la Repubblica
VENERDÌ 6 MAGGIO 2011
CRONACA
TORINO
■ XV
Bonus bebè, smentita la Regione
“Quella gara vale 400 mila euro”
La polemica
L’azienda esclusa dal voucher: il progetto non è a costo zero
Il presidente della Regione Roberto Cota
SARA STRIPPOLI
Libro “bianco azzurro” dell’ex assessore regionale Artesio
I numeri
A QUANTO vale l’affidamento del voucher
del “bonus bebè” di Roberto Cota? Meno di ventimila
euro, come sostiene la Regione
che ha deciso un affidamento diretto senza bandire una gara, oppure molto di più, come sostiene
l’azienda concorrente che ha ripetutamente chiesto chiarimenti al direttore regionale della sanità Paolo Monferino? La
prova che l’appalto supera in
realtà i 400 mila euro si troverebbe in una mail inviata a gennaio
dalla Edenred all’Associazione
Farmacie piemontesi: «Non sarà
richiesta alcuna partecipazione
economica alla rete, ma il contratto che verrà inviato ai titolari
di farmacia che aderiranno, presenterà la commissione standard del 5%». La Edenred srl è l’azienda che ha avuto dalla Regione l’affidamento diretto per il
bonus, ex Accor Services, vicina
alla Compagnia delle Opere,
sempre più presente sul mercato lombardo e da alcuni mesi affidataria anche dei buoni pasti
della Regione Piemonte. «Il valore dell’appalto non può essere
quindi considerato inferiore al
tetto di 20mila euro sotto il quale
un ente pubblico può decidere di
non bandire una gara regolare,
ma varrebbe in realtà una cifra
assai più alta, attorno ai 400 mila
euro se si calcola che la somma
complessiva stanziata dalla Regione è di 7 milioni e mezzo di euro», spiega il consigliere dell’Italia dei Valori Andrea Buquicchio.
Dopo le prime denunce dei mesi
M
“Le promesse mancate
nel primo anno di Cota”
2500
Sono 2500 i voucher bebè
rilasciati finora dalla Regione
Piemonte. Una famiglia su tre
ha dunque accolto l’offerta
250
Il bonus che si ritira presso le
Asl vale 250 euro da
spendere per pannolini e
prodotti per l’infanzia
MARCO TRABUCCO
C
38 MILA
Hanno diritto al voucher tutti i
bimbi nati nel 2011 con un
reddito inferiore a 38mila
euro
OSA ha detto Cota? E poi cosa ha combinato davvero in
questo primo anno di governo? È la domanda che si è posta
Eleonora Artesio consigliere regionale della Federazione della
Sinistra. La risposta, ovviamente
di parte, è «poco o nulla». «La giun-
La locandina che pubblicizza il voucher del bonus bebè
ta del fare (come ama definirla il
governatore piemontese) più che
altro disfa» secondo Artesio che al
riguardo ha compilato un libello
che sarà distribuito nei prossimi
giorni agli elettori piemontesi.
Il veleno come sempre è nella
coda, nell’elenco contrapposto,
delle presenze di Cota in Consiglio regionale (solo 10 in tutto il
2010) e di quelle invece sugli
schermi televisivi: ben 39 tra reti
nazionali (soprattutto) e locali tra
il 7 aprile e il 31 dicembre dello
scorso anno. Un ritmo che è continuato con percentuali quasi
identiche anche nei primi mesi
del 2011. Cota però su questo punto ha sempre replicato spiegando
che le sue comparse televisive sono un servizio al Piemonte.
Per il resto il libretto, dai colori
bianco-azzurri e senza la minima
sfumatura di rosso e con il titolo
«Ma Cota faccio da un anno?» utilizza “il sistema Travaglio”: prende una dichiarazione rilasciata
dal presidente piemontese («Cota
cosa ha detto») e la contrappone o
a nuove (e contraddittorie) dichiarazioni dello stesso governatore o a provvedimenti presi dalla
sua giunta in contrasto con quanto era stato affermato («Cota cosa
ha fatto»).
Buquicchio (Idv)
torna all’attacco
“L’affidamento
deve essere
annullato”
“Dei 15 punti
da realizzare nei
primi 100 giorni
solo 5 sono stati
portati a termine”
scorsi, Buquicchio torna ad insistere che l’affidamento sia annullato e si proceda ad un bando
di gara: «Mi auguro che sia la Regione adesso ad autotutelarsi
presentando un esposto alla
Corte dei Conti o alla Procura».
Il 18 aprile, era stata la
“Qui!Group” di Genova, azienda
concorrente di Edenred, ad inviare una raccomandata al direttore regionale della sanità Paolo
Monferino, inviata per conoscenza anche all’Autorità per la
vigilanza sui contratti pubblici,
alla Commissione europea, all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e alla Corte
dei Conti. La mail in cui la Edenred ammette la richiesta di una
commissione è inserita come allegato all’interno della documentazione che la Regione (il 10
marzo) ha chiesto ad Edenred di
produrre in risposta alla segnalazione della Qui! Group. «Dai
documenti presentati - scrivono
gli avvocati dell’azienda genovese - risulta che Edenred ha prospettato una non corretta rappresentazione dei fatti relativi all’affidamento, così da indurre in
errore i funzionari della Regione.
I quali hanno provveduto ad un
affidamento diretto che non sarebbe stato ammissibile ove fossero state esposte le reali condizioni della fornitura». E tali circostanze, chiude la lettera «possono assumere rilevanza penale in
danno della Regione».
Artesio parte dal programma
elettorale del centrodestra e ne
analizza i 15 punti che, secondo le
promesse, sarebbero stati affrontati entro i primi 100 giorni di governo. Di questi, secondo Fds, solo 5 sono poi stati realmente realizzati e nel primo anno, (il piano
straordinario per l’occupazione,
l’istituzione di una delega all’internazionalizzazione, la scelta
della localizzazione per la Città
della salute torinese, la revisione
della legge edilizia, il piano di
compensazioni per la Val Susa),
uno è dubbio (l’introduzione del
buono famiglia che, si chiede Artesio, potrebbe essere il buono
pannolini) mentre nove sono di là
da venire (cronoprogramma delle infrastrutture di interesse regionale, il nuovo buono scuola, il
buono da 50 euro ai sedicenni per
l’acquisto di libri, il piano strategico per l’economia della conoscenza, quello per la cultura, il
patto per la sicurezza, l’incremento dell’offerta di prestazioni sanitarie domiciliari e residenziali, il
piano per la diffusione della banda larga e l’attuazione del Piano
nazionale per la formazione).
Tra le promesse svanite poi Artesio ricorda anche la rinascita del
Salone dell’Auto e i curiosi numeri sulla pillola abortiva Ru486. Cota aveva promesso «Farò di tutto
per contrastarne l’impiego». Il risultato? Oggi il Piemonte è in cima
alla classifica delle Regioni per le
vendite del farmaco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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VENERDÌ 6 MAGGIO 2011
CRONACA
TORINO
■ XV
Bonus bebè, smentita la Regione
“Quella gara vale 400 mila euro”
La polemica
L’azienda esclusa dal voucher: il progetto non è a costo zero
Il presidente della Regione Roberto Cota
SARA STRIPPOLI
Libro “bianco azzurro” dell’ex assessore regionale Artesio
I numeri
A QUANTO vale l’affidamento del voucher
del “bonus bebè” di Roberto Cota? Meno di ventimila
euro, come sostiene la Regione
che ha deciso un affidamento diretto senza bandire una gara, oppure molto di più, come sostiene
l’azienda concorrente che ha ripetutamente chiesto chiarimenti al direttore regionale della sanità Paolo Monferino? La
prova che l’appalto supera in
realtà i 400 mila euro si troverebbe in una mail inviata a gennaio
dalla Edenred all’Associazione
Farmacie piemontesi: «Non sarà
richiesta alcuna partecipazione
economica alla rete, ma il contratto che verrà inviato ai titolari
di farmacia che aderiranno, presenterà la commissione standard del 5%». La Edenred srl è l’azienda che ha avuto dalla Regione l’affidamento diretto per il
bonus, ex Accor Services, vicina
alla Compagnia delle Opere,
sempre più presente sul mercato lombardo e da alcuni mesi affidataria anche dei buoni pasti
della Regione Piemonte. «Il valore dell’appalto non può essere
quindi considerato inferiore al
tetto di 20mila euro sotto il quale
un ente pubblico può decidere di
non bandire una gara regolare,
ma varrebbe in realtà una cifra
assai più alta, attorno ai 400 mila
euro se si calcola che la somma
complessiva stanziata dalla Regione è di 7 milioni e mezzo di euro», spiega il consigliere dell’Italia dei Valori Andrea Buquicchio.
Dopo le prime denunce dei mesi
M
“Le promesse mancate
nel primo anno di Cota”
2500
Sono 2500 i voucher bebè
rilasciati finora dalla Regione
Piemonte. Una famiglia su tre
ha dunque accolto l’offerta
250
Il bonus che si ritira presso le
Asl vale 250 euro da
spendere per pannolini e
prodotti per l’infanzia
MARCO TRABUCCO
C
38 MILA
Hanno diritto al voucher tutti i
bimbi nati nel 2011 con un
reddito inferiore a 38mila
euro
OSA ha detto Cota? E poi cosa ha combinato davvero in
questo primo anno di governo? È la domanda che si è posta
Eleonora Artesio consigliere regionale della Federazione della
Sinistra. La risposta, ovviamente
di parte, è «poco o nulla». «La giun-
La locandina che pubblicizza il voucher del bonus bebè
ta del fare (come ama definirla il
governatore piemontese) più che
altro disfa» secondo Artesio che al
riguardo ha compilato un libello
che sarà distribuito nei prossimi
giorni agli elettori piemontesi.
Il veleno come sempre è nella
coda, nell’elenco contrapposto,
delle presenze di Cota in Consiglio regionale (solo 10 in tutto il
2010) e di quelle invece sugli
schermi televisivi: ben 39 tra reti
nazionali (soprattutto) e locali tra
il 7 aprile e il 31 dicembre dello
scorso anno. Un ritmo che è continuato con percentuali quasi
identiche anche nei primi mesi
del 2011. Cota però su questo punto ha sempre replicato spiegando
che le sue comparse televisive sono un servizio al Piemonte.
Per il resto il libretto, dai colori
bianco-azzurri e senza la minima
sfumatura di rosso e con il titolo
«Ma Cota faccio da un anno?» utilizza “il sistema Travaglio”: prende una dichiarazione rilasciata
dal presidente piemontese («Cota
cosa ha detto») e la contrappone o
a nuove (e contraddittorie) dichiarazioni dello stesso governatore o a provvedimenti presi dalla
sua giunta in contrasto con quanto era stato affermato («Cota cosa
ha fatto»).
Buquicchio (Idv)
torna all’attacco
“L’affidamento
deve essere
annullato”
“Dei 15 punti
da realizzare nei
primi 100 giorni
solo 5 sono stati
portati a termine”
scorsi, Buquicchio torna ad insistere che l’affidamento sia annullato e si proceda ad un bando
di gara: «Mi auguro che sia la Regione adesso ad autotutelarsi
presentando un esposto alla
Corte dei Conti o alla Procura».
Il 18 aprile, era stata la
“Qui!Group” di Genova, azienda
concorrente di Edenred, ad inviare una raccomandata al direttore regionale della sanità Paolo
Monferino, inviata per conoscenza anche all’Autorità per la
vigilanza sui contratti pubblici,
alla Commissione europea, all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e alla Corte
dei Conti. La mail in cui la Edenred ammette la richiesta di una
commissione è inserita come allegato all’interno della documentazione che la Regione (il 10
marzo) ha chiesto ad Edenred di
produrre in risposta alla segnalazione della Qui! Group. «Dai
documenti presentati - scrivono
gli avvocati dell’azienda genovese - risulta che Edenred ha prospettato una non corretta rappresentazione dei fatti relativi all’affidamento, così da indurre in
errore i funzionari della Regione.
I quali hanno provveduto ad un
affidamento diretto che non sarebbe stato ammissibile ove fossero state esposte le reali condizioni della fornitura». E tali circostanze, chiude la lettera «possono assumere rilevanza penale in
danno della Regione».
Artesio parte dal programma
elettorale del centrodestra e ne
analizza i 15 punti che, secondo le
promesse, sarebbero stati affrontati entro i primi 100 giorni di governo. Di questi, secondo Fds, solo 5 sono poi stati realmente realizzati e nel primo anno, (il piano
straordinario per l’occupazione,
l’istituzione di una delega all’internazionalizzazione, la scelta
della localizzazione per la Città
della salute torinese, la revisione
della legge edilizia, il piano di
compensazioni per la Val Susa),
uno è dubbio (l’introduzione del
buono famiglia che, si chiede Artesio, potrebbe essere il buono
pannolini) mentre nove sono di là
da venire (cronoprogramma delle infrastrutture di interesse regionale, il nuovo buono scuola, il
buono da 50 euro ai sedicenni per
l’acquisto di libri, il piano strategico per l’economia della conoscenza, quello per la cultura, il
patto per la sicurezza, l’incremento dell’offerta di prestazioni sanitarie domiciliari e residenziali, il
piano per la diffusione della banda larga e l’attuazione del Piano
nazionale per la formazione).
Tra le promesse svanite poi Artesio ricorda anche la rinascita del
Salone dell’Auto e i curiosi numeri sulla pillola abortiva Ru486. Cota aveva promesso «Farò di tutto
per contrastarne l’impiego». Il risultato? Oggi il Piemonte è in cima
alla classifica delle Regioni per le
vendite del farmaco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Bonus bebè, smentita la Regione “Quella gara vale 400 mila euro”