AZIENDE/TERRITORIO 17-23 maggio 2011 19 PIEMONTE/ Varato dalla Regione il piano per ridurre i tempi per visite ed esami Scacco alle attese in 5 mosse Tra le misure: “recall” dei pazienti e accesso diretto alla diagnostica P er abbattere le liste d’attesa, la Regione Piemonte ricomincia da cinque. È stato infatti varato un programma in cinque punti per tagliare i tempi d’attesa per visite ed esami e permettere a chi ha un bisogno sanitario più urgente di ricevere prima le prestazioni appropriate. La Regione punta a registrare e verificare i primi risultati entro la fine dell’anno. Il presidente Roberto Cota ha spiegato che le misure sono state decise nell’ottica di un cambiamento di lungo corso che dovrà riguardare chi amministra le liste, ma anche i pazienti, che saranno parte attiva del cambiamento. Innanzitutto, sarà attivato un sistema di “recall” telefonico dei cittadini, in modo da avere conferma o disdetta dell’appuntamento prenotato. Una misura che è già attiva nella Asl 1 di Torino e che in un anno ha consentito il recupero di 13mila prenotazioni. Fatte le debite proporzioni su scala regionale, gli appuntamenti recuperabili potrebbero essere oltre 800mila. Il secondo punto riguarda l’accesso diretto senza prenotazione ai servizi di laboratorio e diagnostici (elettrocardiogramma, esami di radiologia ecc), per cui sarà necessaria la semplice impegnativa del medico curante e presentarsi al presidio. Il terzo punto del programma taglia-liste è il varo di un centro prenotazioni integrato. Così si potranno ottenere più posti tramite l’inserimento delle disponibilità dei presìdi privati accreditati nel sistema di prenotazione delle strutture pubbliche. La quarta misura voluta dalla Giunta Cota è un significativo aumento dell’offerta di tutte quelle prestazioni con i tempi di attesa più lunghi, perché più comunemente richiesti dai medici. Parliamo delle visite cardiologiche, di quelle gastroenterologiche, delle ecografie dell’addome, ma anche esofago e gastro-duodenoscopia. Infine, l’ultima bandierina del cambiamento spetta all’adozione del sistema Rao (Raggruppamenti attesa omogenei), fondato sul governo dell’appropriatezza mediante la stesura e l’applicazione di protocolli condivisi. In questo modo si potrà attribuire ai pazienti la giusta priorità, definendo il numero di giorni entro cui una prestazione deve essere garantita. Anche questa operazione passa attraverso un cambio di mentalità da parte degli utenti, che dovranno comprendere il livello di priorità reale della propria situazione, opportunamente informati dai sanitari. In sostanza, Cota ha esortato istituzioni e cittadini a farsi parte attiva del cambiamento, adottando tra le altre cose, un maggiore livello di adattamento e flessibilità. Se l’esame richiesto può essere fatto in tempi più brevi in un’altra struttura, il cittadino dovrà (per il suo bene) cercare di adattarsi se possibile e cambiare presidio. Appropriatezza su ricetta “Rao” SICILIA Pediatri, l’accordo mira alla continuità C on la firma dell’accordo integrativo regionale, Regione Sicilia e Federazione italiana medici pediatri, le cure dei più piccoli tornano al centro del sistema assistenziale del territorio a sette anni dal testo precedente. Il nuovo accordo entrerà in vigore dal 1˚ luglio prossimo. Una piccola rivoluzione che porterà all’apertura di 62 punti di pronto intervento pediatrico per garantire un’assistenza continuata, l’assunzione di 36 pediatri di libera scelta e l’istituzione del libretto sanitario del neonato. Il tutto nell’ottica del potenziamento delle cure primarie, attraverso l’associazionismo professionale, la rintracciabilità telefonica e la disponibilità oraria anche nei festivi. «È un evento storico», ha commentato l’assessore alla Salute Massimo Russo. Infatti l’accordo colma un vuoto fatto di contenziosi e ritardi. Per un anno Lucilla Vazza e mezzo le parti si sono confrontate punto su punto per arrivare a © RIPRODUZIONE RISERVATA un testo definito «avanzatissimo e condiviso», che promette un nuovo protagonismo ai medici, ma che soprattutto punta a garantire servizi migliori alle famiglie, a costi sostenibili per il Ssr. Dalla Fimp, il presidente Giuseppe Mele spiega che «la rotta del futuro dei servizi pediatrici punta alla prevenzione, con un sistema territoriale di risposta sanitaria, in grado di ridurre il ricorso improprio ai pronto soccorsi». Per questo l’accordo promuove l’associazionismo, che resta una scelta libera, a cui si affianca però la partecipazione obbligatoria all’aggregazione funzionale territoriale come già previsto nell’Acn. L’accordo contiene una sorta di pacchetto di prestazioni per l’infanzia a cui il pediatra può aderire volontariamente, denominato “Progetto qualità” e che prevede: la partecipazione del pediatra di libera scelta agli “ambulatori di continuità assistenziale” (transitional care) ri- volti alle fasce di adolescenti con particolari problemi assistenziali, che richiedono un accompagnamento nella fase di passaggio alla gestione da parte del Mmg; la disponibilità telefonica per sei ore diurne, dal lunedì al venerdì e l’apertura dello studio di un’ora in più nei periodi critici (ottobre-marzo) salvo diverse soluzioni concordate a livello locale. Il coordinatore tecnico della Regione Siciliana, Pippo Noto, puntualizza che l’accordo è sì una «piattaforma innovativa che colma lacune e innova il settore», ma che «dovrà fare i conti rispetto ai risultati prodotti». Nell’accordo ci sono le modalità di funzionamento dei “Bilanci di salute” e della “Scheda sanitaria pediatrica”, che permetteranno di disciplinare meglio le visite periodiche nella fase di sviluppo del bambino e il passaggio al Mmg. L.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA