PAPINI GIOVANNI TESTIMONIANZE SAGGI 3" Serie CRITICI NON dei " 24 Cervelli „ MILANO STUDIO LOMBARDO EDITORIALE 18, VIA BURINI, 1918 18 PROPRIETÀ RISERVATA MOTIVAZIONI Mantengo Ecco la spiegare mie queste di detto le e ritratti ora dovrei dei quel Cervelli 24 " decesso, ripetere — limitare menti, ingrandi- di causa per di intenzioni ora — pulizia sul cervelli. di caratteri di visacci, ragioni ho i gallerie ora per mandata terza una Per promessa. e ora che delle „ " Stroncature „. Chi far la Son a adorazioni, sempre, che in volte abbiano fine, un la oggi d^arte fatto modesto che alla che preferenze valore baci essere e in Questi 11 che e miei talaltra e parzialità, quanto cante rampi- arte. non aggressioni possono tendo pre- quelli superbo. sembrano non critica usano e più e ch'io sa meno solvibile più che tanto e lunga sanno saggi critica tutta e volumi quei conosce morsi, ma pretendo giudizi miei, che giudizidi un uomo dissettori a registratori fiorita. ora a certa una di le dò sincere giudicare i giudice e tanto : ch'io conoscono ha accusa ormai mondo. Come di là da uso , venire dunque, e non questo discorsi ai muri. son conoscono che un parto re- o si mi scono cono- messi son in malvivente esoso perchè non sa creare, distruggere ingoiatored'uomini per incapacitàd* amare. vale il fatto patente e che Non verificabile un volumi venti a miei costruzione e almeno saggi almeno approcci di simpatia. Non ci sentono dar a essere, la metà mQ.no e A a costoro, me, codesta 12 zione creapra so- Io sono e devo l'Orco, il Bau-Bau, e intendiamoci, di atti d'amore son vedono. non son replicareche l'Antropofagodella vogliono colla coltella del colla bocca piena di carni il Cannibale Mi retta ; la metà vale non ; settanta o che gente facciano ne poco altro son non si trastulla che su mi d' tentativi di situare polemico del mio lavoro Ormai quelliche non mi o ora dai carnefice. meno tutti i miei male e Testimonio, morti. a capo : conclusivi credono, i sentenzianti Ma di altra poeti e d'un testimonio difesa,ma esperienzadell'arte e del testimonianze se diverso esser testimonianze Sono, insomma, e d^ sa letteratura. macellaro vive come leggenda non in cifero. Lu- mi affligge poi troppo e non mi disonora. Ma mi rallegrapiù del bisogno. A me piace molto, quando mi salta e il dovere sento far la parte del Ma mannaro. di le bestie azzannare mordace cane insomma, per o neanche la rabbia molestie, del puranco chi lo vuol lupo sapere, io alle altre mie confronti, più, senza parti; quella di poeta, per esempio,o di presentatore tengo a amoroso. lo, però, come pare a mi non me e genio. C'è in crollo. tutte Seguito le maniere a lavorare che mi qualcuno che mi conosce in seguito. tutto. vuole, verranno Altri, se giustizia Io so aspettare perchè riempio ogni giornata. lo spettacolodel mio Intanto, per coronare colla mia catura. stroncannibalismo, questo libro finisce vanno a pur PAPINI 9 Settembre 1911. 13 LUDOVICO ARIOSTO I. Sembrerà, Ma, tante come gl'italiani si E di conto, ai lasciati son che luoghi particolarmente glorie. Si letteraria lando trattava, dei uno delle Ferrara da fu che date che soltanto hanno esteme quattro poeti dato della centenari alla diritto vita nel mortale 17 alla lavoro capo- religione che 1516 l'Orvolta tutti e dovrebbero mi creazioni e dei a essere delle all'immortalità itale del prima memoria nei dell' sanno la poco basse sacri per Mazocco i di centenario Tutti città. Giovanni accorderanno riserbati del tenario. cen- un culto al invece, stampato mano messe con addetti cento Furioso di che vero pur centenario un sbrigano si è scappar almeno, fosse, incredibile. bisnipoti, incredibili, cose quelli di remoti più creatori. non alle Per V gli uomini cui il poeta temo per non significativo anno fuori mise quello che lo per noi il genio cui si nel soltanto piangere; in quelloch'è di che ariostesco da metter può ser es- della il 1933, centenario Italia per in rimasto è invece capolavoro.Perciò, parte quel po' d'entusiasmo neppur momento manifesta; il dì del battesimo finito il e finir di vide, stanco, ma- corpo volta prima nasce quelloin dal il capo piangere la è più giusto e degno per noi il libro rammentare e quest'anno per Ludovico che gli ha conservato una specie di vita, e della E mi fa lorda, anche dopo la morte. speciemeno sarebbe morte, che caso molto Ferrara, città a reale e rossa città magnificache spaziosità, poeti,suoi popolaridella Ma forse ha un poema un poema hanno che soltanto pensato tra sarebbe oggi. è vero r arme, che i insieme, le donne, riero guer- del e la sima grandischi Fran- fuor di proposito tutto ha non l' audaci e di ferrame, di l'oriente, tra e gli amori 18 e modo, l'Ariosto cavalieri rumore il ricordo zuffe suo l'occidente anche pur a il e Eppure voce. racconta, sato pen- italiana. quello,tutto come Saraceni, non Ma ma ci uno letteratura coperto ogni guerra e di secolare anniversario abbia qualunque,il quarto bri i pochissimi litra modo un loggiato al- sempre di fuori, nessuno e ricordare,in a ha ria solita- per le cantato imprese, cortesie e forse più le donne Oggi,ali*incontrario, quelle. queste che dietro son far a gli amori munizioni, scapp' e fuggi e quanto alle novelle a Belgie Serbi. Oggi cortesie domandatene più che mai ci tocca a ripetere O gran hontà dei cavalieri antiqui perchè i nostri moderni non di straforo 8on e a " „ hanno, di cavaliere,che lombi cavallaccio un disceso dai di Attila. deglistalloni IL Pur dopo ristoro che foss' altro che tuttavia,non hanno trascorso, discorrere le ventinove di tinto non sarà pochi dichiarazioni l'orrendo rosso disonore, per minuti titolo a un alla buona di guerra biennio d' un poema popoli; capitanivincete razze dinastie, ma e regni; precipitate duran disse Hazlitt, quaggiù son le parole e parole fatte luminose „. se non ? Il ricavare dei " buon Ariosto il campamento che o, si scordò padroni non sotto gli occhi del 19 per di suo le £ sole rite spa- poi, che poesìa dal nio ge- poesia doveva lo meno, metter ; cose cos'è la durature dalla ora poeta italiano, italiano. Combattete alla fine, come di il favore quest'argomento cardinale. Non fu Come di gusto proscrizioneiniqua gliperdona. Nessun saprìa Né fama sua Avesse Se Virgiliosuona. poesia buon in avuto benigno Augusto, né la tuba L'aver La si santo saria avuto e gli scrittor Ottava che Neron se fosse ingiusto. terra del e tanto ma nemici, tenersi sapea scandalizzava Manzoni, buona forse men amici. il cristiano sommamente nella realtà quanto vera ingiustarispettoall'ordinaria morale. Benché abbia porl'Ariosto,proprio lui, non tato ad Ippolito del quale è famosa gran fortuna nel mondo una parola sola, ch'è coglionarle : vendetta la tirchieria spiritosadella tradizione contro " „ del Ma mecenate. insomma straordinaria l'ha non Furioso, un'edizione omonimo Pietro prime stampe); che sia avuta: che sia condotta manca un perfino,del dicono come più fortuna una manca può dirsi quella (talenon „ il poeta neppure curata sul Morali " tica cri- dal mio che sulle ragionevole commento pochi conosciuti, soltanto niere storico, geografico, filologico, grammaticale,fontanon ; , manca come una i bella non quelle che gl'italiani vita, una sanno 20 vita vivente, di scrivere ; e manca finalmente che saggio un nell' dell' Ariosto arte intendere l' arte poesia,se c'è, e nuU'altro. Ma un saggiodi questi che intendo di vedere cerchi c'è sull'Ariosto far e c'è per non come sola, la io, non quasi, nessuno, Dio e sa quanto sarebbe degliscrittori nostri confusione tezza incertanta e grande il bisogno con nelle gerarchiedelle storie e nel gusto dei — lettori. Ci addirittura manca studi italiana. Abbiamo e da non ricchissimi bibliografici, accanto scomparire neanche edizioni,ottime abbiamo considerata della in certuni a parve è un'opera che bellissima sapeva sempre una anche delle virtù espresse o e e dello un riabilitata Sinai critico, gente intelli- uomo scrivesse fiacchezze spiritoitaliano italiane indovinare letterarie italiane ; 21 quanto bene, storia delle idee una così), storia scrivere, per giustoe storia si possono celebri opere scritta da pensare pensasse è, insomma del arte La fu anni ria lettera- come maniera. legge certa non spiegata e solamente, nessun'altra la ; italiana,dico sentita Sanctis, che negliultimi De e non letteratura arte come parola e ma storia dell'arte poesia soltanto, una come del della poesiaitaliana storia della tedeschi ai — storia una grafici bioparticolari, e diligentissimi in quantità possibili, e teratur let- dotti, facili ; abbiamo comodi, manuali abbiamo una storia della una quali è, comple (in- italiane, si attraverso non ma come sono le più cre- dono dicono, e storia una della di poesia e parliunicamente della poesia. poesia secondo le dove si sole gioni ra- m. Dico però lin da la penso, come ci farebbe non abituato del c'era non l'animo Furioso. lettere,la sue forse l'Ariosto l'hanno fin tra mondo tale storia, una grandefiguracome così una se davvero esistesse qui. pensarci bene A che ora di vero Leggete vita sua omogeneità e Lodovico le Satire, vi e rispondenza cor- il e leggete le ritroverete sempre brav'uomo placido e piuttostomalinconico, che fa il cortigiano ha voglia per forza, che non né di guerreggiarené di viaggiaree si contenta del poco, della semplice vita purché sia condita di pace. Non ha vizi, meno quel delle donne che poi é il vizio più naturale universale e un — — ha non papa, da ambizioni. Lo ambasciatore, farsi innanzi " e con tema saputo ma e di perciò perder la 22 volta una che s'accorse, racconta fuggire gli conveniva mente mandano non il indietro dal aria era Pigna,che disagiosa- vita ritornò „. Ri- tempeste e al addice si trova e suo come materie troppo sul serio si si sto si dica, l'Ariodi tratta dalla lontane mercanzia Brettagna. e quanto po' spaesato: genio ingenuo tanto per Non è tanto spirito. gli antichi trouvères e creder per un favolosa di Francia romanzesco questo mondo, In dal altra mai quanto menti sentivita sua e semplice e ignorante i cantastorie quelle baie a tutte e rivoluzionario da di ; piazza non ha riportarle sublimità delle prime chansons de geste all'epica de Roland, è d'Orlando, nella Chanson (la morte infinitamente di tutte più poeticae commovente ebbe le pazzie del furioso);non tanto spiritoda simili prendere in giro quella turba di cavalieri inverofecero il Pulci e il Folengo e degeneraticome ebbe il coraggio, come meno un ; e tanto secolo dopo il Cervantes, di farne la realistica di un'ombra parodia.Si contentò leggerad'ironia, si dica. Non ci credeva ma, più leggera che non stretto dignitàletteraria,era coper fare e seguitarecon far finte di credere e a a qualcosa,forse, credeva davvero. Ma il mondo romanzesco è mondo di sia fanta- e l'Ariosto, invece, era piuttosto sbrigliatezza raziocinativo letterato che poeta d'impeto. Artista, e creatore sì, e a volte finissimo: quasi mai. La prova miglioreche il mondo d'immaginazione del poeta era non congenialeallo spirito prescelto che di suo. è il fatto pochissimo ha inventato e 24 anni Molti fa molti addosso dettero al povero con osato, quell'erudizione Rajna perchè aveva caparbiae sicura che tutti gliriconoscono, togliere del ferrarese qualche fogliad'alloro alla corona coU'inventario dei documentato nella conclusione, filologo, bravo Il latrocini. suoi le mani metteva innanzi^ la povertà d'invenzione non l'arte insomma invenzione, fan il nel Furioso c'è arte se tasia, capacitàdi ci Se sono. ed immagini Questo prova, tra nuovo artista la vero situazioni dezza gran- poesia tutt'uno chi e difficilmente basta, che mi l'Ariosto non potrà parole. e e sua nella insomma espressioneson tipie creare inventare è intatta, ma immaginazione sa creare l'Ariosto rimane non ma — pregiudica e la c'era non scelta. materia monia ar- Quanto nel meravigliosoe nel terribile più s' imbosca del Manzoni, cosi più si pensa al Don Ferrante l' Ariosto, lui, come pacificoe ritirato anche tanto esperto e ferrato negli affari caeppure valleraschi. L'Ariosto un venne dialettica adatto a si di che rivivere erranti che uomo coscienzioso uomini che di un giudizio, (sipensi che il suo un preferitoalla Manzoni, alla era Gerusalemme mente al calma lirismo)e la gran da più perciò e gesta cristiana irrazionalità 25 del poema Galileo vuole, invece, libertà svolge nell' natore, ragioda inclinati il dei e e meno rieri guer- pazzia, miracoloso. 2 partidove l'Ariosto è più fine anzi e più artista son quelle idilliche e amorose, quelle dove c'entra la sensualità maliziosa : quelle le conosceva carne e e giostretra carne gustava le Tant'è vero anche lui, facevan che parte della si ritrovava conseguenza, più ispirato. Si ripensi, invece, al Tasso infelice più canto e pazzesco : delle al e c'era anche più padrone, rivale, e spadaccinoe mistico mezzo l'essere fra ! E nel Tasso, per abbandono più lì, per e successore suo spontanea crociate sua, manesco, sul serio concordanza casa a vita sua e dente, cre- quanta — suo dolori il e e lattie, ma- sensibilità. IV. L' Ariosto eccellente più che altro, un studioso di gabinetto, colto che aveva umanista un nella memoria vivace un a disposizione repertorio ben fornito di modi macchina e paragoni. É una nare adorscrivente senziente che può esprimere e e tutti i temi coli' appoggio di una possibili, savia ed eleganteimitazione. Osservò giustamente l'Oriani che fantastico e è, l'Ariosto nel " mette reale,accorda 26 la stessa la medesima verità nel impor- tanza tutti a gliepisodi, prodigala bellezza stessa tutti i temi a „. Questa indifferenza ed eguaglianzaè propria del letterato che non veramente a quel s'appassiona che dice : il poeta vero è parziale,ama odia, e fa sentire questa parzialità anche nello stile medesimo. Dante ha durezze i nemici ; de' santi : ha e modulazioni diverso è tutto parolaccedi becero contro d'angelo quando parla : il cento, vocabolario, l'ac- la sintassi,il ritmo. Ma nei una di d'un tono, quarantaseicanti uno disuguaglianza, alto un colore pulito,tutto un d'un e i d'un sapore, calmo, logicoe una puntimassimi, insomma, verete tro- lo logia anto- estremi zata divino,l'al- scatto spalledel genio. L'Ariosto uomo Tutto difiScilissimo fare mancano conclusivi;manca, di basso. non sbalzo, un'alzata livello ; tutto bello. È ariostesca ; e e del Furioso era di gusto costruite e nn artista saputo di buone e un sapiente, letture ; le bene, filano ch'è sue ottave piacere; i versi 8on quasi sempre ben fatti,armoniosi, cogli accenti in equilibrio. C è luce, a posto e gliepiteti c'è eleganza,e' è ordine : la lingua non è troppo plebea,fonde bene elementi popolari e latinismi, è appropriatae disinvolta. Par di viaggiare verso attraun giardinie ville paese ben coltivato,con son in mezzo, con belle colline 27 non un troppo alte, per strada una scende, poco belle fa molte che donne s' incontrano e e giravoltema ben persone in alto il cielo è sale poco sereno vestite ma e e senza sfoggi. E delizia,per l'uomo una codesto in paese una montagna uno strappo al bellissimi e d'una versi colore normale, viaggiare leggere il Furioso però mai mai un precipitosa, temporale,mai e — cuore ! L'Ariosto questiversi ma misura, tutti fabbricati medesimo : due nomi tutti d'un son col modello due e dei scrivere sa peso e il aggettivi,a coppia,oppure un verbo e due nomi o finalmente in fondo. due aggettivi Per nome con un esser giustioccorre aggiungereche ci sono, qua e là, anche versi con nomi tre ,tre aggettivi, o con o tre verbi in fila. Deriva, da che a mediocre ; un questo poema, un d'obiettività e di nella freddezza s' illanguidisce facilmente zione perfe- finisce col parer forza d'esser continua senso di senso calma ; un che senso che fa pensare e cortigiana d'eleganzaornamentale niera piuttostoall'inchiostro e alla lima che alla cridi Pegaso e alla santa ventosa pazzia dei ed mestiere esperienza, poeti. Poesia è anche soltanto questo. ma non cognizione e riflessione — Se fosse questo soltanto deWOrlando del Ludovico Furioso, sarebbe mondo. 28 de' Ariosto, autore primissimipoeti OLINDO GUERRINI quel quel fracassìo,da quel rombazzo, letterari che smosse gliacquitrini Da nemici. bubbù nel 77, 78, 79 eccetera Quelle che sembravano, hanno che appena Non a novità erano il Guerrini che di errore un da critici in all'animo in della vita ordinaria versi famosi un ce la n' sua Musset ; modeste zione rea- e tuto ripeal manticismo ro- classica o la reazione e materiali già in Betteloni,quellode' : Si D'altra era reazione fatta Carducci alle verità la detto se il dire romantici all'arte ritorno l'aveva ritorno quanto dei terzi prim'ordineanche di prim'ordine.La pagano : incarnasse e marcito quanto allora neppure rappresentasse al romanticismo è ? queitempi ancora pudichi, insapori oggi paiono buggeratelle il pregio d'una volezza. leggerascorre- nefande arditezze liani ita- rimasto è mai cosa da assai stava tempo alla Buona cucina ottimo vino. benino Regina: parte nello Stecchetti egliconfessò che di Byron, De trinità poeticaera composta Heine. De' primi due non e parliamo ma era il terzo, da del romanticismo benché dare e abbia da serbare : fatto fuoco 32 e fiamme contro il romanticismo, è romanticamente per questitre smaniando va A romanticherie. dalle uscire proprio di critico, un che romantico un quelligrossi e bisogna farsi il segno della croce quando s'incontrano, aggiunse,fidandosi di qualche che mitrati derivato, motivo esterno il Baudelaire e con sta que- aggiuntal'arciduca della critica mostrò in di aver capitopoco lo Stecchetti e nulla Baudelaire sarebbe : lo Clasio, favolista minimo, cui il divino fatto è dello è che dire stesso dela can- nulla l'abate legno di stesso Lafontaine. Lasciamolo al Guerrini che perderee torniamo Chi nulla reagì e nulla a propriamente inventò. la pazienzadi fare per lui quel che altri ha avesse Carducci fatto per spendercitempo poemi di letterature tante n'è; ce Primo plagi più lunga e Amore Preludio delle belle e dopo il o del molta rini Chiatica pra- lavoro imitazione, c'è e della Carducci, difendendo i Polemica, ringraziava ispirato, per classica o " E nedetta be- romantica, guerrazziana,o monarchica, 33 tici cri- ritorsione, allo Stecchetti. cose l'Arcadia,la quale,o manzoniana che dei „. avevano buone Credi Leopardi; volgare la Nova idealisti che " del e l'anno : c'è anche ma scadentissima Eppure o filza di rimini- Il Carducci, scrivendo al Rapisardi. 77, l'avvertiva subito con quella sua di strofe fin dal una convenisse se — del nel nel sfilerebbe — derivazioni, fonti scenze, roba d'Annunzio e o de- mocratica, socialista,è o italiana,se nazionale academiche prose contrasto, il e all'amicizia. Però Wiener Blut Quando in Wiener Blut ,'il il " biondo della 1' note parlopropriodel aria tiepida 1' "o- , la a forza che " " vesti " riche se- candida mano „, lieto vortice , infinito azzurro d'essere sembra mi corso, le il „ de' le cieli „ , simili e anticaglierie tori dei rimaspicciola „ che trovare. so non „ giulive e altre e poetiche,moneta chincaglierie " " l'omero su 1' " „ — forte nel e „, capo danza io perdonare e voluttà delirio sublime " il scrivere a „ molle " negli patria,ha, hella e in rime la trovatili e concedere trovo e „. si deve io — cantilene e Stecchetti Congedo cosa una costo poesianuova nel Congedo fiori „ dei „ e temi alla metrica e lo Molto Ahimè! lezzo ogni mosso Blut Wiener ad tradizione oltraggialla per cercando scuola la sempre pur stata siamo spesa troppo è fuori nell'Arcadia ancora Arcadie Alle tante enumerate sopraccigli. sta Carducci quella veripoteva aggiungereanche fino ai il e sarebbe malattia Una non vuol si estirpain altre volte, savio come nazionale due anni come e altro. E difatti l'Arcadia le Filli le stato, e le Clori pecorine platonicosi mutò trasformò quellaarcadica due elzeviri. Ci nomi Emme si chiamìirono e e sfondi in ostentato idealistica 34 e amor cristiana : Caroline, maialini, il finto diventarono la rettorica con feta. pro- amor tico, peripatecedette il posto alla rcttorica materialista del svenevolezze e Arcadia le eterna le tutte Arcade era moderato il bravo di padre di tumulto un e in arcade che il faceva rio proprieta- furia tanta tanto sbandie- tanti nima magna- placidamente Olindo nell'Arcadia in inebrianti in Guerrini era satanica nuova si quellapontificia a che tempesta faceva il bibliotecario. e e e pasta di Buona socialiste faceva buongustaio,che il l'erudito illeciti con sensualismi lui — che famiglia, di vendette ramenti ed giocoso e di amori sciorinamento Arcade. un stesso: il Guerrini, i suoi e timo inspirito proprio lo rimase sentimentalità sue lo ma vittoriosa. Anche e bestemmie, sue col demonio, morale le civetterie dietro paradisotennero coU'inferno poeticoe alle anticlericale, e chiamava trapposta con- Lorenzo Stecchetti. IL Questo Chi l'ha creduto come — non il vuol soltanto critico sbaglia secondo par sono d'aver per letto lo meno dire grosso che burlone un sopra l'invincibile o detto che sincero. canzonatore deplorato costume in quattro uomini 35 fosse non ogni : l'uomo — suo. uomo vero si Mi ci in sé, l'uomo che di [ gli altri che gli altri d'ubbidire credono, ch'è almeno lo in modo da credere in giro se Stecchetti che la gente. davvero bardo un dell'arte dei e diverte a fondo far la o A sul Guerrini si scrivono vuole non contrario poco prendere o creduto redentore Iddio che anche nobile rime al buonumore cose ingegno di po' troppo un e che alcune che finzione. per si nel sentimentali sentimento quel gnace pu- listi paolottedegliidea- saggio forse queste è non poeta, scrive, citando di di sua eglis'è un ragione il un gittime le- cantava piccolo lucifero un meglio ispiratesue Non natura griccia al Signor Albertazzi, in clemente " moralisti que dun- sono o scherzare dalle smancerie modo sono tutte pensava plebi o quel distinguibili. momenti quei delle dell'inferno. Adolfo delle In altro un e genuina egli volesse apparire da artista ci un dunque dalla disforme poi facilmente non di diverso diverse sincerità tre anche Quando In agli estranei. propria è l'aspirazione, detta, ora tutto o magina s'im- tri. dagli al- loro il desiderio ci vedono ci la che che visto è ciascuno l'illusione,ora ora come com' il naturale è ora ; hanno tre l'uomo essere, l'uomo e «essere, primi sincerità vorrebbe che si chiama è Ci proprio nia malinco- „. Ma nelle l'Arcadia sue impotenza scolanti a consiste vezzosità ridurre le appunto esteriori personalitàe oltre — — in che questa sincerità mol- a teplici conoscersi a la illude sua autentica Ma quasi spiritosoassai sempre poeta fresco Guado. e "può di poeta grande il Guerrini poeta sì, poeta nativa, e sa spesso poeta — di rado e non e essere non e essere, si non riesce grande. non fu. Poeta cantabile poeta — riva ar- scoprireed esprimere a quel che non mostrarsi quel che intero, cioè uomo — veramente, natura chi saputa. Soltanto d'essere di cerca cosciente unità cile fa- svelto, originale quasi mai forse soltanto nel solito bido un quel sentimentalismo po' more un po' diabolico che riempie la maggior cesi, ai franera parte di Postuma già,senza pensare in Praga e Tarchetti, cioè negli ultimi sputi tisici dell'ultimo gerato famiE quel suo romanticismo. sensualismo veniva piuttostodalle vignette parigine che dall'impudorenormale degli antichi. Perciò nelle rime giocosenon : il sonetto nuovo era che non dice nulla)è una a Ugo Bassini (ilsonetto vecchia de' poetiburleschi ; quellodelle cantrovata dide tortorelle innamorate deriva da un epi- Ma tutto " „ gramme settecentista dicendo. Nelle rime del Tommasi Crudeli e via mente polemiche e civili risentì fortede' modi, de' sensi e perfinde' vocaboli del vicin suo tutti, morti se grande Carducci. Insomma il bene e loro il vivi, fossero andati a ripigliare Stecchetti sarebbe rimasto il ignudo come povero Nettuno di piazza. Non gli sarebbe restato nel giustoluogo nep37 pur la fogliadi strappata da se fico di o l'era vigna; quella se ! si Ma fondo poetipoco nuovi come può essere nella potenza e poeti grandi, cioè nuovi eppur magnificenzadelle parole.Il Guerrini purtroppo, e me ne esser dispiaceperchè fu molto simpatico,non neanche a come sonorità o e nuovo forza prima, come struttura fu Di versi suoi questo modo. materia come brav'uomo un Anzi facilmente e si resistano di creazione ce singolari pochi per non, dir punti.Lo Stecchetti è logico,scorrente, improvvisatore ; i suoi ricordano grande e che doveva cantano senza ne bale, verson chiaro, versi si volere. timentalismo qualità,io credo, e insieme al sensensuale che piace a tutti, eglidovette la sua edizioni di grande fortuna. Trentadue Postuma in meno di quarant'anni son molte le contraflFazioni. Qual' è il libro di contare senza italiana,anche superiorea quello, poesia moderna a queste — che si sia venduto mesima sua facilità di altrettanto? Ma in questa me- la spacciosta, disgraziatamente, condanna. III. Io credo, alla fine,che abbia ragioneGiuseppe Lippariniil quale fa capireabbastanza 38 chiaramente IV. Il Martini si che racconta credeva alla verità Stecchetti,l'ex-celebre agli amici ogni degliorrori di Pietro Nerone la finzione buona anima il Guerrini è sorriso aver alla e a spettacolodi propria un era libidini di è fa dei che fresco lina! Messa- stata fintone ancora. Ma qualche poiché suonati all'ultimo, pochi dopo si che sentire son lo che sopravvive alla sico tidi quello d'un più doloroso sonetti aspettando il trabocco famoso uomo fama leggendo ed suo: Pochi, difatti, posson commossi. Lorenzo andava settant'anni fino riso e di piangerebbe morto e poesie mescolandoci, fosse non di morte delle e Postuma uscì Cossa quelle lacrimose qualche lacrima tanto, Se quando finale. fine d'un Bologna la sua periodo glorioso dire, nel 60 Ma per — — durante il splendente albergo della ma diversi — tali da vissero. lui. E ora quale era loro l'ultimo ? 40 si fu essa il letteratura la può più liana. ita- Ferrari, Oriani, Pascoli, d'ingegno e tutti la città onorare Guerrini fra segnato cominciato, moderna Carducci, Panzacchi, Guerrini ha morte ed dove è d' altezza nacquero partito anche e CAROLINA INVERNIZIO I. No. dal donna Questa pubblico lo Non benché parole e da voceratrice, Mi sacrifico. non saranno de' Nessuno della Per critica da Non compre Farò de' solo da e rivali, da morante. comme- le ma mie artefatte. archimandriti troppi aneddotica storica, tanto, io critico o tanti, luto. sa- volta una avrò timo, ul- un commosso ma cavaKere. sarò sparire senza convinto, ma deve non letteratura permetterò. indegno, prefica della teatro sincero, ma feconda impressionista, , pura, sericorde stillerà impura madre, inchiostro industriosa rapito all'affetto e filosofica, che rinserra e l'Italia, moverà giudizio mano per romanziera della 43 e e la alla polmonite curiosità mi- penna, glorificare che famiglia, ampia la piosa, co- ha de' fedele delle moltitudini. airammirazione cinematografi, Questo silenzio è ingiustoe a me piacciono, tal quale a Catone Secondo, le cause perse. Io farò le veci di tutti per glorificarti, o per sempre perduta Carolina Invernizio ! Un giornale serio, il caffo de' giornaliseri, — basti dire e città si il sottoscritto e nella stampa del pochi passi a Dante che bel San mia dolce Giovanni dove battezzati furono in — quel giornalepiù che serio, dove Giosuè Carducci scrisse un appendici letterarie, si poteva leggere, tempo alla morta, alla fine delle scarse righe consacrate che la produzione di Carolina Invernizio è stata fece' la fortuna di qualche editore,ma enorme e " farà non che donna è di d'altronde stata E degli anonimi! del se ottima sposa avresti tu mai Di le sante e invidiose gnoso, investito, profetasde- le dimenticanze Invernizio e fosse donna una di stata spose ottime devote morti, quelle, che abbiano le immaginazioni di 44 per a quante ne e di miserarla? com- registrarne trovi, conquistare i Italia ne donne costumate ci vorrebbe ma uiia soltanto .| soltanto e saputo tutta del futuro? semplicicostumi parlato,anche rigurgitae troppo e certezze le fortune degli prognosticare può impegnare,fuor che il supremo Carolina l'Italia ti ha chi Iddio, le ricordanze E „. una e diritto di Chi scrittori? un'ottima sposa Oh semplicicostumi funta de- della la memoria vivere certamente metà tra cuori del- àngiolidi bianca di nera malvagità? perfezionee tanti microcosmi alle qualiil pole interrogazioni Tronchiamo vero anonimo non necrologista saprebbe e non trebbe poall'aria più respirabile risponderee ascendiamo ha Chi divorato del sentimento. non gli r America, capaci di Amori Maledetti, Anime di chi ha per pianto Cuore Dora, la coi Bastarda, La attento e diritto di non d'una sospeso chi Morta, le sorti della giudicareCarolina non chi non tremato ha rabbrividit non pallidì im- non ha rato assapo- ha allibito non ha gustato seguitocoll'animo ha non non chi ha dell'Adulterio, chi dèlia Contessa, chi richina, Bi- Eterna, di Donna, dell'Onore, chi colle con Catena d'Operaio,chi sul Bacio terrore Cuore su Drammi Il delitto di commosso figliadell'Assassino,chi Ladri sui s'è palpitatocon meditato su inorridito ha non non ha non ha non chi fango, chi chi tanti creare Maledetta, Invernizio. E non non ha vremo do- Memorie dispartele orripilanti d'un becchino, le tragicheFigliedella Duchessa, le pateticheVittime dell'Amore, la pietosissima banti, Orjana del Ghetto, la satira atroce dei Mariti birla spettrale sintesi di Paradiso e Inferno, di Rina V Angelo delle o l'epopeasentimentale la ovvero Alpi, la terribile fantasia di Satanella lasciare mano della morta. J'en passe la nostra in et Carolina des meilleurs. uno de' 45 Poiché intanto segni del genio l'ebbe contraddizione senza Caldèron tanti quanti " e vorrebbe di vena di e Saverio di francese ; fiori il mangiare. quale ebbe Montepin. autrice (ed di fertile e è femmina nel francese da compararla dimenticata non dei terribili soltanto gl'italiani Udolfo; fra di Mastriani e italiana. e !) non maschio era trovo 1823 trisce nu- abbondanza rivale RadclifiFe,la morta sfrenato uguale suo e fiordalisi e Saverio Ma la Carolina il non — anch'esso rose Si dirà che fantasia quella Anna a drini alessan- ai contadini odora : Io, fra gli stranieri, non che tanti „ chiedetelo — il bestiame scrisse bile righe vergò quell'infaticafiori zoni, ripeteremo col Man- prezioso de' meno Ugo Non e Fieno il fieno ma Vittor e romanzi mano. è autos fecondità. la : può a steri Mi- l'ingegno gran fatica Eppure sarei pronto a giurareche le agguagliarla. sue guardavano presenticonsorelle in romanzerìa lei col tracotante a dispregiodel quale le donne sole possono esser stei capaci.Dicevano, certo, che coMa dove non sapeva scrivere né far psicologia. terata lets'è mai visto o sentito, signorp mie, che una italiana pura forte e abbia saputo italiana ? prosa Macinghi Strozzi non da la suor per Siena terra dal le stampe, che scriveva scempia Celeste e Galilei che in comporre Dai tempi scriveva per tempo il di Santa i di bella, sandra Ales- e figlioli Caterina paradiso e non per peccaminosa, dal tempo di che scriveva per il padre cieco per 46 Non dunque, ne' suoi libri i spampanati della lingua scelta aperti e tramoggia dei forza di spogliareil anche troppa in giù.Non di fuor vocabolari: o nove proprio che arte al va di gente che neppur d'Annunzio chi mai : e oggi, l'arte, disperatilunatici,tiene al? Il popolo grosso e minuto, il cinematografo e al gabinettodi lettura, il popolo infallibile e vuole sovrano chiede omicidi, adulteri, poliziotti e svenimenti chiaro di luna: l'ammetteranno Neppur vuole Carolina fra i testi di Balzac e a n' è ce capitano l'arte dalla scrive Tommaseo-Bellini Italia, dal in cercatevi otto popolo lini fiorel- cercate, Zola ebbero Invernizio. lingua: il che bene e al Non importa? di sedere cupola della grande accademia di Francia. Più la penuria o addirittur grave potrebbe sembrare di psicologia. Ma su questo promancanza posito male sbozzare in poche paroleuna sarà non teorica del romanzo. o Oggi, nella squallidezza letterarie,il romanzo putrefazione di tante forme s'è ridotto a essere il palo che deve regl'olmo o gere non so quanti magliolie viticci. Cominciò sotto la Rousseau poi Walter col Scott pezzi greggi la filosofia dei metterci di e Manzoni storia ci politicae sentimenti ficcaron civile ; ; dentro Dumas il mulatto, c'incastrò le tesi sociali;Flaubert figlio, Sienkiewicz e l'archeologia ; Wiseman, Fogazzaro, del cristianesimo; Zola trattati di l'apologetica di sociologia scienza medica e ; Bourget i problemi 48 chi cinquantamilafrandella le battaglie di rendita ; Barrès politica attuale ; d'Annunzio, estetiche, le infine, l'esegesi dell' arte. descrizioni liriche e la storia Troppa di psicologiadelle anime Il- romanzo roba! di insoliti casi il : con dev'esser curiosi Chi romanzo. faccia libri di storia zione narra- è il vuole fatti di racconto d'avventure romanzo tipo di strani, e cioè romanzo, genuino gittim le- e l'arte la storia delvuol dell'arte, chi la vuole la psicolo^ ; chi religionescriva di teologia e già ricorra ai manuali aglistudi di psicologia. il romanzo, Perchè e l'appunto il romanzo, per che dovrebbe non mai, dovrebbe annoiar ricettacolo, il veicolo, il surrogato di scienze, arti e utilissime degnissime e hanno più col bello nulla romanzo più e ha non tempi moderni, letto del il Don europei,YOdissea, bazar è che I è un fare? lissime bel- saranno che ma Il caro ; il se^ito primo dei ininterrotto stano, Tri- dei romanzo tutto non romanzo medioevo, quellodi Chisciotte, è ture avven- romanzi di fatti Il romanzo d'introspezione. emporio de' tempi moderni; il rotrovata una manzo di rallegrarevuol invece insegnare è portato della corruzione saccente un che l'altre quel- tutte traccia senza un a cose, psicologia ; il più analisi d'anime senza e disciplineche il essere e sovraccarico, tradimento alle grandi narratori, sue metto del genere ; il romanzo e composito è miscugliato origini ed ai suoi scopi. Boccaccio e Maupassant 49 mandar per di voluto hanno funesti paripasso tradire ridicolosi o antichi l'arte loro più e non verità Essa romanzo. per di a legge per a il il divertirsi: impensate è riprova della una di venduti si vendono e e metodo finitame in- la riuscita e e di Carolina Invernizio si a di centinaia un migliaia di donna cuore dell'innocenza, dappertutto sventure si dei si intende giuochi, dappertuttodove la prima lingua italiana. della inverniziani e sue rimasti preferisconole gioie solitarie della zioni passionante alle frivolezze delle conversa- dove lettura le per vizio. I intrinseca esemplaridappertuttodove martella del luogo bontà sua I romanzi incontestabile. son movimento abbia splendoredella virtù e la tenebra lettori,e specialmentele lettrici,son questo dunque intricate, e lo da alla si scrive romanzo attivi,intreccio sapientedove soddisfatti o quando, primo suo le libertà, gran tutte loro balenata stendere che fanno' critici o Invernizio sapeva combinazioni sciolta esseri si e fatti molti, fantasia accinse ben divertire Carolina casi Non cercano. semplice dev'esser di semplice mente giovanissima,si non ; raccontano la lasciano ai lettori psicologia: aglipsicologidi professione. Questa moderni, e altezzose e bastimenti guerra, nell'America si vendevano letterate L'editore del si legge Salani interi Sud. E di si e diva, spemanzi ro- gevano leg- più di quelli delle colleghe; più de' libri di assai 50 I Edmondo e di Gabriele. La tiratura de' bri più cele- con rivaleggia quelladei Reali di Francia e con (unicaepopea romanzesca italiana) quella di Bertoldo (unicacreazione comica e popolare Una fortuna così lunga e vasta non italiana). può essere senza ragioniné tutte le ragionipossono essere disdoro a Ed della scrittrice è fortuna ottenuta bettamenti di de' suoi fedeli. o onestamente o giornali soffiamenti trom- senza di critici — di poetici l'ausilio del mistero o neppure le Ella non volle nascondersi sotto pseudonimi. senza sillabe sonore di Contessa Lara,di Febea, di Sfinge, di Regina di Luanto, d'Jolanda,di Cordelia o di di semplicicostumi, Erinni. Si contentò, donna come dice nome di Carolina un di sue l' anonimo, del modesto luvernizio. E e benché disadorno sposata a colonnello col nome Quinterno essa è morta Carolina Invernizio a Cuneo, in quelforte Piemonte dove nacque, dicono, nel fatale 1860. Le ceneri saranno però trasportatea Firenze,dove per la prima speranze volta le furono dell'arte. Ed che ha patria, per necessario E reso ha in questo ultimo e le quantenni cin- visto il risuscitare totale della l'Italiadai paesistranieri indipendente dell'amena quel ramo a essa, aperte le vie tanta così letteratura, manzo parte della nazione, ch'è il ro- delitto. e d'intrigo perché non si creda per questa donna ch'io sia troppo troppo biasmata 51 e ziale par- lodata dicevano (come troppo coir attestazione di scaltrito che, per uno un di Bordo della Passione dal di morti amico che Felicità stava Mortale. libro e " leggendo, Ogni tiamo. consul- ci già? Due. — — — Qui tre. Che connotati, il protagonista? Occhi — di pervinca,capellifinissimi d'oro, pallido,bocca viso La sto gu- dunque Ardengo Soffici com' egli leggessein un gli occhi Quanti — ad stessa. alziamo mio, ha buon dell'Invernizio,La romanzo Delitto, assieme tanto amico quanto Giornale suo campagna nel Voltaire)voglio finire scrittore disingannatoe pochi. Racconta come nel di il mio. Anche — — Il dolorosa. Ma qui resto non d'una si tratta è poi coli, Ojetti,Angeli; donna. molto dissimile da Zùc- sensibilmente riore infe- opinione. Io, però, leverei né — „. È proprio la mia anche che della che quel sensibilmente quasi è superiore direi, più ardito, " — noia. Ma un e almeno sotto italiano romanziere s'accorgessed'esser disonorato. „ divertente il rispetto moderno si crederebbe diche Noi, più liberi di pregiudizie d'arca- austerità ammiriamo , 52 e salutiamo nella I spenta Carolina dell'immortale la prima Ponson Du ed unica emula Terraill (1)L'appercezionedello spiritoè che un quando il presente giornalemi ebbi una - e come (1). difficile tra noi scritto comparve la prima volta in lettera di ringraziamentidal vedovo l'editore Salani mi prefazionea così nostrana un chiese il permesso volume postumo ! 53 di parlo ristam- I. Si racconta, chieri dell' letteratura ottima di genere È un probabile o ed poesia Ma in o italiani — lo di il rallevato P"rini, è proprio è un rispondesse anche da lontano il Bertacchi che capitale tre de' Manzoni, di la ria rime- spaccia remissivo. morale che artisti pure fini e Porta c'è — 57 con qualcosa sa troppo più sul ? Chi anche vero, poeta spallata. troverà a eccezione, per D'Annunzio domandato inamabile questa fa, Ma fonda- domandato — meglio annusato ed fosse Bertacchi che una ha funerea figliato e fumatoio un alcuni che : nostro Dante sorriso poesia per il che dunque, in chilificavano letteratura di professore che milanesi, manifattori e credo, ci sdraiati dove sciccoso un e un' ha poeti am- 4 mìrazione poeta di di tanti smisuratamente tanto Chiavenna anni che fa della smodata per quasi somigliaa il quella Sicilia per Mario Rapisardi. aiE il Bertacchi, cantore con civile,progressista, di falso leopardismo e sbottonamenti lumacature di umanitarismo qualcosa di rapisarpredicatorio, diano nel sangue ce l'ha. Ma giustirasper esser sembra ancor più a quel Felice Cavallotti,bardo della Democrazia maggiore, ma e della gente. Il Bertacchi della Lombardia, qualitàe stessa è un Cavallotti ch'ebbe presso meno fama la stessa sbracato, più contegnoso, più intirizzito, politicante, del medesimo insomma ma impasto e sapore. E dei massoni il poeta dei quattrinaipolitecnici, tra la veglia il poeta dell' Umanitaria il sonno e e riere. dell'Università Popolare, del Secolo e del Cormeno , Questo poeta dalle montagne alpinisticoe riformista, colla pesantezza sufficiente sceso d'un pecoraio licenziato dall'istituto tecnico, è il poeta settentrionale dove cultura della di quella zona tore, Bistolfi un Previati è un grande sculgran pittore, Ardigò un gran filosofo e Bissolati un grande politico. È il poeta sputato di quelliche sanno non tivo, cos'è poesia.Un mai non e po' descritsapranno Umanitario un po' elegiaco,un po' retore. e a quando la stagione luogo ; patriottardo tempo moda; foga^zarianoper consiglia;dantesco per 58 volontà grigioper abitudine ; rosso per eloquente alla vecchia ; ignorante alla moderna istinto ; ; — normale, mediocre, ci avrebbe Se Bertacchi. Abbiategrassosentono sudicia, posson fare alpina di a nullo tenesse ogni tanto, di andare meno Giovanni Bertacchi. a Il il nelle di giornatedi poesia,non letto colla fu quale quando piacevano i socialisti pensatore e Ada Negri la poetessa Vittorio Emanuele. della democrazia fu in caldo tenuto mezzo Turati della Galleria in seconda dal Secolo, finché i Bellinzona, questo cugino del d'elvetico un bardo come e musa l'univ tempi e gli umori e sostituita l'Italia alconquise il severo gusto di Ettore Janni dal Corriere. portato in palma di mano Per quanto nato in Italia,ma più al nord di Ululati e fu E di il dottore socialista era modino co- di Giovanni o pizzicorevago un e poeta sul un di Usmate forza per i libri già messo l'avvocato nebbia e BissolatI Se destinazione. comune tal poeta e svizzero rustichesco Francesco di valtellinese. conglomerato di di democrazia torica baccalare In civismo insacchettata gonfia,ma mi par Chiesa; puzza quel che scrive c'è commemorativo, nell'abito nero, di ret- nuvolone un bigia come uggioso tal secca d'estate,e una lore, indigenzadi gusto e di codi famigliarità di novità, di polpa e di spie rito che non può reggere alla lettura chiunque ha coi grandi scrittori. un po' d'amicizia e conoscenza E mìsero senza esser semplice: duro senza 59 esser forte caldo ; moralista È apostoli. serio. le di ottimista ; un tira canzoni sue quei gl'impetiappassionatidegli senza terribilmente uomo Quando gioia; patriottasenza senza dalla fuor orazioni, e inurbati buzzurri bocca mi par che comicamente e dalla o penna di rivedere un d'inverno, sull'uscio polenta nel paiolo colla solenne sostenutezza d'aruspicio sacrificatori. chi -non Ma s'intende a queste impressioni, gua d'arte né di poesia né dì letteratura né di linné trasmetterle. Chi si lecca italiana,è impossibile i raviggioli bertacchiani e i baffi coglistracchini che ci son si persuaderà mai non mangiari di più di la bottega, dimenano alto gusto e il sempre e il costoro per chiavennate delle maggior poeta resterà provincie di drio Son- di Milano. IL La Era in altezze che E la ha guerra portato fortuna origine,cantore umane ; delle altezze tutti poi, come voglion far carriera, poeta appena sua incominciata Musa fu, senza l'ultima visita 60 al Bertacchi. alpinee i rimatori delle delle italiani patrieglorie. guerra all'Austria collegiale,chiamata l'armi sotto della e municipalizzatae vena sua ch'è spendita miracolosa desio a contemplarlo. Ormai, dopo due anni di guerra, non militarizzata fa di Busto Arsizio, di Varese, caserma del pensiero,una un Si direbbe canzone abbia che la preso d'Annunzio con e ora il distico, un fornitura, fu un del tura lettera- gnare inse- a fatto nominare della articolo 69 famoso correnza con- di Padova italiana nell'Università coU'aiuto in chiamato ConsiglioSuperiore 1' ha stabilmente della Bovisa Benelli, della e militare. e patriottica Quasi nello stesso tempo letteratura neficen be- massima, una un'/epigrafe, dell' insigne Bertacchi. un'iscrizione, sonetto, né , di illustrata abbia non un trina c'è la- Gallarate di unico numero o cbe Bergamasco albo né cartolina né rivista né e una ha levato certo un legge Casati. Questa nomina bubbù nella repubblicadegli studi. Nello stesso fu valorosamente consiglio osteggiata ma invano da Giovanni Gentile e, resa pubblica, da tre fra i più lodabili storici della letteratura che ci siano - - rimasti anche : Rossi, Flamini Benedetto la necessaria della ricordando distinzione poesia „. due Croce Hanno soli tra froni, della facoltà superiore.Ma " tra difeso quelliche di Padova i due 61 disse la E Torraca. e opportunamente poesia „ " e l'ascensione la vollero e sua il studio tacchi del Ber: il ^ Man- Pascal, del complici non son sìglio con- d'ac- cordo nella Bertacchi tattica meritava poeta, anche se d'esser inabile il Manfroni secondo il Pascal difensiva. Secondo fatto alla professoreperchè critica il Bertacchi il alla e storia ; bene sta dova Pa- a perchè, a dispettodella sua poesia, sa fare anche lo storico e il professore. Ma l'appuntoil Pascal, che forse è un per in fatto deve molto bravo naso non aver filologo, il Manfroni, autore di poesia italiana moderna e di storie forte della è non poesie e non la tradizione mal finita è tanto e e dell'Olanda, non ser dev'es- fatto di critica letteraria. Perchè in il Bertacchi stesse marina davvero, meno che meritava di Pascoli con come Foscolo e storico e le provano per lui si di Rapisardi; se poeta dobbiamo sue desse ripren- Carducci e così critico credere a non un tacchi leopardianoche il Berha sfornato proprio ora, come saggiodelle lezioni sue padovane, sotto il titolo di Un Maestro di vita (1). È perchè non che si dica qui si condanna fermiamoci su senza qualche minuto sto queprocesso, volumettino di argomento librettuccio. (1) Bologna, Zanichelli, 1917. 62 impotenza di sapendo scrivere e altre, tutti coloro che crearne non lusion ilcerta voglion pur darsi una di letteraria eleganza tutti i compilatori di articoli per strenne, di epitaffi per camposanti di prediche laiche o chiericali, si ritrovano pari e pari nelle scritture di colui che qualcuno vorrebbe metter vicino, sia pure più basso, a Leopardi e Carducci. Si vuole, per un maggior tranquillità, periodo? Eccolo. Si parla dell'idilio leopardiano , Alla Luna. il chiarore Secondo del il Bertacchi satellite c'è contatto tra il pianto del poeta: la lacrima il raggio sembrano e stemperarsi a in un vivido guizzo,che è vicenda, riconfondersi e " l'attimo come comunicano il lezzo il tramite e di cattivo questa specie la ridicolezza di mai non sarà una pagina di Bertacchi tali vera é fuor di dato avergli la Maestro non ci sostanza riconoscere la cattedra di vita, il di vede non risultati e saporare italiana. propositodal del frasi - questa sbirciata letterari di puro avverte da pieno e ponzamenti senza prosa che esala n'è di capace si dica Né che gusto natura e non „. il libro e - uomo Chi sé tra arcanamente cui per allo stile del che momento per i suoi meriti scrittore. Ma se rano giutamente stret- tiamo affron- libro, la tesi maggiore del successore guadagna proprio nulla. 64 dell' abate Zanella IV. Il Bertacchi professore Egli pianto dice Lo felice. uomo ha non sortì e da sé, in sé " da " è, per disgrazia, un sua sani dore. pudi ragione nessuna natura di ombra senza sereni e i suoi „ Brutto spiriti ripetergli le di Baudelaire rivolgeva Janin la che Carlo Je " : heureux. facilement bien tombe soit homme parole Giulio a si d'étre plains, moi, qu'un tremende vien E mio. signore segno, „. bas glia vo- vous Faut-il, croire se pour ! heureux „. il Ma Bertacchi buon " stupisce che si „ tutti i di Non che malinconica anima é più nella sfogata e che si e la sublimata che pensa forse egli immagina di 65 con anche parole non è amarlo nulla. una a così del pardi Leo- divine piacere, con neppure, non poi semplicità, disperazione in non del e piacere che e gli piacciano montanara sua voluttà piacere umiltà, Leopardi e una generare del o asciutti dolore del gioioso può poeta un sereni e Leopardi, poeta immagina, occhi gli avere spiriti sani suoi i canti da ad disposizione sua colla intende la affatto perché non ma vuta doil lo capisce.Nossignori, Il professorBertacchi libro un per dimostrare che scrive il Leopardi lui, ma non Il diavolo torto. non leopardisti hanno è poi si dipinge; il Leopardi non è brutto come si crede ; il Leopardiadorava tanto come pessimista feconde la vita ; in lui parlano le ragioni della gico, l'enerc'è il sereno, l'attivo, vita sua ; nell'opera i e " „ il Bertacchi, vigoriagenerosa. Poiché felice, uomo pianto,uomo la senza può non esser Leopardi e si acconci sereno, i suoi avere il che bertac- felici, momenti sereni. ragion del subiettiva da candidamente riconosce Il Bertacchi " e leopardiano,bisogna un a diventare pochino tutto chiano, si rassegniad sani sano uomo lavoro, suo la sé ma tira nanzi in- sua trovata. „ lo stesso, giubilantedella tutto di Leopardi mata è dipintae richiac'è spesso la natura ; la natura ne' suoi aspettisereni, belli e quasi sempre gioiosi;dunque il poeta gode della natura, e influsso benefico ha un della natura questa allegrezza consensi Ci sono sull'anima sua. poi dei alle insieme il poeta : egli vive la natura tra e le associa alla sua vita, eglidiventa le cose, cose, lui e da tutti questi contatti diventan e le cose conforto, una un mitigazionedella rapportinasce i primitivi tristezza. C'è di più: il Leopardi,come quale trovata La è canti questa: nei " „ e i sente bambini, viva è accanto " animista „ a la sé 66 e natura conseguenza per e siccome la bella è natura stica „, perfinonei felici le dispetto.E e „ avvince natica e di spettacoli ; l'afflittogode a suo piaceri altrettanti sono fauta- una sereni influssi moltiplicanoi la canti più mesti il doloroso; " nasce " si gioia convince bella la vede e sensazioni dopo aver temperato questo incomodo pessimismo leopardiano il Bertacchi trionfante conclude che il Leopardi è maestro darsi fecondi vita... spiritovigilee a attivo, pronto le cose Si : d'intorno a e moltiplicarsi cezza, dolricever Giacomo dovè stesso Leopardi esso dolori, da quella natura pur fra i diuturni così " „, , " " „. che li vede quale sente e noi a sempre E pure bene sta bella - finezza Che di esser Leopardi un lui di sorti e piange il lei è darsi di poeta lei ; „ e lui buon e prò - un progressive ; benissimo creino ri- nottata Leopardi e anche per la professorBertacchi ci farà la precipitosonelle conclusioni. e crede lui le molto professored'università cattedra bella una poeta di collina; lei Recanati mai d' il meno vuol'ella! derivino fatto lezione,il sole d'una e spiritopuò gli faccia. Ma per tesi in generale dalla professorBertacchi, dopo la luna giornata o lo e al mangiato, bevuto aver e „. che : modo, influssi sereni quanti notammo in tal traduce e e lui era e ; il di Chiavenna '" magnifiche motteggiava,lei c'è troppe diff'erenze 67 è nelle spesso e montagna lei è gobbo distanze non diritto e di e senza corpi, di di Prima nella e fu dalla ogni cielo sotto e al limitare segue : e la la tutta canti, dove è natura terribilità Ginestra. non quando immagini con Ma poesia clima basta non a si Carlo sono quasi sempre da luna, che ogni linconica ma- qui vagando dei nella ci avverte, pioggia nel frammento mestizia. accorata della domina sempre furiosa tempesta del turbine : ragionamenti,la associata di della quello che vulcanica rappresentata poeti Io " letto i Canti sia,nel Leopardi, natura Saffo; niaggiorparte lamenti abbia chi Amore Primo in dell'eruzione E di canto comincia e „ la davvero pretenda suo. ricordo Un nel che per che vero nell'Ultimo intorno maestro di tutto, serena. sempre lei paesi perchè vantarlo affatto è non è di e spiriti capirloe esistono menti senti- e : il Leopardi Pepoli,che chiama indarno quella a Silvia rimprovera la natura perchè inganna i figlisuoi, o s'è indifferente, gli felicità: fa rabbia chiama a e in e invidia; sé l'uomo e sulla contento, schiena del l'eterno bertacchiano felice, e E il gener All'amante vegga nostro quanto in natura. 69 cura Vesuvio Questa commosso " con ,„ " un natura cara Ascolti con maligna distruggenoi disgraziati ,„ „, che bene così a l'uomo felici consensi ricordo. il avanza pena gran dei mar fiato d'aura un crollo sotterraneo di un' onda " con e dei sereni flussi in- : ha Non DelVuom Ch'alia natura al più stima seme o formica. perchè insistere ? Leopardi sa quali fossero Ma infelicità e il la Se natura. è natura il e nostro contrasto la invidia nostra Chi le fra davvero conosce insulta la sua alla bellezza inasprisce e la nostra eterria avvelena indiflferente S'è sorte. il opinionicirca sue felice dolore eterno più ancor cura scita su- Ma più sicuro appare ch'è dispetto. i suoi nemica ganni innostra e aspettipiacevolisono i mali sastri e i diipocritiper farci dimenticare che procura jilgenere umano. Legga il professor Bertacchi, se gli lascian tempo libero le sue fatiche letterarie, quel dialogo tra la natura e l'islandese ch'è nelle Operette Morali. Lo legga, se non maestro natura. e l'ha letto, e de' benefici E se non si vedrà cosa influssi ed pensasse eff'ettidella persuade veda 69 ' il suo soave quel pensiero dove il del corpo, Leopardi cioè a l'amata nelle vede che " sé stesso, amante natura, un braccia alla dinanzi vede corrisposto,che d'un altri cibarsi ha la bellezza non si trova e non senza saporitamente, e chi paragona altro, all'affamato o largamente delicatamente, di poter speranza mai stare gu- altrettanto „. la natura, verso Egli si slancia fervidamente fosse punto corrisposto, quasi che egli non è partecipe di questo bello che ch'eglinon mente continuasubito ed ammira... e egli sente che quel bello, quella cosa ch'egliammira sente non e ama gli appartiene Desidera " ma sente ama ed ... professorBertacchi ? tesi è dunque ai testi precisila sua Se badiamo sballata. Ma se ci fosse pure un'apparenza di prora il metodo di verosimiglianza, un'illusione letterale, altro il ragionativodel sarebbe, per chiavennate non dir altro, assai traballante. nimo l'asa distinguere, Egli non per esempio, tra versi è creata col quale una e gli effetti dicosa nebre tirata fuche può produrre negli altri. Una lettore di e tragica può far sorridere un buon gaio gusto, colui l'ha che d'una morte, è scritta fine, per a noi, di questo lucida pensare tutte 70 la rappresentazione le luci può serena e al fosse che che, per delicata un'anima in portata per sul serio. E campagna ingenerare tristezza contrasto, si dirà non ma buio e e alla serenità. Si può con frequenti commerci aver sentirsi senza e diventare, scrittori mediocri sia pure un mento, mo- imbecilli. speriamo,giacché l'articolo 69 ha vinto, che non mercio gli studenti di Padova imparino, dal comtendere obbligatoriocol professorBertacchi,a inil loro maee stro, interpretarela poesia come a riassumere, per esempio, il divino Infinito col motto Chi meno vede C'è pure più vede E " „. un motto cervello che dice: fino. Ma montanino il Bertacchi scarpe mi pazienza,un alpigianodegenere: s'è messo pianure lombardo-venete ma gli s'è ingrossatoil cervello. 72 grosse sembra, abbia scendendo le e scarpe nelle fini CORRADO COVONI I. mi Eppure parrebbe dell'altro Ferrara. (La abitata li Uno quale ricambiati che ci più mi letto Son più i volumi il di il di pochi lì, lo bensì stata fini, chiusero, ospedale ; ma lo pochissimi scono cono- al quanto e fa per tro quest'al- Covoni, giorni che di città poeti poeta; per licultore pol- strapazzamenti. nostro che scriveva un è e fa d' matto per uomo hanno secoli sarebbe nella da tempi dassi tar- Covoni, Ferrara spregi capitò che maggiore, più stamberga d'oggi, Corrado di con nella matto, d'otto città s' io peccato domiciliato e in cantata e ha nato far di parlare a poeta e di ben un formato in- Ferrara a Furioso). trentadue che ha anni fatto 75 ch'è stampare nato ; e son ancora più il dalle piccoleriviste (che sono, poi, tanto più importantie interessanti delle grandi)e pochi giovani soltanto lo leggono,lo zelo che ruzzola facilment uno con gustano, lo grandificano si giustifica, ma insomma, nell'iperbole, reazione come all'arpocratismo pertinacedei cacadella critica magna. In patria,come toa dicevo, ha trovato versi e per pubblicare accoglienza poca e nome suo volumi non ha per oggi è su ricorrere dovuto di Firenze; ed esce editori a e riviste lano; compagni e gruppi a Mirivista d'Oneglia,la Riviera trovare una fascicolo intero alla sua Ligure, che dedica un se poesia,alla sua prosa. Mi par di vederlo come fosse oggi quando venne trovarmi, nel 1903, attirato a dallo scoppio del Leonardo, con berretto un di velluto in capo il manoscritto del primo voe lume sotto Lo da opera rosso De accompagnai dallo spiritale allora, le prime figurineper portava luscio fece mantellone un anche lui chermisino difatti a un berrettaccio sopra Covoni la verdiana. Carolis che d' Annunzio celliniano ceva, fae di pe- prerafifaeliti capelli.E copertinadel primo libro, i intitolato dannunzianamente Le il mio Fiale, che rono usci- me noprimo editore Lumachi di tristo presagioper due poeti,ma che non Nello stesso ci ha portatia rovina. o anno, poco in grigio et in dopo. Covoni pubblicòV Armonia si distacca dalla prima silenzio che non troppo si raccolta: il ferrarese semplice e bambino non presso - 76 dosso da levata ancora era delPa- la cappamagna bruzzese. Col volume terzo ma conventi s'era meno ancor era aveva con provinciale s'era scoprirsé stesso paia,tanto che pochi dei le campane cominciava che ci arrivano a difficile che impresa più - dai via assaggiatol'indiJamm,es e in questi svincolato tanto scuola a messo ascoltato aveva Rodenbach, con dell'orto esercizi lo per moderni: francesi Non - digene disimpaniatodalle lussureggianze in- intero tutto d'artifizio (1905) Covoni. di la nascita cominciò Fuochi - molti, e se non ci rivassero, ar- quel che si vede sotto il velo d'Iside o del profeta del Khorasan. Covoni propriamente si scopre negli Aborti (1907) titolo coraggioso d'un libro che rimane tra da qualche i migliorisuoi, per quanto fuligginato di importazione, non macabrità congenialea lui, vedrebbero solido emiliano e di campagi^a, le dolcezze illuminato - le e d'un ma che ha le delicatezz tutte d'un tenerezze bambino bino bam- italiano che Le Poesie glipiaceranno fiori e rusignoli. Elettriche ^1911) furon battezzate sulla copertina sempre poesie futuriste come del Covoni tutto ma puro, sono, com' era, né più com'è né ; meno, affinato, più idillico,più patetico,più arcobalenante, se sbuffo di quell'eterna ma senza nessuno possibile, e metallica e aviatoria modernità che automobilistica dovrebbe essere, 77 secondo ferroviaria la legge di Venezia, la corso Dove il mai pianura del umido senso Po dell'infuturata sostanza fu placido della e condensato, a poesia. grande con concorrenza la morte nel canto Virgilioe Pascoli, come per di Sergio Corazzini ? drammatico senza Sulla Neve (1914),poema riuscita,è meglio tirar di lungo, ma è un peccato non potersifermare su Rarefazioni(1915) bizzarro albo di figure bambinesche disegnate dal poeta da lui commentate con stesso e immagini della inesausta sua zecca comodo discorrere con gurazione della tuflfare a caso ; è peccato un dell'ultimo volume (1915), dove Primavera le mani non nella vena poter Ulnausi può fresca di questo di tirar ricco, colla certezza ineguale,ma su qualche gioiellinoguizzante e luccicante, di Volete sentir quella fabbrica autonoma e casalinga. artista che o incomincia : cieli d'un Non più Non più prati d'un piuttostoquella che E che quella nuvola si dondola blu gendarme verde finisce fanciulla laggiù voluttuosamente, 78 bandiera così: O le ballerine: Prillano, prillanolaggiù di prato su un in una nuvola in una luce le sotto Nella ori questa passa una dei sangue questa violini. resa casa luminosa dolcemente piegan dolci come lustrini fantastica ; nebbia casa che di sentite quattro versi e verdognola d'acquario, sferzatea Ma si cipria trottole divine come la di imhrinate tutte tappeti del indietreggiae s'appanna ; sullo stelo nel di spuma mattino e giardino di manna, nave dondolandosi torre nel sventolante 80 golfo di tendine. in E' inutile smetterei più : : quando comincio la critica secondo a me, ricordare non non dovrebbe altro che ben fatta e calamitante tanto un'antologia da costringere i lettori a leggertutto, a godersi loro quest'unica, le rare tra cose grandi per conto del mondo, che non sazi : la poesia, sola realtà che l'altre. tutte giustifichi esser IL si contentano che non gli uomini noi, si metta in tavola il meglio poveri pisciainchiostri, un : hanno un bisogno che si porga gran giudiziobell'e fatto, prima di mangiare. A loro, i papi, si deve "far la credenza,, e tanto come Ma s'avvelenan lo D'altra nitido più in che a su su stesso. parte Covoni questo volte è giudizioproprio regolaree si può dare. Come ho detto un non ferrarese è talmente due giocoforzaingollare di elenchi, indici e liste di cose prima abbondante o tre pagine d'imbattersi nell'immagine nuova, pura, stellante che ti ripaga a tre doppi della noia e della stizza. glia Ogni poesia di Covoni, per intendersi, somile brevi ad una di quelle intermimeno - - 81 nabili di Persia carovane quali puoi vedere, pagine delle Mille e seduto, nelle Notte di di Gobineau. o smeraldi uno altro un di colombi stia cio rognoso ; con un intagliata, specchio rotto, una vecchio gatto discorrendo poesie di con un né con e un di morac- razzi, cometa stagnola,un al collo diamante c'è, insomma, unità dramma né brutte e ora ora passe, fresche, nuove e Covoni la città dove e tutto compra e è un la nuove e nelle e ma, per con occhi felice ragazzone natura a delle belle sche fre- ora belle. scriver che passa attraverso come bisogno,coniate. Per lui naturale e quotidiano come bambino e quasi fosse un miracolo, pure nep- giusti,più spesso esser glipiace e tutto col suono ogni cosa delle immagini da per novissime ora via e il più : vogliamo, psicologia sono, cavalcate d'immagini ora volte, serie, sfilate, ora una di se e una di fiori di campo, mazzo all'infinito.Non Covoni cestoni velata balla seguito una di caldo due con donna una cassapanca uno uno altro un passa nido; un'altro di in ne una carico tappetitessuti con fogliame di primavere ; poi di cenci; cammello un acquemarine; e nulla ; dietro senza Passa modamente co- la brilla fiera una vuole tutto il colore e e — centezz la lu- lui stesso, secondo poesia é il bere che bene, sotto improvvisatori, 82' e per un, e avesse vede tutto il bisogno il dormire imparato, il mondo l'angolopoeticoe fissa istantaneamente lo parole dolci come niche l'aria, nostalgichee malinco- baci, leggerecome con gli organettidi Barberìa, a lui così sole. strade cari soli nelle quando suonano Non e sa : imborsa scegliere giù ghiaia monda farfalle sfarinate, mota e perle mattutine secca, gelsomini e forcine forforose. Tutto l'incanto di come , poesia esala questa sensibili,dai riawicinamenti dalla vede baraccone di ricordi di dalla campestre e come mobile un di mostri il poeta universo come allucinazioni imbalsamati, come un seo mu- fia coreograbrillantate e L'unità marzo. come come una diurne, lavate di pioggia pura bazar un cosmorama, tarlati d'amore, giche ma- quali peUicola di meraviglie,come di stranezze, un di lanterne le attraverso cittadino scoperte dall' immaginativ inaspettati, glianze, rapporti e delle somi- palpitanteluminaria domestiche questo un'infinita dei delle fortuna dalla acrobazia e , è data dalla contemplazionedel poeta : a volte ironica,a volte d'una tristezza bonaria triste, ma amorosa ; più spesso da sera d'ottobre che le foglievecchie scano, cama il vin è nuovo nella botte ha piena l'aia,come d'argutigalletti e la massaia diceva l'altro quel- poeta di campagna. Poesia, dunque, getto perenne Poesia in un atomismo e senza enumerativa vicissitudini frammentaria lirico,in 83 che un descrittiva,a e si e terne. riflessioni in- risolve spesso polveriod'immagini; a volte in nenie, in fratelli. Ci rassomiglianocome regalidi volte a che par disfarsi a tratto un rianimano tocco primavera agli balocco da rotto, Perchè sciatto in tratto sudici in più di penne mezzo a nastri asiatici volte cose non alla terra sempre Ma è sue desolazione nulla, da un spenta. poeta per calcolo, per glivien ispirazione fantasmagorica e : appena nel clichés lanca spa- taumaturgica una un di mestiere vecchio, verbali come opere nello appaiono di asciugamani ch'è l'ordinario, succiarsi lo straordinario, ch'è quella sua dolce flaccida finisce in l' ironia a spiritosae si riscatta 84 le minute esteriorarsi davanti risarella che una più. ticamente poe- prosetta spezzettata; di fanciullo è il il meno, passioneper riesce non diventa Covoni in ti verso di grandi vetrine di camicette giapponesi,di cappellinicolle colori. Bisogna adattarsi a gliere sce- quell'ingenuosorriso e un da comune, immortali e cuore non nelle centellinare A il ficante. insigni- raggio, un un fiorile lucciola banali conviene e la fanciullesca tratto di crespo, per i : con una nel casca : occhi abilità quella sua meno baleno, nasce Covoni industria,per guenza, conse- per chiacchierio un che più grande tanto in cosa ti chiude o sono, si e un ogni dinanzi che versi oppressionidi sità; prolisinsiste, si dilunga,si ripete, sorprese Covoni vada Ad giaculatoriedi lo sempre sa al cielo di poco spunto a prezzo : ginale. ori- di è immagini: mai ferma questo e ch'è lo e : istruito, cioè meno più lo per alla vita aderente più vince d'ogni dì, alle cose profondamente enigmatiche ed così che spiace di- ma l'imaginifico, miracolosa pur si non molti son ne d'Annunzio lo vince Covoni ce che razzi spengere. chiamato Hanno in i tanti fra e vederli forse girandola di una fanciullo meno comune ep- semplici,ma è più ingenuo e più poeta. III. ha, di Non di di di c'è certo, la consistenza la e vatura ner- doppia dei nostri poeti grandi; è ricco parole,ma paroleche dipingono a guazzo e non ; è ricchissimo quelleche incidono e scalpellano ma non immagini e d'immagini belle e nuove, che una ad possa fermi essa con forza tanto cosa una sempre, che eterna teni l'inca- e nessuno disgiungerle. metriche, modulazioni Novità musicalità inusitate poesie: sono, versi per ciascuno così per verseggiatura, s' incontrano non negli ultimi liberi,ma di volumi, liberi che conto, suo 85 se con in quasi ne queste tutte vanno andatura in nanzi, ine velli. Insomma la materia la compattezza corposa si ritrovano dimensioni ha che di solina, mus- pitturaa tenera; direbbe senza, non par fatta spesso velina, di pasta carta disli- e la duttilità melodica e grandi e nei di due pochissimisbalzi prima verbale con somiglianti, struttura Berenson, valori tattili. Ma ha chi detto, fuor mai di due o tre svi- amici, che Covoni epperciòpericolosi mettersi, fin da ora, tra i grandipoeti? E' un sceratissimi, sia da poeta, Per mi e spesso, sia limitato quanto simpaticonegromante, che si ripeta,ma non le tutte le Barberìa e In diversa ; sue ; ma un' sempre i suoi mendicanti, le hanno un'aria copie fatte pur Gozzano, case ; nessuno, dozzina. a zeppe di neppure cose Corazzini, domeniche Moretti, più nulle famiglia^ma cose sa e 86 dare usuali. pre sem- allo non lui,nep- come amate sa aria monache, sue nell'incantesimo vecchie neppur languente spleen delle di Nessuno, chiuderci sa vole, nu- diverse. sempre gliorologia pendolo,ma differente ; piove spesso però mai son alle Le ! Par gli organetti di suonano le fisarmoniche, vecchi vecchie bene conosce son mento. mo- repertoriodi suo ripete mai. case poesie sue modo i suoi sue il rintoccano un'ora stesso si il basti, per lo come strade, le sue che par delle e ziate sgra- distillare il suno, nesprovinciali; una speciedi grazia coloro dalla che inducono propria impotenza quella deglialtri. E Non è la vita, in di quelliche dai mai escon fatto aver corrisponde all' arte. Covoni, caflfè e e non frenesie in scoppiano giornata. Covoni della i conti la campagna cantano dopo è un somigliaaglialtri uomini, per sua ha più le sue helle e grasse fortuna. Non nostra e ferraresi: poteva restar terre un proprietario legrin pelche uomo non ijn di cerca dei s'alza terreni un muro ha In in ; suo? par a Ciro per fabbricarsi posto per un Romagna? donna nomade due Romagna casa; prò com- non posti e ancora Napoli, in Riviera, in tre o Pisa, una l'Italia in a almeno trovò bella una che portò via dalla sponda del mare due bei figlioli che si chiamano, partorito Aladino letteratura non mi e Ariele. E rende, anzi allora gli e ralmente. natu- pensò : la prende. Come mi impiegare l'ultimo pendente capitaleper vivere indi? Esitò fra un un e negozio di giocattoli di polli. Scelse i polli esseri allevamento ; son di più. vivi e rendon devo Bravo Covoni parte dell'economia colla ! Ecco almeno nazionale poesia,nutrimento e un non poeta che fa potendo dell' anima, dagnare guanon del disdegna di guadagnare coU'uova, nutrimento libera ed utile la vita corpo. Quanto più igienica, i pulcinie le chiocce in campagna di quella tra ed amara servile,malsana degliuffici e delle ti88 pografie! Covoni spiraglio sopra la perdonerà se ho aperto uno esistenza privata. Ma quella sua carriera sua e profondamente capricciosa apparentemente m'interessa della sua meno saggia non poesia,anzi spiegameglio la sincerità della sua è intero e nell' artista poesia.L'uomo, s'è uomo, c'è un non so che mi d'arte le scarpe. 89 anche nel modo ciarsi d'allac- GIOVANNI BOINE dalla la in E' solito al : ? E in dunque è non critico Porto a è morto che morire permesso soldato, fu non e rizio, Mau- non guerra, amico questo se giorno, Non mare. mortuario, saluto un nalmente fi- guarito ufl"cio dì l'altro morto guerra guerra malato prammatica vicino la il morte, dedicazione biografico. per nobile facciamogli, Non non , per colpa la che suo quella non vergognerà ripreso altre sono che si hanno cominciarono, k si salutarlo, a quella poca buona gente, ora del terra ? fasce. senza c^e ha terra corpo Ci ci sua, guerre, guerreggia Si muore fine cioè, lassù anche ; in perchè quelle. Tuomo quando 93 E ebbero cominciò di tonfi senza guerra non fuor son e guerre principio a pen- : E saie. valore non e Vedete tanto sparuta col questa, che cinque morirono Piccolo suo i sono e ultima, d' opere morti tra , giovani due trincee. fa, Sergio Corazzini, spirito anni di poeta malinconioso blandulo nomi , molti Cominciò, di insomma glialtri contare più letteratura nostra , già, con rammenta di il per ferite ! senza la come computare quanto numero morti, i morti nostri senza il per devono si morti ì se ; Inutile, dei Libro cronologico, cosidetti poeti capo „ bra omcrepuscolari ; lo seguì Giuseppe Vannicola di dandy boemesco decadente; e disgraziata Gian età Pietro Lucini non e giovanissimo come nimo ma singolaritàd'adegno di stare, per certe " di scrittura,vicino e Ora e' è — nostra. pezzo un uomo tardi decimazione tre in così in e — scarsa giovanitutti ; li qua, a dispettodella Eran che commemora. 94 la per sua Boine. dagli austriaci ammazzati Borsi Guido e Giovanni anche morto Aggiungete gli altri Serra, Slatapere penosa nuovi; sparito,forse, troppo Gozzano fama. ai siamo Da natura, : la brigatacome conoscevo. mia otto a un sono Non venuto a tardi di nascita. artista era a poco Alla Forse poco. c'era poesia l'amore scoperto quella sua malattia vecchia, eterna, che da tanti anni l'aspettava eppoi lo lasciava andare, po' di tempo, per vedere come per un tava riagguanla vita, eppoi lo fermava un'altra volta, gli faceva sentire il sapore della morte, gliricordava del niente e glifaceva gustar meglio l'onnipresenza e « la bellezza per di questo mondo momento l'avevano quasi un forse — ammollito poeta, non eh' è tutto tutte cevo, diqueste ragioni, fino nulla, momento e al punto di poeta pompeggiante un farne di e tutto figurama un poeta, come glipiacevano,dedito a sé, non ignaro delle tragedie astratte, delle introspettive dolorosità, delle a pensare lo vidi Milano a tremende risposteanche Quando fa, domande la filosofia. Veniva volta nella i nella combriccola creare, quel dei di li che durò che poteva Stava insieme Casati, eroe insieme a Soragna, a — dieci storia dall'Accademia; studiava lavorava intorno giansenisti: grande mistica del milleseicento e poco modernisti a poco, il essere a nella sulla Spagna. milanesi ritrovi il modernismo anni Molinos libro un di e che il Rinnovamento dove ma fanno tremende. prima tutto era — più che Era vevano do- : vista ri- meglio di italiano. spiritodi Alessandro della pigrizialaboriosa; al finissimo sconosciuto Tommaso Stefano Gallarati Jacini 96 : Scotti, a Antonio tutti giovani nobili di che coglistudi e le fedi,una acquistando, ereditata. Nel nobiltà miglioredi quella vecchia lavorò molto Boine Rinnovamento ma non quei Calvino stravano, addimosu pochi saggi specie uno si andavano — — nel giovinettomagro e che taciturno rossiva ar- più spesso di febbre che di passione,uno s'adattava a ripeterema spiritoche non vangava ritrovava rivoltava i terreni deglialtri finché non e terriccio proprio suo. un fratello che Aveva, allora, un in casa sua, canto ac- allo studio messo aveva placidodell'ispanista laboratorio un su quasi di forzatore. Quel fratello si tutto era e l'oppostodi lui : basso e robusto tirava su Ma dopo, giunta anche in per boxeur. Italia la voga degliaeroplani, fu dei primi aviatori dal e un bravo, cadde giorno,già diventato cielo morì. e Giovanni Anche altre vie aspiravaalle materiali. Una meno sua altezze ma bellissima per prosa è il Religiosa, stampata nel 1911, l'Esperienza teorico moribondo sul serena e un alle non suoi muro delle affannosi di ferro sue riposo,un che Le dei tastonamenti dell'assoluto,la fessione con- creduto. notti non di verso una tezza ceraspirazioni il Dio più desiderato viaggioverso lunghe di febbre sorda meditazioni : spirito,malgrado cascò nel pietismo,non si vantò ; conto rac- si abbandonò in 97 son tutto, di conclusioni propizie lucido sioni conver- agghiac- ciate. Di tutto mistica contento tutto estasi, anima senza dolorosa anima di e scontento poetica : anima estri, senza frignamenti. un ma po' senza Amava alla maniera gli uomini di Dostojevski, che pure è il santo dei novero stri di quel Dostojevskiche scriveva cosi: giorni Non ho mai si possa amare potuto capirecome il prossimo ! Secondo è precisamente il me simo prossi può amare che non : gli esseri lontani, il lontano, sia. Ma il prossimo ! Non si può amare — " che un il viso, l'amore Non della quella rivista che i Voce che da della paese di fu appena lontano. Riviera Sotto suo una Più libri nuovi; pretendeva,ma che che con poteva, secondo deliziare. Eran del in tempo, giusto,si compiacquero ma — sempre tano lon- tardi, più acquistato alla nelle a pareva e line, pagine leggere,verivistina d'Oneglia, Minerva, fatta Botte libertà di i giorni e piccolenote, in 98 e apposta in rivista una discorreva critico non una Fu giovani italiani celebre, familiare il titolo di Plausi dei tutti i delicati, un i per Ligure,una eppur rivista spesso, morta dell'olio,sacro quasi segreta ; come solitario, fece tanto letteratura,si rinchiuse del . scrisse ; giovani,com'è d'insultare e che „ mostra appena timidi, gli orgogliosi,i diversi. gruppo e sparisce! vederlo so i invisibile: nascosto, uomo gare vol- non per lui. a modo regola, né ci scapricciamento i casi,arrabbiare caratterino o piccino sto. leggevanoprima del reconfessava, glierano semplicemente libri, lo I si sei, ma piccino,corpo pretestiper sfogareil d'impressioni, più siccome ed Spesso,anche, che in pare tutte di abbastanza femminile nervoso e le e lato ma- giuste, sorprendenti. sentenze dalla corrotto tivi mo- umore, riflessioni. Ma conosceva e era dava volte a malo e di rado sensibile era letterature sue buono per l'arte mania sua profonda, sbagliava;e parlava di poesia maiuscole di Leopardi a proposito di e poeti che, dir a cominciavano molto, a appena sillabare. volta A facevan di sforzata arie sorridere, anche, l'autore, come Ma ? Non chi vi ce n'è del allora, i chico. bac- tica fosse, quella,cri- abbastanza, in Italia,di uomini critica senza ? gioco giudicativo che vanno E a tra dai sgarrare lascino tra spasso golamenti re- stare, i libri le violacciocche e lattughe. Nella stessa padrone, Mario amico mezze nare, canzo- invito un finta braccio sotto volerlo e e che potrebbero andare come le Ila detto critici non serio, marina immagine proprio la fanno che babbo un un' prender sue di disinvoltura, certi attucci birichineria; quel voler tra certe — Riviera Ligure Novaro, gli era più scriveva — anche psicologichee a prose volte 99 dove e mezze narrative il gentil meglio che liriche che meri- e terebbero d'esser Ricordo del che la dell'ultime una 17 c'è, mi e sulla aperto costerà carta Circolo. : che notte spiragliopiù uno pare, E' del gennaio stava farlo per al Quanto ci la (1) meno. " raccolte, appena giorno, troppa questa luce! la civetta. Per qua, svolazzo come per pazza mascherata, gli uomini, le cose; come ! spigoli a Son che uno e E che mai, qui in son dal si tiene smarritor là, fan ci urto i cantucci così io ? mezzo d' piangere. Tutto angoscia,cerco suo; macchi am- le vie e deserte. Il •* mio lo giorno a passo sospirarela notte. Ma " — si sbenda quando c'è il c'è solo, la più non ! chi la e può vegliare? ogni piaga. Perchè buio, questo per notte mio di viso sentire. morto ; sciolto,si Ma, si veda non il e sonno ogni torce si stana, quand'io piùTnon viscere; ogni vergogna Allora il mondo comando. fa orrore carcassa ; tina che brulica. profonda, e : appena, è e », per col fa il mondo orrore questa per profondo è pietà. Così la e benda una (1) Stanno Botte Allora : il ma titolo Frantumi in è luce sconde na- oppio un ! cancrena uscire sonno piaga una volume, assieme (Firenze,La Voce, bibliografia). 100 a « con Plausi e ritratto " mia La — la passo ansia in notte, rare sospi- a l'aurora ,,. La mattina felice,alveare tra imbocca 1' accompagna, i morti letizie,verso strada la Allora — mattino „ sia pur " O " : che la strada Ma ! risuscita lo nuova ; imbocco, lento, è che degliorti, un ciuflFo di chi, ci spia,i cespidi rose, bianbisbigliando, canne, al came va posanto. qua e là, si sfoglianogià; entro, Quando, pian piano, ci arrivo, non mi sdraio, fa buono, al sole aspettando,zitti,di la mia ; queta, tra i muri — lì. starsene è .il Netto — silenzio che cosi un I dorsi dei colli, pulita. la siepe; il mondo fanno gli ulivi, tranquilli al di là. Se, vago lo sguardo,con che fa ? fa ressa gli occhi di oggi ci veggo il giorno di ieri trillo lo punge e ; Parìa è — „. frase L'ultima il è — dei non dei giorni: è non un di succo stoico malati soltanto. vede, quasi mancano, e insomma In senza altre linea qui, in più preso l' industriosità coU'oro né e si come pena che dei c'è dinanzi nuovi coli' argento in legge. in quelle ad esempio, che Boine è più artista ; pagine di giunta al Peccato son dappertutto, però, c'è il — ! verbali ti senti panneggiatiche parnassianisa ricamare meditazioni un'anima ma ai bei arabeschi le tutte del tempo orfanità finire alla paradosso; Eguaglianzauniversale Novità, sforzi, ricerche davvero per • - tormento 101 d'un 'anima che sì strazia naturale, in riuscire. verso una rado mai C'è di scrivere stravolta c'è colore comune lo sforzo ancbe maniera torta, in contemplazione una senza Di distendere si vorrebbe e fa che pace alleviante verso — stile; uno siccia, po' dura, masa Slataper. pensare un la felicità,ma e una è non prosa tassi ignobilee glislogamentidella sinvolte, le angustie del vocaboa e compensano, lario. della Neil' avvicinarsi soldato, cominciò finì e dell'esercito di Discorsi libro conosciuto più subito del ma — ingegno. Codesto suo chiarezza, rettoriche è — libro utile ; italianamente essere. un fatto civismo come un — da tanti anni ai soldati quasi per Ma Boine si deve come illudersi non di scandagliatore, è soldato esser — d'esser lì : la mìstico sua nelle sue scritto di tico, pra- suo vero dal male volle natura segnare in- dati; sol- di solitario sensuale, dì poeta lettere. Per 102 al e loro. traddetto con- degliultimi rizzante, vagabondaggio teoì catalogatori non la ritrovi,tutta, nelle liriche anni, in certi articoli suoi cata pasenza — buoni esser dei con esercizio compiuto per dovere, in margine lui consumato Non potendo nell'ossa si semplicemente è ma suo ristampò meglio l'idea e commento, sostenuto con dia 1915 il è questo letto molto fu lamento rego- pubblicato nel quello che è non fu Militari. E e del commento un che col titolo di Boine, figliolo guerra riordinò solo coi ; creò e libri,vicino facile né troppo le tutte volume un da in ci Io con primavera, sulla della Non saranno fuori cento o gine pa- paia poco, d'oggi. della monaco, donna. pronto alla stizza in me screto Di- tazione. all'esal- e ritrattarlo. potuto di mezzogiorno un collina di San facciata vorare la- neppur là verrà e vita ingegno italiano qualcosadel Cristo (quando avrebbe lo rivedo una quando conservare. barba),del 11 Greco nero da silenzioso,ma e Ma cinquanta saranno figuraaveva la potè non voluto. sterilità dell' portava ebbe pagine depostequa rileggeree tanta ; molto stette Non mare. contenta dove Come e al avrebbe quanto riunite biblioteca. Ma una Miniato. Sul bianco romanica, sul Cristo col dito alzato nell'oro, il sole posava più delicatamente sulle piante. Si passeggiòadagio,tra i morti che dal nascosti dei santi si marmo; antichi. S'entrò francescani; guardò, da e pareva fatti per giorno, non tanto eran morti non lui parlava di Michelangeloe che anche nel convento lontano, l'eremo dei contro dell'In- ghi luoritrovasse, dappertutto, ritrovati dopo gran tempo. Quel so perchè, (i nostri temperamenti diversi !) si stava bene Dei insieme. e si rammentano I cinesi chiamano che la morte le buone. ore " il Ritorno „ forse di perchè colui che spariscesembra cuore? più al nostro 104 : si riaccosti GIUSEPPE UNGARETTI Giuseppe ha Carso in conservare sollevate s'ha il del lirico colle sue oboli e mani decime in ripetere cittadino soldato quando da veglia morte cima in cima soli ma — modestia ad prima, poeta i : di per ogni pudore, anche ora : nelle al faccia: il cielo fagotti 107 che accanto di tutti suoi puro stilografica. rombanti con verseggiate fe e chieda patria silenzioso con appoggiato la occhio sentimenti poeta esser la di poesie suo mal quei caldi, è montagne Udine, a — sono col che pensa stile fuori cavar non zampognature tener fucile e italiana. alla qualcuna a care guerra pochi l'Italia non seguita il può delle -^ Ungaretti, ma più esemplari soldato, serve gonfio cuore. la per ottanta d'un di deve riesce mobilitato. Ungaretti guerra. dato strapparne poesie le teria, fan- menti accantona- semestri corpo, stampate in di Sono della ha diritto superba si le e e abbia che negli e tre spirito dicembre, questo e vita da di semplice soldato trincee dove poesie poche nel nelle scritto, del Son Ungaretti, La il pause, parapetto solitudine il neutrale nuvole pensiero spinge sudicie senza decidersi fiumi; un di voce caloroso fraternità stringe In questo pietreprotettrici. la contemplazioneè possibile ; un tavolini può ascoltare meglio la negliinterstizi di silenzio ; la sua terrore dei interna sua di dei le pelosie poeta fuori lavatoi nei sciacquarli a conflato gli uomini clima mai esaJtata dall'esistenza inconsueta, diventa sensibilità, sottile digiuni della nei come Dalla una giustizianuova che si dice se un'arte nascere che ; senza soggetto il reagente ; a può guerra e ogni scoperta Questo è accaduto nuova la guerra Il contenuto. un'anima vivere febbre. sia quel usuale è non plasmabile vi come si ritrova imminente. è Giuseppe Ungarettiche il Qualcuno capitato lassù rancio era non senza spirituale quotidiana. Egli ha per la mortificazione ritrovato lo la premesse Ha buio Negli vuol Ma tanto coscienza una di eroismi bisogno di qualche il mio come e sé, stati d'animo suoi guerra ostentazioni senza di spavento corporale.I paura a cuore ristoro disperso fangosi dei un'erba di questa piano sassi contrada alla luce sono 108 hanno come presente querimoniosi. incastri tremare dalla diverso ma tarlati questi sassi come nella fionda la come del tempo scagliadel strada dell'improvvisata Si è si scopriva a seguire che Vorizzonte si vaiola Il mio almeno di illuminarsi notte zampillidi il mio reggo crateri vuole questa che di cuore come schianta un nella cuore mio e rintrona proiettile pianura non almeno mi lascia la serica povero nell'aria striscia cuore sbigottito di razzi s'incaverna come 11 navigazione scomparsa Guardo ma scia una una ascoltazione in cuore come e rotaia una il mio 10 di guerra appiattito come ma battuto sasso non sapere. 109 d'un volo Ma questa metafisica da sopraffatta di gioia compunta, la poesia,in — e spalancamenti pei campi accompagnerà diamanti in goccioled'acqua sull'erba Resto flessuosa docile all'inclinazione dell'universo sereno le montagne Si dilatano in e sorsi d'ombra vogano L'incanto e piombo Mi oscuro col cielo in molle a questa me. in un FASE Nel lilla si tronca giro mio nido. D'ORIENTE di un 110 sorriso pre sem- Allora RIPOSO Il sole si semina di quasi felici di serenità, di A mi è tranquillafrenesia. pieno rigore e vigore,comanda le più semplicimeraviglie. nascono Chi estenuazione volta lieve sola ferro sui come guancialidi harem. un adorazione, la realtà circostante; la alle e Scopre,con ai ricordi ricollega esperienze;volta trascorse il sasso da da quella parte che brilla ; spreme ogni minuto la sua L'attonimento mante tregoccia di rivelazione. rende più vigilelo spirito ; nessuna gnata lungadi strascichi lirico. Volo di penne di letterari breve, morti. ma In respiro e un appesantisce ali con non fabbricate l' essenziale pochi versi di sospiro è un il chiuso, volo con reo aema La brevità dei versi e dei stessa pietrificato. poemi perfezional'incanto impalpabile di queste trine di parole. contentezze amare espresse con non A volte bastano di sentimento. versi tre per stabilire un'atmosfera TRAMONTO Il del carnato cielo sveglia oasi al d'amore. nomade FINESTRA Balaustrata per di A MARE brezza appoggiare la mia stasera. 112 malinconia Si direbbe in questo la che ma allevato occidentale cinese sia rinata fra le tettoniche archi- paesiromani, pendenti al solido. Questa è quasi poesia di nebbia, fiato di vento voglia trasporta a sua finezza e splendore, quella nebbia tutta letterature che poesia antica un de' nostri — di di stelline,trasparente di berilli picchiettata offrono agliocchi appena di marzo i mattini il sole che non ti offenda ad un che gliati, sve- tratto. striati di placima dezza questiriposiidillici, maseo, accorata ne troviamo, ,ad esempio,nel Tomrano rischiain certi angolidi paesi belli che di tede Bellezza, Ma la sofistica psicologia e arrivati a questa complicazione pochi,ne' paesi nostri, sono plicità semprofonda che trova sfogo in una di accordi quietamentesonori. Forse qualche sapore di questa poesia si spiegacolle originidel poeta. Il quale,di famiglia in Egittoe cresciuto contadina e lucchese, è nato cia s'è formato a Parigi.La Toscana, l'Africa,la Franfiumi, il Serchio, il Nilo, la Senna, gli : i suoi Di all'orecchio tornano anche sul greto dell' Isonzo. di visione ch'è tutta italiana nettezza qui una lasciarsi andare alla deriva di quellabuona, e un delle proprie immaginazioni ch'è quasi orientale, nanze mobilissima e una magneticitàdi raccordi e dissoC'è ch'è In delle tre una francese lirica pollemi moderna. delle sembra prime questa confluenza più naturale. 113 LINDORO Dondolo di Col si vento Allibisco alValba la vita specchio i punti che di mondo compagni avevo fiuto l'orientamento. e Sino alla Abbiamo Il sole Mi di copro lindoro. Da questa in braccio al buon Non so esser a' di soste il spegne balìa in morte le di potrà degli occhi ghirigoro di nostalgie. un Ora fumo spippola il corallo si travasa in in DESERTO di baci. sete una Mi ali il silenzio mozza di DI viaggio sonno pianto tepido manto un di terrazza mi del desolazion'i sporgo tempo. — anzi gustata troppo una luoghi più bene poesia che 114 che comuni so quanto — non della si manda racco- rettori- culturale caccia Ma regnante. cerchi poesia non chi è buono d'azzurro tutto il nella un suono dico sono io per nulla che accento puro cadica ardell'agricoltura qualcuno che nella sia poesia,se c'è non filo di un verde, di sole, d'una parolache dice c'è chi ricerca se genericità, il peso e musicale sua mitologiedi c'è se godersiin a tichi an- al culto retti consacrati e ne' solchi s'incunea italica né dì estasi naturale, senza se qualità, qualcuno c'è come prime realizzazioni di un poeta nessuna queste lui. è, in poesia,né uno Giuseppe Ungaretti non scolaro né un caposcuola.E' un soldato semplice l'eserci è soldato della poesia italiana come semplice delitaliano. E in della sua fa il suo dovere di poeta presentando parole sofferte le distillazioni spontanee sensibilità pacificata dalla guerra. 115 CAMILLO CAVOUR Terra? contro la diverso. Il come e in un tutti i cattolici di Ruffini più Francesco meglio conosce dove è un la vita piccolosegga il Cavour cavurrini vero il giovinezza del amicale la o Camillo grande o meno perlo- conosca maggiore noscenza co- ministero un quale di tutti i Waldor, Benso col Codesti il suo colla amorosa sussidio dei simo benis- eppoi amicizia sempre capo raccontato aveva Conte sua da lui ritrovate. nuove, in Cavour tanto e capisezionedella Minerva, Melania pensierodi che sua venuti son Francesco amore e i viventi, dopo il '60. Ruffini, prima d'esser fatto che la il nessun ministro un colui, tra è e bene gran figuradavvero non quella sua vantaggiosa. assai essere Di ed ha, proprio nella che paese capo può Cavour di dar sce professoreRuffini, ora Eccellenza» conononico pochi davvero in Europa il diritto ca- il capitale, che professorepuò qualcosa di nuovo un l'illusione o speranza anche — di libri hanno lettere rifatto, primo periodo che in tutti i grandi di è il più notabile, la biografiadel ministro Vittorio II. Ora terzo a quei due n'aggiunge un almeno il per più più corto r Insegnamento „ libretto,eh dal Ruffini ma è l'intitola e politico, strettamente di Camillo Cavour Su „. semplicementela stampa tenuto Firenze, vorrei tempo dire addietro qualcosa 120 e d'un in questo discorso Milano l'onorevole e mi- io perdonerà se mi nistro sempre d'accordo riescirò non a mi trovar- lui. con II. Francesco vo' dire un Ruffini quando libro era bellissimo che io lessi Italia „ ci trovai già, come idea tempi, meno più giovane, potente ma sulla Libertà Religiosa in molta soddisfazione con perchè " e sufficienti le prove, quella civile scritto a' suoi bei ha e razionabili,che proprio in Italia e o in prima, in Inghilterra nacque si credeva non atti settentrionali paesi. anche Libertà, dunque, si ma religione. così immagino l'onorevole Almeno RuJQfini perchè anche lui per uomo riconosco Non so e religioso. non voglio sapere a quale chiesa eglivada a far in questo libro egli si addile sue divozioni mostra ma partecipe di quella forma per lo meno che tra gl'italiani è comunissima che e religiosa — vorrei forse come chiamare, se il nome non fosse oscuro e siste Questa religioneconimpreciso,carlyliana. nello scegliersi, siderab detra ivivi e i morti, un uomo grande, e di presentarloe proporlo r unico grande tra i grandi. E a lui,secondo 121 8 le della costumanze gli altri dei. sacrificati unico e e ". me a preostoricaidolatrìa, vanno E chi è per Non " lo non lo venera come un poco meno qualunque parola gli sia dalla nemici furono certa è di bocca a nobile quale, se gli moderato e insomma ma Cavour suo la conte della virtù una la non sbaglia,apparenta non o diverso può di Intanto, in questo libro,cerca al simo mas- buono; modo fine troppo estremi questi parzialità per il arrivare per Dio ai cani. Ruffini L'onorevole nanzi in- quelli che in pensarono buttati lui sian da la o Dei di cascata scritturale;e verità è penna altri avrai scondere. na- buire attri- profeziala immedesima o colla divinità. di che Ma sorta alla pace intorno queste lettere,e pienamente che pararcisie di ; ma guerre difesa il uomo la vostra In una di presentare ai nemici che opinione di un evitarle apparato tentati fossero dotto, di cembre 16 di- sul è divido con- danno venire con- di pre- imponente di ciare minac- dapparte la questo pensiero.Il Ruffini, paese...,,. Lasciamo di : dovrete voi De '' scriveva ciò tutto con migliormezzo pochissima novità ch'è zio suo guerra. ministro il nostro alla e un e sputa di- una precisamentein quella del 1828, il futuro delle raccontarci Camillo epistolaretra ? profeziecavuriane col comincia Il Ruffini Sellon le sono si ricorderà 122 certo pur di aver letto prologo del nel frase bellum tante „) è anche — In mai e mai così occasione ci state sono è nata, tante finale come a coro tremenda generalee come parazion pre- impedito nessuna alla superbia de' la Germania dal 1870 come guerre siero pen- La della storia epoca preparata la guerra tanto questo sciocchissimo. mai nessuna praeparet pacem, esempio fresco meglio preparati per suscitarne. ha non dato ha anzi Epitome InstiVegezio Renato ripetuta.Ma volte militare guerra: desiderai ('"Qui vecchissimo se e " „ la famosa s'è dell' di Flavio militaris rei tutorum libro terzo — umana al 1914 in questianni completo,una guerra quella che oggi si come combatte. Se poi si volesse lettera l'idea di Cavour stravagante armano ad : delle meno evitare prendere rigorosamente alla s'avrebbe le nazioni altre questa che non guenza conse- armano o quelleche non sano pencioè son mente quelle verache scoppiano. guerre son la guerra, responsabilidelle Cioè : r Inghilterra che non esercito di terra aveva l'Italia che era pochissimo preparata; la Russia che s'armava della Ma tarda guerra Cavour per e male i paesicolpevoli presente ! aveva in mente distruggerela del 1829, diceva: che la civiltà sola passionidei sarebbero ; monarchi " guerra. A può e dei 123 me secondo un In un'altra sembra mettere invece un popoli,e, freno medio ri- tera, letvato proalle illuminando gli uni glialtri e la diffusione del del note Rousseau vuol Il secolo torto. fine delle Il Ruffini sangue e dire che tunamente oppor- corrisponde a del che va nota ,,. questa idea che già loro veri interessi,impedire sui sullo Kant in sono dal 1814 quelle stesso ad tre al 1914, cioè gomento; ar- aver dalla napoleonicheal principiodelle secolo è indubbiamente un antigermaniche, guerre anche che tendeva l'innel senso di grandissimaciviltà, il Cavour, cioè di libertà dei popoli.Tre guerre nazioni, la Grecia, l'Italia le contare e balcaniche minori la Germania — senza — ebbero unità e indipendenza; negli altri paesi furon sostituite ai regimi gradatamente le libertà democratiche autocratici. Eppure ! Eppure l'onorevole Ruffini che la storia meglio di me sa potrà insegnarmi quante si son viste in guerre e in quante partidel mondo anzi piuttostodi questi cent'anni e non sempre, Come coronamento rado, per fini nobili e generosi. civiltà politica, tifica, sciendi questo secolo di civiltà — industriale filosofica, dieci stragidi credo Io ministro terra. quando passioniumane Ma le non la guerra scrisse la guerra stessa colla così è : " in contatto fra loro 124 le più Per perpetua tutte sulla conquista, colla schiavitù,colli esilii,colle colonie, colle pone finite ancor popoli europei. turo che assai più profondamentedel fudel re pensasse e scrivesse il repubblicano Cattaneo queste — remote alleanze nazioni: fa dalla nascere mescolanza loro stirpi e ossia più civili, nuove nazioni e nuove lingue e religioni il diritto fonda più largamente sociali; del la società Per il mondo umano, genere delle sofia filo- della diminuir la civiltà farebbe il Cavour genti, „. le guerre per e il Cattaneo vedrà, si zio Una " : che pegno noi noi bisogno 59 zione. e Ma ridiventare potremo da vanamente nazione» una tanti " lito so- sicuro un quale fango, nel dal uscire al 1830 ci E secoli „. Gli Italiani hanno „. italiane Guerre nel nel giovane conte sarebbe italiai^a guerra poche righe sopra : essere rigenerati di per profezieca- il potremo detto aveva ragione. Io, aveva : la civiltà crescer un'altra, di queste dibattuti siamo torto aveva repubblicano. Scrive vouriane. che farebbe seguito,se vediamone E ogni giorno la guerra in col sto ora, che si vede e 60 e s'è ci furono diventammo, poi avverata difatti nel bene o male, la seconda 48 una e 49, na- - parte della profeziadi Cavour ? Siamo usciti dal fango ? Siamo in ispecie ? In questo momento non viene conrigenerati que rivangare le vergogne della patriama chiunla storia italiana conosca un po' per minuto di riconoscere dopo il 60 non può fare a meno il Cavour nella sua quanto profondamente errasse profezia.Il primo cinquantennio della generosa storia d'Italia unita è uno de' più dolorosi brobriosi obe per un italiano 125 che senta : sconfitte Europa e in Affrica ; politicaor dalla Francia dipendenza della nostra dalla e ora Germania; brigantaggioe rivolte ; civili e umiliazioni dali diplomatiche; scanguerre finanziari corruzione e parlamentare ed Altro che rigeneraz elettorale;e chi più n'ha ne metta. per mare e ! Prima d'uscire dal che tanto in terra, per del 60 il '60 fango ; dopo l'Italia vi col si sperava, il Cavour, fango salì potè fare comodamente e salì quel fatto. Al vecchio aveva bagno che nel sangue non vava Depretisdissero un giorno che il fango gli arriil dito sotto un agliocchi. E lui, mettendo labbro inferiore,cinicamente rispose: No, soltanto fin qui. Ma l'Italia che il Ruffini, nasce che Speriamo E maestro. di davvero in far il Cavour solamente ora, aveva con sognata, questa dice guerra. discepolosia miglior profeta del d' italiani dovere è nostro ogni modo il sì, con la volta le forze, che tutte questa sia buona. m. Ma dove il Ruffini, la il Cavour avrebbe miracolosìtà 126 del mostrato, suo secondo spiritoprofetico benché, (laGermania). E il Cavour ha ragione sia completo.Un'altra su quest'ultimopunto, non abbastanza platonico,dato ragione dell'appoggio, all'unificazione d'Italia fu anche il dall'Inghilterra — desiderio nel di creare, Nel alla Francia. di Guizot, e non tornata era l'aflFaredei per malgrado non Inghilterra e Yentente ancora matrimoni c'era di — Francia avances più cordiale, specie spagnoli nella vedeva peso contrap- le 1848, Francia tra Maditerraneo, un ghilterra l'In- più l'espansi nel- rivale una coloniale. di Cavour di alla tornando Ma che constatazione una delle di sedute : si pure Francoforte e nel Ma in mettere italiano Ma Cavour Pro-Dalmazia Il 28 Lorenzo parli ligente rapiditàintel- i fatti „ Si no e i discorsi. : il vocabolario zione o meglio, ammoniprofezia, vedo che Ruffini i divinazione mania Ger- lo permette. non c'è un'altra di noi. " d'accodo. rapporto vare osser- per ambiziosa futura vista, di di buona profezia,di di d'avanzo, andare potevano di acume, semplicemente leggeva i resoconti leggeva i giornali trattò Cavour Bastava, e ce n'era inglesi. la che l'Inghilterra e non divinazione „ chiaro è miracolosa " e della componenti che dicembre riferita quale le in fioriscono 1860 il Valerio, commissario 128 libro nel voglio non diverse questo Cavour nelle l'onorev del- fraudar de- società tempo scriveva Marche, fra a in questitermini di a solo italiana il Veneto, Io Dalmazia. la e lungo città nelle la S. V. illustris pregare ogni espressionedalla quale il nuovo Regno italiano aspira cbe conquistarenon coiristria pure evitare risultare possa Debbo " : la per v'hanno costa |razzae per altresì Trieste ma ignoro non che di popolazione centri Ma aspirazioni. tutti di razza gli abitanti sono slava; e sarebbe inimicarsi gratuitamentei croati, le popolazioni germai serbi, i magiari e tutte niche, così vasta di voler togliere a il dimostrare terraneo. sul Mediparte dell'Europacentrale ogni sbocco nelle campagne Ogni terribile un'arma che mal frase in, questo avventata nelle dei mani nostri è senso nemici, 1' Inghilterr d'inimicarci approfittano per tentare di essa stessa, la quale vedrebbe pure ne che occhio ridivenisse, com'era l'Adriatico ai Repubblica Veneta, un lago italiano. sincere tutte non Il Ruffini par che vogliacredere quelleparole; eppure egline riportaaltre dette dal alla nipote Giuseppina Alfieri: grande ministro tempi " della Garibaldi... vuole anch'io... cosa. Quanto il lavoro Sarà „ andare Roma a all'Istria e d'un'altra e a al Tirolo Venezia è ; e un'altra generazione „. pure Nep- parola sulla Dalmazia. franco colle persone è meglio esser Io tanto il Cavour ammiro quant'è necessario per bene fortunata azione la sua a prò' del Piemonte per dell'Italia e, come e diplomaticodi scuola nuova, una — — 129 credo che forse n' abbiamo mai mai più ne quellaforza e di certuni l'esagerazione Ma avremo. di voler vedere nel Cavour l'Italia e in lui l'ottimo fatto di avuti il solo che abbia il perfetto economista, ministro, l' esemplare parlamentare,il supremo il definitivo giurista, l'infallibile proagricoltore, feta questa moda, — L'hanno ebbe chiamato si deve ebbe telaio mi Cavour quale a ben e pare gli sta ch'egli quelleindustrie Ma care. dimenticare buono fu se che in l'ordito veduto di Carrara marmo Banca è d'aver ricordo d'Italia in meglio disteso e mi e a tessere la trama e dagli altri e che più volte l'aiutarono la propria fortuna l'altrui imbecillità. e Io della il Tessitore tolto soprannome giustamente non noia ingiusta. sommamente questo dà dico, mi il sotto Lo Firenze. ricordare non fin da ragazzo sul un lucernario scultore, del il nome, l'ha gurato raffi- poltrona,coli'aria contenta sufficiente di chi ha molti quattrinied è contento della propriagiornata.Ma quella sua faccia di imbasettata commedia nessuna in una notaio piemontese di vecchia ispira,diciamo il vero, commissario non poetica.E idea degna o sul conte come difatti ce ne non sono, e' è e sia poe- buone, Eppure un po' di poesia è necessaria lo diceva il generaleDurando nella politica. anche nella guerra e Grand'uomo, dunque, il Cavour fu davvero su Garibaldi e Mazzini. — — — 130 unico e nume ch'ebbe fra il le è Mazzini e Tant'è mani della cuore meglio non grandi rivali infallibile lece anche nazione rammentare e direi. non Colla troppo, non come è mota somma in- ma lui. Ed per i trattò suoi infelici: precursori più popolari e Garibaldi. : mi sono ch'io accorto corte a' ministri, né Farò volta. meglio quest'altra morti, 131 né vivi. non far la so Voga e passa! (1) vereario nell'Ottobre Scritto della morte. (1) ORIANI ALFREDO del 1916, per il settimo anni- anni nare avevan pochi giovaniamorosi potuto illumisorriso la sua faccia jii qualche raro incisa ma senza cellare candagli acidi di tutte le malinconie di altera mestizia che la tral'espressione dei contemporanei le avevano scuranza impresso. uscire dal silenzio dove veva l'aa Appena cominciava relegatola brutta indiflferenza dei sordi nati la sorte lo ricacciò nel silenzio dal quale non si esce che alla chiamata della gloria. Quasi tre anni prima era salito al cielo delle nazionale gloriericonosciute, in una consacrazione che prendeva quasi forme Giosuè ducci, Card'apoteosi, di lui più grande ma, in rapporto, troppo Oriani sarebbe amici, ma più fortunato. Non erano l'unico degno di stargli vicino l'altezza stato per molto dell'ingegnoe la maschilità dell'eloquenza, dei cosidetti scolari che a mala più accanto pena capaci di ricalcare fiaccamente la lettera gli eran nello spirito, nel temperamento, cosi lontani nella alla dignità gatticastrati da saloltino intomo d'un leone infermo che a' suoi bei giorni cuccia — ruggì. Come perso poeta al paragone; lo superava senza superato avesse tuoso ed se attento e filologoOriani come ma pensatore come bilanciare sentito intorno che consenso meglio e i e storico l'avrebbe quell'afi'et grandi possono a sé che ma l'ottengono, disdegnare,se non Tutti e anche i gagliardi. ringargliardisce 136 avrebbe alla due fine ama- questa Italia di vano la' frustarono ambedue e decadenze come : esempi, che adorabile paese tutti quelliche unire sanno non di dalla della storia. Il storia non Nemesi che e praticadell'arte sulla fondo carezze ; risuscitava loro segreto che della Egualmente vedere ducci Car- soprattutto zione medita- che nel finita un'inde- profetadel passato,, perchè dicessero ai vivi il un vedere " nelle vicende multiplielementi preparazioni fatali feroci nel lirico che i le e d'Ar- patriasia dalla un era sapeva l'altro era nazione millenario primo sapeva veniva nell'Oriani ; i morti di Ma piaggerie. italiana passione questa a dardo un l'amor chiloco, immaginandosi che fatto soltanto E predilessero questi primi,dovrebbero pensare eroico tutto e perfettoe al vedon di Pindaro lo fortemente sezze bas- i sono quelliche oggi e le viltà nelle anche lo rimbrottarono. non amore nascondersi senza d'un fortemente canto gelosoe impetuoso nell'adorazione se trascor- dell' intreccio dell'avvenire. si nutrivano di e letterarie quelle del ragionidiverse: più consuete maremmano, più coscienti e politichequelle del tata romagnolo. E l'eloquenzad'Oriani era più concie moderna il e sguardo,educato suo alle prospettive della filosofìa, di più lunga telescopiche portata. A qualcuno o troppo di quelliche troppo presto dimenticarono apparirà se più strano 137 o tardi tirono avver- questo più irriverente fronto connon 9 Oriani so. è molti che Croce hanno il popolo avvicinamenti permette non avuto da un dissentendone ma — alto in anche stimano Benedetto non rimesso stato i dico — minuto dei tori let- quelli che tra tutti ancora uomo bolli i passare lascia- della mica, accadeglorificazione Fin a quel momento periodistica. governativa, un diplomi e brevetti,appargrande, senza tiene i connubi di sotto alla casta son e proibiti della Roma severità stessa regia. Alfredo i nullaosta e anche colla Oriani è non di gruppo, laureato lo scrittore stato partito, nessun di di nessun scuola nessuna bera li- dopo la morte, che pure fa grandezza, perdonare,a volte, perfino l'irregolare sfondare la muraglia invisibile è riuscito a non statale o anche ; gli toglieva l'aria che la vita : è Volevo dire io, ai o inalzare in nacque pedagogica. Trattandosi, gli sforzi,di un quasi ignoto darne in un'idea a relazione coi troppo maggiori far l'efi'etto d'un chi lo non e alto a ma anche l'unica 138 maniera tutti per è di metterlo questi appaiono se se avventizio. intruso sità neces- per dispetto di conosce noti, anche di lui inferriate, siderazioni legatoa quellecone voglioparagonarlo giuocare al Plutarco non — chi mento riconosci- Oriani. per legittimiste, posso non grandi per anche per così che del luce prigione senza una Fu un'inglese. disse la e Oriani dovesse II. stagnare nelle laconico ed tazze, sciuparsi che di nell'enfasi raccontare, a Oratore iu di perenne adatta di la riassumerli a di avanzante a forza ricordava, a tratti, Hugo abbia in alti rapidi ed evidenti contrapposizioni Ferrari, che e lato par- il movimento aveva agitata in senza descrivere. a credo, prosa mente una za apparen- commentare a che e rado, sua pesan- una addatto persuader a pubblico, più senza sfarzi, elevato senza era benché nato, in epigrammatico rito spi- suo abbondante razza, ricercatezze, solido prolissità,colorito di il l'eloquenza; era Scrittore storico. era senza d'Oriani stile Lo pensieri scorci di e e ; antitesi dovette certo amare. Ma nel r senso oratore che diamo Neil' del convincersi straniera, si suoi oratore, di perchè abbandonava romanzi, oggi essere questa a d' e' è che compiuto al potente una riusciva fantasticheria a vivere 139 sue negabile in- di artista puro personale le e volontà origine pratica. Quando alla teressato. disin- parola, cioè all'arte accanto convincere artista un esprimere, sapere e può non è Oriani o, persone nei al- all'arte s' accosta lora dopo di lui qualità. ma gli prendeva la diventava novella. Ma una di letteraria e italiana filosofica o cominciava ritratto storico volte, un di lui prima ad un tratto, l'eloquenza, problema gli dettava nome casione ; un gli dava occritica ; una novella gli discussione una a come, saggio un a ; un mano riflessioni pagina di una stessi non : scrittore, di ottima vero nei romanzi Ma altri come perfetto né nuovo sempre l'intendiamo come come dappertutto batteva, animando, la vita. l'eloquenza d' Oriani Perchè del vuota 1' eloquenza carriera e di né dall'idee, ricca sostenuta un'eloquenzache richiami e d'intuizioni e di scoperte persuaderel' intelletto voleva trasportava, col balenio la velocità dell'evocazioni, in cima al cuore, insieme dei di era loquenza quella sofistica dell'avvocato. Era un'eriscaìdata dalla passione,nutrita di fatti, maniera — letterato non e che quei monti da' qualisi scorge, chi abbia in cima, tutti i arrivare il respiro buono per le operazioni degli uomini. e regni della terra Eloquenza di storico curioso del passato, di pensatore namorato appassionato dei problemi d' italiano ina uno di , dell' Italia quella ch'è mediocrità troppo trasmessa non aveva spesso la attraverso letteratura. 140 nulla voce il a vedere con piccina della megafono della Io con e dei artistica nello fatti ma, stesso lirica libertà soggettie dagli aneddoti, è poeta, un come sione rifles- tempo, indipendente dai prendono, gli ultimi la com- può pretendereda chi scrive e Oriani, un discorso storico sull'Italia si non riscrive, come e da poesia:storia, cioè rappresentazione fatti. La sui vista lui tord prend l'eloquenceet : è non Verlaine partito di la storia, anche ma „ storia '' ordinava quando le poesia, del in sono, gì'italir.m. La del sintesi brevi grandezza di e — spesso passato nei Oriani antico ritratti In le ravvivano. sta, per me, moderno, o nelle sue lunghe meravigliosidi non Inghilterra uojnini può o che esser Carlyle; in Francia a Michelet ; in Italia a Giuseppe Ferrari tutti e tre, per a né l'umorismo qualche lato, superiore.Non aveva inferiore la scrittura originale né dell'inglese ; era al^rancese come preparazione erudita; 1' italiano lo passava di come nessuno genio filosofico ma paragonato che a — loro ha lasciato pagine cosi nitide e solenni del quelle del romagnolo dove la vivezza la spaziosità del filosofo, l'acutezza dello e l'amorosità una sintesi filiale del che ci conquista intanto, gli mancava ; del apocalittico del Ferrari la cittadino mania per fortuna Michelet storico Del anche in Carlyle, il moralismo l'enfasi democratica; meccanica 141 poeta, fondono si interi. come e matematica. li Quando li supera Al veda pure Guerrazzi, esibite Italia ricordo del un riflesso di libro quel non saputo e La e un di magazzino di fatti Ferrari, sola di il da Ferrari appena alla caduta del che un e l'unica non suo decessore pre- benché — dalla va duta ca- dell'Inizerò i fatti dal terzi raccontano ora, mostrò di- mendoli appropriarsi,riassu- Italia terzo un dell'Italia moderna in Oriani, contro in è, per — che an- Politica parte i resultati Politica dell'ImperoRomano Napoleonico e ben due al 1887 del state del toccate non illuminandoli, Lotta Lotta ci colla seguitarel'esposizione, il diritto avere io accento Sono una nulla epoche sproporzionata,che 1815 a anche essa un Rivoluzioni provan forza, di di della riferiscono si avendo quale,, stessa Carducci. delle Storia in Foscolo, le derivazioni oltre che ma migliore molto quanto per prosa, un dalla di deve particolare, in Ferrari, hanno il resto. tutto per lo stile della per che eguagliain quel storia sia rale gene- soltanto prontuario di date. late capolavorod'Oriani per quante pagine isoin altri volumi anche più belle si trovino di suoi, ad saggi esempio in quelle raccolte bre di varia attualità che Fino a sono Dogali, OmE' il d'Occaso, Fuochi di Bivacco. 142 la convergere velli Oriani spetta ad rari, ma gloriae nell'arte,nella di cui fa non dovuto, per il merito la grandezza creazione cenno dovere saputo aver del della Macchia- prosa colui neppur di di che — rità ve- avrebbe ufficio, scoprirla:il De Sanctis. Negli articoli giornale a' qualidovette malincuore a piegarsidopo i quarantacinque fu grandissimo: non erano improvvisazioni piacevoli seri e gravi, o : troppo digressioni spiritose disadatti per il pubblico.Ma quella sua potenza di risalire dal fatto piccoloall' idea grande, dal effimero al più remoto momento passato, al più per — — fantastico dalla materialità un'idea della ; geret dall' individuale futuro, all' dell' apparenza destinata alla universale, purezza di bilmente sorpassarlavi rifulgeincredivolesse dare, negli ultimi anni come se canto stanchezza, le sue più eroiche. Acprove lui Rastignacdiventa a uno nito svaspumante Scarfoglioun vulcanello da gabinetto ; Berchiacchierino un Ma a il Una suo stile ruvidezza per l'ora del the. poteva non piacere. di un'austerità solenne, piglio, un' appassionatezzaeloquente rendevano sacro e cui s'accostasse colla parola. maestoso a ogni tema Simile oro, al mitico Oriani anche che dava ai ride. Tutto re che tutto, toccando, mutava un'aria di più bassi. era serio 144 grandezzaa Oriani in lui, non amore in tutti i soggetti, l' uomo era e storia, donna e contro un un'idea o uomo imbizzarrirsi Sdegnatopoteva debolezza. cpn fucileria una arrivava ma non spregianti che comicità un può uccider bene come tragicogli mancava Spiritointensamente d'invettive alla di ridere facoltà troppo era di e la beffa e amara far ridere. La sua gli diventava tinace permai sulto. in- la ironia subito 'apostroferimbrotto. o Nei di suoi dolore satira che dei pure sono, anime e a romanzi una condanna sotterranea toglieogni letizia anche alla costumi borghesi, mediocri provinciali, qi apparisce felice e feroce. I suoi mini uocolpa; quasi tutti,deglisventurati senza perpetuo eccezionali soffrire coU'intuito o banali inutilmente. destinate L'Oriani la tremenda dell'artista, a ha soffrire — scoperto, legge che gola re- grandissimie dei minimi ; l'arrivo all'inutile. La tragediache riempie Disfattaè più di tutti i drammi coniugali notomizzati grave dalle letterature: la perfezionestessa che conduce nelle condizioni all'infelicità. Anche miglioriogni mette all'impossibile. esperienzaumana capo I romanzi d'Oriani non sono perfette; opere alcuni altri monotoni; sono tutti,poi, invecchiati, di quella squisitezza di scrittura mancano e novità in questo genere che, dopo Flaubert, si cercano fortunato. Ma effimero se e zieri ripensiamo a' romanche gli furon contemporanei non possiamo fare a di metterlo, anche meno a qui, accanto la vita dei 145 quelliche, da I lo esistenza. sua più fortunati, Fogazzaro D'Annunzio, e Fogazzaro una signora mistica nella galanteria una ; D'Annunzio che sdrucciola Oriani nel tanto sovrastano , accorgersidella non donne: la fama secondo che son ciola sdruc- signoragalante misticismo. Verga, tanto maggiori di quei due sobrietà, solidità,galantomismo ed energia sono per due dei e maschi veri lettrici ! ingratie propria dolci di mangiatori duri troppo ma il — i denti per fatto è successo appaiono, rispettoa quelle due — inferiori. Tutti diritti virilmente e due Sicilia Romagna, — e tutti ; donne, terra due e di tristi,storici dalle alla attaccati — i tisti ar- sventure di fioriture e truccature, disprezzatori Ma uno una più giusta giustizia. aspettano ancora è morto ; l'altro aspetta la morte quasi sconosciuto quasi dimenticato. e decadenze, Oriani dirsi possa capolavoro ma un di colori uomini e crudele son lucidità scritto, forse, la natura dove e ha non rivive rumori; dove italiano al posto Oriani cui sarà gli dà scorso dei gine pa- nità vergi- sue canita psicologiaacanime dei poveri loro si farà secolo trasvalutazione Alfredo a le sono di le povere Quando nel tutti ci tutte con pagine aperte dinanzi omicida. in che romanzo un stesse con la storia e valori ci il sarà una del la manzo rocessaria ne- capitolosu lungo : egli vi sarà ricollocato diritto la profonditàdell'inge146 la forza e gno si dovrà dell'arte e alla ricorrere dei trovare per grande paralleli romanzistica cese fran- dell'ottocento. IV. Non Oriani ho ho vuole un Non una commemorazione si presta alle solennità non voluto di fare preteso fare libro ho saggio: un e non inteso lettori chi a Egli poteva per presentare Oriani fare un'apologiao una lavora ogni giorno per il tempo : Non consuete. ci articolo. un di : vendica ri- parare pre- li merita. epigrafealla Lotta Politica il motto bro superbo di Keplero : il mio lilettore. La sua vita spirituale aspetterà il suo fu più dolorosa di tutti i suoi romanzi ; non gli fu contraccambiato l'amore ; non s'ebbe intelligenza della sua litaria intelligenza ; la sua grandezza rimase socome in mettere fuoco un come che si inutilmente consuma deserto. un Da ramingo una cosa. che pochi anni affamato la testimonianza La mia pure, soltanto Io giustizia. ; dei ho la mia, che testimonianza più comincia suoi 147 per questo voluto vale pur di preteso giudici,è tare por- che quallitore demo- capace "^ di tenerezza d'ammirazione. e dev'esser Io di è nel Ma di le ideali, tra non Rivolta sua vidi mai. Forse il tempo di scontrose persone familiare dell'intimità. d'averlo conosciuto, lo quasi che glivogliobene. quellasua faccia accorata occhi che spalancatidi uomo visto alte cose quel vocione dei gli amici lontane, e delle e liti nelle tonante caffè sembra mi strade. Ma l'ho conosciuto. non che Raccontano una allo — E in da sera buia fosse, solo, una che e par direi suoi udito aver mi aver soltanto nostre lunga della avuto avremmo morto solcata; quei di non vicino: sembra vede e l'onore,nel 1905, lo non punte, delle ch'è più sento e ma consuetudine ora Mi Leonardo le Ebbi capitoloinedito meglio : limitare colla è dimenticato non l'ho conosciuto. pubblicareun stato nianza testimo- dimenticato. non Ideale Oriani che avverte Questa mia Bologna verso vettura di sportelloaperto Chi c'è qua? si udì rispose: Il — e tenebra dalla degli ultimi uno Casolavalsenio, Uno terza. domandò una più grande una realtà uno e voce gran parte dei di verità. di scherzo grandi scrittori decimonono. ma Alfredo c'era Oriani italiani \ 148 cupa d'Italia ! scrittore elegìaco sarcasmo, un stò s'acco- : C'era, nella risposta,un'intenzione malinconico partend anni, ri- del fu che an- in secolo MISSIROLI MARIO dair abitudine trito abbia male. a scappan dalla e Da queste fuori più troppo Non ripetizione. piccole sue che idee potrebbero someggiare gobba. Idee, per la più parte, nuove talento con le verità che dette essenziali,anche da scritte e accidiosissimi ci in che vogliono l'encicliche altra roba — Per mente. filosofo vere da al già diceva e non e all' encicliche per — gli que- sempre commenti leggere! questo somiglia i e — lui,son gli uomini, leggono troppo e , meno Ma pezzo. uomini tutte abbastanza, le dimenticano mai pensano un i gobba per lo o sentir a gine pa- appena tra dico non — sessanta che dromedari rinnovate ne potei esprimerne, non volumi dai spesso, se il gran farle tornare Vailati che il barbiere perchè gli tocca a rori ogni generazione rhder la barba brutta degli erche sempre rispuntano. Missiroli è un barbiere in gamba. Uomo Mario cresciuto, da notturno fuor della del luce disegnatedelle sole mattine al buio, unico chiaro in noi quelle vecce che e e luogo — anni delle dei tutte minimo, da bianche una nel un materialità mondo nelle di tutto 152 frate in veder vengon Mario corpo assoluto nervoso e come chiesa — e ben pato svilup- — per cantine e pensiero meno, fiorito nell'oscurità si tengon coscienza lo per pomeriggi degne d'andare il sepolcrodel figlio dell'uomo siroli si ritrova ad alloggiare, nel su ' stessi dieci a nare or- Mis- ridotto al giata fianchegmoderno. Educato doppia disciplinaspirituale l'idealismo hegelianoe il cattolicismo gesuita il lavoro del giornalenon ha e potuto shreccare a una — — il torcere nella che purezza si dell'assurdo. Un sgomitolareil sa distrazioni è coloro non che che cervello suo che offre. refe ammirabile sanno del soltanto fatto uomo cosi e pensiero senza anche prezioso per e suo — vogliono accettare ed è già un non Missiroli bene muove pensa quel colo. mira- — II. Ma pensando, ch'è procedere in lui e quello spasimo con visibile, dovrebbe, mi opposizionitotali. eglivede ; mondi La " e sembra, ed esprimersi con più coerenza. tutti gliastratti,è Missiroli,come dalle rezza d'inte- guerra due ancora il una In questa guerra, fra due contrasto attuale sistemi è ad ordini pio, esem- di cetti con- battagliafra una ideali. La volta calamitato Germania due si venta av- l'idea del Sillabo contro „. E più : oltre vuol dire nia Germaspiega meglio cosa pensiero germanico, Riforma, individualismo, razionalismo socialismo. assoluto, liberalismo,stato L'individuo che. tende 153 a fare moderno, a meno • 10 degliintermediari: prete, nello al minimo le funzioni di alla religione sopprimendo sopprimendo il re e riducendo stato scavalcando o nella le dati del scienze reali, per nella governo, il filosofia trici fornipositive particolari, affidarsi all'intuizione pura ragion ragionante. fronte Di cattolica che quest'ideagermanica c'è della rappresenta l'oggettività latino, la teocrazia, il il realismo sulla fondato l'idea a carità e sulla non scenza, cono- smo comuni- la giustizia, torità, poggiatasull'amore, il principiod' auil pessimismo dell'esperienza l'uomo lunga deldei razionalisti contro l'ingenuoottimismo democrazia che sperano nel indefinito progresso nella e cità feli- terrestre. un'antitesi E' o disfare, suscitare che vuole, si a un'altra, che come e pratica della storia umana scissione discuto questa particolare tutt'al ripresa o plausibilequando fosse di filosofiche del mio discuto così diritto che attenzione. scaltrito teorica. e Non del mondo Missiroli. maginata im- Potrei, un e jj antenata da comode vature tra- identificazioni. ma — le divisioni alla mia una un'altra, diversa, egualmente più, trovarne Non da — volte dell'ingegnoe aver certa — fare può le tutte smontare, patto di si le esigo uomo con mantenga definizioni Missiroli dialettico, che 154 tutta che dovrebbe bisogna la forza mente rigorosasottomette sapere, evitare lui più peccato le confusioni del mondo Nel ci differenze tra infinite sono In pochissime opposizioni. ma non colore sostanza e trovare due saranno ne ce tutti sotto gli occhi più di quattro di eguali del — fagioli forma, per nell'intero universo ma — differenze sacco un zioni. opposi- e dernato squadifficile pensiero sarà cinque coppie di opposti c'è sempre bianco che qual- o opposti.Nel è il nero non e ombreggiaturalieve di nero vi luccicchi dentro qualmai così perfettoche non che riflesso di bianco. Epperò bisogna stare più alla cruna attenti che il sartore ; e quando si crede capo» rifarsi dacd'avere infilato è giocoforza,spesso, radicalmente seguito dal Il metodo scritto è questo suo fesa fargliof- senza badare a e differenze fabbrica, Germanismo e contrappone fra con della donna esteriori,anatomiche su Missiroli dalla l'idea pura quelle idee grandezza e la Donna ragionò colla o, dell'Uomo pura e sia detto — in più in generale,tedesco. Difatti l'esempiopiù celebre che se n' abbia nostri nese, giorni è il libro di Weininger era vienkantiano. ebreo e Weininger costruì 1' idea austriaco — ai metodo un Missiroli l'Uomo colla bassezza. l'idea pura loro. Poi, altri concetti sociali, e identificare per del una che filosofia. Padronissimi, 155 del volta, l'idea pura sua a senza Cattolicismo per e le tifica volta, le iden- piglia dalla il viennese storia e il e ro- magnolo. Ma voglioche il così lavoro indegnamente,giudice e, sia bene, calettato tatto sbavature, intoppi e senza di lettore io nelle Missiroli, puro ^isarmonie. intenzioni, sto, giu- poi è non bro li- Il nell'esecuzione. puro ni Secondo l'amico al Germanismo, contrappone individualista,perchè anarchiche si tutte al cioè le cattolica si liberalismo dottrine liberali e Germanie. in nate son Come la chiesa nostro allora che va proprionelle prime pagine Un cattolicismo, queste parole: leggono, del " pensieroche è salito a tale altezza,da trascendere, della razza i concetti fino a negarli, della nazione, e in d' un nome eprincipio assolutamente che distruggetutti gli istituti e tutti gualitario, i vincoli giuridici soltanto vidui conosce e degli indi(pag.30). .... „ Non è questa la definizione anarchica ? E degliindividui radicale liberalismo dell' individuo della verità " La e " in la chiesa si cosa " e forza tanto sol- distingue quale,si preoccupa lui ogni diritto, nel a ? politica inesorabile. 156 — tamente san- conosce il della logicaè se d'una dice dal to soltanmondo Missiroli — Chi - il ammette della un' ideale di dello stile,tutte al Sillabo scampi sorabile vi ma può corrente a- la accettarne non vi sono Missiroli,la logicaè identifichi scampi. Tu anche dualismo, letterale. Non e caro sono del Sillabo del le forme non e (p. 38.)Si, ,, 1' essere, contro natura, formulazione sua " esser delle sue leggi, l'oggettività nomia un giustizia, tipodi bellezza, l' auto- la realtà derisce dover " coli' "ideale di ine la stanza so- giustizia „. dall' altra parte, pericoloso.Perchè da te nella dottrina proclamata opposta, ritrovo ta imporsbagliatoo giusto non precisamente Giustizia soideale di giustizia ", ciale questo nell' egualitarismo liberale solo la non Chiesa di ideale è, teoricamente, egualitaria beralism giustizia nel figliolegittimoe facinoroso del liE' un passo — — „ — " — ., cioè m' nel socialismo. medesimo insegni,in questo che non sa non trovassi chiesa Vama. lo farsi della a sa, Non giustizia. non parte libro,che pagina 43, epperò D'altra parole: giustiziae la Essa la chiesa ci crederei queste vuole tu se " La non predica la carità ecc. Che lico pesci si sta pigliando?Il pensierocattoal pensiero germanico è opposto nel pensiero c'è cattolico (Sillabo) di giustizia l'ideale viceversa ma poi nel pensiero germanico e' è l' ideale anche di giustizia infine la chiesa e " — — — vuole non — e forse la non giustizia.Io sarò non il solo. 157 mi raccapezzo più Trovo, nella tanto pagina,che stessa essenzialmente da uscire per questa marrucaia, la guerra anticattolico. il fenomeno è „ darsi Può se „ intende rinunzia; solo l'ideale ma come fomentato dei stessa ha papi suoi rivolta Tu affermi, del cristianesimo nostre valore la i beni di futuro ma bocca per suoi la santità e della ? regicidio credi nel d'essere la genuino, che dall'alto " spirito chiesa guarda le perchè,secondo vero del cristianesimo, non pessimistica vita mondana e privi d'ogni virtù questa ti crede dovendo terra, (p. 44). Io „ non e ha iniziato, civile fino allo sterminio, bramosie umane la premessa al ma non dei teologi, la necessità guerra fino la chiesa guerre, dottori, dei suoi della — allora, che approvato e pessimistadella e e mondane particolari riconosciuto guerra, della va, ragioni sue per ascetico tolico cat- per il sarei tuo l'uomo dispostoanche Benedetto papa. ha sono mirare al crederti a del XV, quale cosi appassionatamente illustri e magnificili le parole.Vado a leggerela sua prima enciclica ci trovo, proprio al principio, e una deplorazione della che guerra ascetica il e Papa o non s'accorda del cristianesimo. chi ne fa le veci dall'altra si combatte con — affatto " E intanto nelle — una sola busscrive parte eserciti sterminati, le nazioni, le famiglie,gli individui e da mentre colla nei lori do- miserie, tristi seguacidella guerra ; si moltiplicaa dismisura, di 158 gemono giorno in giorno, la Papa. Il libro suo di e originali parlaretanto una sbirciata l'ho trovato aspettare errori ricco fecondi perchè al metodo un di troppo alla svelta. Io cosi da è e ho non non è 160 tanto se ne possa fatto che colpamia rigido e compatto pensatore suggerimenti non si poteva come serio se dare e severo. VILFREDO PARETO sillabe Queste sei che adorarono stessi scienza Paolo Achille Loria a il per abuso e Vilfredo nella è, per fuoruscito di pratica realmente adoperare, colpa di senza grande " i da vive, nei o colta dell'opera della di quarto di pressi almeno ognuno sua 163 un liani ita- grandi massimamente popolare, classe fra tanti „, po' liano ita- grande che italiani aggettivo come e sia " d'un possa francese, non cosiddetta si il — „. Svizzera Perchè gli l'invilito Pareto, morti, sua, fra quale vergogna, formano Sergi perdersi, non d'uno, vivente, esistono, Giuseppe della Lombroso, Cesare e quelli a semidei come Mantegazza destinato nome, adorano e e familiari poco — intende secolo, Losanna. celebre che tria pa- nella abbia facilmente. un Il Pareto solito francese in che significato parola,un questa a è, nel non " letterato diamo di Scrive in .,. italiano, in modo semplice,proprio, con grande scrupolo della precisione de' termini del rigoredelle dimostrazioni e ; adopra, a volte, e l'ironia e lo humour da gustato soltanto ma con finezza tale da hanno inteso quelliche suo diversi bolare Ma religiosi. uomini i suoi lettori falsi,ma scienza come dalle emesse cattive ; zecche delle d' imbam- magnetici metafore come infinitamente cerca circoli nei superfrasirivelative; delle brillanti non metafisiche delle brillapticome letteratura formule bene lui, dalle pensiero e si son liberati,come ingenuitàdegliinfiniti e superstiziose il esser andata che hanno e e cise impreritorno sempre cioè nessuno, qualunque sia significato, le compongono delle parole che r ordine ; delle tirate sentimentali, morali, umanitarie, cristiane, miele ; ottimo patriottiche polo per acchiappareil podelle mosche bipedi. né vuol essere Il Pareto, cioè, non apostolo, né medico, né proné riformatore, né predicatore, pagandis Non fa appello ai senfra gli uomini. timenti e agliinteressi dei molti o dei gruppi. Non scuola, a un partito,a una appartienea una lo stesso setta. care, comuniconoscere e Egli vuol soltanto le conocolla maggiore esattezza scenze possibile, in una da lui ottenute denza perfettaindipen" „ di pensiero disinteressato. m Pareto è un che uomo ragiona tentando ragionare col massimo che sapendo pensare ragionare soltanto di In rigore possibile. sua qualitàfondamentale che se son quelliche fanno pensa la è n'intendono, della di che fornire che i sentimenti, di e questa ragione,per quelli grandezza.Moltissimi sua credono ; mentre pensare non fismi espressionie sogiustificazioni, credenze di varia a religioseo metafisiche ai interessi o istinti propri o di coloro a natura, maginano son quali parlano.Innumerevoli quelliche si imdi saper ragionare e che ai loro discorsi il nome di ragionamentie che danno ragionatori ritenuti da quelliche li ascoltano eppure son non v' è animale introvabile dell' uomo e più raro forma che sappia dare una effettivamente logica a' di andare suoi pensamenti, che sia capace avanti nei chetti trabocuna cascare pagina sola senza le confusioni sulla passo un qualche secolo per o in ma cosiffatto nelle anche metafisiche oggi diventa scienze in quando massima va diminuendo matematiche in queste le influenze abbiano mostrino cresce ad ogni linguaggioaprono della ragione. La difficoltà di uomo quanto tali, men- del strada trovare le fedi, le abitudini dominato alcuni s'entra in per gli ultimi nelle da fisiche, e teologiche secoli e anche strascichi scienze della — vita quelle che più direttamente si riferiscono agli uomini, perchè in queste le passionie i bisogniturbano con enorme frequenza e 165 ogni Ora di analisi tentativo il merito di uno di o di Vilfredo sintesi Pareto che questi uomini scientifica. consiste sdnno nell' ben sere es- nare ragio- l'Economia come e proprio nelle scienze la Sociologia dove il ben ragionare sembrava, fino a poco fa, quasi impossibile. Quando tempo s'incontra di questi uomini simo uno dispiacemoltische la parola sublime abbia preso ormai colorito leggermenteridicolo. un — — " „ n Il fondamentale carattere pensiero pare- : nonreligioso religioso Badiamo E verità saputa, e non già antireligioso. almeno da quei pochi avvezzi che gli riflettere, a di altre religioni. i fanatici sono antireligiosi Quando gli uomini volgariparlano o sentono soltanto le antiche religioni intendono parlaredi religioni provvistedi miti, di rivelazioni,di clero regolaree di culto riconosciuto. Ma gl'intelli genti tiano di del è " essere non „. " ,, da sanno vecchie — quali non che sono un pezzo son nate che e chiameremo, meno presso codeste gioni reli- altre moltiplicate se volete, laiche — ligioni re- le dogmatiche, intolleranti, 166 cetti egualmentelegittime e, in egualmente tanti vere di prima avviso dalle ci tiene sapere ricerche sue che che far a — e — sia non sia non e condanni offrire libere dalla sibilità pos- più volte su questo ch'egliesclude severamente insiste da' suoi studi mento qualunque elequalsiasidiscorso logico cioè di fatti vuol non definitive verità d'errore. il riassunto Questo s'illude,come non assolutamente d'imprecisionee Ma Egli „. lui, di forme in espresse '" lare, partico- seneo un osservati dire e rimental spe- ch'egli disprezzi di credenze, di teorie quell'insieme la pseudologichee di chiacchiere che formano nosce, quasi totalità delle suddette religioni.Egli ricoche perchè non-religioso, sieme quell'inappunto o di tutto sentimentali residui razionali e utilità : a chi nociva esser sempre che e si giudicare della delle chi l'ascolta,a intere gruppi,a loro avere possono giovare,ad esempio, li fa dire, società. li crede, Una può dica criterio " nocività „ o rentemente appa- funzioni chi li dice, a un'illusione quale derivati di e chi minati deter- verità può vantaggiosa: esser " a a si scelga per vantaggiosità „ teorie. Il Pareto, dunque, è non-religioso rispettoa le religionima è tutte non antireligiosorispetto il suo Perciò disinteresse gli nessuna a religione. si trova libertà di giudizioche non permette una di coloro i fatti e che studiano in quasi nessuno 168 i pensieriumani lati coerenti dottrina da ora di gli vedere fa ciascuna agliocchi di chi posizionesuperiore,ora sua e non da mistico da reazionario, ora i fede lo fa passare, comprende questa socialista che gì'incoerenti e che e libertà — ora anticlericale. da le uomo, Egli può bensì possedere,essendo ma sue opinioni partigiane, preferenzee le sue le scarta com'è temente diligenchiaroveggenteed onesto quando vuol fare opera di scienza pura cavati delle uniformità cioè ricerca (leggi)dei fatti ridall'osservazione e dall'esperienza espresse simboli ben definiti e collegati. con Egli si sforza che perciò di eliminare le insidie, egualmente nemidel linguaggio. alla scienza, del sentimento e cietà, Egli compie in Italia,nelle scienze della solavoro paralleloa un quello che avevano suoi e nelle scienze del pensiero i due iniziato — miei Il Pareto ricorderà settembre eglil'accordo — gliamici d'Economie e in Mario andammo di miracoloso quell'oreper a Calderoni. lontano trovarlo, io e del quei Célligny.Rammenta che regnò ne' nostri me indimenticabili ? fresco, allora, della lettura dei Systèmes So- cialistes ma quasi e quel giorno solitudine sua discorsi forse che 1904 due, nella Ero Vailati Giovanni amici da libro,per miei decisivo in me, bene conoscevano mi politiquepubblicato, più tempo di me stimavano 169 queglianni anche — il Cour pare, nel 1896 ed ammiravano li il di di quei vivo io solo il Pareto — — Oggi rimasto son e esule. grande nel di Calderoni ci sarebbe stata della amorosi incontrato massima ciuto dispia- debolezza mia di Vailati citarli. E lettori i tra tato visi- ultimo, dove di occasione m'è i nomi libro suo sarebbero vivi ancora quasi e perdonerà questa mai avere non entusiasti tre pure fossero se più degni e sua. opera III. Quest'operamassima Generale 1913, Essa volumi. lavoro che, cominciato soltanto ora meditazioni. esse stato nel massicci di anni di studi e di mente sociologiarealmai scritto, da in qualsiasipaese parla di sociologia, portante sociale più imE' l'operadi scienza terra. e ricca, nuova profonda che sia uscita dopo la (non intendo Italia Vico sia logia Socio- si quando in di libro che dieci secolo mezzo È il primo scientifico della di due in almeno rappresenta di stampare a compiuto esce il risultato e il Trattato è Scienza comparare differentissime, a Nuova voglio un'opera,in altra 170 di le due Giambattista opere, fra di chiamo capire col ridirezione, iniziatrice. farmi Con mente quest'operala sociologia passa definitivadallo stadio teologico-metafisico allo stadio scientifico : i primi resultati concreti, modificabili ma non distruttibili,d'ogni futura scienza della società, son qui dentro. E quest'opera è stata scritta in italiano. (E' notevole il fatto cbe le maggiori del opere francese in è e — libro Questo libro lungo e — a chi chili tre pesa — calcolarne sa assai propria intelligenza, non darne aver si un' idea solo. E' e rimandando la documentazione chiaramente : ma e il il tentativo maestre d'un succo di e costa sembra 30 il beneficio lire sulla bensì coloro scienza un rebbe vor- volume dieci a il Pareto 171 in che periodi.Ogni poche parole le linee soltanto che merlo riassu- malapena spiace pagine. Mi di- trecento in in accennare per a contentare volume madre volendo ma d'una succo pensi all' opera onestamente o posso riuscirebbe Si non più. — duecento non avere e sa sumerlo possibileriasrestringendo l'esposizioneai punti fondamentali basterebbero di lo grammi leggere. Chi può riassumere. pretendesse in poche porole mostrerebbe di letto l' indice — tutta pubblicate le maggiori, e sessanta a pagine Questo libro l'intende. chi tra chi per 1722 conta vale, per Ma scritte italiano^. affatto pesante è non in stampata e Questo furono questa, la maggiore ; composta Pareto deformarle ha o fonderle. con- impiegato al- tre meno " quarti dei due volumi per dei il significato termini derivazioni „ e le innumerevoli bensì che vero sulla e „ le azioni loro astuzie la teoria " sociale derivazioni „ ben tendere in- residui " del ed e e „ reciprochee mascherature. e compiuta conoscenza delle reazioni e far E' Pareto dei esatta delle data è fon- loro " sidui re- teplici mol- interdipendenze.In realtà la trattazione comincia timi e vera propria-della sociologia negliuldue : quelliintitolati La capitoli forma generale della Società sociale nella e l'Equilibrio s'intendono Storia. Ma senza aver questi due non letto bene gli undici che precedono eppure essere non gliultimi. La nuova sociologia possono — è o cominciata: appena altri dopo Si può a un dato continuarla collaborare libro ma simile all'operasua è bene sarà avvertire oltremodo fin da che ora tica la cri- difficile.Difatti si non tiana dovrà di lui. criticandolo anche il Pareto una dalla a può opporre questa sociologia parea sociologia inaspirata qualche principio fede (nelProgresso,nell' Umanità, nella dall' osservazione Popolo ecc.) e non Non si può opporre in leggi. condensata a questa un'altra condotta che, pur con sociologia puro metodo diversi da quelli logico,parta da postulati distinzioni tra azioni i)aretiani (ad esempio: le sue zioni.) logiche; tra residui e derivalogichee azioni non liazza nel 172 strade Le che cioè — probabilitàdi la con le critiche sole di criticare efficacemente permettono dall'autore veder stesso nosciute rico- due son — : Dimostrare 1) il Pareto che contraddizione in sono postulatidai qualiparte i l'esperienza (ad es. che non rigorosamente i sentimenti da umani questidiscorsi base è non d'una possibile distinguere implicitinei discorsi è medesimi giacché nell' in le possibili sue l'osservazione per la struzione co- osservazione buona fede sono scelte sentimentali, ecc.). 2) dimostrare, di delle interferenze che sicura più semplice dell'osservatore utilitarie ; sufficentemente scienza, forte col- troppo altri fatti ri egualmente sicudal Pareto, che la maggior (e delle credenze che le con quellirichiamati parte delle azioni umane alle definizioni producono) sfuggono alle classificazioni, alle leggiche eglisuppone d' aver lito stabie relativa con Il primo sicurezza. ordine di sopratutto al metodo il secondo critiche si deve col alla quale 1' opera materia prima di sulla quale l'edificio è costruito. benché lunghe e difficoltose, non non è neppure il Io vorrei che conosciuta sobbarcarsi in caso Italia di alla lettura fuori — 173 stata dotta; con- osservazioni Ambedue sono Qui impossibili. tentare. quest'opera e è riferire fosse largamente d' Italia. Ma che non può chi vorrà farsi alla di più di leggera a ogni passo un' idea — 1700 pagine nuova, ravvicinamento un un dove concetto impensato, un s'incontra plesso, com- fatto gnifica si- Bisognerebbeche un uomo coraggiososcrivesse un compendio limpido e ordinato di questo grande di libro, che gli servisse quasi d' introduzione e ad entrarvi. Ma sarebbe guida, e invogliasse pur bene che le teorie e le esemplificazioni portanti più imfossero largamente conosciute, aiiche da becillit coloro che leggono i giornali soltanto. Quante imdi meno si stamperebbero si direbbero e alcune chiare verità di quest'opera diventassero se familiari coloro che a cinguettano ogni giorno di affari politici ! da pochissimi Intanto l' opera e' è. Anche se sarà anche anche conosciuta, se benefici uno effetti ch'io più umane come tardi potrà immediatamente non produrre i se de' sarà compresa, rapidamente tellige prevedo sulle ine sterà quest'operaresviluppate, più mirabili capolavori del pensiero italiano. 174 I. Dove dal della E ? i teneri ed illustri dove mandato le tutte Siberia in velata mali, lacri- ghiandole mai son gono estrag- Nemesi le per — Hanno la cuori, filosofici caduta ogni sinaitico precordii i ad che giusti tabernacolo Storia nuove i sono infelicità ? il colonnello man Ro- off. Codesto facinoroso lo ci lui mandano hanno esiliato media Nicola era I del di Czar ed colonello II, che Tobolsk a importanza era, di imperatore mandava in come fa, mesi pochi le tutte un Russie — Siberia quelli che ora lui. suoi saputo regime successori, far passato verità in altro che poco seguire nella anche 177 originali, la geografia non tradizione dei ga- A meno che non abbiano voluto tradurre slighi. col più celebre degli esempi futuri la profonda massima che regola,sotto di giustizia, le apparenza domani degli uomini: a oggi a me te. speranze I piccoliCzar che la rivoluzione ha liberati dalla Siberia hanno obbedito, mandando Czar, all'istinto del a chi glie l'ha dato Codesto — ; pizzicotto che te mascherato gusto e — 4a ragioni riconosciute dicono, d'una paura, i ministri si magari dalla tica poli- contro-rivoluzione. della dinastia Romanoff di d'indesiderabili nostalgiasulle Ma sarà non Nicola tutti davvero con c'era chi chi Stato non che ch'era è non più nulla per imbecille. Ed un era infinita imbecille, E probabilitàun anphe prima, in Russia e fuori. diceva che negli affari veri di lo sapeva C'era soffrire di rabbia sola l'antitesi del destino j9f.Ora ripetono che qual- dell'Obi. questa Romano nessuno rive a che An- inventavano, volte, dei complotti artificialiper mandare branchetto di anche prova istinto sarà giustificato e : il rende lo ! sente a che ragazzo Siberia in sapeva contava e lui,l'autocrate ultimo — e simo mas- quasi nulla. Anzi non sapeva quasi nulla : Kerenski, nelle sue lezioni privatea Tsarskoje Selo, — ha dovuto lottone fargliun corso Era, dell'impero. decorato, che sempre colla di pare, barba sullo storia molto stesso 178 come un poranea contem- bambo- ranno, gli stivali da titeatro parlava per e bocca e gesticolava per e di burattinaie. spesso di più della mano di burattinai Tutti comandavano lui ; la mamma, la le amiche mamma, cidevano de- e moglie,le che ami- moglie,i gran- della duchi, le granduchesse,monaci diversi, avventurieri ipnotici monaci, e Rasputin,le protettricidei di anticamere qualche generalepiù bravo per le battaglie che per quelle dei confini,qualche pezzo come della grosso Tutta burocrazia codesta centrale. in ^ente sottana pantaloniin- e si divideva, si raccozzava trigava,si collegava, a quel disgraziatoche ora paga, almeno di occhi chi dinastie Bibbia vede troppo le poco, si spesso colpe di agli tutti. Nelle della la condanna avvera gl'innocentipassano e torno in- i per C'è, cattivi. questi regnanti, un paradosso crudele: concedere a primo comincia qualcosa soffre per quelli che l'idiota vollero non Luigi Sedici, al quale l'idiota Ma qui Nicola II. c'è neppure, non l'ironia,un'ombra morto il gentilManfredi a abdicato il Grande, non ha e o di dell' isola di hanno render una cento costare riac- tragica Nicola ghigliottina. il suo per Insegni- voluto non come regno l'assassino Riccardo la città di davvero nulla. per difendendo dopo nome di rossa cavallo è ha concedere chi III ; e non di zano quelle disfatte che rialvittorie come Napoleone il Tobolsk, l'atmosfera àant' Elena. 179 attorniata di Nicola di steppe, dramma ha assoluto dato le sue forzate dimissioni dal dentro pacifica, Ha il lasciato il dei sovrano filistei Luigi Filippo del grasso L'hanno arresti tolto le insegne e Per il a trovare vic Corte, e nostri lo il come la suo gli hanno il tempo trovava il chiamava suo montura sua il belva parco Nicola agli messo il figliolo, il vino il cosacco, fatto ha Kerenski e della lasciato dietro i cancelli del giovane l'hanno casa, le mostrine qualche mese domata borghese,come re banchieri, dei gli hanno d'imperatore,ma di sulle rotaie. ufficiale insubordinato, un maresciallo zione conversa- 1848. riportatoa come il come e una fermo treno un posto suo dopo trono Porto. di catturata e e ogni tanto di andarlo Alexandro- gli spiegava la storia di Russia dal giorni.Eran diventati, pare, quasi 1894 un ai paio d' amici. bere gli lasciavan lii romanzi inglesie le partitea scacchi e i giriin bicicletta, avrà ripensatoal suo regno, avrà di ordini capito per la prima volta il significato E che forse lo Czar, nell'ore fatto firmare gli avevan che C'è il gli avevan caso che fatto abbia che e la stialit portata delle be- fare. saputo come cose nuove stessi che 1' Europa gli attribuiva gli avvenimenti giacché prima stampavano, apposta per lui, delle di testo, cambiamenti copie in carta bella e con che torno atmasnada La di alcuni gli stava giornali. fosse posla realtà più che gli nascondeva 180 sibila; eglipassava, e le file dei tra cipigliosa, veder senza nulla, faccia quella sua con senza soldati o dei nulla, saper smarrita cortigiani, senza vinar indo- peggiormodo di sapere su e questa metà, arrangiata dalla banda imperiale, egliha dovuto, dinanzi al mondo, del potente tutto. Quest' onniprendere la responsabilità era tente peggio d'un impotente.Era un impoi figlioli suoi. che doveva non legittimare nulla. Sapeva a metà il ch'è — — II. Ma la chiama è, molto E Nicola da è l'imbecillità anche il peccato spesso, ha una dovuto prigionierodi fuor dei Ma rotazione un unico e da — varie delle c'è chi — la cattiveria imbecillità. questi peccati e ostaggiorivoluzionario per pericolosocacciato momento, vicende umane, alla nel zione relegadeserto per è quella ciata comin- vendetta. Un mese Pietrogradola sua e dei bolscceviki fa, dopo la riscossa armata all'esterno son perchè i pacifisti sempre grandi a mezzo di condannato vero colpi di mano. quasi nello stesso sinistra come mistura Stato delitto un — pagare divenuto, oggi, un lontana, è 181 di amatori in Russia unico in si solo un che accorsero che e civile all'interno guerra in essere, che e uomo quel voleva ci potere questo quasi tutti, — bene era potere un concentrarlo dittatore questo non altri fuor momento teva podi Ke- renski. L'Intesa, già inquieta da al ravvedimento dinanzi e un colla esultò pezzo, speranza precorse di dittatura immaginò, felice,una ferro, quasi militare, con pienissimipoteri, colla calci di fucili o a frustate facoltà di sciogliere a le decisioni di e i diversi cosacco frazionato potere inesistente un della dell'impreveduto,^ disfatta probabile. Si avevano profitto possibilee della tutto a reazione chiedeva si voleva che comitati consiglie s' invocava mente aperta- , , replica,un facente funzione Czar più giovane, più obbedito, Czar: con uno Czar per grazia di popolo Uno maggior prestigio. che ormai dello Czar invece per grazia d' Iddio serviva non più a nulla. Lo deposizionedi Nicola, czarismo doveva servire a creare uno insomma, più ai giusti e fresco e popolare,più adatto bisogni copia,una una presenti,nel posto che non con amabile far la pace. disfatta — la uè sapeva delle del vecchio imporsi né intelligenza La guerra ambizioni rivoluzione del col con vincer 182 la Giappone era né terrore asiatiche 1904 diventato czarismo guerra era stata della stata cedere né una dinastia una mez- dello se ne più che non parlasseprima e se gl'impulsinon ragionatidelle maggioranze potessero anche in regime anarchico, libero ed avere, immediato sfogo è certo che il pericoloscongiurato colle giornate di marZQ sarebbe tornato più forte in quelle di luglio. russi e d'altri luoghi non I pacifisti bero dovrebdimenticare che Nicola II,dopo quattro anni soli di regno, ebbe, primo fra tutti i portatoridi il coraggio di invitare duzione ricorona, gli Stati a una che la pace degli armamenti preparasse czar universale. La circolare Muravief conte mandò, del in 24 agosto 1898 che dello Czar, nome a il tutti di Russia, cominciava con gli ambasciatori queste Il mantenimento della pace generaleed parole: eccessivi una possibileriduzione degliarmamenti " che pesano situazione su tutte attuale, come tendere Da le nazioni, si presenta, l'ideale gli sforzi di il verso ogni vrebber quale do- governo quella circolare,a dispetto delle fuori tedesche, venne tribunale d'arbitrato la conferenza — cose che dell' hanno nella „. ostilità Aja fatto e il dere ri- che se fossero ma parecchiagente di spirito, state prese più sul serio dai popoli e dai governi avessero e corrispostoa grandi correnti di volontà forse risparmiatoall'Europa preveggente avrebbero mesi d'orrore. questi trentasette fu quella un'idea Forse non propria dello Czar, forse le condizioni specialidella Russia in 184 di internazionale esigevanoquellaìnscenatura idealismo per altri calcoli d'imperialisme. sarebbe la Nicola II non a dispiaciuta quel tempo Ma forse della Czar gloriadi avrebbe territoriale, di bisogniurgentidi respiro cristiana, senza nazione volontieri accettata del amorosa placatrice la forse la Russia, ultima e pace la parte mondo. imperialistatrascinò la dette alle stragidi Manciuria Russia ragione che voleva il predominio nell'orient all'altra camarilla : prossimo invece che in quello estremo ultima sfatte non ragione della guerra presente. E le dile rivolte in Europa e in Asia generarono dalla sconfìtta della prima rivoluzione la è nata si lega e vittoria di questa. Tutto s'incatena in Invece camarilla — assurdità della storia. questa tremenda neanche Nicola, di questa catena, non era anello ma — semplice fiocco,un un famoso fiocco un tanto che copriva coi suoi sboffi il ferro di sotto. Lui fondamentali partito,gl'istinti del suo popolo son rimasti glistessi quelliche timidamente o segretamente egliaveva tato rappresene pomposo — nel 1898 lo Nessuno colonnello rimpiange, oggi Romanoff Eppure sfasciamento 1917. e la storia di travature qualcosaservivano fuor mandato di moda di a ha del • un ma che insegnato che cesarismo 185 povero domicilio questi mesi marce — ch'è coatto. questo — sempre il militare a lacro simuaveva 12 una funzione, sua servi, ufficiali e Lo nemiche. ai servizio quale Russia soldati, razze pagare sempre col caro e un meno propria apsangue miglior un droni pa- diverse miglior sia avvenuto non meglio troppo pagar del coll'affogamento finché Ma alla dimostrava si faceva e e insieme faceva czarismo lo della teneva siero. pen- assestamento che i abbia e ne sopperisca a quella funzione le vergogne c'è il le crudeltà e vantaggi senza che qualcuno volga il pensiero verso la sciagurato caso rinchiuso Ma a Tobolsk. il colonnello che Romanoft, comandava vanta fa, sia pur di nome soltanto,a centono milioni di sudditi, si contenta d'un cosacco ora poco d'una e scacchiera. che lo compiangeva con Tempo fa, a uno parole coperte per la sua prigionia, rispose: Ma dacché nato stato son sono quand'é che non prigionie " ? „. E' gli sia il discorso uscito più profondo di bocca. 186 e più giusto che ALO EDDIN - I. Tra le in intese storia novelle d'Oriente Europa appena Marco da nel della fatta haschisch da derivare maginazione d'imtagna Mon- antiquario quanto ha il delle del come dove la posto metafore all'erudizione ogni parola o comode 189 misterioso di tanto assassino bevitore fluttuante sul Milione, motivo un Haschischin suo Occidente ricompare essa da in trentuno altri etimologici ed E e originale, vocabolari volta prima capitolo Boiardo brigantaggio vien la per Polo ripresa nei ma colpo un Veglio " meno . Raccontata da da e novella è non del quella è popolari deformata appena — „ forse e — più nel e di nao cafar- sibili. appren- Veglio aggiunto a quello s'è poco del primi : il Ma Nulla è è tutto vero, della Sylvestrede e dal attirato Nietzsche simbolico senso scrissero, ai ne passato, Hammer secolo Sacys.(1)Soltanto famoso che motto suo ha permesso, rato* sfio- prestigiosaleggenda. può suggerire,oltre quel laconico di libertà, altri significati. essa gramma pro- II. La e storia forse senza in cima una a del imitazione che non è nota. un uomo difficile Paradiso d'essere concreto giardino,chiuso gli alberi più odoriferi (1) V. I, Murrars. XXIII. E Veglio si l'ediz. di M. Polo curata e una mile facsi- un — coranico eguagliava l'originale sterminato uno scalarsi a mussulmano ribelle un fabbricato, geniale,aveva montagna il merito aveva Alo-Eddin, forse ma presente. In scevano muraglioni,cre- da dell'Arabia, i fiori H. da Yule (London, 1903). In quest'ediz.il capit. sul Veglio è anche (Paris, Didot, 18^5). quella di Panthier trova anche nel Novellino Joinville. 190 e nelle memorie il Il di deravano quale e che stati erano diceva loro ubbidirlo nel tornare meraviglioso eremo Il cacciati. che in assoluta di uccidere Veglio ricompariva volevano se silenziosa imprese ubbidienza. assaltare di portare lui E aggredire , a dovevano rientrare , e dal , il bottino di mandava cocheggiare sac- codeste masnadiere. portava imparadisodel Veglio non morire : bastava far morire glialtri e prenderli. I giovanilavoravano di lena e quelli che non eran negli presi dalla giustiziao ammazzati azzuffamenti riammessi, per qualchetempo, nel eran giardinoportentoso che serviva così da speranza da premio. e Per entrare nel III. L' idea poeticaed Alo - di Alo - Eddin Chiavone strilli e straordinariamente encomiabile. Eddin non è, europeiche conosciamo, e è e Howard Francatrippa e come e i come volgari briganti Mandrin Pugacef Guazzino e un e Rasine 192 e Ma- volgarecapobanda E di malandrini. e tagliaborse superioreai brigantiideali immaginati di Cartouche era nelle pur let- terature al moralista Boccaccio, al romantico Era ed — rimasto è di Alo volle per bocca la morte, vantes, Cer- Schiller. il — del rico briganteli- d' illusione, un d' Iddio rivale là della stribu di- ma Iddio : in mette, pro- un profeti, paradisodopo ed egli lo proterra mette — durante concede i santi, come essere, dei suoi al di lo e unico creatore più pratico,un senso di Mòor del Tacco gioia. Eddin - di Ghinart Rocco Carlo metafisico, un e Ghino al burlone europee: la vita, questa su terra. di Adamo : il Egli è il vendicatore paradiso bedienza perduto è ritrovato. L'eden negato per una" disobvien restituito agliobbedienti. Quello che ì sognanti intravidero in che forse non esiste e parte dell'universo nessuna attuale e illusoria concreto sopra un vien dal reso, punto della terra Veglio, ; oasi d' immediate cità. apprezzabilifeliI poeti del mito hanno fantasticato : il Veglio realizza. Il vecchio Dio dispettoso dà il suo dino giardi delizie in premio all' innocenza,virtù passiva e il in suo il — nuovo Dio della montagna virtù premio all'arditezza, nobile virile. Che differenza da Maometto La durata è soave involontaria concede e ma c'è poi tra il paradisopromesso da ? Alo Eddin e quello costruito il primo, dicono, sarà eterno ; questo - : passeggero. Ma chi vi dice 193 che in questa mede- sima eflfimerità ? Il un paradisomussulmano, l' idea comporta non i sia nascosto non noia, alla fine. L'uomo tutto di eternità canti,i banchetti : le donne e mento insegna- raro fisico e anche i profumi, suale, sen- a vengono può sopportare a lungo la felicità. Il piacere, colla ripetizione, neanche non perde il sapore: la è quasi più temibile della monotonia beatitudine di quella dei tormenti. Alo misura Eddin e scompartiscela fornitura delle sue gioie: gì'intervalli tra un soggiorno a altro, occupati nella caccia degli uomini un e - dell'oro,servono il desiderio. un fine conoscitore Anche allo : Il chi fosse Veglioera, dell'anima di cui mezzo di morte simulacro pensato il il gusto rinfrescare a ai oltre che si serviva nel sorgere far ri- a poeta, umana. era designati entrato e suo dare per un ingegnosoe ben castello di giorno, di avrebbe veglia e di coscienza, non r impressione straordinaria di quelli che avuto ad si destavano da un tratto un lungo sopore a meraviglie.Ed era giusto che quelle luminose le col loro valore gli Assassini pagassero fica di quella mirie spese di quella divina ospitalità improvvisata. di spartire Invece tra i propriseguaci come hanno fatto i briganti soldi e cenci sporchi europei di sangue. Alo Eddin, spiritosuperioredi raffinata tramutava aristocrazia, segretamente quellericchezze in tanti prodigidi lusso di piacere,ricompensa e stato — — — — - 194 materiale sempre più elegantedi ma l'altre per tutte schiavi. i suoi IV. Sì dare è : parolad'ordine come è tutto vero dello tempo, immaginazione non poteva questo possente e sconfiggere e dei tealtà che mettevano ortodossi come la fondava la forza sul sogno un'illusione nessun delle e re della fica bene- sapeva scienza religioni. soltanto promesse cedeva conegli,più generoso, fedeli e gli eran caparre effettive condizione e sensibili. Gli all'entrata soggezione alle regole piaceri finché stesso dell'anarchia e ridere all'uomo che Nulla egoistae personalei tutta poteva felicità inverificabili: agliuomini porzionidi felicità ai di solitario davano altri : delle regole e legittimità creatore catturare sentenza potere suo codici, delle filosofie Gli di quale il alla leggi.Questo d'una il e credere in vista radicale ben poteva riassunto, nello — scetticismo suir Eddin - l'infame permesso Un'uomo conseguente. delle Alo come uomo un la vita 195 durava; e il altri nei paradisi la rinunzia Veglio non chiedeva, cambio che rischio mano, di anzi in il dogmi suo e del e suo paradiso a portata obbedienza, di cerimonie. E ma nessuna Alcorano, compendiato vitù schia- nessuna rinunzia in quattro proclamava agliuomini impastoiati1' dei pensierie degli atti. 196 di atea : role, pabertà li- TELL GUGLIELMO e solo andò infecondo e in nel della mano che bella più l'avrà, spero, mandriano; vezzoso deferto suo dalla universale La mela e quel addentata di Teli la Svizzera penna, per del onore maccata am- procurò la leggedella vitazion grain seguito, un mento perfezionaceleste. meccanica ci procacciò,ahimè, ci abbia tempo in tologia mi- ci e, della che della creatura l'ultima, infine, benché caduta, mirabile giardino; l'altra dato ritengo nel in zera la Svizdi prosieguo segreto ferreo della rispettarmi. n. Nella Storia dovrebbe un dei Cretini nelle librerie mancare riservato cospicuo seggio è balestriere molto che si forse inabili che altro nella dei raffigurodi già,bovino sorta sul cubo di ossuto pensieri,mi Ma non degliintelligenti — codesto a ma trucco un fantasia. negativa rivelatrice verde la sola che è non che — Guglielmo Teli. si chiama perdonerà per anche Celebri come valida di tarpano Al quale ragione cronisti, il mito è la popolicodesto Teli che mi pacchiano,col cappellino della testona chiusa a ogni dà V idea 200 d'un eroe da fiera e di del campione tiro quel con segno delle le oche vincere infallibile per a allo di stato cappelloin arco cuccagne, arriva spiritogrosso e tardo che non profondità ironica del balivo che si al cappello.Quando un d'un saluto ridotto suo capire la a cima — contentava è monarca a palo un può pretenderee aspettar di meglio la libertà che dei popoli? E non un era grandissimoonore Perede imperiale dei Cesari si degnasse governare che quelle tribù a del mezzo finito coU'obbedire stessi, hanno sé donati abban- tangherimontagnoli che, di al referendum, per plebiscito tenza dell'incompe- ? Del resto anche nel del dramma suo massimo bella una figura,questo Teli, glorificatore gran tano la fa. Quando i suoi amici non più arditi 1' invia complottar con loro per la liberazione del vuol con ne vaghe paese non sapere e li passa nella promesse; trapassare il erano quasi del cuore tutti la vita del famosa scena amici balivo suoi tiro e — invece lì intorno si rassegna — di ad rischiare ar- del della figliolosopra la carta sua bravura; non cogli altri, all' assemblea va, del Rùtli, vero notturna principioe fondamento della libertà elvetica,e tutte le sue sistono prodezzeconnell'ammazzare agguato, e a scacciare nemico tutta il balivo da casa della l'enfiatezza democratica 201 sua a sua tradimento, in l'assassino terra. Ci l'impera del- voleva midell'ex-chirurgo 13 litare,inventore di Posa rusticale del brigante moralista, di altre e strullo di Teli pose, per chese mar- quel mettere d' centro come del gedia. tra- una . Ili, la fiacca Né la poesia vedo dinanzi della sua e vo' — gli spaccasse gli tien vece tutto alla libera d'accanto offesa — che me mallo che un altro portatore d'arco derno meravigliosamentepiù modire il divino Odisseo il quale in due la grossa zucca legnosa che — di capo. questo Elvezia di per voler senza la mandò armati Borboni sarà quel insieme perchè dai volte le hanno goffe litografie degne appena so goffagginepagherei non quanto per antico servitori di mi né nelle vederglisorger E Tutte Schiller, Rossini piegare all' ammirazione potuto concepito animalone. più Federico di Gioacchino vigorosamusica mai di quale mancare si chiama di rispetto libera punto ap- i suoi come figlioli presso i re più illiberali d'Europa, Parigia quellidi Napoli.Ma non sempre ricordare nessuno la Svizzera, una storica appartatasi,colla 202 mela rità ve- di Teli, dalla quasi nulla fu grande artista, né la più gloriosachiesa fondata da un scienziati L'unico uomo condannava suo gente dopo e Gian tisti ar- si è saputa ha dato questo il quale non che Giacomo che paese sue Teli freccie sulla morto stravaganze fungagliadei ler, Kel- Haller, i suoi che universale specie di Guglielmo Ma svizzera Toeppffero si — mota crebbe tiranni e l' effimera lui mele di la paradossiste fragiledelle giacobinie 203 fu anche invece e si gognò ver- di lui vergognava i suoi libri. Rousseau infilzare colle tore, grande scritgrande filosofo. mediocrità. valligiana si chiama del Lavater tutta una sopra o francese. i suoi alzare nulla riformata scrittori si chiamano : un un I suoi Boecklin paese civiltà. Né questa a dato ha non un né Perfino civiltà europea e una volle tirannia. sue gliate sba- sanguigna terroristi. DON CHISCIOTTE Michele marionetta fa di un — Don letture, un Don Chisciotte armato puro, e innanzi pazzo che i dopo di vittima sua demenza sua tatrice, imihanno nati cristianesimo un deriso, in odio alla e cattive per magnificato dalla Chisciotte — di terrovecchio dalla più e adorare, mistica potuto bardata Chisciotte Don discorsiva un metterci per lunga lunga ossessione saggezza tutto vita universale gola pagani battezzati per i quali la reè verità,la pigrizia bontà, saggezza, il comodo il pane e companatico unica riconoscibile essenza dei giorni.Ogni eterodosso della leggevolgares'è rivisto cavaliere e ha sentito sulle proprie spalle In quellasaviezza i pali che lo fiaccarono a terra. di bene, videro serena d'antico, in quell'amore vano ed dei eterna riflesso di un morire tutti perchè miglioridi Don Socrate Chisciotte e due e tutti per Cristo che — vettero do- d'uomini volere gli uomini. stato era di martire un a metà : strazi ceffate tratolto la vita. Ma dimenti gli avevan ai suoi toccati come e disprezzigli eran Sansone modelli. Finalmente gli aveva l'ignobile non spento agguato con rinsavire per nel morir Ora suo tutto che „ in ci l'anima e lui all'imbecillità letto,più questo fu l'arte, rivale di secco uno dei della del mondo pena ape prima. tanti ifatura, questi trecent' anni. Anche tradiva. E fu colpa nostra 208 campato era " soavi inganni ci Don se non recchiò appasciotte Chil'ab- e questo segreto, nella d'armi Bruti dotta è non e simulata pazzia è sé a di fianco. la Tutta il fondo per turale na- realtà era e è natura difficoltà e il motore, dare un senza sempre il freno e sente pre- a girar tragicoe disperato. preparato lui perchè aver crea mento. divertisolo sa nell'anima posto angosce. fin dal pazzo fa sul serio. non e 1911 m'ero aggiungevo di vita è normalissima Editoriale casi Si dalle abitudini uscire è non avventura Chisciotte non vera questo a sereno Egli può esser del gioco né può (1) In sulla Per sua Don Studio è pazzo fabbricata. e per stesso, pronto veridiche mente nalmen fi- gare Appartiene alla specie voldegliAmieti. Si finge pazzo. La Inventa Argamasilla. lui perchè sa d' esser paure veglie apparso Non pazzo. di morte segreto un tante gioventù,è che e (1). stile di stravaganza uno Genio fedele per suo come involontario. dei di me Chisciotte e sua a dal o l'Assoluto, ha chisciottesca chiaro Don Dio in punto almeno toccano da creati gli esseri tutti Chisciotte, Don prima. Anche visto biamo Lombardo pag. che «? la (L'altra 134) ma non di quell' apparente 209 che accorto » pazzia. sua Don sciotte Chi- struttura Metà. Milano, avevo insistito II. Per veder Che dei semenza va creduto tanti da tutti colto immaginare libro lo Chisciotte salvato. diretti di ma O la tutta tutti i di o letteratura L'accusa di ai muovere libri Straordinaria cominciò Galateo con e che massima le riempì — è in bocca accusa Chisciotte 210 Don di o nessuno giudizi con — le e è condannata. dà si la l'aria glianza. inverosimidi colui pastorali inverosimiglianze il Don Lo romanzi Cervantes cavallereschi pure nep- nel tutto contemporanea parti più popolari; pastorale, teatro somma, in- e, genere. soli ironie con Cid di letterari, generi il poteva questo dei satira parodie con dei ricorrere non Prima non uno manoscritti di la da ma spirito equilibrato line la c'è era dovette Cervantes un di lui dopo dei smentisce. non cavalleria cui a detto stato Codesto Lo fu che è distruggere è quanti quello a Benengeli. stesso cavalleria letterari gemino Hamete davvero momento. un trucchi monco, di mistero volume. volesse libri ripetuto e del Cervantes doloroso così un disfarsi necessario lui bene medesimo che della d'in- verosimili la tra prima parte del Don la seconda e cavalleresco, dramma un compose tragichee boscherecce, avventure Chisciotte finì la vita che e che rifatto,nei Trabajos de Persiles y Sidopo aver glianze gismunda, le intricate e navigatriciinverosimifantastici della bassa dei romanzi grecità. Cervantes, le vite tutte le azioni d'arte opera come — fantasia, sapeva, tura na- inverosimili sono che le opere e è, per spuntano ghittosa pelo d'acqua della rotonda palude nevantes, Cerdi vivere. dove s'immagina ognuno nello d' e e del fuor più ogni inverosimile sua, su che tutti sanno, come di gusto uomo libro un Don stesso Chisciotte, salva di cavalleria e butta non e difende sul fuoco, che quellinon artista, giustiziadi competente dalla bellezza giustificati immaginazione (1). con l' del- dell' espressionee di realtà come egli, mettendo la Spagna del milleseicento, pretendere paragone le saghe pafalsità inverosimili di giudicarecome ladine Non poteva d' Armorica e e il dodicesimo questa discordanza (1^«Tales en archivos perpetuos F. fra le de », 1911-1913. 8 arder I, VII 211 quanto que a noi del guardarse merecian (I,175) (Le Madrid, voli.). cimo fra il de- meravigliecavalleresche all'edizione Rodriguez Marin. nate Per secolo. debieron parentesi rimandano da dell' Ardenna Don ediciones indicazioni Quijote de la fra curata Lectura, e sembri quotidianità le nella efifettivamente decimosesto. di Chisciotte Don dottori resto chisciottani nel il cavalcatore col biscaino. totale alle fantasie sue i sogni esiste neppure non il loro gusto il baccelliere e modo eh' diceva ed buffone sé e e si nella i barcel- e adattare in capricciodell'hidalgo credersi quel che veramente fosse loro per altro che fanno non le e cose egli potesse savano d'essere. Pen- loro eran i servi buffonate. sue conta questo al tempo paese e storia del Anche poco. sia facile volesse davvero in nome d' un riferendosi d'inverosimile c'è troppo manchego perchè Cervantes romanzesco fra contrasto ordinaria al che di Ronzinante possibileneppur stato o parte i duchi Ma secolo prima parte, col venterò Chisciotte trova complici che Don prestano delle del fin dalla il curato, seconda alla sarebbe la vita e fine grottesche impossibili oggi,nelle prima uscita gendarmi fermato questo romanzo: lonesi sarebbero mulini coi l'incontro Del lui a fosse non le scampagnate tutte avrebbero né alla Mancia ordinate, e terre nostre e Quasi forte che più suo al nella persuadersi sterminare realismo l'assurdo eh' è, in Chi pensa queparziale. sto della è arrivato non all'intelligenza neppure di fargli v'è speranza lettera e non ammetter pure nepd'altri sensi. la probabilità che vanno coloro Egualmente imbecilli son fin dei conti, saltuario e 212 cercando vedono o — della concetto vita maniera in del e certa un — nella novella mondo cer- Tipo di questi errori profondiper brama vanesia vecchia profonditàè l'ormai leggenda vantìna. di il Don che Chisciotte del e medioevale tema Il il corpo. l'ideale riducono sarebbe sempre contraddetto dal l'immondo e carne : Don Chisciotte rito, spi- servitore Tutte le Chisciotte si asceta, santo compagni saggi,filistei,mondani. filosofia nel Supporre una modo più sicuro queste Don lo reale. del gurata fi- e fra l'anima contrasto scarnificato i suoi ; rifatta padrone questa a pazzo il del spiegazionimistiche altre e la ch'è obeso un'edizione sia falsarlo. per del creature Chisciotte Don libro Ognuno può adattarle e di è dersi prena bolo sim- delle anche quel che meglio gli piace è il libro parole.Ma in questo caso più astratte che presta i suoi nomi al vagheggiatorespeculativo — dobbiamo Noi sìa per sé Don una lanterna che garba, per lettera Chisciotte dove cristiano e si far lume di non può Don il Don altruìsta che quel che prenderlo come la candela mettere Chisciotte Chisciotte sarebbe incarnazione vedere aglismarriti. ci riuscirebbe non come suprema sforzarci vuota i mistici. al libro, illuminandolo. serve accettando Anche della che costui è non e vederlo non necessario dell'idealismo: tanti 213 è banale come gliono voe puro per non sintere di- costituirlo è dipingono. Vuol quel dì- sfare i torti tradizione i deboli difendere e nelle consegnata gesta dei tale è la È cavalieri. galleriadi modelli: se Amadigi fosse stato diverso, spietatoe infedele, anch'eglisarebbe diverso (1).È vanitoso e superbo, alla gloriaterrestre di continuo (2), aspira pensa ad acquistimateriali, è capace d' invenzioni (3). imitatore, un Sancio Né buon dinanzi perchè ha può senso messo esser della e una Don di credere) negli antichi Don Chicciotte,ed è nella trova un ideale beni sicuri Don ha : vero un (1) Migliaia d'esempi : quejo del dolor, dantes quejarse ella ea de porque herìda lizzarlo, quando arriva a readimostra più innamorato Sancio ogni più curioso uno es no e » dado a alguna, aunque leido convenia en sus y antitesi : « si no los caballeros se les del me an- salgan las I, Vili « que l'unico In fondo (I,195-96). (2) I, I (I, 59); I, V (I, 138); II, V XXXIX (VII,47), ecc. (3) A proposito della grotta di Montesino dijo que él la habia inventado ; (Cervantes) tripas por padrone suo distante dai suoi della ricchezza. e crede e sogno libro del (o finge difficile. Sancio del immensamente giustiziache pazzo più del credente Sancio ma crescente neir ìsola, si della fede più crede cavalieri venerazione terrestre è Chisciotte di in Sancio materia. Chisciotte. rappresentante a cuadraba historias ». bien con II, XXIV 214 las (V, 57); II, dice por aventuras (VI, 116-17). Hamete parecerle que habia Tolta libro questa la storia rimane viaggio. Questo Chisciotte e borra che dei schema guarnisce due del più popolari I libri Perchè del grande giudiziofinale d'uomini v'è non il Don più profondi di Persiane, Faust, Anime libro ogni un viaggi. eppoi Gulliver, L'Odissea, l'Eneide, la Commedia Morte. ch'è — racconti sono Robinson, Sindbad, Lettere gonfiail viaggio lega ai libri d'umanità. insieme erranti e e per forma è un timido ticipo an- giudicareogni qualità che s'adatti meglio del L'uomo viaggio.Viaggio : diversità,possibilità. fu raffigurato mille stesso volte come pellegrino — meta pellegrinoche un ha per sacco la colpa e per la morte. IV. In mobile quadro di giudizio totale e caprai e religiosi,mulattieri degliuomini duchi, zappaterra e gentiluomini,locandieri e amorosi, c'è un col vecchio brigantie baccellieri questo — — suo segreto: azione. scorgere. Non Qua un caso una psicologia, furbo, il vecchio, da tanto e di là si tradisce. I tratti 216 truffa non in farsi dominanti del gioco saltan suo del trame falsario velo dalle fuori lampi,in piena a vengono, parole;le sue luce. Chisciotte Don ha che la offre che senza di la di lettere punto strada e ciale, provin- mascherata pisce d'esperienzaca- e di in bianco finzione la non esistenza. sua di liberazione,che innocua pazzia. Un po' sul serio tale che chi intacca non vuol vivere aspettid'una limiti d'una Se po' per la fede senza dedicarsi celata il puro fosse chi senza non avrebbe d' nome (altro Umile uscire rimediare patisce, 217 cristiano dai cero sinsogno bi- cavalleresca. Potrebbe al Povero lancione. e potrebbe, anche a uscire evangelicasenza imitazione. indispensabile e lui, come prende gli anzi e milizia Dio s' improvvisa cattolica, necessaria urti, quella camufifatura a chiasso letteraria e immaginano gliingenui di senza un nobile Chisciotte Don che e Pazzia matto. a donne sue una trampolino un potrà cambiare Non vede, come di colorita di rischi. Uomo senza appresa traccia le vita sfoghinella caccia e darsi un po' di bel nei grandi romanzi scarsi trovato cavalleria La tempo. la l'uggisce vita compressa sua lettura, gli pesa. Vuol nella gli dignitosofra la Tutta curato. dell' usuale. stanco fin di carriera gli scettici a casalingadi povero Come il 1' uomo è come i Iddio) sacrificati cedersi d'Argamasilla,conl'ingiustizie, riem- 14 vece semplicidi passione risuscitante. Ini cavalieri erranti potrebbe imitare d'imitare pire i Cuori modello un presero grandi Gesù palme ed Cola piedi,è romani fin più un e si : propose nelle piaghe Don vero sciotte. Chi- l'anima d'esser sogna lui riusciti son si riscalda che Rienzo, fatti dei leggere i d'una ai di imitarlo di prima che Francesco, volle e fatto nell'imitazione e infelici. San e d'imitare alle l'hanno salvatori. Altri i santi a console altro Don Chisciotte: è un repubblica, Molti ma grandi, più sventurato più autentico. esaltati dinanzi come agliesempi questi,si sono dei nuova hanno passatie splendentianche Ma Un : un tono anima Ma di e forza per sempre, sconfitti. è modesto più dilettante. e qualcosadi sincero guerriero, d'avventuriero, di ciarlatano velleità benefattore. dare se Chisciotte Don artista, un dentro dato tutto : con fior a ai discorsi di e una pazzia è, vista immaginato per correre da pelle, tanto per alla giustificazione sortita. La ben in di sua il mondo pretesto un mettersi e impicci variati e rimediabili. C'è anche un po' masochismo spiritualee corporale:la voglia confusa di conseguenze ritrovarsi a gravi.La aristocratico a vicino, : repentaglio non disastri sua lo e stessa ripara dal può 218 toccarne ma maschera mettersi combattere con senza ^i paladino troppo villani fin dal sa eppure Se conviene. darsi vuol Chisciotte Don alla bella esporsialla quelliche quasi perchè gli potrebbe non pazzo vagabondare all'aria libera, Avrebbe delle dell' imprevisto. vita, corrente immediate, sanzioni far apparirpazzo fosse creduto non da avrà villani. forza, con per sempre, che primo troverebbe non incontra né né, scuse scuse come presso spesso gli complicitàper i suoi divertimenti. sciotte ChiTutto spiega perché la pazzia di Don mai ci appare né grave né tragica.Se non fosse vera seria pazzia vi sarebbe e ogni volta, a dura ogni batosta, a ogni batter di capo nella cosa accade utile , reale, una reazione, ogni volta che nell'ordinario ride che s'è lui dolore, i fatti o senza del strappo. uno gli uomini lo Chisciotte sbagliatoDon Si ricrede calmo. un subito, si rassegna, si suadono per- rimane ricolloca troppo rincrescimento. finto erjrore vece In- A volte negli altri casi ha pronta la scappatoiasemplicista tori degli incantache lo perseguitano, frottola buona per Sancio che dapprima ci crede eppoi finisce col servirsene, il padrone, quando l'obbliga rivolgendolacontro vedere nelle contadine sul ciuco a tante pesse princisulle chineé (1). (1) tre» « stesso Yo no labradoras veo, sobre Sancho tres — dijo don borricos 219 — ». Quijote — II, x (V. 188). Ogni ritorno strazio. Un pazzo affanni ed la lunga sa si non rotte vedersi a Don così Chisciotte, si duole e soltanto dei lividi,inconvenienti e della pigliaa gabbo conoscenti e Accetta rattrista, non patisce. la con spicciola moneta Ma avrebbe e le sconfitte naturalezza costole le mille morti contraddetto. senza smentite tante a è vero convinto eroe angoscie dinanzi ostinatamente al Chisciotte serio, un Soffrirebbe materia. che di Don con delle inevitabili, le quale paga nosciuti, sco- l'insoli del- spese passatempo. Chisciotte Don Sancio e sé su è di ridere. Scherza capace Ha stesso. l'animo su cato. libero, distac- paroladella macchinazione mitabile fino al dolore iniriesce a fingere piacevolee non Fa ridere perchè lui stesso non sa gere. pianConosce Non è l'ultima una questa verità finora che tutto rileggersi Nel Don Chi calunnia. segreta il libro v'è Chisciotte traviati dalle 220 vuol non con un le deve animo centro bestialità di prove far altro diffidente. che i correnti mentatori comnon hanno visto centro è la la desolate a nella fino al nunzia an- torno, ri- suo si Il furbo gloriadi Dulcinea. al semplice: incastra una pazzia confessa più vasta pazzia simulata. onore a scopre alle mezzo Chisciotte il pazzo farà che Sancio in Don montagna Questo Sierra Morena. della Arrivati scena. della sassaie di tutto. la chiave pazzìa procurata ricordano Tutti dà che e e Comincia imitazione — col dichiarare ma imitazione il metodo suo calcolata, la — cioè non '' : quiero imitar a pericolosa Amadis, haciende aqui del desesperado, del sanel vaimitar dio y del furioso, por juntamente liente Don Roldàn... Orlando Però, con giudizio: era Y, puesto que yo no pienso troppo furioso. faticosa troppo e „. " imitar Roldàn... a locuras parte por esenciales mas E conclude „. propositolucido suo basta que vuelvas tu il pazzo non si del ; se sarà sentirò segreto di (1) I, XXV Don la coscienza con loco soy buona io che he mi del de ser (1).Se „ pazzo davvero darebbe. Non riconoscimento più esplicito Chisciotte: (II,290-291). 221 sa di non la di fare smetterò diventerò il dolore potrebbe desiderare bosquejo, pareciereset la respuesta con contraria più el me que Loco " : risposta, aggiunge, sarà e las las todas en haré hizo, dijo y penso, que mejor pudiere,en comò parte, esser vuol ma pazzo non fare che saranno di in mattesco all' ordinaria sovrapposto gli altri casi sati, confes- non regola. sua In zie paz- pazzie famose. sodio questo punto, per un epi- mattìa, è, in tutti la queste e pazzo imitazioni Quel ch'egliconfessa volutamente da cose medesime queste pagine è anche la teoria delle più profonde del libro, Sancio che senza causa e ragione.A dell'impazzire gli chiede perchè vuol far tanta penitenzamentre Dulcinea non gli ha fatto nulla che la giustifichi Don Chisciotte Ahi està el punto risponde: y la fineza de mi esa es negocio; que volverse loco caballero andante ni grado ni graun con causa, propria, sua una " cias ; el Le e che Dulcinea (1) ma a Sancio che perfettaha (1) villana donna ironia, es che a mi media com- esempio,chi è fermarsi a quella scelto,per raffinata pensiero. Egli spiega a suo y in esservi pensar hcrmosa che per adattarsi alla ha l'ultima preso ogni a trasformazione vuol potendo non «Bastarne Lorenzo del pazzo benissimo, ad eglinon sudata e si ritrovano della subire Sa ocasion... posizione di sua vera cosciente recita. sin „. causa reali debbon cose dunza senza Egli è passo. grossa desatinar en riprove di questa volontario le està ioque di y honesta 222 tutte creer que » donna natura per la buena I, XXV meglio de Al- (II,311). le cose tutti come castello ma catinella è sembra l'osteria gli sembra e riconosce di barbiere osteria vera Mambrino e aglialtri perchè che l'elmo che ma nessuno a più non di tale voglia venga 11 suo che doveva segnare inrubargliela, principio la giuntura della sua finzione nello e il solo principio eflfettivastesso tempo racchiude il libro idealistico di tutto che è mente gli in questo modo né né sono oggettidi per sé non in queir altro ma diversi come sono gli uomini di — — sanno e credere potrebbe esser anticipatadi definito secoli che meno sulle teorie Questa veduta quotidianasaggezza ritardo sia in non di stema si- suo volontà " una 11 di secoli sulle teorie pragmatiste, tre „ a vederli. diversamente possono di venti Protagora. spiegafinalmente di Don la visibile Chisciotte, Tutti e quanti meraviglianodel giudiziodei suoi discorsi quando e' entrano non gliaffari cavallereschi ; tutti quanti si lo chiamano " un lo e ritengono un E alla fine loco cuerdo „, sincero un' altra volta, di confessa, senza parere, " cuerdo loco o „ eglistesso non d'aver esser proclama, E pazzo. di inventato non sana pianta la fantasmagoriameravigliosadella caverna dal mondo di Montesino ? Fin da quando egliesce sotterraneo ed Sancio egli,dal duca, Credi alla stesso fa un mia dubita patto della sua cinico veridicità collo storia di Montesino 224 diero; scue io crederò alla sfacciata è zione (1).Ma l'invensione palese e la confes- che era Chisciotte cielo d'allora fin implicitanon (2). Don del storia tua ha non conferma una perflua su- reggersi nella saputo simulazione zione perfettae queste crepe nella recitarinforzo dapno un perta; scodoppio alla nostra sul serio il suo eglinon prendeva tanto Don Chisciotte gioco da giocarlotroppo serrato. finto pazzo è un che si tradisce nell' allegria. La la sua sua tranquillità, arguzia depongono contro di lui: può v'è non dramma dramma essere scherza — nella dove i ma e' è non vita. sua Non ci serietà. Don pazzi veri sciotte Chi- scherzano. non VI. La Chisciotte profondità di Don perchè del qualcosadi profondo in questo burlador c'è — la Mancha (1) habéis lo que « Sancho, visto vi sta — en en la pues el cielo cucca altre in vos yo de cose. queréis quiero se que que vos Montesi^os. Y II, XLI (VU, 92). (VI, 151). (2) II, XXV 225 os crea me no os lo que creàis a digo mas mi » I procedimenti di e moderna arte i simbolismo e Don Chisciotte mazione defor- — l' quelli stessi delche trascende un significato fin qui veduti in quella son — hanno contrasti superficiali grottesca epopea. La deformazione volontaria principionell'idealismo suo oramai delle arbitrario il carattere come ha cose ed il nosciuta rico- è d'ogni creazione. Vedere quel che si vuol vedere rappresentare soltanto quel che si scegliee quel che si sceglie secondo cambiarlo, esagerarlo, le necessità impiccolirlo, interne dell'operaeh' è creazione e perciò atto — di permanente questo senso, è volontà. artista un Don artista nella — d'originiletterarie,ma quanto È infine I suoi simbolista un e false obbediscono la scoperta d'una alla lettera, come invisibile, conclusione Si di visione mulini : le pecore, gigantiladroni le catinelle ; elmi ; le signore innamorate i galeottischiavi noti fra per innocenti. 226 ; zioni attribu- sue vanno prese corrispondenza suo questi lui, son le puttane ; le liti giudizio contadine cismo. scetti- finti rori er- soldati ; i l'osterie castelli ; cavalieri serve Le rico. satia un del necessaria guardino i più a matte e derno. mo- simbolista un coordinati e son piano prestabilito sarcastico sulla vita degliuomini. apparentemente vita per artista vero volontari errori Chisciotte, in gli osti donzelle ; beatrici; alla sua causali sono ma critica i castelli dei dove i e lui, i soldati secondo ; mente ch'egliattribuisce maliziosapazziaper non compromettersi non una scienza conell'hidalgo, scoprono, del mondo. In realtà, spregiudicata scambi Questi son signori mulini che immaginazioni che in incognito,più fame per di scopo di furto società contadina vento di ladrocin e le ; gini ver- prostitute son che danno si d'abbraccio di schietta ignorantema 1' ispiratrice purissima sciupata può essere che genio che sappia vederla ; e i condannati non d'un s'incontrano più cello ma- rate masche- vivon più degne son una locande son dell'altre viziose serve signore; tante e le ; a nella s' incontrano al colla servitù; l'ospitalità bisogna pagare gigantisono condotte pecore le strade per in catena degliaguzzini che innocenti esser posson li trascinano alla galera. Queste identificazioni volute che i per intravedere quel diversi son che lontani e Chisciotte Don alla fine conosciuti : tutti come e non ebbe quale speciedi quelli che altra scelta fra odiarli loro. Preferì, eroe d'esser rider fiacco, ridere cavaliere la sua vendetta siam aveva sanno, circondati, o il divertirsi e burlarsi. E di ventò in- perchè gli altri,pensando di lui, gli servissero fu simili degli li , alla fine, da seri es- ci fanno pensasse riflettuto nella solitudine Aveva uomini. più tra pensate e di trastullo, la sua sulla vita. Vendetta 227 zione finriu- scita perchè Chisciotte — rimasta nato era prima Fra spirito. me oscura per secondo e fino essermi a noi. Don timo fratello fin all'ul- la lettera,ora lui c'intendiamo. 223 Ma secondo lo DON FERRANTE di signorirapaci,il punito e anche, per giunta e buonamano, paio sposa. E tengo l'ottimo mi Don Ferrante è gioventù, cinque sulle cime ricoverato del colla lo di Don uomo donne alla Ferrante. peramento tem- caldo donna sua la e sposo s'era della tilizio nel forcontemplazione, studio, rispettato suo glie, perfindalla moquale non degnavasi neppur discutere, abbaiare. nonché convertito,e un spirito superiore, Dopo aver dato, nel uno aristocratico. della il E de' libri non solite, e solide, datosi alla dolce s'era terrestri. Simile concrete al soltanto curato e domestichezza delle scienze giovevoli,ordinarie sublime di Vathek e Beckford qui n'existent era gli passione massima per pas,,. La sua oggettiaerei, celesti,invisibili e impalpabili;per r astrologia, conoscenza ; degliinflussi inconcepibili " il voulut per tout savoir dei la metafisica, conoscenza la per la magìa, la scienza per disinteressato, si concede servono a sciocchezze dei un' entità a Ferrante, puro Don pibili, inconce- concepib poteriincavalleresca, legiferascienza intorno sottigliezze di òoncetti delle scienza politica, inconcepibili ; per zione Ics sciences méme minabile. indeter- campione del ai saperiche siero pennon nulla. Eppure nei pochi giudiziche l'avara invidia del Manzoni, e quanto quanta modestia Aristotile,ad esempio, die 232 di lui ci serva con- quanta prudenza, spiritosogiudizio!di aveva scelto come suo unico, autore del fuggendo gli ondeggiamentimalsani che diceva dubbio, il filosofo ; è fare e soltanto antichi son diventano moderni del tempo, Ferrante, sempre l'essenza, altri : le sul loro moderni subito dei classici: son Don pure filosofia, che di ragionando dissimi gran- al difuori sono " del cose mondo, chiare, tanto mente vera- „. fosse senza — che — con ammiratore recente un credono di risolvere dozzina una malizia, tutti i misteri di di in Don un ]^er- leno, battiba- parole imbussolate del mondo, la e Dichiarazione potrebbe credere profondamente filosofica e che vorrei meditata filosofi anche da quei moderni escludere si grandissimi Diceva eterni. non i e ; i si quanto rante derno mo- che sentenza ai mediocri intorno anche sono cose né tichità questionisuU' anrispettivovalore gli universali, l'anima delle natura antico né Giustissima modernità si posson è non „. potrebbe ripetereper e " dell' con essere e dell'universo. i giudizidel nosono stro Egualmente ammirabili sui politici. Quand'egli afferma che il Macchiavelli è mariolo sì ma profondo,in quel ma c'è nascosta un'osservazione importantissima: che i birbanti sono, cioè di quasi sempre, superficiali, poca riflessione che se meglio sapessero ragionare " ,. vedrebbero che non conviene, tutto fare sommato i ribaldi. E quando aggiunge,parlando del Boterò, 233 " ga15 lantuomo sì abbiamo acuto ma il contrappeso „ dell'altro giudizio. Don Ferrante l'integramento vuol significare che i galantuomini,in generale, 8on ; tanto troppo semplicio addirittura gruUerelli si fanno che vero imbrogliare e vincere molto o dai farabutti. spesso II. la teorica fondamentale inestimabile ammirabile Ma la mia sulla quale riposa ammirazione per glidà un posto e onorevole,nella storia del pensieroumano suo, è la prima che ci riferisce il Manzoni minciai quando codi studio,non di lui Uomo a discorrer gli né ubbidire ". Queste poche piaceva ne comandare Don che Ferrante, quella massima " sembrano parole,che e malotico, il d'un motto uomo l'estratto distillato della son casoso saviezza pratica,l'infallibile elisire della felicità umana, formula stupenda della libertà perfetta. Che metterà nessuno negherà che umiliante e Chi sia neccessario ubbidire sia una in ma dura si dichiara 234 e e seccante amaramente si sente vile ci- si neppure infinitamente cosa qualchevolta ubbidisce dubbio nel consorzio la inferiore e atroce. a chi La comanda, debole, legato,obbligato. più nulla, conta non vuol vale ragione non e se dell'ubbidienza,deve la pesantezza temperare zioso. col pensierosileno sfogarsi all'inganno abbassarsi Su la su^ volontà sua che tanto gli uomini tutti questo punto di ubbidire cerca ognuno detta può e gran parte della così politica consiste nel diminuire do d'accor- son che meno •' evoluzione l'obbedienza de' „ il soggettie^nelcrescere E ci qui e Don qui libero : ch'io chi anche il capo. sappia — che e ci dà paradosso.Chi mandano. quelliche comiserabile mini, degli uo- scoperta l' alpreferibile più felice o più il sottoposto è se la chiave servo, di questo apparente altri togliead ' scoperta ancora non — di aforistica è è non legge morale una di non comanda ubbidisce C'è la soccorre di chi schiavo l'errore 11 domandare Ferrante. ubbidire sta numero bene un lo quistatori toglie,nel tempo stesso, anche a sé. I popoli conad esempio, che tolgono la libertà agli altri popoli.,debbono, adattarsi cadono, un a come la libertà dai è più strettissima una spesso Chi Cesare. o per è vita. Chi succede, sotto altri diventa rapine e strozzinaggi, 235 paure, avido o dalle ricchezze, e avaro, di perde vita che una le non la tirannia la vita cioè trascorre togliead conquiste disciplina quando togliead un uomo perseguitatodalle rimorsi; le mantenere dette, vennon con cade cioè in dall'oro e Chi inaspritadall'incontentabilità miseria una che togliead sj^eso, è non altri l'amore sfuggito,odiato, senza come se ad viene zato, disprez- essere si condanna cioè fosse. non vivere a amore. Altri esempi e avrei pronti, ma dell'ubbidire è i tra Chi mandare quello del comeglio persuasivi. perde, in quel togliead altri la libertà è schiavo punto, la propria. Difatti chi comanda le de' propri ordini e dei suoi subordinati. Ha non maggiori responsabilità, può né dire né fare ciò che glipiacerebbe.E' forzato a sorvegliarei il loro ocontrollare suoi dipendentie soggetti, a perato, a guardarsi da' loro inganni, a castigare le loro a mancanze, l'aflFezione nascondere o dulgenze l'in- essi. E' legato potrebbe avere per dalle sue stesse leggi:non colo, può, senza grave periosservarle dare il cattivo né esempio di non lasciar di vegliarea che siano eseguite. ne ha per lo meno Chi ubbidisce non l'obbligo che e la fatica comanda della è scelta eleggereil meglio e corre il rischio assaltato è si sua talmente può chiamare a é di non vedersi forse decisione; di non averlo disubbidito, odiato patto maggiore schiavi. 236 saputo saputo ordinare agitata e malsicura nessun chi ma aver servi. Insomma stessi occupata schiavitù medesimi o di dai suoi dubbio in spesso della e di la sua che libero; vita non anzi quella de' e la suoi l'ideale più alto, per colui perfetto, ch'è arrivato a capire gli altri e sé stesso, è di non aver padroni sopra di sé. Libero di fare quel dalla libero l'interesse che gli dice il cuore e e di necessità e tiranneggiare i suoi sagrificare Lo stato ^ simili. E ma questo anche de' desiderose popoli e in sempre guerra mondo che sarebbe starebbero non di e glistati sta que- conturbando possibilené né stata fosse Ferrante tutti e natori. domi- e il bile. pensa- strofe dopo la fine di questa catapredicareper tutti i paesi il verbo se e un creare, occorre, partito ritengo che dovremo di Don di Ferrantisti,di Ferrante meglio uomini convinti, 'cioè, che che studiar filosofìa che sbuzz 'irsi, del o Don di decimando sta e tanta politici arrosti meno subbuglio dominati e gli uomini . non E e il programma tutti nazioni altre ci sarebbe ad terra degliindividui ci fossero non guerreschi sospetto Se quello di se comandare di assassinamenti meno soltanto vero infelicità sulla meno e è non siamo poco possedendo il molto, miserabile e triste -ricchi più che a vai tarci conten- desiderando che lo forma di é una spadroneggiare schiavitù quasipeggio dell'ubbidire. Non il mondo è si creda debba necessario che andare senza a nessuno catafascio. perchè gli uomini 237 a sono comandare Il comando sciocchi e bricconi,il che, secondo medesima. cosa Don fossero Quando il loro Ferrante,è quasi la interesse vero arrivati ognuno a dere inten- farebbe la bisogno di ordini, di costrizioni e d'atti imperativie i disgraziati che ubbidiscono farebbero più volentieri quelloche hanno da fare, si sentirebbero addosso le minaccie perchè non che comandano degliaguzzinie i disgraziati rebbero saliberati dalla superbiosalor prigionia.È un sogno, lo so anch'io, è un sogno che potrebbe parte sua senza soltanto avverarsi che umana Ma a forza po' un metamorfosi una somigliassea gliuomini soltanto hanno con di rovesciamento. un arrivati sono sogni sollevato dell'anima e il meglio sognando verso solamente la loro inferma doppia liberazione e infelice natura. La salvezza dall'eroe a e Don è nella manzoniano. Ferrante o saranno infelici. 238 Gli uomini tata addi- daranno per sempre gione ra- schiavi È mia l'ho Io da credo d'altri o un l'idea tempo gran Che seguente? che quel e, importa? la preme, vera. cosiddetta La nella Rinascita " quale — si „ videro due morti molti risuscitare dei vivi — Quindici secoli le tra cause, della che dell'Era anche tra Classica, Cultura Ventuno alla gli sarà effetti, stata Rinascita dovuta sarà che Volgare dei alla una secoli ebbe la perta sco- lezza piccoVenti della scoperta Orientale, Cultura Non non e Sedici confronto in e e è sarà una un capovolgimento frittata — europea e ma una americana. 241 lo — bella spirito svoltata umano l'umanità del- Si pensa ad società universale dei popoli s'è ancora fatta quella dell' intelligenze. non Tentata, da un cent'anni, da qualche europeo : però, il lavoro di preparazione,che un mancava, uomo solo,anche titano, non improvvisa. una — Profonde vita nell'idee mutazioni nella sensibilità sul mondo la e fantasia seguiranno a più assaggiatura(com' è stata finora) questa non ma impossessamento delle quattro o cinque civiltà * e dello sconosciuto e Est. Si mai, pretenderàche queste. culture sono, oral'Ebraica note aglioccidentali. Una sola nelle sue forme religiose, speciequellaCristiana, fu assimilata dall'Europa fin dai tempi dell' Impero , — Romano. La vita morale nostra intorno a una è collezione — tutta ancora di scritti mata aggru- nesi palesti- frutti d'Oriente. — Ma le altre le abbiamo sbirciate. Siamo serbatoi : appena, qua asiatico e appena rate, sfio- nell'atrio. Gli immani ancora di nutrimento appena sono, là,abbiamo si e taccati in- no, assaporato sate sor- bocconi. e anche fin dal mile quasi due secoli ledugento ci furono maestri e poetiche non aspettarono gli umanisti per rigustaregrecie romani di c'è in Europa una continuata trasmissione Da — — sistemi e arti d' Oriente. qualche breccia la diventate meravigliesono studi, storie. E per Alcune Traduzioni, contributi, 242 luce è passata. quasi fa- La migliari. la Persiana: Lirica Indiano : Fantasia Araba Omar Budda Upanisàd e Mille e una Kha^am; il : ; la Pittura Ma non queste appropriazioni E al totale, che anticipi e caparre. fine, a poche centinaia migliaiadi e amatori in sono, Notte ; Pensiero nese. Giapporispetto ristrette, in-" e a poche specialisti curiosità poetiche,pittoriche di metafisiche. dal tutto Doppio il lavoro futuro: estrarre coli il meglio; somministrare tutti il meglio. Miraa d* invenzion di poesia,prodigidi plastica, massimi spalancamentidi profondità.C'è tanto le nostre laggiù,da cambiare opinionisulle realtà essenziali e da raddoppiarela tastiera dei nostri sentimenti. II. In questa Rinascita delle prime partisarà dovuta alla Cina, che ora è sagrificata. nosciamo Meglio coe gli arabi, più prossimi gì'indiani, d'affinità aria e anche filologico perchè per amor possedimento europeo. una — 243 più grande,più lontana, più chiusa, migliar fapiù eterogenea, più schiva è, per noi, la meno Cina La è civiltà di una fermata eppoi — che dire prima, passato vivo volumi. di tradotti Di amano che ? vuol — Di questo in opere si milioni sappiamo ? I Knig, intesi. Il Tao-te-Knig Qualche più oscuro. sempre e di secoli camminò. letti,poco tradotto ben che i e bibliografie della dinastia Saint Denis. documenti d'ali di hanno dei Tang È ? Si a lui ma gusto della le poesie vedano tradotte ! Il buon Ahimè : da uomo e Hervers de confessa che più premevano come poesia! È una polverina farfalle, quella raccolta,e le più belle rimaste son in cinese. disdetta. La Cina una letteratura sterminata romanzo storici cinesi storici. La lirica come metodi quelle che scelto i caratteri conosce ne poesia quanto e dileggiò. davvero migliaia di queste opere ? Gente ha vano ave- qualche breve poesia: i sinologinon gono sceltradurre. Eppoi scelgono loro. Come romanzo, le si qualche dozzina molto, per poco volte tante reazione s'è fermata restano ma Per ; tutto tempo un immobilità, ossificazione,si disse. Mandarinismo, se esaltò i Cinesi. inventalo Ma Si adorata. e : nulla reti, come in Chi conosce un manca. lago bene : teatro, E dove in 244 ha c'è da meravigliosa una filosofia , tirar ha nessuno Europa, i su storia, a piene pescato. poeti Li-po, Wang-wei, Po-kin-i, Su-kung-tu? drammatisti Pegen-fu? Ma-li-yuen, .Wang-ci-fu, filosofi Lie-tse, Yang-min, Ciuang-tse, Yang- Tu-fu, Wen-kiun, E i E i ? Sono ciu i tra penna Ma i primi pochi E colmo. che di nessuno mi tirati loro è alla così da su la sotto vengono conosco manciatina una sono che nomi lontana. un granaio inferiore, sia per arte profondità,ai più celebri tra i geni d'Europa. Quaggiù, però, appena cinquanta persone saranno capaci di leggerenel testo, e forse cinquemila che letto avranno qualche frammento sillabato o i nomi. Italia In italiani — costoro ma — versi. poi ! Non mancati son furono i tradissero in o poco di Budda il Dente L'Andreozzi liani itasinologi primi: Ricci, Desideri... tradussero o i di Sce-nai- po' conosciuto, popolare);il Beverini poesie grazie a un'edizione ma più dal Giapponese che dal Cinese. Il Libro di cinese ghan (l'unicoromanzo Massarani del dava Giuditta Gautier; è un tradotto Chini Mario dal ha in è Julien versi. Il anche più ha e più operoso il decano lavorato dei dotti veramente amico parti poetiche sole le di Giovanni — in messo traduttore e, Carlo più: a lui, e al Vacca, devo 245 liano, ita- purtroppo, italiano sinologi europei ed è di sulla traduzione i Si-scàng^-/ci di Wang-ci-fu ma del francese Puini. suo la che — dei uno Quello che scolaro conoscenza e mio di Ciuang-tse e, nello dei uno — stesso più singolarifilosofi cinesi eccellente tempo, scrittore (1), 111. Ciuang-tseera avanti sua vita. I Dicono: tavista Cristo. Poco cinesi fiorì non e visse c'è più da quarto scrivere di golosi sono la tal dinastia sotto nel e — colo se- sulla biografie. chiedon non altro. Esser tavista significaseguace abbastanza della — dente indipen- ma — dottrina attribuita a . Lao-tse, e che condensata (1) Traduzioni di C. PUINI di ma passi di Ciuang-tse si ^Firenze,1906).Una GILES. Texts Una scelta di of Tavism. completa Ciuang-tse è Oxford, ed 246 : di G. VACCA versione pure in in varie trovano Tavismo in Leonardo ingleseè dovuta I. LEGGE, (Sacred Books in M. BUBER, Reden und e XXXIX) Tschuang-tse, Leipzig,1910. 1891. — des celebre principalmente nell'ultima (Lanciano, Carabba, 1917). Traduzioni a nel Tao-te-king. oscuro opere si trova of East, The lume vo- Gleichnisse nunzia un tutto, alla natura disperataa Lao-tse all'annientamento. uomini né ad è dice — quel che pace Puini l'essere comico l'artificioso modo sei secoli farla che ricorderemo fu C, a. per — occupò, come preme di più: dirla Per l'ingro al- secoli gli altri punti tutti che dopo di invece Cristo si ser es- presentò di Cristo. finita coi tra i della e filosofi. Ma loro, di logica,di o nel quarto di Platone, contemporaneo rimanere europei ravvicinamenti Ciuang-tse,vissuto soltanto, ma cità comi- sua „. Rousseau un — prima per sere, es- socievole e la e ad Per Lao- " sociale vivere suo tralasciando diciotto venuto E del e dottrina della gli maggiore quanto più eglicomplica si fa tanto — immortalità. e eccellenza, per modificare destinati furon l'uomo — fino nando insegna la strada, tor- ma essere ragione, universale vuol non annientarli: ottenere per tse per il dolore raffinato anestetico alla e fisica quasi, di quel che e di Aristotele non di colo se- si fisica meta- all' uomo vita. IV. ha piuttostodel Contemporaneo di Platone Non solo, Gorgia o, meglio,precede i pirronisti. — 24$ è poca la scienza degliuomini Ciuang-tse, è quasi impossibiletrasmetterla : dappoco ma bro, è il LiQuel che v'è di più nobile nel mondo secondo e " ad esprimere e a tramandare compiutamente un'idea. la figurao Soltanto cose rende ne ce soltanto e con costretti tener il per " giù sala il nella nel una e cortile — — accetta, veramente -^ No di Huan carradore monta ? Che 1' apparenza l'una né e né stramento all'ammae- parla; non scritti antichi stava attendeva dal su che sono conoscenza mondo, sa, tratta signor di leggitu Parole Savi un la vero Getta, questi,ad mota. Che — del alla ricerca parla,ignora...,, Peggio quando si Su del chiaro è che. ricer- e gli uomini essenza altrui. Chi chi e delle esterno sufficienti per discorso,ma l'altro bastano pienamente di tali osservazioni dell' intima compiuta e l' aspetto che, sventuratamente, a ad insufficienti altri il ora, dio, possibilel'osservazione e lo stunomi voci e con nifestare possiamo ma- il resultato Cosi l'Idea; è di un'accolta è che quale,in sostanza, non parole.Il meglio della Parola la parola sono la voce, suono, il un leggendo; a care fabbri- tratto, tello mar- signoree glichiede parole son : esse : ? di savi. viventi? morti da un pezzo. 249 16 feccia Bada guai o Spiega il tuo ! ! l'attenzione tanta gli artifizi mi modo siano ci vuole, tanti sono che d' ormai e sono figlioli, fabbricando mi insegnare appuntino il l'arte fabbricarla,né di trasmetterne capace dì ben le che gliespedientiche bisognausare, e sento a' miei che parli,temerario spiegheròda quell'umilecarradore che buona Quando m'accingo a fare una mota, sono. non te rimasuglio e è morti. come a leggi che Mi — è di d'anime — dire quel Allora — Come miote! sì settant'anni che vivo può dunque supporre parole degliantichi, morti d' efficace insegnamento da a' tanto tempo, vivi d' giorno oggi- ? „ morale neanche crede Ciuang-tsenon la scienza: attraverso anzi leggi,gli pare la causa mondo Se oggi abbiamo un umanità, la colpa cade su alle mali. " diversa mandosi e savi adescarono comodi della il de' trovati e di invenzioni vita: e gli bonifica sapere, sieme as- più grandi diverso coloro s'imposeroalle genti,che con astuzie artifizi, alla e che una sti- sedussero dottrine, leggi,arti, di uomini nuovi bisogni e ammirarono e quella pretesa sapienza.Oggi tutti legatitra sono loro,e dipendenti gli uomini r uno dall' altro. Villaggi, borghi,città, stati non di espanderela nuova bastano alla mania inquieta divennero schiavi di 250 il attività che o la natura, correggere le accrescerne o voleva virtù : dare per gru, e alle oche, animali Cofucio anch'egliè andato aggiungere all'indole „ voluto essa non esercizio è d'un uso modo in gli esseri si ogni aggiunta sentimenti umana artificiale per uomo è formato alle del ubbidivano ma alle leggi della a immeritate. non natura. e che e fetti. ef- gi immaginano legGli leggi di Quando la pace; la Giustizia, insinuata 251 ti tut- gli a con mio uomini viso, av- mitivi pri- altri uomini, i moralisti predicare la Fratellanza, tra sparì la concordia ventarono alle che guasta ne di lodi coloro tutto suo proprie necessità, correzione o in modo pel reggimento degli stati;lodi che, sono il sociale, la vita adattano il cui zioni manifesta- spontanee un via. questa per civile,foggiatoconforme natura Si colmano " ciarle scor- zioni propor- imposto virtù, sue fabbricato consorzio Tutto le ha alle contrario d'intendere " e aveva, egli ha : e convenienti. più che dificare mo- colui come sono tali a scitato. su- cosa aggiungervi qual- o allungare le gambe alle Ha ha alcuni di sapere Questi savi, questi dotti pretendono di " che maggior e mini gliuo- quando tanto minciarono co- in. zelo dal che gliipocriti Confucianesimo, nacquero i tempi nostri. (1) infestano Ogni legge penale si può rendere superflua vi saranno Toglietevalore alle ricchezze, e non i contratti, più ruberie ; sopprimete i bolli, i sigilli, le convenzioni, i pesi,le misure, e cesserà date il bando e d'imbroglio; ogni motivo d'intrigo a' dottori, a' sofisti, terranno demagoghi, e gli uomini man" la " n testa a segno. degli uomini governo le le energie spontanee, Principio,il TAO, e il chiamarono " La è la verità cattÌTa si rivela Quando di fraternità di la queste e « che coscien in- poi gli nel buona, e modo do mon- l'uomo, di convertire e il stabilirono parole.Qnando cattivi e il a 252 apparve a morte. a parlare to capire il significamacchine " la la scienza. peccatori inventarono codici,costruirono condannati principioche cominciarono arrivarono furon scrit' dolore, questi uomini, col dolore. Allora disinteresse in „. Conobbero diventati dei quel e Dostoyevski {Giornale d'uno appetenza redassero giustizia, all'esecuzione con soltanto furono spontanee sue utile perocché ogni cosa divenuto malvagio, trova danno proprio e d'altrui n'ebbero va leggi:domina- d'ognimale causa ; tore. tura, na- virtù. scienza (\) Si rafifronti aprile1877) : le volta la una sue furono nlanifestazioni uomini fu la destinate si fa, sembra Meno Il far niente si sta. nell'anno fondato ha E muove. e La e vita logora la — gli organi materiali in Non " ; cosicché per della vita stessa può tal beccaio che squartare, si che non coltella a' all'anno vogliono una ci tiene, come non Ciuang-tse,. ce ne air immortalità. di vivere pena la occhi Non è " terra, ma solo se e Sa la vita guardi con sì breve non quanto qual' è chiari vogliam di pace, più. Un e tagliare arte ; mentre noi e diciannove sperti beccaj ine- „- i tavisti a chi forte; cuore la vita dell'uomo riusciremo dossi, orto- valga la poco veramente cercarvi 253 male se ; serve con e di morte... cause strumento e siste con- rire. agireè mopossibileè d'adoperare da vantava la medesima anni bene sapeva il vivere meno le e per fisiche, morali il d'uno suma vivere,con- e : dire operare adoperato si guasta presto cessario nec- strumenti sono azioni come tavisti,è il nostro attenuare passo Accade si o operare, primo vita natura — che complesso di un intellettuali il della i la primitivoe spontaneo. dice Ciuang-tse delle nostre qualità, virtù, durante l'estrinsecazione ciò che — stato vita. L'esercizio delle sia pure consuma tavista lavorare non fare, per allo per riascendere " del modificare non l'ideale è — lazzaronésco senso quello di in ma che — settecento nostro nel Non Ciuang-tsee meglio l'abate Galiani elogiò dire pò' un a di trovarne sulla quillità tran- il luogo. Prendiamo gevità loneglidice, la massima di cent'anni raramente raggiunta: togliamone poi gli anni spesi per prepararsia vivere, e poi molti passatitra le fatiche ed affanni continui, il nostro affine di mantenere scorsi e quellitracorpo: casi dolorosi tra malattie, sventure, d'ogni vediamo sorta e quel che rimane per godere un po' in pace la vita. Eppure è per un tale istante di pace, che gli uomini adoperano tutte le loro forze, sopportano tutti i dolori, compiono ogni d'azioni buone sorta e malvage re, p „. La morte spaventa : fastello che, sciolto,finisce un vita Vivere e l'Essere, l' Io, come è che senza come la cessi resta casa e viene e va ne e' venire andare come ma ; in è sulla ; terra, rientra, riesce esce, via cosi „. vita, ben La Ciuang-tseun D'un " vita morire entra uno d'un l'uomo universale. " e lo non afi'annoso è davvero a appare più. lieto il è sogno da Calderon, nulla e sogno sogno di prima è doloroso; risvegliarsi E la sollievo il risveglio. stimarsi sogno. Chi sogna non quel che s' accorge gli accade sognando ; soltanto al risveglio d'aver risveglio(la morte) sognato. Ora, il Gran del Gran ci farà accorti (lavita).Gli stolti sogno s'avvede di sognare sognando si stimano principio servi anzi ; tiene per desti, o e tengon chi si sia 254 ; ma vero per certo sere es- tutti sognamo, fosse disse vivo, mi d'esser : volesti Tu — far mostra buon le tue dimande con inquisitore, ; ma tutto quel che dicesti si appartiene alla vita che rivi : per noi morti le tue tu hanno parole non Vuoi ciò significato. piuttostosapere da un morto che sia la morte Certo che lo voglio ? risposi — subito, E vi il teschio né sono l'eternità della terra, che godiamo. glirisposireciso : Io — io ti non sorrisi do ere ; servi : è nostra felici det quella quelleparole,e a anzi son che certo se alle tue e potestà di ridar carne ossa, al tuo disfatto,e di farti rivivere corpo padre, tua nella tua figliuoli madre, tuo — suono un Come di noi tuo morti moglie e i mi villaggio, dì ricondurti di nacchere, lascerebbe tornare ". 256 alla tosto tuoi gheresti pre- luce. dimenando meschino t'inganni, quiete,per dagliuomini nel tua parole,il teschio, queste con casa, istanza con A padroni né non farti intendere a Io — morti avessi forma con Tra' — non basterebbe non noi " : : quotidianiné il tedio : quiete: tutta la felicità la e cominciò sudditi né re gli affanni non — le — scelle ma- rispose: mortale! suno Nes- penda stuquest'arcana, all' agitarsiaffannoso V. Qualcuno tse ci non Rousseau stati di e copisti; certe e quanto Ma al profonda sfruttatrice Poco fare. a dell'Europa Dall'alto In „ questo al Gesù, imbecille è le si se chiamare uomo datari ritar- sapute avremmo di la rivelazione. contrapposizione energetica L'età affaccendarsi nostra di parole ci Ibsen: prendiamo tutti una di razza il corpo di in tori. faci- un'intuizione per e trebbe po- fa, l'importante è d'Oriente, 257 Ciuang-tse è, una moderna. che basso, possiamo velatori ri- parvero concezione motto quel fossero apparsi dottrina la tutta a a ! il non-fare, importa fascio, ci le verità della prendere " ci giorno d'oggi, in Europa, Il Wu-wei, più che tanti secoli intellettuali Occidente sarebbero prima il nocciolo di i contatti estremo mondi nuovi cinese. „ ? Se oggi, pito ca- Montaigne, precedenza ed come di tinta con una estremo sempre, anche : nulla conta non prima Leopardi fosse se Oriente tra di S'è " nuovo. mischianza una cheCiuang- punto, di che gran è — e Anche diecine poi porta diranno — di scoprirà,a questo di e le del cose nel discorso intorno uccelli dell'aria i giglidel mai mangiare seminano la cosiddetta stravolte dal civiltà,vane Bisogna più ma arrivare trovare per bravure come di verità. L' ebrei Europa cristiana dalla demoniaca della da natura sé invece di che alla sua Creare lavorare che a giudaica:Cristo volta — infinite dir si voglia. La o è stato volte " quale, gli — civiltà ridotta formula semplicee dura, significa questo : tanti più bisogniè possibile da av»r per soddisfarli più del possibile. a (1) LUCA, (5) Sul vedi è convertire civiltà industriale " „ che crei, con non „ mercantile furono inquietudinidi superflui in tesimo Europa, al diciotfare apologiedel non di spiritoche serie suasioni per- all'idea seconda una vero, come (2) s'è convertita crocifisso senso ; lomone Sa- neppur così secolo — Iddio li nutre eppure quello tavista : la confidenza tutto provvede purché l'uomo beni. al vestire. Gli e eppure tessono non furono o fantastica, implicata magnificamentevestito o non queste parole di Gesù (1) Ma intese forma al non campo fu loro. in era, corpo il mio non libro Lombardo, XII. 27 MATTEO, — fare,con Altra 1918 accenni metà — 3.3 VI, storici 28. intem* (1912) Milano, Studio ediz. 258 all'idea, riale Edito- I Tavisti tse portano — malattia strafare debolezza La e fedeli, la i suoi dice, nella fondo in della In realtà dell'uomo col e e perfezionee : nella alla intorno diventerà — bontà in comune, bontà mentale fonda- aperto — morale Tao. suo la dottrina originale, profonda del cristianesimo della ginaria ori- bontà peccato ordinario intero. nel principio, supposizionedella si cristallizza naturale — pessimismo apparente, c'è, del e codesta altri cinesi pone al male all'universo ottimista fiducia una implicita, lui, la di resistenza non questo a di prenda esempio, devole più molle e ce- resistenza non ripose,prima la saggezza Così la d'amore il Tavismo si c'è e Lao-tse per tu^to. Il Cristianesimo vince dovere sono, forza: nulla dall'acquache eppur come la docilità vera sta que- ci annulla. e consuma e a fare, disfare, rifare del tutti ci Ciuang- nostro contravveleno eccellente un europea che il specialmodo iu e trasto con- più il secoli menda tre- lato postue coli se- delle tre Il Libro prima di Gian Giacomo. di Wang-pe-heu,che si adopra parole {San-tse-king) comincia prio proper insegnare a leggereai bambini così : " I caratteri degli uomini sono per senza es- buoni... „ ha fatto,in come possibiledissociare la teoria della primitiva parte, Ciuang-tse fezione perda quella del non-fare. Difficile separazione, Che l'uomo fosse al prinnon impossibile. Ma è — — 259 mala cipio una che nessuno Che dubbio. bestia sia cristiano l'uomo si sia filosoio o bato ser- in mette faccia in questo e troppo ci sia quasi posto per l'umanizzazione troppo non vera propria,interna, e tale, in fondo, e chiaro troppo dell'animale chi a il faccia vestito è riscontro che an- degli i quali atti, più quotidianidegli uomini soddisfare in modo tutti o quasi,mirano a più i bestiali complesso, raffinato, sicuro e costoso istinti nostri e non ginale già a correggere il peccato oridella nativa porcinità e tigrità.L' uomo della natura non disputare un cervo, aveva, per della civiltà, per diche unghie e denti: l'uomo sputars una provincia,ha sottomarini, aeroplani, siluri,bombe, lanciafiamme, gas, granate, shrapnels la ferocia sono obici. L'ingordigia e e ingrandite atti ed — dalla armate scienza l'idea cinese Ora noi europei di che non del soccorso essendo è non-fare per rivolto diminuire il fondo : il medesimo. può svalutare all'unico fine essere a quel fare l'uomo degno del- la propriabestialità, ponendovi contrapsentimenti, abitudini, freni e ragioni — — è aftlizione e tortura Il Cristianesimo il Tavismo cosa e e il divino l'inutile. Per qualcosadi dentro non per soddisfazioni cosa c'insegna dobbiamo bell'e fatto al corpo per e dobbiamo immortale : senziale l'es- l'anima è è non compiuto ch]èstato 260 fare ; fare il transitorio l'anima animarlo sfano. soddi- fare. Per fare bisogna non il Tavismo che mai una messo cou- quìsta,un transubstanziazione e Non : dobbiamo forze nostre fatiche premio. Una del abbiamo, nascendo, che di anima le d'arrivo, un punto al in ricerche servizio del corpo. senza estranee, corpo. possibilità una farla da noi, mazione subli- sperperare in Mentre corporee Aristotele male fordella moralistica sfangavanei luoghi comuni il nostro Ciuang-tsepiantavauno dei pilastri della supersapienzacristiana e con condannava, di anticipazione ventitre mercantile de' 261 secoli, l'estenuante tempi nostri. perstizione su- I, Quel par Farinelli intenda ch'egli E* Il in chi del persiana stalattiti diamanti. il effetto di a è di una fin smeraldi, luccica la della qnelle Ogni me volu- suo la ove sia fanta- rubini, di topazzi, sfolgoreggia libri suoi i carichi di 265 sia poe- poesia: grotte alberi e della Mi meraviglia. stupore. masse ! storia producono lo immagina Tutto alla diceva che s'addentri somiglia straordinario uomo trasportare poeta primo vi un il];Marino che quel è cataste ne' di discordi 17 riflessi.Se vi penetra giocare;se Nelle un avaro fanciullo un tira si diverte a insaccare. a di Farinelli pietre che frantumi di poesia d'ogni e splendono,ma gemme tempo e d'ogni valore : questo argentieredello ha sotto mano tutti i tesori di tutti i pensieri spirito li oflFre a manciate, a palate, doli facene a carrettate, brillare sotto gli occhi geloside' lettori. Per lui non né esistono Alpi né Pirenei, né catene invarcabili,né oceani di separazione:ogni regno gli paga tributo, ogni terra gli offre la sua decima di bellezza. Ha vangato in profondità i campi troppo lavorati: ha esplorato, subito dietro i pioneri, le contrade quasi vergini.Se vi fosse, in Italia, Arturo l'abitudine di eleggerei principi, Farinelli sarebbe zione ormai, per diritto,il principe dell'erudiopere non son letteraria. Ma questa a bisognerebbe credere non erudizione sua casaccio come Egli che materia in un sa ha discorso titanica a ch'egligettilà fastelli e fascine mania. speciein Gerordinare distribuire la magnifica e ne' suoi magazzini; sa trasfondere che procede verso continauto un tanti hanno fine dimostrativo anche se fatto a volte si colora magini d'im- Non é, Farinelli, all'eloquenza. erudito grandissimoche erudito puro bensì un un si giova come dell'erudizione l'architetto del pietrame dei mattoni. timenti; e Egli ha un' idea e dei sene conosce diverse, lontane l'espressioni o s'innalza 266 nel tempo nello e degliuomini: storie di esterne spazio, dell' idee e perciò i suoi libri di teorie passionio letterarie forme i attraverso dei menti senti- non sono storie di bensì capolavoridelle letterature. massime sul dramma è quest'ultimo Tale, più deglialtri, celebre più quando di Calderon anche uscito sarà storia universale e illusione. che del verrà il volume, terzo della vita concetto formare, a una lità nul- come II. Farinelli intenzione. per " Calderon mi che tutti vita acclamano a è della critica rimarrebbe primo dramma s'informava il dramma volume non calderoniano. compiuta, dei Chi e Vita subito concetti sbalordito. si parla,si può Ci troviamo ricchissima intorno 267 sua semplicepretesto damental fontempi il concetto pochissimiintendono esame dunque in quest'operaun condotto un cogli usuali sogno cercasse il cui questa parve seguire nelle spire dei della di onestamente avverte di invece notizie alla vita e „. della metodi In tutto dire, del una ria sto- menti, ravvicina- umana, che comincia di Calderon. tempo l'aiuto di Nel del secondo della e mistici Il semplice anello anello ; sogno di del centrale d'una intuizione scettico e le ad essere, vicende Le pessimistadella di fronte definitiva vita d'un già non così, universale qui, in umana drammatico. la analisi del preziosoma, e soltanto e epopea secoli,episodico.Abbiamo storia poeta, la vita quale viene questa del studiata, col- è letterario mondo dramma. famosissimo del coi la fine si afironta direttamente verso un finisce e il lascito tutto concezione sua ai Budda con d'un ponimento com- concetto le religioni, attraverso mistiche, le mitologie,le novelle filosofie...con più lunga una del fermata spagnuolo del teatro la ad secolo e un le polavoro ca- decimo- settimo. Che questo ricerca questa dramma può sua i dato vita ha Farinelli le Ma calderoniane. all'uomo argomento dramma e per che spagnuola.Tutti ricerche giovanili sue fatiche quelle erano Qui, invece, bibliografiche. pensa, capace l'erudito di soprattutto cede il passo sollevarsi,da alla contemplazione di particolare, morale dramatis che ha personae per i 268 di deglistudi e il meglio della che alla letteratura comparisticonoscono centro portato un essere simpatie personalidi il appaia come scena la terra geni più dolorosi un un intera l'umanit del- tanto tempo a Ebbe onore. trionfo dei due lo di romantico, il frutto sublime del Parve : genio castigliano zioni disopra delle maggiori creaShakespeare.Ebbe traduzioni in tutte le facitori ebbe Rossi il Carducci teatri: commentatori favore nel lo rappresentava di queste nel scrisse il come sbagliata, generalee dove sono tormentato dalle e camuffato e certo 1869 fu di testi critici. Anche un d'una del dei assi tradotto stato era ma per al posero dei dove Europa al mente specialopera in di altri tedeschi. Schlegele lingue:tornò sulle dalle speciositàdei tature meritava non fortuna, immensa, del momenti, alcuni Calderon del il dramma Forse in secolo Italia, dal fin nesto Er- e a posito pro- date rappresentazioni, Brunetti teatro Farinelli di anche l'agosto nel- Bologna, Calderon dove è dimostra, la interpretazione alcuni sbagliati sono cento, sei- scorso: volentieri saggio sul un pinzet- osservazioni fatti e dizi, giu- acutissime e giustissime. Io ho riletto la Vita è meglio seguire il per inferiore trovata in generale coloro sogno discorso d'assai che un al non in questigiorni di Farinelli, e che concetto l'ho hanno ne la lessero neppure una volta. La favola libro nuova; che non gli dà — già sapevasie £ome smisuratamente nuovo il la speranza. dimostra Però 269 su non — filosofico concetto il presente come o era mistico antichissimi temi motivi fare possibile è grande: e in ogni poesia.Ma esempi celeberrimi ne abbiamo di Calderon nel dramma la psicologiaè nulla o rudimentale miseramente del prin; la conversione cipe gno Sigismondo dopo il creduto risvegliodal soe della potenza del decisivo dramma le come doveva è — di trasforma cortese botto, il Farinelli del dramma. di Questo Ecco dramma di remissivo il punto. per fare una è un sogno. chiaccheratore Un è che del il porre, Calderon ha appunto di pendio comserva os- — ci offende d' nel zio indi- ogni protagonista,la lo al spirito sentenza voluto vizio ser- „. fare Tutti semplicissimatela re si improvviso di morale. lezione La nata scate- un tesi,"iiuna una all'incirca, la Vita la bestia insinuarsi carattere della natura, più santi. il feroce inesorabile troncare sviluppo nel noncuranza Ed l'umano, entro sovrumano " questo — ; losa miraco- intervallo,come virtù. cristiane dei umano; generoso riappare quasi senza di improvvisa e uomo e il punto essere favolose conversioni fiera diventa in che — nuova opera un noscono, co- della Polonia, Basilio, vecchio gonfio di scienze fantastiche, Sigismondo, che sarà, secondo i suoi fig^lio chiude una canaglia.Allora lo rinoroscopiastrologici fin da piccoloin una torre litaria sosopra una l'affida a un altro pedante pari e montagna Clotaldo, che glivieti ogni contatto coglialtri suo, il vero Ma quando uomini essere suo. e glinasconda ha un 270 deiramante ignoto e sposare per il abbandonata Ci fuggiasco. pubblico,un po' il almeno donne due che voleva innamorate po' un d'amore finisce collo d' intrigo le dame per necessarie eran : e per l'ombragginedella moralità. la donna né Ma hanno né vita gli uomini accenti e scoppi o spirituali propria e complicazioni forza di freddure Parlano davvero di tragedia. a di massime galisti secentiste o pedantesche: son madriClotaldo vuol dire che sparerà o predicatori. : una pistola storiare O' pistola,aspià metal, escupirà aquesta De El penetrante veneno Sigismondo Si Qué OS El a hacer vuestra de candores al el dia? con besar copa aire. complimento uu lavantais cuya aura fa dejaisque Dadme En del escàndolo Sera ? fuego los balas, cuyo De nieve bebé. 272 mano. a sol. Estrella ma più perchè inutile : tutto il dramquesto tono; iperbolie aforismi, concetcito di Non in è tini antitesi,bisticci e Sigismondo finisce di Una Cos'è frenesia. così la vita? Una Il famoso : Cos'è la vita Questa è un e sogno i nologo mo- la vita ? „ un'ombra, illusione, finzione,e il maggior bene una tutta banalità. e sogni è son che piccolo, sogni". artifiziositàdel Calderon meccanica sfugge allo sguardo sicuro del Farinelli. " non Il poeta costruisce, architetta,senza bisogno impellente dell'anima. martira il pensiero cristallizzato non E, come nella sua fissità, non sanguina il dramma. La parola sorge dall'asciutto del cuore mai non immediata, mai irruente, e sempre precipizio; si presta alla saggia disposizione alla intenzione e dell'artefice. È posta è imfuggitala semplicità, la scelta. E si sopprime il comune ; si ucccide si decora, si fregia l'istinto ; si orna, ; il poeta scorda il plasmar vivo, di primo getto. La catezza ricerdiviene natura. Mancano le parole eterne in questo dramma sulla eternità degliumani stini.. denon L'enfasi del dialettica: raffredda ogni discorso un ardenza a si accorda pertinace lavoro della fantasia: con di tutto la tigliezza sot- logica passa vagliodella riflessione ; e non importa che la rigidadisciplina del pensiero umilii e offenda il sentimento che stenta umano a palesarsi ; povero il poeta calcola,misura, ordina, divide,dispone... Ma vi sono che ripetiziocome pensiero non per il „. 273 ni — In d'un amplificazioni e la vita che è un sogno ho il dramma tutto antichissimo poesianon e — trovato pensamento appena che qualche d'ingenuo cinismo potrebbe eleggeread epigrafe: siero Nada.me Del Ma el delito hombre c'è un scieglierebbeforse haber lirici sia nacido. v'è traccia; non uuovsr ma non suna nes- grottesca questimigliaidi versi. in questitre soli, perifrasidel tramonto, alitò di poesia: riuscito Forse che nietzschiano mayor di frammenti immagine m'è es pensie- gusto. oltranza pessimistaa : quest'altro Pues mi contra Un n'è. justo parece siendo En un ce Antes di pescare que in la obscura sombra Sepulte los rayos de oro Entre verdinegrasondas. 274 Ma qui anche tutt'altro che — di è a la un'intrusa: teatralità. e la caccia scena fare poteva non la teatro poesiapura la uccide essa o glispettatori e, riuscito per parecchio divertire la storia, c'è Voleva tempo. nel — Egli voleva dice quanto voleva non poeta vero del concettino nuovo. Il Calderon opera la punta spunta amministrare — di morale lezione una un principeche si grandi della terra, mostrare cristiano in seguitoalla scoperta converte all'agire mistico : che la vita è ombra, d'un luogo comune ai illusione,nulla. Ma sensi trovare tuta via. Non principio,che Qui ci sono magnifici. è ma sogno estrema quellarigorosità conduce volte agli assurdi bene a due tesi sovrapposte operare e : bene. operar tutto la Ma dell'azione tesi porta all'annullamento prima but- c'è neppure d'un è volessero fatica sarebbe divini ripostie si dramma nel se la e implicitamentela prima. Se tutto finzione è sogno e perchè agire? Ma se dobbiamo agire e agire in modo cristiano e non bestiale vuol dire che qualcosa di certo v'è al m,ondo, che la seconda vita ha levando nega fine, che un il colore c'era più, bensì fantastico chiudersi della vita e moralista esalazione una la conclusione cristiana è necessaria. primo pensiero si toglievaal ogni da scelta una in umana si cadeva corrente) 275 dramma dramma discorsiva pochi versi; troppo e Ma non ed lasciando giaca eletanto sol- (l'accettazione in un dramma sfondo senza risalto,in e la mutazione dove bianco nero a d'un motivo. forza : avrebbe non La vita manifestato Farinelli è in forme si accorge vecchie del dell' azione fuori si torio contraddi- e fredduriste. del suo poeta che qui (Je- potrebbe e bene per trale. ragione tea- per sogno spinta confusi pensiero vecchio artistico ideologicoe un la neppur andavan elementi finire,alla fine, un Il avuto ordinaria protagonistada ragione logica ma per Sicché del improvvisa I due non favoletta una fallimento Il dramma " : svolge; e si afferma di conciliare il vangelo nell'impossibilità della nullità della vita colle esigenze della vita è vero il mondo stessa, della delle nostra, che terra di pena trarre si a sé consuma e Calderon anche fuori bene follia: il la del n'avvede : le vero c'è con ! essa fanno, af- bitrio l'ar- ma rimane... universale i suoi muove di sogno, di vita che ; distacco e in dottrina sul sogno atmosfera sogno, non anzi sentenza se questa nel Chi la non Dice concreto di affanno S' illude s'immedesima vuoto in ci porta pena. s'arroga è nel e in col mondo di questa pratica, l'esperienza : che Cade ombre si fuori del i tasmi fanturale na- „. una che naturalezza poi è conosce 276 è e l'arte in fuori della una senso verità prio. pro- poesia. HERDER Schiller (alcunici Novalis altri minori) i filosofi, Kant, Fichte e Schelling. e, tra Due, Hegel, e Schopenhauer, costellazioni di splendoridi prima grandezza. Non il momento è questo appropriatoper mente giudicarese questa opposizioneche si fa comunedel primo ottocento tra i tedeschi i tedeschi e del primo novecento sia giusta.Ma sembrerà rifletterci un momento a solo, che un singolare, con una popolo sia cambiato rapiditàche si può soltanto alla profonditàdel mutamento. paragonare Io non coloro che, venuta tra voglio imbrancarmi e la guerra, vedevano hanno tanto ricercare visto oro, davvero se mettono tanta merda non posso ma miracolosi quegli uomini concordi, gli europei. Anni filosofi fa tedeschi quei che questa ricerca e là dove fare a meno vecchi dicono, la feci per o prima di fossero dicevano, tre di quei quellodi Konigsberg,di Stoccarda di Danzica e oggi mi piace di farla per il (1) Goffredo primo di quegli scrittori,per Giovanni — per — Herder. fi) Crepuscolo dei Filosofi(1906). 280 11. Vediamo di prima come Herder che la biografia ha è non la il tutto, tipo. artista stato importanza sua In un uomo anche puro il per to« peso tale. Herder 1744 alla nacque che, campanario giornata con Ebbe a Koenigsberg fece ne chiese più e studiare per nella entrato di pietistadove sala studiava coraggio stesso il tempo versi lezione una Fece Hamann idee anche — — lo al a fu si la le che gli era col prese al 281 pena ap- svenne e nel e la mania — lezioni a collegio lo dagogica pe- dinario straor- Nello parrucca. un non intorno ebbe — non ma cresciuto sentir amicizia raccomandò andò teologia tanto che quale : voler non andava entusiasmo suo di preti mediocri la vita tutta la tico. can- insegnava e grestano sa- un anatomica a un con medicina s'iscrisse glirimarrà la finiva Allora nulla. pastori agosto cominciava casa, e diversi maestri a in preghiera una 25 paesucolo prussiano, da Mohrungen, a del mezzanotte di Kant giorno mise e in piaciuta. mago in rettore del Nord, con seguito parecchie d'una scuola di 18 Riga giovane istruito e amabile, cogli l'anima Per capire e verginea " come occhi un lacrimosi „. lacrimosi gli occhi moda basta non al sentimentalismo pensare bisognasapere quei tempi, ma fistola lagrimaleall' occhio che Herder aveva una riuscì mai destro dalla quale non a guarire. Nel 1764, dunque, andò a Riga e fece la sua sede della Grazia. prima lezione sulla Scuola come Fu nominato anche pastore e cominciò a predicare smetter più fino alla vigiliadella morte. per non Sermoneggiare a scuola e insegnare in chiesa fule sue ron passionidominanti. sempre di parlarevolle scrivere: tra il Non contento di 1766 1767 e uscirono sua che vedere che i Frammenti sulla tura lettera- però, sia che si vergognasse, di far dignitàmagistraleed ecclesiastica, tedesca: colla a avesse Nel anonimi perdeva tempo dietro alla poesia sia di quelliche tartassava. paura 1769 fuori vennero anonime sempre le polemiche con Lessinge con un dimenticato pedapte Klotz. Ma poi ebbe paura dello scandalo esempio magnificodi coraggio e, con le Selve di lealtà,protestòpubblicamente contro e lui che il tono Critiche dicendo a glidispiaceva, Walder, Kritische Herder, quanto Ma mondana in una invitò con : al dottor tutta andava la Klotz. predicazionefaceva sua ai concerti, al teatro, Nel loggiamassonica. fare un a viaggio in 282 1769, Francia: si iscrisse amico un il vita Io consiglio gli accordò per congedo la Francia. Arrivato capiva né si faceva non le un tante cose, il 5 e a giugno si Nantes capirebenché insegnatoanche avesse s' imbarcò che accorse a il Riga, fra francese, D'Alembert, ma dice, Diderot e Parigiconosce, frirono lassù gli ofera nessuno s'accorgedi lui. Mentre del principedi Ludi far da aio al figlio Eutin becca e nel 1770 si recò a per prendere il in un viaggio accompagnare ragazzo, che doveva di tre anni attraverso nobbe col'Europa.A Darmstadt Merck del Mefistofele di Goethe) (l' originale alsaziana Carolina e una Flachsland,della ragazza che alla fine, dopo molti anni, e quale s'innamorò infinito carteggiodi filastrocche e un patetiche, fece sua stadt moglie. Ma dovette presto lasciare Darmil principino e l'innamorata per accompagnare a Strasburgodove, per e dissapori gelosiecon un finì col piantarlo. Nel 1771, a maggior dignitario, il giovane Goethe e Strasburgo,conobbe per caso desse a Goethe glifece molta impressionebenché l'aria dottorale del pastore disoccupato. noia Herder, di intimità, scriveva alla sua dopo un anno A Carolina : " Goethe leggeroe E del suo talento ha buona stordito non seppe anche fatte o In natura, come o un non ma é bilmente temi- passerotto,,. volle gersi, accor- perchè Goethe, avendo fiutato il pedante, non gli fece mai vedere le opere che aveva in quel tempo. facendo stava vinse un quest'annostesso (1771) Herder 283 dell'Accademia concorso di Berlino con del linguaggio ed sull'origine di pastore a predicatoreebdomadario, della anche moria meun sto po- fece, oltre il il direttor di scienza co- Eleonora, moglie del Maria contessa accettò dove Buckeburg, una signore.Intanto seguitavala casuilina Carostica sentimentale ed epistolare colla tenera che finalmente, il 2 maggio 1778, sposò.L'anno dopo finì la Filosofiadella storia che pubblicò suo sovrano della riforma di tanto 1775 lo fece scuola altro Lutero. un Wieland, c'era la carica Goethe di Postar starci per e parnaso più Rimarius già e il Ma breve : altre lo scelsero Come — direttore nel ecclesiastico, ispettore minciava Augusto già co- C'era alemanno. Schiller. Ma tardi era non divertimento signore cipato prin- fortuna e il un cato canoni- salario faceva, per andare avanti, libri duchessa madre, bigotta,lo sosteneva l'aiutava si teatro Herder La una a come Carlo dove il raccogliere a — della chiamare, Weimar a poco. e anche pensava era Schannburg-Lipj"e troppo genio e a tanto orgoglio.Per Goethe da chiesa di sé, sentiva, dentro a E s'intende,anonima. sempre, gran e intellettuali delle o e era biti. dee libertine proprieanime tolate ti- volte si amoracHerder a privilegiate. chiava di qualcuna e le chiamava "angeli,,tutte, la moglie alla quale fece fare nel frattempo e Con Goethe ci fu sette un figlioli approvava. alto e basso di simpatiee antipatie:Herder vee — — 284 deva l'arte metteva di punto Wilhelm fondo, religionee Meister. Io credo che il del che al giunse di Lafontaine romanzi po' di gelosiada parte discepolopassarglitanto un vedeva alla sopra preferirei miscredente, l'uomo il lui il pagano, in ci morale all'im- fosse,in che maestro nel favore innanzi turalmente, moglie, narinfocolava e una volta, quell'invidia si rivolse dei figli, aiuti all'allevamento per aver solente lettera quasi inGoethe direttamente con una a In questo soggiorno di Weimar, Herder del scrisse e si duca tradusse ma con per — anzi Mori, che rivista una non di roba mar WeiItalia era, ritorno Weimar a seguitò Adrastea, come ragionar d'arte a 18 — lavorare fatta tutta sessant'anni, il aveva da e viaggio in un voleva che uomo Di incapace di gustarla. stipendioaumentato fondò La capì, speciea Roma: poco critici, un Germania. un'infinità soltanto mosse (1788) dove tanti della e da : sé. bre settem- 1803. III. Ci voleva di Stael tutta — la la dama pacchianeria ginevrinadi Masibilla di Coppet di quella — 285 ciarliera turbante pappagalessain Napoleone fece benissimo per , meillur d' homme moralité sa miracoloso uomo la Herder vita sua è e molto tutt' altro che il n'était àme, ont illustre non che cia di Fran- son ensemble tout S'è visto, credo, che un " fuori qu' " che e „ et buttar a di Herder scrivere calze blu e point genie son vie. sa „ nient'affatto era superiorealla media: eroica e ci non manca qualche taccherella di bassezza. L' impressione generale che di lui è resta quella d'un eterno predicatore,d' un sermonista ambizioso velleità di esser con guida del suo tempo neppure e della di letteratura sua sull'ultimo, con e, riuscito acidità oltrepassato. Ma com'è di giusto, dalle opere giudichiamolo, che son poi le ragioni uniche per le qualipuò Herder a noi, lui e la sua psicologia. premere, ha scritto infinitamente infiniti soggetti, su e e da scriver scriveva aveva cose sue quando non su quelledegli altri o traduceva quelleantiche e straniere. Fra tutti questi libri pochi son quelli uomo non e — chiamano che pochi Gian nessuno una che Paolo, che attenzione vera chiamava d'opera d'Iddio, confessa di prima grandezza,ma lo stesso Herder, critiche così : " Tutta alle ad sue la mia che uno Herder " non sciame Hamann prime educazione 286 questi tra L'ottimo capitale. sia veramente pure e che è capostella una di stelle,,. E aveva critiche è un stata mosso cune al- rispondeva un alleva- Nella premiatada un'accademia, del linguaggio(1772) egli,esagerando sull'origine r idea di Hamann che la poesia è la lingua primitiva dell'umanità,sostiene che la prima parola il canto. Gli uomini è stata prima comunicavan fra loro di melodie. forza a La memoria, sua Filosofiadella sua si confronti col Discours di Bossuet, sia colla B. Vico è non Tutte sola Nuova secondo civiltà che universelle G. (1725) di rivelazione una le razze, (1774) sia Vhistoire sur Scienza davvero coppia.La Storia e un lui,vengon gresso. pro- da viaggiadall' Oriente, l'Occidente,e passo per passo l'umanità è l'infanzia,l'Egitto bambino un una verso cresce : riente l'O- di sett'anni adoloun giorno di più ; la Fenicia la gioventù e Roma la virilità. scente ; la Grecia la decrepitezza À noi sarebbe toccata se Herder, da pangermanistain anticipo, che trovato non avesse 1 Europa. la schiatta germanica, rinverginò e rinnovò il Medio Allora Evo, la più grande venne neanche un ' secondo epoca, è meccanica e senza e storia delle e Herder, della storia. La il " secolo altre metafore lumi è „ Il religione. quella d'un la filosofia dei e confronto non antico apprende ordinarie nata birbo- una la tra è uomo Rinascenza vita quanto nulla di l'umanit della più quella che la società a un consiste nel paragonare organismo i delinquentiai selvaggi.Quanto o all'apologia Herder lo stesso del medioevo penserà,più tardi,ad 288 : come anacquarla.Il che sarebbe non l'avesse se Evo da calunniato molto e Medio è stato gente che stato conosciuto un' è centro il Ma intitolato : più conosceva farne a vi umana Heder il corre. quello scrittura svelata coli. dopo sedel primo capitolodella Genesi santa tratta è lui, l'ha capito: secondo nessuno, storia — capirlo anche grande e, per questo scritto del buffo Una (1774) Si e della il cardine e di epoca da ma lati,meravigliosa, certi ancora lo non capace : ed è — le tutte sbagliatee ci voleva proglossee l'esegesisono prio Herder per aprircigli occhi. Dunque il vero di quel tormentato capitoloè questo : significato che lì si descrive non già la creazione del mondo ma semplicementeuna bella mattinata in campagna. State attenti del : la caos, terra cioè e il cielo dalla notte dalle escono ed — la ecco nebre te- luce, dono precede il sole (e così cadei volterriani). le facili canzonature A poco a l'erbe e glialberi,poi vengon fuori poco si scoprono dai nidi o dalle stalle gli animali finalmente, e, l'uomo che può essere contadino tanto un appare cioè che l'alba,che esce a La difatti come vangare donna, com'è un pastore che naturale, vien va fuori di tutti e perchè deve, prima^ spazzar far da mangiare. Questa è la straordinaria rivelazione di che a per tutti i tanti secoli teologie era rimasta commentatori! 289 . chiusa a ed la dicare. pretima l'ulcasa Herder ignota Bibbia La ha attratto sempre bile insazia- questo Newton volle fare predicatoreluterano : come libro sull'Apocalisse lui un anche (1779) nella rusalemm quale vede una profeziadella distruzione di Gescritta Domiziano sotto opinione che è stata da la tutta pienamente contradetta — singolaredella come poesia dice un'idea aveva Se E esser è „ di bellezze vuol L'estetica Herder è dire ch'è vera — un precursore la verità del delle chiese della e di Chateaubriand cattolicismo almeno il dalla piena quasi. o supplisce l'apologetica ; in questo deduceva sue tutta bello dovrebbe la Bibbia siccome molto è racconto un perchè non — storia. come " verità? — vero Herder critica. Ma moderna quale bellezza liturgia. sua le Ideen capolavorodi Herder sono der Menscheit, zur Philosophieder Geschichte La al 1791. pubblicate,in venti libri,dal 1784 filosofìa della storia di Herder è, come quella di divise gliuomini Bossuet, teologicae teleologica : Dio nello secondo Ma stesso un piano prefìsso. Massimo tempo Herder, alla fine del secolo diciottesimo,si vergognava a rifare,sia pure con altri dati e con lico. più larghezza,il libro del suo predecessorecattoIl suo spinozismo, permettendogli di usare in senso ambiguo e metafisico la parola Natura, di teologismo attarlo salvò da quell'apparenza dato. nenza l' immacombinazione tra Egli tenta una delle forze naturali 290 e spontanee e la tra- scendenza del libro produrre che un per tutti quelliavvezzi e comincia eretto le tutte della termine meglio per lo è non L'umanità " deve con Dante quanto dell' evoluzione crisalide una — che fosse chi volesse e c'è nei tavisti far di Herder un Germania in stato che diventare per sospetto vago di più scientifico,però, non — è — scoppiare. O immagine antica in morire quel mine ter- scrive — crisalide quanto splendente farfalla. Ebbe, forse,un deve al guaggio. lin- „ aggiunseHerder meno perfino il arrivato ancora fiore che d'un — : portamento a : l'aspirazione perfezione questo l'Umanismo. il bocciolo dal umane superiorità sua è di Herder. dedurre per l'uomo Ma libro difatti, chiarezza con osservare a poteva com'è repugnante rigore,il ragionar con Egli nazione combi- una ma principicosì repugnantinon due tra divino programma nei e presocratici di Darwin precursore chi e — l'ha fatto — rebbe sbaglie- — di grosso. alle nazioni Passando d'oro una Grecia, miracolo alla strapazzata Il Medio luminosa a civiltà luce. 11 Rinascimento come coi suoi non dà è ma e dell' antichità, e il mondo. nel 1774, più,come un'epoca barbara e l'Illuminismo son preparatoridell'Umanismo: venti glia meda- una che ha dominato Roma Evo della storiche libri,arrivò 291 appena ma al roasi senza tati riabili- Herder, limitare di Umanismo, quell'altro e di quellode' di Spinoza secoli quindici sedici. Sotto l'influenza opinioni di Herder Spinoza,che Jacohi intitolati cambiate eran di e e, Goethe a difesa criticato,scrisse aveva Dio le di i dialoghi (1787), conciliazione per la teologia cristiana ! mutare tra e il panteismo spinoziano.Alla filosofìa tornò anche negliultimi anni colla sua Metacritica tica (1799)critica della Cridi Kant. l' amore Kant della sua gioventù diventa il più ignobiledei filosofi: konigsbergiana, il kantismo faceva tra gli studenti strage anche zarlo d'ammazcercò di teologiae il Pastor Primarius scariche di citazioni. L'anno con dopo volle colla sua l'estetica di Kant Cfildistruggereanche belle cose tigone(1800),pretendendo che vi sono — — , in sé, in senso estetica di obiettivo. Herder Baumgarten per dire, come proposito di Lessing,una a Il maestro di Goethe alla tornava da temibile non aveva chia vec- vane gio- lità. bestia- fortuna col- l'arte. quest'anniche In tra i suoi la malumori Herder andava weimariani si filosofando sfogavain cia Fran- clamò acgrande rivoluzione. Sul primo Herder lui senda tenziato e gli parve che quel fatto il più grande avvenimento storico dopo fosse il primo passo per il trionfo del — Cristo suo — Umanismo. Scrisse allora le sue Lettere 292 per il progresso delV Umanismo in ma Herder decapitavail la Francia scrivere che tanto la re, badava a regina e al potere i giacobini parecchiaaltra gente e arrivavano Allora il che ognun sa. con quei risultati^ il suo umanista buon tedesco si turbò, rimpasticciò libro, lo cambiò, mescolò finì col e più scombinate la letteratura Negli fondò, per di nutrice vanti e — alle approvazi delle bazzoffie pubblicareuna che ha molte ne — tedesca. ultimi anni, Zeus visto, Herder il romanticismo prese dell' s'è come sfogarsicontro rivista che una le ritrattazioni il della nome Inevitabile " , dente, invaninfa Adrastea „ , (1801),una specie di ministra delle collere divine. Ma non gli restò molto gastigarei tempo per matti: e la rivista morì, due anni dopo con lui. IV. Tale la vita l'operadi questo prussiano pedagogo dilettante e predicatorio, che s' occupò di filosofia senza portarviun'idea propriae di poesia che dopo aver senza scorrazzato e tutte capirla, su le montagne del sapere con i suoi tonici scarpóni teula sua di ludimagistronon e mazza seppe e 293 far altro che riportarea casa : mi appassiti pare che i farla finita di metterci della filosofia della ancora storia un mazzo tedeschi dinanzi un uomo di fiorellini potrebbero come il tore crea- quale, dopo Bossuet, Montesquieu,Voltaire e Vico, ha saputo aggiungereun non e, principionuovo quando ha voluto correggere gli altri, è cascato in pieno nell'imbecillità e nel ridicolo. venuto 294 I. hanno Tutti letto sìa da di Poe. Ma quasi la conosce — scelti mal traduzioni, sua mal e i compresi conti rac- — almeno nessuno lia Ita- in — la vita: ritradotti mal pur — più " straordinaria „ delle sue di novelle: di stravagante, di spaventevole mistura patetico, di funebre tesco, grotdi e orribile. i Tutti son grandi tanto dei dalla miseria, dalla dagli uomini, grandi mondo 1' — rare stati del uomini che infelici: non contjmo disdetta, dalla 297 e dall'odio, sorte. Il sono — perseguitati genio zioni ecce- torturati dalla si lattia, ma- paga 19 perdendo tutto il resto, o per lo meno gran parte ha una degli altri beni. Poe, tra questi sfortunati, Tutto fu contro specie di primato nella sventura. di lui: anche di prima nascere perfino dopo la e morte. n. Suo scacciato padre David, forza essere forse colla attore senza di casa, volle per i talenti. averne Sposò, di tagio acquistarel'arte per cone una contatto, piccola attrice malaticcia, si sa di chi, vedova d'un Hopkins comnon mediante. figlia La coppia sta tre anni a Boston ma non riesce a a far speranza far fortuna. le tutte guadagni: nel alla sua beneficiata. In cerca gito,s'è la madre — Le anime di povera costretta mezzo a queste miserie e tentezze scon- il 19 gennaio 1809, Edgar. Vanno, Il padre, scòragmeglio, a Richmond. dato al bere s'ammala e delicatissima,dopo il attrice è trionfi e senza partipossibilima 1808 un comanda giornaledi Boston si raccarità dei lettori perchè vadano alla nasce, in La terzo buone figlio — 298 aver s'ammala di cercano di consunzione; mettere fatto di una bina bam- polmonite. insieme un la po' di soldi per insieme due recite coppia moribonda, mettono di beneficenza. Quando i " visitatori non carbone venduti. i vestiti : Poe di e nudi, mezzi questidue era Ma gli aiuti anche morì il d'un gli attori arrestato, una tutta per chia vec- colla signora d'Inghilterra madre. I ragazzi eran di fame, emaciati. arrivarono il morì un Uno „ e, cembre po' tardi: nel dipochi giornidopo, padre. Per di Richmond teatro una Edgar. David, colmo bruciò la notte di tura sven- di Natale dovettero in Grecia avventurosa corsa fu morti da in pegno narono disperdersie abbandoi tre orfani. [1 maggiore, William, fu spedito al nonno, generale Poe; Edgar fu raccolto carità da una signora di Richmond, moglie razzarsi negoziantericco, la signora Allan. Per sbadei parenti: il fratello maggiore,dopo una : per sua per la madre 1811 badati erano venuta passava stati messi erano bambini Due gallesech'era mezzi si — rono trovaqualche soccorso miserabile in un alloggioi due attori distesi letto di paglia,aggravatissimi. In casa un c'era nulla da mangiare, niente quattrini, niente o Gill portare presentarono per sopra William racconta — ritatevoli ca- morì bambina la vita a e in Russia, dove fu ventisei anni ; la sorella,Rosalia, tardiva, che rimase mezza idiota impotente,in un ospizio. in casa dei signoriAllan, fu, Edgar, entrato qualche tempo, più fortunato. Nel 1815 lo e morì, 299 in portarono in suburbana scuola una wington. Ma in Tornati anni Edgar a e Inghilterra e tennero di Londra, cinque anni a Stoke Ne- gli davano troppi soldi e troppivizi. patrianel 1820 lo chiusero per quattro In questo tempo in un mezzo collegio. ad comincia scriver lo delle innamorarsi Il questi amori. poesie su bambine e Signor Allan quaderno di queste poesie e le porta al direttore del collegioper averne un giudizio: il negoziante di tabacco e il pedagogo si accordano trova nel un dire che non stampate. vanno verso l'amano. Era troppo dicompagni non In questianni il primo da loro e orgoglioso. la madre di un e : breve amore tragico.Incontra di scuola, la signora Stannard, che suo compagno col suo vedendolo figliolo, gli fa qualche carezza. vede e non Poe, da quel giorno, non sogna, non la signora muore che lei. Ad tratto desidera un di notte seguitaper dei mesi a entrar pazza : Poe dov'è sepolta per lamentarsi colnel camposanto della perduta. l'ombra d'una Ma sua passato lo spasimo s'innamora I suoi vicina, una ragazza della Royster. Vede in lei tutte Ma la predestinata. in della povero fantasia giovane poeta come le nel a assistere 300 Poe Beatrice un Elmira : l'ispiratrice, perfezioni mentre una la maritano deve età, Sarah sua anziano straziato sta i zandola inal- genitori ricco al e il monio, matri- il Intanto li lì per signorAllan fallire fa una nel lo fa iscrivere eredità grossa 1826 all'Università stato era lascia e affezionata moglie,molto traffico. Sua nel 1822 che ogni al ragazzo, di Virginia. Poe, quando vuole, studia ma soprattutto, seguendo Una l'esempiodei compagni, gioca e discoleggia. volta perde più ma e nel butta non tavole fuoco dei gusto vero per godendo, ma fare anno bere a ; liquori,sorseggiando bruto, un come un dollari. E comincia diecimila di libri,in e come automa un di compiere Prendeva bicchiere pieno un quel tal movimento. Era somma, infiutarlo o assaggiarlo. e giù senza neppur che l'ubriaco beve perchè vuol bere, non il dipsomane che beve ma può farne perchè non que dunci prova piacere. anche Non se non a meno, che, caricato, beone un Intanto e arrivasse sta che vizio per Poe, troppi debiti. in può non casa Alla il ai scappò da Richmond a Boston, sotto il forte della e 1826 prodigo che non 1827, si e Carolina del Edgar 301 Sud gliolo fi- Poe Fatto diciott'anni, Poe forte di un che vecchio. il 26 A. e maggio, Perry, come vita ordinaria una marono richia- infine Sembra arruolò, di nome a giocare,faceva era, del talità. fa- per gli Allan di pagare. del E cominciò artigliere. di soldato: prima in un di bere falsificare la firma primi alcoolista un fine del si rifiutarono a ma forza a meno a Boston e pesante poi finalmente in in forte di un Virginia.In questi anni pubblicò il and others poems primo libro : Tamerlan fu promosso gente ser(1827). Il primo gennaio 1829 maggiore. I superiorilo consigliavanodi suo nella entrare scuola del l'aiuto ci voleva dei cadetti di West padre adottivo. Point ma Per l'appunto l'unica persona in questo frattempo morì che gli volesse un po' di bene : la signora Allan. Pur sentir mai tuttavia il vedovo, pur di non più parlare di questo indocile seccatore, glipaga un cambio a e Westpoint. Nel gli dà qualcosa per entrare altro libriccino di poesie: 1829 esce un a Baltimora rifatto e altre poesie Al Aaraaf, col Tamerlano nuove. Finalmente scuola il militare si stanca di presto via. Nel solo fa di e di mese giorni,ventuna si soldi in moglie e una cacciato esser ebbe, in venti la marziale corte all'espulsione (6 marzo volta un'altra solo, e nisce si riu- 1831). diciassette con tasca. Corre fa gennaio 1831 Allora lo condanna trova per all'appello, agli esercizi, fiuti guardie,e alla chiesa e due ri- d'obbedienza. e tutto assenze allo studio, alle Poe alla entra primo luglio 1830 Westpoint.Ma studia poco e a aveva avuto scenata fu buttato dove Richmond, fuori consentì a casa. aveva figlio e, mezzo nuova signora giàun tale alla di Allan E nonostante una passargli 302 ripreso ubriaco, Allan il povero che goziante ne- piccolapensione. lo invita Kennedy " Il invito vostro venire posso il mio a mi la per e cena ha lo sciaguratorisponde: ferito nel umiliante più vivo delle : non ragioni: vestito. „ Kennedy a gli apre ma rivista. sua è contento Il povero Ma di purtroppo era renderglila di vita in la dolce al tutto ; di Poe di la tredici parenti si e persuade erudite il sti suo settimana, burlesche e a bere gli ac e scorato. Glemm la vedova : la figlia, anni. la zia Poe Literary racconti, poesie,cri rendere oppongono. Metteranno benissimo. \ la ed accorta noma, eco- a su chiede 304 La per il bisogno sente l'unione eterna piccolaVirginia, predestinataall'etisia altri Richmond. comanda rac- tutto nipote,faceva ogni sforzo per moglie bruna e triste. Lontano e di del dollari di madre men riaverla le chiede a 15 far copie Baltimora a posto affezionata ma 5000 a depresso e stato tenuto deve ricominciato aveva cessi lo lasciavano gli aveva borsa; lo tiratura letteratura,fantasie Finché la del Southern Poe lavora. La e Messenger sale da 700 pendio da 10 dollari a Egli pubblica uu po' di tiche e Literary quale glipubblicaparecchie novelle gli dà il posto di redattore capo finalmente nella casa direttore White, Messenger, il e la madre Edgar vane più gio- e di sì dice corre a timora Bal- seguirlo colla figliola ranno una pensione e staun a cugino cento dollari,un la sposa e aumento White a e Virginia.Edgar sua il 16 1836 maggio ventisett'anni aveva ! Virginiaquattordici Il matrimonio lo a guarisce.Ritorna la rivista : nel ubriacarsi, trascura gennaio 1837 lo manda via. Poe, che nei più tristi moWhite menti ed donne ritrova sé stesso, prende le sue York, sperando in grandi fortune. emigra a Nuova da collocare qualche articolo là trova Ma appena in una di Arthur rivista di teologia : le Avventure ebbero Gordon Pym, pubblicatenel 1838, non non successo. nessun Scappa a Filadelfia: per guadagnar qualche soldo impasticcia, trattato copiando qua e là, un di che riesce Conchigfiologia gli procurerà dei Il direttore rinfacci Gentleman's del a vendersi ma accuse di e Magazine, Burton, gli offre il posto di redattore dieci dollari la settimana; Poe accetta nell'oscura gli altri rivista alcuni la Caduta si guasta col suo suoi Casa della d'indelicatezze. volta dei direttore; si Nel in guito se- plagio. William con capo pubblica capolavori:fra e Usher. Ma sto pre- accusano giugno 1840 a Poe è cenda vicora an- i guadagni sicuri. Tornano l'abuso giorniscuri, aggravatida stravizi,da ricadute neldi spiritosi, da grandi malinconie. una Il senza di Burton successore rivista, Giorgio Graham, titolo,chiede di nuovo nella proprietàdella la trasforma, le la 305 collaborazione cambia di Poe nel è redattore 1841 zine di lui. Scrive Una mattina Rufus del al un anno, 40.000. a male, Poe spariva. suo tornando in scambio, come zione redacerto un Griswold, ch'eglinon poteva soffrire. si arrabbia, se Graham ne riesce va e non il da tanto altri. Prima di soltanto nel Museum) Stylus e adesioni in sarà promesse demonio più trova la un certo e a diretta da Poe. alte sfere da Lowell dell'alcool lo va e Per a non un anno che prende rima cetta ac- {the Saturday cercare si chiamerà abbonati Waschington; Hawthorne anche perseguita 306 ma sinistra Clarke rivista sua agli già Graham più grandiosa che una nulla aveva Lasciato destra gnar guada- e Graham a trattative nelle tutto Magazine lavorare più di dovette di trasformare in chiedere con al rivista una Penn's un 1848 avere libero mettersi colui tuna. meravigliosafor- di il Graham's. sue offendere sua era dover non arricchire le la esser piano ,di e capitali i trovò si doveva fissa di Poe sé; per per fatto il Non giornaledoveva L'idea e di : da prodigioso W, quale per salto 1842 posto, teraria novelle,critica let- : dal marzo suo farlo tornare. tutta matto un però, preso tanto trova a come poesie.La rivista fa un copiepassa, in poco più Ogni Maga- il Doppio assassinio pubblica,fra l'altro, attira l'attenzione su Morgue che di nuovo via 8000 Graham's vi e di Poe del capo ; tiene ot- ma laggiù: un il scrive amico Clarke a Washinaton, A in veramente, turo riprendereil fustato pietoso. a venga si trova che direttore che uno andato era anche per un'impiego nelle dogane che un amico, lo il Porto Ma fatto sperare. gli aveva sollecitare Thomas, tradì: e Clarke mecenate zia povera il posto ebbe non : Clemm, che glirestava non pronta sempre dal abbandonato fu e dalla tornare scusarlo a e stodirlo. cu- precariadel collaboratore maginazi imdi giornali: manda, per pochi dollari,le sue più belle a rivisticole ignoteche fanno difficoltà a pubblicarlee pagarle.Soltanto per lo la vita Ricomincia Scarabeo d'oro, mandato a — da nessuno, rischio. In questo a a non ma gli trovi un editore risponde Dickens, che lui tradurre qualcuno arriva non Francia neppure dei un volumi si vende non raccomanda all'editore. Si rifar le spese Dickens ma due in racconti,pubblicatanel 1840, dei suoi tanto Un'edizione dollari. cento avere ad riesce concorso, a. un in ha Inghilterra voluto cominciano i rer cor- nali, gior- capolavori suoi — soldo. Il poeta Home novella in nessun farglistampare una mora Baltia giornaleinglese.Fa delle conferenze Filadelfia (1S43) sulla poesiaamericana a e : stronca son magri. troppa gente e i profitti riesce Uno a scrittore well, fonda a New il Pioniere. americano, York Poe 307 una James Lo- teratura rivista di let- nuova si offre Russell come collabora- tore Lowell ; accetta dollari dieci Pioniere articolo. Il per il Cuore Rivelatore, Poe muore. calcoli dello rivista spirito,dovrebbe dare ogni giorno s'era di centomila faceva Mentre legno nei dolce sputar sangue. in dalla Malinconica celebrità nascente dei nemici di o doveva combattere l'invidia. in vent'anni ma dal e soffrire per di utili all' anno. Per una pola casu- d'un uomo degliinvidiosi ziosamente silen- dovette morte. i nascere : non e si sta te- guitato perse- La tacchi primi at- soltanto stampò che si ubriacava sempre Era maltrattava la moglie malata. vero si disse a la si batteva genio, lece povera cominciò anni, fino alla Poe nomia eco- rassegnata, chiusa alzandosi dove centomila di Filadelfia. La moglie, a miseria legasegreta, una donne sue soffitto,in compagnia nel che e dintorni cameruccia una gliosi meravi- all'aristocrazia dello sogni colle i stamparsiin la fame contro in dollari tali ritirato Virginia,la forza per il numeri rivista fatta da dodici una rivolta tiene con- tre Lowell a riuniti si sarebbe che copie e Stylus: numero dopo ma promette e primo espone talento di uomini entusiasmo con ma che al quale non (perun'impulso,ripeto, poteva di Virgila madre resistere e non nia per gusto)ma ha mai dichiarato che Edgar non ha sempre l'adorazione scemata per la disgraziata sposa : e beveva per si ammalò. vegliarla Ma quando le malinconie 308 o le disperazioni I prendevanofuggivadi casa, anche di notte, brutiva vagabondavaper la campagna piangendoo si abA queste fughe succedein una vano taverna. lunghigiornidi torpore e abbattimento. Poi, lo ad si chiudeva la volontà di fare,di tornava tratto, un creare per settimane,scrivendo il giorno,leggendotutta la notte. in casa : tutto non glibastano Purtroppoil vino e i liquori più : l'oppiofa la sua primacomparsa. Gli accessi d'inèensatezza e di accasciamento son più fitti.E l'atroce Nel ad " finisce. povertà non il povero 1843 nemico, suo un Poe malato e è Virginia prende due cinque dollari ? in fin di vita Filadelfia trasporta da camere a scrivere Griswold, queste parole : a potrestemandarmi Non è costretto a in una Di „. casa sono si nuovo York Nuova Io (1844)e rovinata mezza sulle rive dell'Hudson, in campagna, a Bloomingdale. La zia e suocera si mette in giroper i giornali di Nuova York per trovare un po' di lavoro Poe, bisognosoe malato. Il direttore dell' Eveun ning Mirrar, Willis,si degnaconcedergli posto a subalterno di tutto : nel suo correzione dove giornale, è costretto a far di bozze, stelloncini anonimi, traduzioni. Il 20 il e si gennaio1845 VEveningMirrar pubblica Carva. Poe, d'un colpo,ottiene dieci dollari — la Finalmente gloria. accorsero d'avere un gliamericani e gliinglesi che e grande poeta — 309 poeta soffriva. Lowell questo hanis Poe Magatine editore un : ; il 28 di dei edizione nuova un pubblicò nel Gra^ su grande articolo biografico Nuova York pubblicò una suoi febbraio racconti Poe e fece volume un di ferenza grande consulla poesia americana noscerlo ; tutti voglion col'uomo della stagione,il tipo ; diventa alla moda rate. a pranzi e se; le signore lo invitano che Fra le basbleus gli fecero la corte la più celebre e la più fedele fu la signora Osgood, bito moglie d'un pittoree poetessa. Poe fu preso su- poemi dalla bellezza sua fra i due poesie. Cominciò ma cambiò Però l'ardore del poeta diventava signora Osgood la così le anche un'amicizia Per appassionata. casa : Virginia non tremendamente Poe belle trovò e una sue platonica cini star più vifu gelosa. inquietante il quale aveva che la Poe Inghilterra pensò bene d' allontanarsi. la seguì ad Albany, a Boston, a Providence. la poetessa, forse spaventata dagli eccessi di in Ma e di alcoolismo, finì col cacciarlo. Le altre letterate, che mezzo fare Poe, rito ma- — sentimento un — delle per Poe non aveva rono scelto,suscita- : scuse chine. quelleinviperitescribac- a dimenticare e l'autore del le r donne improvvisa celebrità cominciò, il Broadway Journal, una nuovo, contro Longfellow mediocre , 310 in e un Corvo vette do- scandalo sfruttare giornale terribile poeta ma pagna cam- idolo zia Clemm La ma la moglie bene stava golari.La vecchia il genero, per Anche Poe non seguivanoquasi senza in quegli anni lo descrive scarsi e irre* guadagni erano I vedova doveva mendicare moribonda. figlia Virginianon del pastrano coraggiosa e sì nere sottoscrizione aprirono una dollari. La la malata. più lo vide demente. un devota sempre sempre le crisi : tregua. Chi come era marito : signore raccolti furon aveva e Alcune per sessanta che coprirsi per il gatto ; per riscaldarla un la prendeva i piedi e il marito le mani. Una signora,certa Shew, aiutò in quei dolorosi di patire. cessò ma uno tempi i tre infelici malò Virginia,il 30 gennaio 1846, morì. Poe sì ambili ancora più gravemente : fu assalito da terri- madre le — febbri. E un'altra in casa non c'era che fruttò cento sottoscrizione convalescenza fu lunga malconcio, più agitatoe in sera, nelV talmente Non della aveva d'una il dov'è vivere donna: scappare che a lei lettere poesie di amorosa di tempo lo tollera — ma 312 prima. Una Era poi un uomo si mosse com- piangere. per il accanto le propose pazze, tristezza. La uscì ne improvvisamente ultime disgrazie nelle seguitatoad assisterlo,e Scrive dollari. La sentirsi senza aperta sventure, s'innamorò signora Shew, Fu Poe di versetto assai conosceva che poteva tribolata. sconvolto chiesa, nell'udire che afflizione cuore e nulla. scrive di sposarla. per signoraper non vuol un più lei po' sa- risponde al non perne, questo idillio anche e ultimo suo disperatoappello da questitempi Poe, oppresso con pubblica pochissimo ma pensa In a un la mia Tutta " essere me. Finisce „ un di scrivere libri,Eureka, lo e edizione prima di L'editore il tollera non che ci più inquietantedei ma Pu- cominciare, copie potrà — : superiore a essere presenta all' editore 50.000 accetta idee sue all'idea dichiarandogliche,' per tnam, e si rivolta natura le gonia cosmo- risponde alteramente nell'Universo possa suoi dubbioso un e — una a Espone conferenza mali, tanti nìa magnificama- mondo, definitiva. originalee in una stupefacenti obiezioni. A del sistema nuovo finisce. miseramente una forse stare. ba- stampa 500 sole ne si vendono. non Poe Ma dimentica non l'amore. Non d'una la per , può vivere senza signora Whitman, metafisica, donna. una S' innamora vedova, più di lui di sei anni, letterata. Vuole chia vec- mente assoluta- sposarlae intanto, in una conferenza, la Frances proclama,come Osgood, una grande poetessa. Il poeta la vedova, esita a ma a Providence questa, spaurita corre dir di sì. Poe si oppongono. ha Il si ubriaca, fa all'assalto, tutto il giorno delle si da vi abitava ardore, tanto pessima rinomanza, i parenti disgraziatoinsiste,torna scenate. persuade nozze. dove Ma 313 a La nostante signora,no- promettere beve la stessa : fissano mattina: ao la futura lo sposa male, gli rende riceve le sue gli dice che l'ama ancora ma, in definitiva, congeda. Poe, disperato, riprende il treno per carte, lo York. Nuova Però, Whitman, nie che alla d'una incapricciato s'era stava dietro smaniava mentre Lowell presso signorinaAn- le e vedova scriveva grandi lettere di appassionate.Aveva ripresoa scrivere Lee e a far quest'anno è Hop-Frog e Annabel i sogni dello letture ; riprende anche Stylus,la — — Spera,più modesto, od di punto son, che vuol Dà sue di portentosa, chiave rivista ottantamila trovare intanto in Qui lo ammazzino, dollari copie tanta set- con di il sud, per Griswold di caso lo ventimila libertà. e guadagno.Par sul associato, un un signor PatterCon quegli dà qualche anticipo. sti partireper al nemico opere in ricchezza l'incarico morte e sciagurato si vuol ammazzarsi e gii chiede giornalista baffi : il prudente uomo un altri fondi. trovare di pubblicarele s' imbarca ubriaca da rasoio : per per che teme sé. Va ladelfi Fi- da un i togliersi glieli tagliacon forbici. Richmond: Riesce ad arrivare a alloggiain un vecchio scorsi albergo,fa, a chi non l'ascolta,grandi diferenza cosmogonia. Una conper spiegarela sua sul PrincipioPoetico lari. gli frutta 1500 dolritrova Rosalia,la sorella idiota, A Richmond la quale riesce a capired'a*^ere un fratello celebre cade in adorazione davanti lui. La signorina e a 314 ed — perfinoin iscrive ritrova ritata si presenta le chiede Le accetta. nozze di la zia ; saluta la York quel giorno la giorni che mancano sa a come, Poe beve elezione : della taverna ma fornita: vedovetta, andare il 27 vita è sua alla furon misteriosi, Calvert Street. Poe i suoi e Lo amici circondati rinchiusi e vi passò la da in Poe s'imbarca. quei pochi ritroviamo, la sera, : — prender la signoraSchel- oscura: morte. Baltimora Poe vinta a settembre degliamici. liquoricorrevano uomini bevendo ben e con i Appena parentiavevan inusuale quellospirito per e — Da si siti. proposeconda sua Susanna, saluta la cara la futura — suoi fissate per l'il ottobre. son New riparteper una anche anziana sposarlo.L' di Ma lei, l'accompagnadappertuttoe a lei dall'incanto anche non dei si più : temperanza. è vedova Ora vecchio. un a bere non i l'attira — forte più quellaRoyster che amorosa: ton è amore di società una Richmond A di giura demonico lo stimolo Poe lei Per attirata. è breve ultimo Talley Susanna Era in la verna, ta- una di vigilia spese dei a usciron una una didati. can- fuori banda di in camera notte, colla febbre, da mescolato ove era bottiglie La mattina misteriosi dell'oppio. gli uomini che erano cati semplicemente agenti elettorali incaridi ubriacar la gente e di portarla a votare Poe parecchie volte e minciarono gli altri e copresero il giro delle sezioni. Poe, ristupidito ogni tanto — — 315 e malato, bero fatto male, lo stava due votare volte, vedendo tre o ficcarono in carrozza una incoscente fino tremito tutta per Parve alle tre del chiamò notte una finalmente che quarant'anni. sepoltoa Baltimora. Fu la risvegliò Reynolds. certo un mattina, alle cinque,spirò.Era Aveva Si come esseri fantastici; calmasse: si stato uno viso. Restò mattino. delirio;parlavacon e darono man- arruffati, stracciati,capelli al inarticolata, gonfiori voce con vestiti rotte, scarpe in che lo e all'ospedale Washington. Era orribile: l*eb- che piedi; dopo in si reggeva non la domenica il 7 ottobre Pochi anni 1849. fa, presso bottegadi liquorista. fine le sue ebbero zie. disgraNeppur colla morte Griswold, il nemico, al quale Poe, non piamo saplasciato l'incarico di pubblicare perchè, aveva un'edizione le sue minciata completaera coopere prima della sua morte, ma n'erano usciti si vedeva tomba, sua una — due volumi nei nascosto con Soltanto nel meno Poe sette cambiò, soppresse, — quello eh' tutto cercare nel soli manoscritti che volumi nella e sparso nei coronò codesto di giornalio mento tradi- biografiamaligna e calunniosa. zione 1874 Ingram potè pubblicareun'ediscorretta e più completa,ma soltanto una 1902, coU'edizione — era trascurò di comprendono, — loro sono Harrison, le opere coli' epistolario, dicia- veramente interezza. 316 di raccolte e sciute cono- III. d'un secolo dopo — a guarnigione, poco Appena trovato mai breve un altro col che ad avere giornale l'impossibilitàdi Vive prestito. che vero donne, che La ad pure prima altri sposarlo, muore è e e lo lo gli salvi per muore quando, quattro pazza; riesce Non dollari ha di mai padronirsi im- ha non la laborazioni colun tuna. fortano mari- consente del in colle Anche l'altra giorni prima a ucciderlo e quasi vecchia, 317 riesce d'elemosine riamate, amano Non ad sempre. hanno non cinquanta saltuarie. quie. re- direttori, i suoi appena a lo sfruttano, pure costretto trovare né pace fuori. sua: d'umiliazioni, penose amico metterlo di vita, sua ha Tutti — il soldato di ammirazione, rivista una d'un per di nel forzato è la Non cacciarlo. periodo pensiero fare a posto, dove un solo estranei tutta per talento. suo finiscono da sua, non vendere il geni collegialemalavvezzo di casa a prezzo, dopo raccolto anni, dalla straordinari tisici,lasciato di e un'adolescenza fuggire più continente. d'alcoolisti due a de' d'uno d'un e Figlio mondo vita la Questa a giorno fissato; la avrebbe più Miss protettriceAllan sua vien cacciato anni che ; di della sta per di vien respinto; di Miss Maria e una cugina di quattordici sposa si fa amare e e tisica; glimuore Frances namora Osgood e gli scappa; s'in- e l'ama s'innamora bisogno di lei; a' innamora avuto Herring sparisce quando benefica Shelt la vedova sposare questa lo e Whitman e rifiuta ; finisce col- l'esser ad Annie congedato; si raccomanda e questa al suo non affetto; dopo risponde abbastanza l'idilio con Susanna di riaffermare Talley tenta l'antico dopo un' atroce e miseria non La molto l'Elmira sogno, ottener per gli dà La ancora, tregua subalterno mania e di deve ; dove bere come e non un vizio. Le E di questa quei pur miracoli di e lo toriano mar- inseguono anche dopo la egliriesce,nei pochi anni randagiaavventura, terrore supremo quei miracoli suoi poemi. In racconti; sorfò i lo e tuttavia orrenda un malattie, le crisi,i tradimenti, gli affronti,le calunnie morte. vrebbe do- prima giovinezza: è, ripetiamolo pulso una sventura, pazzia,un im- una vita dar dalla irresistibile in muore, all' ospedale. sventura, mai ; è poco lo rovina primi anni, grottesca comandare. barbaro dei che di fantastica poco volumi. 318 più di a scrivere sono i suoi dolcezza vent' anni che dici se- MAETERLINCK Che abbia ed buia vedrete alla pelame del sopra d'una fine gatto. le che d'inferno luminaria le fra fate mani tempo a a prender scintilla uscir L'uomo, allora, comincierà che forse colla dirà, e : eflfetti sono potrebbero a che meno celeste. E 323 il via dal via a lare parbassa voce male ani- riflessi essere gatto, il sonno d'elettricità non minci co- canzonetta una qualche scintille e pelo contro sottovoce non stanza una — strofinargli a incantesimi, ma fuochi Se girotondo. in porti nero canticchiando groppone, degli vi gatto un pazienza con da serio uomo un barlumi siano in dei tanta incer- tezza, delle po' farà sentire il bollore piano piano e ogni tanto azzarderà qualche gnaulio nn fusa languido o un soffio di spavento. L'uomo serio, voce seguiterà a parlare colla sua imperterrito, bianca i vetri della finestra e speciosae mostrandovi da' quali passa un po' di chiarore cercherà di persuaderviche i punti di luce al di là son forse stelle perdute nel cielo o piuttostofuochi fatui di camposanti antichi o anche lucciole che 8Ì levan che dall'erbe le lucciole inferiore e e via L'uomo fresche e finirà stelle del mondo potrebbero essere le stelle fuochi discorrendo serio coli' insinuare fatui della zona riore supe- all'infinito. Maeterparlanteè Maurizio linck e i suoi discorsi equivocie laberintici infrai libri dello stesso da versi gatteschi mezzati sono Maeterlinck. Maurizio Questa, almeno, è l'impressione che fanno da parecchiotempo che a me e m'è tornata vivissima sciuto leggendo. l'Ospitescononiche piccolobreviario delle meravigliemediasubliminali, uscito proprio ora. o di Maeterlinck nella letteratura La specialità è la manipolazionedel mistero ad contemporanea delicate. Egli crea delle anime dei piccoli uso temporanee enigmi per darne poi tre o quattro soluzioni condelle piccoleangoscie; gioca ; suscita coi brividi e coi sussulti ; prepara degliangolidi lanternino oscurità per potervi passeggiarecon un in mano dei problemi e l'indice sui labbri;inventa e " ,„ 324 nel scioglierli terribili per una specie uno gnomo austero; Le religioso. ingoiareil mistero, tutto in volta. una della delle concedere di puritano; anime delicate il vero, tremendo Il mistero necessaria le anime clown un dei troppo son non dei e e signoriche metafisica all'inquietudine signore e sono pos- mistero, dogmi, duri È amabile. più ignoranza universale nostra morte 8on Puck di modo stero il mi- della stra no- forti per non pos- che i ritagli tempo. Maeterlinck, questigrossimisteri,li spezzetta, li suddivide; li distribuisce in dosi digeribili; ne fa delle cartine, delle pasticche,dei biscottini ; l'indolcisce collo zucchero della poesia e li guarisce della letteratura. E allora quei coi canditi verso poveri misteri della vita, dello spiritoe dell'unitriturati così mascherati, e così masticati e gnore sembrano, alla gente di mondo, alle siai giovanioccultisti, alle signoanglosassoni, rine attenuati di tedesche, qualcosa di presentabile e e i libri di posto sulla tavola e la scatola delle Maeterlinck da the, fra il mestibile com- piglianoil samovar che loro fuma sigarette. II. Perciò, se tutto è mistero, in quei libri,non 325 è affatto la fortuna mistero un cosmpolitache, di cioè nato di Gand a di minga, famiglia fiam- germanica, scrive razza francese in tato ingleseed è commenmoso fasopratutto in tedesco. Parigi,coU'articolo di Mirbeau del 1890, gli ha dato la fama ; son gliinglesie gli americani quelliche pagano meglio i suoi articoli per i loro magazines ; e i pubblica più tedeschi altro belga questo che coloro Polidoro dei mondani nella il Maeterlinck nostro attenuare po' ; dire e limare che quel non dir quel ; continuo tanto le Durò suo poco in a per il disciplina accomodevoli vita. Ma dai e gesuiti forse cose a mezzo e a mezza e ridistinguere ; il distinguere delle " nuances ,, farsi]sentire misticismo I quell'abitudine le asperità; quella dolcezza bisogna per forza chiamare prese Certi suoi libri „. teneri sono nella e dire ; l'amore senza questo scuola stuccosa untuosità voce e molto lievo al- fu l'avvocato. fece legge e nella intransigenti sono il papato verso Maeterlinck Bernardo veramente, sono, Tanto mistero. sociale Maria gesuiti,studiò gesuitinon del preso crando dedicandoglidiversi libri e consapiù d'un saggioa quellache chiamano, per e degnazione,la sua filosofia. bontà un 1' hanno naturalmente, che sul serio, più di in non sul sono " chemin ; il minare cam- de lours ve- forse la casuistica frak ? far l'avvocato eppure periodo,forense qualcosagliè 326 anche di rimasto. dalla calo e lettura della prima kespeare. l'ignotoprincipiantepiù grande di Shac'è nulla di meno Ma per l'appunto non dichiarò shakespearianodel scherzare e de' ridere sa Marcello di i suoi e spettrison padre di vivi. Il uomini suoi capacissimo il rompere muso voglion fermarlo che vendicativa più di Maeterlinck. teatro speare Shake- maschile, sodo, sanguigno, concreto è è PrincipessaMaleine di una più Amleto l'ombra è e di Banco I personaggi vivente. persona nosi car- Bernardo a e ; sa del vuoti più primo Maeterlinck, invece, sono le ome bre pallididei fantasmi perseguitati e che li turbano di beau, silenzio un esempio fu il Maeterlinck tardi e — il tentò meno nostro belga fabulazioni spiritodel nel liers Vil- dramma m^tafisicanti. di marionette stufo di Turchino, nostro Gozzi 328 in cadde, meno che delirio la fiaba, con e quegli luce mezza cretini fatale, con d'Annunzio. lui di anche nella singhiozzati coìTUccello Vanna, nostro in Axel, — il gran che saputo avesse teatro almanaccamenti finivano Shakespeare, avesse primo scrittore grande praticatodal ritrovato a meglio le Parigi,avrebbe originidi quel Più Se deliquescenti l'ingenuoMir- di Villiers de l'Isle Adanì Ietto i drammi per riflessi che invisibile. tirar fuori di invece sono non con — molto Monna lusso del iìì. de Remy Gourmont, scrisse linck mezzombra Ma un Novali Ford dei religiosa lyle e di diversi seguirono nella delle fiori.Finalmente s'è i tedesca, racolosità della gusti allo con un senza libro neW minuto non Fa- qua, novità ricerche sulla che 329 li dei guendo se- anglosassone di nulla di in pezzo spruzzatina Morte nei e seppellitiche che e e mi- psichiche, schizzo qualche senza Car- umili delle delle trovarci di Intelligenza un e la mistica laica clientela stia al ridusse scientifica da dato, spaccio qualche e difatti, fiammingo degli maniera Api della metapsichica, e dal Templi e dell'occultismo, spiritismo traduttore, un mistica Tesoro Giardini Vita bre la e volgarizzò la ; è dall'inglese; nel Emerson Doppi pissipissi tragico- un Ruysbroeck primitivi di quell' atmosfera Maeterlinck tedesco, Shakespeare e di nomia, bo- Maeter- volgarizzatore. Tradusse, un dal s da piena realtà in riduttore, lui anche magica, ascetiso. di momento un di saggio sull'originalità un stregato ; in te di minciò )Sofia, Co- io valesse lessi la zientemen pa- pena 21 3i r'ilenuto essere Ignoto la è In pazienza scappa. viventi della in berfeld. Io di attento parte del forme non problemi mio O soltanto, controllali e Maeterlinck, cioè vagliatio e intorno nuove alle invece, che niente di al pensiero.Non e di rado, qualche fatto notissimo si abbandona teoria sua irremediabile Ha voglia di che misteriosa ed tempo trova dei che (1) M. sia occulta pudore ambiguità. senza credere nel mondo, del Maeterlinck da buono - 330 11 varietà. tra, l'al- né cosa alla scienza fatto nuovo ; ; quanto e alle alla anima fa. nello versale unistesso materialista credenze - cita ambagi della d'un'anima ma inconnu servali, os- utile causidico nelle L'hóte e seconda una a noi, faccetta in ragionamenti c'è ne?sun due in ipotesi precise l'una e una ben fatti cause veramente porta anch'io come fa né non sia loro El- studio concepisco riunione come allo speso li io Ma tempo. o cavalli di affatto vi ho e lontane loro toccato; dei contrario della morti; persone e ticoli ar- inglese (1) si qualcosa da mano son tali quattro o dei e dell'avvenire conoscenza tre delle o tenendo di puLblit-aliin rivista, già parla dei fantasmi dei psicometria conoscenza morte seguita colP Ospile ota libro-raccolta questo da e — ; spiritiste Fasquelle 917 ma "di eliminarle cerca la teosofia sfugge e la è religioso non ma religioni; colle la scienza perde in sai creda se vuol ; sez il ma : ha il sua il Il fort est morts les libro suo fatti incerti del e personaleè viaggio di Elberfeld signor Krall. niente e con obiettività di cliiacchiere fatica mazzo che riconosce scienziato si ma imprecise: non medio, alla telepatia disincarnati; di credere sottintesi equivoci.L'unica dei quattrinicon a dei paura probable que les est impossibleque carosello del all'intervento " Insomma in mette di sofisticherie scrupolie ipocritedi genere di arie al subliminale credere questo darsi mare un generaleo i suoi la ma degna dis- non quant'è possibile; e finisce nous morts di mérae entourent, ne novre ma- sue frasi con possibleet tutti con le tutte rebbe vor- vivent as- puisqu pas „. l'impressionedi un digli superflueintorno a nasconchiara è eh' egliguacosa dagna torno dei discorsi ambigui inL'unica ipotesiimpalpabili. stata quellad'intraprendere per Ma fa far visita quelle sue ai cavalli sedute pienti sa- non quel che avevamo imparato nelle relazioni degli psicologiche 1' hanno duto preceMaeterlinck stesso e distruggetutto il valore che potrebbero avere i calcoli degli stalloni tedeschi animale dell'intelligenza quando per la prova ha cura di ricordarci che i calcolatori prodigi furono in generale, dei bambini dei mezzi o idioti, i quali non indovieseguiscono le operazionima aggiungono a 331 nano colpo,per a calcoli dei linck, che ha Alla novità. mostrava letto, pare, bene cosi di fine del Londra, a difficili. Del più i cavalli che sapere specie d' intuizione, i una il nome e davanti parla in Pene suoi un adulatori moralista un senza d'amor poeta, alla in una Paolo riportava la cui il borsa. colle francesi metafìsica. neppure, a È occultista un signore anziane, un fede, uno religiososenza un roba a ziava pronunzampe, i Shakespeare ne tedeschi, una e per chiarezza, vallo ca- perdute. ha non un che padrone una Bankes certo San a sono Maeterlinck, ch'è abbastanza Maurizio come non contare; sapeva quattrinicontenuti Shakespeare, dovrebbe cinquecento un di quello deglispettatori Maeter- resto Elberfeld istruito sultati re- poeta cre medio- dispettodei titudine grande atda salotto, filosofo sciroppato, scienziato immaginazione, un senza fachiro di disoccupate,un sofo grande filoprodigi domestici. Leggerlo dopo un che fumare è lo stesso una pipa d'oppiodopo un'ascensione in montagna leggerlo dopo un di camomilla bere una tazza grande poeta è come dopo un bicchiere di vino vecchio. casuista di coscienze — 332 PAUL FORT la bellezza tanto ci pareva quellagran essere la e Oggi, guardiamoci 10 meno tenente chi un più poeta grillocanterino 11 sola una con che buoni Ce faire ? et Ma rovinato bere sua — sa qui de bornes le e con corso nel ne hanno di del secolo di il suo E mezzo. mondo, champs. con : lais Rabenonno, Paul Fort, tutti i come trinità della doveva — bon Mieux " de vin rouge que sens, que voulez gang. vous y de frontières,sinon les „ le bestie ferrate — assassinato E provenienza. la santa connaissent chiesa. fontana Gloria Bottiglia, i suoi Borgognoni de senso popolaresco, poeta sembra amava Sciampagna b^Ua strare mo- s'è sciupato sorsata una del cose de venute la notti: poeti francesi trogue leurs son per Fort, benché poeta iscrizioni Francia hommes sont è dico nel — senza '14, come teindre vaut provincia Donna, — nel pensare, di generazione poeti di Rinascenza sciupare.Paul Lafontaine tutte sopra per di non da Ronsard, momenti a Fort. Ma prati,di dei alla vena : e francese più una la di robinetto senza Paul di campagna, poeta — di da mostrine le lire fuori musei poco, aveva principe,era ogni poeta ha non come Petoefi. di e Anche, buono chi e ripreso nei di Tirteo intorno, erano valore un che europea tutti poesia aveva sé. ha pace turbata. Quando così volevano di dolce la dell'Est, hanno nome sua città questi lourdeaux 330 di : non buon Reims, sono i vino, danzante il buon il cielo France la è questa Ballades: ragione di e — „ come radicale de come ragazze, gera leg- come pipa, delicata un simpaticobrillo di questo ai Que f le brave come Parigi,briosa di poesia,mussante sua fumo caro un come E della precisicontrari dei " de Poémes libro ventesimo ? delle Frangais ! plaisiraètre II Ma bisogna non guerra per fonderla verde nel e suo sanguo nei sesto bellicosa di tura. anda- „ Benché e questilamenti, in in complaiiìtes francesi " queste cercarlo Paul Fort accorgersidella di storia delle mobili specchidei suoi Parigi non prende che delle Ballate di lì, portano sua vigne,negliocchi sue al : " tutti sentirla per fresca,tutta terra, nella di : per amarla, membro ; la aspettato Francia bella, tutta tutta corpo abbia non piena di membro, a pelled'erba, nel delle donne, sue fiumi. una parte glialtri Quartier Latino son del tomo nati fuori ,, odore di terra bagnata,suoni di notti boscose, luci di lune sui piani,sciabordìo di fossi, pispolìod'uccelli. Paul che tutti gli anni, Fort pare un poeta contadino 337 d'estate,fa in la ed tivi immagini e di moFrancia eppoi, venuto paese è metterla per libro un al sicuro Come nuovo. più spontaneità, Paul d'images ma „. I venti volumi delle Ballate " sue hanno, ., giuppersù, questa un' e — nuovo donna. donna una venti, per vecchio storiche idillio,una e son composizione : evocazioni con nel 1922 1872 ha — Francia un va vitalità di in davvero sugo in scrive È — un ma un uomo da e tutta Paul fatale ed emaciato. Ha sovrabbondanza una volontà coraggiosa,una vivere, alla fine, un decimosettimo, neri inconsumabile in tutto della storia passioni. occhioni sanissimo. grande: molto, gira mollo. tutto la suoi cuore eccezionale la finire dai una un di dai uomo forza, il tempo sue di poeta quell'acconciatura è tanto sol- secolo ingannare dall'arie boemesche suoi capelloni neri, dal suo pellone cap- Fort, nero, Fort ancora lasciate vi Non di Paul delle la storia e è non e volumi i mezzo Francia paese un siccome avrà tutto geografiapoetica della volta Fort perta, sco- popolari canti o E Paul e regione una Ogni nuova. ora, nato — nel di Fort con chasseur " un suo battitura ogni Jules Renard, è al torna d' di qualche paese l'autunno, : raccolta sua mondo un molto, tipo che un uomo di 338 uomo d'eccezione. Fa molto, beve ama par magro ch'è fabbricato stocco rendono lo che parbia, ca- e perchè contento nel secolo d'appetito. Il dolore la è il dolore attraverso di ogni opera più bella cosa genio del la si trova dolorosa è mondo. o tanto Sol- grandezza : lo per meno si quando il dolore non chiama colamenti più Leopardi o Vigny e di moia in piagnupersonalie arriva poi a sgocciolarein di sofferenze, piantifalsi,pianti di cipollee non allora diventa la più incomportabilenoiosità delle il diritto di piangere. tutti hanno letterature. Non Paul E Fort, quando s'incontra un poeta, come di lacrime le sue che non infradicia pagine più di intrisa del Ma malinconia. necessario confessa invece e godere anche del colore d'un delle passeggiatea caso e della carne respiro di gran Paul o della Fort alla vino sente i che poeta, per un ed perchè il mondo tutti E della bini bam- dalla bocca fuor la grazia d' Iddio agreste. Poeta nul- e può legger abbatte, come un non se ne leggero, a vederlo, bevi e bevi ri- e terra. come ragazze e un fratelli gatti,i preti di fu. dei alla fine le rosignuoli, e girotondi si caccia È il poeta soddisfatto e e volta in tramonto foreste che ti butta giro per nelle poeta. Tanto sembra che d'un o di riconoscenza. contento natura, l'altro che molto è vino dei e allora, in verità, — un amante sua francamente San le pozze campagna sentimentale, commosso, 339 che Francesco camerati e e familiare : i e i pagano mietitori d' acqua, in va e le stelle del tempo tenero, anche re i triste, qualche colle cose, tu del mento Musset momento e sensibile e po' un dell'umoresco e Heine. tu a per Quest'intrecciaspirito. tanto con talmente ma — Ma ricorda po' un felice dell'uno più e dell'altro. ha Non idee niente che rivive lui confidenza la Anche féerie ; „ gié " E de tandis Paul E di i come brùlantes è Sileno de ronfler il '" suo „. Petit dans Et " buffo qualcosa di Lafontaine civili di Langrune-sur-Mer .,?Son Francia. chi : " Rentier di o momenti. bonomia „ o due potrà Monsieur capi lascia queir/iumour che, distillato, 340 le „. delicato, a ironica d'or dieu. di guerre ran- encore, crottin ; un racconti de cavalca vierge stonare burlesco un la „. l'herbe sur perfino le pittore d' un dimenticare le Cure petitsderrières diventa l'agiografia — Fort gliuomini. tutti con in mette printanièresmontraient " s'entends birbo Voltaire lo cornes può dire, senza tiède di deux " trottiuant Perfino e e blanc, furtif, laissait du il poeta gazon colle leurs que àne son Pan le ninfe rose maliziosa cose Francia mitologiadiventa; con lui,una chiassata, alla Shakespeare dipinta da un Van Breughel. soleil le tutte con di storia ste esi- d'oggidella quale alla pari con tutto : E quasi attore. ispirazionebriosa e sua una la e tiche, poli- tragedie.Non un'avventura come sia testimonio la Anche niente testa: metafisiche, niente il momento. in la gravi per pera d'o- appena una goccioladi egli sia tra le frasche e e — un come soltanto ragazzo dell'estro nella che sentimentale dona s'abban- fresche. E, anche le braccia espiégle demonio malin il buon soltanto si creda che Non tenerezza. amara un all'occasione che la sua vita narquois e lunga. Non e' è sa c'è — anche la la furbizia (E. ha saputo organizzare, basterebbe osservare come buon negoziantefrancese, l'azienda della sua fama). Tra i re si sente bene con Luigi XI : il piccolo a Luigi che fa il morto tempo e se ne va bergo giumenta, di alpiano piano, al passo della sua in albergo,alla conquistadelle provincie. fine come sciamun uno normanno, Maligno come Fort che non : il re glie la fanno. Paul pagnese la volontà, il metodo pazienza e l'accarezza e l'adora, il suo e vecchio scaltro. re HI. Paul d'essere rettor di Fort re. che racconta Arrivato teatro — a poi da bambino Parigifece diventò sognava l'attore poeta — e il di- nel 1912, di re. quarant'anni principe.Sempre meno Ma alla fine si proclamò Dio : Rions un peu des de tout. Mei qui suis dieu sages. Ils s'étonnent a — " 341 je crée tout dieu? bieu: je réver peut però, dont ce veux d'un vie sa tei homme bont à l'autre bout. poeta volte, in certi slanci di voli nello dieu révant. dit Autrement il vecchio risentire per assonanze la fecondità e è per suis. crea- créant, plus plus hant plus chanter ter hant ma que quale delle rime, torna Je " plice sem- uomo ne plus d'osier. Je berceau que l'alouette le millet des clochers. plus veux ni musette, qu'à mou plus fort matin al generale. in semplici: cose nato, sconfi- — delle lui, di più, quando le tra Hugo la facilità somiglia,anche, Ma Dio, „ di par du réveur, dieu conscient. chanter dit „ je le Poéte " : moi qu'il surtout teur A un Autrement Uniquement, poéte. Entendez étonne. dire di sinonimo come m' je ne chanveux uil qu'an SeNe plus et — chanter les feuilles... plus fort que la pelue sur di umiltà candidezza, Allora, in questi momenti e eglitrova delle immagini d'uno splendorenaturale : „ " et " " Un les bleus animaux où " et l'herbe pluie rose de catherinettes L'orang-outans,pensif,le front Plus loin encor luisent des Il venait dans des et morves s'étageune pommiers des étoiles le ciel dorè d'argent. „ Une laissait couler " boivent étoiles, dernières les rellète,humide, mont frès de des le moirait sur sa baves vent. „ massue, d'argent. „ contrée plus belle, leur ombre ronde, „ comme volaient 342 une des odeur astres de miei, bleus... „ derrière lane, tous jamais n'j de avait bean gars du qu' il était éclair blanc, mort la sans du courage ni derrière le beau ! Il est il si sage, derrière tous voir le jour, dans, était et allait sauvage. C'est lui devant. et temps, mort un par devant. qu' il Il — est donc avait le voir sans champs, mauvais lui les voiture est temps: mort des derrière tous ni devànt menant pluienoire Sa Il paysage. content, — n^y avalt derrière petite queu content, un jour qu' il un pauvre était devant. belle sa Mais — lui et ce Il — printemps, in à travers village, poursuivant alors de toujours il derrière tous dans temps jamais Mais — lui devànt. et printemps devant. ni „ Peccato O prime ballate A somiglia? chi tutti. Lui — le canzoni L'hanno stesso, fra taine, Lamartine, De delle i suoi maestri, per delle Marini po' un Lafon- mette Chi Keats, Moréaz. codesti uno, eh' io a confronti. ha rammentato sappia de Nerval ? Eppure a nessun Gerard altro fatto di associarlo leggendo molte pagine, e più belle, dove l'incanto della campagna polare, podei canti e — dei storiche primo Paul ultimi dell'amour riawicinato Mussets vogliapotrà fare, uno Ma perchè nessuno vien ronde poter ricopiarecerte non Fort. Non e delle balli villerecci, delle familiari è dico de Gerard anni, fantomatico Gerard — e 344 più vivo, del Nerval germanico, Filles du Feu. memorazioni ram- ma del degli del simpatico Silvia^ vaga- bond aggio amoroso Valois, sembra Paul della sapore molto aver Io vivente. campagna deve Paul puro credo canti dolce azzurro Paul che Figliedel le amate gaio miglior villag- del Fort, perfinoil gusto dei dei baci ingenui,il C'è Fort, geschi,il del il attraverso campestre e Fort E Fuoco. mi voluzio il riidillico, anche qualche momento mosa Fabre d'Eglantine quello della fa11 pleut,il pleut bergère.... canzonetta il miracolo Ma questo che importa? Resta ricorda, in d'un che uomo in di ricerche tempo un di manifesti, di programmi, di di misteri letterari d'essere lieto di sé di e stesso ma dovuto e forse c'è anche Egli il : non quasi segretidi gruppi, stile s'è contentato dell'universo. po' bello ha cercato rabelesiani in — vena, questo al quale Principedei Poeti spettacolodi sicurezza l'elezione un C'è, di calcolo a dappresso la troppo dizionario, benché suo di scuole, poeta francese, copioso, di un appartarsiin altura, un ha alchimiche, arricchito di — rena. se- vità no- smi arcai- di termini è quello d'argot, di tutti, copioso ma Ci sono, senza anzi, sgargianze. parole che ripete un po' troppo : zéphir,tourtourelle, lue, bois e simili. E ha per fatto a la con libertà. Anche modo antica ma agilità, e e suo. Non moderna a tutte in di metrica c'è, forse, forma che quante 345 fatto abbia non ha dato sodica pro- adoprato la forma 22 della esterna È la prosa. visibile. originalità la prosa i veri Anche in le rime libera che l'orecchio ma le e zavano spez- ha pato stam- frequenti, son avverte questa e di versi che di apparente. prosa liquitla prosa composta charme qualitàha uno e misure di le assonanze, e — apparenti egli forma in ricerca in cui molti tempo un versi versi nascoste son In massima sua di tante si non può descrivere. Per anche questa gente a Rolland poesiu moderna Ma fatto forse egliè piaciuto Faguet o Romain il fu come — Poincaré Raymond o in normalità sua che — /sonodegliimpotenti in di poesia il di harem. un piacere a non fatto in è nessuno il piadegliimbecilli o dei geni troppo nuovi cere a pochi o a tutti è proprio dei grandi. E dalle Paul Fort, quando sia mondato maglie, troppe ra• è poeta davvero un moderno e nasce. (1) per (1) Ghi anche, se si vuole, poesia è di anche di quello conseguenza voglia e l'autentica perchè tempi — un' idea della avere poesia i tutti iu cui di P. F. senza Franleggere venti volumi prenda VAnthologie des Ballades In Italia non de France. ^aises. 1897-1917. Paris,Mercure — è stato lètto,a Dolcibene messer G. molto Prezzolini nel quanto Travaso nel Resto l'unico saggio veramente {Ringraziamento per che non vedo del fu articolo un pare. Ci del 2 luglio 1902 e uno Carlino critico una citato nella ballata del 23 è lo studio di P. 346 di in 1912. Renato F. nella ch'è bibliografia hologie. agosto Voce fondo di di Ma Serra 1914) all'/ira- LO SCRITTORE I. diverso tanto la la lo che Mantengo maledetto e grandezza ricchezza scrittore la la l'umilia, la gli fortuna uomini, lo bontà lo gorisce, svi- strazia, l'oscura gloria talora, può, morte fra la che l' immiserisce, soltanto è, e — risuscitarlo. II. Quanto fezione tanto son i è meno per pazienti alla s'accosta più i fini e capito soltanto, questi 349 son grandezza e gustato per rari e (le delicati, i e tanto alla per gliori mi- cose i pii\ sibili, sen- rari e incapaciquanto cioè dai più quelle son dai stimato meno pochi spinta di moda, per sciocca perfettee più manìa riori), supe- ammirato e tanto sol- dell'oscuro, per d' iniziato. egoistaspocchiosità per III. Quanto i più segretidell'arte di s'accosta alla perfezionee impara meglio tanto vede 1' impossibilità quella definitezza, e l' incapacità radicale di esprimersiinteramente s'abbatte ; così si scora trionfare e l'esser e quando più sembra salito di più lo fa scendere l'aver assaggiato e lo disgusta di l'assoluto tutto ; più altezza più tristezza ; più coscienza più soflferenza. arrivarci, a IV. tanto più più s'accosta all'originalità imitato, cioè volgarizzato sciupato.Perciò, se Quanto è vuol — seguitarea dei imitatore comune deve imitatori, suoi — lui, è esser oppure, tormentarsi nuova, un'originalità a costretto a 350 subito natura, chio, vecgogne, ver- dietro consumarsi cambiar da passar sfuggirequeste per e sembrar a a a sforzarsi neuf, pas, qu'iln*y a bons ce3 de pas critiques, veulent ne spritsoriginaux. Ils de la Comédie et mots dans Adain, dits par sont Balzac les tous que cela et — enfantine, ils Ils trouveiirs. avec de pas veulent ne une lere co- génies, d'e- prétsà déclarer que plagiaide l'Odyssée tout est un de Chamfòrt le Paradis du ont ètre l'eriestre. (DE GONCOURT). VII. Quanto celebre Se i libri ingegno un dai alla portata molto di una bella : tutti, ha " umano „ saputo non : trovar è vergogna, un sua ! È per passa scrittore uno la forza cato, man- di fuoco strada, la corda, la molla, toccare sa malvisto autore un mantenuta, non promessa paglia.Non è li compra nessuno e versari. compagni assalito,dagliav- stagninie barbieri, piace a troppi: via ! Se sciuto, ricono- noto, invidiato è vendon si di ventar a più tanto calunniato cioè — s'accosta più non ecc. Vili. Se poi, ! Lo vivo straziano o morto,, coi 352 diventa commenti, famoso lo vero dav- dilaniano colle l'affoganosotto interpretazioni, sotterrano le note sotto nelle imponendolo antologie;lo nelle nella carte; deformano spelluzzicano nelle frugano critiche. Ri- ; suo appunti, gli aborti, le lo citazioni disonorano vani gio- nelle cuore, sue rifiuti,i segreti,gliabbozzi, gli i stampano ai lo scuole vita, nel sua odioso lo rendono ; lo glosse, le colle abborracciature; e le i mediocri ! statue IX. Ma pur il soffrire di letti,da nessuno ';di giudici,amici di — dare il non — '? seuT^a non meglio, il nessuno senza che sia voglia di prestartiorecchio, strada, di assaggiare,gustare apprezzare magari le novità d'esser che certi che al tuo che capace, di siero, penabbia seguirti nella quello che conquisti — cogliere; rac- distrutto; esser pensiero un di speranza senza sangue nep- ascoltatori, aver paura qualcuno risponderà con senza di seminare creare compresi, e esser tua porti,di d'insultarti, ! X. S'è troppo troppo nuovo, presto, sarà temerario, grandissimo,nato inteso 353 e amato secoli dopo la morte via! del s'è troppo vecchio, tradizionale: — è ed tempo suo le idee de' mezzo — mediocri hai ranei: contempo- bel un dire più grandii quanto : s'è pelo nero crità gradevole medio- con suoi juste milieu, nel sta esprime medie uomo virtù di vecchio ripetitore, un buttalo " chela viziosi ! „ XI. S'è salire chi oscuro: al fuoco : c'è curée Se attorno farsi dire, per per conoscere, resta se giù lo sdegnoso, nessuno una brutto pedata : meno, se di cerca brigata: non poca stampare, per dire,per farsi renze, amicizie, adese cerca d'un schifoso protezioni: Ma di ! Uno Guai cerca? tutti. per va lo nel buco, suo cerca arrivista ! o, fiero, timido, tutt'al più, passando, solo ! superbioso,crepa XII. Se deve sta troppo aspettar troppo e M a star movimento! lo di guai a più a lui. Non lo difende nessuno nascosto, nel solo farsi se si fa vedere largo, e stinguer di- ché qualcuno,ben- stana. nel gruppo, nel Mozzata 354 cenacolo, nella scuola, ogni libertà di fare e di non se fra La fare : gli ultimi solitudine torce e devi primeggi se troppi; ubbidire, simulare, seguire. isterelisce: la compagnia e devi strania contentar puzza. XIII. ?/ S'è da giovane: troppo sul pigliarsi non ragazzaccioambizioso un serio bene è : che paghi il noviziato. sa di ma è — Se È voci un di ha : ormai vivo quel morto che è lo dietro " sorpassato scalza. rammollito S' è „ chio: vec- fetente? parla: giocate al sotterra. giovane muore, letteratura vien sempre la bara? lotto chi mucido, ma trent'anni ha Appena latto o vecchio : " La nostra ecc. gravissimaperdita, una ,,. XIV. Se presto che comincia corre stampare, a il rischio volle, troppo in a farsi vivo troppo di vergognarsi,poi, di quel fuori : glimanfuria, metter cava esperienza,mestiere, pratica,gusto, controllo. la roba, a star chiusa, inaridisce : l'eterno Ma inedito intossica. — Non 355 può aver idea appros- sìmativa venute di quel che vale : c'è un rancore, un postema, che sarebbero un ringorgo. Le altre cose trovano su noscritti quasi un intoppo in quei mamorti fa più quel che e non avrebbe, forse, fatto. XV. Se caso fare ad necessità o una sue è : Se : non di oscuramento, alle altre spacciato,esaurito, finito. Non si rialzerà decadenza Quello deve uscire o ! sue il era che diversa, per cosa una l'altre tutte suo ci continui, la genere, vorrebbe copi sé idea : non traviatOj^jjrta è : avvezzi o è vetrina sua fatica troppa seguirlo,il capriccioso.Siamo ; per inferiore lui ! maniera avviene, sembri sia fa invece, stile, da fortunato improvviso o che cosa più più scrittore uno a : a quella stesso. XVI. Se viene butta viene : giiìdi è vena, ingenuo, come ispirato, genio selvatico, incolto, un ridondante, ineducato, Se è compone a forza di prezioso,ricercato, stentato, 356 sciente, inco- rozzo. di lima alessandrino, secen- lucerna e : lista, euphiiist, gongorista,mallarmista, snob, sellatore, ce- freddo, troppo intarsiatore, decoratore, scaltrito. Si d'un contenta ? è scolorito. E povero, sobrio, vocabolario ziale essen- milionario un di parole? saccheggiatoredi lessici, spogliatoredi di maniaco polcri, se- ! neologismi,vanesione XVII. Scrive diarrea. troppo ? Scrive pochissimo? stitichezza,impotenza. Passa E uno da un sbandato stile uno che personalità, senza stesso, se da genere, che non ha in una forma a altro ? un non realizzato sa la noscere cosua espressionevera. Resta confinato ? Fa un da ripete,«i ricopia. timi gli antichi ? Pedantone. Segue gli ulÈ un la moda. Troppe novità? pazzo, ciarlatano. nulla, condo, infe- si monotono, Studia sola ? è senza Sta nel mezzo ? Un timido, uomo vertebre. xvm. giovane, trabocca succhio, ricco di foga, gli Quando, in 357 di mancano passione, ed gli accor- è gìmenti,i della materia Quando ha diventa il più del trucchi imparato,è saputo, esperto, il Al insecca : studiato. prima solido che tronco giovane freddo furore, l'abbondanza Maturando è l'arte. — anemico, calore, ora chezze mestiere, le finezze, le ric- c'è Non della fuoco ventù. giopato; sciu- la linfa sale difficile. 1' abilità; al manca era trito scal- vecchio la freschezza XIV. Se ed mezzi, quattrininon lavorare per si ha sperde è ha stimoli ; impigriscenei migliorarsi e nelle non comodi ; conversazioni, si sfilza nelle lodi: lodato, specialmente, perchè ricco dunque bastanti e può dare; sinceramente. mentari i mezzi primi ed elegli mancano : libri, viaggi, conoscer svilupparsi per porrire imuomini soprattutto l'indipendenza.Deve in posti piccoli, tra piccolagente. Se vuol vere mangiare deve sciuparsiin altri mestieri o scriroba commerciale, d'ordinazione. S'è povero — XX. Nell'antico poco e voleva signoreche dava elogie complimenti molti j o schiavo, era salariato d'un 358 E i giovani, anche qualunque negano giusto ricouosceaza sostenuti ma, — beneficati, il che — imboccati e solo non gli sarebbe da lui, pena ap- sulle spalle s'ingegnanoper buttarlo gli son di sotto, rivolgonocontro di lui le armi che da lui impararono a maneggiare e, se gli riescie, lo fregano. XXIII. Dice o di bene indulgenza? Ma se fa sugli altri della Se è un sta Che stronca o vuol non e superbioso,non invidioso, un un vendicarsi per dir né anche che sempre la se bene si capisce, non qualcuno c'è. giudiziper mettere può dividere vigliacco! impotenza. sua Però se è acquistar fama, per zitto : indificrenza o politicone,che morde Erostrato; calcolo tutti, per male vuol inventa sconcordia non né — : promettere. com- o gura sfi- felice impera. XXIV. Amici occhio. ? Finché Arrivano Ma se sta a per indietro lo vedono con incoraggiarlo, sua ventura 360 e successo sventura di buon tettivo. pros'avanza là di loro, in più ha e fortuna più fa di e più subito, sotto sotto, gli diventano nemici. Non ammettono : eguaglianzeo camaraderie di loro, se vuol esser sotto sopportato. Se pilidi ed più è loro cercato coll'odio. ti sovrastano della aperto, sempre della cordialità approfittano in privato, più frequentazione per scalfirti, s'intende, che e Nou spesso al sicuro. XXV. Vogliono,gli amici, non ti adatti o anche — addentano, Se sia pure sempre amici un po' gli altri se quel che aspettano ti o pigrizia ! dev'esserci di Ne " dice fossero se dire dici bene, tano, quel che meriun mafioso, un parziale, un Mentre ne giustizia, o meno settario, un maligni,dovrebbero : : — affetto „. sia amico aiutati ti minano. sei per sono di noncuranza per invece, per camorrista, t'avvedi non lodati, esser " : Ne qualcosadi bene fini più dice bene buono sicuro e : men benché davvero „. XXVI. Ci sono anche Ma dall'ingegno. le spesso donne, attirate,moltissime, gli s'attaccano 361 per vanità e 23 quando bestialmente accettano non tutto, senza meraviglioso(parzialie fedeli finché nella mania del voler innamorate) cascano salvare : dargli sensi nuovi, idee che glimancano, E allora son ispirarlo. più fastidiose delle cimici che, in realtà, vogìion soltanto salvar se stesse penetrare, dal come vuoto o Oppure lumicino di le in donne foglibianchi foglidi nello le rischiara la macchina o — letteratura,afrodisiaci. vedono gloria che all'altre i nella cercano, in le fa e che foglineri scrittore deve i e il riori supe- mare trasfor- fogli neri banca. XXVII. Critici quello di poca : così cui e pena di rado parlano danno che se accarezzano se d'intendere prova danno strapazzano poco gusto. Se disapprovano con giustizianon insegnan nulla che lo scrittore quelle cose le pativa da sé, quando appena è cosciente; se frustano in mala far di più, per vendetta fede incitano a quando senza poi lodano, lodano più che altro a caso, — delicatezza e sicché non danno stretti e in competenza, allora e le soddisfazione fanno cose ; e rabbia, rabbia riso. 362 meno lodano che buone, a denti si stempera XXVIII. gli altri, sordi o gelosi, delle cose vien la voglia di non nostre pensano far più nulla di non stampar più o, per lo meno, nulla di stampar soltanto, come o gli eburnei, altro e tre copie sole : una per un per sé, una in seguito. Si lavora, si terza una per chi verrà spasima per questa gente? Sei capito? Vuol dire che in te c'era poco. sei capito? Disperazionedi sentirsi solo, Non dover aspettare i veri contemporanei ridotto,come A veder Cesare, quel che di botte. cocchiume a XXIX Lo inganna delle è un ridessivo, facilmente scrittore, anche sulle attitudini sue opere. Crede sue, sul valore d'esser al nato comparato tragico ed l'idillico : teorizzare a s'incaparbisce lirico; s'immagina che avrà gloriadel per solenne di Se e sarà salvato,all'incontrario,da gingillifatti non dà retta proprio si svia fuor — ed è poema una cata for- divertimento. per a si cede se della sua 363 ingannato è nessuno ai l'ingann dal- facilmente consiglieri natura. XXX. Il ii'ya pas d'individus cent lire de pots qne à moutarde. On dans quoi le le globe terraque plus d'un !) capables par siècle (et encore soit, voire des étiqueltesde ce (VILLIERS DE L'ISLE ADAM). sur ce appaile beau parmi nous qui est vanté journal et produit beaucoup d'argent. (STENDHAL) La de plus n'ètre des ruineuse pas un folies,décidément, imbécile. un on maquereau c'est (LEON BLOY). XXXI. a Quasi impossibile, la che donna tolleri fino sufficiente Più l'ami all'ultimo ; stesso il critico ; l'amico lo che l'intenda che con onestà. spesso gli amici i nemici per i neutri lasciano se per scrittore, incontrar uno volentieri per gelosia per odio, o affettazione indifferenza marcir e nel silenzio s'ingegnanoper affogarlonella nella merda deglielogicomuni. 364 i feriti per saliva detta, ven- d' imparziali ignoranza lo quando velenosa non o XXXII. E dove la si lascia ritrosìa della intermittente l'asciugarsi dell' ispirazione, la vena, compiutamente dell'esprimersi spaventosa difficoltà — tutto perde per dimenticanza, distratti dagli altri, garottatidalla miseria, castrati dal rispetto felice della ? All'ubriachezza balordo per gl'inferiori quel che si concezione e chi e chi da vien dietro la del tortura realizzare : perde troppo a vagheggiarepoco costruisce lavora precipitosamentefa,per il nulla, cose si nulla. XXXIII. Di questi dilemmi, contrasti e tormenti non proprio allo scrittore ma ne partecipano,in contingenze diverse, più varietà di uomini, quasi ogni uomo. Ma nello scrittore,sensibile, impressionabile di più sottile materia e impastato,per la sua particolare di vibratore, son destinazione di più e più amari. tutti appartengono in — 365 I. Giovanni Papini buona in Tutti sanno de' scienza si uomo d'Italia così sembrerebbe, un discobolo nel è amici al confronto, apollineo. E specchio sapere che 368 1' e gesto poiché dei sono dell'anima codesto è liani. itacerta (se uomo Mirabeau d'accademia, avverte come popoli i sentato pre- contrafatto il laido un saggezza più con deforme che lettori ai costui d'esperienzache compresse faccia che repiignanle l'incommensurabile la gli e — bisogno d'esser forma chiamare) più può e dovuta e — nemici ha non quelle in luoghi comuni, si nessuno Papini sia il viglia mera- teppista della dell'arte, il picciottodella filosofia,il buio raV"ba politica, l'apachedella della intellettuale. in — drinismo fosse il sangue Non è il è dirne verità da o quel e se quel odio trae ritinuato, con- che tal poeta villanzoni e dire e bastasse ha animai Quand on est très mechant: 369 se che l'ardire di rivoltars Proprio come quella tal bestia Vattaque il nia sma- quel : Cet corre la noia. di e Difatti, tanto canagliaha pensa questo cartaginesead scrivere. turpe non che italiana terra quando gli danno marina che e dal furto quanti giurato un questa una, scrivere gli par naturalmente nessuno tra sulla s'impippiano di egli mena inaccessibile per peggio ogni galateoscritto per e — di sussistenza mistero un ch'egliabbia voce malavita dall'accattonaggio prepotente e dal malanin incognito. Aggiungeremo, se ce pure fra tutti i companatici, bisogno,che preferisce, la trippadegliimbecilli e, tra le bevande, umano lepido e fumante. aniraalaccio cafoni impegnato, e resto, eli' vita castello un abituali i mezzi del sa, sfarzosa e cultura l'impresedella tutte Ognuno sontuosa èibaritica ne in abitudine, come una ba- giornalismo,il del letteratura,il becero defend ! contava rac- trans- Questo Giovanni Papinì sinistro — della zoologia dello spirito fuori, proprio in questi giorni,un libro un Se la naturale in prove libro un grosso, bennato animo un ha — e resìste nuovo, perverso. le tutte a facesse ci noL messo libro abbominevole indulgenza che leonte cama- velo dinanzi agliocchi e se l'assoluta necessità pratica di riparare un le parole ci rattenesse colleganon alla gola e al calamaio remmo sapiù dure in fondo tentati di scrivere che ai tempi neppure decadenti più si videro non vituperosidella e mai flussi letteratura nostra insieme raccozzate tanti e cosi rico perfidee ribalde parole a cadi uomini che, a dispettode' loro momenti di dodolezza [Quandoqiie bonus, ecc.),onorano altamente il nome e l'ingegno italiano in patria sterminati e di all'estero. 11 ribrezzo lo schilo ci ci sdegno agita,la rabbia all'assalto l'università ammira, che muovere il paese che l'accademie onora, premiano, gli stranieri c'invidiano e che perfinola nulla plebe, senza sapere, rispetta. che Chi può assistere ? E spettacolo starsene chi colle i filibustieri i fremiti a questo bassa atroce potrà, dopo averlo contemplato, braccia e senza diamo ve- questo bandito dell'inchiostro personaggi contro soffoca, lo quando consuma della penna, mariolo carta, questo furfante della ci trabocca, nausea vince, 1' indignazione ci questo che la ass:;!c, ci conserte? libellisti 370 Non possano sia detto che impunemente le d'avorio torri letteratura. paradisiterrestri i e La forze nostre conclusi, i giardinid' Armida, gliorti devastare nostra ma fioca è voce nostra modeste e le d'elevare ci stancheremo non della una energica) contro degenerazionidella critica. elevata, (protesta dignitosa, queste vergognose ma III. Il volume l'autore che abbiamo sott'occhio che e — intitola si spudoratamente Stroncature degno dell'insieme, con alcune paapre, in modo gine di Vantazioni nelle quali il Papini insinua che lo sdegno può essere via di conoscenza una l'amore, dato quanto bene Ma — i nostri difetti Tamerlano questo che soltanto le e poi le promesse ventiquattrocapitoliappena mantiene chiamati stroncature: di vivi di gente e celebre scandalo di che e disonestà avesse speso, ma guerra del letteraria titolo. undici non Difatti su esser posson tazioni esalgli altri tredici o sono morti, o presentazionicordiali sconosciuta. e manchevolezze. nostre della vedono i nemici a prova lume dell'uomo. speriamo 371 E questo è un tro al- damental elettrico la fon- Se di no, un disgraziato cinque lire colla di assistere speranza considerati a in tale riscaldate boiesca delle d'amore che mano l'uomo da ideale ci ottimo dove l'ombre a Ma frode. Ci soltanto che sembrano non sono dove della si stessa quell'altre. vergato morti molti casi, di il ci consoliamo e che l'anima Je luci e confusione non in e, Papini non può confessiamo impotenti enigma questo ziare denun- può per non negare pagine così inzuppate d'affetto ha che tempo Noi e e può scendo Cono- potrebbe spiegare il portento riuscito. Ma per l'appuntosi tratta di sempre gran si non si l'oro, il ricatto quasi per truffa sciagurato libro, questo (e purtroppo costui possibilità) stroncatore parla d'amici, e carneficina una dell'uomo, gl'istinti prioriuna lo a col aver : morti sciuti. cono- dinanzi a pensiero,antico dell'uomo è si mischiano un baratro si combattono e degli psicologi. lasciamo ci indurre in inganno da che impudente. Non dimentichiamo egli osa strapazzare per più di cinquanta pagine Croce al quale,come quel Benedetto già fu scritto, i giovani di faro e segnacolo, guardano, come rantacinq quache nale anni, quel Croce tutti, dal Gior- questo proteo d^Italia venerano del vero. questo straziare al Senato, l'ultima come Non Zoilo da Pescasseroli dimentichiamo in forma Gabriele poeta, romanziere, ed intuizione di espressione che in questo libro Tersile si permette d' Annunzio, il drammaturgo e 372 al Texas, nostro oratore di grande nazio- portazio l'esempiodella più attiva imintellettuale e vive, esempio unico se tizia esistesse Guglielmo Ferrerò, sulla più reddiesportazione.In questo libro si malconcia che naie, non Benelli che tutte quel Guido ele33e crusca nel che tavola sulla tengono plateeitaliane Mazzoni libro signore italiane al letto accanto o le che d'oro della quel Sem dito: applau- ; hanno della l'Accademia segretarioperpetuo suo a le tutte che e poesia col marrà ri- Mazzo suo quell'EmilioCecchi che resterà ancora della molto vine giotempo la migliore speranza critica italiana; quel Romain Rolland che si chiavi; per è Zuccoli Luciano quel di dato ha sobbarcato e scrivere a che la Svizzera, cittadino di un giorno un La onorario. questa iena è fantasia incredibile vengon della per da lui dei e in il dotto principe Amleto malignitàraffinata Osservate lodati inesistenti che vero pur la averne lumi vo- 1' altro, o sterminata così popoli presi a partito e il malinconico primo è ma dei venti minerà no- bilità stravagante insazia- precipitatoperfiuosugli esseri dalla di romanzo d'un nati immagi- poeti. Parrà pagine queste dottor : s'è che Faust esempio e forse forsennato. riprova,che mini gli uo- detto quelli che hanno male di qualcheduno e di qualcosa: Swift perchè ha calunniato l'uomo, Weininger perchè ha calunniato la donna, Cervantes nato perchè ha canzol'idealismo,Remy de Gourmont perchè ha son 373 fatto bière del pensiero filisteo, Tristan l'autopsia perchè s'è beffato un po' di tutti e Cordi sé medesimo. Giovanni ha Papini non stimoli altri l'invettiva raccolto Egli ha d'Annibal e si non ; del che tante di mondo che sian sta que- del Tasso, stragiricoprono il che denunziati, ecc. sta ; al loro rimesse vengano sian ecc. sculacciati,che vengano tutto le bene. posto vesciche Ma non è il modo. questo il modo E che a mente oggi special- soave, funeste i beoti usurpate i mediocri Poeta ingozzare.Ma tristezza. cupa bucate la frusta con il fanciullo liquore bava Doni scontorcimento come si e È giusto che le fame di sanie di farcelo siamo, po' un Antonfrancesco ogni con che nella bestemmia. dell'Aretino,la di tentando che desiderosi che non : maneggia non intrugliodi questo Baretti bevuta : compiace l'umore ci rivoltiamo noi bile il marciume Caro, sbattuto ha la che l'odio che conosce proposito a fu giovane ed di ha di da Francesca L'autore m'offende ancor quella onesta il divino gentildonna Rimini. questo mostrato scriveva detestabile libro di poter fare è anche ancora cosa qual- peggiodi questo. Noi gliricorderemo darono perciò,un insegnamento che i nostri padri tramanche noi trasmetteremo e gelosamente ai l'arte è diffiLa critica è facile ma nostri figli: di meu 374 Opere Giovanni di Papini FINZIONE Tragico Quotidiano. 1906^; Pilota Parole Vita 1907^; Cieco. e Sangue. di Nessuno. 1913'. 1912.^ 1918^ 1912. d'Iddio. Memorie 19 W 1912. Buffonate, 1914. Uomo ^ Finito. 1913 Cento Pagine di Poesia, Opera Prima. 1917. ; ^; 1917 1914 ^ 1918 ; * LIRICA 1915. TEORIA 1905^; Crepuscolo dei Filosofi. Altra Metà. 1911^; Pragmatismo, 1914^. 1916^. 1913. POLEMICA I.) 24 Cervelli. 1913 U 1917'^; II.)Stroncature. 1916^; 1917^ III.)Testimonianze. 1918. Discorso Mio di Roma. Futurismo. Polemiche Paga L'Uomo del 1913. Ì9i4. Religiose.1918. Sabato. Carducci. 1915. % 1918. 1917 ^ 1918* , . Editoriale Studio 18, Via Lombardo MILANO Durini - CATALOGO Via - ALFABETICO PUBBLICAZIONI Durini, 18 -8 Attualità : politico-storiche Nuova La Libertà, dì W. di G. Nazionalismo, Poesia fede di Il Le Austria della della ferrovie in Bel canto BeneUi Sem G. Berlacchi X... .? 1. 2. di » E. Linati d'iati . . G. . Lotzé E. prefazione . . del . e VolJ - Kant E. Parte 2a La - : La 2.— » 2. » 3. I. , metafisica dottrina — — zione, Tradu- - appendici "(|^el.p|-of. . e . . . . 4. » — mondo Bonatelli Francesco 2. — dei Vidàri Microcosmo - » . metafisica della . . 3. : problemi e » . Marlinaa- di A. Vidari e di G. Fatti - 3.50 Pedagogia,diretta e Traduz. - » . . di) Studio '3.50 3.50 ...» Pàscoli Fondazione - 3.- C. M. ?.???••» educativo 3. 2.50 3.— i-'"r :^ G. su proff.Villa Calò » romanzo di P. Buzzi (la lirica cosumi 2.50 . meneghine ;? di Filosofia Kant » — . d'oggi e discorso dai 2. .;^'V''|.. •" ;. .zoli Biblioteca 4.— » . , E. Settimelli di Sihano, • Musici - - . ' di C. liriche - Panzini \ prose di romanzo Bastianelli G. di Papini» Colonnello :' conj^medie Le - G. . I ciorni .'?? Maggi^.-"^'' Barbogeria A. . - - — éi saggio gtor^co,^ 4^""(:^Hmentfitp .^^'venture Spirituali P. Vittoria, . del guerra, " Barbieri di guerra, . - 3. 4.50 s. Ghelli R. » 5.— Vigilia,di A, Agnelli Nemica, Baldani 4.— ...» (19H-J9Ì5) di Sabato. romanzo Pagine Prezzolini G. e » ....... del paga (2.0migl.) pensieri di e L. Gennari La Papini di S. Ghelli Nemica, Austria Wilson ,. ,.^^ dei costvuni delle virtù » 7. - » 2.50 • zione Tradu- prefazionedel prof. Giovanni dari Vi- • .1 — -^ . Claparède E. 5. pedagogia sperimentale Traduzione - Teresio dott. del fanciullo del Psicologia - e e fazione pre- Bertolotti » 4. » 6. — . P. Deussen 6. Gli - elementi Traduzione - sica metafi- della di prefazione e Luigi Suali — , L. Suali 7. indiana filosofia Kant E. Par* 1.»: 8. Lotze Do.trina prof. Capone Borelli Giov. del costumi diritto - zione Tradu- - . . Voi. 2P - 3.50 » . Braga. Gente - dei Vidari G. prof. Microcosmo - 8. metafisica La della studio ...... La - del 9. allo Introduzione - del Traduz, - » 8. » 3.50 » 2.50 — .... Latina .... Sorelli Lyda Buzkì P. Calò G. Casa M. e grano - Pause - Il - (I.)di Claparède E. 1. Amori 2. Uomini B. P. di della F. di romanzo gloria romanzo Giusta M. Motixd, liriche . \ esploratore, illus. Schelley,trad. del da A. fanciullo è De 3. " Pastonclii Retroscena, - Psicologia - sperimentale Collezione novelle e educativo mondo II, tempio ragazzo " Cenci del - lampada, E. • 4. " 3.50 » 2. SO » 2.50 " 4. » 2. " 4.— — — . Bosis pedagogia ^4. . . . Bodoniana . e altri . . . : liriche silentio, ac Tragedie Etica — 2.50 » di A. animali, novelle de Bosis » Irlandesi 4. — di U. Bernasconi 3,50 ....,..« 3. 3. » .... Borelli (la) senza romanzo liriche Lucini P. Lyda Castelbarco Retroscena, - problemi e G. e (il)di Campo Carli Canto, Fatti - I. Cappa Bel - Carli M. e di Biografia, saggi W. B. Jeats. " 3.50 -. 4. . di Amendola . — io 1 5. Nibelunghi F. triologia drammatica - di Hebbel 6. 1 Cenci, 7. Commedie Colonnello tragedia di ferrovie irlandesi di - Schelley P. B. Irlandesi X... Le Commedie di in Gregory Lady guerra Lady . di mani Corra B. Con - " è Gregory l'arte saggi. » Costumi Corra . . . . De Bosis » P. Doni - Gli Donna - (la)che voli. dei metafisica C. Linati della ) simulò Donne, profeti,eroi, discorsi Donna (la)Infermiera Duccio da Bontà, di J. della . Terra (gli)della V. 6. » 2.— — » 4. » 4. » 6. » 3.50 » 3.50 » 2. » 2.50 » 2.50 » 4.50 » 2. » 2.50 » 3.50 » 3.50 » 6. — — — . — . di di G. di Lipparini Fanzini A. Yecchini A. , Haring 3.» ed. ili. L. di C. : Linati . - — . . Cardarelli Metafisica » . . S. E. — . . di — . di C. Linati romanzo numerate Prologhi Elementi - — di illustr. bimbi, novelle e 2. 6. . . Shelley romanzo - madonne 1 doni » — 2.50 metafisica. ragazzi, romanzo I* 3. ...» da traduzione - Donne, Edizioni » 4. E. Kant, due della elementi I 3. ...» (la dottrina del) di E. Kant (i)della Terra, di C. Linati,prose. Dostojewsky » Italia, nuova siicntio,liriche ac 1 Cenci - Deussen Diritto Amori - 2.75 3.50 dei) di di 2.50 » , della romanzo Novelle - 2.75 r di E. Kant Cristabella » — .....,» (la metafisica ( fondazione Costumi 4. . trad. romanzo nuova Io ti amo, - di B. morto, » " . vetro, novelle di Dura Per - novelle - mani Sam - » vetro 5.— . C. Linati Con » di . P. Deussen . — li - Esploratore (ilragazzo)di barco. F. Mariani 2. ......... dal Esploratore(Vademecum Erba del Etica e Ettore G. Facchetti e e Filosofia indiana L. Gallavresi di M. traduz. X... Affinità « drammi ,, note L. 4.— » 3.50 » 3. » 8. » 3. » 2.50 — — — di E. Kant 2. » di J. 4. ...» Elettive Venosta di W. » le e sue — Goethe » — 3. — vedute di di letteratura fede pensieri di Vittoria, e nuovissima trancese » 4.50 » 2.50 » 5. » 5. » 2.50 » 3. . Gente Latina di - G. Borelli . Ghelii Giorni S. - Austria Maria Giusti P. E. La - - F. - Baldani — — . lampada, senza Commedie . documentata di R. Paesaggi lineari Gregory (Lady) Guerra casa . . nemica, cronistoria (i)di Silvano, romanzo Giusta - Prose romanzo liriche. Irlandesi. » . — 2.75 : Haring V. Mariani la donna : : • (in preparazione) Poesia - » . irlandesi Linati C. di . politicaestera Gennari Calò Marinelli dei costumi E. Visconti - M. Puccini metafisica Le G. di G. .... (il)dell'Ovest, - esploratore (vedi Biblioteca di) (introduzionealla)di L. Suali Furfantello G. 4.50 - della Gabetti ?» 4.50 Colonnello Polline,liriche Synge, 3,50 . Fondazione M. » . ...» educativo del guerra, romanzo - mondo pedagogia - 2.50 1.15 (lapoesia di) di Filosofia » ...,..» Severino (le)in 1.15 dell'avv. S. Lo- - ragazzo del Ferrovie Foville del problemi Ferrari . — » . Vademecum - illustraz, 100 Fiumi L. Pirandello G. Zuccarini di romanzo (manuale legale del) Milesi 2.0 migliaio catelli Fatti di G. Facchetti Biografia,saggi di G. Amendola Spiombino, con ragazzo)di novelle orto, nostro Fabbriciere di E. Castel- e il ragazzo infermiera » 2. » 2. (6.0migliaio) esploratore(2.0migl.) — — ^^ - __ ___^ Gr. Facchetti vadeitaectarii'd^ giovaniesplora"'*'. : tori . M. Mortara: il soldato Colonnello X... J. Hebbel F. La - le ferrovie : nostra in guerra guerra E. I - infermiera,ìU. 6.^.làfi^^ió 2. 8. Nibelunghi, trilogia * Kant — » Reisebilder - 2.0 voli. - — . 6. ...» metafisica della IJ, Fondazione — dei cpstunjii JJ. » — ,. Infermiera (La donna) d'A«sise corte Io ti - - B. Corra . B. W, comedie irlandesi di Lady B. - dell'Ovest Synge. l'arte - delia nuova - H. Heine F. Hebbel W. B. - Jeats 1 - , Drammi dij., di S. P. B. 8. » 3. » 4. » 3.50 — — — -.! Testo 3.50 » 3.90 » 1.00 » 2. » 6. . . e » commento^ . — : 2 voli.. ., — . Nibelunghi, trilogìa"ÌràirimaticaV "5. 3-50 Tragedie irlandesi ^^ — ? . Lady Gregory Synge » — Locatelli • . J. M. 2. .i'iGh»n"2.75 B. Corra di , Momigliano Reisebilder - : guerra straniere Letterature Gregory Irad. di C. Linati - . dell'aw. E. cura »_ — . Jeats nuova) ... nostra ^. 4.— Milesi Leggi (le)della u ; ?, ...... Tragedie Irlandesi . L. Suali ; . di Legale (manuale) del Fabbricare a di - irlandesi (Per Jeats W. Haring, 6.0 migl. ili. tragedie M. Italia di 11 furfantello - voli.. 2 Arringhe di S. Locatelli Milesi - romanzo amo, Irlanda J. di costumi alla filosofia indiana Introduzione in dei Metafisica La - — 2.50 •?" donna . Heine 2. » politico-storiche(Vedi) Attualità Haring lii:)*''"' '#ir-8ti'à"Vìfe*'t3«' leggi della le Momigliano: E. '^i-'lllS .'.;•.•.•. . - Commedie irlandesi . " 2.75 -' 4. » 4.— . Il furfantello - Shelley - 1 Cenci dell'Ovest — 13 1 Dostojewshy Wilde 0. 1. 1 - Poemi - Tourghenieff Sar Péladan in Ramain-Rolland Linati C. Cristabella,novelle - • Duccio da - 1 Doni della della ragione Tragedie Bontà, romanzo terra, prose Lipparini G. G. - - E. In G. P. Lucini G. P. 2 voli. Cappa J. e Maggi C. M. » 2. » 3.50 — — » 3.50 » 2.50 - 2.50 » 2.50 » 3.50 » 3.50 » 3.50 » 2.75 » 4. romanzo. » 2.50 » 2.50 Martinazzoli. » 2.50 — » 3. » 4,50 » . — 4. tempio della gloria di^ di (Le poesie meneghine 15. — , . ...» Il - 2. . legaledel Fabbriciere Antidannunziana - Synge arringhe d'Assise,' . Lucini » .... corte Manuale Microcosmo - simulò, G. Bertacchi, di A. (la) di Locatelli Milesi Lotze che L'Ansia, liriche - Lirica donna Jeats Gregory Lady di J. M. irlandesi La - B. W. di irlandesi Drammi - di irlandesi Commedie 3.50 .... Barbogeria, romanzo - » — . Portovenere, impressioni. - 2. . dell'Androgine 11 trionfo - . stesso Amorosa Teoria - sé a » . . (illas.). Racconti - . racconti e prosa Senilia - Rénier De H. ragazzi, romanzo — » 2.50 y" 3. » 2. » 3.50 » 2. » 8. » 15. » 2. bieri F. Bar— ........ V. Mariani Marinelli 11 ragazzo - M. A. Martinazzoli Metafisica - La (La) dei Microcosmo di E. - Momigliano E. Miksàth K. Mortara N. Musici Poesia La - - - Le Scene — d'oggi e illus. esploratore, Severino di di G. Lirica costumi 2 . nostra d'ieri - e 3 voli. la di G. . guerra — — . — . (in praparazione) Ungheresi Il soidato — . voli. leggi della . Bertacchi di E. Kant . Lotze Ferrari — . sua vita illus. » 2. » 3.50 — . Bastianelli, saggi 14 Nazionalismo (vecchio e Prezzolini 2.0 migliaio (lajLibertà,studi Orano P. sociali di W. (i) nuovi, di R. Pallottino, studi Paga eia)del Sabato, di G. Papini ...» Pallottino R. A. Panzini Donne, - 11 - G. Papini La - Parole • 11 campo - sabato (Sar)Teoria Piccolo mastro Pirandello L. Poemi in prosa Poesia di fede Poesia (la)di - — » 3. » 2.50 » 2. » 3. » 3.50 » 4.— . non novelle - — — — di G. . critici 5. " Papini . . Beilelli Amorosa . novelle — » 3.50 » 2. — » 3.50 . 4. » . — pedagogia)vedi. e orto, novelle. racconti, di O. Wilde, illus. pensieri di vittoria,di L. Gennari di M. » 3.50 » 3. » 2.50 * 3.50 » 4.50 » 3.50 » 4. — . . Ferrari,studio 5. . illus. (Jell'androgine, nostro — 3.50 » . . Erba S. — . Puccini e 3. 2.50 critici spiritualedi M. e — » novelle . non di grano, del 3. » d'economia C1914-1915) di filosofia Pedagogia (biblioteca Péladan 3.50 — , motivi, liriche di E. Castelbarco e » filosofia mefistofelica (conferenza su) di S. F. 4. . sangue novelle sangue, Pastonchi Pause e » nazionalismo Testimonianze, saggi - Pascoli . Ventiquattro cervelli, saggi - e Paga del 5.—^ — 4. bimbi, e nuovo Metà, » . d'economia della guerra. e 3. » . . studi nuovi, romanzo L'altra Agnelli madonne Vecchio - - Parole 1 Paesi - A. Wilson Giusti Paesi di Vigilia, » . .... di P, E. Paesaggi lineari,prose G. F. Hebbel Altorilievi, saggi della e . Nuova Pagine Papini .... di (1^ dramma Nibelunghi di G. nuovo) Marinelli Poesia Amori ac silentio, di A. Bel Canto, di P. Buzzi De Bosis • , , — . . . " 3 --^ 16 Linati C. Barbogeria. - « Duccio - Borelli Lyda da M. e » .... Bontà Carli. 2.50 ...» Retroscena. - » . Corra B. » Saai - Io - Duna ti amo, Bernasconi A, è romanzo Uomini - illusi. morie, " , . altri animali 2.50 3. — 4. " . . e 3.50 » — 3.50 . G. Papini Sam Dunn è Scardaoni F. Schelley P. Scene Parole - morto B. I - di E. B. tema un Cenci, dramma K. 3.50 ...» di sopra Corra » 3. sentimentale » 3. 4. ...» (in preparazione^ spirituali Soldato Suali Il Furfantello - la » 4. » 2. L. Introduzione - » 8. » 2.50 Péladan. » 3.50 Papini » 5. » 3.50 » 3.50 » 3.50 » 1.15 dell'ovest vita, di sua N. Mortara, Studio allo illus Teorìa dell'Androgine amorosa Testimonianze, Saggi di W. Trionfo (il)della ragione, di Uomini e altri Vademecum Variazioni sopra Vecchini A. e un tema Bernasconi di F. Scardaoni sentimentale . . Visconti-Venosta (E) e critici di G. di Wilson Zuccarini W. - Poemi in » 6. — — 4.50 G. e » 3. » 5. — Papini — (in preparazione) prosa e racconti (presid.S. U. A.) La Nuova G- Ettore Spiombino, romanzo - 3. estera politica prof. G. Gallavresi Oscar — . . vedute — » » . Papini ... le sue . ; disèorsi nazionalismo, di G. Ventiquattro Cervelli, Saggi non Wilde di U. — . giovane esploratore di G. Facchetti nuovo Prezzolini del . Romain-Rolland Donne, profeti,eroi - Vecchio . Arringhe Penali, 4.0 migliaio - » G. B. Yeats animali, novelle del Sar critici di non Tragedie (le) irlandesi di Lucini e — filosofia della (il)della gloria,di Cappa — . indiana Tempio — 3. . (il)e — » • . Synge J. M. — Michzaht Avventure - sangue romanzo - Variazioni - ungheresi Settimelli e 2« ed. Libertà ?- 3.50 » 4. » 4.5Q —