PAPINI
GIOVANNI
TESTIMONIANZE
SAGGI
3"
Serie
CRITICI
NON
dei
"
24
Cervelli
„
MILANO
STUDIO
LOMBARDO
EDITORIALE
18, VIA
BURINI,
1918
18
PROPRIETÀ
RISERVATA
MOTIVAZIONI
Mantengo
Ecco
la
spiegare
mie
queste
di
detto
le
e
ritratti
ora
dovrei
dei
quel
Cervelli
24
"
decesso,
ripetere
—
limitare
menti,
ingrandi-
di
causa
per
di
intenzioni
ora
—
pulizia
sul
cervelli.
di
caratteri
di
visacci,
ragioni
ho
i
gallerie
ora
per
mandata
terza
una
Per
promessa.
e
ora
che
delle
„
"
Stroncature
„.
Chi
far
la
Son
a
adorazioni,
sempre,
che
in
volte
abbiano
fine,
un
la
oggi
d^arte
fatto
modesto
che
alla
che
preferenze
valore
baci
essere
e
in
Questi
11
che
e
miei
talaltra
e
parzialità,
quanto
cante
rampi-
arte.
non
aggressioni
possono
tendo
pre-
quelli
superbo.
sembrano
non
critica
usano
e
più
e
ch'io
sa
meno
solvibile
più
che
tanto
e
lunga
sanno
saggi
critica
tutta
e
volumi
quei
conosce
morsi,
ma
pretendo
giudizi
miei,
che
giudizidi un uomo
dissettori
a
registratori
fiorita.
ora
a
certa
una
di
le dò
sincere
giudicare i
giudice e tanto
:
ch'io
conoscono
ha
accusa
ormai
mondo.
Come
di là da
uso
,
venire
dunque,
e
non
questo
discorsi ai muri.
son
conoscono
che
un
parto
re-
o
si
mi
scono
cono-
messi
son
in
malvivente
esoso
perchè non sa creare,
distruggere
ingoiatored'uomini per incapacitàd* amare.
vale il fatto patente e
che
Non
verificabile
un
volumi
venti
a
miei
costruzione
e
almeno
saggi almeno
approcci di simpatia.
Non
ci sentono
dar
a
essere,
la metà
mQ.no
e
A
a
costoro,
me,
codesta
12
zione
creapra
so-
Io
sono
e
devo
l'Orco, il Bau-Bau,
e
intendiamoci,
di
atti d'amore
son
vedono.
non
son
replicareche
l'Antropofagodella
vogliono colla coltella del
colla bocca piena di carni
il Cannibale
Mi
retta
;
la metà
vale
non
;
settanta
o
che
gente
facciano
ne
poco
altro
son
non
si trastulla
che
su
mi
d'
tentativi di situare
polemico del mio lavoro
Ormai
quelliche non mi
o
ora
dai
carnefice.
meno
tutti i miei
male
e
Testimonio,
morti.
a
capo
:
conclusivi
credono, i sentenzianti
Ma
di altra
poeti e
d'un testimonio
difesa,ma
esperienzadell'arte e del
testimonianze
se
diverso
esser
testimonianze
Sono, insomma,
e
d^
sa
letteratura.
macellaro
vive
come
leggenda non
in
cifero.
Lu-
mi
affligge
poi troppo e non mi disonora. Ma
mi rallegrapiù del bisogno.
A me
piace molto, quando mi salta
e
il dovere
sento
far
la parte del
Ma
mannaro.
di
le bestie
azzannare
mordace
cane
insomma,
per
o
neanche
la rabbia
molestie,
del
puranco
chi lo vuol
lupo
sapere,
io
alle altre mie
confronti,
più, senza
parti;
quella di poeta, per esempio,o di presentatore
tengo
a
amoroso.
lo, però,
come
pare
a
mi
non
me
e
genio. C'è
in
crollo.
tutte
Seguito
le
maniere
a
lavorare
che
mi
qualcuno che mi conosce
in seguito.
tutto.
vuole, verranno
Altri, se giustizia
Io so aspettare perchè riempio ogni giornata.
lo spettacolodel
mio
Intanto, per coronare
colla mia
catura.
stroncannibalismo, questo libro finisce
vanno
a
pur
PAPINI
9 Settembre
1911.
13
LUDOVICO
ARIOSTO
I.
Sembrerà,
Ma,
tante
come
gl'italiani
si
E
di
conto,
ai
lasciati
son
che
luoghi
particolarmente
glorie.
Si
letteraria
lando
trattava,
dei
uno
delle
Ferrara
da
fu
che
date
che
soltanto
hanno
esteme
quattro
poeti
dato
della
centenari
alla
diritto
vita
nel
mortale
17
alla
lavoro
capo-
religione
che
1516
l'Orvolta
tutti
e
dovrebbero
mi
creazioni
e
dei
a
essere
delle
all'immortalità
itale
del
prima
memoria
nei
dell'
sanno
la
poco
basse
sacri
per
Mazocco
i
di
centenario
Tutti
città.
Giovanni
accorderanno
riserbati
del
tenario.
cen-
un
culto
al
invece,
stampato
mano
messe
con
addetti
cento
Furioso
di
che
vero
pur
centenario
un
sbrigano
si
è
scappar
almeno,
fosse,
incredibile.
bisnipoti,
incredibili,
cose
quelli
di
remoti
più
creatori.
non
alle
Per
V
gli uomini
cui
il poeta
temo
per
non
significativo
anno
fuori
mise
quello
che
lo
per
noi
il
genio
cui
si
nel
soltanto
piangere;
in
quelloch'è
di
che
ariostesco
da
metter
può
ser
es-
della
il 1933, centenario
Italia per
in
rimasto
è
invece
capolavoro.Perciò,
parte quel po' d'entusiasmo
neppur
momento
manifesta; il dì del battesimo
finito il
e
finir di
vide, stanco,
ma-
corpo
volta
prima
nasce
quelloin
dal
il capo
piangere la
è
più giusto e degno per noi
il libro
rammentare
e
quest'anno
per Ludovico
che gli ha conservato
una
specie di vita, e della
E
mi
fa
lorda, anche dopo la morte.
speciemeno
sarebbe
morte,
che
caso
molto
Ferrara, città
a
reale
e
rossa
città magnificache
spaziosità,
poeti,suoi
popolaridella
Ma
forse
ha
un
poema
un
poema
hanno
che
soltanto
pensato
tra
sarebbe
oggi.
è
vero
r arme,
che
i
insieme, le donne,
riero
guer-
del
e
la
sima
grandischi
Fran-
fuor di proposito
tutto
ha
non
l' audaci
e
di
ferrame, di
l'oriente, tra
e
gli amori
18
e
modo,
l'Ariosto
cavalieri
rumore
il ricordo
zuffe
suo
l'occidente
anche
pur
a
il
e
Eppure
voce.
racconta,
sato
pen-
italiana.
quello,tutto
come
Saraceni, non
Ma
ma
ci
uno
letteratura
coperto ogni
guerra
e
di
secolare
anniversario
abbia
qualunque,il quarto
bri
i pochissimi litra
modo
un
loggiato
al-
sempre
di fuori, nessuno
e
ricordare,in
a
ha
ria
solita-
per
le
cantato
imprese,
cortesie
e
forse
più
le donne
Oggi,ali*incontrario,
quelle.
queste che
dietro
son
far
a
gli amori
munizioni,
scapp' e fuggi e quanto alle
novelle a Belgie Serbi. Oggi
cortesie domandatene
più che mai ci tocca a ripetere O gran hontà
dei cavalieri antiqui perchè i nostri moderni
non
di straforo
8on
e
a
"
„
hanno, di cavaliere,che
lombi
cavallaccio
un
disceso
dai
di Attila.
deglistalloni
IL
Pur
dopo
ristoro
che
foss' altro che
tuttavia,non
hanno
trascorso,
discorrere
le ventinove
di
tinto
non
sarà
pochi
dichiarazioni
l'orrendo
rosso
disonore, per
minuti
titolo
a
un
alla buona
di
guerra
biennio
d'
un
poema
popoli; capitanivincete
razze
dinastie, ma
e
regni; precipitate
duran
disse
Hazlitt,
quaggiù son le parole
e
parole fatte luminose
„.
se
non
?
Il
ricavare
dei
"
buon
Ariosto
il campamento
che
o,
si scordò
padroni non
sotto
gli occhi del
19
per
di
suo
le
£
sole
rite
spa-
poi,
che
poesìa
dal
nio
ge-
poesia doveva
lo meno,
metter
;
cose
cos'è la
durature
dalla
ora
poeta italiano,
italiano. Combattete
alla fine, come
di
il favore
quest'argomento
cardinale.
Non
fu
Come
di
gusto
proscrizioneiniqua gliperdona.
Nessun
saprìa
Né
fama
sua
Avesse
Se
Virgiliosuona.
poesia buon
in
avuto
benigno Augusto,
né
la tuba
L'aver
La
si santo
saria
avuto
e
gli scrittor
Ottava
che
Neron
se
fosse ingiusto.
terra
del
e
tanto
ma
nemici,
tenersi
sapea
scandalizzava
Manzoni,
buona
forse men
amici.
il cristiano
sommamente
nella realtà quanto
vera
ingiustarispettoall'ordinaria morale.
Benché
abbia porl'Ariosto,proprio lui, non
tato
ad Ippolito
del quale è famosa
gran fortuna
nel mondo
una
parola sola, ch'è
coglionarle :
vendetta
la tirchieria
spiritosadella tradizione contro
"
„
del
Ma
mecenate.
insomma
straordinaria
l'ha
non
Furioso, un'edizione
omonimo
Pietro
prime stampe);
che
sia
avuta:
che
sia
condotta
manca
un
perfino,del
dicono
come
più
fortuna
una
manca
può dirsi quella
(talenon
„
il poeta
neppure
curata
sul Morali
"
tica
cri-
dal
mio
che
sulle
ragionevole
commento
pochi conosciuti, soltanto
niere
storico, geografico,
filologico,
grammaticale,fontanon
;
,
manca
come
una
i
bella
non
quelle che gl'italiani
vita, una
sanno
20
vita
vivente, di
scrivere ;
e
manca
finalmente
che
saggio
un
nell'
dell' Ariosto
arte
intendere
l' arte
poesia,se c'è, e nuU'altro.
Ma
un
saggiodi questi che
intendo
di vedere
cerchi
c'è sull'Ariosto
far
e
c'è per
non
come
sola, la
io,
non
quasi,
nessuno,
Dio
e
sa
quanto sarebbe
degliscrittori nostri
confusione
tezza
incertanta
e
grande il bisogno con
nelle gerarchiedelle storie e nel gusto dei
—
lettori. Ci
addirittura
manca
studi
italiana. Abbiamo
e
da
non
ricchissimi
bibliografici,
accanto
scomparire neanche
edizioni,ottime
abbiamo
considerata
della
in
certuni
a
parve
è
un'opera
che
bellissima
sapeva
sempre
una
anche
delle virtù
espresse
o
e
e
dello
un
riabilitata
Sinai critico,
gente
intelli-
uomo
scrivesse
fiacchezze
spiritoitaliano
italiane
indovinare
letterarie italiane ;
21
quanto
bene,
storia delle idee
una
così),
storia
scrivere, per
giustoe
storia
si possono
celebri opere
scritta da
pensare
pensasse
è, insomma
del
arte
La
fu
anni
ria
lettera-
come
maniera.
legge certa
non
spiegata
e
solamente,
nessun'altra
la
;
italiana,dico
sentita
Sanctis, che negliultimi
De
e
non
letteratura
arte
come
parola e
ma
storia dell'arte
poesia soltanto, una
come
del
della
poesiaitaliana
storia della
tedeschi
ai
—
storia
una
grafici
bioparticolari,
e
diligentissimi
in quantità
possibili,
e
teratur
let-
dotti, facili ; abbiamo
comodi,
manuali
abbiamo
una
storia della
una
quali
è,
comple
(in-
italiane,
si
attraverso
non
ma
come
sono
le
più
cre-
dono
dicono,
e
storia
una
della
di poesia e
parliunicamente
della poesia.
poesia
secondo
le
dove
si
sole
gioni
ra-
m.
Dico
però lin da
la penso,
come
ci farebbe
non
abituato
del
c'era
non
l'animo
Furioso.
lettere,la
sue
forse
l'Ariosto
l'hanno
fin
tra
mondo
tale storia,
una
grandefiguracome
così
una
se
davvero
esistesse
qui.
pensarci bene
A
che
ora
di
vero
Leggete
vita
sua
omogeneità
e
Lodovico
le Satire,
vi
e
rispondenza
cor-
il
e
leggete le
ritroverete
sempre
brav'uomo
placido e piuttostomalinconico,
che fa il cortigiano
ha voglia
per forza, che non
né
di guerreggiarené di viaggiaree si contenta
del poco, della semplice vita purché sia condita
di pace. Non
ha vizi, meno
quel delle donne
che poi é il vizio più naturale
universale
e
un
—
—
ha
non
papa,
da
ambizioni.
Lo
ambasciatore,
farsi innanzi
"
e
con
tema
saputo
ma
e
di
perciò
perder la
22
volta
una
che
s'accorse, racconta
fuggire gli conveniva
mente
mandano
non
il
indietro
dal
aria
era
Pigna,che
disagiosa-
vita ritornò
„.
Ri-
tempeste
e
al
addice
si trova
e
suo
come
materie
troppo
sul serio
si
si
sto
si dica, l'Ariodi
tratta
dalla
lontane
mercanzia
Brettagna.
e
quanto
po' spaesato:
genio ingenuo
tanto
per
Non
è tanto
spirito.
gli antichi trouvères e
creder
per
un
favolosa
di Francia
romanzesco
questo mondo,
In
dal
altra mai
quanto
menti
sentivita
sua
e
semplice e ignorante
i cantastorie
quelle baie
a
tutte
e
rivoluzionario
da
di
;
piazza
non
ha
riportarle
sublimità
delle prime chansons
de geste
all'epica
de Roland, è
d'Orlando, nella Chanson
(la morte
infinitamente
di tutte
più poeticae commovente
ebbe
le pazzie del furioso);non
tanto
spiritoda
simili
prendere in giro quella turba di cavalieri inverofecero il Pulci e il Folengo
e
degeneraticome
ebbe
il coraggio, come
meno
un
; e tanto
secolo
dopo il Cervantes, di farne la realistica
di un'ombra
parodia.Si contentò
leggerad'ironia,
si dica. Non
ci credeva
ma,
più leggera che non
stretto
dignitàletteraria,era coper fare e seguitarecon
far finte di credere
e
a
a
qualcosa,forse,
credeva
davvero.
Ma
il mondo
romanzesco
è
mondo
di
sia
fanta-
e l'Ariosto,
invece, era piuttosto
sbrigliatezza
raziocinativo
letterato che poeta d'impeto. Artista,
e
creatore
sì, e a volte finissimo:
quasi mai.
La prova
miglioreche il mondo
d'immaginazione
del poeta
era
non
congenialeallo spirito
prescelto
che
di suo.
è il fatto
pochissimo ha inventato
e
24
anni
Molti
fa
molti
addosso
dettero
al povero
con
osato,
quell'erudizione
Rajna perchè aveva
caparbiae sicura che tutti gliriconoscono, togliere
del ferrarese
qualche fogliad'alloro alla corona
coU'inventario
dei
documentato
nella conclusione,
filologo,
bravo
Il
latrocini.
suoi
le mani
metteva
innanzi^ la povertà d'invenzione
non
l'arte
insomma
invenzione, fan
il
nel Furioso
c'è
arte
se
tasia, capacitàdi
ci
Se
sono.
ed
immagini
Questo prova,
tra
nuovo
artista
la
vero
situazioni
dezza
gran-
poesia
tutt'uno
chi
e
difficilmente
basta, che
mi
l'Ariosto
non
potrà
parole.
e
e
sua
nella
insomma
espressioneson
tipie
creare
inventare
è
intatta, ma
immaginazione
sa
creare
l'Ariosto
rimane
non
ma
—
pregiudica
e
la
c'era
non
scelta.
materia
monia
ar-
Quanto
nel meravigliosoe
nel
terribile
più s' imbosca
del Manzoni,
cosi
più si pensa al Don Ferrante
l' Ariosto,
lui, come
pacificoe ritirato anche
tanto
esperto e ferrato negli affari caeppure
valleraschi.
L'Ariosto
un
venne
dialettica
adatto
a
si
di
che
rivivere
erranti
che
uomo
coscienzioso
uomini
che
di
un
giudizio,
(sipensi che il suo
un
preferitoalla
Manzoni,
alla
era
Gerusalemme
mente
al
calma
lirismo)e
la gran
da
più
perciò
e
gesta cristiana
irrazionalità
25
del
poema
Galileo
vuole, invece, libertà
svolge nell'
natore,
ragioda
inclinati
il
dei
e
e
meno
rieri
guer-
pazzia,
miracoloso.
2
partidove l'Ariosto è più fine
anzi
e
più artista son quelle idilliche e amorose,
quelle dove c'entra la sensualità maliziosa : quelle
le conosceva
carne
e
e
giostretra carne
gustava
le
Tant'è
vero
anche
lui, facevan
che
parte della
si ritrovava
conseguenza,
più ispirato.
Si ripensi,
invece,
al Tasso
infelice
più
canto
e
pazzesco
:
delle
al
e
c'era anche
più padrone,
rivale,
e
spadaccinoe
mistico
mezzo
l'essere
fra
! E nel Tasso, per
abbandono
più
lì, per
e
successore
suo
spontanea
crociate
sua,
manesco,
sul serio
concordanza
casa
a
vita
sua
e
dente,
cre-
quanta
—
suo
dolori
il
e
e
lattie,
ma-
sensibilità.
IV.
L' Ariosto
eccellente
più che altro, un
studioso di gabinetto,
colto che aveva
umanista
un
nella memoria
vivace un
a
disposizione
repertorio
ben fornito di modi
macchina
e
paragoni. É una
nare
adorscrivente
senziente
che può esprimere e
e
tutti i temi
coli' appoggio di una
possibili,
savia ed eleganteimitazione.
Osservò
giustamente
l'Oriani
che
fantastico
e
è,
l'Ariosto
nel
"
mette
reale,accorda
26
la
stessa
la medesima
verità
nel
impor-
tanza
tutti
a
gliepisodi,
prodigala
bellezza
stessa
tutti i temi
a
„.
Questa indifferenza
ed
eguaglianzaè propria
del letterato che non
veramente
a quel
s'appassiona
che dice : il poeta vero
è parziale,ama
odia,
e
fa sentire questa parzialità
anche
nello stile medesimo.
Dante
ha durezze
i nemici
;
de' santi
:
ha
e
modulazioni
diverso
è
tutto
parolaccedi becero contro
d'angelo quando parla
:
il
cento,
vocabolario, l'ac-
la sintassi,il ritmo.
Ma
nei
una
di
d'un
tono,
quarantaseicanti
uno
disuguaglianza,
alto
un
colore
pulito,tutto
un
d'un
e
i
d'un
sapore,
calmo,
logicoe
una
puntimassimi,
insomma,
verete
tro-
lo
logia
anto-
estremi
zata
divino,l'al-
scatto
spalledel genio.
L'Ariosto
uomo
Tutto
difiScilissimo fare
mancano
conclusivi;manca,
di
basso.
non
sbalzo, un'alzata
livello ; tutto
bello. È
ariostesca ;
e
e
del Furioso
era
di gusto
costruite
e
nn
artista saputo
di buone
e
un
sapiente,
letture ; le
bene, filano ch'è
sue
ottave
piacere; i versi
8on
quasi sempre ben fatti,armoniosi, cogli accenti
in equilibrio.
C è luce,
a
posto e gliepiteti
c'è eleganza,e' è ordine : la lingua non
è troppo
plebea,fonde bene elementi popolari e latinismi,
è appropriatae disinvolta. Par di viaggiare
verso
attraun
giardinie ville
paese ben coltivato,con
son
in mezzo,
con
belle
colline
27
non
un
troppo
alte, per
strada
una
scende,
poco
belle
fa molte
che
donne
s' incontrano
e
e
giravoltema
ben
persone
in alto il cielo è
sale
poco
sereno
vestite
ma
e
e
senza
sfoggi.
E
delizia,per l'uomo
una
codesto
in
paese
una
montagna
uno
strappo al
bellissimi
e
d'una
versi
colore
normale, viaggiare
leggere il Furioso
però mai
mai
un
precipitosa,
temporale,mai
e
—
cuore
! L'Ariosto
questiversi
ma
misura, tutti fabbricati
medesimo
:
due
nomi
tutti d'un
son
col modello
due
e
dei
scrivere
sa
peso
e
il
aggettivi,a
coppia,oppure un verbo e due nomi o finalmente
in fondo.
due aggettivi
Per
nome
con
un
esser
giustioccorre
aggiungereche ci sono,
qua e là,
anche
versi con
nomi
tre
,tre aggettivi,
o
con
o
tre
verbi
in
fila.
Deriva, da
che
a
mediocre
;
un
questo poema,
un
d'obiettività
e
di
nella freddezza
s' illanguidisce
facilmente
zione
perfe-
finisce col parer
forza d'esser continua
senso
di
senso
calma
;
un
che
senso
che fa pensare
e cortigiana
d'eleganzaornamentale
niera
piuttostoall'inchiostro e alla lima che alla cridi Pegaso e alla santa
ventosa
pazzia dei
ed
mestiere
esperienza,
poeti. Poesia è anche
soltanto questo.
ma
non
cognizione e riflessione
—
Se
fosse
questo soltanto
deWOrlando
del
Ludovico
Furioso, sarebbe
mondo.
28
de'
Ariosto,
autore
primissimipoeti
OLINDO
GUERRINI
quel
quel fracassìo,da quel rombazzo,
letterari
che smosse
gliacquitrini
Da
nemici.
bubbù
nel
77, 78, 79
eccetera
Quelle che sembravano,
hanno
che
appena
Non
a
novità
erano
il Guerrini
che
di
errore
un
da
critici
in
all'animo
in
della
vita
ordinaria
versi
famosi
un
ce
la
n'
sua
Musset
;
modeste
zione
rea-
e
tuto
ripeal
manticismo
ro-
classica
o
la reazione
e
materiali
già in Betteloni,quellode'
:
Si
D'altra
era
reazione
fatta Carducci
alle verità
la
detto
se
il dire
romantici
all'arte
ritorno
l'aveva
ritorno
quanto
dei terzi
prim'ordineanche
di prim'ordine.La
pagano
:
incarnasse
e
marcito
quanto
allora
neppure
rappresentasse
al romanticismo
è
?
queitempi ancora
pudichi,
insapori
oggi paiono buggeratelle
il pregio d'una
volezza.
leggerascorre-
nefande
arditezze
liani
ita-
rimasto
è mai
cosa
da
assai
stava
tempo
alla
Buona
cucina
ottimo
vino.
benino
Regina:
parte nello Stecchetti
egliconfessò che
di Byron, De
trinità poeticaera
composta
Heine. De' primi due non
e
parliamo ma
era
il terzo,
da
del romanticismo
benché
dare
e
abbia
da serbare
:
fatto fuoco
32
e
fiamme
contro
il romanticismo,
è
romanticamente
per
questitre
smaniando
va
A
romanticherie.
dalle
uscire
proprio di
critico,
un
che
romantico
un
quelligrossi e
bisogna farsi il segno della croce
quando s'incontrano, aggiunse,fidandosi di qualche
che
mitrati
derivato,
motivo
esterno
il Baudelaire
e
con
sta
que-
aggiuntal'arciduca della critica mostrò in
di aver
capitopoco lo Stecchetti e nulla
Baudelaire
sarebbe
:
lo
Clasio, favolista minimo,
cui
il divino
fatto
è
dello
è
che
dire
stesso
dela
can-
nulla
l'abate
legno di
stesso
Lafontaine.
Lasciamolo
al Guerrini
che
perderee torniamo
Chi
nulla reagì e nulla
a
propriamente inventò.
la pazienzadi fare per lui quel che altri ha
avesse
Carducci
fatto per
spendercitempo
poemi
di
letterature
tante
n'è;
ce
Primo
plagi più lunga
e
Amore
Preludio
delle belle
e
dopo
il
o
del
molta
rini
Chiatica
pra-
lavoro
imitazione,
c'è
e
della
Carducci, difendendo
i
Polemica, ringraziava
ispirato,
per
classica
o
"
E
nedetta
be-
romantica,
guerrazziana,o monarchica,
33
tici
cri-
ritorsione,
allo Stecchetti.
cose
l'Arcadia,la quale,o
manzoniana
che
dei
„.
avevano
buone
Credi
Leopardi;
volgare
la Nova
idealisti che
"
del
e
l'anno
:
c'è anche
ma
scadentissima
Eppure
o
filza di rimini-
Il Carducci, scrivendo
al
Rapisardi.
77, l'avvertiva subito con
quella sua
di strofe
fin dal
una
convenisse
se
—
del
nel
nel
sfilerebbe
—
derivazioni, fonti
scenze,
roba
d'Annunzio
e
o
de-
mocratica,
socialista,è
o
italiana,se
nazionale
academiche
prose
contrasto,
il
e
all'amicizia. Però
Wiener
Blut
Quando
in
Wiener
Blut
,'il
il
"
biondo
della
1'
note
parlopropriodel
aria tiepida 1' "o-
,
la
a
forza
che
"
"
vesti
"
riche
se-
candida
mano
„,
lieto
vortice
,
infinito
azzurro
d'essere
sembra
mi
corso,
le
il
„
de'
le
cieli
„
,
simili
e
anticaglierie
tori
dei rimaspicciola
„
che
trovare.
so
non
„
giulive e altre e
poetiche,moneta
chincaglierie
"
"
l'omero
su
1' "
„
—
forte nel
e
„,
capo
danza
io
perdonare
e
voluttà
delirio sublime
"
il
scrivere
a
„
molle
"
negli
patria,ha,
hella
e
in rime
la
trovatili
e
concedere
trovo
e
„.
si deve
io
—
cantilene
e
Stecchetti
Congedo
cosa
una
costo
poesianuova
nel Congedo
fiori „
dei
„
e
temi
alla metrica
e
lo
Molto
Ahimè!
lezzo
ogni
mosso
Blut
Wiener
ad
tradizione
oltraggialla
per
cercando
scuola
la
sempre
pur
stata
siamo
spesa troppo è fuori
nell'Arcadia
ancora
Arcadie
Alle tante
enumerate
sopraccigli.
sta
Carducci
quella veripoteva aggiungereanche
fino ai
il
e
sarebbe
malattia
Una
non
vuol
si
estirpain
altre volte, savio
come
nazionale
due
anni
come
e
altro. E difatti l'Arcadia
le Filli
le
stato,
e
le Clori
pecorine
platonicosi
mutò
trasformò
quellaarcadica
due
elzeviri. Ci
nomi
Emme
si chiamìirono
e
e
sfondi
in
ostentato
idealistica
34
e
amor
cristiana
:
Caroline,
maialini, il finto
diventarono
la rettorica
con
feta.
pro-
amor
tico,
peripatecedette
il
posto alla rcttorica materialista
del
svenevolezze
e
Arcadia
le
eterna
le
tutte
Arcade
era
moderato
il bravo
di
padre
di tumulto
un
e
in
arcade
che
il
faceva
rio
proprieta-
furia
tanta
tanto
sbandie-
tanti
nima
magna-
placidamente
Olindo
nell'Arcadia
in
inebrianti
in
Guerrini
era
satanica
nuova
si
quellapontificia
a
che
tempesta faceva
il bibliotecario.
e
e
e
pasta di
Buona
socialiste faceva
buongustaio,che
il
l'erudito
illeciti
con
sensualismi
lui
—
che
famiglia,
di vendette
ramenti
ed
giocoso
e
di amori
sciorinamento
Arcade.
un
stesso:
il Guerrini,
i suoi
e
timo
inspirito
proprio lo
rimase
sentimentalità
sue
lo
ma
vittoriosa. Anche
e
bestemmie,
sue
col demonio,
morale
le civetterie
dietro
paradisotennero
coU'inferno
poeticoe
alle
anticlericale,
e
chiamava
trapposta
con-
Lorenzo
Stecchetti.
IL
Questo
Chi
l'ha creduto
come
—
non
il
vuol
soltanto
critico
sbaglia secondo
par
sono
d'aver
per
letto
lo
meno
dire
grosso
che
burlone
un
sopra
l'invincibile
o
detto
che
sincero.
canzonatore
deplorato
costume
in
quattro uomini
35
fosse
non
ogni
:
l'uomo
—
suo.
uomo
vero
si
Mi
ci
in
sé, l'uomo
che
di
[
gli altri
che
gli altri
d'ubbidire
credono, ch'è
almeno
lo
in
modo
da
credere
in
giro
se
Stecchetti
che
la gente.
davvero
bardo
un
dell'arte
dei
e
diverte
a
fondo
far la
o
A
sul Guerrini
si scrivono
vuole
non
contrario
poco
prendere
o
creduto
redentore
Iddio
che
anche
nobile
rime
al buonumore
cose
ingegno di
po' troppo
un
e
che
alcune
che
finzione.
per
si
nel
sentimentali
sentimento
quel
gnace
pu-
listi
paolottedegliidea-
saggio forse
queste
è
non
poeta, scrive, citando
di
di
sua
eglis'è
un
ragione il
un
gittime
le-
cantava
piccolo lucifero
un
meglio ispiratesue
Non
natura
griccia al Signor
Albertazzi, in
clemente
"
moralisti
que
dun-
sono
o
scherzare
dalle smancerie
modo
sono
tutte
pensava
plebi o
quel
distinguibili.
momenti
quei
delle
dell'inferno.
Adolfo
delle
In
altro
un
e
genuina
egli volesse
apparire
da
artista ci
un
dunque
dalla
disforme
poi
facilmente
non
di
diverso
diverse
sincerità
tre
anche
Quando
In
agli estranei.
propria
è l'aspirazione,
detta, ora
tutto
o
magina
s'im-
tri.
dagli al-
loro
il desiderio
ci vedono
ci
la
che
che
visto
è
ciascuno
l'illusione,ora
ora
come
com'
il naturale
è
ora
;
hanno
tre
l'uomo
essere,
l'uomo
e
«essere,
primi
sincerità
vorrebbe
che
si chiama
è
Ci
proprio
nia
malinco-
„.
Ma
nelle
l'Arcadia
sue
impotenza
scolanti
a
consiste
vezzosità
ridurre
le
appunto
esteriori
personalitàe
oltre
—
—
in
che
questa
sincerità
mol-
a
teplici
conoscersi
a
la
illude
sua
autentica
Ma
quasi
spiritosoassai
sempre
poeta fresco
Guado.
e
"può
di
poeta
grande il Guerrini
poeta
sì,
poeta
nativa,
e
sa
spesso
poeta
—
di rado
e
non
e
essere
non
e
essere,
si
non
riesce
grande.
non
fu. Poeta
cantabile
poeta
—
riva
ar-
scoprireed esprimere
a
quel che non
mostrarsi
quel che
intero, cioè
uomo
—
veramente,
natura
chi
saputa. Soltanto
d'essere
di
cerca
cosciente
unità
cile
fa-
svelto,
originale
quasi mai
forse soltanto
nel solito
bido
un
quel sentimentalismo
po' more
un
po' diabolico che riempie la maggior
cesi,
ai franera
parte di Postuma
già,senza
pensare
in Praga e Tarchetti, cioè negli ultimi
sputi
tisici dell'ultimo
gerato
famiE quel suo
romanticismo.
sensualismo
veniva
piuttostodalle vignette
parigine che dall'impudorenormale
degli antichi.
Perciò nelle rime giocosenon
: il sonetto
nuovo
era
che non
dice nulla)è una
a
Ugo Bassini (ilsonetto
vecchia de' poetiburleschi ; quellodelle cantrovata
dide
tortorelle innamorate
deriva da
un
epi-
Ma
tutto
"
„
gramme
settecentista
dicendo.
Nelle rime
del
Tommasi
Crudeli
e
via
mente
polemiche e civili risentì fortede' modi, de' sensi e perfinde' vocaboli
del
vicin suo
tutti, morti
se
grande Carducci. Insomma
il bene
e
loro il
vivi, fossero andati a ripigliare
Stecchetti sarebbe
rimasto
il
ignudo come
povero
Nettuno
di piazza.
Non
gli sarebbe restato nel giustoluogo nep37
pur
la
fogliadi
strappata da
se
fico
di
o
l'era
vigna; quella se
!
si
Ma
fondo
poetipoco nuovi come
può essere
nella potenza e
poeti grandi, cioè nuovi
eppur
magnificenzadelle parole.Il Guerrini purtroppo, e
me
ne
esser
dispiaceperchè fu
molto
simpatico,non
neanche
a
come
sonorità
o
e
nuovo
forza
prima, come
struttura
fu
Di versi suoi
questo modo.
materia
come
brav'uomo
un
Anzi
facilmente
e
si
resistano
di creazione
ce
singolari
pochi per non, dir punti.Lo Stecchetti è
logico,scorrente, improvvisatore
; i suoi
ricordano
grande
e
che
doveva
cantano
senza
ne
bale,
verson
chiaro,
versi si
volere.
timentalismo
qualità,io credo, e insieme al sensensuale
che piace a tutti, eglidovette
la sua
edizioni di
grande fortuna. Trentadue
Postuma
in meno
di quarant'anni son
molte
le contraflFazioni. Qual' è il libro di
contare
senza
italiana,anche superiorea quello,
poesia moderna
a
queste
—
che
si sia venduto
mesima
sua
facilità di
altrettanto?
Ma
in
questa
me-
la
spacciosta, disgraziatamente,
condanna.
III.
Io
credo, alla fine,che abbia ragioneGiuseppe
Lippariniil quale fa capireabbastanza
38
chiaramente
IV.
Il Martini
si
che
racconta
credeva
alla
verità
Stecchetti,l'ex-celebre
agli amici
ogni
degliorrori
di
Pietro
Nerone
la finzione
buona
anima
il Guerrini
è
sorriso
aver
alla
e
a
spettacolodi
propria
un
era
libidini
di
è
fa
dei
che
fresco
lina!
Messa-
stata
fintone
ancora.
Ma
qualche
poiché
suonati
all'ultimo, pochi
dopo
si
che
sentire
son
lo
che
sopravvive alla
sico
tidi quello d'un
più doloroso
sonetti
aspettando il trabocco
famoso
uomo
fama
leggendo
ed
suo:
Pochi, difatti, posson
commossi.
Lorenzo
andava
settant'anni
fino
riso
e
di
piangerebbe
morto
e
poesie mescolandoci,
fosse
non
di
morte
delle
e
Postuma
uscì
Cossa
quelle lacrimose
qualche lacrima
tanto,
Se
quando
finale.
fine d'un
Bologna la sua
periodo glorioso
dire, nel
60
Ma
per
—
—
durante
il
splendente albergo della
ma
diversi
—
tali da
vissero.
lui. E
ora
quale
era
loro
l'ultimo
?
40
si
fu
essa
il
letteratura
la
può
più
liana.
ita-
Ferrari, Oriani, Pascoli,
d'ingegno e
tutti la città
onorare
Guerrini
fra
segnato
cominciato,
moderna
Carducci, Panzacchi,
Guerrini
ha
morte
ed
dove
è
d' altezza
nacquero
partito anche
e
CAROLINA
INVERNIZIO
I.
No.
dal
donna
Questa
pubblico
lo
Non
benché
parole
e
da
voceratrice,
Mi
sacrifico.
non
saranno
de'
Nessuno
della
Per
critica
da
Non
compre
Farò
de'
solo
da
e
rivali,
da
morante.
comme-
le
ma
mie
artefatte.
archimandriti
troppi
aneddotica
storica,
tanto,
io
critico
o
tanti,
luto.
sa-
volta
una
avrò
timo,
ul-
un
commosso
ma
cavaKere.
sarò
sparire
senza
convinto,
ma
deve
non
letteratura
permetterò.
indegno,
prefica
della
teatro
sincero,
ma
feconda
impressionista,
,
pura,
sericorde
stillerà
impura
madre,
inchiostro
industriosa
rapito
all'affetto
e
filosofica,
che
rinserra
e
l'Italia,
moverà
giudizio
mano
per
romanziera
della
43
e
e
la
alla
polmonite
curiosità
mi-
penna,
glorificare
che
famiglia,
ampia
la
piosa,
co-
ha
de'
fedele delle moltitudini.
airammirazione
cinematografi,
Questo silenzio è ingiustoe a me piacciono,
tal quale a
Catone
Secondo, le cause
perse. Io
farò le veci di tutti per glorificarti,
o per sempre
perduta Carolina Invernizio !
Un
giornale serio, il caffo de' giornaliseri,
—
basti dire
e
città
si
il sottoscritto
e
nella
stampa
del
pochi passi
a
Dante
che
bel
San
mia
dolce
Giovanni
dove
battezzati
furono
in
—
quel
giornalepiù che serio, dove Giosuè Carducci scrisse
un
appendici letterarie, si poteva leggere,
tempo
alla morta,
alla fine delle scarse
righe consacrate
che
la produzione di Carolina Invernizio è stata
fece' la fortuna
di qualche editore,ma
enorme
e
"
farà
non
che
donna
è
di
d'altronde
stata
E
degli anonimi!
del
se
ottima
sposa
avresti
tu
mai
Di
le
sante
e
invidiose
gnoso,
investito, profetasde-
le dimenticanze
Invernizio
e
fosse
donna
una
di
stata
spose
ottime
devote
morti,
quelle, che abbiano
le immaginazioni di
44
per
a
quante
ne
e
di
miserarla?
com-
registrarne
trovi,
conquistare i
Italia
ne
donne
costumate
ci vorrebbe
ma
uiia
soltanto
.|
soltanto
e
saputo
tutta
del futuro?
semplicicostumi
parlato,anche
rigurgitae troppo
e
certezze
le fortune degli
prognosticare
può impegnare,fuor che il supremo
Carolina
l'Italia
ti ha
chi
Iddio, le ricordanze
E
„.
una
e
diritto di
Chi
scrittori?
un'ottima sposa
Oh
semplicicostumi
funta
de-
della
la memoria
vivere
certamente
metà
tra
cuori
del-
àngiolidi bianca
di nera
malvagità?
perfezionee tanti microcosmi
alle qualiil pole interrogazioni
Tronchiamo
vero
anonimo
non
necrologista
saprebbe e non
trebbe
poall'aria più respirabile
risponderee ascendiamo
ha
Chi
divorato
del sentimento.
non
gli
r
America, capaci di
Amori
Maledetti,
Anime
di
chi
ha
per
pianto
Cuore
Dora, la
coi
Bastarda,
La
attento
e
diritto di
non
d'una
sospeso
chi
Morta,
le sorti
della
giudicareCarolina
non
chi
non
tremato
ha rabbrividit
non
pallidì
im-
non
ha
rato
assapo-
ha
allibito
non
ha
gustato
seguitocoll'animo
ha
non
non
chi
ha
dell'Adulterio, chi
dèlia Contessa, chi
richina,
Bi-
Eterna,
di Donna,
dell'Onore, chi
colle
con
Catena
d'Operaio,chi
sul Bacio
terrore
Cuore
su
Drammi
Il delitto
di
commosso
figliadell'Assassino,chi
Ladri
sui
s'è
palpitatocon
meditato
su
inorridito
ha
non
non
ha
non
ha
non
chi
fango, chi
chi
tanti
creare
Maledetta,
Invernizio.
E
non
non
ha
vremo
do-
Memorie
dispartele orripilanti
d'un
becchino, le tragicheFigliedella Duchessa,
le pateticheVittime
dell'Amore, la pietosissima
banti,
Orjana del Ghetto, la satira atroce dei Mariti birla spettrale
sintesi di Paradiso
e
Inferno,
di Rina
V Angelo delle
o
l'epopeasentimentale
la
ovvero
Alpi, la terribile fantasia di Satanella
lasciare
mano
della
morta.
J'en passe
la nostra
in
et
Carolina
des
meilleurs.
uno
de'
45
Poiché
intanto
segni del genio l'ebbe
contraddizione
senza
Caldèron
tanti
quanti
"
e
vorrebbe
di
vena
di
e
Saverio
di
francese
;
fiori
il
mangiare.
quale
ebbe
Montepin.
autrice
(ed
di
fertile
e
è
femmina
nel
francese
da
compararla
dimenticata
non
dei
terribili
soltanto
gl'italiani
Udolfo; fra
di
Mastriani
e
italiana.
e
!)
non
maschio
era
trovo
1823
trisce
nu-
abbondanza
rivale
RadclifiFe,la
morta
sfrenato
uguale
suo
e
fiordalisi
e
Saverio
Ma
la Carolina
il
non
—
anch'esso
rose
Si dirà che
fantasia
quella Anna
a
drini
alessan-
ai contadini
odora
:
Io, fra gli stranieri, non
che
tanti
„
chiedetelo
—
il bestiame
scrisse
bile
righe vergò quell'infaticafiori
zoni,
ripeteremo col Man-
prezioso de'
meno
Ugo
Non
e
Fieno
il fieno
ma
Vittor
e
romanzi
mano.
è
autos
fecondità.
la
:
può
a
steri
Mi-
l'ingegno
gran
fatica
Eppure sarei pronto a giurareche le
agguagliarla.
sue
guardavano
presenticonsorelle in romanzerìa
lei col tracotante
a
dispregiodel quale le donne
sole possono
esser
stei
capaci.Dicevano, certo, che coMa dove
non
sapeva scrivere né far psicologia.
terata
lets'è mai
visto o sentito, signorp mie, che una
italiana
pura
forte
e
abbia
saputo
italiana ?
prosa
Macinghi Strozzi
non
da
la
suor
per
Siena
terra
dal
le stampe,
che
scriveva
scempia
Celeste
e
Galilei
che
in
comporre
Dai
tempi
scriveva
per
tempo
il
di
Santa
i
di
bella,
sandra
Ales-
e
figlioli
Caterina
paradiso e non
per
peccaminosa, dal tempo di
che scriveva per il padre cieco
per
46
Non
dunque, ne' suoi libri i
spampanati della lingua scelta
aperti e
tramoggia
dei
forza
di
spogliareil
anche
troppa
in
giù.Non
di
fuor
vocabolari:
o
nove
proprio
che
arte
al
va
di
gente
che
neppur
d'Annunzio
chi mai
: e
oggi,
l'arte,
disperatilunatici,tiene al? Il popolo grosso e minuto, il
cinematografo e al gabinettodi
lettura, il popolo infallibile
e
vuole
sovrano
chiede
omicidi, adulteri, poliziotti
e svenimenti
chiaro
di luna:
l'ammetteranno
Neppur
vuole
Carolina
fra i testi di
Balzac
e
a
n' è
ce
capitano
l'arte
dalla
scrive
Tommaseo-Bellini
Italia, dal
in
cercatevi
otto
popolo
lini
fiorel-
cercate,
Zola
ebbero
Invernizio.
lingua:
il
che
bene
e
al
Non
importa?
di
sedere
cupola della grande accademia di Francia.
Più
la penuria o addirittur
grave potrebbe sembrare
di psicologia.
Ma su questo promancanza
posito
male
sbozzare in poche paroleuna
sarà
non
teorica
del romanzo.
o
Oggi, nella squallidezza
letterarie,il romanzo
putrefazione di tante forme
s'è ridotto a essere
il palo che deve regl'olmo
o
gere
non
so
quanti magliolie viticci. Cominciò
sotto
la
Rousseau
poi
Walter
col
Scott
pezzi greggi
la filosofia dei
metterci
di
e
Manzoni
storia
ci
politicae
sentimenti
ficcaron
civile ;
;
dentro
Dumas
il mulatto, c'incastrò le tesi sociali;Flaubert
figlio,
Sienkiewicz
e
l'archeologia
; Wiseman,
Fogazzaro,
del cristianesimo; Zola
trattati di
l'apologetica
di sociologia
scienza medica
e
; Bourget i problemi
48
chi
cinquantamilafrandella
le battaglie
di rendita ; Barrès
politica
attuale ; d'Annunzio,
estetiche, le
infine, l'esegesi
dell' arte.
descrizioni liriche e la storia
Troppa
di
psicologiadelle
anime
Il- romanzo
roba!
di
insoliti
casi
il
:
con
dev'esser
curiosi
Chi
romanzo.
faccia libri di storia
zione
narra-
è il
vuole
fatti
di
racconto
d'avventure
romanzo
tipo di
strani,
e
cioè
romanzo,
genuino
gittim
le-
e
l'arte
la storia delvuol
dell'arte, chi
la
vuole
la psicolo^
; chi
religionescriva di teologia
e
già ricorra ai manuali
aglistudi di psicologia.
il romanzo,
Perchè
e
l'appunto il romanzo,
per
che
dovrebbe
non
mai, dovrebbe
annoiar
ricettacolo, il veicolo, il surrogato di
scienze, arti
e
utilissime
degnissime e
hanno
più
col
bello
nulla
romanzo
più
e
ha
non
tempi moderni,
letto del
il Don
europei,YOdissea,
bazar
è
che
I
è
un
fare?
lissime
bel-
saranno
che
ma
Il
caro
;
il
se^ito
primo
dei
ininterrotto
stano,
Tri-
dei
romanzo
tutto
non
romanzo
medioevo, quellodi
Chisciotte, è
ture
avven-
romanzi
di fatti
Il romanzo
d'introspezione.
emporio
de' tempi moderni; il rotrovata
una
manzo
di rallegrarevuol
invece
insegnare è
portato della corruzione
saccente
un
che
l'altre
quel-
tutte
traccia
senza
un
a
cose,
psicologia
; il più
analisi d'anime
senza
e
disciplineche
il
essere
e
sovraccarico,
tradimento
alle
grandi narratori,
sue
metto
del genere
; il
romanzo
e composito è
miscugliato
origini ed ai suoi scopi.
Boccaccio
e Maupassant
49
mandar
per
di
voluto
hanno
funesti
paripasso
tradire
ridicolosi
o
antichi
l'arte loro
più
e
non
verità
Essa
romanzo.
per
di
a
legge
per
a
il
il
divertirsi:
impensate
è
riprova della
una
di
venduti
si vendono
e
e
metodo
finitame
in-
la riuscita
e
e
di Carolina
Invernizio
si
a
di
centinaia
un
migliaia
di donna
cuore
dell'innocenza, dappertutto
sventure
si
dei
si intende
giuochi, dappertuttodove
la
prima
lingua italiana.
della
inverniziani
e
sue
rimasti
preferisconole gioie solitarie della
zioni
passionante alle frivolezze delle conversa-
dove
lettura
le
per
vizio. I
intrinseca
esemplaridappertuttodove
martella
del
luogo
bontà
sua
I romanzi
incontestabile.
son
movimento
abbia
splendoredella virtù e la tenebra
lettori,e specialmentele lettrici,son
questo
dunque
intricate,
e
lo
da
alla
si scrive
romanzo
attivi,intreccio sapientedove
soddisfatti
o
quando,
primo
suo
le libertà, gran
tutte
loro
balenata
stendere
che
fanno'
critici
o
Invernizio
sapeva
combinazioni
sciolta
esseri
si
e
fatti molti,
fantasia
accinse
ben
divertire
Carolina
casi
Non
cercano.
semplice dev'esser
di
semplice mente
giovanissima,si
non
; raccontano
la lasciano
ai lettori
psicologia:
aglipsicologidi professione.
Questa
moderni,
e
altezzose
e
bastimenti
guerra,
nell'America
si vendevano
letterate
L'editore
del
si
legge
Salani
interi
Sud.
E
di
si
e
diva,
spemanzi
ro-
gevano
leg-
più di quelli delle
colleghe; più de' libri di
assai
50
I
Edmondo
e
di Gabriele. La
tiratura de'
bri
più cele-
con
rivaleggia
quelladei Reali di Francia
e
con
(unicaepopea romanzesca
italiana)
quella
di Bertoldo (unicacreazione
comica
e
popolare
Una fortuna così lunga e vasta non
italiana).
può
essere
senza
ragioniné tutte le ragionipossono
essere
disdoro
a
Ed
della scrittrice
è fortuna ottenuta
bettamenti
di
de' suoi fedeli.
o
onestamente
o
giornali
soffiamenti
trom-
senza
di
critici
—
di poetici
l'ausilio del mistero
o
neppure
le
Ella non
volle nascondersi
sotto
pseudonimi.
senza
sillabe sonore
di Contessa Lara,di Febea, di
Sfinge,
di
Regina di Luanto, d'Jolanda,di Cordelia o di
di semplicicostumi,
Erinni. Si contentò, donna
come
dice
nome
di Carolina
un
di
sue
l' anonimo,
del
modesto
luvernizio. E
e
benché
disadorno
sposata
a
colonnello
col nome
Quinterno essa è morta
Carolina Invernizio a Cuneo, in quelforte Piemonte
dove nacque, dicono, nel fatale 1860. Le
ceneri saranno
però trasportatea Firenze,dove
per la
prima
speranze
volta le furono
dell'arte. Ed
che
ha
patria,
per
necessario
E
reso
ha
in questo ultimo
e
le
quantenni
cin-
visto il risuscitare totale della
l'Italiadai paesistranieri
indipendente
dell'amena
quel ramo
a
essa,
aperte le vie
tanta
così
letteratura,
manzo
parte della nazione, ch'è il ro-
delitto.
e
d'intrigo
perché non si creda
per questa donna
ch'io sia troppo
troppo biasmata
51
e
ziale
par-
lodata
dicevano
(come
troppo
coir attestazione
di
scaltrito che, per
uno
un
di Bordo
della
Passione
dal
di
morti
amico
che
Felicità
stava
Mortale.
libro
e
"
leggendo,
Ogni
tiamo.
consul-
ci
già?
Due.
—
—
—
Qui
tre.
Che
connotati, il protagonista?
Occhi
—
di
pervinca,capellifinissimi d'oro,
pallido,bocca
viso
La
sto
gu-
dunque Ardengo Soffici
com' egli leggessein
un
gli occhi
Quanti
—
ad
stessa.
alziamo
mio, ha buon
dell'Invernizio,La
romanzo
Delitto, assieme
tanto
amico
quanto
Giornale
suo
campagna
nel
Voltaire)voglio finire
scrittore
disingannatoe
pochi. Racconta
come
nel
di
il mio.
Anche
—
—
Il
dolorosa.
Ma
qui
resto
non
d'una
si tratta
è
poi
coli, Ojetti,Angeli;
donna.
molto
dissimile
da
Zùc-
sensibilmente
riore
infe-
opinione. Io, però,
leverei
né
—
„.
È proprio la mia
anche
che
della
che
quel sensibilmente
quasi è superiore
direi, più ardito,
"
—
noia.
Ma
un
e
almeno
sotto
italiano
romanziere
s'accorgessed'esser
disonorato.
„
divertente
il
rispetto
moderno
si crederebbe
diche
Noi, più liberi di pregiudizie d'arca-
austerità
ammiriamo
,
52
e
salutiamo
nella
I
spenta Carolina
dell'immortale
la
prima
Ponson
Du
ed unica emula
Terraill
(1)L'appercezionedello spiritoè
che
un
quando il presente
giornalemi ebbi una
-
e
come
(1).
difficile
tra
noi
scritto comparve
la prima volta in
lettera di ringraziamentidal vedovo
l'editore Salani mi
prefazionea
così
nostrana
un
chiese il permesso
volume
postumo !
53
di
parlo
ristam-
I.
Si
racconta,
chieri
dell'
letteratura
ottima
di
genere
È
un
probabile
o
ed
poesia
Ma
in
o
italiani
—
lo
di
il
rallevato
P"rini,
è
proprio
è
un
rispondesse
anche
da
lontano
il
Bertacchi
che
capitale
tre
de'
Manzoni,
di
la
ria
rime-
spaccia
remissivo.
morale
che
artisti
pure
fini
e
Porta
c'è
—
57
con
qualcosa
sa
troppo
più
sul
?
Chi
anche
vero,
poeta
spallata.
troverà
a
eccezione,
per
D'Annunzio
domandato
inamabile
questa
fa,
Ma
fonda-
domandato
—
meglio
annusato
ed
fosse
Bertacchi
che
una
ha
funerea
figliato
e
fumatoio
un
alcuni
che
:
nostro
Dante
sorriso
poesia
per
il
che
dunque,
in
chilificavano
letteratura
di
professore
che
milanesi,
manifattori
e
credo,
ci
sdraiati
dove
sciccoso
un
e
un'
ha
poeti
am-
4
mìrazione
poeta
di
di
tanti
smisuratamente
tanto
Chiavenna
anni
che
fa della
smodata
per
quasi somigliaa
il
quella
Sicilia per Mario
Rapisardi.
aiE il Bertacchi, cantore
con
civile,progressista,
di falso leopardismo e sbottonamenti
lumacature
di umanitarismo
qualcosa di rapisarpredicatorio,
diano
nel sangue ce l'ha. Ma
giustirasper esser
sembra
ancor
più a quel Felice Cavallotti,bardo
della
Democrazia
maggiore, ma
e
della
gente. Il Bertacchi
della Lombardia,
qualitàe
stessa
è
un
Cavallotti
ch'ebbe
presso
meno
fama
la stessa
sbracato,
più contegnoso, più intirizzito,
politicante,
del medesimo
insomma
ma
impasto e sapore. E
dei massoni
il poeta dei quattrinaipolitecnici,
tra
la veglia il poeta dell' Umanitaria
il sonno
e
e
riere.
dell'Università
Popolare, del Secolo e del Cormeno
,
Questo poeta
dalle
montagne
alpinisticoe riformista,
colla
pesantezza
sufficiente
sceso
d'un
pecoraio licenziato dall'istituto tecnico, è il poeta
settentrionale
dove
cultura
della
di quella zona
tore,
Bistolfi un
Previati è un
grande sculgran pittore,
Ardigò un gran filosofo e Bissolati un grande
politico.
È il poeta sputato di quelliche
sanno
non
tivo,
cos'è poesia.Un
mai
non
e
po' descritsapranno
Umanitario
un
po' elegiaco,un po' retore.
e
a
quando la stagione
luogo ; patriottardo
tempo
moda;
foga^zarianoper
consiglia;dantesco
per
58
volontà
grigioper abitudine ; rosso
per
eloquente alla vecchia ; ignorante alla moderna
istinto
;
;
—
normale,
mediocre,
ci avrebbe
Se
Bertacchi.
Abbiategrassosentono
sudicia,
posson
fare
alpina di
a
nullo
tenesse
ogni tanto,
di andare
meno
Giovanni
Bertacchi.
a
Il
il
nelle
di
giornatedi
poesia,non
letto
colla
fu
quale
quando piacevano i socialisti
pensatore e Ada Negri la poetessa
Vittorio Emanuele.
della democrazia
fu
in caldo
tenuto
mezzo
Turati
della Galleria
in seconda
dal Secolo, finché
i
Bellinzona, questo
cugino
del
d'elvetico
un
bardo
come
e
musa
l'univ
tempi e gli umori e sostituita l'Italia alconquise il severo
gusto di Ettore Janni
dal Corriere.
portato in palma di mano
Per quanto nato
in Italia,ma
più al nord di
Ululati
e
fu
E
di
il dottore
socialista
era
modino
co-
di Giovanni
o
pizzicorevago
un
e
poeta sul
un
di Usmate
forza
per
i libri
già messo
l'avvocato
nebbia
e
BissolatI
Se
destinazione.
comune
tal
poeta
e
svizzero
rustichesco
Francesco
di valtellinese.
conglomerato di
di democrazia
torica
baccalare
In
civismo
insacchettata
gonfia,ma
mi
par
Chiesa; puzza
quel
che
scrive
c'è
commemorativo,
nell'abito
nero,
di ret-
nuvolone
un
bigia come
uggioso
tal secca
d'estate,e una
lore,
indigenzadi gusto e di codi famigliarità
di novità, di polpa e di spie
rito
che non
può reggere alla lettura chiunque ha
coi grandi scrittori.
un
po' d'amicizia e conoscenza
E mìsero
senza
esser
semplice: duro senza
59
esser
forte
caldo
;
moralista
È
apostoli.
serio.
le
di
ottimista
;
un
tira
canzoni
sue
quei
gl'impetiappassionatidegli
senza
terribilmente
uomo
Quando
gioia; patriottasenza
senza
dalla
fuor
orazioni,
e
inurbati
buzzurri
bocca
mi
par
che
comicamente
e
dalla
o
penna
di rivedere
un
d'inverno, sull'uscio
polenta nel paiolo colla
solenne
sostenutezza
d'aruspicio sacrificatori.
chi -non
Ma
s'intende
a
queste impressioni,
gua
d'arte né di poesia né dì letteratura né di linné
trasmetterle. Chi si lecca
italiana,è impossibile
i raviggioli
bertacchiani
e
i baffi coglistracchini
che ci son
si persuaderà mai
non
mangiari di più
di
la
bottega, dimenano
alto
gusto
e
il
sempre
e
il
costoro
per
chiavennate
delle
maggior poeta
resterà
provincie di
drio
Son-
di Milano.
IL
La
Era
in
altezze
che
E
la
ha
guerra
portato fortuna
origine,cantore
umane
;
delle altezze
tutti
poi, come
voglion far carriera, poeta
appena
sua
incominciata
Musa
fu,
senza
l'ultima
visita
60
al
Bertacchi.
alpinee
i rimatori
delle
delle
italiani
patrieglorie.
guerra
all'Austria
collegiale,chiamata
l'armi
sotto
della
e
municipalizzatae
vena
sua
ch'è
spendita miracolosa
desio a contemplarlo.
Ormai, dopo due anni di guerra, non
militarizzata
fa
di Busto
Arsizio,
di Varese,
caserma
del
pensiero,una
un
Si direbbe
canzone
abbia
che
la
preso
d'Annunzio
con
e
ora
il
distico,
un
fornitura,
fu
un
del
tura
lettera-
gnare
inse-
a
fatto
nominare
della
articolo 69
famoso
correnza
con-
di Padova
italiana nell'Università
coU'aiuto
in
chiamato
ConsiglioSuperiore 1' ha
stabilmente
della Bovisa
Benelli, della
e
militare.
e
patriottica
Quasi nello stesso
tempo
letteratura
neficen
be-
massima,
una
un'/epigrafe,
dell' insigne Bertacchi.
un'iscrizione,
sonetto,
né
,
di
illustrata
abbia
non
un
trina
c'è la-
Gallarate
di
unico
numero
o
cbe
Bergamasco
albo
né
cartolina
né
rivista
né
e
una
ha
levato
certo
un
legge Casati. Questa nomina
bubbù
nella repubblicadegli studi. Nello
stesso
fu valorosamente
consiglio
osteggiata ma invano
da Giovanni
Gentile
e, resa
pubblica, da tre fra
i più lodabili storici della letteratura che ci siano
-
-
rimasti
anche
:
Rossi, Flamini
Benedetto
la necessaria
della
ricordando
distinzione
poesia
„.
due
Croce
Hanno
soli tra
froni, della facoltà
superiore.Ma
"
tra
difeso
quelliche
di
Padova
i due
61
disse la
E
Torraca.
e
opportunamente
poesia
„
"
e
l'ascensione
la vollero
e
sua
il
studio
tacchi
del Ber:
il ^ Man-
Pascal, del
complici non
son
sìglio
con-
d'ac-
cordo
nella
Bertacchi
tattica
meritava
poeta, anche
se
d'esser
inabile
il Manfroni
secondo
il Pascal
difensiva. Secondo
fatto
alla
professoreperchè
critica
il Bertacchi
il
alla
e
storia ;
bene
sta
dova
Pa-
a
perchè, a dispettodella sua poesia, sa fare
anche
lo storico e il professore.
Ma
l'appuntoil Pascal, che forse è un
per
in fatto
deve
molto
bravo
naso
non
aver
filologo,
il Manfroni, autore
di poesia italiana moderna
e
di storie
forte
della
è
non
poesie e
non
la tradizione
mal
finita
è
tanto
e
e
dell'Olanda,
non
ser
dev'es-
fatto di critica letteraria. Perchè
in
il Bertacchi
stesse
marina
davvero,
meno
che
meritava
di
Pascoli
con
come
Foscolo
e
storico
e
le
provano
per lui si
di
Rapisardi;
se
poeta
dobbiamo
sue
desse
ripren-
Carducci
e
così
critico
credere
a
non
un
tacchi
leopardianoche il Berha
sfornato proprio ora, come
saggiodelle
lezioni
sue
padovane, sotto il titolo di Un Maestro
di vita (1).
È perchè non
che
si dica
qui si condanna
fermiamoci
su
senza
qualche minuto
sto
queprocesso,
volumettino
di
argomento
librettuccio.
(1) Bologna, Zanichelli, 1917.
62
impotenza di
sapendo scrivere
e
altre, tutti coloro che
crearne
non
lusion
ilcerta
voglion pur darsi una
di letteraria eleganza tutti i compilatori
di articoli
per strenne, di epitaffi
per camposanti
di prediche laiche o chiericali,
si ritrovano pari
e
pari nelle scritture di colui che qualcuno vorrebbe
metter
vicino, sia pure più basso, a Leopardi e
Carducci. Si vuole, per
un
maggior tranquillità,
periodo? Eccolo. Si parla dell'idilio leopardiano
,
Alla
Luna.
il chiarore
Secondo
del
il Bertacchi
satellite
c'è
contatto
tra
il
pianto del poeta:
la lacrima
il raggio sembrano
e
stemperarsi a
in un
vivido guizzo,che è
vicenda, riconfondersi
e
"
l'attimo
come
comunicano
il lezzo
il tramite
e
di cattivo
questa specie
la ridicolezza
di
mai
non
sarà
una
pagina di
Bertacchi
tali
vera
é fuor di
dato
avergli
la
Maestro
non
ci
sostanza
riconoscere
la cattedra
di vita, il
di
vede
non
risultati
e
saporare
italiana.
propositodal
del
frasi
-
questa sbirciata
letterari di puro
avverte
da
pieno e
ponzamenti senza
prosa
che
esala
n'è
di
capace
si dica
Né
che
gusto
natura
e
non
„.
il libro
e
-
uomo
Chi
sé
tra
arcanamente
cui
per
allo stile del
che
momento
per i suoi
meriti
scrittore. Ma
se
rano
giutamente
stret-
tiamo
affron-
libro, la tesi maggiore del
successore
guadagna proprio nulla.
64
dell' abate
Zanella
IV.
Il
Bertacchi
professore
Egli
pianto
dice
Lo
felice.
uomo
ha
non
sortì
e
da
sé,
in
sé
"
da
"
è, per
disgrazia, un
sua
sani
dore.
pudi
ragione
nessuna
natura
di
ombra
senza
sereni
e
i suoi
„
Brutto
spiriti
ripetergli le
di
Baudelaire
rivolgeva
Janin
la
che
Carlo
Je
"
:
heureux.
facilement
bien
tombe
soit
homme
parole
Giulio
a
si
d'étre
plains, moi,
qu'un
tremende
vien
E
mio.
signore
segno,
„.
bas
glia
vo-
vous
Faut-il,
croire
se
pour
!
heureux
„.
il
Ma
Bertacchi
buon
"
stupisce che
si
„
tutti
i
di
Non
che
malinconica
anima
é
più
nella
sfogata
e
che
si
e
la
sublimata
che
pensa
forse
egli
immagina
di
65
con
anche
parole
non
è
amarlo
nulla.
una
a
così
del
pardi
Leo-
divine
piacere,
con
neppure,
non
poi
semplicità,
disperazione
in
non
del
e
piacere
che
e
gli piacciano
montanara
sua
voluttà
piacere
umiltà,
Leopardi
e
una
generare
del
o
asciutti
dolore
del
gioioso può
poeta
un
sereni
e
Leopardi, poeta
immagina,
occhi
gli
avere
spiriti sani
suoi
i canti
da
ad
disposizione
sua
colla
intende
la
affatto
perché
non
ma
vuta
doil
lo
capisce.Nossignori, Il professorBertacchi
libro
un
per
dimostrare
che
scrive
il Leopardi
lui, ma
non
Il diavolo
torto.
non
leopardisti hanno
è poi
si dipinge; il Leopardi non
è brutto
come
si crede ; il Leopardiadorava
tanto
come
pessimista
feconde
la vita ; in lui parlano le
ragioni della
gico,
l'enerc'è il sereno, l'attivo,
vita
sua
; nell'opera
i
e
"
„
il Bertacchi,
vigoriagenerosa. Poiché
felice, uomo
pianto,uomo
la
senza
può
non
esser
Leopardi
e
si acconci
sereno,
i suoi
avere
il
che
bertac-
felici,
momenti
sereni.
ragion
del
subiettiva
da
candidamente
riconosce
Il Bertacchi
"
e
leopardiano,bisogna
un
a diventare
pochino
tutto
chiano, si rassegniad
sani
sano
uomo
lavoro,
suo
la
sé
ma
tira
nanzi
in-
sua
trovata.
„
lo stesso,
giubilantedella
tutto
di
Leopardi
mata
è dipintae richiac'è spesso la natura
; la natura
ne' suoi aspettisereni, belli e
quasi sempre
gioiosi;dunque il poeta gode della natura, e
influsso benefico
ha un
della natura
questa allegrezza
consensi
Ci sono
sull'anima
sua.
poi dei
alle
insieme
il poeta : egli vive
la natura
tra
e
le associa alla sua
vita, eglidiventa le cose,
cose,
lui e
da tutti questi contatti
diventan
e
le cose
conforto, una
un
mitigazionedella
rapportinasce
i primitivi
tristezza. C'è di più: il Leopardi,come
quale trovata
La
è
canti
questa: nei
"
„
e
i
sente
bambini,
viva
è
accanto
"
animista
„
a
la
sé
66
e
natura
conseguenza
per
e
siccome
la
bella
è
natura
stica
„,
perfinonei
felici
le
dispetto.E
e
„
avvince
natica
e
di
spettacoli
; l'afflittogode a suo
piaceri
altrettanti
sono
fauta-
una
sereni influssi
moltiplicanoi
la
canti più mesti
il doloroso;
"
nasce
"
si
gioia
convince
bella
la vede
e
sensazioni
dopo aver
temperato
questo
incomodo
pessimismo leopardiano il Bertacchi
trionfante
conclude
che il Leopardi è
maestro
darsi
fecondi vita... spiritovigilee
a
attivo, pronto
le cose
Si :
d'intorno
a
e
moltiplicarsi
cezza,
dolricever
Giacomo
dovè
stesso
Leopardi esso
dolori, da quella natura
pur fra i diuturni
così
"
„,
,
"
"
„.
che
li vede
quale
sente
e
noi
a
sempre
E
pure
bene
sta
bella
-
finezza
Che
di
esser
Leopardi un
lui di
sorti
e
piange
il
lei è
darsi
di
poeta
lei
;
„
e
lui
buon
e
prò
-
un
progressive
;
benissimo
creino
ri-
nottata
Leopardi e anche
per la
professorBertacchi ci farà la
precipitosonelle conclusioni.
e
crede
lui le
molto
professored'università
cattedra
bella
una
poeta di collina; lei
Recanati
mai
d'
il
meno
vuol'ella!
derivino
fatto lezione,il sole d'una
e
spiritopuò
gli faccia. Ma per
tesi in generale
dalla
professorBertacchi, dopo
la luna
giornata o
lo
e
al
mangiato, bevuto
aver
e
„.
che
:
modo,
influssi
sereni
quanti
notammo
in tal
traduce
e
e
lui
era
e
;
il
di Chiavenna
'"
magnifiche
motteggiava,lei
c'è troppe diff'erenze
67
è
nelle
spesso
e
montagna
lei è
gobbo
distanze
non
diritto
e
di
e
senza
corpi,
di
di
Prima
nella
e
fu
dalla
ogni cielo
sotto
e
al limitare
segue
:
e
la
la
tutta
canti, dove
è
natura
terribilità
Ginestra.
non
quando
immagini
con
Ma
poesia
clima
basta
non
a
si
Carlo
sono
quasi sempre
da
luna, che
ogni
linconica
ma-
qui vagando
dei
nella
ci avverte,
pioggia
nel frammento
mestizia.
accorata
della
domina
sempre
furiosa
tempesta
del turbine
:
ragionamenti,la
associata
di
della
quello che
vulcanica
rappresentata
poeti
Io
"
letto i Canti
sia,nel Leopardi,
natura
Saffo;
niaggiorparte
lamenti
abbia
chi
Amore
Primo
in
dell'eruzione
E
di
canto
comincia
e
„
la
davvero
pretenda
suo.
ricordo
Un
nel
che
per
che
vero
nell'Ultimo
intorno
maestro
di tutto,
serena.
sempre
lei
paesi perchè
vantarlo
affatto
è
non
è
di
e
spiriti
capirloe
esistono
menti
senti-
e
:
il Leopardi
Pepoli,che
chiama
indarno
quella a Silvia rimprovera la natura
perchè inganna i figlisuoi, o s'è indifferente, gli
felicità:
fa
rabbia
chiama
a
e
in
e
invidia;
sé l'uomo
e
sulla
contento,
schiena
del
l'eterno
bertacchiano
felice,
e
E
il gener
All'amante
vegga
nostro
quanto
in
natura.
69
cura
Vesuvio
Questa
commosso
"
con
,„
"
un
natura
cara
Ascolti
con
maligna
distruggenoi disgraziati
,„
„,
che
bene
così
a
l'uomo
felici consensi
ricordo.
il
avanza
pena
gran
dei
mar
fiato d'aura
un
crollo
sotterraneo
di
un' onda
"
con
e
dei
sereni
flussi
in-
:
ha
Non
DelVuom
Ch'alia
natura
al
più
stima
seme
o
formica.
perchè insistere ?
Leopardi sa quali fossero
Ma
infelicità
e
il
la
Se
natura.
è
natura
il
e
nostro
contrasto
la
invidia
nostra
Chi
le
fra
davvero
conosce
insulta
la
sua
alla
bellezza
inasprisce e
la
nostra
eterria
avvelena
indiflferente
S'è
sorte.
il
opinionicirca
sue
felice
dolore
eterno
più
ancor
cura
scita
su-
Ma
più sicuro appare ch'è
dispetto.
i suoi
nemica
ganni
innostra
e
aspettipiacevolisono
i mali
sastri
e i diipocritiper farci dimenticare
che procura
jilgenere umano.
Legga il professor
Bertacchi, se gli lascian tempo libero le sue
fatiche letterarie, quel dialogo tra
la natura
e
l'islandese ch'è
nelle Operette Morali.
Lo
legga,
se
non
maestro
natura.
e
l'ha letto, e
de' benefici
E
se
non
si
vedrà
cosa
influssi ed
pensasse
eff'ettidella
persuade veda
69
'
il
suo
soave
quel pensiero
dove
il
del
corpo,
Leopardi
cioè
a
l'amata
nelle
vede
che
"
sé
stesso,
amante
natura,
un
braccia
alla
dinanzi
vede
corrisposto,che
d'un
altri cibarsi
ha la bellezza
non
si trova
e
non
senza
saporitamente,
e
chi
paragona
altro,
all'affamato
o
largamente
delicatamente,
di poter
speranza
mai
stare
gu-
altrettanto
„.
la natura,
verso
Egli si slancia fervidamente
fosse punto
corrisposto,
quasi che egli non
è partecipe di questo bello che
ch'eglinon
mente
continuasubito
ed ammira...
e
egli sente
che quel bello, quella cosa
ch'egliammira
sente
non
e
ama
gli appartiene Desidera
"
ma
sente
ama
ed
...
professorBertacchi ?
tesi è dunque
ai testi precisila sua
Se badiamo
sballata. Ma se ci fosse pure un'apparenza di prora
il metodo
di verosimiglianza,
un'illusione
letterale,
altro il
ragionativodel
sarebbe, per
chiavennate
non
dir
altro, assai traballante.
nimo
l'asa
distinguere,
Egli non
per esempio, tra
versi
è creata
col quale una
e gli effetti dicosa
nebre
tirata fuche può produrre negli altri. Una
lettore di
e
tragica può far sorridere un
buon
gaio
gusto,
colui
l'ha
che
d'una
morte,
è
scritta
fine, per
a
noi, di
questo
lucida
pensare
tutte
70
la rappresentazione
le luci
può
serena
e
al
fosse
che
che, per
delicata
un'anima
in
portata
per
sul serio. E
campagna
ingenerare tristezza
contrasto,
si dirà
non
ma
buio
e
e
alla
serenità.
Si
può
con
frequenti
commerci
aver
sentirsi
senza
e
diventare,
scrittori mediocri
sia pure
un
mento,
mo-
imbecilli.
speriamo,giacché l'articolo 69 ha vinto, che
non
mercio
gli studenti di Padova
imparino, dal comtendere
obbligatoriocol professorBertacchi,a inil loro maee
stro,
interpretarela poesia come
a
riassumere, per esempio, il divino Infinito
col motto
Chi meno
vede
C'è pure
più vede
E
"
„.
un
motto
cervello
che
dice:
fino. Ma
montanino
il Bertacchi
scarpe
mi
pazienza,un alpigianodegenere:
s'è messo
pianure lombardo-venete
ma
gli s'è ingrossatoil cervello.
72
grosse
sembra,
abbia
scendendo
le
e
scarpe
nelle
fini
CORRADO
COVONI
I.
mi
Eppure
parrebbe
dell'altro
Ferrara.
(La
abitata
li
Uno
quale
ricambiati
che
ci
più
mi
letto
Son
più
i
volumi
il
di
il
di
pochi
lì,
lo
bensì
stata
fini,
chiusero,
ospedale
;
ma
lo
pochissimi
scono
cono-
al
quanto
e
fa
per
tro
quest'al-
Covoni,
giorni
che
di
città
poeti
poeta;
per
licultore
pol-
strapazzamenti.
nostro
che
scriveva
un
è
e
fa
d'
matto
per
uomo
hanno
secoli
sarebbe
nella
da
tempi
dassi
tar-
Covoni,
Ferrara
spregi
capitò
che
maggiore,
più
stamberga
d'oggi,
Corrado
di
con
nella
matto,
d'otto
città
s' io
peccato
domiciliato
e
in
cantata
e
ha
nato
far
di
parlare
a
poeta
e
di
ben
un
formato
in-
Ferrara
a
Furioso).
trentadue
che
ha
anni
fatto
75
ch'è
stampare
nato
;
e
son
ancora
più
il
dalle
piccoleriviste (che
sono,
poi, tanto più importantie interessanti delle
grandi)e pochi giovani soltanto lo leggono,lo
zelo che ruzzola facilment
uno
con
gustano, lo grandificano
si giustifica,
ma
insomma,
nell'iperbole,
reazione
come
all'arpocratismo
pertinacedei cacadella critica magna.
In patria,come
toa
dicevo,
ha trovato
versi
e per pubblicare
accoglienza
poca
e
nome
suo
volumi
non
ha
per
oggi
è
su
ricorrere
dovuto
di Firenze;
ed
esce
editori
a
e
riviste
lano;
compagni e gruppi a Mirivista d'Oneglia,la Riviera
trovare
una
fascicolo intero
alla sua
Ligure, che dedica un
se
poesia,alla sua prosa. Mi par di vederlo come
fosse oggi quando venne
trovarmi, nel 1903, attirato
a
dallo scoppio del Leonardo, con
berretto
un
di velluto in capo
il manoscritto
del primo voe
lume
sotto
Lo
da opera
rosso
De
accompagnai dallo spiritale
allora, le prime figurineper
portava
luscio
fece
mantellone
un
anche
lui
chermisino
difatti
a
un
berrettaccio
sopra
Covoni
la
verdiana.
Carolis
che
d' Annunzio
celliniano
ceva,
fae
di pe-
prerafifaeliti
capelli.E
copertinadel primo libro,
i
intitolato dannunzianamente
Le
il mio
Fiale,
che
rono
usci-
me
noprimo editore Lumachi
di tristo presagioper due
poeti,ma che non
Nello stesso
ci ha portatia rovina.
o
anno,
poco
in grigio et in
dopo. Covoni pubblicòV Armonia
si distacca
dalla prima
silenzio che
non
troppo
si
raccolta: il ferrarese semplice e bambino
non
presso
-
76
dosso
da
levata
ancora
era
delPa-
la cappamagna
bruzzese.
Col
volume
terzo
ma
conventi
s'era
meno
ancor
era
aveva
con
provinciale
s'era
scoprirsé
stesso
paia,tanto
che
pochi
dei
le campane
cominciava
che
ci arrivano
a
difficile che
impresa più
-
dai
via
assaggiatol'indiJamm,es e in questi
svincolato
tanto
scuola
a
messo
ascoltato
aveva
Rodenbach,
con
dell'orto
esercizi
lo
per
moderni:
francesi
Non
-
digene
disimpaniatodalle lussureggianze in-
intero
tutto
d'artifizio
(1905)
Covoni.
di
la nascita
cominciò
Fuochi
-
molti,
e
se
non
ci
rivassero,
ar-
quel che si vede sotto il velo
d'Iside o del profeta del Khorasan.
Covoni
propriamente si scopre negli Aborti
(1907) titolo coraggioso d'un libro che rimane tra
da qualche
i migliorisuoi, per quanto
fuligginato
di importazione, non
macabrità
congenialea lui,
vedrebbero
solido
emiliano
e
di campagi^a,
le dolcezze
illuminato
-
le
e
d'un
ma
che
ha
le delicatezz
tutte
d'un
tenerezze
bambino
bino
bam-
italiano
che
Le Poesie
glipiaceranno fiori e rusignoli.
Elettriche ^1911) furon battezzate
sulla copertina
sempre
poesie futuriste
come
del
Covoni
tutto
ma
puro,
sono,
com'
era,
né
più
com'è
né
;
meno,
affinato,
più idillico,più patetico,più arcobalenante, se
sbuffo di quell'eterna
ma
senza
nessuno
possibile,
e
metallica
e
aviatoria
modernità
che
automobilistica
dovrebbe
essere,
77
secondo
ferroviaria
la
legge
di
Venezia, la
corso
Dove
il
mai
pianura
del
umido
senso
Po
dell'infuturata
sostanza
fu
placido della
e
condensato,
a
poesia.
grande
con
concorrenza
la morte
nel canto
Virgilioe Pascoli, come
per
di Sergio Corazzini ?
drammatico
senza
Sulla Neve
(1914),poema
riuscita,è meglio tirar di lungo, ma è un peccato
non
potersifermare su Rarefazioni(1915) bizzarro
albo di figure bambinesche
disegnate dal poeta
da lui commentate
con
stesso
e
immagini della
inesausta
sua
zecca
comodo
discorrere
con
gurazione
della
tuflfare
a
caso
;
è
peccato
un
dell'ultimo
volume
(1915), dove
Primavera
le mani
non
nella
vena
poter
Ulnausi
può
fresca di questo
di tirar
ricco, colla certezza
ineguale,ma
su
qualche gioiellinoguizzante e luccicante, di
Volete sentir quella
fabbrica
autonoma
e casalinga.
artista
che
o
incomincia
:
cieli d'un
Non
più
Non
più prati d'un
piuttostoquella che
E
che
quella nuvola
si dondola
blu
gendarme
verde
finisce
fanciulla
laggiù
voluttuosamente,
78
bandiera
così:
O
le ballerine:
Prillano, prillanolaggiù
di
prato
su
un
in
una
nuvola
in
una
luce
le
sotto
Nella
ori
questa
passa
una
dei
sangue
questa
violini.
resa
casa
luminosa
dolcemente
piegan
dolci
come
lustrini
fantastica
;
nebbia
casa
che
di
sentite
quattro versi
e
verdognola d'acquario,
sferzatea
Ma
si
cipria
trottole divine
come
la
di
imhrinate
tutte
tappeti
del
indietreggiae s'appanna ;
sullo stelo nel
di spuma
mattino
e
giardino
di
manna,
nave
dondolandosi
torre
nel
sventolante
80
golfo
di tendine.
in
E'
inutile
smetterei
più :
:
quando
comincio
la critica secondo
a
me,
ricordare
non
non
dovrebbe
altro che
ben fatta e calamitante
tanto
un'antologia
da costringere
i lettori a leggertutto, a godersi
loro quest'unica,
le rare
tra
cose
grandi
per conto
del mondo,
che non
sazi : la poesia,
sola realtà che
l'altre.
tutte
giustifichi
esser
IL
si contentano
che
non
gli uomini
noi,
si metta
in tavola
il meglio
poveri pisciainchiostri,
un
: hanno
un
bisogno che si porga
gran
giudiziobell'e fatto, prima di mangiare. A loro,
i papi, si deve
"far
la credenza,, e tanto
come
Ma
s'avvelenan
lo
D'altra
nitido
più
in
che
a
su
su
stesso.
parte
Covoni
questo
volte è
giudizioproprio regolaree
si può dare. Come
ho detto
un
non
ferrarese
è
talmente
due
giocoforzaingollare
di elenchi, indici
e
liste di
cose
prima
abbondante
o
tre
pagine
d'imbattersi
nell'immagine nuova, pura, stellante che ti ripaga
a tre
doppi della noia e della stizza.
glia
Ogni poesia di Covoni, per intendersi, somile brevi
ad una
di quelle intermimeno
-
-
81
nabili
di Persia
carovane
quali puoi vedere,
pagine delle Mille e
seduto, nelle
Notte
di
di Gobineau.
o
smeraldi
uno
altro
un
di colombi
stia
cio
rognoso
;
con
un
intagliata,
specchio rotto, una
vecchio
gatto
discorrendo
poesie
di
con
un
né
con
e
un
di
morac-
razzi,
cometa
stagnola,un
al
collo
diamante
c'è, insomma,
unità
dramma
né
brutte
e
ora
ora
passe,
fresche, nuove
e
Covoni
la
città
dove
e
tutto
compra
e
è
un
la
nuove
e
nelle
e
ma,
per
con
occhi
felice
ragazzone
natura
a
delle
belle
sche
fre-
ora
belle.
scriver
che
passa
attraverso
come
bisogno,coniate. Per lui
naturale
e
quotidiano come
bambino
e
quasi fosse un
miracolo,
pure
nep-
giusti,più spesso
esser
glipiace e tutto
col suono
ogni cosa
delle immagini da
per
novissime
ora
via
e
il più
:
vogliamo, psicologia
sono,
cavalcate d'immagini ora
volte, serie, sfilate,
ora
una
di
se
e
una
di fiori di campo,
mazzo
all'infinito.Non
Covoni
cestoni
velata
balla
seguito una
di caldo
due
con
donna
una
cassapanca
uno
uno
altro
un
passa
nido; un'altro
di
in
ne
una
carico
tappetitessuti
con
fogliame di primavere ; poi
di cenci;
cammello
un
acquemarine;
e
nulla ; dietro
senza
Passa
modamente
co-
la
brilla
fiera
una
vuole
tutto
il colore
e
e
—
centezz
la lu-
lui stesso, secondo
poesia é
il bere
che
bene,
sotto
improvvisatori,
82'
e
per
un,
e
avesse
vede
tutto
il
bisogno
il dormire
imparato,
il mondo
l'angolopoeticoe
fissa istantaneamente
lo
parole dolci come
niche
l'aria, nostalgichee malinco-
baci, leggerecome
con
gli organettidi Barberìa, a lui così
sole.
strade
cari
soli
nelle
quando suonano
Non
e
sa
: imborsa
scegliere
giù ghiaia monda
farfalle sfarinate,
mota
e
perle mattutine
secca,
gelsomini e forcine forforose. Tutto l'incanto di
come
,
poesia esala
questa
sensibili,dai
riawicinamenti
dalla
vede
baraccone
di ricordi
di
dalla
campestre
e
come
mobile
un
di mostri
il poeta
universo
come
allucinazioni
imbalsamati,
come
un
seo
mu-
fia
coreograbrillantate
e
L'unità
marzo.
come
come
una
diurne, lavate
di
pioggia pura
bazar
un
cosmorama,
tarlati d'amore,
giche
ma-
quali
peUicola di meraviglie,come
di stranezze,
un
di lanterne
le
attraverso
cittadino
scoperte
dall' immaginativ
inaspettati,
glianze,
rapporti e delle somi-
palpitanteluminaria
domestiche
questo
un'infinita
dei
delle
fortuna
dalla
acrobazia
e
,
è
data
dalla
contemplazionedel poeta : a volte ironica,a volte
d'una
tristezza bonaria
triste, ma
amorosa
; più spesso
da sera
d'ottobre
che le foglievecchie
scano,
cama
il vin
è
nuovo
nella
botte
ha piena l'aia,come
d'argutigalletti
e
la massaia
diceva
l'altro
quel-
poeta di campagna.
Poesia, dunque,
getto perenne
Poesia
in
un
atomismo
e
senza
enumerativa
vicissitudini
frammentaria
lirico,in
83
che
un
descrittiva,a
e
si
e
terne.
riflessioni in-
risolve
spesso
polveriod'immagini;
a
volte
in
nenie,
in
fratelli. Ci
rassomiglianocome
regalidi
volte
a
che
par
disfarsi
a
tratto
un
rianimano
tocco
primavera
agli
balocco
da
rotto,
Perchè
sciatto
in
tratto
sudici
in
più
di
penne
mezzo
a
nastri
asiatici
volte
cose
non
alla
terra
sempre
Ma
è
sue
desolazione
nulla, da
un
spenta.
poeta per
calcolo, per
glivien
ispirazione
fantasmagorica
e
:
appena
nel
clichés
lanca
spa-
taumaturgica
una
un
di mestiere
vecchio,
verbali
come
opere
nello
appaiono di
asciugamani
ch'è
l'ordinario,
succiarsi
lo straordinario, ch'è
quella sua
dolce
flaccida
finisce in
l' ironia
a
spiritosae
si riscatta
84
le minute
esteriorarsi
davanti
risarella che
una
più.
ticamente
poe-
prosetta spezzettata;
di fanciullo
è
il
il meno,
passioneper
riesce
non
diventa
Covoni
in
ti
verso
di
grandi vetrine di camicette
giapponesi,di cappellinicolle
colori. Bisogna adattarsi
a
gliere
sce-
quell'ingenuosorriso
e
un
da
comune,
immortali
e
cuore
non
nelle
centellinare
A
il
ficante.
insigni-
raggio, un
un
fiorile
lucciola
banali
conviene
e
la
fanciullesca
tratto
di
crespo,
per
i
:
con
una
nel
casca
:
occhi
abilità
quella sua
meno
baleno,
nasce
Covoni
industria,per
guenza,
conse-
per
chiacchierio
un
che
più grande
tanto
in
cosa
ti chiude
o
sono,
si
e
un
ogni
dinanzi
che
versi
oppressionidi sità;
prolisinsiste, si dilunga,si ripete,
sorprese
Covoni
vada
Ad
giaculatoriedi
lo
sempre
sa
al cielo
di poco
spunto
a
prezzo
:
ginale.
ori-
di
è
immagini:
mai
ferma
questo
e
ch'è
lo
e
:
istruito, cioè
meno
più
lo
per
alla vita
aderente
più
vince
d'ogni dì, alle cose
profondamente enigmatiche ed
così
che
spiace
di-
ma
l'imaginifico,
miracolosa
pur
si
non
molti
son
ne
d'Annunzio
lo vince
Covoni
ce
che
razzi
spengere.
chiamato
Hanno
in
i tanti
fra
e
vederli
forse
girandola di
una
fanciullo
meno
comune
ep-
semplici,ma
è più ingenuo
e
più poeta.
III.
ha, di
Non
di
di
di
c'è
certo,
la
consistenza
la
e
vatura
ner-
doppia dei nostri poeti grandi; è ricco
parole,ma paroleche dipingono a guazzo e non
; è ricchissimo
quelleche incidono e scalpellano
ma
non
immagini e d'immagini belle e nuove,
che
una
ad
possa
fermi
essa
con
forza
tanto
cosa
una
sempre,
che
eterna
teni
l'inca-
e
nessuno
disgiungerle.
metriche, modulazioni
Novità
musicalità
inusitate
poesie: sono,
versi
per
ciascuno
così
per
verseggiatura,
s' incontrano
non
negli ultimi
liberi,ma
di
volumi,
liberi
che
conto,
suo
85
se
con
in
quasi
ne
queste
tutte
vanno
andatura
in
nanzi,
ine
velli. Insomma
la materia
la compattezza
corposa
si ritrovano
dimensioni
ha
che
di
solina,
mus-
pitturaa
tenera;
direbbe
senza,
non
par fatta spesso
velina, di pasta
carta
disli-
e
la duttilità melodica
e
grandi e
nei
di
due
pochissimisbalzi
prima verbale
con
somiglianti,
struttura
Berenson,
valori
tattili.
Ma
ha
chi
detto, fuor
mai
di due
o
tre
svi-
amici, che Covoni
epperciòpericolosi
mettersi, fin da ora, tra i grandipoeti? E' un
sceratissimi,
sia da
poeta,
Per
mi
e
spesso,
sia limitato
quanto
simpaticonegromante,
che
si ripeta,ma
non
le
tutte
le
Barberìa
e
In
diversa
;
sue
;
ma
un'
sempre
i suoi
mendicanti, le
hanno
un'aria
copie fatte
pur
Gozzano,
case
; nessuno,
dozzina.
a
zeppe
di
neppure
cose
Corazzini,
domeniche
Moretti,
più
nulle
famiglia^ma
cose
sa
e
86
dare
usuali.
pre
sem-
allo
non
lui,nep-
come
amate
sa
aria
monache,
sue
nell'incantesimo
vecchie
neppur
languente spleen delle
di
Nessuno,
chiuderci
sa
vole,
nu-
diverse.
sempre
gliorologia pendolo,ma
differente ; piove spesso però mai
son
alle
Le
! Par
gli organetti di
suonano
le fisarmoniche,
vecchi
vecchie
bene
conosce
son
mento.
mo-
repertoriodi
suo
ripete mai.
case
poesie
sue
modo
i suoi
sue
il
rintoccano
un'ora
stesso
si
il
basti, per
lo
come
strade, le
sue
che
par
delle
e
ziate
sgra-
distillare il
suno,
nesprovinciali;
una
speciedi grazia
coloro
dalla
che
inducono
propria impotenza
quella
deglialtri.
E
Non
è
la
vita, in
di
quelliche
dai
mai
escon
fatto
aver
corrisponde all' arte.
Covoni,
caflfè
e
e
non
frenesie
in
scoppiano
giornata. Covoni
della
i conti
la campagna
cantano
dopo
è
un
somigliaaglialtri uomini, per sua
ha più le sue
helle e grasse
fortuna. Non
nostra
e
ferraresi: poteva restar
terre
un
proprietario
legrin
pelche
uomo
non
ijn
di
cerca
dei
s'alza
terreni
un
muro
ha
In
in
;
suo?
par
a
Ciro
per
fabbricarsi
posto per
un
Romagna?
donna
nomade
due
Romagna
casa;
prò
com-
non
posti e ancora
Napoli, in Riviera, in
tre
o
Pisa,
una
l'Italia in
a
almeno
trovò
bella
una
che
portò via dalla sponda del mare
due
bei figlioli
che si chiamano,
partorito
Aladino
letteratura
non
mi
e
Ariele.
E
rende, anzi
allora
gli
e
ralmente.
natu-
pensò
:
la
prende. Come
mi
impiegare l'ultimo
pendente
capitaleper vivere indi? Esitò fra un
un
e
negozio di giocattoli
di polli.
Scelse
i polli
esseri
allevamento
; son
di più.
vivi e rendon
devo
Bravo
Covoni
parte dell'economia
colla
! Ecco
almeno
nazionale
poesia,nutrimento
e
un
non
poeta che fa
potendo
dell' anima,
dagnare
guanon
del
disdegna di guadagnare coU'uova, nutrimento
libera ed utile la vita
corpo. Quanto più igienica,
i pulcinie le chiocce
in campagna
di quella
tra
ed amara
servile,malsana
degliuffici e delle ti88
pografie! Covoni
spiraglio
sopra la
perdonerà se ho aperto uno
esistenza privata.
Ma quella
sua
carriera
sua
e profondamente
capricciosa
apparentemente
m'interessa
della sua
meno
saggia non
poesia,anzi spiegameglio la sincerità della sua
è intero e nell' artista
poesia.L'uomo, s'è uomo,
c'è
un
non
so
che
mi
d'arte
le scarpe.
89
anche
nel
modo
ciarsi
d'allac-
GIOVANNI
BOINE
dalla
la
in
E'
solito
al
:
?
E
in
dunque
è
non
critico
Porto
a
è
morto
che
morire
permesso
soldato,
fu
non
e
rizio,
Mau-
non
guerra,
amico
questo
se
giorno,
Non
mare.
mortuario,
saluto
un
nalmente
fi-
guarito
ufl"cio
dì
l'altro
morto
guerra
guerra
malato
prammatica
vicino
la
il
morte,
dedicazione
biografico.
per
nobile
facciamogli,
Non
non
,
per
colpa
la
che
suo
quella
non
vergognerà
ripreso
altre
sono
che
si
hanno
cominciarono,
k
si
salutarlo,
a
quella
poca
buona
gente,
ora
del
terra
?
fasce.
senza
c^e
ha
terra
corpo
Ci
ci
sua,
guerre,
guerreggia
Si
muore
fine
cioè,
lassù
anche
;
in
perchè
quelle.
Tuomo
quando
93
E
ebbero
cominciò
di
tonfi
senza
guerra
non
fuor
son
e
guerre
principio
a
pen-
:
E
saie.
valore
non
e
Vedete
tanto
sparuta
col
questa,
che
cinque
morirono
Piccolo
suo
i
sono
e
ultima,
d' opere
morti
tra
,
giovani
due
trincee.
fa, Sergio Corazzini, spirito
anni
di poeta malinconioso
blandulo
nomi
,
molti
Cominciò,
di
insomma
glialtri
contare
più
letteratura
nostra
,
già, con
rammenta
di
il
per
ferite !
senza
la
come
computare
quanto
numero
morti, i morti
nostri
senza
il
per
devono
si
morti
ì
se
;
Inutile, dei
Libro
cronologico,
cosidetti
poeti
capo
„
bra
omcrepuscolari ; lo seguì Giuseppe Vannicola
di dandy boemesco
decadente;
e
disgraziata
Gian
età
Pietro Lucini
non
e
giovanissimo come
nimo
ma
singolaritàd'adegno di stare, per certe
"
di scrittura,vicino
e
Ora
e' è
—
nostra.
pezzo
un
uomo
tardi
decimazione
tre
in
così
in
e
—
scarsa
giovanitutti ; li
qua, a dispettodella
Eran
che
commemora.
94
la
per
sua
Boine.
dagli austriaci
ammazzati
Borsi
Guido
e
Giovanni
anche
morto
Aggiungete gli altri
Serra, Slatapere
penosa
nuovi;
sparito,forse, troppo
Gozzano
fama.
ai
siamo
Da
natura,
:
la
brigatacome
conoscevo.
mia
otto
a
un
sono
Non
venuto
a
tardi
di nascita.
artista
era
a
poco
Alla
Forse
poco.
c'era
poesia
l'amore
scoperto
quella sua malattia vecchia, eterna, che
da tanti anni
l'aspettava
eppoi lo lasciava andare,
po' di tempo, per vedere come
per un
tava
riagguanla vita, eppoi lo fermava
un'altra volta, gli
faceva
sentire
il sapore
della morte,
gliricordava
del niente e glifaceva gustar meglio
l'onnipresenza
e
«
la bellezza
per
di questo mondo
momento
l'avevano
quasi un
forse
—
ammollito
poeta,
non
eh' è
tutto
tutte
cevo,
diqueste ragioni,
fino
nulla, momento
e
al punto
di
poeta pompeggiante
un
farne
di
e tutto
figurama un poeta, come
glipiacevano,dedito a sé,
non
ignaro delle tragedie
astratte, delle introspettive
dolorosità, delle
a
pensare
lo vidi
Milano
a
tremende
risposteanche
Quando
fa,
domande
la
filosofia. Veniva
volta
nella
i
nella
combriccola
creare,
quel
dei
di li
che
durò
che
poteva
Stava
insieme
Casati, eroe
insieme
a
Soragna, a
—
dieci
storia
dall'Accademia; studiava
lavorava
intorno
giansenisti:
grande mistica del milleseicento
e
poco
modernisti
a
poco,
il
essere
a
nella
sulla
Spagna.
milanesi
ritrovi il
modernismo
anni
Molinos
libro
un
di
e
che
il Rinnovamento
dove
ma
fanno
tremende.
prima
tutto
era
—
più
che
Era
vevano
do-
:
vista
ri-
meglio
di
italiano.
spiritodi Alessandro
della pigrizialaboriosa;
al finissimo
sconosciuto
Tommaso
Stefano
Gallarati
Jacini
96
:
Scotti, a Antonio
tutti
giovani nobili
di
che
coglistudi e le fedi,una
acquistando,
ereditata.
Nel
nobiltà miglioredi quella vecchia
lavorò
molto
Boine
Rinnovamento
ma
non
quei
Calvino
stravano,
addimosu
pochi saggi specie uno
si andavano
—
—
nel
giovinettomagro
e
che
taciturno
rossiva
ar-
più spesso di febbre che di passione,uno
s'adattava a ripeterema
spiritoche non
vangava
ritrovava
rivoltava i terreni deglialtri finché non
e
terriccio proprio suo.
un
fratello che
Aveva, allora, un
in
casa
sua,
canto
ac-
allo studio
messo
aveva
placidodell'ispanista
laboratorio
un
su
quasi di forzatore. Quel fratello
si
tutto
era
e
l'oppostodi lui : basso e robusto
tirava su
Ma
dopo, giunta anche in
per boxeur.
Italia la voga degliaeroplani,
fu dei primi aviatori
dal
e
un
bravo, cadde
giorno,già diventato
cielo
morì.
e
Giovanni
Anche
altre vie
aspiravaalle
materiali. Una
meno
sua
altezze
ma
bellissima
per
prosa
è il
Religiosa,
stampata nel 1911, l'Esperienza
teorico
moribondo
sul
serena
e
un
alle
non
suoi
muro
delle
affannosi
di ferro
sue
riposo,un
che
Le
dei
tastonamenti
dell'assoluto,la
fessione
con-
creduto.
notti
non
di
verso
una
tezza
ceraspirazioni
il Dio più desiderato
viaggioverso
lunghe di febbre sorda
meditazioni
:
spirito,malgrado
cascò
nel pietismo,non
si vantò
;
conto
rac-
si abbandonò
in
97
son
tutto,
di
conclusioni
propizie
lucido
sioni
conver-
agghiac-
ciate. Di
tutto
mistica
contento
tutto
estasi, anima
senza
dolorosa
anima
di
e
scontento
poetica
:
anima
estri,
senza
frignamenti.
un
ma
po'
senza
Amava
alla maniera
gli uomini
di Dostojevski,
che pure
è il santo
dei novero
stri
di quel Dostojevskiche scriveva cosi:
giorni
Non
ho mai
si possa amare
potuto capirecome
il prossimo ! Secondo
è precisamente il
me
simo
prossi può amare
che non
: gli esseri
lontani, il
lontano, sia. Ma il prossimo ! Non
si può
amare
—
"
che
un
il viso, l'amore
Non
della
quella rivista
che
i
Voce
che
da
della
paese
di
fu
appena
lontano.
Riviera
Sotto
suo
una
Più
libri nuovi;
pretendeva,ma
che
che
con
poteva, secondo
deliziare. Eran
del
in
tempo,
giusto,si compiacquero
ma
—
sempre
tano
lon-
tardi, più acquistato alla
nelle
a
pareva
e
line,
pagine leggere,verivistina d'Oneglia,
Minerva,
fatta
Botte
libertà di
i
giorni e
piccolenote, in
98
e
apposta
in
rivista
una
discorreva
critico
non
una
Fu
giovani italiani
celebre, familiare
il titolo di Plausi
dei
tutti i delicati,
un
i
per
Ligure,una
eppur
rivista
spesso,
morta
dell'olio,sacro
quasi segreta
;
come
solitario,
fece
tanto
letteratura,si rinchiuse
del
.
scrisse
;
giovani,com'è
d'insultare
e
che
„
mostra
appena
timidi, gli orgogliosi,i diversi.
gruppo
e
sparisce!
vederlo
so
i
invisibile:
nascosto,
uomo
gare
vol-
non
per lui.
a
modo
regola, né
ci
scapricciamento
i casi,arrabbiare
caratterino
o
piccino
sto.
leggevanoprima del reconfessava, glierano
semplicemente
libri, lo
I
si
sei, ma
piccino,corpo
pretestiper sfogareil
d'impressioni,
più
siccome
ed
Spesso,anche,
che
in
pare
tutte
di
abbastanza
femminile
nervoso
e
le
e
lato
ma-
giuste, sorprendenti.
sentenze
dalla
corrotto
tivi
mo-
umore,
riflessioni. Ma
conosceva
e
era
dava
volte
a
malo
e
di rado
sensibile
era
letterature
sue
buono
per l'arte
mania
sua
profonda, sbagliava;e parlava di poesia
maiuscole
di Leopardi a proposito di
e
poeti che,
dir
a
cominciavano
molto,
a
appena
sillabare.
volta
A
facevan
di sforzata
arie
sorridere, anche,
l'autore, come
Ma
? Non
chi
vi
ce
n'è
del
allora, i
chico.
bac-
tica
fosse, quella,cri-
abbastanza, in Italia,di uomini
critica
senza
?
gioco giudicativo
che
vanno
E
a
tra
dai
sgarrare
lascino
tra
spasso
golamenti
re-
stare,
i libri
le violacciocche
e
lattughe.
Nella
stessa
padrone, Mario
amico
mezze
nare,
canzo-
invito
un
finta
braccio
sotto
volerlo
e
e
che
potrebbero andare
come
le
Ila detto
critici
non
serio,
marina
immagine
proprio la
fanno
che
babbo
un
un'
prender
sue
di
disinvoltura, certi attucci
birichineria; quel voler
tra
certe
—
Riviera
Ligure
Novaro, gli era più
scriveva
—
anche
psicologichee
a
prose
volte
99
dove
e
mezze
narrative
il
gentil
meglio che
liriche
che
meri-
e
terebbero
d'esser
Ricordo
del
che
la
dell'ultime
una
17
c'è, mi
e
sulla
aperto
costerà
carta
Circolo.
:
che
notte
spiragliopiù
uno
pare,
E' del gennaio
stava
farlo
per
al
Quanto
ci
la
(1)
meno.
"
raccolte, appena
giorno, troppa questa luce!
la civetta. Per qua,
svolazzo
come
per
pazza mascherata, gli uomini, le cose;
come
!
spigoli
a
Son
che
uno
e
E
che
mai, qui in
son
dal
si tiene
smarritor
là, fan
ci urto
i cantucci
così
io ?
mezzo
d'
piangere. Tutto
angoscia,cerco
suo;
macchi
am-
le vie
e
deserte.
Il
•*
mio
lo
giorno
a
passo
sospirarela
notte.
Ma
"
—
si sbenda
quando
c'è il
c'è
solo, la
più
non
!
chi la
e
può vegliare?
ogni piaga. Perchè
buio, questo
per
notte
mio
di
viso
sentire.
morto
;
sciolto,si
Ma,
si veda
non
il
e
sonno
ogni
torce
si stana, quand'io piùTnon
viscere; ogni vergogna
Allora il mondo
comando.
fa orrore
carcassa
; tina
che
brulica.
profonda, e
:
appena,
è
e
»,
per
col
fa
il mondo
orrore
questa
per
profondo è
pietà. Così la
e
benda
una
(1) Stanno
Botte
Allora
:
il
ma
titolo Frantumi
in
è
luce
sconde
na-
oppio
un
!
cancrena
uscire
sonno
piaga
una
volume,
assieme
(Firenze,La Voce,
bibliografia).
100
a
«
con
Plausi
e
ritratto
"
mia
La
—
la passo
ansia
in
notte,
rare
sospi-
a
l'aurora
,,.
La
mattina
felice,alveare
tra
imbocca
1' accompagna,
i morti
letizie,verso
strada
la
Allora
—
mattino
„
sia pur
"
O
"
:
che
la strada
Ma
!
risuscita
lo
nuova
;
imbocco, lento, è
che
degliorti, un ciuflFo di
chi,
ci spia,i cespidi rose, bianbisbigliando,
canne,
al came
va
posanto.
qua e là, si sfoglianogià;
entro,
Quando, pian piano, ci arrivo, non
mi
sdraio, fa buono, al sole aspettando,zitti,di
la mia
;
queta,
tra
i muri
—
lì.
starsene
è .il
Netto
—
silenzio
che
cosi
un
I dorsi dei colli,
pulita.
la siepe;
il mondo
fanno
gli ulivi, tranquilli
al di là. Se, vago lo sguardo,con
che fa ? fa ressa
gli occhi di oggi ci veggo il giorno di ieri
trillo lo punge
e
;
Parìa
è
—
„.
frase
L'ultima
il
è
—
dei
non
dei
giorni:
è
non
un
di
succo
stoico
malati
soltanto.
vede, quasi mancano,
e
insomma
In
senza
altre
linea
qui,
in
più preso
l' industriosità
coU'oro
né
e
si
come
pena
che
dei
c'è
dinanzi
nuovi
coli' argento
in
legge.
in quelle ad esempio, che
Boine
è più artista ;
pagine
di giunta al Peccato
son
dappertutto,
però, c'è il
—
!
verbali
ti senti
panneggiatiche
parnassianisa ricamare
meditazioni
un'anima
ma
ai bei
arabeschi
le
tutte
del tempo
orfanità
finire alla paradosso;
Eguaglianzauniversale
Novità, sforzi, ricerche
davvero
per
•
-
tormento
101
d'un 'anima
che
sì strazia
naturale,
in
riuscire.
verso
una
rado
mai
C'è
di scrivere
stravolta
c'è colore
comune
lo sforzo
ancbe
maniera
torta,
in
contemplazione
una
senza
Di
distendere
si vorrebbe
e
fa
che
pace
alleviante
verso
—
stile;
uno
siccia,
po' dura, masa
Slataper.
pensare
un
la
felicità,ma
e
una
è
non
prosa
tassi
ignobilee glislogamentidella sinvolte, le angustie del vocaboa
e
compensano,
lario.
della
Neil' avvicinarsi
soldato, cominciò
finì
e
dell'esercito
di Discorsi
libro
conosciuto
più
subito
del
ma
—
ingegno. Codesto
suo
chiarezza,
rettoriche
è
—
libro
utile ;
italianamente
essere.
un
fatto
civismo
come
un
—
da
tanti anni
ai soldati
quasi per
Ma
Boine
si deve
come
illudersi
non
di
scandagliatore,
è
soldato
esser
—
d'esser
lì : la
mìstico
sua
nelle
sue
scritto
di
tico,
pra-
suo
vero
dal
male
volle
natura
segnare
in-
dati;
sol-
di solitario
sensuale, dì poeta
lettere. Per
102
al
e
loro.
traddetto
con-
degliultimi
rizzante,
vagabondaggio teoì catalogatori
non
la ritrovi,tutta, nelle liriche
anni, in certi articoli suoi
cata
pasenza
—
buoni
esser
dei
con
esercizio
compiuto per dovere, in margine
lui consumato
Non
potendo
nell'ossa
si
semplicemente
è
ma
suo
ristampò
meglio l'idea
e
commento,
sostenuto
con
dia
1915
il
è
questo
letto molto
fu
lamento
rego-
pubblicato nel
quello che
è
non
fu
Militari. E
e
del
commento
un
che
col titolo
di
Boine, figliolo
guerra
riordinò
solo
coi
;
creò
e
libri,vicino
facile né
troppo
le
tutte
volume
un
da
in
ci
Io
con
primavera, sulla
della
Non
saranno
fuori
cento
o
gine
pa-
paia poco,
d'oggi.
della
monaco,
donna.
pronto alla stizza
in
me
screto
Di-
tazione.
all'esal-
e
ritrattarlo.
potuto
di
mezzogiorno
un
collina di San
facciata
vorare
la-
neppur
là verrà
e
vita
ingegno italiano
qualcosadel Cristo (quando
avrebbe
lo rivedo
una
quando
conservare.
barba),del
11 Greco
nero
da
silenzioso,ma
e
Ma
cinquanta
saranno
figuraaveva
la
potè
non
voluto.
sterilità dell'
portava
ebbe
pagine depostequa
rileggeree
tanta
;
molto
stette
Non
mare.
contenta
dove
Come
e
al
avrebbe
quanto
riunite
biblioteca. Ma
una
Miniato.
Sul bianco
romanica, sul Cristo col dito
alzato
nell'oro, il sole posava
più delicatamente
sulle piante. Si passeggiòadagio,tra i morti
che
dal
nascosti
dei
santi
si
marmo;
antichi.
S'entrò
francescani; guardò, da
e
pareva
fatti per
giorno, non
tanto
eran
morti
non
lui
parlava di Michelangeloe
che
anche
nel
convento
lontano, l'eremo
dei
contro
dell'In-
ghi
luoritrovasse, dappertutto,
ritrovati
dopo gran tempo. Quel
so
perchè, (i nostri temperamenti
diversi !) si stava
bene
Dei
insieme.
e
si rammentano
I cinesi
chiamano
che
la
morte
le
buone.
ore
"
il Ritorno
„
forse
di
perchè colui che spariscesembra
cuore?
più al nostro
104
:
si riaccosti
GIUSEPPE
UNGARETTI
Giuseppe
ha
Carso
in
conservare
sollevate
s'ha
il
del
lirico
colle
sue
oboli
e
mani
decime
in
ripetere
cittadino
soldato
quando
da
veglia
morte
cima
in
cima
soli
ma
—
modestia
ad
prima,
poeta
i
:
di
per
ogni
pudore,
anche
ora
:
nelle
al
faccia:
il cielo
fagotti
107
che
accanto
di
tutti
suoi
puro
stilografica.
rombanti
con
verseggiate
fe
e
chieda
patria
silenzioso
con
appoggiato
la
occhio
sentimenti
poeta
esser
la
di
poesie
suo
mal
quei
caldi,
è
montagne
Udine,
a
—
sono
col
che
pensa
stile
fuori
cavar
non
zampognature
tener
fucile
e
italiana.
alla
qualcuna
a
care
guerra
pochi
l'Italia
non
seguita
il
può
delle
-^
Ungaretti,
ma
più
esemplari
soldato,
serve
gonfio
cuore.
la
per
ottanta
d'un
di
deve
riesce
mobilitato.
Ungaretti
guerra.
dato
strapparne
poesie
le
teria,
fan-
menti
accantona-
semestri
corpo,
stampate
in
di
Sono
della
ha
diritto
superba
si
le
e
e
abbia
che
negli
e
tre
spirito
dicembre,
questo
e
vita
da
di
semplice
soldato
trincee
dove
poesie
poche
nel
nelle
scritto,
del
Son
Ungaretti,
La
il
pause,
parapetto
solitudine
il
neutrale
nuvole
pensiero
spinge
sudicie
senza
decidersi
fiumi;
un
di
voce
caloroso
fraternità
stringe
In questo
pietreprotettrici.
la contemplazioneè possibile
; un
tavolini può ascoltare
meglio la
negliinterstizi di silenzio ; la sua
terrore
dei
interna
sua
di
dei
le
pelosie
poeta fuori
lavatoi
nei
sciacquarli
a
conflato
gli uomini
clima
mai
esaJtata dall'esistenza inconsueta, diventa
sensibilità,
sottile
digiuni della
nei
come
Dalla
una
giustizianuova
che
si dice
se
un'arte
nascere
che
; senza
soggetto
il reagente ;
a
può
guerra
e
ogni scoperta
Questo è accaduto
nuova
la guerra
Il
contenuto.
un'anima
vivere
febbre.
sia
quel
usuale è
non
plasmabile vi
come
si
ritrova
imminente.
è
Giuseppe Ungarettiche
il Qualcuno capitato lassù
rancio
era
non
senza
spirituale
quotidiana.
Egli ha
per la mortificazione
ritrovato
lo
la
premesse
Ha
buio
Negli
vuol
Ma
tanto
coscienza
una
di eroismi
bisogno di qualche
il mio
come
e
sé,
stati d'animo
suoi
guerra
ostentazioni
senza
di
spavento
corporale.I
paura
a
cuore
ristoro
disperso
fangosi dei
un'erba
di questa
piano
sassi
contrada
alla luce
sono
108
hanno
come
presente
querimoniosi.
incastri
tremare
dalla
diverso
ma
tarlati
questi sassi
come
nella
fionda
la
come
del
tempo
scagliadel
strada
dell'improvvisata
Si è
si
scopriva a seguire
che
Vorizzonte
si vaiola
Il mio
almeno
di
illuminarsi
notte
zampillidi
il mio
reggo
crateri
vuole
questa
che
di
cuore
come
schianta
un
nella
cuore
mio
e
rintrona
proiettile
pianura
non
almeno
mi
lascia
la serica
povero
nell'aria
striscia
cuore
sbigottito
di
razzi
s'incaverna
come
11
navigazione
scomparsa
Guardo
ma
scia
una
una
ascoltazione
in
cuore
come
e
rotaia
una
il mio
10
di guerra
appiattito
come
ma
battuto
sasso
non
sapere.
109
d'un
volo
Ma
questa metafisica
da
sopraffatta
di
gioia compunta,
la
poesia,in
—
e
spalancamenti
pei campi
accompagnerà
diamanti
in
goccioled'acqua
sull'erba
Resto
flessuosa
docile
all'inclinazione
dell'universo
sereno
le montagne
Si dilatano
in
e
sorsi
d'ombra
vogano
L'incanto
e
piombo
Mi
oscuro
col cielo
in
molle
a
questa
me.
in
un
FASE
Nel
lilla
si tronca
giro
mio
nido.
D'ORIENTE
di
un
110
sorriso
pre
sem-
Allora
RIPOSO
Il sole si semina
di
quasi
felici di serenità,
di
A
mi
è
tranquillafrenesia.
pieno rigore e vigore,comanda
le più semplicimeraviglie.
nascono
Chi
estenuazione
volta
lieve
sola
ferro
sui
come
guancialidi
harem.
un
adorazione, la realtà circostante; la
alle
e
Scopre,con
ai ricordi
ricollega
esperienze;volta
trascorse
il
sasso
da
da
quella parte che brilla ; spreme
ogni minuto
la sua
L'attonimento
mante
tregoccia di rivelazione.
rende
più vigilelo spirito
; nessuna
gnata
lungadi
strascichi
lirico. Volo
di
penne
di
letterari
breve,
morti.
ma
In
respiro e
un
appesantisce
ali
con
non
fabbricate
l' essenziale
pochi
versi
di
sospiro è
un
il
chiuso,
volo
con
reo
aema
La
brevità dei versi e dei
stessa
pietrificato.
poemi perfezional'incanto impalpabile di queste
trine di parole.
contentezze
amare
espresse con
non
A
volte
bastano
di
sentimento.
versi
tre
per
stabilire un'atmosfera
TRAMONTO
Il
del
carnato
cielo
sveglia oasi
al
d'amore.
nomade
FINESTRA
Balaustrata
per
di
A
MARE
brezza
appoggiare la
mia
stasera.
112
malinconia
Si direbbe
in
questo
la
che
ma
allevato
occidentale
cinese
sia rinata
fra le
tettoniche
archi-
paesiromani, pendenti
al solido. Questa è quasi poesia di nebbia,
fiato di vento
voglia
trasporta a sua
finezza
e
splendore,
quella nebbia tutta
letterature
che
poesia antica
un
de' nostri
—
di
di stelline,trasparente di berilli
picchiettata
offrono agliocchi appena
di marzo
i mattini
il sole
che
non
ti offenda
ad
un
che
gliati,
sve-
tratto.
striati di placima
dezza
questiriposiidillici,
maseo,
accorata
ne
troviamo, ,ad esempio,nel Tomrano
rischiain certi angolidi paesi belli che
di tede
Bellezza, Ma
la sofistica psicologia
e
arrivati a questa complicazione
pochi,ne' paesi nostri, sono
plicità
semprofonda che trova sfogo in una
di accordi quietamentesonori.
Forse
qualche sapore di questa poesia si
spiegacolle originidel poeta. Il quale,di famiglia
in Egittoe
cresciuto
contadina
e
lucchese, è nato
cia
s'è formato
a
Parigi.La Toscana, l'Africa,la Franfiumi, il Serchio, il Nilo, la Senna, gli
: i suoi
Di
all'orecchio
tornano
anche
sul
greto dell' Isonzo.
di visione ch'è tutta italiana
nettezza
qui una
lasciarsi andare
alla deriva
di quellabuona, e un
delle proprie immaginazioni ch'è quasi orientale,
nanze
mobilissima
e una
magneticitàdi raccordi e dissoC'è
ch'è
In
delle
tre
una
francese
lirica
pollemi
moderna.
delle
sembra
prime questa confluenza
più naturale.
113
LINDORO
Dondolo
di
Col
si
vento
Allibisco
alValba
la vita
specchio i punti
che
di
mondo
compagni
avevo
fiuto l'orientamento.
e
Sino
alla
Abbiamo
Il sole
Mi
di
copro
lindoro.
Da
questa
in
braccio
al
buon
Non
so
esser
a'
di
soste
il
spegne
balìa
in
morte
le
di
potrà
degli occhi
ghirigoro di nostalgie.
un
Ora
fumo
spippola il corallo
si travasa
in
in
DESERTO
di baci.
sete
una
Mi
ali
il silenzio
mozza
di
DI
viaggio
sonno
pianto
tepido manto
un
di
terrazza
mi
del
desolazion'i
sporgo
tempo.
—
anzi
gustata
troppo
una
luoghi più
bene
poesia
che
114
che
comuni
so
quanto
—
non
della
si
manda
racco-
rettori-
culturale
caccia
Ma
regnante.
cerchi
poesia non
chi
è
buono
d'azzurro
tutto
il
nella
un
suono
dico
sono
io
per
nulla
che
accento
puro
cadica
ardell'agricoltura
qualcuno che nella
sia poesia,se c'è
non
filo di
un
verde, di sole,
d'una
parolache dice
c'è chi ricerca
se
genericità,
il peso
e
musicale
sua
mitologiedi
c'è
se
godersiin
a
tichi
an-
al culto
retti consacrati
e
ne' solchi
s'incunea
italica né
dì
estasi
naturale,
senza
se
qualità,
qualcuno c'è come
prime realizzazioni di un
poeta
nessuna
queste
lui.
è, in poesia,né uno
Giuseppe Ungaretti non
scolaro
né
un
caposcuola.E' un soldato semplice
l'eserci
è soldato
della poesia italiana come
semplice delitaliano. E
in
della
sua
fa il
suo
dovere
di poeta presentando
parole sofferte le distillazioni spontanee
sensibilità pacificata
dalla guerra.
115
CAMILLO
CAVOUR
Terra?
contro
la
diverso.
Il
come
e
in
un
tutti i cattolici
di
Ruffini
più Francesco
meglio conosce
dove
è
un
la vita
piccolosegga
il Cavour
cavurrini
vero
il
giovinezza del
amicale
la
o
Camillo
grande
o
meno
perlo-
conosca
maggiore
noscenza
co-
ministero
un
quale
di
tutti i
Waldor,
Benso
col
Codesti
il
suo
colla
amorosa
sussidio
dei
simo
benis-
eppoi
amicizia
sempre
capo
raccontato
aveva
Conte
sua
da lui ritrovate.
nuove,
in
Cavour
tanto
e
capisezionedella Minerva,
Melania
pensierodi
che
sua
venuti
son
Francesco
amore
e
i viventi,
dopo il '60.
Ruffini, prima d'esser fatto
che
la
il
nessun
ministro
un
colui, tra
è
e
bene
gran
figuradavvero
non
quella sua
vantaggiosa.
assai
essere
Di
ed
ha, proprio nella
che
paese
capo
può
Cavour
di
dar
sce
professoreRuffini, ora Eccellenza» conononico
pochi davvero in Europa il diritto ca-
il
capitale,
che
professorepuò
qualcosa di nuovo
un
l'illusione
o
speranza
anche
—
di
libri hanno
lettere
rifatto,
primo periodo che in tutti i grandi
di
è il più notabile, la
biografiadel ministro
Vittorio II. Ora
terzo
a
quei due n'aggiunge un
almeno
il
per
più
più
corto
r
Insegnamento
„
libretto,eh
dal
Ruffini
ma
è
l'intitola
e
politico,
strettamente
di
Camillo
Cavour
Su
„.
semplicementela stampa
tenuto
Firenze, vorrei
tempo
dire
addietro
qualcosa
120
e
d'un
in
questo
discorso
Milano
l'onorevole
e
mi-
io
perdonerà se
mi
nistro
sempre
d'accordo
riescirò
non
a
mi
trovar-
lui.
con
II.
Francesco
vo' dire
un
Ruffini
quando
libro
era
bellissimo
che io lessi
Italia
„
ci trovai
già, come
idea
tempi,
meno
più giovane,
potente ma
sulla
Libertà
Religiosa in
molta soddisfazione
con
perchè
"
e
sufficienti
le prove,
quella civile
scritto a' suoi bei
ha
e
razionabili,che
proprio in Italia e
o in
prima, in Inghilterra
nacque
si credeva
non
atti
settentrionali
paesi.
anche
Libertà, dunque, si
ma
religione.
così immagino l'onorevole
Almeno
RuJQfini perchè
anche
lui per uomo
riconosco
Non
so
e
religioso.
non
voglio sapere a quale chiesa eglivada a far
in questo libro egli si addile sue
divozioni
mostra
ma
partecipe di quella forma
per lo meno
che tra gl'italiani
è comunissima
che
e
religiosa
—
vorrei
forse
come
chiamare,
se
il
nome
non
fosse
oscuro
e
siste
Questa religioneconimpreciso,carlyliana.
nello scegliersi,
siderab
detra ivivi e i morti, un uomo
grande, e di presentarloe proporlo
r unico
grande tra i grandi. E a lui,secondo
121
8
le
della
costumanze
gli altri dei.
sacrificati
unico
e
e
".
me
a
preostoricaidolatrìa, vanno
E
chi
è
per
Non
"
lo
non
lo
venera
come
un
poco
meno
qualunque parola gli sia
dalla
nemici
furono
certa
è
di
bocca
a
nobile
quale,
se
gli
moderato
e
insomma
ma
Cavour
suo
la
conte
della
virtù
una
la
non
sbaglia,apparenta
non
o
diverso
può
di
Intanto, in questo libro,cerca
al
simo
mas-
buono;
modo
fine
troppo
estremi
questi
parzialità
per il
arrivare
per
Dio
ai cani.
Ruffini
L'onorevole
nanzi
in-
quelli che
in
pensarono
buttati
lui sian
da
la
o
Dei
di
cascata
scritturale;e
verità
è
penna
altri
avrai
scondere.
na-
buire
attri-
profeziala
immedesima
o
colla divinità.
di che
Ma
sorta
alla pace
intorno
queste lettere,e
pienamente
che
pararcisie
di
; ma
guerre
difesa
il
uomo
la
vostra
In
una
di
presentare
ai nemici
che
opinione
di
un
evitarle
apparato
tentati
fossero
dotto,
di
cembre
16 di-
sul
è
divido
con-
danno
venire
con-
di pre-
imponente
di
ciare
minac-
dapparte la
questo pensiero.Il Ruffini,
paese...,,. Lasciamo
di
:
dovrete
voi
De
''
scriveva
ciò
tutto
con
migliormezzo
pochissima novità
ch'è
zio
suo
guerra.
ministro
il
nostro
alla
e
un
e
sputa
di-
una
precisamentein quella del
1828, il futuro
delle
raccontarci
Camillo
epistolaretra
?
profeziecavuriane
col
comincia
Il Ruffini
Sellon
le
sono
si ricorderà
122
certo
pur
di
aver
letto
prologo del
nel
frase
bellum
tante
„)
è anche
—
In
mai
e
mai
così
occasione
ci
state
sono
è nata,
tante
finale
come
a
coro
tremenda
generalee
come
parazion
pre-
impedito nessuna
alla superbia de'
la Germania
dal 1870
come
guerre
siero
pen-
La
della storia
epoca
preparata la guerra
tanto
questo
sciocchissimo.
mai
nessuna
praeparet
pacem,
esempio fresco
meglio preparati
per suscitarne.
ha
non
dato
ha
anzi
Epitome InstiVegezio Renato
ripetuta.Ma
volte
militare
guerra:
desiderai
('"Qui
vecchissimo
se
e
"
„
la famosa
s'è
dell'
di Flavio
militaris
rei
tutorum
libro
terzo
—
umana
al 1914
in
questianni
completo,una guerra
quella che oggi si
come
combatte.
Se
poi
si volesse
lettera l'idea
di
Cavour
stravagante
armano
ad
:
delle
meno
evitare
prendere rigorosamente alla
s'avrebbe
le nazioni
altre
questa
che
non
guenza
conse-
armano
o
quelleche non
sano
pencioè
son
mente
quelle verache
scoppiano.
guerre
son
la guerra,
responsabilidelle
Cioè : r Inghilterra
che non
esercito di terra
aveva
l'Italia che era
pochissimo preparata; la Russia
che
s'armava
della
Ma
tarda
guerra
Cavour
per
e
male
i
paesicolpevoli
presente !
aveva
in
mente
distruggerela
del
1829, diceva:
che
la civiltà sola
passionidei
sarebbero
;
monarchi
"
guerra.
A
può
e
dei
123
me
secondo
un
In
un'altra
sembra
mettere
invece
un
popoli,e,
freno
medio
ri-
tera,
letvato
proalle
illuminando
gli uni
glialtri
e
la diffusione
del
del
note
Rousseau
vuol
Il secolo
torto.
fine delle
Il Ruffini
sangue
e
dire
che
tunamente
oppor-
corrisponde a
del
che
va
nota
,,.
questa idea
che
già
loro veri interessi,impedire
sui
sullo
Kant
in
sono
dal 1814
quelle
stesso
ad
tre
al 1914, cioè
gomento;
ar-
aver
dalla
napoleonicheal principiodelle
secolo
è indubbiamente
un
antigermaniche,
guerre
anche
che
tendeva
l'innel senso
di grandissimaciviltà,
il Cavour, cioè di libertà dei popoli.Tre
guerre
nazioni, la Grecia, l'Italia
le
contare
e
balcaniche
minori
la Germania
—
senza
—
ebbero
unità
e
indipendenza; negli altri paesi furon sostituite
ai
regimi
gradatamente le libertà democratiche
autocratici. Eppure ! Eppure l'onorevole Ruffini che
la storia meglio di me
sa
potrà insegnarmi quante
si son
viste in
guerre e in quante partidel mondo
anzi piuttostodi
questi cent'anni e non
sempre,
Come
coronamento
rado, per fini nobili e generosi.
civiltà politica,
tifica,
sciendi questo secolo di civiltà
—
industriale
filosofica,
dieci
stragidi
credo
Io
ministro
terra.
quando
passioniumane
Ma
le
non
la guerra
scrisse
la guerra
stessa
colla
così
è
:
"
in
contatto
fra loro
124
le
più
Per
perpetua
tutte
sulla
conquista, colla
schiavitù,colli esilii,colle colonie, colle
pone
finite
ancor
popoli europei.
turo
che assai più profondamentedel fudel re pensasse e scrivesse il repubblicano
Cattaneo
queste
—
remote
alleanze
nazioni:
fa
dalla
nascere
mescolanza
loro
stirpi e
ossia
più civili,
nuove
nazioni
e
nuove
lingue e religioni
il diritto
fonda
più largamente sociali;
del
la società
Per
il mondo
umano,
genere
delle
sofia
filo-
della
diminuir
la civiltà farebbe
il Cavour
genti,
„.
le guerre
per
e
il Cattaneo
vedrà,
si
zio
Una
"
:
che
pegno
noi
noi
bisogno
59
zione.
e
Ma
ridiventare
potremo
da
vanamente
nazione»
una
tanti
"
lito
so-
sicuro
un
quale
fango, nel
dal
uscire
al
1830
ci
E
secoli
„.
Gli Italiani hanno
„.
italiane
Guerre
nel
nel
giovane conte
sarebbe
italiai^a
guerra
poche righe sopra :
essere
rigenerati
di
per
profezieca-
il
potremo
detto
aveva
ragione. Io,
aveva
:
la civiltà
crescer
un'altra, di queste
dibattuti
siamo
torto
aveva
repubblicano.
Scrive
vouriane.
che
farebbe
seguito,se
vediamone
E
ogni giorno
la guerra
in
col
sto
ora,
che
si vede
e
60
e
s'è
ci furono
diventammo,
poi
avverata
difatti nel
bene
o
male,
la seconda
48
una
e
49,
na-
-
parte della
profeziadi Cavour ? Siamo usciti dal fango ? Siamo
in ispecie
? In questo momento
non
viene
conrigenerati
que
rivangare le vergogne della patriama chiunla storia italiana
conosca
un
po' per minuto
di riconoscere
dopo il 60 non
può fare a meno
il Cavour
nella sua
quanto profondamente errasse
profezia.Il primo cinquantennio della
generosa
storia d'Italia unita
è uno
de' più dolorosi
brobriosi
obe
per
un
italiano
125
che
senta
:
sconfitte
Europa e in Affrica ;
politicaor dalla Francia
dipendenza della nostra
dalla
e
ora
Germania; brigantaggioe rivolte ;
civili e
umiliazioni
dali
diplomatiche; scanguerre
finanziari
corruzione
e
parlamentare ed
Altro che rigeneraz
elettorale;e chi più n'ha ne metta.
per
mare
e
! Prima
d'uscire
dal
che
tanto
in
terra,
per
del 60
il '60
fango ; dopo
l'Italia vi
col
si sperava,
il
Cavour,
fango salì
potè fare comodamente
e
salì
quel
fatto. Al vecchio
aveva
bagno che nel sangue non
vava
Depretisdissero un giorno che il fango gli arriil
dito sotto
un
agliocchi. E lui, mettendo
labbro
inferiore,cinicamente
rispose: No, soltanto
fin qui.
Ma
l'Italia che
il Ruffini, nasce
che
Speriamo
E
maestro.
di
davvero
in
far
il Cavour
solamente
ora,
aveva
con
sognata,
questa
dice
guerra.
discepolosia miglior profeta del
d' italiani
dovere
è nostro
ogni modo
il
sì, con
la volta
le forze, che
tutte
questa sia
buona.
m.
Ma
dove
il Ruffini, la
il Cavour
avrebbe
miracolosìtà
126
del
mostrato,
suo
secondo
spiritoprofetico
benché,
(laGermania). E il Cavour ha ragione
sia completo.Un'altra
su
quest'ultimopunto, non
abbastanza
platonico,dato
ragione dell'appoggio,
all'unificazione d'Italia fu anche
il
dall'Inghilterra
—
desiderio
nel
di creare,
Nel
alla Francia.
di Guizot,
e
non
tornata
era
l'aflFaredei
per
malgrado
non
Inghilterra
e
Yentente
ancora
matrimoni
c'era
di
—
Francia
avances
più
cordiale, specie
spagnoli
nella
vedeva
peso
contrap-
le
1848,
Francia
tra
Maditerraneo, un
ghilterra
l'In-
più
l'espansi
nel-
rivale
una
coloniale.
di Cavour
di
alla
tornando
Ma
che
constatazione
una
delle
di
sedute
:
si
pure
Francoforte
e
nel
Ma
in
mettere
italiano
Ma
Cavour
Pro-Dalmazia
Il 28
Lorenzo
parli
ligente
rapiditàintel-
i fatti
„
Si
no
e
i discorsi.
:
il vocabolario
zione
o
meglio, ammoniprofezia,
vedo
che
Ruffini
i
divinazione
mania
Ger-
lo permette.
non
c'è un'altra
di
noi.
"
d'accodo.
rapporto
vare
osser-
per
ambiziosa
futura
vista, di
di buona
profezia,di
di
d'avanzo,
andare
potevano
di acume,
semplicemente
leggeva i resoconti
leggeva i giornali
trattò
Cavour
Bastava, e ce n'era
inglesi.
la
che l'Inghilterra
e
non
divinazione
„
chiaro
è
miracolosa
"
e
della
componenti
che
dicembre
riferita
quale
le
in
fioriscono
1860
il
Valerio, commissario
128
libro
nel
voglio
non
diverse
questo
Cavour
nelle
l'onorev
del-
fraudar
de-
società
tempo
scriveva
Marche,
fra
a
in
questitermini
di
a
solo
italiana
il Veneto,
Io
Dalmazia.
la
e
lungo
città
nelle
la S. V. illustris
pregare
ogni espressionedalla quale
il nuovo
Regno italiano aspira
cbe
conquistarenon
coiristria
pure
evitare
risultare
possa
Debbo
"
:
la
per
v'hanno
costa
|razzae
per
altresì Trieste
ma
ignoro
non
che
di popolazione
centri
Ma
aspirazioni.
tutti di
razza
gli abitanti sono
slava; e sarebbe inimicarsi gratuitamentei croati,
le popolazioni germai serbi, i magiari e tutte
niche,
così vasta
di voler togliere
a
il dimostrare
terraneo.
sul Mediparte dell'Europacentrale ogni sbocco
nelle campagne
Ogni
terribile
un'arma
che
mal
frase
in, questo
avventata
nelle
dei
mani
nostri
è
senso
nemici,
1' Inghilterr
d'inimicarci
approfittano
per tentare
di
essa
stessa, la quale vedrebbe
pure
ne
che
occhio
ridivenisse, com'era
l'Adriatico
ai
Repubblica Veneta, un lago italiano.
sincere
tutte
non
Il Ruffini par che vogliacredere
quelleparole; eppure egline riportaaltre dette dal
alla nipote Giuseppina Alfieri:
grande ministro
tempi
"
della
Garibaldi... vuole
anch'io...
cosa.
Quanto
il lavoro
Sarà
„
andare
Roma
a
all'Istria
e
d'un'altra
e
a
al Tirolo
Venezia
è
; e
un'altra
generazione
„.
pure
Nep-
parola sulla Dalmazia.
franco colle persone
è meglio esser
Io
tanto
il Cavour
ammiro
quant'è necessario
per bene
fortunata
azione
la sua
a
prò' del Piemonte
per
dell'Italia e, come
e
diplomaticodi scuola nuova,
una
—
—
129
credo
che
forse
n' abbiamo
mai
mai
più
ne
quellaforza e
di certuni
l'esagerazione
Ma
avremo.
di voler vedere
nel
Cavour
l'Italia e in lui l'ottimo
fatto
di
avuti
il solo
che
abbia
il perfetto
economista,
ministro, l' esemplare
parlamentare,il supremo
il definitivo giurista,
l'infallibile proagricoltore,
feta
questa moda,
—
L'hanno
ebbe
chiamato
si deve
ebbe
telaio
mi
Cavour
quale
a
ben
e
pare
gli sta
ch'egli
quelleindustrie
Ma
care.
dimenticare
buono
fu
se
che
in
l'ordito
veduto
di Carrara
marmo
Banca
è
d'aver
ricordo
d'Italia in
meglio
disteso
e
mi
e
a
tessere
la trama
e
dagli altri e che più volte l'aiutarono
la propria fortuna
l'altrui imbecillità.
e
Io
della
il Tessitore
tolto
soprannome
giustamente
non
noia
ingiusta.
sommamente
questo
dà
dico, mi
il
sotto
Lo
Firenze.
ricordare
non
fin da
ragazzo
sul
un
lucernario
scultore, del
il nome,
l'ha
gurato
raffi-
poltrona,coli'aria contenta
sufficiente di chi ha molti quattrinied è contento
della propriagiornata.Ma
quella sua faccia
di
imbasettata
commedia
nessuna
in
una
notaio
piemontese
di
vecchia
ispira,diciamo
il vero,
commissario
non
poetica.E
idea
degna
o
sul
conte
come
difatti
ce
ne
non
sono,
e' è
e
sia
poe-
buone,
Eppure un po' di poesia
è necessaria
lo diceva il generaleDurando
nella politica.
anche
nella guerra
e
Grand'uomo,
dunque, il Cavour fu davvero
su
Garibaldi
e
Mazzini.
—
—
—
130
unico
e
nume
ch'ebbe
fra
il
le
è
Mazzini
e
Tant'è
mani
della
cuore
meglio non
grandi rivali
infallibile
lece
anche
nazione
rammentare
e
direi.
non
Colla
troppo,
non
come
è
mota
somma
in-
ma
lui. Ed
per
i
trattò
suoi
infelici:
precursori più popolari e
Garibaldi.
:
mi
sono
ch'io
accorto
corte
a' ministri, né
Farò
volta.
meglio quest'altra
morti,
131
né
vivi.
non
far la
so
Voga
e
passa!
(1)
vereario
nell'Ottobre
Scritto
della
morte.
(1)
ORIANI
ALFREDO
del
1916,
per
il
settimo
anni-
anni
nare
avevan
pochi giovaniamorosi
potuto illumisorriso la sua
faccia
jii qualche raro
incisa
ma
senza
cellare
candagli acidi di tutte le malinconie
di altera mestizia
che la tral'espressione
dei contemporanei le avevano
scuranza
impresso.
uscire
dal silenzio dove
veva
l'aa
Appena cominciava
relegatola brutta indiflferenza dei sordi nati
la sorte
lo ricacciò nel silenzio dal quale non
si esce
che alla chiamata
della gloria.
Quasi tre anni prima era salito al cielo delle
nazionale
gloriericonosciute, in una consacrazione
che prendeva quasi forme
Giosuè
ducci,
Card'apoteosi,
di lui più grande ma,
in rapporto, troppo
Oriani sarebbe
amici, ma
più fortunato. Non erano
l'unico degno di stargli
vicino
l'altezza
stato
per
molto
dell'ingegnoe la maschilità dell'eloquenza,
dei cosidetti scolari che a mala
più accanto
pena
capaci di ricalcare fiaccamente la lettera gli eran
nello spirito,
nel temperamento,
cosi lontani
nella
alla
dignità
gatticastrati da saloltino intomo
d'un leone infermo
che a' suoi bei giorni
cuccia
—
ruggì.
Come
perso
poeta
al paragone;
lo superava
senza
superato
avesse
tuoso
ed
se
attento
e
filologoOriani
come
ma
pensatore
come
bilanciare
sentito
intorno
che
consenso
meglio
e
i
e
storico
l'avrebbe
quell'afi'et
grandi possono
a
sé
che
ma
l'ottengono,
disdegnare,se non
Tutti e
anche i gagliardi.
ringargliardisce
136
avrebbe
alla
due
fine
ama-
questa Italia di
vano
la' frustarono
ambedue
e
decadenze
come
:
esempi, che
adorabile
paese
tutti
quelliche
unire
sanno
non
di
dalla
della
storia.
Il
storia
non
Nemesi
che
e
praticadell'arte
sulla
fondo
carezze
;
risuscitava
loro segreto che
della
Egualmente
vedere
ducci
Car-
soprattutto
zione
medita-
che
nel
finita
un'inde-
profetadel passato,,
perchè dicessero ai vivi il
un
vedere
"
nelle vicende
multiplielementi
preparazioni fatali
feroci
nel
lirico che
i
le
e
d'Ar-
patriasia
dalla
un
era
sapeva
l'altro era
nazione
millenario
primo
sapeva
veniva
nell'Oriani
;
i morti
di
Ma
piaggerie.
italiana
passione
questa
a
dardo
un
l'amor
chiloco, immaginandosi che
fatto soltanto
E
predilessero
questi
primi,dovrebbero
pensare
eroico
tutto
e
perfettoe al
vedon
di Pindaro
lo
fortemente
sezze
bas-
i
sono
quelliche oggi
e
le viltà
nelle
anche
lo rimbrottarono.
non
amore
nascondersi
senza
d'un
fortemente
canto
gelosoe impetuoso
nell'adorazione
se
trascor-
dell' intreccio
dell'avvenire.
si nutrivano
di
e letterarie quelle del
ragionidiverse: più consuete
maremmano,
più coscienti e politichequelle del
tata
romagnolo. E l'eloquenzad'Oriani era più concie
moderna
il
e
sguardo,educato
suo
alle prospettive
della filosofìa,
di più lunga
telescopiche
portata.
A
qualcuno
o
troppo
di
quelliche troppo
presto dimenticarono
apparirà se
più strano
137
o
tardi
tirono
avver-
questo
più irriverente
fronto
connon
9
Oriani
so.
è
molti
che
Croce
hanno
il
popolo
avvicinamenti
permette
non
avuto
da
un
dissentendone
ma
—
alto
in
anche
stimano
Benedetto
non
rimesso
stato
i
dico
—
minuto
dei
tori
let-
quelli che
tra
tutti
ancora
uomo
bolli
i
passare
lascia-
della
mica,
accadeglorificazione
Fin a quel momento
periodistica.
governativa,
un
diplomi e brevetti,appargrande, senza
tiene
i connubi
di sotto
alla casta
son
e
proibiti
della Roma
severità
stessa
regia. Alfredo
i nullaosta
e
anche
colla
Oriani
è
non
di
gruppo,
laureato
lo scrittore
stato
partito,
nessun
di
di
nessun
scuola
nessuna
bera
li-
dopo la morte, che pure fa
grandezza,
perdonare,a volte, perfino l'irregolare
sfondare
la muraglia invisibile
è riuscito
a
non
statale
o
anche
;
gli toglieva l'aria
che
la vita
:
è
Volevo
dire
io,
ai
o
inalzare
in
nacque
pedagogica. Trattandosi,
gli sforzi,di un quasi ignoto
darne
in
un'idea
a
relazione coi
troppo
maggiori
far l'efi'etto d'un
chi
lo
non
e
alto
a
ma
anche
l'unica
138
maniera
tutti
per
è di metterlo
questi appaiono
se
se
avventizio.
intruso
sità
neces-
per
dispetto di
conosce
noti, anche
di lui
inferriate,
siderazioni
legatoa quellecone voglioparagonarlo
giuocare al Plutarco
non
—
chi
mento
riconosci-
Oriani.
per
legittimiste,
posso
non
grandi
per
anche
per
così
che
del
luce
prigione senza
una
Fu
un'inglese.
disse
la
e
Oriani
dovesse
II.
stagnare
nelle
laconico
ed
tazze,
sciuparsi
che
di
nell'enfasi
raccontare,
a
Oratore
iu
di
perenne
adatta
di
la
riassumerli
a
di
avanzante
a
forza
ricordava,
a
tratti, Hugo
abbia
in
alti
rapidi
ed
evidenti
contrapposizioni
Ferrari, che
e
lato
par-
il movimento
aveva
agitata
in
senza
descrivere.
a
credo,
prosa
mente
una
za
apparen-
commentare
a
che
e
rado,
sua
pesan-
una
addatto
persuader
a
pubblico,
più
senza
sfarzi, elevato
senza
era
benché
nato,
in
epigrammatico
rito
spi-
suo
abbondante
razza,
ricercatezze, solido
prolissità,colorito
di
il
l'eloquenza;
era
Scrittore
storico.
era
senza
d'Oriani
stile
Lo
pensieri
scorci
di
e
e
;
antitesi
dovette
certo
amare.
Ma
nel
r
senso
oratore
che
diamo
Neil'
del
convincersi
straniera,
si
suoi
oratore,
di
perchè
abbandonava
romanzi,
oggi
essere
questa
a
d'
e' è
che
compiuto
al
potente
una
riusciva
fantasticheria
a
vivere
139
sue
negabile
in-
di
artista
puro
personale
le
e
volontà
origine pratica. Quando
alla
teressato.
disin-
parola, cioè
all'arte
accanto
convincere
artista
un
esprimere,
sapere
e
può
non
è
Oriani
o,
persone
nei
al-
all'arte
s' accosta
lora
dopo di lui
qualità.
ma
gli prendeva
la
diventava
novella. Ma
una
di
letteraria
e
italiana
filosofica
o
cominciava
ritratto storico
volte, un
di lui
prima
ad un tratto,
l'eloquenza,
problema gli dettava
nome
casione
; un
gli dava occritica ; una
novella
gli
discussione
una
a
come,
saggio
un
a
; un
mano
riflessioni
pagina di
una
stessi
non
:
scrittore, di ottima
vero
nei romanzi
Ma
altri
come
perfetto
né
nuovo
sempre
l'intendiamo
come
come
dappertutto batteva, animando,
la vita.
l'eloquenza d' Oriani
Perchè
del
vuota
1' eloquenza
carriera
e
di
né
dall'idee, ricca
sostenuta
un'eloquenzache
richiami
e
d'intuizioni
e
di
scoperte
persuaderel' intelletto
voleva
trasportava, col balenio
la velocità dell'evocazioni, in cima
al cuore,
insieme
dei
di
era
loquenza
quella sofistica dell'avvocato. Era un'eriscaìdata dalla passione,nutrita di fatti,
maniera
—
letterato
non
e
che
quei monti da' qualisi scorge, chi abbia
in cima, tutti i
arrivare
il respiro buono
per
le operazioni degli uomini.
e
regni della terra
Eloquenza di storico curioso del passato, di pensatore
namorato
appassionato dei problemi d' italiano ina
uno
di
,
dell' Italia
quella ch'è
mediocrità
troppo
trasmessa
non
aveva
spesso
la
attraverso
letteratura.
140
nulla
voce
il
a
vedere
con
piccina
della
megafono
della
Io
con
e
dei
artistica
nello
fatti ma,
stesso
lirica
libertà
soggettie dagli aneddoti,
è
poeta,
un
come
sione
rifles-
tempo,
indipendente dai
prendono,
gli ultimi la com-
può pretendereda chi scrive e
Oriani, un discorso storico sull'Italia
si
non
riscrive, come
e
da
poesia:storia, cioè rappresentazione
fatti. La
sui
vista
lui
tord
prend l'eloquenceet
:
è
non
Verlaine
partito di
la storia, anche
ma
„
storia
''
ordinava
quando
le
poesia, del
in
sono,
gì'italir.m.
La
del
sintesi
brevi
grandezza di
e
—
spesso
passato
nei
Oriani
antico
ritratti
In
le ravvivano.
sta,
per
me,
moderno,
o
nelle
sue
lunghe
meravigliosidi
non
Inghilterra
uojnini
può
o
che
esser
Carlyle; in Francia a Michelet ;
in Italia a Giuseppe Ferrari
tutti e tre, per
a
né l'umorismo
qualche lato, superiore.Non aveva
inferiore
la scrittura originale
né
dell'inglese
; era
al^rancese
come
preparazione erudita; 1' italiano
lo passava
di
come
nessuno
genio filosofico ma
paragonato
che
a
—
loro
ha
lasciato
pagine
cosi
nitide
e
solenni
del
quelle del romagnolo dove la vivezza
la spaziosità
del filosofo, l'acutezza
dello
e
l'amorosità
una
sintesi
filiale del
che
ci
conquista
intanto,
gli mancava
; del
apocalittico
del
Ferrari
la
cittadino
mania
per
fortuna
Michelet
storico
Del
anche
in
Carlyle,
il moralismo
l'enfasi democratica;
meccanica
141
poeta,
fondono
si
interi.
come
e
matematica.
li
Quando
li supera
Al
veda
pure
Guerrazzi,
esibite
Italia
ricordo
del
un
riflesso
di
libro
quel
non
saputo
e
La
e
un
di
magazzino
di
fatti
Ferrari,
sola
di
il
da
Ferrari
appena
alla
caduta
del
che
un
e
l'unica
non
suo
decessore
pre-
benché
—
dalla
va
duta
ca-
dell'Inizerò
i fatti dal
terzi raccontano
ora,
mostrò
di-
mendoli
appropriarsi,riassu-
Italia
terzo
un
dell'Italia
moderna
in
Oriani,
contro
in
è, per
—
che
an-
Politica
parte
i resultati
Politica
dell'ImperoRomano
Napoleonico e ben due
al 1887
del
state
del
toccate
non
illuminandoli,
Lotta
Lotta
ci
colla
seguitarel'esposizione,
il diritto
avere
io
accento
Sono
una
nulla
epoche
sproporzionata,che
1815
a
anche
essa
un
Rivoluzioni
provan
forza, di
di
della
riferiscono
si
avendo
quale,,
stessa
Carducci.
delle
Storia
in
Foscolo,
le derivazioni
oltre che
ma
migliore
molto
quanto
per
prosa,
un
dalla
di
deve
particolare,
in
Ferrari,
hanno
il resto.
tutto
per
lo stile della
per
che
eguagliain quel
storia
sia
rale
gene-
soltanto
prontuario di
date.
late
capolavorod'Oriani per quante pagine isoin
altri volumi
anche
più belle si trovino
di
suoi, ad
saggi
esempio in quelle raccolte
bre
di varia attualità che
Fino
a
sono
Dogali, OmE'
il
d'Occaso,
Fuochi
di
Bivacco.
142
la
convergere
velli
Oriani
spetta ad
rari, ma
gloriae
nell'arte,nella
di cui
fa
non
dovuto, per
il merito
la
grandezza
creazione
cenno
dovere
saputo
aver
del
della
Macchia-
prosa
colui
neppur
di
di
che
—
rità
ve-
avrebbe
ufficio, scoprirla:il
De
Sanctis.
Negli articoli
giornale
a'
qualidovette
malincuore
a
piegarsidopo i quarantacinque
fu grandissimo: non
erano
improvvisazioni piacevoli
seri e gravi,
o
: troppo
digressioni
spiritose
disadatti per il pubblico.Ma
quella sua potenza
di risalire dal fatto piccoloall' idea
grande, dal
effimero
al più remoto
momento
passato, al più
per
—
—
fantastico
dalla
materialità
un'idea
della
;
geret
dall' individuale
futuro,
all'
dell' apparenza
destinata
alla
universale,
purezza
di
bilmente
sorpassarlavi rifulgeincredivolesse dare, negli ultimi
anni
come
se
canto
stanchezza, le sue
più eroiche. Acprove
lui Rastignacdiventa
a
uno
nito
svaspumante
Scarfoglioun vulcanello da gabinetto
; Berchiacchierino
un
Ma
a
il
Una
suo
stile
ruvidezza
per l'ora del the.
poteva
non
piacere.
di
un'austerità
solenne,
piglio,
un' appassionatezzaeloquente rendevano
sacro
e
cui s'accostasse colla parola.
maestoso
a
ogni tema
Simile
oro,
al mitico
Oriani
anche
che
dava
ai
ride. Tutto
re
che
tutto, toccando, mutava
un'aria
di
più
bassi.
era
serio
144
grandezzaa
Oriani
in
lui,
non
amore
in
tutti i soggetti,
l' uomo
era
e
storia,
donna
e
contro
un
un'idea
o
uomo
imbizzarrirsi
Sdegnatopoteva
debolezza.
cpn
fucileria
una
arrivava
ma
non
spregianti
che
comicità
un
può uccider bene come
tragicogli mancava
Spiritointensamente
d'invettive
alla
di ridere
facoltà
troppo
era
di
e
la beffa
e
amara
far ridere.
La
sua
gli diventava
tinace
permai
sulto.
in-
la
ironia
subito
'apostroferimbrotto.
o
Nei
di
suoi
dolore
satira
che
dei
pure
sono,
anime
e
a
romanzi
una
condanna
sotterranea
toglieogni letizia anche alla
costumi
borghesi, mediocri
provinciali,
qi apparisce felice e feroce. I suoi
mini
uocolpa;
quasi tutti,deglisventurati senza
perpetuo
eccezionali
soffrire
coU'intuito
o
banali
inutilmente.
destinate
L'Oriani
la tremenda
dell'artista,
a
ha
soffrire
—
scoperto,
legge che
gola
re-
grandissimie dei minimi ; l'arrivo
all'inutile. La tragediache riempie Disfattaè più
di
tutti i drammi
coniugali notomizzati
grave
dalle letterature: la perfezionestessa
che conduce
nelle condizioni
all'infelicità. Anche
miglioriogni
mette
all'impossibile.
esperienzaumana
capo
I romanzi
d'Oriani
non
sono
perfette;
opere
alcuni
altri monotoni;
sono
tutti,poi,
invecchiati,
di quella squisitezza
di scrittura
mancano
e novità
in questo genere
che, dopo Flaubert, si cercano
fortunato.
Ma
effimero
se
e
zieri
ripensiamo a' romanche
gli furon
contemporanei non
possiamo
fare a
di metterlo, anche
meno
a
qui, accanto
la vita
dei
145
quelliche,
da
I
lo
esistenza.
sua
più fortunati, Fogazzaro
D'Annunzio,
e
Fogazzaro una
signora mistica
nella galanteria
una
; D'Annunzio
che
sdrucciola
Oriani
nel
tanto
sovrastano
,
accorgersidella
non
donne:
la fama
secondo
che
son
ciola
sdruc-
signoragalante
misticismo.
Verga, tanto maggiori di quei due
sobrietà, solidità,galantomismo ed energia sono
per
due
dei
e
maschi
veri
lettrici !
ingratie
propria
dolci
di
mangiatori
duri
troppo
ma
il
—
i denti
per
fatto
è
successo
appaiono, rispettoa quelle due
—
inferiori. Tutti
diritti
virilmente
e
due
Sicilia
Romagna,
—
e
tutti
;
donne,
terra
due
e
di
tristi,storici
dalle
alla
attaccati
—
i
tisti
ar-
sventure
di fioriture e truccature,
disprezzatori
Ma
uno
una
più giusta giustizia.
aspettano ancora
è morto
; l'altro aspetta la morte
quasi sconosciuto
quasi dimenticato.
e
decadenze,
Oriani
dirsi
possa
capolavoro ma
un
di colori
uomini
e
crudele
son
lucidità
scritto, forse,
la natura
dove
e
ha
non
rivive
rumori;
dove
italiano
al posto
Oriani
cui
sarà
gli dà
scorso
dei
gine
pa-
nità
vergi-
sue
canita
psicologiaacanime
dei poveri
loro
si farà
secolo
trasvalutazione
Alfredo
a
le
sono
di
le povere
Quando
nel
tutti ci
tutte
con
pagine
aperte dinanzi
omicida.
in
che
romanzo
un
stesse
con
la storia
e
valori
ci
il
sarà
una
del
la
manzo
rocessaria
ne-
capitolosu
lungo : egli vi sarà ricollocato
diritto la profonditàdell'inge146
la forza
e
gno
si dovrà
dell'arte
e
alla
ricorrere
dei
trovare
per
grande
paralleli
romanzistica
cese
fran-
dell'ottocento.
IV.
Non
Oriani
ho
ho
vuole
un
Non
una
commemorazione
si presta alle solennità
non
voluto
di fare
preteso
fare
libro
ho
saggio:
un
e
non
inteso
lettori
chi
a
Egli poteva
per presentare Oriani
fare
un'apologiao una
lavora ogni giorno
per
il tempo
:
Non
consuete.
ci
articolo.
un
di
:
vendica
ri-
parare
pre-
li merita.
epigrafealla Lotta
Politica il motto
bro
superbo di Keplero : il mio lilettore. La sua
vita spirituale
aspetterà il suo
fu più dolorosa
di tutti i suoi
romanzi
; non
gli
fu contraccambiato
l'amore ; non
s'ebbe intelligenza
della sua
litaria
intelligenza
; la sua
grandezza rimase socome
in
mettere
fuoco
un
come
che
si
inutilmente
consuma
deserto.
un
Da
ramingo
una
cosa.
che
pochi
anni
affamato
la
testimonianza
La
mia
pure,
soltanto
Io
giustizia.
;
dei
ho
la mia, che
testimonianza
più
comincia
suoi
147
per questo
voluto
vale pur
di preteso
giudici,è
tare
por-
che
quallitore
demo-
capace
"^
di
tenerezza
d'ammirazione.
e
dev'esser
Io
di
è
nel
Ma
di
le
ideali, tra
non
Rivolta
sua
vidi
mai.
Forse
il tempo
di
scontrose
persone
familiare
dell'intimità.
d'averlo
conosciuto, lo
quasi
che
glivogliobene.
quellasua faccia accorata
occhi
che
spalancatidi uomo
visto
alte
cose
quel
vocione
dei
gli amici
lontane,
e
delle
e
liti
nelle
tonante
caffè
sembra
mi
strade.
Ma
l'ho conosciuto.
non
che
Raccontano
una
allo
—
E
in
da
sera
buia
fosse, solo, una
che
e
par
direi
suoi
udito
aver
mi
aver
soltanto
nostre
lunga
della
avuto
avremmo
morto
solcata; quei
di
non
vicino:
sembra
vede
e
l'onore,nel 1905,
lo
non
punte, delle
ch'è
più
sento
e
ma
consuetudine
ora
Mi
Leonardo
le
Ebbi
capitoloinedito
meglio :
limitare
colla
è dimenticato
non
l'ho conosciuto.
pubblicareun
stato
nianza
testimo-
dimenticato.
non
Ideale
Oriani
che
avverte
Questa mia
Bologna
verso
vettura
di
sportelloaperto
Chi c'è qua?
si udì
rispose:
Il
—
e
tenebra
dalla
degli ultimi
uno
Casolavalsenio,
Uno
terza.
domandò
una
più grande
una
realtà
uno
e
voce
gran
parte
dei
di
verità.
di scherzo
grandi
scrittori
decimonono.
ma
Alfredo
c'era
Oriani
italiani
\
148
cupa
d'Italia !
scrittore
elegìaco sarcasmo,
un
stò
s'acco-
:
C'era, nella risposta,un'intenzione
malinconico
partend
anni, ri-
del
fu
che
an-
in
secolo
MISSIROLI
MARIO
dair abitudine
trito
abbia
male.
a
scappan
dalla
e
Da
queste
fuori
più
troppo
Non
ripetizione.
piccole
sue
che
idee
potrebbero someggiare
gobba. Idee, per la più parte, nuove
talento
con
le verità
che
dette
essenziali,anche
da
scritte
e
accidiosissimi
ci
in
che
vogliono l'encicliche
altra roba
—
Per
mente.
filosofo
vere
da
al
già
diceva
e
non
e
all' encicliche
per
—
gli
que-
sempre
commenti
leggere!
questo
somiglia
i
e
—
lui,son
gli uomini,
leggono troppo
e
,
meno
Ma
pezzo.
uomini
tutte
abbastanza, le dimenticano
mai
pensano
un
i
gobba
per lo
o
sentir
a
gine
pa-
appena
tra
dico
non
—
sessanta
che
dromedari
rinnovate
ne
potei esprimerne,
non
volumi
dai
spesso,
se
il gran
farle
tornare
Vailati che
il
barbiere
perchè gli tocca a
rori
ogni generazione rhder la barba brutta degli erche sempre
rispuntano.
Missiroli è un
barbiere in gamba. Uomo
Mario
cresciuto, da
notturno
fuor
della
del
luce
disegnatedelle
sole
mattine
al buio, unico
chiaro
in
noi
quelle vecce
che
e
e
luogo
—
anni
delle
dei
tutte
minimo,
da
bianche
una
nel
un
materialità
mondo
nelle
di
tutto
152
frate
in
veder
vengon
Mario
corpo
assoluto
nervoso
e
come
chiesa
—
e
ben
pato
svilup-
—
per
cantine
e
pensiero
meno,
fiorito nell'oscurità
si tengon
coscienza
lo
per
pomeriggi
degne d'andare
il sepolcrodel figlio
dell'uomo
siroli si ritrova ad alloggiare,
nel
su
'
stessi
dieci
a
nare
or-
Mis-
ridotto al
giata
fianchegmoderno.
Educato
doppia disciplinaspirituale
l'idealismo
hegelianoe il cattolicismo gesuita
il lavoro
del giornalenon
ha
e
potuto shreccare
a
una
—
—
il
torcere
nella
che
purezza
si
dell'assurdo.
Un
sgomitolareil
sa
distrazioni
è
coloro
non
che
che
cervello
suo
che
offre.
refe
ammirabile
sanno
del
soltanto
fatto
uomo
cosi
e
pensiero senza
anche
prezioso
per
e
suo
—
vogliono accettare
ed
è già un
non
Missiroli
bene
muove
pensa
quel
colo.
mira-
—
II.
Ma
pensando,
ch'è
procedere
in
lui
e
quello spasimo
con
visibile, dovrebbe,
mi
opposizionitotali.
eglivede
;
mondi
La
"
e
sembra,
ed
esprimersi con
più coerenza.
tutti gliastratti,è
Missiroli,come
dalle
rezza
d'inte-
guerra
due
ancora
il
una
In questa guerra,
fra due
contrasto
attuale
sistemi
è
ad
ordini
pio,
esem-
di
cetti
con-
battagliafra
una
ideali. La
volta
calamitato
Germania
due
si
venta
av-
l'idea del Sillabo
contro
„.
E
più
:
oltre
vuol
dire
nia
Germaspiega meglio cosa
pensiero germanico, Riforma, individualismo,
razionalismo
socialismo.
assoluto, liberalismo,stato
L'individuo
che. tende
153
a
fare
moderno,
a
meno
•
10
degliintermediari:
prete, nello
al minimo
le funzioni
di
alla
religione
sopprimendo
sopprimendo il re e riducendo
stato
scavalcando
o
nella
le
dati
del
scienze
reali, per
nella
governo,
il
filosofia
trici
fornipositive particolari,
affidarsi all'intuizione
pura
ragion ragionante.
fronte
Di
cattolica
che
quest'ideagermanica c'è
della
rappresenta l'oggettività
latino, la teocrazia, il
il realismo
sulla
fondato
l'idea
a
carità
e
sulla
non
scenza,
cono-
smo
comuni-
la
giustizia,
torità,
poggiatasull'amore, il principiod' auil pessimismo dell'esperienza
l'uomo
lunga deldei razionalisti
contro
l'ingenuoottimismo
democrazia
che
sperano
nel
indefinito
progresso
nella
e
cità
feli-
terrestre.
un'antitesi
E'
o
disfare, suscitare
che
vuole,
si
a
un'altra, che
come
e
pratica della storia umana
scissione
discuto
questa particolare
tutt'al
ripresa
o
plausibilequando
fosse
di filosofiche
del
mio
discuto
così
diritto che
attenzione.
scaltrito
teorica.
e
Non
del mondo
Missiroli.
maginata
im-
Potrei,
un
e
jj
antenata
da comode
vature
tra-
identificazioni.
ma
—
le divisioni
alla mia
una
un'altra, diversa, egualmente
più, trovarne
Non
da
—
volte
dell'ingegnoe
aver
certa
—
fare
può
le
tutte
smontare,
patto di
si
le
esigo
uomo
con
mantenga
definizioni
Missiroli
dialettico, che
154
tutta
che
dovrebbe
bisogna
la
forza
mente
rigorosasottomette
sapere,
evitare
lui
più
peccato le confusioni
del
mondo
Nel
ci
differenze
tra
infinite
sono
In
pochissime opposizioni.
ma
non
colore
sostanza
e
trovare
due
saranno
ne
ce
tutti
sotto
gli occhi
più
di quattro
di
eguali
del
—
fagioli
forma,
per
nell'intero universo
ma
—
differenze
sacco
un
zioni.
opposi-
e
dernato
squadifficile
pensiero sarà
cinque coppie di opposti
c'è sempre
bianco
che
qual-
o
opposti.Nel
è
il nero
non
e
ombreggiaturalieve di nero
vi luccicchi dentro qualmai
così perfettoche non
che
riflesso di bianco. Epperò bisogna stare
più
alla cruna
attenti che il sartore
; e quando si crede
capo»
rifarsi dacd'avere infilato è giocoforza,spesso,
radicalmente
seguito dal
Il metodo
scritto è
questo
suo
fesa
fargliof-
senza
badare
a
e
differenze
fabbrica,
Germanismo
e
contrappone
fra
con
della
donna
esteriori,anatomiche
su
Missiroli
dalla
l'idea pura
quelle idee
grandezza e la Donna
ragionò
colla
o,
dell'Uomo
pura
e
sia detto
—
in
più in generale,tedesco.
Difatti l'esempiopiù celebre che se n' abbia
nostri
nese,
giorni è il libro di Weininger era vienkantiano.
ebreo
e
Weininger costruì 1' idea
austriaco
—
ai
metodo
un
Missiroli
l'Uomo
colla bassezza.
l'idea pura
loro. Poi,
altri concetti
sociali,
e
identificare
per
del
una
che
filosofia. Padronissimi,
155
del
volta, l'idea pura
sua
a
senza
Cattolicismo
per
e
le
tifica
volta, le iden-
piglia dalla
il viennese
storia
e
il
e
ro-
magnolo. Ma
voglioche il
così
lavoro
indegnamente,giudice
e,
sia
bene, calettato
tatto
sbavature, intoppi e
senza
di
lettore
io
nelle
Missiroli, puro
^isarmonie.
intenzioni,
sto,
giu-
poi
è
non
bro
li-
Il
nell'esecuzione.
puro
ni
Secondo
l'amico
al Germanismo,
contrappone
individualista,perchè
anarchiche
si
tutte
al
cioè
le
cattolica
si
liberalismo
dottrine
liberali
e
Germanie.
in
nate
son
Come
la chiesa
nostro
allora che
va
proprionelle prime pagine
Un
cattolicismo, queste parole:
leggono, del
"
pensieroche è salito a tale altezza,da trascendere,
della razza
i concetti
fino a negarli,
della nazione,
e
in
d' un
nome
eprincipio assolutamente
che
distruggetutti gli istituti e tutti
gualitario,
i vincoli giuridici
soltanto
vidui
conosce
e
degli indi(pag.30).
....
„
Non
è
questa la definizione
anarchica
? E
degliindividui
radicale
liberalismo
dell' individuo
della
verità
"
La
e
"
in
la chiesa
si
cosa
"
e
forza
tanto
sol-
distingue
quale,si preoccupa
lui ogni diritto, nel
a
?
politica
inesorabile.
156
—
tamente
san-
conosce
il
della
logicaè
se
d'una
dice
dal
to
soltanmondo
Missiroli
—
Chi
-
il
ammette
della
un' ideale
di
dello
stile,tutte
al Sillabo
scampi
sorabile
vi
ma
può
corrente
a-
la
accettarne
non
vi
sono
Missiroli,la logicaè
identifichi
scampi. Tu
anche
dualismo,
letterale. Non
e
caro
sono
del Sillabo
del
le forme
non
e
(p. 38.)Si,
,,
1' essere,
contro
natura,
formulazione
sua
"
esser
delle sue
leggi,
l'oggettività
nomia
un
giustizia,
tipodi bellezza, l' auto-
la realtà
derisce
dover
"
coli' "ideale
di
ine
la
stanza
so-
giustizia
„.
dall' altra parte,
pericoloso.Perchè
da te
nella
dottrina
proclamata opposta, ritrovo
ta
imporsbagliatoo giusto non
precisamente
Giustizia soideale
di giustizia
",
ciale
questo
nell' egualitarismo
liberale
solo la
non
Chiesa
di
ideale
è, teoricamente, egualitaria
beralism
giustizia nel figliolegittimoe facinoroso del liE'
un
passo
—
—
„
—
"
—
.,
cioè
m'
nel
socialismo.
medesimo
insegni,in questo
che
non
sa
non
trovassi
chiesa
Vama.
lo
farsi della
a
sa,
Non
giustizia.
non
parte
libro,che
pagina 43,
epperò
D'altra
parole:
giustiziae
la
Essa
la chiesa
ci crederei
queste
vuole
tu
se
"
La
non
predica la carità ecc.
Che
lico
pesci si sta pigliando?Il pensierocattoal pensiero germanico
è opposto
nel pensiero
c'è
cattolico (Sillabo)
di giustizia
l'ideale
viceversa
ma
poi nel pensiero germanico e' è
l' ideale
anche
di giustizia
infine la chiesa
e
"
—
—
—
vuole
non
—
e
forse
la
non
giustizia.Io
sarò
non
il solo.
157
mi
raccapezzo
più
Trovo,
nella
tanto
pagina,che
stessa
essenzialmente
da
uscire
per
questa marrucaia,
la guerra
anticattolico.
il fenomeno
è
„
darsi
Può
se
„
intende
rinunzia;
solo
l'ideale
ma
come
fomentato
dei
stessa
ha
papi
suoi
rivolta
Tu
affermi,
del cristianesimo
nostre
valore
la
i beni
di
futuro
ma
bocca
per
suoi
la santità
e
della
?
regicidio
credi
nel
d'essere
la
genuino, che
dall'alto
"
spirito
chiesa guarda le
perchè,secondo
vero
del cristianesimo, non
pessimistica
vita mondana
e
privi d'ogni virtù
questa
ti crede
dovendo
terra,
(p. 44). Io
„
non
e
ha iniziato,
civile fino allo sterminio,
bramosie
umane
la premessa
al
ma
non
dei
teologi,
la necessità
guerra
fino
la chiesa
guerre,
dottori, dei suoi
della
—
allora, che
approvato
e
pessimistadella
e
e mondane
particolari
riconosciuto
guerra,
della
va,
ragioni sue
per
ascetico
tolico
cat-
per
il
sarei
tuo
l'uomo
dispostoanche
Benedetto
papa.
ha
sono
mirare
al
crederti
a
del
XV,
quale cosi appassionatamente illustri e magnificili
le parole.Vado
a
leggerela sua
prima enciclica
ci trovo, proprio al principio,
e
una
deplorazione
della
che
guerra
ascetica
il
e
Papa
o
non
s'accorda
del cristianesimo.
chi
ne
fa le veci
dall'altra si combatte
con
—
affatto
"
E intanto
nelle
—
una
sola
busscrive
parte
eserciti sterminati, le
nazioni, le famiglie,gli individui
e
da
mentre
colla
nei
lori
do-
miserie, tristi seguacidella guerra
; si
moltiplicaa dismisura,
di
158
gemono
giorno
in
giorno, la
Papa.
Il
libro
suo
di
e
originali
parlaretanto
una
sbirciata
l'ho
trovato
aspettare
errori
ricco
fecondi
perchè
al metodo
un
di
troppo
alla svelta. Io
cosi
da
è
e
ho
non
non
è
160
tanto
se
ne
possa
fatto che
colpamia
rigido e compatto
pensatore
suggerimenti
non
si poteva
come
serio
se
dare
e
severo.
VILFREDO
PARETO
sillabe
Queste
sei
che
adorarono
stessi
scienza
Paolo
Achille
Loria
a
il
per
abuso
e
Vilfredo
nella
è,
per
fuoruscito
di
pratica
realmente
adoperare,
colpa
di
senza
grande
"
i
da
vive,
nei
o
colta
dell'opera
della
di
quarto
di
pressi
almeno
ognuno
sua
163
un
liani
ita-
grandi
massimamente
popolare,
classe
fra
tanti
„,
po'
liano
ita-
grande
che
italiani
aggettivo
come
e
sia
"
d'un
possa
francese,
non
cosiddetta
si
il
—
„.
Svizzera
Perchè
gli
l'invilito
Pareto,
morti,
sua,
fra
quale
vergogna,
formano
Sergi
perdersi,
non
d'uno,
vivente,
esistono,
Giuseppe
della
Lombroso,
Cesare
e
quelli
a
semidei
come
Mantegazza
destinato
nome,
adorano
e
e
familiari
poco
—
intende
secolo,
Losanna.
celebre
che
tria
pa-
nella
abbia
facilmente.
un
Il Pareto
solito
francese
in
che
significato
parola,un
questa
a
è, nel
non
"
letterato
diamo
di
Scrive
in
.,.
italiano, in modo
semplice,proprio,
con
grande scrupolo della precisione de' termini
del rigoredelle dimostrazioni
e
; adopra, a volte,
e
l'ironia
e
lo
humour
da
gustato soltanto
ma
con
finezza
tale da
hanno
inteso
quelliche
suo
diversi
bolare
Ma
religiosi.
uomini
i suoi
lettori
falsi,ma
scienza
come
dalle
emesse
cattive
;
zecche
delle
d' imbam-
magnetici
metafore
come
infinitamente
cerca
circoli
nei
superfrasirivelative; delle
brillanti
non
metafisiche
delle
brillapticome
letteratura
formule
bene
lui, dalle
pensiero e si son liberati,come
ingenuitàdegliinfiniti e
superstiziose
il
esser
andata
che
hanno
e
e
cise
impreritorno
sempre
cioè nessuno,
qualunque sia
significato,
le compongono
delle parole che
r ordine
; delle
tirate sentimentali, morali, umanitarie, cristiane,
miele
; ottimo
patriottiche
polo
per acchiappareil podelle mosche
bipedi.
né
vuol essere
Il Pareto, cioè, non
apostolo,
né medico, né proné riformatore,
né predicatore,
pagandis
Non
fa appello ai senfra gli uomini.
timenti
e
agliinteressi dei molti o dei gruppi.
Non
scuola, a un
partito,a una
appartienea una
lo
stesso
setta.
care,
comuniconoscere
e
Egli vuol soltanto
le conocolla maggiore esattezza
scenze
possibile,
in una
da lui ottenute
denza
perfettaindipen"
„
di
pensiero disinteressato.
m
Pareto
è
un
che
uomo
ragiona
tentando
ragionare col
massimo
che
sapendo pensare
ragionare soltanto
di
In
rigore possibile.
sua
qualitàfondamentale
che
se
son
quelliche
fanno
pensa
la
è
n'intendono, della
di
che
fornire
che
i sentimenti,
di
e
questa
ragione,per quelli
grandezza.Moltissimi
sua
credono
;
mentre
pensare
non
fismi
espressionie sogiustificazioni,
credenze
di varia
a
religioseo metafisiche
ai
interessi o istinti propri o di coloro
a
natura,
maginano
son
quali parlano.Innumerevoli
quelliche si imdi saper ragionare e che ai loro discorsi
il nome
di ragionamentie che
danno
ragionatori
ritenuti
da quelliche li ascoltano eppure
son
non
v' è
animale
introvabile
dell' uomo
e
più raro
forma
che sappia dare una
effettivamente
logica
a'
di andare
suoi
pensamenti, che sia capace
avanti
nei
chetti
trabocuna
cascare
pagina sola senza
le confusioni
sulla
passo
un
qualche
secolo
per
o
in
ma
cosiffatto
nelle
anche
metafisiche
oggi
diventa
scienze
in
quando
massima
va
diminuendo
matematiche
in queste le influenze
abbiano
mostrino
cresce
ad ogni
linguaggioaprono
della ragione. La
difficoltà di
uomo
quanto
tali,
men-
del
strada
trovare
le fedi, le abitudini
dominato
alcuni
s'entra
in
per
gli ultimi
nelle
da
fisiche,
e
teologiche
secoli
e
anche
strascichi
scienze
della
—
vita
quelle che più direttamente
si riferiscono
agli uomini, perchè in queste le
passionie i bisogniturbano con enorme
frequenza
e
165
ogni
Ora
di analisi
tentativo
il merito
di
uno
di
o
di Vilfredo
sintesi
Pareto
che
questi uomini
scientifica.
consiste
sdnno
nell'
ben
sere
es-
nare
ragio-
l'Economia
come
e
proprio nelle scienze
la Sociologia
dove
il ben
ragionare sembrava,
fino a poco
fa, quasi impossibile.
Quando
tempo
s'incontra
di questi uomini
simo
uno
dispiacemoltische la parola
sublime
abbia preso ormai
colorito leggermenteridicolo.
un
—
—
"
„
n
Il
fondamentale
carattere
pensiero
pare-
: nonreligioso
religioso Badiamo
E
verità saputa,
e
non
già antireligioso.
almeno
da quei pochi avvezzi
che gli
riflettere,
a
di altre religioni.
i fanatici
sono
antireligiosi
Quando gli uomini
volgariparlano o sentono
soltanto
le antiche
religioni intendono
parlaredi
religioni
provvistedi miti, di rivelazioni,di
clero regolaree di culto riconosciuto. Ma gl'intelli
genti
tiano
di
del
è
"
essere
non
„.
"
,,
da
sanno
vecchie
—
quali
non
che
sono
un
pezzo
son
nate
che
e
chiameremo,
meno
presso
codeste
gioni
reli-
altre
moltiplicate
se
volete, laiche
—
ligioni
re-
le
dogmatiche, intolleranti,
166
cetti egualmentelegittime
e, in
egualmente
tanti
vere
di
prima
avviso
dalle
ci tiene
sapere
ricerche
sue
che
che
far
a
—
e
—
sia
non
sia
non
e
condanni
offrire
libere
dalla
sibilità
pos-
più volte su questo
ch'egliesclude severamente
insiste
da'
suoi
studi
mento
qualunque elequalsiasidiscorso
logico cioè
di fatti
vuol
non
definitive
verità
d'errore.
il riassunto
Questo
s'illude,come
non
assolutamente
d'imprecisionee
Ma
Egli
„.
lui, di
forme
in
espresse
'"
lare,
partico-
seneo
un
osservati
dire
e
rimental
spe-
ch'egli disprezzi
di credenze, di teorie
quell'insieme
la
pseudologichee di chiacchiere che formano
nosce,
quasi totalità delle suddette religioni.Egli ricoche
perchè non-religioso,
sieme
quell'inappunto
o
di
tutto
sentimentali
residui
razionali
e
utilità :
a
chi
nociva
esser
sempre
che
e
si
giudicare della
delle
chi
l'ascolta,a
intere
gruppi,a
loro
avere
possono
giovare,ad esempio,
li fa dire,
società.
li crede,
Una
può
dica
criterio
"
nocività
„
o
rentemente
appa-
funzioni
chi li dice,
a
un'illusione
quale
derivati
di
e
chi
minati
deter-
verità
può
vantaggiosa:
esser
"
a
a
si
scelga
per
vantaggiosità
„
teorie.
Il Pareto,
dunque, è non-religioso
rispettoa
le religionima
è
tutte
non
antireligiosorispetto
il suo
Perciò
disinteresse gli
nessuna
a
religione.
si trova
libertà di giudizioche non
permette una
di coloro
i fatti e
che
studiano
in quasi nessuno
168
i
pensieriumani
lati coerenti
dottrina
da
ora
di
gli
vedere
fa
ciascuna
agliocchi di chi
posizionesuperiore,ora
sua
e
non
da
mistico
da
reazionario, ora
i
fede
lo fa passare,
comprende questa
socialista
che
gì'incoerenti
e
che
e
libertà
—
ora
anticlericale.
da
le
uomo,
Egli può bensì possedere,essendo
ma
sue
opinioni partigiane,
preferenzee le sue
le scarta
com'è
temente
diligenchiaroveggenteed onesto
quando vuol fare opera di scienza pura
cavati
delle uniformità
cioè ricerca
(leggi)dei fatti ridall'osservazione
e
dall'esperienza
espresse
simboli
ben definiti e collegati.
con
Egli si sforza
che
perciò di eliminare le insidie, egualmente nemidel linguaggio.
alla scienza, del sentimento
e
cietà,
Egli compie in Italia,nelle scienze della solavoro paralleloa
un
quello che avevano
suoi e
nelle scienze
del pensiero i due
iniziato
—
miei
Il Pareto
ricorderà
settembre
eglil'accordo
—
gliamici
d'Economie
e
in
Mario
andammo
di
miracoloso
quell'oreper
a
Calderoni.
lontano
trovarlo, io
e
del
quei
Célligny.Rammenta
che regnò ne' nostri
me
indimenticabili
?
fresco, allora, della lettura dei Systèmes So-
cialistes
ma
quasi
e
quel giorno
solitudine
sua
discorsi
forse
che
1904
due, nella
Ero
Vailati
Giovanni
amici
da
libro,per
miei
decisivo in
me,
bene
conoscevano
mi
politiquepubblicato,
più tempo
di
me
stimavano
169
queglianni
anche
—
il Cour
pare, nel 1896
ed
ammiravano
li
il
di
di
quei
vivo
io
solo
il Pareto
—
—
Oggi
rimasto
son
e
esule.
grande
nel
di Calderoni
ci sarebbe
stata
della
amorosi
incontrato
massima
ciuto
dispia-
debolezza
mia
di Vailati
citarli. E
lettori
i
tra
tato
visi-
ultimo, dove
di
occasione
m'è
i nomi
libro
suo
sarebbero
vivi
ancora
quasi
e
perdonerà questa
mai
avere
non
entusiasti
tre
pure
fossero
se
più degni
e
sua.
opera
III.
Quest'operamassima
Generale
1913,
Essa
volumi.
lavoro
che, cominciato
soltanto
ora
meditazioni.
esse
stato
nel
massicci
di
anni
di studi
e
di
mente
sociologiarealmai
scritto, da
in qualsiasipaese
parla di sociologia,
portante
sociale più imE' l'operadi scienza
terra.
e
ricca, nuova
profonda che sia uscita
dopo la
(non intendo
Italia
Vico
sia
logia
Socio-
si
quando
in
di
libro
che
dieci
secolo
mezzo
È il primo
scientifico
della
di
due
in
almeno
rappresenta
di
stampare
a
compiuto
esce
il risultato
e
il Trattato
è
Scienza
comparare
differentissime,
a
Nuova
voglio
un'opera,in
altra
170
di
le due
Giambattista
opere,
fra di
chiamo
capire col ridirezione, iniziatrice.
farmi
Con
mente
quest'operala sociologia
passa definitivadallo stadio teologico-metafisico
allo stadio
scientifico : i primi resultati concreti, modificabili
ma
non
distruttibili,d'ogni futura scienza della
società, son
qui dentro. E quest'opera è stata
scritta in italiano. (E' notevole
il fatto cbe le maggiori
del
opere
francese
in
è
e
—
libro
Questo libro
lungo
e
—
a
chi
chili
tre
pesa
—
calcolarne
sa
assai
propria intelligenza,
non
darne
aver
si
un' idea
solo. E'
e
rimandando
la documentazione
chiaramente
:
ma
e
il
il
tentativo
maestre
d'un
succo
di
e
costa
sembra
30
il beneficio
lire
sulla
bensì
coloro
scienza
un
rebbe
vor-
volume
dieci
a
il Pareto
171
in
che
periodi.Ogni
poche parole le linee
soltanto
che
merlo
riassu-
malapena
spiace
pagine. Mi di-
trecento
in
in
accennare
per
a
contentare
volume
madre
volendo
ma
d'una
succo
pensi
all' opera
onestamente
o
posso
riuscirebbe
Si
non
più.
—
duecento
non
avere
e
sa
sumerlo
possibileriasrestringendo l'esposizioneai punti
fondamentali
basterebbero
di
lo
grammi
leggere.
Chi
può riassumere.
pretendesse
in poche porole mostrerebbe
di
letto l' indice
—
tutta
pubblicate
le maggiori,
e
sessanta
a
pagine
Questo libro
l'intende.
chi
tra
chi
per
1722
conta
vale, per
Ma
scritte
italiano^.
affatto pesante
è
non
in
stampata
e
Questo
furono
questa, la maggiore
;
composta
Pareto
deformarle
ha
o
fonderle.
con-
impiegato al-
tre
meno
"
quarti dei due volumi
per
dei
il significato
termini
derivazioni
„
e
le innumerevoli
bensì
che
vero
sulla
e
„
le azioni
loro
astuzie
la teoria
"
sociale
derivazioni
„
ben
tendere
in-
residui
"
del
ed
e
e
„
reciprochee
mascherature.
e
compiuta
conoscenza
delle
reazioni
e
far
E'
Pareto
dei
esatta
delle
data
è fon-
loro
"
sidui
re-
teplici
mol-
interdipendenze.In realtà la trattazione
comincia
timi
e
vera
propria-della sociologia
negliuldue
: quelliintitolati La
capitoli
forma generale
della Società
sociale
nella
e
l'Equilibrio
s'intendono
Storia. Ma
senza
aver
questi due non
letto bene
gli undici che precedono
eppure
essere
non
gliultimi. La nuova
sociologia
possono
—
è
o
cominciata:
appena
altri
dopo
Si
può
a
un
dato
continuarla
collaborare
libro
ma
simile
all'operasua
è
bene
sarà
avvertire
oltremodo
fin
da
che
ora
tica
la cri-
difficile.Difatti
si
non
tiana
dovrà
di lui.
criticandolo
anche
il Pareto
una
dalla
a
può opporre
questa sociologia
parea
sociologia
inaspirata
qualche principio
fede (nelProgresso,nell' Umanità,
nella
dall' osservazione
Popolo ecc.) e non
Non
si può opporre
in leggi.
condensata
a questa
un'altra
condotta
che, pur
con
sociologia
puro
metodo
diversi da quelli
logico,parta da postulati
distinzioni tra azioni
i)aretiani (ad esempio: le sue
zioni.)
logiche; tra residui e derivalogichee azioni non
liazza
nel
172
strade
Le
che
cioè
—
probabilitàdi
la
con
le critiche
sole
di criticare efficacemente
permettono
dall'autore
veder
stesso
nosciute
rico-
due
son
—
:
Dimostrare
1)
il Pareto
che
contraddizione
in
sono
postulatidai qualiparte
i
l'esperienza
(ad es. che non
rigorosamente i sentimenti
da
umani
questidiscorsi
base
è
non
d'una
possibile
distinguere
implicitinei discorsi
è
medesimi
giacché nell'
in
le
possibili
sue
l'osservazione
per la
struzione
co-
osservazione
buona
fede
sono
scelte sentimentali,
ecc.).
2) dimostrare,
di
delle
interferenze
che
sicura
più semplice dell'osservatore
utilitarie
;
sufficentemente
scienza,
forte col-
troppo
altri fatti
ri
egualmente sicudal Pareto, che la maggior
(e delle credenze che le
con
quellirichiamati
parte delle azioni
umane
alle definizioni
producono) sfuggono alle classificazioni,
alle leggiche eglisuppone
d' aver
lito
stabie
relativa
con
Il
primo
sicurezza.
ordine
di
sopratutto al metodo
il secondo
critiche
si deve
col
alla
quale 1' opera
materia
prima di
sulla
quale l'edificio è costruito.
benché
lunghe e difficoltose,
non
non
è
neppure
il
Io
vorrei
che
conosciuta
sobbarcarsi
in
caso
Italia
di
alla lettura
fuori
—
173
stata
dotta;
con-
osservazioni
Ambedue
sono
Qui
impossibili.
tentare.
quest'opera
e
è
riferire
fosse
largamente
d' Italia. Ma
che
non
può
chi
vorrà
farsi alla
di più di
leggera
a
ogni passo un' idea
—
1700
pagine
nuova,
ravvicinamento
un
un
dove
concetto
impensato, un
s'incontra
plesso,
com-
fatto
gnifica
si-
Bisognerebbeche un uomo
coraggiososcrivesse
un
compendio limpido e ordinato di questo grande
di
libro, che gli servisse quasi d' introduzione
e
ad entrarvi. Ma
sarebbe
guida, e invogliasse
pur
bene
che le teorie e le esemplificazioni
portanti
più imfossero
largamente conosciute, aiiche da
becillit
coloro che leggono i giornali
soltanto. Quante imdi meno
si stamperebbero
si direbbero
e
alcune
chiare verità di quest'opera diventassero
se
familiari
coloro che
a
cinguettano ogni giorno
di affari politici
!
da pochissimi
Intanto
l' opera
e' è. Anche
se
sarà
anche
anche
conosciuta,
se
benefici
uno
effetti ch'io
più
umane
come
tardi
potrà immediatamente
non
produrre i
se
de'
sarà
compresa,
rapidamente
tellige
prevedo sulle ine
sterà
quest'operaresviluppate,
più mirabili capolavori del
pensiero italiano.
174
I.
Dove
dal
della
E
?
i
teneri
ed
illustri
dove
mandato
le
tutte
Siberia
in
velata
mali,
lacri-
ghiandole
mai
son
gono
estrag-
Nemesi
le
per
—
Hanno
la
cuori,
filosofici
caduta
ogni
sinaitico
precordii
i
ad
che
giusti
tabernacolo
Storia
nuove
i
sono
infelicità
?
il
colonnello
man
Ro-
off.
Codesto
facinoroso
lo
ci
lui
mandano
hanno
esiliato
media
Nicola
era
I
del
di
Czar
ed
colonello
II,
che
Tobolsk
a
importanza
era,
di
imperatore
mandava
in
come
fa,
mesi
pochi
le
tutte
un
Russie
—
Siberia
quelli
che
ora
lui.
suoi
saputo
regime
successori,
far
passato
verità
in
altro
che
poco
seguire
nella
anche
177
originali,
la
geografia
non
tradizione
dei
ga-
A meno
che non
abbiano
voluto
tradurre
slighi.
col più celebre degli esempi futuri
la profonda
massima
che regola,sotto
di giustizia,
le
apparenza
domani
degli uomini:
a
oggi a me
te.
speranze
I piccoliCzar
che la rivoluzione
ha liberati dalla
Siberia
hanno
obbedito, mandando
Czar, all'istinto del
a
chi
glie l'ha
dato
Codesto
—
;
pizzicotto
che
te
mascherato
gusto
e
—
4a ragioni riconosciute
dicono, d'una
paura,
i ministri
si
magari
dalla
tica
poli-
contro-rivoluzione.
della dinastia Romanoff
di
d'indesiderabili
nostalgiasulle
Ma
sarà
non
Nicola
tutti
davvero
con
c'era
chi
chi
Stato
non
che
ch'era
è
non
più nulla
per
imbecille. Ed
un
era
infinita
imbecille, E
probabilitàun
anphe prima, in Russia e fuori.
diceva
che negli affari veri di
lo sapeva
C'era
soffrire di rabbia
sola l'antitesi del destino
j9f.Ora
ripetono
che
qual-
dell'Obi.
questa
Romano
nessuno
rive
a
che
An-
inventavano,
volte, dei complotti artificialiper mandare
branchetto
di
anche
prova
istinto sarà
giustificato
e
:
il
rende
lo
!
sente
a
che
ragazzo
Siberia
in
sapeva
contava
e
lui,l'autocrate ultimo
—
e
simo
mas-
quasi nulla. Anzi non
sapeva quasi nulla :
Kerenski, nelle sue lezioni privatea Tsarskoje Selo,
—
ha
dovuto
lottone
fargliun corso
Era,
dell'impero.
decorato,
che
sempre
colla
di
pare,
barba
sullo
storia molto
stesso
178
come
un
poranea
contem-
bambo-
ranno,
gli stivali da titeatro
parlava per
e
bocca
e
gesticolava
per
e
di burattinaie.
spesso
di
più
della
mano
di burattinai
Tutti
comandavano
lui ; la mamma,
la
le amiche
mamma,
cidevano
de-
e
moglie,le
che
ami-
moglie,i
gran-
della
duchi, le granduchesse,monaci
diversi,
avventurieri
ipnotici
monaci,
e
Rasputin,le protettricidei
di anticamere
qualche generalepiù bravo per le battaglie
che
per quelle dei confini,qualche pezzo
come
della
grosso
Tutta
burocrazia
codesta
centrale.
in
^ente
sottana
pantaloniin-
e
si divideva, si raccozzava
trigava,si collegava,
a
quel disgraziatoche ora paga, almeno
di
occhi
chi
dinastie
Bibbia
vede
troppo
le
poco,
si
spesso
colpe di
agli
tutti. Nelle
della
la condanna
avvera
gl'innocentipassano
e
torno
in-
i
per
C'è,
cattivi.
questi regnanti, un
paradosso crudele:
concedere
a
primo comincia
qualcosa soffre
per
quelli che
l'idiota
vollero
non
Luigi Sedici, al quale
l'idiota
Ma
qui
Nicola
II.
c'è
neppure,
non
l'ironia,un'ombra
morto
il
gentilManfredi
a
abdicato
il
Grande,
non
ha
e
o
di
dell' isola di
hanno
render
una
cento
costare
riac-
tragica
Nicola
ghigliottina.
il
suo
per
Insegni-
voluto
non
come
regno
l'assassino Riccardo
la città di
davvero
nulla.
per
difendendo
dopo
nome
di
rossa
cavallo
è
ha
concedere
chi
III ;
e
non
di
zano
quelle disfatte che rialvittorie come
Napoleone il
Tobolsk,
l'atmosfera
àant' Elena.
179
attorniata
di
Nicola
di steppe,
dramma
ha
assoluto
dato
le
sue
forzate
dimissioni
dal
dentro
pacifica,
Ha
il
lasciato
il
dei
sovrano
filistei
Luigi Filippo del
grasso
L'hanno
arresti
tolto le insegne
e
Per
il
a
trovare
vic
Corte,
e
nostri
lo
il
come
la
suo
gli hanno
il tempo
trovava
il
chiamava
suo
montura
sua
il
belva
parco
Nicola
agli
messo
il
figliolo,
il vino
il cosacco,
fatto
ha
Kerenski
e
della
lasciato
dietro i cancelli del
giovane
l'hanno
casa,
le mostrine
qualche mese
domata
borghese,come
re
banchieri,
dei
gli hanno
d'imperatore,ma
di
sulle rotaie.
ufficiale insubordinato,
un
maresciallo
zione
conversa-
1848.
riportatoa
come
il
come
e
una
fermo
treno
un
posto
suo
dopo
trono
Porto.
di
catturata
e
e
ogni tanto
di
andarlo
Alexandro-
gli spiegava la storia di Russia dal
giorni.Eran diventati, pare, quasi
1894
un
ai
paio
d' amici.
bere
gli lasciavan lii romanzi
inglesie le partitea scacchi e i
giriin bicicletta, avrà ripensatoal suo regno, avrà
di ordini
capito per la prima volta il significato
E
che
forse
lo Czar, nell'ore
fatto firmare
gli avevan
che
C'è
il
gli avevan
caso
che
fatto
abbia
che
e
la
stialit
portata delle be-
fare.
saputo
come
cose
nuove
stessi che 1' Europa gli attribuiva
gli avvenimenti
giacché prima stampavano, apposta per lui, delle
di testo,
cambiamenti
copie in carta bella e con
che
torno
atmasnada
La
di alcuni
gli stava
giornali.
fosse posla realtà più che
gli nascondeva
180
sibila; eglipassava,
e
le file dei
tra
cipigliosa,
veder
senza
nulla,
faccia
quella sua
con
senza
soldati
o
dei
nulla,
saper
smarrita
cortigiani,
senza
vinar
indo-
peggiormodo
di sapere
su
e
questa metà, arrangiata dalla
banda
imperiale,
egliha dovuto, dinanzi al mondo,
del
potente
tutto.
Quest' onniprendere la responsabilità
era
tente
peggio d'un impotente.Era un impoi figlioli
suoi.
che doveva
non
legittimare
nulla.
Sapeva a
metà
il
ch'è
—
—
II.
Ma
la chiama
è, molto
E
Nicola
da
è
l'imbecillità
anche
il peccato
spesso,
ha
una
dovuto
prigionierodi
fuor
dei
Ma
rotazione
un
unico
e
da
—
varie
delle
c'è chi
—
la cattiveria
imbecillità.
questi peccati e
ostaggiorivoluzionario
per
pericolosocacciato
momento,
vicende
umane,
alla
nel
zione
relegadeserto
per
è
quella
ciata
comin-
vendetta. Un
mese
Pietrogradola sua
e
dei bolscceviki
fa, dopo la riscossa armata
all'esterno son
perchè i pacifisti
sempre grandi
a
mezzo
di
condannato
vero
colpi di mano.
quasi nello stesso
sinistra
come
mistura
Stato
delitto
un
—
pagare
divenuto, oggi, un
lontana,
è
181
di
amatori
in
Russia
unico
in
si
solo
un
che
accorsero
che
e
civile all'interno
guerra
in
essere,
che
e
uomo
quel
voleva
ci
potere
questo
quasi tutti,
—
bene
era
potere
un
concentrarlo
dittatore
questo
non
altri fuor
momento
teva
podi
Ke-
renski.
L'Intesa, già inquieta da
al ravvedimento
dinanzi
e
un
colla
esultò
pezzo,
speranza
precorse
di
dittatura
immaginò, felice,una
ferro, quasi militare, con
pienissimipoteri, colla
calci di fucili o a frustate
facoltà di sciogliere
a
le decisioni
di
e
i diversi
cosacco
frazionato
potere inesistente
un
della
dell'impreveduto,^
disfatta probabile.
Si
avevano
profitto
possibilee della
tutto
a
reazione
chiedeva
si
voleva
che
comitati
consiglie
s' invocava
mente
aperta-
,
,
replica,un facente funzione
Czar più giovane, più obbedito,
Czar:
con
uno
Czar per grazia di popolo
Uno
maggior prestigio.
che
ormai
dello Czar
invece
per grazia d' Iddio
serviva
non
più a nulla. Lo deposizionedi Nicola,
czarismo
doveva
servire a creare
uno
insomma,
più
ai giusti e
fresco e popolare,più adatto
bisogni
copia,una
una
presenti,nel posto
che
non
con
amabile
far
la pace.
disfatta
—
la
uè
sapeva
delle
del
vecchio
imporsi
né
intelligenza
La
guerra
ambizioni
rivoluzione
del
col
con
vincer
182
la
Giappone
era
né
terrore
asiatiche
1904
diventato
czarismo
guerra
era
stata
della
stata
cedere
né
una
dinastia
una
mez-
dello
se
ne
più che non
parlasseprima e se
gl'impulsinon
ragionatidelle maggioranze potessero
anche
in regime anarchico, libero
ed
avere,
immediato
sfogo è certo che il pericoloscongiurato
colle giornate di marZQ
sarebbe
tornato
più
forte in quelle di luglio.
russi e d'altri luoghi non
I pacifisti
bero
dovrebdimenticare
che Nicola
II,dopo quattro anni
soli di regno,
ebbe, primo fra tutti i portatoridi
il coraggio di invitare
duzione
ricorona,
gli Stati a una
che
la pace
degli armamenti
preparasse
czar
universale.
La
circolare
Muravief
conte
mandò,
del
in
24
agosto 1898
che
dello Czar,
nome
a
il
tutti
di Russia, cominciava
con
gli ambasciatori
queste
Il mantenimento
della pace generaleed
parole:
eccessivi
una
possibileriduzione degliarmamenti
"
che
pesano
situazione
su
tutte
attuale, come
tendere
Da
le nazioni, si presenta,
l'ideale
gli sforzi
di
il
verso
ogni
vrebber
quale do-
governo
quella circolare,a dispetto delle
fuori
tedesche,
venne
tribunale
d'arbitrato
la conferenza
—
cose
che
dell'
hanno
nella
„.
ostilità
Aja
fatto
e
il
dere
ri-
che se fossero
ma
parecchiagente di spirito,
state
prese più sul serio dai popoli e dai governi
avessero
e
corrispostoa grandi correnti di volontà
forse risparmiatoall'Europa
preveggente avrebbero
mesi
d'orrore.
questi trentasette
fu quella un'idea
Forse
non
propria dello
Czar, forse le condizioni
specialidella Russia in
184
di internazionale
esigevanoquellaìnscenatura
idealismo
per altri calcoli d'imperialisme.
sarebbe
la
Nicola
II non
a
dispiaciuta
quel tempo
Ma
forse
della
Czar
gloriadi
avrebbe
territoriale,
di
bisogniurgentidi respiro
cristiana, senza
nazione
volontieri
accettata
del
amorosa
placatrice
la
forse la Russia, ultima
e
pace
la
parte
mondo.
imperialistatrascinò la
dette
alle stragidi Manciuria
Russia
ragione
che voleva
il predominio nell'orient
all'altra camarilla
:
prossimo invece che in quello estremo
ultima
sfatte
non
ragione della guerra presente. E le dile rivolte in Europa e
in Asia generarono
dalla sconfìtta della prima rivoluzione
la
è nata
si lega e
vittoria di questa. Tutto
s'incatena
in
Invece
camarilla
—
assurdità della storia.
questa tremenda
neanche
Nicola, di questa catena, non
era
anello
ma
—
semplice fiocco,un
un
famoso
fiocco
un
tanto
che
copriva coi suoi sboffi il
ferro di sotto.
Lui
fondamentali
partito,gl'istinti
del suo
popolo son rimasti glistessi
quelliche
timidamente
o
segretamente egliaveva
tato
rappresene
pomposo
—
nel
1898
lo
Nessuno
colonnello
rimpiange, oggi
Romanoff
Eppure
sfasciamento
1917.
e
la
storia
di
travature
qualcosaservivano
fuor
mandato
di moda
di
a
ha
del
•
un
ma
che
insegnato che
cesarismo
185
povero
domicilio
questi mesi
marce
—
ch'è
coatto.
questo
—
sempre
il
militare
a
lacro
simuaveva
12
una
funzione,
sua
servi, ufficiali
e
Lo
nemiche.
ai
servizio
quale
Russia
soldati,
razze
pagare
sempre
col
caro
e
un
meno
propria
apsangue
miglior
un
droni
pa-
diverse
miglior
sia avvenuto
non
meglio
troppo
pagar
del
coll'affogamento
finché
Ma
alla
dimostrava
si
faceva
e
e
insieme
faceva
czarismo
lo
della
teneva
siero.
pen-
assestamento
che
i
abbia
e
ne
sopperisca a quella funzione
le vergogne
c'è il
le crudeltà
e
vantaggi senza
che qualcuno volga il pensiero verso
la sciagurato
caso
rinchiuso
Ma
a
Tobolsk.
il colonnello
che
Romanoft,
comandava
vanta
fa, sia pur di nome
soltanto,a centono
milioni
di sudditi, si contenta
d'un cosacco
ora
poco
d'una
e
scacchiera.
che
lo compiangeva con
Tempo fa, a uno
parole coperte per la sua prigionia,
rispose: Ma
dacché
nato
stato
son
sono
quand'é che non
prigionie
"
?
„.
E'
gli sia
il discorso
uscito
più profondo
di bocca.
186
e
più giusto che
ALO
EDDIN
-
I.
Tra
le
in
intese
storia
novelle
d'Oriente
Europa
appena
Marco
da
nel
della
fatta
haschisch
da
derivare
maginazione
d'imtagna
Mon-
antiquario
quanto
ha
il
delle
del
come
dove
la
posto
metafore
all'erudizione
ogni
parola
o
comode
189
misterioso
di
tanto
assassino
bevitore
fluttuante
sul
Milione,
motivo
un
Haschischin
suo
Occidente
ricompare
essa
da
in
trentuno
altri
etimologici
ed
E
e
originale,
vocabolari
volta
prima
capitolo
Boiardo
brigantaggio
vien
la
per
Polo
ripresa
nei
ma
colpo
un
Veglio
"
meno
.
Raccontata
da
da
e
novella
è
non
del
quella
è
popolari
deformata
appena
—
„
forse
e
—
più
nel
e
di
nao
cafar-
sibili.
appren-
Veglio
aggiunto a quello
s'è
poco
del
primi
:
il
Ma
Nulla
è
è
tutto
vero,
della
Sylvestrede
e
dal
attirato
Nietzsche
simbolico
senso
scrissero, ai
ne
passato, Hammer
secolo
Sacys.(1)Soltanto
famoso
che
motto
suo
ha
permesso,
rato*
sfio-
prestigiosaleggenda.
può suggerire,oltre quel laconico
di libertà, altri significati.
essa
gramma
pro-
II.
La
e
storia
forse
senza
in
cima
una
a
del
imitazione
che
non
è
nota.
un
uomo
difficile
Paradiso
d'essere
concreto
giardino,chiuso
gli alberi più odoriferi
(1)
V.
I, Murrars.
XXIII.
E
Veglio
si
l'ediz. di
M.
Polo
curata
e
una
mile
facsi-
un
—
coranico
eguagliava l'originale
sterminato
uno
scalarsi
a
mussulmano
ribelle
un
fabbricato,
geniale,aveva
montagna
il merito
aveva
Alo-Eddin, forse
ma
presente. In
scevano
muraglioni,cre-
da
dell'Arabia, i fiori
H.
da
Yule
(London,
1903). In quest'ediz.il capit. sul Veglio è
anche
(Paris, Didot, 18^5).
quella di Panthier
trova
anche
nel
Novellino
Joinville.
190
e
nelle
memorie
il
Il
di
deravano
quale
e
che
stati
erano
diceva
loro
ubbidirlo
nel
tornare
meraviglioso eremo
Il
cacciati.
che
in
assoluta
di
uccidere
Veglio ricompariva
volevano
se
silenziosa
imprese
ubbidienza.
assaltare
di portare
lui
E
aggredire
,
a
dovevano
rientrare
,
e
dal
,
il bottino
di
mandava
cocheggiare
sac-
codeste
masnadiere.
portava
imparadisodel Veglio non
morire : bastava far morire glialtri e prenderli.
I giovanilavoravano
di lena
e
quelli che
non
eran
negli
presi dalla giustiziao ammazzati
azzuffamenti
riammessi, per qualchetempo, nel
eran
giardinoportentoso che serviva così da speranza
da premio.
e
Per
entrare
nel
III.
L' idea
poeticaed
Alo
-
di
Alo
-
Eddin
Chiavone
strilli
e
straordinariamente
encomiabile.
Eddin
non
è,
europeiche conosciamo,
e
è
e
Howard
Francatrippa e
come
e
i
come
volgari briganti
Mandrin
Pugacef
Guazzino
e
un
e
Rasine
192
e
Ma-
volgarecapobanda
E
di malandrini.
e
tagliaborse
superioreai brigantiideali immaginati
di
Cartouche
era
nelle
pur
let-
terature
al moralista
Boccaccio,
al romantico
Era
ed
—
rimasto
è
di
Alo
volle
per bocca
la morte,
vantes,
Cer-
Schiller.
il
—
del
rico
briganteli-
d' illusione, un
d' Iddio
rivale
là della
stribu
di-
ma
Iddio
:
in
mette,
pro-
un
profeti,
paradisodopo
ed egli lo proterra
mette
—
durante
concede
i santi,
come
essere,
dei suoi
al di
lo
e
unico
creatore
più pratico,un
senso
di
Mòor
del
Tacco
gioia.
Eddin
-
di
Ghinart
Rocco
Carlo
metafisico, un
e
Ghino
al burlone
europee:
la
vita,
questa
su
terra.
di Adamo
: il
Egli è il vendicatore
paradiso
bedienza
perduto è ritrovato. L'eden negato per una" disobvien restituito agliobbedienti.
Quello che
ì sognanti intravidero
in
che
forse non
esiste
e
parte dell'universo
nessuna
attuale
e
illusoria
concreto
sopra
un
vien
dal
reso,
punto
della
terra
Veglio,
;
oasi
d' immediate
cità.
apprezzabilifeliI poeti del mito hanno
fantasticato : il Veglio
realizza. Il vecchio
Dio dispettoso
dà il suo
dino
giardi delizie in premio all' innocenza,virtù passiva
e
il
in
suo
il
—
nuovo
Dio
della montagna
virtù
premio all'arditezza,
nobile
virile.
Che
differenza
da
Maometto
La
durata
è
soave
involontaria
concede
e
ma
c'è
poi tra il paradisopromesso
da
?
Alo
Eddin
e
quello costruito
il primo, dicono, sarà eterno
; questo
-
:
passeggero.
Ma
chi
vi dice
193
che
in
questa mede-
sima
eflfimerità
? Il
un
paradisomussulmano,
l' idea
comporta
non
i
sia nascosto
non
noia, alla fine. L'uomo
tutto
di eternità
canti,i banchetti
:
le donne
e
mento
insegna-
raro
fisico
e
anche
i profumi,
suale,
sen-
a
vengono
può sopportare a lungo
la felicità. Il piacere, colla ripetizione,
neanche
non
perde il sapore: la
è quasi più temibile
della
monotonia
beatitudine
di
quella dei tormenti.
Alo
misura
Eddin
e scompartiscela fornitura
delle sue
gioie: gì'intervalli tra un
soggiorno a
altro, occupati nella caccia degli uomini
un
e
-
dell'oro,servono
il desiderio.
un
fine conoscitore
Anche
allo
:
Il
chi fosse
Veglioera,
dell'anima
di cui
mezzo
di morte
simulacro
pensato
il
il gusto
rinfrescare
a
ai
oltre che
si serviva
nel
sorgere
far ri-
a
poeta,
umana.
era
designati
entrato
e
suo
dare
per
un
ingegnosoe ben
castello di giorno,
di
avrebbe
veglia e di coscienza, non
r impressione straordinaria
di quelli che
avuto
ad
si destavano
da un
tratto
un
lungo sopore
a
meraviglie.Ed era
giusto che
quelle luminose
le
col loro valore
gli Assassini
pagassero
fica
di quella mirie
spese di quella divina ospitalità
improvvisata.
di spartire
Invece
tra i propriseguaci
come
hanno
fatto i briganti
soldi e cenci sporchi
europei
di sangue. Alo
Eddin, spiritosuperioredi raffinata
tramutava
aristocrazia,
segretamente quellericchezze
in tanti prodigidi lusso
di piacere,ricompensa
e
stato
—
—
—
—
-
194
materiale
sempre
più elegantedi
ma
l'altre per
tutte
schiavi.
i suoi
IV.
Sì
dare
è
:
parolad'ordine
come
è
tutto
vero
dello
tempo,
immaginazione
non
poteva
questo
possente
e
sconfiggere
e
dei
tealtà
che
mettevano
ortodossi
come
la
fondava
la
forza
sul
sogno
un'illusione
nessun
delle
e
re
della
fica
bene-
sapeva
scienza
religioni.
soltanto
promesse
cedeva
conegli,più generoso,
fedeli
e
gli eran
caparre
effettive
condizione
e
sensibili. Gli
all'entrata
soggezione alle regole
piaceri finché
stesso
dell'anarchia
e
ridere
all'uomo
che
Nulla
egoistae personalei
tutta
poteva
felicità inverificabili:
agliuomini
porzionidi felicità
ai
di
solitario
davano
altri
:
delle regole e
legittimità
creatore
catturare
sentenza
potere
suo
codici, delle filosofie
Gli
di
quale
il
alla
leggi.Questo
d'una
il
e
credere
in vista
radicale
ben
poteva
riassunto, nello
—
scetticismo
suir
Eddin
-
l'infame
permesso
Un'uomo
conseguente.
delle
Alo
come
uomo
un
la vita
195
durava;
e
il
altri
nei
paradisi
la
rinunzia
Veglio
non
chiedeva,
cambio
che rischio
mano,
di
anzi
in
il
dogmi
suo
e
del
e
suo
paradiso a portata
obbedienza,
di cerimonie.
E
ma
nessuna
Alcorano, compendiato
vitù
schia-
nessuna
rinunzia
in quattro
proclamava agliuomini
impastoiati1'
dei pensierie degli atti.
196
di
atea
:
role,
pabertà
li-
TELL
GUGLIELMO
e
solo
andò
infecondo
e
in
nel
della
mano
che
bella
più
l'avrà, spero,
mandriano;
vezzoso
deferto
suo
dalla
universale
La
mela
e
quel
addentata
di Teli
la Svizzera
penna,
per
del
onore
maccata
am-
procurò la leggedella vitazion
grain seguito, un
mento
perfezionaceleste.
meccanica
ci
procacciò,ahimè,
ci abbia
tempo
in
tologia
mi-
ci
e,
della
che
della
creatura
l'ultima, infine, benché
caduta,
mirabile
giardino; l'altra
dato
ritengo nel
in
zera
la Svizdi
prosieguo
segreto ferreo
della
rispettarmi.
n.
Nella
Storia
dovrebbe
un
dei
Cretini
nelle librerie
mancare
riservato
cospicuo seggio è
balestriere
molto
che
si
forse
inabili
che
altro
nella
dei
raffigurodi già,bovino
sorta
sul cubo
di
ossuto
pensieri,mi
Ma
non
degliintelligenti
—
codesto
a
ma
trucco
un
fantasia.
negativa rivelatrice
verde
la sola
che
è
non
che
—
Guglielmo Teli.
si chiama
perdonerà per
anche
Celebri
come
valida
di
tarpano
Al
quale
ragione
cronisti,
il mito
è la
popolicodesto Teli che mi
pacchiano,col cappellino
della testona
chiusa
a
ogni
dà
V idea
200
d'un
eroe
da
fiera
e
di
del
campione
tiro
quel
con
segno
delle
le oche
vincere
infallibile per
a
allo
di
stato
cappelloin
arco
cuccagne,
arriva
spiritogrosso e tardo che non
profondità ironica del balivo che si
al cappello.Quando
un
d'un saluto
ridotto
suo
capire la
a
cima
—
contentava
è
monarca
a
palo
un
può pretenderee aspettar di meglio la libertà
che
dei popoli? E non
un
era
grandissimoonore
Perede
imperiale dei Cesari si degnasse governare
che
quelle tribù
a
del
mezzo
finito coU'obbedire
stessi, hanno
sé
donati
abban-
tangherimontagnoli che,
di
al
referendum,
per
plebiscito
tenza
dell'incompe-
?
Del
resto
anche
nel
del
dramma
suo
massimo
bella
una
figura,questo Teli,
glorificatore
gran
tano
la fa. Quando i suoi amici
non
più arditi 1' invia
complottar con loro per la liberazione del
vuol
con
ne
vaghe
paese non
sapere e li passa
nella
promesse;
trapassare il
erano
quasi
del
cuore
tutti
la vita
del
famosa
scena
amici
balivo
suoi
tiro
e
—
invece
lì intorno
si rassegna
—
di
ad
rischiare
ar-
del
della
figliolosopra la carta
sua
bravura; non
cogli altri, all' assemblea
va,
del Rùtli, vero
notturna
principioe fondamento
della libertà elvetica,e tutte
le sue
sistono
prodezzeconnell'ammazzare
agguato,
e
a
scacciare
nemico
tutta
il balivo
da
casa
della
l'enfiatezza democratica
201
sua
a
sua
tradimento, in
l'assassino
terra.
Ci
l'impera
del-
voleva
midell'ex-chirurgo
13
litare,inventore
di Posa
rusticale
del
brigante moralista,
di altre
e
strullo
di Teli
pose,
per
chese
mar-
quel
mettere
d'
centro
come
del
gedia.
tra-
una
.
Ili,
la fiacca
Né
la
poesia
vedo
dinanzi
della
sua
e
vo'
—
gli spaccasse
gli tien vece
tutto
alla libera
d'accanto
offesa
—
che
me
mallo
che
un
altro portatore d'arco
derno
meravigliosamentepiù modire il divino
Odisseo
il quale
in due
la grossa zucca
legnosa che
—
di
capo.
questo
Elvezia
di
per
voler
senza
la
mandò
armati
Borboni
sarà
quel
insieme
perchè
dai
volte
le
hanno
goffe litografie
degne appena
so
goffagginepagherei non
quanto
per
antico
servitori
di
mi
né
nelle
vederglisorger
E
Tutte
Schiller,
Rossini
piegare all' ammirazione
potuto
concepito animalone.
più
Federico
di Gioacchino
vigorosamusica
mai
di
quale
mancare
si chiama
di
rispetto
libera
punto
ap-
i suoi
come
figlioli
presso i re più illiberali d'Europa,
Parigia quellidi Napoli.Ma non
sempre
ricordare
nessuno
la Svizzera,
una
storica
appartatasi,colla
202
mela
rità
ve-
di
Teli, dalla
quasi
nulla
fu
grande artista, né
la
più gloriosachiesa
fondata
da
un
scienziati
L'unico
uomo
condannava
suo
gente
dopo
e
Gian
tisti
ar-
si è
saputa
ha
dato
questo
il
quale
non
che
Giacomo
che
paese
sue
Teli
freccie
sulla
morto
stravaganze
fungagliadei
ler,
Kel-
Haller, i suoi
che
universale
specie di Guglielmo
Ma
svizzera
Toeppffero
si
—
mota
crebbe
tiranni
e
l' effimera
lui
mele
di
la
paradossiste
fragiledelle
giacobinie
203
fu anche
invece
e
si
gognò
ver-
di lui
vergognava
i suoi libri. Rousseau
infilzare colle
tore,
grande scritgrande filosofo.
mediocrità.
valligiana
si chiama
del
Lavater
tutta
una
sopra
o
francese.
i suoi
alzare
nulla
riformata
scrittori si chiamano
:
un
un
I suoi
Boecklin
paese
civiltà. Né
questa
a
dato
ha
non
un
né
Perfino
civiltà europea
e
una
volle
tirannia.
sue
gliate
sba-
sanguigna
terroristi.
DON
CHISCIOTTE
Michele
marionetta
fa di
un
—
Don
letture, un
Don
Chisciotte
armato
puro,
e
innanzi
pazzo
che
i
dopo
di
vittima
sua
demenza
sua
tatrice,
imihanno
nati
cristianesimo
un
deriso, in odio alla
e
cattive
per
magnificato dalla
Chisciotte
—
di terrovecchio
dalla
più
e
adorare, mistica
potuto
bardata
Chisciotte
Don
discorsiva
un
metterci
per
lunga lunga
ossessione
saggezza
tutto
vita universale
gola
pagani battezzati per i quali la reè verità,la pigrizia
bontà,
saggezza, il comodo
il pane
e
companatico unica riconoscibile essenza
dei giorni.Ogni eterodosso
della leggevolgares'è
rivisto cavaliere e ha sentito sulle proprie spalle
In quellasaviezza
i pali che lo fiaccarono a terra.
di bene, videro
serena
d'antico, in quell'amore vano
ed
dei
eterna
riflesso di
un
morire
tutti
perchè miglioridi
Don
Socrate
Chisciotte
e
due
e
tutti
per
Cristo
che
—
vettero
do-
d'uomini
volere
gli uomini.
stato
era
di
martire
un
a
metà
:
strazi ceffate tratolto la vita. Ma
dimenti
gli avevan
ai suoi
toccati
come
e
disprezzigli eran
Sansone
modelli.
Finalmente
gli aveva
l'ignobile
non
spento
agguato
con
rinsavire
per
nel
morir
Ora
suo
tutto
che
„
in
ci
l'anima
e
lui
all'imbecillità
letto,più
questo
fu
l'arte, rivale
di
secco
uno
dei
della
del
mondo
pena
ape
prima.
tanti
ifatura,
questi trecent' anni. Anche
tradiva. E fu colpa nostra
208
campato
era
"
soavi inganni
ci
Don
se
non
recchiò
appasciotte
Chil'ab-
e
questo
segreto,
nella
d'armi
Bruti
dotta
è
non
e
simulata
pazzia è
sé
a
di
fianco.
la
Tutta
il fondo
per
turale
na-
realtà
era
e
è
natura
difficoltà
e
il motore,
dare
un
senza
sempre
il freno
e
sente
pre-
a
girar
tragicoe disperato.
preparato
lui
perchè
aver
crea
mento.
divertisolo
sa
nell'anima
posto
angosce.
fin dal
pazzo
fa sul serio.
non
e
1911
m'ero
aggiungevo
di vita è normalissima
Editoriale
casi
Si
dalle abitudini
uscire
è
non
avventura
Chisciotte
non
vera
questo
a
sereno
Egli può esser
del gioco né può
(1) In
sulla
Per
sua
Don
Studio
è pazzo
fabbricata.
e
per
stesso, pronto
veridiche
mente
nalmen
fi-
gare
Appartiene alla specie voldegliAmieti. Si finge pazzo. La
Inventa
Argamasilla.
lui
perchè sa d' esser
paure
veglie
apparso
Non
pazzo.
di
morte
segreto
un
tante
gioventù,è
che
e
(1).
stile di stravaganza
uno
Genio
fedele per
suo
come
involontario.
dei
di
me
Chisciotte
e
sua
a
dal
o
l'Assoluto, ha
chisciottesca
chiaro
Don
Dio
in punto
almeno
toccano
da
creati
gli esseri
tutti
Chisciotte,
Don
prima. Anche
visto
biamo
Lombardo
pag.
che
«?
la
(L'altra
134) ma non
di quell'
apparente
209
che
accorto
»
pazzia.
sua
Don
sciotte
Chi-
struttura
Metà.
Milano,
avevo
insistito
II.
Per
veder
Che
dei
semenza
va
creduto
tanti
da
tutti
colto
immaginare
libro
lo
Chisciotte
salvato.
diretti
di
ma
O
la
tutta
tutti
i
di
o
letteratura
L'accusa
di
ai
muovere
libri
Straordinaria
cominciò
Galateo
con
e
che
massima
le
riempì
—
è
in
bocca
accusa
Chisciotte
210
Don
di
o
nessuno
giudizi
con
—
le
e
è condannata.
dà
si
la
l'aria
glianza.
inverosimidi
colui
pastorali inverosimiglianze
il Don
Lo
romanzi
Cervantes
cavallereschi
pure
nep-
nel
tutto
contemporanea
parti più popolari; pastorale, teatro
somma,
in-
e,
genere.
soli
ironie
con
Cid
di
letterari,
generi
il
poteva
questo
dei
satira
parodie
con
dei
ricorrere
non
Prima
non
uno
manoscritti
di
la
da
ma
spirito equilibrato
line
la
c'è
era
dovette
Cervantes
un
di lui
dopo
dei
smentisce.
non
cavalleria
cui
a
detto
stato
Codesto
Lo
fu
che
è
distruggere
è
quanti
quello
a
Benengeli.
stesso
cavalleria
letterari
gemino
Hamete
davvero
momento.
un
trucchi
monco,
di
mistero
volume.
volesse
libri
ripetuto
e
del
Cervantes
doloroso
così
un
disfarsi
necessario
lui
bene
medesimo
che
della
d'in-
verosimili
la
tra
prima
parte del Don
la seconda
e
cavalleresco,
dramma
un
compose
tragichee boscherecce,
avventure
Chisciotte
finì la vita
che
e
che
rifatto,nei Trabajos de Persiles y Sidopo aver
glianze
gismunda, le intricate e navigatriciinverosimifantastici della bassa
dei romanzi
grecità.
Cervantes,
le vite
tutte
le azioni
d'arte
opera
come
—
fantasia, sapeva,
tura
na-
inverosimili
sono
che
le opere
e
è, per
spuntano
ghittosa
pelo d'acqua della rotonda palude nevantes,
Cerdi vivere.
dove
s'immagina ognuno
nello
d'
e
e
del
fuor
più
ogni
inverosimile
sua,
su
che
tutti sanno,
come
di gusto
uomo
libro
un
Don
stesso
Chisciotte, salva
di cavalleria
e
butta
non
e
difende
sul fuoco,
che quellinon
artista,
giustiziadi competente
dalla bellezza
giustificati
immaginazione (1).
con
l'
del-
dell' espressionee
di
realtà
come
egli, mettendo
la Spagna del milleseicento, pretendere
paragone
le saghe pafalsità inverosimili
di giudicarecome
ladine
Non
poteva
d' Armorica
e
e
il dodicesimo
questa discordanza
(1^«Tales
en
archivos
perpetuos
F.
fra le
de
»,
1911-1913.
8
arder
I, VII
211
quanto
que
a
noi
del
guardarse
merecian
(I,175) (Le
Madrid,
voli.).
cimo
fra il de-
meravigliecavalleresche
all'edizione
Rodriguez Marin.
nate
Per
secolo.
debieron
parentesi rimandano
da
dell' Ardenna
Don
ediciones
indicazioni
Quijote
de
la
fra
curata
Lectura,
e
sembri
quotidianità
le
nella
efifettivamente
decimosesto.
di
Chisciotte
Don
dottori
resto
chisciottani
nel
il cavalcatore
col biscaino.
totale
alle
fantasie
sue
i
sogni
esiste neppure
non
il loro
gusto
il baccelliere
e
modo
eh'
diceva
ed
buffone
sé
e
e
si
nella
i barcel-
e
adattare
in
capricciodell'hidalgo
credersi quel che veramente
fosse
loro
per
altro che
fanno
non
le
e
cose
egli potesse
savano
d'essere. Pen-
loro
eran
i servi
buffonate.
sue
conta
questo
al tempo
paese
e
storia
del
Anche
poco.
sia facile
volesse davvero
in
nome
d'
un
riferendosi
d'inverosimile
c'è
troppo
manchego perchè
Cervantes
romanzesco
fra
contrasto
ordinaria
al
che
di Ronzinante
possibileneppur
stato
o
parte i duchi
Ma
secolo
prima parte, col venterò
Chisciotte
trova
complici che
Don
prestano
delle
del
fin dalla
il curato,
seconda
alla
sarebbe
la vita
e
fine
grottesche
impossibili
oggi,nelle
prima uscita gendarmi
fermato
questo
romanzo:
lonesi
sarebbero
mulini
coi
l'incontro
Del
lui
a
fosse
non
le scampagnate
tutte
avrebbero
né
alla
Mancia
ordinate, e
terre
nostre
e
Quasi
forte che
più
suo
al
nella
persuadersi
sterminare
realismo
l'assurdo
eh' è, in
Chi pensa queparziale.
sto
della
è arrivato
non
all'intelligenza
neppure
di fargli
v'è speranza
lettera e non
ammetter
pure
nepd'altri sensi.
la probabilità
che vanno
coloro
Egualmente imbecilli son
fin dei
conti, saltuario
e
212
cercando
vedono
o
—
della
concetto
vita
maniera
in
del
e
certa
un
—
nella novella
mondo
cer-
Tipo di questi errori profondiper brama
vanesia
vecchia
profonditàè l'ormai
leggenda
vantìna.
di
il Don
che
Chisciotte
del
e
medioevale
tema
Il
il corpo.
l'ideale
riducono
sarebbe
sempre
contraddetto
dal
l'immondo
e
carne
:
Don
Chisciotte
rito,
spi-
servitore
Tutte
le
Chisciotte
si
asceta,
santo
compagni saggi,filistei,mondani.
filosofia nel
Supporre una
modo
più sicuro
queste
Don
lo
reale.
del
gurata
fi-
e
fra l'anima
contrasto
scarnificato
i suoi
;
rifatta
padrone
questa
a
pazzo
il
del
spiegazionimistiche
altre
e
la
ch'è
obeso
un'edizione
sia
falsarlo.
per
del
creature
Chisciotte
Don
libro
Ognuno può
adattarle
e
di
è
dersi
prena
bolo
sim-
delle
anche
quel che meglio gli piace
è il libro
parole.Ma in questo caso
più astratte
che presta i suoi nomi
al vagheggiatorespeculativo
—
dobbiamo
Noi
sìa per
sé
Don
una
lanterna
che
garba, per
lettera
Chisciotte
dove
cristiano
e
si
far lume
di
non
può
Don
il Don
altruìsta
che
quel che
prenderlo come
la candela
mettere
Chisciotte
Chisciotte
sarebbe
incarnazione
vedere
aglismarriti.
ci riuscirebbe
non
come
suprema
sforzarci
vuota
i mistici.
al libro, illuminandolo.
serve
accettando
Anche
della
che
costui
è
non
e
vederlo
non
necessario
dell'idealismo:
tanti
213
è
banale
come
gliono
voe
puro
per
non
sintere
di-
costituirlo
è
dipingono. Vuol
quel
dì-
sfare
i torti
tradizione
i deboli
difendere
e
nelle
consegnata
gesta dei
tale è la
È
cavalieri.
galleriadi modelli:
se
Amadigi fosse stato diverso, spietatoe infedele,
anch'eglisarebbe diverso (1).È vanitoso e superbo,
alla gloriaterrestre
di continuo
(2), aspira
pensa
ad
acquistimateriali, è capace d' invenzioni
(3).
imitatore,
un
Sancio
Né
buon
dinanzi
perchè
ha
può
senso
messo
esser
della
e
una
Don
di
credere) negli antichi
Don
Chicciotte,ed è
nella
trova
un
ideale
beni
sicuri
Don
ha
:
vero
un
(1) Migliaia d'esempi :
quejo del dolor,
dantes
quejarse
ella
ea
de
porque
herìda
lizzarlo,
quando arriva a readimostra
più innamorato
Sancio
ogni
più curioso
uno
es
no
e
»
dado
a
alguna, aunque
leido
convenia
en
sus
y
antitesi
:
«
si
no
los caballeros
se
les
del
me
an-
salgan las
I, Vili
«
que
l'unico
In fondo
(I,195-96).
(2) I, I (I, 59); I, V (I, 138); II, V
XXXIX
(VII,47), ecc.
(3) A proposito della grotta di Montesino
dijo que él la habia inventado
;
(Cervantes)
tripas por
padrone
suo
distante dai suoi
della ricchezza.
e
crede
e
sogno
libro
del
(o finge
difficile. Sancio
del
immensamente
giustiziache
pazzo
più
del
credente
Sancio
ma
crescente
neir ìsola, si
della
fede
più
crede
cavalieri
venerazione
terrestre
è
Chisciotte
di
in
Sancio
materia.
Chisciotte.
rappresentante
a
cuadraba
historias
».
bien
con
II, XXIV
214
las
(V, 57); II,
dice
por
aventuras
(VI, 116-17).
Hamete
parecerle
que
habia
Tolta
libro
questa
la storia
rimane
viaggio. Questo
Chisciotte
e
borra
che
dei
schema
guarnisce
due
del
più popolari
I libri
Perchè
del
grande
giudiziofinale
d'uomini
v'è
non
il Don
più profondi
di
Persiane, Faust, Anime
libro
ogni
un
viaggi.
eppoi Gulliver,
L'Odissea, l'Eneide, la Commedia
Morte.
ch'è
—
racconti
sono
Robinson, Sindbad, Lettere
gonfiail
viaggio lega
ai libri d'umanità.
insieme
erranti
e
e
per
forma
è
un
timido
ticipo
an-
giudicareogni qualità
che
s'adatti
meglio
del
L'uomo
viaggio.Viaggio : diversità,possibilità.
fu raffigurato
mille
stesso
volte come
pellegrino
—
meta
pellegrinoche
un
ha
per
sacco
la
colpa e
per
la morte.
IV.
In
mobile
quadro di giudizio totale
e
caprai e religiosi,mulattieri
degliuomini
duchi, zappaterra e gentiluomini,locandieri e amorosi,
c'è un
col
vecchio
brigantie baccellieri
questo
—
—
suo
segreto:
azione.
scorgere.
Non
Qua
un
caso
una
psicologia,
furbo, il vecchio, da
tanto
e
di
là
si tradisce. I tratti
216
truffa
non
in
farsi
dominanti
del
gioco saltan
suo
del
trame
falsario
velo
dalle
fuori
lampi,in piena
a
vengono,
parole;le
sue
luce.
Chisciotte
Don
ha
che
la
offre
che
senza
di
la
di
lettere
punto
strada
e
ciale,
provin-
mascherata
pisce
d'esperienzaca-
e
di
in bianco
finzione
la
non
esistenza.
sua
di liberazione,che
innocua
pazzia.
Un
po'
sul serio
tale che
chi
intacca
non
vuol
vivere
aspettid'una
limiti d'una
Se
po' per
la fede
senza
dedicarsi
celata
il puro
fosse
chi
senza
non
avrebbe
d'
nome
(altro
Umile
uscire
rimediare
patisce,
217
cristiano
dai
cero
sinsogno
bi-
cavalleresca. Potrebbe
al Povero
lancione.
e
potrebbe, anche
a
uscire
evangelicasenza
imitazione.
indispensabile
e
lui,
come
prende gli
anzi
e
milizia
Dio
s' improvvisa
cattolica, necessaria
urti,
quella camufifatura
a
chiasso
letteraria
e
immaginano gliingenui
di
senza
un
nobile
Chisciotte
Don
che
e
Pazzia
matto.
a
donne
sue
una
trampolino
un
potrà cambiare
Non
vede, come
di
colorita
di
rischi. Uomo
senza
appresa
traccia
le
vita
sfoghinella caccia e
darsi un
po' di bel
nei
grandi romanzi
scarsi
trovato
cavalleria
La
tempo.
la
l'uggisce
vita compressa
sua
lettura, gli pesa. Vuol
nella
gli
dignitosofra
la
Tutta
curato.
dell' usuale.
stanco
fin di carriera
gli scettici a
casalingadi povero
Come
il
1' uomo
è
come
i
Iddio)
sacrificati
cedersi
d'Argamasilla,conl'ingiustizie,
riem-
14
vece
semplicidi passione risuscitante. Ini cavalieri erranti potrebbe imitare
d'imitare
pire i
Cuori
modello
un
presero
grandi
Gesù
palme
ed
Cola
piedi,è
romani
fin
più
un
e
si
:
propose
nelle
piaghe
Don
vero
sciotte.
Chi-
l'anima
d'esser
sogna
lui
riusciti
son
si riscalda
che
Rienzo,
fatti dei
leggere i
d'una
ai
di
imitarlo
di
prima
che
Francesco,
volle
e
fatto
nell'imitazione
e
infelici. San
e
d'imitare
alle
l'hanno
salvatori. Altri
i santi
a
console
altro Don
Chisciotte:
è un
repubblica,
Molti
ma
grandi,
più sventurato
più autentico.
esaltati dinanzi
come
agliesempi
questi,si sono
dei
nuova
hanno
passatie
splendentianche
Ma
Un
:
un
tono
anima
Ma
di
e
forza per sempre,
sconfitti.
è
modesto
più
dilettante.
e
qualcosadi sincero
guerriero, d'avventuriero, di
ciarlatano
velleità
benefattore.
dare
se
Chisciotte
Don
artista, un
dentro
dato
tutto
:
con
fior
a
ai discorsi
di
e
una
pazzia è, vista
immaginato per correre
da
pelle, tanto
per
alla
giustificazione
sortita.
La
ben
in
di
sua
il mondo
pretesto
un
mettersi
e
impicci variati e rimediabili. C'è anche un po'
masochismo
spiritualee corporale:la voglia
confusa
di
conseguenze
ritrovarsi
a
gravi.La
aristocratico
a
vicino,
:
repentaglio
non
disastri
sua
lo
e
stessa
ripara dal
può
218
toccarne
ma
maschera
mettersi
combattere
con
senza
^i paladino
troppo
villani
fin dal
sa
eppure
Se
conviene.
darsi
vuol
Chisciotte
Don
alla bella
esporsialla
quelliche
quasi
perchè gli
potrebbe
non
pazzo
vagabondare all'aria libera,
Avrebbe
delle
dell' imprevisto.
vita,
corrente
immediate,
sanzioni
far
apparirpazzo
fosse creduto
non
da
avrà
villani.
forza, con
per
sempre,
che
primo
troverebbe
non
incontra
né
né,
scuse
scuse
come
presso
spesso
gli
complicitàper i suoi divertimenti.
sciotte
ChiTutto
spiega perché la pazzia di Don
mai
ci appare
né grave né tragica.Se
non
fosse vera
seria pazzia vi sarebbe
e
ogni volta, a
dura
ogni batosta, a ogni batter di capo nella cosa
accade
utile
,
reale, una
reazione,
ogni
volta
che
nell'ordinario
ride
che
s'è
lui
dolore,
i fatti
o
senza
del
strappo.
uno
gli uomini
lo
Chisciotte
sbagliatoDon
Si ricrede
calmo.
un
subito, si rassegna,
si
suadono
per-
rimane
ricolloca
troppo rincrescimento.
finto erjrore
vece
In-
A
volte
negli altri casi
ha pronta la scappatoiasemplicista
tori
degli incantache lo perseguitano,
frottola buona
per Sancio
che dapprima ci crede eppoi finisce col servirsene,
il padrone, quando l'obbliga
rivolgendolacontro
vedere
nelle contadine
sul ciuco
a
tante
pesse
princisulle chineé
(1).
(1)
tre»
«
stesso
Yo
no
labradoras
veo,
sobre
Sancho
tres
—
dijo don
borricos
219
—
».
Quijote
—
II, x (V. 188).
Ogni
ritorno
strazio. Un
pazzo
affanni
ed
la
lunga
sa
si
non
rotte
vedersi
a
Don
così
Chisciotte,
si duole
e
soltanto
dei lividi,inconvenienti
e
della
pigliaa gabbo conoscenti e
Accetta
rattrista, non
patisce.
la
con
spicciola
moneta
Ma
avrebbe
e
le sconfitte
naturalezza
costole
le mille morti
contraddetto.
senza
smentite
tante
a
è
vero
convinto
eroe
angoscie dinanzi
ostinatamente
al
Chisciotte
serio, un
Soffrirebbe
materia.
che
di Don
con
delle
inevitabili,
le
quale paga
nosciuti,
sco-
l'insoli
del-
spese
passatempo.
Chisciotte
Don
Sancio
e
sé
su
è
di ridere. Scherza
capace
Ha
stesso.
l'animo
su
cato.
libero, distac-
paroladella macchinazione
mitabile
fino al dolore iniriesce a fingere
piacevolee non
Fa ridere perchè lui stesso
non
sa
gere.
pianConosce
Non
è
l'ultima
una
questa verità finora
che
tutto
rileggersi
Nel
Don
Chi
calunnia.
segreta
il libro
v'è
Chisciotte
traviati
dalle
220
vuol
non
con
un
le
deve
animo
centro
bestialità
di
prove
far
altro
diffidente.
che
i
correnti
mentatori
comnon
hanno
visto
centro
è
la
la
desolate
a
nella
fino al
nunzia
an-
torno,
ri-
suo
si
Il furbo
gloriadi Dulcinea.
al semplice: incastra
una
pazzia confessa
più vasta pazzia simulata.
onore
a
scopre
alle
mezzo
Chisciotte
il pazzo
farà
che
Sancio
in
Don
montagna
Questo
Sierra Morena.
della
Arrivati
scena.
della
sassaie
di tutto.
la chiave
pazzìa procurata
ricordano
Tutti
dà
che
e
e
Comincia
imitazione
—
col
dichiarare
ma
imitazione
il
metodo
suo
calcolata,
la
—
cioè
non
''
:
quiero imitar a
pericolosa
Amadis, haciende
aqui del desesperado, del sanel vaimitar
dio y del furioso, por
juntamente
liente Don
Roldàn...
Orlando
Però, con giudizio:
era
Y, puesto que yo no pienso
troppo furioso.
faticosa
troppo
e
„.
"
imitar
Roldàn...
a
locuras
parte por
esenciales
mas
E
conclude
„.
propositolucido
suo
basta
que
vuelvas
tu
il pazzo
non
si
del
; se
sarà
sentirò
segreto di
(1) I, XXV
Don
la coscienza
con
loco
soy
buona
io
che
he
mi
del
de
ser
(1).Se
„
pazzo
davvero
darebbe.
Non
riconoscimento
più esplicito
Chisciotte:
(II,290-291).
221
sa
di
non
la
di fare
smetterò
diventerò
il dolore
potrebbe desiderare
bosquejo,
pareciereset
la respuesta
con
contraria
più
el
me
que
Loco
"
:
risposta,
aggiunge, sarà
e
las
las
todas
en
haré
hizo, dijo y penso,
que
mejor pudiere,en
comò
parte,
esser
vuol
ma
pazzo
non
fare
che
saranno
di
in
mattesco
all' ordinaria
sovrapposto
gli altri
casi
sati,
confes-
non
regola.
sua
In
zie
paz-
pazzie famose.
sodio
questo punto, per un epi-
mattìa, è, in tutti
la
queste
e
pazzo
imitazioni
Quel ch'egliconfessa
volutamente
da
cose
medesime
queste
pagine
è
anche
la teoria
delle
più profonde del libro,
Sancio che
senza
causa
e ragione.A
dell'impazzire
gli chiede perchè vuol far tanta penitenzamentre
Dulcinea
non
gli ha fatto nulla che la giustifichi
Don
Chisciotte
Ahi
està el punto
risponde:
y
la fineza de mi
esa
es
negocio; que volverse loco
caballero
andante
ni grado ni graun
con
causa,
propria,
sua
una
"
cias ; el
Le
e
che
Dulcinea
(1) ma
a
Sancio
che
perfettaha
(1)
villana
donna
ironia,
es
che
a
mi
media
com-
esempio,chi è
fermarsi
a
quella
scelto,per raffinata
pensiero. Egli spiega a
suo
y
in
esservi
pensar
hcrmosa
che
per adattarsi alla
ha
l'ultima
preso
ogni
a
trasformazione
vuol
potendo
non
«Bastarne
Lorenzo
del
pazzo
benissimo, ad
eglinon
sudata
e
si ritrovano
della
subire
Sa
ocasion...
posizione di
sua
vera
cosciente
recita.
sin
„.
causa
reali debbon
cose
dunza
senza
Egli è
passo.
grossa
desatinar
en
riprove di questa
volontario
le
està
ioque
di
y
honesta
222
tutte
creer
que
»
donna
natura
per
la buena
I, XXV
meglio
de
Al-
(II,311).
le
cose
tutti
come
castello
ma
catinella
è
sembra
l'osteria
gli sembra
e
riconosce
di
barbiere
osteria
vera
Mambrino
e
aglialtri perchè
che
l'elmo
che
ma
nessuno
a
più
non
di
tale
voglia
venga
11 suo
che doveva
segnare
inrubargliela,
principio
la giuntura della sua
finzione
nello
e
il solo principio
eflfettivastesso
tempo racchiude
il libro
idealistico di tutto
che
è
mente
gli
in questo modo
né
né
sono
oggettidi per sé non
in queir altro ma
diversi
come
sono
gli uomini
di
—
—
sanno
e
credere
potrebbe esser
anticipatadi
definito
secoli
che
meno
sulle teorie
Questa
veduta
quotidianasaggezza
ritardo
sia in
non
di
stema
si-
suo
volontà
"
una
11
di
secoli sulle teorie pragmatiste,
tre
„
a
vederli.
diversamente
possono
di
venti
Protagora.
spiegafinalmente
di Don
la visibile
Chisciotte, Tutti
e
quanti
meraviglianodel giudiziodei suoi discorsi quando
e' entrano
non
gliaffari cavallereschi ; tutti quanti
si
lo chiamano
"
un
lo
e
ritengono un
E alla fine
loco cuerdo
„,
sincero
un' altra volta, di
confessa,
senza
parere,
"
cuerdo
loco
o
„
eglistesso
non
d'aver
esser
proclama,
E
pazzo.
di
inventato
non
sana
pianta la fantasmagoriameravigliosadella caverna
dal mondo
di Montesino
? Fin da quando egliesce
sotterraneo
ed
Sancio
egli,dal duca,
Credi
alla
stesso
fa
un
mia
dubita
patto
della
sua
cinico
veridicità
collo
storia di Montesino
224
diero;
scue
io
crederò
alla
sfacciata
è
zione
(1).Ma l'invensione
palese e la confes-
che
era
Chisciotte
cielo
d'allora
fin
implicitanon
(2).
Don
del
storia
tua
ha
non
conferma
una
perflua
su-
reggersi nella
saputo
simulazione
zione
perfettae queste crepe nella recitarinforzo
dapno un
perta;
scodoppio alla nostra
sul serio
il suo
eglinon
prendeva tanto
Don
Chisciotte
gioco da giocarlotroppo serrato.
finto pazzo
è un
che si tradisce
nell' allegria.
La
la sua
sua
tranquillità,
arguzia depongono contro
di
lui:
può
v'è
non
dramma
dramma
essere
scherza
—
nella
dove
i
ma
e' è
non
vita.
sua
Non
ci
serietà. Don
pazzi veri
sciotte
Chi-
scherzano.
non
VI.
La
Chisciotte
profondità di Don
perchè
del
qualcosadi profondo in questo burlador
c'è
—
la Mancha
(1)
habéis
lo que
«
Sancho,
visto
vi
sta
—
en
en
la
pues
el cielo
cucca
altre
in
vos
yo
de
cose.
queréis
quiero
se
que
que
vos
Montesi^os. Y
II, XLI
(VU, 92).
(VI, 151).
(2) II, XXV
225
os
crea
me
no
os
lo que
creàis
a
digo
mas
mi
»
I
procedimenti di
e
moderna
arte
i
simbolismo
e
Don
Chisciotte
mazione
defor-
—
l'
quelli stessi delche trascende
un
significato
fin qui veduti
in
quella
son
—
hanno
contrasti
superficiali
grottesca epopea.
La
deformazione
volontaria
principionell'idealismo
suo
oramai
delle
arbitrario
il carattere
come
ha
cose
ed
il
nosciuta
rico-
è
d'ogni creazione.
Vedere
quel che si vuol vedere
rappresentare
soltanto quel che si scegliee quel che si sceglie
secondo
cambiarlo, esagerarlo,
le necessità
impiccolirlo,
interne
dell'operaeh' è creazione e perciò
atto
—
di
permanente
questo
senso,
è
volontà.
artista
un
Don
artista nella
—
d'originiletterarie,ma
quanto
È infine
I
suoi
simbolista
un
e
false
obbediscono
la scoperta d'una
alla lettera, come
invisibile, conclusione
Si
di visione
mulini
:
le pecore,
gigantiladroni
le catinelle
;
elmi
;
le
signore innamorate
i
galeottischiavi
noti
fra
per
innocenti.
226
;
zioni
attribu-
sue
vanno
prese
corrispondenza
suo
questi
lui, son
le puttane
; le
liti
giudizio
contadine
cismo.
scetti-
finti
rori
er-
soldati ; i
l'osterie castelli ;
cavalieri
serve
Le
rico.
satia
un
del
necessaria
guardino i più
a
matte
e
derno.
mo-
simbolista
un
coordinati
e
son
piano prestabilito
sarcastico sulla vita degliuomini.
apparentemente
vita per
artista
vero
volontari
errori
Chisciotte, in
gli
osti
donzelle
;
beatrici;
alla
sua
causali
sono
ma
critica
i castelli dei
dove
i
e
lui, i soldati
secondo
;
mente
ch'egliattribuisce maliziosapazziaper non
compromettersi non
una
scienza
conell'hidalgo,
scoprono,
del mondo.
In realtà,
spregiudicata
scambi
Questi
son
signori
mulini
che
immaginazioni
che
in
incognito,più
fame
per
di
scopo
di furto
società
contadina
vento
di ladrocin
e
le
;
gini
ver-
prostitute
son
che
danno
si
d'abbraccio
di
schietta
ignorantema
1' ispiratrice
purissima
sciupata può essere
che
genio che sappia vederla ; e i condannati
non
d'un
s'incontrano
più
cello
ma-
rate
masche-
vivon
più degne
son
una
locande
son
dell'altre
viziose
serve
signore;
tante
e
le
;
a
nella
s' incontrano
al
colla servitù;
l'ospitalità
bisogna pagare
gigantisono
condotte
pecore
le strade
per
in
catena
degliaguzzini che
innocenti
esser
posson
li trascinano
alla
galera.
Queste identificazioni volute
che
i
per
intravedere
quel
diversi
son
che
lontani
e
Chisciotte
Don
alla fine conosciuti
:
tutti
come
e
non
ebbe
quale speciedi
quelli che
altra
scelta fra odiarli
loro. Preferì, eroe
d'esser
rider
fiacco, ridere
cavaliere
la
sua
vendetta
siam
aveva
sanno,
circondati,
o
il divertirsi
e
burlarsi.
E
di
ventò
in-
perchè gli altri,pensando
di lui, gli servissero
fu
simili
degli
li
,
alla fine, da
seri
es-
ci fanno
pensasse
riflettuto nella solitudine
Aveva
uomini.
più
tra
pensate
e
di trastullo, la
sua
sulla vita. Vendetta
227
zione
finriu-
scita
perchè
Chisciotte
—
rimasta
nato
era
prima
Fra
spirito.
me
oscura
per
secondo
e
fino
essermi
a
noi.
Don
timo
fratello fin all'ul-
la lettera,ora
lui c'intendiamo.
223
Ma
secondo
lo
DON
FERRANTE
di
signorirapaci,il punito e
anche, per giunta e buonamano,
paio
sposa.
E
tengo l'ottimo
mi
Don
Ferrante
è
gioventù, cinque
sulle cime
ricoverato
del
colla
lo
di Don
uomo
donne
alla
Ferrante.
peramento
tem-
caldo
donna
sua
la
e
sposo
s'era
della
tilizio
nel forcontemplazione,
studio, rispettato
suo
glie,
perfindalla moquale non
degnavasi neppur discutere,
abbaiare.
nonché
convertito,e
un
spirito
superiore,
Dopo aver dato, nel
uno
aristocratico.
della
il
E
de' libri
non
solite, e
solide,
datosi alla dolce
s'era
terrestri. Simile
concrete
al
soltanto
curato
e
domestichezza
delle
scienze
giovevoli,ordinarie
sublime
di
Vathek
e
Beckford
qui n'existent
era
gli
passione massima
per
pas,,. La sua
oggettiaerei, celesti,invisibili e impalpabili;per
r astrologia,
conoscenza
;
degliinflussi inconcepibili
"
il voulut
per
tout
savoir
dei
la metafisica, conoscenza
la
per
la
magìa,
la scienza
per
disinteressato, si concede
servono
a
sciocchezze
dei
un' entità
a
Ferrante, puro
Don
pibili,
inconce-
concepib
poteriincavalleresca, legiferascienza
intorno
sottigliezze
di
òoncetti
delle
scienza
politica,
inconcepibili
; per
zione
Ics sciences
méme
minabile.
indeter-
campione del
ai saperiche
siero
pennon
nulla.
Eppure
nei
pochi giudiziche
l'avara invidia
del Manzoni,
e
quanto
quanta modestia
Aristotile,ad esempio, die
232
di
lui ci
serva
con-
quanta prudenza,
spiritosogiudizio!di
aveva
scelto
come
suo
unico,
autore
del
fuggendo gli ondeggiamentimalsani
che
diceva
dubbio,
il filosofo
; è
fare
e
soltanto
antichi
son
diventano
moderni
del
tempo,
Ferrante,
sempre
l'essenza,
altri :
le
sul
loro
moderni
subito
dei
classici:
son
Don
pure
filosofia, che
di
ragionando
dissimi
gran-
al difuori
sono
"
del
cose
mondo,
chiare,
tanto
mente
vera-
„.
fosse
senza
—
che
—
con
ammiratore
recente
un
credono
di risolvere
dozzina
una
malizia, tutti i misteri
di
di
in
Don
un
]^er-
leno,
battiba-
parole imbussolate
del
mondo,
la
e
Dichiarazione
potrebbe credere
profondamente filosofica e che vorrei
meditata
filosofi
anche da quei moderni
escludere
si
grandissimi
Diceva
eterni.
non
i
e
; i
si
quanto
rante
derno
mo-
che
sentenza
ai mediocri
intorno
anche
sono
cose
né
tichità
questionisuU' anrispettivovalore
gli universali, l'anima
delle
natura
antico
né
Giustissima
modernità
si posson
è
non
„.
potrebbe ripetereper
e
"
dell'
con
essere
e
dell'universo.
i giudizidel nosono
stro
Egualmente ammirabili
sui politici.
Quand'egli afferma che il Macchiavelli è mariolo
sì ma
profondo,in quel ma
c'è nascosta
un'osservazione
importantissima: che
i birbanti sono,
cioè di
quasi sempre, superficiali,
poca riflessione che se meglio sapessero ragionare
"
,.
vedrebbero
che
non
conviene,
tutto
fare
sommato
i ribaldi.
E
quando aggiunge,parlando del Boterò,
233
"
ga15
lantuomo
sì
abbiamo
acuto
ma
il contrappeso
„
dell'altro giudizio.
Don
Ferrante
l'integramento
vuol significare
che i galantuomini,in generale,
8on
; tanto
troppo semplicio addirittura gruUerelli
si fanno
che
vero
imbrogliare e vincere molto
o
dai farabutti.
spesso
II.
la teorica
fondamentale
inestimabile
ammirabile
Ma
la mia
sulla
quale riposa
ammirazione
per
glidà un posto
e
onorevole,nella storia del pensieroumano
suo,
è la prima che ci riferisce il Manzoni
minciai
quando codi studio,non
di lui
Uomo
a discorrer
gli
né ubbidire
". Queste poche
piaceva ne comandare
Don
che
Ferrante, quella massima
"
sembrano
parole,che
e
malotico,
il
d'un
motto
uomo
l'estratto distillato della
son
casoso
saviezza
pratica,l'infallibile elisire della felicità umana,
formula
stupenda della libertà perfetta.
Che
metterà
nessuno
negherà
che
umiliante
e
Chi
sia neccessario
ubbidire
sia
una
in
ma
dura
si dichiara
234
e
e
seccante
amaramente
si sente
vile
ci-
si
neppure
infinitamente
cosa
qualchevolta
ubbidisce
dubbio
nel consorzio
la
inferiore
e
atroce.
a
chi
La
comanda, debole, legato,obbligato.
più nulla,
conta
non
vuol
vale
ragione non
e
se
dell'ubbidienza,deve
la pesantezza
temperare
zioso.
col pensierosileno sfogarsi
all'inganno
abbassarsi
Su
la su^
volontà
sua
che
tanto
gli uomini
tutti
questo punto
di ubbidire
cerca
ognuno
detta
può e gran parte della così
politica consiste nel diminuire
do
d'accor-
son
che
meno
•'
evoluzione
l'obbedienza
de'
„
il
soggettie^nelcrescere
E
ci
qui
e
Don
qui
libero
:
ch'io
chi
anche
il capo.
sappia
—
che
e
ci dà
paradosso.Chi
mandano.
quelliche comiserabile
mini,
degli uo-
scoperta
l'
alpreferibile
più felice o più
il sottoposto è
se
la chiave
servo,
di questo apparente
altri
togliead
'
scoperta
ancora
non
—
di
aforistica
è
è
non
legge morale
una
di
non
comanda
ubbidisce
C'è
la
soccorre
di chi
schiavo
l'errore
11 domandare
Ferrante.
ubbidire
sta
numero
bene
un
lo
quistatori
toglie,nel tempo stesso, anche a sé. I popoli conad esempio, che tolgono la libertà agli
altri
popoli.,debbono,
adattarsi
cadono,
un
a
come
la libertà
dai
è
più
strettissima
una
spesso
Chi
Cesare.
o
per
è
vita. Chi
succede,
sotto
altri
diventa
rapine e strozzinaggi,
235
paure,
avido
o
dalle
ricchezze,
e
avaro,
di
perde
vita che
una
le
non
la tirannia
la vita
cioè
trascorre
togliead
conquiste
disciplina
quando
togliead un uomo
perseguitatodalle
rimorsi;
le
mantenere
dette,
vennon
con
cade
cioè
in
dall'oro
e
Chi
inaspritadall'incontentabilità
miseria
una
che
togliead
sj^eso, è
non
altri l'amore
sfuggito,odiato,
senza
come
se
ad
viene
zato,
disprez-
essere
si condanna
cioè
fosse.
non
vivere
a
amore.
Altri
esempi
e
avrei
pronti, ma
dell'ubbidire
è
i
tra
Chi
mandare
quello del comeglio persuasivi.
perde, in quel
togliead altri la libertà
è schiavo
punto, la propria. Difatti chi comanda
le
de' propri ordini e dei suoi
subordinati.
Ha
non
maggiori responsabilità,
può né dire né fare
ciò che glipiacerebbe.E' forzato
a
sorvegliarei
il loro ocontrollare
suoi dipendentie soggetti,
a
perato, a guardarsi da' loro inganni, a castigare
le loro
a
mancanze,
l'aflFezione
nascondere
o
dulgenze
l'in-
essi. E'
legato
potrebbe avere
per
dalle sue
stesse
leggi:non
colo,
può, senza
grave periosservarle
dare
il cattivo
né
esempio di non
lasciar di vegliarea che siano eseguite.
ne
ha per lo meno
Chi ubbidisce
non
l'obbligo
che
e
la fatica
comanda
della
è
scelta
eleggereil meglio
e
corre
il rischio
assaltato
è
si
sua
talmente
può
chiamare
a
é
di
non
vedersi
forse
decisione;
di
non
averlo
disubbidito, odiato
patto
maggiore
schiavi.
236
saputo
saputo ordinare
agitata e malsicura
nessun
chi
ma
aver
servi. Insomma
stessi
occupata
schiavitù
medesimi
o
di
dai suoi
dubbio
in
spesso
della
e
di
la
sua
che
libero;
vita
non
anzi
quella de'
e
la
suoi
l'ideale più alto, per colui
perfetto,
ch'è arrivato
a
capire gli altri e sé stesso, è di
non
aver
padroni sopra di sé. Libero di fare quel
dalla
libero
l'interesse
che gli dice il cuore
e
e
di
necessità
e
tiranneggiare i suoi
sagrificare
Lo
stato
^
simili.
E
ma
questo
anche
de'
desiderose
popoli e
in
sempre
guerra
mondo
che
sarebbe
starebbero
non
di
e
glistati
sta
que-
conturbando
possibilené
né
stata
fosse
Ferrante
tutti
e
natori.
domi-
e
il
bile.
pensa-
strofe
dopo la fine di questa catapredicareper tutti i paesi il verbo
se
e
un
creare,
occorre,
partito
ritengo che
dovremo
di
Don
di
Ferrantisti,di
Ferrante
meglio
uomini
convinti, 'cioè, che
che
studiar filosofìa che sbuzz 'irsi,
del
o
Don
di
decimando
sta
e
tanta
politici
arrosti
meno
subbuglio dominati
e
gli uomini
.
non
E
e
il programma
tutti
nazioni
altre ci sarebbe
ad
terra
degliindividui
ci fossero
non
guerreschi
sospetto
Se
quello di
se
comandare
di
assassinamenti
meno
soltanto
vero
infelicità sulla
meno
e
è
non
siamo
poco
possedendo il molto,
miserabile
e
triste
-ricchi
più
che
a
vai
tarci
conten-
desiderando
che lo
forma
di
é una
spadroneggiare
schiavitù quasipeggio
dell'ubbidire.
Non
il mondo
è
si creda
debba
necessario
che
andare
senza
a
nessuno
catafascio.
perchè gli uomini
237
a
sono
comandare
Il
comando
sciocchi
e
bricconi,il che, secondo
medesima.
cosa
Don
fossero
Quando
il loro
Ferrante,è quasi la
interesse
vero
arrivati
ognuno
a
dere
inten-
farebbe
la
bisogno di ordini, di costrizioni e
d'atti imperativie i disgraziati
che
ubbidiscono
farebbero
più volentieri quelloche hanno da fare,
si sentirebbero
addosso
le minaccie
perchè non
che
comandano
degliaguzzinie i disgraziati
rebbero
saliberati dalla superbiosalor prigionia.È
un
sogno, lo so anch'io, è un
sogno che potrebbe
parte
sua
senza
soltanto
avverarsi
che
umana
Ma
a
forza
po'
un
metamorfosi
una
somigliassea
gliuomini
soltanto
hanno
con
di
rovesciamento.
un
arrivati
sono
sogni
sollevato
dell'anima
e
il
meglio
sognando
verso
solamente
la loro
inferma
doppia
liberazione
e
infelice
natura.
La
salvezza
dall'eroe
a
e
Don
è
nella
manzoniano.
Ferrante
o
saranno
infelici.
238
Gli
uomini
tata
addi-
daranno
per sempre
gione
ra-
schiavi
È
mia
l'ho
Io
da
credo
d'altri
o
un
l'idea
tempo
gran
Che
seguente?
che
quel
e,
importa?
la
preme,
vera.
cosiddetta
La
nella
Rinascita
"
quale
—
si
„
videro
due
morti
molti
risuscitare
dei
vivi
—
Quindici
secoli
le
tra
cause,
della
che
dell'Era
anche
tra
Classica,
Cultura
Ventuno
alla
gli
sarà
effetti,
stata
Rinascita
dovuta
sarà
che
Volgare
dei
alla
una
secoli
ebbe
la
perta
sco-
lezza
piccoVenti
della
scoperta
Orientale,
Cultura
Non
non
e
Sedici
confronto
in
e
e
è
sarà
una
un
capovolgimento
frittata
—
europea
e
ma
una
americana.
241
lo
—
bella
spirito
svoltata
umano
l'umanità
del-
Si pensa
ad
società universale
dei
popoli
s'è ancora
fatta quella dell' intelligenze.
non
Tentata, da un
cent'anni, da qualche europeo :
però, il lavoro di preparazione,che un
mancava,
uomo
solo,anche titano, non
improvvisa.
una
—
Profonde
vita
nell'idee
mutazioni
nella
sensibilità
sul mondo
la
e
fantasia
seguiranno a
più assaggiatura(com' è stata finora)
questa non
ma
impossessamento delle quattro o cinque civiltà
*
e
dello
sconosciuto
e
Est.
Si
mai,
pretenderàche queste. culture sono, oral'Ebraica
note
aglioccidentali. Una sola
nelle sue
forme
religiose,
speciequellaCristiana,
fu assimilata dall'Europa
fin dai tempi dell' Impero
,
—
Romano.
La
vita morale
nostra
intorno
a
una
è
collezione
—
tutta
ancora
di
scritti
mata
aggru-
nesi
palesti-
frutti d'Oriente.
—
Ma
le altre le abbiamo
sbirciate. Siamo
serbatoi
:
appena,
qua
asiatico
e
appena
rate,
sfio-
nell'atrio. Gli immani
ancora
di nutrimento
appena
sono,
là,abbiamo
si
e
taccati
in-
no,
assaporato
sate
sor-
bocconi.
e
anche
fin dal mile
quasi due secoli
ledugento ci furono maestri e poetiche non aspettarono
gli umanisti per rigustaregrecie romani
di
c'è in Europa una
continuata
trasmissione
Da
—
—
sistemi
e
arti d' Oriente.
qualche breccia la
diventate
meravigliesono
studi, storie. E per
Alcune
Traduzioni, contributi,
242
luce è passata.
quasi
fa-
La
migliari.
la
Persiana:
Lirica
Indiano
:
Fantasia
Araba
Omar
Budda
Upanisàd e
Mille
e
una
Kha^am;
il
:
;
la
Pittura
Ma
non
queste appropriazioni
E
al totale, che anticipi
e
caparre.
fine, a poche centinaia
migliaiadi
e
amatori
in
sono,
Notte
;
Pensiero
nese.
Giapporispetto
ristrette, in-"
e
a
poche
specialisti
curiosità poetiche,pittoriche
di
metafisiche.
dal tutto
Doppio il lavoro futuro: estrarre
coli
il meglio; somministrare
tutti il meglio. Miraa
d* invenzion
di poesia,prodigidi plastica,
massimi
spalancamentidi profondità.C'è tanto
le nostre
laggiù,da cambiare
opinionisulle realtà
essenziali e da raddoppiarela tastiera dei nostri
sentimenti.
II.
In
questa Rinascita
delle
prime partisarà
dovuta
alla Cina, che ora
è sagrificata.
nosciamo
Meglio coe
gli arabi, più prossimi
gì'indiani,
d'affinità aria e anche
filologico
perchè
per amor
possedimento europeo.
una
—
243
più grande,più lontana, più chiusa,
migliar
fapiù eterogenea, più schiva è, per noi, la meno
Cina
La
è
civiltà di
una
fermata
eppoi
—
che
dire
prima,
passato vivo
volumi.
di
tradotti
Di
amano
che
?
vuol
—
Di
questo
in
opere
si
milioni
sappiamo ?
I
Knig,
intesi. Il
Tao-te-Knig
Qualche
più oscuro.
sempre
e
di secoli
camminò.
letti,poco
tradotto
ben
che
i
e
bibliografie
della
dinastia
Saint
Denis.
documenti
d'ali di
hanno
dei
Tang
È
? Si
a
lui
ma
gusto
della
le
poesie
vedano
tradotte
! Il buon
Ahimè
:
da
uomo
e
Hervers
de
confessa
che
più
premevano
come
poesia! È una
polverina
farfalle, quella raccolta,e le più belle
rimaste
son
in
cinese.
disdetta. La Cina
una
letteratura
sterminata
romanzo
storici
cinesi
storici. La
lirica
come
metodi
quelle che
scelto
i caratteri
conosce
ne
poesia quanto
e
dileggiò.
davvero
migliaia di
queste opere
? Gente
ha
vano
ave-
qualche breve poesia: i sinologinon
gono
sceltradurre. Eppoi scelgono loro. Come
romanzo,
le
si
qualche dozzina
molto,
per
poco
volte
tante
reazione
s'è fermata
restano
ma
Per
; tutto
tempo
un
immobilità, ossificazione,si disse.
Mandarinismo,
se
esaltò
i Cinesi.
inventalo
Ma
Si
adorata.
e
:
nulla
reti, come
in
Chi
conosce
un
manca.
lago
bene
:
teatro,
E
dove
in
244
ha
c'è
da
meravigliosa
una
filosofia ,
tirar
ha
nessuno
Europa,
i
su
storia,
a
piene
pescato.
poeti Li-po,
Wang-wei, Po-kin-i, Su-kung-tu?
drammatisti
Pegen-fu?
Ma-li-yuen,
.Wang-ci-fu,
filosofi Lie-tse, Yang-min, Ciuang-tse, Yang-
Tu-fu, Wen-kiun,
E
i
E
i
? Sono
ciu
i
tra
penna
Ma
i
primi
pochi
E
colmo.
che
di
nessuno
mi
tirati
loro
è
alla
così
da
su
la
sotto
vengono
conosco
manciatina
una
sono
che
nomi
lontana.
un
granaio
inferiore, sia per
arte
profondità,ai più celebri tra i geni d'Europa.
Quaggiù, però, appena cinquanta persone saranno
capaci di leggerenel testo, e forse cinquemila
che
letto
avranno
qualche
frammento
sillabato
o
i
nomi.
Italia
In
italiani
—
costoro
ma
—
versi.
poi !
Non
mancati
son
furono
i
tradissero in
o
poco
di Budda
il Dente
L'Andreozzi
liani
itasinologi
primi: Ricci, Desideri...
tradussero
o
i
di Sce-nai-
po' conosciuto,
popolare);il Beverini poesie
grazie a un'edizione
ma
più dal Giapponese che dal Cinese. Il Libro di
cinese
ghan (l'unicoromanzo
Massarani
del
dava
Giuditta
Gautier;
è
un
tradotto
Chini
Mario
dal
ha
in
è
Julien
versi. Il
anche
più
ha
e
più
operoso
il decano
lavorato
dei
dotti
veramente
amico
parti poetiche sole
le
di
Giovanni
—
in
messo
traduttore
e,
Carlo
più: a lui, e al
Vacca, devo
245
liano,
ita-
purtroppo,
italiano
sinologi
europei ed
è
di
sulla traduzione
i Si-scàng^-/ci
di Wang-ci-fu
ma
del
francese
Puini.
suo
la
che
—
dei
uno
Quello che
scolaro
conoscenza
e
mio
di
Ciuang-tse
e,
nello
dei
uno
—
stesso
più singolarifilosofi cinesi
eccellente
tempo,
scrittore
(1),
111.
Ciuang-tseera
avanti
sua
vita. I
Dicono:
tavista
Cristo. Poco
cinesi
fiorì
non
e
visse
c'è
più
da
quarto
scrivere
di
golosi
sono
la tal dinastia
sotto
nel
e
—
colo
se-
sulla
biografie.
chiedon
non
altro.
Esser
tavista
significaseguace
abbastanza
della
—
dente
indipen-
ma
—
dottrina
attribuita
a
.
Lao-tse, e che
condensata
(1) Traduzioni
di C. PUINI
di
ma
passi di Ciuang-tse si
^Firenze,1906).Una
GILES.
Texts
Una
scelta di
of Tavism.
completa
Ciuang-tse è
Oxford,
ed
246
:
di G. VACCA
versione
pure
in
in varie
trovano
Tavismo
in Leonardo
ingleseè dovuta
I. LEGGE,
(Sacred Books
in M. BUBER,
Reden
und
e
XXXIX)
Tschuang-tse, Leipzig,1910.
1891.
—
des
celebre
principalmente nell'ultima
(Lanciano, Carabba, 1917). Traduzioni
a
nel
Tao-te-king.
oscuro
opere
si trova
of
East,
The
lume
vo-
Gleichnisse
nunzia
un
tutto, alla natura
disperataa
Lao-tse
all'annientamento.
uomini
né
ad
è
dice
—
quel
che
pace
Puini
l'essere comico
l'artificioso modo
sei secoli
farla
che
ricorderemo
fu
C,
a.
per
—
occupò,
come
preme
di
più:
dirla
Per
l'ingro
al-
secoli
gli altri punti
tutti
che
dopo
di
invece
Cristo
si
ser
es-
presentò
di Cristo.
finita coi
tra
i
della
e
filosofi. Ma
loro, di logica,di
o
nel quarto
di Platone,
contemporaneo
rimanere
europei
ravvicinamenti
Ciuang-tse,vissuto
soltanto,
ma
cità
comi-
sua
„.
Rousseau
un
—
prima
per
sere,
es-
socievole
e
la
e
ad
Per Lao-
"
sociale
vivere
suo
tralasciando
diciotto
venuto
E
del
e
dottrina
della
gli
maggiore quanto più eglicomplica
si fa tanto
—
immortalità.
e
eccellenza,
per
modificare
destinati
furon
l'uomo
—
fino
nando
insegna la strada, tor-
ma
essere
ragione,
universale
vuol
non
annientarli:
ottenere
per
tse
per il dolore
raffinato anestetico
alla
e
fisica
quasi, di quel
che
e
di Aristotele
non
di
colo
se-
si
fisica
meta-
all' uomo
vita.
IV.
ha
piuttostodel
Contemporaneo di Platone
Non
solo,
Gorgia
o, meglio,precede i pirronisti.
—
24$
è poca
la scienza degliuomini
Ciuang-tse,
è quasi impossibiletrasmetterla :
dappoco ma
bro,
è il LiQuel che v'è di più nobile nel mondo
secondo
e
"
ad
esprimere e a tramandare
compiutamente un'idea.
la figurao
Soltanto
cose
rende
ne
ce
soltanto
e
con
costretti
tener
il
per
"
giù
sala il
nella
nel
una
e
cortile
—
—
accetta,
veramente
-^
No
di
Huan
carradore
monta
? Che
1' apparenza
l'una
né
e
né
stramento
all'ammae-
parla;
non
scritti antichi
stava
attendeva
dal
su
che
sono
conoscenza
mondo,
sa,
tratta
signor di
leggitu
Parole
Savi
un
la
vero
Getta, questi,ad
mota.
Che
—
del
alla ricerca
parla,ignora...,,
Peggio quando si
Su
del
chiaro
è
che.
ricer-
e
gli uomini
essenza
altrui. Chi
chi
e
delle
esterno
sufficienti per
discorso,ma
l'altro bastano
pienamente
di tali osservazioni
dell' intima
compiuta
e
l' aspetto
che, sventuratamente,
a
ad
insufficienti
altri
il
ora,
dio,
possibilel'osservazione e lo stunomi
voci e con
nifestare
possiamo ma-
il resultato
Cosi
l'Idea;
è
di
un'accolta
è che
quale,in sostanza, non
parole.Il meglio della Parola
la parola sono
la voce,
suono,
il
un
leggendo;
a
care
fabbri-
tratto,
tello
mar-
signoree glichiede
parole son
:
esse
:
?
di savi.
viventi?
morti
da
un
pezzo.
249
16
feccia
Bada
guai
o
Spiega il tuo
!
!
l'attenzione
tanta
gli artifizi
mi
modo
siano
ci
vuole,
tanti
sono
che
d'
ormai
e
sono
figlioli,
fabbricando
mi
insegnare appuntino il
l'arte
fabbricarla,né di trasmetterne
capace
dì ben
le
che
gliespedientiche bisognausare,
e
sento
a' miei
che
parli,temerario
spiegheròda quell'umilecarradore che
buona
Quando m'accingo a fare una
mota,
sono.
non
te
rimasuglio e
è
morti.
come
a
leggi
che
Mi
—
è
di
d'anime
—
dire
quel
Allora
—
Come
miote!
sì
settant'anni
che
vivo
può dunque supporre
parole degliantichi, morti
d' efficace insegnamento
da
a'
tanto
tempo,
vivi
d'
giorno
oggi-
?
„
morale
neanche
crede
Ciuang-tsenon
la scienza:
attraverso
anzi
leggi,gli pare la causa
mondo
Se oggi abbiamo
un
umanità, la colpa cade su
alle
mali.
"
diversa
mandosi
e
savi
adescarono
comodi
della
il
de'
trovati
e
di
invenzioni
vita:
e
gli
bonifica
sapere,
sieme
as-
più grandi
diverso
coloro
s'imposeroalle genti,che
con
astuzie
artifizi,
alla
e
che
una
sti-
sedussero
dottrine, leggi,arti,
di
uomini
nuovi
bisogni e
ammirarono
e
quella pretesa sapienza.Oggi
tutti legatitra
sono
loro,e dipendenti
gli uomini
r uno
dall' altro. Villaggi,
borghi,città, stati non
di espanderela nuova
bastano
alla mania
inquieta
divennero
schiavi
di
250
il
attività che
o
la natura,
correggere
le
accrescerne
o
voleva
virtù
:
dare
per
gru,
e
alle oche,
animali
Cofucio
anch'egliè andato
aggiungere all'indole
„
voluto
essa
non
esercizio
è
d'un
uso
modo
in
gli esseri si
ogni aggiunta
sentimenti
umana
artificiale per
uomo
è formato
alle
del
ubbidivano
ma
alle
leggi della
a
immeritate.
non
natura.
e
che
e
fetti.
ef-
gi
immaginano legGli
leggi di
Quando
la pace;
la Giustizia, insinuata
251
ti
tut-
gli
a
con
mio
uomini
viso,
av-
mitivi
pri-
altri uomini,
i moralisti
predicare la Fratellanza, tra
sparì la concordia
ventarono
alle
che
guasta
ne
di lodi coloro
tutto
suo
proprie necessità,
correzione
o
in modo
pel reggimento degli stati;lodi che,
sono
il
sociale,
la vita
adattano
il cui
zioni
manifesta-
spontanee
un
via.
questa
per
civile,foggiatoconforme
natura
Si colmano
"
ciarle
scor-
zioni
propor-
imposto virtù,
sue
fabbricato
consorzio
Tutto
le ha
alle
contrario
d'intendere
"
e
aveva,
egli ha
:
e
convenienti.
più
che
dificare
mo-
colui
come
sono
tali
a
scitato.
su-
cosa
aggiungervi qual-
o
allungare le gambe
alle
Ha
ha
alcuni
di
sapere
Questi savi, questi dotti pretendono di
"
che
maggior
e
mini
gliuo-
quando
tanto
minciarono
co-
in.
zelo dal
che
gliipocriti
Confucianesimo, nacquero
i tempi nostri. (1)
infestano
Ogni legge penale si può rendere superflua
vi
saranno
Toglietevalore alle ricchezze, e non
i contratti,
più ruberie ; sopprimete i bolli, i sigilli,
le convenzioni, i pesi,le misure, e cesserà
date il bando
e d'imbroglio;
ogni motivo d'intrigo
a' dottori, a' sofisti,
terranno
demagoghi, e gli uomini man"
la
"
n
testa
a
segno.
degli uomini
governo
le
le
energie spontanee,
Principio,il TAO, e
il
chiamarono
"
La
è
la
verità
cattÌTa
si rivela
Quando
di fraternità
di
la
queste
e
«
che
coscien
in-
poi gli
nel
buona,
e
modo
do
mon-
l'uomo,
di convertire
e
il
stabilirono
parole.Qnando
cattivi
e
il
a
252
apparve
a
morte.
a
parlare
to
capire il significamacchine
"
la
la scienza.
peccatori inventarono
codici,costruirono
condannati
principioche
cominciarono
arrivarono
furon
scrit'
dolore, questi uomini,
col dolore. Allora
disinteresse
in
„.
Conobbero
diventati
dei
quel
e
Dostoyevski {Giornale d'uno
appetenza
redassero
giustizia,
all'esecuzione
con
soltanto
furono
spontanee
sue
utile
perocché ogni cosa
divenuto
malvagio, trova
danno
proprio e d'altrui
n'ebbero
va
leggi:domina-
d'ognimale
causa
;
tore.
tura,
na-
virtù.
scienza
(\) Si rafifronti
aprile1877) :
le
volta la
una
sue
furono
nlanifestazioni
uomini
fu
la
destinate
si fa, sembra
Meno
Il far niente
si sta.
nell'anno
fondato
ha
E
muove.
e
La
e
vita
logora la
—
gli organi materiali
in
Non
"
;
cosicché
per
della
vita
stessa
può
tal beccaio
che
squartare, si
che
non
coltella
a'
all'anno
vogliono una
ci tiene, come
non
Ciuang-tse,.
ce
ne
air immortalità.
di vivere
pena
la
occhi
Non
è
"
terra,
ma
solo
se
e
Sa
la vita
guardi con
sì breve
non
quanto
qual' è
chiari
vogliam
di pace,
più. Un
e
tagliare
arte
; mentre
noi
e
diciannove
sperti
beccaj ine-
„-
i tavisti
a
chi
forte;
cuore
la vita dell'uomo
riusciremo
dossi,
orto-
valga la
poco
veramente
cercarvi
253
male
se
;
serve
con
e
di morte...
cause
strumento
e
siste
con-
rire.
agireè mopossibileè
d'adoperare da
vantava
la medesima
anni
bene
sapeva
il vivere
meno
le
e
per
fisiche, morali
il
d'uno
suma
vivere,con-
e
:
dire
operare
adoperato si guasta presto
cessario
nec-
strumenti
sono
azioni
come
tavisti,è
il nostro
attenuare
passo
Accade
si
o
operare,
primo
vita
natura
—
che
complesso di
un
intellettuali
il
della
i
la
primitivoe spontaneo.
dice
Ciuang-tse
delle nostre
qualità,
virtù, durante
l'estrinsecazione
ciò che
—
stato
vita. L'esercizio
delle
sia pure
consuma
tavista
lavorare
non
fare, per
allo
per riascendere
"
del
modificare
non
l'ideale
è
—
lazzaronésco
senso
quello di
in
ma
che
—
settecento
nostro
nel
Non
Ciuang-tsee meglio
l'abate Galiani
elogiò
dire
pò'
un
a
di
trovarne
sulla
quillità
tran-
il
luogo. Prendiamo
gevità
loneglidice, la massima
di cent'anni raramente
raggiunta: togliamone
poi gli anni spesi per prepararsia vivere, e poi
molti passatitra le fatiche
ed
affanni
continui,
il nostro
affine di mantenere
scorsi
e
quellitracorpo:
casi dolorosi
tra
malattie, sventure,
d'ogni
vediamo
sorta
e
quel che rimane per godere un
po' in pace la vita. Eppure è per un tale istante
di pace, che gli uomini
adoperano tutte le loro
forze, sopportano tutti i dolori, compiono ogni
d'azioni buone
sorta
e
malvage
re,
p
„.
La
morte
spaventa
:
fastello che, sciolto,finisce
un
vita
Vivere
e
l'Essere, l' Io,
come
è
che
senza
come
la
cessi
resta
casa
e
viene
e
va
ne
e' venire
andare
come
ma
;
in
è
sulla
;
terra,
rientra, riesce
esce,
via
cosi
„.
vita, ben
La
Ciuang-tseun
D'un
"
vita
morire
entra
uno
d'un
l'uomo
universale.
"
e
lo
non
afi'annoso
è
davvero
a
appare
più.
lieto il
è
sogno
da
Calderon,
nulla
e
sogno
sogno
di
prima
è doloroso;
risvegliarsi
E la
sollievo il risveglio.
stimarsi
sogno.
Chi
sogna
non
quel che
s' accorge
gli accade sognando ; soltanto al risveglio
d'aver
risveglio(la morte)
sognato. Ora, il Gran
del Gran
ci farà accorti
(lavita).Gli stolti
sogno
s'avvede
di sognare
sognando si stimano
principio servi
anzi
;
tiene per
desti,
o
e
tengon
chi si sia
254
; ma
vero
per
certo
sere
es-
tutti sognamo,
fosse
disse
vivo, mi
d'esser
:
volesti
Tu
—
far
mostra
buon
le tue dimande
con
inquisitore,
; ma
tutto
quel che dicesti si appartiene alla vita che
rivi : per noi morti
le tue
tu
hanno
parole non
Vuoi
ciò
significato.
piuttostosapere da un morto
che sia la morte
Certo che lo voglio
?
risposi
—
subito, E
vi
il teschio
né
sono
l'eternità
della terra,
che
godiamo.
glirisposireciso :
Io
—
io
ti
non
sorrisi
do
ere
;
servi
:
è
nostra
felici
det
quella
quelleparole,e
a
anzi
son
che
certo
se
alle tue
e
potestà di ridar carne
ossa,
al tuo
disfatto,e di farti rivivere
corpo
padre, tua
nella tua
figliuoli
madre,
tuo
—
suono
un
Come
di noi
tuo
morti
moglie e i
mi
villaggio,
dì ricondurti
di nacchere,
lascerebbe
tornare
".
256
alla
tosto
tuoi
gheresti
pre-
luce.
dimenando
meschino
t'inganni,
quiete,per
dagliuomini
nel
tua
parole,il teschio,
queste
con
casa,
istanza
con
A
padroni né
non
farti intendere
a
Io
—
morti
avessi
forma
con
Tra'
—
non
basterebbe
non
noi
"
:
:
quotidianiné il tedio :
quiete: tutta la felicità
la
e
cominciò
sudditi
né
re
gli affanni
non
—
le
—
scelle
ma-
rispose:
mortale!
suno
Nes-
penda
stuquest'arcana,
all' agitarsiaffannoso
V.
Qualcuno
tse
ci
non
Rousseau
stati
di
e
copisti; certe
e
quanto
Ma
al
profonda
sfruttatrice
Poco
fare.
a
dell'Europa
Dall'alto
In
„
questo
al
Gesù,
imbecille
è
le
si
se
chiamare
uomo
datari
ritar-
sapute
avremmo
di
la
rivelazione.
contrapposizione
energetica
L'età
affaccendarsi
nostra
di
parole
ci
Ibsen:
prendiamo
tutti
una
di
razza
il
corpo
di
in
tori.
faci-
un'intuizione
per
e
trebbe
po-
fa, l'importante è
d'Oriente,
257
Ciuang-tse è,
una
moderna.
che
basso,
possiamo
velatori
ri-
parvero
concezione
motto
quel
fossero
apparsi
dottrina
la
tutta
a
a
!
il non-fare,
importa
fascio, ci
le
verità
della
prendere
"
ci
giorno d'oggi, in Europa,
Il Wu-wei,
più
che
tanti
secoli
intellettuali
Occidente
sarebbero
prima
il nocciolo
di
i contatti
estremo
mondi
nuovi
cinese.
„
? Se
oggi,
pito
ca-
Montaigne,
precedenza
ed
come
di
tinta
con
una
estremo
sempre,
anche
:
nulla
conta
non
prima
Leopardi
fosse
se
Oriente
tra
di
S'è
"
nuovo.
mischianza
una
cheCiuang-
punto,
di
che
gran
è
—
e
Anche
diecine
poi
porta
diranno
—
di
scoprirà,a questo
di
e
le
del
cose
nel
discorso
intorno
uccelli dell'aria
i
giglidel
mai
mangiare
seminano
la cosiddetta
stravolte
dal
civiltà,vane
Bisogna
più
ma
arrivare
trovare
per
bravure
come
di verità.
L'
ebrei
Europa
cristiana
dalla
demoniaca
della
da
natura
sé
invece
di
che
alla
sua
Creare
lavorare
che
a
giudaica:Cristo
volta
—
infinite
dir
si
voglia. La
o
è stato
volte
"
quale,
gli
—
civiltà
ridotta
formula
semplicee dura, significa
questo :
tanti più bisogniè possibile
da
av»r
per
soddisfarli più del possibile.
a
(1) LUCA,
(5) Sul
vedi
è
convertire
civiltà industriale
"
„
che
crei, con
non
„
mercantile
furono
inquietudinidi superflui
in
tesimo
Europa, al diciotfare
apologiedel non
di spiritoche serie
suasioni
per-
all'idea
seconda
una
vero,
come
(2)
s'è convertita
crocifisso
senso
;
lomone
Sa-
neppur
così
secolo
—
Iddio li nutre
eppure
quello tavista : la confidenza
tutto
provvede purché l'uomo
beni.
al vestire. Gli
e
eppure
tessono
non
furono
o
fantastica, implicata
magnificamentevestito
o
non
queste parole di Gesù
(1) Ma
intese
forma
al
non
campo
fu
loro.
in
era,
corpo
il mio
non
libro
Lombardo,
XII. 27
MATTEO,
—
fare,con
Altra
1918
accenni
metà
—
3.3
VI,
storici
28.
intem*
(1912) Milano, Studio
ediz.
258
all'idea,
riale
Edito-
I Tavisti
tse
portano
—
malattia
strafare
debolezza
La
e
fedeli, la
i suoi
dice,
nella
fondo
in
della
In
realtà
dell'uomo
col
e
e
perfezionee
:
nella
alla
intorno
diventerà
—
bontà
in
comune,
bontà
mentale
fonda-
aperto
—
morale
Tao.
suo
la dottrina
originale,
profonda del cristianesimo
della
ginaria
ori-
bontà
peccato
ordinario
intero.
nel
principio,
supposizionedella
si cristallizza
naturale
—
pessimismo apparente, c'è,
del
e
codesta
altri cinesi
pone
al male
all'universo
ottimista
fiducia
una
implicita,
lui, la
di
resistenza
non
questo
a
di
prenda esempio,
devole
più molle e ce-
resistenza
non
ripose,prima
la saggezza
Così
la
d'amore
il Tavismo
si
c'è
e
Lao-tse
per
tu^to. Il Cristianesimo
vince
dovere
sono,
forza:
nulla
dall'acquache
eppur
come
la docilità
vera
sta
que-
ci annulla.
e
consuma
e
a
fare, disfare, rifare
del
tutti ci
Ciuang-
nostro
contravveleno
eccellente
un
europea
che
il
specialmodo
iu
e
trasto
con-
più
il
secoli
menda
tre-
lato
postue
coli
se-
delle tre
Il Libro
prima di Gian Giacomo.
di Wang-pe-heu,che si adopra
parole {San-tse-king)
comincia
prio
proper insegnare a leggereai bambini
così
:
"
I caratteri
degli uomini
sono
per
senza
es-
buoni...
„
ha fatto,in
come
possibiledissociare
la teoria della primitiva
parte, Ciuang-tse
fezione
perda
quella del non-fare. Difficile separazione,
Che
l'uomo
fosse al prinnon
impossibile.
Ma
è
—
—
259
mala
cipio una
che
nessuno
Che
dubbio.
bestia
sia cristiano
l'uomo
si sia
filosoio
o
bato
ser-
in
mette
faccia
in questo
e
troppo
ci sia quasi posto per l'umanizzazione
troppo
non
vera
propria,interna,
e
tale, in fondo,
e
chiaro
troppo
dell'animale
chi
a
il
faccia
vestito
è
riscontro
che
an-
degli
i quali atti,
più quotidianidegli uomini
soddisfare
in modo
tutti o quasi,mirano
a
più
i bestiali
complesso, raffinato, sicuro e costoso
istinti nostri e non
ginale
già a correggere il peccato oridella nativa
porcinità e tigrità.L' uomo
della natura
non
disputare un
cervo,
aveva,
per
della civiltà, per diche unghie e denti: l'uomo
sputars
una
provincia,ha sottomarini, aeroplani,
siluri,bombe, lanciafiamme, gas, granate, shrapnels
la ferocia sono
obici. L'ingordigia
e
e
ingrandite
atti
ed
—
dalla
armate
scienza
l'idea cinese
Ora
noi
europei di
che
non
del
soccorso
essendo
è
non-fare
per
rivolto
diminuire
il fondo
:
il medesimo.
può
svalutare
all'unico
fine
essere
a
quel fare
l'uomo
degno del-
la
propriabestialità,
ponendovi
contrapsentimenti, abitudini, freni e ragioni
—
—
è aftlizione
e
tortura
Il Cristianesimo
il Tavismo
cosa
e
e
il divino
l'inutile. Per
qualcosadi
dentro
non
per soddisfazioni
cosa
c'insegna
dobbiamo
bell'e fatto
al corpo
per
e
dobbiamo
immortale
:
senziale
l'es-
l'anima
è
è
non
compiuto ch]èstato
260
fare ;
fare il transitorio
l'anima
animarlo
sfano.
soddi-
fare. Per fare
bisogna non
il Tavismo
che mai
una
messo
cou-
quìsta,un
transubstanziazione
e
Non
:
dobbiamo
forze
nostre
fatiche
premio. Una
del
abbiamo, nascendo, che
di anima
le
d'arrivo, un
punto
al
in
ricerche
servizio
del
corpo.
senza
estranee,
corpo.
possibilità
una
farla da noi,
mazione
subli-
sperperare
in
Mentre
corporee
Aristotele
male
fordella moralistica
sfangavanei luoghi comuni
il nostro
Ciuang-tsepiantavauno dei pilastri
della supersapienzacristiana e
con
condannava,
di
anticipazione
ventitre
mercantile
de'
261
secoli, l'estenuante
tempi
nostri.
perstizione
su-
I,
Quel
par
Farinelli
intenda
ch'egli
E*
Il
in
chi
del
persiana
stalattiti
diamanti.
il
effetto
di
a
è
di
una
fin
smeraldi,
luccica
la
della
qnelle
Ogni
me
volu-
suo
la
ove
sia
fanta-
rubini,
di
topazzi,
sfolgoreggia
libri
suoi
i
carichi
di
265
sia
poe-
poesia:
grotte
alberi
e
della
Mi
meraviglia.
stupore.
masse
!
storia
producono
lo
immagina
Tutto
alla
diceva
che
s'addentri
somiglia
straordinario
uomo
trasportare
poeta
primo
vi
un
il];Marino
che
quel
è
cataste
ne'
di
discordi
17
riflessi.Se
vi penetra
giocare;se
Nelle
un
avaro
fanciullo
un
tira
si
diverte
a
insaccare.
a
di Farinelli
pietre che
frantumi
di poesia d'ogni
e
splendono,ma
gemme
tempo e d'ogni valore : questo argentieredello
ha sotto mano
tutti i tesori di tutti i pensieri
spirito
li oflFre a manciate, a palate,
doli
facene
a carrettate,
brillare sotto
gli occhi geloside' lettori. Per
lui non
né
esistono
Alpi né Pirenei, né catene
invarcabili,né oceani di separazione:ogni regno
gli paga tributo, ogni terra gli offre la sua decima
di bellezza. Ha vangato in profondità
i campi troppo
lavorati: ha esplorato,
subito dietro i pioneri,
le contrade
quasi vergini.Se vi fosse, in Italia,
Arturo
l'abitudine
di eleggerei principi,
Farinelli
sarebbe
zione
ormai, per diritto,il principe dell'erudiopere
non
son
letteraria.
Ma
questa
a
bisognerebbe credere
non
erudizione
sua
casaccio
come
Egli
che
materia
in
un
sa
ha
discorso
titanica
a
ch'egligettilà
fastelli
e
fascine
mania.
speciein Gerordinare
distribuire la magnifica
e
ne' suoi magazzini; sa trasfondere
che procede verso
continauto
un
tanti hanno
fine dimostrativo
anche
se
fatto
a
volte
si colora
magini
d'im-
Non
é, Farinelli,
all'eloquenza.
erudito grandissimoche
erudito puro bensì un
un
si giova come
dell'erudizione
l'architetto del pietrame
dei mattoni.
timenti;
e
Egli ha un' idea e dei sene
conosce
diverse, lontane
l'espressioni
o
s'innalza
266
nel
tempo
nello
e
degliuomini:
storie
di
esterne
spazio, dell' idee e
perciò i suoi libri
di teorie
passionio
letterarie
forme
i
attraverso
dei
menti
senti-
non
sono
storie di
bensì
capolavoridelle
letterature.
massime
sul dramma
è quest'ultimo
Tale, più deglialtri,
celebre
più
quando
di
Calderon
anche
uscito
sarà
storia
universale
e
illusione.
che
del
verrà
il
volume,
terzo
della vita
concetto
formare,
a
una
lità
nul-
come
II.
Farinelli
intenzione.
per
"
Calderon
mi
che
tutti
vita
acclamano
a
è
della
critica rimarrebbe
primo
dramma
s'informava
il dramma
volume
non
calderoniano.
compiuta,
dei
Chi
e
Vita
subito
concetti
sbalordito.
si
parla,si può
Ci
troviamo
ricchissima
intorno
267
sua
semplicepretesto
damental
fontempi il concetto
pochissimiintendono
esame
dunque in quest'operaun
condotto
un
cogli usuali
sogno
cercasse
il
cui
questa
parve
seguire nelle spire dei
della
di
onestamente
avverte
di
invece
notizie
alla
vita
e
„.
della
metodi
In
tutto
dire, del
una
ria
sto-
menti,
ravvicina-
umana,
che
comincia
di Calderon.
tempo
l'aiuto di
Nel
del
secondo
della
e
mistici
Il
semplice anello
anello
;
sogno
di
del
centrale
d'una
intuizione
scettico
e
le
ad essere,
vicende
Le
pessimistadella
di fronte
definitiva
vita
d'un
già
non
così,
universale
qui, in
umana
drammatico.
la analisi del
preziosoma,
e
soltanto
e
epopea
secoli,episodico.Abbiamo
storia
poeta, la
vita
quale viene
questa
del
studiata, col-
è
letterario
mondo
dramma.
famosissimo
del
coi
la fine si afironta direttamente
verso
un
finisce
e
il lascito
tutto
concezione
sua
ai
Budda
con
d'un
ponimento
com-
concetto
le religioni,
attraverso
mistiche, le mitologie,le novelle
filosofie...con
più lunga
una
del
fermata
spagnuolo del
teatro
la
ad
secolo
e
un
le
polavoro
ca-
decimo-
settimo.
Che
questo
ricerca
questa
dramma
può
sua
i
dato
vita ha
Farinelli
le
Ma
calderoniane.
all'uomo
argomento
dramma
e
per
che
spagnuola.Tutti
ricerche
giovanili
sue
fatiche
quelle erano
Qui, invece,
bibliografiche.
pensa,
capace
l'erudito
di
soprattutto
cede
il passo
sollevarsi,da
alla contemplazione di
particolare,
morale
dramatis
che
ha
personae
per
i
268
di
deglistudi e
il meglio della
che
alla letteratura
comparisticonoscono
centro
portato
un
essere
simpatie personalidi
il
appaia come
scena
la terra
geni più
dolorosi
un
un
intera
l'umanit
del-
tanto
tempo
a
Ebbe
onore.
trionfo
dei
due
lo
di
romantico,
il frutto sublime
del
Parve
:
genio castigliano
zioni
disopra delle maggiori creaShakespeare.Ebbe traduzioni in tutte le
facitori
ebbe
Rossi
il Carducci
teatri:
commentatori
favore
nel
lo
rappresentava
di queste
nel
scrisse
il
come
sbagliata,
generalee
dove
sono
tormentato
dalle
e
camuffato
e
certo
1869
fu
di testi critici. Anche
un
d'una
del
dei
assi
tradotto
stato
era
ma
per
al
posero
dei
dove
Europa al
mente
specialopera
in
di altri tedeschi.
Schlegele
lingue:tornò sulle
dalle speciositàdei
tature
meritava
non
fortuna, immensa,
del
momenti,
alcuni
Calderon
del
il dramma
Forse
in
secolo
Italia,
dal
fin
nesto
Er-
e
a
posito
pro-
date
rappresentazioni,
Brunetti
teatro
Farinelli
di
anche
l'agosto
nel-
Bologna,
Calderon
dove
è
dimostra, la interpretazione
alcuni
sbagliati
sono
cento,
sei-
scorso:
volentieri
saggio sul
un
pinzet-
osservazioni
fatti
e
dizi,
giu-
acutissime
e
giustissime.
Io ho riletto la Vita è
meglio seguire il
per
inferiore
trovata
in
generale coloro
sogno
discorso
d'assai
che
un
al
non
in
questigiorni
di Farinelli, e
che
concetto
l'ho
hanno
ne
la lessero neppure
una
volta.
La
favola
libro
nuova;
che
non
gli dà
—
già sapevasie
£ome
smisuratamente
nuovo
il
la speranza.
dimostra
Però
269
su
non
—
filosofico
concetto
il presente
come
o
era
mistico
antichissimi
temi
motivi
fare
possibile
è
grande: e
in ogni poesia.Ma
esempi celeberrimi ne abbiamo
di Calderon
nel dramma
la psicologiaè nulla o
rudimentale
miseramente
del prin; la conversione
cipe
gno
Sigismondo dopo il creduto
risvegliodal soe
della
potenza
del
decisivo
dramma
le
come
doveva
è
—
di
trasforma
cortese
botto,
il Farinelli
del
dramma.
di
Questo
Ecco
dramma
di
remissivo
il punto.
per
fare
una
è
un
sogno.
chiaccheratore
Un
è
che
del
il porre,
Calderon
ha
appunto
di
pendio
comserva
os-
—
ci
offende
d'
nel
zio
indi-
ogni
protagonista,la
lo
al
spirito
sentenza
voluto
vizio
ser-
„.
fare
Tutti
semplicissimatela
re
si
improvviso
di morale.
lezione
La
nata
scate-
un
tesi,"iiuna
una
all'incirca, la
Vita
la bestia
insinuarsi
carattere
della natura,
più
santi.
il feroce
inesorabile
troncare
sviluppo nel
noncuranza
Ed
l'umano,
entro
sovrumano
"
questo
—
;
losa
miraco-
intervallo,come
virtù.
cristiane
dei
umano;
generoso
riappare quasi senza
di
improvvisa e
uomo
e
il punto
essere
favolose
conversioni
fiera diventa
in
che
—
nuova
opera
un
noscono,
co-
della
Polonia, Basilio, vecchio
gonfio di
scienze
fantastiche,
Sigismondo, che sarà, secondo i suoi
fig^lio
chiude
una
canaglia.Allora lo rinoroscopiastrologici
fin da piccoloin una
torre
litaria
sosopra una
l'affida a un
altro pedante pari
e
montagna
Clotaldo, che glivieti ogni contatto
coglialtri
suo,
il vero
Ma quando
uomini
essere
suo.
e glinasconda
ha
un
270
deiramante
ignoto e
sposare
per
il
abbandonata
Ci
fuggiasco.
pubblico,un po'
il
almeno
donne
due
che
voleva
innamorate
po'
un
d'amore
finisce collo
d'
intrigo
le dame
per
necessarie
eran
:
e
per
l'ombragginedella moralità.
la donna
né
Ma
hanno
né
vita
gli uomini
accenti e scoppi
o
spirituali
propria e complicazioni
forza di freddure
Parlano
davvero
di tragedia.
a
di massime
galisti
secentiste
o
pedantesche: son madriClotaldo vuol dire che sparerà
o
predicatori.
:
una
pistola
storiare
O'
pistola,aspià
metal, escupirà
aquesta
De
El
penetrante
veneno
Sigismondo
Si
Qué
OS
El
a
hacer
vuestra
de
candores
al
el dia?
con
besar
copa
aire.
complimento
uu
lavantais
cuya
aura
fa
dejaisque
Dadme
En
del
escàndolo
Sera
?
fuego
los balas, cuyo
De
nieve
bebé.
272
mano.
a
sol.
Estrella
ma
più perchè inutile : tutto il dramquesto tono; iperbolie aforismi, concetcito di
Non
in
è
tini
antitesi,bisticci
e
Sigismondo finisce
di
Una
Cos'è
frenesia.
così
la vita? Una
Il famoso
:
Cos'è
la vita
Questa
è
un
e
sogno
i
nologo
mo-
la vita ?
„
un'ombra,
illusione,
finzione,e il maggior bene
una
tutta
banalità.
e
sogni
è
son
che
piccolo,
sogni".
artifiziositàdel Calderon
meccanica
sfugge allo sguardo sicuro
del
Farinelli.
"
non
Il poeta
costruisce, architetta,senza
bisogno impellente
dell'anima.
martira il pensiero cristallizzato
non
E, come
nella sua
fissità,
non
sanguina il dramma.
La parola sorge dall'asciutto del cuore
mai
non
immediata,
mai
irruente,
e sempre
precipizio;
si presta alla saggia disposizione
alla intenzione
e
dell'artefice. È
posta
è imfuggitala semplicità,
la scelta. E si sopprime il comune
; si ucccide
si decora, si fregia
l'istinto ; si orna,
; il poeta
scorda
il plasmar vivo, di primo getto. La
catezza
ricerdiviene natura.
Mancano
le parole eterne
in questo dramma
sulla eternità degliumani
stini..
denon
L'enfasi
del
dialettica:
raffredda
ogni
discorso
un
ardenza
a
si accorda
pertinace lavoro
della
fantasia:
con
di
tutto
la
tigliezza
sot-
logica
passa
vagliodella riflessione ; e non importa che
la rigidadisciplina
del pensiero umilii e offenda il
sentimento
che stenta
umano
a
palesarsi
;
povero
il poeta calcola,misura, ordina, divide,dispone...
Ma
vi sono
che ripetiziocome
pensiero non
per
il
„.
273
ni
—
In
d'un
amplificazioni
e
la vita
che
è
un
sogno
ho
il dramma
tutto
antichissimo
poesianon
e
—
trovato
pensamento
appena
che qualche
d'ingenuo cinismo
potrebbe eleggeread epigrafe:
siero
Nada.me
Del
Ma
el delito
hombre
c'è
un
scieglierebbeforse
haber
lirici
sia
nacido.
v'è traccia;
non
uuovsr
ma
non
suna
nes-
grottesca
questimigliaidi versi.
in questitre
soli, perifrasidel tramonto,
alitò di poesia:
riuscito
Forse
che
nietzschiano
mayor
di frammenti
immagine
m'è
es
pensie-
gusto.
oltranza
pessimistaa
:
quest'altro
Pues
mi
contra
Un
n'è.
justo
parece
siendo
En
un
ce
Antes
di
pescare
que
in
la obscura
sombra
Sepulte los rayos de oro
Entre
verdinegrasondas.
274
Ma
qui
anche
tutt'altro che
—
di
è
a
la
un'intrusa:
teatralità.
e
la caccia
scena
fare
poteva
non
la
teatro
poesiapura
la
uccide
essa
o
glispettatori e,
riuscito per parecchio
divertire
la storia, c'è
Voleva
tempo.
nel
—
Egli voleva
dice
quanto
voleva
non
poeta
vero
del concettino
nuovo.
Il Calderon
opera
la punta
spunta
amministrare
—
di morale
lezione
una
un
principeche si
grandi della terra, mostrare
cristiano
in seguitoalla scoperta
converte
all'agire
mistico : che la vita è ombra,
d'un luogo comune
ai
illusione,nulla. Ma
sensi
trovare
tuta
via. Non
principio,che
Qui ci sono
magnifici.
è
ma
sogno
estrema
quellarigorosità
conduce
volte
agli assurdi
bene
a
due
tesi sovrapposte
operare
e
:
bene.
operar
tutto
la
Ma
dell'azione
tesi porta all'annullamento
prima
but-
c'è neppure
d'un
è
volessero
fatica
sarebbe
divini
ripostie
si
dramma
nel
se
la
e
implicitamentela prima. Se tutto
finzione
è sogno
e
perchè agire? Ma se dobbiamo
agire e agire in modo cristiano e non bestiale vuol
dire che qualcosa di certo
v'è al m,ondo, che la
seconda
vita ha
levando
nega
fine, che
un
il
colore
c'era
più, bensì
fantastico
chiudersi
della vita
e
moralista
esalazione
una
la conclusione
cristiana
è
necessaria.
primo pensiero si toglievaal
ogni
da
scelta
una
in
umana
si cadeva
corrente)
275
dramma
dramma
discorsiva
pochi versi;
troppo
e
Ma
non
ed
lasciando
giaca
eletanto
sol-
(l'accettazione
in
un
dramma
sfondo
senza
risalto,in
e
la mutazione
dove
bianco
nero
a
d'un
motivo.
forza
:
avrebbe
non
La
vita
manifestato
Farinelli
è
in
forme
si
accorge
vecchie
del
dell' azione
fuori
si
torio
contraddi-
e
fredduriste.
del
suo
poeta
che
qui
(Je-
potrebbe
e
bene
per
trale.
ragione tea-
per
sogno
spinta
confusi
pensiero vecchio
artistico
ideologicoe
un
la
neppur
andavan
elementi
finire,alla fine, un
Il
avuto
ordinaria
protagonistada
ragione logica ma
per
Sicché
del
improvvisa
I due
non
favoletta
una
fallimento
Il dramma
"
:
svolge; e si
afferma
di conciliare il vangelo
nell'impossibilità
della nullità della vita colle esigenze della vita
è
vero
il mondo
stessa,
della
delle
nostra, che
terra
di pena
trarre
si
a
sé
consuma
e
Calderon
anche
fuori
bene
follia: il
la
del
n'avvede
:
le
vero
c'è
con
!
essa
fanno,
af-
bitrio
l'ar-
ma
rimane...
universale
i suoi
muove
di sogno,
di
vita che
;
distacco
e
in
dottrina
sul sogno
atmosfera
sogno,
non
anzi
sentenza
se
questa
nel
Chi
la
non
Dice
concreto
di affanno
S' illude
s'immedesima
vuoto
in
ci porta
pena.
s'arroga è
nel
e
in
col mondo
di questa
pratica,
l'esperienza
:
che
Cade
ombre
si
fuori del
i
tasmi
fanturale
na-
„.
una
che
naturalezza
poi
è
conosce
276
è
e
l'arte in
fuori
della
una
senso
verità
prio.
pro-
poesia.
HERDER
Schiller
(alcunici
Novalis
altri
minori)
i filosofi,
Kant, Fichte e Schelling.
e, tra
Due, Hegel, e Schopenhauer, costellazioni di
splendoridi prima grandezza.
Non
il momento
è questo
appropriatoper
mente
giudicarese questa opposizioneche si fa comunedel primo ottocento
tra i tedeschi
i tedeschi
e
del primo novecento
sia giusta.Ma
sembrerà
rifletterci un
momento
a
solo, che un
singolare,
con
una
popolo sia cambiato
rapiditàche si può
soltanto alla profonditàdel mutamento.
paragonare
Io non
coloro che, venuta
tra
voglio imbrancarmi
e
la guerra,
vedevano
hanno
tanto
ricercare
visto
oro,
davvero
se
mettono
tanta
merda
non
posso
ma
miracolosi
quegli uomini
concordi, gli europei.
Anni
filosofi
fa
tedeschi
quei
che
questa ricerca
e
là dove
fare
a
meno
vecchi
dicono,
la feci per
o
prima
di
fossero
dicevano,
tre
di
quei
quellodi Konigsberg,di Stoccarda
di Danzica
e
oggi mi piace di farla per il
(1)
Goffredo
primo di quegli scrittori,per Giovanni
—
per
—
Herder.
fi) Crepuscolo
dei
Filosofi(1906).
280
11.
Vediamo
di
prima
come
Herder
che
la
biografia ha
è
non
la
il
tutto,
tipo.
artista
stato
importanza
sua
In
un
uomo
anche
puro
il
per
to«
peso
tale.
Herder
1744
alla
nacque
che,
campanario
giornata
con
Ebbe
a
Koenigsberg
fece
ne
chiese
più
e
studiare
per
nella
entrato
di
pietistadove
sala
studiava
coraggio
stesso
il
tempo
versi
lezione
una
Fece
Hamann
idee
anche
—
—
lo
al
a
fu
si
la
le
che
gli
era
col
prese
al
281
pena
ap-
svenne
e
nel
e
la mania
—
lezioni
a
collegio
lo
dagogica
pe-
dinario
straor-
Nello
parrucca.
un
non
intorno
ebbe
—
non
ma
cresciuto
sentir
amicizia
raccomandò
andò
teologia
tanto
che
quale
:
voler
non
andava
entusiasmo
suo
di
preti mediocri
la vita
tutta
la
tico.
can-
insegnava
e
grestano
sa-
un
anatomica
a
un
con
medicina
s'iscrisse
glirimarrà
la finiva
Allora
nulla.
pastori
agosto
cominciava
casa,
e
diversi
maestri
a
in
preghiera
una
25
paesucolo prussiano, da
Mohrungen,
a
del
mezzanotte
di Kant
giorno
mise
e
in
piaciuta.
mago
in
rettore
del
Nord,
con
seguito parecchie
d'una
scuola
di
18
Riga
giovane istruito e amabile, cogli
l'anima
Per capire
e
verginea
"
come
occhi
un
lacrimosi
„.
lacrimosi
gli occhi
moda
basta
non
al sentimentalismo
pensare
bisognasapere
quei tempi, ma
fistola lagrimaleall' occhio
che
Herder
aveva
una
riuscì mai
destro dalla quale non
a
guarire.
Nel 1764, dunque, andò
a
Riga e fece la sua
sede della Grazia.
prima lezione sulla Scuola come
Fu
nominato
anche pastore e cominciò
a
predicare
smetter
più fino alla vigiliadella morte.
per non
Sermoneggiare a scuola e insegnare in chiesa fule sue
ron
passionidominanti.
sempre
di parlarevolle scrivere: tra il
Non
contento
di
1766
1767
e
uscirono
sua
che
vedere
che
i Frammenti
sulla
tura
lettera-
però, sia che si vergognasse,
di far
dignitàmagistraleed ecclesiastica,
tedesca:
colla
a
avesse
Nel
anonimi
perdeva tempo dietro alla poesia sia
di quelliche tartassava.
paura
1769
fuori
vennero
anonime
sempre
le
polemiche con Lessinge con un
dimenticato
pedapte Klotz. Ma poi ebbe paura
dello scandalo
esempio magnificodi coraggio
e, con
le Selve
di lealtà,protestòpubblicamente contro
e
lui
che il tono
Critiche dicendo
a
glidispiaceva,
Walder,
Kritische
Herder, quanto
Ma
mondana
in
una
invitò
con
:
al dottor
tutta
andava
la
Klotz.
predicazionefaceva
sua
ai concerti, al teatro,
Nel
loggiamassonica.
fare un
a
viaggio in
282
1769,
Francia:
si iscrisse
amico
un
il
vita
Io
consiglio
gli accordò
per
congedo
la Francia.
Arrivato
capiva né
si faceva
non
le
un
tante
cose,
il 5
e
a
giugno
si
Nantes
capirebenché
insegnatoanche
avesse
s' imbarcò
che
accorse
a
il
Riga, fra
francese,
D'Alembert, ma
dice, Diderot
e
Parigiconosce,
frirono
lassù gli ofera
nessuno
s'accorgedi lui. Mentre
del principedi Ludi far da aio al figlio
Eutin
becca e nel 1770
si recò
a
per prendere il
in
un
viaggio
accompagnare
ragazzo, che doveva
di tre anni attraverso
nobbe
col'Europa.A Darmstadt
Merck
del Mefistofele di Goethe)
(l'
originale
alsaziana Carolina
e
una
Flachsland,della
ragazza
che alla fine, dopo molti anni,
e
quale s'innamorò
infinito carteggiodi filastrocche
e
un
patetiche,
fece sua
stadt
moglie. Ma dovette presto lasciare Darmil principino
e l'innamorata
per accompagnare
a Strasburgodove, per
e
dissapori
gelosiecon un
finì col piantarlo.
Nel
1771, a
maggior dignitario,
il giovane Goethe
e
Strasburgo,conobbe
per caso
desse
a Goethe
glifece molta impressionebenché
l'aria dottorale del pastore disoccupato.
noia
Herder,
di intimità, scriveva
alla sua
dopo un anno
A
Carolina
:
"
Goethe
leggeroe
E
del
suo
talento
ha
buona
stordito
non
seppe
anche
fatte
o
In
natura,
come
o
un
non
ma
é
bilmente
temi-
passerotto,,.
volle
gersi,
accor-
perchè Goethe, avendo fiutato il pedante,
non
gli fece mai vedere le opere che aveva
in quel tempo.
facendo
stava
vinse un
quest'annostesso (1771) Herder
283
dell'Accademia
concorso
di Berlino
con
del linguaggio
ed
sull'origine
di
pastore
a
predicatoreebdomadario,
della
anche
moria
meun
sto
po-
fece, oltre il
il direttor
di
scienza
co-
Eleonora, moglie del
Maria
contessa
accettò
dove
Buckeburg,
una
signore.Intanto seguitavala casuilina
Carostica sentimentale
ed epistolare
colla tenera
che finalmente, il 2 maggio 1778, sposò.L'anno
dopo finì la Filosofiadella storia che pubblicò
suo
sovrano
della
riforma
di
tanto
1775
lo fece
scuola
altro Lutero.
un
Wieland, c'era
la carica
Goethe
di Postar
starci
per
e
parnaso
più
Rimarius
già
e
il
Ma
breve
:
altre
lo scelsero
Come
—
direttore
nel
ecclesiastico,
ispettore
minciava
Augusto già co-
C'era
alemanno.
Schiller. Ma
tardi
era
non
divertimento
signore
cipato
prin-
fortuna
e
il
un
cato
canoni-
salario
faceva, per andare avanti, libri
duchessa
madre, bigotta,lo sosteneva
l'aiutava
si
teatro
Herder
La
una
a
come
Carlo
dove
il
raccogliere
a
—
della
chiamare,
Weimar
a
poco.
e
anche
pensava
era
Schannburg-Lipj"e
troppo
genio e a tanto
orgoglio.Per
Goethe
da
chiesa
di sé,
sentiva, dentro
a
E
s'intende,anonima.
sempre,
gran
e
intellettuali
delle
o
e
era
biti.
dee
libertine
proprieanime
tolate
ti-
volte
si amoracHerder
a
privilegiate.
chiava
di qualcuna e le chiamava
"angeli,,tutte,
la moglie
alla quale fece fare nel frattempo
e
Con
Goethe
ci fu
sette
un
figlioli approvava.
alto e basso di simpatiee antipatie:Herder
vee
—
—
284
deva
l'arte
metteva
di
punto
Wilhelm
fondo,
religionee
Meister.
Io
credo
che
il
del
che
al
giunse
di Lafontaine
romanzi
po' di gelosiada parte
discepolopassarglitanto
un
vedeva
alla
sopra
preferirei
miscredente, l'uomo
il
lui il pagano,
in
ci
morale
all'im-
fosse,in
che
maestro
nel favore
innanzi
turalmente,
moglie, narinfocolava
e
una
volta,
quell'invidia
si rivolse
dei figli,
aiuti all'allevamento
per aver
solente
lettera quasi inGoethe
direttamente
con
una
a
In questo
soggiorno di Weimar, Herder
del
scrisse
e
si
duca
tradusse
ma
con
per
—
anzi
Mori,
che
rivista
una
non
di
roba
mar
WeiItalia
era,
ritorno
Weimar
a
seguitò
Adrastea,
come
ragionar d'arte
a
18
—
lavorare
fatta tutta
sessant'anni, il
aveva
da
e
viaggio in
un
voleva
che
uomo
Di
incapace di gustarla.
stipendioaumentato
fondò
La
capì, speciea Roma:
poco
critici, un
Germania.
un'infinità
soltanto
mosse
(1788) dove
tanti
della
e
da
:
sé.
bre
settem-
1803.
III.
Ci voleva
di Stael
tutta
—
la
la
dama
pacchianeria
ginevrinadi Masibilla di Coppet
di quella
—
285
ciarliera
turbante
pappagalessain
Napoleone fece benissimo
per
,
meillur
d' homme
moralité
sa
miracoloso
uomo
la
Herder
vita
sua
è
e
molto
tutt' altro
che
il n'était
àme,
ont
illustre
non
che
cia
di Fran-
son
ensemble
tout
S'è visto, credo, che
un
"
fuori
qu'
"
che
e
„
et
buttar
a
di Herder
scrivere
calze blu
e
point
genie
son
vie.
sa
„
nient'affatto
era
superiorealla media:
eroica
e
ci
non
manca
qualche taccherella di bassezza.
L' impressione generale che
di lui è
resta
quella d'un eterno
predicatore,d' un sermonista
ambizioso
velleità di esser
con
guida del suo tempo
neppure
e
della
di
letteratura
sua
sull'ultimo, con
e,
riuscito
acidità
oltrepassato.
Ma
com'è
di giusto,
dalle opere
giudichiamolo,
che son
poi le ragioni uniche per le qualipuò
Herder
a
noi, lui e la sua
psicologia.
premere,
ha
scritto infinitamente
infiniti soggetti,
su
e
e
da scriver
scriveva
aveva
cose
sue
quando non
su
quelledegli altri o traduceva quelleantiche e
straniere. Fra tutti questi libri pochi son
quelli
uomo
non
e
—
chiamano
che
pochi
Gian
nessuno
una
che
Paolo, che
attenzione
vera
chiamava
d'opera d'Iddio, confessa
di prima grandezza,ma
lo
stesso
Herder,
critiche
così
:
"
Tutta
alle
ad
sue
la mia
che
uno
Herder
"
non
sciame
Hamann
prime
educazione
286
questi
tra
L'ottimo
capitale.
sia veramente
pure
e
che
è
capostella
una
di stelle,,.
E
aveva
critiche
è
un
stata
mosso
cune
al-
rispondeva
un
alleva-
Nella
premiatada un'accademia,
del linguaggio(1772) egli,esagerando
sull'origine
r idea di Hamann
che la poesia è la lingua primitiva
dell'umanità,sostiene che la prima parola
il canto.
Gli uomini
è stata
prima comunicavan
fra loro
di melodie.
forza
a
La
memoria,
sua
Filosofiadella
sua
si confronti
col Discours
di Bossuet, sia colla
B.
Vico
è
non
Tutte
sola
Nuova
secondo
civiltà
che
universelle
G.
(1725) di
rivelazione
una
le razze,
(1774) sia
Vhistoire
sur
Scienza
davvero
coppia.La
Storia
e
un
lui,vengon
gresso.
pro-
da
viaggiadall' Oriente,
l'Occidente,e passo per passo l'umanità
è l'infanzia,l'Egitto
bambino
un
una
verso
cresce
:
riente
l'O-
di sett'anni
adoloun
giorno di più ; la Fenicia
la gioventù e Roma
la virilità.
scente
; la Grecia
la decrepitezza
À noi sarebbe
toccata
se
Herder,
da pangermanistain anticipo,
che
trovato
non
avesse
1 Europa.
la schiatta germanica, rinverginò e rinnovò
il Medio
Allora
Evo, la più grande
venne
neanche
un
'
secondo
epoca,
è meccanica
e
senza
e
storia
delle
e
Herder, della storia. La
il
"
secolo
altre metafore
lumi
è
„
Il
religione.
quella d'un
la filosofia
dei
e
confronto
non
antico
apprende
ordinarie
nata
birbo-
una
la
tra
è
uomo
Rinascenza
vita
quanto
nulla
di
l'umanit
della
più
quella che
la società a un
consiste nel paragonare
organismo
i delinquentiai selvaggi.Quanto
o
all'apologia
Herder
lo stesso
del medioevo
penserà,più tardi,ad
288
:
come
anacquarla.Il
che
sarebbe
non
l'avesse
se
Evo
da
calunniato
molto
e
Medio
è stato
gente che
stato
conosciuto
un'
è
centro
il
Ma
intitolato
:
più
conosceva
farne
a
vi
umana
Heder
il
corre.
quello
scrittura svelata
coli.
dopo sedel primo capitolodella Genesi
santa
tratta
è
lui, l'ha capito:
secondo
nessuno,
storia
—
capirlo anche
grande e, per
questo
scritto del
buffo
Una
(1774) Si
e
della
il cardine
e
di
epoca
da
ma
lati,meravigliosa,
certi
ancora
lo
non
capace
:
ed è
—
le
tutte
sbagliatee ci voleva proglossee l'esegesisono
prio
Herder
per aprircigli occhi. Dunque il vero
di quel tormentato
capitoloè questo :
significato
che lì si descrive non
già la creazione del mondo
ma
semplicementeuna bella mattinata in campagna.
State
attenti
del
:
la
caos,
terra
cioè
e
il cielo
dalla
notte
dalle
escono
ed
—
la
ecco
nebre
te-
luce,
dono
precede il sole (e così cadei volterriani).
le facili canzonature
A poco a
l'erbe e glialberi,poi vengon
fuori
poco si scoprono
dai nidi o dalle stalle gli animali
finalmente,
e,
l'uomo
che può essere
contadino
tanto
un
appare
cioè
che
l'alba,che
esce
a
La
difatti
come
vangare
donna,
com'è
un
pastore che
naturale,
vien
va
fuori
di tutti
e
perchè deve, prima^ spazzar
far da mangiare.
Questa è la straordinaria rivelazione di
che
a
per
tutti i
tanti secoli
teologie
era
rimasta
commentatori!
289
.
chiusa
a
ed
la
dicare.
pretima
l'ulcasa
Herder
ignota
Bibbia
La
ha
attratto
sempre
bile
insazia-
questo
Newton
volle fare
predicatoreluterano : come
libro sull'Apocalisse
lui un
anche
(1779) nella
rusalemm
quale vede una
profeziadella distruzione di Gescritta
Domiziano
sotto
opinione
che è stata
da
la
tutta
pienamente contradetta
—
singolaredella
come
poesia
dice
un'idea
aveva
Se
E
esser
è
„
di bellezze vuol
L'estetica
Herder
è
dire
ch'è
vera
—
un
precursore
la verità
del
delle
chiese
della
e
di Chateaubriand
cattolicismo
almeno
il
dalla
piena
quasi.
o
supplisce
l'apologetica
; in questo
deduceva
sue
tutta
bello
dovrebbe
la Bibbia
siccome
molto
è
racconto
un
perchè non
—
storia.
come
"
verità?
—
vero
Herder
critica. Ma
moderna
quale
bellezza
liturgia.
sua
le Ideen
capolavorodi Herder sono
der
Menscheit,
zur
Philosophieder Geschichte
La
al 1791.
pubblicate,in venti libri,dal 1784
filosofìa della storia di Herder
è, come
quella di
divise gliuomini
Bossuet, teologicae teleologica
: Dio
nello
secondo
Ma
stesso
un
piano prefìsso.
Massimo
tempo
Herder, alla fine del secolo diciottesimo,si
vergognava
a
rifare,sia pure
con
altri dati
e
con
lico.
più larghezza,il libro del suo predecessorecattoIl suo
spinozismo, permettendogli di usare
in senso
ambiguo e metafisico la parola Natura,
di teologismo attarlo salvò da quell'apparenza
dato.
nenza
l' immacombinazione
tra
Egli tenta una
delle
forze
naturali
290
e
spontanee
e
la
tra-
scendenza
del
libro
produrre che un
per tutti quelliavvezzi
e
comincia
eretto
le
tutte
della
termine
meglio
per
lo
è
non
L'umanità
"
deve
con
Dante
quanto
dell' evoluzione
crisalide
una
—
che
fosse
chi volesse
e
c'è
nei
tavisti
far di Herder
un
Germania
in
stato
che
diventare
per
sospetto
vago
di
più scientifico,però,
non
—
è
—
scoppiare. O
immagine antica
in
morire
quel
mine
ter-
scrive
—
crisalide
quanto
splendente farfalla. Ebbe, forse,un
deve
al
guaggio.
lin-
„
aggiunseHerder
meno
perfino il
arrivato
ancora
fiore che
d'un
—
:
portamento
a
: l'aspirazione
perfezione
questo
l'Umanismo.
il bocciolo
dal
umane
superiorità
sua
è
di Herder.
dedurre
per
l'uomo
Ma
libro
difatti,
chiarezza
con
osservare
a
poteva
com'è
repugnante
rigore,il
ragionar con
Egli
nazione
combi-
una
ma
principicosì repugnantinon
due
tra
divino
programma
nei
e
presocratici
di Darwin
precursore
chi
e
—
l'ha fatto
—
rebbe
sbaglie-
—
di grosso.
alle nazioni
Passando
d'oro
una
Grecia, miracolo
alla
strapazzata
Il Medio
luminosa
a
civiltà
luce. 11 Rinascimento
come
coi
suoi
non
dà
è
ma
e
dell' antichità, e
il mondo.
nel 1774,
più,come
un'epoca barbara e
l'Illuminismo
son
preparatoridell'Umanismo:
venti
glia
meda-
una
che ha dominato
Roma
Evo
della
storiche
libri,arrivò
291
appena
ma
al
roasi
senza
tati
riabili-
Herder,
limitare
di
Umanismo,
quell'altro
e
di
quellode'
di
Spinoza
secoli
quindici
sedici.
Sotto
l'influenza
opinioni di
Herder
Spinoza,che
Jacohi
intitolati
cambiate
eran
di
e
e,
Goethe
a
difesa
criticato,scrisse
aveva
Dio
le
di
i dialoghi
(1787), conciliazione
per
la teologia
cristiana
!
mutare
tra
e il panteismo
spinoziano.Alla filosofìa tornò anche negliultimi
anni
colla sua
Metacritica
tica
(1799)critica della Cridi Kant.
l' amore
Kant
della sua
gioventù
diventa
il più ignobiledei filosofi:
konigsbergiana,
il kantismo
faceva
tra
gli studenti
strage anche
zarlo
d'ammazcercò
di teologiae il Pastor
Primarius
scariche di citazioni. L'anno
con
dopo volle
colla sua
l'estetica di Kant
Cfildistruggereanche
belle
cose
tigone(1800),pretendendo che vi sono
—
—
,
in
sé, in
senso
estetica di
obiettivo.
Herder
Baumgarten
per dire, come
proposito di Lessing,una
a
Il
maestro
di Goethe
alla
tornava
da
temibile
non
aveva
chia
vec-
vane
gio-
lità.
bestia-
fortuna
col-
l'arte.
quest'anniche
In
tra
i suoi
la
malumori
Herder
andava
weimariani
si
filosofando
sfogavain
cia
Fran-
clamò
acgrande rivoluzione. Sul primo Herder
lui senda
tenziato
e
gli parve che quel fatto
il più grande avvenimento
storico dopo
fosse il primo passo per il trionfo del
—
Cristo
suo
—
Umanismo.
Scrisse
allora
le
sue
Lettere
292
per
il progresso
delV Umanismo
in
ma
Herder
decapitavail
la Francia
scrivere
che
tanto
la
re,
badava
a
regina e
al potere i giacobini
parecchiaaltra gente e arrivavano
Allora il
che ognun
sa.
con
quei risultati^
il suo
umanista
buon
tedesco si turbò, rimpasticciò
libro, lo cambiò, mescolò
finì col
e
più
scombinate
la letteratura
Negli
fondò, per
di
nutrice
vanti
e
—
alle approvazi
delle bazzoffie
pubblicareuna
che
ha molte
ne
—
tedesca.
ultimi
anni,
Zeus
visto, Herder
il romanticismo
prese
dell'
s'è
come
sfogarsicontro
rivista che
una
le ritrattazioni
il
della
nome
Inevitabile
"
,
dente,
invaninfa
Adrastea
„
,
(1801),una
specie di ministra delle collere divine.
Ma
non
gli restò molto
gastigarei
tempo
per
matti:
e
la rivista morì,
due
anni
dopo
con
lui.
IV.
Tale
la vita
l'operadi questo prussiano pedagogo
dilettante e predicatorio,
che s' occupò di
filosofia senza
portarviun'idea propriae di poesia
che dopo aver
senza
scorrazzato
e
tutte
capirla,
su
le montagne
del sapere con
i suoi
tonici
scarpóni teula sua
di ludimagistronon
e
mazza
seppe
e
293
far altro che
riportarea casa
: mi
appassiti
pare che i
farla finita di metterci
della
filosofia della
ancora
storia
un
mazzo
tedeschi
dinanzi
un
uomo
di fiorellini
potrebbero
come
il
tore
crea-
quale,
dopo Bossuet, Montesquieu,Voltaire e Vico,
ha saputo aggiungereun
non
e,
principionuovo
quando ha voluto correggere gli altri, è cascato
in pieno nell'imbecillità e nel ridicolo.
venuto
294
I.
hanno
Tutti
letto
sìa
da
di
Poe.
Ma
quasi
la
conosce
—
scelti
mal
traduzioni,
sua
mal
e
i
compresi
conti
rac-
—
almeno
nessuno
lia
Ita-
in
—
la
vita:
ritradotti
mal
pur
—
più
"
straordinaria
„
delle
sue
di
novelle:
di
stravagante,
di
spaventevole
mistura
patetico,
di
funebre
tesco,
grotdi
e
orribile.
i
Tutti
son
grandi
tanto
dei
dalla
miseria,
dalla
dagli
uomini,
grandi
mondo
1'
—
rare
stati
del
uomini
che
infelici:
non
contjmo
disdetta,
dalla
297
e
dall'odio,
sorte.
Il
sono
—
perseguitati
genio
zioni
ecce-
torturati
dalla
si
lattia,
ma-
paga
19
perdendo tutto il resto, o per lo meno
gran parte
ha una
degli altri beni. Poe, tra questi sfortunati,
Tutto
fu contro
specie di primato nella sventura.
di lui: anche
di
prima
nascere
perfino dopo la
e
morte.
n.
Suo
scacciato
padre David,
forza
essere
forse
colla
attore
senza
di casa,
volle per
i talenti.
averne
Sposò,
di
tagio
acquistarel'arte per cone
una
contatto,
piccola attrice malaticcia,
si sa di chi, vedova
d'un Hopkins comnon
mediante.
figlia
La coppia sta tre anni a Boston
ma
non
riesce
a
a
far
speranza
far fortuna.
le
tutte
guadagni: nel
alla
sua
beneficiata. In
cerca
gito,s'è
la madre
—
Le
anime
di
povera
costretta
mezzo
a
queste miserie
e
tentezze
scon-
il 19
gennaio 1809, Edgar. Vanno,
Il padre, scòragmeglio, a Richmond.
dato
al bere
s'ammala
e
delicatissima,dopo
il
attrice è
trionfi e
senza
partipossibilima
1808
un
comanda
giornaledi Boston si raccarità dei lettori perchè vadano
alla
nasce,
in
La
terzo
buone
figlio
—
298
aver
s'ammala
di
cercano
di consunzione;
mettere
fatto
di
una
bina
bam-
polmonite.
insieme
un
la
po' di
soldi
per
insieme
due
recite
coppia moribonda, mettono
di beneficenza.
Quando i
"
visitatori
non
carbone
venduti.
i vestiti
:
Poe
di
e
nudi, mezzi
questidue era
Ma
gli aiuti
anche
morì
il
d'un
gli attori
arrestato,
una
tutta
per
chia
vec-
colla signora
d'Inghilterra
madre.
I ragazzi
eran
di fame, emaciati.
arrivarono
il
morì
un
Uno
„
e,
cembre
po' tardi: nel dipochi giornidopo,
padre. Per
di Richmond
teatro
una
Edgar.
David,
colmo
bruciò
la notte
di
tura
sven-
di Natale
dovettero
in Grecia
avventurosa
corsa
fu
morti
da
in pegno
narono
disperdersie abbandoi tre orfani. [1 maggiore, William, fu spedito
al nonno,
generale Poe; Edgar fu raccolto
carità da una
signora di Richmond,
moglie
razzarsi
negoziantericco, la signora Allan. Per sbadei parenti: il fratello maggiore,dopo una
:
per
sua
per
la madre
1811
badati
erano
venuta
passava
stati messi
erano
bambini
Due
gallesech'era
mezzi
si
—
rono
trovaqualche soccorso
miserabile
in un
alloggioi due attori distesi
letto di paglia,aggravatissimi.
In
casa
un
c'era nulla
da
mangiare, niente quattrini,
niente
o
Gill
portare
presentarono per
sopra
William
racconta
—
ritatevoli
ca-
morì
bambina
la vita
a
e
in
Russia, dove
fu
ventisei anni ; la sorella,Rosalia,
tardiva, che
rimase
mezza
idiota
impotente,in un ospizio.
in casa
dei signoriAllan, fu,
Edgar, entrato
qualche tempo, più fortunato. Nel 1815 lo
e
morì,
299
in
portarono
in
suburbana
scuola
una
wington. Ma
in
Tornati
anni
Edgar
a
e
Inghilterra
e
tennero
di
Londra,
cinque anni
a
Stoke
Ne-
gli davano troppi soldi e troppivizi.
patrianel 1820 lo chiusero per quattro
In questo tempo
in un
mezzo
collegio.
ad
comincia
scriver
lo
delle
innamorarsi
Il
questi amori.
poesie su
bambine
e
Signor Allan
quaderno di queste poesie e le porta al
direttore del collegioper averne
un
giudizio: il
negoziante di tabacco e il pedagogo si accordano
trova
nel
un
dire
che
non
stampate.
vanno
verso
l'amano. Era troppo dicompagni non
In questianni il primo
da loro e orgoglioso.
la madre
di un
e
: breve
amore
tragico.Incontra
di scuola, la signora Stannard, che
suo
compagno
col suo
vedendolo
figliolo,
gli fa qualche carezza.
vede
e
non
Poe, da quel giorno, non
sogna, non
la signora muore
che lei. Ad
tratto
desidera
un
di notte
seguitaper dei mesi a entrar
pazza : Poe
dov'è sepolta per lamentarsi
colnel camposanto
della perduta.
l'ombra
d'una
Ma
sua
passato lo spasimo s'innamora
I suoi
vicina,
una
ragazza
della
Royster. Vede in lei tutte
Ma
la predestinata.
in
della
povero
fantasia
giovane
poeta
come
le
nel
a
assistere
300
Poe
Beatrice
un
Elmira
: l'ispiratrice,
perfezioni
mentre
una
la maritano
deve
età, Sarah
sua
anziano
straziato
sta
i
zandola
inal-
genitori
ricco
al
e
il
monio,
matri-
il
Intanto
li lì per
signorAllan
fallire fa
una
nel
lo fa iscrivere
eredità
grossa
1826
all'Università
stato
era
lascia
e
affezionata
moglie,molto
traffico. Sua
nel 1822
che
ogni
al ragazzo,
di
Virginia.
Poe, quando vuole, studia ma soprattutto, seguendo
Una
l'esempiodei compagni, gioca e discoleggia.
volta
perde più
ma
e
nel
butta
non
tavole
fuoco
dei
gusto
vero
per
godendo, ma
fare
anno
bere
a
;
liquori,sorseggiando
bruto,
un
come
un
dollari. E comincia
diecimila
di
libri,in
e
come
automa
un
di
compiere
Prendeva
bicchiere pieno
un
quel tal movimento.
Era
somma,
infiutarlo o assaggiarlo.
e
giù senza
neppur
che
l'ubriaco
beve perchè vuol bere,
non
il dipsomane che beve
ma
può farne
perchè non
que
dunci prova piacere.
anche
Non
se
non
a
meno,
che, caricato,
beone
un
Intanto
e
arrivasse
sta
che
vizio
per
Poe,
troppi debiti.
in
può
non
casa
Alla
il
ai
scappò da Richmond
a
Boston, sotto il
forte
della
e
1826
prodigo che
non
1827,
si
e
Carolina
del
Edgar
301
Sud
gliolo
fi-
Poe
Fatto
diciott'anni, Poe
forte di
un
che
vecchio.
il 26
A.
e
maggio,
Perry, come
vita ordinaria
una
marono
richia-
infine
Sembra
arruolò,
di
nome
a
giocare,faceva
era,
del
talità.
fa-
per
gli Allan
di pagare.
del
E cominciò
artigliere.
di soldato: prima in
un
di bere
falsificare la firma
primi
alcoolista
un
fine del
si rifiutarono
a
ma
forza
a
meno
a
Boston
e
pesante
poi
finalmente
in
in
forte di
un
Virginia.In questi
anni
pubblicò il
and
others poems
primo libro : Tamerlan
fu promosso
gente
ser(1827). Il primo gennaio 1829
maggiore. I superiorilo consigliavanodi
suo
nella
entrare
scuola
del
l'aiuto
ci voleva
dei cadetti
di West
padre adottivo.
Point
ma
Per
l'appunto
l'unica persona
in questo frattempo morì
che gli
volesse un
po' di bene : la signora Allan. Pur
sentir mai
tuttavia il vedovo, pur di non
più parlare
di questo indocile seccatore, glipaga un
cambio
a
e
Westpoint. Nel
gli dà qualcosa per entrare
altro libriccino di poesie:
1829 esce
un
a Baltimora
rifatto e altre poesie
Al Aaraaf, col Tamerlano
nuove.
Finalmente
scuola
il
militare
si stanca
di
presto
via. Nel
solo
fa di
e
di
mese
giorni,ventuna
si
soldi in
moglie e
una
cacciato
esser
ebbe, in venti
la
marziale
corte
all'espulsione
(6 marzo
volta
un'altra
solo,
e
nisce
si riu-
1831).
diciassette
con
tasca.
Corre
fa
gennaio 1831
Allora
lo condanna
trova
per
all'appello,
agli esercizi,
fiuti
guardie,e alla chiesa e due ri-
d'obbedienza.
e
tutto
assenze
allo studio, alle
Poe
alla
entra
primo luglio 1830
Westpoint.Ma studia poco e
a
aveva
avuto
scenata
fu buttato
dove
Richmond,
fuori
consentì
a
casa.
aveva
figlio
e, mezzo
nuova
signora
giàun
tale alla
di
Allan
E nonostante
una
passargli
302
ripreso
ubriaco,
Allan
il povero
che
goziante
ne-
piccolapensione.
lo invita
Kennedy
"
Il
invito
vostro
venire
posso
il mio
a
mi
la
per
e
cena
ha
lo
sciaguratorisponde:
ferito
nel
umiliante
più
vivo
delle
:
non
ragioni:
vestito.
„
Kennedy
a
gli apre
ma
rivista.
sua
è
contento
Il povero
Ma
di
purtroppo
era
renderglila
di
vita
in
la dolce
al
tutto
;
di Poe
di
la
tredici
parenti si
e
persuade
erudite
il
sti
suo
settimana,
burlesche
e
a
bere
gli ac
e
scorato.
Glemm
la vedova
:
la
figlia,
anni.
la zia
Poe
Literary
racconti, poesie,cri
rendere
oppongono.
Metteranno
benissimo.
\
la
ed
accorta
noma,
eco-
a
su
chiede
304
La
per
il bisogno
sente
l'unione
eterna
piccolaVirginia,
predestinataall'etisia
altri
Richmond.
comanda
rac-
tutto
nipote,faceva ogni sforzo
per
moglie
bruna
e
triste. Lontano
e
di
del
dollari
di madre
men
riaverla
le chiede
a
15
far
copie
Baltimora
a
posto
affezionata
ma
5000
a
depresso e
stato
tenuto
deve
ricominciato
aveva
cessi lo lasciavano
gli aveva
borsa; lo
tiratura
letteratura,fantasie
Finché
la
del Southern
Poe
lavora. La
e
Messenger sale da 700
pendio da 10 dollari a
Egli pubblica uu po' di
tiche
e
Literary
quale glipubblicaparecchie novelle
gli dà il posto di redattore
capo
finalmente
nella
casa
direttore
White,
Messenger, il
e
la
madre
Edgar
vane
più gio-
e
di sì
dice
corre
a
timora
Bal-
seguirlo colla figliola
ranno
una
pensione e staun
a
cugino cento
dollari,un
la
sposa
e
aumento
White
a
e
Virginia.Edgar
sua
il 16
1836
maggio
ventisett'anni
aveva
!
Virginiaquattordici
Il matrimonio
lo
a
guarisce.Ritorna
la rivista : nel
ubriacarsi, trascura
gennaio 1837
lo manda
via. Poe, che nei più tristi moWhite
menti
ed
donne
ritrova sé stesso, prende le sue
York, sperando in grandi fortune.
emigra a Nuova
da collocare qualche articolo
là trova
Ma
appena
in una
di Arthur
rivista di teologia
: le Avventure
ebbero
Gordon
Pym, pubblicatenel 1838, non
non
successo.
nessun
Scappa a Filadelfia: per guadagnar qualche
soldo impasticcia,
trattato
copiando qua e là, un
di
che riesce
Conchigfiologia
gli procurerà dei
Il direttore
rinfacci
Gentleman's
del
a
vendersi
ma
accuse
di
e
Magazine,
Burton, gli offre il posto di redattore
dieci dollari la settimana; Poe
accetta
nell'oscura
gli altri
rivista alcuni
la
Caduta
si guasta
col
suo
suoi
Casa
della
d'indelicatezze.
volta
dei
direttore; si
Nel
in
guito
se-
plagio.
William
con
capo
pubblica
capolavori:fra
e
Usher.
Ma
sto
pre-
accusano
giugno 1840
a
Poe
è
cenda
vicora
an-
i
guadagni sicuri. Tornano
l'abuso
giorniscuri, aggravatida stravizi,da ricadute neldi spiritosi,
da grandi malinconie.
una
Il
senza
di Burton
successore
rivista, Giorgio Graham,
titolo,chiede
di
nuovo
nella
proprietàdella
la trasforma, le
la
305
collaborazione
cambia
di
Poe
nel
è redattore
1841
zine
di
lui. Scrive
Una
mattina
Rufus
del
al
un
anno,
40.000.
a
male, Poe spariva.
suo
tornando
in
scambio,
come
zione
redacerto
un
Griswold, ch'eglinon
poteva soffrire.
si arrabbia, se
Graham
ne
riesce
va
e
non
il
da
tanto
altri. Prima
di
soltanto
nel
Museum)
Stylus e
adesioni
in
sarà
promesse
demonio
più
trova
la
un
certo
e
a
diretta
da Poe.
alte sfere
da
Lowell
dell'alcool lo
va
e
Per
a
non
un
anno
che
prende
rima
cetta
ac-
{the Saturday
cercare
si chiamerà
abbonati
Waschington;
Hawthorne
anche
perseguita
306
ma
sinistra
Clarke
rivista
sua
agli
già
Graham
più grandiosa che
una
nulla
aveva
Lasciato
destra
gnar
guada-
e
Graham
a
trattative
nelle
tutto
Magazine
lavorare più di
dovette
di trasformare
in
chiedere
con
al
rivista
una
Penn's
un
1848
avere
libero
mettersi
colui
tuna.
meravigliosafor-
di
il Graham's.
sue
offendere
sua
era
dover
non
arricchire
le
la
esser
piano ,di
e
capitali
i
trovò
si doveva
fissa di Poe
sé; per
per
fatto il
Non
giornaledoveva
L'idea
e
di
: da
prodigioso
W,
quale
per
salto
1842
posto,
teraria
novelle,critica let-
:
dal
marzo
suo
farlo tornare.
tutta
matto
un
però, preso
tanto
trova
a
come
poesie.La rivista fa un
copiepassa, in poco più
Ogni
Maga-
il Doppio assassinio
pubblica,fra l'altro,
attira l'attenzione su
Morgue che di nuovo
via
8000
Graham's
vi
e
di
Poe
del
capo
;
tiene
ot-
ma
laggiù: un
il
scrive
amico
Clarke
a
Washinaton,
A
in
veramente,
turo
riprendereil fustato
pietoso.
a
venga
si trova
che
direttore
che
uno
andato
era
anche
per
un'impiego nelle dogane che un amico,
lo
il Porto
Ma
fatto sperare.
gli aveva
sollecitare
Thomas,
tradì:
e
Clarke
mecenate
zia
povera
il posto
ebbe
non
:
Clemm,
che
glirestava
non
pronta
sempre
dal
abbandonato
fu
e
dalla
tornare
scusarlo
a
e
stodirlo.
cu-
precariadel collaboratore
maginazi
imdi giornali:
manda, per pochi dollari,le sue
più belle a rivisticole ignoteche fanno
difficoltà a pubblicarlee pagarle.Soltanto
per lo
la vita
Ricomincia
Scarabeo
d'oro, mandato
a
—
da
nessuno,
rischio. In
questo
a
a
non
ma
gli trovi un editore
risponde Dickens,
che
lui
tradurre
qualcuno
arriva
non
Francia
neppure
dei
un
volumi
si vende
non
raccomanda
all'editore. Si
rifar le spese
Dickens
ma
due
in
racconti,pubblicatanel 1840,
dei suoi
tanto
Un'edizione
dollari.
cento
avere
ad
riesce
concorso,
a. un
in
ha
Inghilterra
voluto
cominciano
i
rer
cor-
nali,
gior-
capolavori
suoi
—
soldo. Il poeta Home
novella
in nessun
farglistampare una
mora
Baltia
giornaleinglese.Fa delle conferenze
Filadelfia (1S43) sulla poesiaamericana
a
e
:
stronca
son
magri.
troppa gente e i profitti
riesce
Uno
a
scrittore
well, fonda
a
New
il Pioniere.
americano,
York
Poe
307
una
James
Lo-
teratura
rivista di let-
nuova
si offre
Russell
come
collabora-
tore
Lowell
;
accetta
dollari
dieci
Pioniere
articolo. Il
per
il Cuore
Rivelatore,
Poe
muore.
calcoli dello
rivista
spirito,dovrebbe
dare
ogni giorno
s'era
di
centomila
faceva
Mentre
legno nei
dolce
sputar sangue.
in
dalla
Malinconica
celebrità
nascente
dei
nemici
di
o
doveva
combattere
l'invidia.
in
vent'anni
ma
dal
e
soffrire per
di utili all' anno.
Per
una
pola
casu-
d'un
uomo
degliinvidiosi
ziosamente
silen-
dovette
morte.
i
nascere
:
non
e
si
sta
te-
guitato
perse-
La
tacchi
primi at-
soltanto
stampò che si ubriacava sempre
Era
maltrattava
la moglie malata.
vero
si disse
a
la
si batteva
genio,
lece
povera
cominciò
anni, fino alla
Poe
nomia
eco-
rassegnata, chiusa
alzandosi
dove
centomila
di Filadelfia. La
moglie, a
miseria
legasegreta, una
donne
sue
soffitto,in compagnia
nel
che
e
dintorni
cameruccia
una
gliosi
meravi-
all'aristocrazia dello
sogni
colle
i
stamparsiin
la fame
contro
in
dollari
tali
ritirato
Virginia,la
forza
per
il
numeri
rivista fatta da dodici
una
rivolta
tiene
con-
tre
Lowell
a
riuniti
si sarebbe
che
copie e
Stylus:
numero
dopo
ma
promette
e
primo
espone
talento
di
uomini
entusiasmo
con
ma
che
al quale non
(perun'impulso,ripeto,
poteva
di Virgila madre
resistere e non
nia
per gusto)ma
ha
mai
dichiarato
che Edgar non
ha sempre
l'adorazione
scemata
per la disgraziata
sposa : e
beveva
per
si ammalò.
vegliarla
Ma
quando le malinconie
308
o
le
disperazioni
I
prendevanofuggivadi casa, anche di notte,
brutiva
vagabondavaper la campagna piangendoo si abA queste fughe succedein una
vano
taverna.
lunghigiornidi torpore e abbattimento. Poi,
lo
ad
si chiudeva
la volontà di fare,di
tornava
tratto,
un
creare
per settimane,scrivendo
il giorno,leggendotutta la notte.
in
casa
:
tutto
non
glibastano
Purtroppoil vino e i liquori
più : l'oppiofa la sua primacomparsa. Gli accessi
d'inèensatezza e di accasciamento
son
più fitti.E
l'atroce
Nel
ad
"
finisce.
povertà non
il povero
1843
nemico,
suo
un
Poe
malato
e
è
Virginia
prende due
cinque dollari ?
in fin di vita
Filadelfia
trasporta da
camere
a
scrivere
Griswold, queste parole
:
a
potrestemandarmi
Non
è costretto
a
in
una
Di
„.
casa
sono
si
nuovo
York
Nuova
Io
(1844)e
rovinata
mezza
sulle rive dell'Hudson, in campagna,
a Bloomingdale. La zia e suocera
si mette
in giroper i giornali
di Nuova
York
per
trovare
un
po' di
lavoro
Poe, bisognosoe malato. Il direttore dell' Eveun
ning Mirrar, Willis,si degnaconcedergli
posto
a
subalterno
di
tutto
:
nel
suo
correzione
dove
giornale,
è costretto
a
far
di bozze, stelloncini anonimi,
traduzioni.
Il 20
il
e
si
gennaio1845 VEveningMirrar pubblica
Carva. Poe, d'un colpo,ottiene dieci dollari
—
la
Finalmente
gloria.
accorsero
d'avere
un
gliamericani e gliinglesi
che
e
grande poeta
—
309
poeta soffriva. Lowell
questo
hanis
Poe
Magatine
editore
un
:
; il 28
di
dei
edizione
nuova
un
pubblicò nel Gra^
su
grande articolo biografico
Nuova
York
pubblicò una
suoi
febbraio
racconti
Poe
e
fece
volume
un
di
ferenza
grande consulla poesia americana
noscerlo
; tutti voglion col'uomo
della stagione,il tipo
; diventa
alla moda
rate.
a
pranzi e se; le signore lo invitano
che
Fra le basbleus
gli fecero la corte la
più celebre e la più fedele fu la signora Osgood,
bito
moglie d'un pittoree poetessa. Poe fu preso su-
poemi
dalla
bellezza
sua
fra i due
poesie. Cominciò
ma
cambiò
Però
l'ardore
del
poeta diventava
signora Osgood
la
così
le
anche
un'amicizia
Per
appassionata.
casa
:
Virginia non
tremendamente
Poe
belle
trovò
e
una
sue
platonica
cini
star
più vifu gelosa.
inquietante
il
quale aveva
che
la
Poe
Inghilterra pensò bene d' allontanarsi.
la seguì ad Albany, a Boston, a Providence.
la poetessa, forse spaventata dagli eccessi di
in
Ma
e
di alcoolismo, finì col cacciarlo. Le
altre letterate, che
mezzo
fare
Poe,
rito
ma-
—
sentimento
un
—
delle
per
Poe
non
aveva
rono
scelto,suscita-
:
scuse
chine.
quelleinviperitescribac-
a
dimenticare
e
l'autore del
le
r
donne
improvvisa celebrità cominciò,
il Broadway Journal, una
nuovo,
contro
Longfellow mediocre
,
310
in
e
un
Corvo
vette
do-
scandalo
sfruttare
giornale
terribile
poeta
ma
pagna
cam-
idolo
zia Clemm
La
ma
la
moglie
bene
stava
golari.La
vecchia
il genero,
per
Anche
Poe
non
seguivanoquasi senza
in
quegli anni lo descrive
scarsi e irre*
guadagni erano
I
vedova
doveva
mendicare
moribonda.
figlia
Virginianon
del
pastrano
coraggiosa
e
sì
nere
sottoscrizione
aprirono una
dollari. La
la
malata.
più
lo vide
demente.
un
devota
sempre
sempre
le crisi
:
tregua. Chi
come
era
marito
:
signore
raccolti
furon
aveva
e
Alcune
per
sessanta
che
coprirsi
per
il
gatto ; per riscaldarla
un
la
prendeva i piedi e il marito le mani.
Una
signora,certa Shew, aiutò in quei dolorosi
di patire.
cessò
ma
uno
tempi i tre infelici
malò
Virginia,il 30 gennaio 1846, morì. Poe sì ambili
ancora
più gravemente : fu assalito da terri-
madre
le
—
febbri. E
un'altra
in
casa
non
c'era
che
fruttò cento
sottoscrizione
convalescenza
fu
lunga
malconcio, più agitatoe
in
sera,
nelV
talmente
Non
della
aveva
d'una
il
dov'è
vivere
donna:
scappare
che
a
lei
lettere
poesie di
amorosa
di tempo
lo tollera
—
ma
312
prima. Una
Era
poi
un
uomo
si
mosse
com-
piangere.
per
il
accanto
le propose
pazze,
tristezza. La
uscì
ne
improvvisamente
ultime
disgrazie
nelle
seguitatoad assisterlo,e
Scrive
dollari. La
sentirsi
senza
aperta
sventure,
s'innamorò
signora Shew,
Fu
Poe
di
versetto
assai
conosceva
che
poteva
tribolata.
sconvolto
chiesa, nell'udire
che
afflizione
cuore
e
nulla.
scrive
di sposarla.
per
signoraper
non
vuol
un
più
lei
po'
sa-
risponde al
non
perne,
questo idillio
anche
e
ultimo
suo
disperatoappello
da
questitempi Poe, oppresso
con
pubblica pochissimo ma
pensa
In
a
un
la mia
Tutta
"
essere
me.
Finisce
„
un
di scrivere
libri,Eureka,
lo
e
edizione
prima
di
L'editore
il
tollera
non
che
ci
più inquietantedei
ma
Pu-
cominciare,
copie potrà
—
:
superiore a
essere
presenta all' editore
50.000
accetta
idee
sue
all'idea
dichiarandogliche,' per
tnam,
e
si rivolta
natura
le
gonia
cosmo-
risponde alteramente
nell'Universo
possa
suoi
dubbioso
un
e
—
una
a
Espone
conferenza
mali,
tanti
nìa
magnificama-
mondo,
definitiva.
originalee
in una
stupefacenti
obiezioni. A
del
sistema
nuovo
finisce.
miseramente
una
forse
stare.
ba-
stampa 500 sole
ne
si vendono.
non
Poe
Ma
dimentica
non
l'amore.
Non
d'una
la
per
,
può vivere senza
signora Whitman,
metafisica,
donna.
una
S' innamora
vedova, più
di lui di sei anni, letterata. Vuole
chia
vec-
mente
assoluta-
sposarlae intanto, in una
conferenza, la
Frances
proclama,come
Osgood, una
grande poetessa.
Il poeta
la vedova,
esita
a
ma
a
Providence
questa,
spaurita
corre
dir di sì. Poe
si oppongono.
ha
Il
si ubriaca, fa
all'assalto,
tutto
il
giorno
delle
si
da
vi abitava
ardore,
tanto
pessima rinomanza, i parenti
disgraziatoinsiste,torna
scenate.
persuade
nozze.
dove
Ma
313
a
La
nostante
signora,no-
promettere
beve
la stessa
:
fissano
mattina:
ao
la futura
lo
sposa
male, gli rende
riceve
le
sue
gli dice che l'ama ancora
ma, in definitiva,
congeda. Poe, disperato,
riprende il treno
per
carte,
lo
York.
Nuova
Però,
Whitman,
nie
che
alla
d'una
incapricciato
s'era
stava
dietro
smaniava
mentre
Lowell
presso
signorinaAn-
le
e
vedova
scriveva
grandi
lettere
di
appassionate.Aveva ripresoa scrivere
Lee
e a far
quest'anno è Hop-Frog e Annabel
i sogni dello
letture ; riprende anche
Stylus,la
—
—
Spera,più modesto,
od
di
punto
son,
che
vuol
Dà
sue
di
portentosa, chiave
rivista
ottantamila
trovare
intanto
in
Qui
lo ammazzino,
dollari
copie
tanta
set-
con
di
il sud, per
Griswold
di
caso
lo
ventimila
libertà.
e
guadagno.Par sul
associato, un
un
signor PatterCon quegli dà qualche anticipo.
sti
partireper
al nemico
opere
in
ricchezza
l'incarico
morte
e
sciagurato si
vuol
ammazzarsi
e
gii chiede
giornalista
baffi : il prudente uomo
un
altri fondi.
trovare
di
pubblicarele
s' imbarca
ubriaca
da
rasoio
:
per
per
che
teme
sé. Va
ladelfi
Fi-
da
un
i
togliersi
glieli tagliacon forbici.
Richmond:
Riesce
ad arrivare
a
alloggiain un
vecchio
scorsi
albergo,fa, a chi non l'ascolta,grandi diferenza
cosmogonia. Una conper spiegarela sua
sul PrincipioPoetico
lari.
gli frutta 1500 dolritrova Rosalia,la sorella idiota,
A Richmond
la quale riesce a capired'a*^ere un
fratello celebre
cade in adorazione
davanti
lui. La signorina
e
a
314
ed
—
perfinoin
iscrive
ritrova
ritata
si presenta
le chiede
Le
accetta.
nozze
di
la
zia ; saluta
la
York
quel giorno la
giorni che mancano
sa
a
come,
Poe
beve
elezione
:
della
taverna
ma
fornita:
vedovetta,
andare
il 27
vita è
sua
alla
furon
misteriosi,
Calvert
Street. Poe
i suoi
e
Lo
amici
circondati
rinchiusi
e
vi
passò la
da
in
Poe
s'imbarca.
quei pochi
ritroviamo,
la sera,
:
—
prender la
signoraSchel-
oscura:
morte.
Baltimora
Poe
vinta
a
settembre
degliamici.
liquoricorrevano
uomini
bevendo
ben
e
con
i
Appena
parentiavevan
inusuale
quellospirito
per
e
—
Da
si
siti.
proposeconda
sua
Susanna, saluta la
cara
la futura
—
suoi
fissate per l'il ottobre.
son
New
riparteper
una
anche
anziana
sposarlo.L'
di
Ma
lei, l'accompagnadappertuttoe
a
lei dall'incanto
anche
non
dei
si
più :
temperanza.
è vedova
Ora
vecchio.
un
a
bere
non
i
l'attira
—
forte
più
quellaRoyster che
amorosa:
ton
è
amore
di
società
una
Richmond
A
di
giura
demonico
lo stimolo
Poe
lei
Per
attirata.
è
breve
ultimo
Talley
Susanna
Era
in
la
verna,
ta-
una
di
vigilia
spese dei
a
usciron
una
una
didati.
can-
fuori
banda
di
in
camera
notte, colla
febbre,
da
mescolato
ove
era
bottiglie
La
mattina
misteriosi
dell'oppio.
gli uomini
che erano
cati
semplicemente agenti elettorali incaridi ubriacar
la gente e di portarla a
votare
Poe
parecchie volte
e
minciarono
gli altri e copresero
il giro delle sezioni. Poe, ristupidito
ogni
tanto
—
—
315
e
malato,
bero
fatto
male, lo
stava
due
votare
volte, vedendo
tre
o
ficcarono
in
carrozza
una
incoscente
fino
tremito
tutta
per
Parve
alle
tre
del
chiamò
notte
una
finalmente
che
quarant'anni.
sepoltoa Baltimora.
Fu
la
risvegliò
Reynolds.
certo
un
mattina, alle cinque,spirò.Era
Aveva
Si
come
esseri fantastici;
calmasse:
si
stato
uno
viso. Restò
mattino.
delirio;parlavacon
e
darono
man-
arruffati,
stracciati,capelli
al
inarticolata,
gonfiori
voce
con
vestiti
rotte,
scarpe
in
che
lo
e
all'ospedale
Washington. Era
orribile:
l*eb-
che
piedi; dopo
in
si reggeva
non
la
domenica
il 7 ottobre
Pochi
anni
1849.
fa, presso
bottegadi liquorista.
fine le sue
ebbero
zie.
disgraNeppur colla morte
Griswold, il nemico, al quale Poe, non
piamo
saplasciato l'incarico di pubblicare
perchè, aveva
un'edizione
le sue
minciata
completaera coopere
prima della sua morte, ma n'erano usciti
si vedeva
tomba,
sua
una
—
due
volumi
nei
nascosto
con
Soltanto
nel
meno
Poe
sette
cambiò, soppresse,
—
quello eh'
tutto
cercare
nel
soli
manoscritti
che
volumi
nella
e
sparso
nei
coronò
codesto
di
giornalio
mento
tradi-
biografiamaligna e calunniosa.
zione
1874
Ingram potè pubblicareun'ediscorretta
e
più completa,ma soltanto
una
1902, coU'edizione
—
era
trascurò
di
comprendono,
—
loro
sono
Harrison, le opere
coli' epistolario,
dicia-
veramente
interezza.
316
di
raccolte
e
sciute
cono-
III.
d'un
secolo
dopo
—
a
guarnigione,
poco
Appena
trovato
mai
breve
un
altro
col
che
ad
avere
giornale
l'impossibilitàdi
Vive
prestito.
che
vero
donne,
che
La
ad
pure
prima
altri
sposarlo, muore
è
e
e
lo
lo
gli
salvi
per
muore
quando,
quattro
pazza;
riesce
Non
dollari
ha
di
mai
padronirsi
im-
ha
non
la
laborazioni
colun
tuna.
fortano
mari-
consente
del
in
colle
Anche
l'altra
giorni prima
a
ucciderlo
e
quasi vecchia,
317
riesce
d'elemosine
riamate,
amano
Non
ad
sempre.
hanno
non
cinquanta
saltuarie.
quie.
re-
direttori,
i suoi
appena
a
lo sfruttano,
pure
costretto
trovare
né
pace
fuori.
sua:
d'umiliazioni,
penose
amico
metterlo
di
vita,
sua
ha
Tutti
—
il soldato
di ammirazione,
rivista
una
d'un
per
di
nel
forzato
è
la
Non
cacciarlo.
periodo
pensiero
fare
a
posto, dove
un
solo
estranei
tutta
per
talento.
suo
finiscono
da
sua,
non
vendere
il
geni
collegialemalavvezzo
di
casa
a
prezzo,
dopo
raccolto
anni,
dalla
straordinari
tisici,lasciato
di
e
un'adolescenza
fuggire
più
continente.
d'alcoolisti
due
a
de'
d'uno
d'un
e
Figlio
mondo
vita
la
Questa
a
giorno
fissato; la
avrebbe
più
Miss
protettriceAllan
sua
vien
cacciato
anni
che
;
di
della
sta
per
di
vien
respinto; di Miss Maria e
una
cugina di quattordici
sposa
si fa amare
e
e
tisica;
glimuore
Frances
namora
Osgood e gli scappa; s'in-
e
l'ama
s'innamora
bisogno di lei; a' innamora
avuto
Herring
sparisce quando
benefica
Shelt
la vedova
sposare
questa lo
e
Whitman
e
rifiuta
;
finisce col-
l'esser
ad Annie
congedato; si raccomanda
e questa
al suo
non
affetto; dopo
risponde abbastanza
l'idilio con
Susanna
di riaffermare
Talley tenta
l'antico
dopo
un' atroce
e
miseria
non
La
molto
l'Elmira
sogno,
ottener
per
gli dà
La
ancora,
tregua
subalterno
mania
e
di
deve
;
dove
bere
come
e
non
un
vizio. Le
E
di questa
quei
pur
miracoli
di
e
lo
toriano
mar-
inseguono anche
dopo la
egliriesce,nei pochi anni
randagiaavventura,
terrore
supremo
quei miracoli
suoi poemi. In
racconti;
sorfò i
lo
e
tuttavia
orrenda
un
malattie, le
crisi,i tradimenti, gli affronti,le calunnie
morte.
vrebbe
do-
prima giovinezza: è, ripetiamolo
pulso
una
sventura,
pazzia,un im-
una
vita
dar
dalla
irresistibile
in
muore,
all' ospedale.
sventura,
mai
; è
poco
lo rovina
primi anni,
grottesca
comandare.
barbaro
dei
che
di fantastica
poco
volumi.
318
più
di
a
scrivere
sono
i suoi
dolcezza
vent' anni
che
dici
se-
MAETERLINCK
Che
abbia
ed
buia
vedrete
alla
pelame
del
sopra
d'una
fine
gatto.
le
che
d'inferno
luminaria
le
fra
fate
mani
tempo
a
a
prender
scintilla
uscir
L'uomo,
allora,
comincierà
che
forse
colla
dirà,
e
:
eflfetti
sono
potrebbero
a
che
meno
celeste.
E
323
il
via
dal
via
a
lare
parbassa
voce
male
ani-
riflessi
essere
gatto,
il
sonno
d'elettricità
non
minci
co-
canzonetta
una
qualche
scintille
e
pelo
contro
sottovoce
non
stanza
una
—
strofinargli
a
incantesimi,
ma
fuochi
Se
girotondo.
in
porti
nero
canticchiando
groppone,
degli
vi
gatto
un
pazienza
con
da
serio
uomo
un
barlumi
siano
in
dei
tanta
incer-
tezza,
delle
po' farà sentire il bollore piano piano
e
ogni tanto azzarderà qualche gnaulio
nn
fusa
languido o un soffio di spavento. L'uomo
serio,
voce
seguiterà a parlare colla sua
imperterrito,
bianca
i vetri della finestra
e
speciosae mostrandovi
da' quali passa un
po' di chiarore cercherà
di persuaderviche i punti di luce al di là son
forse stelle perdute nel cielo o piuttostofuochi
fatui di camposanti antichi o anche
lucciole che
8Ì levan
che
dall'erbe
le lucciole
inferiore
e
e
via
L'uomo
fresche
e
finirà
stelle del mondo
potrebbero essere
le stelle fuochi
discorrendo
serio
coli' insinuare
fatui della
zona
riore
supe-
all'infinito.
Maeterparlanteè Maurizio
linck e i suoi discorsi equivocie laberintici infrai libri dello stesso
da versi gatteschi
mezzati
sono
Maeterlinck.
Maurizio
Questa, almeno, è l'impressione
che fanno
da parecchiotempo
che
a
me
e
m'è tornata
vivissima
sciuto
leggendo. l'Ospitescononiche
piccolobreviario delle meravigliemediasubliminali, uscito proprio ora.
o
di Maeterlinck
nella letteratura
La specialità
è la manipolazionedel mistero
ad
contemporanea
delicate. Egli crea
delle anime
dei piccoli
uso
temporanee
enigmi per darne poi tre o quattro soluzioni condelle piccoleangoscie; gioca
; suscita
coi brividi e coi sussulti ; prepara
degliangolidi
lanternino
oscurità per potervi passeggiarecon
un
in mano
dei problemi
e l'indice sui labbri;inventa
e
"
,„
324
nel
scioglierli
terribili per
una
specie
uno
gnomo
austero;
Le
religioso.
ingoiareil mistero,
tutto
in
volta.
una
della
delle
concedere
di
puritano;
anime
delicate
il vero,
tremendo
Il mistero
necessaria
le anime
clown
un
dei
troppo
son
non
dei
e
e
signoriche
metafisica
all'inquietudine
signore e
sono
pos-
mistero,
dogmi,
duri
È
amabile.
più
ignoranza universale
nostra
morte
8on
Puck
di
modo
stero
il mi-
della
stra
no-
forti per
non
pos-
che
i ritagli
tempo.
Maeterlinck, questigrossimisteri,li spezzetta,
li suddivide; li distribuisce in dosi digeribili;
ne
fa
delle
cartine, delle
pasticche,dei biscottini ;
l'indolcisce collo zucchero
della poesia e li guarisce
della letteratura. E
allora quei
coi canditi
verso
poveri misteri della vita, dello spiritoe dell'unitriturati
così
mascherati,
e
così
masticati
e
gnore
sembrano, alla gente di mondo, alle siai giovanioccultisti,
alle signoanglosassoni,
rine
attenuati
di
tedesche, qualcosa di presentabile
e
e
i libri di
posto sulla tavola
e
la scatola
delle
Maeterlinck
da the, fra il
mestibile
com-
piglianoil
samovar
che
loro
fuma
sigarette.
II.
Perciò, se
tutto
è
mistero, in quei libri,non
325
è
affatto
la fortuna
mistero
un
cosmpolitache,
di
cioè
nato
di
Gand
a
di
minga,
famiglia fiam-
germanica, scrive
razza
francese
in
tato
ingleseed è commenmoso
fasopratutto in tedesco. Parigi,coU'articolo
di Mirbeau
del 1890, gli ha dato la fama ;
son
gliinglesie gli americani
quelliche pagano
meglio i suoi articoli per i loro magazines ; e i
pubblica più
tedeschi
altro
belga
questo
che
coloro
Polidoro
dei
mondani
nella
il
Maeterlinck
nostro
attenuare
po'
;
dire
e
limare
che
quel
non
dir
quel
;
continuo
tanto
le
Durò
suo
poco
in
a
per
il
disciplina
accomodevoli
vita. Ma
dai
e
gesuiti
forse
cose
a
mezzo
e
a
mezza
e ridistinguere
; il
distinguere
delle
"
nuances
,,
farsi]sentire
misticismo
I
quell'abitudine
le asperità;
quella dolcezza
bisogna per forza chiamare
prese
Certi suoi libri
„.
teneri
sono
nella
e
dire ; l'amore
senza
questo
scuola
stuccosa
untuosità
voce
e
molto
lievo
al-
fu
l'avvocato.
fece
legge e
nella
intransigenti
sono
il papato
verso
Maeterlinck
Bernardo
veramente,
sono,
Tanto
mistero.
sociale
Maria
gesuiti,studiò
gesuitinon
del
preso
crando
dedicandoglidiversi libri e consapiù d'un saggioa quellache chiamano, per
e
degnazione,la sua filosofia.
bontà
un
1' hanno
naturalmente, che
sul serio,
più
di
in
non
sul
sono
"
chemin
;
il
minare
cam-
de
lours
ve-
forse la casuistica
frak ?
far l'avvocato
eppure
periodo,forense qualcosagliè
326
anche
di
rimasto.
dalla
calo
e
lettura della
prima
kespeare.
l'ignotoprincipiantepiù grande di Shac'è nulla di meno
Ma
per l'appunto non
dichiarò
shakespearianodel
scherzare
e
de'
ridere
sa
Marcello
di
i suoi
e
spettrison
padre di
vivi. Il
uomini
suoi
capacissimo
il
rompere
muso
voglion fermarlo
che
vendicativa
più
di Maeterlinck.
teatro
speare
Shake-
maschile, sodo, sanguigno, concreto
è
è
PrincipessaMaleine
di
una
più
Amleto
l'ombra
è
e
di Banco
I personaggi
vivente.
persona
nosi
car-
Bernardo
a
e
; sa
del
vuoti
più
primo Maeterlinck, invece, sono
le ome
bre
pallididei fantasmi perseguitati
e
che
li turbano
di
beau,
silenzio
un
esempio
fu
il
Maeterlinck
tardi
e
—
il
tentò
meno
nostro
belga
fabulazioni
spiritodel
nel
liers
Vil-
dramma
m^tafisicanti.
di marionette
stufo
di
Turchino,
nostro
Gozzi
328
in
cadde,
meno
che
delirio
la fiaba, con
e
quegli
luce
mezza
cretini
fatale, con
d'Annunzio.
lui di
anche
nella
singhiozzati
coìTUccello
Vanna,
nostro
in
Axel,
—
il gran
che
saputo
avesse
teatro
almanaccamenti
finivano
Shakespeare, avesse
primo scrittore grande praticatodal
ritrovato
a
meglio le
Parigi,avrebbe
originidi quel
Più
Se
deliquescenti
l'ingenuoMir-
di Villiers de l'Isle Adanì
Ietto i drammi
per
riflessi
che
invisibile.
tirar fuori
di
invece
sono
non
con
—
molto
Monna
lusso
del
iìì.
de
Remy
Gourmont,
scrisse
linck
mezzombra
Ma
un
Novali
Ford
dei
religiosa
lyle
e
di
diversi
seguirono
nella
delle
fiori.Finalmente
s'è
i
tedesca,
racolosità
della
gusti
allo
con
un
senza
libro
neW
minuto
non
Fa-
qua,
novità
ricerche
sulla
che
329
li
dei
guendo
se-
anglosassone
di
nulla
di
in
pezzo
spruzzatina
Morte
nei
e
seppellitiche
che
e
e
mi-
psichiche,
schizzo
qualche
senza
Car-
umili
delle
delle
trovarci
di
Intelligenza
un
e
la mistica
laica
clientela
stia
al
ridusse
scientifica
da
dato,
spaccio
qualche
e
difatti,
fiammingo
degli
maniera
Api
della
metapsichica,
e
dal
Templi
e
dell'occultismo,
spiritismo
traduttore,
un
mistica
Tesoro
Giardini
Vita
bre
la
e
volgarizzò la
;
è
dall'inglese;
nel
Emerson
Doppi
pissipissi tragico-
un
Ruysbroeck
primitivi
di
quell' atmosfera
Maeterlinck
tedesco,
Shakespeare
e
di
nomia,
bo-
Maeter-
volgarizzatore. Tradusse,
un
dal
s
da
piena
realtà
in
riduttore,
lui
anche
magica,
ascetiso.
di
momento
un
di
saggio sull'originalità
un
stregato
;
in
te
di
minciò
)Sofia, Co-
io
valesse
lessi
la
zientemen
pa-
pena
21
3i
r'ilenuto
essere
Ignoto
la
è
In
pazienza
scappa.
viventi
della
in
berfeld.
Io
di
attento
parte del
forme
non
problemi
mio
O
soltanto,
controllali
e
Maeterlinck,
cioè
vagliatio
e
intorno
nuove
alle
invece,
che
niente
di
al
pensiero.Non
e
di
rado, qualche fatto notissimo
si abbandona
teoria
sua
irremediabile
Ha
voglia di
che
misteriosa
ed
tempo
trova
dei
che
(1) M.
sia
occulta
pudore
ambiguità.
senza
credere
nel
mondo,
del
Maeterlinck
da
buono
-
330
11
varietà.
tra,
l'al-
né
cosa
alla scienza
fatto
nuovo
;
;
quanto
e
alle
alla
anima
fa. nello
versale
unistesso
materialista
credenze
-
cita
ambagi della
d'un'anima
ma
inconnu
servali,
os-
utile
causidico
nelle
L'hóte
e
seconda
una
a
noi, faccetta
in
ragionamenti
c'è
ne?sun
due
in
ipotesi precise
l'una
e
una
ben
fatti
cause
veramente
porta
anch'io
come
fa né
non
sia
loro
El-
studio
concepisco
riunione
come
allo
speso
li
io
Ma
tempo.
o
cavalli di
affatto
vi ho
e
lontane
loro toccato;
dei
contrario
della
morti;
persone
e
ticoli
ar-
inglese (1) si
qualcosa da
mano
son
tali
quattro
o
dei
e
dell'avvenire
conoscenza
tre
delle
o
tenendo
di
puLblit-aliin
rivista, già
parla dei fantasmi dei
psicometria conoscenza
morte
seguita colP Ospile
ota
libro-raccolta
questo
da
e
—
;
spiritiste
Fasquelle 917
ma
"di eliminarle
cerca
la teosofia
sfugge e la
è religioso
non
ma
religioni;
colle
la
scienza
perde
in
sai
creda
se
vuol
;
sez
il
ma
:
ha
il
sua
il
Il
fort
est
morts
les
libro
suo
fatti incerti
del
e
personaleè
viaggio di
Elberfeld
signor Krall.
niente
e
con
obiettività
di cliiacchiere
fatica
mazzo
che
riconosce
scienziato
si
ma
imprecise: non
medio, alla telepatia
disincarnati;
di credere
sottintesi
equivoci.L'unica
dei quattrinicon
a
dei
paura
probable que les
est
impossibleque
carosello
del
all'intervento
"
Insomma
in
mette
di sofisticherie
scrupolie
ipocritedi
genere
di
arie
al subliminale
credere
questo
darsi
mare
un
generaleo
i suoi
la
ma
degna
dis-
non
quant'è possibile;
e
finisce
nous
morts
di
mérae
entourent,
ne
novre
ma-
sue
frasi
con
possibleet
tutti
con
le
tutte
rebbe
vor-
vivent
as-
puisqu
pas
„.
l'impressionedi un
digli
superflueintorno a nasconchiara
è eh' egliguacosa
dagna
torno
dei discorsi ambigui inL'unica
ipotesiimpalpabili.
stata
quellad'intraprendere
per
Ma
fa
far
visita
quelle sue
ai cavalli
sedute
pienti
sa-
non
quel che avevamo
imparato
nelle relazioni
degli psicologiche 1' hanno
duto
preceMaeterlinck
stesso
e
distruggetutto il valore
che potrebbero avere
i calcoli degli stalloni tedeschi
animale
dell'intelligenza
quando
per la prova
ha cura
di ricordarci che i calcolatori prodigi furono
in generale,
dei bambini
dei mezzi
o
idioti,
i quali non
indovieseguiscono le operazionima
aggiungono
a
331
nano
colpo,per
a
calcoli
dei
linck, che
ha
Alla
novità.
mostrava
letto, pare,
bene
cosi
di
fine del
Londra,
a
difficili. Del
più
i cavalli
che
sapere
specie d' intuizione, i
una
il
nome
e
davanti
parla in
Pene
suoi
un
adulatori
moralista
un
senza
d'amor
poeta,
alla
in
una
Paolo
riportava la
cui
il
borsa.
colle
francesi
metafìsica.
neppure,
a
È
occultista
un
signore anziane, un
fede, uno
religiososenza
un
roba
a
ziava
pronunzampe,
i
Shakespeare ne
tedeschi, una
e
per
chiarezza,
vallo
ca-
perdute.
ha
non
un
che
padrone
una
Bankes
certo
San
a
sono
Maeterlinck, ch'è abbastanza
Maurizio
come
non
contare;
sapeva
quattrinicontenuti
Shakespeare, dovrebbe
cinquecento un
di
quello deglispettatori
Maeter-
resto
Elberfeld
istruito
sultati
re-
poeta
cre
medio-
dispettodei
titudine
grande atda salotto,
filosofo sciroppato,
scienziato
immaginazione, un
senza
fachiro
di
disoccupate,un
sofo
grande filoprodigi domestici. Leggerlo dopo un
che fumare
è lo stesso
una
pipa d'oppiodopo
un'ascensione
in montagna
leggerlo dopo un
di camomilla
bere una
tazza
grande poeta è come
dopo un bicchiere di vino vecchio.
casuista
di
coscienze
—
332
PAUL
FORT
la bellezza
tanto
ci pareva
quellagran
essere
la
e
Oggi, guardiamoci
10
meno
tenente
chi
un
più
poeta
grillocanterino
11
sola
una
con
che
buoni
Ce
faire ? et
Ma
rovinato
bere
sua
—
sa
qui
de
bornes
le
e
con
corso
nel
ne
hanno
di
del
secolo
di
il
suo
E
mezzo.
mondo,
champs.
con
:
lais
Rabenonno,
Paul
Fort,
tutti i
come
trinità della
doveva
—
bon
Mieux
"
de
vin
rouge
que
sens,
que
voulez
gang.
vous
y
de frontières,sinon
les
„
le bestie ferrate
—
assassinato
E
provenienza.
la santa
connaissent
chiesa.
fontana
Gloria
Bottiglia,
i suoi Borgognoni
de
senso
popolaresco,
poeta
sembra
amava
Sciampagna
b^Ua
strare
mo-
s'è sciupato
sorsata
una
del
cose
de
venute
la
notti:
poeti francesi
trogue
leurs
son
per
Fort, benché
poeta
iscrizioni
Francia
hommes
sont
è
dico nel
—
senza
'14, come
teindre
vaut
provincia
Donna,
—
nel
pensare,
di
generazione
poeti di
Rinascenza
sciupare.Paul
Lafontaine
tutte
sopra
per
di
non
da
Ronsard,
momenti
a
Fort. Ma
prati,di
dei
alla
vena
:
e
francese
più
una
la
di
robinetto
senza
Paul
di campagna,
poeta
—
di
da
mostrine
le lire fuori
musei
poco,
aveva
principe,era
ogni poeta
ha
non
come
Petoefi.
di
e
Anche,
buono
chi
e
ripreso nei
di Tirteo
intorno,
erano
valore
un
che
europea
tutti
poesia aveva
sé.
ha
pace
turbata. Quando
così
volevano
di
dolce
la
dell'Est, hanno
nome
sua
città
questi lourdeaux
330
di
:
non
buon
Reims,
sono
i
vino, danzante
il buon
il cielo
France
la
è
questa
Ballades:
ragione
di
e
—
„
come
radicale
de
come
ragazze,
gera
leg-
come
pipa, delicata
un
simpaticobrillo
di
questo
ai
Que f
le brave
come
Parigi,briosa
di
poesia,mussante
sua
fumo
caro
un
come
E
della
precisicontrari
dei
"
de
Poémes
libro
ventesimo
?
delle
Frangais !
plaisiraètre
II
Ma
bisogna
non
guerra
per
fonderla
verde
nel
e
suo
sanguo
nei
sesto
bellicosa
di
tura.
anda-
„
Benché
e
questilamenti, in
in
complaiiìtes francesi
"
queste
cercarlo
Paul
Fort
accorgersidella
di storia
delle
mobili
specchidei suoi
Parigi non
prende che
delle Ballate
di lì, portano
sua
vigne,negliocchi
sue
al
:
"
tutti
sentirla
per
fresca,tutta
terra, nella
di
:
per amarla, membro
;
la
aspettato
Francia
bella, tutta
tutta
corpo
abbia
non
piena
di
membro,
a
pelled'erba, nel
delle
donne,
sue
fiumi.
una
parte
glialtri
Quartier Latino
son
del
tomo
nati fuori
,,
odore
di
terra
bagnata,suoni di notti boscose, luci di lune sui
piani,sciabordìo di fossi, pispolìod'uccelli. Paul
che
tutti gli anni,
Fort pare un
poeta contadino
337
d'estate,fa
in
la
ed
tivi
immagini e di moFrancia
eppoi, venuto
paese
è
metterla
per
libro
un
al sicuro
Come
nuovo.
più spontaneità, Paul
d'images
ma
„.
I venti
volumi
delle
Ballate
"
sue
hanno,
.,
giuppersù, questa
un'
e
—
nuovo
donna.
donna
una
venti, per
vecchio
storiche
idillio,una
e
son
composizione :
evocazioni
con
nel
1922
1872
ha
—
Francia
un
va
vitalità
di
in
davvero
sugo
in
scrive
È
—
un
ma
un
uomo
da
e
tutta
Paul
fatale ed emaciato.
Ha
sovrabbondanza
una
volontà
coraggiosa,una
vivere, alla fine, un
decimosettimo,
neri
inconsumabile
in
tutto
della
storia
passioni.
occhioni
sanissimo.
grande:
molto, gira mollo.
tutto
la
suoi
cuore
eccezionale
la
finire
dai
una
un
di
dai
uomo
forza,
il tempo
sue
di poeta
quell'acconciatura
è
tanto
sol-
secolo
ingannare dall'arie boemesche
suoi capelloni
neri, dal suo
pellone
cap-
Fort,
nero,
Fort
ancora
lasciate
vi
Non
di Paul
delle
la storia
e
è
non
e
volumi
i
mezzo
Francia
paese
un
siccome
avrà
tutto
geografiapoetica della
volta
Fort
perta,
sco-
popolari
canti
o
E
Paul
e
regione
una
Ogni
nuova.
ora,
nato
—
nel
di
Fort
con
chasseur
"
un
suo
battitura
ogni
Jules Renard,
è
al
torna
d'
di
qualche paese
l'autunno,
:
raccolta
sua
mondo
un
molto,
tipo che
un
uomo
di
338
uomo
d'eccezione.
Fa
molto, beve
ama
par magro
ch'è
fabbricato
stocco
rendono
lo
che
parbia,
ca-
e
perchè
contento
nel secolo
d'appetito.
Il dolore
la
è
il dolore
attraverso
di
ogni opera
più bella
cosa
genio
del
la
si trova
dolorosa
è
mondo.
o
tanto
Sol-
grandezza :
lo
per
meno
si
quando il dolore non
chiama
colamenti
più Leopardi o Vigny e di moia in piagnupersonalie arriva poi a sgocciolarein
di sofferenze,
piantifalsi,pianti di cipollee non
allora diventa
la più incomportabilenoiosità delle
il diritto di piangere.
tutti hanno
letterature. Non
Paul
E
Fort,
quando s'incontra un poeta, come
di lacrime
le sue
che non
infradicia
pagine più
di
intrisa
del
Ma
malinconia.
necessario
confessa
invece
e
godere anche del colore d'un
delle passeggiatea caso
e
della
carne
respiro di
gran
Paul
o
della
Fort
alla
vino
sente
i
che
poeta, per
un
ed
perchè
il mondo
tutti
E
della
bini
bam-
dalla bocca
fuor
la
grazia
d' Iddio
agreste. Poeta
nul-
e
può legger
abbatte, come
un
non
se
ne
leggero, a vederlo,
bevi
e
bevi
ri-
e
terra.
come
ragazze
e
un
fratelli
gatti,i preti di
fu.
dei
alla fine
le
rosignuoli,
e
girotondi
si caccia
È il poeta soddisfatto
e
e
volta
in
tramonto
foreste
che
ti butta
giro per
nelle
poeta. Tanto
sembra
che
d'un
o
di
riconoscenza.
contento
natura,
l'altro che
molto
è
vino
dei
e
allora, in verità,
—
un
amante
sua
francamente
San
le pozze
campagna
sentimentale,
commosso,
339
che
Francesco
camerati
e
e
familiare
:
i
e
i
pagano
mietitori
d' acqua,
in
va
e
le stelle
del
tempo
tenero,
anche
re
i
triste, qualche
colle cose,
tu
del
mento
Musset
momento
e
sensibile
e
po'
un
dell'umoresco
e
Heine.
tu
a
per
Quest'intrecciaspirito.
tanto
con
talmente
ma
—
Ma
ricorda
po'
un
felice dell'uno
più
e
dell'altro.
ha
Non
idee
niente
che
rivive
lui
confidenza
la
Anche
féerie
;
„
gié
"
E
de
tandis
Paul
E
di
i
come
brùlantes
è
Sileno
de
ronfler
il
'"
suo
„.
Petit
dans
Et
"
buffo
qualcosa di
Lafontaine
civili di
Langrune-sur-Mer .,?Son
Francia.
chi
:
"
Rentier
di
o
momenti.
bonomia
„
o
due
potrà
Monsieur
capi
lascia
queir/iumour che, distillato,
340
le
„.
delicato, a
ironica
d'or
dieu.
di
guerre
ran-
encore,
crottin
;
un
racconti
de
cavalca
vierge
stonare
burlesco
un
la
„.
l'herbe
sur
perfino le
pittore d'
un
dimenticare
le Cure
petitsderrières
diventa
l'agiografia
—
Fort
gliuomini.
tutti
con
in
mette
printanièresmontraient
"
s'entends
birbo
Voltaire
lo
cornes
può dire, senza
tiède
di
deux
"
trottiuant
Perfino
e
e
blanc, furtif, laissait du
il poeta
gazon
colle
leurs
que
àne
son
Pan
le ninfe
rose
maliziosa
cose
Francia
mitologiadiventa; con lui,una chiassata,
alla Shakespeare dipinta da un
Van
Breughel.
soleil
le
tutte
con
di
storia
ste
esi-
d'oggidella quale
alla pari con
tutto
:
E
quasi attore.
ispirazionebriosa e
sua
una
la
e
tiche,
poli-
tragedie.Non
un'avventura
come
sia testimonio
la
Anche
niente
testa:
metafisiche, niente
il momento.
in
la
gravi per
pera
d'o-
appena
una
goccioladi
egli sia
tra
le frasche
e
e
—
un
come
soltanto
ragazzo
dell'estro nella
che
sentimentale
dona
s'abban-
fresche. E, anche
le braccia
espiégle
demonio
malin
il buon
soltanto
si creda che
Non
tenerezza.
amara
un
all'occasione
che
la
sua
vita
narquois e
lunga. Non e' è
sa
c'è
—
anche
la
la furbizia
(E.
ha saputo organizzare,
basterebbe
osservare
come
buon negoziantefrancese, l'azienda della sua
fama).
Tra i re si sente
bene
con
Luigi XI : il piccolo
a
Luigi che fa il morto
tempo e se ne va
bergo
giumenta, di alpiano piano, al passo della sua
in albergo,alla conquistadelle provincie.
fine come
sciamun
uno
normanno,
Maligno come
Fort
che non
: il re
glie la fanno. Paul
pagnese
la volontà, il metodo
pazienza e
l'accarezza
e
l'adora, il
suo
e
vecchio
scaltro.
re
HI.
Paul
d'essere
rettor
di
Fort
re.
che
racconta
Arrivato
teatro
—
a
poi
da
bambino
Parigifece
diventò
sognava
l'attore
poeta
—
e
il di-
nel 1912,
di re.
quarant'anni
principe.Sempre meno
Ma
alla fine si proclamò Dio :
Rions un
peu des
de tout.
Mei
qui suis dieu
sages. Ils s'étonnent
a
—
"
341
je
crée
tout
dieu?
bieu:
je
réver
peut
però,
dont
ce
veux
d'un
vie
sa
tei homme
bont
à
l'autre bout.
poeta
volte, in certi slanci di voli
nello
dieu
révant.
dit
Autrement
il vecchio
risentire
per
assonanze
la fecondità
e
è
per
suis.
crea-
créant,
plus
plus hant
plus chanter
ter
hant
ma
que
quale
delle
rime,
torna
Je
"
plice
sem-
uomo
ne
plus
d'osier. Je
berceau
que
l'alouette
le millet
des
clochers.
plus
veux
ni
musette,
qu'à mou
plus fort
matin
al
generale.
in
semplici:
cose
nato,
sconfi-
—
delle
lui, di più, quando
le
tra
Hugo
la facilità
somiglia,anche,
Ma
Dio,
„
di
par
du
réveur,
dieu
conscient.
chanter
dit
„
je le
Poéte
"
:
moi
qu'il
surtout
teur
A
un
Autrement
Uniquement, poéte.
Entendez
étonne.
dire
di
sinonimo
come
m'
je
ne
chanveux
uil
qu'an SeNe
plus
et
—
chanter
les feuilles...
plus fort que la pelue sur
di umiltà
candidezza,
Allora, in questi momenti
e
eglitrova delle immagini d'uno splendorenaturale :
„
"
et
"
"
Un
les
bleus
animaux
où
"
et
l'herbe
pluie rose de catherinettes
L'orang-outans,pensif,le front
Plus
loin
encor
luisent des
Il venait
dans
des
et
morves
s'étageune
pommiers
des
étoiles
le ciel dorè
d'argent.
„
Une
laissait couler
"
boivent
étoiles,
dernières
les
rellète,humide,
mont
frès de
des
le
moirait
sur
sa
baves
vent.
„
massue,
d'argent.
„
contrée
plus belle,
leur ombre
ronde,
„
comme
volaient
342
une
des
odeur
astres
de
miei,
bleus...
„
derrière
lane, tous
jamais
n'j
de
avait
bean
gars du
qu' il
était
éclair blanc,
mort
la
sans
du
courage
ni
derrière
le beau
! Il est
il
si sage,
derrière
tous
voir
le
jour, dans,
était
et
allait
sauvage.
C'est
lui devant.
et
temps,
mort
un
par
devant.
qu' il
Il
—
est
donc
avait
le
voir
sans
champs,
mauvais
lui
les
voiture
est
temps:
mort
des
derrière
tous
ni devànt
menant
pluienoire
Sa
Il
paysage.
content,
—
n^y avalt
derrière
petite queu
content,
un
jour qu' il
un
pauvre
était
devant.
belle
sa
Mais
—
lui
et
ce
Il
—
printemps, in
à travers
village,
poursuivant
alors
de
toujours il
derrière
tous
dans
temps
jamais
Mais
—
lui devànt.
et
printemps
devant.
ni
„
Peccato
O
prime
ballate
A
somiglia?
chi
tutti. Lui
—
le canzoni
L'hanno
stesso,
fra
taine, Lamartine,
De
delle
i suoi
maestri,
per
delle
Marini
po'
un
Lafon-
mette
Chi
Keats, Moréaz.
codesti
uno,
eh' io
a
confronti.
ha rammentato
sappia
de Nerval ? Eppure a nessun
Gerard
altro
fatto di associarlo leggendo molte
pagine, e
più belle, dove l'incanto della campagna
polare,
podei
canti
e
—
dei
storiche
primo Paul
ultimi
dell'amour
riawicinato
Mussets
vogliapotrà fare, uno
Ma
perchè nessuno
vien
ronde
poter ricopiarecerte
non
Fort. Non
e
delle
balli villerecci,
delle
familiari
è
dico de Gerard
anni, fantomatico
Gerard
—
e
344
più vivo,
del Nerval
germanico,
Filles du
Feu.
memorazioni
ram-
ma
del
degli
del simpatico
Silvia^ vaga-
bond
aggio amoroso
Valois, sembra
Paul
della
sapore
molto
aver
Io
vivente.
campagna
deve
Paul
puro
credo
canti
dolce
azzurro
Paul
che
Figliedel
le
amate
gaio
miglior
villag-
del
Fort,
perfinoil gusto dei
dei baci ingenui,il
C'è
Fort,
geschi,il
del
il
attraverso
campestre
e
Fort
E
Fuoco.
mi
voluzio
il riidillico, anche
qualche momento
mosa
Fabre
d'Eglantine quello della fa11 pleut,il pleut bergère....
canzonetta
il miracolo
Ma
questo che importa? Resta
ricorda, in
d'un
che
uomo
in
di ricerche
tempo
un
di
manifesti, di programmi, di
di
misteri
letterari
d'essere
lieto
di
sé
di
e
stesso
ma
dovuto
e
forse
c'è anche
Egli
il
:
non
quasi
segretidi
gruppi,
stile s'è contentato
dell'universo.
po'
bello
ha
cercato
rabelesiani
in
—
vena,
questo
al
quale
Principedei Poeti
spettacolodi sicurezza
l'elezione
un
C'è,
di calcolo
a
dappresso la
troppo
dizionario, benché
suo
di
scuole,
poeta francese, copioso, di
un
appartarsiin altura, un
ha
alchimiche,
arricchito
di
—
rena.
se-
vità
no-
smi
arcai-
di termini
è quello
d'argot,
di tutti, copioso ma
Ci sono,
senza
anzi,
sgargianze.
parole che ripete un po' troppo : zéphir,tourtourelle, lue, bois e simili.
E
ha
per
fatto
a
la
con
libertà. Anche
modo
antica
ma
agilità,
e
e
suo.
Non
moderna
a
tutte
in
di
metrica
c'è, forse, forma
che
quante
345
fatto
abbia
non
ha
dato
sodica
pro-
adoprato
la forma
22
della
esterna
È la
prosa.
visibile.
originalità
la prosa
i
veri
Anche
in
le rime
libera
che
l'orecchio
ma
le
e
zavano
spez-
ha
pato
stam-
frequenti,
son
avverte
questa
e
di versi
che
di
apparente.
prosa
liquitla
prosa composta
charme
qualitàha uno
e
misure
di
le assonanze,
e
—
apparenti egli
forma
in
ricerca
in cui molti
tempo
un
versi
versi
nascoste
son
In
massima
sua
di
tante
si
non
può
descrivere.
Per
anche
questa
gente
a
Rolland
poesiu
moderna
Ma
fatto
forse
egliè piaciuto
Faguet o Romain
il fu
come
—
Poincaré
Raymond
o
in
normalità
sua
che
—
/sonodegliimpotenti in
di
poesia il
di
harem.
un
piacere a
non
fatto
in
è
nessuno
il piadegliimbecilli o dei geni troppo nuovi
cere
a
pochi o a tutti è proprio dei grandi. E
dalle
Paul
Fort, quando sia mondato
maglie,
troppe ra•
è
poeta davvero
un
moderno
e
nasce.
(1)
per
(1) Ghi
anche,
se
si vuole,
poesia è di
anche
di quello
conseguenza
voglia
e
l'autentica
perchè
tempi
—
un' idea della
avere
poesia
i
tutti
iu
cui
di P. F. senza
Franleggere venti volumi
prenda VAnthologie des Ballades
In Italia non
de France.
^aises. 1897-1917. Paris,Mercure
—
è
stato
lètto,a
Dolcibene
messer
G.
molto
Prezzolini
nel
quanto
Travaso
nel
Resto
l'unico
saggio veramente
{Ringraziamento per
che
non
vedo
del
fu
articolo
un
pare. Ci
del 2 luglio 1902
e
uno
Carlino
critico
una
citato nella
ballata
del 23
è lo studio
di P.
346
di
in
1912.
Renato
F. nella
ch'è
bibliografia
hologie.
agosto
Voce
fondo
di
di
Ma
Serra
1914)
all'/ira-
LO
SCRITTORE
I.
diverso
tanto
la
la
lo
che
Mantengo
maledetto
e
grandezza
ricchezza
scrittore
la
la
l'umilia,
la
gli
fortuna
uomini,
lo
bontà
lo
gorisce,
svi-
strazia,
l'oscura
gloria
talora,
può,
morte
fra
la
che
l' immiserisce,
soltanto
è,
e
—
risuscitarlo.
II.
Quanto
fezione
tanto
son
i
è
meno
per
pazienti
alla
s'accosta
più
i
fini
e
capito
soltanto,
questi
349
son
grandezza
e
gustato
per
rari
e
(le
delicati,
i
e
tanto
alla
per
gliori
mi-
cose
i
pii\
sibili,
sen-
rari
e
incapaciquanto
cioè
dai
più quelle son
dai
stimato
meno
pochi
spinta di moda,
per
sciocca
perfettee
più
manìa
riori),
supe-
ammirato
e
tanto
sol-
dell'oscuro,
per
d' iniziato.
egoistaspocchiosità
per
III.
Quanto
i
più
segretidell'arte
di
s'accosta alla
perfezionee impara
meglio
tanto
vede
1' impossibilità
quella definitezza, e l' incapacità
radicale di esprimersiinteramente
s'abbatte
; così
si scora
trionfare e
l'esser
e
quando più sembra
salito di più lo fa scendere
l'aver assaggiato
e
lo disgusta di
l'assoluto
tutto
;
più altezza più
tristezza ; più coscienza
più soflferenza.
arrivarci, a
IV.
tanto
più
più s'accosta all'originalità
imitato, cioè volgarizzato sciupato.Perciò, se
Quanto
è
vuol
—
seguitarea
dei
imitatore
comune
deve
imitatori,
suoi
—
lui, è
esser
oppure,
tormentarsi
nuova,
un'originalità
a
costretto
a
350
subito
natura,
chio,
vecgogne,
ver-
dietro
consumarsi
cambiar
da
passar
sfuggirequeste
per
e
sembrar
a
a
a
sforzarsi
neuf,
pas,
qu'iln*y a
bons
ce3
de
pas
critiques,
veulent
ne
spritsoriginaux. Ils
de
la Comédie
et
mots
dans
Adain,
dits par
sont
Balzac
les
tous
que
cela
et
—
enfantine, ils
Ils
trouveiirs.
avec
de
pas
veulent
ne
une
lere
co-
génies, d'e-
prétsà déclarer que
plagiaide l'Odyssée
tout
est
un
de
Chamfòrt
le Paradis
du
ont
ètre
l'eriestre.
(DE GONCOURT).
VII.
Quanto
celebre
Se
i libri
ingegno
un
dai
alla portata
molto
di
una
bella
:
tutti,
ha
"
umano
„
saputo
non
:
trovar
è
vergogna,
un
sua
! È
per
passa
scrittore
uno
la
forza
cato,
man-
di
fuoco
strada,
la corda, la molla,
toccare
sa
malvisto
autore
un
mantenuta,
non
promessa
paglia.Non
è
li compra
nessuno
e
versari.
compagni assalito,dagliav-
stagninie barbieri, piace a troppi:
via ! Se
sciuto,
ricono-
noto,
invidiato
è
vendon
si
di ventar
a
più
tanto
calunniato
cioè
—
s'accosta
più
non
ecc.
Vili.
Se
poi,
! Lo
vivo
straziano
o
morto,,
coi
352
diventa
commenti,
famoso
lo
vero
dav-
dilaniano
colle
l'affoganosotto
interpretazioni,
sotterrano
le note
sotto
nelle
imponendolo
antologie;lo
nelle
nella
carte;
deformano
spelluzzicano
nelle
frugano
critiche. Ri-
;
suo
appunti, gli aborti,
le
lo
citazioni
disonorano
vani
gio-
nelle
cuore,
sue
rifiuti,i segreti,gliabbozzi, gli
i
stampano
ai
lo
scuole
vita, nel
sua
odioso
lo rendono
;
lo
glosse,
le
colle
abborracciature;
e
le
i mediocri
!
statue
IX.
Ma
pur
il soffrire di
letti,da
nessuno
';di
giudici,amici
di
—
dare
il
non
—
'?
seuT^a
non
meglio, il
nessuno
senza
che
sia
voglia di prestartiorecchio,
strada, di assaggiare,gustare
apprezzare
magari
le novità
d'esser
che
certi che
al
tuo
che
capace,
di
siero,
penabbia
seguirti nella
quello che
conquisti
—
cogliere;
rac-
distrutto;
esser
pensiero
un
di
speranza
senza
sangue
nep-
ascoltatori,
aver
paura
qualcuno risponderà con
senza
di
seminare
creare
compresi, e
esser
tua
porti,di
d'insultarti,
!
X.
S'è troppo
troppo
nuovo,
presto, sarà
temerario, grandissimo,nato
inteso
353
e
amato
secoli
dopo
la
morte
via!
del
s'è troppo vecchio, tradizionale:
—
è
ed
tempo
suo
le idee
de'
mezzo
—
mediocri
hai
ranei:
contempo-
bel
un
dire
più grandii
quanto
:
s'è
pelo nero
crità
gradevole medio-
con
suoi
juste milieu,
nel
sta
esprime
medie
uomo
virtù
di
vecchio
ripetitore,
un
buttalo
"
chela
viziosi
!
„
XI.
S'è
salire
chi
oscuro:
al fuoco
:
c'è curée
Se
attorno
farsi
dire, per
per
conoscere,
resta
se
giù
lo
sdegnoso, nessuno
una
brutto
pedata :
meno,
se
di
cerca
brigata: non
poca
stampare, per dire,per farsi
renze,
amicizie, adese
cerca
d'un
schifoso
protezioni:
Ma
di
! Uno
Guai
cerca?
tutti.
per
va
lo
nel
buco,
suo
cerca
arrivista !
o,
fiero,
timido,
tutt'al
più, passando,
solo !
superbioso,crepa
XII.
Se
deve
sta
troppo
aspettar troppo
e
M
a
star
movimento!
lo
di
guai
a
più
a
lui. Non
lo difende
nessuno
nascosto,
nel
solo
farsi
se
si fa
vedere
largo,
e
stinguer
di-
ché
qualcuno,ben-
stana.
nel gruppo,
nel
Mozzata
354
cenacolo, nella scuola,
ogni
libertà
di
fare
e
di
non
se
fra
La
fare
:
gli ultimi
solitudine
torce
e
devi
primeggi
se
troppi;
ubbidire, simulare, seguire.
isterelisce:
la compagnia
e
devi
strania
contentar
puzza.
XIII.
?/
S'è
da
giovane:
troppo
sul
pigliarsi
non
ragazzaccioambizioso
un
serio
bene
è
:
che
paghi
il
noviziato.
sa
di
ma
è
—
Se
È
voci
un
di
ha
:
ormai
vivo
quel
morto
che
è
lo
dietro
"
sorpassato
scalza.
rammollito
S' è
„
chio:
vec-
fetente?
parla: giocate al
sotterra.
giovane
muore,
letteratura
vien
sempre
la bara?
lotto
chi
mucido,
ma
trent'anni
ha
Appena
latto
o
vecchio
:
"
La
nostra
ecc.
gravissimaperdita,
una
,,.
XIV.
Se
presto
che
comincia
corre
stampare,
a
il rischio
volle, troppo
in
a
farsi
vivo
troppo
di
vergognarsi,poi, di quel
fuori : glimanfuria, metter
cava
esperienza,mestiere, pratica,gusto, controllo.
la roba, a star chiusa, inaridisce : l'eterno
Ma
inedito
intossica.
—
Non
355
può
aver
idea
appros-
sìmativa
venute
di
quel che vale : c'è un rancore, un postema,
che
sarebbero
un
ringorgo. Le altre cose
trovano
su
noscritti
quasi un intoppo in quei mamorti
fa più quel che
e
non
avrebbe,
forse, fatto.
XV.
Se
caso
fare
ad
necessità
o
una
sue
è
:
Se
:
non
di
oscuramento,
alle altre
spacciato,esaurito,
finito. Non
si rialzerà
decadenza
Quello
deve
uscire
o
!
sue
il
era
che
diversa, per
cosa
una
l'altre
tutte
suo
ci
continui,
la
genere,
vorrebbe
copi
sé
idea
: non
traviatOj^jjrta
è
:
avvezzi
o
è
vetrina
sua
fatica
troppa
seguirlo,il capriccioso.Siamo
;
per
inferiore
lui !
maniera
avviene,
sembri
sia
fa invece,
stile, da
fortunato
improvviso
o
che
cosa
più
più
scrittore
uno
a
:
a
quella
stesso.
XVI.
Se
viene
butta
viene
:
giiìdi
è
vena,
ingenuo, come
ispirato,
genio selvatico, incolto,
un
ridondante, ineducato,
Se
è
compone
a
forza
di
prezioso,ricercato, stentato,
356
sciente,
inco-
rozzo.
di
lima
alessandrino,
secen-
lucerna
e
:
lista, euphiiist,
gongorista,mallarmista, snob,
sellatore,
ce-
freddo, troppo
intarsiatore, decoratore,
scaltrito.
Si
d'un
contenta
? è
scolorito. E
povero,
sobrio,
vocabolario
ziale
essen-
milionario
un
di parole?
saccheggiatoredi lessici, spogliatoredi
di
maniaco
polcri,
se-
!
neologismi,vanesione
XVII.
Scrive
diarrea.
troppo ?
Scrive
pochissimo?
stitichezza,impotenza.
Passa
E
uno
da
un
sbandato
stile
uno
che
personalità,
senza
stesso,
se
da
genere,
che
non
ha
in
una
forma
a
altro ?
un
non
realizzato
sa
la
noscere
cosua
espressionevera.
Resta
confinato
? Fa
un
da
ripete,«i ricopia.
timi
gli antichi ? Pedantone.
Segue gli ulÈ un
la moda.
Troppe novità?
pazzo,
ciarlatano.
nulla,
condo,
infe-
si
monotono,
Studia
sola ? è
senza
Sta
nel
mezzo
? Un
timido,
uomo
vertebre.
xvm.
giovane, trabocca
succhio, ricco di foga, gli
Quando,
in
357
di
mancano
passione, ed
gli accor-
è
gìmenti,i
della
materia
Quando
ha
diventa
il
più
del
trucchi
imparato,è saputo, esperto,
il
Al
insecca
:
studiato.
prima
solido che
tronco
giovane
freddo
furore, l'abbondanza
Maturando
è
l'arte.
—
anemico,
calore,
ora
chezze
mestiere, le finezze, le ric-
c'è
Non
della
fuoco
ventù.
giopato;
sciu-
la linfa sale difficile.
1' abilità; al
manca
era
trito
scal-
vecchio
la freschezza
XIV.
Se
ed
mezzi, quattrininon
lavorare
per
si
ha
sperde
è
ha
stimoli
; impigriscenei
migliorarsi
e
nelle
non
comodi
;
conversazioni, si sfilza nelle lodi:
lodato, specialmente,
perchè ricco
dunque
bastanti
e
può dare;
sinceramente.
mentari
i mezzi
primi ed elegli mancano
:
libri, viaggi, conoscer
svilupparsi
per
porrire
imuomini
soprattutto l'indipendenza.Deve
in posti piccoli,
tra
piccolagente. Se vuol
vere
mangiare deve sciuparsiin altri mestieri o scriroba commerciale, d'ordinazione.
S'è povero
—
XX.
Nell'antico
poco
e
voleva
signoreche dava
elogie complimenti molti j o schiavo,
era
salariato d'un
358
E
i
giovani, anche
qualunque
negano
giusto
ricouosceaza
sostenuti
ma,
—
beneficati,
il che
—
imboccati
e
solo
non
gli
sarebbe
da
lui,
pena
ap-
sulle spalle s'ingegnanoper buttarlo
gli son
di sotto, rivolgonocontro
di lui le armi
che
da
lui impararono a maneggiare e, se gli riescie, lo
fregano.
XXIII.
Dice
o
di
bene
indulgenza?
Ma
se
fa
sugli altri
della
Se
è
un
sta
Che
stronca
o
vuol
non
e
superbioso,non
invidioso,
un
un
vendicarsi
per
dir
né
anche
che
sempre
la
se
bene
si
capisce, non
qualcuno c'è.
giudiziper mettere
può dividere
vigliacco!
impotenza.
sua
Però
se
è
acquistar fama,
per
zitto
:
indificrenza
o
politicone,che
morde
Erostrato;
calcolo
tutti, per
male
vuol
inventa
sconcordia
non
né
—
:
promettere.
com-
o
gura
sfi-
felice
impera.
XXIV.
Amici
occhio.
? Finché
Arrivano
Ma
se
sta
a
per
indietro
lo vedono
con
incoraggiarlo,
sua
ventura
360
e
successo
sventura
di buon
tettivo.
pros'avanza
là di loro,
in
più
ha
e
fortuna
più
fa di
e
più
subito, sotto
sotto,
gli diventano
nemici. Non
ammettono
:
eguaglianzeo camaraderie
di loro, se vuol esser
sotto
sopportato. Se pilidi
ed
più
è
loro
cercato
coll'odio.
ti sovrastano
della
aperto,
sempre
della
cordialità
approfittano
in privato,
più
frequentazione
per scalfirti,
s'intende, che
e
Nou
spesso
al sicuro.
XXV.
Vogliono,gli amici,
non
ti adatti
o
anche
—
addentano,
Se
sia pure
sempre
amici
un
po'
gli altri
se
quel che aspettano
ti
o
pigrizia
!
dev'esserci
di
Ne
"
dice
fossero
se
dire
dici bene,
tano,
quel che meriun
mafioso, un
parziale,
un
Mentre
ne
giustizia,
o
meno
settario,
un
maligni,dovrebbero
:
:
—
affetto
„.
sia amico
aiutati
ti minano.
sei per
sono
di
noncuranza
per
invece, per
camorrista,
t'avvedi
non
lodati,
esser
"
:
Ne
qualcosadi
bene
fini
più
dice
bene
buono
sicuro
e
:
men
benché
davvero
„.
XXVI.
Ci
sono
anche
Ma
dall'ingegno.
le
spesso
donne, attirate,moltissime,
gli s'attaccano
361
per vanità
e
23
quando
bestialmente
accettano
non
tutto,
senza
meraviglioso(parzialie fedeli
finché
nella mania
del voler
innamorate) cascano
salvare : dargli sensi nuovi, idee che glimancano,
E allora son
ispirarlo.
più fastidiose delle cimici
che, in realtà, vogìion soltanto salvar se
stesse
penetrare,
dal
come
vuoto
o
Oppure
lumicino
di
le
in
donne
foglibianchi
foglidi
nello
le rischiara
la macchina
o
—
letteratura,afrodisiaci.
vedono
gloria che
all'altre
i
nella
cercano,
in
le fa
e
che
foglineri
scrittore
deve
i
e
il
riori
supe-
mare
trasfor-
fogli neri
banca.
XXVII.
Critici
quello di
poca
:
così
cui
e
pena
di rado
parlano
danno
che
se
accarezzano
se
d'intendere
prova
danno
strapazzano
poco
gusto.
Se
disapprovano con giustizianon
insegnan
nulla che lo scrittore quelle cose
le pativa da sé,
quando appena è cosciente; se frustano in mala
far di più, per vendetta
fede incitano
a
quando
senza
poi lodano, lodano più che altro a caso,
—
delicatezza
e
sicché
non
danno
stretti
e
in
competenza,
allora
e
le
soddisfazione
fanno
cose
; e
rabbia, rabbia
riso.
362
meno
lodano
che
buone,
a
denti
si stempera
XXVIII.
gli altri, sordi o gelosi,
delle cose
vien la voglia di non
nostre
pensano
far più nulla
di non
stampar più
o, per lo meno,
nulla
di stampar
soltanto, come
o
gli eburnei,
altro e
tre
copie sole : una
per un
per sé, una
in seguito. Si lavora, si
terza
una
per chi verrà
spasima per questa gente?
Sei capito? Vuol
dire che in te c'era poco.
sei capito? Disperazionedi sentirsi solo,
Non
dover
aspettare i veri contemporanei ridotto,come
A
veder
Cesare,
quel
che
di botte.
cocchiume
a
XXIX
Lo
inganna
delle
è
un
ridessivo, facilmente
scrittore, anche
sulle attitudini
sue
opere.
Crede
sue,
sul valore
d'esser
al
nato
comparato
tragico ed
l'idillico :
teorizzare
a
s'incaparbisce
lirico; s'immagina che avrà gloriadel
per
solenne
di
Se
e
sarà
salvato,all'incontrario,da
gingillifatti
non
dà
retta
proprio
si svia
fuor
—
ed
è
poema
una
cata
for-
divertimento.
per
a
si
cede
se
della
sua
363
ingannato
è
nessuno
ai
l'ingann
dal-
facilmente
consiglieri
natura.
XXX.
Il
ii'ya
pas
d'individus
cent
lire
de
pots
qne
à moutarde.
On
dans
quoi
le
le
globe terraque plus d'un
!) capables
par siècle (et encore
soit, voire des étiqueltesde
ce
(VILLIERS DE L'ISLE ADAM).
sur
ce
appaile beau parmi nous
qui est vanté
journal et produit beaucoup d'argent.
(STENDHAL)
La
de
plus
n'ètre
des
ruineuse
pas
un
folies,décidément,
imbécile.
un
on
maquereau
c'est
(LEON BLOY).
XXXI.
a
Quasi impossibile,
la
che
donna
tolleri fino
sufficiente
Più
l'ami
all'ultimo
;
stesso
il critico
;
l'amico
lo
che
l'intenda
che
con
onestà.
spesso
gli amici
i nemici
per
i neutri
lasciano
se
per
scrittore, incontrar
uno
volentieri
per
gelosia
per
odio,
o
affettazione
indifferenza
marcir
e
nel silenzio
s'ingegnanoper affogarlonella
nella merda
deglielogicomuni.
364
i feriti per
saliva
detta,
ven-
d' imparziali
ignoranza lo
quando
velenosa
non
o
XXXII.
E
dove
la
si lascia
ritrosìa
della
intermittente
l'asciugarsi
dell'
ispirazione,
la
vena,
compiutamente
dell'esprimersi
spaventosa
difficoltà
—
tutto
perde per dimenticanza, distratti dagli
altri, garottatidalla miseria, castrati dal rispetto
felice della
? All'ubriachezza
balordo per gl'inferiori
quel
che
si
concezione
e
chi
e
chi
da
vien
dietro
la
del
tortura
realizzare
:
perde troppo a vagheggiarepoco costruisce
lavora
precipitosamentefa,per il nulla, cose
si
nulla.
XXXIII.
Di
questi dilemmi,
contrasti
e
tormenti
non
proprio allo scrittore ma ne
partecipano,in contingenze diverse, più varietà di
uomini, quasi ogni uomo.
Ma
nello scrittore,sensibile,
impressionabile
di più sottile materia
e
impastato,per la sua particolare
di vibratore, son
destinazione
di più
e
più amari.
tutti
appartengono
in
—
365
I.
Giovanni
Papini
buona
in
Tutti
sanno
de'
scienza
si
uomo
d'Italia
così
sembrerebbe,
un
discobolo
nel
è
amici
al
confronto,
apollineo.
E
specchio
sapere
che
368
1'
e
gesto
poiché
dei
sono
dell'anima
codesto
è
liani.
itacerta
(se
uomo
Mirabeau
d'accademia,
avverte
come
popoli
i
sentato
pre-
contrafatto
il laido
un
saggezza
più
con
deforme
che
lettori
ai
costui
d'esperienzache
compresse
faccia
che
repiignanle
l'incommensurabile
la
gli
e
—
bisogno d'esser
forma
chiamare) più
può
e
dovuta
e
—
nemici
ha
non
quelle
in
luoghi comuni,
si
nessuno
Papini
sia
il
viglia
mera-
teppista
della
dell'arte, il picciottodella filosofia,il buio
raV"ba
politica,
l'apachedella
della
intellettuale.
in
—
drinismo
fosse
il sangue
Non
è
il
è
dirne
verità
da
o
quel
e
se
quel
odio
trae
ritinuato,
con-
che
tal poeta
villanzoni
e
dire
e
bastasse
ha
animai
Quand
on
est
très
mechant:
369
se
che
l'ardire di rivoltars
Proprio come
quella tal bestia
Vattaque il
nia
sma-
quel
:
Cet
corre
la
noia.
di
e
Difatti, tanto
canagliaha
pensa
questo
cartaginesead
scrivere.
turpe
non
che
italiana
terra
quando gli danno
marina
che
e
dal furto
quanti
giurato un
questa
una,
scrivere
gli par
naturalmente
nessuno
tra
sulla
s'impippiano
di
egli mena
inaccessibile
per
peggio
ogni galateoscritto
per
e
—
di sussistenza
mistero
un
ch'egliabbia
voce
malavita
dall'accattonaggio
prepotente e dal malanin incognito. Aggiungeremo, se
ce
pure
fra
tutti i companatici,
bisogno,che preferisce,
la trippadegliimbecilli e, tra le bevande,
umano
lepido e fumante.
aniraalaccio
cafoni
impegnato,
e
resto, eli'
vita
castello
un
abituali
i mezzi
del
sa,
sfarzosa
e
cultura
l'impresedella
tutte
Ognuno
sontuosa
èibaritica
ne
in
abitudine,
come
una
ba-
giornalismo,il
del
letteratura,il becero
defend
!
contava
rac-
trans-
Questo
Giovanni
Papinì
sinistro
—
della
zoologia dello spirito
fuori, proprio in questi giorni,un
libro
un
Se
la naturale
in
prove
libro
un
grosso,
bennato
animo
un
ha
—
e
resìste
nuovo,
perverso.
le
tutte
a
facesse
ci
noL
messo
libro
abbominevole
indulgenza che
leonte
cama-
velo
dinanzi
agliocchi e se l'assoluta necessità pratica
di riparare un
le parole
ci rattenesse
colleganon
alla gola e al calamaio
remmo
sapiù dure in fondo
tentati di scrivere
che
ai tempi
neppure
decadenti
più
si videro
non
vituperosidella
e
mai
flussi
letteratura
nostra
insieme
raccozzate
tanti
e
cosi
rico
perfidee ribalde parole a cadi uomini
che, a dispettode' loro momenti
di dodolezza
[Quandoqiie bonus, ecc.),onorano
altamente
il nome
e
l'ingegno italiano in patria
sterminati
e
di
all'estero. 11 ribrezzo
lo
schilo
ci
ci
sdegno
agita,la
rabbia
all'assalto
l'università ammira,
che
muovere
il paese
che
l'accademie
onora,
premiano,
gli stranieri c'invidiano e che perfinola
nulla
plebe, senza
sapere, rispetta.
che
Chi
può
assistere
? E
spettacolo
starsene
chi
colle
i filibustieri
i
fremiti
a
questo
bassa
atroce
potrà, dopo averlo contemplato,
braccia
e
senza
diamo
ve-
questo bandito
dell'inchiostro
personaggi
contro
soffoca, lo
quando
consuma
della penna,
mariolo
carta, questo furfante
della
ci
trabocca,
nausea
vince, 1' indignazione ci
questo
che
la
ass:;!c,
ci
conserte?
libellisti
370
Non
possano
sia detto
che
impunemente
le
d'avorio
torri
letteratura.
paradisiterrestri
i
e
La
forze
nostre
conclusi, i giardinid' Armida,
gliorti
devastare
nostra
ma
fioca
è
voce
nostra
modeste
e
le
d'elevare
ci stancheremo
non
della
una
energica) contro
degenerazionidella critica.
elevata,
(protesta dignitosa,
queste vergognose
ma
III.
Il volume
l'autore
che
abbiamo
sott'occhio
che
e
—
intitola
si
spudoratamente Stroncature
degno dell'insieme, con alcune paapre, in modo
gine
di Vantazioni
nelle quali il Papini insinua
che
lo sdegno può essere
via di conoscenza
una
l'amore, dato
quanto
bene
Ma
—
i nostri
difetti
Tamerlano
questo
che
soltanto
le
e
poi le promesse
ventiquattrocapitoliappena
mantiene
chiamati
stroncature:
di vivi
di
gente
e
celebre
scandalo
di
che
e
disonestà
avesse
speso,
ma
guerra
del
letteraria
titolo.
undici
non
Difatti
su
esser
posson
tazioni
esalgli altri tredici o sono
morti, o presentazionicordiali
sconosciuta.
e
manchevolezze.
nostre
della
vedono
i nemici
a
prova
lume
dell'uomo.
speriamo
371
E
questo
è
un
tro
al-
damental
elettrico la fon-
Se
di no,
un
disgraziato
cinque
lire colla
di assistere
speranza
considerati
a
in
tale
riscaldate
boiesca
delle
d'amore
che
mano
l'uomo
da
ideale
ci
ottimo
dove
l'ombre
a
Ma
frode. Ci
soltanto
che
sembrano
non
sono
dove
della
si
stessa
quell'altre.
vergato
morti
molti
casi, di
il
ci consoliamo
e
che
l'anima
Je luci
e
confusione
non
in
e,
Papini non
può
confessiamo
impotenti
enigma
questo
ziare
denun-
può
per
non
negare
pagine così inzuppate d'affetto
ha
che
tempo
Noi
e
e
può
scendo
Cono-
potrebbe spiegare il portento
riuscito. Ma
per l'appuntosi tratta
di
sempre
gran
si
non
si
l'oro, il ricatto
quasi
per truffa
sciagurato libro,
questo
(e purtroppo
costui
possibilità)
stroncatore
parla d'amici,
e
carneficina
una
dell'uomo,
gl'istinti
prioriuna
lo
a
col
aver
:
morti
sciuti.
cono-
dinanzi
a
pensiero,antico
dell'uomo
è
si mischiano
un
baratro
si combattono
e
degli psicologi.
lasciamo
ci
indurre
in
inganno
da
che
impudente. Non dimentichiamo
egli osa strapazzare per più di cinquanta pagine
Croce
al quale,come
quel Benedetto
già fu scritto,
i giovani di
faro e segnacolo,
guardano, come
rantacinq
quache
nale
anni, quel Croce
tutti, dal Gior-
questo
proteo
d^Italia
venerano
del
vero.
questo
straziare
al Senato,
l'ultima
come
Non
Zoilo
da
Pescasseroli
dimentichiamo
in
forma
Gabriele
poeta, romanziere,
ed
intuizione
di
espressione
che
in
questo libro
Tersile
si
permette
d' Annunzio,
il
drammaturgo
e
372
al Texas,
nostro
oratore
di
grande
nazio-
portazio
l'esempiodella più attiva imintellettuale e vive, esempio unico
se
tizia
esistesse Guglielmo Ferrerò, sulla più reddiesportazione.In questo libro si malconcia
che
naie,
non
Benelli
che
tutte
quel
Guido
ele33e
crusca
nel
che
tavola
sulla
tengono
plateeitaliane
Mazzoni
libro
signore italiane
al letto
accanto
o
le
che
d'oro
della
quel Sem
dito:
applau-
;
hanno
della
l'Accademia
segretarioperpetuo
suo
a
le
tutte
che
e
poesia col
marrà
ri-
Mazzo
suo
quell'EmilioCecchi che resterà ancora
della
molto
vine
giotempo la migliore speranza
critica italiana; quel Romain
Rolland
che si
chiavi;
per
è
Zuccoli
Luciano
quel
di
dato
ha
sobbarcato
e
scrivere
a
che
la Svizzera,
cittadino
di
un
giorno
un
La
onorario.
questa iena
è
fantasia
incredibile
vengon
della
per
da
lui
dei
e
in
il dotto
principe Amleto
malignitàraffinata
Osservate
lodati
inesistenti
che
vero
pur
la
averne
lumi
vo-
1' altro,
o
sterminata
così
popoli
presi a partito e
il malinconico
primo
è
ma
dei
venti
minerà
no-
bilità
stravagante insazia-
precipitatoperfiuosugli esseri
dalla
di
romanzo
d'un
nati
immagi-
poeti. Parrà
pagine
queste
dottor
:
s'è
che
Faust
esempio
e
forse
forsennato.
riprova,che
mini
gli uo-
detto
quelli che hanno
male
di qualcheduno e di qualcosa: Swift perchè
ha calunniato
l'uomo, Weininger perchè ha calunniato
la donna,
Cervantes
nato
perchè ha canzol'idealismo,Remy de Gourmont
perchè ha
son
373
fatto
bière
del pensiero filisteo,
Tristan
l'autopsia
perchè s'è beffato un po' di tutti e
Cordi sé
medesimo.
Giovanni
ha
Papini non
stimoli
altri
l'invettiva
raccolto
Egli ha
d'Annibal
e
si
non
;
del
che
tante
di
mondo
che
sian
sta
que-
del Tasso,
stragiricoprono il
che
denunziati,
ecc.
sta
;
al loro
rimesse
vengano
sian
ecc.
sculacciati,che
vengano
tutto
le
bene.
posto
vesciche
Ma
non
è
il modo.
questo
il modo
E
che
a
mente
oggi special-
soave,
funeste
i beoti
usurpate
i mediocri
Poeta
ingozzare.Ma
tristezza.
cupa
bucate
la frusta
con
il fanciullo
liquore
bava
Doni
scontorcimento
come
si
e
È giusto che
le fame
di
sanie
di farcelo
siamo,
po'
un
Antonfrancesco
ogni
con
che
nella bestemmia.
dell'Aretino,la
di
tentando
che
desiderosi
che
non
:
maneggia
non
intrugliodi
questo
Baretti
bevuta
:
compiace
l'umore
ci rivoltiamo
noi
bile
il marciume
Caro,
sbattuto
ha
la
che
l'odio
che
conosce
proposito
a
fu
giovane
ed
di
ha
di
da
Francesca
L'autore
m'offende
ancor
quella onesta
il divino
gentildonna
Rimini.
questo
mostrato
scriveva
detestabile
libro
di poter fare
è
anche
ancora
cosa
qual-
peggiodi questo. Noi gliricorderemo
darono
perciò,un insegnamento che i nostri padri tramanche noi
trasmetteremo
e
gelosamente ai
l'arte è diffiLa critica è facile ma
nostri figli:
di
meu
374
Opere
Giovanni
di
Papini
FINZIONE
Tragico Quotidiano. 1906^;
Pilota
Parole
Vita
1907^;
Cieco.
e
Sangue.
di Nessuno.
1913'.
1912.^
1918^
1912.
d'Iddio.
Memorie
19 W
1912.
Buffonate, 1914.
Uomo
^
Finito.
1913
Cento
Pagine
di Poesia,
Opera
Prima.
1917.
;
^; 1917
1914
^
1918
;
*
LIRICA
1915.
TEORIA
1905^;
Crepuscolo dei Filosofi.
Altra
Metà.
1911^;
Pragmatismo,
1914^.
1916^.
1913.
POLEMICA
I.) 24 Cervelli. 1913 U 1917'^;
II.)Stroncature. 1916^; 1917^
III.)Testimonianze. 1918.
Discorso
Mio
di
Roma.
Futurismo.
Polemiche
Paga
L'Uomo
del
1913.
Ì9i4.
Religiose.1918.
Sabato.
Carducci.
1915.
%
1918.
1917
^
1918*
,
.
Editoriale
Studio
18,
Via
Lombardo
MILANO
Durini
-
CATALOGO
Via
-
ALFABETICO
PUBBLICAZIONI
Durini,
18
-8
Attualità
:
politico-storiche
Nuova
La
Libertà, dì W.
di G.
Nazionalismo,
Poesia
fede
di
Il
Le
Austria
della
della
ferrovie
in
Bel
canto
BeneUi
Sem
G.
Berlacchi
X...
.?
1.
2.
di
»
E.
Linati
d'iati
.
.
G.
.
Lotzé
E.
prefazione
.
.
del
.
e
VolJ
-
Kant
E.
Parte
2a
La
-
:
La
2.—
»
2.
»
3.
I.
,
metafisica
dottrina
—
—
zione,
Tradu-
-
appendici "(|^el.p|-of.
.
e
.
.
.
.
4.
»
—
mondo
Bonatelli
Francesco
2.
—
dei
Vidàri
Microcosmo
-
»
.
metafisica
della
.
.
3.
:
problemi
e
»
.
Marlinaa-
di A.
Vidari
e
di G.
Fatti
-
3.50
Pedagogia,diretta
e
Traduz.
-
»
.
.
di) Studio
'3.50
3.50
...»
Pàscoli
Fondazione
-
3.-
C. M.
?.???••»
educativo
3.
2.50
3.—
i-'"r
:^
G.
su
proff.Villa
Calò
»
romanzo
di P. Buzzi
(la lirica
cosumi
2.50
.
meneghine
;?
di Filosofia
Kant
»
—
.
d'oggi e
discorso
dai
2.
.;^'V''|..
•"
;.
.zoli
Biblioteca
4.—
»
.
,
E. Settimelli
di
Sihano,
•
Musici
-
-
.
'
di C.
liriche
-
Panzini
\
prose
di
romanzo
Bastianelli G.
di
Papini»
Colonnello
:'
conj^medie
Le
-
G.
.
I ciorni
.'??
Maggi^.-"^''
Barbogeria
A.
.
-
-
—
éi
saggio gtor^co,^
4^""(:^Hmentfitp
.^^'venture Spirituali
P.
Vittoria,
.
del
guerra,
"
Barbieri
di
guerra,
.
-
3.
4.50
s. Ghelli
R.
»
5.—
Vigilia,di A, Agnelli
Nemica,
Baldani
4.—
...»
(19H-J9Ì5) di
Sabato.
romanzo
Pagine
Prezzolini
G.
e
»
.......
del
paga
(2.0migl.)
pensieri di
e
L. Gennari
La
Papini
di S. Ghelli
Nemica,
Austria
Wilson
,.
,.^^
dei
costvuni
delle virtù
»
7.
-
»
2.50
•
zione
Tradu-
prefazionedel prof. Giovanni
dari
Vi-
•
.1
—
-^
.
Claparède E.
5.
pedagogia sperimentale
Traduzione
-
Teresio
dott.
del
fanciullo
del
Psicologia
-
e
e
fazione
pre-
Bertolotti
»
4.
»
6.
—
.
P.
Deussen
6.
Gli
-
elementi
Traduzione
-
sica
metafi-
della
di
prefazione
e
Luigi
Suali
—
,
L.
Suali
7.
indiana
filosofia
Kant
E.
Par*
1.»:
8.
Lotze
Do.trina
prof. Capone
Borelli
Giov.
del
costumi
diritto
-
zione
Tradu-
-
.
.
Voi. 2P
-
3.50
»
.
Braga.
Gente
-
dei
Vidari
G.
prof.
Microcosmo
-
8.
metafisica
La
della
studio
......
La
-
del
9.
allo
Introduzione
-
del
Traduz,
-
»
8.
»
3.50
»
2.50
—
....
Latina
....
Sorelli
Lyda
Buzkì
P.
Calò
G.
Casa
M.
e
grano
-
Pause
-
Il
-
(I.)di
Claparède E.
1.
Amori
2.
Uomini
B.
P.
di
della
F.
di
romanzo
gloria
romanzo
Giusta
M.
Motixd, liriche
.
\
esploratore, illus.
Schelley,trad.
del
da
A.
fanciullo
è
De
3.
"
Pastonclii
Retroscena,
-
Psicologia
-
sperimentale
Collezione
novelle
e
educativo
mondo
II, tempio
ragazzo
"
Cenci
del
-
lampada,
E.
•
4.
"
3.50
»
2. SO
»
2.50
"
4.
»
2.
"
4.—
—
—
.
Bosis
pedagogia
^4.
.
.
.
Bodoniana
.
e
altri
.
.
.
:
liriche
silentio,
ac
Tragedie
Etica
—
2.50
»
di A.
animali, novelle
de
Bosis
»
Irlandesi
4.
—
di U. Bernasconi
3,50
....,..«
3.
3.
»
....
Borelli
(la) senza
romanzo
liriche
Lucini
P.
Lyda
Castelbarco
Retroscena,
-
problemi
e
G.
e
(il)di
Campo
Carli
Canto,
Fatti
-
I.
Cappa
Bel
-
Carli
M.
e
di
Biografia, saggi
W.
B.
Jeats.
"
3.50
-.
4.
.
di
Amendola
.
—
io
1
5.
Nibelunghi
F.
triologia drammatica
-
di
Hebbel
6.
1 Cenci,
7.
Commedie
Colonnello
tragedia
di
ferrovie
irlandesi
di
-
Schelley
P. B.
Irlandesi
X... Le
Commedie
di
in
Gregory
Lady
guerra
Lady
.
di
mani
Corra
B.
Con
-
"
è
Gregory
l'arte
saggi.
»
Costumi
Corra
.
.
.
.
De
Bosis
»
P.
Doni
-
Gli
Donna
-
(la)che
voli.
dei
metafisica
C. Linati
della
)
simulò
Donne,
profeti,eroi, discorsi
Donna
(la)Infermiera
Duccio
da
Bontà,
di J.
della
.
Terra
(gli)della
V.
6.
»
2.—
—
»
4.
»
4.
»
6.
»
3.50
»
3.50
»
2.
»
2.50
»
2.50
»
4.50
»
2.
»
2.50
»
3.50
»
3.50
»
6.
—
—
—
.
—
.
di
di
G.
di
Lipparini
Fanzini
A.
Yecchini
A.
,
Haring 3.» ed. ili.
L.
di C.
:
Linati
.
-
—
.
.
Cardarelli
Metafisica
»
.
.
S. E.
—
.
.
di
—
.
di C. Linati
romanzo
numerate
Prologhi
Elementi
-
—
di
illustr.
bimbi, novelle
e
2.
6.
.
.
Shelley
romanzo
-
madonne
1 doni
»
—
2.50
metafisica.
ragazzi, romanzo
I*
3.
...»
da
traduzione
-
Donne,
Edizioni
»
4.
E. Kant, due
della
elementi
I
3.
...»
(la dottrina del) di E. Kant
(i)della Terra, di C. Linati,prose.
Dostojewsky
»
Italia,
nuova
siicntio,liriche
ac
1 Cenci
-
Deussen
Diritto
Amori
-
2.75
3.50
dei) di
di
2.50
»
,
della
romanzo
Novelle
-
2.75
r
di
E. Kant
Cristabella
»
—
.....,»
(la metafisica
( fondazione
Costumi
4.
.
trad.
romanzo
nuova
Io ti amo,
-
di B.
morto,
»
"
.
vetro, novelle
di
Dura
Per
-
novelle
-
mani
Sam
-
»
vetro
5.—
.
C. Linati
Con
»
di
.
P. Deussen
.
—
li
-
Esploratore (ilragazzo)di
barco.
F. Mariani
2.
.........
dal
Esploratore(Vademecum
Erba
del
Etica
e
Ettore
G.
Facchetti
e
e
Filosofia
indiana
L.
Gallavresi
di M.
traduz.
X...
Affinità
«
drammi
,,
note
L.
4.—
»
3.50
»
3.
»
8.
»
3.
»
2.50
—
—
—
di E. Kant
2.
»
di J.
4.
...»
Elettive
Venosta
di W.
»
le
e
sue
—
Goethe
»
—
3.
—
vedute
di
di letteratura
fede
pensieri di Vittoria,
e
nuovissima
trancese
»
4.50
»
2.50
»
5.
»
5.
»
2.50
»
3.
.
Gente
Latina
di
-
G.
Borelli
.
Ghelii
Giorni
S.
-
Austria
Maria
Giusti
P. E.
La
-
-
F.
-
Baldani
—
—
.
lampada,
senza
Commedie
.
documentata
di R.
Paesaggi lineari
Gregory (Lady)
Guerra
casa
.
.
nemica, cronistoria
(i)di Silvano, romanzo
Giusta
-
Prose
romanzo
liriche.
Irlandesi.
»
.
—
2.75
:
Haring
V. Mariani
la donna
:
:
•
(in preparazione)
Poesia
-
»
.
irlandesi
Linati
C.
di
.
politicaestera
Gennari
Calò
Marinelli
dei costumi
E. Visconti
-
M.
Puccini
metafisica
Le
G.
di G.
....
(il)dell'Ovest,
-
esploratore
(vedi Biblioteca di)
(introduzionealla)di L. Suali
Furfantello
G.
4.50
-
della
Gabetti
?»
4.50
Colonnello
Polline,liriche
Synge,
3,50
.
Fondazione
M.
»
.
...»
educativo
del
guerra,
romanzo
-
mondo
pedagogia
-
2.50
1.15
(lapoesia di) di
Filosofia
»
...,..»
Severino
(le)in
1.15
dell'avv. S. Lo-
-
ragazzo
del
Ferrovie
Foville
del
problemi
Ferrari
.
—
»
.
Vademecum
-
illustraz,
100
Fiumi
L. Pirandello
G. Zuccarini
di
romanzo
(manuale legale del)
Milesi 2.0 migliaio
catelli
Fatti
di
G. Facchetti
Biografia,saggi di G. Amendola
Spiombino,
con
ragazzo)di
novelle
orto,
nostro
Fabbriciere
di
E. Castel-
e
il ragazzo
infermiera
»
2.
»
2.
(6.0migliaio)
esploratore(2.0migl.)
—
—
^^
-
__
___^
Gr. Facchetti
vadeitaectarii'd^
giovaniesplora"'*'.
:
tori
.
M.
Mortara:
il soldato
Colonnello
X...
J.
Hebbel
F.
La
-
le ferrovie
:
nostra
in
guerra
guerra
E.
I
-
infermiera,ìU. 6.^.làfi^^ió 2.
8.
Nibelunghi, trilogia
*
Kant
—
»
Reisebilder
-
2.0 voli.
-
—
.
6.
...»
metafisica
della
IJ, Fondazione
—
dei
cpstunjii
JJ.
»
—
,.
Infermiera
(La donna)
d'A«sise
corte
Io ti
-
-
B. Corra
.
B.
W,
comedie
irlandesi
di
Lady
B.
-
dell'Ovest
Synge.
l'arte
-
delia
nuova
-
H.
Heine
F. Hebbel
W.
B.
-
Jeats
1
-
,
Drammi
dij.,
di
S.
P.
B.
8.
»
3.
»
4.
»
3.50
—
—
—
-.!
Testo
3.50
»
3.90
»
1.00
»
2.
»
6.
.
.
e
»
commento^
.
—
:
2
voli..
.,
—
.
Nibelunghi, trilogìa"ÌràirimaticaV "5.
3-50
Tragedie irlandesi
^^
—
?
.
Lady Gregory
Synge
»
—
Locatelli
•
.
J. M.
2.
.i'iGh»n"2.75
B. Corra
di
,
Momigliano
Reisebilder
-
:
guerra
straniere
Letterature
Gregory
Irad. di C. Linati
-
.
dell'aw. E.
cura
»_
—
.
Jeats
nuova)
...
nostra
^.
4.—
Milesi
Leggi (le)della
u
;
?,
......
Tragedie Irlandesi
.
L. Suali
;
.
di
Legale (manuale) del Fabbricare
a
di
-
irlandesi
(Per
Jeats W.
Haring, 6.0 migl. ili.
tragedie
M.
Italia
di
11 furfantello
-
voli..
2
Arringhe di S. Locatelli Milesi
-
romanzo
amo,
Irlanda
J.
di
costumi
alla filosofia indiana
Introduzione
in
dei
Metafisica
La
-
—
2.50
•?"
donna
.
Heine
2.
»
politico-storiche(Vedi)
Attualità
Haring
lii:)*''"'
'#ir-8ti'à"Vìfe*'t3«'
leggi della
le
Momigliano:
E.
'^i-'lllS
.'.;•.•.•.
.
-
Commedie
irlandesi
.
"
2.75
-'
4.
»
4.—
.
Il furfantello
-
Shelley
-
1 Cenci
dell'Ovest
—
13
1
Dostojewshy
Wilde
0.
1.
1
-
Poemi
-
Tourghenieff
Sar
Péladan
in
Ramain-Rolland
Linati C.
Cristabella,novelle
-
•
Duccio
da
-
1 Doni
della
della
ragione
Tragedie
Bontà,
romanzo
terra,
prose
Lipparini G.
G.
-
-
E.
In
G. P.
Lucini
G.
P.
2 voli.
Cappa J.
e
Maggi C. M.
»
2.
»
3.50
—
—
»
3.50
»
2.50
-
2.50
»
2.50
»
3.50
»
3.50
»
3.50
»
2.75
»
4.
romanzo.
»
2.50
»
2.50
Martinazzoli.
»
2.50
—
»
3.
»
4,50
»
.
—
4.
tempio della gloria
di^ di
(Le poesie meneghine
15.
—
,
.
...»
Il
-
2.
.
legaledel Fabbriciere
Antidannunziana
-
Synge
arringhe
d'Assise,'
.
Lucini
»
....
corte
Manuale
Microcosmo
-
simulò,
G. Bertacchi, di A.
(la) di
Locatelli Milesi
Lotze
che
L'Ansia, liriche
-
Lirica
donna
Jeats
Gregory
Lady
di J. M.
irlandesi
La
-
B.
W.
di
irlandesi
Drammi
-
di
irlandesi
Commedie
3.50
....
Barbogeria, romanzo
-
»
—
.
Portovenere, impressioni.
-
2.
.
dell'Androgine
11 trionfo
-
.
stesso
Amorosa
Teoria
-
sé
a
»
.
.
(illas.).
Racconti
-
.
racconti
e
prosa
Senilia
-
Rénier
De
H.
ragazzi, romanzo
—
»
2.50
y"
3.
»
2.
»
3.50
»
2.
»
8.
»
15.
»
2.
bieri
F. Bar—
........
V.
Mariani
Marinelli
11 ragazzo
-
M.
A.
Martinazzoli
Metafisica
-
La
(La) dei
Microcosmo
di E.
-
Momigliano E.
Miksàth
K.
Mortara
N.
Musici
Poesia
La
-
-
-
Le
Scene
—
d'oggi e
illus.
esploratore,
Severino
di
di G.
Lirica
costumi
2
.
nostra
d'ieri
-
e
3 voli.
la
di G.
.
guerra
—
—
.
—
.
(in praparazione)
Ungheresi
Il soidato
—
.
voli.
leggi della
.
Bertacchi
di E. Kant
.
Lotze
Ferrari
—
.
sua
vita
illus.
»
2.
»
3.50
—
.
Bastianelli, saggi
14
Nazionalismo
(vecchio e
Prezzolini
2.0
migliaio
(lajLibertà,studi
Orano
P.
sociali di
W.
(i) nuovi, di R. Pallottino, studi
Paga eia)del Sabato, di G. Papini ...»
Pallottino
R.
A.
Panzini
Donne,
-
11
-
G.
Papini
La
-
Parole
•
11 campo
-
sabato
(Sar)Teoria
Piccolo
mastro
Pirandello
L.
Poemi
in
prosa
Poesia
di
fede
Poesia
(la)di
-
—
»
3.
»
2.50
»
2.
»
3.
»
3.50
»
4.—
.
non
novelle
-
—
—
—
di G.
.
critici
5.
"
Papini
.
.
Beilelli
Amorosa
.
novelle
—
»
3.50
»
2.
—
»
3.50
.
4.
»
.
—
pedagogia)vedi.
e
orto,
novelle.
racconti, di O. Wilde, illus.
pensieri di vittoria,di L. Gennari
di
M.
»
3.50
»
3.
»
2.50
*
3.50
»
4.50
»
3.50
»
4.
—
.
.
Ferrari,studio
5.
.
illus.
(Jell'androgine,
nostro
—
3.50
»
.
.
Erba
S.
—
.
Puccini
e
3.
2.50
critici
spiritualedi M.
e
—
»
novelle
.
non
di grano,
del
3.
»
d'economia
C1914-1915)
di filosofia
Pedagogia (biblioteca
Péladan
3.50
—
,
motivi, liriche di E. Castelbarco
e
»
filosofia mefistofelica
(conferenza su) di S.
F.
4.
.
sangue
novelle
sangue,
Pastonchi
Pause
e
»
nazionalismo
Testimonianze, saggi
-
Pascoli
.
Ventiquattro cervelli, saggi
-
e
Paga del
5.—^
—
4.
bimbi,
e
nuovo
Metà,
»
.
d'economia
della guerra.
e
3.
»
.
.
studi
nuovi,
romanzo
L'altra
Agnelli
madonne
Vecchio
-
-
Parole
1 Paesi
-
A.
Wilson
Giusti
Paesi
di
Vigilia,
»
.
....
di P, E.
Paesaggi lineari,prose
G.
F. Hebbel
Altorilievi,
saggi
della
e
.
Nuova
Pagine
Papini
....
di
(1^ dramma
Nibelunghi
di G.
nuovo)
Marinelli
Poesia
Amori
ac
silentio, di A.
Bel Canto, di P. Buzzi
De
Bosis
•
,
,
—
.
.
.
"
3
--^
16
Linati
C.
Barbogeria.
-
«
Duccio
-
Borelli
Lyda
da
M.
e
»
....
Bontà
Carli.
2.50
...»
Retroscena.
-
»
.
Corra
B.
»
Saai
-
Io
-
Duna
ti amo,
Bernasconi
A,
è
romanzo
Uomini
-
illusi.
morie,
"
,
.
altri animali
2.50
3.
—
4.
"
.
.
e
3.50
»
—
3.50
.
G.
Papini
Sam
Dunn
è
Scardaoni
F.
Schelley P.
Scene
Parole
-
morto
B.
I
-
di
E.
B.
tema
un
Cenci, dramma
K.
3.50
...»
di
sopra
Corra
»
3.
sentimentale
»
3.
4.
...»
(in preparazione^
spirituali
Soldato
Suali
Il Furfantello
-
la
»
4.
»
2.
L.
Introduzione
-
»
8.
»
2.50
Péladan.
»
3.50
Papini
»
5.
»
3.50
»
3.50
»
3.50
»
1.15
dell'ovest
vita, di
sua
N.
Mortara,
Studio
allo
illus
Teorìa
dell'Androgine
amorosa
Testimonianze, Saggi
di
W.
Trionfo
(il)della ragione, di
Uomini
e
altri
Vademecum
Variazioni
sopra
Vecchini
A.
e
un
tema
Bernasconi
di F. Scardaoni
sentimentale
.
.
Visconti-Venosta
(E) e
critici di G.
di
Wilson
Zuccarini
W.
-
Poemi
in
»
6.
—
—
4.50
G.
e
»
3.
»
5.
—
Papini
—
(in preparazione)
prosa
e
racconti
(presid.S. U. A.) La Nuova
G- Ettore Spiombino, romanzo
-
3.
estera
politica
prof. G. Gallavresi
Oscar
—
.
.
vedute
—
»
»
.
Papini
...
le sue
.
; disèorsi
nazionalismo, di G.
Ventiquattro Cervelli,
Saggi non
Wilde
di U.
—
.
giovane esploratore di G. Facchetti
nuovo
Prezzolini
del
.
Romain-Rolland
Donne, profeti,eroi
-
Vecchio
.
Arringhe Penali, 4.0 migliaio
-
»
G.
B. Yeats
animali, novelle
del
Sar
critici di
non
Tragedie (le) irlandesi
di
Lucini
e
—
filosofia
della
(il)della gloria,di Cappa
—
.
indiana
Tempio
—
3.
.
(il)e
—
»
•
.
Synge J. M.
—
Michzaht
Avventure
-
sangue
romanzo
-
Variazioni
-
ungheresi
Settimelli
e
2«
ed.
Libertà
?-
3.50
»
4.
»
4.5Q
—
Scarica

- Forgotten Books