PLUS MAGAZINE Foto di Chico De Luigi – Courtesy Saverio Ferragina 07 IN QUESTO NUMERO SAMANTHA CRISTOFORETTI LA PRIMA ASTRONAUTA ITALIANA DUE CHIACCHIERE CON EUGENIO FINARDI GABRIELE SALVATORES RACCONTA “ITALY IN A DAY” GITEX 2014 SCHEGGE DI FUTURO FESTIVAL DEL FILM DI ROMA IL PUBBLICO PREMIA “TRASH” RAOUL GILIOLI VITA, 200 STORIES THROUGH THE GLASS STEFANO ACCORSI e la magia del cinema Supplemento a La voce dei bancari – Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero – Numero VII - dicembre 2014 I E NV N E T T UT CO E L N O I Z 5 1 0 2 Finalmente ora Scavolini non è più solo sinonimo di cucina. Da oggi la nuova collezione Blu Scavolini si prende cura anche del tuo bagno. Vieni a scoprirla nel nostro negozio e non dimenticare la tua CONVENZIONE FABI! La Passione per la Casa. 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Fotografie Chico De Luigi - Courtesy of Saverio Ferragina, Archivio ESA, Archivio NASA, Archivio Stilisti, Pietro Gentile, Barbara Oggero, Salvatore Taormina. Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 Grafica e impaginazione Carlo Fantinel – Torino Stampa Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. 24 Eventi Festival del Film di Roma: il pubblico premia “Trash” 26 Protagonisti Raoul Gilioli: Vita, 200 stories through the glass 30Moda Storia d’inverno 36Recensioni Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatro 42Mappamondo Norvegia: a caccia dell’Aurora Boreale 50 Iniziative associati Convenzioni nazionali E D I T O R I A L E Paola Gomiero Direttore FABI Plus 50 anni d’Italia nello spazio Cosa spinge l’essere umano verso lo spazio infinito? Il concetto di esplorazione dello spazio è sicuramente da sempre affascinante… molti invidiano gli astronauti e sognano di poter un giorno andare lassù, oltre l’orizzonte, dove il buio è cosmico e le stelle emettono una luce accecante. Altri viceversa, si interrogano sull’utilità delle missioni spaziali, estremamente costose e rischiose, senza considerare che queste esplorazioni hanno contribuito a dare delle risposte fondamentali sulle origini della vita, a fornire degli strumenti per la comprensione dell’universo, ad ampliare l’orizzonte culturale dell’uomo e quindi a garantire un futuro migliore sulla terra. Per studiare la terra dobbiamo guardarla dall’alto e i satelliti occupano un ruolo imprescindibile nel lavoro degli scienziati per comprendere le dinamiche del nostro pianeta e poter attivare, di conseguenza, le misure di protezione dell’ambiente e la conservazione delle risorse naturali. Anche se non ce ne rendiamo conto, tutti noi utilizziamo quotidianamente le applicazioni rese possibili dall’accesso allo spazio: quando usiamo il telefonino, guardiamo la televisione, navighiamo su internet oppure guardiamo le previsioni meteo e anche quando viaggiamo in aereo, o ci facciamo guidare alla meta con precisione assoluta da quel piccolo marchingegno che risponde al nome di “navigatore satellitare”. Il nostro paese ha investito nel settore aerospaziale ricoprendo un ruolo importante e con grande orgoglio nel mese di dicembre si festeggeranno i 50 anni di storia italiana nello spazio. Una presenza sempre più significativa iniziata nel dicembre del ‘64 con il lancio del satellite San Marco, il primo con bandiera tricolore. Ed ora un altro importante traguardo sta per essere raggiunto, poiché il Capitano dell’Aeronautica Militare Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio, sarà la protagonista della missione “Futura”, progetto dal nome evocativo che svilupperà, durante i suoi sei mesi di permanenza nel cosmo, otto programmi di ricerca scientifica. Noi di Plus Magazine, l’abbiamo incontrata durante uno dei suoi tour in Italia e ci siamo fatti raccontare il suo percorso personale e un po’ della sua vita speciale, che le ha consentito di essere pronta per affrontare questa straordinaria esperienza (pag. 8-10). Buona lettura! [email protected] dicembre 2014 | Plus Magazine | EDITORIALE 03 COPERTINA STEFANO ACCORSI E LA MAGIA DEL CINEMA I N T E R V I S T A D A R I O 04 D i M I G L I A R D I COPERTINA 2002 - alla 59ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Stefano Accorsi è premiato con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione in “Un viaggio chiamato amore” diretto da Michele Placido (foto Pietro Coccia). Cos’hai imparato da quell’esperienza? Quel lavoro mi ha dato molto perché mi ha insegnato che bisogna fare sempre le cose che piacciono e soprattutto non bisogna avere preconcetti ideologici. L’attore non è un mestiere ideologico. È una professione che ha a che fare con la necessità, con il desiderio, con il volersi reinventare, ma soprattutto è un mestiere che ti porta a “Fare” con la “F” maiuscola, che è l’unico modo per imparare. LE COLLINE DELLE LANGHE sono state l’ispirazione per Stefano Accorsi per provare un nuovo percorso artistico. Ha ideato e condotto, per Sky Arte, il programma “Parole che restano, viaggio nella lettertura italiana” ed è impegnato in questi giorni nella registrazione delle 8 puntate che vedremo in onda il prossimo anno sul canale satellitare. In queste puntate, Accorsi incontrerà diversi personaggi tra i quali Mimmo Paladino, Roberto Bolle, Federico Marchetti, etc... ai quali chiederà di raccontare il libro che ha segnato la loro vita. E nella storica tenuta Fontanafredda a Serralunga d’Alba sede della Fondazione E. di Mirafiore, ha incontrato il patron di Eataly Oscar Farinetti, ed è stato invitato a tenere nel Laboratorio di Resistenza permanente una lectio magistralis dal titolo “Narrativa per immagini: la magia del cinema”. Andiamo indietro nel tempo, quando hai deciso di voler fare l’attore? Credo di aver sempre voluto fare l’attore, fin da quando avevo sette anni e chiedevo ai miei genitori di portarmi al cinema. Vedevo i film di Sergio Leone e rimanevo affascinato da quei personaggi così intensi e pieni di vita. Poi c’è stato il battesimo con la pubblicità di “Due gusti is meglio che one”. Sono passati molti anni, ma non rinnego quel periodo, anche perché il regista era Daniele Luchetti, e poi quello spot mi ha dato la popolarità. Una volta mentre passeggiavo per Bologna venni riconosciuto da uno che mi disse “Ciao Maxibon”, come se fossi diventato un personaggio dei super eroi. La tua prima volta al cinema è stato con Pupi Avati, anche lui uno dei mostri sacri del cinema italiano. Andai al provino del film “Fratelli e sorelle” che era curato dalla sua capo casting e passai il primo scalino. Poi ci fu un altro provino con il suo assistente e finalmente, alla terza prova fui davanti a Pupi. Mi lasciò libero di improvvisare. Qualche giorno dopo mi chiamò insieme a Luciano Federico che era l’altro attore. Ci disse: “Ho preso voi due perché, uno ha fatto il miglior provino di tutto il casting e l’altro ha fatto il peggior provino”. Indovina chi era il secondo? Poi hai deciso di andare a Scuola di Teatro. Sì, la scuola è importante ed è stato fondamentale, ma non ti dà il diritto di avere un ruolo rispetto a un attore che invece non l’ha fatta. La formazione è importante, ma ci vuole anche la curiosità e la capacità di imparare. Questa l’ottieni solo quando si lavora ed è una cosa che vale sia in teatro che al cinema. L’importante è avere la consapevolezza di non essere mai arrivati. Successivamente hai lavorato a opere prime, ma altrettanto importante è stato l’incontro con Gabriele Muccino ne “L’ultimo bacio”? Muccino è un regista che dà tutto, lui pensa al film 24 ore al giorno. Lo si vede chiaramente da come gira, da quello che chiede agli attori. Le sue storie sono sempre piene di pathos. Il suo film parlava di sentimenti, di una crisi generazionale, avevo paura che potesse essere un film con una sua fragilità, ma questa era anche la sua forza e avevo il timore che non potesse essere capita. dicembre 2014 | Plus Magazine | COPERTINA 05 COPERTINA Stefano Accorsi e Ferzan Özpetek. troupe leggera per raccontare in maniera divertente un punto di vista ricco di soddisfazioni. Con Ferzan Özpetek hai fatto “Le fate ignoranti”, com’è andata? Mi era piaciuto molto il suo primo film, “Hamman” e ricordo che qualcuno mi disse: “Pensaci bene prima di accettare questo ruolo”. Credo che le tematiche debbano essere affrontate con la consapevolezza di accettare i propri ruoli. Ferzan ha un grande pudore nel raccontare le sue storie e questo mi ha convinto a seguirlo anche nel film successivo che era “Saturno contro”. Come scegli i tuoi progetti cinematografici? Sostanzialmente se è un regista che conosco e che mi propone una sceneggiatura che mi piace, si parte già con il piede giusto. Quando incontro il regista è importante che si possa andare d’accordo e che lui sia rispettoso del lavoro dell’attore. Ci sono registi che non hanno questa attenzione. Un attore deve sapersi esporre e il regista deve essere bravo a capire e gestire questi stati d’animo. Ci vuole poco per “far chiudere” un attore, limitargli la sua espressione. Ci sono registi che non sanno guardare gli attori e amarli. Ma da una buona sceneggiatura poi nasce sempre un film bello? Fare un film è un’avventura, ogni film ha una propria anima, che la si scopre solo quando il film è finito. Questa è la grande magia del cinema, uno sa da dove parte, ma non sa dove arriverà. Anche se tutto è studiato nei minimi particolari, c’è l’anima del film che prevarrà a prescindere da tutto. È bello capire che esiste qualcosa fuori dal controllo di ciò che è stato scritto a tavolino. D’altronde se non fosse così tutti sarebbero bravi a fare i film e ci sarebbero solo film di successo. Tu che hai lavorato anche all’estero qual è la principale differenza rispetto alle produzioni italiane? Sono i soldi che fanno la differenza. Sembrerà banale, ma in Francia hanno un sistema più ricco, strutturato, con delle brave maestranze. Le nostre produzioni sono eccezionali e le nostre troupe hanno una conoscenza del mestiere che raramente ho riscontrato negli altri Paesi. La differenza sostanziale è che per quanto può sembrare bello lavorare su un progetto estero, ti senti sempre un po’ un ospite. Invece se sei in Italia, dove ci sono le tue radici e reciti in italiano senti che è una dimensione che ti appartiene in maniera totale. Ti riconosci nella definizione che ti ha dato Oscar Farinetti che ha detto che hai la leggerezza Calviniana? – Ride contento e ci scherza su – È una meravigliosa definizione e Calvino lavorava tantissimo per arrivare a quella leggerezza. Io ci posso provare. Il cinema ha attraversato molte rivoluzioni, dal sonoro, al colore, al dolby, oggi il digitale con le Web Series. Cosa pensi di questi nuovi linguaggi? Sono la palestra ideale per i giovani, basta una piccola telecamera e una 06 Ci hai fatto vedere il tuo bellissimo cortometraggio “Io non ti conosco”. Com’è nato? Ho incontrato l’imprenditore Federico Marchetti – il fondatore e amministratore delegato di Yoox Group ndr – che mi chiese se avevo voglia di fare un video. Gli dissi che avrei preferito girare un corto. Questa idea nasce da una storia che un fioraio di Sanremo, dove andai a comprare dei fiori, mi raccontò. Poi naturalmente con gli sceneggiatori Marianna Cappi e Francesco Bruni l’abbiamo romanzata un po’. È una storia che mi ha affascinato e sorpreso da subito. E poi sono contento di aver lavorato con Gianfelice Imparato che è un attore bravissimo. Con questo cortometraggio hai dimostrato una maturazione e una consapevolezza della tue capacità non solo di attore. Hai intenzione di passare alla regia di un lungometraggio? È un desiderio che avevo da tempo, diciamo che ci sto lavorando – sorride –. Il 9 dicembre Stefano accorsi debutterà al Teatro della Pergola di Firenze con lo spettacolo “Decamerone vizi, virtù, passioni” liberamente tratto dal Decamerone di Giovanni Boccaccio, adattamento teatrale e regia di Marco Baliani e proseguirà fino a metà aprile in tournée in Italia. Federico Marchetti e Stefano Accorsi con il premio Nastro d’Argento 2014 per il Miglior esordio alla regia. PROTAGONISTI SAMANTHA, LA PRIMA ASTRONAUTA ITALIANA I N T E R V I S T A A N T O N I O L O d i C A M P O foto: Archivio ESA e NASA Samantha Cristoforetti, è nata a Milano nel 1977, ma è originaria di Malé, in Trentino. Nel 2001 si è laureata all’Università Tecnica di Monaco di Baviera, con un master in ingegneria meccanica dedicato alla propulsione aerospaziale, ha frequentato per alcuni mesi la scuola nazionale superiore di aeronautica e spazio di Tolosa, in Francia, e per dieci mesi l’Università di Chimica Mendeleev a Mosca. Nello stesso anno, Samantha ha frequentato l’Accademia dell’Aeronautica Militare Italiana a Pozzuoli, diplomandosi nel 2005. In seguito è stata alla Sheppard Air Force Base in Texas e ha conseguito il brevetto di pilota militare dopo esser stata assegnata al 51° Stormo di Istrana. Come Luca Parmitano (andato in orbita nel maggio 2013) che fa parte del suo stesso gruppo di sei astronauti ESA selezionati nel 2009, Samantha è Capitano dell’Aeronautica Italiana, e ha accumulato centinaia di ore di volo su diversi tipi di aerei militari. Samantha sale anche sul podio delle prime donne astronauta europee; è la terza in assoluto dopo la ricercatrice britannica Helen Sharman, e la francese dell’ESA, Claude André-Deshays. La prima in assoluto è stata, nel 1963, la russa Valentina Tereshkova (oggi 75enne), mentre la prima americana è stata Sally Ride, nel 1983, scomparsa prematuramente un mese fa. Di recente, nella cronologia delle donne dello spazio, è arrivata anche la prima taikonauta cinese, Liu Yang, che ha volato lo scorso giugno sulla capsula Shenzhou 9. 08 L a piattaforma di lancio si trova nello storico perimetro della base spaziale di Bajkonur, nel Kazakhistan, da cui partì il primo uomo lanciato nello spazio, Jurij Gagarin. È lo stesso da dove venne lanciata, nel 1963, anche la prima donna del cosmo, Valentina Tereskhova. Da pochi giorni (salvo imprevisti dell’ultimo momento), un’altra donna cosmonauta è “salpata” dal cosmodromo delle missioni spaziali russe, per una spedizione di sei mesi a bordo della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, il più grande avamposto spaziale mai costruito dall’uomo. Il razzo vettore di tipo Sojuz ha portato nello spazio e in direzione della ISS la Sojuz 41 (o Sojuz TmA15 M), con a bordo i tre cosmonauti dell’equipaggio delle “Spedizioni 42-43”: seduta sul sedile di sinistra della Sojuz, c’era la prima astronauta italiana, Samantha Cristoforetti. Che poi, dopo l’aggancio con la Stazione, è entrata a far parte dell’equipaggio che attualmente vive e lavora sulla Stazione. Assieme a Samantha, con la Sojuz sono partiti il comandante russo Anton Skhaplerov e l’ingegnere di bordo della NASA, Terry Virts. PROTAGONISTI Samantha Cristoforetti, Capitano dell’Aeronautica Militare Italiana, selezionata dall’ESA nel 2009 assieme ad altri cinque astronauti (compreso Luca Parmitano), diventa così la prima italiana in viaggio tra le stelle, e solo la terza europea a compiere un’impresa spaziale. La ISS è quella straordinaria base che si trova a 400 chilometri d’altezza dal nostro pianeta, una struttura pesante circa 400 tonnellate e formata da centinaia di componenti realizzate da varie nazioni (Italia compresa), che nel frattempo ha già ospitato Umberto Guidoni, Paolo Nespoli, Roberto Vittori e Luca Parmitano. Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Samantha nel corso di un suo recente tour in Italia, dove ha anche promosso il sito web “Avamposto 42”, all’interno del quale racconterà ogni fase della sua missione, tramite foto, video e racconti, oltre a presentare la sua missione, battezzata “Futura”, una missione frutto della cooperazione tra la NASA e la nostra agenzia spaziale ASI. “Tutto è andato bene nella nostra preparazione” – ci dice Samantha Cristoforetti – “In primavera, assieme ai miei due compagni di missione, Anton e Terry, siamo stati l’equipaggio di riserva per la missione partita in maggio, svolgendo tutte le fasi di preparazione come se il lancio dovessimo effettuarlo noi. Abbiamo anche accompagnato i tre cosmonauti in partenza fino alla rampa di lancio...”. Le ultime settimane prima del lancio come le trascorrerai? L’addestramento sarà sempre più frenetico... Saranno dedicate molto all’addestramento per il lancio. Trascorreremo sei mesi in orbita, e soltanto poche ore nella Sojuz per il lancio e per il ritorno, eppure gran parte dell’addestramento è dedicato a queste fasi, perché sono i momenti più dinamici e potenzialmente pericolosi. Insieme al comandante ho trascorso diverse ore a settimana nel simulatore Sojuz, spesso indossando la tuta pressurizzata russa Sokol. Ripetiamo tutte le procedure principali e, soprattutto, affrontiamo insieme le molteplici avarie che il nostro istruttore inserisce negli scenari sempre diversi. Sempre a proposito del lancio, vai in orbita sulla Sojuz, unico mezzo rimasto dopo il ritiro degli shuttle. Come pilota di professione, avresti preferito la navetta spaziale? Per un astronauta di professione, qualsiasi veicolo va bene per raggiungere lo spazio. La Sojuz e lo shuttle sono due veicoli diversi, nati anche con differenti obiettivi. Sono complementari tra loro: le capsule tradizionali forse sono più adatte, anche in futuro, per l’esplorazione dello spazio lontano. Gli spazio plani, o veicoli spaziali alati, offrono certamente più versatilità nel fare da spola con l’orbita terrestre. Ma la stessa Sojuz è ottimale per fare da navetta per astronauti con la Stazione Spaziale, così come le altre capsule attualmente in sviluppo negli USA. Rispetto allo shuttle hanno costi inferiori. E di questi tempi, non è poco... Il mio ruolo è un misto tra co-pilota e ingegnere dei sistemi; ci si aspetta da me una conoscenza approfondita della macchina, ma anche la capacità di assistere il comandante nel gestire le fasi dinamiche: per intenderci, quando funzionano i motori. Sono anche addestrata, così come Anton, al volo manuale, sia per l’attracco alla Stazione Spaziale che per il rientro. Ma ora che lo shuttle è andato in pensione, non se ne sente la mancanza? La Sojuz va bene per il trasporto degli astronauti, moduli come il nostro ATV sono ottimali per i rifornimenti. Ciò che manca rispetto allo shuttle è la possibilità di portare materiali di grosse dimensioni in orbita terrestre. I successi recenti dei voli delle Dragon di SpaceX però sono importanti, perché queste sono navicelle che possono portare astronauti e carichi un po’ più complessi di una navicella convenzionale. dicembre 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 09 PROTAGONISTI di cui sono orgogliosa. Gli elementi pressurizzati in cui vivono gli astronauti sono in gran parte “Made in Italy” e un grande contributo durante la fase di costruzione è stato dato dagli MPLM, i moduli logistici forniti all’Agenzia Spaziale Italiana. Peraltro la mia missione, “Futura”, è proprio il frutto di quell’impegno della nostra Agenzia Spaziale e della nostra industria. Diventerai la prima italiana nello spazio. Era il tuo sogno, quello di astronauta? O volevi fare il pilota? Il mio sogno fin da bambina era proprio quello di diventare astronauta. Poi è normale che il fascino dell’esplorazione spaziale lascia posto, in seguito, a scelte di studio e professionali differenti. Per diventare astronauta infatti, non c’è un percorso diretto: ero appassionata di tecnologia e di scienza, per cui dopo il diploma ho fatto ingegneria aerospaziale, e mi sono appassionata al volo, in particolare al volo militare e sono diventata pilota militare. Queste esperienze mi hanno poi indirizzata verso la possibilità di realizzare il sogno di astronauta. Ci sono riuscita e ne sono ovviamente molto felice. Ti senti orgogliosa di diventare, oltre che astronauta che va in orbita, la prima italiana tra le stelle? Certo, ma questa è soprattutto una grande impresa italiana nel suo insieme, Tornando all’astronautica, ormai tua professione unica e a tempo pieno, hai dei miti di quando eri ragazzina? Le imprese di Valentina Tereshkova, la prima donna dello spazio, o l’americana Sally Ride? Conoscevo le loro imprese tramite letture. Però tra le astronauta donne ammiravo in particolare Eileen Collins, che negli anni novanta divenne prima donna pilota dello shuttle, e in seguito la prima donna pilota a comandare una navetta spaziale. Ammiravo anche molto Shannon Lucid, prima americana a passare diversi mesi sulla Stazione Spaziale Russa MIR. Lavorerai su diversi esperimenti nei sei mesi in orbita. Per quali discipline scientifiche? Sì, ve ne saranno diversi, dall’equilibrio all’utilizzo di nanotecnologie per contrastare la decalcificazione delle ossa, dall’insufficienza venosa alle stampanti 3D, dai problemi del sonno a sistemi innovativi di monitoraggio della salute... la nostra comunità scientifica sarà ben rappresentata durante la missione “Futura”. Sei stata molto impegnata per l’addestramento, negli ultimi due anni. Ma come hai trascorso il tuo tempo libero? L’ho trascorso scrivendo sui blog o twittando con amici appassionati di astronautica e spazio, aggiornando la mia avventura e preparazione. E poi sto leggendo dei libri di nutrizione, un tema che mi interessa molto e che sarà uno dei leitmotiv della mia missione. E poi, sto imparando il cinese. Ti prenoti per un volo futuro con i cinesi? Anche loro ormai sono protagonisti dello scenario spaziale... No, è solo una mia curiosità personale, per imparare una lingua che conosco pochissimo. 10 PROTAGONISTI DUE CHIACCHIERE CON EUGENIO FINARDI I N T E R V I S T A B E N E D E T T A 12 d i B R E V E G L I E R I “COME SAVONAROLA” è un po’ Eugenio Finardi. Idee soli- de, posizioni coerenti e oltre 40 anni di musica che ci racconta attraverso i suoi brani, dal rock al blues, dalla musica da cantautore alle interpretazioni di poeti russi. Una vita dedicata alla musica con un forte desiderio di comunicare e comprendere. Iniziamo con Cramps di Giovanni Sassi che nel 1975 pubblica il tuo album “Non gettare alcun oggetto dai finestrini”. È a mio parere un percorso preciso, e con la cover “Saluteremo il Signor Padrone”, canti “per il male che ci ha fatto, che ci ha sempre maltrattato”. Dopo quasi 40 anni, ci sono ancora un po’ troppi padroni in giro. Chi sono? Sono molti. Ma i padroni di oggi fanno rimpiangere i padroni di ieri. Perché i padroni di allora si vedevano. Erano presenti, vivevano nel tuo stesso territorio. Oggi il predominio è dei pochi invisibili personaggi della Finanza, isolati completamente dal contesto sociale in cui esercitano. Il Patto Sociale che c’era un tempo fra operaio e dirigente si è rotto. Io stesso sono figlio di un dirigente e posso dire con assoluta certezza che quanto guadagnava mio padre era sicuramente molto rispetto al salario di un operaio, ma mai quanto il divario che si è creato oggi fra gli stipendi dei dirigenti e i salari medi. Conosco signori che si sono fatti costruire Resorts o hanno prodotto situazioni tali, da garantirsi l’isolamento da chiunque, anche da quella che chiamiamo comunemente “alta borghesia”. Vogliono essere soli, senza contatti esterni. Dal 1980 ad oggi l’economia delle classi medio basse è cresciuta del 2%, quella rappresentata da questi signori (che non supera l’un per mille della popolazione mondiale) è invece salita del 200%. E questo è vergognoso. Nel 1978 esce “Blitz” e con questo album il mondo della musica accoglie con uno straordinario successo “Extraterrestre”. È un momento delicatissimo per la storia italiana. Penso agli anni di piombo, o a scioperi importanti come quello di Torino e la marcia dei 40.000. “Extraterrestre” è la storia di un ragazzo che si confronta con la propria paura ed è, per me, anche l’uomo che si ritroverà negli anni Ottanta, quelli che sono stati per molti di noi, gli anni dell’illusione. Credi sia cambiato qualcosa da allora? PROTAGONISTI Sono consapevole di avere dato con la mia musica, la testimonianza di un momento di riflusso culturale molto preciso. Gli anni Ottanta sono stati anni complicati. Io sono di madre americana e non mi dimentico la presidenza Reagan, come non dimentico quello che ha fatto la Thatcher. Ad un certo punto hanno tirato giù la serranda dei diritti. Non so se ti ricordi l’episodio del licenziamento di massa dei controllori di volo (in America, ndr). Avevano scioperato. Sono stati tutti sbattuti fuori. È come se avessero dato un colpo di spugna a tutte le conquiste che si erano ottenute sino ad allora. Ci sono sempre corsi e ricorsi storici, e so bene che un disequilibrio fra le conquiste dei diritti della fine degli anni Settanta non poteva continuare senza battute di arresto. È fisiologico. Tuttavia, non posso definirlo un cambiamento positivo. Ti racconto questo: lo scorso anno ero a New York e stavo vedendo alla CNN l’intervista ad un dirigente dell’Alcoa che lanciava un allarme strategico, lamentando che in America mancava la mano d’opera specializzata per produrre alluminio militare. Il suo intervistatore gli ha quindi chiesto come avessero fatto sino ad allora. La risposta è stata che lo aveva prodotto l’Europa. L’Italia, e più precisamente la Sardegna. La conclusione è che lo stabilimento sardo è stato chiuso perché l’energia costava troppo e la mano d’opera specializzata, quella che sarebbe tanto servita in America, è stata invece mandata a casa. Capisci allora di cosa parlo, di un’ideologia strisciante che in nome del profitto ci sta portando inevitabilmente verso un nuovo Medio Evo. Nel 1990 esce “Musica Ribelle”. È un inno al potere della musica, è stato un inno per la mia generazione. Ma la musica ha ancora il potere di rivoluzionare? In realtà ho inciso “Musica Ribelle” nel 1976. Nel 1990 l’ho rifatta. Quando è uscita la prima volta, c’era la Rai e qualche radio libera. Ora la comunicazione è più diluita perché è più frastagliata. Una canzone può essere mandata in rete velocemente perché i mezzi di comunicazione sono più liquidi rispetto dicembre 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 13 PROTAGONISTI a prima. In un attimo ti colleghi con il resto del mondo. Ti dico una cosa: penso che se Mandela è stato liberato è anche grazie alla pressione esercitata dal mondo dello spettacolo. Oggi, nel 2014 e con 40 anni di musica alle spalle, hai portato in giro per l’Italia il “Fibrillante Tour”, un bel progetto al quale hanno partecipato generazioni di musicisti molto diversi fra loro, da Casacci dei Subsonica ad Agnelli degli Afterhours. Un ritorno alla musica forte, attraverso un rock dove c’è la tua storia, e anche un po’ di sana indignazione. Mi chiedo però, se la generazione di oggi sia in grado di capire e di reagire. Io vivo “Fibrillante” come un album di testimonianza. Non ho dato volutamente un’impronta ideologica. “Fibrillante” non racconta una rivoluzione e non lo considero un album di lotta. Sono pezzi che portano una testimonianza. In “Cadere Sognare” mi sono ispirato alla storia di un disoccupato sardo che durante un mio concerto, a Carbonia, si mise a gridare tutta la sua disperazione. Aveva perso il lavoro. Oggi purtroppo è la storia di molti. Persone che vengono private di un ruolo sociale, di una dignità. Ho amici che non mi hanno confessato di avere perso il lavoro fino a quando non ne hanno trovato un altro. La gente si vergogna. Come fosse una colpa. Questo è un album che vive in mezzo alla gente di oggi, e anche durante il tour me ne sono accorto. Quando cantavo pezzi vecchi, sentivo le urla di gioia, 14 del riconoscimento. Ma quando ho cantato pezzi nuovi, come questo di cui ti ho parlato, ho sentito l’adesione, la comprensione profonda, gli applausi che crescevano, perché chi ascoltava, sapeva. La tua musica è approdata anche al Teatro alla Scala di Milano dove sei stato per ben due volte, e fra l’altro sei stato l’unico cantante italiano ad essere stato invitato. Com’è il tuo approccio al teatro? Sono stato alla Scala per due stagioni diverse, di cui una con Carlo Boccadoro. Ed è stato un successo. Con lui ho anche lavorato a “Il Cantante al Microfono”, concerto ispirato alle canzoni e parole del poeta e dissidente russo, Vladimir Vysotsky. È stato bellissimo perché in quell’occasione ho introdotto quasi tutti i suoi brani, e il teatro si è mescolato alla musica, è diventato musica. E le parole aiutano a capire. Credo che anche il teatro serva a questo. Anche perché io sento il bisogno del pubblico. Chiede idee e non ideologie. Ma guardati intorno: giornalisti, storici, uomini di spettacolo. Tutti cercano di capire. Abbiamo tutti il desiderio che qualcuno ci spieghi, che decodifichi cosa accade intorno a noi. Sei un uomo contemporaneo e conosci bene cosa sia la musica, mi dici cosa producono oggi le case discografiche? C’è spazio solo per “prodottini” televisivi come gli One Direction, oppure uno spazio per la canzone vera può ancora esistere? Bisogna vedere cosa si intende per canzone vera. Un po’ di tempo fa sono venuti proprio gli One Direction a Milano e mia figlia di 15 anni ha invitato le sue amiche a casa nostra e sono andate al concerto. Io e mia moglie sentivamo le urla di felicità. Da genitori eravamo un po’ preoccupati, ma posso dirti che mi sono commosso. Sentivo questo fuoco ed è stato straordinario. Rappresentano comunque una speranza, una passione. E se i ragazzi oggi ascoltano questo tipo di musica, non sono io che devo giudicare. Quello che conta è che hanno dentro di loro una immotivata e meravigliosa speranza. Mi commuove vedere tutto questo fuoco che continua ancora. Io adoro il blues e il tuo disco “Anima Blues”, del 2005, che ti ha portato in giro per l’Italia con oltre 150 concerti. Ci sarà altro blues nei prossimi progetti? Piace tanto anche a me e sicuramente ci sarà. Fra l’altro l’anno prossimo è il decennale di “Anima Blues” e mi piacerebbe fare un tour. Ma non so ancora. Posso dirti che quando suono la chitarra per conto mio, io suono blues. È la mia passione segreta. Da musicista e cantautore ti dico che la canzone d’autore è mia moglie e il blues è la mia amante. Io le follie le faccio lì. Grazie Eugenio. La ditta Maccario Alessandro s.r.l. GROSSISTA in Oreficeria, Gioielleria, Argenteria, Liste Nozze e Bomboniere Praticherà agli Associati FABI Plus le seguenti Condizioni agevolate sugli Acquisti: Gioielleria Risparmio del 40% Oreficeria Risparmio del 30% Argenteria Risparmio del 30 - 50% Orologi e Firme Risparmio del 20% Maccario Alessandro s.r.l. 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È come una confessione laica di voler condividere i propri sentimenti attraverso le immagini. Un collettivo psicodramma italiano, di volta in volta tenero, arrabbiato, divertente o disperato. Ma anche una coinvolgente riflessione, sincera e senza filtri intellettuali, sul senso stesso di questo nostro viaggio comune sul pianeta Terra in questi anni. Siamo in pieno periodo Selfie, è stato difficile accettare questa sfida? Nell’epoca della comunicazione digitale, della condivisione istantanea, dello strapotere delle immagini, “Italy in a day” è il primo esperimento italiano di film collettivo, dove il materiale narrativo, le immagini e i pensieri, vengono forniti da chiunque lo voglia e l’organizzazione del racconto è affidata a chi lo fa per mestiere, cioè il regista, i montatori e i musicisti. Che tipo di film è? È “Social Movie” realizzato con passione, rispetto e senso di responsabilità, senza rinunciare al necessario sguardo e al personale punto di vista sulla realtà. Immagino che sia stato un grosso lavoro di équipe, come avete fatto a selezionare i video che vi sono arrivati? Quale criterio avete usato? 16 PROTAGONISTI foto di Claudio Iannone Abbiamo usato il filtro della sincerità, dove sentivamo che le storie che gli italiani raccontavano erano vere e sincere e non avevano intenti esibizionistici. Questa è stata la nostra prima selezione. Poi c’erano delle domande o meglio delle linee guida alle quali avevamo chiesto di rispondere. Per lavorare a una selezione del genere, vuol dire che avevate una troupe affiatata? Sì, abbiamo avuto i ragazzi delle scuole di montaggio di Milano che hanno realizzato il lavoro di selezione iniziale. Poi due montatori professionisti, Massimo Quaglia e Chiara Grissiotti, che hanno portato a termine il lavoro. Sono 44 mila i video arrivati nelle vostre sale di montaggio. Gli italiani, sono esibizionisti, edonisti o hanno voglia di raccontare che sono presenti e che esistono? Ridley Scott quando ha lanciato “World in a day”, ha ricevuto 15 mila video da tutto il mondo. Noi in Italia, ne abbiamo avuti quasi 45 mila. Questo vuol dire che siamo un popolo che ha bisogno di essere ascoltato. Ed è per questo che mi piacerebbe che qualcuno dei nostri politici lo vedesse, per capire dove va l’Italia. Mi aspettavo più rabbia e protesta. Invece vengono fuori le storie in cui si narrano i problemi, i bisogni. Mi sembra che dicano: “Se tu ti occupi della mia via, per favore fai in modo di farmi vivere in maniera dignitosa?”. E poi nel film c’è anche una guest star, l’astronauta Luca Parmitano dalla Stazione Spaziale Internazionale, come lo hai convinto? È una persona molto generosa e intelligente. Aveva dei contatti con delle testate giornalistiche, allora gli abbiamo detto di girare un breve video sulle riflessioni di quello che avrebbe fatto il giorno 26 ottobre. E lui si è prestato al nostro gioco. È affascinante l’idea di un uomo, un italiano, che gira attorno al pianeta. E lui, che in una giornata vede molte più albe e tramonti di noi, ha filmato ciò che vedeva dalla sua postazione spaziale privilegiata. Poi abbiamo montato il suo filmato in alternanza con quello che accadeva sulla terra. Si vedono anche gli italiani in giro per il mondo che raccontano il loro “Italians in a Day”. Ci sono italiani a Shanghai, a New York, o su una nave mercantile... ... oppure un cardiochirurgo in Kurdistan, o i medici di Emergency. Gli italiani sono sparsi in tutto il mondo, come ben sappiamo. E abbiamo chiesto, non solo di raccontare quello che succedeva in Italia, ma raccontare quel giorno da italiano, ovunque uno si trovasse. Non volevo dare un’immagine di ottimismo, ma emerge soprattutto un’Italia sofferente, se possiamo usare questa parola un po’ abusata, e risalta un’Italia piena di speranza, con un senso del futuro e tutto questo non è affatto male. dicembre 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 17 PROTAGONISTI Qualche anno fa sarebbe stato irrealizzabile? Sì, perché ora che c’è la moda dei Selfie, la tecnologia è più semplice da usare. Abbiamo ricevuto video realizzati anche con il telefonino e avevano una qualità accettabile. L’unica cosa che consiglio quando si deve fare un video con il cellulare è quello di tenerlo in orizzontale per coprire una parte più grande del fotogramma e non in verticale in cui ci sono le bande nere ai lati. Come ti sei visto e sentito a “girare” questo film? Sono stato quello a cui migliaia di persone hanno affidato il proprio “messagge in a bottle” . Ho usato il maggior rispetto possibile e anche attenzione. Ho dovuto prendere coscienza del mio ruolo. Raccontare la mia storia, anche se con le parole degli altri. Oggi, che siamo sommersi da qualsiasi tipo di immagine, non è forse il montaggio, quindi il racconto, la vera anima di un film? Un racconto fatto tutto di montaggio aveva bisogno di un supporto musicale particolare, come quello dei DeProducers (Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Riccardo Sinigalia e Max Casacci), che musica gli hai chiesto di comporre? È stato un lavoro lungo, sono stati molto bravi perché ho chiesto loro, come anche al montatore e a me stesso, di fare un passo indietro rispetto alle nostre professionalità e al nostro modo di lavorare. In questa maniera abbiamo potuto mettere la nostra professionalità al servizio di immagini fatte da altri. È stato un lavoro difficilissimo dal punto di vista musicale. Si sono dovuti adattare a non imporre la propria musica, ma hanno seguito l’emozione che ogni video poteva offrire. Essendo poi un film di solo montaggio, mantenere emozioni diverse, avere una propria personalità, era una cosa difficile. E sono contento che siano riusciti a custodire una “lunga emozione musicale”. Perché hai scelto la data del 26 ottobre? È una scelta in parte casuale e in parte voluta. Volevamo raccontare il sabato, che è, per citare Giacomo Leopardi “Il Sabato del villaggio”, quel giorno di pausa prima della festa in cui non si lavora e durante il quale c’è anche un momento di riflessione su noi stessi. Se avessimo scelto un giorno lavorativo avremmo avuto meno emozioni personali. Basta una telecamera per essere un regista? Assolutamente no! Non basta avere una chitarra per essere un musicista. Come non credo nella democrazia diretta. E non credo neanche che il pubblico possa avere sempre ragione. Per questo ho trovato molto emozionante, istruttivo e interessante questo lungo esperimento realizzabile solo oggi grazie alla tecnologia di cui disponiamo. 18 Chi ha potuto vedere il film trasmesso su Rai 3 il 26 ottobre scorso, ha potuto ammirare tutta la poetica di Gabriele Salvatores. Ci sono momenti di grande emozione come quando una ragazza filma i propri genitori annunciando che stanno per diventare nonni. Oppure le riflessioni di un ragazzo che lavora su una nave cargo lungo l’Atlantico e racconta del viaggio e del lavoro che sta facendo. Dopo questa esperienza, Gabriele Salvatores è alle prese con il suo nuovo film “Il ragazzo invisibile” un fantasy che ha come protagonista un ragazzo di 13 anni che scopre di avere un super potere, quello dell’invisibilità. Il film è pronto per uscire in questo mese. TECNOFUTURO SCHEGGE GITEX 2014 20 TECNOFUTURO DI FUTURO N d i PIETRO GENTILE onostante tutti i tentativi di ripresa e gli annunci di possibili investimenti da parte della Pubblica Amministrazione i dati sono ancora sconfortanti per l’Information & Communication Technology italiano: gli ultimi numeri forniti nell’ambito del Rapporto Assinform, pubblicati nel mese di ottobre, ci dicono che nel primo semestre del 2014 il mercato dell’Information Technology ha subìto, dopo la perdita del 2013 (-4,3%), un’ulteriore contrazione, pari a -3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È un risultato che continua ad essere allarmante in quanto, a differenza del passato, non si vedono segnali di ripresa. Le previsioni per il 2015 non sono certo quelle che avremmo sperato. Diversa è invece la situazione nel resto del mondo in cui l’ICT cresce a ritmi forsennati. Ormai per quanto mi riguarda è diventato un appuntamento stabile quello del GITEX, la più grande fiera informatica del Medio Oriente che è diventata un punto di riferimento per tutta l’Africa e parte dell’Asia, a cui partecipo per il quinto anno. A Dubai, dove si è svolto il GITEX 2014, la crescita economica è del 5%: non siamo ai livelli cinesi ma poco ci manca... Nei giorni passati si è svolto a Milano lo SMAU 2014, che purtroppo, nonostante il grande sforzo degli organizzatori, secondo voci che mi sono giunte da amici che vi hanno partecipato, è solo il ricordo di quella che in passato era una delle più importanti fiere europee nel settore informatico. Il perché siamo rimasti indietro ormai lo sappiamo, è inutile continuare a rinvangare le colpe politiche, la mancanza di visione strategica, l’arretratezza culturale e la limitata apertura al resto del mondo. Il problema è che questo divario si sta allargando ancora oggi invece di restringersi. Qui a Dubai la scelta di investire in nuove tecnologie è stata fatta vent’anni fa e tutto ciò che è stato creato da questa visione non è andato perso neanche durante la breve crisi tra il 2009 ed il 2011. I numeri del GITEX 2014 sono impressionan- dicembre 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 21 TECNOFUTURO ti: più di 142 mila professionisti dell’ICT provenienti da 150 nazioni, 3.700 espositori provenienti da 61 Paesi e ben 1.500 giornalisti accreditati provenienti da tutto il mondo. Una decina gli stand italiani. Certo, guardando la dimensione e la presenza di stand Cinesi o Sud Coreani sembra sempre più necessaria la regia di un’Agenzia Europea anziché le singole rappresentanze nazionali e questo vale non solo per le piccole nazioni europee che non possono fare massa critica. LE NOVITÀ TECNOLOGICHE Visitare fiere tecnologiche come il GITEX di Dubai o il Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas, la fiera più grande al mondo per la tecnologia di consumo, dà la possibilità di vedere e toccare con mano in anteprima le più importanti novità tecnologiche disponibili al mondo. È in queste fiere che le più grandi società preferiscono annunciare i nuovi prodotti, perché sanno che avranno un’immediata visibilità grazie ai numerosi giornalisti e ai blogger presenti all’evento. Da questo punto di vista il GITEX di Dubai è ormai la seconda fiera al mondo dopo il CES di Las Vegas. Per quanto riguarda le tendenze dell’anno (novità che però probabilmente difficilmente vedremo nel Bel Paese), si conferma la grande spinta all’innovazione nel settore della Pubblica Amministrazione che in Italia scarseggia: negli stand governativi sono sempre più presenti i droni destinati alle forze militari, i banchi con video tridimensionali per insegnare ai bimbi ad entrare da subito nel futuro e per quanto riguarda la giustizia addirittura un autobus totalmente informatizzato destinato ad una “corte di giustizia” mobile per i processi in direttissima, cosa impensabile in Italia. Tornando a oggetti di consumo più globalizzanti, nel settore dell’intrattenimento video questo è l’anno dell’Ultra HD con la tecnologia 4k che permetterà di avere nella propria casa televisori con una definizione sempre più elevata. Ma la vera novità dell’anno è il video a LED da 105 pollici curvo già presentato da Samsung a Las Vegas ma che desta grande stupore se affiancato ad un secondo dello stesso tipo, formato da un semicerchio gigante, dalle immagini ultra perfette che difficilmente potrà entrare all’interno di un nostro salotto. Nel settore Software e Servizi, il tema più trattato è stato quello del Cloud Computing, che ha sicuramente raggiunto la maturità a livello mondiale: in particolare la gestione della sicurezza ha assunto un ruolo cruciale rafforzando la posizione delle principali case produttrici presenti in massa al GITEX. Nel settore dei sistemi operativi si osserva come i dispositivi basati su Android siano ormai prevalenti tra i prodotti di nuovo rilascio. Tornando al settore Consumer si conferma il boom degli smartphone che sono in grado di soddisfare il bisogno di ogni tipo di utenza, così com’è confermato l’aumento della dimensione media degli stessi, moda lanciata da Samsung negli scorsi anni e definitivamente suggellata da Apple con il lancio del suo iPhone 6 Plus. Una nota di colore dalle decine di stand cinesi, per favorire e amplificare l’inarrestabile moda dei selfie effettuati con il proprio smartphone, sono i diversi modelli di bastoncino più o meno 22 TECNOFUTURO estensibili e dotati di comandi, tali da effettuare i selfie più comodamente e dalla giusta distanza: sembra quindi che questo sia l’anno dei Selfie Stick! Tornando agli espositori, sicuramente rispetto al passato in cui la presenza di stand italiani era praticamente nulla, qualche passo in avanti è stato fatto, ma purtroppo tutto ciò risulta minimo, sia rispetto al numero totale delle società presenti, sia in rapporto alla crescita dell’evento stesso negli anni. EXPO 2020! Era presente anche lo stand dell’Expo Milano 2015, ma preferisco trattenermi da considerazioni. In questo caso il confronto con gli Emirati Arabi, e con Dubai in particolare, è immediato in quanto da qualche mese è stata assegnata proprio a Dubai l’organizzazione dell’Expo 2020. Parlando con il Responsabile delle Relazioni con i Media del Dubai World Trade Centre, ormai vecchia conoscenza, scopro che per l’Expo mondiale 2020 i lavori sono già cominciati e si prevede una fiera strabiliante che indicativamente avrà come argomento l’energia e la tecnologia, con numeri di gran lunga superiori all’Expo 2010 di Shanghai. I lavori per la preparazione dell’Expo dovrebbero terminare entro il 2019. Un altro interlocutore che ha osato esporsi maggiormente, ma che non ha voluto essere citato nell’articolo, mi ha parlato della costruzione di un nuovo grattacielo che potrebbe perfino competere con il Burj Khalifa che con i suoi 828 metri è già oggi il più alto grattacielo del mondo. L’apoteosi verrebbe raggiunta con la realizzazione di uno spazioporto sito a metà strada tra la sede dell’Expo 2020 e la capitale degli Emirati Arabi, Abu Dhabi, che permetterebbe di far decollare le navette spaziali sviluppate dalla società americana Virgin Galactic posseduta dal multi miliardario Sir. Richard Branson. Il progetto di Branson procederà nonostante il recente disastro della navetta Space Ship Two, avvenuto per errore del pilota sui cieli del deserto del Mojave in California. Viste tutte queste innovazioni, il messaggio che posso lasciare è che in Italia dobbiamo resettare tutto e saltare un’intera generazione sperando che la prossima rimedi alle arretratezze delle precedenti: fortunatamente l’evoluzione tecnologica opera per salti quantici e forse, se siamo fortunati, un bambino italiano in futuro ci salverà. dicembre 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 23 EVENTI d i PA O L A G O M I E R O FESTIVAL DEL FILM DI ROMA: IL PUBBLICO PREMIA TRASH di Daldry 24 d al 16 al 25 ottobre la nostra capitale è stata protagonista della nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Anche quest’anno l’Auditorium Parco della Musica è stato animato da una kermesse ricchissima di appuntamenti: 51 lungometraggi distribuiti sulle 4 sezioni del festival, 24 prime mondiali, 11 europee e 6 internazionali; 366 diverse proiezioni, per un numero di partecipanti complessivo di oltre 150mila persone. Tante le star, nazionali e internazionali presenti sul red carpet, a cominciare dalla madrina della manifestazione Nicoletta Romanoff per continuare con Maria Grazia Cucinotta, Cristiana Capotondi, Valentina Lodovini, Kevin Costner, Benicio del Toro, Clive Owen, Park Chan-Wook, Lily Collins, Richard Gere e le due giovani stelle del momento, Sam Claflin e Josh Hutcherson, per la gioia delle ragazzine. EVENTI Anche quest’anno la premiazione è stata affidata al pubblico, chiamato ad esprimere la sua preferenza alla fine di ogni proiezione. Ed è Trash, la fiaba di Stephen Daldry, ambientata nelle favelas brasiliane, la pellicola che si è meritata la vittoria della nona edizione. Il film parla della straordinaria e pericolosa avventura di Rafael e Gardo, due ragazzi delle favelas di Rio, che si trovano implicati in una rocambolesca vicenda a causa del ritrovamento di un portafogli che cambierà per sempre la loro vita e quella di chi li circonda. Stephen Daldry, già candidato all’Oscar con Billy Elliot nel 2000 e Molto forte incredibilmente vicino del 2011, era presente al Gala a ricevere il Premio del Pubblico. Nel cast anche Mara Rooney e Martin Sheen nei panni di un padre missionario americano. Trash uscirà prossimamente in tutte le sale cinematografiche e sarà distribuito da Universal che ha deciso di devolvere il denaro del premio alle famiglie che vivono nelle favelas carioca. Il Premio del Pubblico per la sezione Cinema d’Oggi è andato al cinese Shier gongmin/12 Citizens di Xu Ang. Si tratta del remake, applicato alla Cina contemporanea, de La parola ai giurati (1957) di Sidney Lumet e successivamente di 12 (2007) del russo Nikita Mikhalkov. Il Premio del Pubblico Mondo è stato vinto da Haider, adattamento di Vishal Bhardwaj dell’Amleto di William Shakespeare. Per la sezione cinema Italia il premio per la fiction è andato al film Fino a qui tutto bene del regista pisano Roan Johnson, mentre quello per i documentari è stato conferito a Looking for Kadija, opera di Francesco G. Raganato. Altri titoli che saranno protagonisti indiscussi della prossima stagione cinematografica sono: L’amore bugiardo – Gone Girl, thriller di David Fincher che sta già mietendo consensi unanimi, oppure Time Out of Mind che vede un Richard Gere in aperta corsa per la statuetta come miglior attore agli Academy Awards. E poi ancora Escobar: Paradise Lost con Benicio del Toro nei panni del trafficante Pablo Escobar, Still Alice con Julianne Moore (altra interpretazione di cui sentiremo parlare), A Most Wanted Man, ultima interpretazione di Philip Seymour Hoffman e infine Nightcrawler con un Jake Gyllenhaal irriconoscibile e intenso. La nona edizione del Festival si è chiusa con il saluto al direttore artistico Marco Muller che, dopo tre anni, ha il mandato in scadenza e lui stesso ha sottolineato che ritiene la sua esperienza conclusa. Dal prossimo anno cambierà quindi la direzione artistica, ma si continuerà sulla strada già impostata mantenendo la qualità internazionale con attori e star, come ha sottolineato il direttore generale della Fondazione Cinema per Roma Lamberto Mancini. dicembre 2014 | Plus Magazine | EVENTI 25 PROTAGONISTI VITA, 200 STORIES THROUGH THE GLASS PER AIUTARE I BAMBINI BISOGNOSI LA CREATIVITÀ DIVENTA PARTECIPATA E SOLIDALE Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Può un’opera d’arte supportare chi soffre? Sì, secondo l’artista torinese che devolve in beneficenza il ricavato del proprio lavoro e invita tutti a fare come lui. i n t e r v i s t a d i Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í BARBARA ODETTO 26 PROTAGONISTI Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í Í l dizionario italiano definisce l’arte: “Qualsiasi forma di attività dell’uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva”. Quando si parla dei progetti creativi di Raoul Gilioli, però, occorre andare al di là del puro significato etimologico; occorre aggiungere che l’arte è una forma di denuncia nei confronti delle minoranze. In tutto il suo iter creativo, infatti, lo scultore torinese ha sempre avuto una sensibilità particolare verso gli emarginati e verso coloro che soffrono o che sono vittime di ingiustizie. Coerente con se stesso e con le proprie ideologie, dopo gli studi Raoul Gilioli ha vissuto in Centro America dedicandosi alla conoscenza e alla fotografia delle comunità indigene; nel corso degli anni ha approfondito le tematiche sociali e le ha tradotte in opere d’arte sino a giungere, nel 2014, alla realizzazione di quella che è la summa del suo manifesto creativo: “VITA, 200 stories through the glass”. Vero esempio di arte contemporanea, partecipata e solidale, ogni opera di questo suo ultimo progetto può essere acquistata su prenotazione o commissionata direttamente sul sito www.vita200stories.org e il ricavato verrà devoluto alla Fondazione Aiutare i Bambini Onlus per l’apertura e il mantenimento di asili nido e spazi gioco nelle aree disagiate d’Italia, come ci spiega l’artista stesso. Raoul, come è nato “VITA, 200 stories through the glass”? Volevo raccontare il rapporto intergenerazionale che unisce i bambini agli adulti perché la loro è una contaminazione reciproca di valori ed esperienze. In un contesto storico e sociale di cambiamenti come quello attuale, entrambi sono infatti portatori di vita e di speranza in quanto i bambini hanno sogni da realizzare e gli adulti hanno valori da trasmettere. Non a caso rappresento ogni coppia per mano, in un gesto di protezione reciproca che diventa il punto di riferimento per entrambi. Il progetto prevede duecento sculture in cristallo: un traguardo ambizioso… In effetti lo è! Il mio intento è di realizzare un’installazione da posizionare prima a Torino, la mia città, e successivamente nelle principali piazze italiane. Vorrei creare un esercito di angeli trasparenti che siano portatori di valori e che fungano da esempio per tutti. A proposito di valori, in che modo “VITA, 200 stories through the glass” è una forma di arte solidale? Acquistando un’opera, che può rappresentare genericamente un adulto e un bambino oppure l’acquirente stesso e suo figlio o suo nipote, ognuno può diventare mecenate dell’arte contemporanea e sostenitore di un progetto sociale e umanitario di grande valore. Il ricavato sarà devoluto infatti alla Fondazione Aiutare i Bambini Onlus che ha come mission sostenere i piccoli che vivono in uno stato di povertà, malattia, mancanza di istruzione o che hanno subito violenze fisiche o morali così da offrire loro l’opportunità di una vita migliore. Tengo a sottolineare che il costo delle sculture si riferisce esclusivamente al materiale impiegato e alla logistica e non alla quotazione dell’opera. Il gruppo Private Banking di Torino, con Alessandro Caroleo e Olivia Mondelli, sponsorizza il progetto e la Fondazione Mediolanum Onlus raddoppia il capitale raccolto devolvendolo alla Fondazione Aiutare i Bambini Onlus. L’iter creativo si articola in più fasi: ce le racconti? Ogni coppia selezionata è fotografata per mano e lo scatto viene poi tra- dicembre 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 27 PROTAGONISTI sformato, mediante taglio waterjet, in una scultura in cristallo Linea Azzurra AGC di dimensioni reali. Ho scelto il cristallo perché è ricco di significati metaforici: è un materiale che dev’essere preservato con la massima cura, proprio come le relazioni umane; è inoltre trasparente come il rapporto tra le persone, che dovrebbe basarsi sulla fiducia e sul rispetto. Sulla superficie di ogni opera posiziono un QR Code in modo che coloro che vedono l’installazione possano accedere, mediante smartphone, al sito dedicato in cui sono presentate le interviste e i video di ogni gruppo di protagonisti e che può essere arricchito anche dalle testimonianze dei visitatori. In tal senso, la mia è una forma d’arte social che connette le persone in modo interattivo e lo spettatore non è un semplice fruitore, ma diventa egli stesso protagonista. Nelle interviste ogni bimbo racconta la storia dell’adulto facendola propria e viceversa, nell’ottica di uno scambio generazionale che unisce sogni e realtà, aspettative e risultati reali. Come selezioni i protagonisti di “VITA, 200 stories through the glass”? Gli adulti possono essere committenti o persone individuate in tutta Italia in funzione dei ceti e della localizzazione geografica perché il mio obiettivo è di intercettare e rappresentare le principali tipologie sociali. Tra gli adulti intervistati ho anche selezionato alcuni ambasciatori del mondo della cultura, della scienza, dello sport e della finanza. I bambini, invece, provengono dal quartiere napoletano di Scampia, dalla zona delle Vallette di Torino e da altre realtà della penisola che vivono una situazione di particolare disagio. Le sculture hanno già avuto un riconoscimento prestigioso: quale? Sono molto soddisfatto di come sta procedendo il lavoro perché la stampa nazionale ha dimostrato interesse per questa iniziativa artistica e solidale, incluso Plus Magazine che ringrazio. A fine settembre il progetto è stato selezionato dalla testata Panorama tra le eccellenze d’Italia ed è stato presentato a Verbania ad un pubblico di giornalisti e di rappresentanti della cultura e dell’economia nazionale. 28 Raoul, da sempre nella tua arte dimostri una sensibilità particolare verso i più deboli e gli emarginati: ripercorriamo il tuo iter creativo? Oltre all’esperienza giovanile in Centro America come fotografo, nel 2010 ho stretto una collaborazione con il brand americano DC che finanzia il progetto foto-installativo “Skatheroisme Esprit Gitane” dedicato agli skaters gitani e presentato in cinque gallerie italiane; nel 2015 è anche previsto un tour nelle principali capitali europee. Tengo molto anche alla performance installativa “Pupilla, through the looking glass” che ha per tema la violenza sulle donne e che è stata presentata nel 2012 nella sede dell’Assessorato alla Cultura di Torino all’interno della manifestazione di arte contemporanea “Artissima” e nel 2014 presso il Castello Ducale di Agliè. Nell’estate di quest’anno “Pupilla” è diventata protagonista di alcuni flash mob creativi nel centro di Torino che hanno suscitato curiosità e interesse ed hanno coinvolto uomini e donne che passavano per strada e che si sono prestati a posare nudi all’interno del sarcofago creato per l’installazione. Per me è stato gratificante scoprire come la mia arte sia stata capita e come il messaggio di denuncia che volevo lanciare sia stato recepito senza alcun fraintendimento. Al progetto iniziale del 2012 si è affiancato, nel 2013, “Pupilla sulla violenza di genere” che è stato esposto alla Reggia di Venaria Reale con altrettanto successo. Tu non sei solo scultore, ma anche designer e fotografo. Ci parli di te? Dopo aver frequentato un corso di design a Rotterdam, a Torino ho creato il marchio di gioielli Ion jewellery e Formatc-design. Come fotografo ho partecipato a numerose rassegne in Italia e all’estero e durante il Torino Film Festival del 2008 ho presentato il lavoro “Permèabilite” dedicato a Roman Polanski. Nello stesso anno sono stato selezionato per Trieste Fotografia e tra il 2009 e il 2010 ho esposto “My girl play at my house” a Trieste, a Lubijana e alla Triennale di Milano. Nel 2011 ho inaugurato il monumento skateabile “8sk8” dedicato a Torino e ispirato al mondo dello skateboard e della complessa convivenza con la città. Ho poi realizzato l’installazione di corpi e auto demolite “Crash” presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e a Parigi, nel 2012, ho inaugurato la galleria The Hub con la retrospettiva “Who Are You”. È necessario presentare la tessera durante la 1ª visita MODA STORIA D’INVERNO non è solo il titolo del romanzo di Mark Helprin che ha per sfondo la New York del 1916 e neppure la sua trasposizione cinematografica firmata da Akiva Goldsman che ha per protagonisti Colin Farrell, Russell Crowe, Will Smith, William Hurt e Jennifer Connelly. In queste pagine STORIA D’INVERNO è il racconto di una moda che si impadronisce del cielo plumbeo e delle temperature più rigide per farci sentire frizzanti e glam. SEMPRE E COMUNQUE. STORIA D’INVERNO >>> di BARBARA ODETTO (foto Archivio Stilisti) 30 MODA A LAUR BI STRAM LO STILE? ECO FRIENDLY! Con la linea YOJ Laura Strambi prosegue la sua mission ecosostenibile anche per questa stagione. La sua è una scelta progettuale che si riassume in una collezione composta da tre tipologie: abito, cappotto, camicia. Tutte da assemblare per creare insiemi unici, capaci di esprimere la personalità di ogni donna. Lunghezze e fitting minimal, colori e stampe decorative e strutturali al tempo stesso, volumi equilibrati ed eleganza contemporanea sono i focus di questo brand che porta il Made in Italy fuori dal Bel Paese e piace tanto anche alle celebrità internazionali. I colori anti freddo scelti da Laura Strambi sono il giallo, il rosa, il burgundy, il light blue e il verde abbinati a stampe dai segni forti, tra espressionismo astratto e primitivismo. Crêpe di lana, raso eco life, pelle concia vegetale sono invece alcune delle texture che vengono declinate in un gioco di sovrapposizioni che trasformano il giorno e la sera in una parentesi di design sartoriale. >>> www.laurastrambi.it NOT ONLY BAGS La donna che sceglie The Bridge indossa un concetto, un modo di vivere e di pensare che trascende ogni tendenza e si fa icona di stile. Il marchio, nato nel 1975, negli anni ha mantenuto i parametri qualitativi di allora, ecco perché la pelletteria The Bridge è in cuoio pieno fiore, lavorato secondo le più rigorose tecniche artigianali dalla fase di concia alla tintura e lucidatura con rulli d’ambra. Il risultato? Il cuoio, morbido ed elastico, ha un aspetto vivo e brillante che con il passare del tempo acquista quel fascino vissuto e inconfondibile che è il tratto distintivo del marchio. Per l’autunno-inverno la collezione comprende come sempre valigeria, borse da viaggio, cartelle professionali, bags da donna e piccola pelletteria. Il tutto caratterizzato da un’eleganza classica e un lusso discreto nel quale l’attenzione per qualità e per i dettagli ricopre un ruolo chiave ed è sinonimo di quel Made in Italy che piace alle signore di ogni continente. THE E G D I R B >>> www.thebridge.it dicembre 2014 | Plus Magazine | MODA 31 MODA A L L E T S JEAN IPERFEMMINILE Il viaggio di Stella Jean conduce ad un crocevia tra Italia, Giappone e Africa, arricchito dall’artigianalità nostrana. L’ibrido tra Geisha e Mannish attitude si riassume in un gioco di ruoli consapevole e ironico, mentre il ménage tra le tre diverse ispirazioni culturali è rivelato dai lunghi kimono di lana alpaca e mohair realizzati ai ferri e rifiniti dal ricamo a mano ad intarsio e raffigurante i paesaggi autunnali tipici dell’Estremo Oriente. La stampa wax evolve invece in nuove texture, in un continuo gioco di rimandi: le sete delle bluse con fiocco annodato al collo sono perfette, ad esempio, per una Madame Butterfly urbana. Interessanti anche i tessuti canvas rigati realizzati a telaio dalle artigiane del Burkina Faso nell’ambito del progetto Ethical Fashion dell’agenzia dell’ONU ITC, che per la prima volta debuttano nella collezione autunnoinverno. Sperimentazione, innovazione, innesti culturali, artigianali e sartoriali operano quindi all’unisono per un’autentica gioia dello sguardo. >>> www.stellajean.it 32 MODA LE TUE SCARPE E...YU Giocose, divertenti, a tratti irriverenti: sono le chaussures firmate YU che combattono il freddo e la mancanza di sole con tonalità allegre e con un design ricercato e di tendenza. I modelli, pratici e flat, sono perfetti per fare lo slalom tra le pozzanghere, ma non dimenticano il lato fashion e puntano su colori e fantasie inedite. Pensate per chi ama giocare con la moda e, dall’alba al tramonto, ha voglia di esprimere la propria personalità, sono il must have di stagione. La donna che sceglie YU può spaziare dall’iconico modello slip on sino agli intramontabili desert boots: irrinunciabili nella stagione invernale! I materiali protagonisti di questa ultima tranche dell’anno sono il cavallino, rivisitato e sdrammatizzato, e la zebra mentre le fantasie vanno dal mimetico al colorato passando per i pois e giungendo fino al più classico pied de poule. Riassumendo… praticità e stile per una scarpa easy to wear. YU dicembre 2014 | Plus Magazine | MODA 33 MODA AD OGNI UOMO T N A G Vietato dire che il sesso forte non può giocare con la moda! Gant per l’autunno-inverno 2014 propone outfit e capispalla diversi a seconda della personalità di ognuno. Si va dal tipico sportswear americano, capace di mixare casual e raffinatezza e perfetto per ogni occasione, ai look da giardiniere newyorchese della collezione Gant Rugger. Non manca poi lo stile “rubato” dagli armadietti dello spogliatoio dei celebri Dillon Panthers creato da Michael Bastian che mixa elementi sportivi e college per uno mood contemporaneo. Come sempre fanno capolino gli elementi preppy tipici del brand quali i maglioncini in cashmere e i blazer in lana, per un’eleganza raffinata e senza tempo. La trilogia di colori sceglie bianco, blu e rosso, ma abbina anche sfumature di verde, kaki, marrone e grigio, con accenti di arancio. Last but not least, come sempre la griffe punta su linee asciutte e contemporanee, per una perfetta vestibilità. >>> www.gant.com 34 IL SUO STILE MODA LD E I F S BROOK DANDY, MA NON SOLO Anti freddo davvero stylish per il menswear firmato Brooksfield, che pensa a due tipologie di uomo: classico e raffinato oppure informale, ma sempre attento alla qualità. Al primo è dedicata la linea Sartorialist che ha nella maglieria uno dei suoi punti di forza e che predilige tinte brillanti e al tempo stesso sofisticate come il verde acido, il papavero, il purple, il cherry, il capri e il mirto. Per lui il brand sceglie anche pantaloni in velluto realizzati in nuance come royal, zucca, prato e susina. Per il secondo è pensata la collezione Modern dandy, con una vestibilità più asciutta e colli morbidi e ridotti nelle proporzioni. Il capospalla viene reinterpretato partendo da pezzi storici come il parka e il peacoat, ma scegliendo materiali più attuali come la lana cotta, mentre le giacche sono rigorosamente destrutturate e confortevoli. In entrambi gli stili, il lui firmato Brooksfield è raffinato, attento ai dettagli e ricerca un tratto che lo distingua e lo renda unico. >>> www.brooksfield.com dicembre 2014 | Plus Magazine | MODA 35 plus magazine cinema MAGIC IN THE MOONLIGHT 36 film IL RICCO, IL POVERO E IL MAGGIORDOMO FATHERS AND DAUGHTERS inverno FURY Regia: Woody Allen Data uscita: 04/12/2014 Cast: Eileen Atkins, Colin Firth, Marcia Gay Harden, Hamish Linklater, Simon McBurney, Emma Stone, etc. Trama: L’illusionista cinese Wei Ling Soo è il più celebrato mago della sua epoca, ma pochi sanno che il suo costume cela l’identità di Stanley Regia: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti Data uscita: 11/12/2014 Cast: Aldo Baglio, Giacomo Poretti, Giovanni Storti, Francesca Neri Trama: Giacomo è un ricco e spregiudicato broker. Il suo fido maggiordomo è Giovanni, cultore di arti marziali e della filosofia giapponese. Regia: Gabriele Muccino Data uscita: 22/01/2015 Cast: Aaron Paul, Octavia Spencer, Quvenzhané Wallis, Diane Kruger, Haley Bennett. Russell Crowe, etc. Trama: Jake è uno scrittore di successo, Katie la sua amatissima figlia. Le conseguenze di un grave incidente impediranno a Jake di crescere Regia: David Ayer Data uscita: 29/01/2015 Cast: Brad Pitt, Logan Lerman, Scott Eastwood, Shia LaBeouf, Jon Bernthal, Jason Isaacs, Michael Peña, Jim Parrack, etc. Trama: Ambientato durante la fine della seconda guerra mondiale, il film narra di un agguerrito sergente dell’esercito americano, da tutti chia- Crawford, uno scorbutico ed arrogante inglese con un’altissima opinione di se stesso ed un’avversione per i finti medium. Convinto dal suo vecchio amico, Howard Burkan, Stanley si reca in missione nella residenza della famiglia Catledge, in Costa Azzurra. Si presenta come un uomo d’affari per smascherare la giovane ed affascinante chiaroveggente Sophie Baker che risiede lì insieme a sua madre. Già dal suo primo incontro con Sophie, Stanley la taccia di essere una mistificatrice facile da smascherare. Ma, con sua grande sorpresa e disagio, Sophie si esibisce in diversi esercizi di lettura della mente che sfuggono a qualunque comprensione razionale e che lasciano Stanley sbigottito... Aldo è un venditore abusivo nel mercato di quartiere. Durante una rocambolesca fuga dai vigili che controllano le licenze, Aldo viene investito in auto da Giovanni e Giacomo, che lo caricano su in tutta fretta. Giacomo gli propone un risarcimento in cambio di qualche lavoretto e Aldo accetta. L’arrivo di Aldo porta grande scompiglio, ma per poco: un inaspettato tracollo finanziario colpisce la fortuna di Giacomo. Tutto è perduto, la villa, i risparmi di Giovanni, i soldi promessi ad Aldo. In questa situazione d’emergenza Giacomo è costretto ad accettare l’invito di Aldo: Giacomo e Giovanni si trasferiscono così a casa di Calcedonia, la madre di Aldo. Tra i mille disagi e le disavventure della convivenza, Giacomo riesce a mettere in piedi un nuovo progetto che potrebbe salvarli tutti. Katie accanto a lui. Venticinque anni dopo Katie è una splendida donna laureata in psicologia che sconta il danno emotivo della sua infanzia tormentata. Avanti e indietro nel tempo scopriremo tutto ciò che è accaduto e la sua battaglia per riconquistare la serenità perduta. Gabriele Muccino ha definito il film come il più “potente e importante della sua carriera” da quando ha deciso di trasferirsi negli Stati Uniti nel 2006. Una storia nella quale per certi aspetti il regista si riconosce profondamente, nella quale si è immerso con tutto se stesso e nella quale, proprio per la vastità di temi che tocca e affronta ognuno si potrà riconoscere. mato Wardaddy (Brad Pitt), che comanda un carro armato Sherman e il suo equipaggio di cinque uomini in una missione mortale dietro le linee nemiche nell’aprile 1945, con la Germania nazista appena collassata. L’unità militare è composta, tra gli altri, da Norman Ellison, un tipografo dell’esercito e membro del gruppo più giovane e con meno esperienza, che vorrebbe diventare un cecchino, soprattutto per le influenze di Grady Travis, uomo di mondo e vizioso originario dell’Arkansas, da sempre dedito alla guida di carri armati. In inferiorità numerica e disarmato, Wardaddy e i suoi uomini saranno protagonisti di gesta eroiche per colpire al cuore la Germania nazista. recensioni OLTRE IL MURO di Antonio Spadaro, Abraham Skorka, Omar Abboud In questo libro si parla di un abbraccio: quello che Papa Francesco, Omar Abboud e Abraham Skorka si sono scambiati davanti al Muro del Pianto di Gerusalemme durante il primo viaggio del Pontefice in Terra Santa. Un gesto spontaneo e genui- no compiuto da amici che da sempre condividono un dialogo fecondo pur professando fedi differenti, testimoniando una modalità unica di vivere l’esperienza religiosa. Antonio Spadaro indaga le ragioni profonde che hanno ispirato il viaggio di Bergoglio e ripercorre i gesti e le parole di quei giorni, segnati in Medio Oriente da tensioni crescenti: la visita al Santo Sepolcro, alla Moschea della Cupola e alla Grotta della Natività, l’incontro con i bambini dei campi profughi palestinesi e l’omaggio alle vittime dell’Olocausto al memoriale di Yad Vashem. Scegliendo quella dell’amicizia e dell’empatia come strada privilegiata, Francesco ha scardinato tutti gli schemi, mostrando al mondo come per conquistare la pace occorra un cambio di mentalità radicale che porti a non veder più nell’altro un nemico. libri CIULLA, IL GRANDE MALFATTORE di Dario Fo e Piero Sciotto plus magazine letture TRILOGIA DELL’AMICIZIA di Luis Sepulveda L’ERBA DELLE NOTTI di Modiano Patrick Dario Fo se n’è subito innamorato, forse per quel cognome che ne anticipa il destino da giullare. Ciulla, il grande malfattore è il titolo del nuovo libro scritto dal vincitore del premio Nobel. È la storia vera di Paolo Ciulla, giovane siciliano assai versato nel di- Tre grandi storie di amicizia, differenza e amore e rispetto per la natura, capaci di divertire e commuovere più generazioni di lettori, perché questa è la magia del grande scrittore cileno. Capitata in una macchia di petrolio nelle acque del mare del Nord, Il nuovo romanzo dell’autore Premio Nobel per la Letteratura 2014 è un romanzo onirico, evocativo che incanta con la sua melodia coinvolgente e risuona a lungo nella memoria e nel cuore, come il sassofono preciso e malinconico di Stan Getz. segno, che sulla fine dell’Ottocento si trasferisce a Roma per studiare architettura. Non diventerà mai architetto, ma sarà testimone di una fine di secolo turbolenta tra corruzione e scandali bancari, mentre nella capitale lo sfrenato boom dell’edilizia alimenta il malaffare e arricchisce i pochi proprio quando la crisi economica impoverisce i molti. Paolo incontra anche le idee degli anarchici e dei socialisti, mentre sul lato professionale non riesce a veder coronati i suoi sogni di gloria. Dopo anni vagabondi per l’Europa, Paolo, deluso e invecchiato anzitempo, torna in Sicilia dove mette il suo genio artistico al servizio del crimine e falsifica banconote. La scoperta della banda e il conseguente processo saranno per Paolo il riconoscimento di una genialità mai emersa... la gabbiana Kengah atterra in fin di vita sul balcone del gatto Zorba, al quale affida l’uovo che sta per deporre strappandogli la promessa di averne cura e di insegnare a volare al piccolo che nascerà. Ma come può un gatto insegnare a volare? A Monaco, Max è cresciuto con il suo gatto Mix, ma adesso che Max è grande, Mix è invecchiato e sta perdendo la vista. Ma un giorno sente degli strani rumori e intuisce la presenza di un topo. È la nascita di una nuova, bizzarra amicizia… Le lumache sono abituate a condurre una vita lenta e silenziosa, ma una di loro si ribella: vuole avere un nome ed è curiosa di scoprire le ragioni della lentezza. Per questo, nonostante la disapprovazione delle compagne, intraprende un viaggio che si trasforma in un’avventura verso la libertà. Jean è uno scrittore solitario che fatica a distinguere il presente dal passato, i ricordi veri da quelli immaginari. Eppure non ha sognato: sul suo vecchio taccuino nero degli anni Sessanta sono infatti annotati nomi, numeri di telefono, date di appuntamenti, e persino brevi testi “che hanno qualcosa a che fare con la letteratura”. Nelle sue lunghe passeggiate negli stessi quartieri di allora, fra i palazzi e la folla anonima della Parigi moderna, Jean ricorda un’epoca in cui non esistevano gli iPhone, un tempo in cui la città era diversa: una topologia dove il reale trascolora nel sogno, quasi un paesaggio interiore dove a volte si apre un varco nel tempo, e dalla memoria scaturiscono fantasmi del passato o scrittori come Gérard de Nerval, Tristan Corbière e perfino Jeanne Duval, la musa di Baudelaire. dicembre 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 37 f&c plus magazine fumetti e cartoons di Salvatore Taormina (il Tao) ADAM WILD N° 1 “Gli schiavi di Zanzibar” Sergio Bonelli Editore Brossurato, 98 pagine in b/n Formato: cm 17 x 24 - € 3,30 In edicola e fumetteria Come non parlare della nuova serie targata Sergio Bonelli Editore, da sempre simbolo di garanzia e di qualità, e ancor di più in questa occasione visto che la serie è ideata e scritta da Gianfranco Manfredi, uno dei migliori narratori di storie fantastiche-avventurose in circolazione. La serie è ambientata nell’Africa subequatoriale alla fine del diciannovesimo secolo dopo la morte di David Livingstone. Adam Wild pur essendo un membro della Royal Ge- ographical Society di Londra è un uomo d’azione che si batte con veemenza contro la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento delle popolazioni africane. Già dalle prime pagine dell’albo ci si rende conto di essere di fronte a una storia di primordine, dove la magia degli ambienti si respira “a pelle” e ci si ritrova catapultati con la fantasia in un mondo avventuroso d’altri tempi, ma che ancora riesce a farci sognare. Adam ha anche una compagna fissa: Amina, una giovane ma combattiva principessa Bantu che introdurrà pian piano nella storia anche l’elemento femminile dandogli una parte di primo piano nella storia. Nella lunga galleria dei nemici che Adam Wild dovrà affrontare, spiccano su tutti un cacciatore texiano e una sadica dark lady inglese, una coppia crudele e spietata che metterà in seria difficoltà il nostro eroe. Insomma l’av- Appuntamenti REGGIO EMILIA – 6 e 7 dicembre 2014 Centro fieristico Mancasale – Via Filangieri 15 (a fianco del casello autostradale di Reggio Emilia) All’interno della manifestazione “Cambi e scambi” potrete trovare, oltre ai fumetti, giocattoli, profumi, libri antichi etc. La mostra principe per i collezionisti di fumetti, dove si può trovare il meglio dell’alto antiquariato del settore ma anche le nuove proposte della moderna editoria e volumi di critica sul fumetto. 38 ventura con la “A” maiuscola è iniziata e non possiamo far altro che consigliarvela. SEXY TALES N° 3 “Bellezze bestiali” Associazione Gli amici del Fumetto Cartonato, 48 pagine + cover a colori Formato: cm 21 x 29,7 € 17,90 (Edizione con Sovraccoperta e Cover variant € 26,00) In libreria e fumetteria inverno stivali”. Sono tre brevi, ma intense storie, che vi faranno davvero divertire e perché no, anche un po’ sognare. In fondo parliamo sempre di storie d’amore, ispirate da una sensibilità tutta femminile. Piccolo capolavoro del genere. Imperdibile. IL CALENDARIO DELLE “NIRIIDES” Autoprodotto dalle autrici Formato: cm 17 x 44 € 10,00 L’anno nuovo si avvicina e come non recensire e in qualche modo incoraggiare un’iniziativa come questa realizzata da dodici coraggiose ragazze. Niriides è un collettivo aperto, formato da disegnatrici provenienti da ogni parte d’Italia. Il progetto nasce a metà del 2014 con l’intento di rendere omaggio all’universo femminile. In questo ultimo capitolo della prima trilogia interamente scritta, disegnata e colorata a mano da Elena Mirulla (uno dei migliori giovani talenti italiani in circolazione), troviamo altre tre storie auto conclusive, parodie ironiche e leggermente sexy ispirate a tre famose favole: “La bella addormentata”, “La bella e la bestia” e “La gatta con gli AREZZO COMICS – 24 e 25 gennaio 2015 Centro Affari Via Spallanzani Una mostra ampiamente dedicata al fumetto con notevole presenza di autori, tavole rotonde e belle mostre espositive. Consigliata anche per il collezionismo, è abbinata a una mostra del “Disco antico”. MILANO NOVEGRO – 6 e 7 febbraio 2015 Parco Esposizioni Novegro Una mostra rivolta principalmente a un pubblico giovane, appassionato di cosplayer ma non solo, non manca infatti la presenza di piccole case editrici e di rivenditori di alto fumetto d’antiquariato. A tale scopo, 12 donne hanno unito la loro arte per realizzare, in un calendario, mese per mese, l’altra metà del cielo. Il magnifico risultato è sotto gli occhi di tutti: immenso. Per prenotarne una copia si può scrivere direttamente all’indirizzo email: niriides. [email protected], il sottoscritto lo consiglia vivamente, in fondo giovani e pieni d’entusiasmo lo siamo stati tutti. recensioni mostre plus magazine arte, scienza e costume grande studioso ed estimatore di fama internazionale. Il percorso espositivo mostrerà oltre quarantacinque capolavori assoluti: alcuni appartenuti alla sua collezione, insieme alle opere di Poussin, Guercino, Carracci e Caravaggio provenienti dall’Hermitage Museum di San Pietroburgo e da altre raccolte pubbliche. Roma - Palazzo Barberini Via delle IV Fontane 13 - Tel. 06 4824184 www.daguercinoacaravaggio.it MARC CHAGALL Una retrospettiva 1908-1985 Fino al 1° febbraio 2015 La mostra è la più grande retrospettiva degli ultimi cinquant’anni mai dedicata in Italia a Marc Chagall, con oltre duecentoventi opere che guidano i visitatori lungo tutto il percorso artistico del pittore, accostando opere ancora nelle collezioni degli eredi, e talvolta inedite, a capolavori provenienti dai maggiori musei del mondo, quali il MoMa, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington, il Museo Nazionale Russo di San Pietroburgo e il Centre George Pompidou. Alla mostra sono esposti soprattutto dipinti dal 1908, data in cui Chagall realizzò le sue prime opere come il Nudo rosso del 1909, fino alle ultime degli anni ‘80. Milano - Palazzo Reale Piazza Duomo 12 - Tel. 02 54911 www.mostrachagall.it DA GUERCINO A CARAVAGGIO Sir Denis Mahon e l’arte Italiana del XVII secolo Fino all’8 febbraio 2015 La Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini, in collaborazione con la società Beni Culturali e con il sostegno di The Sir Denis Mahon Charitable Trust, dà vita ad una rassegna culturale che, per completezza e rigore, sarà da considerare un omaggio di ampio respiro alla grande stagione del Barocco e all’opera di Sir Denis Mahon, che di tale periodo fu AMEDEO MODIGLIANI ET SES AMIS Fino al 15 febbraio 2015 Quest’esposizione, la cui cura scientifica è affidata a Jean Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou, intende presentare la produzione artistica di Amedeo Modigliani nel contesto della cosiddetta Scuola di Parigi. Con il termine Scuola di Parigi, coniato dal critico d’arte André Warnod, si è soliti indicare un manipolo di artisti per lo più di origine ebraica i quali, discriminati nei loro paesi d’origine, si riunirono a Parigi, la “Città aureolata degli audaci” già patria degli Impressionisti e di molti altri movimenti fin de siècle come il Simbolismo. Pisa - Palazzo Blu Lungarno Gambacorti 9 - Tel. 050 6160047 www.modiglianipisa.it PERSONE - Ritratti di uomini, donne, bambini (1850-1950) da collezioni pubbliche e private pugliesi Fino al 31 marzo 2015 La mostra “Persone” si presenta come l’evento di fine anno della Pinacoteca “Corrado Giaquinto” di Bari, e ha l’intento di proporre al grande pubblico un’approfondita lettura del genere “ritratto” attraverso l’esposizione di circa cento opere (pittoriche, scultoree, grafiche), datate o databili tra il 1850 (con poche eccezioni di epoca precedente) e il 1950, scelte tra quelle conservate nella stessa Pinacoteca barese e nei più importanti musei pugliesi, nonché in alcune collezioni private, anch’esse pugliesi. La mostra sarà accompagnata da un catalogo a cura di Clara Gelao, contenente brevi saggi introduttivi nonché la riproduzione a colori di tutte le opere. Bari - Pinacoteca Provinciale “Corrado Giaquinto” Via Spalato 19 - Tel. 080 5412420 www.pinacotecabari.it TUTANKHAMON, CARAVAGGIO, VAN GOGH La sera e i notturni dagli Egizi al ‘900 Fino al 2 giugno 2015 Dal 24 dicembre 2014 al 2 giugno 2015 la Basilica Palladiana accoglierà centoventi opere provenienti da trenta musei di tutto il mondo dedicate al tema della notte, dagli antichi Egizi al Novecento. La mostra è ideata e curata da Marco Goldin per “Linea d’ombra” ed è suddivisa in sei sezioni tematiche: le prime due sale saranno dedicate all’antico Egitto seguite da dodici sale con i capolavori dal Cinquecento al Novecento di Van Gogh, Caravaggio, Rembrandt, El Greco, Tiziano, Monet, Gauguin, Böcklin, Matisse, Munch, Cézanne, Bacon, Giordano, Rothko, Rubens, Turner, Friedrich, Corot, Klee, Millet e Hopper. Vicenza - Basilica Palladiana Piazza dei Signori - Tel. 0422 429999 www.lineadombra.it dicembre 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 39 plus magazine musica musica soci sono al lavoro su ben due album, il primo dei quali uscirà il 9 dicembre 2014. Si tratta di Monuments to an Elegy, le cui registrazioni si sono concluse a Chicago lo scorso giugno, e che vede la presenza alla batteria di Tommy Lee. Monuments to an Elegy si inserisce all’interno del progetto Teagarden by Kaleidoscope, iniziato nel 2010 con Song for a Sailor per poi proseguire nel 2012 con Oceania, e si concluderà con Day for Night, il secondo album al momento in lavorazione, la cui uscita è attesa per il 2015. Tiziano Ferro TZN-THE BEST OF TIZIANO FERRO Martedì 25 novembre è uscito TZN-The best of Tiziano Ferro, il nuovo lavoro di Tiziano Ferro disponibile in quattro versioni: doppio CD, 4 CD deluxe, Box Fan Edition e 4 LP Limited. La raccolta contiene grandi successi, rarità, duetti e inediti tra cui il singolo Senza scappa- re mai più. L’album è stato registrato a Los Angeles, esce a tre anni di distanza dal multi platino L’amore è una cosa semplice ed è stato presentato così sul sito dell’artista: “La storia di Tiziano Ferro, uno dei modi possibili di raccontarla. Una storia dedicata a tutti coloro che l’hanno vissuta e condivisa”. Il ritorno di Tiziano Ferro è sicuramente uno dei più attesi degli ultimi mesi. La prossima estate debutterà per la prima volta negli stadi con il suo tour. Gianna Nannini HITALIA Hitalia verrà pubblicato dalla Sony Music il 1° dicembre in tempo per il mercato discografico natalizio. Gianna Nannini ritorna sulle scene e come sempre lo fa a modo suo. Il suo ultimo singolo inedito risale allo scorso anno (In The Rain) e i mesi di silenzio sono stati interrotti soltanto dall’annuncio di un milione di fan su Facebook, con tanto di video di ringraziamento. A quasi due anni da Inno, la cantante ha annunciato che il nuovo album conterrà diciassette brani della canzone d’autore che hanno fatto grande la musica italiana. Insomma, un omaggio alla canzone cantautoriale tricolore rivisitata in chiave rock. Hitalia è una produzione internazionale realizzata tra Milano e Londra. Smashing Pumpkins MONUMENTS TO AN ELEGY Gli Smashing Pumpkins in questi ultimi tempi si stanno dando molto da fare, come dimostrano i resoconti del loro blog/sito ufficiale: Billy Corgan e 40 inverno Carmen Consoli ALBUM 2015 Ha scelto Facebook, ma l’ha fatto con il consueto stile che la contraddistingue. Dopo un intenso periodo ricco di gioie, tra cui quella della maternità, Carmen Consoli ha comunicato il suo ritorno negli store e ai live. Un lungo periodo di assenza che la stessa artista siciliana paragona a quello dei censimenti nell’antica Roma, “un tempo per contarsi, per contare le ricchezze, per contare le strade percorse e quelle ancora da percorrere... è bello contarci perché siamo di più in famiglia. Questa è la mia più grande ricchezza e felicità”. Il nuovo album (di cui ancora non si conosce il titolo), sarà in vendita dal 20 gennaio 2015, mentre il tour, internazionale, partirà dall’Olympia di Parigi. recensioni teatro plus magazine teatro TEATRO CARLO FELICE - Genova Tosca Date: 20, 21, 23, 27, 28, 30 dicembre 2014 e 2 gennaio 2015 parato dal Maestro Paolo Vero, saranno impegnati nell’esecuzione di prestigiosi programmi sinfonici. Il concerto d’apertura dell’anno 2015, in programma il 9 e 10 gennaio, vedrà l’esecuzione della Sinfonia in do maggiore di Richard Wagner. Seguirà un omaggio a Johnnes Brahms con la partecipazione del Coro e Contralto nell’esecuzione della Rapsodie op.53. Da segnalare che questo brano, raramente eseguito al Teatro Verdi di Trieste, è ricavato dal Viaggio d’Inverno nella Harz di Goethe. La Tosca di Giacomo Puccini, su libretto dei fidati Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, è un’opera degli eccessi. La gelosia di Tosca, l’eroismo repubblicano del suo amato, il pittore Mario Cavaradossi, la cattiveria del Barone Scarpia, capo della polizia: tutto è estremo, in questa vicenda ambientata nella Roma politicamente in subbuglio del 1800. I momenti forti non si contano: la tor- del sogno della piccola Clara e delle sue fantastiche avventure in compagnia del Principe Schiaccianoci, della Fata Confetto e dei malvagi ratti governati da re Topo. I protagonisti saranno Giuseppe Picone e Jurgita Dronina, insieme ad Alessandro Macario e ad Anbeta Toromani, le scene saranno di Nicola Rubertelli e i costumi di Giusi Giustino. tura di Cavaradossi e la sua fucilazione in scena; Tosca, cantante lirica vissuta sempre “d’arte e d’amore”, che uccide Scarpia, colui davanti a cui “tremava tutta Roma”, congedandosi dal suo cadavere con un rituale tra il macabro e il solenne; il salto nel vuoto di Tosca dai bastioni di Castel Sant’Angelo; la libidine sfrenata di Scarpia. TEATRO DI SAN CARLO - Napoli Lo Schiaccianoci Date: dal 30 dicembre 2014 al 5 gennaio 2015 Non esiste periodo migliore delle festività natalizie per rivivere l’incanto de Lo Schiaccianoci. E il San Carlo tiene fede all’ormai consolidata tradizione di riproporre, tra Natale e l’inizio del nuovo anno, le sognanti atmosfere del balletto composto da Čajkovskij. Questa favola sulle punte, ambientata ad inizio del XIX secolo, si svolge proprio durante la vigilia di Natale e narra TEATRO LA FENICE - Venezia L’elisir d’amore Date: 30 gennaio, 1, 7, 12, e 19 febbraio 2015 TEATRO VERDI - Trieste Sinfonia in do maggIORE di Richard Wagner Date: 9 e 10 gennaio 2015 La Stagione Sinfonica 2014-2015 del Teatro Verdi di Trieste si caratterizza per la particolare attenzione posta, anche quest’anno, alle scelte artistiche di Direttori e Solisti, e alla qualità e varietà dei programmi proposti. Gli organici artistici dell’Orchestra e del Coro del Teatro Verdi, quest’ultimo pre- ll più famoso tra i capolavori di Gaetano Donizetti (sicuramente una delle opere più amate del repertorio lirico) è un’opera buffa in due atti, tratta dalla commedia Le Philtre, di Eugène Scribe, su libretto di Felice Romani. Fu rappresentata per la prima volta a Milano il 12 maggio del 1832 al Teatro della Cannobiana. La felicità melodica della sua musica, l’invenzione di alcune delle romanze più famose di tutto il repertorio lirico, la vena ironica che percorre l’opera dall’inizio alla fine, la definizione psicologica dei personaggi, cui Donizetti piega magistralmente toni e sfumature della partitura, hanno reso fin da subito L’elisir una delle opere più presenti nei cartelloni teatrali di tutto il mondo. dicembre 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 41 MAPPAMONDO di BARBARA OGGERO Dinnanzi all’Aurora Boreale, prima della meraviglia o dello stupore, c’è l’incredulità. Perché anche se sei arrivato in Norvegia per avvistare Lei e la stai sognando sin dalla prenotazione del viaggio, quando ti trovi al suo cospetto per la prima (la seconda, la terza) volta non ci credi. Ti devono dire che finalmente la stai vedendo perché tu, creatura di altre latitudini, proprio non te l’aspetti nonostante l’abbia vista mille volte in fotografia o nei documentari in televisione. NON MI CREDETE? Vi racconto com’è andato il mio primo avvistamento. Sedevo al caldo sul ponte panoramico della nave che naviga tra i fiordi, immersa nel buio pesto delle quattro pomeridiane, quando un fascio di luce verde acido colorò in maniera tenue una piccola porzione di cielo. Colta da un dubbio e col naso incollato al vetro cercai di capire se quel bagliore fosse un riflesso dell’insidioso segnale delle uscite di emergenza. Mi spostai, cambiai direzione di sguardo, confrontai tono con tono e nonostante fossi convinta che quella proiezione fosse impossibile, mi rimisi comoda concludendo che: “Potrebbe essere pure l’Aurora Boreale, ma finché qualcuno non lo conferma, io cosa ne so?”. In navigazione nei fiordi norvegesi 48 42 MAPPAMONDO a caccia dell’Aurora Boreale “The Green Lady” nei pressi di Tromsø. Trascorsero pochi istanti da quel pensiero quando la voce del Capitano informò dagli altoparlanti che stavamo navigando in un fiordo dal nome irripetibile e che sopra di noi si era formata un’attività di Northern Lights. Lo disse come al supermercato si annuncia che ha aperto una cassa in più, ma quelle due parole in inglese, tradotte in italiano “Luci del Nord” (ovvero Aurora Boreale), risvegliarono i passeggeri dallo stato catatonico in cui la notte pressoché totale getta il metabolismo. Lo scompiglio si tradusse in un fluire di gente sui ponti esterni, a diversi gradi sotto zero con appena un pile addosso. Nel frattempo Lei se n’era già andata perché, questo lo imparammo subito, l’Aurora compare e scompare a suo piacimento e ogni attività (così sono chiamate le manifestazioni) può durare da pochi minuti a un tempo che si perde nell’estatica osservazione. dicembre 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 43 MAPPAMONDO Tutti scrutammo il cielo nero in cerca di un bagliore, chiedendoci dove fosse finita, smaniosi e timorosi di aver perso un’occasione, finché Lei, in tutto il suo fascino, fece nuovamente comparsa. In quel momento calò il silenzio, rotto solo dal rumore dei motori della nave e dallo sciabordio delle onde schiaffeggiate. Calò anche qualche lacrima per l’emozione, subito gelata dal vento del Mare del Nord. Il tempo di vederla scomparire nuovamente, tornammo tutti sul ponte con piumini e macchine fotografiche montate sui cavalletti. Ma si sappia: quelle foto sono soprattutto una poesia legata al momento sublime e alla sensazione di trovarsi al cospetto di un prodigio della natura; sono lo sfo- 44 cato per eccellenza, con la nave in movimento e The Green Lady (uno degli altri nomi con cui viene evocata) che danza sensuale. Già, perché il suo movimento (che sia orizzontale o verticale o trasversale rispetto alla Terra) è fluttuante, morbido, evanescente come un ballo giocato sul vedo-non vedo. Impossibile non innamorarsene al primo colpo, non restarne turbati e rapiti, non desiderarla ancora, non bramarne le movenze un’altra volta. Il periodo migliore per avvistarla è generalmente tra ottobre a marzo, nelle regioni interne o in prossimità del Circolo Polare Artico: Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda, Groenlandia, Russia e talvolta in Scozia. Però, anche negli anni di accertata super attività, nessuno degli operatori turistici di questi paesi garantirà mai che quella sera Ella si paleserà. “Ci sono delle probabilità” ti dicono quando prenoti un’escursione, perché Lei se ne frega se hai fatto migliaia di kilometri per goderti le sue cangianti nuance del verde, del giallo e del rosso, e hai vissuto giorni interi nel buio. MAPPAMONDO Questo aspetto del buio ventidue ore al giorno (e una luce crepuscolare per le restanti due) noi non ce l’abbiamo davvero presente finché non ci troviamo a viverlo. Superato lo spaesamento iniziale, i riflessi sempre blu sulla neve e sull’acqua fanno assumere al paesaggio dei contorni così romantici che rendono il viaggio un’esperienza da raccontare e ricordare negli anni a venire. Su quella meraviglia di barca postale, che è in realtà una gradevolissima nave da crociera con attività organizzate per intrattenere gli ospiti, si costeggia la Norvegia nella sua estensione da Bergen ad Alta (e ritorno) ammirando le pareti a strapiombo dei fiordi, le colorate case in legno o i panorami lindi e selvatici, punteggiati dalle piccole luci di fari insediati su scogli sperduti. Ogni volta che la nave attracca in un porto, per un tempo che va dai quindici minuti alle quattro ore, è possibile scendere a terra. Per quanto la Norvegia sia un paese poco densamente abitato e l’architettura decisamente simile, ciascuna delle cittadine visitate durante quelle soste ha mostrato un suo carattere. Da sinistra a destra e dall’alto in basso: Alesund, la capitale norvegese del Liberty. Vicolo di Bryggen, quartiere anseatico di Bergen. Bryggen, le case del quartiere anseatico di Bergen, Patrimonio UNESCO. Cattedrale di Nidaros a Trondheim, meta di pellegrinaggio. Il fiordo di Tromsø. La sua conformazione protegge la città dal freddo nordico e le regala un clima più mite. La moderna Cattedrale del Mar Artico a Tromsø. scovile: è l’edificio religioso più antico della Scandinavia; guardate la vista dal bel Ponte Vecchio; passeggiate per le vie commerciali e per i docks amabilmente recuperati; se avete tempo salite fino alla residenza reale, ma non chiedete di vedere il mercato del pesce: è tutt’altro rispetto a quel che ci potremmo aspettare! A Bergen, seconda città della Norvegia, è bello camminare per le strettoie di Bryggen, il famoso quartiere anseatico Patrimonio dell’Umanità. Le case che danno sul porto, tutte colorate e tutte in legno, sono paurosamente storte ma portano bene i loro 700 anni. Se vi addentrate nei vicoli, aperti tra un edificio e l’altro, scoprirete un piccolo quartiere fermo nel tempo. Sono solo abitazioni (i negozi per turisti sono lungo la strada) e c’è un silenzio assordante. Ålesund ha una forma allungata su un istmo di terra che corre nel suo fiordo. La miglior visuale della cittadina si gode dal punto panoramico Fjellstua, raggiungibile con una scarpinata di mezz’ora e 418 gradini. Preparatevi a sudare anche d’inverno. Questa città poi è conosciuta per l’architettura liberty, perciò quando camminate per le sue vie, tenete il naso alzato e godetevi: decorazioni, guglie e torrette. Scendere a Bodø significa calcare la terra del Circolo Polare Artico e tal motivo, da solo, vale la sosta. Per il resto, spingetevi fino alla Cattedrale: il suo aspetto appuntito rappresenta senza dubbio una certa architettura nordica. Poi date uno sguardo al municipio e alla torre dell’orologio. Tromsø è definita La Parigi della Scandinavia, per le luci e la vivace vita sociale. È anche la capitale Un paio d’ore a Trondheim, la terza città norvegese, servono per esplorarla con calma. Dedicate del tempo alla Cattedrale di Nidaros: è del XII secolo ed è testimone di gran parte della storia reale nazionale; fermatevi al Palazzo Ve- dicembre 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 45 MAPPAMONDO Il panorama del fiordo visto dal treno Oslo Bergen. La Cattedrale di Oslo e il celebre trampolino Holmenkollen. dell’Aurora Boreale per i facili collegamenti aerei da Londra e per la quantità di agenzie turistiche che organizzano ogni giorno delle escursioni naturalistiche, dalla slitta trainata dai cani alla serata in una tenda sami (o lappone). Tra una gita e l’altra, è quasi d’obbligo lo struscio sulla via principale da Polaria – l’Acquario Artico a forma di domino – alla moderna Cattedrale del Mar Artico. Un’altra bellezza imperdibile della Norvegia è in realtà un viaggio nel viaggio: si tratta della linea ferroviaria tra Oslo e Bergen, considerata tra le più panoramiche al mondo. Il treno corre a una velocità di crociera costante per tutti i 480 km, coperti in sette – puntuali – ore: i paesaggi vanno da montagne ricoperte di abeti e larici, a crinali imbiancati da cui pendono grandi stalattiti; fiordi scuri, laghi immobili e fiumi limpidi sulle cui sponde si ergono case color mattone e zafferano. 46 In un viaggio in Norvegia è doveroso fermarsi ad Oslo. Se avete letto la saga del detective Harry Hole scritta dal famoso Jo Nesbø e ambientata proprio nella capitale, forse vi aspetterete una città in mano alla delinquenza, dove spaccio, omicidi e prostituzione accadono in ogni angolo di strada. Ecco, la realtà romanzata è nettamente più esagerata della verità. Oslo è – almeno all’apparenza – una tranquilla città del nord Europa, molto silenziosa per la quasi totale assenza di mezzi a motore. La capitale della Norvegia è adagiata sulle rive di un fiordo e circondata da verdi colline ricche di boschi. Proprio sull’ansa del mare è stata costruita di recente l’Opera House, i cui interni in legno chiaro fanno da contraltare al marmo bianco dell’esterno. Proprio per questa sua particolarità, guardandola dalla strada ricorda un grosso iceberg e, se non siete interessati a opere o balletti, potrete almeno passeggiare sulle sue pendenze godendovi il tramonto. Oltre al medievale Castello di Akershus e all’austera Cattedrale, merita una visita la Galleria Nazionale ove sono esposte opere che vanno dall’Ottocento alla Seconda Guerra Mondiale, tra cui molti dei dipinti di Edvard Munch, come il celebre Urlo. Particolarità della città sono invece: il Parco di Vigeland, un vero e proprio museo all’aperto con ben 212 sculture in granito e bronzo tutte da guardare MAPPAMONDO Dall’alto in basso: La ricostruzione di una nave e una scultura lignea rappresentante Odino nel Museo delle navi vichinghe a Oslo. Opera House nel fiordo di Oslo, costruita in marmo e dalla forma di iceberg. Vista al tramonto sul fiordo di Oslo dal tetto dell’Opera House. e fotografare; il Museo delle navi vichinghe, imponenti imbarcazioni del IX secolo che raccontano la storia e le abitudini di un’epoca lontana; il trampolino di salto con gli sci Holmenkollen, in acciaio e cemento, appollaiato sulla collina più alta: visibile anche dalla città, è aperto tutto l’anno sancendo la passione dei norvegesi per lo sci e la vita a stretto contatto con la natura e le sue meraviglie. dicembre 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 47 LA TUA SORGENTE D’ACQUA CHE TI SEGUE CONVENZIONI Convenzioni nazionali (in fase di rinnovo per l’anno 2015) AVIS AUTONOLEGGIO Noleggio veicoli con le migliori tariffe per ogni esigenza di viaggio: Per gli associati FABI: • sconto fino al 10% sulla Tariffa Giornaliera, Weekend, Settimanale Standard Italia e Standard Estero. 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Informazioni sui corsi sul sito www.ecenglish.com/Malta Per gli associati FABI: • scaricare la newsletter con tutti i costi convenzionati dal sito www.associatiallafabi.it FAXIFLORA Spedizione fiori on-line. Azienda leader nella trasmissione floreale in Italia e nel mondo. Faxiflora opera da oltre vent’anni sul mercato, avvalendosi di una propria organizzazione di fioristi associati con regolare contratto, distribuita su tutto il territorio nazionale e costituita da migliaia di fioristi in grado di soddisfare con professionalità e competenza le richieste di consegne di omaggi floreali. Per gli associati FABI: • sconto del 10% per acquisti on-line su www.faxiflora.it nella sezione dedicata alla convenzione oppure contattando il numero verde 800 618667 - tel. 0171 694004 - [email protected] Inoltre al raggiungimento di € 100,00 di spesa, anche con più ordini (max 3), l’associato riceverà in regalo il libro “Le parole dei fiori”. La password identificativa della convenzione è visibile sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it GOMMEUR SRL La Gommeur Srl è titolare del sito internet www.gommeur.com presso cui è possibile acquistare pneumatici on-line mediante un codice utente e una password. Tali codici permettono di consultare i relativi prodotti, servizi, prezzi e solo nel caso di acquisto verrà richiesta una registrazione personale al sito. Per gli associati FABI: • sconti dal 30% al 70% con la comodità della vendita diretta, senza intermediari, direttamente dal sito www.gommeur.com L’associato può scegliere il pneumatico d’interesse e decidere se farselo spedire al proprio domicilio oppure in un centro convenzionato Gommeur (circa 800 in Italia). Il costo della spedizione è di solo € 1,00 e si può scegliere se pagare mediante paypal, con carta di credito, con bonifico bancario oppure con contrassegno. Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla newsletter presente su www.associatiallafabit.it IDRONET Idronet è in grado di offrire una vasta gamma di prodotti di alta qualità per il trattamento completo dell’acqua domestica e per gli uffici dove i consumi sono elevati, tra cui: filtri per l’affinatura dell’acqua, purificatori per l’acqua domestica microbiologicamente pura, anticalcari magnetici, addolcitori a resine e sale. Tali prodotti dimostrano un massimo rendimento, rispettando la salute dell’essere umano, dell’ambiente e mettendo al centro come priorità la soddisfazione del cliente. Per gli associati FABI: • sconto del 25% sui purificatori d’acqua e sconti diversificati su altri prodotti. Per informazioni: www.idronet.eu IL TUCANO VIAGGI Tour Operator che da oltre trent’anni organizza viaggi d’autore culturali, naturalistici ed etnografici, su misura per piccoli gruppi o individuali. Per gli associati FABI: • sconto del 10% su pacchetto da catalogo “tutto compreso”; • sconto del 10% su preventivi per viaggi individuali su misura; • sconto del 12% su base familiare o amici (gruppo minimo 4 persone). Sulle pratiche non vengono applicati i diritti di iscrizione. I cataloghi oggetto della convenzione sono quelli pubblicati in forma cartacea e on-line, integrati e aggiornati sul sito www.tucanoviaggi.com Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 5617061 – fax 011 515805 [email protected] IMPERATORE TRAVEL Tour Operator, con esperienza ventennale, in grado di proporre ogni formula di viaggio. 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ENRICO ROLLA Centro di Psicologia Cognitiva Comportamentale e Scuola di Specializzazione Post-Universitaria. Oltre ai programmi di terapia individuale e di gruppo è specializzato nella terapia online e telefonica per il trattamento di svariati disturbi. Per gli associati FABI: • sconto del 10%. Per informazioni e prenotazione appuntamenti online: tel./fax 011 5611102 [email protected] www.iwatson.com LAVAZZA A MODO MIO Lavazza è una delle aziende di torrefazione più importanti al mondo. Nel 2007 Lavazza ha creato A Modo Mio: qualità superiore e gusto autentico che rendono ogni tazzina un’esperienza unica e indimenticabile. Nelle capsule A Modo Mio sono racchiusi oltre cento anni di passione ed esperienza, per portare a casa propria il piacere di un espresso sempre perfetto. 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Per informazioni: telefonare al Servizio Clienti 199 111999, oppure inviare una mail a [email protected] Per sottoscrivere gli abbonamenti scaricare l’apposito coupon di adesione dal sito www.associatiallafabi.it NCC ITALY NCC Italy è un’azienda leader nei servizi di noleggio con conducente a Roma. NCC Italy nel corso degli anni ha imparato a differenziarsi dai tanti competitors grazie all’indiscutibile qualità dei servizi offerti ed alla totale propensione alla soddisfazione del cliente. L’azienda offre un’ampia gamma di servizi, che spaziano dai servizi di trasferimento verso aeroporti, porti e stazioni ferroviarie, servizi turistici, servizi Business, ed eventi speciali, quali matrimoni, meetings e fiere. La NCC Italy propone solo auto di recente immatricolazione, autisti professionali, cordiali e multilingua. Per gli associati FABI: • tariffe agevolate visibili sulla newsletter presente sul sito ww.associatiallafabi.it NH HOTELS È una delle 25 maggiori catene alberghiere al mondo e una delle principali in Europa. Gestisce circa 400 alberghi (di cui 53 in Italia). La convezione per gli associati FABI riguarda gli alberghi in Italia e prevede: • tariffe specifiche per l’NH Machiavelli, Touring e President di Milano, per l’NH Leonardo da Vinci e Vittorio Veneto di Roma e per l’NH Excelsior di Siena, mentre per gli altri alberghi NH in Italia è previsto uno sconto del 15% sulla miglior tariffa disponibile al momento della prenotazione. Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it Per prenotazioni individuali: Centro Prenotazioni: 848 390 398 [email protected] Per prenotazioni gruppi: Ufficio Gruppi: 800 160 199 [email protected] & POLIZZA AUTO Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti autovetture, camper e moto. Per gli associati FABI: • RC Autovettura: sconto fino al 62%; • ARD (incendio, furto, kasko, ecc.): sconto fino al 40%; • eventi naturali e atti vandalici: sconto fino al 40%. Per richiedere il preventivo accedere al sito www.fabi.polizze.it “area preventivi auto e camper” e seguire le indicazioni. Per informazioni scrivere a: [email protected] & POLIZZA CASA Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti la casa/abitazione (dimora abituale o saltuaria) e precisamente: • RC capo famiglia - incendio - furto. Per richiedere un preventivo compilare la modulistica allegata alla newsletter sul sito www.associatiallafabi.it SALMOIRAGHI & VIGANÒ Salmoiraghi & Viganò è un marchio leader nel panorama dell’ottica al dettaglio con 500 punti vendita in Italia. A questa consolidata attività ha affiancato la proposta di soluzioni CONVENZIONI acustiche personalizzate e di ultima generazione grazie alla presenza di specialisti dell’udito altamente qualificati. 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Esempio: • corso di laurea € 1.500,00; • corso di laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico € 1.700,00. Troverete le informazioni su iscrizioni, immatricolazioni, valutazioni preimmatricolazioni ed elenco corsi su www.unitelma.it Finalmente ora Scavolini non è più solo sinonimo di cucina. Da oggi la nuova collezione Blu Scavolini si prende cura anche del tuo bagno. Vieni a scoprirla nel nostro negozio e non dimenticare la tua CONVENZIONE FABI! PLUS MAGAZINE Foto di Chico De Luigi – Courtesy Saverio Ferragina 29 IN QUESTO NUMERO SAMANTHA CRISTOFORETTI LA PRIMA ASTRONAUTA ITALIANA DUE CHIACCHIERE CON EUGENIO FINARDI GABRIELE SALVATORES RACCONTA “ITALY IN A DAY” GITEX 2014 SCHEGGE DI FUTURO FESTIVAL DEL FILM DI ROMA IL PUBBLICO PREMIA “TRASH” RAOUL GILIOLI VITA, 200 STORIES THROUGH THE GLASS TORINO GUARDARE LEONARDO NEGLI OCCHI STEFANO ACCORSI e la magia del cinema Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione trimestrale Numero XXIX- dicembre 2014 Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._4/2014 I E NV N E T T UT CO E L N O I Z 5 1 0 2