NUMERO 1537 DI MARTEDI 1 DICEMBRE 2015 A CURA DELLA SEGRETERIA GENERALE AD USO INTERNO APERTO AL CONTRIBUTO DÌ TUTTI AL.SI.P.PE ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA VIA DEGLI ARCELLI 00164 (ROMA) TELEFONO 3931383562 EMAIL [email protected] SITO INTERNET WWW.ALSIPPE.IT AFFILIATI O.S.A.P.P _ Non si ferma con la moto ad un posto di blocco della Polizia penitenziaria , si sospetta potesse essere il pericoloso latitante evaso dall’ospedale Fazzi Una motocicletta sfuggita all’alt di notte lungo la litoranea Adriatica. Un episodio che ha aggravato il sospetto sulla possibilità che il latitante Fabio Perrone disponga di una moto, oltre che di una mitraglietta e di due pistole. E’ successo qualche giorno fra Casalabate e Lendinuso, cioè nelle marine dove il 42enne di Trepuzzi alloggiava in casa di alcuni parenti prima dell’arresto della notte del 29 marzo dell’anno scorso dopo l’omicidio del montenegrino Fatmir Makovic costatogli in seguito l’ergastolo nel processo di primo grado. E sono stati sparati alcuni colpi di arma da fuoco.Di notte, al buio e con la tensione creata dalla consapevolezza della facilità con cui spara ed ammazza l’uomo evaso dall’ospedale “Vito Fazzi” verso mezzogiorno del 6 novembre scorso, una pattuglia della polizia penitenziaria ha visto arrivare una motocicletta, mentre effettuava un posto di blocco su quella litoranea. La moto si è fermata a qualche decina di metri con una frenata brusca, ha allargato la traiettoria ed ha fatto inversione di marcia. Inutili i richiami di fermarsi, le sirene e di lampeggianti accesi nell’inseguimento. A scopo intimidatorio la penitenziaria ha esploso anche qualche colpo di pistola in aria. Ma nulla, quella moto si è dissolta nel buio sfruttando la potenza e l’agilità.Era Fabio Perrone? Certezze non ce ne sono. Sospetti sì. E tanti pure. Anche alla luce della notizia materializzatasi nel corso delle ricerche di quest’uomo che si ritiene sia ancora nascosto nel Nord Salento: le armi e la motocicletta gli sarebbero stati forniti da una persona che gli avrebbe consegnato il compito di mettere a segno un attentato. E trattandosi di “Triglietta” sul quale, peraltro, pendono sospetti di essere stato l’autore materiale di altri omicidi quando militava nel clan della Sacra corona unita del boss storico Gianni De Tommasi (appartenenza pagata con 18 anni di carcere, anche per un tentato omicidio), sono state rafforzate le misure di sicurezza al palazzo di viale Michele De Pietro che ospita il polo della giustizia penale ed in particolare a Cataldo Motta in quanto procuratore e capo della Direzione distrettuale antimafia.Si tratta di misure suggerite dalla prudenza e dalla ragionevolezza perché le ricerche affidate ai poliziotti della Squadra mobile, ai carabinieri del Nucleo investigativo ed alla polizia penitenziaria stanno convergendo almeno su un punto: sono giorni in cui Fabio Perrone avrebbe scelto di non mettere piede fuori dal suo nascondiglio. La scaltrezza maturata carcere e nella militanza nella Scu gli starebbero suggerendo di stare alla larga dalle troppe le attenzioni sulla sua persona in questi giorni che le ricerche non accennano a diminuire di intensità. Il passare dei giorni comunque, una certezza l’ha data: non è solo, “Triglietta”. Ha costruito attorno a se’ una rete di sostegno. E c’è anche il timore che possa aggregare un clan per prendere in mano la gestione degli affari illeciti targati Scu. Come fece del resto un ex latitante eccellente della zona, il surbino Salvatore Caramuscio quando il 10 settembre del 2009 tornò libero per decorrenza dei termini di custodia cautelare e prese le redini delle estorsioni e dei traffici di droga.(Nuovo Quotidiano) Polizia penitenziaria equiparata a polizia di Stato: norma in legge di stabilita 2016 -----------------------------------------------ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA------------------------------------------- _ In questi giorni in Commissione Giustizia alla Camera ho presentato, come relatore del ddl “Stabilità”, una serie di emendamenti che mirano a risolvere, finalmente, questioni che si trascinano da tempo ma che sono di grande importanza. Emendamenti volti in particolare a garantire più efficienza e a rendere giustizia a diverse categorie di lavoratori del settore. Tra gli emendamenti approvati oggi pomeriggio, un aspetto strategico lo assumono quelli mirati ad un più efficace utilizzo del personale. Ecco quindi che nell’ottica di un miglioramento della “macchina” della Giustizia si prevedono, ad esempio: un consistente intervento di riqualificazione del personale dell’amministrazione giudiziaria, l’equiparazione dei dipendenti del Corpo di Polizia penitenziaria a quelli della Polizia di Stato, fino ad arrivare alla previsione di una norma che consente agli avvocati di incidere sulle scelte relative al funzionamento degli uffici giudiziari. In particolare, per quanto riguarda la riqualificazione del personale si tratta di un piano necessario per rispondere alle esigenze attuali della giustizia; un intervento di riqualificazione che per la prima volta in assoluto include anche esperti informatici, contabili e assistenti linguistici, mai coinvolti in simili iniziative. L’obiettivo è mettere in atto una riqualificazione reale del personale e venire incontro alle nuove necessità legate ad esempio alla crescente informatizzazione del settore giustizia. L’approvazione di oggi in Commissione Giustizia è un primo significativo passaggio, condiviso dal Ministro Andrea Orlando. Equiparando la Polizia Penitenziaria con la Polizia di Stato vogliamo affermare concretamente un principio di omogeneità che riguarda qualifiche, progressione di carriera, trattamento giuridico ed economico, un principio che oggi non è assicurato. Questa mancanza ha di fatto penalizzato gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, che svolgono un lavoro importante e delicato. L’approvazione in Commissione Giustizia è un primo passo in vista dell’ulteriore passaggio in Commissione Bilancio, che mi auguro vada a buon fine.Alcuni degli emendamenti approvati, infine, prevedono in particolare misure che valorizzano il ruolo dell’avvocatura, già considerato di fondamentale importanza dal ministro Orlando. Importante ad esempio è la norma con cui si prevede la partecipazione, con diritto di voto, del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati all’interno dei vari Consigli giudiziari territoriali. In sostanza anche l’avvocatura avrà voce in capitolo per quel che riguarda le proposte e le scelte relative ai fabbisogni necessari ad assicurare il corretto funzionamento degli uffici giudiziari. Un altro emendamento prevede inoltre la possibilità per i capi degli uffici giudiziari di stipulare convenzioni con i Consigli dell’Ordine circondariale forense, in modo da consentire la destinazione di avvocati alle procedure di liquidazione dei gratuiti patrocini. Tra le proposte inserite nella Legge di Stabilità, approvate oggi in Commissione Giustizia e ora al vaglio della Commissione Bilancio, anche la proroga per il 2016 degli incentivi fiscali della negoziazione assistita e dell’arbitrato, introdotti per il solo anno 2015: provvedimenti voluti anche dal Ministro Andrea Orlando.(Giuseppe Beretta) Segreteria Generale Matteo Salvini incontra il personale di Polizia penitenziaria e le rappresentanze sindacali a San Vittore Come gia’ ampiamente anticipato nei nostri articoli dei giorni scorsi in cui auspicavamo uno probabile spostamento della pubblicazione su Gazzetta Ufficiale della data dei calendari della prova preselettiva del concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento, di 100 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria del ruolo femminile, e 300 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria del ruolo maschile concorso bandito e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 57 del 28 luglio 2015 - IV serie speciale .Ricordiamo che la pubblicazione dei calendari delle prove inizialmente dove avvenire sulla Gazzetta ufficiale 4^ serie speciale “Concorsi ed Esami” di oggi 27 novembre 2015 mentre la pubblicazione dei diari sara’ adesso stabilita con successivo provvedimento che sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - 4ª Serie Speciale - «Concorsi ed esami» del 22 gennaio 2016. di seguito inseriamo la nota con il relativo rinvio.Vi terremo aggiornati su ulteriori novita’ in merito , seguiteci sul nostro sito www.alsippe.it, e i profili di Facebook e Twitter Segreteria Generale Detenuto morto a Isernia: ucciso per vendetta Martedì prossimo 1° Dicembre 2015 alle ore 16:00 nel carcere di San Vittore a Milano il Segretario federale della Lega Nord Onorevole Matteo Salvini incontrera’ il personale di Polizia penitenziaria e le rappresentanze sindacali dell’istituto .Matteo Salvini nei giorni scorsi era intervenuto su la possibilita’ di un rilancio delle periferie milanesi che passa anche attraverso il trasferimento del carcere di San Vittore in una zona più decentrata della città. in un luogo più idoneo". Matteo Salvini ha avanzato la proposta nel corso di un convegno dedicato, appunto, alla valorizzazione delle aree più periferiche del capoluogo lombardo. Concorso allievi agenti di Polizia penitenziaria ,ultime novita’ su calendario prove preselettive 45enne romano Fabio De Luca. In carcere, da stamani, due pluripregiudicati di 26 e 44 anni, uno die quali affiliato alla camorra. Sarebbero i meri esecutori, secondo la procura, di un disegno punitivo che vedrebbe coinvolti anche altri detenuti campani ISERNIA. Lo avrebbero ucciso per vendetta. Per lavare l’onta di offese giudicate imperdonabili, ricevute con sfrontatezza da un altro detenuto. Questo il movente alla base della morte di Fabio De Luca, detenuto 45enne di origini romane morto nel novembre 2014 in circostanze poco chiare, fino a stamani. Come spiegato dal procuratore capo della Repubblica presso il tribunale di Isernia, Paolo Albano, nella conferenza stampa di stamani, si sarebbe trattato di un “omicidio volontario aggravato premeditato” ad opera dei napoletani Francesco Formigli, 44 anni, e Aniello Sequino, 25 anni. Un regolamento di conti, insomma, che avrebbe visto protagonisti i due pluripregiudicati campani, considerati dagli inquirenti come gli esecutori materiali dell’aggressione, probabilmente ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA ------------------------------------------- avvenuta con l’ausilio di altri complici. Albano, dopo aver elogiato la Squadra Mobile di Campobasso per aver svolto indagini accuratissime fin dall’inizio della vicenda, ha ricostruito nel dettaglio la dinamica dei fatti accaduti nel carcere di Ponte San Leonardo l’anno scorso. De Luca, in carcere per una serie di reati di varia natura, si trovava recluso a Isernia da due mesi per estorsione nei confronti di uno stretto familiare. Di indole estremamente litigiosa, era stato rinchiuso per un periodo in isolamento, dopo una serie di scontri verbali con alcuni detenuti campani, che aveva ‘sfidato’ con atteggiamenti da bullo, ingiuriandoli con frasi in dialetto romano. Il clima rischiava di degenerare, così il 45enne – non nuovo a provocazioni in carcere, visto che in passato era stato picchiato in un penitenziario romano al punto da vedersi fratturare la mandibola era stato allontanato dagli altri detenuti. Terminata la parentesi in isolamento, i contrasti sembravano appianati. Fino al 5 novembre 2014, quando qualcuno gli avrebbe teso un tranello, attirandolo in una cella non sua, la n. 110 – di qui il nome dell’operazione della Mobile, appunto 'Operazione 110' occupata da Formigli e da un altro detenuto impegnato in un colloquio, al momento dell’imboscata. Entrando all’interno in perfetta salute, De Luca sarebbe stato investito da una scarica di colpi violentissimi sul cranio, per poi cadere a terra ed entrare in coma nel giro di pochissimi minuti. Ricoverato all’ospedale di Campobasso in condizioni gravissime, dopo sette giorni di agonia era deceduto. In un primo momento la polizia penitenziaria, come affermato sempre al procuratore capo di Isernia, aveva creduto alla versione dei detenuti che avevano chiamato aiuto: una caduta accidentale, in cui De Luca avrebbe battuto la testa, all’indietro, precipitando da un letto a castello, dove sarebbe salito forse per cercare una gruccia. Cosa fosse andato realmente a fare in una cella non sua non è ben chiaro: fatto è che di lì partono le indagini, con la Mobile che, fin dall’inizio, non crede all’incidente. Vengono visionati i filmati registrati dalle telecamere presenti all’interno di quella sezione del carcere, prima della presunta caduta e nell’immediatezza dei fatti. Qualcosa di strano, nei gesti e negli atteggiamenti di due detenuti campani, viene notato. Entrambi sono a fine pena, appare improbabile che possano essersi fatti coinvolgere in una lite finita male. Ma la procura li indaga, insieme a una terza persona. In seguito, la Mobile denuncia più soggetti. E lo stesso procuratore Albano ha riferito, stamani, di avere la ferma convinzione che ci siano altri responsabili per la morte di De Luca. A dare la svolta alle indagini, l’autopsia sul corpo dell’uomo, eseguita dal medico legale Vincenzo Vecchione di Campobasso, che non lascia spazio a dubbi: i colpi sul cranio dell’uomo non sono compatibili con una caduta, ma un con corpo contundente a superficie liscia, forse coperto da un panno, mai ritrovato nel corso dell’inchiesta. Colpi violentissimi, inferti nel giro di un minuto, che non hanno lasciato scampo a De Luca. Secondo la procura Formigli e Sequino sarebbero stati ‘scelti’ dal gruppo di detenuti napoletani di riferimento per ‘punire’ De Luca. Non a caso, il più giovane dei due è di corporatura molto robusta, alto circa un metro e novanta: le physique du rôle per un’aggressione che avrebbe dovuto lasciare il segno. Stamani gli arresti: il 26enne si trovava nella propria abitazione di Giugliano, il 44enneinvece – sul quale pendono accuse di associazione a delinquere di stampo camorristico era ricoverato in una casa di cura nel Napoletano. Orlando "intercettare playstation e chat, 150 milioni per i sistemi informatici" professionalità per affrontare questa sfida e oggi abbiamo scambiato valutazioni, opinioni, esperienze a fronte di un fenomeno nuovo e cosi rischioso". Sul reato di immigrazione clandestina, il procuratore generale di Roma Giovanni Salvi ha commentato come non abbia "nessuna forza deterrente perché prevede un'ammenda per persone che hanno sfidato la morte. Pensare che la minaccia di una sanzione pecuniaria possa fermare questi flussi epocali è sbagliato" ha aggiunto."Serve procura europea". Vitale però per Orlando è "dare vita ad una procura europea, le nostre informazioni le vogliamo mettere a disposizione delle altre autorità". In questa battaglia però, ha detto il guardasigilli, l'Italia combatte da sola, è in posizione di minoranza, ma è una "battaglia che porteremo avanti". Puntare sulle informazioni sarà fondamentale: intanto si potenzia l'amministrativo e il ministro ha annunciato l'arrivo di "4mila unità dalle province alle cancellerie e agli uffici amministrativi e giudiziari". Per quanto riguarda la questione dei mediatori culturali servirà un emendamento alla legge di stabilità perché "le risorse attualmente disponibili non sono sufficienti", ha aggiunto Orlando. Intercettazioni su playstation e chat. "Il quadro preoccupante dello scenario internazionale consiglia un monitoraggio costante, incontri come questi saranno destinati a ripetersi" ha concluso il ministro della Giustizia al termine del vertice a cui hanno partecipato, oltre a Legnini e Roberti, il procuratore generale della Corte di Cassazione Pasquale Ciccolo, il procuratore generale di Roma Giovanni Salvi, il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone, il membro nazionale designato di Eurojust Filippo Spiezia. Sono le nuove tecnologie, sfuggenti per le norme internazionali, a preoccupare chi si occupa di sicurezza. Troppi strumenti da monitorare. "Per questo dobbiamo potenziare i nostri sistemi di intercettazione e questo oggi abbiamo deciso. Sulle playstation? Si, ma anche su tutte quelle chat legate ad altri programmi come, ad esempio, quelli per scaricare musica" ha sintetizzato il ministro. Più strumenti per "intercettare alla luce delle nuove tecnologie", "rafforzare la capacità di capire, con più traduttori" e "maggiore cooperazione tra le Procure con il supporto dell'informatica". Queste le tre necessità emerse dal vertice sul terrorismo convocato dal ministro di Grazia e Giustizia Andrea Orlando al dicastero di via Arenula, a pochi giorni dall'avvio del Giubileo. "Abbiamo deciso di investire già molto sull'informatizzazione che è una risposta fondamentale su questo terreno, abbiamo deciso di raddoppiare lo stanziamento rispetto allo scorso anno. Quest'anno spenderemo 150 milioni di euro per il sostentamento dei sistemi informatici", ha spiegato il ministro sottolineando l'importanza di un "salto di qualità anche rispetto ad alcune figure professionali". Centrali, in questo senso, gli operatori e i Circolari ministeriali e tecnici e i mediatori culturali all'interno del carcere per impedire fenomeni di note D.A.P. dicembre 2015 radicalizzazione. Immigrazione clandestina, reato inutile. Nel corso del vertice su sicurezza e antiterrorismo, convocato dopo i tragici fatti di Parigi dello scorso 13 novembre, è stata inoltre ribadita l'esigenza di "superare il reato di immigrazione clandestina", ha sottolineato il ministro della Giustizia che avanzerà una proposta in questo senso. "Superarlo è utile per le indagini sui trafficanti di esseri umani, che sono una delle fonti che alimenta l'attività terroristica. Sarebbe più facile interrogare gli immigrati come persone informate sui fatti piuttosto che come . imputati", ha spiegato il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti dopo la riunione. Per il vicepresidente del Csm, Segreteria Generale Giovanni Legnini, l'Italia ha "le ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA ------------------------------------------- Convenzione per la stipula di polizze assicurative RC auto per gli iscritti Alsippe e propri familiari Segui Il nostro sito internet http://www.alsippe.it/it/ Il Profilo di Alsippe su Facebook https://www.facebook.com/profile. php?id=100009937908061 Il Giornale della Penitenziaria su Facebook La Segreteria Generale Alsippe ha definito con la Allianz una convenzione per la stipula di polizze assicurative RC auto e moto per gli iscritti Alsippe ed i propri familiari. Per eventuali preventivi e ulteriori informazioni chiamare al numero di telefono 081 0139841 oppure inviare la documentazione direttamente all’indirizzo mail [email protected] oppure al fax 081 0139841 la documentazione richiesta sotto. Documenti richiesti per il preventivo 1)Fotocopia del libretto di circolazione fronte e retro 2)Fotocopia dell’attestato di rischio 3)Certificato di proprieta’ dell’auto da assicurare 4)Attestato di Servizio e fotocopia del tesserino di riconoscimento del Corpo di Polizia penitenziaria 5) Codice fiscale 6) Documento di riconoscimento Nel caso in cui sia un familiare intestatario della polizza un autocertificazione che ne attesti la parentela ai sensi della normativa vigente, per altre informazioni contattare l’ufficio ai numeri indicati sopra Polizia https://www.facebook.com/pages/ Giornale-Della-PoliziaPenitenziaria/804797986270711?re f=hl La pagina di Alsippe su Facebook Alitalia propone le proprie nuove tariffe agevolate per Militari e Polizia, dedicata a tutti i militari e agli appartenenti alle forze di polizia, in servizio (Arma dei Carabinieri, Esercito, Aeronautica, Marina, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco), che viaggiano per motivi personali e per vacanza. 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