ECONOMIA
è calma piatta
Mancano segnali di crescita, mentre continuano
le cessazioni di attività e il credito è in ulteriore calo
I
dati di metà anno confermano calma piatta sul
comparto artigiano vercellese. Non si intravvede
alcun segnale di crescita, mentre continua lo stillicidio della chiusura delle imprese, del calo degli
occupati e degli apprendisti. Il compendio semestrale dei dati statistici sull’artigianato piemontese, predisposto dall’Ufficio Studi di Confartigianato
Piemonte, presenta lo stato attuale e le tendenze
dell’artigianato nella nostra regione: 129.755 imprese, 280.169 occupati, 18.445 apprendisti, 13.280.335
euro erogati dall’Ente bilaterale come sostegno al
reddito per i dipendenti, 12.272 miliardi di finanzia-
no i Servizi alle imprese ed i servizi alle persone
(-0,2%). Si conferma, infine, l’ulteriore riduzione del
credito alle imprese con meno di 20 addetti (-5,1%
contro una media nazionale di – 5,4%); calo a Vercelli (-7,2%). Continuano a persistere tensioni sul
lato dell’offerta, mentre il flusso delle sofferenze in
rapporto ai prestiti, al netto dei fattori stagionali, su
base annua sale al 2,9%.
Inoltre resta pari a zero la quota di imprese che
intende effettuare nuovi investimenti, sia diretti
all’ampliamento della capacità produttiva, sia per
la sostituzione del parco macchine. Un quadro non
menti in essere. Il perdurare della congiuntura negativa continua a pesare sulle imprese del comparto
artigiano le quali, comunque, manifestano ancora
una capacità di tenuta, anche se non pienamente
positiva, sia in termini di numero di imprese che di
occupati. Infatti, si prevede nuovamente un saldo negativo di quasi 40 imprese che cesseranno l’attività
entro l’anno, concentrate principalmente fra quelle individuali e fino a 4 addetti. I settori produttivi
che perderanno percentualmente più occupati sono
i trasporti e le manifatture leggere (-0,8%). Terran-
incoraggiante sul quale è vitale che il Governo agisca presto con interventi sul cuneo retributivo, sulla pressione fiscale generale e sulle imprese, sugli
adempimenti burocratici soffocanti, sul completamento delle grandi opere e su investimenti strategici quali le autostrade digitali. Le risorse necessarie
andranno trovate con una ferrea cura dimagrante
dello Stato, chiamato a ridurre drasticamente i suoi
costi di funzionamento.
Il direttore
Giuseppe Misia
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L’ARTIGIANO
ottobre 2014
IL PUNTO
La crisi paralizza l'edilizia
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NOMINE
Ferrari alla guida di Fedart Fidi
8
EVENTI
Fiocco azzurro in casa Confidi
10
LUTTI
È mancato Francesco Del Boca
12
SOMMARIO
RIFLESSIONI
Quell'utilizzo improprio del termine artigianale14
4
L’ARTIGIANO
ottobre 2014
L’ARTIGIANO n. 3 - Ottobre 2014
Organo di informazione e notizie della Confartigianato di
Vercelli, distribuito gratuitamente alle aziende associate
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DA SAPERE
Il nuovo redditometro
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FOCUS
Contraffazioni & Confartigianato
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COSA CAMBIA
Modifiche alla cassa in deroga
20
NOTIZIE
Flash Flash
21/22
LA CRISI
IL PUNTO
PARALIZZA L'EDILIZIA
L’
edilizia è sempre più in crisi. Il trend del settore,
infatti, nonostante nel 2014 sia calato del 5,3% il
costo delle costruzioni, anche quest’anno è negativo, ancora di più di quanto non lo sia stato l’anno passato. A far precipitare il mattone in primis è la situazione
economica. Quando non ci sono sicurezze, non solo nel
futuro, ma anche nel presente, e tutto è precario, lavoro compreso, meglio stare alla finestra e guardare cosa
accade. A seguire, giocano un ruolo non indifferente il
fisco e le banche. Basti pensare che le imposte sulla casa
nell’arco di un paio di anni, dal 2011 al 2013, nel passaggio da Ici a Imu, sono cresciute del 107,2%. Ora poi con
la Tasi, la situazione è destinata ulteriormente a peggiorare. Le banche dal canto loro concedono sempre meno
In un anno
giù imprese (-1,7%)
e occupati (- 4,8%).
Unica luce dal bonus
ristrutturazioni.
Per salvare l'edilizia
occorre che
il Governo riqualifichi
sia immobili pubblici
che privati
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L’ARTIGIANO
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mutui e quando li concedono, richiedono sempre più
garanzie ad una clientela che ha sempre meno sicurezza occupazionale. Inoltre, comprare casa con un mutuo
costa in Italia più che nel resto d'Europa: a maggio 2014
il tasso medio d'interesse sui prestiti per acquisto di abitazioni si è attestato al 3,07%, vale a dire 36 punti base
in più rispetto al 2,71% rilevato nei Paesi dell'Eurozona.
Tutti fattori questi che hanno provocato la diminuzione
delle richieste dei mutui per l'acquisto di abitazioni. Insomma, è il cane che si morde la coda, mentre una branca importante della nostra economia, di mattone in mattone, sta letteralmente colando a picco. A parlar chiaro
sono le cifre. Fra l’estate 2013 e l’estate 2014, le 866.131
aziende del comparto delle costruzioni sono diminuite
dell'1,7%. Ancor più negativi i numeri delle imprese artigiane (542.169), che nello stesso periodo sono calate
del 2,7%. In quanto agli occupati, su1.496.920 posti di
lavoro in edilizia, la contrazione negli ultimi dodici mesi
ha fatto segnare un – 4,8%. Sono in discesa sia il valore
della produzione, - 4,7% tra maggio 2013 e maggio 2014,
sia l'indice del valore aggiunto che è diminuito dell'1,7%
tra il primo trimestre 2013 e il primo trimestre 2014. E
come se tutto questo non bastasse, le imprese del settore edile poi sono le più penalizzate dalla diminuzione
dei finanziamenti bancari: tra aprile 2013 e aprile 2014
il credito loro concesso è calato del 10,8%, rispetto alla
flessione del 6,7% delle altre imprese. In più: gli interessi
applicati nell’edilizia sono del 7,21% a fronte del 6,48%
applicato al resto delle imprese.
Una situazione davvero pesante, per la quale non si vedono praticamente sbocchi in un paese in cui da un lato
la crisi blocca il mercato e dall’altro gli imprenditori sono
intrappolati in un circolo vizioso fatto di scarso credito
bancario con tassi in aumento e da tempi di pagamento
sempre più lunghi. Per segnare una battuta d’arresto a
questo andamento negativo, che porterà alla chiusura di
attività e alla perdita di migliaia di posti lavoro, occorre
che lo Stato incentivi ulteriormente la ristrutturazione
sia privata che pubblica. Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare proprio dagli aiuti per le ristrutturazioni edili
e il risparmio energetico. Da un recente studio di Confartigianato sarebbero 455.205 i proprietari di immobili
orientati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione, un numero
questo in aumento, niente meno del 22,4% rispetto allo
scorso anno. Incentivi fiscali, dunque importantissimi,
che hanno già mostrato il loro effetto benefico sull'edilizia. Basti pensare che nel 2012 le detrazioni sono
state utilizzate da 7.579.415 contribuenti per una cifra
di 4.056 milioni e hanno inciso per il 4,9% del valore
aggiunto del settore edile. E’ auspicabile dunque che il
Governo non solo non tagli gli incentivi sulle ristrutturazioni e sul risparmio energetico per il 2015, ma anche
li mantenga inalterati nei loro valori. Solo così si potrà
se non ripristinare la situazione antecedente alla crisi,
per lo meno evitare il declino del settore edile.
Il Presidente di Confartigianato
Roberto Forte
FERRARI ALLA GUIDA
NOMINE
di
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FEDART FIDI
A
delio Ferrari è il nuovo presidente nazionale Fedart Fidi.
Ferrari è stato eletto, con l’unanimità dei voti da parte dei
rappresentanti dei Confidi e delle Confederazioni dell’Artigianato e delle p.m.i. partecipanti al voto, in occasione della prima
riunione del rinnovato Consiglio direttivo della Federazione. Adelio
Ferrari, 52 anni, laureato in scienze agrarie e residente a Sarezzano
in provincia di Alessandria, è un imprenditore che opera da anni,
quale amministratore, in aziende del settore della climatizzazione
e sicurezza dei luoghi di lavoro. Ha ricoperto numerosi incarichi
pubblici ed imprenditoriali; attualmente oltre ad altre cariche di prestigio è Presidente di Confartigianato Fidi Piemonte e Nord Ovest
s.c.p.a., uno dei maggiori Confidi aderenti a Fedart ed uno dei principali intermediari finanziari vigilati da Banca Italia a livello nazionale
nel mercato della garanzia. “I Confidi, nella crisi economica, sono
stati e sono determinanti al fine di favorire l’accesso al credito di
molte piccole e piccolissime imprese, assicurandone in molti casi la
sopravvivenza – ha osservato Ferrari che prosegue - Ora il nostro
sistema si trova di fronte a nuove importanti sfide, decisive per
poter continuare a svolgere con efficacia la propria mission a fianco
delle piccole medie imprese”.
L’imprenditore
alessandrino
ricopre
numerosi incarichi,
fra cui
la presidenza
di Confartigianato
Fidi Piemonte
EVENTI
Fiocco azzurro
In casa Confidi
D
all’8 settembre il nuovo Punto Credito di Milano e della regione Lombardia è pienamente
operativo ed a disposizione delle imprese socie. Si trova a Milano in via Biondi 5 (tel. 348.9898491)
al piano rialzato di uno stabile di prestigio, in una
zona semicentrale del capoluogo lombardo: è aperto
nei giorni di lunedì (dalle 8,30 alle 13,00), mercoledì
e venerdì (dalle 14,30 alle 16,30), oltre che in altri
momenti e giorni, previo appuntamento. Responsabile operativo di zona Lombardia è Andrea Ricchiuti
che nella zona lombarda opera quotidianamente, in
rapporto con la Direzione Generale e la Direzione
Crediti del Confidi ed in costante sinergia - in specie
- con la Responsabile Politiche Commerciali e Marketing, oltre che con la Capo Area e l’intera struttura
aziendale impegnata nell’Area Piemonte Est/Lombardia. “Con l’apertura di questo nuovo ed autonomo
Punto Credito a Milano - spiega Adelio Ferrari, Presidente di Confartigianato Fidi s.c.p.a. - qualifichiamo
ed articoliamo ancor meglio la nostra presenza ed
il nostro radicamento nel Nord Ovest del Paese, al
servizio delle piccole e medie imprese nella fase di
accesso e nella fruizione del credito, convenzionato
ed agevolato”. Interviene Gianmario Caramanna, Direttore Generale del Confidi: “Abbiamo destinato al
nuovo ufficio milanese una delle nostre giovani migliori risorse umane che potrà avvalersi, sul versante
commerciale, della valente direzione ed esperienza
del dott. Giorcelli, Direttore Crediti, nonché della
collaborazione da parte della dott.ssa Zotta, responsabile politiche commerciali e marketing, oltre che
della dott.ssa Miglio che gestisce e coordina l’importante Area Territoriale comprendente anche il Punto
Credito di Milano”.
Confartigianato al padiglione Italia
Confartigianato sarà protagonista nel Padiglione Italia di Expo 2015, con un’area permanente di rappresentanza. “Expo 2015 – ha dichiarato il Direttore di Confartigianato
Vercelli Giuseppe Misia – rappresenta, per gli artigiani e i piccoli imprenditori italiani,
un’eccezionale vetrina internazionale per valorizzare la qualità dei prodotti e dei servizi italiani. Competere nell’eccellenza è il terreno proprio dell’artigianato e per questo
Confartigianato sarà all’Esposizione Universale di Milano. Per dare ai propri associati
un’occasione di visibilità straordinaria ed offrire a milioni di visitatori l’esperienza magica
del Made in Italy autentico. Confartigianato porterà nel Padiglione Italia di Expo 2015 il
pregio della nostra manifattura, la creatività, la tradizione e la capacità innovativa dell’artigianato italiano. Expo 2015 è una sfida per rilanciare agli occhi del mondo i valori del
nostro sistema produttivo, fondato sulle piccole imprese e per riaffermare con orgoglio
la qualità e lo stile del saper fare “italiano”.
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L’ARTIGIANO
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NUOVO
SITO WEB
Da settembre in linea il nuovo sito web
di Confartigianato Fidi s.c.p.a.
Si tratta di un utile strumento di lavoro
D
al 1° settembre è online il nuovo sito di
Confartigianato Fidi Piemonte e Nord Ovest
s.c.p.a. Si tratta di un restyling completo del
vecchio sito, curato e ideato da Enhance, che risponde all’esigenza riscontrata tra i nostri Soci, gli amministratori e gli utenti della rete, di poter utilizzare un portale di più semplice e gradevole fruizione.
Profondamente rinnovata risulta l’immagine online
del nostro Confidi grazie ad una grafica più attuale
e di semplice consultazione e lettura. E’ stata modificata ed implementata la mappa di navigazione, così
come la classificazione di notizie, approfondimenti e
schede, al fine di rendere immediatamente reperibili
le informazioni di maggior interesse per le Piccole
e Medie Imprese. La navigazione, infatti, segue anche
la classificazione per aree tematiche, superando così
l’eccessiva frammentazione delle informazioni e creando dei minispazi virtuali che raccolgono le notizie
in specifiche aree.
www.confartigianatofidi.it
“Il progetto – spiega Adelio Ferrari, Presidente di
Confartigianato Fidi s.c.p.a. –
è volto a sviluppare una presenza in rete che meglio
sappia rispondere, con uno
sguardo rivolto al futuro, alle esigenze e alle modalità di navigazione dei nostri utenti. Abbiamo cercato
di sviluppare una nuova immagine della nostra presenza in rete, attraverso un sito più fresco e semplice nel suo utilizzo parte integrante e propulsiva di
un più vasto ed articolato progetto di comunicazio-
ne che oggi stiamo lanciando in rete”. Secondo il Direttore Generale, Gianmario Caramanna "Il nuovo
sito internet aziendale è nato e dovrà ulteriormente
svilupparsi con l'obiettivo di creare un nuovo canale
di comunicazione, interattivo, tra il nostro Confidi
e tutte le Piccole e medie Imprese socie, dell’artigianato, del commercio, dell’industria, del turismo,
dei servizi, dell’agricoltura e del terziario. Esso è
improntato alla massima trasparenza ed alla facile
fruizione online delle informazioni, con ampio spazio per le news ed i servizi erogati dal Confidi, per
le iniziative, i valori e le eccellenze legate al mondo
delle P.m.i., a Fedart Fidi ed al sistema associativo
cui ci riferiamo".
Variazioni ISTAT
Come sempre ricordiamo che le variazioni Istat sono
elemento in dispensabile al corretto aggiornamento
del canone di locazione, tanto per i contatti ad uso
abitativo, quanto per quelli ad uso diverso (industriali,
artigianali, commerciali, ecc).
LA VARIAZIONE PERCENTUALE DELL’INDICE DEL
MESE DI AGOSTO 2013 RISPETTO A AGOSTO 2014
RISULTA PARI A - 0,10%.
LA VARIAZIONE PERCENTUALE DELL’INDICE DEL
MESE DI AGOSTO 2012 RISPETTO A AGOSTO 2014
RISULTA PARI A + 1,00%.
N.B. - Le variazioni sopra riportate sono le ultime
Pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Nei contratti di
Locazione l’aumento massimo corrisponde al 75%
dell’Istat salvo diverse previsioni contrattuali.
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L’ARTIGIANO
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LUTTI
È mancato
Francesco Del Boca
S
Una vita alla guida degli autotrasportatori
i è spento il 24 settembre, dopo un breve periodo di malattia, Francesco Del Boca, Presidente di
Confartigianato Piemonte. Imprenditore nel settore dell’autotrasporto merci, Francesco Del Boca ha
dedicato la sua vita all’associazionismo artigiano e alla
difesa delle imprese dell’autotrasporto. Nato a Boca, in
provincia di Novara, nel 1952, dopo la laurea in economia e commercio, si dedica, insieme con il fratello,
all'azienda di famiglia. Inizia l'attività associativa con
Confartigianato Novara nel 1990, culminata in questi ultimi anni con la presidenza di Confartigianato Piemonte
che guidava dall’anno scorso. Numerosi e prestigiosi gli
incarichi di Del Boca alla guida degli autotrasportatori
italiani ed europei. Nel 1995 viene eletto presidente regionale degli autotrasportatori di Confartigianato. Dal
2004 al 2012 è presidente nazionale di Confartigianato
Trasporti e componente della Consulta generale per
l'autotrasporto e del Comitato centrale per l'Albo degli
autotrasportatori di cui, nel 2010, è eletto vicepresidente. Nel 2008 diventa presidente dell'Uetr, l'Unione
europea dei trasportatori stradali e, nel novembre del
2010, presidente di Unatras, l’Unione delle sigle dell’autotrasporto merci. Da maggio di quest’anno era anche
presidente della Camera di commercio di Novara. Alle
capacità organizzative ed alla profonda conoscenza del
settore artigiano univa sensibilità ed intelligenza, doti
che ha messo al servizio degli artigiani per difendere
e valorizzare la categoria degli autotrasportatori nelle
tante e complesse fasi di confronto col Governo.
Il Direttore Confartigianato Vercelli Giuseppe Misia ricorda la figura di Francesco Del Boca come amico e
imprenditore di spiccate doti umane e professionali.
La scomparsa di Ester Morelli
Lo scorso 8 settembre a Quarona è mancata Ester Morelli di 78 anni, consorte del nostro Presidente Onorario Bruno Augusto, indimenticabile figura
di rappresentanza dell’Artigianato vercellese, che ha retto le sorti dell’associazione per oltre trent’anni. Ester Morelli ha sempre seguito con abnegazione e sacrificio gli innumerevoli impegni di Bruno Augusto, sia durante
la lunga attività di imprenditore metalmeccanico sia durante gli impegni di
rappresentanza sindacale . Di Ester Morelli resta un ricordo indelebile da
parte della famiglia e dal mondo sociale. Il Presidente, il Direttore, il Consiglio e i dipendenti della Confartigianato di Vercelli partecipano al grave
lutto ed esprimono alla famiglia le più sentite condoglianze.
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L’ARTIGIANO
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Perché ancor oggi il termine “ar tigianale”
viene impropriamente usato per definire
un’opera incompiuta o professionalmente scarsa
RIFLESSIONI
ARTIGIANO
D
e me ne vanto!
a tempo molti artigiani lamentano come il termine “artigianale” venga impropriamente usato per
definire un’opera incompiuta o professionalmente scarsa. Concetto analogo si trova anche sui giornali
quotidiani, quasi a voler giustificare la non perfetta riuscita di questo o di quel progetto o ancora la mancanza di
mezzi e di strutture adeguate al compimento di questa o
di quell’opera. “Si è proceduto in maniera molto artigianale” spesso si sente dire come se il termine “artigianale” fosse sinonimo di improvvisazione, pressapochismo o
scarsa preparazione. È un malcostume che non possiamo
fare a meno di stigmatizzare apertamente, un modo di
dire – purtroppo entrato nell’uso comune – che non solo
è ingiusto, ma che denota anche la scarsa (per non dire
nulla) conoscenza del nostro settore. Troppi immaginano
ancora l’artigiano come una persona destinata a vivere
in maniera anonima, che non è in grado di sapersi costruire un futuro, forse anche che è diventato artigiano
perché sapeva fare poco o nulla. Queste persone non
sanno certamente quanto sia l’impegno, la passione, lo
spirito di sacrificio e di intraprendenza che ogni giorno
vengono profusi da ogni artigiano nell’espletamento del
suo lavoro, anche il più semplice o il più umile. Forse non
si rendono conto che se anche non c’è un “dott.” o un
“rag.” davanti al nome questo non è una nota di demerito
o il marchio dell’incapacità. Certamente gli artigiani più
anziani hanno incontrato maggiori difficoltà a emergere
rispetto alle nuove generazioni, alle quali ora le moderne
tecnologie, il mutato tenore di vita, un più agevole accesso agli studi, offrono maggiori possibilità di conoscere
e di farsi conoscere. Molti di essi sono stati comunque
protagonisti del loro tempo affidando soluzioni e procedimenti che sarebbero poi stati ripresi su larga scala dalle
industrie, prodigandosi per migliorare e migliorarsi in un
continuo, inarrestabile moto di ascesa per se stessi e per
tutto il paese. Il nostro vuole essere un modesto ma dovuto contributo di chiarezza, e l’occasione per evidenziare il ruolo “dell’artigiano” nel panorama del made in Italy
per eccellenza e nel contesto professionale, economico
e sociale del nostro paese e del nostro territorio. Quando sentiamo dai telegiornali che una bomba artigianale
non ha prodotto gravi danni e non ha ucciso nessuno,
dobbiamo rallegrarci perché se non fosse stata costruita
artigianalmente avrebbe fatto una strage.
Giuseppe Misia
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L’ARTIGIANO
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DA SAPERE
Il nuovo redditometro
I
l nuovo redditometro, dopo vari rinvii dovuti anche a
delle perplessità sollevate dal Garante per la Privacy, è
ufficialmente entrato in vigore. Nei mesi scorsi sono
state recapitate le prime lettere ad alcuni italiani ritenuti
non “congrui” da parte del Fisco.Vediamo di cosa si tratta esattamente e cosa deve aspettarsi il contribuente che
risulta selezionato fra milioni di contribuenti italiani.
Come funziona il nuovo redditometro?
Il “nuovo” redditometro si fonda invece su un altro tipo
di ragionamento. Non è importante il possesso o meno
di determinati beni che sono a loro volta sintomi di reddito disponibile. Diventa importante invece aver sostenuto, in un determinato periodo, delle spese più o meno
coerenti con il reddito dichiarato nel periodo stesso. In
sostanza l’Amministrazione Finanziaria presuppone che
se un contribuente ha sostenuto una serie di spese in un
determinato anno, dovrebbe avere dichiarato come minimo un determinato reddito, di natura ipotetica, capace
di far fronte alle spese stesse. Se questo reddito ipotetico
si discosta in maniera rilevante dal reddito effettivamente
dichiarato, scatta la richiesta di spiegazioni ed eventualmente l’accertamento.
Esempio se in un determinato anno un contribuente ha
dichiarato € 20.000,00 e poi risulta aver sostenuto spese
per € 100.000,00, lo strumento del redditometro, molto
probabilmente, segnalerà quel contribuente e l’Agenzia
delle Entrate lo selezionerà per sottoporlo a verifica fiscale. Si può dire quindi che il redditometro, nella sua
nuova versione, sia una sorta di studio di settore per la
famiglia.
Quali sono i parametri per il calcolo?
La prima cosa da evidenziare riguarda il calcolo del reddito presunto. L’Agenzia delle Entrate determina sinteticamente il reddito tenendo conto dell’area geografica
di residenza e della tipologia familiare cui appartiene il
contribuente (single, coppia con figli, ecc.). La determinazione del reddito presunto si baserà inoltre sull’analisi
delle spese sostenute dal contribuente ricavabili dall’anagrafe tributaria.
L’accertamento
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L’ARTIGIANO
ottobre 2014
Grazie a questi elementi l’Amministrazione Finanziaria
riesce a ricavare un importo, di natura del tutto presuntiva, che dovrebbe rappresentare il reddito minimo che il
contribuente avrebbe dovuto possedere tenendo conto
delle spese da lui sostenute. Una volta calcolato il reddito
presunto, questo sarà raffrontato con quello dichiarato
dal contribuente. Se il dichiarato si discosta in misura superiore al 20% rispetto al reddito complessivo ricostruito, al contribuente potranno essere richieste spiegazioni.
Il contradditorio
I contribuenti selezionati saranno innanzitutto invitati a
un contraddittorio con l’Ufficio, cui sono tenuti ad andare in prima persona o tramite un delegato abilitato. È
prevista la possibilità di richiedere un rinvio dell’incontro.
Si tratta in sostanza di un colloquio utile per il contribuente, poiché è il momento in cui potrà dimostrare la
correttezza del suo reddito dichiarato e l’assenza di evasione fiscale. Nell’invito al contraddittorio dovrà essere
specificata chiaramente al contribuente la natura obbligatoria o facoltativa degli ulteriori dati richiesti dall’Agenzia
e le conseguenze di un eventuale rifiuto, anche parziale,
a rispondere. Le giustificazioni relative allo scostamento
che potranno essere esibite sono le più varie.Ad esempio
si potrà sostenere e dimostrare che le spese “incriminate” sono state sostenute con redditi esenti oppure con
risparmi di anni precedenti. Si potranno altresì indicare
banali errori di calcolo commessi dall’Agenzia, oppure
errori riguardanti la classificazione del contribuente fatta
dall’ufficio. Esempio Un contribuente ritenuto single, che
presenta un rilevante scostamento, mentre in realtà convive e il partner possiede e dichiara redditi abbondantemente in grado di sostenere tali spese.
Accertamento con adesione
Nel caso in cui a seguito di tale colloquio, il contribuente
non riesca a giustificare la propria posizione o l’ufficio
non si ritenga soddisfatto delle risposte ricevute, l’Agenzia delle Entrate riconvocherà il contribuente per un
secondo colloquio finalizzato al raggiungimento di un accordo di natura monetaria per regolarizzare la posizione
del contribuente. Si tratta dell’“accertamento con adesione”. Se il contribuente accetta la proposta dell’ufficio,
pagando quanto stabilito, potrà godere di una notevole
riduzione delle sanzioni. Se invece il contribuente non si
adegua alla pretesa del Fisco, allora sarà emesso un avviso di accertamento di fronte al quale il contribuente potrà pagare oppure fare ricorso in commissione tributaria.
Criticità
Questo nuovo strumento è certamente un passo avanti
rispetto al vecchio redditometro e potrebbe diventare
uno strumento utile per contrastare l’evasione fiscale. La
cosa fondamentale sarà che, all’atto pratico, sia utilizzato
solo per individuare e sanzionare le vere situazioni di
evasione fiscale e non con l’ottica di “fare cassa”. Infatti,
da più parti si è evidenziato come sia reale il pericolo che
l’ufficio richieda la cosiddetta probatio diabolica, ossia
una prova impossibile da fornire. Si rischierebbe quindi
di punire non il contribuente evasore ma semplicemente
un cittadino che non è in grado, per cause non proprie,
di giustificare una determinata spesa.
Agevolazioni prorogate
per il 2014 nel settore
dell'autotrasporto.
Recuperati più di 300 €
per ciascun veicolo
AIUTI DAL FISCO
P
rorogate anche per il 2014 le agevolazioni per gli
autotrasportatori. Lo rende noto l'Agenzia delle Entrate, sottolineando che sono confermati gli
stessi importi del 2013. Nel dettaglio, le imprese di autotrasporto merci - conto terzi e conto proprio - possono
recuperare nel 2014 fino ad un massimo di 300 euro
per ciascun veicolo (tramite compensazione in F24) le
somme versate nel 2013 come contributo al Servizio
Sanitario Nazionale sui premi di assicurazione per la responsabilità civile, per i danni derivanti dalla circolazione
dei veicoli a motore adibiti a trasporto merci di massa
complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 tonnellate. Anche quest`anno per la compensazione in F24 si
utilizza il codice tributo "6793". Per i trasporti effettuati personalmente dall`imprenditore oltre il Comune in
cui ha sede l`impresa (autotrasporto merci per conto di
terzi) è prevista una deduzione forfetaria di spese non
documentate (articolo 66, comma 5, primo periodo, del
Tuir), per il periodo d`imposta 2013, nelle seguenti misure:
56,00 euro per i trasporti all`interno della Regione e
delle Regioni confinanti. La deduzione spetta anche per
i trasporti personalmente effettuati dall`imprenditore
all`interno del Comune in cui ha sede l`impresa, per
un importo pari al 35 per cento di quello spettante
per i medesimi trasporti nell`ambito della Regione o
delle Regioni confinanti;
92,00 euro per i trasporti effettuati oltre tale ambito.
Per ogni maggiore informazione contattare gli uffici
di Confartigianato Vercelli Tel 0161-282401.
I recapiti
di Confartigianato Vercelli
IN PROVINCIA
VARALLO - Martedì 9-12,00 (P.zza Ferrari, 24)
SANTHIA’ - Martedì 15,00-17,15 (C.so Nuova Italia, 24/a-c/o INA- Assitalia)
CIGLIANO - Mercoledì 9,30-12,00 (c/o Comune di Cigliano)
LIVORNO FERRARIS - Mercoledì 14,30-17,00 (Piazza Corio,1)
GATTINARA - Lunedì 15-17,30 (Via F. Mattai,1-c/o INA- Assitalia)
UFFICI PERIFERICI
BORGOSESIA - Dal Lunedì al Giovedì 8,00-12,30 / 14,30-18,00 - Venerdì 8,0012,30 / 14,30-17,30 - (V.le Varallo, 35 - Tel. 0163/22878 - Fax 0163/200053)
TRINO - Dal Lunedì al Venerdì 8,00-12,30 - (Vicolo della Misericordia, 4 - Tel.
0161/801573 - Fax 0161/829825)
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L’ARTIGIANO
ottobre 2014
FOCUS
&
La multinazionale
del "falso" vale
200 miliardi nel mondo,
7 miliardi in Italia.
In 5 anni ha fatto
chiudere 7mila imprese.
Un affare
di dimensioni globali
che ha messo in crisi
più di un'economia
CONTRAFFAZIONI
Confartigianato
L
a multinazionale del “falso” fattura 200 miliardi
l’anno in tutto il mondo, ma la cifra è destinata a
crescere del 74,5% in dieci anni, in linea con la dinamica del commercio internazionale. La contraffazione è
un affare di dimensioni globali che in Italia vale 6.924 milioni, pari allo 0,45% del Pil. Il nostro Paese è il primo in
Europa per quantità di merce sequestrata: tra il 2008 e
EQUITALIA
Ancora
notifiche via PEC
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ottobre 2014
Nuova iniziativa di Equitalia per semplificare il
rapporto con i contribuenti. Dopo le società
di persone e di capitali (persone giuridiche),
la notifica delle cartelle di pagamento attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC)
si estende anche alle persone fisiche titolari di partita Iva. Un’iniziativa che permette
ai contribuenti di verificare in tempo reale i
documenti inviati da Equitalia e di conoscere
con esattezza giorno e ora della notifica. Gli
indirizzi PEC utilizzati sono quelli presenti
negli elenchi previsti dalla legge, pertanto si
consiglia di controllare la propria casella per
rimanere sempre aggiornati.
il 2013 si sono registrati 99.748 sequestri per 334,5 milioni di pezzi contraffatti del valore complessivo di 3.789
milioni. Secondo il rapporto di Confartigianato, infatti,
i settori più esposti alla contraffazione sono quelli del
tessile, abbigliamento, calzature, occhialeria, cosmetici,
giocattoli che rappresentano l’89,2% del valore delle
merci sequestrate tra il 2008 e il 2013. E proprio in
questi settori di punta del made in Italy - in cui operano
64.322 imprese artigiane con 194.555 addetti – negli
ultimi 5 anni le imprese artigiane sono state decimate,
con una perdita di 7.052 aziende, pari ad un calo del
9,9%. Soltanto nell’ultimo anno le imprese artigiane di
questi settori “invasi” dai falsi sono diminuite del 2,1%.
La rilevazione di Confartigianato mostra che la Cina
guida la classifica dei Paesi di provenienza di merce contraffatta con una quota del 66,1% dei prodotti sequestrati dalle autorità italiane. La contraffazione presenta
alcuni casi di specializzazione settoriale: ad esempio per
profumi e cosmetici la principale fonte di provenienza
è la Turchia (51,2%), per i prodotti alimentari l'Egitto
(34,3%). “Un fenomeno criminale di dimensioni globali
come la contraffazione – avverte Cesare Fumagalli - va
combattuto con armi globali. Serve un’azione congiunta
di tutti i livelli di Governo, in Italia, in Europa e a livello
internazionale. L’azione repressiva, la collaborazione tra
le forze dell’ordine di tutti i Paesi, devono essere accompagnate da attività di prevenzione e da iniziative legislative a tutela dell’origine e della qualità dei prodotti,
a cominciare dall’approvazione di una regolamentazione
europea, come quella sul made in, che obblighi a indicare l'origine dei prodotti e garantirne la piena tracciabili”.
Modifiche alla Cassa in deroga
COSA CAMBIA
L
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a disciplina della cassa integrazione guadagni è cambiata lo scorso
4 agosto con la pubblicazione nel
sito del ministero del Lavoro del decreto interministeriale 83473. Da questa data le regole mutano. Il maggior
impatto è indubbiamente provocato
da queste modifiche: introduzione del
requisito di 12 mesi di anzianità lavorativa presso l'impresa richiedente
riferito alla data di inizio del periodo
di Cigd, anzianità ridotta a otto mesi
per quest'anno. Il nuovo requisito è
richiesto a partire dagli accordi stipulati dopo la data di entrata in vigore
del decreto: esclusione delle imprese
in cessazione, totale o parziale, di attività; introduzione della causale «ristrutturazione o riorganizzazione»
fra le quattro voci che consentono la
richiesta di Cigd; obbligo di utilizzare prima del ricorso all'integrazione
salariale, degli strumenti ordinari di
flessibilità, compresa la fruizione delle
ferie residue o maturate fino alla data
della richiesta; esclusione dall'intervento della Cigd dei datori di lavoro non
imprenditori; riduzione della durata
dell'intervento, a 11 mesi nel 2014, ridotti a 5 mesi nel 2015; la Cigd a favore
di imprese soggette alla disciplina della Cig ordinaria e straordinaria e dei
fondi bilaterali di solidarietà possono
essere disposti unicamente in casi eccezionali, per salvaguardare i livelli occupazionali ed in presenza di concrete
prospettive di ripresa dell'attività produttiva. La domanda deve essere pre-
Novità in arrivo
per la cassa
integrazione
guadagni.
Dallo scorso
agosto
sono cambiate
le regole.
Qui di seguito
le variazioni
più significative
sentata sia all'Inps che alla Regione.In
Piemonte l'accordo quadro del 12 settembre ha confermato le deroghe ai
criteri gestionali stabiliti dal ministero
definite nell'incontro del Tavolo delle
parti sociali piemontesi del 29 agosto
e ha concordato con le parti sociali di
mantenere fino al 31 dicembre 2014 il
requisito dei 90 giorni di anzianità lavorativa per l'accesso alla Cigd; la concessione di trattamenti di Cigd per le
domande presentate da datori di lavoro non imprenditori professionisti, non
profit eccetera; la concessione di trattamenti di Cigd per le domande concernenti apprendisti coinvolti in procedure di Cigs per cessazione di attività
in corso. Una semplificazione arriva,
inoltre, dall'Accordo per il calcolo della durata del trattamento di cassa integrazione, con la precisazione che ai fini
gestionali i limiti di concessione dell'integrazione salariale ammontano a 334
giorni nel 2014 e 151 giorni nel 2015,
calcolati separatamente per ogni unità
produttiva aziendale in base alle giornate che intercorrono nei primi undici
mesi nel 2014, cinque nel 2015 con una
parametrazione del criterio temporale
che consente di monitorare gli eventuali periodi discontinui di intervento.
Viaro Roberto - lavorazione marmo - Serravalle Sesia
Nuovi libretti d'impianto
C
on decreto del 20 giugno 2014 il Ministero
dello Sviluppo Economico ha prorogata la scadenza
del Libretto di impianto per la
climatizzazione e il Rapporto
di efficienza energetica dal 1°
giugno al 15 ottobre 2014. Sarà
quindi il 15 ottobre 2014 la data
a partire dalla quale si dovrà
provvedere alla sostituzione del
nuovo libretto in conformità ai
modelli di cui al D.M. 10 febbraio
2014 del Ministro dello Sviluppo
Economico. La suddetta sostituzione potrà avvenire in occasione
e con la gradualità dei controlli
periodici di efficienza energetica
previsti dal D.P.R. n. 74/2013 o di
interventi su chiamata per guasti
o malfunzionamenti. Nel periodo transitorio per le operazioni
di controllo o per gli interventi
di manutenzione e nelle nuove
installazioni potranno essere
utilizzati sia i nuovi che i vecchi
modelli di libretto. La proroga si
è resa necessaria per consentire
alle Regioni e agli operatori del
settore di avere più tempo per
adeguarsi alle nuove disposizioni
in materia di manutenzione ed
ispezione degli impianti termici
degli edifici.
Per gli odontotecnici
Odontotecnici soddisfatti per il recepimento da parte del
Ministero della Salute delle reiterate sollecitazioni per la
semplificazione della modulistica necessaria alla iscrizione
all’Elenco dei Fabbricanti di dispositivi medici su misura,
istituito presso lo stesso Ministero. In più occasioni Confartigianato aveva denunciato l’assurda burocrazia richiesta
ai nostri odontotecnici. Inoltre, particolare favore è stato riservato alla precisazione del Ministero che ribadisce con la
massima chiarezza che il fabbricante di protesi deve essere
figura professionalmente qualificata in possesso del diploma
di odontotecnico e della relativa abilitazione professionale: “Una precisazione utile, che ribadisce come l’iscrizione
all’Elenco debba essere riservata ai soggetti in possesso dei
requisiti professionali di odontotecnico, una garanzia non
solo della professionalità dei soggetti stessi, ma anche una
tutela per i consumatori, che si vedrebbero così garantiti
nella qualità e sicurezza del prodotto.
Rispetto al ruolo professionale dell’odontotecnico, recentemente si sono espresse anche le Organizzazioni degli
Odontoiatri affermando “l’importanza dell’attività di odontotecnico quale supporto imprescindibile per il migliore
svolgimento della professione odontoiatrica”, dichiarazione
di cui le Organizzazioni odontotecniche prendono atto pur
ribadendo che la collocazione naturale dell’attività debba
essere in ambito sanitario, così come riconosciuto dal Consiglio Superiore di Sanità nel parere reso nel 2001 e ribadito
nel giugno 2007, nel parere del Consiglio di Stato del 2002,
supportati dalla Sentenza 423/2006 della suprema Corte
Costituzionale.
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Contratto benessere
NOTIZIE
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NEWS
C
onfartigianato Benessere, CNA Benessere, Casartigiani e Claai Federnas -Unamem ed i Sindacati
di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno siglato di recente l'accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei circa 180.000 dipendenti delle oltre 100.000 imprese artigiane di
acconciatura, estetica, tricologia non curativa, tatuaggio, piercing e centri benessere. L'accordo, che decorre dal 1° gennaio 2013, avrà validità - per effetto del prolungamento di sei mesi del periodo di vigenza fino al 30 giugno 2016 e prevede un aumento medio mensile a regime (riferito al 3° livello) di 60 euro. Gli
incrementi salariali saranno corrisposti in tre tranches a decorrere dal 1° ottobre 2014, 1° ottobre 2015
e 1° giugno 2016. Verrà inoltre erogata una somma una tantum di 120 euro corrisposta in due tranches
da 60 euro, con le retribuzioni dei mesi di febbraio 2015 e novembre 2015. La sottoscrizione dell'accordo
fornisce concreta attuazione all'apprendistato professionalizzante al fine di rendere immediatamente applicabile tale istituto in tutte le regioni e province italiane, sia in quelle che hanno legiferato in merito sia
nelle altre prive di specifica regolamentazione. Vengono introdotti alcuni elementi di flessibilità nell’ottica
di incentivare le assunzioni e di valorizzare l'apprendistato. Per le nostre imprese è importante quanto
definito rispetto alla flessibilità di utilizzo del part-time nel periodo estivo e nei fine settimana, che rende
meno onerosa e maggiormente aderente alle esigenze del settore l'applicazione di tale istituto.
periodico
DCOER0699
Omologato
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