FEBBRAIO 2008 FOGLIO DELLA COMUNITÀ AUTOGESTITA DELLA NAZIONALITÀ ITALIANA COMUNITÀ DEGLI ITALIANI “GIUSEPPE TARTINI” DI PIRANO BOLLO PAGATO PRESSO L’UFFICIO POSTALE 6330 PIRANO S T A M P E Informiamo i gentili lettori che il nostro mensile Il TRILLO può venir letto in forma elettronica sul sito della Comunità, all’indirizzo: www.unione-italiana.org/pirano POŠTNINA PLAČANA PRI POŠTI 6330 PIRAN T I S K O V I N A Numero 2 - ANNO XVIII CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DELL’EX PRESIDENTE E PREMIER JANEZ DRNOVŠEK, PERSONAGGIO DI ASSOLUTO RILIEVO DELL’ULTIMO VENTENNIO DI STORIA DELLA SLOVENIA. Il merito maggiore di Janez Drnovšek è quello di aver condotto con fermezza e saggezza la Slovenia dapprima verso l’indipendenza e quindi in Europa, rispettandone soprattutto i criteri economici. Statista illuminato ed a tratti controverso, attento specie nell’ultimo periodo ai problemi dell’ambiente ed agli squilibri a livello mondiale, ha saputo dialogare con moderazione sia con le forze politiche sia con la società civile. Tra i suoi meriti anche quello di aver contribuito ad un clima migliore nei rapporti tra Italia e Slovenia e di aver accelerato l’iter della registrazione dell’Unione Italiana in Slovenia, contributo fondamentale per l’unitarietà del Gruppo Nazionale Italiano. LA NUOVA CASA DELL’ANZIANO DI S. LUCIA di Alberto Manzin Nell’area dietro al centro commerciale di Santa Lucia sta ormai prendendo forma la nuova casa dell’anziano. Una struttura attesa da tempo nel nostro comune, che aprirà i battenti nel luglio di quest’anno. L’ubicazione del Centro per la terza età è stata scelta in modo da garantire alle persone ospitate di rimanere a stretto contatto con il pulsare della vita quotidiana. Nelle immediate vicinanze ci sono numerosi negozi, l’ufficio postale, la banca, l’ambulatorio, la stazione degli autobus, ma puo’ essere anche il punto di partenza per passeggiate verso il marina, verso Portorose o verso la zona verde di Sezza. Il Centro disporrà di stanze singole e doppie, per un totale di 144 posti letto. Ci saranno pure 34 appartamenti destinati alle coppie. Sono previsti vari spazi comuni adibiti alla socializzazione, ai laboratori creativi, alle attività culturali ed a quelle sportive. Verranno garantiti tutti i servizi per l’assistenza agli anziani, sia si tratti di assistenza medica che sociale. Per presentare più dettagliatamente l’offerta del Centro per la terza età è stato aperto un apposito ufficio, dove potete ricevere tutte le informazioni che vi interessano (prenotazione, prezzi, servizi offerti, attività ...). L’ufficio informazioni è operante ogni martedì e giovedì dalle 16.00 alle 18.00. Ulteriori informazioni potete riceverle telefonando al numero 677-21-95 oppure consultando il sito del Centro all’indirizzo www.center-lucija.si dove potete trovare anche la rappresentazione grafica dei vani ultimati. Pag. 1 PERCHE’ ISCRIVERE I FIGLI NELLE SCUOLE DI LINGUA ITALIANA di Elio Musizza Siamo ormai nel periodo in cui si devono prendere delle decisioni sull’iscrizione dei figli alle scuole dell’obbligo. Spesso nelle famiglie ci sono davanti le due possibilità di frequenza: nelle scuole della minoranza o di lingua italiana e nelle scuole della maggioranza o di lingua slovena. Intanto si deve partire dal fatto di quei bambini che hanno frequentato gli asili infantili; ma qui per logica si dovrebbe avere l’iscrizione alla scuola di lingua italiana per i bambini di genitori di nazionalità italiana o anche di matrimoni misti, poi ci sono i casi in cui si preferisce la scuola con lingua slovena, anche per paura dello scarso apprendimento della lingua della maggioranza per poter più facilmente continuare gli studi superiori ed università... Ma oggigiorno possiamo sostenere che i nostri bambini apprendono contemporaneamente ambedue le lingue (slovena ed italiana). Essendo una minoranza i bambini per lo più anche per la strada, in spiaggia, nelle palestre, nei campi da gioco..ecc. sono costretti a parlare lo sloveno. Quindi non frequentando la scuola di lingua italiana sarà difficile mantenere la conoscenza della lingua materna e con essa usi, costumi, tradizioni storiche dei nostri avi, impoverendo la nostra identità , le nostre radici.... Conoscendo la lingua materna e la lingua della maggioranza vi sono delle possibilità comunque di continuare gli studi nelle Università italiane, nella vicina Trieste ed anche le varie facoltà dell’Universita del Litorale di Capodistria. Degli alunni prima, studenti poi bilingui, come nel caso degli alunni che frequentano le scuole di lingua italiana, avranno sempre delle opportunità di affermazione nella vita avendo varie possibilità di impiego. Frequentando le scuole di lingua italiana si apprendono automaticamente due lingue e due culture, e nel caso nostro le scuole della minoranza hanno la possibilità di essere più seguite per il numero inferiore di alunni per classe. Aggiunto a questo l’aver un edificio moderno come quello della SE ‘’Vincenzo e Diego de Castro ‘’ di Pirano, fornito di mezzi didattici appropriati, con insegnanti preparati si può veramente approfittare di questa opportunità che molti non hanno.Vi è poi l’ opportunità di iscriversi al Ginnasio Italiano ‘’Antonio Sema’’ di Portorose che garantisce un’ istruzione ed educazione lodevoli in un edificio in bellissima posizione ed attrezzato adeguatamente. Dato che le iscrizioni sono libere, perchè vediamo iscriversi diversi alunni figli di genitori di matrimoni misti o di altre nazionalità ? E ciò avviene ad esempio per figli di intellettuali che comprendono la validità e quasi, quasi un tornaconto nel poter offrire ai propri figli un’ altra lingua e cultura ! Questi alunni, anche se di nazionalità slovena ed altra, a casa mantengono il contatto con la loro lingua madre. Ed un tanto dovrebbe valere anche nel caso di genitori dei matrimoni misti che a casa dovrebbero mantenere l’ uso della lingua madre, o semplicemente parlare ambedue le lingue, con la madre o viceversa con il padre la lingua di ogni genitore. Ma purtroppo spesso non avviene, di solito a scapito della lingua della minoranza. Più delle volte ho ascoltato dei ‘’miei alunni non usare fra loro la lingua italiana ! Questo è un assurdo che porta alla sparizione del nostro bel istro-veneto parlato da secoli nelle nostre terre. In compenso posso confermare che dei genitori intelligenti della cosiddetta maggioranza si applicano per parlare la lingua italiana o il nostro Pag. 2 dialetto istro-veneto tradizionale. Un altro bel esempio, lo posso confermare perche’ ‘’toccato ‘’ da vicino, con la madre si parla l’ italiano e con il padre lo sloveno, in una maniera naturale che arricchisce linguisticamente la famiglia. Purtroppo nelle scuole di lingua italiana si registrano dei casi per cui degli stessi dipendenti della scuola hanno inviato i figli, penso di matrimoni misti, nella scuola della maggioranza. Anche se ognuno è libero della scelta di frequenza della scuola per il proprio figlio, l’ iscrizione e la frequenza della scuola dove si lavora dà quel senso di mancata fiducia nelle nostre istituzioni, che a sua volta influisce sugli altri genitori. Sarebbe come lavorare in una banca e tenere il proprio conto corrente in un’ altra, forse più sicura !!!! Non so se rendo l’ idea oppure posso sbagliarmi. In conclusione sosteniamo le nostre scuole di lingua italiana, per favorirne la socializzazione degli alunni, perchè ci danno condizioni migliori di studio, perchè ne usciranno degli studenti bilingui che servono al nostro territorio. Abbiamo pur esempi di laureati italiani, di insegnanti, professionisti, giornalisti....e manteniamo viva la nazionalità italiana da sempre presente nei nostri territori, quale ricchezza di una popolazione mistilingue, esempio di fratellanza e convivenza pacifica. STANZA RICORDO “GIUSEPPE TARTINI” ORARIO Tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 12.00 dalle ore 17.00 alle ore 18.00 lunedì chiuso Prezzo del biglietto: adulti – 1,50 euro studenti – pensionati 1,00 euro 8 MARZO ZE PASSA VENTO, FREDDO, FANGO E LA BORA, ORMAI DELL’ INVERNO SEMO FORA. E I PRATI ZE TUTTI FIORIDI PRIMULE, VIOLE E BUCANEVE, SE POL EL CESTO INPIENIR, E LE MULE CHE LE VOL COL MULO ANDAR A PASSEGIAR, E LE TROVA LA SCUSA, E LE GHE DISI:«MAMMA, VADO BUCANEVE GRUMAR.« I MANDOLERI I SE TUTTI FIORIDI, E LA MIMOSA COL SUO GIALLO, GUARDANDOLA ZE PROPIO UN AMOR. IL DITO ZE EL FIOR D ARANCIO ZE PER LA SPOSA, PER L’ OTTO DE MARZO, PER LA DONNA, ZE EL GAROFOLO E LA MIMOSA. E PER LA DONNA, NO OCCORI UN GRANDO REGALO DE ORO, OPPUR ANDAR COMPRAR DAI CINESI UN BEL VASO. MA LA DONNA GHE FA PIÙ CASO CHE EL MARIDO IN LETTO DE MATTINA, GHE DAGHI CON AMOR UN BEL BASO. E QUELLE CHE EL MARIDO NO LE GA, PER L’ OTTO MARZO, ZE L’ OCCASION PER ANDARLO A TROVAR. E MAGNANDO QUATTRO FETTE DE BON PROSCIUTTO, E UN DO BICIERI DE BON REFOSCO, OGNI UOMO, TE LO POL METTI A POSTO. Riccardo Knez, Strugnano, 2008 ELEZIONI DEL PARLAMENTO ITALIANO 2008 COMUNICATO RELATIVO AL VOTO ALL’ESTERO PER CORRISPONDENZA Con Decreto del Presidente della Repubblica in data 6 febbraio 2008 sono state indette per il 13 e 14 aprile 2008 le votazioni per l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. In Italia le votazioni si svolgono presso i seggi istituiti nei Comuni di residenza nei giorni di domenica 13 aprile (dalle ore 8,00 alle ore22,00 ) e di lunedì 14 aprile (dalle ore 7,00 alle ore 15,00) I CITTADINI ITALIANI, MAGGIORENNI, STABILMENTE RESIDENTI ALL’ESTERO ED ISCRITTI NELLE LISTE ELETTORALI DELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO POTRANNO VOTARE PER CORRISPONDENZA. L’elettore che alla data del 30 marzo non avesse ancora ricevuto il plico elettorale, potrà rivolgersi a questo Consolato Generale per verificare la propria posizione elettorale e chiedere eventualmente un duplicato. SI RIMANE A DISPOSIZIONE DEGLI ELETTORI PER QUALSIASI ULTERIORE INFORMAZIONE Ambasciata d’Italia Lubiana 1000 Ljubljana - Snežniška ulica 8 e-mail: [email protected] Consolato Generale d’Italia Capodistria 6000 Capodistria - Riva Belvedere 2 e-mail: [email protected] Pag. 3 CARNEVALE A PIRANO di Lara Sorgo Per “fare Carnevale” bisogna esser attrezzati, oltre che nel travestimento, anche nello spirito. A volte prepararsi un costume è semplice, basta abbinare una maschera, meglio se artigianale, e qualche accessorio. Per chi stava diventando “matto” per trovare qualche idea originale, il 25 gennaio al Cafè Central degli alberghi Life Class di Portorose, Loredana Musizza presentava le sue maschere e svelava ai presenti qualche “trucco” sulla preparazione. Ad introdurre la serata, Irena Dolinšek, responsabile del settore animazione degli alberghi, che ha ricordato la collaborazione con la nostra Comunità già in passato, come la mostra delle uova pasquali e dei quadri del gruppo di pittura e la partecipazione alla prima edizione del “Festival delle Rose” lo scorso maggio. Sul palco era presente anche Fulvia Zudič, che riallacciandosi al discorso introduttivo, ha riepilogato le edizioni dei balli di Carnevale precedenti organizzati dalla Comunità “Giuseppe Tartini”. Si è entrati quindi nel vivo della serata, ascoltando Loredana Musizza che spiegava al pubblico presente la sua attività. L’artista parentina lavora nel suo laboratorio, “Lorymasks”, con altre otto persone, e annualmente producono circa 40 mila maschere di diversi tipi. I prezzi variano molto, soprattutto in ragione dei materiali impiegati: tra le maschere più care realizzate dalla Musizza si annoverano quelle con i cristalli Swarowsky. Nei quindici anni di attività le sue maschere hanno trovato posto nelle botteghe veneziane che ogni anno vengono puntualmente rifornite dal suo studio, ma forse il più grande riconoscimento, di cui tuttavia non ama vantarsi, le è stato dato dal regista Stanley Kubrick, che ne ha acquistate due per il suo ultimo film, “Eyes wide shut”. Per l’occasione, a Portorose, è stata esposta anche la “Maschera d’oro”, creata dall’artista, che sabato 2 febbraio è stata consegnata alla maschera più bella del Gran Ballo di Carnevale a “Teatro Tartini” di Pirano, giunto quest’anno alla VI edizione. Nonostante la pioggia di sabato sera, il teatro si è riempito di maschere che si sono scatenate fino al mattino con la musica del complesso “Best Company” e del Dj Adriano Roj. Allo scoccare della mezzanotte, la giuria, composta da Irena Dolinšek, Martina Gamboz e Ubald Trnkoczy, hanno scelto i primi tre posti per le diverse categorie. Tra le maschere individuali, il primo premio è andato al foto di Fulvia Zudič Vampiro, secondo al Pappagallo e terzo alla Geisha. Per le coppie, primo posto a “La mosca e la gallina”, secondo per “Le Sirenette” e ultima coppia “La ballerina di Can Can e accompagnatore”. Nella categoria delle maschere di gruppo, al primo posto si sono piazzati gli “Elementi devastanti”, seconde le “Streghe” e ultimi i “Camerieri”. La Maschera d’Oro e la fascia del titolo di maschera del Ballo 2008, sono state assegnate ai già premiati “Elementi devastanti”. Sebbene tutte le maschere, premiate e non, si siano distinte per l’originalità e la creatività, i mormorii in pista lasciavano intendere un po’ di rammarico e tristezza per le maschere non premiate. A concludere i festeggiamenti del Carnevale di quest’anno la festa in maschera per i bambini che si è svolta martedì 5 febbraio sempre al Teatro Tartini. Tra coriandoli e spray colorati, le piccole mascherine hanno fatto festa per due ore di fila, tra balli, musica e risate. Pag. 4 foto di Fulvia Zudič LA CASA DELLA SANITÀ di Nella Nemec Voio contarve la storia de una casa de Strugnan che no xe più e nessun ga fato gnente per salvarla e pur iera parte de storia non solo de Strugnan. Iero picia, quando l’ultimo paron de la villa Tartini, capitano marittimo Marco Vidovič (che vestiva de bianco in estate e de scuro in inverno e portava sempre una barbeta bianca ben curada), me contava che la casa dove vivevo mi, faseva parte de la villa Tartini e la aveva più de 400 anni. Me diseva che la gaveva fata i francesi e la serviva per le navi che vegniva da altri stati e che doveva fermarse prima all’antenal a far la quarantena per dopo poder andar in porto a Trieste. La casa la gaveva soto el teto una grande piera bianca con su scolpida la parola “Sanità”. La gaveva una camera con do grandi finestre e una cusina con un grando camin, che aveva un tiragio da far invidia; infatti in tempo de guera sentivimo i bombardieri che andava in Germania a bombardar, meza ora prima che Piran sonasi le sirene de alarme. In cusina iera una scala per andar in sofita dove in estate dormivimo noi, per poder afitar la camera con uso de cusina; così se ciapava qualche soldin e se conosceva anche tanta gente interesante. La casa no gaveva né acqua né luce ma la iera a do metri dal mar. Mi gaveo un sandolin e menavo i nostri ospiti su per el fiume finoal spacio de Masuco (Fonda), a cior vin. Me ricordo che in primavera dormivimo soto el teto e ascoltavimo i rondoni che gaveva i nidi soto i copi, che confusion che i faseva!| La mia caseta la gaveva muri solidi, larghi un metro e a quel tempo la se ciamava “Casa Giala”. Al posto suo, deso xe il ristorante Lambada e de la mia casa non xe restado che el ricordo del infanzia serena visuda coi mii genitori. Ogni domenica vegniva el vaporeto da Trieste, che portava i bagnanti e le rive se impegniva de gente, che verso sera la tornava a casa, sempre col vaporeto. Sull’antenal e torno la casa iera tamarici, stropacui, prati pieni de picie cavalete con le ali celesti (che no go più visto) e anche tante trincee della prima guera. Il grande molo in legno, che stava davanti ala mia casa xe stado costruido da operai vegnudi de S. Giorgio de Nogaro ed el iera tre volte più longo del molo de cemento che xe adeso. Xe restati solo ricordi da ricordà il passà e le robe bele dela mia giovineza nella “Casa della Sanità”. COGNOMI PIRANESI : VERONÉSE di Marino Bonifacio Veronese è antico cognome di Pirano risalente a un notaio Castelanus condam Perencini de Verona (Castellano del fu Perencino di Verona), stesore di due documenti piranesi il 7/8/1321 e il 3/1/1322 (CP II, pp. 105-107 e 114-115), vissuto in precedenza a Caorle (presso Venezia), ove il 10/6/1309 (AMSI 10°, 1894, pp. 260-261) aveva redatto un trattato ventennale di pace e alleanza tra Caorle e Capodistria. Il detto notaio Castellano di Verona ebbe figli, nipoti e discendenti a Pirano, chiamati di cognome Veronese dall’inizio del 1400 in poi, tra i cui successori Sebastiano Veronese nato nel 1580 e ammogliato nel 1610 con certa Maria, ha portato avanti il casato fino a noi. Nel 1945 vi erano 10 famiglie Veronese a Pirano, 1 famiglia Veronese a San Lorenzo di Umago, 1 a Parenzo, 1 ad Arsia (Albona) e 2 famiglie a Pola (facenti capo a un Rodolfo Veronese nato nel 1882 a Pirano, ivi sposato nel 1910 con Nicolina Fragiacomo-Paciòta con la quale poi si è stabilito a Pola, ove sono nati tre figli), tutte beninteso di origine piranese. Oggi i Veronese non esistono più a Pirano e in Istria, essendo esodati, e proseguono in gran parte a Trieste ove tre quarti delle circa 30 famiglie Veronese sono piranesi di nascita o di ceppo, e la rimanenza sono di provenienza friulana e veneta (chioggiotta). Vanno aggiunte 3 famiglie Veronese a Monfalcone (di cui 1 del ramo polese), 3 a Gorizia (ramo polese), 1 a Livorno (ramo polese) e 1 a Loano (Savona). La sola Veronese rimasta a Pirano Pag. 5 è stata Romana Veronese nata nel 1908, morta nubile a Isola il 5/3/1994, dei cui due fratelli, Giovanni (1911), falegname, unitosi nel 1941 a Strugnano con Giorgina Valente, ha avuto da lei il maschio Giorgio, nato nel 1946 a Monfalcone, da cui è nato Daniele, mentre Antonio (1914), barbiere, detto Tòni Scalìn (mancato a Trieste nel 1971), ha avuto solo una figlia dalla moglie Rita Razza. Uno dei primi Veronese piranesi accasatisi a Trieste è stato Antonio Veronese nato nel 1797 a Pirano, ammogliatosi il 12/10/ 1836 nella chiesa di S. Antonio Nuovo di Trieste con Antonia Brischer nata nel 1807, mentre un altro Antonio Veronese nato a Pirano nel 1812 ha impalmato il 15/11/1852 nella cattedrale di San Giusto Maria Bolognin pure nata nel 1812, dei quali oggi possono esserci discendenti. Tra i Veronese di Trieste, oltre a due medici originari da Pirano, va segnalato il professor Leone Veronese junior, storico, nato nel capoluogo giuliano nel 1941, il cui nonno omonimo Leone Veronese senior, nato a Trieste nel 1865, giornalista, fu garibaldino come il padre Antonio Veronese, nato nel 1827 a Pirano (ivi sposato nel 1852 con Giovanna Petronio), che fece tutta la campagna dei Mille. Il cognome piranese e istriano Veronése – comprovante i rapporti intercorsi sin da antico tra l’Istria e l’area veneta veronese – è l’etnico di Veróna, toponimo veneto con suffisso -óna come la città lombarda di Cremona, la località friulana di Gemona e le cittadine istriane di Albona, Fianona, Montona ed Emona / Emonia (odierna Cittanova), tutte fondate dagli Euganei nell’ambito della civiltà euganea dei castellieri che andava da Fiume al Bresciano, fiorita tra il 2000 e il 1000 avanti Cristo, poi proseguita dai Veneti e dagli Istri. A ulteriore comprova delle antiche relazioni istriane-veronesi, già il 2/9/1243 è attestato a Capodistria un notaio Guglielmo da Verona (AMSI 25°, 1910, p. 338), ancora vivente il 28/9/1299 (CDI) come Guillelmo de Verona, capostipite del casato capodistriano Verona estintosi nel 1593. Inoltre, il 5/6/1230 (CDI) è documentato a Cittanova un Jordanus Veronense, che però non ha avuto continuatori, per cui in Istria, oltre al citato cognome di Capodistria Verona peraltro scomparso, soltanto a Pirano si è formato – da un capostipite di Verona del 1321 – un cognome locale Veronese al principio del 1400, perdurato fino al 1955, oggi proseguente a Trieste, Monfalcone e Gorizia. Abbreviazioni bibliografiche. AMSI : Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, Parenzo-PolaVenezia-Trieste (dal 1884 in poi). CDI : Codice Diplomatico Istriano (in 5 volumi), di Pietro Kandler, Trieste 1862-1865. CP II : Chartularium Piranense II (a. 1301-1350), di Camillo de Franceschi, Parenzo 1940. L’ANGOLINO DELLE NOSTRE SCUOLE COS’è LA FAMIGLIA? A scuola abbiamo trattato il tema della famiglia, ed ecco che cosa significa “famiglia” per i bambini della quarta classe della scuola “Vincenzo e Diego de Castro” di Pirano: • “Ci assomigliamo tra noi, siamo simili nell’aspetto e nel carattere. I genitori lavorano per darti tante cose” - Michelle • “Quando ci vogliamo bene, quando abbiamo bisogno di aiuto e ci aiutiamo a vicenda. Se ti senti male c’è sempre qualcuno che ti aiuta” - Julija • “È una casa dove mi sento bene e sicura. È una cosa preziosa” - Anna • “Quando hai qualcuno che ti coccola, si preoccupa per te, ti fa ridere se sei triste. È bello avere una famiglia anche se a volte si litiga. Ti insegnano come si deve pulire, cucinare per quando sarai grande. Ti danno consigli. Devi avere fiducia nella famiglia, così tanta da poter dire tutti i segreti.” - Elena • “Se abbiamo bisogno di qualcosa ce lo prestiamo, c’è fiducia reciproca. I genitori ci vogliono bene.” - Irnesa • “Mi mandano a scuola, mi pagano i pranzi, e possiamo studiare assieme.” - Matteo • “Ti insegnano, ti dicono che devi andare a scuola perché se non lo farai sarai uno “spazzino”. Devi avere rispetto per la tua famiglia perché loro ti proteggono” -Žak • “È giusto avere una casa, qualcuno accanto, avere il cibo, perché alcune persone vivono per strada, certamente non hanno una famiglia!” - Lia • “La famiglia deve occuparsi di noi, ci iscrivono agli sport che vogliamo noi. Ai genitori si dice tutto.” -Teo • “Se di notte abbiamo degli incubi vengono a dormire con te.” - Federica • “ Se ti vogliono bene ti comprano dei giocattoli e le cose che vuoi.” -Alex • “Ci si aiuta tra noi” - Eva »CASA ,DOLCE CASA« Un giorno, una ragazza di nome Valentina e il suo pipistrello stavano attraversando la foresta. Valentina aveva voglia di rivedere la zia che abitava nel bosco, e il pipistrello decise di accompagnarla. Ad un tratto da dietro un cespuglio salta fuori il Lupo, che voleva informarli che passare per di là era pericoloso, perché potevano finire nei guai. Il pipistrello senti una voce squillante che chiedeva »AIUTO!«. La voce usciva dalla pancia del lupo. Il pipistrello domanda: »Ehi, perché ti parla la pancia?« »Non abbiamo tempo di fare domande a questo »lupone grassone« - dice Valentina. Valentina e il pipistrello intanto arrivano davanti alla casa della zia. La casa della zia non era normale, ma era fatta di zucchero. Valentina suona il campanello, ma non risponde nessuno. Allora Valentina apre la Pag. 6 porta e dal forno esce la zia,veloce come un razzo. »Zia, zia, stai bene?! Che cosa è successo?!« domanda Valentina. »Sono stati i soliti Hansel e Gretel. Mi hanno chiusa un’altra volta nel forno! Perché.....sai come sono i giovanotti di questi tempi!!! Non hanno nessuna voglia di farsi mangiare!!« »Aiuto!!! Mi vuole tagliare la pancia!!!« urla il lupo. »Fermati, bestiaccia!!« urla il cacciatore. »Chi vuole tagliare la pancia a chi?« domanda la zia. Valentina dice che fore è meglio ragionare senza che nessuno si faccia male. »Tu lupo, sputa la bambina, e tu zia perché non cucini qualcosa di buono, così faremo un pranzetto in pace?« dice saggiamente Valentina. Il lupo sputa la bambina, la zia cucina qualcosa. La zia però non mangia il pranzo, ma si mangia la bambina. Il cacciatore chiede:«Dov’ è la bambina?«. Tutti guardano arrabbiati la zia di Valentina. La zia sputa la bambina e mangia il pranzo. Federica Cossich, IV classe SE »Vincenzo e Diego de Castro« - Pirano UNA STORIA DI PAURA Una sera Alexander si fermò davanti ad una vetrina di giocattoli e videogiochi. Era la più grande e bella vetrina che avesse mai visto. In tasca aveva la paghetta del mese e decise di comprarsi il gioco » Fifa street«. Alexander entrò. Gli pareva che non ci fosse nessuno. Si avvicinò all’espostitore dei giochi e prese il gioco. La scatola era più pesante del normale. Quando si avvicinò alla cassa vide che il cassiere aveva la pelle bianca come il latte. Alexander pagò con delle monetine. Il cassiere lo guardò con i suoi occhi gialli e gli disse: » Qui non accettiamo soldi. Qui si paga con il sangue!!!« Il cassiere uscì da dietro la cassa e Alexander si accorse che al posto delle gambe aveva due zampe di pipistrello, dalla schiena gli spuntavano un paio di ali nerissime. Alexander spaventato si girò e corse verso l’uscita. Il gioco era troppo pesante e lo gettò per terra. Però il giochino gli si era appiccicato alle mani e lo trascinò a terra con sè. Mentre si rialzava vide che il cassiere si era trasformato in un mostro er era diventato per metà orso e per metà pipistrello. Alexander di corsa aprì la porta e uscì in strada. Si girò per scappare, però si accorse di essere circondato da dodici mostri. Non riusciva a correre perché le gambe gli erano diventate pesantissime. Gli sembrava di correre su di un budino gigante. Sentiva la puzza dei mostri dietro la schiena. Una zampa lo afferrò per la caviglia... In quel momento Alexander si svegliò sudato e tremante di paura. Quella era l’ultima volta che Alexander giocò a »Fifa street« a letto sotto le coperte. Alex Lovrečič, IV classe SE »Vincenzo e Diego de Castro« - Pirano GAS GAS E LA PARTITA DI CALCIO Sulla Terra viveva un fantasma di nome Gas Gas. Gas Gas era piccolo , molto veloce e sapeva giocare a benissimo a calcio. Un giorno Xabi disputava una partita di calcio e invitò anche GasGas. Prima della partita, negli spogliatoi, il giocatore Del Piero non si sà come si fece male. L’allenatore Ancellotti non sapeva chi far giocare. Uscito dagli spogliatoi vide il fantasmino e lo invitò a giocare con la sua squadra. gasGas accettò volentieri. Dopo il primo tempo le due squadre erano in pareggio. Nessuno passava la palla a GasGas. Poi Xabi gliela passò, GasGas palleggiò per 10 volte, passò la palla a Totti, Totti la passò a Xabi, Xabi la tirò in alto. gasGas fece la rovesciata e segnò il goal. Mancavano 2 minuti alla fine! Dopo i due minuti l’arbitro fischiò e la partita finì. Teo Ruzzier, IV classe SE«Vincenzo e Diego de Castro« -Pirano MEMO MEMO è un progetto europeo che con la guida di esperti della comunicazione, storia e didattica vuole raccogliere testimonianze di entrambi i lati del confine italo-sloveno sul periodo del dopoguerra (1945-1954). Il risultato finale sarà un archivio di video testimonianze disponibile in rete. A Pirano, è il Ginnasio “Antonio Sema” ad aver promosso tale attività, svolta dagli studenti coordinati ed aiutati dai docenti mentori ( Micheli e Medeot). Carissime lettrici e distinti lettori del Trillo, per arricchire ulteriormente l’archivio con altre testimonianze della nostra regione, abbiamo bisogno della vostra disponibilità ad essere intervistati in video dai nostri ragazzi. Ciò permetterà di trasmettere le vostre esperienze, le vostre preziose testimonianze di vita quotidiana, scolastica, lavorativa, di piccoli e grandi avvenimenti del dopoguerra in Istria. Non esitate a contattarci presso la segreteria del Ginnasio, al numero di telefono 05- 6744230, per qualsiasi ulteriore informazione e per accordarci, in amicizia, per una breve intervista. Potremo realizzarla a scuola, oppure a casa vostra, e verrà svolta dai nostri studenti. Ringraziando ancora ed aspettandovi numerosi I professori Massimo Medeot ed Enrico Micheli Pag. 7 CONGRATULAZIONI A NINI ROSSI di Ondina Lusa Congratulazioni a Nini Rossi per il Riconoscimento ricevuto a Cherso per il suo libretto “Cherso Antiche tradizioni del mare e dei monti”. Giovanni Rossi chiamato Nini vive a Pirano dal 1957. Ha raccolto in questo volumetto l’esperienza di usi, costumi ed antiche tradizioni del mare e dei monti della sua terra: Cherso. Il 16 dicembre 2000 nell’incontro della presentazione delle attività della nostra comunità ho avuto il piacere di presentare lo scorcio degli Ordegni dei campagnoli nel suo dialetto chersino. Ricordo la commozione di Nini per questo intervento. Ci eravamo incontrati in comunità per farmi leggere il racconto e poterlo interpretare nel suo dialetto originale un po’ diverso dal nostro piranese. Ve lo ripropongo per documentare l’impegno e la sensibilità con cui ha saputo tramandare questa testimonianza. Ordegni dei campagnoli I campagnoi chersini andava via de casa o a piedi o cul mulo o cul musso a lavorar la tera. I Chersini del capoluogo de Cherso no gaveva de far né co le piegore né co le legne che iera mistieri dei vilagi del isola. A Cherso stava solo i paroni de parte dei boschi e dei pascoli. I campagnoi tendeva le campagne sue proprie: Oio, vin, grisantemo, patate, legumi (fave, fasioi, bisi, ceci, ecc.) e pomidori, zuchete, cucumari e fruti come zariese, peri, pomi, persigli e altro. Granda importanza gaveva i fighi. I fighi suti vigniva conservadi col lavrano e se li cominciava a magnar el iorno de San Martin. Tante zeste de fighi partiva coi vapori. Questo la grande maioranza dei campagnoi. Come che gavemo deto i saveva anche pescar e navigar. I campagnoi i aveva i suoi ordigni. A casa i aveva la mola a acqua dove i guava le manere, i cortei e altro. El primo ordigno iera la zapa fata a punta e cul manigo curto, come un picon. Cussì coi zapava i doveva star caladi e questo iera fadigoso per la schena. I tigniva el sfalzeto o cosaric par netar qualche radise o taiar qualche erba o netar la tera che sa tacava ne la zapa. I lo tigniva soto la strenga de le braghe, drio la schena. Po i aveva impicado in un ganzo fermado su la strenga (o zintura) el mazan che iera un grando cortelazo pesante. I se portava le bissaghe o el saco in spala co dentro la zuca o tiqua par el vin, i fighi suti, el pan e altra roba de magnar. Per le vide i aveva la pompa per sulforar l’uga che no la ciapi la peronospora. La iera de oton e i la portava sula schena. Co’ una man se moveva su e zo la maniza e cu l’altra se tigniva la manigheta de goma che spruzzava el solfato de rame. Quando che i andava col musso o col mulo, i ghe meteva el basto che iera la sela e anche el porta – carico. I mussi stava ne le stalete tuto intorno i orti e andando de sera in giro se li sentiva ciamarse un cun l’altro. Adesso mussi no ghe ne xe più, ma nuialtri veri chersini, anche se semo da l’altra parte del mondo, li sentimo ancora. ANESTESIA (A una veggente che per mè è quasi tutto e quasi niente) Ti dedico il viola Anche se spesso con me non dici neanche una parola. Mi sto svegliando. Ti dedico il grigio Per ricordarti le nostre passeggiate col tempo bigio. Mi sto svegliando ti dedico l’azzurro Perché in fondo in fondo mi considero un puro. Mi sto svegliando ti dedico l’arancione acciocchè non dimentichi mai il mio viso e il mio nome. Mi sto svegliando ti dedico il blu per salire sempre più in alto sempre più su. Mi sto svegliando. Ti dedico il rosso il colore della mia ideologia Ma tu non farmi cadere dentro un fosso. Mi sto svegliando ti dedico il verde perché se anche umiliato io sono un uomo che non si perde. Mi sto svegliando. ti dedico il nero perché sono convinto che tutto questo sia vero. Mi sto svegliando ti dedico il rosa Pag. 8 perchè auguro sinceramente al tuo amico che gli diventi sposa. Mi sto svegliano ti dedico il marrone per le belle serate passate assieme tu da scienziata io da giocherellone. Mi sto svegliando ti dedico il giallo perché sappi che lavoro e torno a casa quando canta il gallo. Mi sto svegliando ti dedico il bianco il colore del tuo camice, estirpatemi per favore questo cancro. Mi sto svegliando ti dedico tutti questi colori per dirti che ti porterò ancora dei fiori. Mi sto svegliando sono sveglio, l’operazione è riuscita. Torno alla mia casa, alla mia donna al mio lavoro, alla vita. Marino Antonac NOSTALGIA DE PIRAN Voria cantar de la mia Piran la ponta, la riva, su pel paradiso, el faro che sta sul porto a sentinela dele bele barche cola vela. No se senti più la zente veneta che favela, l’ odor del mar se ancora sempre ugual el suo antico Domo, el campanil co l’ anzelo in sima che segna el vento. Soto i teti i nidi dele rondole in primavera gaia, ridente, laboriosa, ancora te vedo là tesa sul mar quel panorama no se lo pol dismentigar che cole man te lo volaria via portar el distaco crudel sul cuor me pesa e intela sorte aversa la zente se ‘ndada via dispersa. BANDI – CORSI – CONCORSI 7° Concorso letterario ITALIA MIA. Premio »Cosseria 2008« LONTANANZA (scadenza 31 marzo 2008). **** »Piccola Europa« Premio internazionale di giornalismo della Repubblica di San Marino (scadenza 10 aprile 2008). (www.giustizia.sm) **** Concorso ML Histria 2008 (Premio »Associazione per la Cultura Fiumana, Istriana, e Dalmata nel Lazio«. **** Compagni di Viaggio-premio internazionale per scrittori di guide turistiche (www.7mates.com/compagniadiviaggio) **** Premio Internazionale di poesia 2007- 2008 » Filari in versi«, per opere inedite di Poesia in lingua italiana, friulana, slovena, tedesca o in qualsiasi altra lingua ufficiale o minoritaria parlata nel mondo, purché accompagnata da una traduzione in italiano. ( [email protected]) - scadenza 30 giugno 2008. Le persone interessate ai bandi e alle modalità dei concorsi sono invitate a rivolgersi alla segreteria della Comunità (lunedì-venerdì 9.00 – 12.00). AVVISO Informiamo i nostri lettori che i prossimi numeri de »Il Trillo« avranno la possibilità di ospitare altri testi, contributi e fotografie di tutti coloro che sentiranno il desiderio di inviarci aneddoti, racconti di vita vissuta, vecchie storie, memorie e fotografie della Pirano di un tempo. È un modo per raccogliere ancora testimonianze, prima che queste siano cancellate dell’oblio del tempo: una maniera per documentare questa nostra presenza su questo lembo di terra istriana. Ognuno di voi certamente avrà dei racconti, delle storie di vita vissuta, ambientate o inerenti la nostra città,conservati o celati nella propria memoria: si tratta di estrapolarli e di inviarceli. Grazie per la collaborazione la redazione de “Il Trillo” Zia Lia IL TRILLO, Foglio della comunità Italiana di Pirano. Redattore responsabile: Bruno Fonda. A questo numero de “Il Trillo” hanno collaborato: Fulvia Zudič, Marisa Zottich De Rosario, Alberto Manzin, Žiga Dolher, Nadia Zigante, Ondina Lusa, Marino Antonac, Riccardo Knez, Elio Musizza, Lara Sorgo, Marino Bonifacio, SE “Vincenzo e Diego de Castro” di Pirano-IV classe, Massimo Medeot, Enrico Micheli. Pirano, 25 febbraio 2008 Pag. 9 Tel. segreteria: +386 (5) 673 30 90 Fax: +386 (5) 673 01 45 Contabilità: +386 (5) 673 30 91 Fulvia Zudič: +386 (5) 673 01 40 E-mail: [email protected] Stampa e impaginazione: PIGRAF s.r.l. numero copie: 1100 Conosciamo il nostro dialetto di Donna Luisa Carissimi amici lettori! Il mese di febbraio ci ha portato una ventata di allegria partecipando con entusiasmo agli incontri mascherati, alle mostre, ai concerti che hanno fatto da cornice al nostro piccolo mondo piranese. Questo mese vi propongo i magnari de una volta, pasti genuini che i nostri avi ci hanno tramandato e spero che voi ne facciate ancora uso. 1. Altriciochi A. Farinata gialla 2. Arbete rosse B. Spezzatino di carne con patate 3. Bisi in tecia C. Involtini di carne 4. Broveto D. Marinata per insaporire il pesce fritto 5. Calandraca E. Minestra di verdure 6. Capussi garbi F. Uova sode 7. Fasoleti G. Carne di maiale 8. Fregadissi H. Insalata di cetrioli 9. Fritaia co’ i bruscandoli I. Uovo all’occhio di bue 10. Fritaia co’ le luganeghe L. Purè di patate 11. Levere in pais M. Carciofi 12. Menestra de erbe N. Pollo in tegame 13. Ocio de bò O. Stracciatella 14. Oseleti scanpadi P. Zuppa di pesce 15. Ovi duri Q. Lepre marinata 16. Pasta butada R. Rape 17. Pirè S. Crauti 18. Polastro in tecia T. Frittata con salsicce 19. Porsina U. Tegoline Mascherina 1964 20. Salata de cogumeri V. Piselli in tegame foto di Giorgina Rebol 21. Savor Z. Frittata con germogli di luppolo La soluzione dovrà pervenire entro il 14 marzo 2008. Il partecipante, la cui risposta esatta verrà estratta, riceverà una fotografia dal ciclo “Solo rose” di Lara Sorgo. Soluzioni del concorso pubblicato sul n. 1 Dalle vostre risposte sui nomignoli vedo che anche voi ne ricordate parecchi e ne trarrò beneficio per i prossimi bandi. Ringrazio Pinuccia e Jole. Caio-Claudio, Boci-Bortolo, Checo-Francesco, Sia-Lucia, Nina-Antonia, Encio-Renzo, Giogi-Giorgio, Ico-Ludovico, Ligio-Eligio, Teo-Matteo, Momi-Girolamo, Zaneto-Giovanni, Tonin-Antonio, PinuciaGiuseppina, Richeta-Enrica, Sandrina-Alessandra, Toto-Cristoforo, Tilio-Attilio,Tura-Bonaventura, BepiGiuseppe, Neti-Domenico. Tra le risposte esatte è stata sorteggiata la signora Lea Mikša di Strugnano che riceverà una Maschera artistica del laboratorio “Lorymasks” di Loredana Musizza. Proverbi - saggezze dei nostri avi “Schei de zogo, ogi te li dago, domam te li ciogo”. ** “Chi se loda se inbroda”. ** “Dopo la sinquantina, una magagna oni matina”. ** “Chi somena ciodi, no vaga descalso”. ** “Chi che xe nato musso devi ver paron”. *** La foto è della collezione del signor Sobota di Pirano Pag.10 LETTERE IN REDAZIONE Alla cara nonna Palmira Petronio di Sezza che Cari amici! compie 76 anni il giorno 29 febbraio , tanti auguri È arrivato l’anno 2008 auguri, auguri di tutte le cose dai gemellini Martina e Matteo Rota. buone che desiderate a tutte le persone. Per il vostro lavoro auguro sempre bei risultati, con simpatia. Bianca Zudič e famiglia Complimenti a Silva Červar per il bellissimo traguardo: il 7 febbraio si è laureata in Economia! Brava Silva La redazione RINGRAZIAMENTO Il 10 dicembre 2007 è venuto a mancare il caro marito, papà, suocero e nonno Giorgio Petronio. Porgiamo un sentito grazie a tutti quelli che ci sono stati vicini e l’avete accompagnato nell’ ultimo viaggio. La moglie Giorgina e il figlio Ferruccio con famiglia. Per ringraziarvi tutti della Comunità. Il giorno 9 di questo mese si è presentato il bel numero di anni e lo scrivo in grando 80. Perciò vi ringrazio tanto dei vostri auguri ricevuti con molto piacere, un saluto alla signora, Maria Palaković. Vi saluta e ringrazia Dessardo Giorgio di S.Lucia Detti di casa nostra In alto i cuori, ma non sopra il cervello. Chi pratica l’usura, l’inferno si assicura. Delitti, tempo e morte, non rispettano porte. Furti, omicidi, droga e rapimenti son le notizie che più senti. Parca dieta,vita lieta. Chi mangia mele acerbe, non le mangia mature. =0= Un lieto e sereno 2008 alla grande famiglia della Comunità “Giuseppe Tartini”. Nella Nemec Proverbi Pillole di gallina, sciroppo di cantina e… al diavolo la medicina. Bello di Gennaio – brutto di Febbraio. Presto e bene – raramente insieme. Sul prato sboccia un fiore – dal cuore sgorga l’amore. Chi sa ben parlare – impari a praticare. Donna prudente – donna eccellente. La cucina piccola – fa la casa grande. La massaia operosa – con poco fa la spesa. Una bella porta – rifà una brutta facciata L’arroganza non vuole tolleranza. Aria, sole, dieta e sonno ti faranno esser bisnonno. Antonia Pitacco BIBLIOTECA “DIEGO DE CASTRO” Desideriamo informare i nostri gentili lettori che la nostra Biblioteca dispone quest’anno di nuovi libri ordinati su segnalazione di voi lettori e perciò vi invitiamo a visitarci per prestarvi le novità che abbiamo a disposizione. Lieti della vostra partecipazione vi auguriamo interessanti e divertenti letture nel corso del 2008. Oltre ai libri la nostra Biblioteca dispone pure di riviste su svariati argomenti che potrete consultare. LA BIBLIOTECA È APERTA OGNI GIORNO: Concerto di beneficenza a New York Luciano Pavarotti, Mariuccia Fonda Concetta Vilson (nata Bolcich) In fondo la figlia di Mariucci Fonda (Bebo), Pag.11 lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì dalle ore 10 alle ore 12 dalle ore 10 alle ore 12 dalle ore 16 alle ore 18 dalle ore 10 alle ore 12 dalle ore 10 alle ore 12 Giuliana Del Giusto Gianna Roškar Ondina Lusa Lara Sorgo Lara Sorgo APPUNTAMENTI DI MARZO 2008 Mercoledì 5 marzo 2008 alle ore 18.00 in casa Tartini serata con la nostra mandolinistica “Serenate” ed il “Trio mandolino” guidati da Arcangelo Svettini. Capodistria e della Biblioteca Civica di Pirano nell’ambito del programma culturale della Comunità autogestita della nazionalità italiana di Pirano. Giovedì 6 marzo 2008 alle ore 17.00 in Casa Tartini a Pirano MOSTRA dei lavori realizzati dalle partecipanti al gruppo di ceramica, guidato da Apolonija Krejačič e dei lavori realizzati dai partecipanti al gruppo di pittura, guidato da Liliana Stipanov, durante il Festival “L’Istria nel cuore” organizzato dall’Associazione per la salvaguardia e lo sviluppo dell’eredità culturale istriana-Istria. L’apertura della mostra verrà allietata dall’intervento musicale di Metka Rožac voce, accompagnata al pianoforte Matej Lazar. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a giovedì 27 marzo 2008 con il seguente orario: 11-12 e 17-18 chiuso il lunedì. Giovedì 20 marzo 2008 alle ore 20.00 al teatro TeatroTartini di Pirano UNA LEGGERA SERATA CLASSICA - BRANI DELLA MUSICA ITALIANA Interpretati da Neven Stipanov (voce e clarinetto), Marsell Marinšek(alla fisarmonica), Miriam Monica(voce), Bojan Glavina (al pianoforte) e Fulvia Zudič (disegni dal vivo) Ingresso libero! Sabato 22 marzo 2008 alle ore 18.00 Grand Hotel Portorož di Portorose presso i LifeClass Hotels& Spa inaugurazione della mostra » I MOTIVI DELLE ROSE SULLE UOVA DI PASQUA«, lavori realizzati dal gruppo di pittura della CI guidato da Liliana Stipanov Venerdì 7 marzo 2008 alle ore 18.00 presso la Scuola Elementare “Vincenzo e Diego de Castro” di Sicciole OMAGGIO ALLE DONNE spettacolo con gli alunni della SE guidati da Dolores Barnaba. Alla serata parteciperà il duo “La Bora” con Cesarina Smrekar e Livio Lonzar. Venerdì 7 marzo 2008 alle ore 19.00 a Palazzo Manzioli a Isola » Le donne...ieri, oggi, domani”Serata dedicata all’8 marzo-giornata internazionale delle donne.Interverranno alla manifestazione Anita Forlani, Fulvia Zudič e Monika Bertok. La serata sarà allietata musicalmente da Claudio Chicco al pianoforte. La manifestazione viene organizzata dalla CI “P.Besenghi degli Ughi”di Isola Sabato 8 marzo 2008 alle ore 19.00 esibizione del Coro “Giuseppe Tartini”presso la CI di Sissano. Mercoledì 19 marzo 2008 alle ore18.00 presso la Galleria Herman Pečarič a Pirano serata letteraria e all’incontro con la scrittrice Isabella Flego “IL MONOPATTINO E LA BAMBOLA DI PEZZA” racconto e poesie. Il libro sarà presentato da Irene Visintini, letture di Miriam Monica. La serata viene organizzato grazie alla collaborazione della Sezione Italiana della Biblioteca Centrale “Srečko Vilhar” di Venerdì 28 marzo 2008 al teatro Tartini di Pirano alle ore 12.00 – riservato per le scuole alle ore 20.00 il Dramma Italiano di Fiume presenta “ BONAVENTURA VETERINARIO PER FORZA” Il Signor Bonaventura è un personaggio dei fumetti nato nel 1917 dalla fantasia di Sto (Sergio Tofano) ed apparso sulle pagine del Corriere dei Piccoli per svariati decenni. Bonaventura, pupazzo dalla caratteristica marsina e bombetta rossa, i larghi pantaloni bianchi ed il fedele cane bassotto al fianco, era lo strampalato eroe di gaie avventure che lo vedevano quasi sempre squattrinato all'inizio e milionario alla fine... Prezzo biglietti: 5 euro adulti, 2 euro studenti e pensionati. Verrà organizzato il trasporto. 27-28-29-30 marzo 2008 Escursione di studio “Dall’antichità ai giorni nostri: un viaggio nel tempo della città eterna: Roma” organizzata nell’ambito della collaborazione UI-UPT riservata riservata ai soci attivisti della CI. Il programma può subire modifiche. Pirano,25 febbraio 2008 Pag.12 Fulvia Zudič