PLUS MAGAZINE
IN QUESTO NUMERO
04
Gianni Morandi
Vi svelo il mio segreto
legato alle banche
Prof. Luigi Nicolais
La ricerca in Italia: quale
speranza per il futuro
Loretta Goggi
Fragile donna forte
Carla Gozzi
Essere impeccabili si può
Mario Martone
Teatro d’ogni passione: progetto
internazionale
YOKO
ONO
Così divento spettatrice
delle mie opere
Supplemento a La voce dei bancari – Periodico trimestrale per la cultura
e il tempo libero – Numero IV - marzo 2014
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PLUS MAGAZINE
Supplemento a La voce dei bancari
Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero
In questo
numero:
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
www.associatiallafabi.it
2Copertina
6 Protagonisti
10 Tecnofuturo
14 Protagonisti
18 Protagonisti
22 Eventi
26 Moda
32 Protagonisti
Yoko Ono: così divento spettatrice delle mie opere
Gianni Morandi: vi svelo il mio segreto legato
alle banche
La ricerca in Italia: quale speranza per il futuro?
Intervista al Prof. Luigi Nicolais
Loretta Goggi: fragile donna forte
Guardia Costiera: nelle parole del Comandante
Generale Ammiraglio Felicio Angrisano
Masterpiece: alla ricerca dei nuovi scrittori
Spring Awakening
Carla Gozzi: essere impeccabili si può
Direttore Responsabile
Paolo Panerai
Direttore Editoriale
Mauro Bossola
Caporedattore
Paola Gomiero
Segreteria di redazione
Chiara Attolico
Photo editor
Cosimo Torraco, Alessandro Lercara
LUS
IP
FAB
SU
Hanno collaborato a questo numero:
Dario Migliardi, Barbara Odetto,
Barbara Oggero, Mariangela Salvalaggio,
Vincenzo Scaringella, Salvatore Taormina,
Emanuela Truzzi.
4
Fotografie
Archivio Masterpiece, Archivio Stilisti,
Fondazione Bonotto, Gianmarco
Chieregato, Barbara Oggero.
Pubblicità
Nova Labor Servizi srl
Via Guarini, 4
10123 Torino
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Grafica e impaginazione
Carlo Fantinel – Torino
Stampa
Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese
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Teatro d’Ogni Passione - Progetto Internazionale di
36 Teatro
e con Mario Martone
40Recensioni
Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri
46Mappamondo
Scoprire il mondo pedalando... con Due Ruote nel Vento
48Mappamondo
Sette giorni a New York
54 Iniziative associati Convenzioni nazionali
Editoriale
Paola Gomiero
Direttore FABI Plus
Come sempre il grande numero di eventi culturali e formativi presenti in Italia per tutti i mesi dell’anno rende difficile scegliere chi intervistare e quali argomenti approfondire
nelle pagine del magazine. È tutto un susseguirsi di manifestazioni, concerti e conferenze
stampa. Ogni volta che chiudiamo un numero abbiamo, con rammarico, la sensazione
di non essere riusciti a trovare il giusto spazio per tutte le idee discusse in Redazione così
procrastiniamo le interviste per il numero successivo e ci sembra che le pagine non siano
mai sufficienti per dar spazio ai tanti argomenti.
In questo numero abbiamo intervistato: Yoko Ono, in visita a Venezia alla Fondazione Bonotto dove l’artista è interprete del Movimento Fluxus; l’inossidabile Gianni Morandi che inizia una tournée per presentare il suo nuovo album oltre alle canzoni di sempre e
la poliedrica Loretta Goggi che questa volta si presenta come scrittrice.
Il Professor Luigi Nicolais, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ci parla
della ricerca in Italia e sottolinea il problema della “fuga dei cervelli”, ancor più accentuato
negli anni della crisi.
La rubrica moda ci invita a cambiare look con i nuovi colori, i tessuti e gli abbinamenti
“imposti” dal Risveglio di Primavera per proseguire con i consigli di stile di Carla Gozzi.
Interessanti notizie arrivano dai medici intervistati nella rubrica Medicina e Salute: il
dottor Ugo Bertoldo ci parla di Periomedicine, la nuova branca della medicina nata dalla
sinergia tra specialisti odontoiatri e chirurghi vascolari; il dottor Elvio Fenoglio del Centro
Irm ci suggerisce le terapie più adatte per il recupero e la rieducazione funzionale; il dottor
Giovanni Borio ci informa sulle nuove opportunità di cura per i soggetti allergici che si
moltiplicano nella stagione primaverile; la dottoressa Paola Tacconis ci parla della salute
della donna nelle varie fasi della vita; il dottor Fabio Cesare Avere ci descrive le ultime
innovazioni nelle cure dentarie e insiste come la prevenzione sia basilare in odontoiatria
come in ogni altro settore della medicina.
Un articolo merita una lode particolare … quello dell’Ammiraglio Felicio Angrisano,
Comandante Generale della Guardia Costiera, che ci racconta come undicimila uomini
e donne della Marina Militare con grande competenza e impegno, ogni giorno vegliano
sulle coste, sui porti e sui laghi del nostro Paese per garantire la nostra sicurezza.
Buona lettura!
[email protected]
marzo 2014 | Plus Magazine | EDITORIALE
01
COPERTINA
YOKO
di Dario
Migliardi
02
ONO
COPERTINA
Così divento
spettatrice
delle mie opere
foto: courtesy
Fondazione Bonotto
I
ncontriamo la grande artista Yoko
Ono all’inaugurazione della Fondazione Bonotto a Palazzo Badoer di
Venezia. L’artista, già Leone d’oro
alla carriera alla 53a Biennale d’Arte
di Venezia, è interprete del movimento Fluxus
di cui la Fondazione Bonotto possiede un ricco catalogo. Con la città ha sempre avuto un
feeling particolare “Venezia è una piccola città
ma s’incrociano tutte le espressioni più importanti.
Dovete continuare a preservare e mantenere questa
atmosfera”.
Luigi Bonotto, è un imprenditore tessile, collezionista fin dagli anni ‘60
e ha conservato più di 12 mila opere tra manifesti, foto, oggetti, registrazioni e filmati di 80 artisti e 120 poeti che fanno della sperimentazione la
loro espressione artistica. Tra queste opere c’è I’ll be back, l’installazione
di Yoko Ono dedicata ai Futuristi italiani.
Quanto è stato importante la scoperta del Futurismo italiano nel presentare la sua opera e anche il movimento Fluxus?
Penso che sia un’ingiustizia che questo gruppo di artisti dell’inizio del secolo scorso non abbia ricevuto la dovuta attenzione. Ho visitato la mostra
sul Futurismo alla Tete Moder di Londra l’anno scorso e sono rimasta affascinata dal Manifesto Futurista di Filippo T. Marinetti. Erano originali
per quello che dicevano e per la pittura che proponevano, ma anche per
le esibizioni che agitavano le loro presentazioni. Parlavano dell’audacia
e cantavano l’amore del pericolo. Dove sono finite ora queste parole? Ma
non sono interessata dallo stile di pittura futurista perché le cose che sto
facendo sono molto diverse.
Alcuni anni fa centinaia di manifesti riportavano la parola-messaggio
DREAM sulle facciate delle case, sui ponti e anche alle fermate degli autobus in molte città italiane. Poco tempo fa è stato presentato dalla casa
editrice Flanuer & Dust il libro “Dream”, l’ha visto, cosa ne pensa?
“Dream” lo amo, è bellissimo e penso che Luigi Bonotto abbia svolto un
ottimo lavoro. Quello che ha fatto è stato prima rappresentare la parola
marzo 2014 | Plus Magazine | COPERTINA
03
COPERTINA
“dream” come una dichiarazione della mia mente in molte città italiane.
Penso che questo abbia aiutato la gente perché ormai il sogno è perduto
e noi dobbiamo riportarlo tra noi. E poi il libro l’ha messo in una scatola
ed è fantastico. La parola torna a parlare, a dire, a dichiarare. Una parola
per parlare di noi nel rumore visivo e uditivo che ci circonda.
Lei è “cittadina del mondo” in qualsiasi paese la riconoscono. Ha un
rapporto privilegiato con l’Italia, ci può raccontare un aneddoto che l’ha
particolarmente colpita e legata all’Italia?
Io penso che quello che voi amiate sia la bellezza. E qui ci sono un sacco
di cose bellissime, che per me rappresentano un incredibile nutrimento
e un’incredibile fonte d’ispirazione.
Yoko Ono è stata una delle prime artiste a dedicarsi all’arte concettuale.
Le sue performance suscitarono scandalo quando invitava il pubblico a
tagliare con le forbici i suoi capelli e parti dei i suoi vestiti. Il più delle
volte terminava la performance quando era completamente nuda.
John Lennon e Yoko Ono
04
L’artista ha da poco compiuto ottant’anni e sembra aver raggiunto
una dimensione spirituale tutta nuova
“Non abbiate paura dell’età che avanza,
si vedono cose impensabili. Le mie opere
non sono mai “finite” perché domando
sempre al pubblico di completarle, di
renderle uniche con i loro interventi. Alla
mia età ho scoperto la partecipazione,
la gioia di vedere crescere un’opera e di
vederla mutare. Divento così spettatrice
della mia opera”.
Dalla platea le chiedono che cos’è
l’arte?
Quando un oggetto è definito arte da
un artista allora è arte.
Molte sue frasi sono diventate dei
punti di riferimento su cui ripensare la storia del genere umano, come
quando disse “La donna è il negro del
mondo”.
Per molti è stata colpa sua se i Beatles si sono
sciolti. In quegli anni i fan l’hanno perseguitata
e odiata “Quando tutto il mondo mi odiava sono
riuscita a sopravvivere solo perché credevo nella
vita” racconta quando rivive quei momenti.
Le parole per Yoko Ono hanno un valore assoluto, vengono“Scolpite nella memoria sia quando si
usa la parola odio, che la parola amore”.
Ma i supporter del gruppo di Liverpool non
hanno capito invece che la presenza di Yoko
Ono su John Lennon ha portato a una consapevolezza del musicista che non sarebbe mai
riuscito ad avere. Ha potuto così dare risalto a
diversi aspetti del proprio essere.
Il fotografo italiano Guido Harari che l’ha immortalata con scatti d’autore,“A differenza della
maggior parte dei fan dei Beatles, io la ritengo una
grande artista, penso che la sua influenza su John
Lennon sia stata infinitamente più importante di
quella dei tre compagni”.
Con Yoko Ono, John Lennon è diventato parte
di un processo non solo artistico ma anche sociale, che ha condizionato un’intera generazione, diventando anche un attivista a favore del
pacifismo e del rispetto dei diritti umani.
Se osserviamo alcune foto della coppia, si può
notare che erano talmente in simbiosi che
ognuno assomigliava all’altro tanto da rendere
difficile la differenza tra i due.
PROTAGONISTI
Gianni Morandi
VI svelo il mio segreto
legato alle banche
A cinque anni di distanza dal Grazie a tutti tour sotto la grande tenda,
Morandi ritorna sul palco con Solo insieme 2014 Live 7.0: tre concerti
per cantare col pubblico sia le canzoni di sempre sia i brani
dell’ultimo album, Bisogna vivere.
di BARBARA ODETTO
06
PROTAGONISTI
D
i Gianni Morandi si sa tutto. O quasi. Si sa che dal 1962 – quando
debuttò con la canzone Andavo a cento all’ora – sino ad oggi ha venduto
oltre cinquanta milioni di copie in tutto il mondo tra album e singoli. Si
sa che con i “musicarelli”, film girati in concomitanza con il successo
dei rispettivi quarantacinque giri, ha fatto innamorare e sognare le fan
negli anni Sessanta. Si sa che non è solo un cantante (e un attore) di successo, ma anche un valido presentatore, come dimostra lo share di nove
milioni di telespettatori a puntata della trasmissione C’era un ragazzo
del 1999 e come testimoniano i Festival di Sanremo del 2011 e del 2012,
per citare solo alcuni dei suoi tanti successi televisivi. Ancora, si sa che
è un podista infaticabile che ha corso ben dieci maratone, inclusa quella
celebre di New York, e quarantuno mezze maratone. Si sa infine che è
tra i fondatori della Nazionale italiana cantanti e che nel 2010 è stato nominato Presidente onorario della squadra di calcio del Bologna. Quello
che non si sa, invece, è che: “Avevo quindici anni e avevo da poco iniziato
a cantare seriamente. Ogni domenica ricevevo cinquecento lire, che nel 1959
erano già parecchi soldi. Mio padre decise di aprirmi un libretto al portatore
e così potei fare il mio primo versamento”. Un ricordo segreto, questo, che
l’artista bolognese ha voluto condividere con la sottoscritta e con tutti i
lettori di Plus Magazine.
Tornando al presente, sulla scia del successo dell’ultimo album, Bisogna vivere – uscito il primo ottobre del 2013 per Sony Music e subito
balzato al terzo posto della classifica FIMI – e dopo le due serate evento
all’Arena di Verona trasmesse in diretta da Canale 5 il 7 e l’8 ottobre del
2013 che hanno “conquistato” circa sei milioni di telespettatori, Gianni
Morandi ha annunciato tramite facebook che il mese di maggio lo vede
protagonista di tre concerti: il 10 maggio all’Unipol Arena di Bologna, il
17 maggio al Palaolimpico di Torino e il 24 maggio al PalaLottomatica
di Roma.
Parliamo del tour Solo insieme 2014 Live 7.0.
Secondo me l’aspetto più bello dell’essere un musicista è il contatto con
il pubblico. Nonostante in questi anni abbia realizzato più di quattromila concerti, ogni volta è una sorta di debutto e una grandissima emo-
zione. Avevo voglia di tornare a cantare con
i fan sia i brani che hanno fatto la mia storia
musicale sia quelli contenuti nell’ultimo disco.
Nelle tre date di maggio sono accompagnato
da una nuova band di quindici musicisti di alto
livello con i quali si è creato un buon feeling.
Il live riserva qualche sorpresa che, credo, piacerà a quanti ci seguiranno a Bologna, Torino
e Roma. L’idea è di divertirci, passare qualche
ora di serenità insieme con il pubblico e riuscire a regalare e a regalarci delle belle emozioni.
L’annuncio del live è stato dato sulla sua pagina facebook: quanto contano i social network,
oggi, per un cantante?
Sono fondamentali per parlare a tutti: ai fan e
ai giornalisti, ai giovani e alle persone che mi
seguono da sempre. Ho aperto la mia pagina
su facebook un anno fa e la considero una sorta di diario quotidiano, un modo per interagire
con gli altri. I social network, in generale, sono
un ottimo strumento per testare la popolarità di un artista o di un personaggio pubblico.
Personalmente ancora oggi mi stupisco quando scopro che una certa foto o un certo post
pubblicati su facebook hanno tre milioni di
visualizzazioni: mi sembra una cifra altissima.
marzo 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
07
PROTAGONISTI
Un testo tra i tanti del suo repertorio al quale è particolarmente affezionato?
Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte (anziché citare il titolo, Morandi la canta. Ndr): una canzone che
amo e odio allo stesso tempo. Quando
i fan mi chiedevano di cantarla, circa
vent’anni fa, non la sopportavo più.
Adesso capisco che è lo spaccato di
un’Italia felice, lo specchio di un’epoca serena che adesso purtroppo non
c’è più, ma che ha fatto sognare.
Tornando all’album Bisogna vivere, c’è una traccia, Bell’Emilia, che arriva dritta al cuore.
Il testo non è mio, ma è stato scritto da un ragazzo. Mi è piaciuto così
tanto che gli ho chiesto di cantarlo e lui ha accettato. È la prima volta
che mi cimento con il dialetto emiliano e devo dire che è stata una bella
esperienza. Sono legato a questo brano perché lo considero vero, sincero, che va dritto al cuore.
Piramide, invece, è una splendida dichiarazione d’amore. A chi l’ha
dedicata?
Quando compongo parlo spesso di sentimenti; mi viene facile perché
penso a mia moglie Anna, che amo dal 1994 e che ho sposato nel 2004.
Lei è sempre la mia fonte d’ispirazione.
Prima che tutto finisca, scritta da Gianluca Grignani, parla invece di
una crisi di coppia. Lei che ha un legame così stretto con sua moglie, cosa
ne pensa?
Penso che oggi le persone siano poco tolleranti, non abbiano più voglia
di fare uno sforzo per cambiare le situazioni. Anche amori che sembrano eterni ad un tratto entrano in crisi, ma anziché cercare di ricordare
quanto di bello c’è stato nel passato di una coppia, i partner preferiscono
allontanarsi senza lottare.
C’è una canzone che non ha ancora scritto o un tema che non ha ancora affrontato in musica?
Avendo cantato oltre seicento brani, soprattutto d’amore, credo di aver
analizzato e descritto questo tema sotto ogni aspetto: la passione, la gelosia, la complicità, l’odio, che è un altro lato dell’amore. Mi piacerebbe
però attualizzare C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i
Rolling Stones e raccontare le difficili convivenze tra religioni ed etnie
diverse, un tema tristemente protagonista della nostra società. Chissà,
magari prima o dopo arriverà l’ispirazione.
08
Nel suo percorso artistico c’è stato
anche il teatro. Lei ha infatti recitato
in Jacopone, nel 1973. Non possiamo
sperare in un’opera teatrale firmata
Gianni Morandi?
Non credo. Io sono più un interprete
che un compositore. Per un progetto
di questa levatura ci vuole un artista
di livello come ha dimostrato di essere
Riccardo Cocciante con il suo splendido Notre
Dame De Paris.
Oltre ai tre live di maggio, ha altri progetti in
agenda per quest’anno?
Forse ci sarà un programma televisivo nel
mese di ottobre, ma è ancora troppo presto per
parlarne.
Lei ha duettato con numerosi artisti sia italiani sia internazionali: con chi vorrebbe cantare (o ri-cantare) nel 2014?
Ci sono tanti cantanti con i quali mi piacerebbe tornare sul palco. All’Arena di Verona, nel
2013, mi sono esibito tra gli altri con Rita Pavone, che ha la capacità di trasmettere un’energia fantastica, ma mi è piaciuto molto anche
cimentarmi con Alessandra Amoroso e la sua
voce potente. Se dovessi scegliere un solo artista, però non ho dubbi: sceglierei Mina. È da
un po’ di tempo che non la vedo e mi piacerebbe idealmente chiudere un cerchio: ho iniziato
la mia carriera con lei e vorrei finire con lei.
I suoi fan, ovviamente, si augurano invece
che per ora Gianni Morandi non intenda assolutamente smettere di farli cantare Andavo
a cento all’ora, Non son degno di te, Canzoni
Stonate, Bella Signora, Banane e lamponi e
naturalmente… Fatti mandare dalla mamma a
prendere il latte.
TECNOFUTURO
La Ricerca in Italia:
quale speranza
per il futuro?
di
PIETRO GENTILE
Intervista al Professor Luigi Nicolais,
Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche
10
TECNOFUTURO
M
olto spesso, quando i mezzi d’informazione parlano
di Ricerca in Italia pongono quale primo argomento
menzionato la “fuga dei Cervelli”: si cita il
fatto che prestigiosi scienziati lasciano l’Italia
solo quando uno di essi negli USA o al CERN
di Ginevra annuncia una scoperta che potrebbe migliorare il nostro vivere quotidiano o il
nostro futuro.
Inizia quindi un battage mediatico che oltre a riattribuire la primogenitura del merito
all’Italia, sottolinea il fatto che questi talenti
avrebbero potuto rimanere in Patria, si parla
dei soliti problemi nazionali e poi torna il si-
lenzio su tutta la vicenda in attesa del prossimo Genio, orfano di una
nazione.
Se osserviamo le statistiche mondiali si ha immediatamente una
risposta a tale atteggiamento. La Ricerca in Italia non fa “notizia”: la
percentuale di spesa in Ricerca sul PIL del Bel Paese è una delle più
basse tra le nazioni occidentali, ma oggi anche tra le più basse nel
confronto con i Paesi in via di sviluppo.
Fino a qualche anno fa, la maggior parte della Ricerca era finanziata
dallo Stato, anche perché con la struttura societaria delle imprese italiane solo un centinaio di aziende può “permettersi il lusso” di possedere
un Centro di Ricerca. In America invece aziende private quali Google
o Amazon fanno a gara per portare presso i propri centri di ricerca i
migliori cervelli al mondo, con risultati che abbiamo sistematicamente
sotto gli occhi a distanza di pochi anni.
marzo 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO
11
TECNOFUTURO
ti a dicembre a conoscere quale era il nostro
budget per l’anno in corso. Purtroppo quindi
oggi in Italia non esiste un Piano Strategico
Nazionale. Non esiste nemmeno una precisa
indicazione sulla “direzione strategica” in cui
si vuole andare. Non esiste a livello politico
un’indicazione precisa su dove posizionare
l’Italia in Futuro: ad esempio dobbiamo andare più verso la Fisica, verso la Biologia o verso
la Tecnologia?
Prof. Luigi Nicolais
Ma con l’inizio della crisi, il Governo italiano ha ridotto ulteriormente gli investimenti in Ricerca. Tende ad allinearsi con il privato: gli industriali investono in Ricerca e Sviluppo poco più della metà di quanto
fanno in media i paesi europei, mentre finora il pubblico era attestato al
70% della media europea.
Dal 2000 al 2005 lo Stato ha investito 130 milioni di euro all’anno nel
programma nazionale di investimenti in ricerche liberamente proposte
in tutte le discipline da Università e da enti pubblici di ricerca. I fondi
per questo Programma di Ricerche di Interesse Nazionale (PRIN) sono
scesi a 106 milioni nel 2009, 85 nel 2011 e 38 nel 2012. Ora pare stiano
per essere annullati e integrati al minimo unicamente per retribuire i
ricercatori precari.
Di questa situazione incresciosa parlano poco i giornali e ancora
meno i politici. Ci si dimentica o si ignora il fatto che secondo recenti
studi OCSE l’economia prospera e la disoccupazione cala nei paesi che
investono in ricerca e sviluppo quattro o cinque volte più di noi. Anche
le Banche nonostante alcune meritorie iniziative, non riescono a fornire
l’impulso necessario.
Per capire meglio quale possa essere il futuro della Ricerca in Italia, si è svolto recentemente presso l’Università Bocconi di Milano un
convegno particolarmente esaustivo che ha visto la partecipazione del
Ministro dell’Università e della Ricerca e del Presidente del CNR.
Nel corso dell’evento abbiamo avuto l’onore di poter intervistare sul
tema il Professor Luigi Nicolais, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, una personalità che si distingue per quantità di pubblicazioni e fama internazionale.
L’intervista
Professor Nicolais, andiamo subito al tema più scottante: esiste un
Piano Strategico Nazionale per la Ricerca?
In Italia bisognerebbe avere almeno una visione a 3 anni: come CNR
ho presentato un documento strategico per i prossimi anni, ma purtroppo siamo legati ai bilanci annuali, pensi che a volte siamo arriva-
12
Qualche anno fa si parlava molto di Tripla
Elica, la collaborazione tra Industria, Ricerca e
Università, a che punto siamo oggi?
Da questo punto di vista devo dire che ormai
la Tripla Elica è un dato di fatto anche in Italia. Da quando sono arrivato al CNR ho aperto
l’Ente sia verso l’Università che verso l’Impresa
che in Europa non può più competere sul costo del prodotto, ma sul livello qualitativo e sul
valore aggiunto fornito dalla tecnologia. Oggi
le delocalizzazioni sono meno importanti perchè l’obiettivo principale dell’impresa è quello
di identificare e conquistare una nicchia in cui
posizionare il proprio prodotto, cercando grazie all’innovazione di mantenere la leadership
in tale nicchia.
TECNOFUTURO
Per fare questo l’impresa deve collegarsi
con enti pubblici di ricerca, soprattutto se le
sue dimensioni non permettono di effettuare
tale attività al suo interno. Il rapporto con l’impresa è cambiato: in passato l’impresa forniva
una richiesta di studio al CNR ed in seguito
verificava i risultati. Oggi il time-to-market è
molto più breve per cui tale approccio non è
più valido. Il rapporto di collaborazione con il
CNR è molto più stretto ed iterativo, per cui il
progetto di ricerca viene costantemente monitorato nei suoi progressi ed il risultato intermedio immediatamente utilizzato, nel caso in
cui si possa già pervenire al lancio di un nuovo
prodotto sul mercato.
A maggior ragione vista la complessità dei
campi di ricerca che a volte sono estremamente “distanti” uno dall’altro con ambiti scientifici
che anni fa lontanamente si sarebbe immaginato avessero potuto venire in contatto. Per
tale motivo anche grandi aziende oggi utilizzano i servizi del CNR, che effettuando ricerca in
tutti i campi, può colmare lacune presenti anche nei più grandi centri di ricerca industriali
privati.
Abbiamo investito poco in tecnologia in questi anni. Molti imprenditori dicono oggi che ci
rimane solo più il Turismo ed il Patrimonio Storico/Culturale, ammesso che anche questo non
venga comprato dagli stranieri. Alcuni mesi fa il
CNR è venuto a Torino per uno studio scientifico sull’autoritratto di Leonardo, che poi è stato
esposto a New York e non in Italia. Cosa può
fare la Ricerca Tecnologica per valorizzare nicchie quali quelle dei Beni Culturali che in Italia
non mancano e che tutto il mondo ci invidia?
Il CNR ha un Dipartimento dei Beni Culturali, stiamo preparando un progetto di
Knowledge Integration con i Dipartimenti di
Chimica e Fisica per permettere di avere un
lavoro integrato tra più realtà di ricerca. Le
faccio l’esempio della linguistica computazionale (stiamo traducendo il Talmud babilonese)
dove l’informatica e la linguistica si uniscono
per raggiungere l’obiettivo. Anche iniziative
che potrebbero unicamente sembrare ad appannaggio delle scienze umane, sono invece
oggetto di ricerca scientifica non indifferente.
Insomma bisogna avere maggiore “visione laterale” e saper unire più campi apparentemente
distanti fra loro: noi italiani siamo veramente
portati per questo tipo di approccio.
Le faccio un altro esempio di applicazioni
scientifiche: oggi il CNR utilizza i droni di cui
tanto si parla negli Stati Uniti (n.d.r. Amazon ha annunciato che li utilizzerà per la consegna dei pacchi) per la tutela del patrimonio culturale. Usiamo sistemi robotici che in passato erano utilizzati solo nella
medicina, per verificare l’integrità di reperti storici sotterranei come ad
esempio nelle necropoli ancora inesplorate, questo anche per impedire
che possano avvenire nel tempo furti.
La lezione che dobbiamo imparare è che non esiste più limite all’immaginazione e che in Italia potremmo veramente re-ingegnerizzare tutti
i processi produttivi grazie alla Ricerca.
L’ultima domanda è legata al mondo dei bancari. Cosa può fare il
settore bancario per aiutare la Ricerca in Italia?
Le Banche, vista la ristrettezza del budget statale e privato potrebbero avere un grande ruolo come finanziatore di nuove idee, questa è
una pecca italiana: se un ricercatore mette a punto un prototipo trova
difficoltà che venga finanziata l’idea senza che ancora sia stato visto il
prodotto finito.
Negli Stati Uniti la situazione è differente, vi sono gruppi di Venture Capitalist che anche con il supporto delle banche, mettono insieme
esperti di varie discipline i quali non giudicano il prodotto finito in sé
ma l’idea. In questi casi l’elemento fondamentale è il time-to-market.
Oggi anche la banca dovrebbe essere un po’ più coraggiosa e veloce nelle decisioni perchè in caso contrario le realizzazioni importanti si fanno
dove ci sono i finanziamenti in tempi rapidi.
Le faccio un esempio personale: qualche anno fa, prima di diventare
Presidente del CNR, ho lanciato uno spin-off che poi è stato acquistato da
un gruppo di investitori americani del M.I.T. di Boston. Questi Venture
Capitalist disponevano non solo della liquidità iniziale ma anche di un
gruppo di valutazione di cui facevano parte scienziati, ex amministratori di banche, ex presidenti di aziende industriali, con un sistema che
permetteva loro di avere una capacità di visione strategica del prodotto
ideato non indifferente, unita alla rapidità con cui sono stati raccolti in
pochi mesi alcuni milioni di dollari per lanciare il progetto.
È un modello del quale in Italia si sente veramente la necessità.
marzo 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO
13
PROTAGONISTI
di DARIO MIGLIARDI
foto Gianmarco Chieregato
LORETTA
GOGGI:
FRAGILE
DONNA FORTE
L
ORETTA GOGGI ha recitato, tanti anni fa, in una di quelle che
oggi chiamiamo fiction Tv – La freccia nera, con Aldo Reggiani e ne La cittadella, al fianco di Alberto Lupo. Poi tanto teatro
e ancora televisione. È arrivata seconda al Festival di Sanremo
con Maledetta primavera e la sua canzone è attuale ancora oggi. Qualche
anno dopo è diventata conduttrice della rassegna canora.
Il suo libro Loretta Goggi, Io nascerò, - PIEMME - il nome è tratto dal
brano omonimo che è stato la sigla del Festival di Sanremo del 1986 e ha
un sottotitolo la forza della mia fragilità. È quasi un ossimoro, perché?
Perché in realtà l’ho sempre pensato e poi i commenti che sentivo da
bambina e da ragazza nei miei confronti erano quelli che mi vedevano come una persona fragile e troppo sensibile e anche un po’ debole.
Sentivo questa cosa pesarmi tantissimo, ma nello stesso tempo era la
verità. Non ero una ragazza agguerrita, una battagliera e allora mi sono
proposta di non cambiare e di servirmi di questa fragilità per diventare
forte, per acquisire umiltà, curiosità, professionalità, voglia di imparare
e di mettermi alla prova. Questa mia insicurezza mi è servita ad accettarmi guardando e imparando dagli altri e quindi è diventata la mia forza.
14
02
Loretta Goggi è una forza della natura: cantante, ballerina, attrice,
doppiatrice, conduttrice televisiva,
imitatrice e ora anche scrittrice. Negli
anni settanta il grande regista Luchino Visconti diceva “Datemi Loretta
Goggi e la farò diventare la nuova
Liza Minelli”. Per il drammaturgo
Cesare Zavattini era la nuova Shirley
MacLaine.
PROTAGONISTI
Nel suo libro scrive di essere una predestinata
involontaria. Ho riletto la sua biografia e devo
riconoscere che lei ha lavorato tantissimo, fin da
bambina.
Sono cinquantatre anni che “calpesto” i palcoscenici e non solo.
Una bella età?
E tutto questo senza capire come io sia riuscita a passare indenne in questo campo senza
avere bisogno di una raccomandazione o di
iscrivermi a un partito o di saltare addosso a
qualcuno. È stato bellissimo scoprire che si
possono raggiungere le proprie ambizioni senza compromessi e senza chiedersi troppo.
Lei è nata il 29 settembre come il titolo della
canzone di Lucio Battisti, è stata una predestinazione anche quella?
Sono del 1950, come la canzone di Amedeo
Minghi, unisco due canzoni con una data e
forse anche due donne.
Maledetta primavera è diventata una evergreen, presentata al Festival
di Sanremo del 1981 e poi qualche anno dopo lei è stata la prima donna a
condurre il Festival di Sanremo, come c’è riuscita?
Lo devo alla mia voglia di mettermi sempre alla prova e di accettare le
cose che mi fanno paura, più mi fanno paura e mi spaventano più le accetto. Se penso di non essere all’altezza e di non riuscire a fare qualcosa
di difficile allora ci voglio provare. Un po’ come dicevamo prima, una
sfida alla mia fragilità e tutto quello che sento difficile da superare lo
voglio provare. Voglio superare quel limite.
Lei da giovanissima ha lavorato a Formula 2 una trasmissione con Alighiero Noschese, un mostro sacro, come sono nate le imitazioni?
Sono nate dalla mia curiosità, dal mio spirito di attenzione e dalla serietà
con cui ho accettato di lavorare con Alighiero Noschese. Lui era molto
serio e con una severa professionalità.
Un giorno dovevamo girare lo sketch di Richard Burton e Liz Taylor. E
lui mi fece ascoltare decine di volte, una registrazione della Settimana
Incom, i famosi cinegiornali che venivano proiettati nei cinema, in
cui l’attrice americana ringraziava di aver ricevuto il premio Rodolfo
Valentino.
marzo 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
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PROTAGONISTI
E così, solo così, ho imparato le imitazioni di
Giulietta Masina, Lina Morelli, Andreina Pagnani e di altre persone che onestamente non
avrei mai immaginato di avere la capacità a
imitare.
In una battuta che cosa le ha insegnato Alighiero Noschese?
Io avevo 22 anni e lui 40, diciamo che mi ha
dato il rigore.
Ma qualche porta in faccia le sarà capitata?
Tantissime, hai voglia. Per esempio all’inizio
quando volevo fare la cantante. Avevo studiato
canto e il mio maestro mi diede un’impostazione seria, di “bel canto” un po’ alla Iva Zanicchi e un po’ alla Mina. Non ero certo alla
loro altezza ma non avevo nemmeno una voce
come Rita Pavone che mi piaceva moltissimo.
Ebbene feci molti provini, ma non approdai a
nulla.
Come mai? Cosa c’era che non andava?
Quando faccio i provini sono una frana perché
mi emoziono, un po’ come quando si arriva a
un esame se si è troppo agitata si rende la metà
e si rischia di non dare il massimo.
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E ha trovato una via d’uscita a questa sua emotività?
Da allora ho deciso che quando faccio la prove immagino sempre che sia una prima e mantengo addosso
sempre un’alta dose di adrenalina.
Com’è la sua vita dopo uno spettacolo teatrale?
Dopo lo spettacolo faccio una doccia, vado a mangiare e sono ancora piena di emozioni. Mi rivedo
mentalmente le scene, le battute, discuto con i miei
collaboratori le modifiche che vorrei dare e quando
vado a dormire è ormai l’alba.
Dopo tutti questi anni nel mondo dello spettacolo,
può dire di avere delle amicizie tra i colleghi?
Il nostro mondo è un mondo un po’ strano, si vive
come se fossimo una famiglia, specialmente quando
si è in teatro o se si produce una lunga serie televisiva.
Ma è tutto relativo perché dopo quel lavoro, si passa ad una nuova produzione in cui si instaureranno
nuove relazioni che sappiamo saranno anche queste
limitate nel tempo. Ma ciò che è difficile trovare nel
mondo dello spettacolo è incrociare qualcuno che
quando ha finito di recitare nella scena smetta di recitare anche nel privato.
Simulare anche quando si scende dal palcoscenico
per me è troppo. Ho bisogno di rilassarmi, di stare
tranquilla, di essere a mio agio.
Quindi non ha amici in questo mondo?
A parte Fausto Brizzi – che ci sta guardando – i miei
amici sono oculisti, dentisti, ortopedici…
Le faccio una domanda che spero non sia dolorosa, ma i nostri lettori
si chiedono come lei abbia passato gli ultimi anni senza Gianni Brezza.
La scomparsa di mio marito è stato un evento terribile. Ho vissuto mesi
di apatia, rimanevo chiusa in casa da sola a riflettere. Poi un giorno ho
capito che lui non se n’era andato e che potevo averlo ancora vicino a
me. Ho capito che Gianni lo porto dentro di me, anche adesso mi sembra di parlargli, mi sembra che sia vicino a noi due. Questo nuovo modo
di percepire la distanza che si è creata, mi ha dato la forza per ricominciare una nuova vita.
Quindi è pronta ad affrontare nuove “paure” e nuovi provini?
Oggi ci sono nuove sfide da aggredire. Sto andando verso la mia terza
giovinezza artistica.
Il nostro incontro è avvenuto al Circolo dei Lettori di Torino. Loretta Goggi, accompagnata dal regista Fausto Brizzi, ha presentato la sua autobiografia. La sala è stracolma e non riesce a contenere tutti i fan. Gli
organizzatori hanno dovuto preparare in un’altra sala un collegamento
video per accontentare tutte le persone presenti all’evento. Gli ammiratori sono in delirio e tra di loro c’è anche un brigadiere dei carabinieri
che vince la timidezza e prima che inizi l’incontro le chiede una dedica
sul libro e una foto ricordo. In cambio Loretta Goggi riceve lo stendardo
dell’Arma.
PROTAGONISTI
GUARDIA COSTIERA
Dalla parte
del bisogno
Il 2013 della Guardia Costiera, rivissuto nelle parole
del suo Comandante Generale, Ammiraglio Felicio Angrisano
Ammiraglio Ispettore Capo Felicio Angrisano
Q
uello che si è appena concluso è stato un anno particolarmente
difficile e impegnativo per il Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia
Costiera, in cui ogni giorno è stato affrontato con grande professionalità
e coraggio, dagli 11.000 uomini e donne che ho la responsabilità e il
privilegio di dirigere. Un anno, purtroppo, segnato dal crollo della torre
VTS di Genova la notte del 7 maggio, nel quale abbiamo pianto la scomparsa di 6 valorosi militari. Uomini che hanno incarnato lo spirito e gli
ideali del Corpo, che hanno saputo donarsi a quanti in mare invocano
aiuto e hanno bisogno della Guardia Costiera.
Quel bisogno al quale ancora una volta abbiamo saputo rispondere
strappando al mare un numero straordinario di vite, che solo sul fronte
di Lampedusa, nel 2013, ha potuto contare oltre 30.000 persone salvate. Risultati che abbiamo raggiunto operando con personale qualificato,
unità navali multiruolo e strumentazioni all’avanguardia, in soccorso
delle migliaia di migranti che ogni giorno tentano di raggiungere le coste italiane su mezzi fatiscenti, sovraccarichi di uomini, donne e bambini. Un fenomeno, quello migratorio che si consolida sempre di più nel
salvare vite umane in mare, responsabilità che in Italia è attribuita alla
Guardia Costiera.
Tra le operazioni più significative portate a termine nel 2013 ricordiamo
il salvataggio di 10 velisti stranieri, avvenuto il 6 marzo al largo della
Sardegna, quando a causa del mare in burrasca il “Dralion”, una barca a
vela impegnata nelle fasi conclusive della 900 nautiques di Saint Tropez,
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PROTAGONISTI
è finita alla deriva per la rottura del timone.
L’oscurità e le condizioni proibitive del mare
hanno reso estremamente complicate le operazioni di recupero dei naufraghi, che si sono
concluse soltanto alle prime luci dell’alba grazie alla perizia dei nostri equipaggi e alla tipologia del mezzo nautico impiegato, in grado di
operare in ogni condizione di mare.
Le stesse qualità, unite all’organizzazione e
all’esperienza delle nostre Sale operative, sono
state determinanti, lo scorso 30 novembre, a
70 miglia al largo della Calabria, per salvare
142 siriani che per giorni sono stati in balia del
mare e della furia del vento, stretti l’uno all’altro per combattere il freddo e il terrore di non
farcela.
Soddisfazioni che tuttavia non fanno abbassare la guardia e soprattutto non fanno dimenticare il cordoglio e l’amarezza provata dal
Corpo per quelle tragiche fatalità del 3 ottobre,
quando 150 migranti sono stati salvati ma altri
366, a poche miglia ormai dalla salvezza, hanno perso la vita. La stessa umanità, sensibilità
e solidarietà che abbiamo condiviso con la popolazione italiana lo scorso 15 agosto, quando
le televisioni nazionali, accanto ai consueti
servizi dedicati alle vacanze, hanno trasmesso
le immagini di un gruppo di bagnanti intenti
ad aiutare il personale della Guardia Costiera a
trarre in salvo 160 migranti, tra cui diverse donne in stato interessante
e una cinquantina di bambini, la maggior parte al di sotto dei tre anni
d’età. Una visione che ha suscitato emozione in tanti telespettatori, tra
i quali il Capo dello Stato, che il giorno dopo ha ritenuto di elogiare
quanti si sono prodigati generosamente in mare per aiutare i naufraghi
a mettersi in salvo.
Negli ultimi mesi abbiamo intensificato la sorveglianza delle attività di
pesca per prevenire comportamenti illegali, soprattutto in concomitan-
marzo 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
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PROTAGONISTI
di bagnanti, diportisti e subacquei. Nel contempo abbiamo aumentato l’attività di informazione, essenziale per evitare situazioni di pericolo,
attraverso l’apertura straordinaria degli uffici
nei periodi di maggior affluenza turistica. Una
novità pensata per offrire all’utenza balneare/
diportistica risposte sempre pronte alle proprie
esigenze e che risponde alla necessità di stabilire un confronto sempre più diretto e concreto
tra Istituzione, utente ed operatore.
za con le festività natalizie. Al riguardo l’operazione “Clear label”, condotta su tutto il territorio nazionale ha portato al sequestro di oltre 700
tonnellate di prodotti ittici illegali o in cattivo stato di conservazione, per
un importo in sanzioni amministrative pari a 1.097.185 euro. Una data
da ricordare è quella del 16 settembre, il giorno del “Parbuckling”, l’operazione che ha permesso il raddrizzamento della Costa Concordia, consentendo a Stato e industria privata di riscrivere una pagina importante
della storia della marineria italiana, duramente colpita dal naufragio del
13 gennaio 2012. Il successo è stato possibile anche grazie a un efficace
dispositivo di sicurezza aeronavale e di monitoraggio ambientale che ha
lavorato sotto il coordinamento delle Capitanerie di porto.
Sul fronte dell’attività investigativa, è importante ricordare i risultati raggiunti nell’attività di contrasto al fenomeno illegale dei roghi di rifiuti
abbandonati, che in Campania sta devastando la cosiddetta “Terra dei
fuochi“ con grave rischio per la salute dei cittadini, che abbiamo affrontato con l’impiego di velivoli specializzati e dotati di sofisticate strumentazioni che fungeranno anche da deterrente contro i reati ambientali.
Tra le attività più importanti che hanno caratterizzato l’ultima stagione
estiva, l’operazione “Mare Sicuro”, che lungo gli 8.000 km di coste, ha
impegnato circa 3.000 tra uomini, donne e mezzi navali per la sicurezza
Lo spot del 1530, il numero per le emergenze
in mare della Guardia Costiera, regolarmente
in onda sulle reti Rai per tutto il periodo estivo,
quest’anno è stato ampiamente diffuso presso
tutte le principali testate della carta stampata, il
web e le emittenti radiotelevisive e sui pannelli
elettronici a messaggio variabile, presenti lungo la rete di strade ed autostrade di interesse
nazionale, a vantaggio di una maggiore sicurezza per tutti.
In tema di comunicazione, lo scorso anno ha
segnato il debutto delle Capitanerie di portonei
principali social network, tramite i quali vengono diffusi messaggi, filmati e rubriche dedicati
al mondo del mare.
Un’altra novità di rilievo introdotta nel 2013,
a conferma dell’importanza riconosciuta alla
sicurezza in mare dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, è rappresentata dalla
campagna “Bollino Blu”. Si tratta di un percorso di semplificazione e di coordinamento per i
controlli di routine sulle unità da diporto, con
l’obiettivo di aumentare la sicurezza ed evitare duplicazioni nelle verifiche. Il 2013 è stato
anche l’anno che ha visto per la prima volta la
presenza del Corpo in un grande centro commerciale della capitale, che ha permesso ai visitatori di toccare con mano lo stretto legame tra
Capitanerie di porto e cittadini, essenziale per
contribuire a diffondere insieme quella cultura
del mare e dell’ambiente.
Quelli menzionati sono solo alcuni dei profili
più significativi di tutte quelle attività che le Capitanerie di porto - Guardia Costiera svolgono
ogni giorno a favore della vita umana in mare,
della sicurezza della navigazione, dei trasporti
marittimi, dell’ecosistema marino, della filiera
ittica e del sociale, offrendo alla collettività un
vero e proprio “sportello unico del mare”, a conferma della disponibile capacità professionale
ed umana del Corpo a donare il meglio di sé, a
chi ha bisogno.
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EVENTI
Giancarlo De Cataldo, Taiye Selasi e Andrea De Carlo.
M
Massimo Coppola
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asterpiece nasce da un’idea di Fremantl e Media per Rai Tre
e dalla collaborazione con RCS e ha dato la possibilità a chiunque abbia inviato un manoscritto di realizzare il sogno della
propria vita: pubblicare il primo romanzo in centomila copie
per Bompiani.
Alle selezioni hanno partecipato più di cinquemila concorrenti che sono
stati valutati da una redazione preposta alla lettura dei testi. Successivamente quattro concorrenti per puntata si sono sfidati leggendo pagine
del proprio manoscritto e con prove di scrittura per raggiungere la finale.
Massimo Coppola, editore, autore televisivo e anche regista è stato il
coach che preparava i candidati e li seguiva nelle prove.
Alla fine di ogni puntata, la giuria formata dagli scrittori Giancarlo De Cataldo, Andrea De Carlo e Taiye Selasi, ha avuto il compito di valutare i concorrenti e annunciare chi accedeva alla seconda parte del programma.
Giancarlo De Cataldo, oltre ad essere un Giudice di Corte d’Assise, è
uno sceneggiatore televisivo e teatrale ed è l’autore di Romanzo criminale, uno dei successi letterari e cinematografici degli ultimi anni.
EVENTI
di DARIO MIGLIARDI
alla ricerca
dei nuovi scrittori
La prima puntata è andata in onda nel dicembre scorso
e pochi giorni fa abbiamo conosciuto il vincitore del primo talent show
dedicato agli aspiranti scrittori (l’articolo è andato in stampa pochi giorni
prima della proclamazione del vincitore n.d.r.).
MASTERPIECE
Com’è nato il primo talent show per scrittori?
È nato da una conversazione con il direttore di Rai Tre Andrea Vianello,
è stata una scommessa dagli esiti assolutamente imprevedibili. L’idea
era di fare un talent sugli scrittori partendo dal presupposto che in Italia
ci sono tantissimi scrittori e che, a differenza di quanto sostengono i
soloni dell’accademia, quelli con la puzza sotto il naso, la scrittura è
un’attività fondamentale, che va incoraggiata e non dev’essere messa in
contrapposizione con la lettura.
E il direttore cos’ha risposto?
Andrea Vianello, che è una persona sensibile alle novità, si è appropriato, nel senso buono, dell’idea e ha deciso di farla sua e quindi siamo qui.
Sono arrivati alla redazione di Masterpiece cinquemila manoscritti da
ogni parte d’Italia. Una redazione ha svolto il “lavoro sporco” selezionando i migliori. C’è un genere narrativo riconoscibile?
Abbiamo a che fare con dei racconti di vita ed esperienza personale e qui
va aggiunto che anche noi scrittori mettiamo sempre qualcosa di personale, per esempio le nostre esperienze, in ciò che raccontiamo. Anche
quando raccontiamo le vite degli altri c’è sempre la nostra vita lì dentro, magari frazionata e
divisa tra diversi personaggi.
Cos’avete letto?
Abbiamo letto un bel po’ di fantasy con i quali
siamo stati un bel po’ impietosi e severi, poi
c’è stata qualche storia a sfondo sociale, ci
sono stati meno gialli e softporn di quello che
mi aspettassi e un po’ di chicklit, letteratura da
pollastrelle.
Abbiamo visto riflessioni individuali, solipsismo, tentativi di prove d’autore e tentativi di
trovare una lingua da parte d’italiani immigrati o figli d’immigrati. Persone che si appropriano della lingua italiana, vengono magari da Paesi dall’Est, che trovano nella scrittura il modo
migliore per appropriarsi anche dell’identità
marzo 2014 | Plus Magazine | EVENTI
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EVENTI
Taiye Selasi
culturale del Paese che li ospita. Un campionario estremamente vasto di persone felici,
tristi, problematiche, superficiali, concentrate,
insomma abbiamo trovato l’Italia.
Nella prima puntata c’è stato un personaggio
che poteva essere uscito da uno dei suoi romanzi, parlo di Antonio di Palermo ma poi non è
arrivato in finale, non l’ha difeso perché?
Non tocca a un giudice difendere un autore
rispetto a un altro. Diciamo che le prove di
scrittura fornite dagli altri erano più convincenti di quelle che ha dato lui. Il suo romanzo
non è male ed è a disposizione di un eventuale
editore che secondo me, con un po’ di lavoro,
potrebbe anche trovare una pubblicazione. Il
nostro lavoro è quello di scegliere lo scrittore
che ci convince di più sia per il romanzo che ci
ha consegnato, che per come ha scritto davanti
a noi.
La scrittura può essere un punto di svolta per
i giovani che vogliono affermarsi?
Il tema è controverso, nel senso che alla fine,
secondo me, la scrittura non può essere usata
come un pretesto per affermarsi, si affermerà chi avrà dimostrato di avere un profondo
amore per la scrittura e una vera necessità di
scrivere.
Tayie Selasi è conosciuta al pubblico italiano
per il successo del romanzo pubblicato da Einaudi, La bellezza delle cose fragili. Si autodefinisce “Afropolitan”, un neologismo che unisce l’eredità culturale africana, con il resto del
mondo.
La scrittura può essere un modello vincente
per i giovani ma non solo per loro, visto che i
vostri concorrenti hanno un’età eterogenea?
Secondo me non si deve essere giovani per essere scrittori, anzi non riuscirei a immaginare
di scrivere un romanzo come quello che ho
scritto se avessi avuto vent’anni. Succede, ma
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raramente, perché per scrivere un romanzo ci
vuole un po’ di esperienza e quella la riceviamo purtroppo solo con l’età.
Lei ha accettato subito di essere uno dei giudici della trasmissione?
All’inizio ho avuto un sacco di dubbi, mi sono
convinta di essere sulla buona strada quando
ho letto il primo manoscritto che ho trovato
fantastico. In quel momento ho capito che
una trasmissione del genere poteva diventare
un’esperienza fondamentale per uno scrittore
di talento. Questa è diventata una ragione sufficientemente valida per mettermi alla prova e
accettare di essere uno dei giudici.
Tra lei, Giancarlo De Cataldo e Andrea De Carlo, vi siete dati parametri
per giudicare i manoscritti pervenuti?
Credo di essere la più democratica perché leggo tutti i libri che sono
scritti bene. Per me basta che un libro sia scritto bene che lo leggo. Fantasy, memory, saga familiare, non importa. Ciò che mi affascina e mi dà
l’entusiasmo per continuare a leggere è il ritmo, la musica e le parole
che m’interessano.
Andrea De Carlo, è uno degli autori più prolifici del panorama italiano,
Yucatan, Treno di panna, Uccelli da gabbia e da voliera, Due di due, sono
alcuni dei 17 libri di successo che ha pubblicato.
Quando avete capito che Masterpiece era un’idea vincente e poteva
andare bene per la TV?
L’abbiamo immaginato e sperato fin da subito perché l’idea era talmente
forte che possiamo riassumerla come una sfida, che di solito è mentale,
emotiva e completamente privata, di realizzare un progetto che potesse
essere coinvolgente e accattivante per chi guarda la TV. Questa era l’intuizione, successivamente è stata lanciata l’idea e sono arrivati migliaia
di manoscritti e a questo punto abbiamo capito che il materiale su cui
costruire una trasmissione c’era ed era attuale.
La prova d’ingresso che i partecipanti devono oltrepassare è il manoscritto, che però il pubblico non può leggere e non può emozionarsi e innamorarsi. Quindi si deve fidare solo del vostro gusto e della vostra capacità
di scelta?
Il programma in questa prima edizione si è evoluto man mano, di puntata in puntata. Quello che abbiamo fatto è stato di aumentare, rispetto
alle prime puntate, la conoscenza sia dei manoscritti che sono stati letti
dagli stessi autori, sia delle prove di scrittura che si sono svolte in studio.
Lo spettatore può quindi vedere sul nascere la prosa di un candidato o la
sua capacità di scrittura e di narrare una storia.
Masterpiece è anche un’Accademy, insegnerete a questi scrittori in erba
come si scrive un romanzo?
L’idea è di dare alcune linee guida su come si scrive ma sempre con un
criterio soggettivo perché noi giurati siamo tre romanzieri e non siamo
degli accademici o degli editori quindi in base ai nostri gusti ma anche
con una certa competenza artigianale.
Un’ultima domanda, lei risulta avere il ruolo del cattivo, è tutto studiato?
Io voglio essere sincero – sorride – e dire quello che penso senza imbrogliare.
MODA
SPRING AWAKENING non è solo la celebre
opera rock firmata da Frank Wedekind che ha
appassionato milioni di giovani in tutto il mondo
per la sua forza innovativa e la sua vitalità, ma
è anche sinonimo di moda. L’effetto cocooning
della stagione più fredda lascia spazio alla
voglia di giocare e cambiare look, come ordina il
Risveglio di primavera. I colori, i tessuti e gli
abbinamenti proposti dai couturier ci invitano ad
osare, ma soprattutto ci ricordano che fashion è
sinonimo di allegria. Divertiamoci allora a trovare
il look più adatto per ognuna di noi!
>>> BARBARA ODETTO
(foto Archivio Stilisti)
MODA
LOVE THERAPY
GOOD FEELING
Love Therapy, uno dei brand di Elio Fiorucci, è un inno alla gioia dedicato alle girls di ogni
età. È l’ottimismo, la visione positiva della vita che si traduce in outfit e oggetti di design
pensati per anime pure, cuori selvaggi e cervelli liberi. La lei che si riconosce in questa spumeggiante collezione sa che la bellezza non è unica e non si trova in un solo luogo, ma è calore,
fantasia, morbidezza, sensualità. Ecco allora che ai toni teneri e romantici si affianca un piglio
audace, un po’ ribelle e trasgressivo e agli abiti dalle linee delicate si affiancano capi dal twist
unconventional. Le regole estetiche non sono un problema per lo stilista milanese che pensa
anche alle donne di domani e con Love Therapy le “educa” alla felicità e alla bellezza. Perché
la moda è energia positiva. Sempre.
URBAN MAN
L’uomo, ormai è una certezza, segue i trend
esattamente come la donna e al suo look richiede stile, grinta e particolari che lo rendano unico.
Momodesign, da sempre attento alle esigenze del
suo target, anche per la collezione spring-summer
2014 propone quindi accessori dall’anima decisa
e metropolitana. Oltre ai portachiavi in gomma o
acciaio dalle linee geometriche nette, presenta le borse
HUB declinate in tre modelli: body bag, messenger e zaino. Ispirata alle luci della città, la collezione punta su forme essenziali, illuminate da colori fluo come il giallo e l’arancione
o da nuance intense e di carattere. Il tessuto è hi-tech, leggero, resistente e impermeabile,
trattato con speciali sistemi di stratificazione che lo rendono adatto ad ogni
momento della giornata. Per un total look sportivo e urban, il Centro Stile
Momodesign ha creato infine il Dive Master City: un orologio con le caratteristiche del Dive Master subacqueo, ma declinato per la città.
Disponibile in due versioni, automatic e chrono, riunisce in sé
la modernità delle linee e le prestazioni superiori
tipiche del dna di Momodesign.
MOMODESIGN
>>> www.lovetherapy.it - www.eliofiorucci.it
>>> www.momodesign.com
marzo 2014 | Plus Magazine | MODA
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MODA
MAGICAMENTE COOL
Immaginate un tramonto in riva al
lago, un party raffinato, un’atmosfera
magica e misteriosa. In questa cornice
bucolica e romantica, quasi impalpabile, si muove sinuosamente la donna
griffata Kristina Ti. Il suo look? Sognatore e giocoso, quasi fosse la nuova Alice nel paese delle meraviglie.
Accanto agli abiti trasparenti e alle gonne iper femminili di diverse lunghezze
troviamo culottes in tulle o jacquard, micro top e ancora pants stile ciclista.
Il colore domina incontrastato e spazia dalle tonalità più energetiche come
il rosa, l’arancio, il lemon e la menta a quelle più raffinate come l’ambra e il
rame, senza naturalmente dimenticare il classico bianco. Le texture – la seta,
il voile, l’organza, il cotone, il tweed multicolour per citarne alcune – regalano
personalità tanto agli outfit quanto agli abiti da cocktail e si trasformano in un
fantasioso puzzle se abbinate ai fiori, alle frange e ai diversi materiali applicati.
>>> www.kristinati.it
KRISTINA TI
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MODA
TOD’S
LADYLIKE
Lo stile Tod’s è unico, inconfondibile e trascende le stagioni. Per questo
è così amato dalle signore (e dagli uomini) dei cinque continenti ed è
da sempre sinonimo di lusso. Il segreto del suo successo? Saper coniugare alla perfezione l’allure chic al twist sportivo dando vita ad abiti e
accessori che diventano vere icone. Per la collezione primavera-estate
il brand capitanato da Diego Della Valle, coerente con la propria filosofia, si ispira ad un universo nel quale i particolari fanno la differenza
e diventano protagonisti. Tanto gli outfit quanto le borse, le scarpe e le
cinture – vero must have della stagione – scelgono un mood ladylike che
si ritrova nei mocassini con le frange, nei sandali ultra flat e in quelli dal
tacco vertiginoso così come nelle borse dalle linee essenziali. Per questa
linea Alessandra Facchinetti ha scelto nuances bon-ton che spaziano dal
rosa al bordeaux per giungere ai toni del grigio e ai mix bicolor, semplicemente adorabili.
>>> www.tods.com
marzo 2014 | Plus Magazine | MODA
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MODA
PAROLA D’ORDINE: BOURGEOIS
Con N° 21 Alessandro Dell’Acqua pensa ad una lei in vacanza,
anche quando è in città. Il punto di partenza è il guardaroba
bourgeois, concentrato di esattezza ed eleganza ed animato
dalla tensione di maschile-femminile. Camicie da bowling con
maniche corte, top, gonne a matita che sfiorano il ginocchio
oppure mini, pantaloni dalla piega affilata e piccoli abiti: tutto
è ordinato, ma solo in apparenza perché i ricami “macchiano”
la polo da tennis come preziose sbavature, gli intagli disegnano
in negativo sagome di ibisco sul tailoring dalla consistenza compatta e le gonne si smaterializzano, virando verso l’underwear.
Gli schemi della moda si sgretolano e il flash dell’intuizione
scombina tutto in un momento. L’altrove diventa condizione
permanente di uno stile compostamente senza regole in cui la
donna vuole libertà di look e di pensiero. I materiali spaziano
dai cotoni pesanti alla pelle accoppiata, dal pizzo al popeline,
mentre i colori sono umidi e pastosi – blu, nero, verde giungla,
pitone, bianco – oppure hanno i toni cosmetici di cipria, fard
e carne.
>>> www.numeroventuno.com
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N°21
MODA
La nuova stagione porta con sé il desiderio di
luce. Chi meglio di DonnaOro può quindi far risplendere
le signore? La nota maison orafa pensa ad una lei eterea e
sofisticata che sogna e desidera il massimo perché il
suo orizzonte non conosce confini, proprio come la
collezione Infinito in oro bianco e diamanti dalle linee
sinuose ed avvolgenti. Accanto ad essa la linea Cuore,
che unisce l’eternità dei diamanti e la preziosità dell’oro al carattere
sbarazzino della ceramica bianca o nera, per dare vita ad un mood
romantico. Per chi ama lo stile senza tempo, ecco invece la gamma
Grandi classici composta da tennis, trilogy, verette, pendenti e orecchini punto luce in cui la purezza del diamante è protagonista. Per le
“lei” che desiderano indossare un gioiello davvero esclusivo, DonnaOro ha creato infine D-River, una serie limitata di diamanti rarissimi
che vanno ad arricchire una collezione di anelli che sono la sintesi
della raffinatezza e dall’intramontabile fascino classico.
>>> www.donnaoro.it
DONNA ORO
VOGLIA D’INFINITO
marzo 2014 | Plus Magazine | MODA
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PROTAGONISTI
Carla
Gozzi
Essere
impeccabili
si può.
ntrare nel mondo di Carla Gozzi può essere contagioso. Succede a chi va ad un suo show di chiedersi: “Ma sarà appropriato il mio outfit?”
Le sue mise sono quasi un marchio: vestitini bon ton abbinati agli inseparabili tacchi 12 con plateau. Carla Gozzi è una style coach che ha mosso
i primi passi nel mondo del fashion grazie al marchio Max Mara, salendo
un gradino alla volta: da project manager in rigoroso tailleur d’ordinanza fino a lavorare come assistente di grandi stilisti internazionali come
ThierryMugler, Christian Lacroix e Calvin Klein.
Da fashion blogger più seguita d’Italia partecipa a sfilate come opinionista
e realizza servizi su prodotti e collezioni. Il suo blog, cliccatissimo, è di
riferimento per molte fashioniste.
di MARIANGELA SALVALAGGIO
Ha raggiunto la popolarità nel 2008 come conduttrice televisiva su Real
Time al fianco di Enzo Miccio nel programma Ma come ti vesti?. Sono
seguiti: Shopping Night (sempre al fianco del collega Miccio) e Guardaroba Perfetto, dove entra nelle case delle donne e dà nuova vita ad abiti
magari dimenticati in fondo all’armadio.
Dal 2010 è nata la Carla’s Academy, corsi di più livelli, e nel 2011 la versione kids, dedicata alle piccole dai 6 ai 12 anni.
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PROTAGONISTI
Basta
andare a ‘scuola’ di stile
Oggi continua a conquistare migliaia di fashion victims di ogni età registrando sold out nei suoi live shows. Prima di una di queste Academy ci
racconta qualcosa di sé e, alla prima domanda, è inevitabile il sorriso.
Divertente sentirsi rispondere “Mariangela, allora…”. Conversare con
Carla Gozzi dà l’idea di entrare in un’aula in cui una dolce maestrina
illustra la sua materia in modo intimo, personale. Si pone come un’amica che tiene davvero a dare consigli utili, a porsi al servizio della causa.
Una vera professionista, disponibile e preparata tanto da parlare come
un libro stampato, il libro della moda che conosce alla perfezione.
Come si diventa Carla Gozzi?
Non solo con gli studi ma anche con il Dna. Nasco in una famiglia con
altri due fratelli dove la mamma, molto creativa ma poco fantasiosa nei
vestiti, mi faceva indossare sempre delle mise british tipiche della fine
degli anni Sessanta: gonnelline con le pieghe, scozzesi, bianche e blu,
mini cardigan. Un look molto rigoroso stile college.
Sono cresciuta già con il dress code nelle abitudini quotidiane. Dopo il liceo
artistico, per una mia inclinazione mi sono buttata nel fashion, ho iniziato
a disegnare in tutte quelle che sono considerate arti creative e, da ‘grandicella’, ho incrociato la moda. Ho iniziato con i primi stage in grandi
aziende emiliane e da lì è nato tutto.
La passione per l’outfit perfetto può ‘contagiare’ chiunque?
Certo che sì ma ognuno di noi sceglie in base
al proprio stile, in base agli interessi, agli hobby e il risultato non può mai essere l’omologazione.
Cosa accade durante le serate in teatro?
Le serate dell’Academy sono diventate da qualche stagione teatrali. Sono un mix tra un incontro con il pubblico, stile seminario o workshop,
in cui riassumo tutte le indicazioni sul dress
code: i sì e i no degli outfit, i must have, gli errori
più comuni.
E poi fin da subito passeggi in platea per
scrutare le possibili ‘cavie’ su cui dare avvio al
cambio di look.
Sì, c’è una parte di restyling: io scelgo tra il pubblico circa dieci donne differenti per stile, età,
taglia e su di loro applico la trasformazione
dell’immagine. Dopo mezz’ora, grazie al lavoro di uno staff di 40 persone tra truccatori e
marzo 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
33
PROTAGONISTI
perché il nostro abito diventa un must per tutte le donne. Il secondo capo
è il pantalone maschile a uomo, diritto che arriva alla caviglia oppure,
solo se siamo alte e slanciate, un pantalone lungo e largo in fondo, stile
grande Gatsby anni Trenta-Quaranta, o addirittura il ‘pantalone piccolo
disegno’ con minuscoli scacchi o comunque con una fantasia maschile,
però, parliamo sempre di foggia androgina. Terzo: la camicia bianca che
per l’autunno inverno di quest’anno è non solo di cotone con linea maschile ma diventa una blusa di seta, con maggiore morbidezza, magari
con un collo alla claudine [piatto e arrotondato, solitamente diviso in due
e bianco n.d.r.] o con manica a palloncino.
Ci anticipi tutte le prossime tendenze?
Nella stagione primavera-estate 2014 il grande must have è il colore orchidea che sicuramente dona moltissimo alle ragazze dai capelli dorati,
biondi, e anche castani e scuri. Oltre a questo colore, ne abbiamo tanti
altri. Tornano i colori forti, si riconferma dunque una primavera-estate
colorata ma questi colori vanno indossati con uno spezzato di neutri.
Indosseremo sempre colore ma abbinato o al bianco o al color mastice.
Capitolo linee: sono molto più pulite rispetto al passato, sta tornando un
po’ il gusto anni Novanta, linee essenziali, pochi dettagli. Torna la gonna a matita, che copre quasi il ginocchio come una longuette. I top sono
essenziali, variano un po’ solo nelle decorazioni, così come le giacche
che non hanno orpelli.
A fine primavera torni con l’ottava edizione di Ma come ti vesti? Sei
già in onda da gennaio con Shopping night e stai per debuttare con un
nuovo format. Di che cosa si tratta?
Un programma inglese di cui conduco l’edizione italiana: si tratta di
‘Dire fare baciare’, in partenza a marzo. Lo scopo è quello di trasformare
ragazze dalla bellezza ‘costruita’ in fanciulle acqua e sapone. Tutto questo grazie ai miei consigli, e come nella versione inglese sono coadiuvata
nell’impresa da POD, un computer di revisione personale. Insomma,
addio al ‘make-over’, qui si tratta proprio di ‘make-under’, ovvero di procedere ad una sottrazione nel look riportando le ragazze alla loro bellezza
naturale.
parrucchieri, si ripresentano al pubblico completamente diverse. Scelgo quelle che si presentano in teatro con un look molto sportivo e
trovo sempre delle ragazze simpatiche e anche
molto eccitate nel vedersi in modo completamente diverso.
Quali capi non devono mai mancare nel
guardaroba di una donna?
Sono almeno tre. Innanzitutto, il littleblackdress
che per una donna dovrebbe essere parte integrante del guardaroba. Ne servono almeno
tre o quattro modelli. Il blackdress si presta in
moltissime occasioni, per esempio, in una situazione professionale dove lo indossiamo in
silhouettes piuttosto austere. Oppure, per una
festa di laurea ma qui si possono impiegare
dettagli più frizzanti come una piccola rouge
o una cintura lucida. O siamo ad un appuntamento/cocktail serale, magari di lavoro, ed ecco
34
C’è tutta una storia legata al dress code in ambito professionale. Tra
i tuoi clienti ci sono anche aziende, assicurazioni, banche. Come si deve
vestire chi lavora negli istituti di credito?
Formale ma più personale. Come consulente aziendale ti faccio una
premessa: negli istituti di credito si è passati negli ultimi anni ad un
contatto molto più friendly. Si erano quasi ‘sciolti’ i punti di riferimento:
prima si privilegiava la giacca per le donne, poi non è stata più richiesta.
Ora la nuova tendenza è quella di riprendere uno stile più formale, valido strumento per comunicare autorevolezza e consistenza e ottenere la
fiducia dell’interlocutore, ma è fondamentale avere anche un look moderno e contemporaneo. Con molti istituti di credito lavoro per ricostruire la loro policy di dress code interna e suggerisco ai singoli casi come interpretare al meglio il proprio carattere, la propria personalità, tenendo
fede a questo new trend. Sembra essere in atto una grande rivoluzione
all’interno delle banche per quanto riguarda l’immagine.
Riesci a scendere dai tacchi almeno a casa?
Vivo in campagna con il mio compagno [il medico newyorkese Richard
Bryan n.d.r.] e i nostri cani. Gli amici mi prendono ‘per i tacchi’ quando
a casa sono con scarpe basse e vestiti più comodi ma questo non vuol
dire che non siano alla moda.
TEATRO
di BENEDETTA BREVEGLIERI
T
orino festeggia la Germania e lo fa con uno straordinario progetto
che celebra la cultura tedesca, in Europa: Teatro di Ogni Passione - il
Progetto Internazionale secondo il direttore del Teatro Stabile di Torino Mario Martone. Si tratta di quattro nuove produzioni teatrali di Valter Malosti in prima assoluta nazionale dal 21 Gennaio sino al 4 Aprile
2014. Il Quartett di Heiner Muller, riadattato dal testo di Laclos, Le Relazioni Pericolose; Woyzeck, nella versione di Tamas Ascher, in lingua
ungherese; Le lacrime amare di Petra Von Kant di Fassbinder, per la
regia di Martin Kusej, che si è rivelato il miglior spettacolo in lingua
tedesca del 2012, e Mack is coming back sempre di Heiner Muller, rappresentato a teatro in lingua francese.
“Torino è una città che accoglie la cultura” ha detto Mario Martone durante la Conferenza Stampa di presentazione del Progetto Internazionale.
“Sono stupefatto, ancora oggi, da napoletano e romano di adozione, che questa città sia stata così capace di sostenere la cultura nonostante un periodo di
Mario Martone
36
TEATRO
TEATRO D’OGNI
PASSIONE
PROGETTO INTERNAZIONALE
di e con
Mario Martone
crisi così doloroso. E questo ha reso possibile uno
slancio progettuale che mi ha condotto fino a qui,
sino a potere produrre un teatro al plurale, che parla veramente alla gente, e con loro ripercorre un
sentiero molto preciso che dialoga con i cittadini
europei, e tra tutti apre una finestra alla cultura
tedesca. Dei tedeschi – prosegue il Direttore dello
Stabile dal 2007 – ho sempre ammirato la presa
di coscienza nel confrontarsi con la realtà, seppure
dura e spesso violenta. È anche per questo che ritengo questa produzione rara. Perché è un progetto
che trasforma il teatro da palcoscenico di pura rappresentazione in fucina di opportunità e luogo di
incontri. E ringrazio anche il Museo del Cinema
che, come me, ha voluto che questo progetto diventasse un vero e proprio Teatro Aperto”.
Il Museo del Cinema ha deciso infatti, di celebrare questa produzione con una rassegna
cinematografica dedicata alla proiezione di venticinque, dei quaranta
film diretti dal regista tedesco Rainer Werner Fassbinder. Una vera e
propria comunità a sostegno di un programma italo-tedesco che coincide, fra l’altro, con il 60o anniversario del Goethe Institut a Torino. Dei
149 Istituti presenti in Europa, il secondo fu costruito proprio qui, a
Torino, nel 1954.
“E Torino in quegli anni – spiega durante la Conferenza Stampa il Direttore del Goethe Institut, Jessica Kraatz Magri – più di altre città italiane,
vantava un legame molto profondo con la lingua e la cultura germanica. Fin
dalla Seconda Guerra Mondiale, la famiglia Bernhardt dirigeva, in questa città, una scuola di lingue straniere con un’ovvia predilezione per lo studio della
lingua tedesca. Ritengo fondamentale questo legame. Il recupero del rapporto
con la Germania dopo la ferita della Guerra è stato possibile grazie al lavoro
del Goethe e del direttore dell’epoca, Rudolf Jockel, che provenendo da una famiglia antinazista, si impegnò ad incontrare le associazioni dei partigiani, gli
intellettuali di sinistra e a lavorare insieme a loro per risanare un baratro che
non poteva altrimenti essere ridotto. È stato un lavoro enorme, riuscito grazie
alla cultura e alla profonda passione di coloro che ci hanno creduto”.
marzo 2014 | Plus Magazine | TEATRO
37
TEATRO
E l’opera Quartett, di Heiner Muller, riadattato
da Valter Malosti con la sua partecipazione in
scena, insieme a Laura Marinoni, rappresenta
forse, al meglio, il contatto fra cinema e teatro.
“Tutti – ci racconta Martone – ricordano John
Malkovich e Glenn Close nelle Relazioni Pericolose di Stephen Frears, ma il romanzo di Choderlos de Laclos ha generato più di una messa
in scena tra cinema e teatro, e su tutte si impone
la straordinaria rielaborazione di Muller, che
ritengo sia stato il più importante autore tedesco dopo Brecth. Proprio il punto di contatto tra
la drammaturgia radicale di Muller e un tema
popolare come quello delle Relazioni Pericolose,
mi ha spinto a mettere in scena un testo come
Quartett che finalmente esprime la maturità che
il nostro Teatro sta vivendo”.
Testo complesso, ma di sicuro interesse, i due
nobili libertini, crudeli nelle azioni così come
nell’espressione dei loro sentimenti, il Visconte Valmont e la Marchesa di Merteuil, è ripreso dal regista tedesco Muller e riadattato poi
dall’italiano Malosti, con un’adesione ossessiva all’orrore, l’arte che affonda le sue radici nel
sangue e si beatifica nella rappresentazione
dell’odio.
“L’atteggiamento moralistico – ha spiegato in
chiusura di dibattito Malosti – è solo la posa di
un autore interessato alle tenebre dell’anima. Il
problema principale nella riscrittura di Quartett
era come ideare una drammaturgia a partire da
un romanzo epistolare. La soluzione mi è sembrata unica: recitare quattro personaggi con due
soli attori. Io e Laura”. Un testo che riporta alla
Rivoluzione Francese, ma che si riallaccia al
terrore della Storia contemporanea e ad una
morte garantita, verso la quale i personaggi assumono un atteggiamento falsamente ironico.
38
“L’ambiguità di quest’opera – è intervenuta l’attrice Marinoni – è stata così difficile per me che
solo da qualche giorno sono riuscita a fare scattare
un divertimento del corpo, che mi mancava e di
cui avevo assoluta necessità. Nonostante io abbia
avuto la fortuna di interpretare Pasolini, Petra
Von kant, Testori, raccontare al pubblico la decadenza nella sua completezza attraverso la figura
mefitica della Merteuil, è stato difficilissimo. Ma
in quest’opera secondo me ritroviamo piani diversissimi e, in alcuni punti, quasi contemporanei.
Ci sono scene per me riconducibili ai guitti napoletani, ma ci sono anche
momenti in cui mi è sembrato di recitare in un film di Kubrik. Quello che
abbiamo fatto è una scommessa. Anche la decisione di Valter di ambientare
il testo in una stanza di ospedale è stato un atto di forte coraggio. I piani di
quest’opera sono moltissimi e la cultura tedesca, che oramai posso dire di conoscere dopo tanti anni di teatro, è riassunta in questa versione dell’opera di
Laclos in modo unico. Il teatro al plurale, di cui parla sempre Mario è questo
per me. Non una strada a senso unico, ma un sentiero con tanti tracciati di
colore diverso”.
Dopo il successo strepitoso delle Operette Morali di Leopardi che Martone ha portato a New York lo scorso Novembre 2013, il consolidamento
del processo di internazionalizzazione del Teatro Stabile di Torino è raggiunto. Quartett, esportato anche in Svizzera e in Germania, si inserisce
in un quadro di “internazionalità” che prevede un prossimo gemellaggio della Scuola per Attori con l’Oslo National Academy of the Arts, oltre al
percorso multidisciplinare sulla drammaturgia tedesca (Il Piombo e le
Rose) realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino,
il D.A.M.S., il Circolo dei Lettori, il Goethe e il Museo del Cinema.
IL CONVITO
DELLA VENARIA
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Venaria Reale (To)
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plus magazine cinema
film
3 ALLACCIATE LE CINTURE
Regia: Ferzan Ozpetek
Data uscita: 06/03/2014
Cast: Kasia Smutniak, Francesco Arca, Filippo Scicchitano,
Francesco Scianna, Carolina
Crescentini, Elena Sofia Ricci,
Carla Signoris, Paola Minaccioni, Giulia Michelini, Luisa
Ranieri
3 TRANSCENDENCE
3 GRACE DI MONACO
Regia: Wally Pfister
Data uscita: 17/04/2014
Cast: Johnny Depp, Kate Mara,
Morgan Freeman, Rebecca
Hall, Cillian Murphy
Regia: Olivier Dahan
Data uscita: 15/05/2014
Cast: Nicole Kidman, Paz
Vega, Tim Roth, Frank Langella, Robert Lindsay
Trama: La storia di Grace
Kelly è decisamente una delle più suggestive (ma anche
tristi) che Hollywood ci abbia
mai regalato. Star del grande schermo negli anni Cinquanta, abbandona il mondo
del cinema per diventare la
3 GIGOLÒ PER CASO
Trama: Elena si divide tra Antonio e Fabio, due ragazzi che,
in modo diverso, decidono di
amarla. Antonio è la passione travolgente e proibita che
sogna di diventare amore ma
non sa se ne è degno e all’altezza, Fabio è l’amicizia totale
che è già amore ma accetta i
confini dettati dalle proprie
scelte esistenziali. Due amori
che non si escludono a vicenda ma che si sfidano in continuazione. In questa sfida
ogni segreto, ogni desiderio
nascosto e ogni sussulto del
cuore viene vissuto come una
turbolenza da cui tutti loro
hanno paura di essere travolti. Tredici anni dopo però le
turbolenze della vita non saranno più solo sentimentali
ed Elena, Antonio e Fabio si
troveranno a combattere una
battaglia più drammatica.
40
Regia: John Turturro
Data uscita: 17/04/2014
Cast: Sofía Vergara, Woody
Allen, Sharon Stone, Liev Schreiber, John Turturro
Trama: Woody Allen torna
nelle vesti di attore dopo anni
trascorsi esclusivamente dietro la macchina da presa. A
dargli questa occasione è John
Turturro che è sceneggiatore,
regista e interprete protagonista del film. Allen e Turturro infatti interpreteranno
due amici in gravi condizioni
economiche che decidono
di mettersi in società e aprire un’impresa per gigolò. La
comunità ebraica in cui vivono non prenderà benissimo
l’avvio dell’attività e i due
improbabili gigolò verranno
coinvolti nell’adescamento
di due clienti molto attraenti
interpretate da Sharon Stone
e Sofia Vergara.
primavera
Trama: Il Dott. Will Caster
(Johnny Depp) è il più importante ricercatore nel campo
dell’Intelligenza
Artificiale,
che lavora per creare una macchina senziente che combini
l’intelligenza collettiva di tutto quello che è conosciuto con
l’intera gamma delle emozioni umane. I suoi esperimenti
altamente controversi lo hanno reso famoso, ma lo hanno
anche trasformato nell’obiettivo principale di estremisti
anti-tecnologici che faranno
di tutto per fermarlo. Tuttavia,
mentre tentano di distruggere Will, involontariamente
diventano il catalizzatore per
la sua riuscita: partecipare
alla propria trascendenza. Per
sua moglie Evelyn (Rebecca
Hall) e il migliore amico Max
Waters (Paul Bettany), entrambi colleghi ricercatori, le
domande etiche si moltiplicano. Le loro peggiori paure si
materializzano mentre la sete
di conoscenza di Will evolve
in una ricerca quasi ossessiva
per il potere, con uno scopo
sconosciuto.
principessa di Monaco, per
poi morire nel 1982 in un incidente automobilistico. Il regista Olivier Dahan racconta la
sua storia, basandosi su una
sceneggiatura di Arash Amel.
Il film si concentra su un periodo molto limitato, ossia sei
mesi dell’anno 1962, quando
Grace Kelly sposò il Principe
Ranieri di Monaco e lo aiutò a
difendere l’identità del principato dagli attacchi politici di
Charles De Gaulle.
recensioni
libri
plus magazine letture
davvero in pericolo. Vuole
scoprire chi desidera farle del
male, e quando il sospetto
cresce dentro di lei, inizia a
guardarsi intorno con occhi
diversi, dubitando delle persone che ha vicino.
PREMIATA DITTA SORELLE
FICCADENTI
di Andrea Vitali
LE COSE CHE SAI DI ME
di Clara Sánchez
Scoperte e rivelazioni inaspettate, tradimenti ed emozioni nascoste in un romanzo
che insegna come il cielo non
abbia un colore solo. Libro
vincitore del Premio Planeta.
Il piccolo pezzo di cielo che
si intravede dal finestrino
è di un azzurro intenso.
Patricia è sull’aereo che la
sta riportando a casa, a
Madrid. All’improvviso la
sconosciuta che le è seduta
accanto le dice una cosa
che la sconvolge: “Qualcuno
vuole la tua morte”. Patricia è
colpita da quella rivelazione,
ma poi ripensa alla sua
vita e si tranquillizza: a
ventisei anni è realizzata,
felicemente sposata e con un
lavoro che la porta a girare il
mondo. Niente può turbare
la sua serenità. È sicura che
quella donna, che dice di
riconoscere le vibrazioni
emanate dalle persone, si
sbaglia. Eppure a Patricia,
tornata alla routine di sempre, iniziano a succedere
banali imprevisti che giorno
dopo giorno si trasformano
in piccoli incidenti. Incidenti
che stravolgono le sue abitudini e il suo lavoro. Non
può fare a meno di ripensare
alla donna dell’aereo e alle
sue parole. Parole che a poco a poco minano le sue
certezze. Vuole sapere se è
TRETRECINQUE
di Ivano Fossati
POLVERE
di Patricia Cornwell
Kay Scarpetta si trova a casa
a Cambridge, dove cerca di
riprendersi dalle ultime fatiche, quando riceve una telefonata inquietante. Il corpo
di una giovane donna è stato
ritrovato sul campo di rugby
del Massachusetts Institute
of Technology. Si tratta di Gail
Shipman, una studentessa
neolaureata. Il suo cadavere
è avvolto in un lenzuolo color
avorio e sistemato deliberatamente in una posa particolare, il che fa pensare subito
che non si tratti di un killer
alle prime armi. A un primo
esame vengono inoltre ritrovate tracce fluorescenti rosso
sangue, verde smeraldo e blu
zaffiro. Tutti questi elementi
collegano il caso a una serie
di omicidi perpetrati da un
serial killer soprannominato
Capital Murderer a Washington, di cui si sta occupando
il marito di Kay Scarpetta.
Nel frattempo anche il suo
storico compagno di lavoro,
Pete Marino, sta seguendo
un caso che metterà tutti a
rischio.
Bellano 1916. In una fredda
serata di metà dicembre una
fedele parrocchiana, la Stampina, si presenta in canonica:
ha urgente bisogno di parlare
con il prevosto.
Suo figlio Geremia, che in
trentadue anni non ha mai
dato un problema, da qualche settimana sembra aver
perso la testa per una donna:
vuole sposarla o si butterà
nel lago. L’oggetto del suo desiderio è Giovenca Ficcadenti,
che insieme alla sorella Zemia ha appena aperto in paese un bottonificio, suscitando
un putiferio di chiacchiere e
sospetti.
Come fanno ad avere prezzi
così bassi per prodotti così
buoni? Qual è l’origine di
quel “Premiata” di cui fregiano la loro ditta? Quali traffici
nascondono il giovedì sera? E
come si può impedire all’ingenuo Geremia di finire vittima di qualche inganno?
Sul loro passato si allungano
molte ombre e servirà tutta
l’astuzia dei compaesani - ma
anche la loro ironia - per evitare guai più seri.
Tuttofare in un albergo di via
Cernaia a Torino, chitarrista
in modeste orchestrine che
girano l’Europa, accompagnatore di cantanti famosi
nell’Inghilterra degli anni
Sessanta, uomo troppo ricco e troppo solo nell’America dell’11 settembre: la vita
straordinaria di un italiano
che resta tale anche quando
viene scagliato lontano nel
mondo.
Distaccato e sveglio, sboccato e in buona misura cinico,
sempre simpatico, Vittorio
Vicenti è uno che va per le
spicce, nella vita e con le don-
ne. 335 è la sua storia, cosi
come ce la racconta lui. Gli
anni più scintillanti e quelli più scriteriati e difficili.
Dall’età della scuola, nel Piemonte degli anni Cinquanta,
agli Stati Uniti del 2010.
Un’esistenza segnata da
un’infanzia che non è stata
infanzia, trascorsa solo col
padre, ma soprattutto da uno
straordinario talento musicale e da una chitarra elettrica, la Gibson 335 rossa, di cui
diventa, forse suo malgrado,
un virtuoso.
La sua vita è una corsa senza respiro che, in un modo o
nell’altro, si finisce con il pagare cara.
marzo 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI
41
plus magazine fumetti e cartoons
“IL CASO CALVI”
“Amerio/Baino/Valdameri”
Becco Giallo edizioni
Brossurato € 15,00
In libreria e fumetteria
La mattina del 18 giugno 1982,
sotto il ponte dei Frati Neri a
Londra, viene ritrovato impic-
cato Roberto Calvi, il “Banchiere di
Dio”. Uomo d’affari, già socio di
Michele Sindona,
e caldeggiato dalla loggia massonica P2, Calvi riesce
a diventare in un
solo decennio presidente del Banco
Ambrosiano.
A
più di trent’anni
dalla sua scomparsa, gli autori ripercorrono una delle
vicende più introverse della
storia della finanza italiana
(e non solo), che tra segreti,
minacce e scambi di favori
è esplosa nello scandalo di
Tangentopoli, segnando di
fatto, la fine della cosiddetta
f&c
 Festa 25ennale
di Cronaca di Topolinia
8/9 marzo
Club del Fumetto/Ristorante
Serendipity Rivoli (To)
Due giorni di festa per gli appassionati di tutte le età, che avranno modo di incontrare i loro disegnatori preferiti a disposizione
per sketch e foto ricordo.
Per maggiori info e sui costi di
partecipazione ai vari eventi:
www.cronacaditopolinia.it
[email protected]
Previsti numerosi omaggi (albo
inedito di Zagor o Diabolik e molte litografie inedite) ai partecipanti.
ZAGOR: “LA CRIPTA”
“Burattini e autori vari
ai disegni”
Associazione
“Gli amici del fumetto”
In omaggio agli intervenuti alla
Festa di Cronaca di Topolinia
e ai soci dell’Associazione
culturale
DIABOLIK: “COLPO
AL CASTELLO DI RIVOLI”
“Luca Taormina/Daniela Zaccagnino/Giorgio Montorio”
Associazione
“Gli amici del fumetto”
In omaggio agli intervenuti
alla Festa di Cronaca
di Topolinia e ai soci
dell’Associazione culturale
 Torino Comics
11/13 aprile
Torino Lingotto (Via Nizza)
Una mostra principalmente dedicata a tutti gli amanti del fumetto, ma anche di disegni e tavole originali. Ampi spazi gratuiti
dedicati ai giochi di ruolo etc…
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Presenti anche molti rivenditori
di alto antiquariato. Per tutta la
famiglia.
 Bologna Comics
12/13 aprile
C/O Palanord (Via Stalingrado 81)
Si tratta di una mostra principalmente dedicata all’antiquariato,
presenti anche piccole Case editrici e importanti club di settore
come il Diabolik Club.
 Napoli Comics
1/4 maggio
Fiera d’oltre mare (P.le Tecchio)
Dopo la fiera di Lucca, il Comicon
(la Fiera del fumetto di Napoli)
è considerato il secondo appuntamento, specialmente per gli
appassionati del sud. Tutte le
principali attività espositive, gli
incontri con gli ospiti e la tradizionale mostra mercato sono
concentrate nella capiente struttura fieristica della Mostra d’oltre
mare.
di Salvatore Taormina (il Tao)
Prima Repubblica. Un volume che lascia senza fiato il
lettore ignaro, un classico
senza tempo riproposto dalle edizioni Becco Giallo, mai
nuove a questo tipo di indagine giornalistica, che grazie
all’aiuto del medium fumetto cerca di farci riflettere su
temi complessi e da sempre
considerati scottanti. Capolavoro.
 Appuntamenti
primavera
Da un’idea di Moreno Burattini ecco nascere un nuovo e
incredibile esperimento editoriale: un albo disegnato a
otto mani da grandi autori tra
cui gli zagoriani Marco Verni, Walter Venturi, Marcello
Mangiantini, i f.lli Di Vitto,
Gianni Sedioli e Raffaele della
Monica a cui si sono aggiunti
Francesco Bonanno e Michela Cacciatore. La cover è del
“Maestro” Ferri Gallieno. Una
storia breve ma sicuramente
molto interessante, un esperimento sicuramente ben riuscito. L’albo oltre a redazionali
e omaggi inediti contiene un
finale alternativo parodiato
dal duo Mirulla/Zaccagnino.
Di gradevole lettura.
Se volete vedere il Re del Terrore e la sua compagna Eva
Kant passeggiare per le vie di
Rivoli riprodotte fedelmente
dall’abile matita storica di
Diabolik: Giorgio Montorio,
questa è l’occasione giusta.
Un albo di alto valore artistico realizzato interamente a
matita ci mostra nei minimi
particolari il lavoro di questo
straordinario artista. Una
storia avvincente che vede
Diabolik alla ricerca del tesoro dei Savoia nascosto nel Castello di Rivoli, ma non tutto
andrà come previsto e Diabolik sarà protagonista di una
rocambolesca fuga per le vie
del centro storico di Rivoli.
Capolavoro, da leggere tutto
d’un fiato.
recensioni
mostre
plus magazine arte, scienza
e costume
Munch, ma anche testimonianza del
passaggio da un naturalismo di stampo
impressionistico a una pittura nuova e
audace che contribuisce in maniera determinante a sconvolgere tutta l’arte del
XX secolo.
Genova - Palazzo Ducale
Piazza G. Matteotti 9
010 9868057
www.mostramunch.it
IL PAESAGGIO ITALIANO
Fotografie 1950 - 2010
Fino al 20 aprile 2014
Il paesaggio italiano è l’indiscusso protagonista delle 130 fotografie della mostra a cura di Walter Liva. La mostra, spaziando nell’arco della seconda metà del
Novecento, evidenzia i diversi modi con
cui il paesaggio italiano è stato approcciato dalle diverse “scuole di pensiero”
cui gli autori delle opere in mostra sono
appartenuti.
Roma - Museo di Roma in Trastevere
Piazza San Egidio 1/B
06 0608
www.museodiromaintrastevere.it
EDVARD MUNCH
Fino al 27 aprile 2014
Nel 150esimo anniversario della sua nascita, Edvard Munch è celebrato in tutto
il mondo e anche l’Italia rende omaggio
al sublime artista norvegese con un’imperdibile retrospettiva che si tiene a
Palazzo Ducale di Genova. L’esposizione è allo stesso tempo rappresentativa
del percorso artistico ed esistenziale di
visitatore percorrerà le sezioni della mostra in un ideale viaggio attraverso l’arte di Kandinsky dagli esordi al climax,
dagli anni in Russia a quelli tedeschi e
francesi, vivendo un’esperienza unica e
indimenticabile e ritrovandosi immerso
in un ambiente che avrà “il potere di trasportarlo fuori dallo spazio e dal tempo”.
Milano - Palazzo Reale
Piazza del Duomo 12
02 54916
www.kandinskymilano.it
‘800/B - L’OTTOCENTO A BOLOGNA
Nelle Collezioni del Mambo
e della Pinacoteca Nazionale
Fino al 27 aprile 2014
La mostra, ideata da Luigi Ficacci e Gianfranco Maraniello, a cura di Emanuela
Fiori e Barbara Secci, accende i riflettori
sulle collezioni pubbliche dell’Ottocento. Le quattro sezioni tematiche dedicate
all’Accademia, alla pittura di Storia, al
Ritratto e al paesaggio, danno conto del
periodo culturale ma anche delle dinamiche sociali, delle aspirazioni e dei valori coevi, con dipinti che segnano l’inizio della modernità artistica in territorio
bolognese.
Bologna
Pinacoteca Nazionale di Bologna
Via Belle Arti 56
051 4209411
www.pinacotecabologna.beniculturali.it
VASSILY KANDINSKY
La collezione dal Centre Pompidou di Parigi
Fino al 4 maggio 2014
La mostra racconta il viaggio artistico e mentale di uno dei padri dell’arte
astratta attraverso tutte le tappe del suo
percorso. Sono esposte oltre 80 opere: il
ROSSO IMMAGINARIO
Il racconto dei vasi di Caudium
Fino al 30 settembre 2014
La mostra ambientata nelle celle del carcere borbonico del Castello di Montesarchio, attraverso la narrazione di storie,
miti ed eroi, propone un viaggio nell’affascinante mondo di immagini dipinte
sui crateri di produzione greca e italiota
rinvenuti nella necropoli di Montesarchio, l’antica Caudium.
Montesarchio (Bn) - Museo Archeologico
Nazionale del Sannio Caudino
Via Castello
0824 834570
www.rossoimmaginario.it
marzo 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI
43
plus magazine musica
musica
primavera
Il brano sarà disponibile anche in versione remix a cura di Roger Sanchez,
Vanilla Ace e Patrick Haggenar. La Minogue ha dichiarato: “Fare quest’album
è stato un vero percorso e mi è piaciuto moltissimo. È stato un periodo della
mia vita dove ci sono stati molti cambiamenti e nuovi inizi. Sono felicissima
delle reazioni raccolte da “Into the blue”
e non vedo l’ora che possiate ascoltare
tutte le altre canzoni”.
George Michael
SYMPHONICA
Arriverà presto nei negozi un nuovo album del mitico George Michael: “Symphonica”, disponibile dal 17 marzo
2014, a dieci anni di distanza dall’ultimo cd “Patience” e a otto dalla raccolta
“Twenty Five”. “Symphonica” non è però
un disco di inediti ma una rivisitazione
in chiave sinfonica di classici della sua
discografia e cover, registrati durante
l’omonimo tour 2011-2012.
L’album, prodotto dal compianto Phil
Ramone con lo stesso George, uscirà in
edizione hardback deluxe a 17 tracce, in
standard edition a 14 tracce, in Blue Ray
e in digitale.
Preordinando “Symphonica” su iTunes
si potrà scaricare subito il brano “Wild
is the Wind”, mentre sul sito ufficiale
dell’artista è già disponibile il download gratuito di “Praying For Time”.
il cellulare in registrazione, ho preso la
chitarra e ho cominciato a cantare. Tutto d’un fiato, parole, accordi e melodia.
Quando l’ho riascoltata era lì… C’era
tutto quello che volevo dire. Mio fratello
Francesco ha poi disegnato il sound con
colori densi”. In molti hanno notato un
timbro diverso della voce di Federico
Zampaglione all’inizio di “Liberi”, più
roco e basso. Lo stesso cantautore ha
spiegato che durante gli anni lui e la
sua voce sono passati attraverso un’infinità di esperienze, belle e brutte, che
hanno portato a un fisiologico cambiamento anche della tonalità vocale.
Tiromancino
LIBERI
Il 2014 è l’anno del grande ritorno dei
Tiromancino. “Liberi”, in radio dallo
scorso 10 gennaio, è il singolo che anticipa l’uscita del nuovo progetto discografico della band, previsto a marzo.
Federico Zampaglione ha spiegato su
Facebook com’è nato questo brano: “Mi
ricordo perfettamente il momento in
cui ho scritto ‘Liberi’. Era una mattina
di gennaio di un anno fa: ero ancora a
letto e qualcosa mi ha scosso… Ho messo
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Kylie Minogue
KISS ME ONCE
“Kiss me once” sarà pubblicato il 18
marzo su etichetta Parlophone. L’artista
australiana torna con una nuova fatica
in studio a quattro anni da “Aphodite”
del 2010. Il primo estratto da “Kiss me
once”, che sarà disponibile in versione
standard e deluxe è “Into the blue”.
Shakira
SHAKIRA
Dopo oltre un anno di assenza dal palcoscenico della musica mondiale, Shakira torna con un nuovo album e lancia
il primo singolo estratto, “Can't Remember to Forget You” in collaborazione con
Rihanna.
Direttamente dal suo profilo ufficiale
Facebook, Shakira ha annunciato l’uscita del suo nuovo disco per il 25 marzo
2014. L’album s’intitolerà “Shakira”.
Tramite i social network Shakira ha
lanciato un messaggio chiaro ai suoi
fan, che attendono con ansia l’uscita
del disco: “Quello che sto offrendo ora
è proprio questo. Shakira. Niente di più.
Un po’ di rock, un po’ di folk, un po’ di
reggae e naturalmente un po’ di dance.
Ma, come sempre, soprattutto, un sacco
di cuore”.
recensioni
teatro
plus magazine teatro
TEATRO GOBETTI - Torino
MOGADISHOW
Date: dal 25 febbraio al 9 marzo 2014
“Mogadishow” è il viaggio di una donna e dei suoi spettatori in quella che un
tempo era la pacifica e vivace Mogadiscio, città dalla forte impronta italiana
all’equatore, conquista sabauda sin dal
1898. I profumi e i sapori, le canzoni e
le lettere d'amore raccontano di quanto
italiana fosse la capitale della Somalia.
Saba descrive in un dialogo polifonico tra i personaggi e i luoghi della sua
galleria privata una città che nella sua
recente parabola storica diventa metafora di nascita e morte, sogno e decadenza.
Mogadiscio che scompare, che non c'è
più se non nella memoria e nel rimpianto di chi ha vissuto lì i suoi anni
migliori. Mogadiscio che oggi è considerata il luogo più pericoloso al mondo.
Per questo progetto Fabio Barovero, già
produttore e co-autore dei tre album
della cantante-attrice Saba Anglana,
scrive le musiche, mentre Domenico
Castaldo dà vita con la sua regia al racconto del ritorno nei luoghi delle origini dell’attrice.
non ha età perché parla un linguaggio
universale che non teme lo scorrere
del tempo. Noto ed applaudito in tutto
il mondo come “la traviata degli specchi” questo spettacolo infatti è entrato
di diritto a far parte della tradizione
del teatro d’opera contemporaneo. La
regia è affidata ad Henning Brockhaus,
dopo il grande successo del Macbeth
della scorsa stagione.
TEATRO MASSIMO - Palermo
CARMEN
Date: dal 19 al 25 marzo 2014
Al Teatro Massimo di Palermo andrà
in scena la “Carmen” nella coreografia di Amedeo Amodio, sulle musiche
dell’opera di Georges Bizet, scene e costumi di Luisa Spinatelli. Protagonista
l’étoile dell’Opéra de Paris Eleonora Abbagnato che debutta nel ruolo con al
suo fianco Nicolas Le Riche (Don José)
e Benjamin Pech (Escamillo). Una coreografia nata nel 1995 per Aterballetto,
poi riproposta in numerosi teatri nel
mondo fra cui la Scala.
TEATRO COSTANZI - Roma
VERDI DANSE
Date: dal 15 al 19 aprile 2014
Il genio del grande compositore Giuseppe Verdi è presente nella nostra
cultura e nella vita quotidiana dei
danzatori italiani. Dalla constatazione di questo fatto concreto Micha van
Hoecke è stato ispirato per la sua nuova creazione “Verdi Danse”. I ballabili
dalle opere verdiane “Gerusalemme
TEATRO VERDI - Trieste
LA TRAVIATA
Date: 21/22/25/27/30 marzo e 1º aprile
2014
Una delle opere più amate del repertorio verdiano viene presentata nel
memorabile allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini dai bozzetti
scenografici di Josef Svoboda che meglio ne sintetizza la genialità artistica.
Sarà la conferma che la grande arte
liberata”, “Macbeth”, “Vespri siciliani”
saranno il nucleo principale attorno
al quale si costruiranno nuove visioni
teatrali danzanti. “Tutto comincia con
qualche nota di musica al pianoforte,
da qui si sviluppano paesaggi, pitture, danze musicali…Per un ballerino, la
mattina comincia con qualche nota di
pianoforte. Non c’è una vera storia con
dei personaggi. Ci sono solo evocazioni
della mente che si fanno concrete nei
corpi dei ballerini…”
marzo 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI
45
MAPPAMONDO
di Barbara Odetto
si svolge a St. Maries de la Mer il 24 e il 25
maggio di ogni anno. Si prosegue poi per
Nimes, per Pont du Gard e si giunge ad
Avignone. Per vivere la vacanza anche in
città, Due Ruote nel Vento ogni domenica organizza delle escursioni in bicicletta
a Torino e in provincia. Molte le proposte, tutte pensate per usufruire delle piste
ciclabili del capoluogo piemontese e del
circondario e per conoscere meglio i nostri paesaggi. Tra le destinazioni la Dora,
il Sangone, il Po sconosciuto, Le Residenze Reali, la Reggia di Venaria Reale e ancora Pinerolo-Torino, Racconigi-Torino,
Chivasso-Torino, Bussoleno-Avigliana,
Venaria-Avigliana, Borgaro-Lanzo e “La
Scoprire il mondo pedalando...
Con Due Ruote nel Vento
“Il paradiso in terra non esiste, ma chi
va in bicicletta ci arriverà comunque”.
Questa citazione di Mauro Parrini, tratta
dall’opera A mani alzate del 2009, esprime la sensazione di libertà che provano
i ciclisti e che il tour operator Due Ruote
nel Vento sa regalare con i propri viaggi
di gruppo e individuali. Fondata a Torino
da Antenore Vicari nel 1998, l’agenzia di
viaggi si è distinta negli anni per l’attenzione dedicata al turismo ecologico e sostenibile e propone diversi pacchetti con
destinazioni italiane ed estere suddivise
in più tipologie legate all’ambiente. Oltre
ai tour in bicicletta, organizza trekking,
escursioni e vacanze con gli sci di fondo,
con le ciaspole e con i pattini a rotelle.
Con oltre duecentottanta offerte di viaggi, l’agenzia è un punto di riferimento per
chi ama vivere en plein air. Una delle vacanze più richieste in questa prima parte
del 2014 è L’Avenue Verte Parigi-Londra
che segue le rive della Senna sino a Dieppe, dove con il traghetto si attracca a
Newhaven per proseguire tre le scogliere
di South Downs e tra le colline del Sussex
fino alla capitale del Regno Unito. Un’altra meta ambita è la Berlino-Copenhagen: seicentotrenta chilometri, inclusi
quelli in battello nel Mare del Nord, sul
46
percorso ciclabile internazionale di Eurovelo che unisce la Germania alla Danimarca attraverso le scogliere dell’isola
di Mon e le foreste del Mecklemburgo.
Molto gettonata è anche la vacanza bici
e barca in Olanda; l’imbarcazione, a seconda del viaggio prescelto, può essere
un battello, una caratteristica houseboat
o addirittura un veliero. Ultimo, ma non
meno importante tra i tour esteri maggiormente richiesti, quello di Camargue
e Provenza, proposto in due formule:
una da duecentoquaranta chilometri in
otto giorni ed una da centocinquanta
chilometri in cinque giorni. L’apice della
vacanza è il Pellegrinaggio dei Gitani che
strada delle mele” nella zona di Cavour.
Interessanti anche “Donne al lavoro lungo i corsi d’acqua” – da Torino a Settimo con visita al Museo delle lavandaie
– e “Archeologia industriale”, itinerario
che include le officine Savigliano, le Ferriere, i Doks Dora, i mulini e i canali, la
Chiesa del Santo Volto di Mario Botta, ‘l
borgh del fum, l’ex arsenale militare (Sermig). I fan del trekking possono infine
scegliere diverse mete europee, italiane
e piemontesi. Tra queste, le “Langhe a
piedi” – otto giorni tra i vigneti e i boschi
di nocciole – e la “Gran traversata della
collina di Torino” – un itinerario di sei
giorni percorribile a piedi o in mountain
bike. Per gli amanti del mare, Due Ruote
nel Vento propone, tra le altre, le Cinque
Terre. Il tour di una settimana è ideale per
farsi affascinare dalla bellezza di Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.
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MAPPAMONDO
BARBARA OGGERO
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SETTE GIORNI A
NEW YORK
MAPPAMONDO
L’ARRIVO A NEW YORK CITY è sempre un po’ sconvolgente,
dopo nove ore di volo e sei di fuso orario che fan tornare a
metà pomeriggio quando in Italia si avvicina l’ora di coricarsi. Eppure l’emozione di trovarsi nella Grande Mela è il
motore che innesca il movimento nonostante la stanchezza
e, con l’adrenalina in corpo, nasce l’urgenza di mettere subito una bandiera ideale sul luogo in cui ci si trova. E Times
Square è il posto giusto per dirsi: ‘Ok, ci siamo!’.
Tra l’orologio famoso per sancire la mezzanotte di ogni capodanno e la gradinata su cui tutti siedono almeno qualche minuto, è vivida la sensazione che da questo spazio triangolare,
ricavato dall’incrocio di due vie, si passerà parecchie volte nel
corso della settimana da trascorrere a New York, perché vi è
un concentrato di energia davvero calamitante.
Una settimana a New York può sembrare troppo. In realtà è un tempo accettabile per visitarla senza farsi prendere
dall’ansia: la sua estensione, la ricchezza di attrattive e la varietà di stimoli in grado di sollecitare chiunque faranno anzi
dire, al momento di tornare a casa, che forse sette giorni sono
fin pochi. Come sempre è bello partire pianificando le visite,
ma lasciando anche dello spazio per approfittare della variegata offerta e assecondare i propri interessi.
Times Square e i famosi
cartelloni pubblicitari.
marzo 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
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MAPPAMONDO
Tanto per cominciare questa grande metropoli
statunitense ha i migliori musei al mondo, raccolti in interi isolati, detti block (che richiedono
diverse manciate di minuti per percorrerli in
tutta la loro estensione).
Il Metropolitan Museum of Art (abbreviato
Met) annovera oltre due milioni di pezzi nella
sua collezione tra oggetti, statue e quadri che
vanno dall’antica Grecia, all’Oceania, passando
per tutta l’Asia e fino all’arte contemporanea.
Al suo interno si trovano, solo per citare alcuni dei capolavori: il Tempio di Dendur (Egitto,
15d.C.), l’autoritratto di Van Gogh e una raccolta impressionante di armature rinascimentali
provenienti da diversi angoli della Terra. Davanti a tanta abbondanza, concedetevi una giornata solo per questa visita: il Met è davvero da
pelle d’oca!
Altro museo imperdibile a New York è il Museum of Modern Art, meglio conosciuto come
MoMa. Strutturato su cinque piani (più uno
aperto solo per Special Exhibitions), iniziate la
visita dall’alto e scendete: la vera, imperdibile
visione sta lassù, tra i quadri di Picasso, Matisse, Duchamp, Munch, Van Gogh, Manet, Monet,
Dalì, Modigliani. Opere viste solo in fotografia
che tra le sale affollate di questo famoso museo
avrete finalmente la possibilità di ammirare dal
vivo.
Il Guggenheim Museum è invece consigliato
soprattutto a chi apprezza l’architettura: la sua
particolare forma esterna e la struttura elicoidale all’interno, da cui accedere ai piani espositivi,
ne fanno un edificio da ammirare in ogni suo
piccolo blocco di cemento bianco.
Per chi ama passeggiare, Manhattan vanta una
quantità di quartieri ciascuno con una propria
identità, in cui avventurarsi e scoprire piccole
realtà.
50
Oltre alla famosa 5th Avenue e vie attigue, dove lo shopping regna sovrano, ecco che nel Flatiron District si trova il famoso grattacielo a forma di
ferro da stiro (da cui il nome).
Oppure potrete respirare un po’ dell’atmosfera friendly passeggiando per
le strade del Greenwich Village, o godere dell’opulenza dell’UpperEast
Side dove case e hotel hanno le famose tendine ripara pioggia davanti agli
ingressi. A Soho e Tribeca troverete animate vie commerciali, gallerie
d’arte e giovani artisti emergenti nel mondo dello spettacolo, mentre per
visitare Little Italy bisogna andare a China Town. Pare un controsenso, ma la popolosa comunità cinese ha comprato gli spazi lasciati liberi
dai figli degli immigrati italiani (trasferiti in altre zone) e oggi, il vecchio
quartiere tricolore è ridotto a una manciata di vie e di negozi a uso e consumo dei turisti.
Anche Harlem merita una visita, magari la domenica mattina, se avete
intenzione di assistere a una vera messa gospel.
MAPPAMONDO
Non solo cemento, ma anche prati o comunque spazi verdi a far da cornice alle passeggiate. Oltre al Battery Park, situato nell’estremità meridionale di Manhattan, negli ultimi tempi è balzato alla ribalta l’High Line
Park, sorto su una linea ferroviaria sopraelevata e abbandonata grazie
alla volontà degli abitanti di Chelsea. Lì potrete concedervi una bella passeggiata di un paio di chilometri, tra aiuole amorevolmente curate dalla
gente comune, o fare come molti locals che l’hanno eletto quale luogo
ideale per la tintarella, soprattutto nel punto dove il ponte costeggia il
fiume Hudson.
Immancabile meta green è il Central Park, grande 340 ettari e affollato
quotidianamente da persone che prendono il sole, corrono, fanno pic-nic
con la famiglia e gli amici, o si concedono una partita a softball. Il parco
è davvero un’oasi di quiete dal fragore metropolitano e al suo interno si
trova anche StrawberryFields, il mosaico voluto da Yoko Ono per onorare
Da sinistra a destra e dall’alto in basso:
Central Park: i grattacieli fanno da sfondo alle attività
all’aria aperta dei “newyorker”.
Guggenheim Museum: l’architettura incontra l’arte
contemporanea.
MoMA: il Museo d’Arte Moderna ospita tra i dipinti più
celebri al mondo.
Flatiron building, il palazzo a forma di ferro da stiro.
L’Empire State Building, uno dei simboli di New York.
Atlante incornicia il Top of the Rock, al Rockefeller Center.
John Lennon, ucciso davanti al poco distante Dakota Building, il palazzo
ove la coppia viveva. Central Park offre inoltre delle grandi immagini suggestive della sua vegetazione lussureggiante con lo svettare dei grattacielo
sullo sfondo.
I grattacieli sono uno dei motivi di fama di New York. Tra i più celebri si
annoverano il Chrysler Building, per la forma particolare della sua punta
e gli interni della hall (visitabile) in stile art déco, l’Empire State Building
e il Rockefeller Center dai quali è possibile ammirare la città dall’alto. Per
chi fosse indeciso su quale dei due salire, senza esitazione suggerisco di
farlo su entrambi.
L’Empire è più alto e cinematograficamente celebre, ma per questo più
affollato e con un sistema di grate che disturbano la visione di un panorama pulito; il Top of the Rock invece ha due terrazze collegate da scale
esterne e grandi pannelli trasparenti a far da barriera sul vuoto; inoltre
permette una gran vista sull’Empire State Building!
marzo 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
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MAPPAMONDO
Il Ponte di Brooklyn
e lo skyline di New York al tramonto.
Un altro modo per vedere i grattacieli di New
York e assaporare il famoso skyline è navigando
sull’Hudson. Famose sono le barche della Circle
Line in partenza dai Pier 79-83, che eseguono il
periplo dell’isola di Manhattan, oppure effettuano solo il mezzo giro della parte meridionale, sia
diurno che serale: nelle giornate nitide è un’immagine da cartolina lo stagliarsi di questi giganti
nel cielo azzurro, mentre la sera è possibile ammirare l’accensione delle luci nella città che (dav-
Le strade numerate di Manhattan.
“The Lady” come viene anche chiamata
la Statua della Libertà.
vero) non dorme mai e si avrà una vista ancora
diversa passando sotto il Ponte di Brooklyn, su
un panorama capace di ipnotizzare a qualsiasi ora. Gratuito invece è il battello che porta a
Staten Island: parte da Battery Park ed è usato
dai pendolari oltre che da molti turisti per ammirare lo skyline di Lower Manhattan e del Financial District. I viaggi sono a intervalli di circa
mezz’ora per tutto il giorno.
Un’altra escursione in barca da Battery Park
porta invece alla Statua della Libertà e a Ellis
Island, il suggestivo museo multimediale realizzato nel centro di accoglienza degli immigrati
europei sul finire dell’‘800 e inizio ‘900. Attraverso un software a disposizione del pubblico
è possibile sapere se qualche lontano parente,
di cui magari s’è persa la memoria, attraccò su
questa costa e venne ivi registrato.
52
Resa famosa dai film degli anni ’80, un giro a Wall Street è quasi imprescindibile. Se non altro per trovarsi in mezzo a uno dei centri del potere
finanziario mondiale e – girando su se stessi – guardare quei palazzi che
molto influiscono sul nostro quotidiano. Gli edifici alti lasciano, qui come
altrove, passare pochi raggi di sole, ma la sensazione di freddo avvertita in
questo quadrato pare maggiore: sarà suggestione, o forse solo la corrente
fluviale che arriva diritta, senza incontrare ostacoli di sorta. Poco distante,
in una piazzetta, è stato posato il Charging Bull, un enorme toro in bronzo di oltre 3 tonnellate, opera dello scultore Arturo Di Modica. Considerata una delle icone di NYC, è lunga la fila per scattare una foto insieme a
questo simbolo di ‘finanza aggressiva, ottimismo e profitti’.
Sempre nel Distretto Finanziario si trova uno dei luoghi più importanti
della storia occidentale contemporanea: il World Trade Center, dove aleggia ancora l’urlo di dolore della città ferita negli attentati del 2011 alle Torri Gemelle. Al loro posto oggi sono state realizzate due grosse fontane a
cascata perenne, con incisi sui parapetti i nomi delle quasi 3000 vittime.
L’atmosfera pare surreale dentro Ground Zero, dove bisogna sottoporsi a controlli di tipo aeroportuale per entrare. Insieme alle 400 querce
bianche di palude e a un museo della memoria, nella stessa area è stata
costruita – quale simbolo per affermare la propria ragione e la volontà di
non arrendersi – la Freedom Tower, un grattacielo rivestito di specchi alto
541 metri (il più alto della metropoli).
MAPPAMONDO
Dall’alto in basso:
World Trade Center: la nuova Freedom Tower e il Memoriale
delle Torri Gemelle.
I famosi taxi gialli di New York.
Installazioni d’arte delle Avenue di Manhattan.
Lo skyline di Downtown Manhattan.
Non lasciarsi coinvolgere da New York è impossibile: tra un hot dog, un
mercatino dell’usato, un grazioso baruccio dove fermarsi per un cappuccino con torta o la boutique di una stilista emergente, il tempo vola inesorabilmente. Sembra di vivere dentro una magia, dentro uno dei tanti film
che nelle sue strade hanno trovato casa, oppure dentro una commedia
di Broadway. E non c’è davvero paura di perdersi: basterà tirare fuori la
mappa e guardarsi attorno disorientanti perché un newyorker vero si avvicini, chiedendovi gentilmente ‘Can I help you?’.
marzo 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
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amici (gruppo minimo 4 persone).
Sulle pratiche non vengono applicati i
diritti di iscrizione.
I cataloghi oggetto della convenzione
sono quelli pubblicati in forma cartacea e on-line, integrati e aggiornati sul
sito www.tucanoviaggi.com
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 011 5617061 – fax 011 515805
[email protected]
IMPERATORE TRAVEL
Tour Operator, con esperienza ventennale, in grado di proporre ogni formula di viaggio. Oltre 1.500 soluzioni per
soggiorni classici, in alberghi 5 stelle
lusso, Bed & Breakfast, Villaggi, Residence, Ville, Tour culturali e Vacanze
marzo 2014 | Plus Magazine | CONVENZIONI
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CONVENZIONI
tematiche, sportive, benessere, religiose nelle località più belle d’Italia:
Campania, Ischia e Capri, Sicilia e
Isole Eolie, Lampedusa, Pantelleria e
altre isole minori, Sardegna, Puglia,
Calabria, Basilicata, Lazio e ora anche
Nord Italia.
Per gli associati FABI:
• sconti fino al 12% sulle quote da catalogo pubblicate su
www.imperatore.it
• quota individuale di gestione
pratica: adulti € 15,00 anziché
€ 30,00 - bambini 2/12 anni € 10,00
anziché € 15,00;
• assicurazione annullamento viaggio
gratuita.
Per informazioni e prenotazioni:
direttamente dall’associato telefonando
al numero 081 3339550,
oppure via fax al numero 081 908486,
o via mail [email protected] (Sig.ra Ida
Restituto)
DOTT. ENRICO
ROLLA – ISTITUTO WATSON
Centro di Psicologia Cognitiva Comportamentale e Scuola di Specializzazione Post-Universitaria.
Oltre ai programmi di terapia individuale e di gruppo è specializzato nella
terapia online e telefonica per il trattamento di svariati disturbi.
Per gli associati FABI:
• sconto del 10%.
Per informazioni e prenotazione appuntamenti online: tel./fax 011 5611102
[email protected]
www.iwatson.com
LAVAZZA
A MODO MIO FAVOLA
Lavazza A Modo Mio Favola è frutto della collaborazione tra Lavazza ed Electrolux. Un incontro magico tra l’eccellenza
dell’espresso e la tecnologia di uno dei
marchi più conosciuti e apprezzati nel
settore degli elettrodomestici.
Per gli associati FABI: offerte dedicate per macchina espresso Lavazza A
Modo Mio.
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Per l’ordine scaricare l’apposito coupon di adesione dal sito
www.associatiallafabi.it
MASSIMO REBECCHI BOUTIQUE
Stilista italiano nato a Viareggio nel
1954. La sua carriera nella moda inizia
a soli 20 anni, quando iniziò a disegnare alcuni capi che ottennero subito un
grande successo.
Dal 1989 ha aperto una serie di negozi
monomarca in Italia e all’estero, che
hanno permesso alla griffe di essere
oggi presente nelle città più importanti
del panorama della moda.
La convenzione con Virginia Srl, industria di confezioni della linea abbigliamento e accessori del gruppo Massimo Rebecchi, prevede le sconto nei
punti vendita Massimo Rebecchi.
Per gli associati FABI:
• sconto del 10% presso tutti i punti
vendita (negozi e outlet).
L’elenco dei punti vendita è visibile su
www.massimorebecchi.it
MONDADORI
ABBONAMENTI RIVISTE
Una delle principali società europee
nel settore editoriale, la sua mission è
di favorire la diffusione della cultura e
delle idee con una produzione che tocca ogni genere e raggiunge tutti i lettori.
Per gli associati FABI:
• sconti fino al 78% su abbonamenti
settimanali, mensili e periodici.
Per informazioni: telefonare al Servizio
Clienti 199 111999, oppure inviare una
mail a [email protected]
Per sottoscrivere gli abbonamenti scaricare l’apposito coupon di adesione
dal sito www.associatiallafabi.it
NH HOTELS
È una delle 25 maggiori
catene alberghiere al mondo e una delle principali in Europa. Gestisce circa
400 alberghi (di cui 53 in Italia). La convezione per gli associati FABI riguarda
gli alberghi in Italia e prevede:
• tariffe specifiche per l’NH Machiavelli, Touring e President di Milano,
per l’NH Leonardo da Vinci e Vittorio
Veneto di Roma e per l’NH Excelsior
di Siena, mentre per gli altri alberghi
NH in Italia è previsto uno sconto del
15% sulla miglior tariffa disponibile al
momento della prenotazione.
Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla newsletter presente
sul sito www.associatiallafabi.it
Per prenotazioni individuali:
Centro Prenotazioni: 848 390 398
[email protected]
Per prenotazioni gruppi:
Ufficio Gruppi: 800 160 199
[email protected]
POLIZZA AUTO
Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle
coperture assicurative riguardanti autovetture, camper e moto.
Per gli associati FABI:
• RC Autovettura: sconto fino al 62%;
• ARD (incendio, furto, kasko, ecc.):
sconto fino al 40%;
• eventi naturali e atti vandalici: sconto fino al 40%.
Per richiedere il preventivo accedere al
sito www.fabi.polizze.it “area preventivi auto e camper” e seguire le indicazioni. Per informazioni scrivere a:
[email protected]
POLIZZA CASA
Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative
alle coperture assicurative riguardanti
la casa/abitazione (dimora abituale o
saltuaria) e precisamente:
• RC capo famiglia - incendio - furto.
Per richiedere un preventivo compilare
la modulistica allegate alla newsletter
sul sito www.associatiallafabi.it
SALMOIRAGHI
& VIGANO’
Salmoiraghi & Viganò marchio leader
nel panorama dell’ottica al dettaglio
con 500 punti vendita in Italia.
CONVENZIONI
Per gli associati FABI:
• sconto del 20% su occhiali da vista
completi di lenti;
• sconto del 15% su occhiali da sole;
• sconto del 10% su lenti a contatto;
• sconto del 5% su strumentazione ottica non elettronica (telescopi, binocoli, bussole, e oltre 200 strumenti per
hobby, sport e tempo libero).
Sul sito www.salmoiraghievigano.it potrete visualizzare le ultime promozioni
e l’elenco dei punti vendita.
SIMPLY GROUP SRL
Simply Group srl rappresenta la Diamond Resorts International che è specializzata in località e proprietà di vacanza
con un programma basato su punti di
scambio.
Per gli associati FABI:
• Simply Group Srl mette a disposizione
gratuitamente, per ogni iscritto che
ne faccia richiesta, un Voucher Resort
per una settimana di soggiorno dal
valore di € 750,00 a Tenerife o Costa
del Sol per un minimo di due persone
pagando solo le Spese Amministrative,
comprensive di Assicurazione Mondial
Assistance, di € 48,00 a persona.
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Per ogni dettaglio scaricare la newsletter dal sito www.associatiallafabi.it
Per Informazioni e prenotazioni:
Centro informazioni - 02 99775000
oppure scrivere all’indirizzo
[email protected]
SLOW FOOD
La Campagna per i soci FABI
Diventare socio Slow Food vuol dire
entrare a far parte di un’associazione
che difende il cibo “vero” con i denti
per scegliere quello che mangiamo in
base ai nostri gusti, alla nostra cultura
e alla nostra identità. Donando la tessera Slow Food regalerete un intero
mondo fatto di produttori che lavorano
in armonia con l’ambiente per ottenere
quell’eccellenza gastronomica vanto
del nostro Paese, prodotti tutelati da
progetti come i Presìdi Slow Food e
l’Arca del Gusto, cene, degustazioni,
eventi, orti scolastici e mercati contadini, campagne in difesa della sovranità
alimentare in tutto il mondo. E i vantaggi sono tantissimi: sconti sui corsi di
degustazione Master of Food, su tutto
il catalogo Slow Food Editore, gadget,
durante gli eventi nei locali amici.
Per gli associati FABI:
con la tessera Slow Food a € 25,00 riceverete:
• Slow, la rivista di Slow Food in formato elettronico (4 numeri all’anno);
• una guida della collana MANGIAMOLI GIUSTI;
• la e-newsletter settimanale con consigli, appuntamenti, notizie dal mondo
Slow;
• sconti su libri e gadget e sugli eventi nazionali come Salone del Gusto
Terra Madre (i soci Slow Food pagheranno il biglietto d’ingresso € 10,00
anziché € 20,00).
In esclusiva:
• un libro omaggio della Collana Terra
Madre e un buono sconto del 40% da
utilizzare per l’acquisto di libri presso
lo stand Slow Food durante gli eventi
nazionali del 2014.
La campagna è valida da marzo al 31
dicembre 2014.
Per le adesioni www.associatiallafabi.it
UNITELMA SAPIENZA
UNIVERSITA’ TELEMATICA
“Braccio” telematico della prestigiosa
Università romana La Sapienza, con
sede a Roma, Viale Regina Elena 295,
è un’Università pubblica non statale istituita con decreto del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca in data 7 maggio 2004, con
peculiarità di formazione universitaria
tramite internet.
Unitelma Sapienza è autorizzata a rilasciare i seguenti titoli di studio: Laurea,
Laurea Magistrale, Diploma di specializzazione, Dottorato di Ricerca e Master Universitari di I e II livello, validi a
tutti gli effetti di legge.
Per gli associati FABI riduzione sulla
retta annuale di iscrizione. Esempio:
• corso di laurea € 1.500,00;
• corso di laurea magistrale e laurea
magistrale a ciclo unico € 1.700,00.
Troverete le informazioni su iscrizioni, immatricolazioni, valutazioni preimmatricolazioni ed elenco corsi su
www.unitelma.it
In questo numero:
2Copertina
Yoko Ono: così divento spettatrice delle mie opere
6 Protagonisti
Gianni Morandi: vi svelo il mio segreto legato alle banche
10 Tecnofuturo
La ricerca in Italia: quale speranza per il futuro?
Intervista al Prof. Luigi Nicolais
14 Protagonisti
Loretta Goggi: fragile donna forte
Guardia Costiera: nelle parole del Comandante Generale
18 Protagonisti
Ammiraglio Felicio Angrisano
22 Eventi
Masterpiece: alla ricerca dei nuovi scrittori
26 Moda
Spring Awakening
32 Protagonisti
Carla Gozzi: essere impeccabili si può
36 Medicina e salute Centro Irm: recupero e rieducazione funzionale
38
Dott. Ugo Bertoldo: Periomedicine - nuove evoluzioni in Sicor
40
Dott.ssa Paola Tacconis: la salute della donna
42 Dott. Fabio Cesare Avere: l’innovazione al servizio della cura
dentaria
44
Dott. Giovanni Borio: nuove frontiere con i vaccini polivalenti
46 Recensioni
Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri
52 M
appamondo
Scoprire il mondo pedalando... con Due Ruote nel Vento
54 Mappamondo
Sette giorni a New York
60
Iniziative associati Convenzioni nazionali
PLUS MAGAZINE
Periodico trimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
Numero 26 - marzo 2014
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
www.fabiplus.org/magazine.html
[email protected]
Direttore editoriale
Paola Gomiero
Direttore responsabile
Mauro Bossola
Caporedattore
Pietro Gentile
Segreteria di redazione
Chiara Attolico
Photo editor
Alessandro Lercara, Cosimo Torraco
Hanno collaborato a questo numero:
Benedetta Breveglieri, Dario Migliardi,
Barbara Odetto, Barbara Oggero, Giuliana
Rebaudo, Mariangela Salvalaggio, Vincenzo
Scaringella, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi.
LUS
IP
FAB
SU
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Fotografie
Archivio Masterpiece, Archivio Stilisti,
Fondazione Bonotto, Gianmarco Chieregato,
Barbara Oggero.
Pubblicità
Nova Labor Servizi srl
Via Guarini, 4
10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
Grafica e impaginazione
Carlo Fantinel – Torino
Stampa
Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese
La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti.
Il materiale inviato non viene restituito.
È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti
di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore.
Torino: vivere la città
66Eventi
Torino capitale dei grandi eventi
74 Teatro
Teatro d’Ogni Passione
Progetto Internazionale di
e con Mario Martone
Le rubriche
70Benessere
78 Gusti e piaceri
80 Comunicazione e immagine
81 Idee e servizi
Le proposte
82 Visite guidate
84 Conferenze
86 Convenzioni territoriali
89 I luoghi del gusto
90 Gite
91 Spettacoli
92 Gli esperti rispondono
96 La parola ai lettori
PLUS MAGAZINE
IN QUESTO NUMERO
26
Gianni Morandi
Vi svelo il mio segreto
legato alle banche
Prof. Luigi Nicolais
La ricerca in Italia: quale
speranza per il futuro
Loretta Goggi
Fragile donna forte
Carla Gozzi
Essere impeccabili si può
Torino
Capitale dei grandi eventi
Mario Martone
Teatro d’ogni passione: progetto
internazionale
YOKO
ONO
Così divento spettatrice
delle mie opere
Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero
Pubblicazione trimestrale Numero XXVI- marzo 2014
Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._1/2014
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