale. A dimostrare la veridicità di tale affermazione è la presenza, in questa regione, di personaggi che grazie al proprio estro sono riusciti a farsi ricordare dai posteri, personaggi la cui storia si trasforma talvolta in leggenda. Gli esempi che potremmo fare sono tanti, ma la figura che adesso vogliamo ricordare è quella di Giuseppe Manente. Nato a Morcone (Bn) il 3 febbraio 1867, vive per un lungo periodo della sua vita a Guglionesi, paese nella provincia di Campobasso. Suo padre Liborio, infatti, era stato chiamato a dirigere la banda del piccolo centro molisano negli anni settanta del 1800. Era stato proprio il padre ad indirizzare Giuseppe verso lo studio della musica e non a caso fu proprio lui il suo primo insegnante. Manente figlio inizia a studiare ufficialmente con il maestro Caruso, entra poi al conservatorio San Pietro a Majella a Napoli studiando composizione, armonia e contrappunto con il maestro Camillo De Nardis e imparando la tecnica della tromba con le lezioni impartite dal maestro Domenico Gnarro. Perfezionò la sua conoscenza della musica al conservatorio di Madrid e poi al Liceo Musicale di Santa Cecilia di Roma. Nel 1889 divenne capomusica nel 60° Reggimento Fanteria di stanza a Novara; passò poi a dirigere altre bande musicali tra cui, nel 1905, quella del 3° Fanteria a Pistoia e, dal 1911 al 1920, del 2° Reggimento Granatieri a Roma. Con questa formazione nel 1918, su incarico del ministero della Guerra, tenne numerosi concerti negli Stati Uniti d’America e negli anni successivi anche a Londra, Parigi e Bruxelles. Dallo stesso ministero ricevette l’incarico di comporre dei “Frammenti musicali” da destinare all’attività ginnica dei reggimenti di fanteria di linea. Era il 1925 quando Manente, all’età di 58 anni, vinse il concorso per la Direzione della costituenda Banda Musicale della Guardia di Finanza, un posto di grande prestigio che lo portò a diretto contatto con i più grandi musicisti del tempo; fu per questa formazione che compose l’Inno dei Finanzieri che debuttò a Roma, in Piazza Colonna, il 25 Aprile del 1925. Restò alla guida della prestigiosa banda sino al 3 febbraio del 1932 quando, per raggiunti limiti d’età, dovette dimettersi in favore del maestro Antonio D’Elia, docente del conservatorio di Santa Cecilia in Roma. Il 12 giugno 1931, prima del congedo dalla prestigiosa Direzione, il maestro Manente accettò l’invito di esibirsi nel suo paese di adozione, Guglionesi, in occasione delle festività di Sant’Antonio da Padova; qui diresse la Banda della Guardia di Finanza, nella formazione al completo con 120 musicisti finanzieri. Chi ebbe il privilegio di vivere la giornata di festa racconta di un evento straordinario per la stessa Banda del Corpo, alla quale il suo primo maestro volle donare una delle ultime magistrali direzioni. Nel corso della sua vita Giuseppe Manente ebbe la possibilità di dirigere anche altre bande come quella di Lucca, Pescia e di Bagni di Montecatini (Pistoia); inoltre fu direttore artistico della stabilimento musicale Adolfo Lapini di Firenze e di alcuni periodici musicali del tempo. 9 Dicembre 2008 T ra le altre numerose opere che conosciamo di Giusep- Simone Salvetti incontro di studio pe Manente troviamo: per mandolino e chitar- ra “Argentea luce”, “Il Viandante”, Manente era un grande artista, poliedrico e versatile, un vero e proprio conoscitore della musica. Nella sua vita non si dedicò solo alla direzione, ma anche e forse soprattutto alla composizione. Difatti scrisse oltre 300 opere e non è da escludere che ce ne siano altre ancora non catalogate; in molti casi infatti il maestro trascrisse le sue composizioni per diversi organici. “Pistoia”, “Ricordo di Porto Said” e “Serenata mesta”; per mandolino e pianoforte, “Notte serena” e “Tempo di minuetto”; per due mandolini, “Five O’clock Tea”; per due mandolini e chitarra, “A Mon Astre”, “Al Mandolinismo”, “Amor che sogna”, “Fior e Amor”, “Linda” e “Omaggio al La cosa che maggiormente stupisce è il grande numero di strumenti a cui Manente fa riferimento. Si passa dalla banda all’orchestra sinfonica, ma è presente anche il pianoforte, il clarinetto, il flauto e non per ultimo l’orchestra a plettro con particolare riferimento al mandolino. Sono diverse le opere che vennero scritte per mandolino. Non è dato sapere come fosse venuto in contatto con questo strumento, ma è verosimilmente ipotizzabile anche un legame diretto con il mandolinista isernino Giuseppe Pettine (Isernia 1874 – Providence 1966). Quest’ultimo rappresenta in pieno la cultura mandolinistica italiana in America ove si trasferì, precisamente a Rhode Island, nel 1889. Plettro”; per due mandolini, mandola Tra le opere che Manente compose è da evidenziare il brano “Rhode Island” scritta nel 1936 per due mandolini, mandola tenore e chitarra. “Sogno d’Amore” e “Sotto i Lauri”; per 10 Dicembre 2008 L tenore e chitarra, “Arte Mandolinistica”, “Contemplazione”, “Flos Campi”, “Mimosa”, “Petite Berceuse”, “Piccoli Eroi”, “Principessa Maria Pia di Savoia”, “Primo Reggimento Radiotelegrafisti del Genio”, “Rhode Island”, “Serenata sul mare”, “Tramonto d’autunno” , “Tarantella” e “Wally”; per due mandolini, mandola tenore, mandoloncello e chitarra, “Buona Notte Mimi”, “Danza Originale”, “Pagina d’Album”, “Principe di Piemonte”, “Reverie de Poete”, orchestra a plettro, “Ricordo di Cairo”, “Ronda misteriosa” e “Scherzo della Seconda Sinfonia (L.V. Beethoven)”. È proprio questa coincidenza che potrebbe far pensare ad una conoscenza tra i due artisti molisani, una situazione che, se confermata, potrebbe aprire nuovi scenari sul fronte della musica a plettro. Alcuni brani composti da Manente furono trascritti da Jiro Nakano per Orchestra a plettro; tra questi evidenziamo “Antico e Moderno”, “Bagni di Casciana”, “Fauste Nozze”, “Feste di Nozze”, “Feste Natalizie”, “New York”, “Nuit de Noiel”, “Sulla Piana della Melia” ecc. Ci sembra il caso di puntualizzare che Nakano raccolse quasi tutte le parti esistenti scritte per mandolino, dando vita ad una delle raccolte più importanti e preziose esistenti per questo strumento. Giuseppe Manente scrisse anche due opere liriche, “Alla Regata”, opera in un atto su libretto di Martinetti, in scena nel 1906 al Teatro Manzoni di Pistoia e “Il Paradiso dei Cigni”, operetta in tre atti su libretto di Anton Menotti Buja, pubblicata a Firenze nel 1939. Il modo di comporre di Manente appare molto elementare, una musica semplice ma allo stesso tempo coinvolgente perchè rivolta ad un pubblico amatoriale. Gioca molto sulle dinamiche riuscendo così a creare un’atmosfera particolare, capace di far intuire a chi ascolta il significato del brano. Molte delle opere sopraccitate vennero pubblicate, tra il 1907 e il 1937, su periodici come “Il Plettro”, “L’Estudiantina”, “Vita Mandolinistica”, “Arte Mandolinistica”, “De Mandolinegids” e “Il Mandolinista italiano”. Questi giornali rivolgevano la propria attenzione al mandolino, strumento amato e apprezzato all’epoca in cui visse Manente. Accanto alle numerose pubblicazioni sui periodici va ricordato che furono molti gli editori con cui collaborò, tra questi Ricordi e Carish, ma anche Lapini, Pucci, Mignani e altri ancora. Tra le tante cose che si raccontano sul celebre maestro va segnalato che il grande Mascagni, dopo aver ascoltato in piazza l’esecuzione di un suo prologo, gli affidò la riduzione per banda della sua Cavalleria Rusticana. a Banda Musicale di Breno (BS) si è fatta promotrice ed organizzatrice di un incontro di studio sul musicista Simone Salvetti. In collaborazione con le istituzioni locali, è stato formato un Comitato per rivalutare e portare a conoscenza del pubblico la figura umana e professionale del Salvetti. Facendo varie ricerche, anche nell’archivio storico della Banda Musicale di Breno, sono state rinvenute delle musiche originali per chitarra e mandolino e per Banda. In una casa privata sono state ritrovate le copertine originali delle varie riviste con le quali il Maestro era in contatto e collaborava dai primi del ‘900 in avanti. L’incontro di studio è avvenuto a Breno il 20 Settembre 2008. L’organizzazione artistica di tutte le iniziative è stata affidata al Prof. Ugo Orlandi. Il Comitato ha anche in programma una pubblicazione su Simone Salvetti ed un CD contenente le sue musiche. Giuseppe Manente è rimasto nella memoria di tanti. Lo ricordano con affetto non solo i suoi compaesani guglionesani, ma anche le persone che vivono a Morcone; proprio in questa piccola cittadina del beneventano gli è stata dedicata un piazza. Nel panorama mandolinistico Manente rappresenta una pietra miliare, ancora da valorizzare pienamente. Con molta probabilità suonava il mandolino a livello dilettantistico, ma non si hanno dati certi in merito. La sua passione per questo strumento la si evince dai numerosi brani scritti e dedicati al mandolino (circa quaranta). Il maestro morì a Roma il 18 maggio del 1941. Le sue spoglie furono trasferite nel cimitero di Guglionesi, accanto a quelle della moglie Ida Visdomini. 11 Dicembre 2008 Liuti, chitarre e mandolini a Bergamo Ensemble di Chitarre e Mandolini ESTUDIANTINA BERGAMASCA Programma Vals a Caterina Guy Bergaran per mandolino, mandola, chitarrra e basso C omplessi di strumenti a plettro sono attivi nella città di Bergamo già sul finire del secolo (1800) e diversi strumentisti di queste formazioni confluiscono (giugno 1907) nella “Stella Polare” che sotto la guida di Eugenio Giudici nel 1910 venne ribattezzata ESTUDIANTINA BERGAMASCA. I primi concerti di rilievo si svolgono nei teatri cittadini e con il passare degli anni, grazie all’attività dell’Estudiantina vengono realizzate molte iniziative: - l’invito a Bergamo di Andrés Segovia che tiene un memorabile concerto nel 1927 - il Concorso Internazionale di Composizione per orchestre a plettro (prima edizione 1926) - vittorie a concorsi nazionali (Genova e Cremona) - tournée in Spagna e conferimento del primo premio al “Concurso Internacional de canciones y danzes populares” - pubblicazione della rivista IL PLETTRO - partecipazioneinsieme ad altri circoli mandolinistici della provincia di Bergamo (Alzano Lombardo, Torre Boldone e Villa di Serio) al Convegno Mandolinistico Lombardo - il concerto dell’Estudiantina alla “Radio” di Milano. 12 Dicembre 2008 Andantino staccato Giovanni Merchi per mandolino e mandola La pratica degli strumenti a plettro ha avuto anche nel Bergamasco una larga diffusione e diversi compositori locali si sono dedicati a scrivere brani per queste formazioni. Dopo decenni dalla scomparsa della storica EB, l’orchestra ri-nasce nel giugno 2008 sotto la direzione di Pietro Ragni, in collaborazione con l’Associazione Bergamo Chitarra, il Centro Musica Antica, l’istituto Comprensivo “Muzio” e la Parrocchia S. Gregorio Barbarigo di Monterosso Bergamo. E’ un’ensemble amatoriale la cui partecipazione è libera ed ha lo scopo di valorizzare il repertorio storico e contemporaneo legato alla grande tradizion e delle orchestre a plettro. Opere da consultare: Liuto e chitarre a Bergamo nei secoli di Giacomo Parimbelli Benvenuto Terzi Edizioni Villadiseriane – Bergamo 2005 Sulle corde del mandolino di Marino Anesa I complessi a plettro nel Bergamasco Francesco Gandossi suonatore albinese da: Quaderni dell’Archivio della cultura di base 34 Sistema Bibliotecario Urbano – Bergamo 2003 Dizionario dei Chitarristi e Liutai italiani di Giacomo Parimbelli Edizioni Villadiseriane – Bergamo 2008 Il mandolino a Brescia di Ugo Orlandi Appunti, immagini e documenti della vocazione mandolinistica bresciana e della Costantino Quaranta. Edizioni Franciacorta – Brescia 2002 Il mio mandolino di Pietro Ragni Brani per mandolino, duetti, teoria musicale e breve storia del mandolino Edizioni Sinfonica – Milano 2007 Moderato (duetto in Re +) Giovanni Francesco Giuliani per flauto e mandolino Preghiera Angelo Marzola per mandolino e chitarra ..................... Sorriso di fata Ermenegildo Carosio per orchestra di chitarre e mandolini Tango Amedeo Amadei per orchestra di chitarre e mandolini Planxty O’ Carolan Bruno Szordikowsky Suite irlandese per chitarre e mandolini Preghiera alla sera Rosario Gargano per orchestre di chitarre e mandolini Concerto in Do+ Antonio Vivaldi per mandolino e orchestra Allegro Largo Allegro C ala c e liuteria de l ple ttr o fondata n e l 1 8 2 5 Vico San Domenico Maggiore, 9 80134 Napoli tel. 081.55515983 LIUTAIO CARLO MAZZACCARA S.M.C. NAPOLI Via Michele Tenore, 17 Produzione di mandolini, mandole e mandoloncelli per concertisti, strumenti su misura, restauri !! 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Trio in re maggiore (andante, allegro assai, minuetto) Emanuele Barbella (1718-1777) Sonata per due mandolini e basso (allegro, adagio, allegro molto) 14 Dicembre 2008 Testimonianze mandolinistiche cremonesi. I primi documenti che testimoniano la presenza del mandolino a Cremona sono costituiti dai disegni, forme e modelli provenienti dalla bottega di Antonio Stradivari, ora custoditi presso il Museo Stradivariano. Non siamo in grado di stabilire con certezza l’origine dell’interesse di Stradivari per il mandolino, sicuramente non sporadico data la corposità del materiale rimasto. Probabilmente la produzione era destinata sia al mercato interno che a quello esterno, vista la presenza di “nobili dilettanti” di questi strumenti nel Ducato di Milano, nella Repubblica Veneta, nel Regno di Sardegna e nello Stato Pontificio. Abbiamo la fortuna di poter ammirare più esemplari di mandolini, tutti dello stesso modello “corista”, a testimonianza della genialità e della perfezione dell’arte del maestro cremonese. Questi strumenti, sono generalmente datati intorno al 1680. Esiste anche una citazione antecedente, riferita ad uno strumento di Marco Carlomorti, Cremona 1660, citato da Konrad Wolki, Geschichte der mandoline (Berlin, 1939) ma purtroppo lo strumento non è più rintracciabile. Sono arrivati a noi invece anche gli strumenti di Matteo Scolarie di Michelangelo e Carlo Bergonzi, con i quali arriviamo addirittura alla definizione organologica di “mandolino cremonese o bresciano”riportata da Bartolomeo Bortolazzi (Toscolano sul Garda 1773-?) virtuoso mandolinista, chitarrista e compositore, nel suo “Anweisung fur die mandoline fur kennen zu lernen, Leipzig 1805”, il primo manuale didattico per mandolino in lingua tedesca. Bisogna pazientare altro tempo per incontrare notizie della pratica mandolinistica a Cremona ma, con il senno di poi, dobbiamo proprio dire…. che la pazienza ha dato i suoi frutti! E’ infatti alla fine dell’800 che troviamo incredibilmente, la città di Cremona in una posizione di eccellenza, e a tal proposito riteniamo che un approfondimento delle ricerche potrebbe regalarci delle positive sorprese riguardo al periodo precedente. Per circa 50 anni i mandolinisti cremonesi del Circolo Filodrammatici rappresentano uno dei massimi livelli artistici , vincendo tutti i concorsi per orchestre a plettro in Italia e nel mondo, come rivela un’ampia documentazione oggi conservata presso l’Archivio della Società Filodrammatica Cremonese. Le figure di musicisti come G.F. Poli, M. D’Alessandro, i fratelli G. e E. Denti, i fratelli P. G. e E. Ferodi, O. Riva, A. Gnaga, U. Sterzati, G. Anelli, S. Valerani; un virtuoso come G. Vailati; le associazioni come il Circolo mandolinisti e mandoliniste Filodrammatici, il Circolo mandolinistico Euterpe, il Circolo mandolinistico giovanile, l’Orchestra a plettro G.F. Poli, il Circolo mandolinistico del Zaccaria, l’Estudiantina di Casalmaggiore, il Quartetto a plettro di Castelleone, il Circolo mandolinisti di Crema, l’Orchestra di Isola Dovarese, il Circolo mandolinistico operaio di Pandino sono invece le incredibili testimonianze della diffusione della cultura mandolinistica a Cremona e nella sua provincia. Una pratica ancora attuale, certo non con la diffusione del passato, grazie alla presenza in Piadena di Sergio Lodi, ricercatore ed esecutore appassionato, e di Camilla Finardi, giovane ed eccellente mandolinista. Ci sembra l’occasione migliore per ricordare due figure come quelle di Giovanni Spotti, unico nel credere in un investimento culturale sul mandolino a Cremona, e a Danilo Nicolai, attore importante di molti degli eventi artistici qui contenuti. (Ugo Orlandi dal CD “The mandolins of Stradivari”) 15 Dicembre 2008 Mandolini di Pace Vittorio Veneto 18-19 Ottobre 2008. Anche il mandolino diviene strumento di unità europea e di pace di Cristina Bisiani e Michele De Luca “Mandolini di pace”: questo il titolo dato alla manifestazione mandolinistica che si tiene a Vittorio Veneto, appuntamento giunto quest’anno alla sua IX edizione. Doveroso qui ricordare che trattasi dell’unico festival mandolinistico italiano ed uno dei pochi in Europa. Significativo il fatto che l’evento sia stato inserito, per questa edizione, nelle celebrazioni che la cittadina veneta ha dedicato al 90° Anniversario dalla fine della Prima Guerra Mondiale. Al concerto serale di Nervesa della Battaglia del 18 ottobre ‘08, nella Chiesa di San Nicolò, dopo brevi interventi introduttivi della prof.ssa Tatiana Santin e del Sindaco della cittadina, Fiorenzo Berton, il Presidente della F.M.I., dott. Gavioli, ha sottolineato l’importante significato di riunire gruppi di giovani di nazioni diverse (che novant’anni fa erano tra loro belligeranti) che ora fanno parte integrante di quell’unica realtà che si chiama Europa. Dall’incontro di ragazzi di diverse origini e Paesi nasce un confronto tra musiche diver- 16 Dicembre 2008 Ensemble a plettro dalla Germania - Teatro “Da Ponte” - Vittorio Veneto se ed è proprio questa diversità che conferisce loro bellezza e contribuisce all’arricchimento reciproco di culture, tradizioni e civiltà. Il primo gruppo ad esibirsi è stato l’Ensemble a plettro della Germania (proveniente da Marburg), grup- po costituito da undici musicisti fra i 15 ed i 30 anni, sotto la guida della bravissima prima mandolinista Stefanie Rauch. Il gruppo ha presentato un programma vario e scelto con grande sensibilità, tale da soddisfare sia un pubblico che apprezza un repertorio più tipicamente “clas- Ensemble giovanile “a pizzico” del Friuli V.G. - Teatro “Da Ponte” - Vittorio Veneto sico” per strumenti a plettro, sia quello che si aspetta nuove sonorità o forme contemporanee e minimaliste. Ciò che ha distinto l’esecuzione di tutti i brani proposti dai giovani tedeschi sono state una straordinaria pulizia del suono ed una capacità nel rendere le dinamiche estreme, da “pianissimi” sussurrati a “fortissimi” che facevano presupporre quasi un improvviso aumento dell’organico orchestrale. Dopo la Tanzsuite di Althoff è stata proposta Styx di Logothetis, dai toni dolci e melodiosi. Quindi una Tarantella di Keith Harris, compositore contemporaneo che tutti ricordano come uno dei migliori mandolinisti mondiali del XX secolo (già insegnante della stessa Rauch). Dopo questo bra- no allegro e con rese diverse nelle successive ripetizioni della melodia, con qualche spazio a brevi momenti percussivi, la mandolinista Rauch ha preso la parola per introdurre brevemente il brano seguente, dal tema “la guerra e la pace”. In fondo alla chiesa un pannello riportava quello che sembrava Elena Misdariis in “La Vita è Bella” di Nicola Piovani Teatro “Da Ponte” - Vittorio Veneto uno schizzo stilizzato, con molti segni di tipo armonico che s’inserivano in un percorso sinuoso, quasi a formare una sorta di lettera maiuscola non ben definita. Quella era la “base”. Ciò che n’è seguito è stata un’esibizione che è difficile definire “brano musicale” (se per brano musicale s’intende quell’arte del suono organizzato, o - più specificatamente - del produrre signi- “Austrings” Ensemble a plettro di Vienna - Chiesa di San Nicolò - Nervesa della Battaglia 17 Dicembre 2008 diretto dall’autore stesso – Franz Fellner – brano che iniziava con una breve parte melodica tremolata, per poi svilupparsi, con l’ingresso del flauto, in una tipica composizione della tradizione musicale tedesca. Gli Austriaci si sono congedati con un brano veloce, dal ritmo incalzante, che ha suscitato un vivo questi giovani: non erano le sgargianti camicette delle ragazze a dare questa impressione, ma l’atteggiamento sorridente e spensierato: sui loro volti si leggevano entusiasmo e gioia di suonare insieme. La maggior parte del repertorio era, in effetti, tipica del loro Paese, ma tuttavia esprimeva musiche, ritmi e melodie molto diverse tra loro ed eseguite con una sicurezza ed una padronanza propri di un gruppo ben collaudato e con grande esperienza concertistica di assieme. Ciò che colpiva molto era la spiccata e quasi totale “simbiosi” fra esecutori e direttore, che riusciva a trascinarli e plasmarli nell’interpretazione d’ogni singolo brano. apprezzamento nel pubblico. E’ stato poi il momento della Tamburaski Orchestra di Samobor (Croazia). Già dall’aspetto si è intuita una sorta di connotazione particolare, folkloristica, in Varietà, dunque, di ritmi, spesso vivaci, uso del tremolo con dinamiche accentuate, rispetto delle variazioni agogiche, accompagnamento a sorpresa col canto da parte di tutti gli esecutori in un brano dal particolare afflato popolare e in genere grande sonorità (nonostante il gruppo non fosse molto numeroso, contando solo “Austrings” - Ensemble a plettro di Vienna - Teatro “Da Ponte” - Vittorio Vemeto Ensemble a pizzico del Friuli V. G. - Nervesa della Battaglia - Sofia Miola all’arpa ficati e sensazioni, più o meno complessi - e comunque di natura volontaria - organizzando suoni e silenzio). E’ stato, invece, un susseguirsi di sonorità sperimentali, glissandi, effetti particolari ottenuti utilizzando oggetti insoliti sulle tastiere dei mandolini, ma che hanno provocato nel pubblico sensazioni nuove, proprio per lo straordinario assieme nelle dinamiche particolarmente accentuate: così chi ha chiuso gli occhi e si è lasciato trasportare dai suoni, ha “vissuto” momenti di guerra, sperimentando intense emozioni nell’udire quelle che parevano sirene d’allarme o bombe dal cielo. Poi, dopo il frastuono della guerra, un lento e quasi lamentoso ritorno alla calma, fino alla pace. Dopo la Camisa Nigra di Juanes, il gruppo tedesco si è congedato con un brioso fuori programma, caratterizzato da cambi di tonalità e da inserimenti percussivi di vario tipo. Complimenti a questi giovani ed 18 Dicembre 2008 alla loro leader, che hanno dimostrato capacità esecutive davvero eccellenti. Il loro futuro sarà cente formazione, composta da una quindicina di giovani, costituitasi appositamente per parte- nio a Vivaldi, da Evaristo Felice Dall’Abaco a Mozart, spesso con l’inserimento del flauto traverso. L’Orchestra, seppur piuttosto numerosa, non ha dato fondo a tutte le sue risorse, forse per l’evidente emozione dei giovani esecutori, inclusa la flautista, la cui performance ha talvolta risentito della responsabilità affidatale, non esprimendosi sempre nelle sue potenzialità. Il gruppo, quindi, ha proposto in “prima assoluta” l’esecuzione del brano Ethnosphere, Ensemble giovanile “a pizzico” del Friuli venezia Giulia Chiesa di San Nicolò a Nervesa della Battaglia I quatro gruppi riuniti nell’esecuzione del brano “La vita è bella” di Nicola Piovani coronato sicuramente da grandi successi! Il secondo gruppo ad esibirsi è stato l’Austrings – Ensemble a plettro di Vienna, orchestra di re- cipare a questa manifestazione. Ha esordito con un repertorio dal Barocco al Settecento, proponendo singoli movimenti di musicisti da Giovanni Battista Cedro- 19 Dicembre 2008 L’insegnamento del Mandolino presso le scuole elementari del Friuli-Venezia Giulia dodici elementi), ma anche toccante delicatezza quando ha affrontato l’Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni, rendendo il brano in tutta la sua soffusa poesia. Scrosci di applausi molto calorosi dal pubblico, decisamente entusiasta. Ultimo ad esibirsi l’Ensemble Giovanile a pizzico del Friuli VeneziaGiulia. Si tratta di un gruppo giovanile nato su iniziativa dei Maestri Zigiotti e Miola (e diretto da quest’ultimo) che hanno scelto i migliori allievi dei loro corsi, per proporre una formazione che non solo include questi giovanissimi in un Ensemble, ma dà anche spazio ai singoli esecutori, consentendo loro di esibirsi in formazioni ridotte che hanno proposto brani più tipicamente cameristici e di maggior impegno per ciascun giovanissimo musicista. Così, dopo il brano rinascimentale d’inizio, eseguito con delicatezza dall’intero gruppo, si sono susseguite musiche per due mandolini e basso, un Rondò Giocoso per quattro mandolini, un brano per arpa sola, etc. Il gran finale ha poi riunito tutte le 4 formazioni che si erano esibite, a formare una grand’orchestra di decine d’elementi, sotto la direzione del Maestro Zigiotti, che ha suonato la melodia dal film di Roberto Benigni “La vita è bella”, che le singole orchestre avevano 20 Dicembre 2008 Tamburaski Orchestra di Samobor (Croazia) Chiesa di San Nicolò - Nervesa della Battaglia avuto occasione di provare per contro proprio, ma mai eseguito assieme se non a Nervesa della Battaglia. Struggente il finale, che va a sottolineare il significato di pace rappresentato dall’incontro di questi giovani di ex nazioni belligeranti. Da quella famigerata guerra è nata l’Europa d’oggi e mai quanto oggi la pace, coniugata con il linguaggio universale della musica, deve essere sempre protagonista nelle relazioni fra i diversi popoli e stati non solo d’Europa, ma di tutto il mondo. Dal punto di vista del mandolino e della musica a plettro, una dimostrazione efficace di come il mandolino sappia conquistare, dalle musiche più antiche fino alle “provocazioni sonore”, anche i giovani, al di là di qualsiasi stereotipo: un segnale incoraggiante che garantirà anche in futuro la vita e lo sviluppo di questo strumento. Con l’auspicio finale che anche in Italia si cominci a ragionare seriamente di insegnare il mandolino nelle scuole: in ciò siamo fortemente deficitari rispetto alle esperienze estere, Germania in primis. Di questo tema si è ragionato anche a Trossingen, ad ini- zio ottobre, in occasione del IV Simposio Internazionale. Si è trattato forse solo di un primo passo, che deve necessariamente coinvolgere coloro che il mandolino lo studiano al massimo livello e che potrebbero/dovrebbero mettersi a disposizione sia delle realtà musicali del territorio che della scuola. In conclusione rimane più che doveroso sottolineare ed evidenziare l’impegno che il dott. Artemisio Gavioli, presidente della F.M.I., dedica all’organizzazione di queste “Giornate sul mandolino e la musica a plettro di Vittorio Veneto”, divenute un appuntamento annuale fisso, pur fra tante difficoltà economiche ed organizzative, con molti aspetti originali e di riflessione. Dunque l’auspicio è che, anche in futuro, sia le amministrazioni locali che le realtà economiche del posto possano consentire, con un adeguato sostegno, alle giornate vittoriesi di potersi consolidare e divenire sempre più punto di riferimento per la musica a plettro in Italia. La situazione sull’insegnamento del Mandolino presso le scuole elementari nel Friuli-Venezia Giulia. Christine Teulon D a alcuni anni – precisamente dal 2001 – la scuola elementare “Ada Negri” di Udine ha istituito, in via sperimentale, un corso di mandolino per le due Quarte e Quinte classi. Il successo di questa iniziativa si é subito evidenziato con il repentino aumento di iscrizioni alla scuola dell’orchestra udinese “Tita Marzuttini” che ora, a distanza di pochissimi anni, può vantare un’orchestra giovanile di una ventina di giovanissimi mandolinisti, al cuni dei quali già partecipano attivamente all’attività dell’orchestra “maggiore”. Ma il successo dell’iniziativa, promossa e sostenuta dalla ASSOPLETTRO, la “costola friulana” della Federazione Mandolinistica Italiana, non si ferma qui. Sulla scia del successo ottenuto, ma soprattutto decretato dall’interesse che i ragazzi dimostrano verso questo Strumento, per i più assolutamente sconosciuto, ha fatto sì che altre due scuole elementari di Udine abbiano inserito nei loro programmi, da quest’anno, un corso di mandolino sull’esempio di quello tenuto dal M° Roberto Verona alla “Ada Negri”, le scuole elementari “Dante” e “Collegio della Provvidenza”. I corsi, sempre affidati all’esperienza del M° Verona che in questi anni ha dimostrato ampie capacità di insegnante-preparatore per quei ragazzi che vorranno proseguire a conoscere e studiare questo antico e nobilissimo strumento, dalle primitive quattro classi della “Negri”, ora le classi sono diventate dieci, con quasi duecento allievi. La situazione, peraltro molto positiva, é comunque suscettibile di ulteriori, positivi sviluppi. L’ASSOPLETTRO del F.V.G. continua, infatti, a operare in tal senso. Prossimi obiettivi sono quelli di coinvolgere nell’insegnamento del mandolino anche le scuole elementari ( e non solo), delle province della regione (Pordenone, Trieste e Gorizia). 21 Dicembre 2008 Programma Marco Uccellini (1610-1680) Aria Decimaquinta sopra la scatola degli agghi (Sonate correnti et arie da farsi con diversi stromenti….Venetia 1645) Domenico Scarlatti (1685-1757) Sonata n. 53 Grave – Andante Moderato – Allegro – Minuetto ( ms Mus.II 199/213- 9770/9784 Bibl. Marciana, Venezia Vol. XIV, n.53 ) Sonate italiane del Sei e Settecento per mandolini e strumenti a pizzico negletti Concerto – Conferenza dell’Ensemble “I sonatori Sconcertati” con esposizione di strumenti storici. Il mandolino barocco e settecentesco in Italia: fonti iconografiche, organologia, accordature e prassi esecutiva. I l 19 Ottobre, alle ore 11, si è svolto, presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile di Vittorio Veneto, nell’ambito della 9° edizione della manifestazione “Giornate nazionali sul mandolino e la Musica a Plettro” il concerto-conferenza de “I Sonatori Sconcertati”. I Sonatori Sconcertati è un ensemble fondato da Davide Rebuffa per riscoprire e diffondere il vasto repertorio per strumenti a pizzico negletti, in particolare le varie tipologie di mandolini seicenteschi e settecenteschi, il calascione e le chitarre a 4 e 5 ordini. I componenti dell’ensemble si sono specializzati nell’uso di strumenti storici e relativa prassi esecutiva presso i più importanti centri di studio internazionali. Le interpretazioni dei Sonatori Sconcertati, pur filologicamente accurate, tendono al tempo stesso a restituire vitalità ai documenti del passato cercando di offrire all’ascoltatore moderno l’esperienza emozionale e spirituale il più possibile vicina alle intenzioni del compositore, attraverso un’attenta percezione della prassi Gli interpreti Mauro Squillante mandolino barocco a 6 ordini, mandolino napoletano, colascioncino, mandola Georg Friedrich Händel (1685- 1759) Sonata IV in La minore larghetto - allegro ( Opus 1: ..15 Solos for a German Flute, a Hoboy or Violin with a Throught Bass for the Harpsicord or Bass Violin ..) Domenico Colla Sonata per colascioncino Allegro – Andantino – Prestissimo (Bibl. Naz. Dresda) Davide Rebuffa mandolino barocco a 5 e 6 ordini, mandolino genovese a 6 ordini, tiorba e chitarra battente esecutiva storica, che tenga conto del contesto e della destinazione sociale del far musica. Luca Guglielmi clavicembalo Carlo Arrigoni (1697-1744) Sonata a mandolino, e basso Arpeggio – allegro – adagio – allegro (Ms. Washington, Library of Congress) Giuseppe Sammartini (1695 – 1750) Sonata III in Sol maggiore Allegro – Adagio - Allegro (XII Sonatas for two German flutes, or violins with a thorough Bass, London 1738) Da sinistra: Mauro Squillante, Luca Guglielmi, Davide Rebuffa Davide Rebuffa 22 Dicembre 2008 23 Dicembre 2008 (la didattica, il repertorio, i rapporti con i chitarristi stranieri, l’editoria, la liuteria, etc.), mentre la parte conclusiva è dedicata ad alcune figure particolarmente significative che meritano di essere ricordate ripercorrendone con maggiore profondità il percorso biografico e artistico. Simona Boni Ci auguriamo di offrire con questo progetto un contributo alla conoscenza del nostro strumento, sia per quanti oggi già lo apprezzano, sia per chi si accosta per la prima volta alla chitarra e vuole conoscerne la storia, sia per consegnare alle generazioni future una testimonianza e al tempo stesso un punto di partenza per altre analisi e ricerche. La Chitarra in Italia nella prima metà del Novecento volume in preparazione a cura di Simona Boni I l progetto è nato dal positivo esito del Convegno‘Romolo Ferrari e la chitarra in Italia nella prima metà del Novecento’, tenutosi a Modena lo scorso 1° marzo 2008. L’attenzione e l’interesse suscitato dalla ‘riscoperta’ in senso musicologico della storia chitarristica italiana del primo Novecento ha permesso l’ideazione di questo volume che sarà dato alle stampe nel 2009 presso il prestigioso editore modenese Mucchi, in occasione del cinquantenario (19592009) della scomparsa di Romolo Ferrari, musicista fondamentale nel panorama di quel periodo, specialmente per la sua eclettica e per certi versi “pionieristica” attività volta a valorizzare su più fronti il mondo musicale legato alla chitarra. L’argomento del volume rappresenta una novità in quanto ancora non era stato realizzato uno studio organico su queste tematiche, mentre numerosi, specialmente negli ultimi anni, sono stati i contributi volti alla riscoperta di singole figure di quel periodo, attraverso opere di ricerca, di esecuzione musicale e di registrazione discografica. 24 Dicembre 2008 Ai contributi dei relatori che hanno partecipato al Convegno si sono aggiunti gli apporti di altri ricercatori venuti a conoscenza del progetto, che negli scorsi mesi è stato divulgato in modo ampio anche attraverso le riviste di settore. Si è così venuta a creare una equipe di ricerca, che unisce non solo chitarristi-ricercatori, ma anche compositori e musicologi che si sono da tempo interessati alla chitarra, accomunati dall’aspetto più autentico e vitale della ricerca, ovvero quello della condivisione e del confronto reciproco e costante. Si tratta quasi di un unicum nel campo della musicologia chitarristica, particolarmente significativo per un periodo così vicino cronologicamente ma che ancora offre ampi spazi per un approfondimento, come la prima metà del Novecento: lo sforzo sarà infatti maggiore nel dare una storicità ai fatti, nel cercare i documenti originali (non sempre accessibili e spesso racchiusi in fondi privati), descrivendo per la prima volta un ritratto di quell’epoca colto nei suo vari aspetti, in un divenire storico che pur fra difficoltà contingenti (ad esempio i conflit- ti bellici) ha saputo creare intorno alla chitarra un vitale movimento di energie e di attese su cui poggiano gli sviluppi più recenti. Forse proprio ora, a una giusta distanza temporale, siamo in grado di analizzare meglio quel periodo, attuando una riflessione basata sull’analisi delle fonti e insieme sulla comprensione del percorso storico-musicale del nostro strumento, colto nella sua complessità. Sarà forse questo il punto di partenza per ricerche ulteriori, e per un metodo di lavoro che sempre più potrà configurarsi come depositario di una seria consapevolezza del fare ricerca, che non è disgiunta dal fare musica, o dall’essere musicisti. La sensibilità, la passione, l’umile e paziente lavoro di ricognizione sono altrettanti requisiti che guidano questo approccio. Il volume sarà articolato in tre sezioni, ovvero una prima parte incentrata sulla figura e sull’opera di Romolo Ferrari, poi la parte centrale del lavoro, volta ad analizzare i vari aspetti che concorrono a creare un ritratto dell’epoca La prestigiosa Accademia di Scienze Lettere e Arti di Modena, come è già avvenuto per il Convegno, offrirà il patrocinio culturale al presente progetto, secondo la continuità di intenti che fin dall’inizio ha caratterizzato la collaborazione con questa antica istituzione. L’appuntamento sarà dunque nel 2009 di nuovo presso le sale settecentesche dell’Accademia, con un incontro di presentazione del volume. In questa occasione a quanti ne faranno richiesta sarà fatto omaggio di una copia della pubblicazione, nell’intento di diffondere il più possibile questo lavoro. Progettazione del volume ‘Romolo Ferrari e la chitarra in Italia nella prima metà del Novecento’ Prefazione all’opera (Enrico Tagliavini) Parte I: Romolo Ferrari Profilo Biografico (Simona Boni); Ferrari Compositore (Giovanni Indulti); Le composizioni dell’Ottocento nel ‘Fondo Ferrari’ (Massimo Agostinelli). Parte II: Il ritratto di un’epoca. Il repertorio musicale del chitarrista italiano del primo Novecento (Giacomo Parimbelli); La didattica chitarristica nella prima metà del Novecento (Mario Dell’Ara); L’istituzione della cattedra di chitarra nei Conservatori italiani (Silvia Mastrogregori); Le edizioni e le riviste chitarristiche italiane (Vincenzo Pocci); Compositori non chitarristi in Italia (Gianni Nuti); Ettore Desderi (Piero Mioli); Il contributo di Oscar Chilesotti Invito ancora, in questa fase di puntualizzazione delle ricerche, a mettersi in contatto con la sottoscritta, curatrice del volume, o con gli autori dei singoli contributi quanti possano fornire testimonianze, indicazioni, documenti dell’epoca che saranno debitamente citati nel volume, unitamente a un ringraziamento verso quanti stanno collaborando anche in questo modo al presente lavoro. Simona Boni [email protected] cell. 347-0431572 tel. 059-570067 Romolo Ferrrari con Andres Segovia Romolo Ferrrari alla storia del liuto e della chitarra tra fine Ottocento e primo Novecento (Stefano Toffolo); The influence of Italian Guitar Music and Italian players on the development of artistic Guitar Playing in Germany in the first half of the XX century (Andreas Stevens); Toto Amici, Antonio Dominici e i rapporti chitarristici tra Italia e Russia (Marco Bazzotti); Mandolino e chitarra: repertorio e contesto musicale nella prima metà del Novecento (Ugo Orlandi); La liuteria chitarristica in Italia nel primo Novecento (Roberto Regazzi); Registrazioni storiche (Giuseppe Idone ). Parte III: Alcune figure notevoli. Maria Rita Brondi (Maurizio Mazzoli); Anselmo Bersano (Adriano Sebastiani); Carmelo Coletta (Paola Dato); Teresa De Rogatis (Clara Campese); Cesare Lutzemberger (Norma Lutzemberger); Luigi Mozzani (Giovanni Intelisano); Giovanni Murtula (Luciano Chillemi); Pasquale Taraffo e la Scuola Chitarristica Genovese (Giorgio Ferraris); Benvenuto Terzi (Giacomo Parimbelli). 25 Dicembre 2008 Un compositore italiano vince il primo premio al Concorso internazionale “Ciudad de Logroño” Dedicato a Dimitri Nicolau “Transition” di Luigi Salamon di Conegliano (TV) è la composizione per orchestra a plettro insignita del primo premio al Concorso Internazionale “Ciudad de Logroño”, La Rioja (Spagna). Dimitri Nicolau: una ricerca personale di Maria Cristina Caldarola I l 18 ottobre scorso, davanti a un pubblico giovane, attento e appassionato, composto prevalentemente da strumentisti di plettri provenienti da vari Paesi europei, è stato presentato dalla Prof.ssa Maria Cristina Caldarola il libro di cui è curatrice, Dimitri Nicolau: una ricerca personale. Il secondo premio è stato attribuito a “Castillos de Sal” di Javier Villafuerte Jimenez di Cordoba (Spagna). Il terzo premio a “Divertimento capriccioso” di Mirko Schräder (Germania). (Tracceremo, nel prosssimo numero, il profilo artistico di questo emergente compositore e le caratteristiche più salienti della sua musica). Un compositor italiano gana el concurso 'Ciudad de Logroño'. larioja.com Page 1 of 1 Cultura y Espectáculos CULTURA Un compositor italiano gana el concurso 'Ciudad de Logroño' 16.12.2008 - EUROPA PRESS| LOGROÑO 'Transition', del italiano Luigi Salamon, ha sido la composición musical para orquestas galardonada con el primer premio en el Concurso Internacional organizado por el Ayuntamiento de Logroño. El segundo premio ha correspondido a 'Castillos de Sal', del cordobés Javier Villafuente, mientras que el tercer premio lo ha recibido 'Divertimento capriccioso', del alemán Mirko Schrader. A esta edición del certamen se han presentado un total de doce composiciones procedentes de siete países, entre los que figuran Italia, Bulgaria, Estados Unidos, Reino Unido, Alemania y Australia, además de España. La rueda de prensa convocada por el concejal de Cultura, Carlos Navajas, ha servido para presentar la publicación de las partituras premiadas de las últimas cuatro ediciones: 'La Senda de los elefantes', de Eduardo Maestre, en clara referencia a la calle Laurel, en 2002; 'Acerca de la felicidad', de Javier Riba, en 2004; 'Momentos breves', de Ángel Pozo, en 2005; y 'Música en Do', de Carlos Blanco, en 2006. Para ello, se han editado 400 ejemplares de cada una de estas partituras, que se han repartido a orquestas de plectro internacionales, conservatorios y a la Asociación Europea de Guitarra y Mandolina. En 2009 se ha previsto la edición de las tres partituras ganadoras en esta quinta edición, que ya han sido interpretadas en encuentros Los organizadores. /J.M. europeos de plectro. LOS PREMIADOS 26 Dicembre 2008 Concurso de Composición 'Ciudad de Logroño' Primer premio: 'Transition', de Luigi Salamon, de Italia. Segundo premio: 'Castillos de sal', de Javier Villafuerte Jiménez, de Córdoba (España). Tercer premio: 'Divertimento capriccioso', de Mirko Schrader, de Alemania. L’evento apriva la 9° edizione delle Giornate Nazionali sul Mandolino e la Musica a plettro, promossa dall’Associazione Musicale “Il Plettro” di Vittorio Veneto unitamente alla Federazione Mandolinistica Italiana e con il patrocinio del Comune di Vittorio Veneto, intitolata quest’anno Mandolini di Pace e inserita all’interno delle manifestazioni per il 90° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale. “La guerra – recita la locandina che annuncia l’evento – è frastuono, assordante sferragliare d’armi, grida di dolore… ma anche perentorio silenzio di terrore e di morte… La pace, invece, è possibilità di parola. Dialogo, incontro. E, in questo scambio, la musica può essere linguaggio universale, che supera qualunque barriera senza mai tradire o affievolire le radici profonde di ogni singola identità”. La motivazione ideale dell’evento, voluto con appassionata tenacia dal Dott. Artemisio Gavioli, Presidente della Federazione Mandolinistica Italiana, parte infatti proprio dall’assunto che la cultura è anche socialità e può e deve essere un mezzo perché identità diverse si possano conoscere, apprezzare e Il quartetto di saxofano “Rènaissance” vicendevolmente stimolare. sue opere. A Vittorio Veneto erano presenti giovani musicisti provenienti da Paesi che nella Grande Guerra erano tra loro belligeranti: Croazia, Germania, Austria, Italia. Peculiarità dell’avvenimento e motivo di grande interesse per gli ascoltatori è stata la presenza tra gli interpreti del Quartetto di Saxofoni “Rénaissance”. Infatti, accanto all’interpretazione della Simple Suite op. 151 per Orchestra di Plettri, eseguita brillantemente dall’Ensemble “La scatola sonora”, sono state presentate tre opere scritte da Dimitri Nicolau per Quartetto di Saxofoni: il Saxquartet n. 5, op. 270 eseguita in prima mondiale, il Saxquartet n. 6 op. 274, entrambe dedicate al Quartetto “Rénaissance” stesso, e Zuki’s Dance. L’esecuzione del Quartetto è stata molto apprezzata per l’ottimo grado di fusione, l’intonazione sicura, la plasticità e la duttilità dell’interpretazione. “La musica – dice ancora la locandina – non è svincolata dalla storia: si pensi alle vicissitudini del mandolino, guardato con antipatia in Croazia a inizio Novecento perché lì arrivato insieme all’occupazione veneziana. Le cose sono cambiate e in quel Paese il mandolino rivive un’epoca di riscoperta e rinnovata passione. Come in Italia e in altri Paesi europei … il mandolino ha ripreso nuova vitalità, grazie all’attenzione di musicisti e compositori, che ne apprezzano le caratteristiche espressive inconfondibili, e la grande versatilità”. Da questo è nata l’esigenza di dedicare uno spazio della manifestazione per approfondire la conoscenza della personalità del compositore Dimitri Nicolau, recentemente scomparso, autore di importanti lavori dedicati al mandolino. La presentazione del libro all’attento pubblico, svolta dalla curatrice stessa in italiano e in inglese e, grazie alla collaborazione del Dott. Michele De Luca, Vicepresidente della Federazione Mandolinistica Europea, in tedesco, si è articolata in letture di scritti e pensieri del Compositore alternate all’esecuzione dal vivo di alcune L’insolita presenza di uno strumento così diverso da quelli a plettro, fortemente voluta dal Dott. Gavioli, è divenuta motivo di conoscenza e approfondimento della poetica di Dimitri Nicolau che, nella sua ricerca musicale, ha esplorato le potenzialità di ogni strumento usando spesso tonalità e tecniche esecutive non usuali, e proposto, come dice egli stesso, “un gran numero di composizioni nuove per questi strumenti antichi e moderni insieme, mai perduti ma continuamente ritrovati” e la separazione da una tradizione “popolareggiante” che di fatto li escludeva dal grande filone della musica “colta”. 27 Dicembre 2008 S i informa che EGMA, la Federazione mandolinistica Europea organizza il 9th meeting di EGMYO (Orchestra giovanile Europea di Chitarre e Mandolini) che si terrà dal 4 al 13 di Aprile 2009 in Savona, in collaborazione con la Federazione Mandolinistica Italiana e la città di Savona. Qui accanto la lettera di invito da parte del Presidente esecutivo Rudiger Grambow per i giovani mandolinisti e chitarristi interessati, di età compresa fra i 16 ed i 27 anni. Data di scadenza: 10 Gennaio 2009. Ruediger Grambow Executive President 23th December, 2008 INVITATION to participate in the 9th meeting of the European Guitar and Mandolin Youth Orchestra (EGMYO) from 4th – 13th April 2009 in Savona (Italy) Dear Ladies and Gentlemen, dear Music Friends, the 9th meeting of the European Guitar and Mandolin Youth Orchestra will be held from 4th – 13th April, 2009 in Savona (Italy). The meeting is organized by the European Guitar and Mandolin Association (EGMA) in cooperation with the Federazione Mandolinistica Italiana (FMI) and the City of Savona. Please see the enclosed information for details about the artistic director, the lecturers, the program and the conditions of participation. The planned music program for the meeting is: x x x x x x x Kurt Schwaen: "Suite Concertante" for mandolin, guitar and Zupforchester Carlos Blanco Ruiz: "Música en DO" Eduardo Angulo: "Guitar Concerto" Oliver Kaelberer: "Udawálawe ... and the elephants keep rocking..." Dimitri Nicolau: "Simple Suite" Takashi Kubota: "Tanz Suite" Nr. 2 op. 21 George Linus Cobb: "Russian Rag" The artistic lecturers are: x x x x x Carlo Aonzo (conductor, Italy) Jeannette Haase (1st mandolin, Germany) Olga Dubowskaja (2nd mandolin, Belarus) -2- N.N. for mandola (not fixed yet) Allan Neave (guitar, Scotland – not fixed yet) Permitted instruments are: -2- EGMA - Office | Ruediger Grambow | Huulkamp 26 | D - 22397 Hamburg | Germany fon +49 – (0)40 – 608 89 013 | fax +49 – (0)40 – 608 89 m014 | e-mail: [email protected] Mandolin Bandurria Mandola Laud Espagnõl Guitar Double bass Conditions of Participation: Advanced performance level and experience as orchestral player Participant’s contribution amounting € 230,00 Travel expenses to Savona on own account Interested in meeting young people of other countries to work and to have fun together At the end of the meeting the organizers plan to have 3 public concerts to performe the musical program at high artistical standard. The concerts will be in the main theater of Savona, in Genova and in San Remo. Interested young players from the age of 16 to 27 years are encouraged to send in the application form. The closing date is the 10th January, 2009. We will have the right to select the players depending on the total numbers of the different instruments and we will have the right to refuse players. Please arrange your arrival at the airport in Genova (Genua) on the 4th April, 2009. Group-transport from the airport to the venue will be arranged. Flight connections to Genova (the next airport to Savona) might be in high demand because of the Easter holidays in Europe. We would advise you to book your flights immediately after receipt of the confirmation letter of your registration. We intend to send the participants the music in advance. You are expected to have practised your part before coming to the EGMYO. All accepted participants will be expected to fill in a consent form which give details of emergency contact numbers, immunisations and any health issues the organisers must be aware of. All participants will be expected to confirm the rules advised by the responsible people in Savona. Hoping to see you in Savona, good wishes for a Merry Christmas and the New Year Yours Ruediger Grambow Executive President of EGMA